2013 28 Marzo 2013 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI
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2013 28 Marzo 2013 NOTIZIARIO NAZIONALE DIRIGENTI
Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE N. 020/ 20/ 2013 2013 – 28 Marzo 2013 Coordinamento Nazionale STRUTTURA DI COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC IN PRIMO PIANO 01. Pagamento dei supplenti e ferie: prosegue il nostro intervento al MIUR (25 MARZO) 02. COMITATO TECNICO NAZIONALE PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI MANOVRA E RAPPORTI STATO REGIONI 03. Social Forum Mondiale: le iniziative sull'educazione NOTIZIE NAZIONALI 04. Il MIUR rende noti i primi dati relativi alle iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori per l’a.s. 2013/2014: 05. Mobilità scuola 2013-2014: aggiornati i Bollettini Ufficiali delle scuole statali 06. Formazione iniziale: pubblicato il decreto per i TFA speciali 07. Formazione iniziale: pubblicato il decreto contingente dei tutor delle attività di tirocinio che stabilisce il SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 08. Differenza tra annullamento in autotutela e convalida dell'atto amministrativo NAVIGANDO IN RETE 09. Fondo d’Istituto e autonomia scolastica - di Marina Boscaino da vivalascuola 10. Tagli all'istruzione targati Gelmini: 10 miliardi e 100 mila cattedre in meno - Roberto Ciccarelli OPINIONI A CONFRONTO: VALUTAZIONE DELLE SCUOLE 11. Scuola, le prove di valutazione non possono essere un totem Benedetto Vertecchi . 12. Bando di selezione per osservatori delle Prove Invalsi nelle scuole. N.B. TEMPORANEAMENTE, PER MOTIVI TECNICI, IL NOTIZIARIO NAZIONALE E GLI ALLEGATI SONO ARCHIVIATI ED ACCESSIBILI SUL SITO REGIONALE FLC LOMBARDIA Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • DECRETO comitato tecnico nazionale per l’istruzione degli adulti • dati MIUR relativi alle iscrizioni prime classi istituti superiori per l’a.s. 2013/2014 • decreto ministeriale del 25 marzo 2013 formazione iniziale e tfa speciale modifica dm 249 2010 • decreto interministeriale 210 del 26 marzo 2013 definizione contingenti tutor tirocinio • Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza 28.2.2013, n. 1228 • determinazione INVALSI 22 marzo 2013 n. 35 per procedura comparativa per il conferimento di incarichi di prestazione di lavoro autonomo occasionale ad esperti *********** IN PRIMO PIANO 01. Pagamento dei supplenti e ferie: prosegue il nostro intervento al MIUR (25 MARZO) Continua l'incontro con i sindacati e l’iter per assegnare il MOF alle scuole. E’ ripreso il 25 il confronto al MIUR (che era stato aggiornato a oggi) sulle tematiche del pagamento dei supplenti della scuola e sulle ferie. Il MIUR ha informato che continua l’attività necessaria per rendere possibile il pagamento dei supplenti e che sulle ferie è stato avviato un approfondimento e un'ulteriore richiesta all’Ufficio Legislativo, su richiesta del Capo Gabinetto del Ministro. La FLC ha ribadito che la circolare deve impedire incertezze e contenziosi e non alimentarli e deve tenere conto che l’innovazione introdotta dalla legge di stabilità decorre dal 1 settembre 2013. In questa direzione costituisce un passo avanti l’assunzione della tematica, da noi sollecitata sotto il profilo politico, da parte del Capo Gabinetto. La riunione è stata aggiornata a mercoledì 27 marzo per proseguire il confronto sulla circolare sulle ferie dei supplenti e sulle tematiche rimaste da affrontare: retribuzione per lo svolgimento delle funzioni superiori, de-materializzazione e potenziamento sistema informativo, emanazione linee guida nazionali sul ricorso al mercato elettronico. Al termine delle riunione, su nostra richiesta, la Direzione Generale per la politica finanziaria e per il bilancio ha informato che gli atti del MIUR, necessari ad inviare alle scuole l’avviso di assegnazione del MOF 2012/2013, sono stati completati e sono in corso i controlli dell’Ufficio Centrale del Bilancio presso il MIUR. *********** 02. COMITATO TECNICO NAZIONALE PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI Si è insediato il 21 marzo il comitato tecnico nazionale per l’istruzione degli adulti Si è insediato il 21 marzo il comitato tecnico nazionale per l’istruzione degli adulti con l’obiettivo di avviare l’attuazione concreta del regolamento sui centri provinciali istruzione per gli adulti (CPIA) pubblicato in gazzetta ufficiale il 15 Febbraio 2013. Il regolamento ha lo scopo di mettere a sistema l’esperienza dei centri territoriali permanenti e dei corsi serali e dare strumenti concreti per valorizzare il capitale umano delle persone che vivono e lavorano nel nostro Paese. I CPIA saranno istituzioni scolastiche dotate di una propria autonomia organizzativa, didattica e gestionale per poter progettare e proporre anche attraverso accordi di rete stabili, un’offerta formativa più flessibile e personalizzata. Lo scopo è consentire a più persone possibile di poter conseguire dei titoli di studio di primo e di secondo livello, attraverso dei patti formativi individuali capaci di valorizzare le competenze già acquisite e di conciliare i tempi del lavoro e della famiglia. I CIPIA possono diventare una risposta concreta per le migliaia di ragazzi tra i 16 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono in cerca di un’occupazione (i neet), possono diventare uno strumento per la riqualificazione professionale di chi ha perso il lavoro, un luogo in cui favorire l’alfabetizzazione linguistica per gli stranieri e la formazione nelle carceri, rispondendo ad un bisogno diffuso di coesione sociale. Questa riorganizzazione dei percorsi di istruzione degli adulti è una parte molto importante dell’apprendimento permanente che ha visto un passo in avanti fondamentale nella pubblicazione del decreto legislativo relativo alla certificazione delle competenze del 15 febbraio. Il gruppo tecnico nazionale è composto da rappresentanze dei diversi attori che a vario titolo lavorano per l’apprendimento permanente: MIUR, dirigenti e docenti esperti di istruzione per gli adulti, Regioni ed Enti locali, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, Organizzazioni Sindacali. Il gruppo è articolato in 5 sezioni differenti di lavoro: percorsi di primo livello, percorsi di secondo livello, percorso di istruzione nelle carceri, strumenti di flessibilità, assetti organizzativi e accordi di rete. I lavori del Comitato saranno funzionali alla creazione di un documento di riferimento sulla base del quale avviare dei progetti assistiti a partire dal 1 settembre 2013 ed accompagnare la messa a sistema nell’anno scolastico del 2014/2015. Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • DECRETO comitato tecnico nazionale per l’istruzione degli adulti *********** MANOVRA - RAPPORTI STATO - REGIONI – NOTIZIE DALL’ESTERO 03. Social Forum Mondiale: le iniziative sull'educazione Inizia oggi a Tunisi il Forum Sociale Mondiale. Numerose iniziative per il mondo della conoscenza. Nel momento in cui pubblichiamo questa notizia sta chiudendosi a Tunisi l’assemblea delle donne e sta per prendere il via la manifestazione mondiale di apertura che attraverserà le strade della città. E’ un momento importante della vita politica tunisina uscita dalla Rivoluzione dei Gelsomini questo Sociale Forum Mondiale che si svolge in questi giorni. Domani mattina sarà la volta dell’assemblea dei sindacati in cui si incontreranno organizzazioni provenienti da tutto il mondo oltre la confederazione europea CES e la UGTT, il principale sindacato tunisino. Nel pomeriggio inizieranno i seminari che porteranno alle convergenze settoriali successive ed infine alla grande assemblea finale di sabato. Tra i seminari che partiranno domani molti riguardano l’educazione. Ne diamo qui l’elenco (con a lato, tra parentesi, la denominazione del soggetto proponente e/o organizzatore), anche se non siamo in grado ancora di darne il calendario e l’esatta ubicazione (che comunque sarà nel campus dell’università di Al Manar): La pratique de l'education a la citoyennete democratique et a la solidarite du sud au nord (Visions Solidaires) Education: quelle école pour l'émancipation? (Rouge & Vert journal) Mapping our understanding of secularism now: A workshop for developing a popular educational tool (Centre for Secular Space) Education et Initiatives civiles (Centre d'Etudes et de Recherches en Sciences Sociales (CERSS) Education au Développement et à la Solidarité Internationale : vers de nouveaux paradigmes? (RECit Réseau des Ecoles de Citoyens) Education à la culture de la paix et de la non violence (Le Mouvement de la Paix) Promoting quality public education in times of austerity (Gewerkschaft Erziehung und Wissenschaft) Education populaire et Economie Solidaire: un nouveau regard sur la construction de connaissances pour le mouvements sociaux (Forum Brasileiro de Economia Solidaria) Realizing the right to education for all: priorities up to 2015 and beyond (Global Campaign for Education) The value of global education as an engine to promote poverty eradication and to achieve a sustainable development (Educar para Vivir) Assembly of Culture & Education for Transformation (Brazilian Network of Arteducators (ABRA) Cultural education for a sustainable world (Brazilian Network of Arteducators (ABRA) Atelier Education en Situation d'Urgence (COSYDEP) Education and activism (SOAS) Enhancing Studies and Practice of the Social Economy and Social Capital in Higher Education (Centre of African Studies of the Oporto University) Culture of Debate in Palestinian Educational System (AFKAR for Educational & Cultural Development) Education vs pauvreté (AFREECAN) A vision of a value-based education for the 21st century (AFREECAN) Oltre a numerose organizzazioni sindacali dell’educazione, tra le quali abbiamo già provveduto a prendere contatti con SNES e FSU (Francia), GEW (Germania), Comisiones Obreras e STES (Spagna), OLME (Grecia), saranno presenti numerose associazioni e movimenti di genre differente con cui sarà interessante incrociare I punti di vista. L’organizzazione del forum ci segnala le seguenti: New Era Educational and Charitable Support Foundation (Nigeria), Indira Gandhi Integral Education Centre (India), Lien International d'Education Nouvelle (France), TAREM (Centre for Social Research and Education) (Turkey), Association Marocaine pour l'education et l'echange culturel (Marocco) Club éducation aux droits de l'homme à la faculté des sciences de Tunis (Tunisia), Groupe Tunisien pour l'Education nouvelle (Tunisia), Youth Peer Education Network (Libyan Arab Jamahiriya), Groupe Tunisien d'Education Nouvelle (Tunisia), Centre d’education a les droits humains CEDH (Burundi), Diaspora developpement education migration (Senegal), Pan African Association for Literacy and Adult Education PAALAE (Senegal), Réseau Mauritanien éducation pour tous (Mauritania), Global fund for higher education (Uganda), Global Campaign for Education (South Africa), Association SHEMS pour la citoyenneté et l'environnement pour l'éducation (Morocco), The Arab Education Forum (Jordan), Association éducation sante femmes et enfant (Mauritania), Liberty & Sons Education Center Africa (Nigeria), Education et citoyenneté (Tunisia), Averroes litterature education sciences culture organization (France), Yanadi Education Society (India), Association tunisienne d'education et de la pensee islamique - ATEPI (Tunisia), Produire Sans Compter Education Citoyenne PSC/EC (Mauritania), Réseau Mauritanien pour l'Education pour Tous (Mauritania). Sarà un’ottima occasione per fare nuovi incontri, tessere nuove relazioni e accrescere le nostre conoscenze sui problemi dell’istruzione a livello mondiale. *********** NOTIZIE NAZIONALI 04. Il MIUR rende noti i primi dati relativi alle iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori per l’a.s. 2013/2014: 515.807 le iscrizioni, rispetto all’a.s.2012/2013) in crescita i Licei (+1,7%) e gli Istituti tecnici (+0,4%), in calo gli Istituti professionali (-2%). comunicato stampa: (Roma, 25 marzo 2013) Scuola, i risultati delle iscrizioni alle prime classi degli istituti superiori Per la prima volta, un’analisi delle percentuali di iscrizione in base alle caratteristiche produttive e ai cluster tecnologici presenti nelle Regioni. Scientifici con opzione scienze applicate, le specializzazioni informatiche e i tecnici gli indirizzi con il maggiore incremento. Bene anche i percorsi linguistici Inseguono lo studio delle lingue, le conoscenze informatiche e scientifiche. Ma anche le competenze tecnologiche e le specializzazioni professionali più legate, per fattori storici e culturali, ai