la cultura “liberata” dei parchi letterari
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la cultura “liberata” dei parchi letterari
FOCUS LA CULTURA “LIBERATA” DEI PARCHI LETTERARI® di Andrea Liparoto * U Literary Parks® are different from logistical or natural parks insofar as they do not posses clear-cut boundaries. They can be physical or mental spaces where the author lived, whose atmosphere somehow inspired his/her process of writing. The works of our literature that have told us about, or simply mentioned, some places belonging to “Flowerbed Italia” are offered to the public in those very same places, with a journey in time and in the writer’s beauty, with a special concern for the traditional creativity of local craft and gastronomy. The consequences will be safeguard of the environment as well as of the artistic heritage, alternative tourism and creation of jobs. na benvenuta sommossa delle coscienze sta segnando profondamente i nostri tempi: gli italiani reclamano cultura. Succede così che migliaia di persone prendano d’assalto una sala dell’Auditorium di Roma per farsi raccontare da un professore la storia millenaria della loro città, o che la tendenza turistica estiva stia __________________ * Giornalista Anno III - n. 7 I Parchi Letterari® si differenziano dai parchi naturali, quelli propriamente logistici e ambientali, per il fatto che non hanno precise delimitazioni di confine: possono essere uno spazio fisico o mentale dove l’autore ha vissuto o ha assorbito l’atmosfera che lo ha portato a scrivere le sue opere. Le opere della nostra letteratura che hanno raccontato o solo citato alcuni luoghi dell’aiuola Italia, vengono così offerte al pubblico in quegli stessi luoghi, con un viaggio nel tempo e nella “meraviglia” dello scrittore, apprezzando nel contempo l’estrosità gastronomica e artigianale della tradizione locale. Risultato, salvaguardia dell’ambiente e dei patrimoni artistici, avvio di un turismo alternativo, attivazione di forza-lavoro. SILVÆ 77 La cultura “liberata” dei Parchi Letterari® FOCUS Anno III - n. 7 78 decisamente virando: dalla spiaggia ai monumenti. È naturale allora che imprese e istituzioni rinnovino i loro impegni, lanciandosi nell’organizzazione e nella promozione di rigogliose “mete della mente”. L’uovo di Colombo del nuovo millennio. Ma c’è chi questo percorso l’ha già intrapreso, nel vecchio millennio. Tutto nasce dal Castello di Colloredo di Montalbano, in Friuli. È il 1976, in una notte come tante. Improvvisamente, la scossa. Poi la catastrofe. Il vecchio castello crolla, trascinando con sé pietre, cimeli, leggende. E passioni letterarie. Qui, nel 1600, Ermes di Colloredo, padre della lingua friulana, scrive versi libertini e, due secoli dopo, il suo discendente Ippolito Nievo vi partorisce un capolavoro delle nostre lettere: Le confessioni di un italiano. Ma quest’eccezionale ereditarietà è destinata a proseguire. In una stanza del nostro castello viene così alla luce Il prato in fondo al mare (Premio Campiello, 1975), opera prima di Stanislao Nievo, pronipote di Ippolito, scomparso il 13 luglio dell’anno scorso. È proprio sua una provvidenziale intuizione: per salvare storie e pietre terremotate si può custodirle in un Parco. Diverso dagli altri: un “Parco Letterario”®. L’immaginazione “crepitante” dello scrittore, giornalista e vagabondo per 90 Paesi del globo, si è profusa da allora nel realizzare un’iniziativa destinata a sconvolgere la consuetudine del turismo culturale. In seguito alla creazione della Fondazione Ippolito Nievo, nel 1992, il progetto dei “Parchi Letterari”® viene avviato con la pubblicazione di due prestigiosi volumi - dal titolo programmatico I Parchi letterari appunto editi da Abete. «Questo volume - scrive nella prefazione al primo il curatore, lo stesso Stanislao Nievo - vuole ricordare pagine famose della nostra lingua e i luoghi da essa cantati, onde pubblico, giovani, appassionati, studiosi e turisti le abbiano accanto, quasi fosse una biblioteca preziosa che si eleva dalla terra stessa. È una proposizione, come altre consimili per le arti, che potrebbe far sì che l’aiuola Italia scelga autonomamente le tessere più brillanti per fare del nostro territorio un insieme mirabile». Il Parco Letterario® è tutto in queste parole: quelle opere della nostra letteratura che hanno raccontato o solo citato alcuni luoghi dell’aiuola Italia, vengono offerte al pubblico in quegli stessi luoghi, con SILVÆ La cultura “liberata” dei Parchi Letterari® un viaggio nel tempo e nella meraviglia degli scrittori. Apprezzando insieme ingegni gastronomici, e artigianali in genere, della tradizione. Il risultato è poliedrico: salvaguardia dell’ambiente e dei patrimoni artistici, avvio di un turismo alternativo, ma anche attivazione di forza lavoro. Ad animare il parco, infatti, devono essere professionisti che operano a tempo pieno: innanzitutto un direttore, poi ricercatori di fonti letterarie, e inoltre figure che appartengono strettamente all’ambito narrativo: i cantastorie. La presenza di questi ultimi è fondamentale. I visitatori, per addentrarsi in modo utile nel Parco Letterario®, ossia fruire emozionalmente delle atmosfere scolpite nelle pagine del- FOCUS Il Corpo forestale dello Stato è presente nella storia dei Parchi Letterari® fin dal loro concepimento. Fu infatti Alfonso Alessandrini - già direttore generale del ministero dell’Agricoltura e Foreste nonché capo dello stesso Corpo Forestale - a commissionare al Censis, nei primi anni ’90, uno studio di fattibilità che portò all’istituzione dei primi Parchi. Da allora la collaborazione non si è mai esaurita. Maggiore beneficiario ne è stato il Parco Letterario Omero®, che svolge le sue attività nell’Agro Pontino. «Fin dal principio - racconta il direttore, Roberto Perticaroli - gli uomini del Corpo forestale dello Stato, che amministravano il Parco nazionale del Circeo, hanno pienamente condiviso il progetto e collaborato con la Fondazione Ippolito Nievo al suo sviluppo». Da subito, infatti, il direttore del Parco del Circeo, Enrico Ortese, mise a disposizione del Parco Omero, nel 1995, degli spazi presso i locali del Comando Stazione del Corpo forestale, a Villa Fogliano. Nel 2001, poi, attraverso un “accordo di programma”, è stata aperta - nella stessa Villa Fogliano - la sede del Parco Letterario Omero® all’interno dei locali dell’ex pescheria del borgo ottocentesco, antico possedimento del nobile casato dei Caetani. «Il rapporto tra noi e gli amministratori locali del Corpo Forestale - continua Perticaroli - ha dato luogo nel tempo a iniziative numerose e di ampio riscontro di gradimento da parte di pubblico e stampa. Tra queste si è andato affermando un evento chiamato “A Fogliano ritornano le rose”, dedicato al prestigioso Giardino di Villa Caetani e alle tematiche naturalistiche e culturali ad esso connesse. Intorno al Giardino ruotano incontri spettacolari, artistici e divulgativi a carattere scientifico, letterario, poetico». Nei giorni 11, 12 e 13 maggio 2007 si è svolta - in questo fattivo continuum - proprio la quinta edizione di “A Fogliano ritornano le rose”, con la partecipazione del Capo del Corpo forestale, ing. Cesare Patrone. C’è inoltre in programma un Premio Letterario alla memoria di Stanislao Nievo e Alfonso Alessandrini. Ma questa storia