Lug 2008 Completo - Il Castello il giornale dei pannesi

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Lug 2008 Completo - Il Castello il giornale dei pannesi
IL GIORNALE DEI PANNESI
Testata naz. iscr. al R.O.C. - Edita dall’A.I.C.S. Ass. Cult. Edizioni “Il Castello” - Redazione: Foggia - Piazza Mons. Luisi 1/B/2 - Panni: Via Bervellino, 16 - Spedizione in A.P. comma 20/C art. 2 L. 662/96 Foggia c/c postale n. 31480700
Iscriz. Trib. Foggia n. 15/99 - Luglio 2008 - Numero 2 - Anno XII - E.mail: [email protected] - sito web: http://www.montesario.altervista.org/blog - Tel. e Fax 0881.688057
LA SCUOLA DI PANNI
LA SCUOLA PRIMARIA
E SECONDARIA DI 1° GRADO
sabato 31 maggio 2008.
Abbiamo avuto il piacere di essere
stati invitati e, quindi, aver potuto
partecipare alla presentazione dei
progetti scolastici svolti dalla Scuola
Primaria di Panni durante l’anno scolastico conclusosi e, con tutta franchezza ed onestà, abbiamo avuto
modo di constatare ed ammirare il
pregevole lavoro svolto sia dal corpo
insegnante che dagli alunni.
I progetti presentati dalla Scuola Secondaria di 1° grado sono stati due,
il primo dei quali aveva per tema
"PASSATO - PRESENTE E FUTURO
DI PANNI". Referente è stata la
Prof.ssa e fiduciaria Lucia Colomba
Mauriello, della cui relazione riportiamo uno stralcio al fine di dare chiarezza alla tematica trattata:
“In un mondo globalizzato, multi culturale e interculturale, qual è quello
attuale, che vede l' avvicendarsi degli
spostamenti dei popoli, aspiranti
all'integrazione, all'accettazione dell'
altrui differenza, non per sconfiggerla,
discriminarla, omologarla, ma per riconoscerla, rispettarla, nella valorizzazione reciproca, nel confronto socievole, si sta perdendo il senso di
appartenenza ad una specifica cultura-società.
In un mondo globale è vitale avere
radici per non essere condizionati e
catturati da culture che non ci appartengono ma per continuare ad attingere linfe ed energie dal profondo,
per trovare rifugio e sicurezza, ispirazione e motivazioni per vivere. Il
presente di un popolo si nutre anche
del suo patrimonio di tradizioni e consegna ai giovani la testimonianza unica e irripetibile di un passato che
costituisce memoria collettiva e la
parte integrante del vivere quotidiano.
I ragazzi di oggi sono sempre più
immersi nella contemporaneità e conoscono il passato attraverso i mezzi
di comunicazione che spesso ne falsano sia il tempo che lo spazio. Essi
non godono della trasmissione orale
dei genitori o meglio degli anziani
che sono i depositari e testimoni di
un passato che va ormai, inesorabilmente, estinguendosi, nelle trasformazioni e transizioni repentine e irreversibili verso un diffuso e spesso
alienante concetto di modernità.
Occorre per questo attivare negli
alunni un sapere "problematico" ,
ermeneutico, che consenta loro di
partecipare, condividere e tutelare
la memoria comune conferendo significato a quanto si apprende e riscoprendo le radici della propria storia
e della propria umanità”.
Tutti gli alunni si sono susseguiti a
turno in relazioni esplicative sul lavoro
fatto in collegialità scolastica su appositi e ben assortiti manifesti murali,
corredati di foto e dati tecnici dallo
studio dei quali è derivato un arricchimento culturale che ha coinvolto
l’interesse generale dei presenti, in
modo particolare dei loro genitori,
lieti e soddisfatti dei loro figliuoli, così
come ci siamo compiaciuti della loro
formazione scolastica.
Quasi portandoci per mano, gli alunni
ci hanno guidati in un cammino conoscitivo su quelle che sono ancora
oggi per Panni le tradizioni, gli usi,
i costumi, nonché le attività agricole
e artigianali ancora in atto e che necessitano di attenzione, assistenza
e tutela da parte di tutti.
Le visite presso alcune aziende agricole ed artigianali locali hanno, di
fatto, dato ai ragazzi la possibilità
di vedere e apprendere i metodi e
i mezzi usati per tali attività, come
la visita effettuata il 2 maggio
all’azienda casearia di Francesco De
Luca e Teresa De Stefano sita in contrada “Bosco”, dove hanno visto come dal latte si traggono i magnifici
e deliziosi derivati quali formaggio,
mozzarelle ed altro.
La visita del 10 aprile all’unico
“scalpellino” in attività a Panni: Carlo
Croce. Egli è figlio d’arte, poichè il
papà Alfonso fu uno degli “scalpellini”
pannesi più bravi del secolo scorso.
Ritornato a Panni dagli USA qualche
anno fa, Carlo ha ripreso l’arte della
scultura paterna con grande impegno
e pari bravura. Carlo ha mostrato
agli alunni le varie tecniche di lavorazione della pietra “viva”: la
“zuccherina” più malleabile e la
“cinerina” la più dura.
Gli alunni hanno osservato tutto il
paese, la parte vecchia e la nuova,
hanno visitato le chiese e i monumenti e le sue zone storiche, legate a
vecchie tradizioni. Di tutto questo
hanno fatto, è proprio il caso di affermarlo, “tesoro”, un tesoro loro affidato dalle passate generazioni e
che ora tocca a loro tramandarlo.
Da quanto visto possiamo essere certi che lo faranno, così come loro insegnato dalle famiglie e dai docenti
in maniera eccezionale, ma soprattutto, lo faranno perché sono convinti
che il futuro viene dal passato, poichè
senza passato non può esserci futuro.
Secondo Progetto: “Energia in
gioco”, referente la prof.ssa Santina
De Pompa
“Il Comune in cui abitiamo si chiama
Panni, un piccolo paese in provincia
di Foggia, posto a 800 mt sul livello
del mare, nel Sub-Appennino Dauno
meridionale ai confini con la provincia
di Avellino. Ha poco più di 800 abitanti e l’attività prevalente è
l’agricoltura. L’edificio scolastico si
trova nella parte più bassa del paese,
al suo ingresso; al pianterreno ci sono
i bambini della scuola dell’infanzia e
tre classi della primaria, al primo piano
ci sono le altre due classi della primaria e ci siamo noi della scuola secondaria.
In tutto siamo 90 alunni, di cui 20
siamo noi della scuola secondaria.
Qualche mese fa, la professoressa
di scienze ci ha proposto di aderire
al progetto “Energia in gioco”, illustrandoci gli argomenti e le finalità
del progetto.
Abbiamo accolto la proposta con entusiasmo anche perché tra le attività
erano programmate delle visite nel
territorio e c’era da lavorare con il computer e con Internet. Nella prima fase
del progetto abbiamo approfondito
le tematiche relative alla produzione
di energia, al suo consumo e alle diverse modalità per ottenerla. Abbiamo
discusso sulle varie fonti di energie,
sui diversi tipi di centrali elettriche e
sui loro vantaggi e svantaggi. Tutto
quello che è stato approfondito è stato
poi riportato su cartelloni.
segue
Il Castello
LA SCUOLA DI PANNI
luglio 2008
Nella seconda fase, ognuno di noi
ha risposto ad un questionario, in
cui si chiedevano informazioni riguardo alla illuminazione pubblica della
strada in cui si abita e sui monumenti
del paese.
Dopo aver raccolto i dati, abbiamo
discusso sui risultati e avanzato delle
proposte. Dalla nostra indagine è
infatti emerso che 7 alunni abitano
in campagna e le contrade in cui
abitano non hanno illuminazione pubblica. Per questo abbiamo pensato
di avanzare una richiesta al Comune,
chiedendo di illuminare le zone rurali
utilizzando i lampioni fotovoltaici,
che sfruttano l’energia solare, e quindi si integrano bene nel contesto
rurale, non consumano e non chiedono grossi interventi per la loro installazione. Le zone da illuminare
sono le contrade in cui abitano i nostri 7 compagni pendolari e, precisamente: Contrada Bosco, Contrada
Alvaniello e Contrada Lame di
Cioccia”.
RELAZIONE
Dalle nostre indagini sul territorio e
dalle informazioni ricevute dal Comune in risposta ad una letteraintervista indirizzata al Sindaco, si
può relazionare quanto segue:
- il Comune di Panni spende annualm e n t e c i rc a 6 0 . 0 0 0 e u ro p e r
l'illuminazione pubblica; negli ultimi
anni si è cercato di incrementare
l'illuminazione pubblica e nello stesso tempo di risparmiare mediante
la sostituzione delle lampade tradizionali con lampade di colore giallo
a basso consumo. (Il 70%
dell'illuminazione è di questo tipo).
- I monumenti del paese non sono
tutti ugualmente valorizzati con una
illuminazione particolare.
- Il Comune di Panni è direttamente
coinvolto nella produzione di energia
elettrica pulita sfruttando la sua posizione geografica e le sue condizioni
climatiche. Infatti sul suo territorio sono
attualmente installate 30 pale eoliche.
LA SCUOLA PRIMARIA
Il 5 giugno ’08 si è svolta l’altra bellissima manifestazione scolastica
della Scuola Primaria di Panni durante la quale è stato presentato il progetto scolastico 2007/2008 di storia
locale, intitolato "Correva l'anno...".
Esso è stato illustrato con bravura
e dovizia di particolari dagli alunni
delle classi dalla 1ª alla 5ª, i quali
si sono avvicendati, uno per
uno, nelle varie fasi di presentazione
della ricerca, scaturita dai documenti
della storia del nostro piccolo paese,
arricchita di immagini, sia fotografiche che disegnate dagli stessi alunni.
Referente del progetto l'ins. Maria
Antonia Rainone
Maria Pia Senerchia
Pia Senerchia con la collaborazione
di tutti gli insegnanti della scuola
primaria, nonché della fiduciaria,
l'ins. Antonia Rainone.
Un volume di lavoro veramente eccellente, messo in risalto dallo stesso
sindaco Ciruolo, che, per la collaborazione e la partecipazione
dell’Amministrazione Comunale alle
manifestazioni scolastiche ha dato
anche un contributo di Euro 1000,00,
per cui, ha ricevuto un attestato di
gratitudine e un omaggio floreale
da tutto il corpo scolastico locale.
Gratitudine è stata espressa anche
all'ins. Alfonso Rainone, noto storiografo e cultore della storia pannese,
sia civica che religiosa. Egli ha fatto
da guida agli alunni lungo tutto il
percorso di ricerca per l'ottimale riuscita del progetto.
La sala era gremita in ogni ordine
di posto, presenti molti genitori e,
tra gli altri, gli assessori comunali
Paolo Cotoia e Rocco Gesualdi.
Queste sono indicazioni che ci confortano moltissimo, perché evidenziano che Panni non “sopravvive”,
ma vive una esistenzialità socioculturale tale da rendere fiduciosi e
tranquilli tutti noi, che, con il nostro
impegno e il nostro lavoro, ci adoperiamo da tempo affinché il paese
continui a vivere a lungo e nelle migliori condizioni possibili. Questi avvenimenti ce ne danno la certezza.
Progetto di raccordo e continuità
tra gli alunni della scuola
dell’infanzia e della classe prima
della scuola primaria.
Titolo del progetto: “NON SOLO
PAROLE……” viaggio tra fiaba e
musica. Pierino e il lupo” di Sergej
Prokofiev.
Le insegnanti coinvolte nel progetto
sono state, per la scuola dell’infanzia,
l’ins. Procaccini Michelina, responsabile del progetto, che ha curato
inoltre la parte musicale e l’ins, Consiglio Filomena, che si è occupata
maggiormente delle coreografie e
dei dialoghi. Non è mancata, naturalmente, la collaborazione dalle altre
due insegnanti della scuola
dell’infanzia, Lembo Giusy e Marciello Angela.
Per la scuola primaria invece gli alunni della classe prima sono stati guidati dalle ins. Senerchia Concettina,
Lapolla Maria e Senerchia Maria Pia.
Un ringraziamento particolare va al
sig. Cifaldi Luciano collaboratore
scolastico, nonché restauratore, che
ha contribuito all’allestimento delle
scenografie.
Alla manifestazione erano inoltre
presenti il preside dell’Istituto Com-
prensivo di Bovino la prof. Specchio
Giustina, il vice preside prof. Cutillo
e il prof. Zelano Vito Alfonso.
Dopo la rappresentazione i genitori
hanno visionato la mostra dei lavori.
eseguiti da tutti gli alunni, la documentazione fotografica contenente
le varie tappe del progetto, il murales
e il plastico della fiaba con i vari
personaggi e gli strumenti musicali
da essi rappresentati.
A tutti gli alunni è stato poi consegnato il libro, che hanno realizzato
durante l’intero percorso del progetto, contenente la fiaba in sequenze
con tecniche grafiche miste.
Un plauso a tutto il corpo insegnante delle scuole di Panni, ai
collaboratori scolastici e a tutti
coloro che, a qualsiasi titolo, hanno dato e daranno la loro disponibilità e fattività al fine di conservare e tramandare le tradizioni
della pannesità.
LETTERA AL SINDACO DI PANNI
DELLA SCUOLA SECONDARIA DI
I° GRADO PANNI
Al Sindaco del Comune di Panni
Signor Pasquale Ciruolo
Egregio Sindaco,
siamo gli alunni della Scuola Secondaria di I° Grado del nostro Comune
di Panni, vogliamo informarla che
quest'anno scolastico abbiamo rivolto molte attenzioni al territorio di
"Panni" attraverso la realizzazione
di due progetti educativi dal titolo
"Passato, presente e futuro di Panni"
ed "Energia in gioco".
Obiettivo del progetto "Passato, presente e futuro di Panni" è stato quello di:
- riscoprire, tutelare e valorizzare il
patrimonio culturale, artisticoarchitettonico del nostro territorio;
- recuperare la "Memoria storica"
di alcune tradizioni e di mestieri in
via di estinzione;
- pensare di poter continuare a vivere
nel nostro paese.
Attraverso diverse uscite e guidati
dai docenti: prof.ssa Lucia Colomba
Mauriello, referente del progetto,
prof.ssa Santina De Pompa, prof.
Francesco Barbaro e prof.ssa Maria
Grazia Romano, abbiamo potuto osservare obelischi, monumenti, portali
e scalinate in pietra realizzati da artigiani pannesi; abbiamo visitato
un'azienda casearia artigianale e infine siamo entrati nella bottega dello
scalpellino Carlo Croce, intento a
plasmare le pietre di Panni.
Queste uscite didattiche ci hanno
permesso di guardare con più ocu-
2
latezza i nostri monumenti, di gustare
i nostri prodotti tipici, di apprendere
come si lavora la pietra nostrana e
di realizzare, infine, cartelloni.
Ci siamo convinti che Panni è ancora
vivo e produttivo, ma dobbiamo impegnarci un pò tutti a tutelare, a
valorizzare e a conservare le sue
bellezze per le future generazioni.
Ci permettiamo, egregio Sindaco,
di farle alcune nostre osservazioni
e proposte:
- l'Obelisco con Croce situato in
Largo Crociate non è tutelato né
evidenziato come previsto per i Monumenti antichi, è datato "1000" e,
collocato all'entrata del paese, stava
ad indicare ai barbari che Panni era
sotto la protezione della "Cristianità":
sarebbe bene recintarlo ed illuminarlo perché resta il più vecchio monumento di Panni;
- le aziende casearie locali potrebbero essere incoraggiate ad unirsi
in cooperative, con agevolazioni da
parte del Comune di Panni e della
Comunità Montana e con l'obiettivo
di valorizzare la qualità del prodotto
tipico pannese che racchiude storia,
tradizione, qualità e potrebbe diventare prodotto DOP;
- la "maestria" di Carlo Croce nel
saper lavorare la pietra di Panni potrebbe essere utile non solo ai ragazzi per apprendere, eventualmente,
quell' arte ma anche a lei Signor
Sindaco per commissionargli la statua del dio Pan, di cui il nostro paese
è privo, e collocarla davanti al Comune.
Il Progetto "Energia in gioco", docente referente Professoressa De Pompa Santina, ha preso spunto
dall'omonimo concorso indetto
dall'Enel per le Scuole teso a promuovere un uso più razionale
dell'energia elettrica mediante
l'elaborazione di un Progetto da realizzare nel proprio Comune.
La nostra proposta è quella di:
- illuminare le zone rurali con lampioni fotovoltaici che sfruttano
l'energia solare integrandosi bene
nel contesto rurale. I nostri compagni
pendolari ci hanno segnalato le zone
da illuminare e precisamente: Contrada Bosco, Contrada Alvanello e
Contrada Lame di Ciocia.
- In seguito alle uscite didattiche
abbiamo constatato che non tutti
i Monumenti sono valorizzati con
un'illuminazione appropriata, sarebbe quindi opportuno evidenziarli con
dei fari.
Ci preme, infine, indicarle un "Arco"
in particolare che andrebbe intonacato e illuminato, ed è l'arco che
collega il Corso Regina Margherita
con il Vico Libertà.
Certi della sua sensibilità, che mostra
quotidianamente verso la Scuola e
sicuri che quanto suggerito da noi
venga realizzato, la salutiamo cordialmente.
Panni 31 maggio 2008
(seguono 20 firme degli alunni)
I TESORI PERDUTI DELLA CHIESA MADRE DI PANNI
San Giovanni
E’ stato sempre vivo il desiderio di
documentare lo splendore, che la nostra Chiesa Madre aveva prima della
recente ricostruzione. Era bellissima,
pregevole negli equilibri spaziali obertiani, bella negli arredi lignei, bella nei
marmi delle balaustrate e degli altari
policromi e bella nelle eleganti cortine
delle cancellate in ghisa.
Oggi volgiamo l’attenzione al perduto
ammanto decorativo delle pareti e
delle volte, agli ornati e ai dipinti del
catino absidale, opera di un grande
artista: Stefano Soro, che, nato a
Genova nel 1895, si trasferì in Puglia
per raggiungere il padre, capotecnico
navale a Taranto.
Stefano Soro, già artisticamente attivo
in Liguria e in Piemonte, era scultore
e pittore, ma anche geniale decoratore. Molte le architetture, che si sono
impreziosite dei suoi ornati, come, a
Foggia, il Palazzo delle Poste e Telegrafi, l’Istituto “Maria Grazia Barone”,
la chiesa della Madonna della Croce,
a Cerignola il Duomo ecc.
Per illustrare e comprendere il pregio
delle decorazioni di Stefano Soro è
necessario chiarire due aspetti della
sua attività artistica: quello estetico
e quello tecnico-operativo. Per il primo diciamo che l’artista non si discostava dal repertorio tradizionale, eseguendo fregi con fiori e frutta, fregi a
cartelle e girali, a ghirlande e festoni
e poi candelabre, bandinelle, fusaiole
San Luca
Il Castello
3
luglio 2008
ecc., sempre interprefinestre; tutti erano raffitando ed elaborando gli
gurati su un fondo stellato,
schemi classici, che veperchè l’ambientazione
nivano personalizzati,
siderea è propria del discelti per gli spazi da devino; tutti erano iscritti in
corare e conformati alle
uno spicchio sferico senza
superifici in esame. E si
forzature, con naturalezza;
aggiungono ornati stiliztutti e quattro avevano
zati, geometrici e compenna e libro, le teste
positi, spesso di sua inevidenziate da un nimbo
venzione. Una varietà di Il Maestro Stefano Soro chiaro, mosaicato a retimotivi, dunque, atti a
colo ed erano caratterizqualificare la cortina muraria, ad
zati dal relativo simbolo. Gli Evanesaltare la funzione dell’edificio, a
gelisti di Panni erano voluminosi, ma
caratterizzare gli spazi interni.
incorporei: l’abbondante panneggio
Quanto all’aspetto tecnico-operativo, conferiva volume e contribuiva a renStefano Soro applicava le più avanzate dere patriarcali i personaggi, la cui
ricerche dell’architettura “funzionale” stasi e lo sguardo pensoso, o assorto
e anch’egli realizzò la cosiddetta
nell’infinito, dava quell’aspetto di
“pietra artificiale”, un agglomerato di persone profondamente ispirate.
cemento, pietrischetto marmoreo,
Stefano Soro - sintetizzo - eseguì
sabbie a grana grossa e colori appo- questi dipinti ad encausto con colori
sitamente scelti. La pietra artificiale e collanti, i migliori sul mercato, assisostituiva lo stucco di canapa e gesso, curando una brillantezza maggiore
garantendo agli ornati una durevolezza dell’affresco. L’artista, che aveva fre-
illimitata, anche nella decorazione
esterna. Sorprendente il “razionalismo”
metodologico di Stefano Soro, il quale
effettuava schizzi sulla carta, che diventavano ben presto proposte progettuali e quindi pratiche realizzazioni,
che non venivano semplicemente
“zancate”, ma immurate.
