Volantino Chiesetta Sant`Adriano

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Volantino Chiesetta Sant`Adriano
Da sottolineare la complessità iconografi­
ca del catino absidale dove, alla più con­
sueta immagine di Cristo in mandorla, si
preferisce la Trinità: Cristo crocifisso sor­
retto alle spalle da Dio Padre e, tra i due, la
colomba dello Spirito Santo, il tutto inseri­
to in una mandorla iridata che racchiude il
gruppo in una sorta di aureola totale.
bambino mostra un uccellino, presagio
del suo destino di crocifisso.
Voltandoci verso la parete sud possiamo no­
tare anzitutto le traccie di una antica porta
d'accesso a lato della quale è ancora pre­
sente un'arcaica acquasantiera ricavata di­
rettamente nello spessore del muro.
AI centro della parete, al livello del pa­
vimento, una scena tratta dalla vita di ~
Gregorio, ci mostra il santo nell'atto di ce­
lebrare la liturgia davanti ad un altare cor­
redato di tutto punto.
A destra, più in alto, altri due personaggi: a
destra S. Bovone, cavaliere convertitosi
alla vita contemplativa e morto a Voghera
di ritorno da un pellegrinaggio presso la
tomba di Pietro; a sinistra S. Tommaso con
la cintola della Vergine, da essa fatta cade­
re dal cielo come prova tangibile della sua
avvenuta assunzione (la reliquia della Ma­
donna della cintola è conservata a Prato).
testo di Marco Ballabio
AlZATE BZ.
I Santi Adriano e Sebastiano. Affresco dell'Abside
Attorno alla mandorla i Tetramorfi, simbo­
li dei quattro evangelisti (Angelo, Leone,
Toro, Aquila) reggono i quattro Vangeli.
Agli angoli del catino i santi Rocco (a sini­
stra) e Sebastiano, tradizionalmente invo­
cati contro la peste.
Sulla parete nord unica superstite è una
preziosissima Madonna del Latte: immagi­
ne raffinata e nobile, non solo negli abiti
tessuti con fili d'oro e ricamati, ma anche
nello sguardo lontano e austero degli oc­
chi di cristallo. Tra le sue braccia, Cristo
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APERTURA CHIESETTA NELLE DOMENICHE ESTIVE dalle 10.00 alle 12.00 - dalle 15.00 alle 18.00
a cura: Comune di Brenna (Co) - Ass . Cultura
Perla isolata e quasi nascosta, ai limiti del
bosco e isolata dagli sguardi dei viandanti,
la chiesa di Sant'Adriano è un gioiello tan­
to piccolo quanto prezioso.
non particolarmente venerato in tutta Ita­
lia.
La chiesa che vediamo oggi è il risultato di
una straordinaria stratificazione di lavori e
interventi realizzati in epoche diverse.
Possiamo tuttavia datare il piccolo oratorio
attuale agli anni tra XI e XII secolo, epoca
in cui le monache benedettine di San Vit­
tore di Meda, divenute proprietarie dell'o­
ratorio di Olgelasca, promossero impor­
tanti lavori di ristrutturazione dell'edificio
pre-esistente, fino alle forme attuali.
L'ubicazione della chiesetta, ancora oggi
isolata ed eccentrica, sarebbe spiegabile
ipotizzando l'edificazione di Sant'Adriano
(e della chiesa precedente all'intervento
delle monache di Meda) sulla struttura di
un tempio pagano. I luoghi di culto paga­
no erano infatti collocati in siti appartati,
periferici e, come in questo caso, bosco­
si (si pensi alla stessa Basilica di Galliano),
a differenza delle chiese cristiane che, al
contrario, sorgeranno nel cuore dei centri
abitati imponendosi come strategici fulcri
urbani.
Altra particolarità che necessita di una
spiegazione è la dedicazione dell'orato­
rio a S. Adriano, cavaliere proveniente da
Nicodemia martirizzato sotto Diocleziano
mediante frantumazione e distacco degli
arti.
Un santo tutt'altro che noto nel territorio
della diocesi milanese e, più in generale,
(Scorcio sud-est dopo il restauro)
La scelta delle monache benedettine di
dedicare l'oratorio a tale personaggio è
certamente dovuta alle fortissime simi­
litudini tra la vicenda di questo martire e
quella di San Vittore, già titolare del mo­
nastero di Meda. Entrambi i santi erano,
secondo la tradizione, nobili cavalieri,
giovani, vissuti in epoca romana, martiri.
Peraltro entrambe le leggende del marti­
rio narrano di acquazzoni miracolosi inter­
venuti ad impedire il totale compimento
delle condanne.
"dell'orante" (frontale con le palme rivolte
all'esterno ).
Interessante il dettaglio delle maniche del­
la tunica preziosamente foderate all'inter­
no, indice della nobiltà del personaggio.
Ancora S. Adriano ricompare poco più a
destra in un'immagine che è, all'opposto,
la più "recente" conservatasi nella chieset­
ta (datata 1497): qui il santo è rappresen­
tato come un giovane biondo posto di tre
quarti, abbigliato con preziosissimi abiti
damascati e una corona di perle sulla te­
sta; spada e stivali speronati ne indicano
inequivocabilmente il rango di cavaliere.
Sono presenti nell'abside anche le imma­
gini di S. Bernardino e, all'estrema destra,
S. Sebastiano con delle frecce in pugno,
riferimento al suo martirio.
L'interno della chiesetta, nella sua sempli­
cità, custodisce testimonianze pittoriche
di estremo interesse, sia dal punto di vista
qualitativo, mostrando un livello di media
tutt'altro che irrilevante, sia dal punto di
vista iconografico, proponendo soluzioni
particolarmente originali.
Nell'abside, proprio dietro l'altare spo­
stato sulla sinistra, l'immagine più antica
conservatasi (inizio secolo XII) raffigura
proprio S. Adriano nella posizione detta
(S. Adriano: particolare affresco dell'abside.)