s’allarga all’intera geografia dei Parchi Letterari®. Il Parco Dante (nel Casentino, Toscana) si avvale, da parte sua, del supporto dell’Ente Parco delle Foreste Casentinesi per l’utilizzo di guide in attività naturalistiche rivolte alle scuole. Una didattica della salvaguardia ambientale che parte dal medioevo dantesco e arriva fino a oggi. Per una cultura rinnovata e vitale. Anno III - n. 7 I Parchi Letterari® e il C.F.S.: un’amicizia consolidata SILVÆ 79 La cultura “liberata” dei Parchi Letterari® FOCUS Anno III - n. 7 80 lo scrittore, necessitano infatti di una guida che li prenda per mano e cuore, accompagnandoli in questo inusitato “viaggio sentimentale”. Attori e musicisti parteciperanno al raggiungimento dell’effetto. Potrà capitare così di trovarsi all’interno di una grotta nel Montefeltro e assistere alla disperazione d’amore di Paolo e Francesca, illustri personaggi della Commedia dantesca, o imbattersi in Ulisse, nell’Agro Pontino, che racconta il suo sbarco nei lidi del Circeo. E l’insieme mirabile non è più un sogno. Ma come si crea un Parco Letterario®? C’è un iter ben preciso. Innanzitutto, occorre un luogo che sia presente nelle pagine di un romanzo, un racconto o una poesia. Dopo di che può avvenire il primo contatto tra chi promuove localmente l’istituzione del parco e la Fondazione Ippolito Nievo. Una volta verificata la fattibilità, il passo ulteriore è quello della stipula di una convenzione tra l’Ente locale - a cui appartiene il luogo in questione - e la Fondazione. La convenzione impegna chi dovrà gestire l’iniziativa (di solito un’associazione delegata dall’Ente locale o l’Ente locale stesso) a inaugurarvi tutte quelle attività - remunerative - ideate dalla Fondazione e che distinguono il Parco Letterario® dalle altre strutture culturali: in primis i “Viaggi Sentimentali”® (l’evento “padre”) poi “I Sentieri del 2000”®, la “Locanda della Sapienza”®, le “Pagine Incantate”® e la “Nave del tempo”®. Un marchio registrato protegge tutte queste titolazioni (compresi “I Parchi Letterari”) da eventuali imitazioni. Allo stesso tempo, la succitata convenzione impegna la Fondazione Ippolito Nievo a fornire tutta l’assistenza necessaria - sia teorica che pratica - al decollo. Gente comune, studiosi, artisti, non c’è una categoria specifica a frequentare il Parco. Grande attenzione è stata rivolta da Stanislao Nievo agli studenti. Fondamentalmente perché segnato da un passato educativo non molto distante dal tipo di apprendimento che si realizza nelle scuole di oggi. In particolare per quel che concerne la letteratura, tutta chiusa in esposizioni e decriptazioni che le strappano il respiro, sottraendola ad ogni possibilità di dialogo curioso con gli studenti, irrimediabilmente distratti. “I Sentieri del 2000” permettono invece, nel Parco Letterario®, un’esperienza che libera scrittore e studenti. Il sistema è quello “alla Nievo”: cantastorie, quinte naturali, gusti della tradizione. SILVÆ La cultura “liberata” dei Parchi Letterari® FOCUS Anno III - n. 7 Un teatro della memoria con un elemento in più, in questo caso: ragazzi e professori vengono istruiti per costruire essi stessi un “Viaggio Sentimentale”®. Sono migliaia le scolaresche che si sono avventurate in questi brillanti sentieri del sapere, provando finalmente - è il caso di dirlo - il “brivido” di imparare. Ad oggi esistono in Italia circa venti Parchi Letterari®. Solo nel 1999, grazie ad una Sovvenzione Globale concessa dalla Commissione Europea, ne sono stati istituiti 15 nel sud Italia. E ogni anno si registrano decine e decine di proposte per aprirne di nuovi. Ma per definirne la portata del successo occorre fornire