Abstract_Innocence of wall

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Abstract_Innocence of wall
Simone Gobbo | THE INNOCENCE OF WALL
| Tutor prof. Massimiliano Giberti
THE INNOCENCE OF WALL
L'antitetica neutralità del muro rispetto alla segregazione spaziale.
phd cabdidate: Simone Gobbo
[email protected]
Tutor: prof. Massimiliano Giberti
[email protected]
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Abstract
La ricerca si interessa degli elementi di confine in relazione all'evoluzione storica delle strategie di
controllo e dominio dello spazio. L'obiettivo dello studio è di definire la relazione di fondo tra la
morfologia evolutiva delle architetture di confine e le dinamiche di appropriazione e difesa di un habitat
territoriale. Al cambiamento dei modelli e delle tecniche di aggressione e occupazione corrispondono
elementi e architetture di partizione e difesa. L'architettura si è evoluta indirettamente in funzione delle
necessità e opportunità generate all'interno dei singoli momenti di conflitto: dal limes romano del I°
secolo d.C. finalizzato e conformato in relazione all'impatto e alle tecniche guerra dei barbari, al muro
virtuale dotato di sensori di controllo tra Stati Uniti e Messico progettato in relazione alla possibilità di
movimento e agli strumenti dell'uomo contemporaneo, esiste un racconto complesso di adattamento
continuo tra strumenti di controllo e architettura, tra potere e morfologia spaziale.
L'approccio prevede la costruzione di uno schedario circostanziato degli elementi di confine, un'analisi
oggettiva delle forme, delle caratteristiche e delle performance di queste architetture, il ridisegno e la
raccolta di alcuni parametri di base confrontabili permetteranno di stabilire una tavola periodica degli
elementi, organizzati in tre categorie (partizioni militari, partizioni naturali, partizioni interne), secondo
l'evoluzione cronologica degli strumenti di dominio politico-economico-sociale.
L'analisi pone l'accento sul paradosso degli elementi di confine come antitetica estraneità alle regole
della pianificazione, evidenziando attraverso il raffronto storico-morfologico l'autonomia delle parti
rispetto ai processi di controllo, suggerendo la necessità di elaborare una tassonomia nell'impossibilità di
produrre una visone sintetica, dotata di ordine e gerarchie, preferendo sostanzialmente micronarrazioni
che si concentrano sul piano del particolare, dell'elemento autonomo, mettendo in luce il valore assoluto
degli elementi.
La lettura degli elementi di confine pone in rilievo l'innocenza delle architetture rispetto alle logiche di
controllo sviluppate contestualmente, riflettendo sulla resilienza dello spazio rispetto al fine primigenio,
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mostrando la capacità di queste architetture di estraniarsi da un programma predefinito, sopravvivendo
alle ideologie e al funzionalismo che le ha generate.
La tesi s'interroga sul significato degli elementi di confine all'interno delle strutture di sorveglianza
contemporanee, sulla incongruenza della persistenza del muro come elemento di partizione fisica in
contrasto con i processi decontestuali di controllo remoto dello spazio. Quale è il ruolo delle partizioni
all'interno di una struttura gerarchica apparentemente immateriale? Il controllo, la supremazia sullo
spazio, la sua delimitazione attraverso la forma sembrano incapaci di interrompere il legame arcaico
dell'individuo con l'azione materiale di confinamento. Il tema appare ancora la presenza, la figurazione
degli elementi, l'autonomia e la possibilità di configurarsi come architetture assolute, scollegate
dall'azione di pianificazione territoriale.
The innocence of wall cerca di interpretare l'evoluzione
degli elementi di confine in quanto oggetti
assoluti indifferenti al controllo e alla sintesi urbanistica, elementi neutri, ma non neutrali, epurati da
significati: politici, sociali, religiosi, raccontando e ricercando il processo di assorbimento del significato e
della funzione affidate all'azione originale di segregazione.
Parole chiave
elementi di confine, morfologie del controllo, muri, autonomia, neutralità, assorbimento.
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Indice
•
Cap. 1: The innocence of wall: autonomia e neutralità degli elementi di confine come
componenti antitetiche del processo di segregazione spaziale.
•
Cap. 2: Partizioni militari: evoluzione degli elementi in relazione a supremazia e difesa dello
spazio.
•
Cap. 3: Partizioni naturali: barriere naturali, tecniche e opere di organizzazione del paesaggio.
•
Cap. 4: Partizioni interne: controllare e recludere, decorso degli elementi di segregazione
spaziale individuale.
•
Cap.
5:
Assorbimento:
possibilità
e
ruolo
delle
partizioni
militari
nel
processo
di
decolonizzazione.
•
Cap. 6: Definizione naturale: strategie di confinamento e organizzazione del paesaggio.
•
Cap. 7: Eludere: possibilità e ruolo dello spazio individuale, autonomia e complessità.
•
Allegato: Tavola periodica degli elementi di confine.
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| Tutor prof. Massimiliano Giberti
THE INNOCENCE OF WALL
Cap 1.
The innocence of wall: autonomia e neutralità degli elementi di confine come componenti antitetiche
del processo di segregazione spaziale.
descrizione:
Gli elementi di confine rappresentano la proiezione del potere, del dominio e del controllo
degli individui sullo spazio, elementi neutrali acquistano così significato in funzione del ruolo
primigenio al quale vengono sottoposti. Il significato a sua volta ne definisce un'identità
all'interno di un processo collettivo di trasformazione e percezione ambientale. L'architettura da
elemento neutro diviene oggetto ideologico, abbandonando la dimensione assoluta, la propria
autonomia.