Si può capire così perchè nel demolire
le volte della nostra Chiesa, per frantumare quegli ornati di Stefano Soro
sia stato necessario il piccone pneumatico! [Per avere un’idea del vasto
repertorio decorativo della nostra
Chiesa, si veda l’ultima pagina del
calendario de Il Castello, edizione
2008, ossia la foto di Florio Lapolla,
che ne riproduce l’interno].
Stefano Soro è stato anche il pittore
dei quattro evangelisti e delle altre
figurazioni e decorazioni plastiche e
pittoriche del catino absidale. Guardiamo insieme questi personaggi:
tutti erano rivolti verso la luce delle
quentato studi accademici, curò
l’effetto della veduta dal basso e
adattò posture e volti per una fruizione
ottimale del figurato.
Stefano Soro è stato, ed è, oggetto
di studi da parte di critici e di artisti,
tanti scultori e decoratori, che hanno
visto in lui un grande maestro. Così
il compianto arch. Ugo Iarussi, che
nel 1986 gli dedicò una monografia
dal titolo “Stefano Soro, un maestro
di stampo antico”, monografia che
ho tenuto presente per questa mia
relazione.
Mi corre l’obbligo di ringraziare il
nipote dell’artista, Stefano Soro Junior, medico chirurgo, residente a
Foggia, e lo storico Giuseppe de
Troia, che ha pubblicato tanti volumi
sulla Capitanata e ultimamente
un’ampia monografia su Mario Soro,
figlio di Stefano Senior, anch’egli
grande artista. Sottolineo la gentilizza
di entrambi sia per le notizie e le foto
San Matteo
delle opere del maestro Soro, commentate in questa sede, sia per
l’eleganza del loro agire, per la loro
piena disponibilità. Ad essi la mia
gratitudine e, sono certo, quella en-
tusiastica del direttore Pietro De Michele e quella corale dei compaesani.
Prof. Leonardo De Luca
San Marco
Il Castello
LA CROCE VIARIA DI PANNI
luglio 2008
I simboli sacri presenti in un certo
territorio non sono mai senza radici
o senza una loro storia particolare:
la loro ubicazione non è mai a caso.
Presuppongono sempre un sentimento maturo di devozione pubblica
o privata, che si manifesta in segni
di riconoscenza, la cui analisi può
spiegare la loro presenza e dare un
senso a certe espressioni dell’arredo
urbano popolare. Letti e proiettati
nella loro dimensione spaziotemporale, costituiscono una fonte
di notizie, una stratificazione fisica
delle particolari vicende storiche, che
un paese ha attraversato e nello stesso tempo memorizzato.
Non si sbaglia affermando che questi
segni derivano dalla volontà e sensibilità collettiva, sostenuta da quella
componente sacra della cultura e
della pietà popolare, che si manifesta
in maniera evidente in concomitanza
di eventi locali particolarmente significativi. E’ proprio a quest’ambito
interpretativo che si riferisce l’analisi
che segue.
A Panni nella parte bassa del paese
verso il margine sinistro della grande
piazza (la Tavern’), che si apre allo
sguardo di chi entra, ci si imbatte in
un piccolo monumento litico, meglio
conosciuto come la croc’. L’opera
in pietra lavorata locale è costituita
da una colonna poggiata su un poderoso basamento parallelepipedo
scorniciato, a sua volta sistemato su
una base quadrangolare sporgente
a masselli digradanti, alla cui sommità
fa spicco una semplice croce latina
in ferro battuto con trilobature ai
bracci.
Già lo stile per l’unità della composizione, rigorosamente accentrata, per
i motivi disciplinati in schemi di semplicità di richiamo classico (la colonna, il basamento modanato) con effetti di spiegata monumentalità,
ascrive l’opera al periodo rinascimentale, con i dovuti ritardi del caso, in
quanto riferibile a zona periferica.
Nello specifico sul fianco sinistro
trova posto in una losanga la scritta
anch’essa abbreviata, RISTAU, come
riferimento ad un’operazione di restauro, al di sopra di una data anche
questa in cifre arabe, non tanto leggibile nell’elemento delle centinaia,
ma che, se ben analizzata con i
NOTE STORICHE E IPOTESI INTERPRETATIVE
Alfonso Rainone
moderni strumenti tecnologici (macchina fotografica digitale) e verificata
a livello documentale, altro non può
essere che 1900. Chi legge 1000,
ignora il sistema di numerazione
dell’epigrafia medievale, quello cioè
che utilizza i numeri romani o le lettere
alfabetiche. L'accettazione europea
dei numeri viene accelerata
dall'invenzione della stampa a caratteri mobili e diviene comune nelle
nostre parti soltanto nel XVI secolo.
A ben guardarlo, è il basamento stesso
che, oltre ad aver una funzione portatile e architettonica, mostra la sua
funzione didascalica, fornendo gli elementi identificativi della sua storia.
Il fronte, quasi a livello d’occhio,
riporta a chiare cifre arabe al di sopra
di uno stemma stilizzato aggettante
la data di edificazione, 1590. Sotto:
la riduzione grafica PAN, allusione al
toponimo (PANNI), ma anche
all’Universitas dei cittadini, probabile
committente dell’opera. I laterali e il
retro, invece, accolgono elementi
decorativi geometrici a bugna con
note informative secondarie di mano
posteriore.
La lettura è chiara: agli inizi del 1900
la croce subisce un restauro significativo, tale da giustificare la menzione
lapidea. La riprova di quest’ultimo
assunto si trova nelle pagine
dell’opera Cenni storici sulla terra di
Panni (p. 91) di Giuseppe Procaccini
(1886-1931), testimone diretto
all’epoca dei fatti in questione. Il
nostro A. in proposito così riferisce:
Questa croce prima era fissata vicino
la chiesa del Purgatorio. Essendo
cresciuto ed ingrandito il paese, si
tolse e rimase per diversi anni abbandonata. Verso il 1900 si pensò di
metterla al luogo attuale.
Per l’effettiva espansione del paese,
dunque, all’opera viene data, dopo
anni di abbandono e di incuria, una
nuova collocazione, della quale si
affida ad un’epigrafe il ricordo.
Che sia un’opera cinquecentesca è
fuori dubbio. Tra l’altro non sarebbe
l’unica in Capitanata di questa tipologia - si vedano in proposito quelle
di Troia, di Biccari e Roseto Valfortore.
Monumenti simili venivano posti
all’entrata dei centri abitati e col
tempo per esigenze urbanistiche riposizionati altrove a protezione per
chi si metteva in via (da cui crux
viatoris), o anche a ricordo di uno
scampato pericolo fisico (carestie,
epidemie, terremoti, alluvioni...) o
morale (eresie). In quest’ultimo senso,
tuttavia, un’ipotesi potrebbe essere
azzardata, sebbene allo stato attuale
delle ricerche non ci è dato sapere
con certezza.
Durante la seconda metà del ‘500,
in alcune comunità del nostro Subappennino (Volturara, Motta Montecorvino, Faeto, Celle S. Vito, Monteleone,
Montaguto e Panni) riesce ad attecchire la mala pianta dell’eresia valdese di impronta ginevrino-calvinista.
Il Sant’Ufficio dell’epoca ricorre in un
primo momento alla dura repressione
mediante arresti, sequestri, distruzione di beni, traduzione nelle carceri
romane e morti, per procedere in un
momento successivo ad un’azione
di dolce conversione. In questo periodo aderiscono al credo valdese persino alcuni membri del clero. Come
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i fuggiaschi, gli ecclesiastici fortemente sospetti d’eresia, devono presentarsi al S. Ufficio di Roma per la discussione della loro causa. Tra questi
figura l’arciprete di Panni, don Giovanni de Romanis originario di Orsara,
che per qualche tempo è stato in
rapporti con i riformati. Il suo caso
viene risolto personalmente dal gesuita, padre Cristoforo Rodriguez,
incaricato della conversione degli
eretici dell’Irpinia e della Capitanata,
benché l’assoluzione contestata in
seguito dal vescovo di Bovino, riservi
all’incriminato parecchie noie, compresa la perdita dell’arcipretura di
Panni. Nelle lettere indirizzate al
gesuita don Giovanni chiede clemenza e il reintegro dell’incarico.
“V(ostra) R(everentia) sa molto bene
et credo che ne siano li atti appresso
la santissima inquisicione della spontanea confessione circa quelli peccati
che mi aggravano la cosciencia in
corso per il tempo passato [...]. Non
si procede ad altro contra di me se
non alle cose passate di vinti anni in
circa per la practica di Calabria et
con Provenzali. Io in quello che stava
dubioso et che incorsi nel errore lo
confessai avanti V. R. [...].
De più epso lo episcopo pretende
contra di me che non hagio possuto
tenere l’arcipreiterato et cerca condemnarme alli frutti percepti”.
Potrebbe riferirsi alla risoluzione definitiva degli accadimenti di questi
anni l’erezione del nostro monumento
a ricordo della totale dedizione della
comunità pannese al cattolicesimo,
di cui la croce rappresenta il simbolo
della vittoria contro il male.
LA PAGINA CULTURALE
Il Castello
5
luglio 2008
Queste pubblicate sono le poesie di autori pannesi o di origini pannesi, premiate al 1° Concorso Nazionale di Poesia
indetto dalla A.S.C. Onlus Panni. Hanno partecipato tanti altri autori provenienti da varie località della provincia
di Foggia ma, il poco spazio disponibile, non ci consente la loro pubblicazione:
LA FINESTRA
IL POSTO
PANNI
DEL CASTELLO DI PANNI
3A e 3B scuola elementare di Panni
di Lorenzo Morra (Foggia)
Case gialle, rosse
Finestra ancore aperta
C'è un posto dove
bianche e grosse
ancora sveglia
lo sguardo si perde
sembran tante sorelline
nel tuo sogno dimenticato.
tra declivi e valli,
lontane e vicine.
tra cime di monti
Quanti dolori e amori…
Dall' alto papà Castello
che pungono il cielo
Contati e passati…
vigila severo e bello
Hai vissuto?
e tramonti che cascano
sulle strade, vicoli
archi e palazzi
giù dalla montagna.
Quante calende e leggende
portali grandi e piccoli.
C’è un posto dove
che sono la storia
Mamma Chiesa,
il tempo sonnecchia
della tua era,
come tenera madre,
sui tetti delle case,
della tua bandiera
le abbraccia tutte insieme
nei vicoli stretti,
hanno ondeggiato nella tua gloria?
come l'amore di un padre.
e l'aria è densa
Panni è proprio
Hai sentito brillare l’allegria?
di mute risposte
una grande famiglia.
Hai visto la luce che aveva
a silenti domande,
il sole della mattina..
un posto che asciuga
Così
le lacrime perenni,
e appoggiata in te
un posto dove
mia vecchia finestra…
nascere e morire
Ha visto la sua amata
IL MIO PAESE
è un sogno,
il Signore
di
Giuseppe
Lapolla
(Panni)
un posto chiamato...
che all’alba
Panni, caro paesello
Panni.
morì d’amore?
circondato dal castello.
Ai miei nonni appena sposati
Panni, abitato da pochi,
e innamorati…
che sono vivi come fuochi.
Panni,
caro
paesello,
Li hai visti ballare
PICCOLO PRESEPE
dove si usa,spesso, l'ombrello.
fino al nascere del giorno?
di Silvana Santoro (Foggia)
Panni ha una lunga salita
Quanto è successo
Tra pannocchie dorate
ma ha, anche, l'aria pulita.
finestra mia…
dall'agreste sole,
Panni, caro paesello
Che non puoi raccontare?
per le tue strade gioca
selvatici pruni e fontanili
Poiché tutto ciò che è stato sognato
il bimbo monello,
stepposi d'acqua
se ne va, come se ne va il giorno…
Panni,
di
tanti
pensieri
per la gran calura
O come la brezza del mare?
paese
di
mille
misteri.
ho visto spiccare il volo
Panni,
caro
paesello
Ma tu stai
dei miei anni imberbi.
per
me
sarai,
sempre,
bello.
finestra mia…
Ricordo l'armonia
E hai molto da raccontare.
dei suoni, le grandi
A LUME DI CANDELA
compagnie sui rustici
Vado a camminare.
di Giovanni Rainone (Panni)
tratturi rantolanti di polvere
Insegnami a guardare.
S’accende una luce nella notte
e il grasso cicaleccio
Dammi la tua memoria,
giù nella vallata una finestrella
per conoscere
a riempire magici silenzi.
lampeggia un po’ di speranza,
la storia di quella bella donna…
Poi l'oro del tramonto,
raccolti intorno a un tavolo
che cammina con un bell’andare
i contadini sulle incerte
consumano la misera cena
per vedere
some,vestiti a festa solo
due cespi d’insalata e tanta bontà
nelle tue strade lastricate…
in processione,a sgranare
da saziare ogni fame
quei dettagli
corone di rosari
mentre la candela semina
dei tempi passati… vite innamorate
ombre nella vecchia casa.
sciolti al vento.
e dolori dimenticati.
Al
lume
di
candela
Panni:fazzoletto di case,
Per vedere
brillano gli occhi
tiepida carezza che,dolce,
innamorati e felici dei ragazzi,
la entrata selciata
penetrava in cuore
gioie di piccola gente,
della chiesa che unì
mentre,sorpreso
speranze
vissute
e sposò
dai lumi della sera,
in una vecchia casa di periferia.
la mia nonna innamorata.
si animava il piccolo presepe.
Arde il cuore,
Finestra vado a camminare.
Sfilavan in rassegna
si brucia la cera,
Insegnami a guardare…
le nostre giovinezze e i sogni
s’infiamma la serata;
Insegnami a vedere
col tempo reclusi
palpita il cuore come le stelle
quello che se ne è andato.
in un sottile lembo
nell’oscuro del cielo notturno
di memoria,che lentamente
Insegnami a volere
quando il gufo si posa
su di un albero nel fitto bosco.
perde il suo colore...
tutto quello che tu hai voluto
LABORATORIO TEATRALE DEI MONTI DAUNI
di Rocco Gesualdi
Sabato 28 giugno alle ore 19,00 nella sala San Giuseppe di Panni, in collaborazione con l’Associazione Culturale
Delicetana e l’Associazione A.S.C. PANNI, si è concluso il laboratorio teatrale dei Monti Dauni della sezione di
Deliceto. Quattordici gli allievi che si sono alternati sul palcoscenico, tra i quali quattro componenti del gruppo
teatrale “La ‘Att r’ Zì Acciupreut” e precisamente Giulia Meola, Valentina Dibisceglia, Michele Pio Liscio e Michele
Liscio. I nostri... allievi..., ma quali allievi!! È ora di dire, dopo quello che hanno messo in scena, i nostri Attori, con
la A maiuscola , sono stati fantastici, perfetti e con una padronanza della scena che mai avevamo avvertito. E’ vero,
i nostri quattro amici hanno fatto dei veri sacrifici per frequentare il laboratorio, che oltre ad arricchire il loro personale
bagaglio culturale danno un tocco di professionalità alla compagnia dell’A.S.C. PANNI. Grazie ragazzi per la serata
che ci avete regalato e... sempre avanti così.
QUATTRO PASSI NELL’ARTE
Il 6 Maggio’08, organizzato
dall’Associazione del Museo Civico di
Foggia, dal Lions Club Foggia Arpi e
dal periodico “Edizione Rosone”, si è
svolta una “Conversazione” sul libro
di Vito Procaccini “Quattro passi
nell’arte”, presso l’Aula Magna
dell’Istituto “C. Poerio” in Foggia, presente un folto e interessato pubblico.
Dopo gli interventi dell’avv. Domenico
Di Conza, presidente dell’Associazione
del Museo civico di Foggia e della
prof.ssa Maria Rosaria Bianchi, presidente del Lions Club Foggia Arpi, la
relazione del libro è stata curata, ottimamente, dal noto critico d’arte dott.
Gaetano Cristino con l’ausilio di commenti ed immagini su schermo gigante
del dott. Gerardo Procaccini, figlio di
Vito. Ha chiuso la serata Vito Procaccini, ringraziando i relatori, i collaboratori
e il pubblico presente in sala che non
ha lesinato apprezzamento e plauso
all’autore per la pregevole opera letteraria, che certamente sarà classificata
tra le migliori nel campo artisticoletterario prodotte in terra di Capitanata.
E noi che vantiamo identiche origini
di Vito non possiamo che esserne fieri
e compiaciuti. E, a proposito di Vito
Procaccini, questa Redazione, coglie
la circostanza per scusarsi con lui
pubblicamente, privatamente è stato
già osservato, per un grave refuso di
stampa in cui è incorso il suo articolo
sul precedente numero del giornale,
a causa del quale, sono stati saltati
circa 7 righe, comportando così disagio per il lettore e riducendone il pregio.
Si riporta, pertanto, di seguito l’intero
brano, ribadendo le nostre scuse
all’autore e ai lettori.
GIUSEPPE GARIBALDI
UN EROE SCOMODO
Il 7 novembre parte per la sua Caprera,
dove tra un’impresa e l’altra avrebbe
trovato conforto e pace dedicandosi
anche all’agricoltura. Leggiamo in una
lettera ad un amico: “Io non sono affatto un soldato. Ma ho veduto la mia
casa, la mia patria invasa dai briganti
e mi sono armato per iscacciarli. Io
sono un agricoltore”. Ma nessuna pace
bucolica avrebbe lenito l’amarezza
della disillusione. Aveva chiesto che i
suoi volontari venissero inquadrati
nell’esercito italiano, ma per tutta risposta con decreto del 16 novembre
il Parlamento liquidava i garibaldini.
Era la prima spaccatura di un’Italia
che aveva appena cominciato a costruirsi in unità. Sarebbero poi seguite
altre amarezze, come l’Aspromonte e
addirittura gli arresti, per non parlare
del cinismo di Costantino Nigra:
“Garibaldi è lo strumento che lavora
inconsciamente per noi… e non è certo
lui che è destinato a raccogliere il frutto
delle sue opere”.
Il Castello
LA POSTA
luglio 2008
Il Direttore del Giornale Pietro De Michele
Dotto direttore, sfogliando il Giornale
i miei occhi si sono fermati a pag.16
e 17 e sono rimasta piacevolmente
sorpresa del fatto che si parlasse dei
miei genitori. Ero a conoscenza che
mio cugino Donato De Michele avesse
trasmesso, con la sua tipica immediatezza nell’operare, un racconto su di
loro al Castello, ma che mia sorella
Lucia si fosse decisa alla pubblicazione
a puntate su papà ha dell’inverosimile.
Con i suoi problemi, pensavo che
dell’argomento, pur maturo, non si
parlasse per il momento e, invece,
detta novità mi ha riportata felicemente
al tempo passato. Constato che il
periodico porta alla ribalta personaggi
di stampo pannese dalle ottime credenziali, persino nel campo sindacale,
dove si pone a Segretario Generale
Pensionati Cisl Santino Calitri, una
vita tutta dedicata ai diritti dei lavoratori. Con i suoi conteggi è più facile
per tutti constatare il dovuto nel computo delle pensioni, portandoci per
mano nel mondo dei contributi. La
china dell’artista Luca Muscio che
trasborda nei pensieri del professor
Vito Procaccini ha dell’originalità, un
tandem da virtuosi. Insomma, come
ti muovi c’è un pannese di mezzo.
Infatti, spunta come d’incanto, la
nomina del pediatra Costanzo Mastrangelo a primario nella sua specialità negli Ospedali Riuniti di Foggia.
Anche donna Amalia Mastrangelo
ved. De Cotiis primeggia con il suo
ingegno ed un suo dipinto a tecnica
ricamo, molto ispirato, rifulge presso
l’AS.SO.RI. di Foggia.
Leggere queste notizie, grazie al tuo
impegno di abile cronista, mi riempie
di gioia e partecipo con tanto affetto
ai loro successi. Dall’Assessore al Turismo dott. Rocco Gesualdi desidererei
qualche notizia sull’archeologia, sarebbe un’assurdità metter fine ad un progetto ben avviato dal Sapiente Responsabile Nico Moscatelli, anche
perchè in detta disciplina si prospettano posti di lavoro per i giovani.
A Mariangela Ciruolo figlia del Sindaco di Panni e di Antonella dò il mio
benvenuto, come pure a Daniele,
rampollo dei coniugi Mastrangelo e
a Diletta della famiglia Roberto.
Un saluto a tutti i pannesi nel mondo.
Lina Manuppelli Ania da Torino
* * *
Archetipo pannese,
Da additare ai posteri suona la tua
persona, sei partito con poco spessore e ora sul Castello si discute su
varie argomentazioni. Quasi tutti i
lettori sono stati sempre dalla tua
parte; in un periodo che ti danno da
leggere da più parti il tutto si cestina,
ma il Giornale dei Pannesi, dove è
possibile esporre il proprio pensiero,
fa parte della famiglia e si fa anche
desiderare.
