B2.0 Relazione - Provincia di Lucca

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B2.0 Relazione - Provincia di Lucca
Servizio Pianificazione Territoriale e Mobilità
PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
QUADRO CONOSCITIVO
Variante di adeguamento ai sensi della L.R. 1/2005
RELAZIONE
LO SVILUPPO SOSTENIBILE
CONSUMO DI SUOLO
QC
B2.0
Introduzione
1. Il Quadro Conoscitivo del PTC P in vigore
2. Aggiornamento Quadro Conoscitivo 2000-2010
3. Stato attuale delle conoscenze
4. Ulteriori indagini da svolgere
Introduzione
Il monitoraggio costante delle trasformazioni territoriali attraverso indicatori trasparenti,
verificabili e riproducibili, è un principio essenziale di ogni strategia responsabile di
governo del territorio.
La crescita urbana è senz’altro il fenomeno più gravido di conseguenze tra quelli che
caratterizzano le trasformazioni territoriali moderne. Oggi chiamiamo quel fenomeno
consumo di suolo, perché si è imposta, con forza e con ragione, alla nostra attenzione
l’idea del suolo come risorsa scarsa e non riproducibile. Non dovremmo pensare però che
gli attrezzi a nostra disposizione siano inutilizzabili e che sia necessario dotarsi di
strumenti di misura e di controllo totalmente nuovi rispetto al passato: possiamo attingere
a una lunga tradizione di metodi, di studi, di valutazioni e di misure. Un metodo
soddisfacente per realizzare il monitoraggio delle dinamiche espansive delle superfici
artificializzate è l’aggiornamento incrementale e costante nel tempo di un copertura di uso
del suolo, ovvero di un land cover. Possiamo avvalerci ad esempio, a costo zero, di dati,
procedure e protocolli definiti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, e della fonte Corine
Land Cover. Il rilievo può sembrare generalizzato e approssimato: questo è vero solo in
parte. È vero se si considera come parametro di valutazione essenziale la quantità
assoluta dell’incremento delle superfici artificializzate; è molto meno vero se ci si affida
quel ruolo alla valutazione del tasso di crescita rispetto alle superfici esistenti.
A differenza dei termini quantitativi del consumo, meno indagati sono invece gli aspetti
legati alla qualità del consumo di suolo: non è solo una questione di quanto, ma anche di
come e dove, viene consumato il suolo. Per esprimere un concetto più universale si
dovrebbe parlare di “ottimizzazione” del consumo di suolo più che di solo “contenimento”.
Le soglie o regole per minimizzare il consumo dovrebbero essere accompagnate e messe
a sistema con altre regole per massimizzare “la qualità” di quanto consumato.
Fig. 1 Stralcio Tav. C del PTCP in vigore
2. Aggiornamento Quadro Conoscitivo 2000-2010
Nell’intervallo 2000/2010 sono state realizzate o si sono rese disponibili le seguenti
banche dati:
Titolo
Data
Ente produttore
Scala nominale
Corine Land Cover
1990
Agenzia Europea per l’Ambiente
1:100.000
Corine Land Cover
2000
Agenzia Europea per l’Ambiente
1:100.000
Aggiornamento Corine Land Cover
2006
IRPET/LAMMA
1:100.000
Consistenza delle aree urbanizzate
1990
Provincia di Lucca
1: 10.000
Consistenza delle aree urbanizzate
2000
Provincia di Lucca
1: 10.000
Carta dell’uso del suolo territorio provinciale2
2007
Provincia di Lucca
1: 10.000
Aggiornamento speditivo degli edifici della CTR
2007
Provincia di Lucca
1: 10.000
Le prime due sono elaborazioni disponibili a livello europeo; la terza è un aggiornamento
al 2006 predisposto dalla Regione Toscana; le restanti coperture sono state curate dalla
Provincia allo scopo di valutare quantitativamente la consistenza delle aree artificiali. In
modo particolare i risultati delle analisi condotte per le due soglie al 1990 e al 2000 sono
stati presentati nella pubblicazione “Prospettive per il governo del territorio” (2006). Gli
ultimi due studi restituiscono invece dati statici relativi alle superfici artificiali: nel primo
caso (UDS 2007) è possibile valutare il consumo di suolo in base anche a differenti classi
di artificializzazione (aree residenziali, aree produttive, aree a verde pubblico, ecc); nel
secondo caso (sedimi 2007) è invece possibile impostare, mediante confronto con la CTR
1:10.000 datata 1996, analisi insediative di tipo qualitativo della crescita insediativa in
relazione ai sedimi degli edifici.
