Edizione 3/15 del 18 marzo 2015

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Edizione 3/15 del 18 marzo 2015
oggi
03/2015
www.samaritani.ch
Il sangue
pagine 10, 13 e 16
Reportage
Il pioniere del
soccorso alpino
pagina 4
Buono a sapersi
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Sommario
Editoriale
Reportage
L’anello fondamentale
della catena
04 Soccorso in montagna
Lo scorso mese di febbraio ho
partecipato ad un corso di aggiornamento BLS/AED a Olivone, organizzato dalla Sezione Samaritani di
Blenio. È stato come sempre utilissimo e interessante, le monitrici erano
preparate e competenti.
Quello che però mi ha più sorpresa,
e molto positivamente, sono state le
parole del soccorritore professionista presente alla serata d’aggiornamento. C’è da dire che, in Sezione,
la collaborazione tra Samaritani e
soccorritori professionisti è ottima e
il professionista – attivo nella Tre
Valli Soccorso con base a Biasca – è
stato appositamente invitato a
partecipare per portare il suo
contributo.
Quello che ho percepito da parte
sua, è stato un apprezzamento
davvero concreto e sincero per il
ruolo svolto nella nostra società dai
Samaritani. Spesso Moreno, questo
il suo nome, ha ripetuto «voi
Samaritani siete il primo, importante e fondamentale, anello della
catena di soccorso». Parole motivanti e che fanno piacere. Che riconoscono e danno valore al lavoro
prestato dai Samaritani a titolo di
volontario, come lo sono i tanti First
Responder presenti capillarmente
sul territorio cantonale.
Oso sperare che tutte le Sezioni
Samaritane possano vantare una
buona collaborazione coi Servizi
sanitari prestati da professionisti e
che quest’ultimi partecipino alle
serate formative proposte dai
Samaritani. Si tratta di uno scambio
di esperienze molto arricchente e di
grande aiuto per i soccorritori non
professionisti.
Grazie Moreno!
Conosciamo la pionieristica figura del
medico engadinese Oscar Bernhard
che è stato il fondatore non solo del trattamento della
tubercolosi ossea con la luce solare, bensì anche del
soccorso in montagna.
Attualità
10 L’intervistato: Rudolf Schwabe
Al direttore del Servizio trasfusione della Croce Rossa
svizzera, Rudolf Schwabe, chiediamo come è nata e come
funziona la collaborazione con la Federazione svizzera dei
Samaritani nell’ambito delle Azioni di donazione di sangue.
13 La Giornata della buona azione
La campagna «Cerchiamo salvatori di vita», lanciata dal Servizio di trasfusione di
sangue della CRS Svizzera e volta a trovare potenziali donatori di cellule staminali del sangue, è ancora in atto nel 2015.
Buono a sapersi
16 Le cellule staminali del sangue
Cosa sono le cellule staminali del sangue? Qual è la loro funzione? Perché sono
importanti nella cura di determinate malattie del sangue? Troviamo tutte queste
informazioni in questa rubrica.
Persone
19 Maxime Trolliet
Un giovane Samaritano vodese, molto entusiasta e impegnato nella sua Sezione
come animatore dei Samas’Kids, racconta i suoi progetti e il suo sogno di
diventare medico d’urgenza.
Associazione e Sezioni
20 ASSTM in assemblea a Rivera
L’assemblea annuale dell’Associazione Sezioni Samaritane Ticino e Moesano è
convocata per il 29 marzo a Rivera. Dimissioni della presidente Janine Hunkeler.
Mara Zanetti
Maestrani
oggi samaritani 03/2015
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Oscar Bernhard, medico di montagna, guida alpina e Samaritano
Pioniere engadinese del
soccorso in montagna
Quale fondatore del trattamento della tubercolosi ossea con la luce solare, Oscar
Bernhard è stato nominato per il Premio Nobel. Ma questo medico engadinese ha
anche elaborato delle basi importanti per il soccorso in montagna.
Testo: Heini Hofmann
A metà del 19mo secolo, la voglia di scalare
le montagne e gli stimoli della ricerca sono
riusciti a vincere la paura verso il mondo al­
pino. L’alpinismo, che velocemente si è tras­
formato in uno sport di massa, è venuto a
contendere il posto al classico turismo per le
cure. Ciò ha comportato un aumento di inci­
denti in montagna; ma allora il soccorso in
alta montagna era praticamente ancora agli
albori.
Come spesso accade, ecco che il rimedio è
stato individuato da un genio, pratico e mol­
to dotato, ossia proprio il medico di monta­
gna dell’Alta Engadina Dr. Oscar Bernhard
(1861–1939), nato a Samedan (GR), figlio di
un farmacista. La sua infanzia è stata tra­
scorsa tra la natura e sulle montagne. A 16
anni uccise il suo primo camoscio e a 18 ha
ottenuto da patente di guida alpina.
Medico e amico della gente
Chiamato amichevolmente «Il Bernard» dal­
la gente del posto, egli ha condotto dapprima
il suo studio medico a Samedan con ambula­
torio pure a Pontresina, il paese degli alpini­
sti. In caso di urgenze, spesso egli doveva
operare direttamente a casa del paziente, in
un salotto scuro o sul tavolo di cucina. Il fat­
to che egli operava anche pazienti anziani,
suscitava agli inizi qualche sospetto. Addirit­
tura un suo anziano collega sosteneva che il
fatto di non lasciar morire in pace gli anziani
fosse un’«insolente disturbo dell’ordine del
Mondo».
Nel 1895, «Il Bernard» è stato il principale
promotore della fondazione del primo ospe­
dale in Engadina, quello che ancora oggi­
giorno a Samedan è poi diventato l’ospedale
acuto più alto (quota sopra il mare) d’Europa
e che lui diresse in qualità di capo clinica per
12 anni. Qui egli diede origine al trattamen­
to con i raggi solari e fece di Samaden la cul­
la dell’elioterapia grazie alla quale, a livello
mondiale, si poterono salvare centinaia di
migliaia di pazienti offerenti di tubercolosi
ossea.
Tuttavia Bernhard fu in un certo senso al­
lontanato da Samedan così che nel 1907
andò a S. Moritz, dove – dapprima – anche
qui non era propriamente il benvenuto. A
S. Moritz egli costruì una villa con integrata
una mini clinica; più tardi diventò il suo stu­
dio privato che oggi è invece di nuovo diven­
tato abitazione privata. Oltre agli abitanti del
posto, Oscar Bernhard ha pure trattato mol­
te personalità note negli alberghi più nobili.
Dr. Oscar Bernhard quand’era giovane
praticante. È stato medico (fondatore dell’elioterapia), Samaritano (pioniere del soccorso
Una barella per il trasporto dei feriti. Allo scopo di trasmettere un’idea seria del soccorso in
alpino), ricercatore e cacciatore.
montagna, le tavole didattiche sono sempre illustrate e i soccorritori e i feriti sono rappresentati il
(Foto: Dr. Waldemar E. Bernhard)
più possibile in modo reale.
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Reportage
Sviluppi
Il soccorso in montagna,
ieri e oggi
Le tavole didattiche – qui il trasporto di un ferito con una slitta – sono come quadri da appendere
in salotto. Non è noto chi abbia dipinto le tavole dopo le istruzioni scritte da Oscar Bernhard.
(Foto: Archivio culturale dell’Alta Engadina e Federazione svizzera dei Samaritani)
Anche se lui con la sua clinica ha ottenuto
successo e richiamo, S. Moritz ha bloccato i
suoi piani futuri di costruire una clinica del
sole, molto più grande l’attuale, e sopra l’esistente.
Si temeva in particolare per il buon richiamo della destinazione turistica, asserendo
anche che la tubercolosi ossea e delle articolazioni, diversamente dalla tubercolosi polmonare, non è neanche contagiosa. Per queste ragioni, Bernhard aveva le mani legate e
altri approfittarono della sua «invenzione» –
così come fece il medico Auguste Rollier, che
poté costruire a Leysin (VD) molte Elio-cliniche nonché scuole sulla luce solare.
Guida alpina e Samaritano
Nel 1897 Oscar Bernhard fondò la Sezione
Samaritani di Samaden di cui fu presidente
fino al 1907. Quando era giovane praticante
medico e chirurgo, nonché appassionato cacciatore d’alta montagna e presidente della
Sezione Bernina del Club Alpino svizzero
(CAS), egli aveva percepito il bisogno di corrette procedure nel soccorso alpino. A quei
tempi, i mezzi di insegnamento di erano le
relazioni e le rappresentazioni con immagini.
Nell’inverno del 1891, Bernhard organizzò a
Samedan in seno alla Sezione del CAS un
Corso samaritano di più giorni per le guide
alpine, i soci del Club e altri interessati. Tema
del corso erano le «Prime prestazioni di soc-
corso in caso di ferite e manifestazioni improvvise di malattie in montagna» (mal di
montagna).
