LA DIREZIONE ANTIMAFIA DI MESSINA HA APERTO UN

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LA DIREZIONE ANTIMAFIA DI MESSINA HA APERTO UN
ANNO XX N. 40
25 OTTOBRE 2013
EURO 1,50
centonove
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
IO E SCIASCIA
LA DIREZIONE ANTIMAFIA DI MESSINA HA APERTO UN FASCICOLO SUL GOVERNATORE
DOPO LE DENUNCE DI UN EX DIRIGENTE DEL COMUNE DI GELA. ECCO I RETROSCENA
il punto
25 OTTOBRE 2013
centonove
EDIT
Battimani
ad Accorinti
MA CʼEʼ UN FUTURO per
Messina? A leggere i giornali
sì. Lʼapertura di credito che
risulta essere stata fatta
allʼamministrazione Accorinti
è commovente. Al gruppo di
amministratori che si sono
affiancati al sindaco “guru”, le
“attenuanti” sono tutte
concesse. Come ai volontari
che si apprestano a ricostruire
dopo anni e anni di scosse
telluriche le fondamenta delle
Istituzioni: i servizi sociali, i
trasporti, la sanità, la giustizia.
Peccato che questo idillio,
come tutte le passioni accese,
non sappiamo quanto duri.
Sarebbe cosa buona e giusta
che la giunta Accorinti,
indicasse la propria volontà
ora per i prossimi cinque anni.
Raccontando in anticipo le
tappe del programma, su come
affrontare la voragine
finanziaria, come fare
“sballare” una serie di
dirigenti che si sono autopremiati con incentivi mentre il
Comune affogava e ancora
stanno scandalosamente ai
loro posti, cosa fare sul fronte
spazzatura, emergenza
sempieterna, come fare pagare
i biglietti sui pochi autobus
dopo averli fatti funzionare,
come spurgare i tombini. Cose
semplici. Chiare. Altrimenti ci
risiamo con le vertenze, a gò
gò. E la calza col carbone per
la Befana, lʼinfaticabile Saro
Visicaro potrebbe consegnerla
non solo a Renato Accorinti,
ma anche a Daniele Ialacqua,
che un tempo la riempiva di
carbone.
Mario Monti
Alla ricerca del centro perduto
Conservatori da una parte, liberali con lo sguardo rivolto dall’altra.
Il centro italiano sembra gemello del cioccolato. Ecco perchè
DI DOMENICO BARRILÀ
NELLA NOTTE TRA MARTEDIʼ e mercoledì, si è consumato
lʼennesimo psicodramma dei presunti centristi italiani. Costoro,
tuttavia, al pari di particelle virtuali, sono troppo piccoli per essere
rilevati, persino da sofisticati strumenti di alta precisione, così
rimangono confinati nei sogni del loro più arcigno paladino,
lʼeterno democristiano Pierferdinando Casini.
In queste ore lʼesecutivo di Scelta Civica ha operato una mini
scissione, mettendo fuori dalla porta lʼoramai insignificante Udc.
Unʼoperazione da acceleratore di particelle, visti i numeri elettorali
in gioco, che tuttavia merita una riflessione, non tanto per la qualità
dei soggetti convolti, che certo non passeranno alla storia come
padri della patria, quanto per mettere in evidenza la rapidità con
cui certi ostinati processi di ingegneria politica, si esauriscano
presto senza lasciare tracce o quasi.
Quello che lascia interdetti nella vicenda è lʼingenuità del professor
Mario Monti, incartato e mangiato da professionisti di notevole
destrezza, gente con un pedigree politico che doveva fargli
raddrizzare le antenne. Evidentemente, come molti intellettuali,
anche il professore difetta di spirito pratico, se non si è reso conto
di cosa potesse significare imbarcarsi in una crociera insieme a
Pierferdinando Casini e a Mario Mauro. Il primo, già assurto alla
presidenza della Camera grazie alle messe di voti recatigli in dono
dallʼUdc (cuffarizzato) siciliano, e cultore di quella politica dei due
forni, che Bettino Craxi aveva elevato a dignità di arte.
Vero che nel 2008 lʼUdc aveva scaricato Silvio Berlusconi, ma è
altrettanto vero che la storia dʼamore tra loro era stata lunga e
compromettente. Non solo, la tempistica del divorzio, considerato
che la stagione del Cavaliere volgeva al termine, non ci era parsa
propriamente epica, tanto più che gli spazi di manovra nel
In redazione: Daniele De Joannon, Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
centrodestra, sempre più disordinato e affollatosi di innumerevoli
ambizioni in libertà, si erano parecchio assottigliati. Gli imbarazzi
del Vaticano, cui Casini è molto sensibile per motivi di bottega,
devono averlo illuso che liberatosi del vecchio padrone i voti
sarebbero caduti a pioggia sul suo anacronistico progetto.
Il secondo dei compagni di viaggio di un certo rilievo del
professore, Mario Mauro, è ciellino. Non inquieta tanto la persona
quanto il brodo culturale che si porta dietro, una componente
cattolica di destra, si perché il centro dei ciellini è irresistibilmente
attratto dalla destra, anzi peggio, dalla destra italiana, un grumo
disordinato di individualismi e di ansie di conservazione.
Solidarismo assente.
Proprio sullʼattuale ministro della Difesa, in una lunga intervista al
Corriere della Sera, dopo avere sistemato Casini e altri, Mario
Monti cala una stilettata carica di veleno: «Mauro da capogruppo
al Senato è andato, con il suo collega alla Camera Dellai, a trattare
per la composizione del governo –di cui non mi sono occupato-, e
ne è uscito ministro della Difesa».
In effetti il professore non si è mostrato grande conoscitore della
psiche umana, e se è stato politicamente borseggiato, non può
lagnarsi più di tanto. Scegliere di accompagnarsi al campione per
antonomasia della palude centrista e ad un esponente di
Comunione e liberazione, sebbene non il peggiore, significa fiuto
politico pressoché inesistente. Logica, dunque, la conclusione, il
piccolo centro si è scisso, ancora una volta. Conservatori da una
parte, liberali con lo sguardo rivolto dallʼaltra. Il centro italiano
sembra gemello del cioccolato. Un grande pasticcere un giorno mi
disse: «Fare il cioccolato è molto difficile perché i suoi ingredienti di
base sembrano fatti per non stare bene insieme». Amen.
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Riservato
centonove
25 OTTOBRE 2013
MESSINA. INSEGNANTE DI SOSTEGNO PESTATO FUORI DALL’ISTITUTO DA UNO SCONOSCIUTO. LA STORIA “TOP SECRET”
Minutoli, pugni al professore
MESSINA. La notizia è stata tenuta
“top secret”, ma la Polizia ci sta
indagando sopra. Perchè le modalità
dellʼagguato di cui è stato sfortunato
protagonista un professore
dellʼistituto per geometri Minutoli di
Gazzi, lunedi 21 ottobre, sono
decisamente singolari. A subire un
violento pestaggio, che gli è costato
una frattura del setto nasale ed una
trentina di giorni di prognosi, è stato
un insegnante di sostegno
dellʼistituto, Giuseppe Ricci,
malmenato mentre a bordo della sua
auto stava uscendo dal cortile della
scuola da un giovane di età tra venti e
venticinque anni che, dopo aver
sferrato al professore una gragnuola
di pugni in volto allʼuscita delle lezioni
intorno a mezzogiorno, si è dileguato
sul viale Gazzi con un motorino. La
dinamica dellʼaggressione lascia
parecchi dubbi sulla sua identità.
Secondo le ricostruzioni, infatti, pare
che lʼaggressore non conoscesse il
professore che ha pestato: prima di
Ricci, infatti, il giovane avrebbe
fermato la macchina di un suo
collega, somigliante nellʼaspetto
allʼinsegnante di sostegno, domandandogli se fosse il professore
che cercava. Ricevuto un no come risposta, lʻaggressore ha atteso
lʼauto con dentro Ricci, assicurandosi prima se fosse
effettivamente la persona che stava cercando, poi invitandolo con
fare cortese a scendere dallʼauto per parlare. Una volta fuori dalla
sua macchina il professore di sostegno, che evidentemente non
solo non conosceva il ragazzo ma non lo ha nemmeno avvertito
come una minaccia, è stato più volte colpito al volto e lasciato a
terra, sanguinante. I primi soccorsi, a Giuseppe Ricci, sono arrivati
dal personale sanitario dellʼistituto, che hanno trovato il docente
intontito dai colpi ricevuti. Portato successivamente al pronto
soccorso del Policlinico, a Ricci è stata riscontrata la frattura del
NOMINE. A PALAZZO ABATELLIS
Barbera, champagne
Lo storico dell’arte brinda
al nuovo incarico di direttore
MESSINA. Lo storico dellʼarte
messinese Gioacchino Barbera (nella
foto in basso), sarà il nuovo direttore
di Palazzo Abatellis di Palermo, il
museo più importante della Sicilia, che
ospita una delle opere dʼarte più
importanti del mondo: lʼAnnunziata di
Antonello. Barbera, dirigente di II
livello
dellʼassessorato beni
culturali, aveva dato
la sua adesione
anche per il museo di
Messina e il museo di
Siracusa. A Messina è
in attesa di nomina
per la direzione del
museo Caterina Di
Giacomo. In attesa di nomina, invece,
il soprintendente Salvatore Scuto che
non sarebbe disponibile ad andare alla
Soprintendenza di Agrigento.
MESSINA. Dopo avere rifiutato la destinazione di
Agrigento, è quella di Enna la Soprintendenza che
lʼassessorato ai Beni culturali ha assegnato a Salvatore Scuto, soprintendete di Messina.
MEGAFONO
Lumia alle Europee
Presti subentra al Senato
CASTEL DI TUSA. La decisione di Crocetta è già
presa: il candidato alle
elezioni europee di marzo del Megafono sarà
Beppe Lumia. A prendere il suo posto al Senato,
sarà il mecenate Antonio Presti, numero due
della lista.
setto nasale (lesione di entità tale per cui la denuncia scatta
dʼufficio), che richiederà una prognosi di un mese. Subito dopo,
allʼistituto Minutoli è piombata la Polizia che effettuati i rilevamenti
ed ascoltati i testimoni ha aperto unʼindagine. “Le forze dellʼordine
sono arrivate subito dopo lʼaccaduto, ma non hanno ancora preso
visione dei filmati realizzati dalle telecamere di sorveglianza
dellʼistituto”, conferma Pietro La Tona, preside dellʼistituto che non
vuole però commentare la vicenda. “Non saprei davvero cosa dire
in questo momento, e non so nemmeno che cosa possa entrarci la
scuola, dato che lʼaggressore non sembrava di certo un nostro
studente”, ha spiegato il preside.
Alessio Caspanello
primo piano
6/ IL GIORNO
DELLA...CROCETTA
La Dia di Messina apre
un fascicolo sul governatore
politica
9/ RICOMINCIO DA TRE
La squadra possibile
10/ PD, TESSERE E VELENI
I circoli dove infuria la guerra
11/ MESSINA, SCENE
DA UN PATRIMONIO
Quanto valgono i beni
immobiliari del Comune
12/ IL RICHIAMO DEL...PAPA
Il consigliere critica
lʼesecutivo
13/ AUTISTICI, DIFFIDA
ALLʼASP
Bloccato il progetto dedicato
ai bimbi in età scolare
NOMINE
Soprintendente Scuto
da Messina a Enna
Sommario
sicilia
TOP SECRET
14/ LA COLLINA
PORTA SFIGA
La maledizione del torrente
Trapani
15/ PALAGIUSTIZIA SENZA CASA
Scontro sul “secondo” tribunale
16/ TURISMO,
RICOMINCIO DAL SET
Concluse le riprese del film
“Ballando il Silenzio”
18/ LO BELLO? NON Eʼ
“INSOSTITUIBILE”
I “voti” allʼassessore “tecnico”
in tema di tutela ambientale
19/ LA SIGNORA OLIVETTI?
Eʼ DI MILAZZO
20/ SPADAFORA SCALDA
I MOTORI
La nona Ronde dei Peloritani
economia
21/ ANCE S...BILANCIATO
Ricorso sui conti
dellʼassociazione costruttori
22/ PER UN FASCIO DI
BORGHI
Lʼars “aliena” le aree rurali
pagina 3
23/ ARRIVA IL ... GRANO
Coniati i soldi siciliani e la
Gran Card
poster
26/ DE PASQUALE, LʼUOMO
DEL RISANAMENTO
Il ricordo del politico di
Messina
rubriche
3/4/5
Settegiorni
24
Uomini & Business
24
Consulenti
24
Consumatori
28
Libri/La Classifica
28
Lacerti di Letture
29
Rubriche
30/31 Lettere & Commenti
30
Qui Scuola/Heritage
30
Ecologia & Ambiente
31
Eliodoro
31
150 Parole da Palermo
31
Antibuddaci
31
Animal House
CORTE DEI CONTI
Asp 5: “Gli ex manager
paghino 160mila euro”
MESSINA. La Procura dela Corte dei conti ha contestato allʼex manager
dellʼAsp 5 di Messina Salvatore Furnari e al direttore amministrativo Francesco Colavita un danno
erariale di 160mila euro.
Eʼ la somma liquidata in
più a due dirigenti dellʼazienda, Gianfranco Accordino e Giuseppe Trimarchi, che hanno svolto
per 2 anni in prorogatio
lʼincarico di direttore di
struttura complessa.
CONSULENTI LAVORO
S.Pier Niceto, Calderone
cittadina onoraria
SAN PIER NICETO. Sarà
assegnata il15 novembre
con una cerimonia al Comune di San Pier Niceto,
la cittadinanza onoraria a
Marina Calderone, presidente nazionale del consiglio dellʼOrdine dei consulenti del lavoro. Nel piccolo comune del messinese, nacque infatti il
papà di Marina Calderone, che la professione di
finanziariere poi portò in
giro per lʼItalia.
25 OTTOBRE 2013
CHI SALE
L
Giovanna Cucè
MESSINA. La giornalista
messinese, che ha mosso
i suoi primi passi a Centonove, scala il Tg1 nazionale: è stata assunta in cronaca nella sede Rai di Roma.