Il primo capitolo introduce la messa in crisi di questa progressione lineare all'interno del
rapporto tra l'architettura degli elementi di confine e logica della supremazia del controllo,
stabilisce le regole di una traslazione laterale rispetto alla lettura del muro come architettura
assoluta. Lo scopo è di fornire l'incipit per una costruzione antitetica finalizzata ad accertare
l'innocenza degli elementi, al fine di poterli riconsiderare come oggetti nuovamente disponibili
all'azione compositiva.
Cap 2.
Partizioni militari: evoluzione degli elementi in relazione a supremazia e difesa dello spazio.
descrizione:
Il capitolo analizza la correlazione tra la progressione del potenziale bellico e l'adattamento
degli elementi di confine, stabilisce un confronto, organizzato cronologicamente, dei casi studio
di architetture militari connesse alle diverse manifestazioni e tecniche di attacco, conquista e
controllo militare dei territori. La ricognizione produce uno studio su molteplici elementi militari
di confine, disposti su un piano teorico comune, estrapolando le architetture militari dal loro
contesto politico, mettendo in evidenza caratteristiche come performance e capacità di
assorbimento e di conversione degli elementi.
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Cap 3.
Partizioni naturali: barriere naturali, tecniche e opere di organizzazione del paesaggio.
descrizione:
Il capitolo raccoglie un'analisi dell'evoluzione dei processi di organizzazione ambientale,
attraverso l'identificazione di alcuni elementi naturali come funzionali alla costruzione di
strutture di protezione e definizione dei segni territoriali. La lettura del paesaggio
contemporaneo, suggerisce una nuova centralità rispetto al ruolo di queste opere
ingegneristiche di prevenzione o riparazione di catastrofi ed eventi naturali. Il racconto
raccoglie diverse tipologie di confini complessi nella transizione instabile tra spazi naturali e
artificiali, tra habitat ad alta densità e aree selvagge.
Cap 4.
Partizioni interne: controllare e recludere, decorso degli elementi di segregazione spaziale individuale.
descrizione:
Il capitolo esplora la relazione, ed il ruolo degli elementi di partizione nel rapporto tra
segregazione spaziale e individuo. Analizza la progressione dei sistemi di interdizione e
controllo della libertà attraverso l'architettura, mettendo in evidenza il paradosso evolutivo tra
percezione dei diritti individuali e possibilità di movimento. I casi studio muovono a partire
dall'architettura della reclusione fino ai moderni sistemi di controllo remoto dell'individuo
all'interno dello spazio.
Cap 5.
Assorbimento: possibilità e ruolo delle partizioni militari nel processo di decolonizzazione..
descrizione:
Il capitolo apre la seconda parte della ricerca, dove viene elaborata un tripartizione speculare ai
tre ambiti di studio degli elementi, si tratta di tre capitoli dedicati alla critica teorica e alla
elaborazione di strategie di ridefinizione degli elementi originali. Nello specifico il testo trova
una sua corrispondenza rispetto alle forme di assorbimento e ricomposizione delle parti di
confinamento militare, discutendo il valore del muro come architettura assoluta a partire dal
processo di decolonizzazione territoriale, stabilendo le possibilità di una rinnovata autonomia.
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Cap 6.
Definizione naturale: strategie di confinamento e organizzazione del paesaggio.
descrizione:
Il capitolo fa riferimento all'analisi sulle barriere naturali e sulle tecniche di organizzazione
territoriale, mirando a discutere la logica e l'articolazione nelle definizione dei limiti naturali,
descrivendo i modelli ecologici di transizione tra artificiale e naturale, utilizzando gli elementi
naturali come materiale utile a ricomporre il progetto del paesaggio, riallacciando il testo alla
teoria dei confini naturali proposta a partire dall'Ottocento.
Cap 7.
Eludere: possibilità e ruolo dello spazio individuale, autonomia e complessità.
descrizione:
Il capitolo chiude la seconda triade e esaurisce la costruzione complementare di ipotesi
teoriche sugli elementi di confine. Nello specifico il testo si occupa di strategie di elusione e
autosegregazione, individuando nella
centralità dell'azione individuale e autonoma rispetto
agli strumenti di controllo una forma di riduzione e superamento dei confini, facendo
riferimento a opere e teorie che hanno fatto dello status di segregazione una condizione di
progetto originale, ribaltando il punto di vista comune rispetto al ruolo delle partizioni spaziali,
amplificando l'eccezionalità dell'autonomia prodotta nel'azione di confinamento.
Allegato
Tavola periodica degli elementi.
descrizione:
Schedario delle architetture di confine, capitolo iconografico con dati e rappresentazione
decontestualizzata degli elementi di confine. Come la tavola periodica degli elementi di
Mendeleev la catalogazione individua famiglie di appartenenza e organizza in funzione delle
possibilità d’interazione degli elementi, rinunciando tuttavia a proporre modelli di strutture
precostituite. Altra analogia è la presenza di spazi vuoti, aggiornabili, offrendo un database
incrementabile, si tratta di un atlante condivisibile utile a sviluppare anche altre ricerche.
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