A questo scopo, egli mise a punto le 55 tavole, poi diventate famose, con 173 disegni:
semplici, precise e pratiche guide per il soccorso samaritano in montagna, come pure
per i Primi soccorsi in caso di cadute in montagna oppure metodi di trasporto in terreni
difficoltosi. Nell’ambito del suo centenario,
nel 1988 la Federazione svizzera dei Samaritani ha riprodotto i soggetti delle tavole didattiche in una serie di cartoline.
Tavole didattiche e manuale
Queste tavole didattiche fecero furore: ottennero addirittura un diploma di prima classe
alla Scuola artigianale e industriale di Zurigo, come pure – un anno più tardi – una medaglia d’oro, mentre all’esposizione sull’igiene a Monaco è stata loro attribuita la
massima distinzione e ancora una medaglia
d’oro. Anche il tenente colonnello medico
dell’Esercito svizzero aveva definito queste
tavole come «molto belle e meritevoli».
Questo grande successo ha spinto Oscar
Bernhard, nel 1896, a pubblicare una guida
vera e propria, con testi e immagini, dal titolo «Servizio samaritano, con particolare attenzione alle condizioni in alta montagna».
A questo proposito, il 15 luglio il giornale
«Allgemeine Fremdenblatt, St. Moritz» scri-
Le tavole didattiche del Dr. Oscar
Bernhard sono testimoni interessanti
del periodo pioniere del soccorso in
montagna, alla fine del 19esimo secolo. Le sue rappresentazioni sull’anatomia e alcune ferite sono attuali ancora
oggigiorno. Anche le modalità d’uso
della benda triangolare sono rimaste
pressoché invariate nel tempo.
Altre tecniche, invece, sono ormai
superate, come il bendaggio circolare
con una cintura in caso di emorragie
arteriose. Con l’avvento del soccorso
aereo e grazie ai nuovi e leggeri materiali di Primo soccorso che si possono
portare appresso durante le escursioni
in montagna, le tavole di Bernhard
sulle modalità di trasporto di un
ferito o sulle fissazioni hanno perso il
loro significato.
Christoph Meier, Esperto FSS
veva: «Questo libretto samaritano si può
mettere comodamente in tasca ed è vivamente consigliato a tutti ma soprattutto agli appassionati di montagna, ai turisti e alle guide.» Questo primo almanacco medico per
guide alpine e alpinisti ha avuto un successo
così forte che il CAS, l’Associazione alpina
tedesca e austriaca, la Federazione svizzera
dei Samaritani e la Croce Rossa si sentirono
stimolati a promuoverne una nuova edizione.
Così ecco un nuovo libretto tascabile per
guide alpine e turisti, con il titolo «I Primi
soccorsi in caso di infortuni in alta montagna», che apparve nel 1913 già nella quinta
edizione, tradotto in italiano, francese e inglese. Come l’autore stesso scrisse nella sua
prefazione, «il libretto considera anche l’alpinismo in inverno, una disciplina che si è molto sviluppata con l’aumentare della pratica
dello sci». Oscar Bernhard si può quindi considerare il vero pioniere della medicina sportiva e dell’infortunistica in alta montagna.
Malattie d’alta quota temute
A quei tempi, la medicina iniziava ad occuparsi anche delle conseguenze delle ascensioni in montagna sull’organismo umano. Ad
esempio, il 26 giugno 1897 l’ «Allgemeine
Fremdenblatt, St. Moritz» riportava le notizie sul fisiologo italiano Angelo Mosso che
aveva «soggiornato per un mese intero sulla
cima del Monte Rosa (4638 m s/M) con le
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Reportage
Quando ancora non esistevano le stecche
Impiego della benda triangolare in caso di
Anche se hanno 120 anni, le tavole didattiche
leggere, nella formazione in Primi soccorsi si
ferite alla testa.
del Dr. Oscar Bernhard sono ancora valide pure
apprendeva ad improvvisare col materiale che
nelle conoscenze anatomiche.
si aveva a disposizione nella quotidianità.
attrezzature scientifiche per studiare gli effetti delle condizioni atmosferiche a questa
quota sulla respirazione umana».
Sulle malattie d’alta quota (mal di montagna), Oscar Bernhard si esprimeva così: «Nel
caso del minore dei mal di montagna – lo
scoraggiamento – a volte basta un vigoroso
incitamento morale, un energico appello alle
proprie forze e risorse nascoste e al senso
dell’onore, per risvegliare la fiducia in sé stessi. In questi casi, è poi sufficiente dare al ‹paziente› un sostanzioso boccone e un sorso di
vino per poi prendere sul ridere i suoi passati
attimi di paura ed esitazione e quindi per
continuare l’escursione o la salita.»
Se tuttavia, nonostante tutta la buona volontà, non si riesce a gestire le proprie debolezze e il mal di montagna, Bernhard consiglia che «non serve a nulla costringersi a
continuare; lo stato non farà altro che peggiorare, e potrebbero verificarsi le conseguenze più pericolose. In questi casi, l’unico
rimedio efficace è: riposarsi e abbassarsi di
quota. È meglio non assumere nessun medicamento (come l’antipirina, il phenazetin o
cocaina) come prevenzione o per curare il
mal di montagna. Non servono a nulla e possono anzi solo fare danni». (A proposito del
«Mal di montagna», leggere la rubrica «Buono a sapersi» su «oggi Samaritani» 2/15).
In merito al trasporto di pazienti su terreni
impegnativi, ghiacciai con crepacci, ecc,
Bern­hard scriveva: «Per il trasporto, in montagna si usa principalmente il basto per gli
animali da soma, o slitte da trainare sia dalle
persone che dagli animali, o specie di por-
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oggi samaritani 03/2015
tantine …, che possono essere trasportate da
una persona sola. Gli abitanti delle montagne sono abituati a questi tipi di trasporti e
un uomo forte può trasportare un ferito in
questo modo per ore.» Meglio sarebbe avere
più portatori che, di tanto in tanto, si danno
il cambio nel trasporto.
Soprattutto non danneggiare!
Le istruzioni di Bernhard sono sempre concise, precise e pratiche. Anche nella conclusione della sua guida sui Primi soccorsi, egli si
esprime nel suo tradizionale modo, riflessivo
e calmo: «Se vi trovate di fronte improvvisamente ad un grave incidente, agite con calma, in modo accorto e deciso! Se una volta o
l’altra non siete proprio sicuri e in chiaro su
come agire, allora fate piuttosto meno che
troppo e magari sbagliato!»
Da qui il suo consiglio paterno che vale ancora oggi: «Siate sempre molto prudenti nelle
prestazioni di aiuto medico, memori del pensiero e della filosofia del padre della medicina, il greco Ippocrate, che sosteneva: In ogni
caso, non nuocere! Se avete agito correttamente in un incidente, allora sarete premiati
dal sentimento più bello, quello di aver fatto
del bene.»
L’autore
Il Dr. Oscar Bernhard dava molta importanza al
trasporto dei feriti, cosa fondamentale in un
tempo dove non esistevano ambulanze né
elicotteri di soccorso.
Heini Hofmann ha lavorato come veterinario nello Zoo di Basilea. Libero pubblicista,
scrive regolarmente dei libri specialistici.
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condotto fra gli scassinatori catturati lo dimostrano: la maggior
parte dei furti avviene in maniera spontanea. Se è vero che i ladri
preferiscono quartieri anonimi e benestanti in prossimità di accessi
autostradali, le loro considerazioni si fermano lì: a determinare poi
la scelta dell’immobile sono lo stato delle porte e delle finestre e l’assenza palese degli inquilini.
Timer e Fake TV
Timer e Fake TV come quelli distribuiti
dalla Basilese durante la giornata della sicurezza o quelli che si trovano nei negozi
specializzati simulano la presenza in casa
accendendo le luci a intervalli predefiniti
e imitando la luce prodotta dal televisore. Fake TV: facile da
I ladri preferiscono evitare di imbattersi usare ed efficace.
negli inquilini e cercano case facili da
derubare. Timer e Fake TV non sostituiscono misure strutturali,
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L’intervistato: Dr. Rudolf Schwabe, direttore del Servizio trasfusione di sangue della CRS Svizzera
Un aiuto inestimabile per le Azioni di donazione di sangue
Quasi la metà delle donazioni di sangue in Svizzera viene raccolta grazie alle squadre mobili e
alle Azioni di donazione promosse dalle Sezioni Samaritane che fanno sì che queste donazioni
siano possibili anche nei piccoli villaggi in zone discoste. In futuro, però, ci saranno probabilmente maggiori oscillazioni nella domanda.
1.