L Beppe Picciolo
MESSINA. Per combattere
i bruciori di stomaco della
politica il deputato Drs domenica mattina ha fatto
tappa alle Quattro Strade
per un bel panino alla disgraziata. Poi si è complimentato con Don Minico:
"Funziona, mi... se funziona".
L
Ettore De Salvo
MESSINA. Cu nesci, arrinesci. Il messinese Ettore De
Salvo, 50 anni, continua a
collezionare incarichi: dopo la nomina alla Provincia
di catania, poi nel consiglio
della Sac, lʼaeroporto di catania, ora è il nuovo ragioniere generale del Comune
di Catania.
L Patrizia Zangla
BARCELLONA. Va alla
scrittrice e storica nata in
provincia di Bolzano ma
dal 1990 Barcellonese
“d'adozione”, il “Premio
Franz Kafka Italia 2013” per
la sezione "Saggi" con la
sua opera "Racconto nero.
1943-1945, l' ultima camicia nera", edito da Albatros
Il Filo. Il Premio Kafka è un
riconoscimento internazionale nato nella Repubblica Ceca. La Zangla è stata premiata con un' opera
d' arte.
LVito Riggio
PALERMO. Il presidente
dellʼEnac, lʼente di controllo sulle attività aeroportali, riconfermato nellʼincarico, ha deciso di rinunciare agli emolumenti.
“Mi basta il vitalizio da
pensionato da 2800 euro al
mese. Il risparmio per lo
Stato sarà di quasi mezzo
milione in quattro anni.
7giorni
centonove
SENTENZE. ACCOLTO IL RICORSO DEGLI EREDI DELLA COMPAGNIA AEREA ITAVIA
SOCIETA’
Ustica, missile e depistaggio
Morte cameraman, sarà riesumata la salma
La decisione della Cassazione. Ora i ministeri
Difesa e Trasporti torneranno sotto processo
ROMA. Il "depistaggio" delle
indagini sul disastro aereo di Ustica
deve considerarsi "definitivamente
accertato" e per questo serve il
nuovo processo civile per valutare
la responsabilità dei ministeri della
Difesa e dei Trasporti nel fallimento
della compagnia aerea Itavia. Lo ha
deciso la Cassazione dando
ragione al ricorso degli eredi della
proprietà dell'Itavia.
Con una nuova sentenza della
Terza sezione civile depositata oggi,
la Cassazione torna ad occuparsi di
Ustica e lo fa accogliendo il ricorso
di Luisa Davanzali, erede di Aldo,
patron della compagnia aerea Itavia
fallita sei mesi dopo il disastro. Ai
Davanzali la Corte di appello di
Roma aveva sbarrato la strada alla
richiesta di risarcimento danni allo
Stato, nonostante i depistaggi. Per
la Cassazione il verdetto d'appello
"erra" ad escludere "l'eventuale
efficacia di quella attività di
depistaggio" e l'effetto sul dissesto.
La tesi "del missile sparato da aereo
ignoto", quale causa
dell'abbattimento del DC9 Itavia
caduto al largo di Ustica il 27 giugno
1980, risulta "oramai consacrata"
anche "nella giurisprudenza" della
Cassazione. Lo sottolinea la stessa
Suprema corte accogliendo il
ricorso. Ad avviso dei supremi
giudici, comunque, dal momento
che è accertato il depistaggio delle
indagini da parte di ufficiali
dell'Aeronautica diventa anche
"irrilevante ricercare la causa
effettiva del disastro", e questo
"nonostante la tesi del missile
sparato da aereo ignoto, la cui
presenza sulla rotta del velivolo
Itavia non era stata impedita dai
ministeri della Difesa e dei Trasporti,
risulti ormai consacrata pure nella
giurisprudenza di questa Corte".
Ora i due Ministeri torneranno sotto
processo.
PALERMO. Sarà riesumata la salma di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto il 30 maggio scorso a Madrid.
Il pm Geri Ferrara, che ha aperto un fascicolo dopo l'esposto dei
familiari della vittima, ha disposto una nuova autopsia. Le autorità spagnole hanno classificato il caso come suicidio. Saranno
analizzati i pc in possesso della famiglia, mentre il cellulare e un
computer portatile sono nelle mani della moglie di Biondo, Raquel Sanchez Ilva, famosa conduttrice televisiva spagnola.
Comunicazione sociale, presentazione alla Feltrinelli
MESSINA. Per una comunicazione che non discrimina. Venerdì
25 ottobre, alle 18, presso la Feltrinelli Point di Messina, il Cesv
– Centro Servizi per il Volontariato presenta il libro “Parlare civile”, un progetto di comunicazione sociale a cura di Redattore
Sociale. Interverranno anche Santi Mondello, presidente del Cesv Messina, Antonio D'Alessandro, presidente di Parsec Consortium, in qualità di coordinatore (con Stefano Trasatti) del progetto editoriale, e Raffaella Cosentino, tra le autrici del libro (con
Giorgia Serughetti e Federica Dolente).
Messina, “Linux Day” 2013 all’istituto “Jaci”
MESSINA. Sabato 26 ottobre allʼItes “A. M. Jaci”, guidato dal
nuovo dirigente scolastico Rosario Abbate, si terrà la tredicesima edizione del Linux Day, la principale manifestazione di
promozione a Gnu/Linux ed al software libero in Italia. L'evento
ospita un'area espositiva e lo "speakersʼ corner". A disposizione dei visitatori diverse postazioni con il sistema operativo
del pinguino per sperimentarlo dal vivo. Nello "speakersʼ corner"n si alterneranno come relatori docenti ed esponenti del
mondo Free/Libre/Open Source Software (Floss). Nei "laboratori", gli utenti muniti di notebook e pendrive potranno partecipare all'installazione del software ed allo sviluppo degli applicativi presentati dai relatori.
MARKETING A PALERMO
Doccia in vetrina
PALERMO. Tre modelle che fanno la doccia
in bikini dietro una vetrina. Eʼ lʼultima trovata
di viral marketing approdata tra i negozi di
Palermo, per la precisione della centrale via
Sciuti. Le reazioni sono scontate: occhi
spalancati, sorrisi e qualche foto per
raccontare agli amici qualcosa a cui
altrimenti nessuno crederebbe. Ma ad
attestare il tutto ci ha pensato soprattutto la
compagnia promotrice della campagna, che
ha realizzato un video dietro le quinte in cui il
marchio pubblicizzato è ben evidente, ma la
scelta “stilistica” la fa da padrona.
MESSINA. SPETTACOLO DI SOLIDARIETA’ CON IL TENORE GIANLUCA TERRANOVA NEL BICENTENARIO
Nel nome di Verdi
MESSINA. Messina rende omaggio al grande compositore
Giuseppe Verdi: in occasione del bicentenario della nascita
sbarca al Teatro Vittorio Emanuele venerdì 25 (ore 20.30) il
tenore Gianluca Terranova (nella foto), il "Caruso" di RaiUno,
che proporrà le "romanze sempreVerdi" nel concerto benefico
promosso dall'Associazione mogli medici italiani, sezione di
Messina, presieduta da Ileana Padovano Rotondo.
Presenterà lo spettacolo, che già ha fatto sold out di biglietti
per la platea, il giornalista Massimiliano Cavaleri,
che introdurrà i noti pezzi di lirica con aneddoti e
curiosità sulla loro composizione e sulla vita
del maestro. Ad accompagnare la voce di
Terranova, di recente interprete del
"Rigoletto" nel ruolo del Duca di Mantova al
pagina 4
Teatro Greco di Taormina, il soprano Sabrina Picci e il pianista
messinese pluripremiato Giuseppe Miseferi. Un'occasione per
commemorare l'eccellenza storica italiana e raccogliere
cospicui fondi utili da destinare all'associazione no profit
“Vivere Insieme”, che opera all'interno della “Cittadella
della Speranza”, centro di accoglienza diurno per
ragazzi autistici o affetti da Sindrome di Down a Nizza
di Sicilia. Il centro accoglie giovani over diciottenni,
coinvolgendoli in progetti finalizzati all'introduzione nel
mondo del lavoro fornendo loro la possibilità di
acquisire una autonomia personale e competenze
adeguate alle singole individualità. Tale realtà
rappresenta un importante conforto per le
famiglie interessate al problema e un
momento per la formazione e lʼinserimento
in un contesto attivo di persone
diversamente abili.
centonove
7giorni
CONCORSI. FRANCESCA CHILLEMI E GIUSY BUSCEMI “MADRINE” DELLE FINALISTE DI JESOLO
CHI SCENDE
Miss Italia parla siciliano
M Antonio Ingroia
ROMA. E' tutto pronto per Miss
sette ragazze promosse, guidano
lʼaspetto che più mi piace. Meno
Italia 2013. Sono state le due
il gruppo delle 63 candidate
male che ci sono loro due.
siciliane Giusy Buscemi e
rimaste in gara a Miss Italia.
Hanno una simpatia e
Francesca Chillemi che all'hotel
Seguono il Veneto e la Sicilia con
unʼesperienza tale che nelle
bosco di Milano hanno
sei Miss; la Lombardia, il Trentino
prove mi piace stare a guardarli,
presentato l'anteprima della
è come essere a scuola: tutto da Alto Adige e lʼEmilia Romagna
kermesse. Le aspiranti miss si
con 4; la Liguria, la Campania, la
imparare. Apprendere e
sfideranno a Jesolo e la serata
divertirmi, ecco quello che voglio Basilicata e la Sardegna con tre;
andrà in onda domenica
fare a Miss Italia; tornare qui non lʼUmbria, lʼAbruzzo, la Puglia e la
prossima su La 7. Francesca
Calabria con due. Hanno una
lascia davvero indifferenti''.
Chillemi fa parte dei tris di attori
sola miss Piemonte, Valle
Le finaliste scelte dalla giuria
che presenteranno la serata al
dʼAosta, Friuli Venezia Giulia,
presieduta dal regista Saverio
Pala Arex: ''Massimo
Marche e Molise. Tra le 63 Miss
Marconi sono 42 ragazze che si
Ghini e Cesare Bocci
accederà alle Finali il
aggiungono alle 21 già
mi hanno come
turno la siciliana Stefania
promosse nelle proprie regioni.
adottata. Sono
Vincenzi, la ragazza
La Toscana
fortunata, è un poʼ il
della “Concordia”. Avrà
e il
mio destino: anche
sicuramente rivolto un
Lazio,
nelle fiction ho
pensiero alla
con
riscontrato casi
mamma, la
analoghi di attori
mora
bravissimi che
Stefania, a
sulla scena
cui è stato
hanno avuto
assegnato il
nei miei
titolo di
riguardi un
“Miss
senso
Forme
protettivo,
Morbide
rassicurante.
Sicilia”.
Questa edizione
di Miss Italia è
poi tutta da
Francesca Chillemi con Massimo Ghini e Cesare Bocci
inventare ed è
PALERMO. Non gliene va
bene una allʼex procuratore aggiunto di Palermo: il
notaio che avrebbe dovuto
mettere la sigla sulla sua
nomia a commissario di Sicilia E-Servizi ha detto no:
la procedura è fuorilegge.
MAlessandro Cattafi
MESSINA. La statua dei Currò
Monumentale Wojtyla
MESSINA. E' alta un metro e 93 e
sarà posta nello spiazzo
antistante la Chiesa di Montalto,
dalla quale il Papa più amato dagli
italiani si affacciò per decantare
questo pezzo di paradiso in terra.
E' la statua di padre Karol Wojtyla,
commissionata da Padre Lorenzo
Campagna allo studio d'arte di
Enzo, Franco e Ilia Currò, artisti
poliedrici specializzati in vetri. A
giorni la statua, anocrta nel suo
modello in argilla che si vede nella
foto, sarà fusa in bronzo.
Eventuali sostenitori dell'inziativa
possono prendere contatti con
padre Lorenzo Campagna per
piccole offerte, "sempre gradite".
MESSINA. LE RIVELAZIONI A “CHI” DELL’ATTRICE MARIA GRAZIA CUCINOTTA
ROSA E NERO
“A 20 anni tentarono di stuprarmi”
Lampedusa, commemorate le vittime del mare
MESSINA. Un tentativo di stupro in una strada a Parigi, scampato
per poco, e poi la polizia che la accusa di aver provocato gli
aggressori perché “troppo mediterranea”. Eʼ quello che è
successo a Maria Grazia Cucinotta a ventʼanni. Lo ha raccontato
lʼattrice messinese al settimanale “Chi”. “Ho provato anchʼio sulla
mia pelle la violenza degli uomini. Quando avevo 20 anni mi ero
trasferita a Parigi. Un pomeriggio per strada, un tipo mi ha seguito
e mi ha messo le mani addosso. Ha cercato di strapparmi la felpa,
ma sono riuscita a scappare dentro un portone e ho
chiamato la polizia. Quando sono arrivati mi hanno
detto Eh, ma tu sei mediterranea, li provochi. È per
questo motivo che ho deciso di combattere
attivamente contro la violenza sulle donne”.
Per questo, per esempio, ha deciso di
destinare il ricavato della vendita di dieci
abiti disegnati da lei per la collezione
primavera-estate 2014 di Maria
Grazia Severi alla Fondazione
Pangea Onlus, attiva contro la
violenza sulle donne in diversi
Paesi nel mondo. E si tratta di abiti
che mettono in risalto la donna e le
sue forme, senza timore di
essere per questo accusata di
provocare. “Ho disegnato
apposta degli abiti sexy: una
donna non deve vergognarsi
di essere attraente, né avere
paura di essere donna. Oggi
se una donna si veste un
attimo più carina, anche solo
per andare in ufficio, per gli
uomini è una tacita
autorizzazione a provarci o a
Maria Grazia Cucinotta
considerarle sgualdrine”.
25 OTTOBRE 2013
AGRIGENTO. Commemorate sul litorale di San Leone ad Agrigento, le
366 vittime del naufragio di Lampedusa dello scorso 3 ottobre. Le salme
sono già state tutte tumulate. A presenziare anche il vicepremier Angelino Alfano, che ha subito contestazioni dalla folla. Non ha partecipato il
sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, che ha incontrato a Roma il presidente Napolitano e il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che ha definito la cerimonia una "passerella". Intanto nasce il 'Comitato 3 ottobre' che
per celebrare, il 3 ottobre di ogni anno, la Giornata delle vittime del mare.