dei dati. La totalità di visitatori ammonta a un centinaio di migliaia di unità per anno. Solo il Parco Letterario Omero®, situato nell’Agro Pontino, ha ottenuto nel 2005 circa 25mila presenze. Ma non solo. Va segnalato che il portale www.parchiletterari.com ha registrato nel 2006 12.750 accessi al mese, per non parlare dei 6.000 iscritti alla sua newsletter Il corriere dell’immaginazione. Le varie adesioni, poi, della Fondazione Ippolito Nievo all’“optimum” culturale e sociale italiano testimoniano un pieno radicamento nel settore. Va sicuramente segnalato in questo senso il Viaggio Sentimentale® intitolato “Il sapore della notte”, realizzato nel 2005 in collaborazione con Slow Food nell’ambito della Notte Bianca a Roma. O ancora la partecipazione alla Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano e quella, nel 2005, all’Expo dell’educazione e del lavoro, sempre a Milano. E poi ci sono i premi letterari e le scuole di scrittura. Ad organizzarli sono gli stessi Parchi Letterari®. È il 1997 quando Adriana Beverini, direttore del Parco Eugenio Montale - contenuto nei panorami incantevoli delle Cinque Terre - fonda il premio al giornalismo di viaggio “Fuori di casa”. La giuria non mancherà negli anni di annoverare nomi illustri come Arrigo Petacco e lo stesso Stanislao Nievo. Ad essere premiati nelle varie edizioni sono stati, tra gli altri, Ennio Remondino (RAI), Stefano Malatesta (La Repubblica), Enrico Deaglio (Diario) e la scrittrice Paola Mastrocola. Il Parco Letterario Volponi® (nelle Marche), dal canto suo, ha eletto tra le sue ragion d’essere la formazione di affabulatori. Nei “Weekend con l’autore” vengono così accolte persone di tutte le età, che hanno l’opportunità di attrezzare l’istinto in laboratori diretti da professionisti affermati e SILVÆ 81 La cultura “liberata” dei Parchi Letterari® Fiore all’occhiello del turismo culturale FOCUS Intervista a Gian Galeazzo Nievo, segretario generale della Fondazione Ippolito Nievo Dopo 15 anni di attività, qual è il bilancio della Fondazione Ippolito Nievo e dei suoi Parchi Letterari®? Lo riassumo con un numero: circa 20 Parchi istituiti ad oggi. Di questi solo 15 operano a pieno regime. Ciò è dato dal fatto che, all’origine della loro creazione, vengono realizzati degli studi di fattibilità la quale in alcuni casi, seppure dimostrata, non ha dato i frutti sperati per le difficoltà intercorse nella gestione dell’iniziativa. A che tipo di difficoltà si riferisce? Generalmente un Ente locale, dopo aver firmato con la Fondazione una convenzione per istituire un Parco, affida la gestione ad un’associazione privata. Quest’ultima, assistita dalla Fondazione stessa, deve creare gli eventi che sono la ragion d’essere dei Parchi Letterari®. Qui ci possono essere delle difficoltà dovute alla mancanza di organizzazione, di incentivazione, di fantasia nel creare gli eventi stessi. La Fondazione cerca sempre di recuperare le attività, ma qualche volta si capisce che questa operazione è troppo ardua, per non dire impossibile, ed a quel punto il parco muore. Visti i risultati ottenuti negli anni, i Parchi Letterari® possono essere senza dubbio considerati tra i più efficaci volani del turismo culturale in Italia. Avete mai avuto, per questo, attenzione - e sostegno - dai Governi di turno? Le istituzioni favoriscono, anche finanziariamente, le nostre iniziative e devo dire che, ogni qual volta ci troviamo a dialogare con gli enti preposti a collaborare con noi, riceviamo sicuramente degli attestati di stima. La più grande attenzione i nostri Parchi Letterari® la ricevono comunque dalla stampa, talvolta in senso negativo, ovviamente. Questo fin