Com’è nata in origine la collaborazione tra la FSS e il Servizio
di trasfusione di sangue?
Esattamente come è nata molti anni fa questa stretta collaborazione,
ora più nessuno lo sa. Quando, dopo la Seconda Guerra mondiale,
si trattò di creare in Svizzera dei Servizi regionali di trasfusione di
sangue, a quel tempo i Samaritani con i loro 10 mila soccorritori
volontari rappresentavano un’Organizzazione forte e impressionante. Ambedue, ossia la FSS e noi, apparteniamo alla grande famiglia
della Croce Rossa Svizzera e condividiamo i suoi principi e valori;
queste le mie riflessioni sulla ravvicinata e duratura collaborazione.
2. Dove intravede le sinergie più forti tra i diversi settori ­
di attività?
I Samaritani con le loro 1100 Sezioni sono ancorati in maniera incredibilmente forte al territorio locale. Quando organizzano qualcosa,
la gente accorre. Questo, per noi, rappresenta ovviamente un aiuto
inestimabile, specie nelle nostre Azioni mobili di donazione del sangue. Senza queste persone sul posto, le nostre Azioni di donazione
non avrebbero questo grande successo.
3. Vediamo di fare un bilancio: cosa ha portato finora questa
collaborazione?
Quasi la metà delle donazioni di sangue in Svizzera avviene grazie e
attraverso le squadre mobili che si spostano di luogo in luogo. Lo
scorso anno, sono state raccolte 145 000 donazioni nel corso di quasi
2000 Azioni di donazione promosse in più di 1000 Comuni. Direi a
questo punto che le cifre parlano da sé! Ma non è tutto:
grazie a queste squadre mobili possiamo raggiungere la gente anche
nei piccoli villaggi di zone discoste. Nelle nostre sedi ufficiali (Centri)
sono i donatori a raggiungerci. Ma visto che siamo noi a chiedere
qualcosa ai donatori e non il contrario, sono molto contento che con
le squadre mobili facciamo noi un passo verso di loro.
4.
Quali sono i punti chiave della futura collaborazione? Quale
sarebbe lo stato ideale?
Il fulcro della collaborazione resta assolutamente la raccolta di sangue attraverso le squadre mobili e il loro sostegno prima e durante le
Azioni. Ma i Samaritani possono esserci di molto aiuto anche in altre
nostre attività, come la donazione delle cellule staminali del sangue.
E lo fanno già: alla «Giornata della buona azione» dello scorso anno,
ad esempio, hanno partecipato 15 gruppi di volontari tra cui 12 Sezioni Samaritane, che hanno sostenuto la nostra campagna.
5. Quali sono oggigiorno gli ostacoli più grandi cui si trova
confrontato il Servizio trasfusione della CRS e come possono
aiutare concretamente i soci della FSS?
Nella raccolta di sangue, oggigiorno non si tratta più di raccogliere
sempre il maggior numero di donazioni possibile. I prodotti del
sangue non sono conservabili a lungo e la richiesta può oscillare di
molto. Dobbiamo quindi adattarci all’effettivo bisogno degli ospedali, fatto che può significare una diminuzione dell’intervento delle
squadre mobili o un adattamento dell’attività. Capisco che questi
cambiamenti non sono sempre facili da accettare per le Sezioni
Samaritane.
6. Qual è il messaggio più importante che desidera trasmettere
ai soci della FSS?
Non devo riflettere a lungo per trovare il messaggio: Grazie molte e
di cuore per tutto il vostro impegno! Senza di voi non potremmo
adempiere al nostro compito di fornire gli Ospedali svizzeri in ogni
tempo e con la sufficiente quantità di prodotti del sangue.
7.
Dr. Rudolf Schwabe, direttore del Servizio trasfusione di sangue CRS,
rivolge a tutti i Samaritani un sentito ringraziamento per il loro impegno.
10
oggi samaritani 03/2015
A livello personale, qual è l’aneddoto più bello che ha vissuto
nel suo lavoro con il Servizio di trasfusione della CRS?
Le situazioni più cariche di emozioni sono gli incontri con i pazienti
malati di leucemia che necessitano urgentemente di una donazione di
cellule staminali. A maggior ragione se si tratta di bambini. È impressionante vedere come i congiunti si impegnano poi nella sensibilizzazione e nella ricerca di donatori. E la gioia, quando si trova il donatore giusto, è immensa ...
Attualità
Segretaria centrale
Giornata nazionale del numero di chiamata d’urgenza
144, un numero da memorizzare
Il 14 aprile si terrà di nuovo una giornata di sensibilizzazione
per far conoscere ulteriormente il numero di chiamata
d’urgenza 144. La Sezione Samaritani di Baden sta preparando
per questa occasione un ricco programma di attività.
Le cifre parlano da
sé: il numero d’urgenza 144 è sollecitato circa mezzo
milione di volte
all’anno. Tuttavia,
non tutte le chiamate
avvengono per casi
gravi e/o che mettono in pericolo la vita
di qualcuno. Comunque, stando alle
parole di Martin
Gappisch dell’Interassociazione di salvataggio (IAS), ogni
anno i Servizi di soc- Semplice ma importante: con questo numero potete salvare delle vite.
corso registrano cir- (Foto: ZVG)
ca 450 000 interventi. «Circa un terzo di questi sono viaggi di trasferimento di pazienti», precisa Gappisch. Gli
altri 300 000 interventi all’anno riguardano invece davvero situazioni di emergeza e, di questi, circa uno su due avviene a sirene spiegate a causa del pericolo di morte della vittima.
Tuttavia non sempre l’ambulanza viene chiamata in tempo utile e questo perché malgrado sia stato introdotto in Svizzera da oltre 15 anni, il numero di chiamata per le urgenze
144 è ancora sconosciuto a molta, troppa gente. E questa situazione può portare a conseguenze nefaste: infatti in caso di gravi incidenti o di malattie acute che possono mettere in
pericolo la vita di una persona, un’assistenza rapida e professionale può essere spesso decisiva per il paziente. Secondo Gappisch è quindi di fondamentale importanza che ci si occupi dei Primi soccorsi, che li si apprendano per tempo e in modo competente e che ci si prepari alle possibili situazioni di emergenza. In questo modo si aumentano le chances che – in
caso di effettiva urgenza – una persona riesca malgrado l’agitazione, a ricordarsi del numero 144 e a chiamarlo. «Bisogna essere coscienti del fatto che le nozioni apprese nei corsi di
Primi soccorsi e memorizzare il 144 sono cose che possono essere molto utili anche nella
vita privata, dato che spesso le vittime sono persone a noi vicine e che amiamo.»
Allo scopo di aumentare il grado di conoscenza del numero d’urgenza144 per allertare i
Servizi medici-sanitari, anche quest’anno avrà luogo il 14 aprile (14.4) la «Giornata del
numero d’urgenza 144». L’intento è quello di spiegare alla gente comune, incontrata magari attraverso azioni in strada, il significato del numero e incentivare così uno svolgimento
professionale del soccorso. A questo proposito, la Sezione Samaritani di Baden sta preparando un programma attrattivo e creativo: quel giorno sarà presente con uno stand sulla
piazza della Stazione della storica cittadina argoviese, dove grandi e piccini potranno conoscere, dalle 14 alle 19, i diversi servizi di soccorso tra cui la Rega, l’ambulanza, i Samaritani ovviamente, il servizio Tox Info Suisse e sperimentare cosa succede in caso di urgenza (simulazioni varie). Sarà infatti presente un’ambulanza del Servizio sanitario
dell’Ospedale cantonale di Baden. Gli interessati potranno porre tutte le domande del caso.
Ci sarà pure un Team di Fragile Suisse, l’associazione svizzera per i disturbi cerebrali, che
misurerà la pressione arteriosa dei passanti sensibilizzandoli sull’importanza di valori corretti e di regolari controlli.
Sonja Wenger
•
Il «sangue caldo» della
passione samaritana
Giorno dopo giorno sento storie di
Samaritane e Samaritani che, con
tanta passione, fervore e soprattutto
con tanto «sangue caldo» si impegnano nelle loro Sezioni.
Questa metafora non è da intendere
solo in modo retorico. Così come il
sangue – cui dedichiamo buona parte
di questa edizione di «oggi Samaritani» – fornisce ad ogni fibra e ad ogni
angolo del nostro corpo gli importanti elementi vitali che ci permettono di vivere, così – allo stesso modo
– la passione e il «sangue caldo» dei
nostri soci tiene unito e attivo l’intero
«organismo» della Federazione
svizzera dei Samaritani e porta
ininterrottamente buone cose in ogni
angolo della Svizzera.
I compiti dei Samaritani sono spesso
complessi e variati: formazione
costante, Servizi sanitari, corsi per la
popolazione, prestazioni di pubblica
utilità; cose che fanno loro guadagnare rispetto e ammirazione.