Messina, laurea in chimica per Mancuso
MESSINA. Relatore Enza Maria Galati, si è laureata mercoledì a pieni voti all'Università di Messina in chimica e tecnologie farnaceutiche,
Maria Gabriella Mancuso. A Maria Gabriella e ai genitori, Enzo Mancuso e Piera Villaroel e alla sorella Maria Francesca, gli auguri della
redazione di Centonove.
Flash mob in ricordo beato Puglisi
PALERMO. Più di 800 ragazzi hanno tenuto un flash mob in memoria di padre Pino Puglisi sul sagrato della cattedrale di Palermo. A oltre 20 anni dall'uccisione del sacerdote di Brancaccio, avvenuta il 15 settembre 1993, gli studenti dell'istituto Vittorio Emanuele II hanno deciso di ricordare con slogan, canzoni e musiche il beato che
insegnò nel loro liceo.
Roccavaldina, è morta Pina Scibilia
ROCCAVALDINA. Si è spenta sabato 26 ottobre
a soli 59 anni, a causa di una grave malattia, lʼex vice sindaco del centro tirrenico Pina Scibilia Villanti. I funerali si sono svolti lunedì scorso nella chiesa di San Nicolò di Roccavaldina. Alla famiglia le condoglianze della
redazione di Centonove.
pagina 5
MESSINA. Il figlio avvocato
del presunto capo della
mafia di Barcellona, si è ritrovata una delega in bianco al processo “Gotha3”
per difendere il centro antimafia “Pio La Torre”. Il delegante, Pietro Barcellona
di Palermo, scoperto lʼinghippo, ha ritirato subito la
delega allʼassistenza legale.
MRosalia Schirò
MESSINA. Il giudice del lavoro ha respinto il ricorso
della dirigente scolastica,
cognata del deputato Francantonio Genovese, che
chiedeva la direzione dellʼIstituto alberghiero “Antonello” di Messina o , in subordine, la guida del liceo
“La Farina.”
MNino Scibilia
ROMETTA. Il prete di Rometta finisce nella bufera
mediatica per la sua gratitudine allʼex presidente
della Regione, che ha fatto
avere un finanziamento alla sua parrocchia. Ha attaccato la foto incorniciata di
Cuffaro e non vuole sentirne di toglierla.
M Carmelo Conti
MESSINA. Chiusura delle
indagini preliminari per lʼex
consigliere comunale messinese che, insieme al collega Tanino Caliò, è oggi indagato per abuso dʼufficio.
Conti e Caliò, nel 2012, in
qualità di consiglieri comunali hanno effettuato un sopralluogo allʼasilo “Angolo
del cucciolo”. Il responsabile della coop che lo gestiva li ha denunciati, i due si
sono difesi citando i poteri
ispettivi da consigliere.
primopiano
25 OTTOBRE 2013
centonove
Rosario Crocetta
INCHIESTE. La Direzione investigativa antimafia di Messina apre un fascicolo sul governatore
Il giorno della... Crocetta
Il presidente della Regione iscritto nel registro degli indagati a seguito di un esposto dell’ingegnere
Roberto Sciascia, ex dirigente al Comune di Gela. I retroscena di una guerra che parte da lontano
DI ENZO BASSO
MESSINA. Paladino della lotta antimafia,
per Rosario Crocetta basta solo sapere
che un politico come Riccardo Savona,
presidente della commissione regionale
Il procuratore capo Guido Lo Forte
sulla “Spending Reivew”, abbia
semplicemente parlato al telefono, due
anni prima, con il re del fotovoltaico, il
mafioso di Alcamo Vito Nicastri, per
invitarlo a sloggiare “per indegnità” dal
convegno dei Drs, a Campofelice di
Roccella.
Ma se dovessero risultare vere, anche
solo alcune lontane circostanze
denunciate dallʼingegnere Roberto
Sciascia, 61 anni, ex dirigente dellʼufficio
igiene del Comune di Gela, per il
governatore della Sicilia si
prospetterebbe una chiave di lettura
davvero “sciasciana” della sua azione
politica, non distante dallʼinfausto destino
degli ultimi due presidenti della Regione
Siciliana, Totò Cuffaro e Raffaele
Lombardo, il primo in carcere per
concorso esterno, il secondo dimessosi
perché in attesa di giudizio a Catania con
la stessa accusa.
Ora il nome di Rosario Crocetta “criptato”
risulta iscritto nel registro degli indagati a
Messina per “un fatto tecnico”. Che
induce il procuratore capo di Messina
Guido Lo Forte a più di una cautela. Più
volte raccomandata anche alla Dia, la
direzione investigativa antimafia di
Messina, cui è stata affidata la
riservatissima indagine finita sullo Stretto
per la probabile presenza di altre toghe
nellʼinchiesta.
Tutto nasce da un esposto-denuncia del
dicembre 2012 allʼallora procuratore
antimafia nazionale Piero Grasso, firmato
dallʼingegnere Roberto Sciascia,
originario di Porte Empedocle, per anni
delegato alla gestione dellʼufficio ecologia
del Comune di Gela, “esodato volontario”
dal giugno 2011. Sciascia, che conosce
bene lʼex sindaco, parla di Crocetta come
“di un formidabile sceneggiatore degno di
un premio letterario” e svela i retroscena
dellʼattacco sferrato nel maggio del 2009
al magistrato etneo Carlo Caponcello, in
predicato per una nomina alla Dda
Nazionale, “nemico” giurato del
magistrato Nicolò Marino.
UNO SCAMBIO DI FAVORI? “Un
formidabile assist-lo definisce Sciasciaper il magistrato che da due anni
indagava su di lui, lʼattuale assessore
allʼenergia Nicolò Marino, in forza alla
Dda di Caltanissetta, che aveva passato
al setaccio, secondo il racconto del
funzionario, sette anni di Crocetta al
Comune e alcune sue disinvolte
condotte, come “utilizzare cinque telefoni
cellulari” per non essere intercettato.
pagina 6
HANNO DETTO
PM IN POLITICA
Pubblico ministero
della Direzione
distrettuale antimafia
di Caltanissetta e
titolare delle nuove
indagini sulle stragi di
Capaci e di Via
D'Amelio in cui furono
uccisi i giudici
Falcone e Borsellino
insieme alla scorta,
Nicolò Marino (nella
foto in alto) definì la
delega di assessore
allʼEnergia nella
giunta Crocetta. Una
nomina a sorpresa.
primopiano
centonove
Dalle indagini svolte sarebbero “emersi
fatti inquietanti come alcune telefonate
con personaggi dubbi”, cui la Dia nissena
ha di recente sequestrato beni per due
milioni di euro, avvisati in anticipo di “un
imminente arrivo di avviso di garanzia per
416bis” che gli impediva lʼaffidamento
della gestione diretta di un parcheggio
pubblico; oppure gaie conversazioni con
un “pentito” della mafia gelese, Emanuele
Celona.
SU RICHIESTA DELLA DIA di Messina,
questi chiarimenti sono stati forniti in un
dettagliato verbale al comando di polizia
di Gela il 26 giugno scorso. Ma lʼex
funzionario Roberto Sciascia ha fatto di
più. Ha indicato tutti gli investigatori che
hanno svolto un ruolo nelle indagini a
carico di Crocetta: il capo della sezione
anticrimine di Caltanisetta, Giovanni
Giudice, cui Crocetta avrebbe chiesto la
cortesia di arrestare “almeno per un
giorno” un politico-ingegnere, con quale
era entrato in contrasti politici; il
maresciallo delegato alle indagini su
Crocetta dal Pm Marino, Nicola Bulone; il
comandante della stazione dei carabinieri
di Gela, Pasquale Saccone, che aveva
coordinato lʼinchiesta sulla discarica e su
tutti i risvolti che avrebbero determinato
un “danno erariale” stimato in 14 milioni di
euro, del quale Sciascia ha fatto una
documentata denuncia alla Corte dei
Conti regionale.
UNA BATTAGLIA LONTANA. Quella
intrapresa da Sciascia contro
lʼamministrazione Crocetta, dalle prime
risultanze dellʼinchiesta della Dia di
Messina, è una battaglia lontana, partita
quando ancora non era stato appaltato il
servizio di raccolta e trattamento rifiuti.
Crocetta, attento alle esigenze del
territorio, interviene-secondo il racconto
del funzionario, per difendere un gruppo
di società di Gela e fa modificare il bando
che prevede la categoria 6a “requisito
obbligatorio per la raccolta differenziata,
espressamente previsto dal decreto
Ronchi”.
Una modifica che cancella la delibera
dirigenziale n.1493/2001, e che toglie,
"Sono orgoglioso di
ricoprire il ruolo di
assessore - ha detto
allʼindomani
dellʼincarico continuando a fare il
magistrato, ma sono
una persona molto
concreta. Certo ho
paura ad affrontare
questa avventura. Il
magistrato non
interpreta solo le
norme e non vive
certo sulla luna. Sono
innanzitutto pubblico
ministero e
continuerò a esserlo”.
25 OTTOBRE 2013
CHI ACCUSA
Un ingegnere col pallino del mare
GELA. Ma chi è lʼingegnere Roberto Sciascia? Sessantuno anni, figlio del segretario particolare dellʼonorevole Salvatore
Lauricella, inizia la sua carriera a allʼufficio tecnico di Ravanusa per poi passare, vincitore di un concorso per titoli allʼufficio Igiene ed ecologia del Comune di Gela. Amante del mare e proprietario di uno yacth che non passa inosservato, ha
la passione per le auto sportive, va in giro in Porsche Carrera,
e passa per essere un irremovibile: non ha avuto esitazioni da
funzionario pubblico a sporgere querela contro lʼex procuratore capo di Gela, Angelo Ventura. Un rigore che non gli ha risparmiato neanche qualche condanna in Tribunale, in primo
grado, per i servizi accessori, ritenuti irregolari, nella gestione della discarica di Timpazzi, contro cui ha proposto ricorso
in appello. Dopo una parentesi a Lampedusa, ha deciso di
“esodarsi” e segue con attenzione le vicende sulle quali nel
tempo ha presentato più di un esposto che documenta in un
blog a suo nome.
come previsione dallo stesso appalto,
lʼobbligo di iscrizione allʼAlbo nazionale
gestori rifiuti, espediente che spiana la
strada al consorzio di imprese,
capeggiato dalla Cosiam, oggi Econet
Srl, prescelto per vincere.
LʼIMPORTO DELLʼAPPALTO. 7 milioni
e mezzo, aggiudicato con un ribasso del
5,35%, prevede un compenso mensile
per 26 mesi di 286.679 euro dal 1
dicembre 2001 al 31 gennaio 2004. In un
lungo documento del 23 dicembre 2008,
Sciascia elenca tutte le anomalie
dellʼappalto e della gestione e chiede una
commissione di indagine sullʼoperato
della giunta.
La commissione consiliare, dopo un
lungo lavoro di analisi dei dati, relaziona
nellʼottobre del 2009, sui criteri di
aggiudicazione, sul mancato utilizzo
dellʼimpianto di trattamento degli inerti e
sulla gestione e “muove censura per
lʼinefficacia delle scelte politicoamminsitrative e la scelta
“apparentemente poco oculata di dirigenti
non di ruolo chiamati dal sindaco a
dirigere delicati settori della vita
amministrativa del Comune di Gela, con
tutte le conseguenti storture”.
Su tutto questo fronte ora la Procura di
Messina ha avviato una complessa
indagine. Che determinerà anche
lʼacquisizione del fascicolo di indagine
curato dallʼex magistrato Nicolò Marino
su Crocetta, poi smembrato in due e
ancora oggi in carico al Pm di Gela,
Sicaccini. Ma si sa… i tempi della
giustizia nellʼintasato Tribunale di Gela
sono sempre molto lenti. Quelli dei veleni
sono invece più rapidi. E qui la stagione
che si apre investe anche il ruolo
istituzionale avuto dallʼex vicequestore,
oggi deputato del Megafono, Antonio
Malafarina; il ruolo dellʼex magistrato, ora
assessore regionale in bilico,per contrasti
sulle politiche, giustappunto, dei rifiuti,
Nicolò Marino; e un occhio potrebbe
anche finire ai pareri espressi
dallʼavvocato Stefano Polizzotto,
chiamato da Crocetta alla Presidenza
della Regione e poi destituito a seguito di
una indagine della Asl di Palermo, per
qualche indennità di troppo che il legale
avrebbe incassato per le sue consulenze.
Delegittimazione? Complotto? Eʼ quello
che la Direzione investigativa antimafia di
Messina, “con molta cautela”, dovrà
accertare.
pagina 7
Antonio Malafarina, vicequestore deputato del Megafono
VELENI. FINIRÀ PRESTO A MESSINA L’INDAGINE DELLA PROCURA DI AGRIGENTO
Candidature & ricatti
La strategia di delegittimazione contro personaggi scomodi
MESSINA. Sarà presto
la Procura di Messina
ad approfondire le
denunce di Rosario
Crocetta contro
lʼambientalista Arnone
di Agrigento. Eʼ di
Messina infatti la
competenza sul
troncone dellʼindagine
che contrappone
Giuseppe Arnone al
magistrato Giuseppe
Gennaro di Catania,
già candidato a
guidare la Procura di
Catania, finito al centro
di alcune
manifestazioni di
protesta di Arnone.
Ad Agrigento, intanto,
è durato meno di
unʼora lunedì scorso
lʼinterrogatorio del
procuratore Rosario
Crocetta, vittima di
“una tentata
estorsione” da parte
dellʼambientalista
Giuseppe Arnone.
Lʼinchiesta dei pm
Renato Di Natale e
Ignazio Fonzo, è
coordinata da Andrea
Maggioni. Ma cosa ha
detto, Crocetta, sul
conto di Arnone? Che
non era sua intenzione
candidarlo e che tutte
le “fandonie”
successive e le relative
minacce di Arnone
altro non sono che sue
fantasie.
