Concetti dell`economia e Storia economica

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Concetti dell`economia e Storia economica
Concetti dell’economia e Storia economica
Prova di valutazione
Liceo COPERNICO - Paolo Ermano, 2015
IDEE
Si provi a commentare liberamente le seguenti citazioni (max. 1 facciata)
"L'economia capitalistica non è e non può mai essere stazionaria. Né si espande in modo
continuo. E' costantemente in rivoluzione dall'interno da nuove intraprese, cioè
dall'immissione, nel quadro esistente della struttura industriale, di nuove merci, e di
nuovi metodi di produzione, o di nuove opportunità di commercio"
da Capitalismo, socialismo e democrazia, 1942 di Joseph Alois Schumpeter (18831950) economista austriaco.
"E' un errore diffuso ritenere che la burocrazia sia meno flessibile dell'impresa privata.
Può essere vero quando si scende nel dettaglio, ma quando c'è la necessità di operare
adattamenti su larga scala, il controllo centrale è più flessibile. Se mandi una lettera a un
ente pubblico, magari impiegano due mesi per darti una risposta: ma ci vogliono
vent'anni perché un settore industriale governato dall'impresa privata si adegui a un calo
della domanda"
da Contributi alla moderna economia, 1978 di Joan Violet Robinson (1903-1983),
economista inglese, insegnante di Amartya Sen e Joseph Stiglitz, entrami Premi Nobel
per l'Economia.
Ci sono due modi per rispondere a questo quesito: commentare singolarmente le due
citazioni o dare una risposta unica, legando le due frasi. Direi che l'80% ha usato la
strategia a risposta doppia, il 20% a risposta singola.
Essendo questi due estratti da opere complesse e articolate, non c'è un commento giusto.
Ciò che mi premeva valutare era se si coglievano alcuni elementi base da cui sviluppare
eventualmente un discorso.
COMMENTO:
Schumpeter è il primo economista a fornire una teoria completa e coerente dello
sviluppo economico, spiegando come le forme di mercato si evolvano ciclicamente
seguendo lo sviluppo tecnologico, creando dinamiche sempre nuove di sviluppo
economico. Ad esempio, l'impresa A innova un bene/servizio che immette sul mercato e
così, in quanto offerente unico di un prodotto innovativo, diventa monopolista di quel
settore, ottenendo elevati profitti. Le imprese concorrenti nel mercato di riferimento
dell'impresa A cercheranno un modo per copiare l'innovazione, sia ingolosite dai ricavi,
sia per evitare di perdere i clienti e chiudere. Trovato un modo per replicare
l'innovazione, inizieranno anche loro ad offrire beni/servizi concorrenziali rispetto
all'innovativo prodotto dell'impresa A, riducendo così i margini dell'impresa
monopolista e trasformando il mercato da monopolistico a oligopolistico. Col tempo,
sempre più imprese riusciranno a produrre beni/servizi simili a quello introdotto
dall'innovazione dell'impresa A, erodendo ulteriormente i margini di guadagno di A e
degli altri oligopolisti, trasformando quindi il mercato da oligopolista a concorrenziale.
La concorrenza, che riduce al minimo i profitti, spingerà le azienda a innovare di nuovo,
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a creare un nuovo prodotto per diventare per un periodo monopoliste di un settore di
mercato, facendo ripartire il ciclo.
Va da sé che non potendo prevedere dove e in che modo l'innovazione si manifesterà, il
sistema è dinamico, in progresso ma imprevedibile.
Per esempio, nel 2007 l'Apple lancia l'Iphone e per un periodo rimane monopolista nel
settore smartphone, consentendole di ottenere alti ricavi. Poi altri operatori entrano nel
settore (es. Samsung nel 2009), riducendo i margini di Apple. Infine molte imprese
iniziano a vendere smartphone, costringendo Apple a migliorare il prodotto per
mantenere i margini (es. a introdurre l'Iphone 4 nel 2010). E via così.
