CELLULARE SENZA RISCHI: CONSIGLI PER L`USO

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CELLULARE SENZA RISCHI: CONSIGLI PER L`USO
Claudio Benedetti
Anita Cappello
Marina Rampinini
Linda Trotta
Alessandra Vezzoli
CELLULARE SENZA RISCHI:
CONSIGLI PER L’USO
CORSO DI LAUREA
IN ASSISTENZA SANITARIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
Edizioni
• CAPITOLO 1 •
QUANTO USIAMO IL CELLULARE
Dai primi anni ’90 è avvenuto un profondo cambiamento nella
comunicazione. L’utilizzo del telefono cellulare, inizialmente
poco diffuso per l’elevato costo, oggi ha raggiunto una
diffusione quasi totale tra la popolazione dei paesi sviluppati.
L’ Italia è il terzo paese al mondo per diffusione di telefonini
dopo Stati Uniti e Giappone, con 35 milioni di utenti.
Quanto usiamo il telefono cellulare? Per dare risposta a questa domanda non ci si può limitare ai dati statistici.
Valutare sul campo è stata ritenuta la strada migliore. Per ottenere dati reali infatti si è fatto riferimento ad un lavoro
di osservazione diretta nella città universitaria di Pisa, abitata per il 56,25% circa da studenti, che rispondono
perfettamente ai requisiti di un target giovane e abitualmente utilizzatore del telefono cellulare. Nel lavoro sono stati
osservati 110 studenti mentre passeggiavano per strada, seduti in un parco o in un bar o mentre stavano nelle aule
studio per valutare effettivamente quanto usassero il telefono. È emerso che il 70,91%
degli osservati stesse
utilizzando il telefono cellulare per chiamare. Come si poteva ipotizzare attualmente tutti utilizzano il telefono
cellulare e come è stato confermato sia dalle osservazioni che dalle interviste svolte nello stesso lavoro di ricerca una
buona percentuale di ragazzi lo utilizza in maniera continuativa nell’arco della giornata, sia per chiamare che per
navigare o chattare. Si propone a titolo esplicativo un video che riporta in sequenza una serie di risposte alla domanda
:” Quanto tempo passi con il cellulare in mano?”
Filmato 1.1 Quanto tempo passi con il cellulare in mano?
Estratto di interviste agli universitari pisani, sul tema del tempo di utilizzo privato del telefono
cellulare.
2
• CAPITOLO 2 •
LE ALTE FREQUENZE
Gran parte delle tecnologie che oggi utilizziamo funzionano
grazie ad onde elettromagnetiche che espongono l’uomo
costantemente a campi elettromagnetici. In particolare il
telefono cellulare utilizza un particolare tipo di onde: le
radiofrequenze. Queste radiazioni fanno parte di un range
compreso tra i 100 KHz a 300 MHz e rientrano nelle
radiazioni non ionizzanti.
• Sezione 1 •
I campi elettromagnetici
I campi elettromagnetici sono costituiti
Per campo magnetico, invece, si intende quel
dall’interazione del campo elettrico e del campo
campo generato dalla circolazione di corrente elettrica
magnetico. Per campo elettrico si intende quel campo
in un circuito, dove maggiore è la corrente, maggiore è
generato da differenze di potenziale elettrico o tensioni
l’intensità del campo magnetico. Il campo magnetico, la
dove, maggiore è la tensione, maggiore è l’intensità del
cui unità di misura è l’ampere/metro (A/m), permette
campo. Un’importante grandezza fisica associata a
quindi di descrivere le interazioni tra correnti elettriche,
questo tipo di campo è, perciò, il potenziale elettrico,
o più in generale tra cariche elettriche in movimento. connesso all’energia che il campo elettrico cede alle
Spesso viene utilizzata una grandezza ad esso correlata,
cariche elettriche quando esse si spostano da un punto
l’induzione magnetica, che tiene conto delle proprietà
all’altro dello spazio: la differenza di potenziale tra due
magnetiche della materia. L’unità di misura
punti è detta tensione, la cui unità di misura è il volt
dell’induzione magnetica è il tesla (T). Spesso si utilizza
(V). Il campo preso in questione, la cui unità di misura
il suo sottomultiplo microtesla (µT), pari a un
è il volt/metro (V/m), permette quindi di descrivere le
milionesimo di tesla. Il campo magnetico esiste solo se
interazioni tra particelle dotate di carica elettrica.
un apparecchio è acceso e circola in esso corrente. Come
L’intensità del campo diminuisce in maniera
per il campo elettrico, anche in questo caso l’intensità
inversamente proporzionale con la distanza dalla
diminuisce con la distanza dalla sorgente, al contrario
sorgente. Il campo elettrico può essere presente, anche
invece i campi magnetici non sono schermati dalla
se un apparecchio collegato alla rete elettrico è spento.
maggior parte dei materiali.
