Riflessioni su “L`uomo che piantava alberi”

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Riflessioni su “L`uomo che piantava alberi”
Riflessioni su “L’uomo che piantava alberi” di J.Giono (Percorso letterario svolto per l’insegnante Suor Rina Dellabartola come compito per le vacanze natalizie dai ragazzi di 3^B). Sintesi a cura di C.Leocata – 2015 Il racconto, secondo me, ha più significati: l’amore per la natura, la gioia di vivere, la pace, la tenacia, la determinazione e la voglia di vivere in solitudine. Filippo Farolfi In questo brano diverse sono le tematiche come la bellezza della natura, la guerra, le condizioni dei paesi meno sviluppati, la costanza e, infine, la grandiosità di ciò che l’uomo può creare… La parola chiave, secondo me, è acqua…Il miracolo del pastore è quello di ridare vita alla terra attraverso gli alberi, costruire condizioni perché l’acqua riemerga in superficie. Un’altra parola importante è accoglienza…offre al narratore ospitalità…condivide con lui la minestra, gli offre un letto. Ci vuole una grande speranza nel sostenere un impegno così grande, ma ci vuole anche un impegno costante per alimentare questa speranza. Sara Placidi Il racconto tratta argomenti molto profondi, perché spiega che anche un piccolo pastore può migliorare di molto il luogo in cui vive, per far sì che le generazioni future abbiano una vita migliore…Si può dire che l’ambiente può cambiare l’animo delle persone. Bianca Selvatici Il racconto ha espresso un messaggio importante: occorre tanto tempo e tanta pazienza per trasformare e migliorare un pezzo del mondo. Martina Colliva Il personaggio mi ha insegnato molte cose tra cui l’amore per la natura e il rispetto per essa. Mi ha insegnato che non bisogna mai arrendersi davanti a niente e a nessuno per raggiungere i nostri obbiettivi. Leonardo Resca Il messaggio importante è che occorre tanto tempo e tanta pazienza per trasformare e migliorare un pezzo del mondo. Carlotta Colliva Una delle cose che più mi ha colpito è la concentrazione e la convinzione con cui il pastore trascorre le giornate al punto da ignorare eventi importantissimi come le Guerre mondiali. Sono qualità da ammirare e che fanno capire che dobbiamo essere determinati in quello che facciamo. Valentina Cesari Il racconto tratta di un argomento particolarmente attuale: la tutela dell’ambiente…”l’uomo che piantava alberi” è riuscito a riportare la vita e, soprattutto, la felicità e la gioia di vivere in un luogo, fino ad allora, vuoto, spoglio, brullo, disabitato. Carolina Poggioli Questo brano dimostra che un uomo può fare cose grandi anche se è solo, con la forza della buona volontà. Per riuscire a raggiungere i propri obiettivi bisogna avere volontà, gioia e fede sia in se stessi, sia in Dio… E’ un testo caratterizzato principalmente dal silenzio. Il silenzio serve per lasciare più spazio alle emozioni, ai sentimenti. Alessandra Pernozzoli In poche pagine sono racchiuse varie tematiche: la bellezza della natura, la guerra, la solitudine, la costanza e la determinazione, la potenzialità dell’essere umano…c’è un grande messaggio: occorre tanto tempo e tanta pazienza per trasformare e migliorare anche solo un pezzo del mondo…è un invito a prendersi cura del mondo e dimostra che anche con un piccolo gesto costante di un solo uomo si possono fare grandi cose per migliorare l’ambiente e la società. Benedetta Natali Questo racconto è stato scritto per mostrare a tutte le persone che, se un uomo dedica buona parte del suo tempo a un suo ideale, può dare vita a cose meravigliose….Mi ha colpito che una persona riesca ad essere così concentrata e convinta di ciò che sta facendo al punto da ignorare eventi importantissimi come le Guerre mondiali. Bianca Dal Re La vita (dell’eremita) così tranquilla mi trasmetteva un senso di pace e di tranquillità profonda…dimostra che quando si agisce per gli altri, si ottiene sempre qualcosa in cambio (Ludovica Valenti) (Il pastore) vede l’aridità e il deserto e decide di far rinascere la vita. L’uomo aiuta Dio in questa seconda creazione che restituisce agli uomini un ambiente di pace e di serenità. (Paolo Loddo) Il pastore tendeva a mostrare la sua sicurezza e fiducia non tanto con le parole ma, più che altro, con l’atteggiamento, con il comportamento che teneva, tipico, immagino, delle persone che sanno di fare del bene…non si interessava ai proprietari delle terre di cui si occupava perché sapeva che per essi quelle lande desolate rappresentavano delle rovine, quando invece nulla nella natura è da considerare inutile, in quanto tutto è dono di Dio, e quindi è destinato a crescere, a germogliare e a dare frutti. Le due caratteristiche di quest’uomo che mi hanno più colpito sono la sua straordinaria pazienza e la sua fede incondizionata. La sua fede è soprattutto verso Dio, che gli ha fatto dono del progetto di cui è, possiamo dire, “l’esecutore materiale” Marta Maria Marisaldi