Questo processo di innovazione può essere incrementale, cioè costruito su una base già
sviluppata (es.: Iphone 3, 4, 5, 6, ecc…) e radicale, cioè introducendo qualcosa che
prima non esisteva (es: internet). Questa varietà di processi di sviluppo rende
l'evoluzione del capitalismo molto articolata, dilatando i rami degli sviluppi possibili.
Per quanto riguarda invece il testo della Robinson, ciò che lo rende interessante è la
focalizzazione sul problema della scala operativa.
La maggior parte di voi si è concentrata sulla velocità, criticando l'opinione della
Robinson (es.: "in Italia la burocrazia è inefficiente") come se la velocità fosse l'unico
criterio di valutazione.
Attenzione: troppo velocemente avete valutato l'importanza della velocità, scusate il
gioco di parole, e avete tralasciato la scala.
La velocità è fondamentale per i piccoli movimenti; la pianificazione, che richiede
tempo, dipende più dalla dimensione (scala) del progetto in atto. Molte proposte
nell'esercizio sull'Impresa erano costruire intorno alla velocità, proponendo strumenti
per ridurre i tempi morti: ma tanta fretta per fare cosa, per andare dove?
Non confondete mai i due concetti, velocità e scala, e non date troppa rilevanza alla
velocità: studiare sempre velocemente per passare l'esame o la prova o per finire
qualcosa nel vostro tempo libero vi potrebbe impedire di progettare un percorso di più
ampio respiro, come la vostra formazione come persona, un processo che ha una scala
molto ampia dal punto di vista temporale.
Detto questo, a livello di benessere della collettivo certe trasformazioni possono essere
portate avanti in maniera organica e ottimale solo da un ente centralizzato (lo Stato con
il suo braccio operativo, la burocrazia) che può vantare alcuni vantaggi rispetto alle
imprese davanti a cambiamenti di ampio respiro:
1. può tenere in considerazione l'interesse di tutti (l'interesse collettivo), anche di
chi non sarà coinvolto direttamente nel e/o dal cambiamento;
2. non ha problemi di solvibilità, cioè non può fallire e riesce a spalmare su un
numero molto ampio di soggetti i costi, ad esempio con le tasse;
3. non è in competizione con nessuno e quindi può adottare criteri che prevedano il
rientro da un investimento in 30, 40 anni o 100 anni (es.: un acquedotto);
4. proprio in considerazione di quanto esposto, la burocrazia è l'organizzazione
economica che meglio si adatta a trasformazioni consistenti (es.: creazione
infrastrutture o politiche di welfare) e a investimenti ad alto rischio (es.: ricerca
di base), tipicamente attività il cui orizzonte temporale è molto lontano dal
presente.
5. infine, è l'ente pubblico, attraverso i suoi apparati, che crea la cornice entro cui
si svolge l'attività economica: fa le leggi, istruisce, cura, crea infrastrutture, ecc.;
Si guardi la seguente figura: sono elencanti tutti gli investimenti in ricerca di base
funzionali alla creazione dell'Ipod, Iphone e Ipad (fra tutte, Internet che vi ricordo è
un'innovazione radicale creata da enti pubblici, non privati!). Ovviamente la Apple non
ha sostenuto i costi di quelle di ricerca, ma ne ha immagazzinato i benefici.
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Si pensi in Italia al beneficio che ha avuto la FIAT dalla creazione di un rete
autostradale: se, contrariamente, avessimo sviluppato le infrastrutture su ferro, come il
treno, probabilmente l'industria automobilistica avrebbe dimensioni inferiori
dell'attuale. Si pensi al sistema d’istruzione o alla sanità.
Infine, si pensi allo spazio EXPO: è la burocrazia a creare le condizioni per cui quel tipo
di riqualificazione urbana possa realizzarsi; sarà poi compito dei privati dare una nuova
funzione alle singole aree che compongono lo spazio EXPO, una volta che i rischi
maggiori (la riqualificazione) sono già stati sostenuti.