Nel campo telematico, che Panni sia
presente nel progetto Daunia Valley
significa precorrere i tempi, attestarsi
nello zoccolo duro, essere al corrente
e muoversi nel più breve tempo possibile, è un merito notevole che vi
spetta. Avere a fianco il dott. Gesualdi
non è da tutti, ha spiccata intelligenza,
è aperto a varie operatività, non incanta con il flauto magico ma espone
realtà. Mi ricollego alla discarica di cui
fa il resoconto, puntualizzando che
bisogna stare attenti affinchè non ci
siano ulteriori invasioni di territorio.
Rocky è un tipo sveglio, lega con il
Sindaco, risorsa umana efficiente e ti
somiglia nel portare avanti certi discorsi. Mi auguro che un giorno qualsiasi
tipo di rifiuti venga riciclato con opportune correzioni di Ricerca altrimenti
l’avvenire conterà epidemie e mali
incurabili ed in alcune zone della Campania si paventano delle congetture.
Scorrendo il periodico scorgo un volto,
che, a prima vista, mi ricorda Sabrina
Ferilli, constato che è una sosia e la
firma alla pagina seguente, mi mette
sulla pista giusta. Nel leggere l’articolo
noto la sua corposa preparazione, i
suoi discorsi son ponderati e seguendo il tracciato mi imbarco in una donna
colta che a mio parere, non utilizza le
pregne risorse. Le sue esternazioni
hanno basi filosofiche, psicologiche,
ma si dibatte in lei l’amore per la terra
natale. Il suolo natio è come una seconda pelle e, se si è legati alle nostre
radici, bisogna partecipare alle evoluzioni positive e come? Rendendosi
utile alla vita del paese, dando il proprio contributo; vedasi l’impegno del
direttore del Castello, che ha capito
l’importanza della cultura e l’ha messa
a disposizione di Panni. Come il medico aiuta i parenti debilitati così noi
dobbiamo curare i mali del paese.
Allorchè una località subisce un forte
calo di popolazione, le giovani promesse e gli acculturati devono accorrere al suo capezzale. La disamina
della Calitri merita un approfondimento
a conferenza, diretta dal professor
Leonardo De Luca, un autentico fuoriclasse nel campo della cultura mondiale. Comunque i complimenti vanno
a Rina che è uscita allo scoperto,
sollevando un grave problema. Plaudo
all’iniziativa dell’A.S.C. che si propone
di migliorare condizioni di piccoli Comuni e indire manifestazioni a Panni
per dare lustro al nostro paese.
Ho letto il Bando del Concorso Nazionale di poesie e reputo valida
l’iniziativa ma secondo me l’art. 14
è privo di buon senso; l’obbligo richiesto limiterà la partecipazione di
diversi concorrenti.
Anche quest’anno è previsto un
“Remember” per i Caduti in Guerra
nel Mese di Agosto e ribadisco di
concerto con il Presidente geom.
Francesco Mastrangelo e su segnalazione del generale Ercole Rainone
che del Corteo facciano parte oltre
ai graduati anche i soldati che sono
l’anima dell’Esercito. Quindi chi ha
espletato il servizio militare in divisa
è gradito nella Celebrazione
dell’Evento.
Una prece vada agli scomparsi di
recente nelle persone di Nicola Petronella, Russo Giovanni, Dattoli Carlo, Di Furia Maria, Alfonso Morena,
De Cotiis Antonio. Un augurio per
Panni affinchè le giovani leve facciano
corpo unico in modo che il paese
possa usufruire delle preziose competenze di tutti.
Donato De Michele da Torino
Carissimi, lo affermo con convinzione: il giorno in cui mancherebbero i vostri contributi culturali e
le vostre opinioni sulla Pannesità
vorrebbe significare la fine di questo giornale. Grazie.
* * *
Ho appena ultimato la lettura
dell’articolo “Amico di tutti e di nessuno? No grazie!”, firmato da Rina
Calitri, ed apparso sul periodico “Il
Castello” nel numero di Aprile 2008.
All’autrice del testo rivolgo il mio più
sincero saluto. Al giornale vanno i
miei complimenti per aver ospitato,
accanto alle immancabili precisazioni
su quanto di buono si sta facendo
per gli immobili di Santa Romana
Chiesa, un dibattito di natura squisitamente culturale.
Apprezzabile è l’invito, rivolto alla
collettività, ad abbandonare retaggi
definiti “medievali”, come l’invidia,
l’opportunismo e la finta sincerità,
quella di facciata, che ti portano,
come credo di aver inteso, ad essere
“amico di tutti e di nessuno”: in pratica amico a metà. Ovvero, amico
fino a quando il rapporto non mi
costringe a compromettermi. Fino a
quando, vivendo quotidianamente in
una comunità così piccola, mi conviene intrattenere buoni rapporti con
tutti, altrimenti scatta il gioco delle
alleanze sotterranee, delle mezze
parole, degli sguardi inquisitori dei
moralisti, delle frasi pronunciate alle
spalle, e d’improvviso ci si ritrova
soli.
Rapporti di questo genere credo siano lontani anni luci dai frutti nobili
che un sentimento stupendo come
l’amicizia produce. L’unico che ancora tenacemente prova, anche se
lontanamente, ad entrare in paragone
con il sentimento più grande di cui
è capace il cuore umano: l’amore. Il
punto però qui è un altro. L’articolo
di Rina è un attacco frontale alla
mediocrità del tessuto culturale pannese, tacciato di essere vittima di
retaggi arcaici, qualunquistici, cafoni,
al cui interno non è possibile stabilire
relazioni umane improntate alla sin-
6
cerità ed, in ultima analisi, degne di
questo nome.
Purtroppo nel far presente tutto questo si commette un errore intellettuale
di fondo. Si cerca di far passare se
stessi come gli unici detentori di una
presunta superiorità morale, ancora
tutta da verificare. Nel sottolineare
la forza che, nel XXI secolo, ancora
conservano pratiche ormai desuete
e visioni ataviche del rapporto uomodonna, si spaccia la propria “prassi
di pensiero” come l’unico faro intellettuale della comunità. E poco conta
se si rinuncia al diritto di fare nomi e
dare giudizi, perché non ci si accorge
che la constatazione dell’impossibilità
a stringere relazioni durature con la
totalità delle persone accanto, rappresenta il più plateale dei riconoscimenti dei propri insuccessi e dei
propri limiti. La fiducia e la sincerità
è giusto pretenderle, ma è quanto
meno doveroso essersi impegnati
fino allo stremo delle forze, a dimostrarle. Se si è in fondo vittima delle
stesse accuse che si muovono, che
senso ha ergersi a paladino del rinnovamento culturale?
È fin troppo facile dichiarare le proprie
conquiste intellettuali, sbandierare
con orgoglio la modernità delle proprie
intuizioni ed intenzioni, affermare
l’incapacità di tutti gli altri a cambiare,
dir loro di essere, senza mezze parole,
dei bigotti di periferia, e non motivare
a fondo tali affermazioni. Altrimenti,
dopo aver grattato via la crosta molle
delle stesse, si corre il rischio di ritrovarsi barbaro tra i barbari. Di non
spingere la comunità a adoperarsi
nella realizzazione di un dibattito costruttivo, ma soltanto nel ribadire tutto
ciò che si ritiene andrebbe fatto, o sia
giusto fare, i buoni propositi, soddisfacendo esclusivamente un basso
desiderio di rivincita personale, sparando, di fatto, a zero su tutto e tutti.
Certo si può obiettare che io non
sono residente a Panni, che non so
cosa significa vivere tutto l’anno in
paese, ma resta pur sempre il fatto
che addurre come motivazione ultima
della propria solitudine la sola incapacità altrui ad essere sinceri è una
pratica che ritengo profondamente
scorretta. Senza considerare che
alcune delle amicizie più profonde
che ho la fortuna di vantare, sono
nate all’interno del paese, e continuano anche grazie alla presenza di un
contesto come quello di Panni, sia
dal punto di vista materiale che da
quello ideale.
Sono poi perfettamente consapevole
che la pratica del familismo e della
clientela, spesso esercitata anche a
livelli davvero miserevoli, rappresenta
una piaga dovuta, questa sì in gran
parte, all’ignoranza. Tuttavia, si deve
considerare che il fenomeno non ha
solo dimensioni “pannesi”, bensì italiane. Pur sapendo che non ci si giustifica con la frase “tutti colpevoli:
nessun colpevole”, credo che a questo punto stiamo imboccando davvero un altro discorso, rispetto al
quale, la sincerità e l’amicizia, almeno
nel modo in cui le abbiamo declinate
fin ora, non hanno molto a che fare.
Stefano Piscopiello – Foggia
Ti ringrazio per il contributo della
tua opinione sull’argomento.
* * *
Caro Pietro, é da parecchio tempo
che volevo scriverti due righe per
ringraziarti con tutto il cuore per il
tempo e il lavoro che tu metti a disposizione per il giornale “IL
CASTELLO”, Riconosco che è una
grande impresa con molti sacrifici
da parte tua, ma molto apprezzato
da tutti i pannesi, specialmente da
noi che abitiamo all'estero.
Tre anni fa ti scrissi una lettera e
mandai fotografie di mia madre, Marietta, e dei miei suoceri Paolo Cotoia
di "Mallesse” e Cancetta Bocchicchio, "Giardiniera". Tutti e tre morirono durante il 2004. In quella lettera
mandai fotografie del 1967, quando
mia moglie Maria ed io venimmo a
Panni per la "luna di miele". Sfortunatamente la lettera non arrivò nelle
tue mani. Durante il nostro soggiorno
a Panni facemmo parecchie catalane
insieme con Anna, l'indimenticabile
maestro di musica, Gerardo Rainone,
il sempre attivo e comico Bruno Veggia, lo zio Nunzio, ed altri giovani.
Ho incluso parecchie fotografie. In
quella stessa lettera ti accennai che
stavi molto bene spingendo la carrozzella della tua amata e bellissima
Serena. È veramente bello essere
nonni. Come la signora Lucia Manuppelli Mastrangelo ha espresso in
uno dei giornali:"E magnifico diventare nonni. Ci si sente più completi".
Noi abbiamo quattro nipotini, una
ragazzina di dieci anni, Paulina, un
maschietto di sette anni, Joseph e i
gemelli, Luca Antonio e Gianpaolo,
di 6 anni e mezzo.
E dall'estate del 1989 che non ho
visitato Panni con la mia famiglia,
ma assicuro che il nostro bel paesello
è sempre presente nei nostri cuori.
Avremmo voluto partecipare ogni
anno alle feste patronali; purtroppo
la lontananza e le responsabilità di
lavoro e di famiglia non ce l'hanno
permesso. Per parecchi anni abbiamo partecipato alla festa di San Costanzo e della Madonna del Bosco
che i nostri compaesani di Montreal,
Canada, festeggiano ogni anno alla
fine di Agosto. E’ quasi come trovarsi
a Panni con tanti paesani.
Quest'anno abbiamo progettato un
viaggio a Panni per le feste patronali.
I miei nipotini sono molto ansiosi di
poter giocare nel bellissimo parco
che "IL TRENO DEI DESIDERI" ha
fatto costruire. Ci vuole il cuore e il
desiderio di un bambino come Costanzopio per convincere un importante programma televisivo a venire
al nostro bellissimo paese. Non possiamo esprimere la commozione
che abbiamo provato nel vedere il
corteo di tanti compaesani che hanno accompagnato il “Baby Sindaco”
LA POSTA
Il Castello
7
luglio 2008
per inaugurare il parco. Grazie a tutti.
Un mese fa a New York, durante una
festa del club"ASSOCIAZIONE REGIONE PUGLIA" hanno fatto un concorso per scegliere "MISS PUGLlA".
La figlia di due pannesi, Maria e Pietro
Mansella, è arrivata seconda in classifica. Si chiama Daniela. Includo due
foto, una che era sul programma e
l'altra con i genitori, parenti ed amici.
Sarebbe bello se tu la includessi
nella prossima edizione de “IL
CASTELLO”.
Concludendo, voglio congratularmi
con Rocco Gesualdi, un giovane che
sta facendo molto per il nostro paese
e,. che sarà molto utile nel collaborare
con il giornale.
Saluti a tutti in famiglia e ai compaesani in tutto il mondo.
Arrivederci ad agosto.
Tony Colannino – giugno’08 – USA
Carissimo Tony…era il 1967? Appena 41 anni fa? Cosa sono di
fronte ad una vita? L’unica differenza è che allora avevamo 24 anni
mentre oggi ne abbiamo…qualcuno in più e le foto che mi hai mandato, per la seconda volta, stanno
a certificarlo. Altri tempi quelli…il
tempo della nostra gioventù e, pertanto, i più belli. Ti invidio i 4 nipotini, al momento ne ho una sola
e…mezza, a ottobre arriva la seconda, almeno così si dice,
anch’essa femmina, da parte del
mio secondo figlio Gianluca e, ti
giuro, non vedo l’ora che ottobre
arrivi. Agosto è il mese in cui Panni
si rianima e ripopola come per incanto e, il prossimo, ancora di più
per la vostra venuta dopo tanti
anni di assenza. Vi aspettiamo a
braccia aperte! Miss Puglia, giunta
seconda al concorso, la figlia dei
compaesani Maria e Pietro Mansella? Riferisci loro che per noi
pannesi è sempre LA PRIMA! Alla
impaginazione di questo numero
vedrò se sarà possibile inserire
entrambe le foto e, almeno una,
di quelle della nostra gioventù insieme a tante care persone, quali
il maestro Gerardo Rainone (che
catalane…!!!), lo zio Sisto e, quando si trattava di mangiare a sbafo,
l’immancabile Bruno Veggia.
Rocco Gesualdi? Ne sentiremo di
lui e, soprattutto, ne leggeremo
tanto. Nell’attesa, breve ormai, di
poterlo fare di persona, io e mia
moglie Anna inviamo a te, a tua
moglie e alla famiglia tutta, un caro
ed affettuoso abbraccio.
* * *
Caro Pietro, voglio riferirti un episodio
che mi ha piacevolmente emoziona-
to. Il giorno 17 aprile ero al Pantheon
ad effettuare il mio turno di guardia
alle Reali Tombe, precisamente alla
Tomba del Re Vittorio Emanuele II.
Ad un tratto mi sono trovato circondato dagli sguardi di Concetta e Franca Labate con i rispettivi mariti Corrado Paterno ed Enzo Muscio.
Superato l’attimo di incredulità e
stupore (ciò sembrava un miraggio)
ci siamo salutati con tanto affetto
siamo stati felici di trascorrere alcune
ore insieme. Un altro episodio piacevole è capitato all’estero. A maggio
mi trovavo in Austria per un concerto
al Festival Internazionale delle Orchestre di Musica Leggera. Ero appena
sceso dal pullman e mi avviavo verso
l’Auditorium quando mi si avvicinava
un signore chiedendomi la nazionalità
e provenienza e gli ho risposto che
arrivavamo da Roma. Avendogli fatto
la stessa domanda mi ha risposto
che era della provincia di Foggia e
più precisamente di Panni. Non c’è
stato tempo a disposizione per approfondire di più l’argomento. Gli ho
dato il mio numero di cellulare e il
signore aveva detto che mi avrebbe
telefonato. Fino ad oggi non c’è stato
riscontro. Spero che questo signore,
che si chiama Costanzo, quando
leggerà il “Castello” sicuramente si
ricorderà di questo episodio.
Aggiungo un particolare importante:
la città dove ci siamo incontrati è
Graz.
Come vedi, caro Pietro, i confini di
Panni sono illimitati. L’incontro di un
compaesano sia in Italia che all’Estero
suscita sempre una piacevole emozione ma soprattutto nostalgia e la
speranza di ritornare alla terra natia.
Sono certo che i Pannesi si trovano
in ogni continente. Come sai abbiamo
avuto la opportunità di stare ancora
insieme per qualche ora a Panni per
la festività di San Giovanni, così come
da te consigliatomi, e devo confessarti che per me e mia moglie è stata
una giornata indimenticabile. Un abbraccio a tutti i Pannesi. Con amicizia
e stima.
Antonio LAROCCA da Roma
Caro Antonio, anche per me è un
piacere trascorrere qualche ora
con te e tua moglie. Hai ragione: i
pannesi sono in tutto il mondo!
Arrivederci a Panni, siete i benvenuti.
* * *
Carissimo Pietro, é davvero con grande allegria e gioia che ti scrivo e,
innanzitutto, voglio ringraziarti per i
tuoi messaggi che confortano la mia
lontananza dal paese natio. Ricordi
che ti avevo promesso di darti una
bella notizia? Dunque non potevo
dirtelo prima perché stavo aspettando
il momento opportuno, infatti, stavo
facendo su e giù con tutte le carte
che ancora mancavano da fare, insomma, stavo approntando gli ultimi
preparativi. Credo che per Panni sia
importante, forse, penso che per la
prima volta, ora avete una figlia di
Panni quale Vice Console Onorario
a Cuiaba e nel Mato Grosso.
Ho ricevuto la nomina giorno 18 di
giugno a San Paolo, dalle mani del
Console Generale Min. Marco Marsilli, ho fatto giuramento e firmato
tutti gli incartamenti. Ci é voluto più
di un anno per finalizzare il tutto. Ho
dovuto tradurre documenti dal portoghese all`italiano per essere poi
spediti al Ministero degli Esteri in
Italia e tanti altri dall`italiano al portoghese per il Ministero degli Esteri in
Brasile, ma, finalmente, ce l`abbiamo
fatta!!! Ora ci resta solo tanto e tanto
lavoro e ancora più responsabilità.
Abbiamo fatto delle belle fotografie,
io e mio marito Licinio, come ricordo
che sicuramente avremo per sempre.
Sei il primo ad essere informato
dell'avvenimento, perché te lo meriti!
Non pensare che mi sia dimenticata
di tutti voi, anzi, a nome mio salutami
tutti e riferisci che vi tengo dentro il
mio cuore e che anche se sono lontana, continuo a vedere Panni nei
miei sogni più profondi. A te un forte
ed affettuosissimo abbraccio.
Ciao.
Carmelinda Ferrante Maciel da Silva
dal Brasile
Cara Linda a nome mio personale
e di tutta la gente pannese che si
stringe intorno al giornale in tutto
il mondo abbi il nostro più vivo ed
affeuoso compiacimento. Tu, come
tanti altri pannesi sparsi nel mondo, ci rendi fieri ed orgogliosi, nonchè onorati, di essere tuoi conterranei, e, ancor più, di meritare la
tua stima e la tua amicizia.
Auguri per un ancora e più proficuo
lavoro in favore della comunità
brasiliana e, ne siamo certi, di quella italiana presente nel tuo territorio.
Neanche noi ti abbiamo dimenticata e mai ti dimenticheremo!
Grazie e senti intorno a te un affetuoso abbraccio, che ti invia lo
scrivente a nome personale e per
conto di tutti i Pannesi nel mondo,
residenti compresi.
Il Castello
NOTIZIE DAL MONDO PANNESE
8
luglio 2008
NASCITE
Il 3 febbraio 2008 è nato a Foggia
Pietro Giuseppe Cocciardi, terzo
figlio di Teodoro e Brigida Schiavone,
residenti ad
Accadia, ma
pannesi a tutti gli
effetti, poichè il
nonno paterno è
Pietro Cocciardi
della contrada
“Salacuni” di
Panni, grande
agricoltore locale, noto a tutti,
e nostro amico particolare che, beato
lui, è nonno felice per la ottava volta.
A lui va la nostra tanta invidia, nonché
le più affettuose felicitazioni della
gente pannese. Ai genitori Teodoro
e Brigida i nostri auguri per la bella
famiglia e l’incoraggiamento a proseguire nell’opera di ripopolamento
delle nostre terre con la preghiera di
informarci con più celerità…per la
nascita del 4° e 5° figlio.
Costanzo Melino, figlio di Michele, attuale
Presidente della
Pro Loco di
Panni, e Nada
Della Vista, è nato a Foggia il
09.02.2008.
Il 7 maggio 2008
alle ore 13.51 è
nata ELENA
SPADA figlia di
Renzo e Bougreche Valerie e
battezzzata il 22.06.08 insieme a
Mariangela, figlia di Pasquale Ciruolo,
sindaco di Panni e Antonella Lapolla.
Il 21.05.2008 è nato Prato Francesco, figlio di Antonella Morena
e Giorgio Cicciarella, per la gioia
dei familiari tutti, in particolare
per i nonni, Lamanna Anna, che
da oltre 30 anni veste la Madonnina di Prato e Morena Michelino,
già vice presidente dell’ACAP,
nonché gli zii Giancarlo e Cristian
consiglieri.
Il 29.06.08 è nato a Foggia Aldo,
secondo genito di Giovanni De
Michele, figlio del compianto Luigi, e Silvia Gambino. La progenie
dello scomparso e mai dimentico
fratello si espande sempre di più
a significare che quello che Dio
prende lo rende cento volte tanto.
Aldo è un altro segno vivente
della Divina Misericordia. Alleluia!
