Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria
Transcript
Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria
Organo Ufficiale Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria ANNO XIV NUMERO UNO GENNAIO-APRILE 2015 in questo numero Periodico quadrimestrale Sped. in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - Filiale di Milano - Aut. Trib. Monza n. 1552 del 13/12/2001 Prevenzione delle infezioni respiratorie: ARIR si rivolge agli utenti. Un importante ambito di intervento del fisioterapista respiratorio Il Direttivo ARIR News dalla European Respiratory Society: Creazione di una task force europea HERMES (Harmonised Education in Respiratory Medicine for European Specialties) per la condivisione del core curriculum del fisioterapista respiratorio in Europa E. Clini, V. Fabbri, M. Paneroni Effetti di un intervento di supplementazione nutrizionale nella riabilitazione di pazienti bpco con sarcopenia: studio ongoing E. Venturelli, C. Lorenzi, M. Ghidoni, N. Kidonias, L. Bortolotti, R. Iattoni, D. Lugli, S. Lucic, F. Prato, N. Ara, E. Clini Sistema EzPAP® vs fisioterapia tradizionale nei soggetti sottoposti a intervento di cardiochirurgia: studio prospettico V. Fassone, D. Scorsone, M. Lazzeri Questo numero ha ricevuto un supporto finanziario da: Vivisol La fisioterapia respiratoria del polmone profondo. Basi meccaniche di un nuovo paradigma (Seconda parte) G. Postiaux Ventiloterapia domiciliare Con oltre 275.000 pazienti serviti ogni giorno in Europa, mkr / Vtdp ubb.it/reV00 .2 0 15 vivisol offre le migliori soluzioni per la terapia domiciliare delle patologie respiratorie. Le tecnologie avanzate proposte da vivisol in esclusiva nazionale garantiscono la massima efficacia della terapia. Astral 100 e 150 – Resmed L’eccellenza nella ventilazione invasiva e non invasiva. CoughAssist E70 – Philips Assistente tosse di ultima generazione. VibraVest – Metek La nuova tecnologia per la mobilizzazione delle secrezioni. Vivisol srl | via Borgazzi, 27 – 20900 Monza (MB) | tel: 039/2396359 | fax: 039/2396392 | [email protected] | www.vivisol.it www.solword.com CHEST Edition ITALY [ ] C H E S T E D I Z I O N E I TA L I A N A | A N N O X V I I | N U M E R O 1 | G E N N A I O - M A R ZO 2 0 1 5 O F F IC I A L P U B L IC AT IO N O F T H E A M E R IC A N C O L L E G E O F C H E S T P H YSIC I A N S Periodico trimestrale Sped. in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - Filiale di Milano - Aut. trib. Monza n. 1566 del 02/01/2002 CHEST Edition ITALY EDITORIAL 1 La dispnea: recenti progressi, nuove prospettive Stefano Marinari TRANSLATING BASIC RESEARCH INTO CLINICAL PRACTICE 28 Terapia personalizzata per il tumore polmonare Andre L. Moreira; Juliana Eng ORIGINAL RESEARCH 4 DIFFUSE LUNG DISEASE L’impatto del tumore polmonare sulla sopravvivenza in pazienti con fibrosi polmonare idiopatica Sara Tomassetti; Christian Gurioli e Coll. CONTEMPORARY REVIEWS IN CRITICAL CARE MEDICINE 12 Cuore polmonare acuto nell’ARDS. Razionale per la protezione del ventricolo destro RECENT ADVANCES IN CHEST MEDICINE 37 Recenti progressi sulla dispnea Donald A. Mahler; Denis E. O’Donnell PULMONARY, CRITICAL CARE, AND SLEEP PEARLS 48 Uomo di 70 anni con ipossia e ipotensione intraoperatorie durante intervento di artroprotesi totale d’anca Mariam A. Alansari; Ahmed A. Abdulmomen Xavier Repessé; Cyril Charron e Coll. CONTEMPORARY REVIEWS IN SLEEP MEDICINE 19 Ipossiemia intermittente e OSA. Risvolti sulle comorbilità Naresh A. Dewan; F. Javier Nieto e Coll. journal.publications.chestnet.org www.chest.it > Per leggere online CHEST Edizione Italiana collegati a www.midiaonline.it Anno VII Numero 27 RESPIRO IoNE, AMbIENtE MAz rIVIstA d’INFor Numero 3 4 Autunno 201 di Trieste RESPIRO Registrazione Tribunale aprile 2014 n. 1274 del 11 strAlE PErIodICo trIME E sAlutE MEDICO PAZIENTE Anno VII Numero 28 Numero 4 Inverno 2014-15 RESPIRO Registrazione Tribunale di Trieste n.1274 del 11 aprile 2014 rIVISTA d’INforMAzIoNe, AMbIeNTe e SAluTe PerIodIco TrIMeSTrAle rIVIStA D’INFor registrazione tribunale n.1274 del 11 aprile di trieste 2014 StrALe gratuita CoPia oMaggio www.respirone ws.it Oxy.gen Una bOlla d’aria tra estetica ed etica Italiani senza fiato, ma non si curano Movimento e non fumare prevengono l’infarto Inquinamento dell’aria: gli esperti lanciano l’allarme Il Tricolore della Salute: olio, acqua e vino auguri di aria pulita Distribuzione Medico e Pazien toria ECG e attività mo Farina e asma rmaci Interazione cibo-fa ssità e speranze E-cig: tra perple leggete online .it respironews e e SALUte PerIoDIco trIme Distribuzione gratuita CoPia oMaggio Distribuzione oMaggio gratuita CoPia ORTO IL BUON RAPP PIA AIUTA LA TERA co te. Mettersi in gio Anno VIII Numero 29 Numero 1 Primavera 2015 mAzIoNe, AmbIeNt Stili di vita FACCIAMO SU L SERIO? L’allenamento migliora la memoria tra gli anzi ani Fibrosi cistica “malatti a fantasma” per gli italiani Stili di vita: poco cibo , tanto movimento Decennale Legge Sirc hia. Una giornata da ricordare Fumo? ma lascia perdere... Sostenere respiro ha valore di impegno sociale e contribuisce alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla prevenzione delle malattie respiratorie www.midiaonline.it www.respironews.it Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 3 SSINESI ALLI – GRAZIA ME GUGLIELMO MEREG E VENTILAZIONA NON INVASIV ieri rm Manuale per infe zione di Casali Con la collabora sella Ratti, Walter zia Colombo, Ros Chetti Zulian, Leti Direttamente a casa tua Acquista online sul sito www.midiaonline.it Midia Edizioni, 2010 64 pagine e 24,00 Disponibile nelle migliori librerie scientifiche Midia srl - Tel. 040 3720456 - Fax 040 3721012 [email protected] - www.midiaonline.it Qualità e Sostenibilità: le sfide per la Pneumologia 4 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 [email protected] Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Anno XIV Gennaio-Aprile 2015 - NUMERO 1 Editor-in-Chief Direttore Responsabile Mara Paneroni Fisioterapista, Lumezzane (BS) Direttore Scientifico Gabriela Ferreyra Fisioterapista, Torino Deputy Editor Simone Gambazza Fisioterapista, Milano Associate Editors Enrico Clini Pneumologo, Modena Vincenzo Squadrone Intensivista, Torino Michele Vitacca Pneumologo, Lumezzane (BS) Editorial Office Giancarlo Garuti Pneumologo, Correggio (RE) Giuseppe Gaudiello Fisioterapista, Milano Maurizio Grandi Pneumologo, Costa Masnaga (CO) Cesare Gregoretti Intensivista, Torino Salvatore Maggiore Intensivista, Roma Sara Mariani Fisioterapista, Milano Lino Nobili Neurologo, Milano Elisa De Mattia Fisioterapista, Milano Giovanni Oliva Fisioterapista, Milano Barbara Garabelli Fisioterapista, Milano Franco Pasqua Pneumologo, Roma Carla Simonelli Fisioterapista, Lumezzane (BS) Vincenzo Patruno Pneumologo, Udine Paolo Banfi Pneumologo, Milano Francesco Blasi Pneumologo, Milano Cesare Braggion Pediatra, Firenze Annalisa Carlucci Pneumologo, Pavia Direzione Redazione Mario Nosotti Chirurgo, Milano Sergio Arlati Intensivista, Milano Spedizione in A.P. 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano Stefano Nava Pneumologo, Bologna Francesco D’Abrosca Fisioterapista, Veruno (NO) Nicolino Ambrosino Pneumologo, Pisa Periodico quadrimestrale Reg. Tribunale di Monza n° 1552 del 13 dicembre 2001 Via F.lli Kennedy, 1L 25080 Mazzano (BS) [email protected] Rita Maria Nobili Psicologa, Milano Roberto Adone Fisiatra, Milano Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Cristina Martorana Fisioterapista, Milano Stefania Brogi Fisioterapista, Pisa Editorial Board Organo Ufficiale Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria Luciana Ptacinski Fisioterapista, Milano Paola Quadrelli Fisioterapista, Massa Mario Ravini Chirurgo, Milano c/o MIDIA Edizioni Progetto Grafico MidiaDesign Grafica e stampa Artestampa srl Galliate Lombardo (VA) Pubblicità e Marketing Midia srl Edizione Midia srl Via Cesare Beccaria, 3 34133 Trieste Tel. +39 040 3720456 Fax +39 040 3721012 [email protected] www.midiaonline.it Elena Repossini Fisioterapista, Busto Arsizio (VA) Luigi Santambrogio Chirurgo, Milano Debora Scorsone Fisioterapista, Genova Maurizio Sommariva Fisioterapista, Milano Piero Ceriana Pneumologo, Pavia Antonio Spanevello Pneumologo, Tradate (VA) Roberto Cosentini Pneumologo, Milano Soo-kyung Strambi Fisioterapista, Pisa Diana Costantini Pediatra, Milano Tartali Chiara Fisioterapista, Verona Erminia D’Amanzio Fisioterapista, Varese Andrea Vianello Pneumologo, Padova Pamela Frigerio Fisioterapista, Milano Elisabetta Zampogna Fisioterapista, Tradate (VA) Questo periodico viene spedito in abbonamento postale Prezzo copia e 10,00 Abbonamento a 3 numeri e 30,00 da versare sul C/C postale n° 34827204 intestato a Midia srl Via Cesare Beccaria, 3 - 34133 Trieste L’abbonamento è gratuito per i soci ARIR. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione di testi e immagini senza il permesso scritto dell’Editore. IL NEBULIZZATORE INTELLIGENTE1 Una tecnologia sempre più all’avanguardia! Grazie alla tecnologia AAD (Adaptive Aerosol Delivery) I-neb si adatta continuamente ai cambiamenti nel pattern respiratorio del paziente affetto da FC e rilascia il nebulizzato solo quando il paziente inspira. Questo elimina la sua dispersione durante l’espirazione. Flusso inalatorio (ml/min) Nei respiri successivi tale tempo viene gradualmente incrementato in funzione della capacità inspiratoria del paziente, cosi da consentire una maggiore erogazione di aerosol5 20 L’intervallo tra la fine della nebulizzazione e il tempo di inalazione target assicura che tutto il nebulizzato raggiunga i polmoni.5 Intervallo di inalazione Tempo di generazione dell’aerosol 1 secondo 0 3 1 2 Tempo (s) + 4 Minore tempo di nebulizzazione:3 3’ Riduzione del tempo di trattamento:4 40-50% 73,3% Elevata compliance:4 7 8 9 0 Punto di estensione del + tempo di inalazione target 1 2 Tempo (s) 3 4 5 1 2 Tempo (s) 3 4 5 + 6 7 8 6 7 8 9 20 0 Semplicità di utilizzo4 97,6% Elevata aderenza al trattamento:2 6 Tempo di inalazione target Vantaggi per il paziente: Maggiore deposizione polmonare:3 5 89% Riferimenti consigliati: 1. Denyer J. et al. The I-neb Adaptative Aerosol Delivery (AAD) System MEDICAMUNDI 2010;54/3:54-58 2. McCormack P et al. A randomised controlled trial of breathing modes for adaptative aerosol delivery in children with cystic fibrosis. Journal Cystic Fibrosis 2011;10(5):343-349 3. Denyer J et al. The Adaptive Aerosol Delivery (AAD) Technology: Past, Present, and Future. Journal of aerosol medicine and pulmonary drug delivery 2010;23(1):S1-S10 4. Denyer J et al. Domiciliary Experience of the Target Inhalation Mode (TIM) Breathing Maneuver in Patients with Cystic Fibrosis. J Aerosol Med Pulm Drug Deliv 2010;23(1):S45-S54 5. Philips Respironics. Clinician’s guide, I-neb Adaptive Aerosol Delivery (AAD) system for Target Inhalation and Tidal Breathing Modes 2011. + 9 Cod. ZPRO066X15B Il paziente inizia usando I-neb in Modalità TIM e inizialmente il tempo di inalazione target è impostato a 2 secondi5 Flusso inalatorio (ml/min) La modalità TIM incoraggia il paziente ad inspirazioni lente e profonde: 20 Flusso inalatorio (ml/min) Il boccaglio TIM (Target Inhalation Mode) aggiunge ulteriori vantaggi.2-4 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Sommario Comunicato del direttivo Prevenzione delle infezioni respiratorie: ARIR si rivolge agli utenti. Un importante ambito di intervento del fisioterapista respiratorio Il Direttivo ARIR . .................................................................................................... 10 Comunicazione European Respiratory Society News dalla European Respiratory Society: Creazione di una task force europea HERMES (Harmonised Education in Respiratory Medicine for European Specialties) per la condivisione del core curriculum del fisioterapista respiratorio in Europa E. Clini, V. Fabbri, M. Paneroni ................................................................................ 12 Lavoro originale Effetti di un intervento di supplementazione nutrizionale nella riabilitazione di pazienti bpco con sarcopenia: studio ongoing E. Venturelli, C. Lorenzi, M. Ghidoni, N. Kidonias, L. Bortolotti, R. Iattoni,D. Lugli, S. Lucic, F. Prato, N. Ara, E. Clini ............................................................................ 14 Sistema EzPAP® vs fisioterapia tradizionale nei soggetti sottoposti a intervento di cardiochirurgia: studio prospettico V. Fassone, D. Scorsone, M. Lazzeri ............................................................................ 23 Contributi La fisioterapia respiratoria del polmone profondo. Basi meccaniche di un nuovo paradigma (Seconda parte) G. Postiaux ............................................................................................................. 29 Eventi ................................................................................................................ 38 Informazioni generali . .............................................................................. 41 Scheda di iscrizione .................................................................................. 42 Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 7 L’EDITORIA DELLE MALATTIE RESPIRATORIE Cultura e Comunicazione R ZO 2015 MERO 1 | GENNA IO-MA IANA | ANNO XVII | NU C H E S T E D I Z I O N E I TA L ] 1 | 2015 Rivista Italiana di Medicina Respiratoria Anno XXI Numero 78 Rivista Italiana di Fisioterapia RESPIRO e Riabilitazione Respiratoria , AmbIeNte tA D’INFormAzIoNe e SALUte rIVIS Anno VIII Numero 29 Numero 1 Primavera 2015 di trieste registrazione tribunale2014 n.1274 del 11 aprile CHEST Edition ITALY E. Clini, azionale C. Barbisan www.midiaonlin e.it atica per i sistemi sanitar ����� i Razionale per la protezione del ventricolo destro Xavier Repessé; Cyril Charron e Coll. IN SLEEP MEDICINE CONTEMPORARY REVIEWS OSA. 19 Ipossiemia intermittente e Risvolti sulle comorbilità Naresh A. Dewan; F. Javier Nieto e Coll. Il Direttivo ARIR AND SLEEP PEARLS PULMONARY, CRITICAL CARE, e 48 Uomo di 70 anni con ipossia ipotensione intraoperatorie durante intervento di artroprotesi totale d’anca Mariam A. Alansari; Ahmed A. Abdulmomen Inspirare ed espirare: di cosa parliamo quando parliamo di disostruzione bronchiale E. Repossini Allenamento intervallare ad alta intensità dei muscoli inspiratori in soggetti BPCO P. Nicoli, F. D’Abrosca Svezzamento dalla cannula tracheale nei soggetti con grave cerebrolesione acquisita: confronto tra letteratura e pratica clinica C. Enrichi, C. Zanetti, M. Sommariva La fisioterapia respiratoria del polmone Basi meccaniche di un nuovo paradigmaprofondo. (Prima parte) G. Postiaux � � � � � � � � � � � � � � � � www.chest.it org journal.publications.chestnet. Questo numero ha ricevuto un supporto finanziario da: ia oMaggio e gratuita CoP IN CRITICAL CONTEMPORARY REVIEWS CARE MEDICINE 12 Cuore polmonare acuto nell’ARDS. Il fisioterapista respiratorio in farmacia MEDICINE RECENT ADVANCES IN CHEST 37 Recenti progressi sulla dispnea Donald A. Mahler; Denis E. O’Donnell Distribuzion M. Malerba, S. Aiolfi, Sara Tomassetti; Christian Gurioli e Coll. Andre L. Moreira; Juliana Eng - Aut. Trib. Monza n. 1552 del 13/12/2001 E. Clini, A. Sacch etta, R. Frediani, C. Brusc helli ▶ Commenti della letteratura intern M. Vitacca ▶ I costi dei nuovi farmaci: la sfida dramm L’impatto del tumore polmonare sulla sopravvivenza in pazienti con fibrosi polmonare idiopatica polmonare - legge 662/96 - Filiale di Milano approccio clinico ORIGINAL RESEARCH 4 DIFFUSE LUNG DISEASE in questo numero INTO CLINICAL TRANSLATING BASIC RESEARCH PRACTICE il tumore 28 Terapia personalizzata per in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B Totar V. Donizetti ▶ Io a Firenze c’ero - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - R.G. Carbone, M.C. ▶ Non laviamocene le manio llo potrebbe aiutar e? Stefano Marinari Periodico quadrimestrale Sped. 1566 del 02/01/2002 Ro A. Potena nuove prospettive Periodico trimestrale Sped. in A.P. 45% IN questo NuMe ▶ La Pneumologia e il basket: il mode ▶ Fibrosi Polmonare Idiopatica: un EDITORIAL 1 La dispnea: recenti progressi, all’ATS 2015 Filiale di Milano - Aut. trib. Monza n. Vi aspetto a Denver, Stili di vita L SERIO? FACCIAMO SU anziani ra la memoria tra gli L’allenamento miglio italiani ttia fantasma” per gli Fibrosi cistica “mala tanto movimento cibo, poco vita: di Stili da ricordare ta giorna Una a. Decennale Legge Sirchi ALe PerIoDIco trImeStr t www.respironews.i ANNO XIII NUMERO TRE SETTEMBRE-DICEMBRE 2014 - Aut. trib. Monza - Filiale di Milano - legge 662/96 2 comma 20/B in A.P. 45% - art. Periodico trimestr ale Sped. NS E G E O F C H E S T P H YSIC I A O F T H E A M E R IC A N C O L L O F F IC I A L P U B L IC AT IO N Organo Ufficiale Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria n. 1116 del 2/10/95 PNEUMORAM ISSN 1970-492 5 A [ Fumo? ma lascia perdere... Vivisol Tel. +39 040 3720456 - [email protected] - www.midiaonline.it ARIR Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria Sede A.O. Ospedale Niguarda Ca’Granda c/o Unità Spinale P.zza Ospedale Maggiore, 3 20162 Milano Segreteria c/o Anna Brivio Via Abetone, 14 - Milano Cell.: 347 8044525 Fax: 02 700557594 E-mail: [email protected] Sito: www.arirassociazione.org Consiglio direttivo Presidente Marta Lazzeri Vice Presidente Andrea Lanza Segretario Anna Brivio Tesoriere Alessia Colombo Consiglieri Francesco D’Abrosca Simone Gambazza Giuseppe Gaudiello Giancarlo Piaggi Emilia Privitera Sergio Zuffo DALLO STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE Art. 1È costituita l’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (A.R.I.R.). Art. 3L’Associazione non ha finalità di lucro e intende promuovere la prevenzione e la riabilitazione delle patologie respiratorie. Per il conseguimento dei suoi scopi l’Associazione concorre a: • diffondere in campo clinico, terapeutico e home care, la pratica della fisioterapia e riabilitazione respiratoria; • organizzare la formazione, l’aggiornamento, il coordinamento, la promozione dello sviluppo professionale dei fisioterapisti con specifiche competenze in ambito respiratorio; • sostenere in campo scientifico e sociale l’educazione e l’igiene respiratoria; • promuovere la ricerca scientifica nel campo della fisioterapia e della riabilitazione respiratoria. Art. 4Sono soci le persone e gli enti che verranno ammessi dal Consiglio e che verseranno la quota di Associazione. Art. 5I soci si dividono in quattro categorie: a – Soci fondatori, b – Soci ordinari, c – Soci sostenitori, d – Soci onorari. Sono Soci fondatori coloro che hanno sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione e coloro ai quali, pur non avendo sottoscritto l’atto costitutivo, sia attribuita dal Consiglio tale qualifica Sono Soci ordinari i fisioterapisti accettati dal Consiglio direttivo e che versano annualmente la quota associativa stabilita. Sono Soci sostenitori persone fisiche o giuridiche che, intendono soste nere gli scopi che l’Associazione si prefigge Sono Soci onorari le persone e gli enti ai quali il Direttivo attribuisce tale qualifica, ritenendole in grado, per qualità, titoli o attività, di dare all’Associazione un contributo di opera o di prestigio. Art. 6L’Associazione trae i mezzi per conseguire i propri scopi dai contributi dei soci e da ogni altro provento che le affluisca. Art. 9 I soci hanno diritto: • di partecipare alle assemblee, • di usufruire del materiale tecnico e didattico dell’Associazione, così come, in via prioritaria, di beneficiare delle iniziative promosse dall’Associazione, • di essere informati sulle attività in essere e allo studio dell’Associazione, • di richiedere all’Associazione, nei limiti degli scopi istituzionali della stessa, collaborazione per la soluzione di problemi concreti, • di richiedere al Consiglio Direttivo o al Presidente di inserire problemi di carattere generale all’ordine del giorno della successiva assemblea, • di richiedere al Presidente, in casi di estrema urgenza ed importanza, la convocazione di un’assemblea straordinaria per la trattazione di problemi di carattere generale. Detta richiesta dovrà essere sottoscritta da almeno il 10% dei soci iscritti. Consiglieri Onorari Roberto Adone Andrea Bellone Italo Brambilla Giovanni Oliva Commissione Scientifica Paolo Banfi Cesare Braggion Luigi Olper Luciana Ptacinsky Elena Repossini Elisabetta Roma Antonella Sanniti Maurizio Sommariva ISCRIZIONE ALL’ASSOCIAZIONE Ora anche online! Iscrizione all’Associazione ARIR: e 55,00. Iscrizione congiunta ARIR-AIPO: e 75,00. Iscrizione per i soci AIFI: e 45,00 Può essere effettuato tramite bonifico bancario o versamento su conto corrente postale a favore di ARIR, specificando nome e causale Banca Prossima IBAN IT64S0335901600100000121463 Nota bene: L’iscrizione congiunta non consente di usufruire di tutte le prerogative derivate dall’iscrizione all’AIPO; per ulteriori dettagli consultare i siti www.arirassociazione.org o www.aiponet.it Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 9 comunicato del direttivo Prevenzione delle infezioni respiratorie: ARIR si rivolge agli utenti Un importante ambito di intervento del fisioterapista respiratorio Il 25 febbraio ARIR, in collaborazione con Oxy.gen, ha tenuto una serata informativa sui lavaggi nasali “Impariamo a tenere pulito il naso dei nostri bambini”. Relatori la prof.ssa Paola Marchisio e le fisioterapiste Anna Brivio e Alessia Colombo. L’iniziativa è stata rivolta alla popolazione: erano presenti genitori, nonni e insegnanti ed ha riscosso una buona partecipazione da parte del pubblico presente. È stata realizzata presso Oxy.gen, una struttura, a forma di bolla d’aria nata da un’idea del gruppo Zambon situata nell’area del parco Nord di Milano, che ospita attività culturali e formative legate alla “respirazione del corpo umano e dell’ambiente” [1]. a | 2007 | ANNO IX CHEST Edizione Italian na CHEST Edizione Italia SUPPLEMENTO DI .it chest www. Edizione Italian Pulmonology Critical Care CHEST ® spiratoria Riabilitazione Re sed iunte Evidence-Ba Linee Guida Cong ge of lle Co can eri Am Clinical Practice ion American Associat Chest Physicians/ ary on lm Pu d an r of Cardiovascula Rehabilitation Sleep Medicine Direttamente a casa tua Acquista online sul sito www.midiaonline.it Midia Edizioni, 2007 48 pagine e 25,00 Thoracic Surgery y Cardiorespirator Interactions Disponibile nelle migliori librerie scientifiche and related disciplines OlI dA CHEST SElEzIONE dI ArTIC MIDIA Edizioni ,1 Via Santa Maddalena 20052 Monza (MI) www.midiaonline.it l.org www.chestjourna 10 Ogni anno le infezioni respiratorie colpiscono milioni di italiani e l’età pediatrica risulta essere la più colpita [2], costituiscono ancora oggi una delle principali cause di mortalità e morbilità e rappresentano una delle principali cause di ricovero ospedaliero [3]. Secondo i dati forniti dall’OMS, nei primi 3 anni di vita infatti i bambini vanno incontro ad almeno 8 episodi di infezioni respiratorie l’anno, numero che scende a 6 se si considerano i bambini dai 3 ai 7 anni; le infezioni respiratorie acute sono responsabili di circa il 20% dei decessi annuali nella popolazione di età inferiore ai 5 anni e di 13 mila ricoveri ospedalieri pediatrici. a Physicians lege of Chest A m e r i c a n Co l cation of the Official publi For specialists in: Perché questa iniziativa? Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Midia srl - Tel. 040 3720456 - Fax 040 3721012 [email protected] - www.midiaonline.it Le pratiche di igiene nasale, i lavaggi nasali, rappresentano un’importante pratica di prevenzione e di igiene oltre che un valido strumento a supporto delle terapie mediche nel bambino affetto da patologie respiratorie croniche ma anche nel bambino sano. Il naso infatti è la prima struttura che l’aria incontra nell’atto inspiratorio; grazie alla sua particolare conformazione effettua un’importante azione di filtro riscaldamento e umidificazione evitando così che polveri, germi e batteri raggiungano le vie aere inferiori (bronchi, bronchioli e alveoli). Il lavaggio nasale, per la particolare conformazione anatomica oltre che per l’incompleta maturazione dei sistemi di difesa dell’organismo, rappresenta perciò un aspetto importante nella gestione dei lattanti e dei bambini in età prescolare. Questa fondamentale pratica viene però poco utilizzata o molto più frequentemente attuata in maniera non corretta. Da qui l’idea di realizzare un’iniziativa rivolta non a professionisti sanitari ma alla popolazione civile, in uno spazio dedicato alla “cultura del respiro” e promossa presso i nidi e le scuole materne oltre che le farmacie e gli studi dei medici pediatri di libera scelta della zona. Il fisioterapista respiratorio è una tra le figure sanitarie più indicate per istruire i genitori e/o i pazienti, alla corretta esecuzione del lavaggio nasale e permette di rendere un intervento semplice, come il lavaggio nasale, un intervento terapeutico efficace. Questa iniziativa vuole però sottolineare più in generale il ruolo della nostra figura sanitaria nei processi di prevenzione ed educazione sanitaria. Infatti come previsto dal nostro specifico Profilo Professionale, che all’articolo 1 recita così: “...è l’operatore sanitario... che svolge in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita...”, il fisioterapista respiratorio, in virtù con le sue competenze tecnico-professionali e della sua continuità di rapporto con il paziente, è il professionista ideale per la gestione di questi programmi di prevenzione ed educazione nell'ambito delle patologie respiratorie. Il Direttivo ARIR Bibliografia [1] http://oxygen.milano.it/eventi/25-febbraio-impariamo-a-tenere-pulito-il-naso-dei-nostribambini/ [2] The effect of influenza on hospitalizations, outpatient visits, and courses of antibiotics in children.Neuzil KM, Mellen BG, Wright PF, Mitchel EF, Griffin MR. N Engl J Med 2000;342:225231. [3] Clinical characteristics of children with influenza A virus infection requiring hospitalisation Wang YH, Huang YC, Chang LY, Kao HT, Lin PY, Huang CG, Lin TY. J Microbiol Immunol Infect 2003;36:111-116. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 11 comunicazione European Respiratory Society News dalla European Respiratory Society: Creazione di una task force europea HERMES (Harmonised Education in Respiratory Medicine for European Specialties) per la condivisione del core curriculum del fisioterapista respiratorio in Europa a cura del prof. Enrico Clini, Università di Modena-Reggio Emilia redatto con la collaborazione della dott.ssa Valentina Fabbri, FT, Ospedale di Faenza, AUSL della Romagna (Ravenna) e dott.ssa Mara Paneroni, FT, Fondazione Salvatore Maugeri (Lumezzane, BS) Il percorso formativo della Fisioterapia è molto eterogeneo in Europa. In particolare, gli aspetti professionali che riguardano la fisioterapia respiratoria sono ancora molto diversi a seconda delle aree geografiche in relazione al livello e al programma di studi che vengono nei diversi paesi e spesso fra singole università. A titolo di esempio, in Francia la riabilitazione respiratoria è considerata una sub-specialità della terapia fisica ed è regolata dalla Fédération Française des Masseurs Kinésithérapeutes Rééducateurs, tramite un percorso formativo della durata di 4 anni dopo aver conseguito il titolo di base di Fisioterapista. In Germania, dal 2004, è stato istituito un programma pilota di formazione della durata di un anno per lo sviluppo della figura del Fisioterapista Respiratorio aperto a infermieri e fisioterapisti, con lo scopo di migliorare la qualità del servizio offerto al paziente con problematiche respiratorie. Anche nel Regno Unito il Fisioterapista Respiratorio non è una professione specifica riconosciuta, tuttavia esiste un percorso di specializzazione a disposizione di medici, infermieri, fisioterapisti e terapisti occupazionali; in particolare per i fisioterapisti è riconosciuta una formazione avanzata in campo respiratorio. La formazione del fisioterapista può o perseguire un diploma (due anni) o una Laurea (quattro anni) conseguita tramite un’istituzione post-secondaria accreditata. Nel primo caso si acquisisce il titolo di Diploma of Heigher Education in Respiratory Care o Respiratory Disease Management, mentre nel secondo si ottiene la Laurea in Fisiologia Clinica, alla quale può essere associata una specializzazione in Fisiologia Respiratoria. Oltre al Diploma e alla Laurea sono disponibili Master in Respiratory Care, Respiratory Disease Management, cardiologia avanzata e fisiologia clinica respiratoria. In Italia la formazione di base del Fisioterapista è poco specialistica ed è orientata principalmente sulla branca ortopedica e neuromotoria della riabilitazione. Al termine dei 3 anni previsti dal Corso di Laurea, il Fisioterapista viene ritenuto idoneo a lavorare in qualsiasi campo della riabilitazione e, nella maggior parte dei casi, la formazione in Riabilitazione Respiratoria viene acquisita con l’esperienza lavorativa e/o frequentando a titolo personale 12 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 corsi di aggiornamento o il Master in Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria [1]. Questa eterogeneità rende difficile lo scambio culturale e lavorativo di questi professionisti sanitari che operano in aree diverse, e rende complicato per i pazienti, i fornitori di servizi sanitari ed i politici conoscere quali siano le reali competenze dei fisioterapisti respiratori.Questo spesso comporta una sottostima della competenza della fisioterapia respiratoria che si suppone venga esercitata ad un livello spesso molto inferiore rispetto alle reali potenzialità e necessità per la popolazione dei pazienti. In particolare nella realtà italiana, già un’indagine condotta dalla Associazione Riabilitatori della Insufficienza Respiratoria (ARIR) nel 2003 rilevava che il 40% dei fisioterapisti presenti in circa 1650 ospedali (pari al 90% degli Ospedali italiani) si occupava anche di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria, operando principalmente in Terapia Intensiva (14%), Pneumologia (19%), Degenza Riabilitativa (20%), Chirurgia (20%) e altri reparti (22%). Se le attività svolte con maggiore frequenza erano per lo più generiche, una minor percentuale di fisioterapisti dichiarava di dedicarsi ad attività più specifiche, come lo svezzamento dalla Ventilazione Meccanica (26%), la Bronco-aspirazione (20%), la Ventilazione Meccanica Non Invasiva (15%) [2]. È quindi nell’interesse dei fisioterapisti respiratori, degli operatori sanitari e dei pazienti che venga stilata una lista di competenze specifiche per il fisioterapista respiratorio, e che sia condivisa dagli esperti del settore. In questo numero della rivista, ARIR si fa portavoce della attività in fase di sviluppo presso la European Respiratory Society (ERS) che, insieme ad altre parti interessate come la European Respiratory Care Association (ERCA) ed esperti di singoli paesi europei, hanno deciso di individuare i contenuti considerati essenziali all’interno di un programma di formazione post-laurea di Fisioterapia respiratoria, suddividendoli in moduli per pazienti adulti e pediatrici. Tali contenuti essenziali sono stati definiti mediante consenso da più di 150 esperti in tutto il mondo e sono ora disponibili online sul sito http://ow.ly/zYkOD insieme ad un documento di presentazione del lavoro già pubblicato (http://breathe.ersjournals.com/content/10/3/220.full) [3,4]. La task force HERMES dei fisioterapisti respiratori dell’ERS, così come ARIR, ritiene che questo sia un importante lavoro per gli educatori coinvolti nella formazione del professionista che si occupa di fisioterapia e riabilitazione respiratoria. Il documento finale che scaturirà da questo processo di condivisione genererà la possibilità di accedere ad un percorso internazionale che certificherà il curriculum dettagliato del professionista, nonché l’apprendimento di contenuti predefiniti mediante un percorso strutturato di insegnamento e valutazione. Si spera che attraverso la definizione del core competence e la possibilità di accedere ad una certificazione internazionale, i fisioterapisti respiratori europei avranno la possibilità di muoversi con facilità oltre i propri confini e che tale strumento possa diventare per i responsabili amministrativi e politici uno standard di qualità obiettivo per l’accreditamento professionale specifico. Bibliografia [1] w ww.physio-europe.org/index.php?action = 127 [2] www.arirassociazione.org [3] P itta F, Mitchell S, Chatwin M, Clini EM, Emtner M, Gosselink R, Grant K, Inal-Ince D, Lewko A, Oberwaldner B, et al. 2014. A Core syllabus for post-graduate training in respiratory physiotherapy. Breathe 10(3):221-228. [4] Troosters T, Pitta F, Oberwaldner B, Lewko A, Inal-Ince D, Grant K, Gosselink R, Burtin C, Emtner M, Clini E, Chatwin M, Mitchell S, et al. Development of a syllabus for postgraduate respiratory physiotherapy education: the Respiratory Physiotherapy HERMES project. ERJ [In Press]. Ringraziamenti ERS Respiratory Physiotherapy Task force members (syllabus development): Thierry Troosters, Fabio Pitta, Agnieszka Lewko, Beatrice Oberwaldner, Deniz Inal-Ince, Enrico Clini, Johanna Williams, Kathleen Grant, Michelle Chatwin, Rik Gosselink, Margareta Emtner. Questa comunicazione è stata sviluppata con l’approvazione dell’ERS respiratory physiotherapy HERMES task force. ERS non si assume alcuna responsabilità per le informazioni fornite in questo articolo. L’EDITORIA DELLE MALATTIE RESPIRATORIE Cultura e Comunicazione R ZO 2015 MERO 1 | GENNA IO-MA IANA | ANNO XVII | NU C H E S T E D I Z I O N E I TA L ] 1 | 2015 Rivista Italiana di Medicina Respiratoria Anno XXI Numero 78 te , AmbIeNte e SALU Anno VIII Numero 29 Numero 1 Primavera 2015 di trieste registrazione tribunale2014 n.1274 del 11 aprile ALe PerIoDIco trImeStr zIoNe rIVIStA D’INFormA t www.respironews.i www.midiaonlin e.it Razionale per la protezione del ventricolo destro Xavier Repessé; Cyril Charron e Coll. IN SLEEP MEDICINE CONTEMPORARY REVIEWS OSA. 19 Ipossiemia intermittente e Risvolti sulle comorbilità Naresh A. Dewan; F. Javier Nieto e Coll. Il Direttivo ARIR AND SLEEP PEARLS PULMONARY, CRITICAL CARE, e 48 Uomo di 70 anni con ipossia ipotensione intraoperatorie durante intervento di artroprotesi totale d’anca Mariam A. Alansari; Ahmed A. Abdulmomen Inspirare ed espirare: di cosa parliamo quando parliamo di disostruzione bronchiale E. Repossini Allenamento intervallare ad alta intensità dei muscoli inspiratori in soggetti BPCO P. Nicoli, F. D’Abrosca Svezzamento dalla cannula tracheale nei soggetti con grave cerebrolesione acquisita: confronto tra letteratura e pratica clinica C. Enrichi, C. Zanetti, M. Sommariva La fisioterapia respiratoria del polmone Basi meccaniche di un nuovo paradigmaprofondo. (Prima parte) � � � � � � � � � � � � � � � � www.chest.it org journal.publications.chestnet. G. Postiaux Questo numero ha ricevuto un supporto finanziario da: ia oMaggio e gratuita CoP IN CRITICAL CONTEMPORARY REVIEWS CARE MEDICINE 12 Cuore polmonare acuto nell’ARDS. Il fisioterapista respiratorio in farmacia MEDICINE RECENT ADVANCES IN CHEST 37 Recenti progressi sulla dispnea Donald A. Mahler; Denis E. O’Donnell Distribuzion Sara Tomassetti; Christian Gurioli e Coll. Andre L. Moreira; Juliana Eng - Aut. Trib. Monza n. 1552 del 13/12/2001 - art. 2 comma 20/B - legge 662/96 - ����� Periodico trimestrale Sped. in A.P. 45% ▶ L’impatto del tumore polmonare sulla sopravvivenza in pazienti con fibrosi polmonare idiopatica polmonare in A.P. 45% - art. 2 comma 20/B ▶ ORIGINAL RESEARCH 4 DIFFUSE LUNG DISEASE in questo numero INTO CLINICAL TRANSLATING BASIC RESEARCH PRACTICE il tumore 28 Terapia personalizzata per Periodico quadrimestrale Sped. Ro llo potrebbe aiutar A. Potena e? Fibrosi Polmonare Idiopatica: un appro R.G. Carbone, M.C. ccio clinico Totaro Non laviamocene le mani V. Donizetti Io a Firenze c’ero E. Clini, A. Sacch etta, R. Frediani, C. Bruschelli Commenti della lettera M. Malerba, S. Aiolfi, tura internazionale E. Clini, M. Vitacc a I costi dei nuovi farmac i: la sfida dramm C. Barbisan atica per i sistemi sanitar i Stefano Marinari - legge 662/96 - Filiale di Milano nuove prospettive all’ATS 2015 Filiale di Milano - Aut. trib. Monza n. IN questo NuMe EDITORIAL 1 La dispnea: recenti progressi, 1566 del 02/01/2002 - Aut. trib. Monza - Filiale di Milano - legge 662/96 2 comma 20/B in A.P. 45% - art. Periodico trimestr ale Sped. Vi aspetto a Denver, ▶ ▶ Rivista Italiana di Fisioterapia RESPIRO e Riabilitazione Respiratoria ANNO XIII NUMERO TRE SETTEMBRE-DICEMBRE 2014 CHEST Edition ITALY ▶ La Pneumologia e il basket: il mode ▶ NS E G E O F C H E S T P H YSIC I A O F T H E A M E R IC A N C O L L O F F IC I A L P U B L IC AT IO N Organo Ufficiale Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria n. 1116 del 2/10/95 PNEUMORAM ISSN 1970-492 5 A [ Stili di vita L SERIO? FACCIAMO SU anziani ra la memoria tra gli L’allenamento miglio italiani ttia fantasma” per gli Fibrosi cistica “mala ento movim tanto Stili di vita: poco cibo, are a. Una giornata da ricord Decennale Legge Sirchi Fumo? ma lascia perdere... Vivisol Tel. +39 040 3720456 - [email protected] - www.midiaonline.it Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 13 lavoro originale Effetti di un intervento di supplementazione nutrizionale nella riabilitazione di pazienti bpco con sarcopenia: studio ongoing Elena Venturelli, Cristina Lorenzi, Matilde Ghidoni, Nicoletta Kidonias, Lucia Bortolotti, Rita Iattoni,Daniela Lugli, Sasha Lucic, Francesco Prato, Nicoletta Ara Ospedale Villa Pineta, Pavullo n/F (Modena) Enrico Clini Ospedale Villa Pineta, Pavullo n/F (Modena), DU di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto, Università di Modena e Reggio Emilia Riassunto Premessa: La perdita di massa magra (FFM) condiziona negativamente l’aspettativa di vita nei pazienti BPCO. Scopo: Valutare l’efficacia della supplementazione nutrizionale mediante amminoacidi essenziali (EAA) in pazienti BPCO gravi e sarcopenici. Metodi: Abbiamo disegnato uno studio pilota prospettico, randomizzato-controllato della durata di 6 mesi, con l’obiettivo di reclutare pazienti BPCO consecutivamente riferiti al nostro centro. Il confronto è avvenuto tra pazienti che quotidianamente assumevano 8 gr. di EAA (AMINOTROFIC) e un gruppo che riceveva un equivalente dose di placebo (CONTROLLO), tutti ammessi, durante il periodo di studio, ad un programma di riabilitazione. Parametri di funzione respiratoria, antropometria (BMI,FFM,FM), tolleranza allo sforzo (6MWT), qualità di vita (SGRQ, MRC, HADS), marker biochimici da sangue e urine sono stati rilevati nelle fasi di run-in (da T0 a T1), riabilitazione (da T1 a T2), e follow-up (da T2 a T3). Risultati: L’analisi ad interim effettuata in 9 casi completi (5 Intervento, 4 Placebo) mostra una significativa tendenza al miglioramento di FFM, SGRQ e scala HADS-depressione al termine del periodo di studio nei pazienti trattati, ma non nei controlli. Conclusioni: Questi dati parziali suggeriscono che la supplementazione di EAA in pazienti BPCO gravi e sarcopenici produce miglioramento della composizione corporea, a possibile vantaggio del metabolismo muscolare e della percezione del proprio stato di salute. Abstract Background: Loss of fat-free mass (FFM) negatively impacts the life expectance in patients with COPD. Objective: To evaluate the efficacy of essential aminoacids (EAA) as a dietary supplement in severe COPD patients with sarcopenia. Methods: A 6-month pilot trial, with a prospective randomised design, has been performed with the aim to include consecutive COPD patients referred to our centre. Comparison was made between a group of patients taking 8 grams of EAA daily (AMINOTROFIC) and comparable controls assuming an equivalent dose of placebo (CONTROL). All patients performed a standard period of rehabilitation during the study phase. Lung function, anthropometry (BMI,FFM,FM), exercise tolerance (6MWT), quality of life (SGRQ, MRC, HADS), and biomarkers from peripheral blood and urine were assessed during run-in (from T0 to T1), rehabilitation (from T1 to T2), and follow-up (from T2 to T3). Results: Ad interim analysis on 9 completers (5 Intervention, 4 Placebo) shows a significant and positive trend of both FFM, SGRQ and HADS-depression in treated patients, but not in controls. Conclusions: Actual data suggest that EAA supplement intake in severe COPD with sarcopenia may result in improved body composition, possibly ameliorating the individual’s peripheral muscle metabolism and health status. Introduzione La BroncoPneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO) viene ad oggi considerata come la più frequente patologia dell’apparato respiratorio, progressiva e con interessamento sistemico [1]. Tra le manifestazioni sistemiche è frequentemente riscontrabile l’interessamento del sistema muscolo-scheletrico, dove le alterazioni muscolari e la perdita di peso sotto forma di massa magra (Fat Free Mass-FFM) comportano una ridotta capacità funzionale, soprattutto nell’ambito dell’esercizio [2], tale da condizionare l’aspettativa di vita di questi pazienti [3]. Corrispondenza PAROLE CHIAVE Keywords Elena Venturelli Ospedale Privato Accreditato Villa Pineta Via Gaiato, 127 - Pavullo n/F (Modena) [email protected] BPCO, amminoacidi, riabilitazione, sarcopenia, nutrizione. COPD, aminoacids, rehabilitation, sarcopenia, nutrition. 14 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Materiali e metodi Disegno dello studio Il Comitato Etico di riferimento ha approvato lo studio, che è stato condotto secondo i principi della dichiarazione di Helsinki [20]. Lo studio è di tipo prospettico, randomizzato-controllato, a gruppi paralleli in doppio cieco e della durata di 6 mesi, rivolto a pazienti BPCO gravi con sarcopenia che affluivano all’Ospedale Villa Pineta (Pavullo n/F, Sessioni in studio (giorni) 20 70 90 RR { Diversi fattori sono considerati come causa dell’alterazione del metabolismo proteico muscolare presente nei pazienti BPCO: tra questi la sedentarietà [4,5], la malnutrizione [6-8], le conseguenze legate alle alterazioni degli scambi respiratori [9-11], la proteolisi muscolare [12,13], l’uso prolungato di farmaci steroidei [14], il ridotto livello di testosterone e dei fattori di crescita (IGF-1) circolanti, e la presenza abnorme di citochine proinfiammatorie nel sangue [15-17]. La rilevanza del deperimento muscolare nella BPCO e le sue possibili implicazioni terapeutiche sono tuttavia state a lungo sottovalutate; però, più di recente, sono stati proposti diverse strategie terapeutiche basate sulla supplementazione nutrizionale [18] per compensare la sarcopenia/ cachessia e per migliorare la qualità di vita di questi pazienti, pur se tuttora non sono state fornite solide e definitive evidenze a supporto. Tra queste, vi sono studi preliminari che indicano la supplementazione con aminoacidi essenziali (EAA) come un trattamento utile per migliorare il metabolismo muscolare, produrre aumento di peso, massa magra (FFM), e autonomia fisica. Il loro utilizzo e la potenzialità derivano da studi che ne mostrano il ruolo nella regolazione della sintesi proteica, nel metabolismo aerobico e nell’attività degli ormoni anabolizzanti [19]. Obiettivo del nostro studio ongoing, di cui qui presentiamo i dati derivati da una analisi preliminare, è quello di valutare l’efficacia clinica degli EAA assunti quotidianamente in pazienti BPCO riferiti per un trattamento riabilitativo (RR). GRUPPO AMINOTROFIC Selezione ed arruolamento ® GRUPPO CONTROLLO VISITE T0 T1 T2 T3 Figura 1 Tempistica di studio con indicazione dei vari intervalli di tempo fra i controlli previsti. R = randomizzazione; RR = riabilitazione respiratoria; T0-T1 = run-in; T1-T2 = riabilitazione; T2-T3 = follow-up. Modena) per fini riabilitativi. Il confronto si realizza tra un gruppo di pazienti che assumono EAA per tutto il periodo previsto dal protocollo (AMINOTROFIC) e un gruppo di controlli che riceve un equivalente dose di placebo (CONTROLLO); tutti i pazienti dello studio sono ricoverati all’interno della struttura e ammessi ad eseguire un programma di RR ordinaria entro i tempi prestabiliti. L’allocazione nei 2 bracci di studio avviene secondo una lista di randomizzazione con bilanciamento 1:1; la sequenza di random era per blocchi successivi. La Figura 1 mostra il disegno di studio nel dettaglio. Pazienti Ad oggi, sono stati completati 9 casi con grado di malattia grave e molto grave [21], che afferivano nel nostro centro. La diagnosi e la gravità della BPCO era confermata su base clinica e funzionale mediante spirometria completa [22]. Tutti i pazienti avevano un’età > 40 anni, erano in grado di aderire ad un programma riabilitativo, erano affetti da sarcopenia definita dalla presenza di almeno 3 dei seguenti criteri [23]: > Riduzione (D) del peso corporeo in kg ≥ 5% nell’ultimo anno; > Cammino al test dei 6 minuti < 350 metri percorsi e/o Borg-fatica > 5 punti; > M assa magra (FFM) < 16 kg/m2 (uomini) e < 15 kg/m2 (donne); > Massa corporea (BMI) < 21 kg/cm2; > Proteina-C-reattiva (PCR) > 5 mg/L e/o Emoglobina (Hb) < 12 gr/dl e/o Albuminemia < 3,5 gr/dl. Erano esclusi dallo studio i pazienti che riportavano un episodio acuto recente (entro le ultime 4 settimane dall’arruolamento) o instabilità clinica ancora in atto (es. stato setticofebbrile), comorbilità o patologie sistemiche concomitanti gravi (scompenso cardio-circolatorio, malattie metaboliche, disordini gastrointestinali, polineuropatie) che potessero pregiudicare l’assunzione regolare del farmaco (insufficienza renale o epatica) o la effettuazione del periodo di riabilitazione, qualunque condizione neoplastica pregressa o in atto, sesso femminile in età fertile. I criteri di sospensione dello studio (drop-out) erano rappresentati dall’intercorrenza di un peggioramento clinico o dalla comparsa di processi patologici aggiuntivi, dalla alterazione anche temporanea dei parametri di funzionalità renale o epatica, dalla interruzione volontaria del trattamento secondo protocollo sperimentale. