Stesura Relazione - Diocesi di San Miniato

Transcript

Stesura Relazione - Diocesi di San Miniato
SCUOLA DIOCESANA DI FORMAZIONE TEOLOGICA
“mons. Carlo Falcini”
___________________________
SEMINARIO INTRODUTTIVO
“Il Catechismo della Chiesa Cattolica”
Indicazioni per la stesura della Relazione
San Miniato, 2009
1. SCOPO DELLA RELAZIONE
La Relazione scritta deve dar prova che lo studente ha acquisito i contenuti essenziali del
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) ed è capace di elaborare una sintesi su un argomento
che gli ha suscitato particolare interesse.
La Relazione sarà di stimolo allo studente anche per apprendere i concetti essenziali della
metodologia di ricerca (citare il pensiero di altri autori, elencare correttamente le fonti e i testi, uso
delle note, suddividere lo scritto secondo criteri logici di contenuto, impostazione grafica dello
scritto, ecc.), concetti che potranno tornare utili nel prosieguo degli studi nonché per la tesina
finale.
2. LUNGHEZZA E MISURA
La Relazione deve essere redatta al computer (mediante l’uso di un normale Elaboratore
Testi, tipo WORD) o dattiloscritta. Le relazioni scritte a penna su fogli a righe sono sconsigliate e
saranno accettate solo se lo studente risulta realmente impossibilitato all’uso di un PC o di una
macchina da scrivere.
Il testo della Relazione deve avere minimo 5 e massimo 15 pagine. Il frontespizio e la
pagina con note e bibliografia non rientrano nel conteggio delle pagine.
Il tipo di carattere deve essere di facile leggibilità e di dimensione non superiore a 12.
Usare fogli formato A4 (quelli normali usati per le fotocopie).
Lasciare liberi 3 cm a sinistra e 2 cm a destra, 3 cm in testa e 2,5 in fondo al foglio (come da
Appendice 2). Tra le righe usare l’interlinea 1,5.
3. DIVISIONE INTERNA
La Relazione dovrà osservare la seguente suddivisione:
1) Un FRONTESPIZIO formale (impostato seguendo l’Appendice 1)
2) Un capitolo di INTRODUZIONE che raccolga le notizie essenziali sul CCC (origine del
testo, chi lo ha promulgato e quando, destinatari e scopo del testo, ecc.).
3) Un capitolo che esponga in maniera chiara e sintetica L’ARGOMENTO scelto, badando di
riportare il punto di vista del CCC e non il proprio.
4) Un capitolo di CONSIDERAZIONI FINALI; questo non è obbligatorio, tuttavia qui lo
studente può esporre brevemente le motivazioni che lo hanno portato alla scelta
dell’argomento .
5) Un eventuale elenco della BIBLIOGRAFIA di testi consultati e delle NOTE, nel caso in cui
non siano state riportate a piè di pagina .
4. CITAZIONI.
Quando si riportano citazioni di un testo biblico, un documento del Papa o dei Concili, un
brano tratto dal libro di un autore, un articolo di una rivista, ecc., occorre osservare alcune regole
fondamentali. Si raccomanda comunque di citare con intelligenza, cercando di prendere di un
autore le frasi che sono più significative.
Esemplifichiamo alcune regole essenziali da osservare:
2
Innanzi tutto se si riporta fedelmente il pensiero di un autore contenuto in un documento,
lo si riporta aprendo le virgolette quando la citazione inizia (“…..) e chiudendole quando finisce
(…...”). Se nel brano si vuol mettere in evidenza una parola o una frase è preferibile usare il
carattere corsivo. Sconsigliato l’uso del sottolineato o del TUTTO MAIUSCOLO. Se si cita un
brano saltando una o alcune frasi, tra un periodo e l’altro inserire le parentesi quadre con puntini
sospensivi […].
Se si fa una citazione breve (diciamo all’incirca di tre righe) si può riportare nel testo con
margini e interlinea richiesti, se si fa una citazione lunga è meglio riportarla con una rientranza di
almeno 2 cm, mantenendo in questo caso l’interlinea singola.
►
Esempio di citazione breve:
Come afferma S.Agostino nelle sue Confessioni, “Eppure l’uomo, una particella del tuo creato vuole
lodarti, […] perché ci hai fatti per te e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te.”
Esempio di citazione lunga:
Il culmine della simbologia nuziale neotestamentaria è rappresentato dal famoso passo di Ef 5 di
importanza fondamentale per la comprensione della visione “sacramentale” del matrimonio cristiano:
[…] Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne; anzi la nutre e la cura, come anche Cristo
fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua
madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; io lo
dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria
moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito. (Ef 5,29-33)
In una ricerca teologica i riferimenti ai testi biblici, a quelli del Concilio Vaticano II o dello
stesso CCC si riportano semplicemente tra parentesi nel testo stesso usando le abbreviazioni
convenzionali.