LAUREE
Il 13 novembre 2007 si è brillantemente laureata, con 110 e lode, Letizia De Chiara, figlia di Michele e
Tiziana Matteini di Prato. La nonna
paterna è Arcangela Gesualdi (re
Carlett) e il nonno Costanzo De Chiara (r’inghingl).
MATRIMONIO
Sabrina Spina, figlia del nostro compaesano Ennio, e Massimiliano
Chiocca si sono sposati il 2 Giugno
2008 presso la Chiesa di S. Giovanni
Battista in Castenaso, Bologna.
COMPLEANNO
Il 2 maggio u.s. in Panni presso il
ristorante "Old Garden", la famiglia
"Trentapil", discendenti del compianto Nino De Michele,ha festeggiato
l'80° compleanno di mamma/nonna Maria Teresa Rainone.
Al familiare e cordiale pranzo erano
presenti i figli Giuseppina, con il consorte Carmine,provenienti da Milano,
Luigi con la consorte Maria, e i figli
Antonio e Alessandro da Foggia. Presente anche la inseparabile "cummà
Nannina re Federic", Anna Senerchia,
nonché i coniugi Carmen e Mario,
amici di Giuseppina e Carmine di
Milano venuti in visita a Panni,simpaticissime persone che hanno
contribuito ad allietare ancor
più l'evento familiare.
Maria Teresa è l'unica vivente della
nobile ed antica stirpe pannese "re
li Trentapil",nata in quella altrettanto
nobile ed antica "re lu Cont", famiglie
che hanno fatto la storia di Panni,
scrivendo pagine importanti e, soprattutto, lasciando preziosi esempi
di vita a noi, loro diretti discendenti,e
a tutti, e lasciando quindi di sè un
segno indelebile nel tempo.
PENSIONAMENTI
25° ANNIVERSARIO
DI MATRIMONIO
Il 29.06.08 Umberto Campaniello e Marilù Labate, nostra compaesana ed amica d’infanzia,
hanno voluto festeggiare a Panni
il loro 25° anniversario del loro
matrimonio, nella gioia e letizia
dei familiari tutti, in particolare
delle sorelle, oncetta, Laura, Franca e Lina, nonché figli, nipoti e
spose e fidanzate, un meraviglioso gruppo familiare che si è stretto amorevolmente intorno ai coniugi che, ai piedi della Madonna
del Bosco, hanno rinnovato il loro
impegno d’amore, per gli anni
che il Signore vorrà loro concedere, che saranno certamente
tanti.
Un cordiale ed affettuoso "benvenuto
fra noi pensionati" ai cari amici
d'infanzia Vito Senerchia Antonietta
Manserra, che sono andati in pensione, il primo dal 1° gennaio e la
seconda dal 1° maggio'08, dopo
anni di onorato nonché pregiato servizio, nelle IPOST per Antonietta e
presso la Banca Nazionale del Lavoro
di Foggia, per Vito.
Pregiato, in quanto Vito, per 36, anni
di servizio presso la BNL di Foggia
si è sempre distinto, non soltanto
per le sue molteplici capacità professionali, ma anche, se non soprattutto,
per la sua affabilità e cortesia nei
confronti della clientela, con cui aveva
stabilito un rapporto di cordialità e
rispetto, raro da riscontrare in altri
operatori a contatto con la clientela.
Antonietta, nei i suoi oltre 40 anni di
servizio, ha svolto un lavoro molto
importante per le Poste Italiane SpA presso l'IPOST di Roma, ente che
cura l'iter economico dei dipendenti
e pensionati postali, un delicato ruolo
svolto sempre in modo ottimale, tale
da farle assumere la qualifica di
responsabile della segreteria della
presidenza dell' Istituto stesso.
La loro pannesità li ha visti sempre
pronti e disponibili, in maggior misura,
verso la gente di origini pannese, nei
cui confronti hanno sempre dimostrato
una maggiore prodigalità e disponibilità,
forse, in modo particolare, verso lo
scrivente, loro amico di gioventù.
La Redazione del giornale è grata e
riconoscente per il lungo e prezioso
lavoro svolto dai due amici in favore
della società e. in modo particolare,
per quella di origine pannese e augura ad entrambi di poter godere
della pensione per tanti e tanti anni,
in tranquillità e benessere.
CHE BANCA!
Il 12 maggio ad Udine il gruppo Mediobanca ha aperto una nuova Banca, denominata "Che Banca!". La
notizia, per noi Pannesi, riguarda il
fatto che a dirigerla è stato chiamato
Michele Rainone, di Nino e Maria
De Michele da Pordenone,nostri carissimi compaesani nonchè parenti,la
qual cosa ci riempie di gioia. Mikj è
un giovane intraprendente, intelligente e pieno di risorse per cui non ci
ha sorpresi più di tanto il suo impiego
in banca, anche quale dirigente.
Nel web pannese è molto noto per
aver messo in rete, insieme all'amico
Valentino Bianco da Prato,il famoso
sito web "Ianara", tuttora in rete, e
con il suo Wall ha gettato un collegamento diretto tra i tanti giovani di
origine pannese sparsi un po’ dovunque, creando, anche, uno stile di
abbigliamento personalizzato con il
trade mark "Ianara" e riscuotendo
notevole successo. Superfluo sottolineare la sua grande passione per
Panni e i pannesi, perché ne ha dato
e ne da ancora ampia dimostrazione.
Per darne una definizione mirata diremmo: un figlio d'arte! Un motivo di
soddisfazione in più per le illustri famiglie "re li Ferrar" e "re li Trenta pil"
e, perché no, per tutti i Pannesi.
IL CASTELLO AUGURA
BUONA VITA A TUTTI!
Il Castello
NOTIZIE DAL MONDO PANNESE
9
luglio 2008
NUOVA
PIZZERIA-BRACERIA
Il 3 maggio '08 è stata inaugurata in
via Gioberti a Panni, una nuova Pizzeria-Braceria, denominata "IL BUCO PREFERITO" di proprietà di Vito
Montecalvo.
Un locale veramente delizioso, anche
per la qualità e i sapori delle pietanze
offerte dalla casa. A Vito e famiglia
i nostri migliori auguri per un buon
proseguo dell'intrapresa attività a
favore della comunità pannese e,
soprattutto, per l'incremento turistico
del paese. Buon lavoro.
NUOVO BAR
LA ROSA E LA VITA
IL CASTELLO COM’ERA
Sabato 28 giugno’08 ad Orta Nova
si è svolta la presentazione pubblica
della terza raccolta di Poesie “La
Rosa e la Vita” del nostro ormai affermato poeta e compaesano Lorenzo Morra, alla presenza del Sindaco
di Orta Nova Giuseppe Moscarella,
dell’assessore alla cultura Aldo
D’Agostino e la discreta presenza di
pubblico, nonostante i quasi 40° di
temperatura. Da Panni, in rappresentanza del sindaco Ciruolo, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio
Mauriello, e il consigliere di minoranza
Francesco Mastrangelo e consorte
Giovanna De Cristofaro. Di Lorenzo
c’è, ormai, poco da scrivere in quanto
è tutto da leggere…48 canti alla Vita,
petali di rose e, anche, di spine, gioie
e dolori, amore e fede in Dio e
nell’uomo, ricordi e amarezza per
quel che non si è fatto quando era il
tempo opportuno che ora, il tempo
trascorso, non concede più.
Il dott. Gianluca Veggia, figlio del
nostro compaesano ed amico
Bruna, già noto per la sua arte di
modellismo per cui ha ottenuto
premiazioni e attestati vari, puntualmente da noi pubblicati in
passato, questa volta si è cimentato
in un’opera di grande valore, per
il suo significato storico, ma, anche,
per le evidenti difficoltà operative
nell’eseguire il lavoro, che possiamo
certamente definire certosino. Infatti
ha realizzato una miniatura del Castello di Panni com’era negli anni’50,
sorprendendo noi tutti per la precisione e per la meticolosa ricostruzione
particolareggiata, sin da bambini, poichè quel luogo lo consideriamo la nostra
“seconda casa”, se non la prima in quanto trascorrevamo lì la maggior parte
del nostro tempo, diurno e notturno. Ebbene Guianluca ha sorpreso anche
noi per i dettagli precisi in ogni sua raffigurazione, sia paesaggistica che dei
personaggi sparsi ovunque, animali compresi. La miniatura misura m.1,70
x 86 cm. e sarà acquisita dal Comune di Panni dove sarà collocata definitivamente. La pubblica presentazione avverrà durante l’agosto pannese
prossimo. A Gianluca il nostro compiacimento ed apprezzamento.
Sempre in Largo Taverna il 23
giugno’08 il sindaco Ciruolo ha inaugurato l’apertura, o per meglio dire,
la riapertura del bar di Filippo Cimino
chiamato “Link Bar”, presso lo stesso
locale dove fu ubicato il precedente
bar. L’interno è perfettamente in linea
con la grandezza e la funzione del
locale molto accogliente. Il caffè
espresso? Eccellente!
>
Colacone Antonio
di anni 75
residente a
Cornaredo (MI)
e morto a Panni
il 1 luglio 2008
BUON SANGUE (PANNESE) ...NON MENTE
di Diego Gesualdi- Brescia
Ecco un articolo apparso su di un giornale foggiano- Il Corriere del
Sud - e che io riporto
integralmente.
Ho il piacere di aggiungere che il Dott. Salvatore De Rosa è figlio di
mia sorella Maria Gesualdi, a cui vanno i miei
complimenti e calorosi
abbracci. A Salvatore
auguro “MAIORES RES
APPETERE" (di aspirare
a maggiori cose).
Auguri.
Zio Diego.
Alla famiglia Cimino, in particolare al
compaesano Filippo, i nostri auguri
per una attività lavorativa in favore
della cittadinanza pannese e che
porti benessere a tutta la famiglia.
“ALLA TAVERNA”
Il bar “Alla Taverna”, come già noto,
è passato sotto la gestione dei f.lli
Rucci, Antonio, Elio ed Alfonso,
già gestori del ristorante “La Locanda
di Pan” al Castello e della costruenda
pensione, in via Bervellino, con sei
camere complete di ogni comodità.
Il bar è stato ammodernato nella
struttura interna in una maniera veramente eccellente, sia dal punto di
vista della funzionalità che della estetica, per la disposizione del banconebar, delle pareti in chiaro e il soffitto
in legno.
>
>
Maglione
Pina Cotoia
Nicolino
(Malles)
nato a Panni
ved. D'Amato
il 12.11.1920
nata il 10-2-1922
e morto a Panni
morta ad
il 30.03.08
Occimiano (AL)
il 2-3-2008
>
Giovanni
Rainone
nato a Panni il
31.07.1979 e
morto il 19.05.08
>
Capobianco
Saverio
di anni 67
morto a
Modugno (BA)
il 2.05.08
Ad Anna Maria
>
Rainone
Antonietta
ved. De Luca
morta a Panni
il 23.06.08
>
Longo Antonio
di anni 78
morto a Panni
il 18-05-08
>
Stabile Gerardo
di anni 56
morto a Prato
il 02.05.08
>
Pasquale
D’Angelico
morto a Panni
il 19.05.08
Il 24 marzo si è spenta a Roma Anna Maria Saracco, moglie del
compaesano De Luca Colombo, detto Colombino, figlio
di Angelo, detto “Angiolino re ronbit”, a lei la famiglia
dedica questo pensiero:
“Commovente nei tuoi costanti e sinceri gesti d’amore,
di donna, moglie e di madre ammirevole,
con la tua sensibilità e generosità
hai saputo amarci in ogni momento
della nostra vita, dedicandoci interamente
la tua nobiltà d’animo, la tua pura onestà
e la tua infinita dolcezza”.
Il Castello
DAL CORRISPONDENTE DA PANNI di Rocco Gesualdi
luglio 2008
10
Cari lettori, eccomi qua a scrivere qualche riga e lo farò senza nessun parolone, ma, con ciò che detta il mio cuore,
parole semplici come era la persona di cui vi parlerò. Una persona che non è più in mezzo a noi ma che nel nostro
cuore rimarrà sempre viva, sto parlando del professor Pasquale D’Angelico, ma, più che professore io lo consideravo
un amico e non solo il mio ma un po’ di tutti. Conoscevo Pasquale da una vita un po’ perché è del mio stesso paese
cioè Bovino e nelle piccole comunità ci si conosce tutti, poi in seguito è nata une bella amicizia con il fatto che abbiamo
lavorato insieme per un progetto dedicato ai bambini che lui amava tanto e per diversi anni abbiamo condiviso tante
belle esperienze ed emozioni, qui ho potuto conoscere di più Pasquale, una persona giusta a cui non piacevano le
ingiustizie; ogni lavoro per lui andava bene purché non mancasse niente alla sua amata famiglia.
Abbiamo riso insieme, discusso e litigato ma alla fine siamo rimasti cari amici. Così era Pasquale, una persona che dava
l’anima a tutto ciò cui si dedicava, al primo posto c’era la sua cara famiglia. Ricordo ancora quando parlava e stringeva
a se la sua piccola, si sentiva l’uomo più ricco del mondo perché il Signore gli aveva donato qualcosa di meraviglioso:
sua figlia Maria Immacolata, mentre vi scrivo ho le immagini che scorrono nella mente di quando lo vedevo fiero portare
a braccetto la piccola ormai grande Immacolata e la sua amata Costantina a cui era tanto legato e con cui condivideva
tutti i momenti della sua vita. Ricordo di quando si prodigava insieme a tutta la comunità di Panni affinché il coro in
chiesa desse ottimi risultati. Di quando preparava con amore i suoi bellissimi presepi e le sue palme molto particolari.
Partecipava col cuore a tutte le manifestazioni del paese. Era molto attaccato alle sue origini e chi meglio di me poteva
capirlo perché anche io a distanza di anni avevo seguito le sue scelte di venire ad abitare qui a Panni.
Quando parlavamo mi dava coraggio e mi parlava molto bene di Panni e dei suoi abitanti. Mi diceva che si sentiva a casa sua e che voleva bene a tutti
come se fosse nato qui, nonostante ciò si divideva tra Panni e Bovino. Era una persona piena di vita e ora mi ritrovo a scrivere di una persona che non
c’è più, cosa è successo? A volte accade in un solo momento ciò che non vorremmo mai accadesse, il Signore ha voluto con sé questo carissimo amico
di cui sentiremo tutti la mancanza del suo sorriso, del suo carattere esuberante ma allo stesso tempo pacato e obbiettivo, del suo saper stare in mezzo
alla gente, del suo coraggio di combattere e superare tutti gli ostacoli che trovava davanti a sé. Parlando insieme un po’ di tempo fa’ mi diceva che amava
svolgere la sua professione, cioè “insegnare musica”. Mi raccontava di essere stato accolto nella scuola di Lucera nel miglior modo possibile e quando lo
faceva leggevo nei suoi occhi la gioia di aver raggiunto un traguardo nella sua vita, inoltre era molto contento che la sua amata moglie lavorasse ed era
orgoglioso nel vedere sua figlia diventare una bellissima e bravissima ragazza, insomma tutto proseguiva nel verso giusto, quando un tragico giorno questo
cammino è stato spezzato da una dura e cruda realtà cui nessuno vorrebbe crederci e parlarne, infatti, quando tocca persone a noi lontane la cosa si può
capire solo relativamente ma quando tocca le nostre famiglie, i nostri amici e la nostra comunità ci fa riflettere di quanto la vita ci dà e di quanto la vita ci
toglie . Se Pasquale fosse ancora qui in mezzo a noi ci direbbe di rispettarci tutti, volerci bene e non pensare alle cose futili della vita sapendola sfruttare
nel miglior modo possibile proprio come ha fatto lui dedicando la sua vita alla famiglia, ai suoi amici, ai suoi due paesi e a tutti i suoi allievi di musica. Alla
sua famiglia non posso far altro che stringermi in silenzio a loro dicendo che hanno avuto la fortuna di conoscere un grande uomo pieno di principi morali.
Al cimitero quando gli davamo l’ultimo saluto riflettevo di come la sua vita sia stata piena di musica ed ora ci stava salutando nel silenzio dei nostri pensieri
senza nessuno sforzo ciò che faceva di lui quella persona umile e garbata. Oggi in cielo ci sarà una nuova stella che brillerà di più al momento in cui
volgeremo a lei lo sguardo ci farà capire che lui è lì ad illuminare il cammino di Costantina, Immacolata e di tutti noi che volgeremo a lui il pensiero. Quando
abbiamo appreso la notizia che ci aveva lasciato la maggior parte della popolazione era in chiesa, un brivido freddo ha ghiacciato il nostro cuore e tutta la
nostra persona, nessuno voleva credere che Pasquale era partito per quel viaggio senza ritorno che si chiama morte e tutti abbiamo volto lo sguardo dove
eravamo abituati a vederlo la domenica vicino a quell’ organo che ha meravigliosamente fatto suonare per tanti anni e tante occasioni. Il paese era in lutto
persino gli uccelli sembravano aver smesso di cinguettare tutti stentavamo a credere che quella crudele malattia chiamata anche male del secolo ti aveva
strappato dai tuoi cari e da tutti noi. Pasquale stanotte ti ho sognato e ti ho visto accogliere dal Signore nel coro degli angeli e dirigere una sinfonia di amore
per i nostri cuori. Aspetta tutti noi e se puoi prega per noi come noi lo faremo per te e accoglici quando ti raggiungeremo con la tua musica in Paradiso.
Ciao ed arrivederci caro amico, ti ricorderemo sempre come la splendida persona che sei stato!
La tua amica Nada della Vista
PANNI CONTINUA A PIANGERE…..
Siamo stanchi di perdere giovani uomini, se mi consentite con una cadenza quasi allarmante. Credo che tutti loro oggi siano angeli e noi dobbiamo dare
onore alla loro memoria pensando al bene del prossimo, cosa che facciamo molto raramente. Nada ha fatto scrupolosamente ricordare a tutti noi la persona
speciale che era Pasquale, un carissimo amico che tramite la sua musica trasmetteva a tutti la semplicità di vivere. Come non sentire anche la mancanza
di Giovanni Rainone, i suoi occhi pieni di gioia e di umiltà erano unici, quest’estate purtroppo non lo vedremo più girare nel Paese mentre dispensava i
prodotti genuini della sua terra.
PANNI EXPO! PERCHE’ NO?
Girando un po’ per l’Italia e all’estero
ho assistito a molteplici eventi anche
in centri più piccoli di Panni che
avessero come fulcro la sponsorizzazione dei propri prodotti tipici. E’
da qui che da un po’ di tempo ho
maturato l’idea di introdurre nel palinsesto estivo pannese (e non solo)
che non si limiterà soltanto ad una
banale Fiera, ma ad un vero e proprio
centro di esposizione o meglio ad
una vetrina di Panni sul mondo. Artigianato, arte, prodotti tipici locali,
conferenze culturali e tradizionali,
tradotti in un solo nome PANNI EXPO
’08.
Quest’estate daremo il via a questo
nuovo tipo di progetto che avrà come focus l’implementazione delle
potenzialità dei pannesi a 360 gradi,
convogliando anche residenti
all’estero che abbiano qualcosa di
sé da far conoscere. Ad agosto partiremo in via sperimentale e questo
servirà a farci capire come poter
migliorare il tutto negli anni. A fine
giugno si è tenuta una riunione con
la nascente Associazione Amici Artigiani di Panni coordinata da Gianni
Liscio, l’A.S.C. Onlus con a capo
Tony Spada, la Pro Loco con Michele
Melino e con Pietro De Michele direttore del giornale “Il Castello”, il
tutto al fine di poter unire le nostre
forze e portare avanti l’iniziativa.
Naturalmente tutti siete invitati a
portare le vostre idee (operative) per
il Panni Expo al fine di renderci più
visibili dando quindi la possibilità a
chi non conosce Panni di viverlo e
di apprezzare le sue potenzialità.
Spero di vedere tutti voi al più presto
e numerosi più degli altri anni.
GRUPPO FOLK
“LI SCAZZEMATJEDDE”
Sempre per la serie “stiamo lavorando per voi” questa estate a Panni
nascerà con tutta probabilità il nuovo
gruppo folk “Li Scazzematjedde”,
che sarà coordinato dal sottoscritto
con l’insostituibile partecipazione di
Nada Della Vista per le coreografie
tradizionali. Nel prossimo numero
daremo le informazioni tecniche del
progetto e i nomi dei partecipanti...
a presto!
Per ulteriori informazione contattare
il Direttore del giornale o lo scrivente.
S.O.S.
al patrimonio culturale e tradizionale di Panni
Il problema, oserei dire, sociale posto
dal carissimo Donato De Michele è
sinonimo della volontà dei pannesi
di porre critiche costruttive e
l’Amministrazione ha l’obbligo di rispondere cercando di risolvere le
varie problematiche. Panni ha diverse
skills che possono rilanciare il territorio in diverse variabili e questo deve
essere il nostro impegno al fine di
potenziare le risorse presenti, tra
queste fondamentale è l’apertura di
un museo pannese e di una biblioteca stabile con un internet point che
permetta anche ai ragazzi di Panni
di utilizzare il web non solo come
diversivo ma come strumento per
realizzare piccoli progetti in collaborazione con le scuole,
l’Amministrazione e le Associazioni
presenti sul territorio. I progetti sul
patrimonio culturale rappresentano
una opportunità in materia di salvaguardia dell’inimitabile ed irripetibile
bagaglio culturale di Panni. Infatti
partendo da queste peculiarità potremo sperare in un rilancio sociale
e turistico attraverso iniziative sostenibili, sensibili all’ambiente e rispettose delle tradizioni locali.