Fig. 2 Confronto del rilievo superfici artificiali al 2000: CLC (arancio), rilievo provincia (rosso)
2
Abbreviato UDS2007.
Fig. 3 Stralcio superfici artificializzate CLC21990-2000
3. Stato attuale delle conoscenze
I diversi standard utilizzati per la realizzazione delle banche dati consentono allo stato
attuale solo la valutazione quantitativa delle nuove superfici artificializzate nell’intervallo
1990/2000. Tale valutazione è realizzabile attraverso due metodi:
- 1.confronto tra CLC 1990 e CLC 2000
- 2. confronto tra aree urbanizzate 1990 e aree urbanizzate 2000
Nella Provincia di Lucca, nell’intervallo 1990/2000 il confronto tra le due levate Corine (1)
misura un incremento di 1066 ha, mentre il confronto tra due rilievi realizzati originalmente
(2) a una scala molto più dettagliata misura un incremento di 1438 ha. La migliore
precisione non riesce comunque a descrivere esattamente se tali quantità sono tanti o
sono pochi e a livello aggregato, i due metodi producono sostanzialmente, in ambiti di
area vasta, lo stesso risultato, vale a dire un aumento delle superfici artificializzate
dell’ordine del 9%. Il primo metodo ha il vantaggio di consentire un confronto con altre
realtà territoriali in Italia e in Europa. Il secondo metodo ha una migliore capacità di essere
disaggregato secondo specifici contesti locali.
Le banche dati di realizzazione recente (UDS2007) invece non possono essere
confrontate con altre coperture simili realizzate in passato (per ovvi motivi) e non possono
dunque essere utilizzate efficacemente per una valutazione del nuovo impegno di suolo;
costituiscono invece un fondamentale modello per la definizione di dispositivi di
monitoraggio periodico da utilizzare per la valutazione degli effetti delle politiche territoriali.
Fig. 4 Confronto del rilievo (fonte provinciale) delle aree urbanizzate al 1990 (rosa) e al 2000 (rosso)
Fig. 5 Confronti fotografici nell’ambito Valle del Serchio
Fig. 6 Confronti fotografici nell’ambito della Piana di Lucca
Fig. 7 Confronti fotografici nell’ambito della Versilia
4. Ulteriori indagini da svolgere
La definizione dei protocolli di monitoraggio dell’artificializzazione progressiva dei suoli è
certamente un problema da risolvere, rispetto al quale concentrare sforzi costruttivi ed
energie creative; ma una questione molto rilevante nella prospettiva di costruzione di una
governante consapevole, e che meriterebbe sforzi adeguati riguarda la possibilità reale di
popolabilità costante dei rilievi e delle misure; questo tema, naturalmente, riguarda anche i
costi di produzione delle banche dati, e il rapporto tra costi e fertilità operativa delle
informazioni. A tal proposito il programma di indagine sul tema della valutazione del
consumo di suolo nella Provincia di Lucca intende descrivere e valutare, sia
quantitativamente, sia qualitativamente, le principali trasformazioni degli insediamenti e
degli spazi aperti che si sono manifestati nel corso degli ultimi anni.
Tale valutazione sarà messa a confronto con il quadro delle trasformazioni previste dagli
strumenti di pianificazione e ha lo scopo di evidenziare sia eventuali modelli positivi, che
potranno essere utilizzati come esempi utili da applicare in situazioni analoghe, sia
criticità, che saranno evidenziate proponendo soluzioni correttive.
Attraverso un’analisi delle dinamiche evolutive della crescita urbana dell’ultimo decennio, e
un confronto di questa con gli assetti territoriali consolidati nel lungo periodo, la ricerca
impostata intende in particolare descrivere i principali modelli insediativi emergenti
caratterizzandoli per caratteri morfologici, caratteri funzionali, densità, relazione con i
tessuti urbani esistenti e con gli spazi aperti. Eventuali criticità saranno ricercate rispetto ai
seguenti aspetti: intensità di consumo di suolo, accessibilità e relazioni con la rete della
mobilità, quantità e qualità dei servizi e degli spazi collettivi, presenza di permanenze del
paesaggio
agrario
tradizionale,
qualità
degli
elementi
di
valenza
naturalistica,
frammentazione ecologica, carico ambientale, qualità paesaggistica nelle relazioni con le
forme del suolo e con il territorio aperto. Oltre la pura misura delle quantità e verso una
valutazione della qualità della crescita, dunque.