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 15 Trattamento nutrizionale e riabilitativo Al gruppo AMINOTROFIC veniva somministrato, un composto a base di EAA (Integratore AMINOTROFIC®) alla posologia di 8 gr. in due somministrazioni giornaliere (mattino e sera) da associare alla dieta abituale e per tutta la durata prevista dallo studio (6 mesi), Il gruppo CONTROLLO assumeva una equivalente dose di placebo nello stesso periodo di osservazione. Durante il periodo di cura riabilitativa della durata di 20 giorni, a tale intervento nutrizionale veniva associato un percorso riabilitativo multidisciplinare centrato su allenamento fisico alla massima intensità sostenibile dei muscoli scheletrici dei 4 arti. Le sedute giornaliere prevedevano nello specifico un allenamento agli arti inferiori mediante cicloergometro a carico incrementale e/o sollevamento di cavigliere di peso crescente, mentre gli arti superiori venivano trattati mediante sollevamento di manubri o polsiere di peso crescente. Obiettivi, misure e tempi Il nostro studio si è posto alcuni obiettivi; tra questi, la variazione della tolleranza allo sforzo fisico misurata mediante test del cammino (6MWT) [24] rappresenta l’obiettivo primario. Sono considerati invece obiettivi secondari la variazione dei seguenti parametri: > Antropometria (Massa-BMI e composizione-FFM/FM corporea bioimpedenziometrica); > Volumi polmonari dinamici e statici (Volume espiratorio forzato nel primo secondo-FEV1, Capacità vitale forzata-FVC, Capacità VitaleCV, Capacità inspiratoria-CI, Volume residuo-VR.); > Scambi gassosi e ossigenazione (PaO2, PaCO2, PaO2/FiO2); > Dispnea (D), Fatica muscolare (F) secondo scala di Borg [25] e saturazione ossiemoglobinica rilevate al termine del 6MWT; > Dispnea cronica secondo scala del Medical Research Council (MRC) [26]; > Qualità di vita percepita secondo questionario specifico (St. George Respiratory Questionnaire-SGRQ) [27]; > Test di ansia e depressione (scala HADS) [28]; > Esami biochimici da sangue periferico (Emocromo, Proteina C reattiva-PCR, Albuminemia-ALB, Creatininemia, Azotemia, Uricemia) e urine (Proteinuria). All’ingresso nello studio i dati demografici completati da anamnesi e valutazione clinica e l’utilizzo eventuale di terapie di supporto (ossigenoterapia) sono stati rilevati per ogni paziente. Tutte le valutazioni sopra elencate sono state effettuate nelle fasi di run-in (dal reclutamento-T0 ai successivi 2 mesi-T1), riabilitazione (da T1 al termine della terapia riabilitativa-T2), Tabella 1 Misurazioni e tempi dello studio. e follow-up (da T2 al termine di ulteriori 3 mesi di osservazione-T3). La Figura 1 illustra il protocollo di studio con indicazione delle fasi previste dal protocollo. La Tabella 1 riporta, invece, il dettaglio delle misure effettuate rispetto a fasi e tempi di studio. Analisi statististica Avendo tale studio finalità esplorativa e mancando dati in letteratura sulla previsione della differenza attesa sull’obiettivo primario a seguito dell’intervento considerato, non è stato possibile eseguire un’analisi di potenza statistica. L’analisi eseguita è di tipo descrittivo ed i risultati ottenuti verranno utilizzati per valutare la fattibilità e l’utilità di un successivo studio su campione attendibile. Sulla base dell’attività svolta di routine nell’ospedale Villa Pineta e del numero di pazienti consecutivi ambulatoriali potenzialmente idonei allo studio (vedi criteri) e reclutabili nel periodo di arruolamento previsto, si è ritenuta realistica l’inclusione di almeno 30 pazienti (15 casi per ogni gruppo di studio). Attualmente, sono pertanto interessati dalla ricerca tutti quei pazienti BPCO che rispettano i criteri di inclusione definiti a priori e che afferiscono presso la struttura ospedaliera in un periodo di durata non inferiore a 12 mesi. I dati raccolti finora sono stati analizzati con pacchetto statistico appropriato e sono presentati come parametri medi (DS) e/o come valori percentuali. L’analisi di confronto fra tempi e gruppi verrà effettuata mediante test per dati appaiati con significatività statistica in caso di p < 0,05. Variabile/Evento T0 T1 T2 T3 Anamnesi e valutazione clinica X X X X Dati antropometrici e demografici X X X X BIOCHIMICA X X X X PFR X X X X Risultati EGA X X X X BIA X X X X 6MWT X X X X MRC X X X X SGRQ X X X X La popolazione oggetto dello studio sin qui condotto è rappresentata complessivamente da 9 pazienti: 5 allocati nel gruppo Aminotrofic e 4 nel gruppo Controllo. Le principali caratteristiche descrittive antropometriche, cliniche e funzionali del campione di pazienti preso in esame e raccolte a T0 sono visibili nella Tabella 2. T0-T1 = run-in; T1-T2 = riabilitazione; T2-T3 = follow-up; PFR = Prove di Funzionalità Respiratoria; EGA = Emogasanalisi Arteriosa; BIA = Composizione corporea (bioimpedenziometria) per rilievo di FM-FFM; 6MWT = Test del cammino sui 6 minuti; MRC = scala Medical Research Council; SGRQ = St. George’s Respiratory Questionnaire. 16 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Tabella 2 Caratteristiche antropometriche cliniche e funzionali dei pazienti arruolati. Variabili Caratteristiche generali Genere Drop out Aminotrofic (n = 5) Controllo (n = 4) p-value 3 (60%) 2 (50%) 0,694 Femmine 2 (40%) 2 (50%) 0,364 Sì 2 1 No 0 0 78 (3,87) 66,25 (11,41) % 80% 50% Peso Kg 54,04 (19,47) 56,85 (12,15) 0,563 BMI Kg/m2 19,71 (5,04) 20,32 (3,22) 0,584 FFM Kg 38,72 (12,11) 41,35 (3,99) 0,481 FM Kg 15,48 (9,16) 15,65 (8,23) 0,679 FEV1 L. 0,70 (0,19) 1,25 (0,78) 0,120 % pred. 33,4 (6,65) 49,5 (28,2) 0,174 L. 1,85 (0,57) 2,54 (1,15) 0,235 % pred. 65,4 (5,7) 81,2 (31,4) 0,208 FEV1/FVC % 39,2 (6,5) 47,5 (11,3) 0,144 CV L. 2,03 (0,74) 2,81 (1,03) 0,201 % pred. 62,0 (10,2) 82,5 (23,4) 0,083 L. 1,52 (0,60) 2,12 (0,81) 0,169 % pred. 59,4 (11,4) 83,2 (23,0) 0,080 L. 6,65 (1,71) 4,60 (0,78) 0,072 % pred. 267,5 (49,8) 215,0 (60,8) 0,160 L. 7,22 (1,75) 5,19 (0,83) 0,089 % pred. 221,5 (30,4) 166,0 (41,8) 0,096 PaO2 mmHg 73,38 (12,06) 68,50 (6,95) 0,347 O2 L./min 1,7 (1,0) 1,3 (1,6) 0,506 27,0 (4,0) 26,0 (5,8) 0,533 46,22 (10,54) 41,65 (6,40) 0,329 pH 7,41 (0,03) 7,40 (0,03) 0,385 SatO2 94,26 (2,24) 93,52 (1,93) 0,429 HCO3 28,96 (4,51) 25,40 (2,29) 0,138 290,0 (87,1) 370,0 (77,4) 0,135 BORG dispnea inizio 1,50 (2,12) 0,00 (0,00) 0,143 BORG dispnea fine 7,00 (2,64) 6,25 (3,09) 0,490 BORG fatica inizio 2,20 (3,49) 0,00 (0,00) 0,176 BORG fatica fine 4,80 (3,70) 4,50 (2,38) 0,620 Sat% inizio 92,6 (3,43) 92,25 (1,50) 0,665 Sat% fine 89,0 (2,16) 91,75 (0,95) 0,052 Sat% nadir 84,2 (2,01) 88,44 (2,60) 0,029 3,0 (0,70) 2,00 (0,00) 0,054 Maschi n (%) Età O2 terapia Composizione corporea bioimpedenziometrica FVC PFR Funzione polmonare IC RV CFR FiO2 EGA PCO2 Funzione generale 6MWD Test funzionale del cammino MRC mmHg mt 0,065 Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 17 Tabella 2 Continua. Qualità di vita Variabili SGRQ Analisi ematochimiche Scala HADS Emocromo Aminotrofic (n = 5) Controllo (n = 4) p-value Sintomi 59,18(18,33) 44,56 (23,49) 0,250 Attività 83,38 (11,02) 57,80 (8,77) 0,015 Impatto 49,44 (18,41) 36,06 (16,22) 0,237 Totale 61,36 (11,90) 44,06 (13,30) 0,098 MM 28,26 (0,68) 25,26 (1,48) 0,388 Depressione 7,60 (3,28) 9,00 (2,64) 0,007 WBC n/mL 7,86 (2,23) 8,07 (2,91) 0,627 LY % 19,22 (7,87) 26,05 (11,73) 0,228 MO % 6,40 (1,40) 7,37 (2,23) 0,312 GR % 74,38 (7,42) 66,57 (13,31) 0,208 RBC n/mL 4,58 (0,47) 4,86 (0,82) 0,378 Hgb g/dL 14,16 (1,69) 14,92 (1,05) 0,319 Hct % 42,34 (5,18) 45,42 (4,69) 0,269 MCV fL 92,08 (3,24) 94,32 (7,50) 0,390 MCH pg 30,82 (1,69) 31,10 (3,43) 0,608 MCHC g/dL 33,48 (0,90) 32,90 (1,22) 0,305 RDW % 14,24 (0,96) 15,97 (2,53) 0,137 Plt n/mL 255,2 (30,9) 190,0 (55,7) 0,060 MPV fL 7,86 (0,99) 8,45 (0,95) 0,277 Pct % 40,95 (91,14) 0,15 (0,03) 0,086 16,18 (0,51) 17,02 (0,87) 0,078 PDW Flogosi Metabolismo PCR mg/dl 0,85 (0,99) 0,42 (0,37) 0,309 ALB g/dl 4,49 (0,40) 4,87 (0,37) 0,133 Creatininemia mg/dl 0,87 (0,13) 0,99 (0,43) 0,386 Azotemia mg/dl 43,34 (13,76) 39,27 (18,66) 0,498 Uricemia mg/dl 4,30 (1,21) 3,42 (0,80) 0,176 BMI = Indice di massa corporea; FFM = massa magra; FM = massa grassa; PFR = Prove di funzionalità respiratoria; FEV1 = Volume espiratorio forzato nel primo secondo; FVC = Capacità vitale forzata; CV = Capacità Vitale; IC = Capacità inspiratoria; RV = Volume residuo; CFR = Capacità funzionale residua; EGA = emogasanalisi arteriosa; PaO2 = pressione parziale arteriosa di ossigeno; O2 = ossigeno; FiO2 = frazione di ossigeno inspirato; PaCO2 = pressione parziale arteriosa di anidride carbonica; SatO2 = Saturazione di ossigeno; HCO3 = bicarbonato; 6MWD = distanza percorsa al test del cammino dei 6 minuti; BORG = punteggio del sintomo secondo scala di Borg; Sat% = saturazione percentuale della emoglobina plasmatica; MRC = scala della dispnea secondo Medical Research Council; SGRQ = qualità di vita percepita secondo questionario specifico; MM = Mini Mental test; WBC = globuli bianchi; LY = linfociti; MO = monociti; GR = granulociti; RBC = globuli rossi; Hgb = emoglobina; Hct = ematocrito; MCV = volume corpuscolare medio; MCH = contenuto medio di emoglobina; MCHC = concentrazione cellulare media di emoglobina; RDW = ampiezza della distribuzione eritrocitaria; Plt = piastrine; MPV = volume medio piastrinico; Pct = piastrinocrito; PDW = ampiezza di distribuzione piastrinica; PCR = proteina C reattiva; ALB = albuminemia. Non si evidenziano differenze significative fra gruppi né in termini di sesso, né di età. Nell’80% dei casi nel gruppo Aminotrofic e nel 50% nel gruppo Controllo vi era indicazione a trattamento con ossigeno terapia domiciliare a lungo termine (OTLT). I casi di drop-out sono stati 2 nel gruppo Aminotrofic e 1 nel gruppo Con18 trollo, sempre legati a intercorrente riacutizzazione che ha richiesto ricovero ospedaliero. La Tabella 2 riporta anche variabili legate alla funzione polmonare (prove di funzionalità respiratoria-PFR ed emogasanalisi-EGA), alla funzione fisica generale (6MWT), alla qualità della vita (SGRQ, MRC), alla valuta- Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 zione psicologica (scala HADS), ed infine alcuni dati biochimici raccolti sul sangue per la valutazione della funzione renale, epatica, ematopoietica e dello stato infiammatorio sistemico. I due campioni di pazienti sin qui arruolati si sono dimostrati omogenei e quindi confrontabili: le uniche dif- A 70,0000 SGRQ sintomi 65,0000 60,0000 55,0000 ♦ ♦ 50,0000 45,0000 40,0000 ♦ 35,0000 30,0000 ♦ 25,0000 20,0000 T0 T1 ♦ Gruppo trattati B 55,0000 50,0000 T2 T3 Gruppo controlli SGRQ impatto ♦ ♦ 45,0000 ♦ ♦ 40,0000 35,0000 30,0000 25,0000 20,0000 T0 T1 ♦ C 65,0000 60,0000 Gruppo trattati T2 T3 Gruppo controlli ferenze statisticamente significative sono emerse per il valore di nadir della saturazione (Sat%nadir) rilevato nel corso del 6MWT (p-value = 0,029), per la categoria attività del SGRQ (p-value = 0,015), e per il punteggio della depressione nel test HADS (p-value = 0,007). Le variazioni osservate per 6MWT, indicatore principale dello studio, non registrano, al momento, differenze significative tra i gruppi. I grafici riportati nelle Figure 2 e 3 mostrano, invece, gli andamenti nel periodo di studio (da T0 a T3) delle misure, fra tutte quelle prese rilevate ai vari tempi, che evidenziano tendenze statistiche nel confronto fra i 2 gruppi di studio: > nelle categorie Sintomi, Impatto e Totale del SGRQ (rispettivamente Figura 2a, 2b, 2c) si evidenzia una tendenza opposta nei due gruppi, in diminuzione (che equivale a miglioramento) nel gruppo AMINOTROFIC ed in aumento (che equivale a peggioramento) nel gruppo CONTROLLO; > la stessa tendenza divergente si riscontra anche per la FEV1 (Figura 3a), per il punteggio della depressione nella scala HADS (Figura 3c), e, soprattutto, per quanto riguarda la FFM (Figura 3b). Al momento, non è stato possibile prendere in considerazione l’andamento osservato per le variabili ematochimiche (vedi Tabella 2), come utile ai fini del confronto fra i gruppi di studio. SGRQ totale ♦ ♦ 55,0000 ♦ 50,0000 ♦ 45,0000 40,0000 35,0000 30,0000 25,0000 T0 T1 ♦ Gruppo trattati T2 T3 Gruppo controlli Figura 2 Andamento nel tempo della scala dei Sintomi (a), Impatto (b) e Totale (c) riferito al St. George’s Respiratory Questionnaire-SGRQ. SGRQ = qualità di vita percepita secondo questionario specifico; T0-T1 = run-in; T1-T2 = riabilitazione; T2-T3 = follow-up. Discussione La provvisoria composizione del campione raccolto non consente ovviamente di delineare un quadro di valore rispetto a quanto misurato osservato e analizzato finora. L’ipotesi di studio prevedeva che il gruppo trattato con EAA mostrasse una migliore risposta dell’outcome primario (6MWT) al termine del periodo di riabilitazione standard e un ridotto declino della capacità funzionale e dei parametri di composizione corporea nel successivo periodo (3 mesi) che segue la fase di intervento riabilitativo effettuato. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 19 A 1,3000 FEV1 (L) 1,2000 ♦ 1,1000 1,0000 0,9000 0,8000 0,7000 ♦ ♦ T0 T1 0,6000 ♦ 0,5000 0,4000 ♦ T2 Gruppo trattati B 55,0000 Gruppo controlli FFM 50,0000 ♦ 45,0000 40,0000 ♦ ♦ ♦ T0 T1 35,0000 30,0000 ♦ T2 Gruppo trattati C 16,0000 T3 Gruppo controlli Depression scale 14,0000 12,0000 10,0000 8,0000 6,0000 ♦ ♦ 4,0000 ♦ ♦ 2,0000 0,0000 T0 T1 ♦ Gruppo trattati T2 T3 Gruppo controlli Figura 3 Andamento nel tempo di FEV1 (a), FFM (b) e dell’indice di Depressione misurato con scala HADS (c). FEV1 = volume espiratorio forzato nel primo secondo; FFM = massa magra; T0-T1 = run-in; T1-T2 = riabilitazione; T2-T3 = follow-up. 20 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Ad oggi, i dati attuali e le ampie variazioni numeriche ottenute sull’indicatore primario (6MWT), non consentono di vedere alcuna differenza a favore dell’intervento con EAA. In relazione a questo indicatore, la previsione di una differenza osservabile fra i gruppi considerati potrebbe rivelarsi corretta non prima del completamento del reclutamento previsto (vedi sezione Materiali e metodi). Differenti risposte sembrano già emergere, invece, per quello che riguarda buona parte degli outcome secondari presi in esame. Le Figure 2 e 3 mostrano infatti comportamenti opposti a seconda del gruppo di studio. Come in parte ci aspettavamo, al termine del trattamento riabilitativo e fino al successivo follow-up a concludere il periodo di studio si assiste ad un peggioramento dei punteggi totale e parziali del questionario SGRQ nel gruppo CONTROLLO. Al contrario i pazienti che hanno assunto EAA (gruppo AMINOTROFIC) mostrano una chiara tendenza al miglioramento degli stessi indicatori e su livelli che si mantengono entro il periodo di studio. Stesso andamento si delinea anche per il punteggio del test HADS per la misura della Depressione. In relazione alla finalità principale dello studio legata al trattamento prolungato con EAA, ci sembra interessante notare l’andamento di FFM nei 2 gruppi. A partire dal termine della riabilitazione (T2) e fino al termine del follow-up (T3) le linee che disegnano le risposte dei due gruppi in studio divergono nettamente a forbice, arrivando a marcare una netta differenza tra il gruppo AMINOTROFIC, che continua a migliorare anche una volta terminato il trattamento riabilitativo, e il gruppo CONTROLLO, che subisce invece un progressivo declino fino ai livelli misurati prima della fase di riabilitazione, e dunque dell’esercizio fisico allenante (T1). Riguardo all’utilizzo specifico di amminoacidi essenziali, questo dato confermerebbe quanto precedentemente osservato da Baldi e colleghi [29] in uno studio pilota su 28 pazienti BPCO che presentavano perdita di peso corporeo superiore al 5% negli ultimi 6 mesi: è stato riscontrato un incremento di peso e FFM ri- spettivamente nel 92% e nel 69% dei pazienti che eseguivano il supplemento nutrizionale (e non nel gruppo di controllo). Risultati simili, sempre a seguito dell’uso di amminoacidi per 3 mesi consecutivi, sono stati ottenuti da Dal Negro et al. [30] su un campione di 26 pazienti con BPCO grave e sarcopenia; ottenevano gli autori hanno qui descritto vantaggi in termini di metabolismo muscolare, stato nutrizionale, ossigenazione ed autonomia fisica. Pertanto, sulla base di quanto preliminarmente da noi osservato, sembrerebbe ricevere ulteriori conferme il concreto effetto che la supplementazione con questi substrati amminoacidici può produrre nei pazienti trattati, ma non nei controlli. Inoltre, come si evince dalla stessa Figura 3b, l’effetto di EAA si delinea proprio nella fase post riabilitativa, che si potrebbe ipotizzare avere molto verosimilmente agito da driver, grazie allo stimolo anaerobico fornito attraverso l’allenamento muscolare. Questo riscontro, benché preliminare, pare confermare anche le conclusioni e le riflessioni più generali contenute in documenti recenti di revisione sistematica [31] o di raccomandazione [18] apparse nella letteratura di riferimento. Fra gli studi che questi documenti hanno preso in esame hanno trovato rilevanza quelli che proponevano una supplementazione nutrizionale combinata all’esercizio fisico (come nel caso del nostro studio) e indicavano la FFM come misura di esito principale. Pur nella convinzione che i benefici della supplementazione nutrizionale vengono ottimizzati e potenziati dalla contemporanea esecuzione di allenamento muscolare terapeutico, gli autori concordano nell’affermare che, fino ad oggi, gli effetti rispettivi della nutrizione e quelli dell’esercizio fisico non sono ancora distinguibili in maniera netta. In questo senso riteniamo dunque che il nostro studio possa fornire un valido spunto di riflessione, in quanto si evidenziano, specie se queste tendenze dovessero essere confermate, alcune chiare differenze tra i risultati ottenuti a seguito di una riabilitazione con allenamento fisico generale e i risultati derivanti invece da una dieta prolungata con supplemento nutrizionale. Soprattutto la durata dello studio (6 mesi) rappresenta un punto di forza rispetto al potenziale effetto legato alla assunzione di EAA. Ciò detto, la previsione dei risultati finali non è tuttavia già desumibile da quanto ottenuto in circa un terzo del campione stimato (vedi sopra), per quanto la opposta tendenza osservato nelle misure mostrate sembra poter confortare sulla previsione legata alla ipotesi di lavoro. Alcuni aspetti certamente utili in una analisi di efficacia sull’utilizzo di questo substrato alimentare non sono peraltro stati presi in considerazione nel nostro progetto. Tra questi, e più rilevante, il potenziale impatto sul decorso di malattia con il rilievo di indicatori surrogati quali le ri-ammissioni in ospedale, e più in generale la frequenza di riacutizzazioni, o anche le più complesse analisi di costo-utilità o di costo-efficacia solitamente applicate per validare nuovi interventi o modalità terapeutiche. Conclusioni Nonostante la natura esplorativa e pilota di questa ricerca indichi la necessità di studi con più ampio progetto e disegno, è possibile che la supplementazione dietetica con EAA in pazienti selezionati con BPCO grave e sarcopenia produca un sensibile miglioramento della massa e composizione corporea, del metabolismo del muscolo periferico, della attività fisica quotidiana, e della percezione del proprio stato di salute. In linea puramente virtuale e in attesa di conoscere i risultati finali di tale ricerca, questa strategia nutrizionale potrebbe dunque proporsi di potenziale utilità pratica per quei pazienti BPCO che, sottoposti a riabilitazione, se ne possano giovare ottimizzandone gli esiti, ma anche in quei casi più gravi che non possono essere sottoposti a riabilitazione attiva o non possono eseguire allenamento fisico a causa della presenza di comorbilità maggiori e sostanzialmente invalidanti. Bibliografia [1] Celli BR et al. Standards for the diagnosis and treatment of patients with COPD: a summary of the ATS/ERS position paper Eur Respir J. 2004;23:932-946. [2] G osselink R, Troosters T, DeCramer M. Peripheral muscle weakness contributes to exercise limitation in COPD. Am J Respir Crit Care Med 1996;153: 976-980. [3] Vestbo J, Prescott E, Almdal T, Dahl M, Nordestgaard BG, Andersen T, Sorensen TI, Lange P. Body mass, fat-free body mass, and prognosis in patients with chronic obstructive pulmonary disease from a random population sample: findings from the Copenhagen City Heart Study. Am J Respir Crit Care Med 2006;173(1):79-83. [4] C asaburi R: Deconditioning. In: Pulmonary Rehabilitation. Edited by Fishman AP. New York: Marcel Dekker. 