territori di provenienza. Le scelte degli studenti italiani che hanno presentato domanda di iscrizione alla scuola secondaria di II° grado tracciano un quadro significativo delle prospettive e dei percorsi ritenuti più adeguati per affrontare, con successo, gli scenari futuri di un mondo del lavoro segnato dalla crisi economica. E, allo stesso tempo, la distribuzione regionale delle percentuali di scelta contribuisce ad evidenziare, considerate le aree di specializzazione regionali, lo stato di salute e le opportunità di sviluppo dei distretti produttivi e la solidità del legame tra l’istruzione e la vocazione economica dei territori. In occasione delle rilevazioni eseguite come ogni anno dal Ufficio di Statistica del Miur sulle scelte degli studenti che si iscrivono al primo anno della scuola superiore, il Ministero ha realizzato, per la prima volta, uno studio che mette in relazione le preferenze dei ragazzi con le caratteristiche del tessuto produttivo delle singole regioni. Incrociando, in particolare, le percentuali rilevate con gli ambiti settoriali e di specializzazione dei Cluster Tecnologici presenti o avviati di recente. L’obiettivo è fare delle statistiche e delle informazioni elaborate dal Miur uno strumento di lavoro non più limitato al settore dell’istruzione, ma utile anche per pianificare le scelte legate ai temi dell’occupazione e dello sviluppo economico del Paese. Nella consapevolezza della necessità di una stretta relazione tra il momento dell’istruzione e della formazione e quello dell’ingresso nel mondo del lavoro. I numeri Complessivamente, le iscrizioni alle prime classi della scuola secondaria di II° grado, svolte per la prima volta attraverso la procedura on line, sono state 515.807. In generale, nel confronto con l’anno precedente (2012/2013) si osserva un aumento delle iscrizioni nei Licei (+1,7%), una crescita seppur leggera degli Istituti tecnici (+0,4%) e un calo negli istituti professionali (2%). Per quanto riguarda quest’ultimo dato è necessario specificare che il calo registrato negli Istituti professionali deve tener conto dell’aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate, specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Friuli. La stima degli iscritti alla formazione regionale è di circa 31mila studenti (il 5,5% dei frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di I grado), per un aumento rispetto ai 17mila dello scorso anno del 3,1%. Non è un caso, del resto, che proprio nelle regioni in cui si registra l’aumento delle scelte in favore della formazione regionale emerge il calo degli iscritti negli Istituti professionali. Licei - Maggiore incremento per lo scientifico opzione scienze applicate In calo il classico Per quanto riguarda l’aumento della percentuale degli iscritti ai licei sono necessarie alcune osservazioni. Il maggior contributo alla crescita del 1,7% è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze applicate” del Liceo scientifico. Se l’indirizzo tradizionale dello scientifico infatti resta la scelta più gettonata tra i licei (il 16,5%, in calo rispetto allo scorso anno dell’1,6%), è l’opzione “Scienze applicate” che fa registrare l’aumento più significativo, passando dal 4,1% al 6,3%. In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,4%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6,1%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 49,1%. Istituti tecnici -Aumentano le iscrizioni dello 0,4% Gli Istituti tecnici sono stati scelti dal 31,4% dei nuovi iscritti, in leggero aumento rispetto al 31% dello scorso anno. Di questi, il 12,8% ha preferito il settore economico e il 18,6% il settore tecnologico. Per quanto riguarda gli indirizzi di studio specifici, in crescita quello del “Turismo” del settore economico (3,6%), “Chimica, materiali e biotecnologie” (2,2%) e “Informatica – Telecomunicazioni” (4,9%) del settore tecnologico. Istituti professionali - Al Sud bene Turismo ed Enogastronomia Gli istituti professionali, al di là delle percentuali di scelta verso i percorsi di formazione professionale organizzati dalle regioni, hanno complessivamente raccolto il 19,6% delle preferenze degli studenti. Di questi, il 13,2 ha optato per il settore “Industria e Artigianato”, mentre il 4,9% il settore “Servizi”. Nello specifico, l’indirizzo con la percentuale di scelta più alta è “Enogastronomia, ospitalità alberghiera” (9%). Ed è proprio questo indirizzo a distinguersi nelle scelte effettuate dagli studenti di alcune regioni del Sud, quali Campania, Puglia e Sicilia. In queste, infatti, il dato registrato dagli Istituti Professionali è in controtendenza rispetto alla percentuale nazionale, sostenuto proprio dalle scelte verso l’indirizzo “Enogastronomia, ospitalità alberghiera”. In Campania, ad esempio, dove i professionali raggiungono il 21,1%, questo indirizzo è stato scelto dal 12% degli studenti. In Puglia, con i professionali al 22,2%, l’indirizzo in questione ha raccolto il 9,7% delle preferenze. Bene anche in Sicilia, dove il 21% degli istituti professionali può contare su un 12,3% delle scelte verso “Enogastronomia, ospitalità alberghiera”. Le scelte degli studenti, le aree di specializzazione e i Cluster tecnologici delle regioni italiane Tra gli elementi di maggiore interesse che emergono dai dati a disposizione un’attenzione particolare va riservata alle percentuali di scelta per i singoli indirizzi di studio analizzati in relazione con gli ambiti settoriali, le aree di specializzazione e i cluster tecnologici presenti nelle regioni italiane. In questo senso, considerate le specifiche caratteristiche di ogni singola regione, il Miur ha analizzato su base territoriale le percentuali di scelta degli studenti per gli indirizzi di studio coerenti con gli ambiti di specializzazione e dei cluster tecnologici regionali. Ad esempio, in una regione come il Piemonte, che si distingue per la presenza di cluster tecnologici nel settore dell’ITC e della Tecnologie per le comunità intelligenti, sono state analizzate le percentuali di scelta degli studenti per indirizzi di studio quali il Liceo Scientifico (opzione scienze applicate), Elettronica ed Elettrotecnica e Informatica e Telecomunicazioni per gli Istituti Tecnici e Manutenzione e Assistenza Tecnica negli Istituti Professionali. In una regione, come ad esempio la