La maggior parte dei materiali riesce in qualche misura
a schermare questo tipo di campo.
4
LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Lo spettro elettromagnetico di una radiazione è la distribuzione in energia (o in lunghezza d'onda o in frequenza)
dell'intensità di quella radiazione elettromagnetica, e indica perciò tutte le possibili frequenze delle radiazioni
elettromagnetiche. Si possono distinguere diversi range di frequenza che permettono di classificare le onde
elettromagnetiche.
5
Come si può notare dalla figura, lo spettro
•
Da 100 KHz a 300 MHz : RADIOFREQUENZE. In
elettromagnetico si suddivide in radiazioni non
questa categoria rientrano ad esempio i telefoni cellulari
ionizzanti e radiazioni ionizzanti. La differenza
e le stazioni radiobase.
sostanziale tra queste due categorie fa riferimento al
• Da 300 MHz a 300 GHz : MICROONDE
fatto che le prime presentano radiazioni con frequenza
inferiore che non sono in grado di rompere i legami
Gli ultimi due range di frequenza sopra citati
presenti tra le molecole nel nostro DNA, caratteristica
costituiscono le alte frequenze.
peculiare per quelle, invece, di secondo tipo. Dato che di
particolare interesse per l’argomento trattato sono le
LE ALTE FREQUENZE
radiofrequenze, verranno di seguito descritte, in breve,
come vengono distinte, al loro interno, le radiazioni non
I campi elettromagnetici ad alta frequenza sono
i o n i z z a n t i .
radiazioni non ionizzanti con frequenza compresa tra
Nella fascia presa in considerazione si distinguono
100 kHz e 300 GHz, sono dunque radiazioni che non
diversi range:
trasportano energia sufficiente per ionizzare atomi o
•
molecole. Invece di produrre ioni carichi attraversando
Da 0 Hz a 100 kHz : ELF (campi a bassa frequenza)
la materia, la radiazione elettromagnetica ha sufficiente
che, come si può notare dalla figura, comprendono ad
energia solo per eccitare il movimento di un elettrone
esempio gli elettrodotti. Ad essi sono associati pericoli
ad uno stato energetico superiore. Ciò significa che
per contatto con la fonte (scariche elettriche se si tratta
questo tipo di onde non possono rompere i legami tra le
di grandi impianti), si è notato inoltre un aumento delle
molecole e indurre perciò alterazioni nel DNA. Possono
leucemie infantili tra chi abitasse nei pressi degli
presumibilmente, però, grazie all’eccitamento che
elettrodotti.
inducono negli elettroni, modificare i meccanismi di
riparazione che permettono di correggere eventuali
6
errori presenti nella duplicazione del DNA. Questo tipo di radiazioni si colloca tra i campi a bassa frequenza e le
microonde. Le radiofrequenze vengono sfruttate dai telefoni cellulari, dalle stazioni radio-base, dalle televisioni e
dalle radio.
Dalla IARC, International Agency for Research of Cancer, Agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le
radiofrequenze sono state classificate come possibilmente cancerogene e quindi potrebbero avere effetti cancerogeni
per le persone. Date queste premesse, perciò, sarebbe bene adottare comportamenti atti ad evitare l’eccessiva
esposizione alle radiofrequenze per evitare possibili rischi per la salute.
7
• Sezione 2 •
LE RADIOFREQUENZE Le radiofrequenze e il telefono
Il telefono cellulare è un strumento radio mobile
perché il telefono cellulare deve emettere più potenza
terminale a funzione ricetrasmittente che permette la
per collegarsi alla stazione radio-base più vicina. Noi
comunicazione con altri apparecchi di comunicazione.
stessi possiamo rilevare l’intensità del segnale che
Per funzionare è necessario che sia collegato a stazioni
riceviamo dalla stazione radio-base, attraverso i livelli
radio-base molto spesso dotate di tre o più celle,
indicati dalle cosiddette “tacche” presenti sulla
ognuna in grado di attuare molte connessioni con gli
schermata del telefono.
apparecchi mobili nella rispettiva area di copertura e
secondo le frequenze supportate. Grazie alla presenza di
una cella radio, e perciò di una stazione radio-base, un
!