1996;213-230. [5] C oyle EF, Martin WH, Bloomfield SA, Lowry DH, Holloszy JO: Effects of detraining on responses to submaximal exercise. J Appl Physiol 1985;59:853-859. [6] S chols AMWJ, Soeters PB, Dingemans AMC, Mostert R, Frantzen PJ, Wouters EFM: Prevalence and characteristics of nutritional depletion in patients with stable COPD eligible for pulmonary rehabilitation. Am Rev Respir Dis 1993;147:1151-1156. [7] D onahoe M, Rogers RM, Wilson DO, Pennock BE. Oxygen consumption of the respiratory muscles in normal and in malnourished patients with chronic obstructive pulmonary disease. Am Rev Respir Dis 1989;140:385391. [8] Vermeeren MA, Schols AM, Wouters EF. Effects of an acute exacerbation on nutritional and metabolic profile of patients with COPD. Eur Respir J 1997;10: 2264-2269. [9] M ador MJ, Wendel T, Kufel TJ. Effect of acute hypercapnia on diaphragmatic and limb muscle contractility. Am J Respir Crit Care Med 1997;155:1590-1595. [10] Vianna LG, Koulouris N, Lanigan C, Moxham J. Effect of acute hypercapnia on limb muscle contractility in humans. J Appl Physiol 1990;69:1486-1492. [11] C orbucci GG, Menichetti A, Cogliati A, Ruvolo C: Metabolic aspects of cardiac and skeletal muscle tissues in the condition of hypoxia, ischaemia and reperfusion induced by extracorporeal circulation. Int J Tissue React 1995;17:219-225. [12] R utten EP, Franssen FM, Engelen MP, Wouters EF, Deutz NE, Schols AM.Greater wholebody myofibrillar protein breakdown in cachectic patients with chronic obstructive pulmonar y disease. Am J Clin Nutr 2006;83:829-834. [13] U bhi BK, Riley JH, Shaw PA, Lomas DA, TalSinger R, Macnee W, et al. Metabolic profiling detects biomarkers of protein degradation in COPD patients. Eur Respir J 2012;40(2):345355. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 21 [14] Decramer M, de Bock V, Dom R. Functional and histologic picture of steroid-induced myopathy in chronic obstructive pulmonary disease. American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine 1996;153:19581964. [15] Williamson DL, Kimball SR, Jefferson LS. Acute treatment with TNF-alpha attenuates insulin-stimulated protein synthesis in cultures of C2C12 myotubes through a MEK1sensitive mechanism. Am J Physiol Endocrinol Metab 2005;289:E95-E104. [16] Langen RC, Schols AM, Kelders MC, van der Velden JL, Wouters EF, Janssen-Heininger YM. Muscle wasting and impaired muscle regeneration in a murine model of chronic pulmonary inflammation. Am J Respir Cell Mol Biol 2006;35:689-696. [17] Schols AMWJ, Buurman WA, Staal-van den Brekel AJ, Dentener MA, Wouters EFM. Evidence for a relation between metabolic derangements and increased levels of inflammatory mediators in a subgroup of patients with chronic obstructive pulmonary disease. Thorax 1996;51:819-824. [18] Schols AM, Ferreira IM, Franssen FM, Gosker HR, Janssens W, Muscaritoli M, Pison C, Rutten van Molken M, Slinde F, Steiner MC, Tkacova R, Singh SJ. Nutritional assessment and therapy in COPD: an European Respiratory S ociety sta tement. Eur Respir J 2014;44(6):1504-1520. 22 [19] A quilani R, Zuccarelli GC, Dioguardi FS, Baiardi P, Frustaglia A, Rutili C, Comi E, Catani M, Iadarola P, Viglio S, Barbieri A, D'Agostino L, Verri M, Pasini E, Boschi F. Effects of oral amino acid supplementation on long-termcare-acquired infections in elderly patients. Arch Gerontol Geriatr. 2011;52(3):123-128. [20] World Medical Association Declaration of Helsinki, Ethical Principles for Medical Research involving human subjects. Available from: http://www.wma.net/e/policy/b3.htm [last accessed on 2011 Jun 15]. [21] G lobal Initiative for Chronic Obstructive Pulmonary Disease. Global strategy for the diagnosis, management and prevention of chronic obstructive pulmonary disease: NHLBI/ WHO workshop report, NIH Publication 2701. Bethesda, updated November 2006, http:// www.goldcopd.com [last accessed on 2011 Jan 10]. [22] American Thoracic Society. Definitions and classification of chronic bronchitis, asthma, and pulmonary emphysema: American Thoracic Society. Am Rev Respir Dis 1962;85:762-768. uscaritoli M, Anker SD, Argiles J, Aversa Z, [23] M Bauer JM, Biolo G, Boirie Y, Bosaeus I, Cederholm T, Costelli P, Fearon KC, Laviano A, Maggio M, Rossi Fanelli F, Schneider SM, Schols A, Sieber CC. Consensus definition of sarcopenia, cachexia and pre-cachexia: joint document elaborated by Special Interest Groups (SIG) “cachexia-anorexia in chronic wasting diseases” and “nutrition in geriatrics”. Clin Nutr 2010;29(2):154-159. Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 [24] American Thoracic Society statement: guidelines for the six-minute walk test. Am J Respir Crit Care Med 2002;166:111-117. [25] B org G. Psychophysical basis of perceived exertion. Med Sci Sports Exerc 1992;14:377381. [26] F letcher CM. Standardised questionnaire on respiratory symptoms: a statement prepared and approved by the MRC Committee on the aetiology of chronic bronchitis (MRC breathlessness score). Br Med J 1960;2:1665. [27] C arone M, Bertolotti G, Anchisi F, et al. The St George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ): Italian version. Rassegna Patol App Respir 1999;14:31-37. [28] Z igmond AS, Snaith RP.The hospital anxiety and depression scale. Acta Psychiatr Scand. 1983;67(6):361-370. [29] B aldi S, Aquilani R, Pinna GD, Poggi P, De Martini A, Bruschi C. Fat-free mass change after nutritional rehabilitation in weight losing COPD: role of insulin, C- reactive protein and tissue hypoxia. Int J Chron Obstruct Pulmon Dis 2010;5:29-39. [30] D al Negro RW, Testa A, Aquilani R, Tognella S, Pasini E, Barbieri A, Boschi F. Comprehensive effects of supplemented essential amino acids in patients with severe COPD and sarcopenia. Monaldi Arch Chest Dis 2010;73(1):25-23. [31] F erreira IM, Brooks D, White J, Goldstein R. Nutritional supplementation for stable chronic obstructive pulmonary disease Cochrane Database Syst Rev. 2012;12:CD000998. lavoro originale Sistema EzPAP® vs fisioterapia tradizionale nei soggetti sottoposti a intervento di cardiochirurgia: studio prospettico Valentina Fassone, FT; Debora Scorsone, FT I.R.C.C.S. Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino, IST, Istituto Nazionale per la ricerca sul Cancro, Genova Marta Lazzeri, FT Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare, Azienda Ospedaliera, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano Riassunto Introduzione: La riabilitazione respiratoria è considerata un fondamentale intervento terapeutico non farmacologico nella profilassi e nel trattamento delle complicanze respiratorie dei pazienti sottoposti a interventi cardiochirurgici. Lo scopo di questo lavoro preliminare è stato quello di confrontare l’utilizzo del presidio EzPAP® con le tecniche di disostruzione bronchiale tradizionali, valutando l’introduzione di tale presidio nella gestione del trattamento fisioterapico di soggetti sottoposti ad intervento di cardiochirurgia. Materiali e metodi: 120 pazienti sottoposti a intervento di cardiochirurgia, presentanti due o più fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze respiratorie postoperatorie, sono stati suddivisi in due gruppi di osservazione consecutivi e trattati con il dispositivo EzPAP® utilizzando il protocollo clinico pratico pubblicato da ARIR gruppo Fisioterapia con EzPAP® – F-EzPAP® e con fisioterapia tradizionale consistente in inspirazioni lente prolungate e tosse gruppo Fisioterapia Tradizionale-FT. Gli outcome primari sono stati: il numero di rientri in T.I., il numero di re-intubazioni e il numero di giorni di degenza in ospedale. Gli outcome secondari sono stati: il numero di sedute di fisioterapia, la SpO2 in aria ambiente, la frequenza respiratoria, il punteggio al sit-to-stand 30’ test, il punteggio all’indice di Barthel in quinta giornata postoperatoria. Risultati: Sono state riscontrate differenze significative rispetto al numero di rientri in terapia intensiva e al numero di re-intubazioni, 6 (11,32%) vs 1 (1,72%) (P = 0,02), rispettivamente nel gruppo trattato con FT rispetto a quello trattato con F-EzPAP®. Nessuna variazione significativa è stata evidenziata rispetto alle altre variabili prese in considerazione. Conclusioni: Dallo studio emerge una significativa minore presenza di complicanze respiratorie con una riduzione del numero di rientri in terapia intensiva e di re-intubazioni nei pazienti trattati con il sistema EzPAP® rispetto a quelli sottoposti a FT. Ulteriori studi, randomizzati controllati, sono però necessari per poter confermare questi dati e consentire di individuare quali siano i pazienti che ne possono beneficiare maggiormente. Abstract Background: Respiratory physiotherapy is an important non-pharmacological intervention for respiratory complications in patients undergone to cardiac surgery. The aim of this study was to evaluate the effect of the device EzPAP® on physiotherapy management of patients after cardiac surgery compared to traditional chest physiotherapy. Materials and methods: 120 patients, undergone to cardiac surgery, who presented 2 or more risk factors for the development of postoperative respiratory complications, were treated, in a first group, with traditional chest physiotherapy (slow deep inspirations and cough) and in a second one using EzPAP®, according to the clinical protocol as published by ARIR. The primary outcome were: number of re-admissions in ICU, number of re-intubadtion, total stay in hospital. Secondary outcome were: number of physiotherapy treatments, SpO2, respiratory rate, sit-to-stand 30’ score, Barthel Index score. Results: Significant differences were found as regards the number of re-admissions in ICU and the number of re-intubations, 6 (11,32%) vs 1 (1,72%) (P = 0,02), respectively on traditional physiotherapy group compared to EzPAP® one. No significant changes were found as regards others variables considered. Conclusion: This study shows a smaller impact of respiratory complications with a decrease of number of re-admissions in ICU and re-intubations, in patients treated with EzPAP®, compared to those treated with traditional chest physiotherapy. Randomized controlled trial are mandatory to confirm this data and to identify patients who could take more advantages by this device. Corrispondenza PAROLE CHIAVE Keywords Valentina Fassone [email protected] Ez-PAP, complicanze postoperatorie, cardiochirurgia. Ez-PAP, postoperative complications, cardiac surgery. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 23 Introduzione Le procedure chirurgiche a carico del torace e dell’addome superiore causano un’importante riduzione dei volumi polmonari, in particolare della Capacità Vitale (Vital Capacity, VC) e in misura minore, ma certamente determinante, della Capacità Funzionale Residua (Functional Residual Capacity, FRC). Questi processi possono determinare, soprattutto a carico delle porzioni polmonari declivi, il riassorbimento dei gas alveolari e lo sviluppo di atelettasie con incremento della disomogeneità nella distribuzione di ventilazione e perfusione (V/Q), conseguente ipossiemia arteriosa e ristagno di secrezioni. I principali fattori che determinano una riduzione di FRC sono: la posizione supina, l’anestesia generale, l’uso di farmaci miorilassanti, l’uso della ventilazione a pressione positiva [1]. Un altro fattore eziologico è rappresentato dal Volume di Chiusura (Closing Volume, CV), cioè dal volume polmonare al quale il flusso espiratorio cessa in conseguenza del collasso dinamico delle piccole vie aeree [2]. In condizioni fisiologiche FRC e CV rappresentano rispettivamente il 50 e il 30% circa della Capacità Polmonare Totale (Total Lung Capacity, TLC). Quando FRC si riduce e la CV aumenta, alcune porzioni del polmone sono soggette a una precoce chiusura delle piccole vie aeree con riassorbimento dei gas alveolari e sviluppo di atelettasie. Questo processo provoca un incremento della disomogeneità della distribuzione di ventilazione e perfusione con ipossiemia arteriosa e ristagno di secrezioni, favorendo così lo sviluppo di atelettasie e infezioni del parenchima polmonare. Le alterazioni della funzionalità respiratoria postoperatoria, dopo intervento di chirurgia toracica o addominale alta, sono strettamente legate all’atto chirurgico e pertanto tali alterazioni si manifestano sempre, anche se ovviamente in percentuale e intensità variabile [3]. 24 Quando la durata dell’intervento è protratta (> 3 ore) e/o coesistono altri fattori di rischio per lo sviluppo delle complicanze respiratorie postoperatorie, il recupero spontaneo può non avvenire, le atelettasie postoperatorie possono peggiorare dopo l’estubazione e diventare persistenti causando ripercussioni anche importanti sull’efficienza degli scambi gassosi. L’identificazione dei pazienti a rischio è una fase necessaria per l’attuazione ragionata di strategie di prevenzione e riduzione di questo rischio. Tra i fattori di rischio che dipendono dal paziente, quelli di maggior peso sono l’età, l’appartenenza a una classe dell’American Society of Anesthesiologists (ASA) superiore a II, una dipendenza funzionale definita come l’impossibilità da parte del soggetto di svolgere un’attività della vita quotidiana senza aiuto [4], una broncopneumopatia cronica [5] e un’insufficienza ventricolare sinistra [6]. L’utilizzo della fisioterapia respiratoria nel paziente chirurgico è una pratica consolidata dall’inizio degli anni Sessanta. Tale procedura è applicata in modo profilattico nel periodo perioperatorio per la prevenzione delle complicanze atelettasiche e/o broncopneumoniche, oppure è utilizzata in modo mirato nel periodo postoperatorio per i pazienti che hanno già sviluppato tali complicanze [7]. Benché il beneficio derivante dall’applicazione della fisioterapia respiratoria perioperatoria sia, al momento, non provato, è certo che il paziente chirurgico è altamente esposto allo sviluppo di complicanze respiratorie. Si stima che la chirurgia cardiaca sia gravata da un’incidenza complessiva di atelettasie e polmoniti rispettivamente del 65% e del 3%. Gli obiettivi della fisioterapia respiratoria postoperatoria sono: facilitare la clearance mucociliare (prevenire l’accumulo e/o facilitare la rimozione delle secrezioni bronchiali in eccesso), prevenire la formazione di atelettasie o favorirne la riespansione, migliorare il rapporto ventilazione/ perfusione, migliorare gli scambi gassosi [8]. Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Nel reparto di Cardiochirurgia e Terapia Intensiva Cardiochirurgica dell’IRCC San Martino-IST di Genova il trattamento di fisioterapia respiratoria, basato principalmente su tecniche tradizionali quali Pep Bottle, Espirazioni Toraciche Lente e FET, risulta essere spesso insufficiente per gestire le problematiche respiratorie dei pazienti postoperati. Si è pensato quindi di introdurre il sistema EzPAP® e di verificarne i benefici con uno studio appositamente disegnato. Il device EzPAP® (Smiths Medical ASD Inc. Weston, MA, USA) è un sistema di piccole dimensioni realizzato in materiale plastico che consente l’applicazione di una pressione positiva continua alle vie aeree. Tale dispositivo è in grado di amplificare il flusso proveniente da una fonte di ossigeno e/o aria compressa, integrato dall’aria dell’ambiente. Il dispositivo EzPAP® associa i principi Venturi, Coanda e Bernoulli, in modo da far pervenire al paziente un flusso di gas quattro volte superiore a quello erogato; il suo funzionamento è quindi vincolato all’utilizzo di una fonte di aria o di ossigeno compressi con possibilità di regolare il flusso dei gas da 5 a 15 litri/minuto (la pressione alla fonte, aria compressa o ossigeno, deve essere di circa 3-4 atmosfere, come da specifiche tecniche della ditta costruttrice) ed è in grado di generare valori di pressione che possono arrivare fino a 20 cmH2O. Materiali e metodi Lo studio prospettico non randomizzato è stato condotto presso la divisione di Cardiochirurgia dell’I.R.C.C.S. Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino – Istituto Nazionale per la ricerca sul Cancro di Genova dal 1 settembre 2013 al 31 gennaio 2014. Selezione dei pazienti I pazienti candidati allo studio erano soggetti sottoposti a intervento di cardiochirurgia (bypass aorto-coronarico e/o sostituzione valvolare) che presentavano due o più dei fattori di Tabella 1 Criteri di inclusione. Età ≥ 65 Diagnosi di BPCO, o altre malattie respiratorie croniche, o stato ipersecretivo cronico Obesità (BMI ≥ 30) Fumatori attivi o ex fumatori Durata dell’intervento > 3 ore Scompenso cardiaco pre-operatorio Allettamento o scadenti condizioni generali o incapacità a sostenere esercizio fisico moderato (ad es. incapacità ad uscir di casa nel mese precedente all’intervento) Legenda BMI = Body Mass Index; BPCO = Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva. nata) o seduta in sedia (dalla 2° giornata in poi). La domenica il paziente e/o i caregivers erano stati istruiti all’auto-somministrazione del trattamento e alla gestione di FET e tosse. Il ciclo di trattamenti si concludeva quando il paziente era in grado di camminare autonomamente con una SpO2 ≥ 92% senza necessità di supplemento di ossigeno e non erano presenti alla radiografia del torace segni di atelettasia. Misure di outcome Tabella 2 Criteri di esclusione/interruzione. Grave ipossiemia (PaO2/FiO2 ≤ 150 o SpO2 in aria ambiente ≤ 85%) Ipercapnia Alterazione della meccanica respiratoria (FR > 35 atti/min e/o asincronismi toracoaddominali e/o reclutamento della muscolatura respiratoria accessoria a riposo) Pneumotorace acuto non drenato Fibrillazione Atriale ad alta frequenza (> 120 battiti/min) o altre aritmie non controllate Instabilità emodinamica (Pressione arteriosa sistolica < 80 mmHg e > 180 mmHg; Pressione arteriosa diastolica > 100 mmHg; Pressione arteriosa media < 60 mm Hg) Nausea e vomito non controllabili Legenda PaO2 = Pressione arteriosa di Ossigeno; FiO2 = Frazione Inspirata di Ossigeno. rischio per lo sviluppo di complicanze respiratorie postoperatorie, come riportati in Tabella 1. Venivano invece esclusi i pazienti con uno o più dei criteri elencati in Tabella 2. Intervento Lo studio è stato suddiviso in due fasi consecutive: > d a settembre a metà novembre 2013 i pazienti reclutati sono stati trattati con tecniche di fisioterapia respiratoria tradizionale che consistevano in Espirazioni Toraciche Lente e Tecnica dell’Espirazione Forzata (FET) e/o tosse (gruppo Fisioterapia Tradizionale-FT); > dalla seconda metà di novembre 2013 a gennaio 2014 il gruppo di pazienti reclutati è stato trattato con applicazione del sistema EzPAP® e Tecnica dell’Espirazione Forzata (FET) e/o tosse (gruppo Fisioterapia con EzPAP®–F-EzPAP®). Tutti i pazienti sono stati valutati e trattati a partire dalla prima giornata postoperatoria e i trattamenti sono stati effettuati da lunedì a sabato. Il trattamento tradizionale è stato effettuato 3 volte al giorno e il paziente era educato all’autogestione di almeno una seduta. Il trattamento con EzPAP® è stato somministrato seguendo il protocollo clinico [9] che prevedeva 3 sedute/ die, una delle quali somministrata o supervisionata dal fisioterapista. Ogni seduta durava 20 minuti. Utilizzando il device EzPAP® a scopo riespansivo, il paziente respirava a volume corrente, mantenendo una pressione positiva compresa tra 10 e 20 cmH2O. La pressione veniva monitorata utilizzando un manometro collegato al device. Al termine del ciclo si completava il trattamento con FET. Prima di cominciare il trattamento il paziente veniva posizionato in postura semiseduta a letto (in 1° gior- Sono stati individuati quali outcome primari: > giorni di degenza in terapia intensiva; > numero di rientri in terapia intensiva; > numero di re-intubazioni; > giorni di degenza totale in ospedale. Gli outcome secondari (tutti registrati in 5° giornata post-operatoria) sono stati: > valore di SpO2 in aria ambiente; > frequenza respiratoria; > n umero di ripetizioni al sit-to 30’ test e i seguenti parametri rilevati a inizio e fine test: FC, FR, SpO2 e dispnea misurata con scala di Borg modificata; > punteggio all’indice di Barthel; > numero di sedute somministrate dal fisioterapista. I pazienti con manifeste complicanze respiratorie postoperatorie (segni di disventilazione alla radiografia, desaturazioni importanti, peggioramento della meccanica respiratoria) non gestibili solamente con FT o EzPAP®, sono stati trattati con cicli di CPAP/NIMV (Continuous Positive Airway Pressure/Non Invasive Mechanical Ventilation). Analisi statistica L’analisi dei dati è stata condotta mediante software statistico Stat soft (Statistica base versione 9, Dell Software) e tramite Excel (Microsoft Office). L’analisi descrittiva è stata condotta utilizzano il valore medio e deviazio- Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 25 Tabella 3 Descrizione del campione. Fisioterapia tradizionale (FT) Fisioterapia con EzPAP® (F-EzPAP®) Significatività statistica 68,70 (± 9,48) 69,34 (± 10,63) P = 0,67 Sesso Maschi: 41 Femmine: 19 Maschi: 41 Femmine: 19 Sesso, M/F, n (%) 68 (%)/32 (%) 68 (%)/32 (%) P = 0,12 SVAo: 10 CABG: 36 SVM: 8 Misti: 6 SVAo: 11 CABG: 30 SVM: 9 Misti: 10 P = 0,53 Età > 65 aa: 43 BMI > 30 Kg/m2: 9 Fumo e/o ex fumo: 34 BPCO: 5 Asma: 1 Età > 65 aa: 41 BMI >30 Kg/m2: 15 Fumo e/o ex fumo: 35 BPCO: 6 Asma: 0 P = 0,51 Età, anni (DS) Patologia, n Fattori di rischio Legenda SVAo = sostituzione valvolare aortica; CABG = by-passa aorto-coronarico; SVM = sostituzione valvolare mitralica; BMI = Body Mass Index. ne standard. I confronti tra i gruppi sono stati eseguiti utilizzando il Ttest e il test del chi-quadrato. I valori di P < 0,05 sono stati considerati statisticamente significativi. Risultati In entrambi i gruppi sono stati arruolati 60 pazienti le cui caratteristiche sono descritte in Tabella 3. Dall’analisi statistica, effettuata utilizzando il T-test, che ha permesso di valutare i due gruppi di pazienti, non c’è differenza statistica tra le variabili del campione elencate nella tabella precedente. Nel gruppo FEzPAP® si è evidenziato, anche se non in maniera significativa, un 10% in più di pazienti con BMI > 30 kg/m2. I due gruppi rimangono però omogenei per i tre principali fattori di rischio: età, fumo e BPCO. Gruppo FT: 60 pz Inclusi 53 pz Esclusi 7 pz 10 pz sottoposti a NIMV 6 pz instabilità emodinamica 1 gastrointestinali 43 pz sottoposti a trattamento standard Al momento dell’arruolamento dei pazienti appartenenti al gruppo FT, dal 1 settembre al 15 novembre 2013 (Figura 1) 53 pazienti (88%) rispettavano i criteri di eleggibilità. Sono stati esclusi 7 pz (12%) per instabilità clinica; 10 (17%), hanno sospeso il trattamento fisioterapico durante il decorso e sono stati sottoposti a NIMV per presenza di grave ipossia e/o severa alterazione della meccanica respiratoria. Anche nel gruppo F-EzPAP®, arruolato dal 15 novembre al 30 gennaio 2014, 2 pz (5%) non sono risultati includibili per complicanze emodinamiche e successivamente 12 sono stati sottoposti a NIMV (Figura 1). Nel gruppo FT la maggior parte dei pazienti che ha sviluppato complicanze respiratorie, gestibili con CPAP/NIMV, è stata gestita in T.I., mentre il gruppo F-EzPAP® è stato gestito maggiormente in reparto. Per quanto riguarda gli outcome primari si è registrata una maggiore frequenza di rientri in terapia intensiva e reintubazioni nel gruppo trattato con fisioterapia tradizionale (6 pz, 11,32%) rispetto ai pazienti sottoposti a EzPAP® (1 pz, 1,72%) (p = 0,02). Nessuna variazione significativa è stata invece evidenziata rispetto alle altre variabili prese in considerazione (Tabella 4). Dal confronto degli outcome è risultato non esserci differenza significativa per quanto riguarda la degenza media totale (P = 0,37) e il punteggio di Barthel Index (P = 0,15). Al contrario, se consideriamo i rientri in T.I., che si sono ridotti dal 10% nel primo gruppo all’1% nel gruppo F-EzPAP®, vi è differenza statisticamente significativa (P = 0,02). Non vi è differenza significativa nelle altre misure di risultato valutate. Gruppo F-EzPAP: 60 pz Inclusi 58 pz Esclusi 2 pz 12 pz sottoposti a NIMV 46 pz sottoposti a EzPAP Figura 1 Trial profile. 