Sardegna, che si distingue per la presenza di distretti, produttivi e della ricerca, nell’ambito dell’Agrifood sono stati presi in considerazione, invece, gli indirizzi Agraria, Agroalimentare e Agroindustria per gli Istituti Tecnici e Servizi per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale per gli Istituti Professionali. L’obiettivo è capire quanto siano tra loro legate le specificità territoriali con le scelte degli studenti, la possibilità di creare o irrobustire filiere della formazione, della ricerca e delle attività produttive, e la capacità attrattiva per gli studenti dei Cluster Tecnologici presenti sul territorio. In questo senso, le percentuali di maggiore coerenza tra scelte e caratteristiche territoriali si ravvisano nelle regioni specializzate in ICT/Tecnologie per Smart Communities: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria. In alcune di queste, le percentuali di scelta per gli indirizzi più attinenti al settore di specializzazione superano la media nazionale del 16,6%, con punte del 19,5% in Veneto, del 19,7 in Piemonte e del 19,3% in Emilia Romagna. Percentuali meno consistenti, ma comunque positive, sono quelle del settore Chimica Verde. In questo caso la media nazionale delle iscrizioni agli indirizzi scolastici coerenti con questa specializzazione è del 4,9%. Una percentuale superata abbondantemente in Umbria (7,5%), Emilia Romagna (7,2), Basilicata e Veneto (6,3%). Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • dati MIUR relativi alle iscrizioni prime classi istituti superiori per l’a.s. 2013/2014 *********** 05. Mobilità scuola 2013-2014: aggiornati i Bollettini Ufficiali delle scuole statali On-line sul sito del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Sul sito del MIUR sono stati pubblicati i Bollettini Ufficiali con l'elenco delle scuole statali di ogni ordine e grado, utili ai fini della presentazione delle domande di mobilità relative all'a.s. 2013/2014: • per il personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario; • per il personale docente ed educativo. Vai al sito *********** 06. Formazione iniziale: pubblicato il decreto per i TFA speciali Il Decreto modifica il regolamento della formazione iniziale anche su altri aspetti. Il conseguente decreto organizzativo penalizza fortemente i docenti aventi titolo. Il testo del regolamento relativo al TFA speciale è stato firmato dal Ministro il 25 marzo 2013. Con questo Decreto, oltre all'istituzione dei TFA speciali, vengono apportate anche altre modifiche al regolamento sulla formazione iniziale. Istituzione dei TFA speciali Il decreto prevede che le Università e le istituzioni AFAM organizzino corsi di abilitazione destinati al personale non abilitato che abbia almeno tre anni di servizio. Per l'accesso a tali corsi non è prevista la prova di accesso. I corsi sono previsti per tutte le classi di concorso (inclusi strumento musicale e gli ITP) e per la scuola primaria e dell'infanzia. Requisiti per la partecipazione 1. Non avere un contratto a tempo indeterminato nella scuola statale 2. Non essere già abilitati per l'insegnamento richiesto 3. Essere in possesso del prescritto titolo di studio 4. Avere 3 (tre) anni di servizio (incluso il sostegno) nelle scuole statali o paritarie o nella formazione professionale (solo per servizi corrispondenti a classi di concorso nei percorsi per l'assolvimento dell'obbligo a partire dal 2008/2009) Come si calcolano i tre anni • Periodo: dal 1999/2000 al 2011/2012 • Validità anno scolastico: almeno 180 giorni (o dal 1 febbraio fino alle valutazioni finali) sul medesimo insegnamento (incluso il sostegno) nell'anno scolastico. Per quale insegnamento è possibile partecipare: per un insegnamento per il quale si sia prestato almeno uno dei tre anni di servizio richiesti (compreso il servizio su sostegno con riferimento all'insegnamento dal quale si è stati individuati). Durata dei corsi per la scuola primaria e dell'infanzia I corsi sono gli stessi previsti per i maestri diplomati (DM 249/10 art. 15 comma 16), ma in questo caso non è prevista la prova di accesso. La durata è di un anno accademico pari a 60 crediti finalizzati al rafforzamento delle competenze generali pedagogico/didattiche, all'acquisizione delle competenze di livello B2 in lingua inglese, alla didattica dei vari ambiti disciplinari, alle competenze digitali e all'integrazione degli alunni con disabilità. Durata dei corsi per la scuola secondaria I corsi hanno una durata di un anno accademico ma i crediti richiesti sono solo 41 essendo considerato già svolto il tirocinio (19 CFU). I 41 crediti sono relativi a competenze pedagogico/didattiche, alla didattica delle discipline, alle competenze digitali e all'integrazione degli alunni con disabilità. Analogamente al TFA ordinario, non è richiesto il livello B2 in lingua straniera. Attivazione dei corsi Il Decreto prevede un provvedimento organizzativo del Ministro per quanto riguarda le modalità di presentazione delle domande e i criteri per l'eventuale dilazione in più anni accademici (2013/2014 e 2014/2015) dei percorsi in considerazione del probabile alto numero di domande. Il Ministro ha già firmato tale atto, che, come abbiamo già sottolineato, si configura come una forzatura e una penalizzazione dei docenti che per anni hanno garantito il funzionamento delle scuole. A breve pubblicheremo un articolo di merito su tale provvedimento. Ulteriori modifiche al regolamento sulla formazione iniziale Le altre modifiche al regolamento della formazione iniziale (DM 249/10) sono relative a: 1. Le modalità di individuazione dei posti disponibili di anno in anno per i percorsi di formazione iniziale (TFA e lauree magistrali/diplomi di II livello), tenendo conto non solo delle previsioni sui pensionamenti ma anche dell'effettiva consistenza dei posti assegnati a supplenza 2. Il numero dei posti dei tutor organizzatori e coordinatori che possono essere definiti anche in deroga ai parametri indicati nel regolamento 3. La prova di accesso al TFA che prevede che le modalità della stessa siano definite di volta in volta con un Decreto del Ministro e non più con le modalità adottate per gli attuali TFA Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • decreto ministeriale del 25 marzo 2013 formazione iniziale e tfa speciale modifica dm 249 2010 . *********** 