Ad esempio se si cita tutto il Prologo del Vangelo di Giovanni si scriverà alla fine del
brano: (GV 1, 1-18). Se si cita un brano dal primo paragrafo della Costituzione dogmatica Lumen
Gentium, del Concilio Vaticano II, si riporterà alla fine del brano la sigla: (LG 1).
Se si cita un brano dal CCC si riporterà il n. del paragrafo dal quale è tratto: (CCC n. 1215)
I tesi biblici non si riportano nella Bibliografia, mentre quelli conciliari si riportano
secondo il seguente esempio:
►
- CONCILIO VATICANO II, Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, 21.11.1964.
Quando si cita un brano di un Papa o dei Vescovi, contenuto in testo ufficiale magisteriale
(tipo un’Enciclica, una Lettera Apostolica, un documento di una Conferenza Episcopale, ecc.) si
cita generalmente l’autore, natura e titolo del documento, anno di promulgazione, paragrafo da
cui è tratto il brano. Ad esempio:
►
- BENEDETTO XVI, Lettera Enciclica Deus Caritas Est, 25 dicembre 2005, n. 12
- GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica Familiaris Consortio, 22 novembre 1981, n. 20.
- CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Documento pastorale Evangelizzazione e Sacramento
del Matrimonio, 20 giugno 1975.
3
Quando si riporta il brano di un autore (che sia un santo o un semplice scrittore), si riporta
in nota il testo da cui è tratto riportando nome e cognome (quest’ultimo in maiuscolo), titolo del
libro (in corsivo), casa editrice, città, anno di pubblicazione e numero della pagina in cui si trova il
brano citato. Ad esempio:
►
- S. AGOSTINO, Le Confessioni, Città Nuova, Roma 1971, p. 29.
- Karl RAHNER, Corso fondamentale sulla fede, Edizione Paoline, Alba 1977, p. 256.
Se si riporta il brano di un autore contenuto in un articolo di una rivista si cita l’autore, il
titolo dell’articolo, il titolo della Rivista, il numero e l’annata, le pagine di riferimento.
Se si riporta un testo contenuto in una voce di un Dizionario o di un’Enciclopedia, si
riporta l’autore, titolo della voce tra virgolette, opera da cui è tratta (in corsivo), editore, anno.
Se l’articolo è su un sito web si riporta l’autore, il titolo dell’intervento (se c’è) e l’indirizzo
web del sito.
Ad esempio:
►
- Ferruccio MARZANO, Finanza e agire morale in “Il Regno”, 941 (2004), pp. 99-100.
- Antonio SPADARO s.j., Il fenomeno “Facebook” in “La Civiltà Cattolica”, Quaderno 3806 (2009),
pp. 146-159
- Pierre GRELOT, “Peccato originale” in Grande Dizionario delle Religioni, Cittadella-Piemme 1988.
- Luigi ACCATTOLI, “Bufera lefebvriana: sto con il Papa” su www.luigiaccattoli.it
5. NOTE.
Le note dovrebbero servire soltanto per indicare dove si trovano i brani che abbiamo
citato, parafrasato o usato in qualsiasi altro modo. Le note possono anche segnalare brevemente
aspetti del tema che non saranno sviluppati o problemi che non saranno affrontati e risolti nella
Relazione.
E’ consigliato inserirle a piè di pagina per facilitare maggiormente la lettura.
Per esemplificare, riprendiamo la citazione breve riportata sopra:
Come afferma S.Agostino nelle sue Confessioni, “Eppure l’uomo, una particella del tuo creato vuole lodarti,
[…] perché ci hai fatti per te e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in te.”1
Il testo viene citato per esteso solo la prima volta; se viene ripetuto si riportano soltanto
l’autore, il titolo e soprattutto il numero di pagina da cui si prende la citazione (vedi nota 2)2.
Per ulteriori esempi di corretto uso delle note è sufficiente consultare le pagine del CCC.
6. BIBLIOGRAFIA.
Nella bibliografia, collocata in fondo alla Relazione, si riportano gli eventuali testi
consultati per la stesura, avendo cura di riportare con precisione tutte le informazioni.
I testi possono essere ordinati per ordine alfabetico, per ordine cronologico oppure
suddividendoli per argomenti, secondo come lo studente riterrà più funzionali al tema trattato.
1
2
S. AGOSTINO, Le Confessioni, Città Nuova, Roma 1971, p. 29
S. AGOSTINO, Le Confessioni, p. 150.
4
Se nelle note, come abbiamo visto, si riporta il testo con nome e cognome dell’autore, nella
Bibliografia ricordarsi di mettere invece prima il cognome e poi il nome, proprio per la questione
dell’ordine alfabetico.
5
APPENDICE 1: Esempio di Frontespizio
SCUOLA DIOCESANA DI FORMAZIONE TEOLOGICA
“mons. Carlo Falcini”
I SACRAMENTI DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
NEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
Relazione per il Seminario Introduttivo
Docente: prof. Sandro SPAGLI
Studente: Tizio CAIO.
San Miniato, a.s. 2008-2009.
6
APPENDICE 2:
Esempio di impostazione margini di pagina
3 cm
3 cm
2 cm
2,5 cm
7