Il contenitore culturale tradizionale
di Panni sarà l’ex Municipio situato
nel centro storico, servirà solo un po’
di pazienza perché l’iter burocratico
per la ristrutturazione dello stabile
richiede il suo tempo.
DA, SU, PER... PANNI
Il Castello
11
luglio 2008
PANNI ESTATE 2008
Panni 11 maggio’08: Festa della Natura e dell’Ambiente
Avremmo voluto ufficializzare il programma sin da ora, ma, è stato difficile
soprattutto per quanto concerne le
specifiche date. Per il momento possiamo comunicarvi soltanto una parte
del palinsesto. Quest’anno le feste
verranno organizzate dal Sindaco Pasquale Ciruolo, dall’Ass. all’Agricoltura
Paolo Cotoia, e dallo scrivente Rocco
Gesualdi, in qualità di Assessore al
Turismo e all’Ambiente. La realizzazione di alcuni eventi avverrà in collaborazione con le Associazioni presenti
sul territorio, vale a dire Pro Loco,
A.S.C. Onlus, A.A.A.P. e naturalmente
con il giornale dei pannesi “Il Castello”.
Step fondamentale del programma è
cercare di aumentare l’offerta qualitativa delle manifestazioni e delle serate
diversificandole per le varie fasce di
età, implementare nettamente la tradizionale “Festa delle Spighe”, realizzare se ci è possibile il “Panni Expo”,
riprendere in mano l’organizzazione
di “Panni Style” con la sfilata di moda
(multirazziale) ed altri eventi culturali.
Il resto lo scoprirete sul programma
che verrà messo on-line con i numeri
di telefono utili per le info.
R. G.
Il Comune di Panni ha aderito al progetto “Piccola Grande
Italia”, lanciato da Lega Ambiente e ANCI (Associazione
Nazionale Comuni Italiani) e domenica 11 maggio, patrocinate
dall’Assessorato all’Ambiente e al Turismo del Comune e
la Pro Loco di Panni, si sono svolte manifestazioni culturali,
ambientalistiche, esposizione e assaggi di prodotti tipici
locali, costumi e tradizioni pannesi, in Largo Taverna.
Si è trascorsa a Panni una domenica pomeriggio a contatto
con la Natura, il verde e la gioia festante dei bambini delle
scuole, materna, elementari e medie, accompagnati dalle
maestre, professori e genitori. Essi hanno allietato la magnifica manifestazione, dimostrando tanto amore e rispetto
per l'ambiente e il paesaggio che circonda il nostro paese,
vera ricchezza da tutelare e custodire con ogni mezzo.
I tanti manifesti e addobbi esposti in Largo Taverna sono stati realizzati dagli stessi alunni che, quale
primo impegno, hanno ripulito di cartacce, buste varie ed altro, il rimboschimento della strada che porta
al Cimitero locale. E' seguita la cerimonia di piantificazione di 8 alberelli, 5 per le classi della scuola
primaria e 3 per la scuola d’infanzia. Al rientro alla Taverna
le brave "mamme" hanno offerto a tutti,e in abbondanza,
ottime torte fatte con la loro arte culinaria casereccia.
Eccellenti! Le abbiamo assaggiate tutte appunto per verificarne la bontà, di cui, in questa sede, non possiamo
fare altro che darvene la massima assicurazione. Fidatevi!
Lega Ambiente, oltre ai cappellini gialli ha omaggiato i
presenti con una lampada a risparmio energetico.
Un plauso all'Assessore Rocco Gesualdi e al Presidente
della Pro Loco Michele Melino per l'ottima organizzazione
della manifestazione, agli insegnanti e, più di tutti, ai tanti
gioiosi bambini, la cui presenza ha assicurato il successo
della "Festa in paese".
A.S.C. Panni: serata di premiazione del 1° Concorso Nazionale di poesie
“Panni, assopito nella sua quotidianità, racconta, attraverso i suoi vicoli, i segni del tempo.”
Come tutti sapete, il 24 giugno è una
data importante per il paese di Panni
poiché la Madonna ritorna dal convento al paese per restarci fino al 28 agosto, giorno in cui ritorna nella sua
“casa” al bosco. Ebbene, quest’anno
( e mi auguro che diventi un appuntamento fisso) il 24 giugno lo ricorderemo
anche per la serata di premiazione del
I° Concorso Nazionale di Poesia ideato
e organizzato meticolosamente dalla
Associazione Sportivo Culturale
o.n.l.u.s. Panni. Scegliere proprio questa data per concludere il concorso
non è stato per nulla casuale, come
ha precisato il Presidente dell’A.S.C.,
Antonio Spada, nel suo discorso di
benvenuto; la Madonna, infatti, tornando dal convento, ritorna a visitare la
quotidianità, i vicoli di Panni e le tradizioni dei suoi fedeli residenti e non,
proprio come recitava il tema del concorso “Panni, assopito nella sua quotidianità, racconta, attraverso i suoi
vicoli, i segni del tempo”. Io stessa,
che quella sera indossavo le vesti della
presentatrice, dopo un brevissimo cenno storico sul nostro paese e la lettura
del regolamento del concorso, ho dato
inizio alla premiazione in una sala consiliare che, inaspettatamente ere gremita di gente. Tredici in tutto i vincitori,
di cui 3 pannesi e 3 di origini pannesi,
e precisamente:
Categoria dai 6 anni agli 11 anni
1° classificato: classe 3^ A e 3^ B
portante di quel meraviglioso mosaico
che è il paese di Panni.
Valentina Dibisceglia
scuola elementare con “PANNI” - Orsara di Puglia - (FG).
Premio di merito: Giuseppe Lapolla
“IL MIO PAESE” - Panni (FG).
Premio di merito: classe 1^ scuola
elementare con la poesia “PANNI”–
Panni (FG).
Categoria dai 12 anni ai 20 anni
1° classificato: Giovanni Rainone con
“A LUME DI CANDELA” – Panni (FG).
Categoria dai 41 anni ai 100 anni
1° classificato: Silvana Santoro con
la poesia “ PICCOLO PRESEPE”–
Foggia.
Premio di Merito: Lorenzo Morra “IL
POSTO” - Foggia.
Premio di merito: Humberto Silva Morelli dal Cile con “LA FINESTRA NEL
CASTELLO DI PANNI”
Ciascun vincitore, dopo aver declamato la propria poesia e aver ascoltato la motivazione della scelte dalla
voce del relatore, prof Francesco Barbaro, ha ritirato la targa dalle mani
di un’autorità presente: dal sindaco
Pasquale Ciruolo al vice-sindaco Costanzo Roberto, dall’assessore al turismo Rocco Gesualdi alle varie associazioni pannesi presenti, la Proloco dal presidente Michele Melino,
la Ass. Artigiani pannesi dal presidente
Giovanni Liscio e naturalmente
l’A.S.C. PANNI, in veste di associa-
zione promotrice del concorso, dal
presidente Antonio Spada, dal vicepresidente Francesco Cocciardi e dal
responsabile del Gruppo teatrale Michele Liscio.
Un merito particolare ed un ringraziamento di vero cuore alla Commissione
giudicante, per il lavoro svolto con
la massima obiettività e professionalità,
composta dal dirigente scolastico,
prof.ssa Giustina Specchio e dai prof.ri
Santina de Pompa, Maria Rosaria
Lombardi e Francesco Barbaro coordinati dal prof.re Vito Alfonso Zelano
che, purtroppo, per impegni familiari
non ere presente. Oltre ottanta gli elaborati pervenuti e tra questi anche
sei poesie fuori concorso: cinque delle
quali scritte dal nostro compaesano
scrittore ed ex sindaco Leonardo de
Luca, tre delle quali declamate dal
responsabile del gruppo teatrale e
una arrivata addirittura dal Cile, dal
dr. Humberto Silva Morelli, letta in
lingua originale da Carlos Rios, novizio
della Comunità Santa Maria Stella della Evangelizzazione. Dopo la consegna
degli attestati di partecipazione, il presidente dell’A.S.C. PANNI ha concluso
la serata ringraziando tutti coloro che
hanno consentito la realizzazione della
manifestazione e augurandosi di rendere questo concorso un tassello im-
NDP. Cara Valentina, permettimi di
aggiungere due parole. Desidero ringraziare ancora una volta il nostro giovanissimo sindaco, Pasquale Ciruolo,
per le parole di apprezzamento rivolte
all’A.S.C. PANNI per il lavoro svolto
sino ad oggi, facendo tesoro dei suoi
consigli per le future manifestazioni.
Ringrazio l’onnipresente direttore de
“ il Castello” e la redazione di Montesario, nella persona di Pino Mastrangelo, per la loro disponibilità e per aver
collaborato al Concorso pubblicando
il bando e quindi diffondendolo. Se
si è commesso qualche errore, credeteci, è stato in assoluta buona fede
e la prossima volta cercheremo di migliorarci; anche se il miglior modo di
correggere gli errori è parlarne con
i diretti interessati, come hanno fatto
il sindaco, Pasquale Ciruolo, e il direttore Pietro De Michele.
Altri invece...
Un ringraziamento particolare a tutti
i soci dell’A.S.C. PANNI, al direttivo
che ha sostenuto questa iniziativa;
al vice-presidente ACAP PRATO, Alfonso Lapolla, per aver fatto da eco
al Concorso ed alle poesie vincitrici
dello stesso, inserendo nel programma
della festa della Madonna del Bosco
a Prato un momento dedicato alle
poesie di Panni. Grazie a tutti.
Il Presidente A.S.C. PANNI
Antonio Spada
Il Castello
UFFICIO STAMPA COMUNE DI PANNI
12
luglio 2008
Ringraziando per l’ospitalità il Direttore di questo giornale e prendendo spazio nella rubrica appositamente dedicata alle notizie dell’Ufficio Stampa, ben
curata dallo stesso Direttore, si coglie, pertanto, la opportunità, per lo scrivente, di fare chiarezza su una questione amministrativa che, pur sorta anni or
sono, ne porta oggi conseguenze ed effetti. Ci si riferisce al debito fuori bilancio per una progettazione, datata 1981, per un finanziamento di opera pubblica
di circa 4 miliardi di lire, affidata all’ing. Labianca dall’allora sindaco di Panni dr. Vito Calitri, senza alcuna copertura finanziaria. Il consequenziale iter
giudiziario ha espletato il suo lungo percorso e, nel 2007, ancora sindaco il sig. Leonardo De Luca, giunse al Comune di Panni la sentenza definitiva da
parte della Magistratura con una intimazione di pagamento a favore dell’ing. Labianca pari a Euro 397.000,00. Questa
amministrazione, con spirito di sacrificio e massima abnegazione, è riuscita ad ottenere una rateizzazione della somma
totale in tre rate, la prima delle quali è stata pagata il 30 giugno u.s., per un importo pari a Euro 147.000,00, le due successive
rate saranno definite in seguito.
Per un piccolo comune come quello di Panni il danno finanziario all’erario comunale è notevole, tale da rischiare un vero e
proprio dissesto finanziario con conseguenze disastrose per la vita del nostro piccolo paese. Molte risorse, perseguite ed
ottenute grazie all’impegno e alla capacità amministrativa di tanti seri e oculati amministratori di oggi e del passato sarebbero
potute essere investite in altre iniziative e opere in favore della popolazione. Quelle risorse vengono, così, sacrificate per
sanare il dissesto finanziario incombente, a causa della incapacità ed irresponsabilità di altri amministratori, nel caso specifico,
dell’ex sindaco dr. Vito Calitri. Costui, tacendo della penosa questione da lui causata ancora oggi siede su una poltrona
nell’assemblea del Consiglio Comunale, all’opposizione, dopo che la sua candidatura a sindaco di Panni è stata bocciata
per la terza volta. Quale attuale responsabile politico ed amministrativo del Comune di Panni, lo scrivente, oltre ad aver già informato della questione l’intero
Consiglio Comunale in una apposita recente riunione, avrà cura di inviare tutta la documentazione relativa alla problematica denunciata, corredata da
dettagliata relazione sui fatti e atti che hanno ingenerato l’atto amministrativo illegittimo ed illecito, alla competenza della Corte dei Conti della Regione
Puglia e per conoscenza al Prefetto di Foggia dr. Sandro Calvosa.
Tanto per dovere di informazione verso i cittadini residenti e, a mezzo di questo giornale, a tutta la comunità pannese sparsa nel mondo. Nel ringraziare il
Direttore del giornale, lo scrivente, a nome e per conto della Civica Amministrazione, nonché a titolo personale, coglie la gradita occasione per inviare
affettuosi e cordiali saluti a tutti i compaesani, con l’invito a tornare a Panni, nel prossimo mese di agosto, per trascorrere insieme giorni gradevoli.
Pasquale Ciruolo
Sindaco di Panni
QUESTIONE DISCARICA IN SINTESI
Sintetizziamo al massimo le notizie
riguardo alla discarica di Savignano
Irpino, sia per motivo di spazio sia
perché i mass media nazionali e internazionali hanno dato molta informativa a riguardo. Noi, in quanto
cronisti “spioni” e vicini agli accadimenti locali, puntualmente riferitici
dall’amico e compaesano Antonio
Mauriello al quale nulla sfugge di ciò
che accade e si vede, altrettanto
quando, certe “manovre politiche”,
tese a portare cambiamenti decisionali in coloro che gestiscono il potere
di fare o non fare certe scelte, e,
spesso, vengono portate avanti “dagli
addetti ai lavori” in tutta segretezza
dai mass media. Ma non per il nostro
Tonino, al quale nulla sfugge di ciò
che accade sotto il cielo della Valle
del Cervaro. Sia di giorno che di notte
lui veglia e vigila e al primo fruscio
fa scattare l’allarme generale. Noi
ne siamo testimoni…anche in ore
notturne. A lui la nostra gratitudine
e quella di tutta la gente pannese
sofferente per queste vicende monnezzare campane.
Queste ed altre notizie pannesi sono
giornalmente pubblicate sul blog del
giornale on line:
"http://notiziepannesi.splinder.com"
4 APRILE 2008
Una mega discarica regionale, non
più provinciale, che, accoglierà circa
700 mila tonnellate di rifiuti campani
su un territorio di 23 ettari, non sotto
il Monte Sario, come Ischia, bensì a
400 mt più in alto, alle spalle della
cava dismessa della “Ferrara”. L'unico
vantaggio è quello che da Panni è
invisibile ma per il resto c'è tutto e
peggio di quanto si temeva per Ischia.
Sbaglia colui che grida vittoria per
Ischia, perchè Pustarza è peggiore di
Ischia, in quanto ad effetti nocivi di
ogni specie e, per di più, a non più di
3 km. dal mostro ecologico creato in
questi anni, “Difesa Grande”, una vera
e propria cancrena sul ridente e fertile
territorio campano. Ora se ne aggiunge un'altra grande metastasi:
”Pustarza”... e così l'anello monnezzaro si chiude. Il finanziamento
dell'opera è di 22 milioni di euro, di
cui 3,5 milioni al comune di Savignano
Irpino, i cui lavori sono stati dati senza
alcuna gara d'appalto,ma direttamente
assegnati alla ditta I.B.I di Napoli,
specialista, dicono, in lavori monnezzari.
14 GIUGNO ’08
Il giorno di Pustarza! Oggi sono cominciati i primi viaggi di camion provenienti da Napoli ed hanno cominciato a sversare i rifiuti nella prima
vasca con una capienza di 60.000
tonnellate. Accompagnato dal fido
Tonino abbiamo fatto un sopralluogo
per renderci conto di come andavano
le operazioni: ALLUCINANTE!
Erano state scaricate poche tonnellate e l’aria aveva un fetore insopportabile. Tutti, tranne noi due, facevano
uso della mascherina protettiva per
la bocca e il naso. Una fila infinita di
camion era in attesa di scaricare, un
camion ogni 12 minuti. Il piccolo
monticello nerastro e maleodorante
si allargava sempre più ogni 12 minuti. E’ venuta alla nostra mente una
immagine dantesca in cui se l’Inferno
esiste, non può che essere così raffigurato.
DISASTRO AMBIENTALE
…sotto il nostro naso!
Proprio così! Abbiamo profuso, in
questi ultimi 4 anni, ogni nostra energia e risorsa al fine di scongiurare o
per lo meno allontanare dai nostri
territori i nefandi effetti per la salute
pubblica derivanti da discariche in
funzione da anni, quale quella di
Difesa Grande in Irpinia, o nuove da
aprire, quale quella in località “Ischia”,
soltanto allontanata di qualche chilometro in località “Pustarza”, quando, invece, una mostruosità ecologica già esisteva da tempo e sotto il
nostro naso.
Infatti, sono scattati arresti per una
ventina di “imprenditori”, alcuni di
Foggia ed altri dei paesi limitrofi,
Castelluccio dei Sauri e Deliceto, che
da tempo avevano messo in atto una
lucrosa attività: scaricare rifiuti industriali, molti altamente tossici come
l’amianto, lungo gli argini e il letto
del fiume Cervaro in Località
“Vignale”, nelle vicinanze della discarica pubblica di Deliceto, il reato
contestato ai fermati è “Disastro
Ambientale”..
Ma quello che ci sorprende e per cui
ci interroghiamo è questo: è possibile mai che una discarica, che non
è certo un forellino in un orecchio,
ma con una estensione di circa 3.000
mt. e che ha assimilato ben oltre
500.000 tonnellate di ogni e qualsiasi
rifiuto, non è mai stato “visibile” e
quindi mai prima d’ora individuata
da alcuno, neanche da chi dovrebbe
avere l’occhio, e, soprattutto, il naso,
esperto in questi tipi di “lavori”?
Solo oggi, viva Dio, gli occhi e il naso
di qualcuno ha “scoperto” il misfatto.
Ed ora la vicenda passa alla competenza e alle estenuanti istruttorie dei
tribunali e, forse, e se saremo ancora
in vita, ne potremo essere informare
sugli esiti.
Il fiume o torrente Cervaro, che dirsi
si vuole, dalle sorgenti dei monti Dauni
e Irpini al golfo di Manfredonia, percorre oltre 150 km. e fornisce irrigazione a tutte quelle colture agricole
che si trovano sui suoi argini, ivi comprese quelle del Basso Tavoliere pugliese, i cui prodotti agro alimentari
sono fra i più apprezzati in Italia e
all’estero. L’augurio-speranza è che
la bontà dei prodotti locali non venga
sminuita dalle acque contaminate del
fiume Cervaro.
LAVORI PUBBLICI
• Approvato il PRIE (Piano Regionale Impianti Eolici) elaborato e
presentato alla Regione Puglia.
Unico, al momento, ad avere avuto l’approvazione regionale.
• Rifacimenti strade via Gioberti,
via Toti, via Volta e via Bervellino.
• Bonifica siti in via Nieviera (ex
forno “re Zella”), via Camporeale
e via Torino.
• Inizio lavori per la realizzazione
di un Palazzetto dello Sport con
relativo campo di calcetto, nelle
vicinanze della Casa Protetta.
• E’ in fase di partenza il piano di
recupero del Centro Storico cittadino.
Di questo e tant’altro ancora sarà
relatore il sindaco di Panni in
un’apposita assemblea popolare
che si terrà durante il mese di
agosto a Panni.
Il Castello
13
UFFICIO STAMPA COMUNE DI PANNI
luglio 2008
Incontro convegno a Panni ASL FG e Ospedale di Comunità
Il 14 Giugno’08 si è svolto a Panni,
un incontro-convegno con le autorità
sanitarie della ASL/FG, presso la
sala riunioni dell’Ospedale di Comunità, con la partecipazione del sindaco Ciruolo, assessori e consiglieri
comunali, nonché i responsabili della
struttura sanitaria locale, il dr. Mario
De Cotiis, direttore amministrativo e
il geom. Cocciardi Giovanni, presidente della Pan S.r.l., tutto il personale medico, di medicina generale,
proveniente dai paesi limitrofi e che
ci piace nominare uno ad uno:
dr. Addorisio Giuseppe - dr. Belluscio
Leonardo - dr. Cocozzello Michele
- dr. D’Antuono Francesco - dr. Di
Biccari Antonio - dr. Di Santo Antonio
- dr. Granirei Giovanni - dr. Lipsi
Alfonso - dr. Lo latte Vincenzo - dr.
Maulucci Antonio - dr. Monaco Salvatore - dr. Murgante Pasquale - dr.
Novia Euplio - dr. Pazienza France-
sco - dr. Querques Nicolangelo - dr.
Rossi Antonio - dr. Scoglietti Domenico - dr. Totano Giandonato - dr.