Lʼinchiesta è partita da
alcune intercettazioni
della Procura su
Arnone contro il
governatore Crocetta e
lʼex presidente della
commissione
antimafia, Beppe
Lumia. Arnone , che ha
minacciato di scrivere
un libro-denuncia, ha
fatto sapere che le
contestazioni contro
Wladimiro Crisafulli o il
giudice Gennaro,
candidato a guidare la
Beppe Arnone
Beppe Lumia
Procura di Catania,
altro non erano che
richieste avanzate del
duo Lumia-Crocetta:
ad Enna per frenare lo
strapotere del “rais”
Crisafulli, a Catania
per bloccare la scalata
alla Procura
dellʼaggiunto Gennaro,
che non avrebbe avuto
remore a rinviare a
giudizio lʼallora
“alleato” di Lumia,
Raffaele Lombardo.
Arnone, armato di un
poster-bus-inscenò
manifestazioni di
protesta per le Vie di
Enna e davanti il
palazzo di Giustizia a
Catania. Gli effetti
mediatici di queste
manifestazioni furono
un parere di
“inopportunità” alla
candidatura del
senatore Wladimiro
Crisafulli da parte dei
probiviri del Pd e la
nomina del procuratore
Salvi a Catania al posto
di Gennaro.
I magistrati di
Agrigento ora hanno
disposto la
convocazione di
Beppe Lumia, eletto al
Senato con la lista del
Megafono. Arnone, nel
preannunciare la
pubblicazione di un
libro-verità, ha detto:
“Eʼ ora che Lumia
pensi a trovarsi un
lavoro…” .
E.B.
centonove
25 OTTOBRE 2013
pagina 8
Politica
25 OTTOBRE 2013
REGIONE. La squadra possibile per allentare la tensione
Ricomincio da tre
Esce Bonafede, Stancheris e Marino per far posto ad Articolo 4, Drs e Pd.
Pompieri dell’operazione i vecchi Dc. Ma la palla passa ora ai partiti
MESSINA. La “quadra” è stata
trovata su tre punti: gli
assessori destinati a fare le
valigie tra breve, Ester
Bonafede, Michela Stancheris
e Nicolò Marino; la
distribuzione delle deleghe,
una ad articolo 4 di Lino
Leanza, una ai Drs di
Giuseppe Picciolo, una al Pd;
terzo punto la presidenza
della commissione affari
istituzionali ad Antonello
Cracolici.
Lʼaccordo è fare allentare la
tensione ed evitare che
martedì 29, quando è fissata
la discussione sulla sfiducia a
Crocetta, promossa dal gruppo 5 Stelle,
la maggioranza si presenti sfilacciata.
Pompieri di questa operazione, i vecchi
“Dc” oggi sotto le vesti dellʼUdc, Giovanni
Pistorio con il suo vocione rassicurante, il
regista Gianpiero DʼAlia e da fronti
opposti, il suo epigono, con il quale i
rapporti sono “freddini”, Lino Leanza.
Sui nomi, Crocetta, ha lasciato ampio
spazio alle decisioni dei partiti, che si
sono riservati una risposta in tempi diluiti,
quasi fino a Natale. Dentro i Drs, il
capogruppo Beppe Picciolo, ha già detto
di non avere nessun interesse a ricoprire
la carica di assessore. Ma se si esclude il
coinvolgimento del messinese Greco, la
proposizione di Marco Forzese, al centro
di violente polemiche per il “caso Cicero”,
il commissario dellʼIrsap che ha
denunciato un clima di intimidazione
attorno a lui, riaprirebbe polemiche non
ancora sopite. Come quella di Riccardo
Savona, indicato da Crocetta nel corso di
un convegno a Campofelice di Roccella,
come “indegno” di stare nellʼaula nella
quale si discuteva di politica.
La tecnica della “caloma”, dare tempo al
tempo, sembra il nuovo passo di
Nella foto in alto
Giovanni Pistorio.
A destra,
AntonelloCracolici
Crocetta. Che nel panorama del Pd sta
riscrivendo la sua nuova rotta. Lʼex
segretario Bersani lʼha riservatamente
contattato di recente per sondare una
disponibilità a fare “lʼAnti-Renzi”
nazionale, ma i problemi sopravvenuti,
non solo dentro il Pd, ma anche verso il
governo Letta hanno raffreddato questa
strategia. Dare tempo al tempo, è
lʼimposizione che si sono dati anche il
segretario Beppe Lupo e Antonello
Cracolici, impegnati nelle “primarie” che
porteranno allʼelezione del nuovo
segretario del Pd sia alla regione che in
campo nazionale. La contropartita a non
attaccare il Megafono è ricambiata con la
“distrazione” a non attaccare la corsa a
segretario provinciale del Pd ad Enna del
“rais” Wladimiro Crisafulli.
Ma tutta questa “pace” confederata ha
una miccia accesa sotto. Eʼ la posizione
di “agnello sacrificale” che non intende
assumere lʼassessore Nicolò Marino, che
è riuscito a inimicarsi con le sue
dichiarazioni, tanto il Pd che lo stesso
Crocetta. Tema dello scontro, le politiche
sulle energie alternative. Lʼex magistrato
ha fatto quadrato sul dirigente generale
Maurizio Pirillo e ha dato il via libera alle
conferenze di servizio su richieste di
nuovi impianti eolici in Sicilia, dellʼimporto
di settecento milioni di euro. Crocetta ha
invece sposato il patto dei sindacati,
coordinato dal suo consulente
bergamasco Antonello Pezzini, che ha
radunato 208 sindaci e presentato
richieste di finanziamento alle Ue e alla
Bei, la Banca europea degli investimenti,
per quasi cinque miliardi di euro. Un tema
caldo le energie, sulle quali rischia di
consumarsi una nuova guerra non solo
della pale, ma anche di poltrone.
EMERGENZE
Province, un miliardo
può bastare
I debiti degli enti siciliani. 331 sono sottoscrizioni
di prestiti e mutui ancora da onorare
PALERMO. Ammontano a un miliardo di euro i debiti delle
Province siciliane. Di questi ben 331 sono sottoscrizioni di mutui e
prestiti che debbono essere ancora onorati. Lʼultimo, dieci milioni
di euro, è stato erogato a Siracusa pochi giorni prima che
lʼassemblea regionale siciliana votasse lo scioglimento delle
province. E proprio Siracusa, in proporzione alla popolazione,
risulta tra le più indebitate: 79 milioni di euro, seguita a ruota da
Palermo, con altri 68. Alla Provincia di Messina mancano invece
ancora sei milioni di euro per fare quadrare i conti del bilancio: in
proporzione Palazzo dei Leoni, rispetto agli altri enti, risulta essere
un eden.
Il ceck- up è stato svolto dallʼassessorato al bilancio della Regione.
Allʼinterno del conteggio è entrata anche la vicenda della provincia
di Catania con lʼIfi, istituto finanziario italiano, che dopo venti anni
di una lunga vicenda giudiziaria si è visto riconoscere dal Tribunale
un risarcimento record di 24 milioni di euro.
Lʼesperienza siciliana ha messo in allarme lʼUpi, lʼunione delle
province italiane, che ha conteggiato come la soppressione delle
107 province italiane, insieme alla nascita di dieci aree
metropolitane determinerebbe la nascita di ben settecento centri
di spesa tra Unioni di Comuni e altri enti collegati rischia di fare
aumentare di molto il costo delle attività, manutenzione strade,
scuole, sostegno allʼimprenditoria. Ma lʼallarme maggiore è del
sistema creditizio e bancario, che segue con attenzione la vicenda
per sistemare mezzo miliardo di anticipi ancora da fare rientrare.
pagina 9
centonove
IL CORSIVO
Se Alfano frena
il grande centro
MESSINA. A frenare il percorso è
Angelino Alfano: impegnato nella
sua guerra con i “falchi” del Pdl, soprattutto con lʼex governatore Fitto
che chiede un congresso, non vuole dare lʼimpressione di mollare Berlusconi al suo destino già segnato,
mentre le inchieste della magistratura macinano di condanne e sospensioni lʼex patron di Forza Italia.
I dubbi di Angelino, nascono anche
da una battuta veloce dello stesso
Berlusconi: “Ma questi senza soldi
dove devono andare…”.
Perché la nave centrista che intendono varare Casini e DʼAlia, dopo il
divorzio consensuale con Lista Civica di Mario Monti, è fare ripartire il
Ppe, in salsa italica, imbarcando tutti i pezzi moderati, a partire dalla Sicilia, di estrazione cattolica-popolare: Francantonio Genovese in primis. “un partito del 40%”, con maggioranze bulgare alla Regione. Al
progetto hanno già detto un sì convinto, non solo Articolo 4 di Lino
leanza, ma anche i Drs presieduti
dallʼex ministro Salvatore Cardinale. Questa operazione di coagulo, riporterebbe i Ds, in posizioni di minoranza che preoccupano di molto
la direzione del partito a più forte
matrice “marxista”. Se è certa lʼadesione di tant ex “Dc”, anche il segretario Beppe Lupo, da sempre vicino allʼOpus Dei, sarebbe della partita.
Se lʼattendismo doroteo, prima, era
considerata una delle mosse del cavallo della semiotica politica, oggi a
farla da padrone è il tempo. “Una cosa decisa oggi, sarà molto diversa
da una decisa domani…”. In questo
senso sono ricominciati gli “annusamenti” tra Gianpiero dʼAlia, ministro della Funzione pubblica, e
Francantonio Genovese, leader Pd
della corrente maggioritaria in termini di tessere sullo Stretto, che si
trova in una posizione equidistante
da Beppe Fioroni, sostenitore di Cuperlo.
Le posizioni di DʼAlia e Genovese
sono speculari. Mentre il primo ha
raggiunto il massimo del suo risultato politico, diventare ministro,
con il minimo storico del consenso
elettorale , appena lʼuno e mezzo per
cento, Genovese si trova in una posizione esattamente opposta. Eʼ al
centro della bufera politico-giudiziaria della formazione professionale, con la moglie Chiara e la cognata Elena agli arresti domiciliari,
quando aveva conquistato la leadership del partito, non solo a Messina ma in tutta la Sicilia. Un “bottino” compromesso dalle inchieste in
corso che consigliano lʼesplorazione di altri lidi. Da primi sondaggi fatti, a seguirlo dovrebbe essere lʼ80%
del suo gruppo.
Politica
25 OTTOBRE 2013
centonove
DENUNCE. Parte da Ragusa l’allarme sulle iscrizioni fasulle. Ecco i circoli dove infuria la guerra
Pd, tessere e veleni
Civati si riserva un ricorso alla commissione di garanzia mentre da Roma arriva
in osservazione l’ex braccio destro di Bersani, Nico Stumpo. La posta in palio
Francantonio Genovese
Filippo Panarello con Franco Rinaldi
MESSINA. La campagna tesseramento
del Pd è partita allʼinsegna dei veleni
incrociati. Se un tempo le “tessere”
fantasma erano patrimonio della vecchia
Balena Bianca, che faceva votare anche
i morti, ora questa pratica sembra
essere diventata prassi dei Ds, partito
che ha sempre fatto della moralità un
vessillo di differenza verso gli altri
gruppo.
A lanciare lʼallarme, in presenza del
candidato alla segreteria nazionale
Pippo Civati, che si è riservato un ricorso
alla commissione di garanzia, è stata
una giovane attivista di Ragusa: “Quello
che sta accadendo in Sicilia è
indecoroso, migliaia di tesseramenti
sono fasulli, non solo a Catania”. Da
Roma è stato mandato in osservazione
in Sicilia Nico Stumpo, ex braccio destro
di Bersani. Tre circoli, a Ogni-Picanello,
Santa Maria di Licodia e Camporotondo,
sono stati sospesi a Catania, dove
infuria la guerra tra il sindaco “renziano”
Enzo Bianco che ha rotto con il
candidato Mangano e sostiene Torrisi.
La commissione nazionale di garanzia si
è poi espressa per lʼammissione dei
renziani Liddo Schiavo a Siracusa e
Carmelo Miceli a Palermo. Bocciato
CODICE DEONTOLOGICO
anche il ricorso del “lettiano” Angelo
Argento che contestava la candidatura a
segretario provinciale del Pd, del
senatore Mirello Crisafulli: la
commissione ha sentenziato che i pareri
espressi dai probiviri nazionali, sulla
inopportunità della sua candidatura, non
segnano un precedente per la
candidatura a livello locale. Due pesi e
due misure elettorali?. No, la battaglia in
corso è un modo anche per valutare le
rappresentanze nei territori.
E se a Messina è stata esclusa la
candidatura di Mario Franchina, solo
perché non era stata indicato lʼindirizzo
della nuova sede del Pd, lʼaccordo
raggiunto tra le varie componenti del
partito sa molto di spartizione “più che
democratica, democristiana” masticano
amaro alcuni renziani della prima ora. La
tacita intesa tra i tre big delle tessere,
lʼonorevole Filippo Panarello, lʼonorevole
Giuseppe Laccoto e il “regista” di
maggiore peso, Francantonio
Genovese, ha fatto sì che si decidesse
per tenere un profilo basso. Sono lontani
i tempi delle primarie nelle quali
Genovese, sostenitore dellʼarea
bersaniana, risultò il più eletto in Italia
con diciannovemila preferenze, “boom”
foriero di gelosie e invidie dentro il
partito.
I numeri pesati dai big per questa
competizione saranno più contenuti:
Genovese si fa promotore del
tesseramento di cinquemila sostenitori,
Laccoto e Panarello porteranno cifre
poco al di sotto delle duemila tessere.
Non è ancora neppure chiara lʼesatta
collocazione di vertici del partito. Se
Laccoto ormai ha i numeri di
maggioranza dentro lʼarea Renzi ,
Panarello viaggia dritto verso Cuperlo,
mentre Genovese, indicato dal
quotidiano Europa come vicino a Renzi,
non ha sciolto la riserva. Il suo "dante
causa" nazionale, Giuseppe Fioroni,
sceso in Sicilia per benedire lʼintesa con
Drs, Articolo 4 e Udc, sostiene Cuperlo.
Ma ora Genovese è in “apnea” politica e
giudiziaria. Aspetta che Angelino Alfano
sciolga la riserva per il Ppe, il grande
contenitore cui tutti puntano, per
rimescolare le alleanze.
R.C.