Questo apprezzamento non è forse
sentito e recepito dovutamente nella
vita stressante di tutti i giorni. Se
però se ne parla concretamente con
la gente, ci si rende conto che una
buona parte della popolazione
svizzera conosce perfettamente il
grande ruolo che svolgono i Samaritani nella nostra società.
Mi rende quindi particolarmente
felice il grande ringraziamento che il
Dr. Rudolf Schwabe, direttore del
Servizio di trasfusione della CRS,
rivolge in questa edizione della
rivista a tutte le Samaritane e i
Samartani per la loro collaborazione
nelle Azioni di donazione di sangue.
Proprio questa collaborazione, che
esiste e funziona bene da decenni,
esprime perfettamente i nostri
principi ai quali
dedichiamo col
cuore tutto il
nostro impegno.
Regina Gorza
oggi samaritani 03/2015
11
Sono pronte le edizioni in lingua francese e in lingua italiana
Il libro sui Primi soccorsi per i non professionisti
uscirà presto in tre lingue
Il libro «Primi soccorsi, agire in sicurezza» apparirà presto anche in lingua francese e italiana.
Dal mese di aprile sarà infatti disponibile nelle tre lingue nazionali presso lo Shop della FSS e
ottenibile al prezzo di 32 franchi.
La nuova guida standard
svizzera sui Primi soccorsi
prestati da non professionisti
è indirizzata a tutti gli interessati, con poche e nessuna
conoscenza in materia. Il volumetto, dal pratico formato
A5, comprende e riassume in
modo breve e chiaro le misure immediate di Primo soccorso in caso di situazioni
d’emergenza che si possono
verificare nella vita quotidiana.
Il libro, edito da Careum
Edizioni, è un’opera in comune: vi hanno partecipato la
Rega, il Club Alpino svizzero (CAS), il Soccorso alpino svizzero
(SAS), la Società svizzera di Salvataggio e la Federazione svizzera
dei Samaritani.
Correzione: sintomi in caso di avvelenamento da
monossido di carbonio
La rivista «oggi Samaritani» nell’edizione del gennaio scorso
(1/2015) aveva ripreso da questo libretto il capitolo «Primi soccorsi
in caso di avvelenamento da monossido di carbonio» (p.16) incorrendo però in un errore relativo ad un sitomo di avvelenamento
(«colorito della pelle bluastra (unghie)». Sintomo che, non essendo
ritenuto e riconosciuto come indicativo di effettivo avvelenamento,
non verrà più citato nel libro e nelle future edizioni.
Eugen Kiener
•
Contributo sulle ferite, a cura di Patrick Bindschedler
La potenza della pozione magica
«Siamo nel 50 a.C. e tutta la Gallia è occupata dai Romani ... Tutta?
No! Un villaggio abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre
all’invasore.»
Conoscete questo testo? Tutti gli episodi di «Asterix e Obelix» iniziano con queste parole. La resistenza del villaggio alle legioni di
Cesare è dovuta soprattutto alla pozione magica preparata dal druido Panoramix, la quale rende invincibili e conferisce una forza soprannaturale. Ma che cosa c’entra questo con la guarigione delle ferite?
Anche il nostro organismo produce simili pozioni magiche. Una
di queste è il secreto delle ferite, denominato nel linguaggio medico
«essudato». Questo essudato, prodotto autonomamente da qualsiasi
ferita, contiene tutto il necessario per la guarigione della ferita stessa.
L’essudato della ferita è, quindi, troppo prezioso per lasciare semplicemente che fluisca via, evapori o s’incrosti. Su questa considerazione si fonda il concetto del trattamento umido delle ferite. Proteggete questo prezioso liquido, tenendo umida la ferita con una
medicazione adeguata (es. Tegaderm plus Pad o Tegaderm Foam
Adhesive). In questo modo, la pozione magica può sviluppare appieno la sua efficacia.
P.S: gli articoli destinati a supportare la potenza della pozione
magica sono disponibili nello Shop FSS, alla rubrica «Prodotti
3M».
Patrick Bindschedler
•
Attualità
Con l’azione in corso «Cerchiamo nuovi salvatori di vite», il Servizio di
trasfusione della CRS offre la possibilità ad ogni persona che si è
registrata per una donazione di cellule staminali, di mostrare agli altri
questo generoso gesto, invitandoli a fare lo stesso.
Donazione di cellule staminali del sangue
Ogni giorno, un giorno d’azione
L’informazione e la sensibilizzazione sono elementi fondamentali per la registrazione di
potenziali donatori di cellule staminali del sangue; ogni contributo può infatti essere di grande
aiuto nella lotta contro le malattie del sangue come la leucemia.
nel registro nazionale di «Swiss Blood Stem
Cells (SBSC)» sono iscritte più di 58 000 persone. Di queste, solo 1‘580 si sono iscritte nei
primi due mesi di quest’anno, una tendenza
quindi al rialzo. Tutto questo ha delle ripercussioni dirette: i controlli specifici del tipo
di sangue (profilo)
sono aumentati rispetto
al
2014
Nel 2014, dodici gruppi di Samaritani, in totale, tra cui la Sezione di
dell’11 %; si tratta
Grosshöchstetten, hanno sostenuto la «Giornata della buona azione».
delle verifiche specifiche di compatibilità
tra
paziente
e il potenziale donatore la cui donazione, in caso di domanda concreta di
cellule
staminali,
può diventare effettiva. Affiché questi risultati positivi e incoraggianti possano
continuare nel tempo, la campagna viene
ripetuta
nel 2015: anche
quest’anno a livello
nazionale ci sarà
quindi la «Giornata
La campagna «Cerchiamo salvatori di vita»
è stata un grande successo. Lo scorso anno, il
Servizio di trasfusione di sangue della CRS
Svizzera ha registrato migliaia di persone in
Svizzera quali potenziali donatori di cellule
staminali del sangue. Dall’inizio del 2015,
della buona azione». Sabato 22 agosto prossimo, tutti – sia privatamente sia in gruppi,
con amici o conoscenti o con la vostra Sezione Samaritani – possono rendere attenti gli
altri sull’importanza vitale della donazione
di cellule staminali del sangue, poiché ancora molte persone non sanno della possibilità
di questa donazione. Un piccolo gesto, come
la donazione, può produrre un grande effetto: molto spesso, infatti, questa donazione
rappresenta l’ultima chance nella cura di un
paziente, ad esempio nei malati di leucemia
acuta. Attraverso colloqui ravvicinati con la
gente e una sensibilizzazione mirata, si possono divulgare importanti informazioni per
aumentare la presa di coscienza su questo
delicato tema. In questo modo possono anche essere smentite false credenze o dicerie su
questa donazione particolare di sangue.
Chi vuole impegnarsi il prossimo 22 agosto
può annunciarsi sul sito www.lebens­
retter-­
gesucht.ch oppure scrivere direttamente all’indirizzo mail aktionstag@lebens­retter-­­gesucht.
ch. Il Servizio trasfusione di sangue della CRS
metterà a disposizione di tutti gli interessati il
relativo materiale informativo, compresi volantini, manifesti e gadgets.
•
oggi samaritani 03/2015
13
– Inserzione pubblicitaria –
Quello che il Suo farmacista non Le dice…
I problemi di salute benigni e le piccole bue permettono a certe persone di fare degli affari d’oro. Pomate, pastiglie
e sciroppi si vendono molto bene. Eppure, succede spesso che il rimedio sia peggiore del disturbo e prima che
se ne renda conto eccoLa confrontata degli effetti collaterali spiacevoli. Scopri due rimedi « MIRACOLO » che
conserverà nel Suo frigo, che eviteranno molti fastidi, e Le faranno economizzare molti soldi.
IL LIMONE
LO ZENZERO
Questo condimento ben
conosciuto si rivela molto efficace contro molti
disturbi ed affezioni. Un
rimedio incredibile che
non costa quasi niente.
L
o zenzero era già utilizzato
nell’antica medicina cinese e
trova il suo posto ugualmente
nella medicina tradizionale e
l’Ayurveda. Lo zenzero è un rimedio molto potente contro numerosi disturbi, problemi ed affezioni del quotidiano. Non è
una formula magica tratta da
uno scritto casalingo ma bensì
un rimedio che è stato studiato
e verificato di cui gli effetti sono
stati provati scientificamente.
Lo zenzero è ricco in minerali e
in vitamina B6 ma trabocca soprattutto di anti ossidanti molto
potenti. Nessun altra frutta o
condimento è cosi efficace contro tanti disturbi diversi. Nel suo
nuovo libro « Zenzero, un tesoro dimenticato », Sandra Bierstedt svela tutti i segreti di questo benefattore ancestrale. Per
esempio :
— Come alleviare e fermare le
crisi di emicrania e le cefalee
senza effetti collaterali e con
dei migliori risultati che le
medicine chimiche.