telefono cellulare può effettuare chiamate perché riesce
ad agganciare una rete attraverso appunto le
radiofrequenze. Per avere una copertura piena è
necessario che le onde non siano schermate da edifici o
ostacoli che ne interrompano la propagazione. Questo
spiega perché spesso in zone molto periferiche o nelle
cantine degli edifici spesso è difficile effettuare
chiamate in quanto il cellulare non riesce ad agganciare
le celle radio. In queste situazioni è bene sottolineare
che, in caso si riuscisse ad effettuare la chiamata, il
campo elettrico generato dal telefonino è più intenso
8
• CAPITOLO 3 •
TELEFONO CELLULARE : I RISCHI
Da ormai diversi anni è in corso un dibattito sui possibili
effetti sulla salute del telefono cellulare. Sono stati svolti
numerosi stu di che hanno portato a conclusioni
contrastanti. Ciò può dipendere dalle diverse metodologie
di realizzazione dello studio tra cui la selezione del
campione, di difficile individuazione in quest’ambito.
• Sezione 1 •
I RISCHI
I campi elettromagnetici a radiofrequenza, generati
Hardell L. at all, degli anni 1997-2003 e un ulteriore
dai telefoni cellulari, sono considerati, a livello
studio pubblicato nel 2009 sempre dello stesso autore,
internazionale secondo la classificazione della IARC,
dimostra che se telefoniamo per più di 16 min
possibilmente cancerogeni. I diversi studi che si sono
consecutivi tenendo il cellulare sempre sullo stesso
occupati di questo argomento già dagli anni 90 all’inizio
orecchio, le radiofrequenze emesse surriscaldano
erano contrastanti ed emergevamo soprattutto dati che
l’orecchio e la sua parte interna. I rischi correlati alle
evidenziavano una assenza totale di rischio. La
radiofrequenze, perciò, sono dovuti all’interazione che il
popolazione su cui sono stati effettuati gli studi era
campo prodotto da queste frequenze ha con il nostro
esposta da relativamente pochi anni alle radiazioni e
corpo, in particolare con la testa e il collo. Questo
questo tempo può non bastare per lo sviluppo di un
interazione produce calore che il nostro corpo riesce a
tumore cerebrale, inoltre il cellulare non veniva usato in
bilanciare ipoteticamente soltanto nei primi 15 minuti,
maniera così importante come oggi. È stimato che il
portando poi ad un aumento di temperatura localizzato.
tempo minimo di insorgenza di un tumore cerebrale
Questo effetto ripetuto costantemente, negli anni
collegato alle radiofrequenze sia di 10 anni ma può
sembra portare all’aumento del rischio di sviluppare
arrivare anche
a più di 30 anni, quindi un periodo
alcuni tipi di tumori al cervello (gliomi) e del nervo
molto lungo. Dagli ultimi studi scientifici, emerge che il
acustico (neurinomi). In particolare i risultati delle
rischio dipende fortemente da tre fattori: la vicinanza
metanalisi svolte da Hardell evidenziano incrementi di
del telefono alla testa durante una chiamata, la durata
rischio statisticamente significativi e consistenti,
della chiamata stessa e la continuità di esposizione a
particolarmente per gliomi e neurinomi del nervo
questi fattori nel tempo. In particolare gli studi di
acustico o del nervo trigemino dopo ≥ 10 anni di uso
10
continuato di cellulari (da >16 a < 32 min/giorno). Tali
cellulari, ed altri dispositivi portatili, corrisponde a
studi sottolineano inoltre un aumento dell’incidenza di
2 W/Kg rispetto a 10 g di tessuto. E’ possibile dunque,
astrocitomi e meningiomi dopo uso di soli cordless.
prima di acquistare un telefonino visualizzare il valore
Anche la giurisprudenza sta tenendo conto dei dati
del SAR sul libretto informativo e scegliere
emersi dagli studi recenti. Infatti, per la prima volta in
eventualmente un telefono con indice basso. E’ bene
Italia, la Corte di Cassazione con la sentenza 3 - 12
sottolineare comunque che oggi tutti i telefoni cellulari
ottobre 2012 ha stabilito che l’utilizzo continuativo del
devono rispettare il valore massimo consentito di SAR.
telefono cellulare può essere stata una concausa
E’ possibile trovare in Internet le tabelle dei SAR emessi
dell’instaurarsi di un neurinoma del trigemino in un
dai telefoni cellulari in commercio ed eventualmente
imprenditore che, per lavoro, lo utilizzava per 5/6 ore al
scegliere quelli che hanno emissioni più contenute.
giorno.