07. Formazione iniziale: pubblicato il decreto contingente dei tutor delle attività di tirocinio che stabilisce il Ora gli Uffici scolastici Regionali possono procedere ai comandi. Il Decreto interministeriale (DI 210/13) per i tutor del tirocinio (a.a. 2011/12) ha finalmente ottenuto il concerto del Ministero dell'economia e quindi è operativo per la concessione degli esoneri e semiesoneri. Gli Uffici scolastici regionali dovranno provvedere alla ripartizione, in accordo con le Università, sia per i TFA che per il II anno del nuovo percorso di Scienze della Formazione primaria. Occorre ricordare che i comandi già concessi ai supervisori del tirocinio del precedente percorso di Scienze della formazione primaria sono già compresi nel contingente complessivo indicato nelle tabelle allegate al decreto. La tabella per Scienze della Formazione primaria contiene il numero complessivo di esoneri totali previsti e pertanto ognuno di essi corrisponde a due semiesoneri (tutor coordinatori) o a un esonero totale (tutor organizzatori). Ora è finalmente possibile avviare le attività di tirocinio dei corsisti del TFA per garantire la conclusione dei corsi in tempi ragionevoli, come già indicato nella nota 549 del 28 febbraio 2013. Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • decreto interministeriale 210 del 26 marzo 2013 definizione contingenti tutor tirocinio *********** SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 08. Differenza tra annullamento in autotutela e convalida dell'atto amministrativo convalida e/o annullamento in autotutela La convalida attiene alla rimozione ex ufficio del vizio di un atto invalido e non già nell'annullamento in autotutela del medesimo, e che quantunque quest'ultimo sia posto in essere (anche) per dare coerenza e legittimità al successivo operato dell'amministrazione esso non per questo perde i caratteri della discrezionalità e della cura di interessi ulteriori rispetto al mero ripristino della legalità, caratteri incompatibili con la vicenda della convalida descritta dall'art. 21 nonies secondo comma. Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza 28.2.2013, n. 1228 *********** NAVIGANDO IN RETE 09. Fondo d’Istituto e autonomia scolastica - di Marina Boscaino da vivalascuola Il Fis (Fondo di Istituto) è l’insieme di risorse finanziarie che arrivano alla scuola per retribuire attività aggiuntive, e/o l’intensificazione delle attività. Riguarda sia docenti che ATA. L’art. 26 del CCNL del 31 agosto ’99 istituì – in conseguenza dell’autonomia scolastica, entrata in vigore l’1 settembre del 2000 – per tutte le scuole di ogni ordine e grado il fondo dell’istituzione scolastica, destinato a retribuire le prestazioni del personale finalizzate a sostenere esigenze didattiche e organizzative derivanti dalla concretizzazione del Pof e la qualificazione e l’ampliamento dell’offerta di istruzione e formazione, anche in relazione alla domanda proveniente dal territorio. Con il contratto del 15 marzo 2001 vengono introdotti nuovi finanziamenti e ulteriori finalizzazioni delle somme assegnate, dividendo sostanzialmente il fondo in 3 tranches, una destinata a tutto il personale della scuola, una per retribuire attività ulteriori svolte da docenti, una dagli Ata. Dopo vari cambiamenti, con il CCNL 2007 si prevede che una specifica ripartizione del fondo deve determinare specifiche quote destinate al personale docente, al personale Ata, ai diversi ordini e gradi di scuola presenti nell’istituto, alle diverse professionalità. E’ del tutto evidente, dunque, che all’inizio dell’anno il collegio docenti (che deve elaborare il Pof) e le RSU (che devono contrattare l’utilizzo delle risorse e l’entità dei compensi) hanno necessità di avere un quadro sufficientemente preciso della situazione finanziaria. Quest’anno l’ammontare della cifra che verrà destinata alle scuole è stata comunicata pochissime settimane fa. Le ragioni di un ritardo Il 12 dicembre scorso Cisl, Uil, Snals e Gilda – non l’Flc – hanno siglato un’ipotesi di accordo, che ha previsto la riduzione del Mof (Fis + incarichi specifici per gli Ata, Funzioni Strumentali per i docenti, ore eccedenti per coprire le assenze, fondo per la pratica sportiva, fondo per aree a rischio) per pagare gli scatti di anzianità maturati nell’anno 2011. Da una parte si leva, da una parte si mette (in ritardo); in un per nulla dignitoso gioco delle tre carte che vede la scuola e i suoi lavoratori (e, di conseguenza, gli studenti) al centro di una irresponsabile politica di taglio e disinvestimento. Per pagare il legittimo scatto ai docenti che lo hanno maturato, si riducono le entrate delle scuole: concretamente – dopo il definitivo accordo del 30 gennaio, che varia i parametri e le conseguenti cifre (decurtate drasticamente) da imputare a ciascuna voce e ha sbloccato l’erogazione dei fondi, che finalmente è stata comunicata alle scuole – gli istituti comprensivi (già messi a dura prova dalla legge 111/11, quella relativa al dimensionamento scolastico) subiscono un taglio medio del 40%, gli istituti superiori del 25% sul FIS oltre al taglio del 30% per tutti gli ordini di scuola sulle altre voci del MOF. Previsioni della Legge di Stabilità Ma non è finita qui. L’art. 149 della Legge di Stabilità 2013 propone diversi emendamenti al comma 450 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, in particolare: «Per gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e le università statali, tenendo conto delle rispettive specificità, sono definite, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, linee guida indirizzate alla razionalizzazione e al coordinamento degli acquisti di beni e servizi omogenei per natura merceologica tra più istituzioni, avvalendosi delle procedure di cui al presente comma. A decorrere dal 2014 i risultati conseguiti dalle singole istituzioni sono presi in considerazione ai fini della distribuzione delle risorse per il funzionamento». I fondi per il funzionamento sono quelli per acquistare carta, toner, stampanti, carta igienica, detersivi; la previsione è che dal 2014 potrebbero essere dunque erogati solo a quelle scuole che saranno state in grado di evidenziare atteggiamenti virtuosi, dematerializzando e risparmiando. Esigenze ed istanze che potrebbero essere persino condivisibili, in un regime di austerità e di