— Finito il mal di mare o di
macchina e le nausee
— Il segreto di Angelina Jolie
che ha perso 11 chili in
qualche settimane appena
— La ricetta della formula per
solleviare le articolazioni
dolorose, i gonfiamenti e le
infiammazioni
— Indigestione, dolore allo
stomaco, pancia gonfia ?
appena mezz’ora per porre
rimedio
— Una ricetta semplice, piu
effcace che le medicine
contro l’acidità
— Uno spray che fa miracoli
contro l’acne
Se pensava conoscere tutto sul limone, sarà sorpreso. Il
sole del Suo cestino di frutta è infatti ben
di piu che un concentrato di vitamina C.
— Freddolosità, mestruazioni
dolorose : semplicemente
messe fuori gioco
— Sessualità ; l’arma assoluta
da secoli contro l’impotenza
o la frigidità
— Come farla finita con i disturbi
del sonno…
— La ricetta di una bevanda
afrodisiaca
— Una alternativa efficace per
lottare contro l’artrosi, l’artrite
ed i reumatismi
— Faccia un bagno anti cellulite
che ringiovanisce la vostra
pelle
— Smetta l’acidificazione del
corpo che è pericolosa
quanto il consumo abusivo
di alcool o tabacco
— La ricetta infallibile contro la
sbornia
— Faccia girare il Suo sistema
immunitario a pieno regime e
non lasci nessuna opportunità
ai raffreddori
— Il Suo astuccio di emergenza
con delle ricette a base di
zenzero.
Il libro « Zenzero, un tesoro dimenticato », Le farà riscoprire
delle decine di rimedi, ricette
per solleviare e curare numerosi
problemi di salute grazie alle
straordinarie virtu dello zenzero.
Ciliegina sulla torta : troverà lo
zenzero in tutti i supermercati.
Buon mercato, efficace e senza
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glie ne abbia ancora mai parlato.
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Tutti conoscono delle proprietà benefiche degli agrumi. E per la maggior
parte di noi, il limone è spesso
sinonimo di vitamina C. Nel libro
« Molto piu che vitamina C », sarà
sorpreso di scoprire i numerosi benefici sconosciuti di questo campione
venuto dal sud e ci imparerà numerose virtu e formule
dagli effetti notevolmente efficaci e semplici da utilizzare.
Il limone puo solleviare i disturbi ed i problemi piu inaspettati. Dall’erpes sulle labbra alla sbornia, senza
dimenticare l’acne, i problemi di prostata, l’arteriosclerosi, la disintossicazione e la perdita di peso….
Per citarne solo alcuni.
C’è acido e…acido
Il nostro modo di vivere attuale ci porta all’acidificazione del nostro organismo (acidosi) , che si accompagna tra l’altro di apatia, invecchiamento precoce ,
aumento del colesterolo, perdita di capelli ed esaurimento nervoso. Malgrado il suo gusto acido, il limone
è un elemento alcalino (antiacido) quindi tutto il contrario : e questo ne fa una delle armi piu temibili per
lottare contro le numerose malattie.
E molto di piu ancora
Questo libro trabocca ugualmente di trucchi ed astuzie pratici come per esempio: — come eliminare le
lentiggini — avere delle belle unghie bianche — fare
sparire la forfora — tagliare le cipolle senza piangere
— alleviare i colpi di sole — respingere i moscerini, ecc.
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Attualità
Consigli da parte di ex membri del Comitato centrale FSS per i futuri nuovi membri
Organizzarsi bene e rimanere realisti
Il lavoro in seno al Comitato centrale della FSS è arricchente e si svolge in un ambiente
­amichevole, come hanno confermato a «oggi Samaritani» alcuni ex membri. Chi sa organizzarsi
bene, sa rimanere realista e sa lavorare in modo efficiente, si sentirà bene nella carica di membro del Comitato centrale.
Un membro del Comitato centrale non deve
essere per forza un superuomo (o una superdonna); e non deve neanche rispondere proprio a tutti i requisiti del voluminoso profilo
richiesto, visibile in Extranet della FSS.
Ognuno/a può contribuire alla presa di decisioni in seno al gremio e può approfittare
personalmente dell’impegno in Comitato.
Chi sta magari riflettendo se candidarsi
per uno dei tre posti liberi in Comitato centrale, può trovare dei buoni e stimolanti argomenti nelle parole e nei ricordi di alcuni ex
membri che trovate in questa pagina della
rivista. I nuovi membri in seno al Comitato
centrale saranno eletti dall’assemblea generale dei delegati il prossimo 20 giugno a Ginevra.
Contribuire a trovare buone
soluzioni
«Questa carica non è mai stata un peso per
me. Ho comunque dovuto organizzare bene
le mie risorse di tempo, dato che oltre alla
famiglia, ero impegnata professionalmente e
a livello politico», ricorda Erika Kuczynski;
le sue diverse attività si sono poi intersecate
in modo assolutamente positivo. «Il lavoro in
comitato era per me motivo di gioia, eravamo una buona squadra.» Erika ha in particolare apprezzato molto i numerosi contatti
con i Samaritani a tutti i livelli in occasione
di eventi nazionali o cantonali.
«Portare le mie conoscenze specifiche da
una parte, e dall’altra l’esperienza samaritana vissuta quotidianamente alla base, è stato
per me sempre soddisfacente specialmente
quando, dopo discussioni spesso intense,
Charles Jenni,
Erika Kuczynski,
membro del Comitato
membro del Comitato
centrale dal 1991 fino
centrale dal 1997 fino
al 1999
al 2009
si potevano trovare delle buone soluzioni
durature, valide per ognuno dei tre livelli
della Federazione. Le critiche distruttive e
i contrasti tra Regioni erano invece frustranti.» Questo in sintesi il ricordo di Hansruedi
Zimmerli e del suo periodo di carica; e
aggiunge: «Mi hanno arricchito molto le
chiacchierate con persone di culture diverse
e provenienti da vari ambiti professionali.
Tutti questi incontri hanno ulteriormente
allargato il mio sguardo sulla Svizzera e sul
Mondo e fatto in modo di relativizzare le mie
proprie visioni.»
Portare un’altra visione delle cose
Possono accedere al Comitato centrale anche
persone estranee al mondo samaritano.
Quando infatti Charles Jenni fu nominato
dapprima nella Commissione delle finanze e
più tardi addirittura nel Comitato centrale,
conosceva il movimento samaritano solo attraverso sua moglie che era attiva sia in Sezione che nell’Associazione cantonale. È stato tuttavia accolto molto bene, come ricorda
egli stesso: «Ho potuto subito portare un altro punto di vista, con più distacco e un’altra
prospettiva.» Egli si ricorda però anche che
ha dovuto dapprima imparare a conoscere le
particolarità del mondo samaritano e che,
all’inizio, nelle discussioni tecniche egli si
trovava un po’ perso.
La FSS già da tempo accoglie nel suo gremio centrale, e alla presidenza, persone
esterne al movimento samaritano. E non è
che questo comporta una mal conduzione
dell’Organizzazione, anzi! Hansruedi Zimmerli ritiene infatti che: «L’elemento della
messa in rete tra
amministrazione e
politica sia a livello
federale che cantonale è tanto importante quanto lo è la
capacità del presidente di trattare in
modo efficiente le
varie
questioni.»
Egli pensa che è molHansruedi Zimmerli,
to utile anche se immembro del Comitato
pegnativo,
sapersi
centrale dal 1997 ino
introdurre bene in
al 2009
tutte le procedure e in tutti i livelli federativi.
Erika Kuczynski ritiene che ciò è riuscito
molto bene all’attuale presidente centrale
Monika Dusong come pure al suo predecessore Hermann Fehr.
Argomenti sempre disponibili
Anche se il Segretariato centrale prepara già
nel dettaglio tutti gli oggetti e la documentazione per il Comitato centrale, i suoi membri
possono esercitare le loro influenze, come
sottolinea Erika Kuczynski, che ha portato
la sua esperienza di Samaritana attiva, di
presidente di Sezione e di capo istruttrice sezionale nonché di membro di commissione:
«I membri di Comitato, in genere, hanno con
sé uno ‹zaino samaritano› pieno di idee e suggestioni che possono vuotare in occasione
delle varie discussioni.»
Erika giudica positivamente la documentazione fornita dal Segretariato centrale, che
rappresenta secondo lei una buona base per
delle discussioni propositive. Nelle sedute,
ha sempre potuto parlare e portare le sue
idee per trovare delle soluzioni. Ha apprezzato molto anche il fatto che il Comitato centrale, verso l’esterno, si è sempre espresso in
modo collegiale.