RITORNI
Savona: «Si dimetta anche Picciolo»
Compagno Cusumano
MESSINA. Volano gli stracci dentro il gruppo dei Drs, il gruppo che ha chiesto
al presidente della commissione sulla “Spending Reivew” Riccardo Savona di
sospendersi dalla carica dopo la denuncia del governatore Crocetta che in un
convegno ha indicato il politico di San Giuseppe Jato come indegno a partecipare al convegno del partito per le telefonate con il mafioso Vito Nicastri. Dopo
avere preannunciato querele a tutela della sua onorabilità, Savona ha ribattuto
sui temi del codice deontologico richiamato dal capogruppo Beppe Picciolo per
chiedere la sospensione dallʼincarico di Savona. E ha chiesto allo stesso Picciolo, semmai, di “dimettersi lui” in considerazione del fatto che al Tribunale di
Messina cʼè aperto un procedimento contro di lui che viene indicato come lʼautore di alcune lettere anonime contro lʼex presidente di Messinambiente Antonio Dalmazio, insime al Ds Ciccio Curcio. Non è stato possibile rintracciare Picciolo per una replica: si trova in Spagna per un corso di aggiornamento per odontotecnici.
SCIACCA. Rientra nel Pd il senatore Nuccio Cusumano.
A dare il benvenuto allʼesponente politico, dopo la lunga
parentesi nel partito di Mastella, sono intervenuti
parlamentari nazionali come Angelo Capodicasa, Tonino
Moscatt e Maria Iacono e Angelo Argento, cocordinatore
regionale dellʼarea Letta in Sicilia. “Rientro nel Pd non
per mire personali-ha detto emozionato Cusumano-ma
per un percorso di coerenza che perseguo ormai da
quindici anni”. Allʼassemblea , svoltasi nella sala
convegni di San Francesco-è stato letto anche un
messaggio del segretario regionale del Pd Lupo di
“auguri di buon lavoro”. Cusumano fu indagato
nellʼinchiesta sullʼospedale Garibaldi di catania, insieme
al senatore Firrarello e al genero Giuseppe Castiglione,
attuale sottosegretario allʼAgricoltura di Forza Italia.
pagina 10
centonove
Politica
25 OTTOBRE 2013
I Magazzini generali, tra i “gioielli” messi in vendita dal comune di Messina.
PALAZZO ZANCA. Quanto valgono i beni immobili del Comune di Messina
Scene da un patrimonio
Colonna portante degli ultimi cinque bilanci e oggetto di bacchettate da parte della Corte
dei Conti, il piano di alienazione scomparirà dal bilancio. Per essere sostituito da...
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Per quattro anni è stata
lʼimpalcatura sulla quale lʼamministrazione
guidata da Giuseppe Buzzanca ha
costruito quei bilanci di previsione che nel
2012 la Corte dei conti ha massacrato,
ponendo di fatto il comune di Messina in
condizione di predissesto. Lʼalienazione
del patrimonio immobiliare di palazzo
Zanca, dal 2008, avrebbe dovuto tappare
tutte le voragini nei conti del Comune:
ottanta milioni di euro allʼinizio, ridotti poi
con gli anni fino ad una cinquantina, ma
sempre inseriti in bilancio come poste in
entrata (mai arrivate). Poste che, dopo
cinque anni, hanno fatto registrare un
guadagno di qualche milione di euro,
lettere di fuoco da parte dei magistrati
contabili e polemiche. Oggi si cambia.
SIGNORINO REVOLUTION. Pronta per
essere inviata in commissione cʼè una
delibera, proposta dallʼassessore al
Bilancio Guido Signorino, che
rivoluzionerà quanto finora seguito come
un dogma dallʼamministrazione Buzzanca.
In vendita ci sarà un blocco di una dozzina
di “pezzi forti” del patrimonio immobiliare
cittadino, ma con una formula snella resa
possibile dal “decreto del fare”, a metà tra
cartolarizzazione e fondo immobiliare.
Signorino ha già ampiamente dimostrato
di non avere pregiudizi ideologici rispetto
alle soluzioni da trovare perchè il comune
di Messina esca dalle secche economiche,
ma lʼimpostazione di fondo è che la
vendita di immobili dellʼente vada valutata
quasi “caso per caso”. Di certo, dei milioni
inseriti come “entrate” dal suo
predecessore Orazio Miloro, nel
previsionale 2013 non ve ne sarà traccia.
ALIENAZIONE, A PATTO CHE... “Non
cʼè mai stata occasione di discutere
sullʼargomento”. Gino Sturniolo, uno dei
quattro consiglieri di Cambiamo Messina
dal basso, risponde così sulle intenzioni
dellʼamministrazione guidata da Renato
Accorinti riguardo allʼalienazione dei beni
immobili. “ Politicamente sono contrario al
modello project financing - spiega
Sturniolo - che ha generato quasi sempre
debito e privatizzazioni. Sulle singole
azioni si può anche discutere: non sono
per principio contrario alla vendita,
accetterei che il comune ne alienasse
alcuni per fare cassa per altri servizi, ma
solo dopo che si costruirà unʼidea di città e
territorio. Mettendo tutto in vendita si
Guido Signorino
concederebbe sostanzialmente ai privati la
scelta del modello di città”. Ma quanto e
cosa possiede il comune di Messina? E
quali sono i “gioielli di famiglia” che può
mettere sul mercato?
SCENE DA UN PATRIMONIO. Dal 2010
al 2011, il patrimonio del comune di
Messina è aumentato di cinque milioni:
allʼultimo screening, palazzo Zanca
possiede beni per oltre mezzo milione di
euro. Erano oltre 511 milioni nel 2010,
sono diventati più di 520 nel corso
dellʼanno successivo. E quindi, seppure
potenzialmente, il comune di Messina
possiede una miniera dʼoro? Non proprio.
Perchè, nellʼoltre mezzo miliardo di beni
sono contati anche i più di settanta milioni
di immobili demaniali (che la legge sul
federalismo fiscale potrebbe far passare
sotto la proprietà di palazzo Zanca), ed i
356 milioni di patrimonio indisponibile.
Quello che si può immettere sul mercato,
sono i novanta milioni del patrimonio
disponibile. Cosa cʼè dentro? Di tutto.
VENDITA AL DETTAGLIO. 467 immobili
“da valorizzare”, come scriveva nel 2009
lʼallora assessore al Patrimonio della
giunta Buzzanca Franco Mondello.
Quattrocentosessantasette meno la casa
del portuale, per anni ritenuta bene del
Comune, lasciata in rovina e solo dopo
lʼoccupazione da parte degli attivisti del
teatro Pinelli reclamata come bene
indispensabile e prezioso dalla Regione
tramite la curatela di una coop in
liquidazione. Fa 466 beni, una ventina dei
quali già venduti a spizzichi e bocconi.
Cosa resta? Molto. Venti milioni in
botteghe e depositi, sei in scuole, unʼaltra
decina in uffici pubblici, oltre sei in impianti
sportivi, sette in mercati pubblici, quasi sei
in ex macelli comunali, quattro e mezzo in
inceneritori e depuratori. Di questi, è stata
venduta solo la “minutaglia”, con grossi
problemi per qualche scuola appetibile
sulla quale però erano già iscritte ipoteche
da parte di creditori del Comune (uno dei
quali era lʼex capo di gabinetto Antonio
Ruggeri), e con lʼunico “colpo di mercato”
con la vendita dei magazzini generali
allʼimprenditore edile Vincenzo Vinciullo:
su poco meno di cinque milioni a base
dʼasta per i dodicimila metri cubi della
struttura (che sarebbe stata abbattuta per
costruirci sopra altri palazzi), il costruttore
si è aggiudicato i magazzini generali per
498mila euro “cash” ed il 29,73% della
cubatura da edificare in permute
immobiliari. In pratica, lʼalienazione degli
immobili ha portato nelle casse del
comune un decimo di quanto preventivato
e nuovi immobili. Probabilmente da
alienare anchʼessi.
ZOOM
Una cattiva stella
Quando la vendita di un terreno si trasforma
da affare in incubo. Potenzialmente salato
MESSINA. Che tutta lʼoperazione di alienazione degli immobili
sia nata sotto una cattiva stella, lo testimoniano anche storie come quella che in tribunale opporrà lʼimmobiliare Casamica al comune di Messina: anche quando una vendita di un terreno va a
buon fine, cʼè sempre un inghippo. Inghippo bello grande, che
ha spinto lʼimmobiliare a citare palazzo Zanca per un risarcimento da un milione di euro almeno. Cosa è successo?
A maggio del 2010, lʼimpresa acquista un terreno sul torrente
Trapani, un appezzamento da mille quadrati ex Amam che il comune di Messina ha messo in vendita con base dʼasta a 915mi-
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la euro. Casamica se lo aggiudica con 966mila euro, con un rialzo
del 5,60%, segno di una non irresistibile concorrenza: sarebbe un
terreno descritto come edificabile e venduto a quasi un milione proprio in virtù di quelle che i funzionari di palazzo Zanca, nel bando,
mettevano in evidenza come “specifiche potenzialità edificatorie”.
Tra lʼaggiudicazione e lʼacquisto effettivo della proprietà passano
cinque mesi, e ad ottobre, di fronte ad un notaio, viene firmato lʼatto di proprietà.
Combinazione, a luglio il consiglio comunale vota la delibera “salvacolline”, che di fatto inibisce ogni tipo di edificazione su Torrente Trapani. Fatto, questo, che lʼimmobiliare, nellʼatto di citazione,
lamenta non fosse stato menzionato allʼatto delle firme dal notaio.
Passa il tempo, volano le carte bollate ma lʼautorizzazione a costruire non arriva, la ditta cita il comune di Messina per il risarcimento di quanto speso e per il “lucro cessante” e, alla fine della fiera, lʼintenzione dellʼimpresa di costruire un palazzo a sei piani su
un terreno venduto per far cassa, potrebbe costare al Comune molto più di quanto incassato. (A.C.)
Politica
25 OTTOBRE 2013
PATTI. Il consigliere di maggioranza critica l’esecutivo. «Troppa attenzione al Gruppo Venuto»
Il richiamo del...Papa
PAMELA ARENA
PATTI. Eʼ solo una questione di
feeling... Le recenti
dichiarazioni del consigliere
Alessio Papa del gruppo “Noi
per Patti”, hanno fatto riflettere
sullʼandamento dellʼazione
amministrativa accusata di
essere troppo “sensibile” alle
richieste di quei consiglieri
vicini allʼex sindaco Pippo
Venuto piuttosto che a quelle
dei gruppi a sostegno del
sindaco Mauro Aquino.
Sembra, infatti, che la
decisione del consigliere di
opposizione Giovanni
Franchina di passare dal
“Gruppo Venuto” a quello
“Misto”, sia strettamente
collegata allʼattuazione di alcuni
lavori come la sistemazione del tratto di
strada comunale che collega la zona
Asi con la provinciale 189, la
manutenzione della strada comunale
San Cosimo - Madoro e la fornitura
idrica a San Cosimo e in altre frazioni. Il
tutto ha fatto scattare una presa di
posizione del consigliere Papa che con
un comunicato ha cercato di scuotere
lʼamministrazione invitandola a mettere
in atto programmi validi a lungo termine
piuttosto che pensare alla realizzazione
della pista ciclabile a Mongiove. «La
nostra cittadina soffre di una totale
mancanza di progettualità di scala e da
ciò emerge lʼimpossibilità di delineare
quale sarà la città del domani e quali
saranno gli assetti economici che ne
derivano - dichiara Papa - Ipotizzare
oggi opere che non siano inquadrate in
un comune assetto di sviluppo, porterà
solo allo spreco di risorse utili ad una
comunità che si erge a città turistica,
ma che negli anni ben poco ha prodotto
per rendere realmente fruibile il
territorio ai turisti e al contempo vivibile
A destra lʼex sindaco di Patti
Pippo Venuto.
Alle amministrative
ha appoggiato il candidato
Luigi Gullo, ma da subito ha
aperto alle larghe intese con
lʼesecutivo guidato da
Mauro Aquino. In alto
il consigliere Alessio Papa
che ha contestato la scarsa
attenzione per i consiglieri
eletti nelle liste dellʼavvocato
ai cittadini». Così dicendo il consigliere
Papa, pur confermando la sua fedeltà
nei confronti dellʼattuale
amministrazione, non ha evitato di
sottolineare alcune criticità presenti sul
territorio come i problemi relativi alla
precarietà della rete idrica, la
mancanza dʼacqua in molte parti del
paese, le numerose transenne presenti
in molte strade per delimitare le buche
e altro. «Se ciò accade è perché
bisogna lavorare meglio», sottolinea
smentendo, nel contempo, coloro che
SANTA TERESA DI RIVA
La segreteria
passa a Giorgianni
Il politico sostiene che l’amministrazione sia sensibile alle richieste che fanno riferimento
all’ex primo cittadino, snobbando “Noi per Patti”. Il videomessaggio di Filippo Tripoli
DI
centonove
vedono dietro questo suo interesse
lʼambizione di un posto in giunta non
potendo più tentare la scalata a
consigliere provinciale. «Il gruppo non è
interessato ad un posto in giunta continua - né lo ha mai preteso in
quanto lʼattuale esecutivo sta lavorando
in sinergia». Lo stesso Papa, però,
manifesta qualche dubbio sui risultati
raggiunti dallʼassessore Nino Lena.
«Lʼassessore Lena lavora, ma debbo
dire che potrebbe essere ancora più
efficiente». Ed è proprio la volontà di
Vincenzo Scarcella “lascia” De Luca.
Accordo con Sant’Alessio Siculo
SANTA TERESA DI RIVA. Cambio al
vertice nella struttura comunale. Passa
di mano la segreteria generale con la
new entry Rossana
Giorgianni che
prende il posto di
Vincenzo Scarcella
approdato a Piazza
Armerina. Scarcella si era insediato
all'indomani dell'avvento di Cateno
De Luca nel palaz- Giorgianni
zo municipale in
seguito alla rinuncia della precedente
titolare Sabrina Ragusa (moglie dell'assessore regionale Nino Bartolotta
ora a Barcellona Pozzo di Gotto). Scarcella aveva un incarico a scavalco
avendo pure la gestione di S. Giovanni
La Punta nel catanese. Aveva assunto
l'incarico nell'ente santateresino rinunciato alla segreteria di Augusta.
Rossana Giorgianni, che ne prende il
posto, e' in carica a S. Alessio Siculo da
dieci anni ed arriva grazie ad una convenzione fra i due comuni che fa da preludio ad una collaborazione futura.