sacrificio (più o meno) collettivo (almeno così vogliono farci credere). La “produttività” Diventano elemento totalmente incondivisibile, invece, se le leggiamo nel contesto dell’accordo del 12 dicembre, in cui si introduce l’impegno di fissare nel prossimo contratto (probabilmente posticipato almeno di un ulteriore anno) alcuni criteri di “produttività”. Cosa si intenda con questo termine minaccioso e per nulla adatto alla scuola sta nella mente dei nostri burocrati. Quel che è certo è che la “proposta indecente” delle 24 ore di lezione a salario invariato può però darcene un esempio: “produrre” di più agli stessi costi. Dimenticando che la scuola non è mai stata, non è e non potrà mai essere un luogo di produzione: non si “producono” cittadinanza consapevole e cultura. Ma non allontaniamoci dal discorso principale: il combinato delle due norme non propone uno scenario incoraggiante rispetto al futuro dei finanziamenti ai singoli istituti. E, a proposito delle 24 ore, il MOF dal prossimo anno sarà ulteriormente decurtato di 47,5 milioni di euro: un taglio previsto dalla Legge di Stabilità quale risarcimento per il fallimento di quella sconsiderata operazione. Contributo volontario? E mentre il Miur in una nota ribadisce – a fronte di denunce di comportamenti scorretti – che il contributo delle famiglie è “volontario” e non può essere imposto in nessun modo; che le scuole devono procedere a comunicazione chiara e trasparente di tale opzionalità; che la scuola è un servizio di cui si usufruisce gratuitamente e che pertanto il mancato pagamento non può essere in alcun modo sanzionato (tutti principi sacrosanti, sconfessati dalla pratica e dalle condizioni in cui le scuole sono state messe), intanto le scuole affondano. La devoluzione è nell’aria, si tocca con mano. Che fine ha fatto la 440/97? Ricordate la legge 440/97 (Istituzione del Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa)? Leggete dall’art. 1 a quali fondamentali funzioni era destinato quel fondo: 1. A decorrere dall’esercizio finanziario 1997, è istituito nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione un fondo denominato “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi” destinato alla piena realizzazione dell’autonomia scolastica, all’introduzione dell’insegnamento di una seconda lingua comunitaria nelle scuole medie, all’innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico, alla formazione del personale della scuola, alla realizzazione di iniziative di formazione post-secondaria non universitaria, allo sviluppo della formazione continua e ricorrente, agli interventi per l’adeguamento dei programmi di studio dei diversi ordini e gradi, ad interventi per la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema scolastico, alla realizzazione di interventi perequativi in favore delle istituzioni scolastiche tali da consentire, anche mediante integrazione degli organici provinciali, l’incremento dell’offerta formativa, alla realizzazione di interventi integrati, alla copertura della quota nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dell’Unione europea. Che fine hanno fatto quella legge e la sua intenzionalità? Abbiamo trascorso un anno – l’intero 2012 – ad ascoltare attoniti le visionarie e romantiche esternazioni del ministro Profumo: “Io sto ragionando insieme alle persone del Ministero, come dare una maggiore ‘autonomia responsabile‘ trasferendo direttamente alle scuole le risorse senza vincolo di utilizzo in modo tale che ci sia una maggiore autonomia reale, un’autonomia nelle scelte e credo che questo sia la strada“. Parole – queste e altre – che non hanno avuto alcun tipo di concretizzazione, né di input operativi. L’unico tipo di concretizzazione è di segno esattamente opposto, ed è nella miseria in cui, ancora di più, si sono relegate le scuole. Parole che sono rimaste lì, affidate alla indubitabile gentilezza e sobrietà di chi le pronunciava, a conferma che si può millantare credito anche con stile. Alla fine di gennaio dello scorso anno, arriva la notizia che il MIUR ha accreditato alle scuole i fondi destinati all’autonomia derivanti dalla legge 440/97; dall’entrata in vigore dell’autonomia scolastica, 1° settembre del 2000, ad oggi (e soprattutto negli ultimi 3 anni) il budget destinato alle scuole si è sempre più assottigliato ed è stato utilizzato dal MIUR per finalità che non avevano niente a che vedere col miglioramento dell’offerta formativa: dai 269,2 milioni di euro del 2001 agli 87.872.477,00 del 2011, con un taglio del 70%. Per lo scorso anno (fonte Flc) sono state stanziate cifre che hanno consentito alle scuole di ricevere ciascuna circa 1000 euro, pari in media a 1,40 euro a studente (sic!). E tutto ciò mentre i “grandi misteri” che investono il nostro Paese e anche il Miur (pensate, ad esempio, alle pillole del sapere) continuano ad essere irrisolti. Forse sarebbe ora di cominciare a porci quesiti impopolari, ma obbligatori alla luce dei fatti. Interrogarci, ad esempio, sul senso dell’autonomia scolastica che – se precedentemente interpretata quasi esclusivamente in termini economici – oggi sta clamorosamente venendo meno persino anche da quel punto di vista. La scuola dell’autonomia del ’97 è stata progressivamente tradita dalla pratica. I tagli cui stiamo assistendo non sono solo tagli orizzontali, che riducono le potenzialità di quel progetto. Ma tagli che lo negano definitivamente, restituendoci un modello che non potrà non ricorrere ad interventi esterni, sponsorizzazioni, ingerenze per sopravvivere. Una scuola – come la nostra vita – egemonizzata dal primato dell’economia e del profitto. Dalla prevalenza di ciò che è immediatamente monetizzabile. Dalla subordinazione culturale a un concetto di produttività che, in nome di bilanci astratti e di allocazione di risorse destinate a ciò che maggiormente è funzionale a quella visione del mondo, dimentica clamorosamente i bisogni fondamentali degli individui e l’interesse generale della collettività. (Si ringrazia Carla Bianchi della Flc Cgil per la preziosa rilettura). *********** 10. Tagli all'istruzione targati Gelmini: 10 miliardi e 100 mila cattedre in meno - Roberto Ciccarelli SCUOLA Uno studio della Commissione Ue: -10,4% di fondi dal 2010 Dieci miliardi di tagli al bilancio di scuola e università tra il 2008 e il 2012. Otto miliardi e