Ascoltare le richieste della base
Quali consigli danno gli ex membri di Comitato agli eventuali futuri nuovi membri? Importante è «organizzarsi bene, fissare le priorità, non essere troppo idealisti e mantenere
sempre una buona porzione di sano realismo
e saper anche riconoscere i propri limiti»,
questi i consigli di Charles Jenni.
Hansruedi Zimmerli consiglia di cercare
degli accordi con la famiglia e il datore di
lavoro per gestire l’ulteriore carico di lavoro
e di tempo. Sono poi importanti anche i contatti con la base: «Incontrare di persona e
con piacere i Samaritani, ascoltarli, sentire le
loro preoccupazioni e condividere le loro gioie.» In conclusione, egli consiglia di elaborare l’eventuale rabbia scaturita da sedute o
conferenze difficili e di fare affidamento alle
forze positive dell’Organizzazione per andare avanti.
Eugen Kiener
oggi samaritani 03/2015
•
15
Donazione di cellule staminali del sangue
Alla ricerca della
compatibilità ottimale
In Svizzera, sono finora registrate presso «Swiss Blood Stem Cells» più di
58 000 persone come potenziali donatori di cellule staminali del sangue. La
crescita sempre più rapida del registro fa aumentare anche la probabilità
che per pazienti con affezioni gravi possa essere trovato in tempo utile un
donatore adeguato. Nonostante ciò, molte persone esitano ancora a registrarsi.
Perennemente in flusso: tra i compiti principali del sangue vi è quello del trasporto di sostanze nutritive, ormoni, sostanze di scarto delle cellule e
ossigeno. (Foto: Shutterstock)
Testo: Sonja Wenger
La donazione d’organi è uno degli atti più
nobili che una persona possa compiere verso
un suo simile. Non solo salva una vita in pericolo acuto, ma dona sempre anche la speranza di guarigione da una malattia grave e
di una prosecuzione della vita possibilmente
senza disturbi gravi. Nonostante ciò, mentre
negli ultimi anni si continua a discutere in
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oggi samaritani 03/2015
pubblico in modo esaustivo e, spesso, emotivo della donazione d’organi e dei trapianti,
un numero troppo esiguo di persone è informato sulla donazione di cellule staminali del
sangue.
Tramite campagne d’informazione e sensibilizzazione nazionali, l’associazione «Swiss
Blood Stem Cells» (SBSC), di Trasfusione
CRS Svizzera, cerca da anni di cambiare
questa situazione, motivando il maggior nu-
mero possibile di persone a farsi registrare
come donatori potenziali. «Quanto più grande è il nostro registro, tanto maggiore è la
probabilità che venga trovato un donatore
idoneo per ciascun paziente», afferma Grazia Nicoloso de Faveri, direttrice medica di
SBSC, a colloquio con «oggi Samaritani».
La dottoressa è specializzata in ematologia
e lavora da ormai quattordici anni presso
SBSC.
Buono a sapersi
Cosa sono?
Cellule staminali
Il concetto di «cellule staminali»
si riferisce sia alle cellule staminali
embrionali, sia alle cellule staminali
emopoietiche. Le cellule staminali embrionali hanno la particolare capacità
di maturare in tutti i tipi di tessuti e
organi che compongono il corpo umano. Sono le cosiddette «cellule originali» e sono definite totipotenti.
Le cellule staminali del sangue hanno
una capacità ridotta, ma pur sempre molto importante: costruiscono
le cellule del sangue e sono definite
pluripotenti. I globuli rossi, bianchi e
le piastrine hanno quindi un’origine
cellulare comune all’interno del midollo osseo, ovvero le cellule staminali del
sangue.
Un globulo rosso ripreso da vicino: le cellule del sangue vengono prodotte dal midollo osseo e
ogni persona ne ha tra i 24 e i 30 bilioni. (Foto: Shutterstock)
Terapia efficace della leucemia
Il trapianto di cellule staminali del sangue
viene impiegato soprattutto per la terapia
dei casi di leucemia acuti e aggressivi,
nonché per altre malattie del sangue potenzialmente fatali. «Nei pazienti che necessitano di un trapianto, questo intervento fa
salire le probabilità di guarigione a un valore compreso fra il cinquanta e il sessanta
percento», afferma Nicoloso. «Senza il trapianto questa probabilità sarebbe limitata
a circa il dieci percento in questo gruppo
di pazienti.»
Disporre di un grande pool di donatori è
molto importante, anche perché entro la
famiglia del paziente un eventuale fratello o
sorella risulta idoneo come donatore solo
nel venti o trenta percento dei casi. Affinché
il trapianto di cellule staminali del sangue
abbia successo, i tipi cellulari del paziente e
del donatore devono avere il massimo grado
di corrispondenza. Questa compatibilità
viene accertata in base ai cosiddetti antigeni
HLA (Human Leucocyte Antigens, antigeni
leucocitari umani), che sono strutture antigeniche disposte sulla superficie delle cellule
dell’organismo, grazie alle quali il nostro
sistema immunitario è in grado di distinguere i propri tessuti da quelli estranei.
Quanto maggiore è la corrispondenza HLA,
tanto inferiore è il rischio di una reazione
di rigetto del trapianto.
Più di 24 milioni di registrazioni
Non appena il donatore potenziale si è registrato presso SBSC (per es. mediante il modulo online), viene per prima cosa determinato il suo profilo HLA. Questi dati vengono
Queste cellule si moltiplicano (come
altre cellule) attraverso la divisione
cellulare, ma le due cellule figlie si possono sviluppare in direzioni diverse:
una delle due diventa nuovamente una
cellula staminale pluripotente;
o l’altra cellula inizia un processo di
maturazione che dura diversi giorni,
la differenziazione: in questa fase le
cellule perdono la loro «onnipotenza»
e diventano cellule del sangue specializzate; o ancora: le cellule del sangue
maturano nel midollo osseo e entrano
nel sistema circolatorio, dove svolgono
compiti molto importanti e diversi.
Nel caso di malattie particolari, per
esempio la «leucemia», a causa della
malattia stessa il sistema ematopoietico nel midollo osseo smette di
funzionare parzialmente o totalmente
e porta alla formazione di cellule
patologiche. Questo può causare sintomi letali, come gravi danni al sistema
immunitario per mancanza di globuli
bianchi, emorragie per mancanza di
piastrine o anemia per mancanza di
globuli rossi. Oltre a ciò, si possono
manifestare anche diverse disfunzioni
congenite del sistema ematopoietico
(anemia aplastica, immunodeficienze,
alcune anomalie metaboliche infantili
ereditarie). Per molti di questi pazienti
il trapianto di cellule staminali del
sangue rappresenta l’unica speranza di
guarigione.
Fonte: www.blutspende.ch
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Buono a sapersi
Analisi prima della donazione: se si trova un potenziale donatore di cellule staminali, viene determinato il suo profilo HLA e controllati i marker di
infezione (per esempio: HIV, epatite B e C). (Foto: Shutterstock)
poi codificati prima di essere inseriti nel registro SBSC, dove da questo momento rimangono disponibili per richieste da tutto il
Mondo. Attualmente sono inseriti più di 24
milioni di donatori potenziali in 73 registri
di 54 Paesi, e il loro numero aumenta di più
di un milione all’anno. Anche in questo caso
si osserva una tendenza crescente. Questo
significa che un paziente svizzero con necessità di un trapianto di cellule staminali del
sangue ha sempre maggiori probabilità di
trovare in tutto il Mondo, in tempo utile,
uno o più donatori idonei.
Secondo Nicoloso, «il principale criterio
decisivo nella ricerca di donatori è la compatibilità HLA. In seconda istanza vanno
considerati altri fattori quali l’età del donatore, il suo sesso, il grado di positività ai
marker di infezione e la vicinanza geografica.»
Quest’ultimo fattore non è importante
solo perché, per esempio, l’assistenza del donatore è più facile nel Paese del paziente, ma
anche perché, dopo il prelievo, le cellule staminali del sangue soffrono con l’aumentare
delle ore necessarie per il trasporto. «Tuttavia, se l’unico donatore idoneo per un paziente svizzero vive in Cina – un caso già
verificatosi – noi andiamo anche in Cina.»
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Il midollo osseo non va confuso con
il midollo spinale
L’anonimato tra donatore e ricevente viene
garantito in qualsiasi circostanza, perché
«la donazione deve rimanere un atto incondizionato», afferma Nicoloso. Solo da
aprile 2013, SBSC consente un unico
scambio epistolare, ugualmente anonimo,
tra le due parti. La maggior parte delle
persone desidera prima di tutto ringraziare
o semplicemente fare gli auguri alla controparte, che è anche il bisogno che SBSC
ha inteso rispettare introducendo questa
modifica.