L’INDICE SAR
Un importante indice a cui possiamo fare
riferimento è l’indice SAR, Specific Absorption Rate, il
quale indica la misura della percentuale di energia
elettromagnetica assorbita dal nostro corpo quando lo
esponiamo all'azione di un campo elettromagnetico a
radiofrequenza. Questo indice deve essere
obbligatoriamente indicato sul libretto d’istruzioni ed
uso del telefonino. Il limite consentito per i telefoni
11
I giovani pensano che possano esserci rischi nell’utilizzo del cellulare? Per trovare risposta a questa domanda sono
stati intervistati 100 studenti pisani. Di seguito viene proposto un estratto delle interviste per valutare la percezione
del rischio di questi giovani.
Filmato 3.1 Ci sono dei rischi per la salute nell’uso del
cellulare? Quali potrebbero essere?
Estratto di interviste agli universitari pisani, sul tema del
rischio correlato utilizzo privato del telefono cellulare.
12
• Sezione 2 •
TELEFONO CELLULARE: I RISCHI PER I BAMBINI
fluido rispetto agli adulti,
ciò comporta che le
radiazioni riescono a
penetrare molto più in
profondità, infatti il cervello
di un bambino assorbe 10
volte più radiazioni di un
adulto, mentre quelli dei
neonati sono in grado di
assorbirne ancora di più.
L’assorbimento di
radiofrequenze da parte dei
tessuti del cranio può essere
Dubey 2010, http://www.environmentalhealthtrust.org
Come
molto diverso nelle varie fasce d’età. Possono penetrare
molto più in profondità nei bambini e negli adolescenti,
è possibile notare dall’immagine sopra riportata
per diminuire solo in età adulta. Fin dalla gravidanza
l’esposizione a radiofrequenze emesse dal cellulare avrà
dunque i bambini non dovrebbero essere esposti, per
un’entità molto diversa nelle diverse fasce d’età. I
contatto con l’addome materno, a questo tipo di
bambini a cinque anni di età hanno un cervello
radiazione per evitare che questo comporti in loro
racchiuso in un cranio più sottile e che contiene più
eventuali danni. Date queste considerazioni si può
13
affermare che età e surriscaldamento cerebrale sono
In modo particolare tre punti focali messi in atto sono:
inversamente proporzionali, infatti più è bassa l’età
• divieto di pubblicizzare i cellulari ai giovani
durante una chiamata più aumenta il rischio di danni. Il
rischio perciò è che in futuro, considerando il periodo di
• divieto di fabbricare cellulari giocattolo
latenza di un tumore cerebrale, si potranno avere più
trentenni e quarantenni ammalati di tumori cerebrali,
• obbligo dei costuttori di inserire nella confezione del
data la precocità di utilizzo del telefono cellulare, la
cellulare i livelli di onde elettromagnetiche emesse dal
precoce esposizione a campi a radiofrequenze e la
dispositivo.
continuità nel tempo di esposizione al fattore di rischio.
In questo modo lo Stato Belga cerca di proteggere i
bambini da un’esposizione precoce a radiofrequenze
A tal proposito il Belgio ha promosso una campagna
emesse dai telefoni cellulari.
preventiva per proteggere tutti i consumatori dalle onde
elettromagnetiche in modo particolare coloro che
corrono i maggiori rischi, ovvero i bambini e
adolescenti.
14
• Sezione 3 •
Consigli per l’uso
Per ridurre il rischio di insorgenza di patologie legate
all’esposizione delle radiofrequenze emesse dai telefoni
cellulari basta seguire alcuni semplici consigli:
1. Usa l’auricolare o il vivavoce per allontanare il telefono dalla testa.
Ricorda che l’intensità del campo elettromagnetico diminuisce
rapidamente con l’aumentare della distanza fra telefono e testa.
2. Quando fai una chiamata aspetta che ti rispondano prima di
avvicinare il cellulare all’orecchio. Questo perché il momento di
connessione alla rete per effettuare la chiamata è il momento in cui il
telefono emette più radiazioni.
3. Durante una telefonata (senza auricolare) alterna spesso l’orecchio
durante le conversazione.
4. Telefona quando c’è piena copertura del campo, altrimenti il cellulare
aumenta la potenza delle emissioni sull’orecchio.
5. Evita le chiamate nei mezzi in movimento (auto, treno, autobus, ecc.)
perché il telefono deve continuamente connettersi alle stazioni radiobase più vicine e aumenta la potenza di emissione.
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6. Preferisci inviare un SMS
piuttosto che fare una telefonata;
utilizza un telefono fisso quando
puoi; ricorda che il cordless(telefono di
casa senza filo) è come un telefono
cellulare, meglio usarlo con auricolare
o vivavoce
7. Durante la notte evita di tenere il
telefono cellulare acceso sotto il
cuscino e di ricaricarlo vicino al letto.