Massimo Ferraro
occupare questo posto in esecutivo che
molti vedono dietro lʼinteresse del
consigliere Papa il quale, secondo i
bene informati, teme che nellʼimminente
rimpasto giunta, il sindaco possa
preferire quei consiglieri vicini allʼex
primo cittadino Venuto e verso i quali
mostrerebbe maggiore attenzione e
disponibilità.
Intanto, si avvicina la data del prossimo
consiglio comunale (previsto per il 30
ottobre) e in molti si chiedono se i
consiglieri Filippo Tripoli e Pasqualino
La Macchia saranno presenti in prima
fila tra i banchi di opposizione. Secondo
alcune indiscrezioni a mancare
potrebbe essere il consigliere Tripoli il
quale starebbe preparando un video
messaggio per motivare questa
scelta e puntualizzare alcuni aspetti
importanti.
MILAZZO
Garofalo e il consiglio al...palo
Finisce al ministero degli Interni il mancato reintegro
Enzo Garofalo
MILAZZO. “Il Consiglio comunale di Milazzo deve essere reintegrato nell'esercizio delle sue funzioni”. A chiederlo, con una
interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno, il deputato messinese Vincenzo Garofalo. Il deputato del Pdl Vincenzo
Garofalo ha presentato una interrogazione al Ministro dell'Interno nella quale chiede di intervenire tempestivamente al fine
di consentire che i rappresentanti eletti nel Comune di Milazzo
vengano reintegrati nell'esercizio delle loro funzioni. “Il Presidente della Regione- spiega Garofalo- sarebbe dovuto intervenire già da tempo. Il decreto con il quale il 16 maggio scorso ha
disposto lo scioglimento del Consiglio, infatti, è illegittimo. Non
solo- continua il deputato- il Consiglio di Giustizia Amministra-
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tiva, accogliendo il ricorso presentato da alcuni consiglieri avverso la delibera di dissesto, aveva già concesso la sospensiva (cosa che sarebbe stata sufficiente a rendere necessaria la
reintegrazione dei consiglieri nell'esercizio delle loro funzioni)
ma, come se non bastasse, nelle more del giudizio in corso, è
intervenuta la Corte costituzionale che, con sentenza 219 del
2013, ha accolto il ricorso proposto dalle Regioni a statuto speciale, tra cui quella siciliana, e dichiarato lʼillegittimità costituzionale dellʼarticolo 13 (comma 1 secondo periodo) del decreto legislativo n°149 del 2011, che attribuisce alla Corte dei Conti il potere di disporre coattivamente lo scioglimento per il tramite di un commissario ad acta come avvenuto nel comune di
Milazzo.
L'inerzia del Presidente della Regione è inaccettabile. E' necessario- conclude Garofalo- intervenire per consentire al Consiglio comunale di Milazzo di esercitare le proprie funzioni politiche e amministrative”.
R.C.
Sicilia
centonove
25 OTTOBRE 2013
MESSINA. Bloccato il progetto dedicato ai bimbi in età prescolare
Autistici, diffida all’Asp
Una decina di famiglie “abbandonate” hanno dovuto far ricorso a cure private.
Chiesti chiarimenti sul mancato avvio delle terapie. Ma l’Azienda “alza il muro”
DI TIZIANA CARUSO
MESSINA. Abbandonati.
Doppiamente isolati. Per una patologia
che li accompagna sin dalla nascita. E,
adesso, anche da chi dovrebbe
assisterli. Gabriele è un bimbo che si
diverte a “smontare” casa e chiama il
suo papà dicendo “A-aaaaa”. Ha 5
anni ed è intonatissimo nelle sue “sole”
parole. Cinque vocali che in base ad
accenti e cadenze raccontano parte
dei suoi desideri. Cinque vocali che,
fino al dicembre 2012, è riuscito a
impreziosire di sfumature grazie anche
alla terapia. Quattro giorni alla
settimana per unʼora a mezza al
giorno. Pellegrino assiduo della cura.
E ne è valsa la pena. Mamma e papà
lo hanno visto migliorare di giorno in
giorno nellʼarticolazione della voce, nel
mitigare la sua iperattività. E le barriere
col mondo, piano piano si
abbassavano come quel finestrino da
cui guardava la strada che
dallʼestremo sud della città lo portava
al Mandalari.
IL PROGETTO. LʼUnità Operativa di
Neuropsichiatria infantile della
struttura di viale Giostra a partire da
gennaio dello scorso anno è stata
infatti sede del progetto “Obiettivo
P.S.N. 2010 Salute Mentale –
Sezione Autismo” coordinato dalla
dottoressa Mirella Deodato.
Unʼiniziativa dedicata ai bimbi autistici
in età prescolare di cui usufruivano
una decina di famiglie messinesi.
Usufruivano, appunto. Il progetto, che
aveva durata annuale, è stato
“ribandito” anche per il 2013, ma non
ha mai avuto inizio.
IL “MURO”. Procedure effettuate.
Selezioni concluse. Tutto pronto. Ma
nessun avvio, “bloccato”,
presumibilmente, dal ricorso di
qualche candidato/a a uno dei sei
posti disponibili e riservati a
psicologhe, pedagogiste, terapiste
ed educatrici. Per retribuire
ognuna delle figure selezionate
lʼAsp dovrebbe spendere circa
15mila e 600 euro annuali. E,
probabilmente, tergiversa anche
per la spending review applicata
dai dirigenti delle aziende
sanitarie. Eppure nessuna di
queste motivazioni è stata data
alle famiglie. Creando un ulteriore
muro rispetto a quello che già li
separa dai propri figli.
SILENZIO DALLʼASP. In ultimo
a luglio, quando ancora nessuna
buona nuova era giunta ai
genitori dei piccoli pazienti, il
papà di Gabriele aveva inviato email, raccomandate e
sollecitazioni sia allʼAsp di
Messina che allʼassessorato
regionale alla Salute per avere
chiarimenti, “almeno una
risposta”, sullʼavvio del servizio,
evidenziando che i bambini
avevano avuto notevoli
peggioramenti da quando era
stata interrotta la terapia. E se
lʼattendere invano il riscontro a
una raccomandata fa male,
figuriamoci una porta chiusa in
faccia. Il padre di un altro
paziente, qualche tempo dopo si
è recato direttamente allʼAsp di
Messina illustrando la
problematica e chiedendo di
parlare con il direttore Manlio
Magistri ma, a quanto pare, il
commissario si è rifiutato di
riceverlo.
Nel frattempo alcuni dei genitori,
per placare il progressivo regredire
dei loro piccoli, hanno fatto ricorso
a cure private, ma è una spesa che
non tutti possono permettersi
soprattutto per lunghi periodi (circa
30 euro a seduta).
DIFFIDA. Abbattuti, delusi,
arrabbiati hanno pronta una diffida
per Magistri, ma è solo il primo atto
di una battaglia contro chi
dovrebbe assistere i pazienti
autistici e invece, davanti a essi,
alza la più "malata" delle barriere.
ZOOM
Quattro famiglie pronte alla class action
MESSINA. Sono quattro le famiglie che si sono unite con lʼobiettivo di lottare per la salute
dei propri figli. Fanno leva sulla l.r. n. 19 del 22 dicembre 2005 art. 25 comma 8 che elenca
le linee guida di organizzazione della rete assistenziale per le persone affette da disturbi autistici, le quali prevedono la continuità delle terapie a favore dei soggetti che presentano tale patologia. Hanno deciso di unirsi per rivendicare il diritto di assistenza. Attualmente, dopo la mancata sottoscrizione da parte del commissario straordinario dellʼAsp 5, Manlio Magisteri, della delibera che da il “via” al nuovo progetto in programma per lʼanno 2013, lʼunica assistenza di cui possono usufruire i piccoli pazienti è consentita grazie a un intervento
statale che prevede lo svolgimento di una terapia di 135 minuti alla settimana (45 minuti tre
volte alla settimana). Secondo i genitori lʼAsp 5 non ha rispettato quanto previsto dalle linee guida per i soggetti affetti da disturbo artistico, non avendo dato seguito al progetto
promosso nel 2010 e, non avendo, di fatto, garantito la continuità, lʼintensità e la curricularità delle cure. Dopo la diffida, sono pronti ad una class action per garantire ai propri figli il
diritto di migliorare le, già gravi, condizioni di salute.
RAGUSA
Disabili soli, Gurrieri:
«Ci aiuti la Regione»
Niente assistenza a scuola
per 150 bambini. Genitori in catene
RAGUSA. Incatenate da sette giorni davanti alla
sede della Provincia di Ragusa. Così le mamme di
alcuni alunni disabili protestano contro la mancanza
di assistenza a scuola nei confronti dei loro figli.
"Dall'inizio dell'anno scolastico - dice Roberto
Roccuzzo, presidente provinciale di Legacoop
Ragusa - circa 150 disabili sono senza assistenza
igienico personale, né specialistica (riservata a sordi
e ciechi) e centinaia di operatori di coop sociali,
senza alcuna certezza sul futuro occupazionale. Una
situazione paradossale determinata dalla
soppressione delle Province che a Ragusa, dove
l'Ente è commissariato da tre anni, ha toccato i livelli
più estremi gettando nello sconforto centinaia di
famiglie''. Le ''mamme coraggio'' di Ragusa hanno
organizzato una marcia di protesta. I genitori hanno
anche aperto una pagina su Facebook, all'indirizzo
Pro diritti H. Lʼassessore all'Istruzione, Piero
Gurrieri, ha espresso la propria vicinanza alle
famiglie di studenti disabili delle scuole medie
superiori di secondo grado della provincia di
Ragusa che da alcuni giorni chiedono che sia
garantita ai ragazzi la continuità dei fondamentali
servizi di assistenza e di trasporto scolastico.
"Quanto sta accadendo in questi giorni nel capoluogo
– afferma Gurrieri - costituisce una lesione evidente
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del diritto allo studio riconosciuto dalla nostra
Costituzione, tanto più conclamato in quanto ad
essere negati sono diritti di persone disabili, nei cui
confronti le pubbliche istituzioni hanno il dovere di
dirigere una particolare e prioritaria attenzione. Da
quanto mi risulta, l'amministrazione provinciale iblea,
pur in una situazione finanziaria obiettivamente ai
limiti, ha fatto tutto quanto era nelle proprie concrete
possibilità, ma la sensibilità e la generosità dimostrata
dal commissario regionale, Giovanni Scarso,
rischiano di non riuscire ad essere risolutive in
mancanza di adeguati e tempestivi interventi da parte
dell'amministrazione regionale. Sono certo che tanto
l'assessore all'Istruzione, Nelli Scilabra, che il
Presidente, Rosario Crocetta, sapranno intervenire
con l'immediatezza necessaria per porre riparo
allʼincresciosa situazione e per rassicurare i nuclei
familiari che stanno vivendo ore molto difficili".
Sicilia
25 OTTOBRE 2013
Il pendio sul quale la Metodi Nuovi ha presentato progetto di edificazione. In alto a sinistra, un palazzo de La Residenza
MESSINA. La “maledizione” delle edificazioni su torrente Trapani
La collina porta sfiga
Prima Green park, poi La Residenza, oggi la “Metodi nuovi”: ecco cosa succede a chi prova a costruire.
Un progetto del 2006 che si arena. “Per instabilità del pendio”, spiega una commissione. Ma non solo
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Chi ci prova, “muore”. Sulle
colline che si affacciano sul torrente
Trapani, chiunque negli ultimi anni si sia
cimentato a costruirci sopra qualcosa, ha
fatto inevitabilmente cilecca. A volte
anche una brutta fine. Qualche anno fa
lʼinchiesta Oro Grigio, terremoto
giudiziario-urbanistico che ha lasciato in
dote lo scheletro mai terminato del Green
Park. Poi La Residenza, complesso che
domina la vallata, mai ultimato e abitato
per metà. Oggi, vittima della bizzarra
“maledizione” potrebbe essere Angelo
Libetti.
CHI TOCCA LA COLLINA MUORE. Eʼ
proprio sul versante che declina verso il
torrente Trapani alto, che il consorzio di
Angelo Libetti
cooperative “Metodi Nuovi”, del quale fa
parte la coop “Città del Sole ʼ81”, ha
intenzione di costruire palazzine per
edilizia economica e popolare, settore nel
quale Libetti, che della Città del sole ʻ81 e
del consorzio Metodi Nuovi è legale
rappresentante, è attivo sin dagli anni ʻ80.
Ne ha intenzione dal 2006, ma la
situazione si è sbloccata, per lui
negativamente, solo da qualche giorno.
Perchè lʼintenzione si è scontrata per due
volte con il diniego espresso dalla
commissione comunale che rilascia le
valutazioni dʼincidenza ambientale. I
giudizi rilasciati per motivare il “no” (e
fortemente contestati e controbattuti da
Libetti in memorie difensive a supporto
delle sue tesi), infatti, sono pesanti come
macigni. Dalla “profonda compromissione
della stabilità del versante” alla “non
improbabilità che lʼintervento proposto
possa ulteriormente aggravare lo stato di
instabilità del territorio”, la commissione
fa a pezzi il progetto proposto dalle coop,
aggiungendo che “le aree subito
adiacenti sono state interessate da
importanti interventi di edificazione (quelli
de La residenza, ndr). Si ritiene pertanto
che lʼattuazione del progetto proposto, a
seguito della notevole estensione delle
superfici interessate, ed essendo
alquanto invasivo dai punti di vista
idrogeologico e morfologico, crei un
effetto cumulo incompatibile con le finalità
di protezione della Zps”. Basta? Per
niente. “Gli stessi interventi di
edificazione già citati hanno
profondamente compromesso la stabilità
del versante”, e “lʼacclività dellʼarea
oggetto dʼintervento, che spesso risulta
avere pendenze superiori al 100%,
imporrebbe opere di sbancamento e
contenimento di notevole entità”. Il
giudizio perentorio, espresso dalla
commissione il 10 giugno, è ribadito tale e
quale il 15 luglio, dopo una prima serie di
controdeduzioni da parte dei richiedenti.
Che tornano ad interrogare la
commissione il 17 ottobre, ricevendone
un altro, e stavolta spazientito, “niet”. A
quel punto un imbufalito Libetti,
impugnata carta e penna, ha fatto fuoco e
fiamme. E promesso vendetta.