Tali aspetti globali e anche psicologici
della donazione di cellule staminali del
sangue sono tuttavia gli ostacoli minori con
cui si vedono confrontati Nicoloso e il suo
team. «Nei colloqui e nelle manifestazioni
divulgative continuiamo a notare che prima
di potersi decidere le persone hanno bisogno di informazioni molto accurate sul
prelievo delle cellule staminali del sangue.»
Uno degli errori più comuni a questo proposito è la confusione fra i termini «midollo
osseo» e «midollo spinale». «Nella donazione di midollo osseo non possono però mai
verificarsi lesioni del midollo spinale», osserva Nicoloso.
Metodi di prelievo routinari
La dottoressa non tace però il fatto che entrambi i metodi di donazione utilizzati comportino alcuni effetti collaterali e rischi. Il
prelievo di cellule staminali del sangue viene effettuato direttamente dal midollo osseo sotto anestesia generale, e per alcuni
giorni può causare dolore nel punto di prelievo. Prima di eseguire il prelievo di cellule
staminali da sangue periferico, il donatore
riceve per diversi giorni l’iniezione di un fattore di crescita, con cui viene stimolata la
moltiplicazione delle cellule staminali del
sangue. Questa crescita cellulare provoca
una sensazione fastidiosa nelle membra, che
tuttavia scompare relativamente presto
dopo il prelievo. Per la donazione si usa un
catetere venoso, attraverso il quale il sangue
viene prelevato e trasportato in un separatore cellulare, da cui fluisce poi di nuovo
nell’organismo.
In entrambi i casi il donatore deve mettere
in conto un paio di giorni di incapacità lavorativa, sebbene i rispettivi costi vengano coperti interamente. Per maggiori informazioni
sui diversi metodi della donazione di cellule
staminali del sangue, nonché sulla possibilità
di registrazione online, si può consultare il
sito Internet www.blutspende.ch. •
Persone
Maxime Trolliet, animatore dei Samas’Kids e studente in medicina
Sulla via del mestiere sognato
Da dieci anni, Maxime Trolliet di Mathod è impegnato con i Samas’Kids, l’organizzazione dei giovani Samaritani vodesi. È stato proprio questo il suo primo passo
verso la professione dei suoi sogni, ossia il medico d’urgenza. Ora ha appena
iniziato gli studi in medicina all’Università di Losanna.
Testo e foto: Eugen Kiener
Già da piccolo, Maxime sapeva che voleva
diventare medico. Quando ne aveva parlato
col suo pediatra, quest’ultimo lo aveva molto
incoraggiato e gli aveva già raccontato per
filo e per segno il percorso formativo da seguire. E il giovane ragazzo non ha perso tempo per iniziare a fare i suoi primi passi in
quella direzione.
Maxime Trolliet trascorre la sua infanzia
nella frazione di Le Moulin che fa parte del
villaggio di Mathod. Dalla 5a elementare,
prosegue poi la sua formazione scolastica a
Yverdon-les-Bains. Essendo figlio unico di
una mamma impegnata professionalmente
nel campo giudiziario (Justice de Paix) e di
un padre insegnante ai deboli di udito e affetto lui stesso da deficit uditivo – già da giovanissimo Maxime padroneggia la lingua dei
segni ed è molto seguito dai suoi genitori.
sicurezza una persona. Durante gli incontri i
giovani partecipanti vengono divisi per classi
di età. Quest’anno Maxime si occupa degli
undicenni. Più diventano grandi, più i bimbi
e gli adolescenti imparano i gesti tecnici.
Così quando a 16 anni entreranno a far parte
di una Sezione Samaritana – cosa che riguarda la maggioranza dei partecipanti Samas’Kids – potranno già vantare una formazione completa di soccorritore, compreso
Corso samaritano e di rianimazione.
clausus» come quelle in Svizzera tedesca, ma
sono comunque molto rigide: nel corso del
primo anno vengono eliminati due terzi degli
studenti. Anche se è stato sempre un bravo
allievo, Maxime ora dubita di riuscire a passare tutti gli esami al primo colpo. Tuttavia,
osservandolo – così sicuro e volonteroso –
possiamo star certi che ci riuscirà, anche se la
strada è e sarà ancora lunga fino al giorno in
cui sarà medico d’urgenza in una base aerea
della Rega: il suo sogno!
Corsi universitari molto selettivi
Servizi sanitari che hanno lasciato ­
il segno
Una volta compiuti i 16 anni si può rimanere
nei Samas’Kids solo alla condizione di proseguire il proprio impegno come formatore. A
Maxime piace molto trasmettere le sue cono-
Gesti tecnici in primo piano
Quando sua mamma viene a sapere dell’esistenza dei Samas’Kids, Maxime ha 10 anni.
Lo iscrive quindi nell’organizzazione dei giovani Samaritani vodesi. Da quei giorni, Maxime non li lascerà più! Infatti, dopo il suo
inizio come giovane soccorritore, diventerà
animatore e tra poco otterrà pure il diploma
di Monitore giovanile FSS. La sua formazione in questo ambito terminerà proprio il fine
settimana di Pasqua.
Maxime Trolliet incontra i Samas’Kids
tutti i primi sabati del mese, alla mattina. E i
bambini e giovani adolescenti dai 5 ai 16
anni che vi partecipano sono più di cento, in
provenienza da tutto il Canton Vaud. Si ritrovano tutti a Gollion, dove i Samaritani
hanno dei locali perfettamente idonei ai loro
bisogni. I Primi soccorsi sono quindi al centro delle attività proposte a questi bambini e
ragazzi. Solamente i più piccoli fanno dei
giochi durante alcune lezioni. Ma pure loro,
comunque, conoscono già il numero di chiamata d’urgenza e sanno dare correttamente
l’allarme e mettere in posizione laterale di
Maxime Trolliet nella mensa dell’Università
di Losanna, dove da sei mesi sta studiando
medicina.
scenze e condividere le sue esperienze e spera
di poterlo fare ancora per qualche anno.
«Sono per ora i miei unici piaceri; gli studi
sono infatti molto seri e non me ne concedono altri ... » In Svizzera romanda, l’inizio degli studi in medicina è particolarmente arduo. Le Università non adottano il «numerus
Il giovane ha già fatto alcune esperienze che
gli hanno dato un’idea di cosa sarà il suo futuro lavoro e a cosa sarà confrontato. Da
quattro anni, infatti, è socio della Sezione di
Yverdon ed effettua regolarmente i Servizi
sanitari. La Sezione è chiamata in occasione
di numerose manifestazioni sportive o feste.
Non sono rare piaghe, ferite ed emorragie. E
ha già vissuto anche una storia che gli ha lasciato il segno: si trattava di una giovane
donna arrivata al Posto sanitario in lacrime
con un amico dopo aver subito una violenta
aggressione.
«Avere dei giovani al Posto sanitario non
pone nessun problema», sostiene Maxime.
«Da una parte abbiamo la necessaria formazione e la nostra divisa suscita rispetto; d’altra parte un buon numero degli sportivi o
degli spettatori sono giovani anche loro e a
volte abbiamo l’impressione che i pazienti si
trovino meglio a parlare con persone della
loro età.» Maxime conclude con un auspicio:
«Sarebbe bellissimo se le persone attive da
anni nei Samaritani dessero più fiducia ai
giovani. E sarebbe magnifico se i giovani si
impegnassero ancora di più.» Un po’ come
lui: egli ha fatto parte anche del Comitato
d’organizzazione dell’incontro dei giovani
Samaritani romandi svoltosi lo scorso settembre a Romont (FR) e che ha riunito quasi
150 giovani e giovanissimi «Incontri simili
devono assolutamente aver luogo in modo
regolare.»
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ASSTM, Janine Hunkeler lascia la presidenza
L’assemblea cantonale del 29 marzo dovrà eleggere
un/a nuovo/a presidente
Un altro fronte su cui l’ASSTM sta lavorando è quello dei giovani. Alcuni incontri con la
responsabile FSS delle attività giovanili ha
fatto sì che in Ticino sia in qualche modo rinato il discorso attorno alla fondazione di
nuovi gruppi giovanili. Si sta lavorando ad un
corso di formazione che verrà svolto a Bellinzona, in italiano, il 20 settembre 2015.
Nel corso dell’assemblea verrà pure affrontata la delicata e discussa questione della nuova tassa a carico delle Associazioni cantonali
votata dai delegati svizzeri in occasione dell’assemblea del 16 giugno 2012 a Wauwil. Il nostro Cantone è stato chiamato anche quest’anno alla cassa con oltre 13 000 franchi (pari a
4 cts per abitante). Un importo non indifferente che causa qualche grattacapo a diverse
Associazioni cantonali tra cui l’ASSTM.
