Incontri di Langa, in Langa. Prima parte: Poderi Colla

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Incontri di Langa, in Langa. Prima parte: Poderi Colla
L’ACQUABUONA – 6 LUGLIO 2016
Incontri di Langa, in Langa. Prima parte: Poderi Colla, Boroli, Elvio
Cogno
Di Fernando Pardini
ELVIO COGNO
In località Petorchino, su a Novello, nel bellissimo cascinale di famiglia posto alla sommità del Bricco Ravera, quel
giorno ad accoglierci c’era Nadia Cogno, sensibile quanto temperamentale donna del vino, nonché figlia di Elvio
Cogno, né più né meno uno dei padri putativi della Langa enoica. Per inciso, chi ha avuto il piacere e l’onore di
assaggiare, anche a distanza di decenni, qualche vecchio Barolo anni ’70 e ’80 targato Cogno-Marcarini, esimia cantina
in quel di La Morra, potrà arrivare a comprendere il perché di un epiteto tanto forte. Valter Fissore, marito di Nadia, da
tempo l’anima tecnica dell’azienda, è in giro per il mondo a promuovere i vini. Papà Elvio, quel giorno, stava poco bene.
Non c’era. In realtà non poteva già più permettersi ciò che aveva sempre amato fare: squadrare con curiosità da
apprendista il suo vigneto Ravera, nel comune natìo di Novello, e dispensare consigli preziosi a questa realtà virtuosa
che a partire dal 1990 porta il suo nome.
Ebbene, poche settimane fa Elvio ci ha lasciati. Un vero dispiacere non averlo potuto salutare, quel giorno. Nel piglio
energico della figlia Nadia e nella sapienza enologica di Valter sono riposte le speranze, da tempo ormai fattesi certezze,
per il futuro aziendale. Elvio lo sa e lo sapeva. Ne era felice ed ancora lo è. D’altronde, i vini di Valter e Nadia, nel
rispecchiare fedelmente l’anima e la vocazione del cru di provenienza, con il tempo hanno acquisito una forza
espressiva e uno spessore che solo una (grande) vigna che cresce, con le accresciute consapevolezze, può
generare. La disamina delle ultime annate, nella luce pura di un cielo turchino di Langa, non ha fatto che confermarci
tutto il buono che c’è. Elvio lo sa, e lo sapeva.
Langhe Nascetta del comune di Novello Anas-cëtta 2014
Un vino-vitigno figlio della caparbietà -dote sicuramente appartenente alla genìa dei Cogno-, riportato alla luce nel bel
mezzo di un annunciato oblìo. E’ passato anche del tempo. La nuova annata ce ne offre una rappresentazione meno
“cesellata” del solito, puntando su una maggiore veracità, non priva peraltro di lati attraenti: il giallo acceso annuncia
sentori bucciosi, solari, intensi, di matrice artigiana. La bocca dichiara contrasto, verve e una certa rugosità tattile.
Simpatico quanto umorale, è certamente un bianco più incisivo che elegante.
Dolcetto d’Alba Mandorlo 2014
Netto, preciso, sensuale, levigato, instradato dai sentori di frutti rossi del bosco e viola, ci riserva un gusto succoso e un
buon alito di freschezza. E’ Dolcetto, ineccepibilmente Dolcetto.
Langhe Nebbiolo Montegrilli 2014
Dedicato alla memoria di nonno Eugenio. Disinvolto, floreale, guizzante e godibilissimo, còlto in una versione acida e
spigliata, ecco il nebiulin che non smette di intrigare. E che vorresti sempre al tuo fianco per onorare la
pratica salvifica della condivisione.
Barbera d’Alba Bricco dei Merli 2013
Succosa, vibrante, fresca, soda e flessuosa al contempo, è Barbera-femmina e si beve bene.
Barbaresco Bordini 2012 (nel comune di Neive)
Freschezza ed eleganza maritate in una silhouette profilata, nitida, ben accordata, senza sbavature od incertezze,
godibile e contrastata, dai riflessi agrumati. Solo un po’ stretta e affilata nel finale, dove la grana del tannino e
l’espansione in scala ridotta non sono che la firma di un’annata “selettiva”.
Barolo Cascina Nuova 2011
Dalle vigne più giovani del Ravera. Negli intendimenti della famiglia Cogno il Barolo entry level, l’etichetta che ha il
compito di introdurti nel suo mondo. Insomma, il Barolo didattico (maestro elementare?). Così, nel sottolineare che più di
una volta ha dimostrato in realtà di essere ben altra cosa che non una mera trasposizione scolastica, diciamo che questo
2011 risente assai dell’annata calda, non tanto per temperamento alcolico, comunque ben imbrigliato, quanto per qualità
del tannino. Tanto propositivo e arioso al naso – un’ariosità di spezie e fiori – quanto intransigente nella montata tannica,
ripida e inflessibile.
Barolo Ravera 2011
L’impronta austera, tipica della gioventù, caratterizza un naso fresco la cui introspezione non smette di affascinare,
portandoti il conforto di profumi complessi, svelati in sottotraccia o solo in divenire. Al palato è succoso, reattivo, dal
tannino vivo e al contempo ben integrato. Di questo sorso ne apprezzerai la speciale vibrazione che muove dall’acidità.
E con la vibrazione il rigore, il portamento e l’idea di futuro che riesce a trasmetterti. Non era facile in un’annata così.
Barolo Bricco Pernice 2010
Si sale di tono, ancora. Le uve nebbiolo, sottovarietà Lampia, provengono dalla parcella ritenuta la più elettiva del
Ravera. E si avvalgono qui del contributo di una annata speciale: contrastata, fresca, ricca ma bilanciata. Bella nel
frattempo la purezza del frutto, apprezzabile la chiarezza espositiva, conclamata l’eleganza aromatica. Il gusto è
suadente, carezzevole, equilibrato. Solo un pelo di freno tannico, a volergli fare le pulci, ma ha dalla sua una
naturalezza, una proporzione e una propulsione che non si dimenticano.
Contributi fotografici, nell’ordine: scorcio del vigneto Ravera di proprietà; Nadia Cogno; bottiglie; stoccaggio