Funzioni diverse e dinamiche diverse. Problemi di scala, quindi.
Dove l'impresa privata innovata (spesso incrementalmente) e introduce nuovi specifici
beni, l'impresa pubblica e il suo apparato, la burocrazia, accomoda e organizza in
maniera più o meno armonica il tessuto imprenditoria e l'utilizzo delle innovazioni
radicali introdotte nel mercato.
Sia chiaro, nessuno dei due mondi è esente da sprechi, inefficienze, corruzione e
privilegi. Ma la moralità non sta al cuore del problema economico: quella è una
questione di convivenza civile.
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IMPRESA
Se fra 5 anni dovessi avviare un'impresa innovativa, ovvero un'impresa che produca
qualcosa che oggi ancora non c'è:
1. Quale bene e/o servizio vorresti produrre? (es: piedi bionici come bene; sistema
di noleggio dei piedi basato su piattaforma social).
2. Che bisogno dovrebbe intercettare? (es.: muoversi più velocemente con i piedi
bionici e in maniera autonoma)
3. Perché dovrebbe esistere una domanda per il bene/servizio che vuoi produrlo,
ovvero persone disposte a spendere una quantità di denaro sufficiente a
comprarsi il bene? (es.: grazie alla tecnologia i piedi potrebbero sostituire le
macchine sulla breve distanza ad un prezzo simile)
4. A chi intendi venderlo e come? (es.: chi potrebbe permetterselo all'inizio? Chi
potrebbe essere interessato all'iniziativa? Che pubblicità fareste?)
Molti non hanno colto che il fatto di sottolineare una scadenza, fra 5 anni, doveva
distogliere l'attenzione da progetti fantascientifici, realizzabili fra 20 o 50 anni.
Parafrasando Schumpeter, molti hanno confuso l'invenzione con l'innovazione. Il primo
termine fa riferimento alla scoperta di una nuova tecnologia, ad esempio la fisica alla
base del motore a scoppio; il secondo termine descrive il processo attraverso cui
un'invenzione diventa disponibile sul mercato: prima come innovazione radicale, il
motore a scoppio, poi come innovazione incrementale, l'automobile, che altro non è che
una carrozza col motore.
Seguendo questa logica, le proposte più interessanti sono, a mio modesto parere (non
sono un tecnologo), le seguenti:
 Macchinario agricolo per aree monsoniche;
 Struttura in legno per superare il cartongesso;
 Vestiti che cambiano colore la temperatura del corpo;
 Scarpe che cambiano colore grazie a piccole variazioni del potenziale elettrico e
che si adattano così a diverse occasioni;
 Strade che producono energia grazie al passaggio di mezzi;
 Occhiali che si adattano automaticamente ai problemi di vista, ma attenzione al
principi di ottica!;
 Ombrelli asimmetrici per quando si è da soli e non serve coprire molta area ai
nostri lati;
 Sensori che riconoscono il colore del semaforo e in caso di pericolo fermino la
macchina;
 Orecchino bluetooth in sostituzione degli auricolari;
 Contapassi che si ricarica con il movimento del corpo;
 Automobili costruite parzialmente con materiale legato al principio dei fluidi
non newtoniani;
 Penna laser per cicatrizzare le ferite;
 Nuovi strumenti musicali per creare nuovi suoni;
 Ferro da stiro tecnologico che raccogli i pelucchi;
 Pancreas artificiale;
 Sementi OGM per climi rigidi;
 Proiezioni 3d per onoranze funebri;
 Proiettori 3d per smartphone per migliorare la comunicazione.
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GLOSSARIO
Definire i seguenti termini (max 3 righe ciascuna definizione):
1.
2.
3.
4.
Capitale sociale
Disoccupazione
Deflazione
Ricchezza
Controllare le slide per le risposte corrette!
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