Il ritrovo per i delegati che parteciperanno
all’assemblea è fissato alle 14, presso il Centro diurno di Rivera. I lavori assembleari inizieranno alle 14.30 con la consegna delle medaglie Henry Dunant, cui farà seguito la
presentazione dei vari rapporti di attività, dei
conti 2014 e le elezioni del/della nuovo/a presidente cantonale e di un/a nuovo/a membro
in Comitato. Alla fine verrà pure sottoposto
ad approvazione il programma annuale
dell’anno in corso, il 2015.
Il 2014 è stato un anno di grandi cambiamenti per il movimento samaritano svizzero e
pure in Ticino e nel Moesano. Se ne parlerà
nel corso dell’assemblea generale ordinaria
dell’Associazione Sezioni Samaritane Ticino
e Moesano (ASSTM) che si terrà domenica
29 marzo prossimo, alle 14.30, al Centro
diurno di Rivera.
Il primo grande cambiamento, imprevisto,
sono state le dimissioni dalla presidenza con effetto immediato e per motivi di salute
- di Janine Hunkeler, presidente in carica dal
marzo dello scorso anno. A lei giungano, anche da queste colonne, i nostri sentiti ringraziamenti per la sua gentile collaborazione e i
nostri auguri per un pronto ristabilimento.
Janine è stata sostituita da subito dal vicepresidente dell’ASSTM Nicodemo Cannavò,
che occupa la carica di presidente ad interim
fino all’assemblea. Assemblea che dovrà pure
eleggere un nuovo membro del Comitato
cantonale dato che Janine ha lasciato anche
il suo posto in questo gremio. Un altro grosso cambiamento ha interessato il Segretariato dell’ASSTM: dopo molti anni di apprezzata e competente attività, la segretaria Daniela
Valli ha lasciato il suo posto nell’ufficio di
Rivera. Le è subentrata Maria Luisa Ferrari
alla quale facciamo i nostri auguri per la sua
nuova attività. Ringraziamo pure sentitamente Daniela per l’ottima collaborazione
sempre avuta con noi per gli articoli della rivista o altre informazioni.
A Rivera, spetterà dunque a Nicodemo
Cannavò il compito di parlare dell’anno
appena concluso e delle sfide future del
movimento samaritano cantonale. Tra queste la vita delle Sezioni e il fatto che, troppo
frequentemente, al Comitato cantonale capita di ricevere segnali negativi dalle Sezioni
quando queste sono già da tempo avviate
sulla strada della chiusura. Il Comitato è
sempre disposto ad incontrare, come effettivamente ha fatto, le Sezioni in difficoltà
per discutere con loro e portare gli aiuti
concreti per affrontare e superare situazioni
delicate, e ciò per evitare laddove è possibile
le chiusure.
Vedeggio, ora parte del Comune Monteceneri.
Mara Zanetti Maestrani
«oggi Samaritani» 03/2015
Data di apparizione: 18 marzo 2015
Abbonamenti,
cambiamenti d’indirizzo per scritto
all’indirizzo citato
Redazione Ticino e Moesano
Mara Maestrani
Casa Vescovi, 6717 Dangio
Telefono e fax 091 872 17 47
[email protected]
Consegna articoli: entro il 15 di ogni mese
Editore
Federazione svizzera dei Samaritani FSS
Martin-Disteli-Strasse 27
Casella postale, 4601 Olten
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Telefax 062 286 02 02
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Segretaria centrale: Regina Gorza
Una veduta di Rivera e dell’Alta Valle del
Prezzo d’abbonamento
Singolo abbonamento per terzi:
Fr. 33.– annuali
10 numeri all’anno
Tiratura: 4800 copie
Redazione centrale Olten:
Sonja Wenger, Eugen Kiener
Segretariato: Monika Nembrini
Telefono 062 286 02 67
Inserzioni
Zürichsee Werbe AG
Verlag und Annoncen
Seestrasse 86, 8712 Stäfa
Telefono 044 928 56 11
Telefax 044 928 56 00
Impaginazione, stampa, spedizione
AVD GOLDACH AG, 9403 Goldach
Organizzazione di salvataggio della CRS
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Sezioni, Associazione
Colonna
Castagnola – Cassarate
In Sezione vi sono ben 32 nuovi soci;
grande lavoro nel 2014
Iniziativa faro
Il 12 febbraio scorso, si è svolta presso la sede di Cassarate l’assemblea generale della locale
Sezione dei Samaritani. Il 2014 è stato un anno da annoverare tra quelli molto importanti,
impegnativi e assai gratificanti!
Lo svolgimento dei lavori assembleari è stato affidato al dottor Vincenzo Liguori il quale,
all’inizio della serata, ha ricordato ed onorato due figure che sono mancate durante l’anno
appena trascorso: la signora Ciulli e la signora Molteni. Sia il presidente del giorno nonché
medico della Sezione, sia la presidente Donatella Meylan, hanno citato tutti i numerosi picchetti e gli altrettanti molti corsi svolti. Mirko Greco, da poco monitore e che si è aggiunto
così agli altri 4 da tempo attivi, ha espresso la sua soddisfazione per i traguardi sociali (aggiornamenti, picchetti e Corsi soccorritori), che sono stati raggiunti e che hanno portato ben
32 nuovi soci alla Sezione! Alcuni di loro, presenti all’assemblea, hanno espresso il loro vivo
compiacimento. Tutto questo importante lavoro ha impegnato molto anche la cassiera Giovanna Gasparini che con la sua consueta precisione ha consegnato ai revisori Felice Meregalli e Rinaldo Gobbi dei conti più che soddisfacenti. Grazie all’Associazione AILA (Associazione Italiana di Lugano per gli Anziani) la quale ha donato alla Sezione Samaritani una somma
importante, si potranno effettuare degli acquisti necessari ma che finora erano stati rimandati per mancanza di fondi. Come piccolo segno di ringraziamento si è deciso di nominare
l’architetto Walter Giovanzana, presidente dell’AILA, alla carica di socio onorario. Per le
nomine del comitato si è preso atto delle dimissioni di Sybille Giacomini e di Claudio Raimondo ai quali sono stati formulati i ringraziamenti per l’impegno svolto. Nella commissione
tecnica si saluta con piacere l’entrata di Paolo Luca Stocchetti come responsabile dell’organizzazione dei picchetti. Tasse sociali invariate e programma intenso anche per 2015 che prevede una serie di Corsi soccorritori per l’ottenimento della patente, Corsi samaritani, aggiornamenti, corsi BSL/AED, uso del defibrillatore, emergenze con bambini, conferenze ed incontri
informativi nell’ambito sanitario e naturalmente picchetti a manifestazioni locali. Impegno
ed entusiasmo per una Sezione Samaritana molto vivace!
Notizie e foto G. Gobbi, testo PgH
In primo piano la presidente della Sezione Donatella Meylan, alle sue spalle da sinistra: il medico
della Sezione dottor Vincenzo Liguori, Tatiana Bottari, Tiziano Vicari ed il nuovo responsabile
dell’organizzazione dei picchetti Paolo Luca Stocchetti.
•
Anche quest’anno, diverse Samaritane e diversi Samaritani avranno
l’onore di ricevere la più elevata
distinzione della Federazione svizzera
dei Samaritani, ossia la medaglia
Henry Dunant. Mi congratulo di
cuore con tutti loro.
Una cosa molto rallegrante, è che
spesso questi medagliati sono giovani
persone che hanno cominciato da
ragazze o ragazzi ad impegnarsi in
un Gruppo Help e poi hanno frequentato la formazione di monitore
giovanile ed hanno così iniziato la
loro pluriennale attività.
Il Settore d’attività chiave «Gioventù» è stato definito quale iniziativa
faro in seno alla Strategia della FSS.
L’orientamento indica che dobbiamo
entusiasmare i bambini e i giovani in
modo il più possibile durevole verso
i Primi soccorsi e formarli in vista
di un impegno nel movimento
samaritano.
Dobbiamo poter sfruttare appieno
il potenziale nascosto nei giovani.
In futuro, il nuovo concetto di
formazione terrà maggiormente
conto di questo fattore. Infatti con la
nuova formazione, la funzione del
monitore giovanile sarà più attrattiva: essa comprenderà una parte
considerevole della tecnica specialistica dei Samaritani e assicurerà così
il loro successivo passaggio in
Sezione. Per la Sezione, ciò significa
avere a disposizione dei giovani
quadri con una miglior formazione
e pronti per essere impiegati. Ambedue le parti possono approfittare
enormemente di questa situazione.
È importante che i giovani Samaritani vengano integrati per tempo
poiché sono loro il futuro del nostro
movimento
samaritano.
Anita Tenhagen
Vicepresidente
FSS
oggi samaritani 03/2015
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