26 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 2 pz instabilità emodinamica Discussione Questo studio preliminare prospettico, pur non essendo randomizzato, è stato utile per capire le criticità dell’approccio fisioterapico nella prevenzione delle complicanze respiratorie postoperatorie. Tabella 4 Confronto delle misure di outcome primari e secondari. Primari Secondari 5° giornata postoperatoria Outcome Gruppo FT Gruppo F-EzPAP® Significatività statistica Numero rientri in T.I. 6 (11,32%) 1 (1,72%) P = 0,02 Numero di reintubazioni 6 (11,32%) 1 (1,72%) P = 0,02 Giorni di degenza Totale 8,92 (6,94) 8,67 (2,6) P = 0,37 SpO2 aria ambiente 94,95 (2)% 94,15 (± 2,78)% P = 0,11 Frequenza Respiratoria (atti/min) 17,28 (4,34) 18,37 (± 4,42) P = 0,13 Sit to Stand, numero di ripetizioni 7,88 (3,33) 7,93 (± 2,75) P = 0,59 Barthel Index (n/100) 75,47 (12,22) 75,34 (± 6,33) P = 0,15 7,17 (4,35) 6,31 (± 2,17) P = 0,12 Numero sedute somministrate dal fisioterapista Legenda T.I. = Terapia Intensiva. Il programma di trattamento con EzPAP® sembra poter essere clinicamente sicuro e fattibile, anche grazie alla facilità di gestione del device e alla tolleranza dei pazienti. Queste osservazioni concordano con quanto riportato dai fisioterapisti e dai pazienti intervistati nello studio di Elliott [10], pubblicato nel 2012 sul Journal of the Association of Chartered Physiotherapists in Respiratory Care, che indaga l’utilizzo clinico e i risultati dell’applicazione di EzPAP® in differenti ambiti ospedalieri. Utilizzando EzPAP® si è osservata inoltre una maggior facilità di gestione delle secrezioni che sembra aver migliorato l’efficacia della tosse e la clearance mucociliare. Nel gruppo FT si erano verificati infatti casi di pazienti con notevole difficoltà ad espettorare: le cause principali erano il dolore e l’insufficiente umidificazione. Nel gruppo F-EzPAP®, nonostante queste due condizioni fossero presenti, la tosse e l’espettorazione sembravano risultare più efficaci, sia durante che dopo il trattamento con EzPAP®. In effetti diversi studi [11-13] hanno mostrato i benefici dell’utilizzo della Pressione Positiva nella gestione delle complicanze respiratorie postoperatorie, in pazienti selezionati. Sono invece ancora pochi i lavori che indagano l’impiego del sistema EzPAP®. Si tratta principalmente di testimonianze di operatori sanitari o di studi osservazionali con piccoli gruppi di pazienti. Fanno eccezione lo studio RCT di Wiersgalla (2002) [14] che confronta EzPAP® vs spirometria incentivante (IS) in pazienti sottoposti a by-pass aortocoronarico, e lo studio di Talley (2012) [15] che applica EzPAP® per un’ora postestubazione in soggetti obesi sottoposti a intervento di chirurgia addominale tramite laparoscopia e ne valuta i benefici in termini di miglioramento degli scambi gassosi rispetto alla sola ossigenoterapia. In particolare Wiersgalla e coll. valutano il grado di riespansione polmonare, misurata esaminando le radiografie del torace pre e post applicazione di EzPAP® vs IS, in 50 pazienti sottoposti a rivascolarizzazione miocardica e rilevano solo un miglioramento del 25% delle atelettasie nel gruppo IS contro il 100% del gruppo EzPAP® (P < 0,001). Anche nel nostro studio si è osservata una significativa minore presenza di complicanze respiratorie con una riduzione del numero di rientri in Terapia Intensiva e di re-intubazioni nei pazienti trattati con il sistema EzPAP® rispetto a quelli sottoposti a FT. Il sistema EzPAP®, che utilizza i benefici della Pressione Positiva Continua, è uno strumento semplice e di basso costo; sembra poter essere una scelta di trattamento valida, in pazienti selezionati, che non hanno ancora sviluppato insufficienza respiratoria postoperatoria ma che ne presentano i fattori di rischio. Conclusioni Dallo studio emerge una significativa riduzione del numero di rientri in Terapia Intensiva e di re-intubazioni nei pazienti trattati con il sistema EzPAP® rispetto a quelli sottoposti a FT. Ulteriori studi, randomizzati controllati, con un maggior numero di pazienti, sono auspicabili per mostrare l’efficacia di questo presidio nella riduzione delle complicanze respiratorie postoperatorie e, più in generale, nella semplificazione della gestione dei pazienti sottoposti a interventi di cardiochirurgia. Bibliografia [1] Magnusson L, SpahnNew DR. Concepts of atelectasis during general anaesthesia. British Journal of Anaesthesia 2003;91(1):61-72. [2] Ali J, Weisel RD, Layug AB. Consequences of postoperative alterations in respiratory mechanics. Am J Surg1974;28(3):376-383. [3] Weissman C et al. Pulmonary function after cardiac and thoracic surgery. Anesth Anlg 1999;88:1272-1279. [4] Smetana GW. Postoperative pulmonary complications: An update on risk assessment and reduction Cleveland Clinic Journal of Medicine 2009;76:S60-S65. [5] Crestanello JA, Higgins RS, He X, SahaChaudhuri P, Englum BR, Brennan JM, Thourani VH. The association o chronic lung disease with early mortality and respiratory adverse events after aortic valve replacement. Ann Thoracic Surg 2014;98(6):2068-2077. [6] Clough RA, Leavitt BJ, Morton JR, Plume SK, Hernandez F, Nugent W, Lahey SJ, Ross CS, O’Connor GT. The effect of comorbid illness in mortality outcome in cardiac surgery. Arch Surg JAMA 2002;137:428-433. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 27 [7] Castro AA, Calil SR, Freitas SA, Oliveira AB, Porto EF. Chest physiotherapy effectiveness to reduce hospitalization and mechanical ventilation length of stay, pulmonary infection rate and mortality in ICU patients. Respir Med 2013;107(1):68-74. [8] Lazzeri M, Arlati S, Clini E.M. Valutazione del paziente chirurgico. Esame clinico e valutazione in riabilitazione respiratoria Masson Editore Milano 2006. [9] Brivio A, Privitera E, Lazzeri M, Sommariva M, Repossini E, Zuffo S. Protocollo clinico pratico per l’utilizzo del presidio EzPAP ®. Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 2013;2:23-29. [10] Elliott S.A. study to investigate the clinical use and outcome of EZPAP® positive pressure device to determine its effectiveness as an adjunct to respiratory physiotherapy. Journal of ACPRC 2012;44:4-11. [11] Z arbock A, Mueller E, Netzer S, Gabriel A, Feindt P, Kindgen-Milles D. Prophylactic nasal continuous positive airway pressure following cardiac surgery protects from postoperative pulmonary complications: a prospective, randomized, controlled trial in 500 patients. Chest 2009;135(5):1252-1259. [12] C oimbra VR, Lara Rde A, Flores EG, Nozawa E, Auler Jr JO, Feltrim MI. Application of noninvasive ventilation in acute respiratory failure after cardiovascular surgery. Arq Bras Cardiol. 2007 Nov;89(5):270-276, 298-305. [13] P asquina P, Merlani P, Granier JM, Ricou B. Continuous positive airway pressure versus noninvasive pressure support ventilation to treat atelectasis after cardiac surgery. Anesth Analg 2004 Oct;99(4):1001-1008. [14] Wiersgalla, S. Effects of EZPAP® post operatively in coronary artery bypass graft patients, The Science Journal of the American Association for Respiratory Care, www.rcjournal. com/abstracts/2002/?id=OF-02-084. [15] Talley HC, Twiss K, Wilkinson S, Buiocchi E, Lourens G, Motz J, Bueche R, Peterson W. EZ-PAP in the Postoperative Period: A Pilot Study J AnesthClin Res 2012, 3:8. y Thomas L. Pett AVVENTURE SIGOExyN-phOile) IN OS res of an O2 (Adventu e traduzione Presentazione ambilla Br lo a cura di Ita Direttamente a casa tua Acquista online sul sito www.midiaonline.it Midia Edizioni, 2006 124 pagine e 13,00 Disponibile nelle migliori librerie scientifiche Midia srl - Tel. 040 3720456 - Fax 040 3721012 [email protected] - www.midiaonline.it 28 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 contributi La fisioterapia respiratoria del polmone profondo. Basi meccaniche di un nuovo paradigma (Seconda parte) G. Postiaux, FT Gruppo di studio interdisciplinare, Servizio di Terapia Intensiva – site Notre-Dame (GHDC), Haute Ecole Condorcet-Hainaut, section kinésithérapie, Grand Hopital de Charleroi, Charleroi, Belgio Postiaux G. Kinésithérapie du poumon profond. Bases mécaniques d'un nouveau paradigme. Rev Mal Respir 2014 DOI: 10.1016/j.http://dx.doi.org/10.1016/j.rmr.2013.11.009 Traduzione a cura di Maurizio Grandi, UOC Medicina Riabilitativa, Ospedale Valduce- presidio Villa Beretta, Costa Masnaga (LC) Riassunto La letteratura medica recente dimostra un rinnovato interesse per le lesioni delle vie aeree distali, caratterizzate dallo stretto contatto col parenchima polmonare. Nonostante esse rappresentino la prima sede colpita dalle patologie polmonari bronco-secretive, le affezioni del polmone profondo non sono mai state oggetto di una proposta fisioterapica specifica. La classificazione funzionale delle tecniche manuali di fisioterapia, riferita ad un modello monoalveolare delle vie aeree, permette, superando la loro terminologia immaginifica o storica, di ridefinirle e di identificarne gli effetti sui quattro comparti del suddetto modello. Le tradizionali tecniche espiratorie, efficaci sulle vie aeree prossimali e medie, non sono applicabili a quelle distali. Questo limite impone un differente approccio al polmone profondo che deve diventare l’obiettivo prioritario della fisioterapia respiratoria. Considerando le sue specifiche caratteristiche meccaniche, viene proposto un nuovo paradigma che privilegia l’inspirazione lenta, effettuata contro resistenza ed in decubito laterale. L’auscultazione polmonare costituisce la pietra angolare per la validazione della tecnica ed il follow up clinico nel corso della sua applicazione. Abstract Recent medical literature has shown that there has been renewed interest focused on the small airways deep in the lung tissue. Although there is involvement of the distal airways at an early stage in mucus secreting lung diseases, no specific chest physical therapy (CPT) manoeuver has been proposed for small airways clearance. A four-tier classification of CPT has been established with identification of its benefits at each level of a monoalveolar respiratory tract model. The usual expiratory techniques directed towards the upper and middle respiratory tract are not applicable to the small airways and new paradigm is proposed appropriate to their specific mechanical characteristics. This comprises a slow resistive inspiratory manoeuver in the lateral position. Clinical auscultation of the lung is the cornerstone of the validation and follow-up of the technique. Abbreviazioni ACBT active cycle of breathing technique AFEaccelerazione del flusso espiratorio (o IET: increased exhalation tecnique) cCPT conventional chest physical therapy clearance mucociliare CMC CPT chest physical therapy drenaggio autogeno DA DRR disostruzione rinofaringea retrograda EDIC esercizio a flusso (débit) inspiratorio controllato ELTGOL espirazione lenta totale, a glottide aperta (ouverte), in decubito infralaterale espirazione lenta prolungata ELPr FET forced expiration technique (o TEF: tecnica di espirazione forzata) IS incentive spirometry (o SI: spirometria incentiva) PD posturale drainage (o DP: drenaggio posturale) PEP positive expiratory pressure PP polmone profondo resistive inspiratory maneuver RIM SL superficie liquida delle vie aeree TBV tosse a basso volume polmonare THV tosse ad alto (haut) volume polmonare TILA tecnica inspiratoria di eliminazione (levée) di atelectasia TP tosse provocata VAD vie aeree distali Corrispondenza PAROLE CHIAVE Keywords [email protected] Fisiochinesiterapia, polmone profondo, vie aeree distali, resistenza inspiratoria, decubito laterale. Chest physical therapy, Deep lung, Small airways, Inspiratory resistance, Lateral position. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 29 Basi meccaniche della fisioterapia del polmone profondo manovra fisioterapica, inspiratoria o espiratoria, lenta o rapida, rispetta questo principio fondamentale: si tratta in ogni caso di applicare sollecitazioni differenti, mediante variazioni della pressione pleurica “motrice”, per produrre flussi e volumi polmonari. Nell’equazione sono contenuti i principi meccanici delle tecniche rivolte alle alterazioni ostruttive e restrittive: > Il primo elemento della parte destra dell’equazione indica la soluzione per la restrizione: agire sulla distensione polmonare “E”, mediante manovre inspiratorie, per contrastare la perdita di volume “Va”. > Il secondo elemento indica la soluzione per l’ostruzione bronchiale: indurre forze di frizione legate a “R” (interazione gas-liquido), modulando i flussi bronchiali V’br per mezzo di manovre espiratorie lente o rapide. Ci si potrebbe esprimere così: il polmone profondo è “volume inspiratorio dipendente”, il sistema bronchiale è “flusso espiratorio dipendente”. O ancora: il polmone profondo è il luogo della distensione, l’albero bronchiale è il luogo delle frizioni. Applicando l’equazione all’inspirazione, la si potrà enunciare così: una riduzione della pressione pleurica (Ppl) ha lo scopo (segno =) di far fluire negli alveoli un certo volume d’aria (“Va”) la cui entità dipende (segno x) dalla elasticità del tessuto polmonare (indicata da “E” o dal suo inverso “C” o compliance); per farlo, deve anche (segno +) produrre dei flussi bronchiali (V’br) dipendenti (segno x) dalla resistenza al flusso (“R”). Le nozioni funzionali maggiormente utili alla trattazione sono: l’equazione di moto del sistema respiratorio applicata ad un modello monoalveolare, l’asincronismo ventilatorio, le compliance regionali differenziali, la meccanica ventilatoria in decubito laterale, il concetto di frattale applicato al polmone e gli effetti delle sollecitazioni meccaniche sulla clearance mucociliare (CMC). Equazione di moto del sistema respiratorio applicata ad un modello monoalveolare Questo modello (Figura 1B) subisce una serie di sollecitazioni meccaniche durante le manovre di fisioterapia respiratoria che modificano il segnale di ingresso del sistema, la pressione pleurica, secondo la relazione Ppl = ExVa + RxV’br + IxV”. Si tratta di un sistema meccanico lineare fondato sulla nozione teorica descritta da Rohrer nel 1915 e da Otis nel 1956 [61,62], dove Ppl rappresenta la pressione pleurica, E l’elastanza dinamica, Va il volume, R la resistenza, V’br il flusso misurato alla bocca, IxV” la componente inerziale (trascurabile) [63,64]. Questa equazione distingue la zona di conduzione dalla zona di scambio. In occasione di un congresso dell’European Respiratory Care Association (Stresa, 2009), tale modello è stato proposto come quello di riferimento per la fisioterapia respiratoria [65,66]. In effetti ogni > L’equazione di moto del polmone contiene il principio che per trattare le affezioni del polmone profondo occorrono manovre inspiratorie. La sua parte destra costituisce la somma delle due pressioni, resistiva ed elastica, che la pressione pleurica deve vincere. Ad esempio nel neonato si può dire che “R” si esprime a svantaggio di “E” e viceversa. Ciò significa che se l’effetto ricercato è una disostruzione bronchiale distale si dovranno privilegiare le espirazioni lente, incrementando E per ottenere V’, minimizzando R (1). Inversamente, se si vuol far espellere le secrezioni che si trovano nella trachea, si farà ricorso ad una espirazione forzata, aumentando R per ottenere un flusso a sfavore di E, per esempio utilizzando la tosse provocata (2). Dunque la scelta della tecnica sfrutta sempre una “competizione” relativa tra R ed E. Si può allora scrivere, ad esempio mettendo a confronto la ELPr con la FET o con la TP nel bambino piccolo: ELPr: Ppl = V’xR ()+ VaxE () per il (1) drenaggio distale FET: Ppl = V’xR ()+ VaxE () per il drenaggio prossimale (2) In ogni caso il neonato rappresenta un caso particolare: l’effetto delle espirazioni lente è probabilmente limitato alle 4 o 5 prime generazioni e non riguarda direttamente i piccoli bronchi. Inoltre una espirazione forzata induce rapidamente il collasso della trachea a causa della particolare compliance delle vie aeree prossimali, con conseguente intrappolamento dell’aria e delle secrezioni [67]. Ppl F2 Pél F1 PA Abd E R PA = Ppl + Pél 30 Th Figura 2 Rappresentazione del sistema ventilatorio come un contenitore deformabile a due compartimenti, toracico (Th) elastico ed addominale (Abd) liquido. Le pressioni manuali (F1, F2) devono essere applicate simultaneamente sui due compartimenti per evitare lo spostamento intrapolmonare dei gas. Le manovre manuali sono un’applicazione dell’equazione della pressione alveolare: PA = pressione alveolare, Ppl = pressione pleurica, Pél = pressione di ritorno elastico. Riprodotto da: G. Postiaux. La kinésithérapie respiratorie de l’enfant, les techniques de soins guidées par l’auscultation pulmonaire. Ed. De Boeck univ. 2005. 353 pp. Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Il riferimento ad un modello meccanico validato permette anche di evitare alcuni errori tecnici, dei quali il più frequente è quello di esercitare compressioni manuali sulla parete toracica anteriore o laterale, per assistere la tosse oppure per accompagnare manovre espiratorie forzate o lente. La rappresentazione meccanica del sistema ventilatorio come un contenitore deformabile a due compartimenti, toracico –elastico– ed addominale –assimilabile ad un liquido (incomprimibile)–, permette di comprendere questo errore (Figura 2). Da un punto di vista meccanico si può considerare che i polmoni abbiano due “uscite”: la prima, fisiologica, corrisponde alla via laringo-tracheale, notoriamente a maggior resistenza, specie in corrispondenza delle corde vocali; la seconda è il compartimento diaframmatico, spesso caratterizzato da una muscolatura addominale antagonista ipotonica. Il neonato sano ne è un esempio. In concomitanza dell’applicazione di una pressione toracica isolata, lo spostamento in avanti della massa viscerale corrisponde ad un volume polmonare equivalente, dislocato dagli apici verso le basi. Grossolanamente, una superficie diaframmatica di 2 dm quadrati che si abbassa di 2 cm, sposta verso le basi un volume d’aria di 400 ml. Questo fenomeno di spostamento apico-basale dei gas era temuto nell’adulto, in occasione di esami broncografici, poiché comportava il rischio di sospingere il mezzo di contrasto verso le vie aeree distali. Poteva risultarne una polmonite chimica per “ingombro alveolare”. In occasione dell’applicazione di compressioni esclusivamente toraciche, c’è il rischio teorico di favorire la migrazione di patogeni verso il polmone profondo. Inoltre il volume d’aria spostato in tal modo non contribuisce allo spostamento delle secrezioni per frizione (interazione gasliquido) verso l’uscita fisiologica preferenziale, cioè la trachea, il che riduce l’efficacia dell’intervento. Talvolta si tenta di ridurre questo problema posizionando delle cinture di contenzione addominale, ma il loro uso fa constatare che la contenzione che permettono è solo statica e non so- no mai sufficientemente rigide da opporsi alla discesa del diaframma che, sebbene lieve, portata al cubo corrisponde ad un volume gassoso importante. Le compressioni espiratorie devono dunque essere esercitate simultaneamente sui due compartimenti toracico ed addominale. L’asincronismo ventilatorio La distribuzione ineguale della ventilazione, chiamata anche asincronismo ventilatorio, caratterizza le lesioni del polmone profondo (Figura 3). La sua rappresentazione mediante un modello bi-alveolare permette di apprenderne il meccanismo. L’asincronismo spazio-temporale è la conseguenza di differenze tra costanti di tempo di unità polmonari periferiche, causate da resistenze ripartite in modo eterogeneo. La costante di tempo di un’unità polmonare è il tempo occorrente per variarne il volume in un sistema in cui ogni elemento possiede la sua propria compliance (C) e resistenza (R), posizionate in serie. Essa è il prodotto di una variazione di pressione rapportata ad un flusso (3) per una variazione di volume rapportata a una pressione, è pertanto un tempo (4). R = delta P/V’ e C = delta V/P in modo che: Costante di Tempo = R x C = (cmH20/1/s) x (1/cmH2O) = sec (3) (4) Un metodo elegante per determinare l’asincronismo ventilatorio è costituito dall’analisi della morfologia delle curve di equalizzazione delle pressioni alveolo-buccali, ottenute con interruzioni seriate (10 e 100 ms) del flusso aereo [68]. Questa misura convalida alcune manovre fisioterapiche [69]. L’asincronismo ventilatorio dipende dalla frequenza respiratoria: una frequenza elevata lo aggrava mentre una bassa lo riduce. Tutte le manovre fisioterapiche che si indirizzano al polmone profondo dovrebbero mirare a ridurre l’asincronismo o perlomeno a non aggravarlo. È evidente l’interesse di una inspirazione lenta e di una successiva apnea tele-inspiratoria che favoriscono l’equalizzazione delle costanti di tempo, assicurano la distribuzione omogenea dell’aria inspirata e tengono conto dell’isteresi. Una inspirazione rapida esporrebbe le regioni sane, adiacenti a quelle patologiche, a lesioni da improvvisa distensione tissutale. > Le nozioni di asincronismo ventilatorio e di isteresi fondano il principio di una inspirazione lenta seguita da una apnea inspiratoria, quale modalità per ottenere una inspirazione omogenea, favorevole al reclutamento delle unità periferiche. Compliance differenziali delle vie aeree La compliance bronchiale non è identica lungo tutto il condotto respiratorio assiale (Figura 4). Il calibro delle vie aeree prossimali e medie, che posseggono una impalcatura cartilaginea, varia in minima misura rispetto a quella delle VAD, sprovviste di cartilagine. La loro compliance è dunque maggiore, tanto in inspirazione che in espirazione, rendendole soggette soprattutto alla possibilità di collasso a fine espirazione. Le tecniche che si avvalgono della PEP sfruttano questa caratteristica. Esse favoriscono l’omogeneità espiratoria riducendo la resistenza delle VAD. Ma è la “inspirazione resistiva” mediante resistenza buccale ad ottenere la maggior distensione delle unità periferiche ed il loro miglior reclutamento. In effetti la maggior depressione pleurica, causata dall’interposizione di una resistenza buccale, si trasmette ai gas che, contrariamente ai liquidi, sono espansibili. Questa distensione “preferenziale” si esercita dunque principalmente sui territori distali ed il polmone profondo. Questa spiegazione meccanica è sfuggita agli autori che hanno proposto la RIM (si veda oltre). La resistenza buccale inspiratoria contribuisce parimenti a rallentare l’inspirazione. > Le differenti compliance presenti nell’albero bronchiale dimostrano l’interesse dell’impiego di una resistenza inspiratoria per ottenere la distensione del polmone profondo. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 31 I 1 2 1 A 2 B 1 2 C II 1 1 2 2 B A 1 1 2 2 D C III 1 1 2 A 2 B 1 2 C La meccanica ventilatoria in decubito laterale Quanto maggiore è lo sforzo inspiratorio, cioè quanto più negativa è la pressione pleurica che causa il riempimento delle unità periferiche, tanto maggiore è il richiamo d’aria nelle regioni ostruite. Le pressioni pleuriche statiche maggiormente negative si osservano nelle regioni polmonari poste superiormente, a causa della gravità che agisce sul tessuto polmonare: agli apici in stazione eretta, nelle regioni postero-basali in decubito prono, in sede di polmone superiore (sopralaterale) in decubito laterale [70]. Il decubito laterale realizza una condizione particolare nella quale 32 Figura 3 Nozione di asincronismo ventilatorio. La parte I della figura rappresenta tre possibili condizioni di due compartimenti polmonari distali. A. Il modello è costituito da due compartimenti (1 e 2) con identiche costanti di tempo, resistenza e compliance. In caso di inspirazione lenta o rapida, cioè a bassa o alta frequenza respiratoria, i due compartimenti si riempiranno in tempi uguali (uguaglianza temporale) e con quantità di gas equivalenti (uguaglianza spaziale). In questo caso la ventilazione è detta sincrona ed omogenea. B. L’unità 2 del modello presenta difficoltà al passaggio dell’aria a livello del condotto aereo che lo alimenta e pertanto, a parità di compliance (elasticità), la resistenza al flusso è maggiore in 2 rispetto che in 1. La costante di tempo del compartimento 2 aumenterà ed il processo inspiratorio diverrà quello descritto in II, a secondo che l’inspirazione sia rapida o lenta. La parte II della figura illustra il comportamento del modello nel caso di aumentata resistenza in una delle due unità ed in corso di un’inspirazione rapida. All’inizio dell’inspirazione (A), i due compartimenti (1 e 2) cominciano a riempirsi d’aria, ma la resistenza al passaggio dell’aria in 2 è tale che a fine inspirazione (B) l’unità 1 ha terminato di riempirsi, mentre l’unità 2 non ha ancora cessato di farlo. Il ritardo dell’unità 2 è tale, ovvero la sua costante di tempo è talmente aumentata, che continua a riempirsi anche quando l’unità 1 ha già iniziato a svuotarsi a causa della successiva espirazione (C). Aria proveniente da essa può penetrare nell’unità 2, impoverendola di O2 ed arricchendola in CO2, causando un’alterazione degli scambi gassosi. A fine espirazione (D), l’unità 1 si sarà svuotata nel tempo normalmente previsto, mentre la seconda lo farà con un tempo maggiore e proseguirà ancora mentre 1 inizierà a riempirsi a causa del successivo atto inspiratorio. A questo punto parte dell’aria viziata in uscita da 2 potrà penetrare in 1, compromettendo ancor più gli scambi gassosi. Si osserva quindi una disparità tra i tempi di riempimento e svuotamento di alcuni territori polmonari in rapporto ad altri. In questo caso la ventilazione è definita asincrona e disomogenea a causa di un’aumentata resistenza. Non viene qui considerato il caso di ventilazione disomogenea secondaria a modificazioni della compliance, come ad esempio in caso di enfisema. In tale condizione la costante di tempo del tessuto polmonare è abnormemente bassa e causa di una alterazione della distribuzione di diversa natura. In caso di ostruzione completa la ventilazione interessa solo l’unità pervia, tuttavia l’altra unità può essere alimentata dalla ventilazione collaterale, come rappresentato nella figura IC, a condizione che possieda canali accessori (mancanti nel neonato e nel lattante). Come visto, l’unità 2 parzialmente ostruita è sempre in ritardo rispetto alle unità sane, continuando a riempirsi quando quest’ultime iniziano a svuotarsi. Ne risulta che l’aria penetra in questa regione a partire da unità polmonari vicine. Questo fenomeno di va e vieni è detto dell’“aria pendolare”. Allorché la frequenza respiratoria aumenta, il volume corrente dell’unità 2 parzialmente ostruita diviene progressivamente minore, contribuendo sempre meno alle variazioni del volume corrente totale; la compliance polmonare totale diminuisce. A frequenze respiratorie basse questo fenomeno può essere mascherato e la compliance può apparire normale. Un incremento della frequenza respiratoria può quindi evidenziare una compliance patologica, quantificabile con la misura della compliance dinamica. È evidente l’importanza della frequenza respiratoria che, aumentando, aggrava il fenomeno dell’asincronismo. La parte III della figura mostra il contributo di una bassa frequenza respiratoria nell’equalizzazione delle costanti di tempo di unità parzialmente ostruite e di unità normali. Una frequenza bassa viene ottenuta in pratica realizzando inspirazioni lente, seguite da un’apnea tele-inspiratoria: l’inspirazione lenta (A) permette all’unità 2 di riempirsi quasi nello stesso tempo occorrente per l’unità 1; a fine inspirazione, allorchè l’unità 1 ha terminato il suo riempimento, un’apnea tele-inspiratoria (B) permetterà di farlo anche alla unità 2. Al termine dell’apnea (C), entrambe le unità conterranno volumi di gas equivalenti e l’espirazione potrà aver luogo. Un tempo d’apnea di 5 secondi è considerato ottimale, soprattutto se l’aria deve raggiungere territori addensati a causa di una polmonite. Riprodotto da G. Postiaux. La kinésitherapie respiratoire de l’enfant, les techniques se soins guide par l’auscultation pulmonaire. Ed De Boeck univ. 2005. 353 pp. l’inflazione del polmone superiore è accentuata dalle maggiori dimensioni dell’emitorace corrispondente, dalla caduta del mediastino verso il piano d’appoggio e dalla posizione inspiratoria dell’emidiaframma superiore; le tre azioni congiunte determinano una condizione unica (Figura 5). Una inspirazione lenta ed il sollevamento delle coste omolaterali aumentano l’espansione del polmone superiore (sopralaterale) incrementando il diametro trasversale dell’emitorace ed accentuando la distensione tissutale. Il decubito laterale andrà adottato, se consentito dal contesto clinico, allorchè si desideri un’azione mirata ed elettiva, come in occasione di polmoniti o atelectasie. Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Nelle patologie ipersecretive, come ad esempio la fibrosi cistica, si osserva clinicamente una maggior emissione di espettorato quando le tecniche espiratorie sono precedute da manovre inspiratorie lente e monolaterali. Misure fisico-acustiche localizzate possono rivelare queste modificazioni in corrispondenza di regioni polmonari addensate (vedi oltre). Il polmone è un oggetto frattale Un oggetto frattale è un oggetto la cui struttura non muta variando di scala [71,72]. Il polmone è costituito da un labirinto di biforcazioni tra loro simili, procedendo su scala sem- Polmone profondo 3 VA prossimali VA medie 10^ gn br 2 VA superiori 1 Figura 4 Rappresentazione delle compliance differenziali dei quattro comparti dell’albero tracheobroncopolmonare. Le vie aeree (VA) prossimali e medie sono meno distensibili delle distali, sprovviste di supporto cartilagineo. L’interposizione di una resistenza buccale (1) impone uno sforzo inspiratorio ed una depressione pleurica maggiore (2) che si esercita principalmente sui gas contenuti nei territori distali e nel polmone profondo (3). VA = vie aeree, gn br = generazione bronchiale. pre più piccola; è pertanto un frattale naturale [73,74] (Figura 6). Questa struttura ha per scopo l’ottimizzazione, in quanto consente che la sua superficie di scambio, pur occupando poco spazio nell’organismo, abbia una estensione estremamente grande. La nozione di frattale ben spiega l’embricazione delle VAD col tessuto polmonare circostante che ne garantisce la pervietà. Weibel qualifica il polmone come struttura dotata di tensegrity, termine che propone di tradurre con “integrità strutturale mediante tensione” (comunicazione personale, dicembre 2012). Questa A architettura spaziale del polmone profondo permette di ipotizzare che, in decubito laterale, una inspirazione lenta ripartirà l’aria in ciascuna delle regioni del polmone sopralaterale con tempi pressocché identici. Infatti la lunghezza del tragitto che l’aria deve compiere dall’ingresso del polmone alle unità alveolari, siano esse subpleriche o vicine all’ilo, è sempre la medesima. Il debole gradiente di pressione pleuro-ilare è trascurabile a causa della breve distanza che separa la pleura viscerale dalla regione parailare. Un alveolo vicino all’ilo (Figura 6A) si riempie B 1 3 2 Figura 5 A. Radiogramma toracico di un adulto sano in decubito laterale destro (proiezione posteriore). La forza di gravità si esercita sul tessuto polmonare (1), sul contenuto addominale (2), sul mediastino (3). Queste tre forze concorrono alla maggiore deflazione-compliance del polmone infralaterale che è sede di una ventilazione preferenziale e di maggior clearance mucociliare. B. L’immagine TC realizzata in decubito laterale destro mostra l’iperinflazione del polmone sopralaterale, la deflazione di quello infralaterale e la caduta del mediastino verso il piano di appoggio. Riprodotto da G. Postiaux. La kinésitherapie respiratoire de l’enfant, les techniques se soins guide par l’auscultation pulmonaire. Ed De Boeck univ. 353 pp. quasi alla stessa velocità di un alveolo subpleurico (Figura 6B), poiché la distanza che l’aria inspirata deve percorrere è quasi identica. Gli alveoli A e B sono equidistanti dall’ilo. Tutte le regioni del polmone sopralaterale sono quindi interessate dalla stessa inspirazione lenta, che ne distende l’insieme pressocchè alla medesima velocità. Sollecitazioni meccaniche e clearance mucociliare Le sollecitazioni meccaniche indotte dai movimenti ventilatori hanno effetti sull’epitelio delle vie aeree e sulle cellule alveolari che producono il surfactant. Queste sollecitazioni meccaniche stimolano il trasporto mucociliare (Figura 7). La clearance mucociliare è un importante meccanismo protettivo polmonare nei confronti degli aerocontaminanti. Richiede l’integrazione e coordinamento del trasporto ionico, della regolazione del contenuto idrico delle secrezioni, della produzione di mucine, dell’attività ciliare e della tosse. In questo processo sono determinanti l’idratazione del muco e le sue proprietà viscoelastiche. Due strati di muco (fase sol, fluida e periciliare; fase gel, viscosa e superficiale) costituiscono la superficie liquida delle vie aeree. Il suo equilibrio idrico dipende da recettori e da canali che regolano i flussi degli ioni cloro e sodio attraverso la membrana epiteliale. Tali flussi sono regolati dal canale ENaC (assorbimento dei fluidi) e dal regolatore CFTR (secrezione dei fluidi) [75]. Il recettore P2Y2, attivato dall’ATP, favorisce la fuoriuscita del cloro dal canale CaCC. Il recettore A28, attivato dall’ADO, stimola il canale CFTR parimenti responsabile dell’uscita di ioni cloro. Questi due canali attivati inibiscono l’ingresso del sodio attraverso il canale ENaC, permettendo così di mantenere l’idratazione della superficie delle vie aeree. Lo spessore ideale del liquido periciliare è di circa 7 μm, in modo che l’estremità superiore delle ciglia sia a contatto col versante inferiore della fase gel. Lo strato superficiale ha funzione di riserva d’acqua. La ventilazione di per sé e le sue diverse modalità costituiscono un ele- Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 33 B A Figura 6 Modello frattale dell’albero bronchiale. Tutti i punti terminali si trovano alla medesima distanza dall’origine. Da: Benoit Mandelbrot, tavola 165 di “Fractal Geometry of Nature, per gentile concessione di M.me Aliette Mandelbrot. a Strato superficiale SS CI– ATP Na+ ADO A28 P2Y2 + CI– Cellule epiteliali + – Strato periciliare SPC (7 µm) SS + SPC = superficie liquida delle vie aeree – CaCC ENaC VRS b CFTR VRS VRS Riduzione della clearance muco-ciliare ATPasi CI– ATP Na+ A28 P2Y2 + + – Effetto citotossico – CaCC SS SPC (< 7 µm) CI– ADO ENaC Cellule epiteliali CFTR Figura 7 Meccanismi regolatori della superficie liquida delle vie aeree: a: normale superficie liquida delle vie aeree; b: meccanismi responsabili della diminuzione della clearance mucociliare in corso di bronchiolite acuta da virus respiratorio sinciziale (VRS). Da E. Sauvaget [75]. mento depurativo essenziale, stimolando la CMC [38,76]. Recenti studi hanno evidenziato la relazione tra la fisiologia del trasporto mucociliare 34 ed i movimenti alternati di inspirazione ed espirazione durante ventilazione a riposo, associati ad inspirazioni profonde (sospiri, sbadigli). Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Questi movimenti alternati costituiscono un fattore chiave di protezione e pervietà alveolare [77]. Esiste dunque una relazione tra stimoli meccanici indotti dai movimenti ventilatori, specie inspiratori, idratazione dello strato mucoso e qualità del trasporto mucociliare mediante l’azione regolatrice dell’ATP. La produzione di ATP da parte delle cellule epiteliali è molto sensibile a variazioni nelle sollecitazioni meccaniche. Queste intervengono dunque nella regolazione dello spessore della superficie liquida, la sua idratazione, le sue proprietà viscoelastiche e la sua clearance [78]. I medesimi stimoli meccanici inducono gradienti di pressione transepiteliali e transparietali che hanno effetti ad ogni livello dell’albero respiratorio. Oltre ad avere proprietà tensioattive ed antimicrobiche, il surfactant contribuisce anche al trasporto mucociliare [79,80]. Il surfactant è prodotto dalle cellule alveolari di tipo II. È riciclato in sede alveolare, ma una parte giunge nelle vie aeree dove partecipa alla CMC: favorisce il trasporto unidirezionale delle secrezioni (effetto stop and go), agisce come lubrificante riducendo le forze adesive tra fase gel e fase sol (effetto anticolla) e modifica la viscosità del liquido periciliare, impedendo il passaggio d’acqua dalla fase gel a quella sol causato dal gradiente osmotico esistente tra le due [81-83]. Le anomalie della funzione del surfactant contribuiscono alla fisiopatologia della sindrome da distress respiratorio dell’adulto [84]. Le inspirazioni profonde (come sospiri, sbadigli, iperinflazioni ed incremento del volume corrente) stimolano la secrezione di surfactant per distorsione delle cellule alveolari e ne favoriscono la migrazione verso la sede bronchiolare dove le cellule ciliate sono meno numerose [85]. Proposta di un nuovo paradigma La proposta di un nuovo paradigma in fisioterapia respiratoria si fonda su solidi elementi anatomici, meccanici e fisiologici. Al contrario, eccet- delle secrezioni distali per reclutamento di unità periferiche. Se fosse praticata in decubito laterale, la RIM guadagnerebbe in efficacia e le sue indicazioni si estenderebbero ai processi di addensamento polmonare. Stranamente, essa non ha mai attirato l’attenzione dei fisioterapisti i quali, a torto, non vi fanno mai riferimento. Le tecniche inspiratorie lente, preferibilmente praticate in decubito laterale, dovranno precedere tutte le tecniche espiratorie che entreranno in gioco dopo che le secrezioni distali saranno state spostate e convogliate nelle vie bronchiali di maggior calibro. La loro efficacia non si esprime necessariamente con una emissione di secrezioni immediata e di maggior entità, benché sia stata osservata in corso di RIM. La migrazione delle secrezioni dalle regioni distali a quelle prossimali può richiedere parecchie ore o anche che più giorni [89]. L’auscultazione permette comunque di cogliere modificazioni immediate delle caratteristiche dei rumori respiratori (Figura 8). Diversamente, nel bambino più grande portatore di polmonite e fibrosi cistica, possono essere emesse grandi quantità di se- I Ampiezza (Volts) 3800 A 0 B –3800 0 Tempo (300 mS/Div) 3S II 3800 IN A’ Ampiezza tuato che per la RIM o per le tecniche posturali usate in Terapia Intensiva nel trattamento della sindrome da distress respiratorio acuto o quelle impiegate in Neonatologia per trattare le atelectasie, gli indici di validazione sono poco numerosi, sparsi, aneddotici, ed apparentemente non correlati tra loro. È precisamente il loro convergere univoco che fornisce sostegno all’attuale proposta. Questa è supportata anche da numerosissime osservazioni stetoacustiche e da pubblicazioni relative alla genesi dei rumori respiratori. Il ruolo del decubito laterale nel far comparire crepitii preferenzialmente nel polmone infralaterale è stato un primum monvens, seguito da altri lavori inerenti soprattutto le polmoniti [86]. Mentre la convezione assicura il trasporto dei gas nell’albero bronchiale prossimale e medio, si rivela inesistente nel polmone profondo, dove i flussi sono bassi se non nulli, e dove il “rinnovo” della capacità funzionale residua (CFR) richiede più cicli respiratori [87,88]. Il ricambio dell’aria alveolare avviene principalmente per diffusione o moto browniano delle particelle. Le tecniche espiratorie, forzate o lente, vi trovano il loro limite. La fisioterapia del polmone profondo richiede un altro paradigma che può essere fondato teoricamente sui concetti enunciati: l’utilizzo di inspirazioni profonde lente, resistive e posturali a imitazione della SI per le sindromi restrittive post-chirurgiche, dell’EDIC in sopralaterale o, ancor meglio, della RIM (realizzazione di inspirazioni contro resistenza), soddisfacendo la ricerca di un’azione mirata distale. Nel loro principale articolo del 2004 [26] gli autori dimostravano, nei portatori di fibrosi cistica, una superiorità molto significativa della RIM in posizione eretta, nei confronti dell’ACBT e della cCPT, ma non ne proponevano la spiegazione meccanica. Quest’ultima sarebbe da ricercare nelle differenti compliance che, in corso di inspirazione contro resistenza, favoriscono una maggior distensione del polmone profondo, a causa dell’espansione dei gas (essendo PxV una costante). Ciò aumenterebbe preferenzialmente la pervietà delle VAD e la clearance B’ 0 0 Frequenza (200,0 Hz/Div) 2 KH Figura 8 Rappresentazione stetoacustica di inspirazioni lente in corrispondenza di addensamento pneumonico del polmone sopralaterale. I. Fonopneumografia temporale di un ciclo respiratorio registrato alla base sinistra prima delle manovre. A. Prima delle manovre viene rilevato un solo crackle. B. Dopo le manovre appaiono più crackles, indicanti riaperture bronchiolari (frecce in figura). II. Fonopneumografia spettrale. Congiuntamente all’apparizione di crackles, lo spettro dei rumori bronchiali si è addensato (da A’ a B’) a causa di interposizione d’aria (per reclutamento alveolare) tra la sede di origine dei crakles ed il rilevatore acustico. Riprodotto da G. Postiaux. La kinésitherapie respiratoire de l’enfant, les techniques se soins guide par l’auscultation pulmonaire. Ed De Boeck univ. 353 pp. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 35 crezioni in corso di seduta con questa unica tecnica, poiché il volume del liquido che occupa le unità polmonari distali può essere tale da eccedere quello che può essere contenuto dai bronchi. Nel neonato non è possibile ottenere manovre di inspirazione attiva; uno studio recente ha dimostrato la comparsa di sospiri (inspirazioni profonde) successivamente a manovre espiratorie lente – ELPr. Gli autori suggeriscono che ne sia responsabile l’evocazione del riflesso di Hering-Breuer [90,91]. Questi sospiri che si intercalano tra le manovre di ELPr potrebbero essere il principale meccanismo d’azione del trattamento [92]. > Il decubito laterale è una postura privilegiata che favorisce ed indirizza gli effetti delle manovre inspiratorie lente e resistive al polmone profondo sopralaterale. > La nozione di oggetto frattale permette di considerare tutte le aree del polmone sopralaterale come omogenee e sincrone. > G li stimoli meccanici derivanti dall’attività ventilatoria, e più particolarmente le inspirazioni profonde, migliorano, mediante l’azione regolatrice dell’ATP, l’idratazione della superficie liquida delle vie aeree e stimolano la produzione di surfactant e la sua migrazione dall’alveolo ai bronchi. > La fisioterapia respiratoria delle lesioni del polmone profondo richiede un nuovo paradigma: la realizzazione di inspirazioni lente, contro resistenza e posizionali. Validazione e follow up clinico Le indicazioni e le controindicazioni della fisioterapia non devono mai essere formulate in relazione ad entità nosologiche, ma in base ad una valutazione clinica del grado di ostruzione broncopolmonare. L’elemento determinante da considerare è il carattere multifattoriale dell’ostruzione bronchiale, coesistendo in gradi diversi edema, broncospasmo ed ipersecrezione. Ciò significa che patologie di natura differente hanno una espressione clinica simile, ma indivi36 duale, che sfugge ad una standardizzazione terapeutica. L’auscultazione costituisce uno strumento prezioso per porre l’indicazione ad una determinata tecnica ed assicurarne l’immediata valutazione clinica. Essa permette di cogliere anomalie locoregionali distali e poco evidenti, talvolta limitate alle dimensioni della membrana stetoscopica, inaccessibili ad altre indagini strumentali. Le prove funzionali respiratorie, captando un segnale globale alla bocca, sono troppo poco selettive per rilevare lesioni loco-regionali periferiche o per valutarle in corso di seduta terapeutica e successivamente ad essa. L’ecografia polmonare sarebbe una modalità sensibile e specifica per valutare l’evoluzione di un consolidamento alveolare, a condizione di una miniaturizzazione del sistema e di una riduzione dei costi per un suo uso routinario (Guillaume Riffard, comunicazione personale, gennaio 2013) [93,94]. L’auscultazione consente di apprezzare l’evoluzione nel corso della medesima seduta terapeutica. L’analisi fisico-acustica dei rumori polmonari normali ed aggiunti apre alla fisioterapia una nuova via di valutazione oggettiva, a condizione di riferirsi ad una nomenclatura oggettiva e scientifica che richiede tuttora un consenso, problema che il mondo medico francofono tarda a comprendere [95-97]. La proposta di una nuova nomenclatura è giustificata in quanto fondata su fenomeni fisici misurabili. Gli studi realizzati in seno alla “International Sound Association” hanno permesso di precisare i meccanismi di origine e trasmissione dei rumori respiratori normali e patologici che trovano la loro collocazione nel modello del condotto assiale monoalveolare. Gli strumenti per una loro valutazione oggettiva, portatili e poco costosi, sono disponibili per la pratica routinaria. Semplici da impiegare, mancano ancora di una standardizzazione. I parametri fisicoacustici ottenuti arricchiranno la cartella del fisioterapista [98-100]. Per studi maggiormente sistematici si potrà ricorrere a misure funzionali e procedimenti validati di diagnostica per immagini [101]. Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Conclusioni I dati anatomici, meccanici, funzionali ed alcuni elementi di conferma sparsi, ma convergenti, conferiscono un fondamento metodologico alla fisiokinesiterapia delle vie aeree distali. Le inspirazioni lente, resistive e posizionali costituiscono il nuovo paradigma delle patologie del polmone profondo. Le lesioni distali sono accessibili alle misure fisico-acustiche dei rumori respiratori. Questa modalità di valutazione costituisce un vasto campo di ricerca ancora poco esplorato. Nella pratica clinica routinaria lo stetoscopio rimane comunque lo strumento necessario e sufficiente per porre indicazione a tecniche di fisioterapia respiratoria ed assicurarne la valutazione clinica. Assieme alla meccanica respiratoria, l’insegnamento dell’auscultazione polmonare diviene così una pietra angolare della formazione dei fisioterapisti. Punti chiave > In corso di impiego di Fisioterapia Respiratoria, le tecniche manuali hanno un ruolo di primo piano nel trattamento di patologie respiratorie reversibili, quelle strumentali hanno un significato complementare o adiuvante. > La ventilazione è un elemento depurativo essenziale in quanto stimola la clearance mucociliare. > N umerosi fattori contribuiscono all’incremento della clearance delle secrezioni come la fonazione, il canto, il grido ed il pianto nel neonato, la tosse, i sospiri, il russamento, l’espirazione a labbra increspate, in alcuni pazienti i lamenti. > Le vie aeree distali sono il punto di origine e la sede principale dell’ostruzione nella maggior parte delle patologie ipersecretive. > La fisioterapia respiratoria tradizionale è inefficace sui processi di consolidamento polmonare, sia nell’adulto sia nel bambino. > Le classiche tecniche di fisioterapia respiratoria sono molto meno interessanti della fisiokinesiterapia del polmone profondo. > Ogni manovra di fisioterapia respiratoria deve indurre delle variazioni della pressione pleurica “motri- ce” per generare dei flussi e dei volumi polmonari distali. > Diversi fattori favoriscono l’efficacia della fisioterapia del polmone profondo: ricorso ad inspirazione lenta seguita da un’apnea tele-inspiratoria, utilizzo di una resistenza inspiratoria buccale per favorire la distensione delle unità periferiche ed il loro reclutamento, adozione, se possibile, del decubito laterale che consente una maggior distensione del polmone sopralaterale in caso di lesioni localizzate. > Le tecniche inspiratorie lente, preferibilmente impiegate in decubito laterale, mirano a spostare le secrezioni distali convogliandole nei bronchi di calibro maggiore; a questo punto subentra l’applicazione delle tecniche espiratorie > L’auscultazione è uno strumento prezioso che consente di rilevare piccole alterazioni loco-regionali distali, di porre indicazione ad una determinata tecnica e di apprezzarne gli effetti in corso di applicazione. > L’analisi fisico-acustica dei rumori respiratori è promettente, ma mancano ancora un consenso ed una standardizzazione per il suo utilizzo. Dichiarazione di interessi L’autore nega conflitti di interesse in relazione al contenuto di questo articolo. Ringraziamenti L’autore ringrazia Ewald R. Weibel (Institut fur Anatomie, Universitat CH 3000 Bern) per il suo contributo alle definizioni anatomiche relative al polmone profondo. Bibliografia [61] Rorhrer F. Der Strömungswiderstand in den Menschliben Atemwegen. Pflügers Arch 1915;162:225-259 [in Rossier PH, Buhlman A, Wiesinger K. Physiologie et physiopathologie de la respiration. Ed Delachaux & Niestlé, Neuchâtel; 1962. 471 pp]. [62] Otis AB, Mc Kerrow CB, Bartlett RA, et al. Mechanical factors in distribution of pulmonary ventilation. J Appl Physiol 1956;8:427-443. [63] Gillard C, Gossart R, Lavalle R, et al. Identification du comportement ventilatoire du système broncho-pulmonaire. Ann Med-Chir du Hainaut 1974;3:145-161. [64] F lemale A, Gillard C, Dierckx JP. Comparison of central venous, oesophageal pressure with water-filed catheters for estimating pleural pressure changes in healthy adults. Eur Respir J 1988;1:51-57. [65] P ostiaux G, Lens E. Proposition d’une kinésithérapie respiratoire confortée par l’équation de Rohrer. Ann Kinesither 1995;22:342-354. [66] E uropean Respiratory Care Association (ERCA), Proc. Meeting Stresa (It) sept 2009. [67] P ostiaux G. De ladite accélération du flux expiratoire... où forced is fast (Expiration Technique — FET). Ann Kinesither 1992;19:411427. [68] P etit JM, Marcelle R, Pirnay F, et al. Influence des variations de pression intrathoracique sur la détection de l’asynchronisme ventilatoire par mesure de la pression buccale pendant l’interruption à deux temps du courant aérien. Arch Physiol Biochem 1965;73:277-302. [69] H ubert J. Mobilisations du thorax. Kinésithérapie respiratoire tome 2. Ed médicales et paramédicales de Charleroi; 1989, 191 pp. [70] Tammeling GJ. Het Residuale volume en de fonctionelle residuale capaciteit. Groningen: Acad Proefschrift; 1958. [71] M andelbrot B. The fractal geometry of nature. New York: Freeman; 1983. [72] G olberg AL, Rigney DR, West BJ. Chaos and fractals in human physiology. Sci Am 1990:35-41. [73] Weibel ER. Beau poumon — bon poumon ? Rev Mal Respir 2004;216:65-71. [74] Gleick J. Les fractales dans les poumons. http:// nirare.wordpress.com/2011/02/20/les-fractales-dans-les-poumons/ [75] Sauvaget F, David M, Bresson V, et al. Nebulized hypertonic saline and acute viral bronchiolitis in infants: current aspects. Arch Pediatr 2012;19:635-641. [76] Houtmeyers E, Gosselinck R, Gayan-Ramirez G, et al. Regulation of mucociliary clearance in health and disease. Eur Respir J 1999;13:1177-1188. [77] Button B, Boucher RC, The University of North CarolinaVirtual Lung Group. Role of mechanical stress in regulating airway surface hydration and mucus clearance rates. Respir Physiol Neurobiol 2008;163:189-201. [78] Button B, Pucher M, Boucher RC. Differential effects of cyclic and constant stress on ATP release and mucociliary transport by human airway epithelia. J Physiol 2007;530:577592. [79] Wright JR. Clearance and recycling of pulmonary surfactant. Am J Physiol 1990;259: 1-12. [80] Griese M. Pulmonary surfactant in health and human lung disease: state of the art. Eur Respir J 1999;13:1455-1476. [81] Weiss JM, Gebhardt KF, Ziegler H, et al. Role of surfactant in peripheral transport mechanism. Eur Respir J Suppl 1987;153:205208. [82] Rensch H, von Seefeld H, Gebhardt KF, et al. Stop and go particle transport in the peripheral airways. A model study. Respiration 1983;44:346-350. [83] Reifenrath R. Surfactant action in bronchial mucus transport. Proc Symposia on Pulmonary surfactant 1983;16:339-347 [Elsevier, E.V. Cosmi, EM Scarpelli Editors]. [84] L ewis JF, Jobe AH. Surfactant and the adult respiratory distress syndrome. State of the Art. Am Rev Respir Dis 1993;147:218-233. [85] B atenburg JJ, Halman M. Developmental biochemistry of alveoli. In: Scarpelli EM, editor. Pulmonary physiology. Fetus, newborn, child, adolescent. Lea & Febiger; 1990. p. 106139. [86] L ens E, Postiaux G, Chapelle P. L’auscultation en décubitus latéral des craquements inspiratoires téléphasiques. Louvain Med 1985;104:85-94. [87] O lson DE, Hammersley JR. Mechanisms of lung sounds generation. Semin Respir Med 1985;6:171-179. [88] K raman SS. Vesicular (normal) lung sounds: how are they made, where do they come from, and what do they mean? Semin Respir Med 1985;6:183-191. [89] L indström M, Falk R, Philipson K, et al. Longterm clearance from small airways in subjects with ciliary dysfunction. Respir Res 2006;7:79. [90] L anza F, Wandalsen G, Dela Bianca AC, et al. Prolonged slow expiration technique (PSE): description of pulmonary modifications in infants. Respir Care 2011;56:1930-1935. [91] P ostiaux G, Lens E, Lahaye JM, et al. Objectivation stéthacoustique de la toilette bronchique distale par détectionet analyse des craquements pulmonaires. Ann Kinesither 1989;16:377-385. [92] P ostiaux G, Louis J, Labasse HC, et al. Effects of an alternative chest physiotherapy regimen protocol in infants with RSV bronchiolitis. Respir Care 2011;56:989-994. [93] L ichtenstein DA, Lascols N, Meziere G, Gepner A. Utrasound diagnosis of alveolar consolidation in the critically ill patient. Intensive Care Med 2004;30:276-281. [94] R oyse CF, Canty DJ, Faris J, et al. Core review: physician-performed ultrasound: the time has come for routine use in acute care medicine. Anesth Analg 2012;115:10071028. [95] P ostiaux G. Auscultation pulmonaire et kinésithérapie en pédiatrie. Rev Mal Resp 1999;16, 3S206-207. [96] P ostiaux G, Lens E. Nomenclature d’auscultation pulmonaire: pourquoi pas un consensus mondial? Rev Mal Respir 1999;16:1075-1089. [97] P ostiaux G. Nomenclature d’auscultation pulmonaire: nécessité d’un consensus francophone. Rev Mal Respir 2009;26:93-94. [98] B eck R, Elias N, Shoval S, et al. Computerized acoustic assessment of treatment efficacy of nebulized epinephrine and albuterol in RSV bronchiolitis. BMC Pediatr 2007;7:22. arques A, Bruton A, Barney A. Clinically [99] M useful outcome measures for physiotherapy airway clearance techniques: a review. Phys Ther Rev 2006;11:299-307. [100] Murphy RL, Vyshedskiy A, Power-Charnitsky VA, et al. Automated lung sound analysis in patients with pneumonia. Respir Care 2004;49:1490-1497. [101] Burgel PR. The role of small airways in obstructive airway diseases. Eur Respir Rev 2011;20:23-33. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 37 eventi ASSOCIAZIONE RIABILITATORI dell’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA CORSI ARIR 2015 Potete trovare i programmi dettagliati dei corsi e le modalità di iscrizione sul sito www.arirassociazione.org Fisioterapia respiratoria in cardiologia e cardiochirurgia Milano, 15-16 maggio 2015 Obiettivi In ambito cardiologico e cardiochirurgico lo sviluppo di terapie medico-chirurgiche salvavita sta determinando un progressivo miglioramento della sopravvivenza con concomitante sviluppo di cronicità e disabilità correlate alla presenza di dispnea, astenia, ridotta capacità di sostenere l’esercizio fisico e conseguente ridotta qualità di vita. Inoltre non rara è la presenza di comorbilità respiratorie: percentuali che vanno dal 20% fino al 35% dei soggetti con scompenso cardiocircolatorio cronico risultano affetti anche da BPCO. Anche la sindrome delle apnee ostruttive in sonno risulta molto frequente in ambito cardiologico. La concomitanza di patologie cardiache e respiratorie può infine aumentare i rischi di insufficienza cardiaca, ictus, fibrillazione atriale, ipertensione e aritmie cardiache arrivando, in alcuni casi, alla morte improvvisa. Il corso offre una panoramica sui nuovi orientamenti e le metodiche di trattamento in ambito cardiologico e cardiochirurgico e fornisce conoscenze sulla valutazione e sul percorso fisioterapico, entrando nello specifico delle complicanze che possono rendere difficoltoso il recupero di questi pazienti dopo evento patologico. Lo spazio dedicato alla presentazione e discussione di casi clinici consentirà di tradurre le conoscenze acquisite in strumenti operativi da applicare nella personale pratica quotidiana. Docenti Balbi B. Bussotti M. Bruschi G. Cannata A. Dhiel L. Di Marco S. Gaudiello G. Lanza A. Lazzeri M. Novo C. Oneta A. Paneroni M. Pelenghi S. Proserpio P. Simonelli C. Zanettini R. Iscrizione > Soci ARIR: € 230,00 (IVA inclusa) > Aziende ospedaliere ed Enti pubblici: € 270,00 esente IVA > Non Soci ARIR, Aziende ed Enti privati: € 290,00 (IVA inclusa) ll corso è in fase di accreditamento presso la Commissione Nazionale ECM per le figure professionali del Fisioterapista, Medico e Infermiere Tecniche di clearance delle vie aeree tramite utilizzo di dispositivi oscillatori ad alta frequenza Napoli, 5 giugno 2015 Università degli Studi Federico II, Aula Magna, Complesso Didattico Dipartimento di Scienze Biotecnologiche, Via Tommaso De Amicis 95, Napoli Obiettivi Nel corso degli anni, lo scenario delle tecniche di disostruzione bronchiale a disposizione del fisioterapista si è arricchito di nuovi dispositivi, anche meccanici, che offrono diverse opportunità terapeutiche. Il fisioterapista respiratorio necessita di solide conoscenze per potersi orientare correttamente nel panorama dei dispositivi a sua disposizione, a partire dalla fisiologia e fisiopatologia del trasporto muco ciliare. Tali conoscenze occupano un posto importante nel bagaglio del fisioterapista respiratorio sia in ambito clinico sia in ambito gestionale in un ottica di Health Tecnology Assessment (HTA). Interruzioni di flusso e oscillazioni applicate alla parete toracica sono da tempo indagate per il loro impiego nella modificazione delle proprietà viscoelastiche delle secrezioni bronchiali e per il conseguente supporto alla clearance mucociliare in pazienti affetti da patologie a carattere ipersecretivo. La giornata affronterà tematiche generali e specifiche in ambito di fisiologia e fisiopatologia della disostruzione bronchiale. Obiettivi del corso sono l’acquisizione di conoscenze specifiche e abilità tecniche di base sull’utilizzo della High Frequency Chest Compression, la familiarizzazione con i principali metodi di misura utili nella scelta ed nell’uso di tali sistemi, nonché indicazioni e possibili complicanze o controindicazioni di tali presidi. 38 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Docenti Bellofiore A. Brivio A. Buonpensiero P. Di Pasqua A. Lazzeri M. Raia V. Iscrizione > Soci ARIR: € 130,00 (IVA inclusa) > Aziende ospedaliere ed Enti pubblici: € 170,00 esente IVA > Non Soci ARIR, Aziende ed Enti privati: € 190,00 (IVA inclusa) ll corso è in fase di accreditamento presso la Commissione Nazionale ECM per le figure professionali del Fisioterapista e Medico Il ricondizionamento all’esercizio fisico nel paziente respiratorio Nemi (Roma), 18-20 settembre 2015 Casa di Cura Villa delle Querce, Via delle Vigne 19 Obiettivi Le patologie respiratorie croniche sono caratterizzate da progressiva riduzione della tolleranza allo sforzo fisico, che arriva a coinvolgere le normali attività della vita quotidiana, ed a una marcata riduzione dell’attività fisica. Nei programmi di riabilitazione polmonare l’esercizio fisico è considerato come uno degli interventi terapeutici obbligatori, a fianco della terapia farmacologica, con il più alto grado di evidenza scientifica. Come ogni terapia, anche la prescrizione dell’esercizio si basa su un’accurata valutazione delle capacità del soggetto e delle eventuali controindicazioni e richiede la conoscenza approfondita dei meccanismi fisiologici con cui si interagisce. Partendo dalle basi fisiologiche dell’allenamento, il corso si pone l’obiettivo di fornire tutti gli aspetti utili per valutare, impostare e condurre un programma di ricondizionamento all’esercizio del paziente con patologia respiratoria. Professionisti esperti presenteranno i test di valutazione della capacità di esercizio, le modalità di progettazione di un intervento mirato e personalizzato, le varie modalità di allenamento, gli strumenti per migliorare l’aderenza integrando un percorso di didattica frontale con esercitazioni pratiche. Infine lo spazio dedicato alla presentazione e discussione di casi clinici consentirà di tradurre le conoscenze acquisite in strumenti operativi da applicare nella personale pratica quotidiana. Orari 18 settembre Ore 9.00 inizio corso Ore 18.15 fine corso 19 settembre Ore 8.30 inizio corso Ore 18.30 fine corso 20 settembre Ore 8.30 inizio corso Ore 17.30 fine corso Docenti Raffaella Bellini Angela Bellofiore Emanuela Longa Franco Pasqua Giancarlo Piaggi Veronica Rossi Iscrizione > Soci ARIR: € 320,00 (IVA inclusa) > Aziende ospedaliere ed Enti pubblici: € 370,00 esente IVA > Non Soci ARIR, Aziende ed Enti privati: € 390,00 (IVA inclusa) ll corso è in fase di accreditamento presso la Commissione Nazionale ECM per le figure professionali del Fisioterapista e Medico Malattie neuromuscolari: percorso e gestione integrata dalla diagnosi alla palliazione Sesto San Giovanni (MI), 24 ottobre 2015 Obiettivi Con il termine “malattie neuromuscolari” (NMD) si indica una serie di patologie, su base genetica o acquisita, caratterizzate da alterazioni strutturali e funzionali a livello dell’unità motrice. Esse costituiscono un gruppo di affezioni che possono avere il loro esordio in qualunque momento della vita con evoluzione il più delle volte cronica, comportando gradi variabili di disabilità, che interessano in particolar modo il movimento e la capacità respiratoria. In questa giornata-convegno AIFI/ARIR sulla gestione del paziente NMD si vuole far luce sugli aspetti di “best practice” che permettono una presa in carico globale del paziente ed un rallentamento della perdita di funzioni: dallo stretching muscolare al mantenimento delle abilità residue, dal cammino all’utilizzo della carrozzina elettronica, dal respiro spontaneo del paziente alla ventilazione meccanica non invasiva ed invasiva, dalla normale comunicazione all’utilizzo di sofisticati strumenti per la comunicazione aumentativa. Il convegno fornirà elementi