cinquecento milioni di tagli alla scuola (il 10,4 per cento del budget complessivo) e 1,3 miliardi di euro all'università (su un totale di 7,4 miliardi nel 2007, 9,2%), per la precisione. A tanto ammonta il salasso delle politiche dell'austerità volute dall'ex ministro dell'Economia Tremonti per rispondere all'imperativo del pareggio di bilancio. Questo tesoro espropriato all'istruzione è servito a finanziare i «capitani coraggiosi» che, secondo Berlusconi, avrebbero salvato l'Alitalia dall'acquisizione di Air France. Cosa avvenuta anni dopo. I francesi hanno già in mano il 25% della compagnia di bandiera che barcollerà ancora pochi mesi sull'orlo del fallimento. Per i tre anni e mezzo di governo Berlusconi il taglieggiamento operato da Tremonti è stato nascosto sull'altare dell'onor di patria, oppure nascosto dietro i fumogeni della meritocrazia o della riduzione degli sprechi sbandierati lanciati dall'ex ministro Gelmini. L'idea di finanziare il default delle aziende di stato decotte, insieme a quella di sostenere l'«austerità espansiva» (i tagli alla spesa pubblica per investimenti sono «risparmi» che finanziano la crescita) è stata sostenuta anche dal governo Monti che non è riuscito a salvare l'ultima tranche di 300 milioni di euro di tagli dall'ultima legge di stabilità. Decisione che oggi mette a rischio la sopravvivenza di 20 atenei, vissuta però come il naturale decorso di una malattia incurabile. Da oggi questa finzione non sarà più possibile. La Commissione Europea ha pubblicato uno studio che quantifica, almeno in percentuali ma non con i dati assoluti, l'entità dei tagli all'istruzione del governo di centrodestra e di quello «tecnico». Tagli che hanno prodotto il sacrificio di quasi 100 mila cattedre in tutti i gradi delle scuole, dalla materna alle superiori. Nel frattempo è aumentato il rapporto tra insegnanti e alunni, sia nella scuola che nell'università. Questa è la causa principale dell'aumento delle «classi pollaio»: il taglio dei docenti non ha fermato l'aumento del numero degli studenti. In Italia, il numero degli insegnanti è calato dell'11,1%, mentre in Germania è aumentato del 13%, in Finalandia del 12,9%, in Svezia del 21,9%). Le loro retribuzioni sono state congelate o ridotte in 11 paesi, e il nostro paese mantiene un solido primato negativo. Peggio hanno fatto solo la Grecia (dove il taglio all'istruzione è stato del 20%) e la Slovacchia (15%). Il taglio degli insegnanti, e quello ai bilanci, ha prodotto la chiusura o l'accorpamento di scuole, come dei corsi di laurea per ragioni meramente di bilancio, non per l'efficienza propagandata. L'atto di accusa della Commissione è inequivocabile: «La riduzione del numero degli insegnanti in Italia è una conseguenza e un risultato programmato di una riforma, la legge 133/2008, approvata nell'estate del 2008, prima del consolidarsi della crisi». La stessa tempistica è stata rispettata dalla Gran Bretagna dove l'istruzione ha subito lo stesso, programmatico, ridimensionamento. Androulla Vassilou, greca, commissario europeo all'Istruzione, sollecita a nuovi investimenti nella formazione terziaria per rimediare alla disoccupazione giovanile e rispondere alla «concorrenza globale». La truffa è stata scoperta. Nessun dubbio ha ancora sfiorato la Commissione che sia stata ideata usando la dottrina dell'austerità che oggi condanna l'Europa alla recessione. *********** OPINIONI A CONFRONTO: VALUTAZIONE DELLE SCUOLE Continuiamo con la rubrica di confronto sulla valutazione delle scuole e dei dirigenti. È più di un anno che la discussione va avanti, avevamo cominciato lo scorso anno con le posizioni della FLC e della struttura di comparto nazionale dei Dirigenti Scolastici FLC. Il documento delle associazioni (notiziario 008/2013) ha di fatto riaperto la discussione. Negli ultimi notiziari abbiamo riportato alcuni interventi : Carlini - Previtali - Sistito – De Anna – Roman –Checchi - G. Fracassi – A. Valentino Dacrema. Abbiamo pubblicato nei numeri precedenti il Dossier FLC CGIL su valutazione scuola febbraio_2013 aggiornato ed il regolamento sul sistema di valutazione definitivo. Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO I SEGUENTI DOCUMENTI: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3826 • Dossier_FLC_CGIL_su_valutazione_scuola_febbraio_2013 • RegolamentoValutazioneMarzo2013 testo definitivo *********** 11. Scuola, le prove di valutazione non possono essere un totem Benedetto Vertecchi . LASCIA SCONCERTATI LA FACILITÀ CON LA QUALE TROPPI IMPROVVISATI PALADINI DELLA VALUTAZIONE AFFERMANO CHE OCCORRE RILEVARE I LIVELLI DI APPRENDIMENTO degli allievi per migliorare le pratiche educative delle scuole. Ancora più sconcertati lascia l'atteggiamento di fronte alla strumentazione che più di frequente è utilizzata per ottenere i dati sui quali la valutazione si fonda: non troppi anni fa, chi affermava che per rilevare gli apprendimenti conseguiti dagli allievi si poteva utilizzare uno strumentario composito, in cui fossero comprese anche prove strutturate, veniva tacciato di fordismo, mentre oggi si assiste ad una accettazione acritica. Ma non sono questi rovesciamenti di fronte gli aspetti più preoccupanti di un dibattito che sta dividendo non solo le scuole ma, più in generale, gli atteggiamenti sociali in due fazioni contrapposte, l'una dei fautori e l'altra dei detrattori di approcci alla valutazione del sistema scolastico fondate sul ricorso a prove strutturate. Ciò che preoccupa è l'estrema povertà delle interpretazioni valutative che sono espresse a sostegno dell'una o dell'altra posizione. Sono interpretazioni in palese contrasto con l'abusato richiamo alla necessità di tener conto del carattere di sistema proprio dell'educazione, che impedisce di comprenderne e spiegarne i fenomeni se non entro quadri di riferimento che tengano conto di una grande varietà di fattori. Dal punto di vista conoscitivo, ciò significa che sono molti gli elementi che concorrono a determinare i risultati dell'educazione e che è scorretto porre in relazione solo caratteristiche degli allievi che si osservano in un momento iniziale del percorso educativo con altre che si rilevano, più o meno modificate, in momenti successivi. Ne deriva che se affermo, come i nuovi valutatori sono soliti fare, che occorre stabilire quali scuole ottengano risultati migliori e quali meno buoni, e che le famiglie debbano essere poste in condizione di selezionare le scuole migliori, incorro nella formulazione di un giudizio che ha senso solo da un punto di vista ideologico, perché è conforme a categorie di valore la cui affermazione potrebbe persino prescindere dalla rilevazione di dati, ma è del tutto inconsistente dal punto di vista conoscitivo, perché riferisce gli esiti osservati dell'educazione solo ad una parte limitata delle variabili indipendenti. 