Tullio Angelo - dr. Valvano Carlo - dr.
Valvano Liborio e, ovviamente, tutto
il personale ausiliario in servizio presso la struttura RSSA “Santa Maria
Stella”, oggi comprensiva di 44 posti
per ospizio agli anziani e 18 posti
ospedalieri.
I responsabili della ASL/FG intervenuti al convegno sono stati il Direttore
Sanitario dr. Trivisano Leonardo, il
sub commissario dr. Savino Inchingolo, il capo del distretto sanitario
dr. Savino Mescia, il dr. Ettore Magaldi, direttore Area Coord. Serv.
Socio-Sanitario Magaldi e il dr. Cristiano Nicola.
Dopo una breve, ma significativa
introduzione da parte del sindaco
Ciruolo, tutti gli interventi hanno avuto una comune considerazione
sull'ottima gestione, condotta dal
personale tutto, sia sanitario che
ausiliario, nei trascorsi due anni, per
cui, la convenzione stipulata è stata
migliorata e confermata, per ulteriori
tre anni ancora, a tutto giugno 2011.
La nuova convenzione, infatti, prevede un aumento di tre posti letti di
degenza ospedaliera, di un altro medico di base, di due fisioterapisti,
con adeguate attrezzature, di un
assistente sociale e di una prossima
postazione di 118 con ambulanza e
medico di guardia.
Segnali, questi, incoraggianti, che
danno la precisa indicazione sull'ottimo andamento gestionale
della struttura sanitaria locale, considerando che, in tante altre strutture
similari, anche a livello superiore, si
parla di tagli e ridimensionamenti.
Tutto ciò è motivo di vivo compiacimento per noi pannesi e ci rassicura
sul futuro della nostra struttura sanitaria locale.
Un plauso, quindi, va a tutti i dirigenti
sanitari ed amministrativi per la oculata gestione e, consentiteci di ripe-
tere, ai lavoratori dipendenti che,
spesso, anche con sacrifici personali,
portano avanti egregiamente il loro
compito al servizio della gente bisognevole di cure e assistenza come
gli anziani.
Non è da noi dimenticare coloro che,
negli anni passati, hanno profuso il
loro massimo impegno e tanto lavoro
per la realizzazione della Casa di
Riposo e l’Ospedale di Comunità: ci
riferiamo alle due passate amministrazioni civiche capeggiate dall’ex
sindaco Leonardo De Luca e gran
parte del gruppo dell’attuale maggioranza che oggi amministra il paese, continuando la gestione amministrativa secondo la linea programmatica disegnata negli anni precedenti. E’ stato seguito, sia a livello
personale che quale editore del giornale, l’iter programmatico della realizzazione della struttura sin dalle
progettazioni cartacee, pubblicate
su intere pagine del nostro giornale,
corredate con foto e documentazioni
che davano un’esatta conoscenza
sull’evolversi dei lavori. La scommessa, così definita, dall’ex sindaco De
Luca, è stata definitivamente vinta,
grazie a tutti coloro che, direttamente
o indirettamente, hanno collaborato
al successo di questa notevole impresa, realizzando un’opera che oggi
primeggia in tutta la Capitanata, e,
senza esagerazioni di sorta, in tutta
la Puglia.
Complimenti ed auguri a tutti.
ARTIGIANATO E TURISMO?
Promossa dal sindaco di Panni, Pasquale Ciruolo e dal consigliere comunale di minoranza,
geom. Francesco Mastrangelo, sabato 8 settembre 2007 alle ore 17,00 presso la Sala Consiliare
del Municipio, si è tenuta una prima riunione preliminare al fine di vagliare e valutare le possibilità
di mettere in campo iniziative per valorizzare l’artigianato locale e il suo sviluppo, mettendo
insieme e coordinando quelle potenzialità già esistenti a livello individuale. Presenti, oltre ai
due amministratori comunali, compaesani noti a tutti per le loro doti artistiche/artigianali in
quanto i loro lavori sono stati oggetto di mostre ed esposizioni in questi ultimi anni, quali Luciano
Cifaldi, restauratore di antichità, Carlo Croce, scultore di gran talento, Gianni Liscio, per lavori
di ogni sorta su legno e materiale diverso, Veggia Antonio, falegname ed artista del legno, Anna Maria Pepe, per
ricami di ogni genere, da Foggia Elvira Di Bitetto/Rucci, per i suoi dipinti su tegole e presepi in miniatura, Vito
Senerchia, per la consorte sig.ra Enrica Imbriani, per i suoi lavori su stoffe pregiate ed oggetti ornamentali ormai
rari, Gianni Scisciolo, per i suoi lavori scultorei su legno e vetroresina. Presente il commercialista dr. Angelo Maffei
per vagliare gli aspetti organizzativi e fiscali della nascitura Associazione in cui riunire, appunto, le singole capacità
in attività comuni. Il sindaco Ciruolo, nella circostanza, ha dato la sua ampia disponibilità per la concessione della
Sala Consiliare come luogo per esposizioni e mostre, qualora richiesto dalle necessità, nonché aiuto e sostegno in
qualsiasi circostanza. Nella riunione del 01.06.2008 l’assemblea dei soci provvide alla nomina del Direttivo sociale
così come appresso indicato: Presidente Gianni Liscio - Vice Presidente il M.llo Franco Rucci, Segretario e Tesoriere
Vito Senerchia, consiglieri: Carlo Croce, Veggia Antonio, Maria Pia Senerchia e Concettina Senerchia.
L’Associazione è stata battezzata con il nome A.A.A.P. - Associazione Amici dell’Antiquariato di Panni, con lo stemma
nella foto, realizzato dal M.llo Rucci. Il 24.06.08 nella prima riunione del direttivo si sono gettate le basi per l’attività
comune da svolgere e, in particolare, aver cura della presentazione al pubblico della sorgente associazione con
manifestazioni che si andranno ad inserire in quelle del prossimo agosto pannese 2008.
Plaudiamo ed incoraggiamo l’iniziativa e, per quanto nelle possibilità, confermiamo la nostra disponibilità quale
organo informativo nel mondo pannese. Auguri.
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Oppure a questa Redazione.
Il Castello
LETTERATURA PANNESE
14
luglio 2008
Due intense giornate di studio alla Biblioteca Provinciale
GLI “ESULI PENSIERI” DELLA LETTERATURA DI CONFINE
Le voci letterarie degli emigranti in America tra nostalgia, speranza e coraggio
Accade raramente che si organizzino
due giornate di studio così dense su
una tematica poco frequentata, la
cosiddetta letteratura di confine, creata dal nostro emigrante che più di
un secolo fa ha lasciato le nostre
contrade per approdare oltre Atlantico
in cerca di fortuna. Ha portato con
sé ricordi, emozioni, nostalgie del
paese d’origine, ma ha anche avuto
il coraggio di staccarsene per inserirsi
da protagonista nella terra che l’ha
ospitato.
È così che nascono gli “Esuli pensieri”,
come recita il fortunato titolo del convegno del 16 e 17 maggio presso la
Biblioteca Provinciale, organizzato dal
benemerito Centro Studi Diomede di
Castelluccio dei Sauri. Vi hanno dato
lustro, tra gli altri, i professori Martelli,
Mariani, Marazzi, Siani, Durante, delle
università di Salerno, Chieti, Milano e
Cassino, lo scrittore Rimanelli, oltre a
Joseph Tusiani, celebrato poeta e
scrittore.
Verso il multiculturalismo
Ce n’è abbastanza per intuire la varietà degli stimoli di riflessione. Ne
proponiamo qualcuno, a cominciare
da una constatazione che noi Italiani
di oggi fingiamo di dimenticare: gli
Stati Uniti hanno sperimentato molti
decenni fa quello che noi oggi con
molti contorsionismi stiamo provando, e cioè la costruzione di una identità plurale da realizzare non con lo
scontro frontale, ma con l’incontro e
la disponibilità.
È l’integrazione pluralistica di cui ha
scritto il prof. Giovanni Sartori (Pluralismo, multiculturalismo e estranei,
Rizzoli), collocandola in posizione
mediana tra gli estremi della omogeneizzazione, che assimila il tutto indiscriminatamente, e la separazionedisintegrazione, che frantuma ogni
possibilità di intesa.
Siamo, come si vede, in una concezione diversa rispetto al melting pot,
al crogiuolo, suggerito dall’etimologia:
to melt, fondere, e pot, pentola. In
quella visione le varie componenti si
univano per realizzare qualcosa di
diverso rispetto alle identità di partenza, e senza che fosse possibile
rintracciare le singole identità e i loro
contributi.
La questione era sentita anche in
ambienti economici. Henry Ford per
festeggiare il milionesimo esemplare
di auto, organizzò una festosa cerimonia con molto pubblico e con i
familiari dei lavoratori. In una grande
scenografia comparivano gli operai
con i vestiti caratteristici dei luoghi
di origine, entravano in una sorta di
imbuto sullo sfondo e ricomparivano
poi vestiti all’americana, ma conservando le varie identità.
Era la “Grande società”, il sogno del
poeta Walt Whitman, autore di Foglie
d’erba (Leaves of Grass), che nel 19°
secolo aveva superato le tematiche
d’amore, morte e bellezza, per inneggiare a Democrazia, Pace, Fraternità,
Progresso.
Per esplicitare l’idea della composizione interetnica è stata anche evocata l’immagine del caleidoscopio,
con i frammenti di vetro diversamente
colorati che si muovono lentamente
creando figure sempre diverse. Il paragone non è però adeguato, perché
l’equilibrio è sempre precario e richiama alla mente l’episodio mitologico
di Sisifo, l’eroe condannato a sospingere fino alla sommità di un monte
un gran masso che, giunto in cima,
rotolava nuovamente a valle.
È certamente più consona l’immagine
del puzzle, in cui tanti piccoli pezzi
trovano la loro collocazione, ma in
un quadro generale iniziale, che corrisponde ai valori politico-sociali della
democrazia occidentale, in cui confluiscono le varie componenti, nessuna esclusa. Il puzzle non sarebbe
completo se al tutto mancasse una
sia pur piccola parte, poiché anche
questa ha diritto di essere rappresentata, senza che siano frapposte gerarchie di importanza.
La letteratura italoamericana
In questo contesto si muove la letteratura italoamericana, al cui studio si
dedicano i professori che hanno rivelato l’esistenza di un pianeta quasi
sconosciuto. Ecco qualche segnalazione.
Il prof. Martino Marazzi ha pubblicato
Voices of Italian America – A history
of early Italian American literature with
a critical anthology – Fairleigh Dickinson University Press, 2004.
È un testo che offre una panoramica
del fenomeno, che interessa specie
il nostro Meridione, terra di provenienza degli autori.
Del pannese Antonio Calitri e di Giuseppe Cautela, da Ortanova, ha parlato il prof. Siani. Di Calitri ci siamo
già occupati (v. Voce di Popolo del
23.6.2006 e Il Provinciale, giugnoluglio 2006), in occasione del convegno del 10.6.2006 organizzato a Panni, sempre dal Centro Studi Diomede.
Ci piace tuttavia osservare come egli
si sia guadagnato l’attenzione degli
studiosi non solo nel rapporto con il
suo paese natale, celebrato in quel
convegno, ma anche nel contesto
più ampio della letteratura italoamericana, oggetto di queste due giornate. L’interesse per i suoi scritti si concretizzerà con la prossima
pubblicazione di altre sue opere, dopo
Giovinezza a Montefumo del 2006.
Ma c’è di più. Studiando il padre si
scopre il figlio Charles, che ha scritto
un volume dal titolo significativo: Father. Anche di questo testo è in programma la pubblicazione, una volta
completata la traduzione.
Si apre così un altro filone di indagine
incentrato sulla produzione letteraria
dei figli dei nostri emigranti. Sarà
l’anello di collegamento tra l’America
della migrazione biblica a cavallo tra
il 19° e 20° secolo e l’America successiva, in cui si potrà verificare il
fenomeno della integrazione nella
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diversità che abbiamo delineato. È
questa la letteratura italoamericana,
senza trattino, perché il comune sentire supera ogni separatezza.
Segnaliamo, infine, l’interessante parentesi musicale offerta dai Cantori
del Gargano e dall’arpista Roberta
Pestalozza, ricercatrice di etnomusicologia, cantante e compositrice.
Racconta del suo paese d’origine,
Viggiano, in Val d’Agri, Basilicata, e
dell’inclinazione dei suoi compaesani
per la musica e in particolare per
l’arpa celtica, trasportabile a spalla.
I Viggianesi si sono conquistati fama
in America, proprio come suonatori di
arpa celtica, girovaghi per necessità e
per passione. La voce rustica della
Pestalozza evoca il viaggio dell’arpa in
terra lontana e invita lo strumento a
cantare la nostalgia, i sogni, le speranze.
Affiorano a questo punto ricordi della
nostra infanzia a Panni, quando a
qualsiasi ora del giorno, passando
per la chiazza nei pressi della fontana,
si sentiva sempre della musica. Era
il venerabile maestro Vito Senerchia
che impartiva severe lezioni a ragazzini in partenza per l’America. Lì
avrebbero raggiunto i padri, che raccomandavano loro di imparare la musica, come utile viatico per
l’inserimento della nuova realtà. E
così tra una sberla e un movimento
di solfeggio cresceva una banda composita, che avrebbe portato la nostra
musica oltre Atlantico.
Arnesi di lavoro di giorno, penna e
spartiti musicali la sera. Così i nostri
emigranti hanno narrato la loro esperienza di vita. Sono i pensieri degli
esiliati (gli “Esuli pensieri”), ma riteniamo che quando si narra la vita con
lucidità e passione non ci sia più
spazio per un sentimento di esilio,
perché il canto della condizione umana è universale.
È un canto perenne e unificante che
si leva sotto un unico cielo e ignora
i confini artificiali eretti dall’egoismo
dell’uomo.
Vito Procaccini
Anche quando divenne portalettere
papà continuava, di sera, la sua
attività di calzolaio e riuniva molti
giovani desiderosi di apprendere il
mestiere intorno al suo desco.
Vicino a quel desco imparai a leggere
perché papà tutte le sere voleva sentire quello che avevo fatto a scuola;
io leggevo per lui ed il picchiare del
suo martello faceva da sottofondo
alla mia voce e, quando sbagliavo,
rimaneva col martello in alto fino a
quando non pronunciavo bene.
Per me era una sfida e cercavo sempre più di non interrompere il ritmico
suono del suo lavoro. Mio padre apprezzava i miei sforzi e mi sosteneva
con elogi e qualche confetto o caramella che non gli mancavano mai.
Papà amava leggere, era un piacere
ascoltarlo: leggeva con chiarezza ed
espressione e coinvolgeva noi figli
nelle lunghe serate invernali davanti
al caminetto scoppiettante.
A casa si andava a letto tardi, i miei
genitori non avevano stabilita un’ora
fissa, stavamo troppo bene tutti insieme per interrompere i nostri piacevoli intrattenimenti; mia madre preparava mille golosità sulla brace o
sotto la cenere e mio padre leggeva
libri come: “I cavalieri della tavola
rotonda”, “Il ponte dei sospiri”, “Il
conte di Montecristo” o “ Il tulipano
nero” per ricordarne solo alcuni che
Angelina Cappiello, fornita di una
LETTERATURA PANNESE
luglio 2008
di Lucia Manuppelli Mastrangelo - capitolo 2°
ricca biblioteca privata, gli prestava.
Spesso ci riuniva per insegnarci a
giocare a carte perché asseriva che
questi giochi stimolano la memoria,
l’intelligenza e l’autocontrollo.
Da lui ho appreso lo”scopone
scientifico”, “la stoppa”e “il tresette”
oltre a vari tipi di solitari. Vincere era
elettrizzante anche perché papà metteva in palio sempre un piccolo regalo.
Altre serate si trascorrevano a suon
di musica: papà aveva
un’apprezzabile cultura musicale,
suonava bene sia il mandolino che
la chitarra e, con altri tre amici aveva
formato un concertino alquanto apprezzato in zona e molte volte erano
chiamati a rallegrare matrimoni o
feste private.
Sfruttando le sue capacità musicali
e la calda voce di mia cugina Anna
organizzava qualche ora di allegria.
Erano riunioni semplici, senza pretese
ma sicuramente piacevoli e vissute
con intensità.
Era un grande organizzatore; con
niente riusciva a renderci felici e si
sentiva importante. Non amava perdersi in chiacchiere inutili, a lui bastava uno sguardo per farsi capire;
se qualcosa non gli piaceva i suoi
occhi si socchiudevano ed il sorriso
spariva dal suo viso.
Le cose le diceva una sola volta con
convinzione e voleva essere ubbidito.
Non sopportava le volgarità specie
in bocca alle ragazze: l’unico schiaffo
da mio padre, lo ricordo ancora, lo
ebbi a dieci anni perché avevo detto
“Me ne frego”. Pensandoci ora c’è
da ridere,con tutte le brutture che
fioriscono sulle labbra dei nostri giovani, ma egli asseriva che la base
della vita è la “finezza”, l’armonia di
tutte le virtù nel comportamento quotidiano e la pretendeva da me come
La Famiglia Cacchiotti
Michele Cacchiotti nacque a Panni
nel Maggio del 1880 e si sposò con
Antonia De Stefano (nata a Panni a
Gennaio del 1882).
Arrivò per la prima volta in Argentina
nel 1903 per lavorare in campagna
e ritornò di nuovo a Panni. Tornò in
Argentina in altre due occasioni per
fare lo stesso lavoro e poi cominciò
come lavoratore nelle ferrovie diventando capo squadra.
A gennaio dal 1922 arrivò in Argentina sua moglie con i primi figli, nati
a Panni, Antonio, mio papà, nato
nell’aprile del 1906 di Domenico,
nato nel 1915 e andarono a vivere in
campagna dove era il lavoro del capofamiglia. A novembre di quell’anno
nella località di Bolivar, provincia di
Buenos Aires, nasce la prima figlia
argentina, mia zia Anna, che oggi ha
86 meravigliosi anni. In quell’epoca
arriva anche suo caro fratello Carlo,
ma poco dopo Carlo ritorna a Panni.
Nel 1926 si radicano definitivamente
nella città di Buenos Aires nel quartiere di Saavedra in via Freire 4551:
la casa della famiglia Cacchiotti. È
in questa casa e in questo quartiere
che il mio papà conosce e sposa
Filomena Morena, figlia di un compaesano, Costanzo Morena. Questa
è stata la casa dove arrivavano i
pannesi della prima immigrazione
come Peppe (Peppino) della mancia,
Il Castello
15
Rocco e Nicola Cobuzzi, Saverio di
zi vecchi, Michele r’ Zanchetta, Giovanni e Giuseppe De Luca, Donato
Corrado con i figli Antonio e Michele.
Donato ritornò a Panni e Antonio e
Michele rimasero a casa di mio nonno. Ci sono stati tanti altri ma non
riesco a ricordare tutti i nomi sebbene
ho avuto un grande aiuto da zia Anna,
ma io a quell’epoca ero proprio una
ragazzina. C’era unità fra i pannesi,
si aiutavano fra di loro e seppure
partivano da Freire, ogni domenica
la casa r’ Cacchiotti era il centro di
riunione dei compaesani emigrati,
tutti uniti quasi come una grande
famiglia.
Ho bellissimi ricordi che mio nonno
mi raccontava com’era la sua Panni,
le strade, le fontane, la gente, le feste,
io lo ascoltavo seduta accanto a lui.
Parlava con nostalgia di suo fratello,
così lontano e io sempre gli dicevo
“Non preoccuparti nonno per zio
Carlo, io andrò a Panni e lo curerò”.
Sono stata a Panni, anni fa, è stato
verante un sogno e una grande emozione perché ricordavo quei racconti
ed ero li a vederli realmente. Vedevo
Panni, la loro casa a via Michelangelo
Buonarotti numero 5 e sentivo che
non ero lì per la prima volta, era come
avessi già vissuto a Panni attraverso
i ricordi e racconti di nonno Michele.
Michele Cacchiotti
cosa naturale. “I piccoli atti gentili di
ogni giorno - diceva - anche se, a
volte, sembrano passare inosservati,
appagano lo spirito e, se vengono a
mancare, si cercano come elemento
vitale”.
Tante volte ho sperimentato sulla mia
pelle la veridicità delle sue convinzioni
maturando un’acuta sensibilità per
le piccole ma importanti gentilezze
della vita quotidiana.
Mio padre era molto attento anche
al suo abbigliamento: spesso mia
madre lo canzonava perché da giovane portava le ghette ed il bastoncino di canna di bambù di moda in
quel periodo. Egli non se la prendeva,
anzi sorrideva compiaciuto e si diceva convinto di aver fatto colpo su
di lei anche per questo. Non si
accontentava di quel poco che offriva
il paese ed ordinava direttamente
alla fabbrica “Ermenegildo Zegna”
le stoffe più belle per gli abiti suoi
e della famiglia.