LIBETTI AL CONTRATTACCO. “Sarà
inevitabile porre in essere tutte le azioni
che la legge mette a disposizione, per la
violazione di un diritto che nasce non solo
da una destinazione urbanistica, che pur
il Comune ha adottato e la Regione
Decretato, ma addirittura, da un Piano
Esecutivo, attuativo del piano regolatore
generale che il Comune ha approvato e la
Regione decretato”, scrive Libetti in una
centonove
memoria difensiva indirizzata a Vincenzo
Schiera, lʼarchitetto dirigente del comune
di Messina da cui oggi dipende il
dipartimento Urbanistica. “E ciò tanto più
che le motivazioni poste a base del
diniego, in assenza di fenomeni nelle aree
di intervento che, modificando lo stato dei
luoghi, potessero giustificarne il diniego
allʼattuazione - continua Libetti, che con la
commissione ha avuto un vivace botta e
risposta sulle motivazioni del diniego - e
ciò tanto più, si ripete, in assenza della,
necessaria e preliminare, predisposizione
di atto amministrativo finalizzato alla
revoca dellʼapprovazione del piano di
costruzione e, prima ancora, alla modifica
della destinazione urbanistica del sito
interessato nel piano regolatore, atteso
che, con tale sua determina (la mancata
concessione edilizia, ndr), allo stato, si ha
il risultato, unico e allucinante, dal punto di
vista del diritto urbanistico, di previsioni
urbanistiche generali ed esecutive che
restano vigenti a fronte del diniego ad
edificare che non trova riscontro nei
predetti atti generali ed intermedi. A ciò si
aggiunge - persevera Libetti non ancora
domo - la kafkiana situazione in cui versa
la proprietà, riguardo alla quale, il comune
da un lato procede a tassazione come
aree “edificabili” e dallʼaltro a negarne
lʼedificabilità. Anche questa situazione ,
quindi, fonte di danni per i proprietari. Una
tale, incomprensibile, situazione ha gia
originato la richiesta di numerosi
proprietari di declassamento delle aree di
proprietà da zona edificabile ad agricola,
con conseguenti azioni risarcitorie”.
Risarcimenti che il rappresentante del
consorzio ha annunciato chiederà al
Comune.
AH, QUELLA VALUTAZIONE... Libetti
ricostruisce poi la singolare vicenda della
valutazione dʼincidenza, richiesta nel
2011, integrata nel 2012 ed arrivata solo
da qualche mese, ad opera di una
commissione i cui nuovi membri si sono
comunque insediati solo a maggio 2013.
Subito dopo, però, Libetti lamenta
unʼeccessiva sollecitudine: “Sono stati
necessari due anni, tre successive
richieste di integrazioni sempre
ampiamente soddisfatte, per pervenire in
unica seduta, durata quattro ore e avendo
esaminato altre pratiche, per esprimere
un parere negativo”. Ad aggiungere
ulteriore pepe alla vicenda, spunta un
sopralluogo, effettuato dai precedenti
membri della commissione, che però non
è mai stato verbalizzato. Nel frattempo, la
maledizione di chiunque si cimenti col
mattone a torrente Trapani continua. E
non accenna a fermarsi.
PRECEDENTI
Città del sole...oscurato
MESSINA. La coop Città del sole ʻ81, una di quelle che fanno parte del consorzio
Metodi nuovi, non è nuova a fraintendimenti con lʼamministrazione. Qualche anno
fa, la coop, insieme con la ditta Dimmi srl, presentò un progetto per costruire su dodicimila metri quadrati di superficie allʼinterno del piano dʼambito di san Licandro.
E anche lì non andò bene. Perchè? Perchè parte dellʼarea che avrebbe dovuto ospitare le palazzine della coop ricadeva in territorio di proprietà delle suore dellʼordine “Figlie del divino zelo”. Che però alla loro parte di lottizzazione del piano quadro hanno detto un secco “no, non ci interessa”. Lʼambito delle religiose, denominato “1b”, stralciato dalle zone di edificazione (3700 metri quadrati), è oggi diviso
da quello della ditta “Dimmi srl” e della coop “Città del Sole 81”, denominato “1a”.
Lo scorso anno, in consiglio comunale, Angelo Libetti si scontrò duramente col
consigliere Nicola Cucinotta per la proposta di questi sul fatto che, prima delle palazzine, venisse realizzata una strada. Ancora oggi, tutto è fermo al palo. (A.C.)
pagina 14
centonove
Sicilia
25 OTTOBRE 2013
INCHIESTA. Ecco come il secondo tribunale “scalzerà” la Casa dello studente. Forse
Palagiustizia senza casa
L’avvocatura distrettuale demolisce il progetto cadeggiato dall’ex commissario del Comune Luigi Croce.
In mezzo una gara contestata, un turbinio di avvocati, un probabile contenzioso con l’Ersu. Tutta la storia
DI TIZIANA CARUSO
MESSINA. Come ha fatto il secondo
palazzo di giustizia, in un girovagare lugo
anni, a finire (forse) alla Casa dello
studente? Con un percorso lungo,
tortuoso e ricco di colpi di scena. E
protagonisti. Tutto ha inizio con una
delibera commissariale del 18 agosto
1933. La cessione in uso gratuito della
“Casa dello Studente” alla Regia
Università di Messina con vincolo di
destinazione esclusivamente rivolto alla
tutela del diritto allo studio. Il subentro
nella concessione comunale
allʼUniversità, dellʼOpera universitaria
prima, e dellʼErsu poi. Con lʼAvvocatura
Distrettuale dello Stato di Messina che
ha stroncato una delle manovre portate
avanti dallʼex commissario straordinario
del comune di Messina Luigi Croce a
braccetto con il presidente dellʼOrdine
degli Avvocati Francesco Celona e il
procuratore aggiunto della Corte
dʼAppello, Nicolò Fazio, che, dopo
lʼarenarsi di varie “soluzioni” (come la
realizzazione del Satellite nella scuola
“T. Cannizzaro”, agli ex “Magazzini
generali” o allʼex Ospedale militare) e in
ultimo il “fallimento” dellʼoperazione che
prevedeva una gara dʼappalto per
lʼacquisto di un immobile già esistente
ritenuta dal Cga “affetta da plurimi vizi
procedurali” o la redazione di un progetto
preliminare che mirava alla realizzazione
di una specie di “fungo-satellite” alto
22,35 metri allʼincrocio tra la via Cesare
Battisti e la via Nicola Fabrizi, hanno
puntato tutto sulla “Casa dello Studente”,
buttandosi a capofitto nel progetto di
trasformarla nel nuovo Palazzo di
Giustizia. La cui fantomatica
realizzazione, dal 1983, ha vaporizzato
fiumi di denaro pubblico esclusivamente
per gli stipendi di progettisti, consulenti e
legali, praticamente fino allʼaltro ieri.
SOLDI BUTTATI. Infatti, dopo la delibera
proposta da Croce che riesumava
lʼaffidamento alla Gmc, e il “ribaltamento”
dellʼatto ad opera del Consiglio
comunale, lʼex commissario è stato
“rimbalzato” anche dallʼAvvocatura
distrettuale quando, sposando lʼidea
della “Casa dello Studente” (“benedetta”
nel frattempo anche da Celona e Fazio),
ha tentato, senza colpo ferire, di fare
carta straccia della concessione, e
persino quando, la stessa Avvocatura,
interpellata dallʼattuale commissario
dellʼErsu, Lucio Oieni, aveva chiarito che
la cessazione del comodato dʼuso non
poteva essere dettata dallʼinterruzione dei
servizi allo studente, perché lo stop
allʼattività dellʼEnte era stato causato da
necessarie opere di messa in sicurezza
della struttura. Croce, non rassegnato,
aveva così incaricato lʼavvocato Enrico
Caratozzolo di avviare iniziative,
extragiudiziarie e giudiziarie, volte al
recupero del bene. Ma Caratozzolo è solo
lʼultimo di una serie di legali (tra cui Giulia
Carrara e Mariangela Ferrara), architetti
(tra cui Ludovico e Alberico Barbiano
Belgioioso e Antonino Marino) e
consulenti coinvolti nellʼaffaire
Palagiustizia.
RITORNO AL PRESENTE. E cʼè ancora
di più. Perché, sempre per lʼAvvocatura di
Stato, lʼunica via che ha oggi Palazzo
Zanca di riappropriarsi dellʼimmobile è
quella di modificarne la destinazione
dʼuso, previo però un a dir poco “congruo”
indennizzo (che il Comune oggi più che
mai non può permettersi) dovuto allʼErsu
per tutte le migliorie e gli ampliamenti
dellʼedificio originario che riguardano la
realizzazione di un seminterrato, il
rifacimento del piano terra e delle tre
sopraelevazioni da destinare ai servizi
sociali. Tutti locali che hanno fatto
lievitare la superficie della “Casa dello
Studente” a 8540 mq e che, secondo gli
uffici comunali, rendevano la struttura
capace di accogliere il secondo Palazzo
di Giustizia. Di fatto con una nota del 28
maggio 2012, Guido Signorelli, lʼallora
direttore del dipartimento Patrimonio e
demanio, assieme con il direttore di
sezione Giacomina Cordaro, ha fornito
alla commissione consiliare competente
una relazione tecnica sulla capacità della
“Casa dello Studente” di accogliere gli
uffici giudiziari in affitto. Dimenticandosi
però, “giusto” qualche metro quadro in
affitto. Come ad esempio i circa 1000 mq
che accolgono gli Uffici del Tribunale di
Sorveglianza di via Luciano Manara
affittati alla modica cifra di 148mila euro
da Giovanbattista Magno, “collega” di
tanti altri locatari particolarmente “vicini”
agli ambienti di piazza Pugliatti.
SPENDING DI PIUʼ. In totale gli immobili
attualmente in affitto occupano una
superficie di 10.632,94 mq, cifra che non
consente in alcun modo alla “Casa dello
Studente” di accogliere il secondo
Palazzo di Giustizia. E in più come hanno
evidenziato, per la prima volta “uniti”,
anche Santino Morabito e Francesco
Palano Quero, presidenti della IV e della
V circoscrizione: quale sarebbe il
vantaggio di investire diciotto milioni di
euro in un solo palazzo che, secondo la
stessa università, con non più di due
milioni potrebbe essere migliorato?
FOCUS
Ospedale Margherita,
il dilemma infinito
Beppe Piccolo: “Progetti irrealizzabili”
E Alessandro Tinaglia avverte...
Luigi Croce
MESSINA. E invece la soluzione della “Casa dello Studente” viene ancora, sposata da Ordine degli Avvocati e adesso anche dai “new deals” di Comune e Università con questʼultima che, di rimando, ha visto nellʼex ospedale Margherita la location ideale per un nuovo polo universitario, oltre
quello già presente allʼAnnunziata, dotato di nu-
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merosi posti letto e strutture rimaste inutilizzate. Cʼè chi dice, come il deputato regionale del Drs Beppe Picciolo, che a Messina prevalga sempre il partito del “no”, del “forse”, insomma dellʼ
“incompiuta”. Opposto a quello del “sì” che, fino ad oggi, invece,
ha quasi sempre pontificato sul nulla, avviando progetti fantasma, irrealizzabili, antieconomici che inevitabilmente hanno poi coinciso, in maniera ancora più dannosa, con lʼattitudine al non fare o al fare
per pochi.
Un bel poʼ di problemi, però, potrebbero sorgere
anche per il ventilato spostamento della casa dello studente dalla via Cesare Battisti (per far posto
al nuovo Palagiustizia) al viale della Libertà, nellʼex
ospedale Regina MArgherita. Secondo Alessandro Tinaglia, candidato a sindaco con reset alle amministrative di giugno, il plesso sarebbe vincolato
a fini sanitari. E quindi inutilizzabile per qualsiasi alGiuseppe Picciolo
tro scopo. (T.C.)
Sicilia
25 OTTOBRE 2013
CINEMA. Concluse le riprese del film girato a Messina, Terme Vigliatore e Montagnareale
Turismo, ricomincio dal set
Il sindaci protagonisti raccontano la loro esperienza nel cast di “Ballando il Silenzio”
girato da Arimatea. «Abbiamo sfruttato location straordinarie come quelle siciliane»
DI ROSSANA FRANZONE
MESSINA. Messina, Montagnareale,
Terme Vigliatore e Milazzo. La città dello
Stretto e i comuni della sua provincia sono
lo scenario che il regista messinese
Salvatore Arimatea ha scelto per le riprese
di “Ballando il Silenzio”. Per raccontare la
storia di due donne, che vivono un disagio
Sandra Milo
sociale e psichico. Tutto ambientato
nellʼaffascinante mondo del tango. «Nei
miei lavori ho trattato sempre temi sociali –
ha evidenziato Arimatea - cercando di
interpretarli artisticamente privilegiando
come scenario la nostra terra. Spesso
diamo spazio a produzioni esterne, invece
dobbiamo essere noi i primi a “sfruttare”
location straordinarie come quelle
siciliane». Un film che oltre a segnare il
ritorno al cinema per Marina Suma, vanta
un cast eccezionale, fra cui spiccano
Sandra Milo e Fioretta Mari. Ma anche,
per la prima volta sullo schermo, gli stessi
sindaci dei comuni patrocinanti lʼiniziativa,
Renato Accorinti (Messina), Anna Sidoti
(Montagnareale) e Bartolo Cipriano
(Terme Vigliatore). «Eʼ stata una bellissima
esperienza. Mi sono divertito. Sono felice –
dice Renato Accorinti - perchè Messina ha
ospitato buona parte delle riprese ma
soprattutto perché la pellicola affronta un
tema delicato». «Nello scorso mese di
settembre parte delle riprese sono state
realizzate a Montagnareale. Una grande
opportunità per il nostro paese - confessa il
sindaco Anna Sidoti. Il paese è stato
investito da un'iniziativa nuova e speciale al
tempo stesso che ha consentito
all'amministrazione di mostrare e
valorizzare le bellezze del nostro territorio.