50 anni fa, quando s'incominciò a disporre di dati descrittivi del funzionamento del sistema scolastico italiano, rilevati su campioni d'allievi nel quadro di rilevazioni internazionali, larga parte dei commentatori rifiutò di riflettere sui primi, evidenti segni di inadeguatezza del sistema educativo nei confronti delle esigenze poste dal crescere impetuoso della domanda sociale di istruzione. Eppure, già da quei primi dati risultava evidente che i limiti che si sarebbero dovuti contrastare erano costituiti da livelli scadenti nella capacità di comprensione della lettura e nelle competenze scientifiche. Sarebbe stato insensato spiegare la tendenza complessiva del sistema solo con le differenze nelle pratiche didattiche delle scuole. Di fronte a dati insoddisfacenti, anche in Italia si sarebbe dovuta sviluppare la ricerca, mettere a punto nuove strategie per l'insegnamento, rivedere l'organizzazione delle scuole. Soprattutto, sarebbe stato necessario capire quanto il risultato educativo potesse essere riferito all'attività scolastica e quanto al prevalere di elementi di cultura sociale la cui affermazione era in contrasto con le esigenze di promuovere nelle scuole la crescita di apprendimenti a carattere sistematico. Altri Paesi si resero conto che il modello organizzativo dell'attività delle scuole di derivazione ottocentesca era troppo debole per contrastare l'effetto prorompente delle nuove fonti della comunicazione sociale e, ancora più, gli effetti del consumismo che nei Paesi industrializzati andava assumendo un ruolo valoriale. Altrove la linea di contrasto fu individuata nella crescita del tempo organizzato (specialmente nell'ambito delle scuole) a fini di educazione formale: si spiegano in questo modo i risultati conseguiti in Paesi che hanno imboccato la via virtuosa consistente nell'offrire agli allievi crescenti possibilità di effettuare nelle scuole esperienze significative per la comprensione della società e della natura e di esprimere un pensiero originale. In Italia, soprattutto in anni recenti, si è fatto il contrario: il sistema (ovvero la rete d'interazioni fra fattori scolatici e fattori sociali) è stato trascurato e i risultati dell'educazione sono stati posti in relazione alle sole caratteristiche degli allievi o alla maggiore o minore capacità degli insegnanti. L'uso di prove strutturate è diventato il totem scientista sul quale si è affermata la legittimità di una simile relazione: in pratica, si è accettato che fossero le condizioni di esistenza a determinare in maggior misura la qualità dei risultati. C'era bisogno di abusare, come si sta facendo, di prove strutturate per arrivare a queste conclusioni? O di forzare i tempi per varare un regolamento sulla valutazione rilevante solo per la rozzezza del modello implicito nella sua formulazione? *********** 12. Bando di selezione per osservatori delle Prove Invalsi nelle scuole. L’Invalsi ha pubblicato il bando relativo al conferimento di incarichi ad esperti di particolare e comprovata specializzazione, per lo svolgimento delle attività di osservatore esterno connesse alle prove invasi. Domande on line entro il 7 aprile. L’Invalsi, con determinazione 22 marzo 2013 n. 35, ha avviato la procedura comparativa per il conferimento di incarichi di prestazione di lavoro autonomo occasionale ad esperti di particolare e comprovata specializzazione per lo svolgimento delle attività di osservatore esterno connesse : • alla somministrazione delle prove per la rilevazione degli apprendimenti nell'ambito del Servizio Nazionale di Valutazione; • alla somministrazione delle prove nell'ambito del progetto PON Sistema Informativo Integrato e valutazione degli apprendimenti; • alla somministrazione delle prove nell'ambito del progetto PON Valutazione.M@tabel+. La selezione riguarda cinque profili: • A - Osservatore esterno di I livello • B - Osservatore esterno di II livello per il progetto PON Sistema informativo integrato e valutazione apprendimenti per la creazione e sperimentazione di modelli per l'individuazione di comportamenti anomali sugli esiti degli apprendimenti • C - Somministratore esterno per il pre-test delle prove per la misurazione degli apprendimenti • D - Somministratore esterno delle prove di ancoraggio per la misurazione diacronica degli apprendimenti per il progetto PON Sistema informativo integrato e valutazione apprendimenti • E - Osservatore esterno delle prove per il progetto PON Valutazione.M@tabel+ La candidatura avviene tramite compilazione di un modulo on line nel quale inserire informazioni specifiche relative al proprio curriculum professionale. Tale compilazione dovrà avvenire entro le ore 24:00 del giorno 7 aprile 2013. Possono partecipare alla presente selezione i candidati che abbiano conseguito almeno una laurea di primo livello (triennale) entro il giorno di presentazione della domanda o che abbiano insegnato per almeno cinque anni presso la scuola (statale o paritaria) primaria o secondaria. La compilazione del modulo on-line dovrà avvenire entro e non oltre le ore 24:00 del giorno 7 aprile 2013. Le assegnazioni verranno comunicate da parte dell'Invalsi entro il 15 aprile tramite posta elettronica. I candidati prescelti dovranno comunicare entro il 16 aprile l'accettazione dell'incarico e, qualora dipendenti di altre amministrazioni, produrre l'autorizzazione allo svolgimento di incarichi esterni. I candidati prescelti dovranno prendere contatto con la scuola assegnata entro il 30 aprile, dandone comunicazione all'Invalsi. Al link sottostante in sezione dirigenti scolastici INSIEME AL NOTIZIARIO IN ALLEGATO: http://www.flccgil.lombardia.it/cms/view.php?&dir_pk=123&cms_pk=3841 • determinazione INVALSI 22 marzo 2013 n. 35 per procedura comparativa per il conferimento di incarichi di prestazione di lavoro autonomo occasionale ad esperti ***********