Portava a casa il catalogo, solennemente lo poggiava sul tavolo e ci
chiamava perché lo aiutassimo a
scegliere: era una festa, ognuno diceva la sua,ognuno si sentiva importante,determinante nella scelta ed in
ognuno di noi si radicava la convinzione che il curare il proprio aspetto
esteriore è indice d’amore e di rispetto per te stesso e per chi ti vive
accanto.
dall’Argentina
di Anna Lucia Cacchiotti
Florencio Núñez, stabilisce questo
quartiere nella terra che apparteneva a Don Luis Maria Saavedra.
Dal Decreto dal 26 di ottobre del
1889 è stata autorizzata la costruzione della stazione di quel nome
e inaugurata il 1º febbraio del 1891
sotto il nome di Saavedra in memoria del proprietario del soggiorno enorme di cui il casco è attualmente la sede del museo storico
della città di Buenos Aires
“Brigadier General Cornelio
Saavedra”.
di Nèlida Capobianco
Costanzo Morena
Antonia De Stefano
e suo figlio, Domenico
Antonio Cacchiotti
Filomena Morena Cacchiotti
MUSEO SAAVEDRA
(Casco storico)
Il Castello
SINDACALI E REDAZIONALI
luglio 2008
NOTIZIE SINDACALI A CURA DI SANTINO CALITRI
SEGRETARIO GENERALE DEL SINDACATO DEI PENSIONATI CISL
Federazione Naz.le Pensionati
Via Trento, 42 – 71100 Foggia
Tel 0881/724400
Fax 0881/728937
DI FRONTE AL NUOVO SCENARIO POLITICO
IL POPOLO ANZIANO CONFERMA LE SUE RIVENDICAZIONI
Governi che vanno e governi che vengono. Maggioranze e opposizioni che
si scambiano di posto e di ruolo. Partiti che nascono ed altri che muoiono
e altri ancora che si trasformano, si uniscono o si spaccano…. Non è questo
che ci impressiona o ci sconvolge. In decenni di vita democratica le nostre
generazioni anziane ne hanno vista (e fatta ) di storia, piccola e grande, nella
società italiana, nei posti di lavoro, nelle città e nei quartieri, da Nord a Sud!
non è il cambiamento, non sono le novità che ci spaventano. E dunque lo
scenario politico aperto dopo le elezioni di metà aprile, trova la nostra
categoria di pensionati preparata e pronta a confrontarsi con le circostanze
e con le realtà che la libera e responsabile scelta di ciascuno di noi e
dell’elettorato nel suo complesso, ha deciso di far emergere.
Ma il nostro sindacato è pronto e preparato anche per un’altra fondamentale
ragione: le nostre rivendicazioni, le nostre lotte, le nostre richieste restano
sempre le stesse, prima e dopo, con qualsiasi interlocutore. I soci della CISL
– FNP ne sono buoni testimoni. E con essi tutto il “popolo anziano” che
abbiamo incontrato nei mesi scorsi nelle piazze e in tutti i luoghi di aggregazione, nelle assemblee pubbliche e presso i gazebo e presidi e punti
organizzati presso i quali abbiamo continuato (e continueremo) a raccogliere
la solidarietà delle intere cittadinanze attorno alle nostre buone ragioni.
AI PENSIONATI….. LA QUATTORDICESIMA!
Grazie all’accordo sindacati-governo sul welfare, dal 2008 anche i pensionati
avranno la 14° mensilità ogni anno, con la rata di pensione di luglio lo ricorda
la FNP – CISL.
La 14° scatta , per ora, evidenzia il segretario Calitri Santino per le pensioni
più basse, al compimento, sia per le donne che per gli uomini, del 64° anno
di età, purchè il reddito personale complessivo non superi una volta e mezza
il minimo di pensione (per il 2008, questo limite equivale a 664,68 euro al
mese, e a 8.640,84 euro annui); siano titolari di almeno una pensione da
lavoro il cui importo non superi il suddetto limite di reddito.
L’importo della 14° varia con l’aumentare degli anni di contributi versati per
la pensione e del loro importo, e prevede tre fasce: 336,00 euro, 420,00
euro e 504,00 euro.
I lavoratori dipendenti, che hanno pagato al sistema previdenziale una quota
della loro retribuzione maggiore di quella dei lavoratori autonomi, percepiranno,
perciò un importo maggiore rispetto ai pensionati ex lavoratori autonomi .
La 14° spetta, anche se ridotta, alle vedove con una pensione di reversibilità
integrata al minimo.
CINQUE PUNTI ESSENZIALI
I punti della piattaforma unitaria dei sindacati confederali dei pensionati
dunque restano fissi in questi termini:
- 1) rigido rispetto del decreto del 12 dicembre 2007 con il quale si sancisce
l’impegno del governo a contrattare, in occasione della legge finanziaria
“ulteriori aumenti delle pensioni rispetto a quelli assicurata dalla attuale
perequazione automatica” ;
- 2) definizione di un paniere - Istat che tuteli integralmente i consumi – tipo
essenziali delle famiglie anziane e cioè, alimentazione, abitazione ( comprese
utenze minime) e assistenza-sanità;
- 3) uguaglianza fiscale tra lavoratori in attività e lavoratori in pensione;
- 4) abrogazione del divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro;
- 5) approvazione della legge sulla non-autosufficienza secondo le linee del
ddl di iniziativa popolare proposto del sindacalismo confederale dei pensionati,
con finanziamento del relativo fondo, da incrementare progressivamente al
ritmo di 500 milioni di euro all’anno, fino al raggiungimento del livello medio
europeo.
Giungano auguri di felicità, di benessere e di prosperità agli sposi in
Toronto Carmela Calitri e Shaun Gasko dagli amici e parenti in particolare
dallo zio Santino Calitri da Panni.
N.d.R.: Carmela Calitri è la figlia del compianto nostro compaesano Michele
Calitri di cui ricordiamo la sua generosità nel donare al corpo bandistico
di Panni i pantaloni per la nuova divisa. Auguri anche da parte della
Redazione e di tutti i pannesi nel mondo.
16
“IL CASTELLO” CAMBIA LOOK
Cari lettori, la Redazione, come avete avuto modo di constatare, ha cambiato
il formato del nostro giornale, restando ferma la consueta grafica e la impaginazione. In sostanza abbiamo aumentato la grandezza delle pagine, passando
dai cm. 21 -1/2 x 31-1/2 dello scorso formato, a cm. 24-1/2 x 34, e ciò, ci
auguriamo, al fine di dare più grandezza sia ai caratteri che alle foto. Queste
ultime, molto spesso, proprio a motivo del poco spazio,venivano pubblicate
a grandezza di francobollo, limitando così le immagini stesse. Il carattere più
grande della scrittura facilita di molto la lettura, specialmente a coloro che
hanno difficoltà ottiche, come gli anziani. Nulla cambierà nella sua veste grafica
che resterà quella del primo numero del dicembre 1996, felicemente ideata e
messa in opera dal cofondatore prof. Renato De Michele da Napoli, tanto
apprezzata dai lettori di tutto il mondo pannese. Al momento è un esperimento,
il cui esito, positivo o negativo, avremo modo di verificare grazie anche alle
considerazioni, tanto attese, da parte di tutti i lettori del giornale.
E IL PROGETTO DAUNIA VALLEY?
Il giornale telematico e l’ufficio stampa on line anche a Panni? Nello scorso
numero ne facemmo un ampio servizio esplicativo, ma che fine ha fatto il
progetto? Possiamo riferire soltanto ciò che è di nostra diretta conoscenza
che, in sintesi, è la seguente. Sapete tutti che in Italia si sono svolte le elezioni
politiche in aprile e, in Capitanata, a Foggia anche quelle per il rinnovo del
Consiglio Provinciale, da cui è emersa una situazione politica contrapposta a
quella precedente, poichè, la destra, in Italia come in Capitanata, ha preso il
posto della sinistra politica; questo comporta cambiamenti politici ad ogni
livello. Siamo in attesa di un nuovo programma che, sarà stilato dalla nuova
maggioranza politica. E’ appunto ciò che ci riferì il responsabile dell’Ufficio
Stampa della Provincia di Foggia a una nostra domanda in proposito: il progetto
avrà ritardi a causa del rinnovo politico della Provincia di Foggia... ma certamente
avrà il suo svolgimento. Noi, obbedienti e fiduciosi, non possiamo fare altro
che attendere.
S.O.S. PANNI!
E’ già da qualche tempo che questa Redazione riceve segnalazioni di questo
tipo, e ne ha diretta conoscenza, quali quelli ascrivibili a “disturbi della quiete
pubblica”. Molti cittadini e anche turisti, infatti, lamentano disturbi quali il
continuo salire e scendere, anche con certa velocità e a volte con manovre da
Formula 1, di autovetture dalla Taverna al Castello e viceversa, con il volume
“a manetta” delle loro radio-stereo, in ore sia diurne che notturne, con l’aggiunta
dell’altrettanto frastuono di motori di motociclette che imperversano per le
strade del paese e, perché no, il volume assordante di apparecchi stereofonici
o televisori e quant’altro di simile, nelle abitazioni con porte e finestre spalancate
da dove si odono le voci finanche di coloro che semplicemente parlano… e il
conto è fatto. Era nostra convinzione che il fenomeno si verificasse, o si
accentuasse, durante il mese di agosto, per la “calata” dei tanti piloti di Formula1
e di moto, o dei tanti turisti amanti delle disco dance cittadine o di home theatre
televisivi in dolby surround, invece, il fenomeno è prettamente adducibile ai
locali residenti, perché quando scriviamo ciò è il 22 di giugno, quando il paese
vive ancora nella sua privacy e i fenomeni lamentati sono in corso d’opera e
a pieno regime. Ci siamo battuti contro la discarica d’Ischia affinché il nostro
bel paesello non venisse contaminato da agenti pestiferi esterni e tolleriamo,
invece, che sia contaminato da strumenti e mezzi, utili ed indispensabili quando
sono usati nella loro normalità, ma diabolici se usati in modo da creare disagio
e disturbo, per se stessi, e per la società convivente...incolpevole ma vessata
comunque. Tali fenomeni, sono sotto l’occhio e l’orecchio di tutti, e non possono
essere ancor più tollerati, ma vanno circoscritti ed eliminati al fine di non
distruggere una delle preziosità più apprezzate e ricercate in un paesino come
Panni: la tranquillità, una delle peculiarità più rare che crea ed incrementa il
turismo fuggente, appunto, da questi disturbi metropolitani.
Panni come Roma, Napoli, Milano? NO GRAZIE!
P.S. Messaggio privato, da pannese a pannese, per il novello Schumacher
del circuito Taverna/Castello e viceversa.. Si, caro Schumaker pannese, ci
riferiamo proprio a te! A te che, di giorno e di notte, nel fare la curva della
“geratora ri li pulman” usi freno a mano e tutto gas facendo roteare la macchina
su se stessa e poi, come una Ferrari, fai scattare il
tuo bolide all’impazzata giù per la discesa per la
Taverna. Sappiamo chi sei! Primo ed ultimo avviso:
qualora persisterai a usare la pubblica strada come
un circuito da Formula 1, sul prossimo numero del
giornale, o meglio, sui manifesti affissi in Panni, sarà
pubblicata la foto del tuo bolide e della targa e la
promessa, a titolo personale, che, nella eventualità
di un raffronto personale, “a cap a cap”, per capirci
alla pannesa manere “nu par re ciampat nun te le
lev…nisciun.!” Ovviamente questo avviso vale anche
per gli altri baldi giovanotti amanti di Formula 1 pannesi e di stereo dolby
surround a manetta. A Panni usiamo sistemare le cose…in famiglia!
Capimmec uagliù!
TERMOVALORIZZATORI SI O NO?
Il Castello
17
luglio 2008
Sui TERMOVALORIZZATORI se ne sono dette tante, di seguito SONO riportati pareri opposti. Lasciamo al lettore trarre le proprie conclusioni.
PRO
CONTRO
Dalla combustione dei rifiuti, con i TERMOVALORIZZATORI, si recupera
energia sotto forma di energia elettrica e teleriscaldamento a basso costo
che altrimenti andrebbe persa.
I costi di produzione di energia con questa tecnica sono mascherati dai
forti stanziamenti pubblici. In ultima analisi sono i cittadini a pagare l’impianto
e le ditte gestrici a beneficiare dei guadagni. Per far tacere le opposizioni
locali si regala acqua calda ed energia elettrica a tariffe agevolate: tanto i
costi di impianto sono stati pagati da altri cittadini.
E’ necessario che ogni cittadino si faccia carico del problema dei rifiuti
anche accettando i termovalorizzatori, senza delegare ad altri il problema
alimentando altre discariche.
Con i termovalorizzatori la maggior parte dei rifiuti continua ad essere posta
invece che in una discarica di solidi, in una enorme discarica a cielo aperto:
i rifiuti vengono immessi nella atmosfera sotto forma di gas. Le ceneri della
combustione continuano ad essere poste in discarica dopo essere state
inertizzate. Il cittadino non si fa carico del problema ma lo delega ad altri
perchè in discarica o in un inceneritore lo mette sempre a casa di altri. A
questa sindrome è stato dato il nome NOT IN MY COURTYARD, cioè "si
ma non nel mio cortile!".
I termovalorizzatori, a differenza delle discariche non nuocciono alla salute.
Solo in passato, per la loro bassa tecnologia, potevano rappresentare un
potenziale pericolo, ma oggi i potenziali pericoli sono minimizzati se non
eliminati del tutto.
Nessun dottore, nessuna pubblicazione biomedica solleva il cittadino dalle
apprensioni che derivano dall’avere nelle vicinanze una discarica o un
inceneritore. Quest’ultimo nelle complesse reazioni chimiche di combustione
trasforma materiali leggermente tossici, in altamente tossici, come la
DIOSSINA. I materiali solidi prodotti necessitano di una costante sorveglianza
in quanto tossici e nocivi, quelli gassosi vengono dispersi nel vento. Una
raccolta di dozzine di pubblicazioni, smentisce la più grossa e pericolosa
bugia: quella che i termovalorizzatori sicuramente non fanno male.
L’incenerimento dei rifiuti è il più economico dei sistemi di smaltimento.
Se è economico in fatto di tassa rifiuti (il prezzo al kg scende) è perché gli
impianti sono finanziati pubblicamente, il costo sostenuto dalla collettività
è ancora più alto di quello attuale.
Molto si sta facendo per il problema dei rifiuti, anche in termini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, anche al fine di minimizzare la quantità
dei rifiuti e le dimensioni degli impianti di incenerimento.
Il danaro pubblico viene stanziato per piani in cui la spesa più grossa è
quella destinata allo incenerimento, una minore alle complesse tecniche
di riciclaggio, ed una assolutamente nulla riguarda il punto nelle tecniche
di informazione (etichettatura dei prodotti) e di produzione di beni durevoli
considerate primarie dalla CEE. Nulla è destinato alla ricerca medica in
questo settore. Nulla è destinato ai piani di monitoraggio della salute dei
cittadini posti nelle vicinanze dei termovalorizzatori.
I termovalorizzatori di ultima generazione sono sofisticati da non emettere
sostanze tossiche infatti il monitoraggio all’uscita del camino con le
apparecchiature più sofisticate disponibili non rivela tali sostanze.
Le apparecchiature di misurazione non sono abbastanza sofisticate e
sensibili da rilevare la presenza di sostanze tossiche all’uscita dei camini
poiché sono diluite in enormi quantità di gas, se invece mettete apparecchiature altrettanto sofisticate a controllare l’accumulo di sostanze tossiche
nelle vicinanze dei termovalorizzatori ne potrete misurare la presenza. Ciò
è risaputo da chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione e che sino
ad oggi si oppone, sistematicamente, alla misura delle sostanze accumulate
nei pressi (7 km) dai termovalorizzatori operanti.
I comitati ambientalisti terrorizzano i cittadini sulla questione dei termovalorizzatori.
I comitati ecologisti reputano di dover supplire a quanto non viene fatto
dalle istituzioni per contrastare le informazioni inesatte e ambigue che
riguardano i termovalorizzatori e su cui poggia l’incastellatura politica ed
economica che sostiene la loro costruzione.
Studiosi autorevoli sono di opinione ben diversa dagli ambientalisti e
mettono a disposizione le proprie conoscenze scientifiche che sono alla
base delle loro opinioni, spesso senza trarne alcun vantaggio, amministratori
responsabili sono all’opera per risolvere i problemi dell’ambiente, che solo
fra le altre cose prevede l’installazione di tali impianti, in siti tali da non
danneggiare né l’ambiente, né i cittadini. Tutto ciò è effettuato nel rispetto
delle norme europee, italiane e regionali in modo completamente trasparente
per i cittadini i quali possono contare su criteri di correttezza in tutte le
procedure.
Attualmente gli studiosi favorevoli allo incenerimento traggono il vantaggio
di occupare le posizioni di prestigio nei consigli di amministrazione degli
enti ed istituzioni che si occupano e controllano l’ambiente, per contro chi
è contrario senza ambiguità non è presente in modo significativo in queste
posizioni. I siti su cui costruire i termovalorizzatori sono i più dannosi per
la salute infatti l’iter burocraticolegato alle leggi attuali italiane, identifica i
siti in aree senza interesse agro silvo pastorale, dove siano già presenti
servizi di di acqua, luce e gas. Ciò corrisponde, nella maggior parte dei
casi ad aree fortemente abitate come le periferie cittadine.
In ogni momento la popolazione può controllare i Progetti e potrà verificare
l’efficienza e la non pericolosità degli impianti.
Il controllo dei progetti è effettuato da istituzioni pubbliche che non sono
tenute in alcun caso a sottoporlo ai rappresentanti dei comitati ambientalisti.
Anche ammesso che gli impianti siano ritenuti pericolosi dai cittadini, non
esiste nessuno strumento giuridico in grado di fermare un impianto neanche
per pochi giorni: una volta innescato un inceneritore si è vincolati a non
spegnerlo più, in quanto l’immondizia non può essere accumulata altrove
e la produzione di energia elettrica e di acqua calda per il teleriscaldamento
diventano esigenze primarie rispetto alla salute.
Ci si deve consentire una sola riflessione-considerazione a riguardo di un punto non preso in considerazione nel prospetto sopra indicato ed è quello
dell’occupazione giovanile che solleverebbe di molto la piaga della locale disoccupazione nelle nostre terre.
Tanto, comunque, la spazzatura da qualche parte la si dovrà pur mettere, bruciarla e dissolverla, è la via del futuro e, fino a che gireranno milioni di motori
e fumaioli, compresi quelli delle adorate sigarette, lo scarico dei fumi dei termovalorizzatori aggiungono ben poco all’inquinamento atmosferico. A Brescia,
Vienna e Roma, così come in altre grandi città, gli impianti sono ubicati nei centri cittadini senza aggiungere o togliere alcunché.
Nelle nostre terre, invece, di certo aggiungerebbe benessere e tranquillità per il futuro dei giovani del luogo che non sarebbero costretti a prendere la valigia
e cercare lavoro altrove. Se vanno via i giovani, infatti, si depauperano i piccoli paesi, come Panni, dell’elemento essenziale per la loro sopravvivenza:
la presenza giovanile.
Rammentare il detto che dice: “chi ha tempo non aspetti tempo” ci pare opportuno e…conveniente.
Il Castello
PROGRAMMA - OFFERTE E DESIDERI
luglio 2008
Programma delle manifestazioni
culturali organizzate da “Il
Castello”, in collaborazione con
l’Assessorato all’Ambiente e Turismo del comune di Panni, che si
svolgerà nell’agosto Pannese 2008.
Le date sono indicative perché
sono da concordare con il Comitato Feste.
Le manifestazioni saranno curate dal
Direttore con il contributo culturale
del prof. Leonardo De Luca.
Tutte le manifestazioni si svolgeranno
dalle ore 17,00 alle ore 19,00 presso
la sala San Giuseppe.
• Giorno 14 agosto:
Le Pale d’Altare esposte a destra e
a sinistra nella Chiesa Madre, già
tenuta lo scorso anno ma con pochissima gente in quanto non inserita
nel programma e in concomitanza
con altre manifestazioni.
• Giorno 16 agosto:
Presentazione della 2° raccolta di
poesie di Giovanni Rainone “La Poesia del cuore”.
• Giorno 18 agosto:
Presentazione della 2° raccolta di
poesie “L’Approdo” di Giovanna Ciarciello.
• Giorno 20:
Proiezione delle foto di Floriano Lapolla commentate dal Prof. Leonardo
De Luca.
Giorno 21:
Presentazione plastico del “Castello
com’era” del dr. Gianluca Veggia
presso la sala consiliare ad ora da
stabilire.
• Giorno 22: Presentazione della
terza raccolta di poesia di Lorenzo
Morra “La rosa e la vita”.
Siete invitati tutti a partecipare.