Al fine di valutare, in termini quantitativi e soprattutto qualitativi, la crescita insediativa definendo anche l’impostazione dell’ Osservatorio provinciale permanente sul
consumo di suolo- è prevista la realizzazione della periodizzazione dei sedimi edilizi (XIX
sec, 1954, 1978, 1996, 2007) e la valutazione del nuovo impegno di suolo per espansione
insediativa disaggregata per ambiti amministrativi e geografici.
L’elaborato relativo alla “periodizzazione dei sedimi edilizi”, è una banca dati in cui tutti
gli edifici sono associati alla data della loro prima documentazione cartografica rispetto a
una serie di rilevazioni storiche; una rappresentazione delle fasi di crescita insediativa,
organizzata per ambiti geografici e/o territoriali, e/o amministrativi, finalizzata alla
evidenziazione delle principali morfotipologie insediative caratterizzanti le città, le aree
produttive, i presidi insediativi nel territorio aperto. La carta che si può produrre da questa
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visiva del progressivo modificarsi delle densità insediative - dalla compattezza della città
tradizionale alla rarefazione delle espansioni contemporanee - del progressivo
scostamento tra gli allineamenti dei fronti edificati rispetto alle direzioni della maglia
stradale, della “grana” diversa che distingue le espansioni unitarie di edilizia pubblica dai
plessi residenziali sorti per sommatoria di iniziative individuali. Sarà costruita la banca
dati, definendo un protocollo in cui i segni delle espansioni insediative - le strade, gli edifici
– vengono aggiunti incrementalmente e a intervalli costanti, attingendo da tutti i repertori
disponibili. Una banca dati così stratificata nel tempo permetterebbe di leggere le
dinamiche espansive in una prospettiva temporale lunga, almeno profonda fino agli anni
’50 del Novecento e ci permetterebbe di leggere le diverse stagioni della crescita. Questo
materiale può permettere di perfezionare la griglia interpretativa per tentare una
valutazione dell’impegno di nuovo suolo connesso alla crescita edilizia, capace di valutare
il diverso significato, delle addizioni urbane, distinguendole dallo sprawl o dai fenomeni di
densificazione di assetti insediativi storici.
Fig. 8 Stralcio della carta della periodizzazione dei sedimi
Tali banche dati saranno utilizzate per la restituzione finale di:
-Un abaco rappresentativo delle morfologie insediative emergenti; in tale
abaco saranno raccolti una serie esauriente di casi rappresentativi. A titolo
esemplificativo, potranno essere descritte le specificità di: modelli insediativi
caratterizzati da una crescita di tipo commerciale, industriale, mista, residenziale a
bassa densità, residenziale ad alta densità, addizioni urbane, forme insediative nel
paesaggio rurale.
-Un abaco dei caratteri degli spazi rurali e naturali marginali agli insediamenti:
rilievo dei rapporti di prossimità e di interclusione tra spazi aperti e spazi
artificializzati; il grado di connettività ecologica; il grado di persistenza degli elementi
dei paesaggi agrari tradizionali. Tali valutazioni sono funzionali alla definizione di
indirizzi e/o linee guida di riqualificazione territoriale.
Lo scopo è, nel primo caso, quello di verificare i principali caratteri morfotipologici
prevalenti dell’edilizia recente, articolando la misura della crescita secondo il diverso ruolo
funzionale: vale a dire differenziando, per quanto possibile, i nuovi sedimi destinati alle
abitazioni e in genere all’edilizia civile, da quelli destinati alle funzioni commerciali e
produttive.
Per il secondo caso verranno effettuate anche valutazioni dei caratteri localizzativi della
nuova edificazione, distinguendo i contesti di nuova urbanizzazione in funzione degli
specifici caratteri della morfologia del suolo; non accontentandosi di classificazioni
stereotipate (la pianura, la collina, la montagna), ma distinguendo con la massima
precisione possibile l’espansione nei contesti di pianura estesa, rispetto a quella di
fondovalle, rispetto a quella di versante, rispetto a quella di crinale, e cosi via.
Fig. 10 Stralcio della periodizzazione dei sedimi su ortofoto 2007