di valutazione e di trattamento delle singole problematiche, chiarendo le indicazioni utilizzate in pratica clinica e supportate dalla EBM. Un evento da non perdere per sapersi orientare nella difficile gestione di un paziente così complesso! Orari Ore 8.30 inizio corso Ore 18.30 fine corso Docenti In fase di definizione Iscrizione > Soci ARIR/AIFI: € 100,00 (IVA inclusa) > Aziende ospedaliere ed Enti pubblici: € 150,00 esente IVA > Non Soci ARIR, Aziende ed Enti privati: € 170,00 (IVA inclusa) Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 39 Giornata ARIR: Aerosol terapia: dall’abc ai device di ultima generazione Milano, 21 novembre 2015 Obiettivi Come ogni anno l'Associazione organizza una giornata monotematica su un argomento di interesse generale, quest’anno ARIR offre gratuitamente ai propri soci l’occasione di confronto, informazione e formazione ai nuovi devices di terapia aerosolica a disposizione, al loro corretto utilizzo e gestione nei pazienti affetti da patologie respiratorie acute e croniche. L’aerosolterapia è una delle forme di cura più utilizzate nei pazienti con patologie delle vie aeree superiori e inferiori di ogni età. La sua efficacia terapeutica dipende da una serie di fattori che includono la corretta diagnosi, la scelta dei farmaci, l’efficienza del nebulizzatore, le modalità di inalazione e gli aspetti educazionali. Nella giornata si affronterà dall’ABC dell’aerosolterapia alle più recenti innovazioni tecnologiche introdotte nei nebulizzatori che hanno notevolmente migliorato l’efficienza nell’erogazione dei farmaci per via inalatoria, offrendo una maggiore convenienza, una maggiore semplicità d'uso ed un significativo aumento nell’erogazione dei farmaci. Iscrizione Gratuita per soci ARIR e studenti di tutte le edizioni del Master di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria > Aziende ospedaliere ed Enti pubblici: € 170,00 esente IVA > Non Soci ARIR, Aziende ed Enti privati: € 190,00 (IVA inclusa) La gestione dell’insufficienza respiratoria nel paziente neuromuscolare Milano, 11-12 dicembre 2015 Obiettivi Sotto la generica definizione di patologia neuromuscolare vengono comprese patologie a diversa eziopatogenesi che possono manifestarsi con molteplici quadri clinici. Molte di queste malattie sono accomunate dal coinvolgimento dei muscoli respiratori e quindi dalla presenza di alterazioni della funzionalità respiratoria. Le manifestazioni cliniche e funzionali conseguenti a questo coinvolgimento dipendono dal tipo e dalla severità della compromissione, potendo variare dal semplice deficit disventilatorio restrittivo asintomatico all’insufficienza ventilatoria con alterazioni emogasanalitiche. Sempre più frequentemente il Fisioterapista è chiamato a valutare e a trattare le problematiche respiratorie di questi pazienti, avendo oggi a disposizione strumenti diagnostici e terapeutici tali da consentire un corretto inquadramento clinico-funzionale ed un adeguato trattamento. In particolare, l’introduzione nella pratica clinica della ventilazione, soprattutto con modalità non-invasiva, ha portato a un più efficace controllo dell’insufficienza respiratoria e ha determinato un miglioramento della prognosi di questi pazienti, ma ha altresì posto all’attenzione l’importanza di un’adeguata ed efficace clearance delle secrezioni tracheobronchiali. In base a queste considerazioni il corso in oggetto si propone di rendere omogenee le conoscenze sullo stato dell'arte della fisiopatologia e riabilitazione respiratoria nel paziente neuromuscolare e di fornire competenze tecniche e modalità di valutazione e operative rispondenti agli standards ottimali riconosciuti nel settore. 40 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Iscrizione > Soci ARIR: € 250,00 (IVA inclusa) > Aziende ospedaliere ed Enti pubblici: € 300,00 esente IVA > Non Soci ARIR, Aziende ed Enti privati: € 320,00 (IVA inclusa) Informazioni generali per la partecipazione alle iniziative ARIR Segreteria Scientifica: Segreteria Organizzativa: Angela Bellofiore Sara Mariani Emilia Privitera Martina Santambrogio Victory Project Congressi Srl [email protected] Tel. 02 89053524 Fax 02 201395 Iscrizione Attenzione Per accedere al corso inviare la scheda di iscrizione tramite fax 02 201395 o e-mail [email protected] o iscriversi dal sito www.arirassociazione.org, allegando copia dell’avvenuto pagamento, previo contatto con la segreteria organizzativa per verificare l’effettiva disponibilità dei posti. Per informazioni rivolgersi a: Victory Project Congressi Srl [email protected] Tel. 02 89053524 - Fax 02 201395 Pagamento iscrizione Il saldo della quota di iscrizione deve essere effettuato entro e non oltre 30 gg. dall’inizio dell’iniziativa scelta. Si prega di inviare copia del bonifico bancario alla Segreteria Organizzativa. Nota bene: nella causale del versamento va specificato con esattezza il nome del partecipante ed il titolo dell’iniziativa cui il pagamento si riferisce. Modalità di pagamento Tramite bonifico bancario a favore di: Victory Project Congressi Srl Bonifico bancario sul seguente conto corrente: Conto corrente bancario 9340484 intestato a Victory Project Congressi Srl Unicredit Banca - Agenzia 21903 - Via C. Poma, Milano IBAN: IT58 Z 02008 09403 00000 9340484 L’accettazione all’iniziativa scelta è subordinata alla data del bonifico di pagamento, pertanto si invita il partecipante a trasmettere tempestivamente alla Segreteria Organizzativa l’avvenuto versamento. L’accettazione dell’iscrizione verrà comunicata dalla Segreteria stessa tramite email. Le iscrizioni in esubero, saranno (a discrezione del partecipante) considerate valide per il corso successivo. La disdetta dell’iscrizione sarà interamente rimborsata (escluse spese di segreteria 30 e) se verrà comunicata alla Segreteria Organizzativa via fax entro 20 gg. della data di inizio del corso. Dipendenti di Enti Pubblici Per le iscrizioni fatte da Enti Pubblici la fattura sarà emessa in assenza di IVA secondo l’art. 10 DPR 633/72 a ricevimento di un’attestazione scritta da parte dell’Ente alla scheda di iscrizione e al bonifico bancario. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: la quota scontata è esclusivamente riservata ai Soci (fisioterapisti e medici) in regola con l’iscrizione. La scelta della quota di partecipazione deve fare riferimento all’intestatario della fattura e non al partecipante. Fisioterapisti neolaureati Per i fisioterapisti laureati negli anni accademici 2013-14 o 2014-15 è prevista una riduzione del 10% dalla quota socio. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 41 Scheda di iscrizione Compilare la scheda in stampatello SCHEDA DI ISCRIZIONE da inviare alla Segreteria Organizzativa unitamente a copia dell’avvenuto pagamento Victory Project Congressi srl – Via Poma, 2 – 20129 MILAN, Italy – Tel. 02 89 05 35 24 – Fax +39 02 20 13 95 – [email protected] (si prega di compilare la scheda in stampatello in tutte le sue parti) Cognome.............................................................................................................. Nome....................................................................................................................... Nato a................................................................................................................... il............................................................................................................................. Socio ARIR Socio AIPO Socio AIFI o N. socio........................................... Scadenza iscrizione ......................................................... Non Socio ARIR o AIPO Via/piazza....................................................................................................................................................................................................... N. .............................. CAP................................................. Città....................................................................................................................................................... Prov. .......................... Tel................................................................................ Fax......................................................................... Cell. . ............................................................................ E-mail (scrivere chiaramente: obbligatoria per ricevere conferma iscrizione) . ....................................................................................................................................... Codice fiscale Partita IVA Professione........................................................................................................... Specialità................................................................................................................. Se diverso dall’iscritto intestare la Fattura a:.................................................................................................................................................................................... Via/piazza....................................................................................................................................................................................................... N. .............................. CAP................................................. Città....................................................................................................................................................... Prov. .......................... Partita IVA Il saldo della quota di iscrizione deve avvenire entro un mese dall’inizio del corso. Per le iscrizioni fatte da enti pubblici, la fattura sarà emessa in assenza di IVA su richiesta dell’interessato e a ricevimento di un’attestazione scritta da parte dell’Ente da allegare alla copia del bonifico. La disdetta dell’iscrizione sarà interamente rimborsata (escluse spese di segreteria 30 €) se verrà comunicata alla Segreteria Organizzativa via fax entro 20 gg. della data di inizio del corso. In allegato invio fotocopia dell’avvenuto bonifico bancario per l’importo di € ............................................................................................................................................. EFFETTUATO a favore di: Victory Project Congressi Srl – Bonifico bancario sul seguente conto corrente: Victory Project Congressi Srl - c/c 9340484 intestato a Victory Project Congressi Srl Unicredit Banca - Agenzia 21903 - Via C. Poma, Milano - IBAN: IT58 Z 02008 09403 00000 9340484 Causale: Titolo corso e nome iscritto Autorizzo,ai sensi del D Lgs. 196 del 30/6/2003 la Segreteria del Corso al trattamento dei miei dati personali contenuti nel presente modulo per le finalità di organizzazione e gestione del Corso suddetto. Data..................................................................................................................... Firma.................................................................................................................... Iscrizione al corso: Fisioterapia respiratoria in cardiologia e cardiochirurgia Milano, 15-16 maggio 2015 Tecniche di clearance delle vie aeree tramite utilizzo di dispositivi oscillatori ad alta frequenza Napoli, 5 giugno 2015 Il ricondizionamento all’esercizio fisico nel paziente respiratorio Nemi (Roma), 18-20 settembre 2015 42 Malattie neuromuscolari: percorso e gestione integrata dalla diagnosi alla palliazione Sesto San Giovanni (MI), 24 ottobre 2015 Giornata ARIR: Aerosol terapia: dall’abc ai device di ultima generazione Milano, 21 novembre 2015 La gestione dell’insufficienza respiratoria nel paziente neuromuscolare Milano, 11-12 dicembre 2015 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Istruzioni per gli autori La Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria accetta lavori scientifici, in lingua italiana e/o inglese, inerenti la ricerca e le osservazioni cliniche pertinenti alla fisioterapia e riabilitazione respiratoria. Invio del Manoscritto I manoscritti devono essere inviati per mezzo e-mail al seguente indirizzo: [email protected] oppure al direttore in carica all'indirizzo [email protected]. I lavori devono essere accompagnati da una richiesta di pubblicazione e da una dichiarazione, firmata da tutti gli autori, che il manoscritto non è stato inviato ad altra rivista. La segreteria editoriale invierà comunicazione di ricevimento del manoscritto. Vengono presi in considerazione per la pubblicazione articoli originali, revisioni, expert-opinion, editoriali, case report, note tecniche e lettere al direttore. Preparazione del Manoscritto I manoscritti devono pervenire in formato .doc o .rtf, con pagine progressive numerate, utilizzando carattere 12, interlinea doppia. È necessario redigere il manoscritto secondo il seguente ordine: Titolo, Autori, Abstract, Parole chiave, Testo e Bibliografia. Pagina di Titolo Nella prima pagina dovrà essere indicato: Titolo: iniziali e cognome degli autori, denominazione ed indirizzo del centro di appartenenza degli autori, indirizzo completo con numeri telefonici, fax ed e-mail dell’autore al quale inviare le comunicazioni. Abstract: deve essere obbligatoriamente redatto in italiano ed inglese, strutturato con: premessa, scopo, metodi, risultati e conclusioni, della lunghezza massima di 250 parole. Parole chiave: in numero massimo di 5, in italiano ed inglese, conformi alle norme dell’Index Medicus. Pagine di Testo Il testo deve essere suddiviso in: Introduzione, Materiali e Metodi, Risultati, Discussione, Conclusioni e Ringraziamenti. La lunghezza del testo di articoli di revisione ed articoli originali non deve eccedere le 4000 parole. Bibliografia Le citazioni bibliografiche devono essere segnalate nel testo con numeri arabi in ordine progressivo di apparizione, posti fra parentesi, e devono essere elencate seguendo la medesima numerazione, secondo lo stile utilizzato nell’Index Medicus (Vancouver), come mostrato nei seguenti esempi: Lavoro pubblicato su rivista: 1. Noseda A, Carpiaux JP, Schmerber J, Yernault JC. Dyspoea assessed by visual analogue scale in patients with chronic obstructive lung disease during progressive and high intensity exercise. Thorax 1992;47:363-368. Se un articolo citato è in corso di stampa, è necessario allegare al manoscritto due copie dello stesso. Libro e Monografia: 2. Muiesan G, Sorbini CA, Grassi V. Pneumologia. UTET, Torino, 1987:25-28. Capitolo di un libro a contributi: 3. Raschi S, Costantini D. Meccanismi fisiopatologici dell’ostruzione bronchiale. In: Brivio A, Lazzeri M, Oliva G, Zampogna E. La Disostruzione bronchiale. Dalla teoria alla pratica. Masson, Milano, 2001:3-9. Fonti internet 4. American Association of Respiratory Care. A guide to Aerosol Delivery Device for Respiratory Therapists. http://www.irccouncil.org/newsite/members/. Consultato il 03/05/2013. Tabelle Le tabelle devono completare il testo, evitando ripetizioni dello stesso. Devono essere numerate in ordine progressivo e richiamate nel testo. Ogni tabella deve essere intestata. Tutte le tabelle devono essere fornite in formato .doc. La legenda delle tabelle deve essere scritta alla fine del testo, dopo le Conclusioni. Il materiale estrapolato da altre fonti deve essere accompagnato da permesso scritto dell’autore e dell’editore. Figure TTutte le figure devono essere numerate in ordine progressivo e richiamate nel testo. Le didascalie devono essere riportate nella Pagina di Testo, dopo le Conclusioni. Il materiale estrapolato da altre fonti dovrà essere accompagnato da permesso scritto dell’autore e dell’editore. Le figure devono pervenire in un file separato, formato .xls o .jpeg. Statistica È necessario definire chiaramente la/le misura/e di outcome ed illustrare sinteticamente i metodi statistici standard utilizzati, altrimenti descriverli per esteso. Le variabili normalmente distribuite devono essere riportate come media e deviazione standard (DS). Nel caso di distribuzioni non normali, utilizzare la mediana e il range interpercentile. Il P-value dovrebbe essere sempre riportato e presentato come uguaglianza, quando possibile, con una o due cifre decimali (e.g. P = 0,03 e non P < 0,05). In presenza di P value molto piccolo, riportarlo a P < 0,001. Per ulteriori informazioni, consultare SAMPL Guidelines (www.equatornetwork.org). Case Report e Note tecniche: La rivista accetta anche brevi comunicazioni, casi clinici di particolare interesse scientifico e note tecniche relative a strumentazioni o metodiche utilizzate. La lunghezza del manoscritto, compilato secondo le norme sopra esposte, non deve superare le 2000 parole, e non deve contenere più di 10 riferimenti bibliografici. Lettere al direttore: Potranno riguardare argomenti di particolare rilevanza scientifica, o commentare articoli comparsi sulla rivista. Il manoscritto non dovrà superare le 1000 parole e citare fino a 5 riferimenti bibliografici. Abbreviazioni, Unità di misura, Nomi di Farmaci: La prima citazione di un’abbreviazione deve essere preceduta dal termine per esteso. Quando possibile utilizzare abbreviazioni riconosciute (es: COPD, EPP). Le unità di misura devono essere espresse secondo i sistemi internazionali. Utilizzare il nome generico dei farmaci. Revisioni o Referee: Gli autori sono invitati ad indicare i nomi dei possibili revisori. La redazione si avvarrà di revisori scientifici anonimi per la revisione del lavoro e l’eventuale pubblicazione potrà avvenire con o senza richiesta di correzione. Gli autori verranno informati della accettazione o meno del manoscritto entro sei settimane dall’invio. Conflitto di interesse: Il conflitto di interesse è un rapporto di interesse finanziario, o intellettuale, o un altro insieme di circostanze che può ragionevolmente comportare (o ragionevolmente essere percepito da altri come aver comportato) un cambiamento del giudizio o comportamento degli autori ed aver influito sulla stesura del manoscritto. Tutti gli autori devono fornire una lista dei potenziali conflitti di interesse relativi al manoscritto, e tale lista verrà specificata dopo il titolo. L’assenza di conflitto di interesse va dichiarata e firmata su apposito modulo da ciascun autore al momento della sottomissione dell’articolo. Trattamento etico dei pazienti/soggetti in studio Per ciascuno studio che includa pazienti o soggetti umani è necessario specificare l’organismo di controllo che ha supervisionato e approvato lo studio (istituzioni locali, comitato di revisione, comitati etici, etc). Gli autori devono specificare se è stato ottenuto un consenso informato dai pazienti per le procedure cui sono stati sottoposti e per il trattamento dei dati personali sensibili. Ai lettori ARIR si impegna a rispettare i più alti standard etici per la pubblicità presente sulla rivista e a garantire l’idoneità di prodotti e servizi pubblicizzati. ARIR non è responsabile per prodotti, servizi o aziende pubblicizzati, o per reclami da essi derivanti. La presenza pubblicitaria di prodotti, servizi o aziende sulla rivista non implica il coinvolgimento dell’ARIR in pubblicità collaterali. ARIR garantisce che la pubblicità che appare sulla rivista non è in contrasto con i principi e gli obiettivi dell’Associazione. La rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria è spedita in abbonamento postale. L’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato per l’invio di questa e di altre pubblicazioni. Ai sensi ed in conformità con l’art. 10 Legge 31 dicembre 1996, n. 675, MIDIA informa che i dati inseriti nell’indirizzario della rivista e quelli ricevuti via fax o lettera di aggiornamento verranno archiviati nel pieno rispetto delle normative vigenti e saranno utilizzati a fini scientifici. È nel diritto del ricevente richiedere la cessazione dell’invio della rivista e/o l’aggiornamento dei dati in nostro possesso. Gennaio-Aprile 2015 • Numero 1 Rivista Italiana di Fisioterapia e Riabilitazione Respiratoria 43 Anno VIII Numero 29 RESPIRO Numero 1 5 Primavera 201 di trieste ale registrazione tribun 2014 n.1274 del 11 aprile eStrALe PerIoDIco trIm LUte , AmbIeNte e SA mAzIoNe rIVIStA D’INFor ews.it www.respiron Vuoi avere copie di RESPIRO da offrire ai tuoi Pazienti? CHIEDILE AI PARTNER oMaggio gratuita CoPia oppure Distribuzione acquista online sul sito www.midiaonline.it Stili di vita L FACCIAMO SU SERIO? anziani a la memoria tra gli L’allenamento miglior italiani gli per ” ma tas ttia fan Fibrosi cistica “mala o, tanto movimento Stili di vita: poco cib da ricordare chia. Una giornata Sir ge Decennale Leg Fumo? ma lascia perdere... oppure telefona al numero 040 3720456 www.respironews.it SSINESI ALLI – GRAZIA ME GUGLIELMO MEREG E VENTILAZIONA NON INVASIV ieri rm Manuale per infe zione di Casali Con la collabora sella Ratti, Walter zia Colombo, Ros Chetti Zulian, Leti Direttamente a casa tua Acquista online sul sito www.midiaonline.it Midia Edizioni, 2010 64 pagine e 24,00 Disponibile nelle migliori librerie scientifiche Midia srl - Tel. 040 3720456 - Fax 040 3721012 [email protected] - www.midiaonline.it o v E t n e V l a t i V Il ventilatore bilevel non invasivo VitalVent Evo, combina il comfort della ventilazione a pressione con l’efficienza costante del volume corrente garantito AVAPS. TECNOLOGIA AVANZATA SYSTEM ONE: Rilevazione avanzata degli eventi; Controllo resistenza System One; Modulo ossimetria con tecnologia Masimo; Adattandosi automaticamente alle mutevoli esigenze del paziente, VitalVent Evo incorpora le tecnologie avanzate di System One che aiutano a semplificare e migliorare la cura del paziente. Sistemi di gestione del paziente Encore e DirectView; Compatibile con schede di memoria SD, modem cablati e wireless; Algoritmo digitale Auto-Trak. VITALAIRE ITALIA S.p.A. Centro Direzionale Milanofiori Nord - Edificio U7 Via del Bosco Rinnovato, 6 - 20090 Assago (MI) Tel. 02 4021.1 - Fax 02 4021806 www.vitalaire.it