8. Durante la giornata cerca appena
puoi di riporre il cellulare su una
superficie esterna o in una borsa,
riducendone il contatto con il corpo.
9. Quando compri un nuovo
cellulare informati, leggendo il
libretto informativo, rispetto l’indice
SAR del telefono, valutando quindi
l’indice di emissioni.
10. E’ meglio evitare l’utilizzo da
parte dei bambini, il loro cervello può
assorbire in maniera molto maggiore
le radiazioni.
• CAPITOLO 4 •
CONCLUSIONI
Il telefono cellulare è uno strumento ormai fondamentale
per la nostra vita e che non và demonizzato, ma è
importante essere consapevoli dei rischi per la salute cui
ci si può esporre utilizzandolo in modo non prudente.
Mettendo in pratica i semplici comportamenti riportati è
possibile ridurre drasticamente il rischio di insorgenza di
malattie correlate alle radiofrequenze.
BIBLIOGRAFIA
• “Salute e campi elettromagnetici” - ISS - www.iss.it
• “Campi elettromagnetici, effetti sull’uomo e sulle apparecchiature” – ISPRA, ISS, ISCTI
• “Esposizione a campi elettromagnetici a bassa ed alta frequenza e rischi per la salute” - Paola Michelozzi Dipartimento di epidemiologia del Lazio - Università degli studi di Brescia, Seminari di Sanità Pubblica, V
Edizione, 2012
• Telefoni mobili e tumori alla testa: “E’ tempo che i dati giusti vengano letti e valorizzati correttamente”.13
dicembre 2011 Evidence Based Journal club 13 dicembre A.G. Levis et al. Epidemiol prev 2011DORS – Regione
Piemonte
• IARC Monographs 102, 2011
• Hardell L, Carlberg M. “Mobile phones, cordless phone and the risk for brain tumors”. Int J Oncol 2009.
• Hardell L, Carlberg M, Hannsson-Mild K. “Pooled analysis of two case case-control studies on use of cellular and
cordless telephones and the risk for malignant brain tumours diagnosed in 1997-2003”.
17
Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria - Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano
ICON Vision Edizioni © 2014 Milano
ISBN 9788890998614
xviii
Glioma
tumore maligno che ha sede nel sistema nervoso centrale e che origina dalle cellule gliali,
cellule che hanno funzione nutritiva e di sostegno per i neuroni.
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tumore benigno intracranico che origina dalle cellule di Schwann dei nervi cranici e spinali. I
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dispositivo che permette di riprodurre l’audio emesso dalla fonte alla quale è collegato.
Permette perciò di evitare il contatto del telefono con la testa della persona.
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indica la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita dal nostro corpo
quando lo esponiamo all'azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza. Questo
indice deve essere obbligatoriamente indicato sul libretto e rispettare il limite consentito che
per i telefoni cellulari, ed altri dispositivi portatili, corrisponde a 2 W/Kg rispetto a 10 g di
tessuto.
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Neurinoma
tumore benigno intracranico che origina dalle cellule di Schwann dei nervi cranici e spinali. I
neurinomi che possono essere collegati all’uso del telefono cellulare possono essere quello
del nervo acustico e quello del nervo trigemino.
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Periodo di latenza
periodo che intercorre tra l’esposizione ad un fattore di rischio e l’insorgenza di una
patologia.
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Principio di precauzione
strumento per guardare al futuro nell’ambito di un processo decisionale in situazioni
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siano certamente esenti da pericoli per la salute.
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Radiazione non ionizzante
tutte quelle radiazioni che non trasportano energia sufficiente per ionizzare atomi o molecole
e, per rimuovere quindi un elettrone da un atomo o molecola. Invece di produrre ioni carichi
attraversando la materia, la radiazione elettromagnetica ha sufficiente energia solo per
eccitare il movimento di un elettrone ad uno stato energetico superiore. Ciò significa che
questo tipo di onde non possono rompere i legami tra le molecole e indurre perciò
alterazioni nel DNA.
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sono radiazioni non ionizzanti con frequenza compresa tra 100 KHz e 300 GHz.
Vengono utilizzate dal telefono cellulare per agganciare la cella della stazione radio-base.
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Rischio
possibilità che un agente esterno o un comportamento possano provocare un danno ad una
persona, alla collettività o all’ambiente.
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Dispositivo che permette di telefonare senza tenere il telefono appoggiato all’orecchio ed
eventualmente di avere le mani libere.
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