Il direttore
18
OFFERTE PRO CHIESA AL CONVENTO INCASSATI DAL GIORNALE DA MARZO A GIUGNO 2008
52) Ciarciello Carmine
Prato
t
100,00
53) Ciarciello Marco
Prato
t
50,00
54) Giuliani Massimo
Prato
t
50,00
55) Calitri Michele
Prato
t
50,00
56) Montecalvo Vito
Prato
t
50,00
57) Calitri Joe e Gesualdi Anna
U.S.A.
$
1.000,00
58) Rucci C. e Cagliuli M.C.
Forlì
t
20,00
De Michele Donato
Torino
t
20,00
x S. Giuseppe
A maggio e giugno ’08 sono state versate dallo scrivente al cassiere del Comitato sig. Lino Liscio, per conto del Parroco
Padre Antonio, le somme introitate per il tramite del giornale così come appresso specificate: Euro 2.834,00 con un
assegno - Euro 320,00 in contanti - $. USA 1.000,00 - Euro 1.000, 00 con assegno. Alla data del 20 giugno 2008 le somme
incassate, dal Giornale e Comitato insieme, ammontano a: Euro 25.654,00 e $. 4.855,00 (canadesi + usa + australiani).
I lavori al Convento procedono, e questo è importante. Dopo il fermo invernale i lavori sono ripresi in primavera e,
attualmente, giugno’08, sono giunti alla fase iniziale di copertura del tetto, ovviamente si parla del Convento. Per quanto,
invece, riguarda la chiesa, i lavori avranno inizio nel momento conclusivo del rifacimento del tetto conventuale, presumibilmente
nei prossimi due o tre mesi. Avremo notizie più dettagliate direttamente dall’Arch. Michele De Cotiis che, in una prossima
riunione del Comitato, ci fornirà un progettino di massima sull’intervento alla chiesetta.
Qualcuno ci chiede perché raccogliere e poi spendere tanti fondi per una struttura, pur bella e rifatta che sarà, destinata,
comunque, a rimanere chiusa? Possiamo sin d’ora garantire, con fermezza e certezza, che il santuario della Madonna
del Bosco, bello e rifatto, non rimarrà chiuso…mai più!
Il Comitato ringrazia tutti i 182 compaesani che hanno già dato, qualcuno da più di un anno,un contributo devozionale
verso Madonna del Bosco, ma, ne siamo più che convinti, la Fede dei pannesi è talmente radicata e la devozione per la
nostra Santa Protettrice è talmente forte e sentita che dal prossimo mese di agosto esploderà nella sua massima misura.
Invitiamo, pertanto, i tanti pannesi che sono in attesa di farlo, a inviare il proprio contributo e il proprio segno di devozione.
Grazie a tutti.
Giugno 2008 : lavori in corso d’opera
Un articolo di Antonio Mauriello pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 13.04.08
QUEL RISTORANTE CHIAMATO "DESIDERIO"
Il noto albergo ristorante "Monti
Dauni”, fiore all’occhiello di Panni,
di proprietà del Comune stesso,
inaugurato nell'agosto del '97,
gestito prima da una cooperativa
di Zungoll (A V) , successivamente
da privati di Panni. da più di un
paio di anni non riesce a riaprire
i battenti. Era stato chiuso per dei
lavori di ampliamento. sia per I
posti a sedere che per le camere
d'albergo. Questi lavori, però,
dopo poco tempo iniziati si sono
fermati e non si riesce a venirne
a capo per ricominciare. Il finanziamento di 200.000 euro doveva
essere erogato dalla Provincia di
Foggia,
in
seguito
all'approvazione dei cosiddetti
PRUSST (Programma di riqualificazione urbana), fondi del Mini-
stero delle Infrastrutture e Trasporti, riguardanti finanziamento
per l’anno 2003.
A differenza dei Comuni di Foggia.
Cerignola e San Severo, il Comune d' Panni, avendo subito provveduto a realizzare il progetto
esecutivo. comunicato regolarmente all'UffIcio Tecnico della
ProvIncia. appena saputo
dell'approvazione del finanziamento, provvedeva alla gara
d'appalto, poi aggiudicata ad una
ditta di Bovino, che iniziava subito
il lavoro dopo che l’Ufficio Tecnico
di Panni aveva regolarmente trasmesso gli atti agli uffici competenti della Provincia stessa.
Con stupore ed apprensione,
però, il 15 dicembre 2005 la Provincia di Foggia con nota n. 3261
ad oggetto “PRUSST San Michele Daunia 2000", comunica al
Comune di Panni che la Giunta
Provinciale. con delibera n. 240
del 25.03.2005, aveva revocato
l’assegnazione dei 200.000 euro
al Comune di Panni e, che successivamente, in data
01.12.2005, sempre la stessa
Giunta Provinciale, aveva deciso
di procedere al finanziamento
richiesto, con propri fondi, presi
dal bilancio 2006.
Dopo questa comunicazione. non
si è mai saputo il motivo per il
quale la G.P. aveva revocato questi fondi, e dei 200.000 euro presi
dal bilancio 2006, nessuna traccia. Da quanto trapelato dai meandri della politica, quella somma
sarebbe stata dirottata al Comu-
ne di Ascoli Satriano. Alcuni suggeriscono che si potrebbero
prendere i 200 mila dai fondi destinati a Foggia, Cerignola e San
Severo, naturalmente con la loro
approvazione, in quanto non hanno speso ancora un euro. Il dato
certo è che dopo tre anni dalla
revoca di quella famosa delibera
della Giunta Provinciale, il Comune di Panni ha dovuto liquidare
la ditta appaltatrice che ha eseguito i lavori e poi sospesi, e si
affida alla sensibilità del prossimo
Presidente della Giunta Provinciale di Foggia, che prenda a
cuore questo delicato problema
e lo risolva nel più breve tempo
possibile. Perché questa struttura
è vitale per la piccola comunità
di Panni.
SOLIDARIETA' AL GIORNALE 2008
Il Castello
19
luglio 2008
ITALIA
Panni: A.S.C. Panni - Bianco Giuseppe - Bianco Nicola - Bocchicchio Rosaria – Cagliuli Carlo - Calitri Diego – Calitri Pietro - Carchia Nicola - Ciruolo
Pasquale - “Azienda agricola” Cocciardi Pietro – De Cotiis Amedeo - De Luca/De Cotiis Concetta - De Cotiis Teodoro - De Michele don Michele –
Gesualdi Michele - Gesualdi Rocco - “La locanda di Pan” dei f.lli Rucci – Liscio Gianni - Liscio Nicola - Mansolillo Alfonso – Mansolillo Antonio Mansolillo Francesco - Mauriello Antonio – Mauriello Attilio - Mauriello Flavio - “Minimarket” di Montecalvo A. – Montecalvo Costanzo - “Old Garden”
di Lapolla - “Onoranze funebri” di Mastrangelo - Melchionda Michele - Pan s.r.l. - Procaccini geom. Antonio - Procaccini Franca - Procaccini Giovanna
– Rainone Carlo - Rainone Vito - Roberto Costanzo - Saura Salvatore - Spremulli Alberto
Foggia: Ass.to Cultura Provincia - Antonucci Giovanni – Bianco Francesco - Bocchicchio/Montecalvo – Cacchiotti Pasqualina - Calitri Mario – Calitri
Saverio - Chiappinelli Aldegonda - Chiappinelli Michelino – Ciarciello Giovanna - Cocciardi Antonio – Cocciardi Leone (fu Mimì) - Cotoia Costantino
- Prof. De Luca Leonardo - Dr. De Michele Luigi – De Michele Luigi (fu Emidio) - De Michele Luciana – De Michele Lidia – De Michele Maria (fu Emidio)
- Di Biccari Leonardo - Fam. Gabaldi/De Michele – Lapolla Filomena - Lapolla Giuseppe - Ing. Lapolla Michele – Mansella Pietro - Mansolillo Renato
- Manuppelli Costanzo – Martire Michele – Dr. Mastrangelo Costanzo – Mastrangelo Francesco - Dr. Mastrangelo Giuseppe – Montecalvo Costanzo
- Perulli Anna – dr. Procaccini Vito - Piscopiello dr. Vincenzo - Rainone Angela - Rainone M. Teresa – Rucci M.llo Rucci Francesco – Rucci Giovanna
Rucci dr. Luigi – Scarpiello Iolanda - Senerchia Lillino - Spinapolice Amilcare - Tartarone Larocca M. Lea - Zuzzaro dr. Antonio
Prov. Foggia: Bocchicchio Carmine (Ortanova) - Cacchiotti Carmela (Segezia) – Catri Maria (Trinitapoli) – Chiozzi Luigi (S.Marco. L.) - Cobuzzi Giuseppe
(Segezia) – Labate M. Luigia (Cerignola) - Lapolla Carmine (S.Severo) - “Roluema” di Calitri L. & C. (Segezia) – Sullo Antonio (Castelluccio Sauri) Prato: Bocchicchio Antonio - Bocchicchio Vito (Oste) - Calitri Chiara - Ciarciello Carmine – Ciruolo Anna – Colacone Antonio – Colacone Saverio De Chiara Antonio - De Chiara Costanzo - De Luca Gerardo G. – Del Sonno Giuseppe – Di Rienzo Vito - Lena Assunta - Lepore Angelo – Lepore
Costanza - Liguori Michelangelo – Longo Michele - Masi Zaccari – Melino Maria (Montemurlo) - Montecalvo Michele - Morena Michelino - Panorese
Pasqualina – Rainone Agostina - Rainone Giuseppe – Rainone Michele - Spremulli Anna - Totilo Michelino – Zuccaro Anna
Località varie italiane: Bocchiccio Rosaria (da Osteria Grande) - Bocchicchio Antonio (Osteria G.) – Calitri Giuseppe (Pescara) - Catalano Gianluca
(Suzzara) - Caroli Ciruolo A.M. (Napoli) - Catri Giovanna (Arcene) – Catri Raffaele (Treviglio) – Cesario Vito (Lecce) - Chiappinelli Marco (Pesaro) – Ciruolo
Michele (S:Lazzaro S.) - Colacone Rocco (Cornaredo) - Cocciardi Domenico (Torino) – Cocciardi Felice (Stresa) Cocciardi Mario (Roma) – Cocciardi
Michele (Cascina) – Conversano Domenico (Quarrata) - Cotoia Michele (Occimiano) – Croce Nicolina (Voghera) – Damato Leonardo (Occimiano) - De
Cotiis Antonio (Roma) De Luca Colombo (Roma) – De Luca Filomena (Pescara) – De Luca Giovanni (Occimiano) - De Michele Antonietta (Seveso) De Michele Donato (Torino) – De Michele Donato (Cogliate) - De Michele Giuseppina (Trezzo D.) - De Michele Marta (Termoli) – De Petrucellis Vera
(Napoli) - De Rosa Celestino (Cornaredo) – De Stefano Francesco (Sasso M.) – Di Giovanni Carmine (Seregno) - Di Giovine dr. Giuseppe (Gardone
R.) - Gesualdi Diego (Brescia) – Gesualdi/Del Vicario Angela (Brescia) – Gesualdi Luciano (Occimiano) - Gesualdi Michelino (Beinasco) – Gesualdi Vito
(Casalecchio R.) - Giambelli Rita (Opera) - Ladogana Giuseppe (Brescia) - Lapolla Anna (Piovene R.) - Larocca Antonio (Roma) – Lerra Iole (Milano) Longo Pietro (Salerno) – Longo Rocco (Seveso) - Longo Rosa (Napoli) - Maiello Sullo Luisa (Napoli) – Manserra Nicola (Signa) - Marrella/Petronella
(Pesco S.) – Marrella Cosimo (Fragneto L.) - Mansolillo Maria (Pinerolo) - Manuppelli Donato (Torino) - Marchese Roberto (Trieste) - Mauriello Maddalena
(Taranto) - Meliciani/Barbalato (Roma) - Membrino/Petronella (Savignano scalo) – Montalbetti Liliana (Mercogliano) - Montecalvo Francesco (Zola P.)
– Montecalvo Elsa (Campobasso) - Montecalvo Saveria (Barletta) - Morena Michele (Termoli) - Nardulli Grazia Rosa (Taranto) - Panorese Carla
(Montecatini T.) – Parisano Michele (Laigueglia) - Petronella Giuseppe (Rozzano) - Petronella Nicola – (Bolzano) - Petronella Salvatore (Pescara) –
Procaccini Saverio e Francesco (Paterno D.) - Rainone Dina (Adria) – Rainone Francesco (Modugno) - Rainone Francesco (Roma) - Rainone Giovanni
(Porcia) - Rainone Giovanni (Sandonato)- Rainone Teresa (Brindisi) – Rainone Wanda (Bari) – Rainone Saverio (Arese) - Rainone Vita (Firenze) - Roberto
Antonio (Venegono S.) - Roberto Francescantonio (Bari) – Rucci Cagliuli Carmela (Forlì) - Russo Filomena (Voghera) - Russo Maria (Vaste P.) – Saulino
Bruno (Bra) - Sarni Francesco (Montella) - Sarni Mino (Arma T.) - Sauchelli Filomena (Roma) - Sauchelli Raffaele (Premariacco) - Savella Antonio
(Modugno) - Savella Saverio (Modugno) - Senerchia Alida (Lecce) - Senerchia Giuliano (Treviso) - Spina Ennio (Castenaso) - Sullo Passarelli Lucia
(Susa) - Tavano Antonio (Milano) - Tavano Carmela (Brindisi) - Tavano Giuseppe (Milano) - Tavano Roberto (Milano) - Tofalo Sara (Lavarone) - Valesio
Caterina (Arezzo) - Valesio Michela (Roma) - Valesio M. Rosaria (Capriate S.G.) - Vernetti/Procaccini (Darfo) - Venuto Pasquale (Roma) - Vernetti Anna
Maria (Roma)
ESTERO
Canada - Montreal: Bianco Michele - Bocchicchio Michele – Cacchiotti Antonio - Calitri Francesco – Cobuzzi Carmelo - Cocciardi Alfonso – Colannino
Costanzo - Cotoia Alfonso – De Cotiis Filomena – De Luca Angela - De Luca Antonio – De Luca Franco - De Luca Giovanni - De Luca Maria – De
Luca Michele (al 2009) - De Stefano Domenico – (al 2008) – Del Vicario Concetta – Gesualdi Antonio – Gesualdi Frank – Longo Costanzo – Longo
Donato - Longo Mario e Vito (al 2012) - Melino Donato ( al 2010) - Melino Giovanni (al 2010) – Montecalvo Antonio – Montecalvo Marietta – Morena
Luigi - Morena Rocco - Rainone Antonio (al 2009) – Rainone Costanzo – Rainone Gesualdi Graziella - Rainone Joe – Rainone Santo - Rainone Tony Spremulli Gaetano
Vancouver: Capobianco Angela
Ontario: Cocciardi Giovanni – Liscio Michele - Melino Giovanni (al 2009) – Montecalvo Rocco (al 2009) – Savella Antonio
USA: Bianco Lombardi Elena – Bianco Michelino - Calitri Costanzo - Ciarciello Pietro – Chiola Giuseppina - Ciruolo Saverio – Colannino Tony - Cotoia
Donna - Cotoia Michael – De Luca Donald - De Michele Mario – Juliano Giuliano - Gesualdi Antony – Gesualdi Gerardo - Gesualdi Giovanni – Gesualdi
Graziella – Gesualdi Joe - Gesualdi Maria – Gesualdi Teresa - Lapolla Mike – Longo Nicola – Mauriello Francis - Morese Tina – Paglia Agnese - Paglia
Alfonso – Procaccini Paglia Maria – Peluso Carmelina - Rainone Del Vicario Elvira - Scopelliti Filomena – Spremulli Antony – Spremulli Conti Giovanna
- Tofalo Mike – Zelano Domenico
Australia: Berardi Luigi - Iuliano Giuliano (al 2010) – Meola Carlo - Mosca Luigi – Mosca Michele (al 2011) – Rainone Antonietta (al 2012)
Inghilterra: Colannino Nicola - Mastrangelo Antonio – Morena Alfonso - Morena Costanzo (al 2010)
Germania: Bocchicchio Vito
Argentina : Cacchiotti Anna – Calitri Maria - Capobianco Nelida – Colacone Giovanni – De Chiara Norma - Melino Giovanni (al 2010) – Montecalvo
Michele – Rainone Angela
Brasile: Ferrante Da Silva Carmelinda
Francia: Schiavone Brigida - Schiavone Giovanna
ORARI PER E DA PANNI
• Treni in partenza dalla stazione FS di Foggia per lo scalo di Montaguto-Panni:
- ore 5,52 arrivo allo scalo ore 6,41
- ore 14,03 arrivo allo scalo ore 14,45
- ore 17,00 arrivo allo scalo ore 1 7,49
• Treni in partenza dallo scalo di Montaguto-Panni per Foggia
- ore 6,40 arrivo a Foggia ore 7,33
- ore 15,25 arrivo a Foggia ore 16,08
- ore 21,17 arrivo a Foggia ore 21,54
• Autobus in partenza da Foggia per Panni - ore 12,30 - ore 14,00 - ore 18,50 (arrivi Loc. Taverna)
• Autobus in partenza da Panni per Foggia (partenze Loc. Taverna) - ore 5,35 - ore 6,50 - ore 12,40
• Autobus in partenza da Ariano Irpino per Foggia e da Foggia per Ariano Irpino
tramite lo scalo di Montaguto-Panni (località Schiavone) - SOLO FERIALI
Partenze da Ariano Irpino per Foggia ore: 5,30 – 7,00 – 8,00 – 12,00 – 14,05 – 17,30
Arrivo a Montaguto scalo (Schiavone): ore: 6,00 – 7,30 - 8,30 – 12,30 – 14,35 – 18,00
Partenze da Foggia per Ariano Irpino ore: 7,05 – 10,30 – 12,30 – 14,15 – 16,50 – 19,30
Arrivo a Montaguto scalo (Schiavone): Ore: 8,00 – 11,30 – 13,30 – 15,15 – 17,50 – 20,30
Nessun collegamento a mezzo pulman da Montaguto scalo a Panni.
IL GIORNALE DEI PANNESI
Direttori Responsabili
Michele Campanaro
Pietro De Michele
Collaborazione culturale
Prof. Leonardo De Luca
Corrispondenti da Panni
A. Mauriello - dott. R. Gesualdi
Imp. e stampa: Artigrafiche Di Palma & Romano
Via T. Fiore 32, 34 Foggia -Tel. 0881.745200
Il Castello
GIRANN PE LU PAESE
20
luglio 2008
Finalmente è tornata
La fontana di Sant’Elia
Ricordate che, anni fa, denunciammo un grande scempio perpetrato ai danni
della fontana sulla strada che porta al convento, dove, scellerati e sconsiderati
personaggi, divelsero la icona in pietra raffigurante la Madonna?
Ebbene il 3 giugno è stata riposta un’altra icona in pietra con la Madonna
realizzata, per devozione personale nonché di artista, del nostro riacquisito
compaesano Carlo Croce, tornato dagli USA e ristabilitosi a Panni.
Siamo grati e riconoscenti a Carlo per questa opera e per tutta la sua
dedicazione artistica per il paese.
I lavori di restauro alla fontana di Sant’Elia e del lavatoio sono in corso
d’opera ed in via di ultimazione. Il lavoro preminente fin’ora è stato quello
di pulitura dell’antico e ripristino nelle sua vera bellezza artistica, un ottimo
lavoro che ha riportato le due preziosità pannesi nella loro piena bellezza.
Lu Furn re “Zell”
Sono in corso i lavori di ricostruzione e ripristino dell’antico e noto forno a
legna così detto “re Zell”, in via Niviera. Ancora oggi, passando per via
Niviera, si può sentire l’odore del tanto pane infornato e i famosi ruoti “re
patane cu l’aine” preparati dalle magiche mani delle massaie di quei
tempi…lontani…oppure, hai visto mai, di quelli futuri. Chissà che con la
ricostruzione del forno non si possa riprendere la produzione del pane e dei
ruoti di un tempo…a livello, si fa per dire, artigianale-industriale locale? Se
non viene premuto l’interruttore…la lampada non si accende. Capisci a me?
La fontana-rotonda di via Matteotti al Largo Taverna
“Tu maia ric a me a che serv sta cosa…funzionass almen?” mi apostrofò
un compaesano residente indicandomi la fontana circolare sita in Largo
Taverna. “Nunn’er meglie lu Pulon ca stev prim? Nun se putess restaurà
e remett cum stev na vota?” “Hai pienamente ragione, gli risposi, ti prometto
di fare una foto e mettere questa tua considerazione sul prossimo numero
del giornale”. Fatto!
Li murett nuov a lu chian e a lu castiedd
Discariche…abusive?
NO volontarie! Queste vanno eliminate per il decoro, la decenza e la pulizia
del paese, da qualsiasi causa o responsabili siano state causate.
ULTIMA ORA
Il GAL Meridionale ha approvato il progetto presentato dalla Cooperativa
“La Rosa” per la lavorazione e trasformazione in salsa di pomodori
locali. Avremo pomodori “Made in Panni”? Che ben vengano.