dall’inizio del cammino della Fondazione Ippolito Nievo. Tra i vari Parchi in cantiere ce ne sono alcuni anche fuori dai confini nazionali: come vengono accolti all’estero, è solida la possibilità di questo nuovo sviluppo? Diciamo che siamo in una fase iniziale di rapporto, di studio. Comunque, allargare la rete dei Parchi Letterari® all’Europa intera è certamente tra i nostri obbiettivi primari. Abbiamo per ora dei contatti con la Grecia e l’Ungheria. Anno III - n. 7 82 Lei oggi dirige insieme al Presidente, dott. Consuelo Nievo, la Fondazione Ippolito Nievo che è nata su iniziativa dello scrittore Stanislao Nievo. Un’eredità pesante… Sì, è proprio il caso di dirlo. Mio fratello Stanislao è stato non solo il creatore della Fondazione, ma anche l’ideatore dei Parchi Letterari®. Stanis, così lo chiamiamo in famiglia, aveva la spirito necessario per portare avanti un progetto di questo tipo. Per spirito intendo la fantasia, le capacità intellettuali per dare alle realizzazioni un volto sempre nuovo, più interessante e vivo. Diciamo che io e Consuelo Nievo non abbiamo il suo slancio, la sua creatività, ma quelle idee rimangono e noi cerchiamo di svolgerle nel miglior modo possibile. SILVÆ La cultura “liberata” dei Parchi Letterari® FOCUS Anno III - n. 7 “spietati” - come si legge nel manifesto pubblicitario. La formula è quella collaudata: si scrive, si rilegge, si riscrive. Ultimo tra i formatori è stato il narratore Giulio Mozzi. Comunque, ad assicurare al Parco Letterario® un’esistenza duratura ed “illustre”, resta l’impegno a tempo pieno di chi lo dirige, riuscendo anche a trarne profitti sufficienti per vivere. E quando questo prezioso connotato coinvolge le giovani generazioni l’esito è ancora più apprezzabile. Il Parco Letterario Campanella® (in Calabria) vive sulle idee di William Gatto, 35 anni, presidente dell’Associazione “Città del Sole” che gestisce il parco stesso. L’età media dei cantastorie, attori, e ricercatori non supera i trent’anni. Nella pergamena realizzata in occasione del centesimo Viaggio Sentimentale®, lo stesso William Gatto scrive: «Affrontate il progetto Parco Letterario® con la consapevolezza di iniziare un suggestivo sentiero che non è scevro da ostacoli. Lavorare senza orari e su prenotazione, può far scoraggiare le persone impazienti non abituate al sacrificio: il rischio che si corre è quello di non riuscire a distinguere tra teatro e vita reale e passare gran parte della giornata a costruire gli eventi. Questo sarà inevitabile nel momento in cui si crede in quello che si fa, e allo stesso tempo porterà ad un attaccamento a questa modalità di lavoro dinamico e creativo che va a rompere i vecchi schemi rigidi e inflessibili di occupazione statica. Con i Parchi Letterari® non si diventa ricchi, ma si produce comunque un reddito utile alla dignità dell’individuo. Allo stesso tempo, ve lo garantisco, ci si inventa un lavoro unico e affascinante, ricco di soddisfazioni semplici e incommensurabili che portano ad una gratificazione personale che non ha prezzo che la ripaghi». Frutti di una rivoluzione nella tradizione, dunque, i Parchi Letterari® sono un fenomeno che continua ancor’oggi a giocare un ruolo preminente nell’Italia che fa cultura, sciogliendola, però, da usanze irreggimentate e baldacchini. Senza mai abdicare a intenzioni superiori… Ancora Stanislao Nievo: «Finché tale ballata dallo spirito raffinato alla fisicità attraente resterà nel patrimonio delle nostre popolazioni, saremo un paese con tutte le innovazioni e conoscenze civili delle grandi nazioni. Purché la nostra scrittura continui a cantare nel nuovo millennio lo spirito della vita». SILVÆ 83