Le riprese hanno interessato il palazzo
Rottino, sede istituzionale dell'ente, il
palazzo Saccone, gentilmente messo a
disposizione dall'omonima famiglia, i locali
del bar Modì, gestito da un gruppo di
giovani locali, il magico Mulino di Capo,
ubicato in un meraviglioso contesto
paesaggistico, la piscina comunale, un fiore
all'occhiello per l'impiantistica sportiva
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PASSI INFUOCATI
A destra
lʼattrice
Marina Suma
sul set del film
“Ballando
il silenzio”
Nella foto in basso
con lʼaccappatoio
la ragazza
diversamente abile
Benedetta
Lauricella
accanto
a Francesca
Barbera
presidente
del Centro
Artisto
del Mediterraneo.
Le riprese
del film
sono finite
la scorsa settimana
Adesso si lavora
al montaggio
centonove
centonove
Sicilia
25 OTTOBRE 2013
locale, la collinetta di San Sebastiano, da
cui si può godere uno dei più suggestivi
panorami sul golfo di Patti - Tindari, Milazzo
e Isole Eolie. Tutto il paese è stato ripreso e
tutta la cittadinanza ha partecipato con
grande passione . Moltissimi cittadini hanno
avuto delle piccole parti come comparse.
Anchʼio, come i miei colleghi, ho avuto una
parte in “Ballando il Silenzio”. «Ho subito
creduto in questo film – interviene Bartolo
Cipriano, sindaco di Terme Vigliatore – il
nostro territorio deve essere valorizzato
anche tramite iniziative di questo tipo. E poi
è interessante la tematica sociale che
affronta. Per due giorni il nostro comune si
è trasformato in un vero e proprio set
cinematografico. Le scene sono state
girare lʼ8 e il 9 ottobre a piazza Municipio,
nel parco urbano cittadino, nella struttura
termale Parco Augusto e in diverse piazze.
Con un consenso popolare mai visto in altre
occasioni. Eʼ stato davvero divertente far
parte del cast. Unʼesperienza insolita per
lʼattività che svolge un sindaco. Ho
partecipato ad una scena in cui i due
ballerini danzavano ed io, seduto ad un
tavolo con altre persone, ero uno dei loro
spettatori”. Lʼattrice di “Sapore di mare” e
“Infelici e contenti”, già vincitrice di David di
Donatello e Nastro dʼArgento per “Le
occasioni di Rosa” interpreta una toccante
storia di disagio sociale e solitudine, scritta
dallo stesso regista insieme a Tosi
Siragusa. «E' raro nel cinema – ha rivelato
la Suma - poter interpretare nello stesso
film due personaggi in contemporanea.
Due donne molto simili, che svolgono una
vita parallela, accomunate da una ricerca
esistenziale». La pellicola, prodotta dal
Centro Artistico del Mediterraneo
presieduto da Francesca Barbera, ha visto
la partecipazione di importanti nomi come il
cantante Christian Gravina, gli attori della
scuola catanese Mario Opinato, Gaetano
Lembo, Elisa Franco, Francesca Ferro, Turi
Giuffrida, la Miss Mondo Italia Tania
Bambaci e Samuel Peron. E la ragazza
diversamente abile Benedetta Lauricella,
grazie alla collaborazione con lʼAipd
Milazzo – Messina, presieduta daVittorio
Cannata. Un set capace di sorprendere
persino Sandra Milo, veterana del grande
schermo. «Ho toccato con mano - dice lʼentusiamo e la determinazione di così tanti
giovani che vogliono fare cinema a tutti i
costi, nonostante i bassi budget e la crisi.
Una linfa vitale capace di arricchire il nostro
Paese e che servirebbe anche in altri ambiti
professionali». Grazie al boom di presenze
riscontrato in occasione dei casting
cittadini, il progetto è riuscito a coinvolgere
talenti e maestranze autoctoni pure per
ruoli tecnici. Il film, infatti, è stato girato
anche grazie al lavoro di Claudio Lisitano,
Cettina Lanzafame, Elio Finocchiaro,
Carmelo Impalà, Mary Formica, Gabriella
Sorti, Tina Arena, Serena Moschetto,
Serena Costa, Tiziana Tringali, Pina Buffo,
Massimiliano Cavaleri, Mariateresa
D'Agostino, Annalisa Mazzeo , Michele
Potrandolfi, Danilo Currò, Mariarosa
Magistro, Rosalinda Panarello, Enrico
Bellinghieri, Loredana Polizzi, Cristiana
Zaccá, Franco Pedullá, Amitt Kelvin
Darimdur, Steve Flamini, Anna
Giamporcaro. «Eʼ stata unʼesperienza
pratica per chi sogna di fare cinema sottolinea la produttrice cinematografica
Barbera».
"Ballando il Silenzio” sarà lʼunico film
italiano in concorso allʼ11esima edizione
del Cine City Brighton Film Festival a
dicembre. E nel 2014 parteciperà a due
anteprime, a Genova e nella Repubblica di
San Marino utili a una distribuzione di
respiro nazionale e naturalmente un grande
evento in Città.
Il sindaco Accorinti con Marina Suma, il regista Arimatea e il cast del film
A PASSO DI DANZA
Sul set i tangueri Alvarez e Amato
Alle riprese hanno partecipato tangueri provenienti da tutta la Sicilia. Ma anche
da Argentina, Polonia e Roma. Sul set, infatti, si sono esibiti i ballerini di fama internazionale Marcelo Alvarez e Sabrina Amato su brani composti da Michele Catania ed eseguiti dal gruppo "Lo que vendrà". La colonna sonora invece è stata composta dal maestro Stelvio Cipriani, autore dell'Anonimo Veneziano. La sceneggiatura è stata condivisa con la creatività dei coordinatori dei tangueri Loredana Polizzi e Michele Potrandolfi, che hanno seguito in primis le coppie dei ballerini.«Dirigere così tanti professionisti del tango è stata unʼesperienza unica – ha sottolineato il regista Salvatore Arimatea – Non è stato facile conciliare sul set tecniche
dellʼaffascinante ballo argentino anche se tutte hanno un comune denominatore:
rendere ogni passo di danza un “passo” della vita. Il direttore della fotografia, Daniele Franchina, ha creato per il film delle immagini straordinarie, riprendendo scorci paesaggistici meravigliosi dando loro una luminosità inconsueta ed onirica e ricreando delle suggestive e struggenti milonghe».
Tecnici sul set di Ballando il Silenzio
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Sicilia
25 OTTOBRE 2013
L’INTERVENTO. I “voti” all’assessore “tecnico” in tema di tutela ambientale
non si traducono mai in atti amministrativi
concreti. Lʼimpressione che se ne ricava
è che il “sistema” Regione Siciliana sia
ancora oggi refrattario a recepire il
quadro di indicazioni metodologiche
definito dallo Stato e dallʼUnione
Europea ai fini della prevenzione del
rischio-amianto, mostrandosi di fatto – al
di là dei proclami e delle pubbliche
esternazioni dellʼassessore di turno –
assolutamente impermeabile e
insensibile rispetto a qualunque richiamo
e/o sollecito proveniente dallʼesterno per
affrontare e risolvere il problema. E non
possono essere trascurate le possibili
implicazioni, in termini di responsabilità
collegate, sia nel caso di interventi della
Magistratura civile e/o penale (che
ultimamente si stanno moltiplicando in
modo esponenziale), sia nel caso – che
al momento attuale appare molto
probabile – di un intervento sanzionatorio
da parte della Commissione Europea
contro lʼItalia a causa delle inadempienze
della Regione Siciliana. Dato quindi per
scontato che occorrono una drastica
inversione di tendenza rispetto al
passato, e un intervento urgente delle
istituzioni regionali per uscire
dallʼimpasse che si è determinato, le
soluzioni sembrano quasi obbligate. Da
un lato occorre individuare in modo certo
e univoco i dipartimenti regionali
competenti a gestire il rischio “amianto”
e, allʼinterno di questi, i relativi centri di
responsabilità. Dallʼaltro occorre fornire,
agli uffici chiamati ad occuparsi del
problema, il supporto istituzionale e gli
strumenti (amministrativi, economici,
gestionali) indispensabili per lo
svolgimento di un compito che si
formulare una proposta di piano di
preannuncia particolarmente gravoso
mappatura dellʼamianto allʼAssessore
visti i ritardi ad oggi accumulati dalla
Regionale alla Sanità e allʼAssessore
Regione Siciliana. Solo in tale contesto
Regionale allʼAmbiente “per
avrebbe senso costituire una nuova
lʼapprovazione da parte della Giunta
commissione regionale amianto,
regionale di Governo e successive fase
fortemente rappresentativa dal punto di
di avvio operativa”. Il coordinamento
vista istituzionale e con le funzioni e i
venne affidato allʼAssessorato Regionale pieni poteri di una Conferenza di Servizi
alla Sanità, ma non risulta che la
permanente, alla quale affidare il
commissione abbia prodotto alcunché.
compito, e le responsabilità, di
La terza commissione venne istituita nel
coordinare a livello regionale tutte le
novembre 2010, anchʼessa per
attività previste dalla vigente normativa di
predisporre una proposta di piano di
settore in materia di amianto. Questo
mappatura dellʼamianto da presentare
andrebbe fatto, se veramente si volesse
allʼAssessore Regionale per la Sanità e
intervenire efficacemente sul problema
allʼAssessore al Territorio e lʼAmbiente
evitando di buttare fumo negli occhi dei
per la successiva sottoposizione alla
cittadini.
Giunta Regionale di Governo. Dopo un
Ai lavoratori siciliani esposti allʼamianto
mese, tuttavia, viene istituito un Ufficio
che, grazie alle inadempienze ed
Speciale che subentra alla commissione, omissioni dellʼAssessorato allʼambiente,
con poteri più ampi e competenze
non hanno avuto riconosciuti i benefici
operative e gestionali in materia di
previdenziali previsti per i lavoratori del
amianto. Anche tale ufficio, tuttavia, non
resto del Paese, lʼassessore Lo Bello
viene messo nelle condizioni
potrebbe dare una risposta
Occorrono
di operare, e ai Carabinieri
positiva emettendo un
una drastica inversione semplice “atto di indirizzo”
dei NAS di Palermo, che nel
2012 indagano su mandato
sul quadro espositivo
di tendenza rispetto
del Ministero della Salute
al passato, e un intervento allʼamianto delle aziende ai
sulle omissioni siciliane,
urgente delle istituzioni fini del riconoscimento dei
viene spiegato che il Piano
benefici previdenziali di cui
regionali per uscire
regionale amianto approvato
allʼart. 13, commi 7 e 8, della
dall’impasse che si
nel 1995 non ha mai trovato
l. 257/92, come modificata
è determinato
pratica attuazione.
dalla l. 271/93, e art. 1,
A questo punto abbiamo
commi 20, 21 e 22, l.
lʼobbligo di chiederci cosa
247/07, utilizzando le
potrà produrre lʼiniziativa dellʼassessore
indicazioni fornite dalla sentenza del Tar
Lo Bello di istituire una ulteriore
del Lazio n. 5750 del 2009. Non va
commissione con le caratteristiche delle
dimenticato, infine , che rimangono nella
precedenti? Una commissione, infatti,
disponibilità del Dipartimento Regionale
deve avere chiari ruolo e competenze,
dellʼAmbiente, per le Aree a rischio
ma ha bisogno di avere al suo fianco, e a
ambientale, circa diciassette milioni di
supporto, le istituzioni e
euro che andranno persi se non utilizzati.
lʼamministrazione attiva, altrimenti si
Allʼassessore “tecnico” le risposte.
trasforma in un organismo pletorico e in
*Architetto, Presidente Ecosezione
un luogo di declamazione di intenti che
“Movimento Azzurro” Palermo
Lo Bello? Non è “insostituibile”
Nonostante gli obblighi di legge, la legislazione che contrasta l’inquinamento
da amianto, non trova applicazione in Sicilia. Le inadempienze. E i rischi
DI MARIA GALIFI*
UN ASSESSORE REGIONALE tecnico,
per definizione, dovrebbe avere, visto
lʼimportante ruolo istituzionale che deve
svolgere, elevate competenze tecniche.
Questa premessa, anche se ovvia,
appare senzʼaltro necessaria, giacché
cercheremo di valutare i risultati
conseguiti dallʼassessore “tecnico” Lo
Bello nella tutela ambientale ed, in
particolare, nel contrasto
allʼinquinamento da amianto.
Nonostante siano estremamente chiari
gli obblighi di legge, tutta la legislazione
di settore non trova, a tuttʼoggi,
applicazione in Sicilia, in particolare
quella che dovrebbe occuparsi della
prevenzione del rischio-amianto. E
avviene mentre centinaia di siciliani
afflitti da patologie collegate allʼamianto
(asbestosi, placche pleuriche,
mesotelioma, ecc.) insieme con i loro
familiari pagano un prezzo altissimo:
MariellaLo Bello
oltre 70 siciliani muoiono ogni anno di
mesotelioma pleurico, mentre la nostra
quadro di tale gravità, questa è stata la
regione gode del triste primato di essere
risposta dellʼassessore: “In ordine alla
la regione meridionale dove si registra il
materia vi è da segnalare
maggior numero di casi di
Una commissione, lʼesistenza di unʼapposita
morte dovuti allʼesposizione
deve avere chiari proposta di deliberazione della
allʼamianto.
La Commissione Europea, di
ruolo e competenze, giunta di governo, a firma
congiunta dei tre assessori al
recente, ha contestato alla
ma ha bisogno
Regione Siciliana, di aver
di avere a supporto, ramo, che prevede lʼistituzione
di una commissione regionale
violato la Direttiva
le istituzioni
amianto cui affidare il compito
2009/148/CE, sulla protezione
e l’amministrazione di predisporre un piano
dei lavoratori contro i rischi
attiva
regionale di protezione, di
connessi con unʼesposizione
decontaminazione, di
allʼamianto durante il lavoro,
smaltimento e bonifica
per i seguenti motivi: a)
dellʼambiente al fine della difesa dai
discriminazione nei confronti dei
pericoli derivanti dallʼamianto”. Se
lavoratori in ambito regionale siciliano in
lʼargomento non fosse assolutamente
ordine alla “erogazione delle prestazioni
serio, e se non ce lo impedissero le
assistenziali e previdenziali per i danni
migliaia di morti per asbestosi e per
determinati dallʼamianto”; b) perchè non
mesotelioma registrate in Sicilia, ci
“ha adottato e attuato piani di protezione
sarebbe dallo sbellicarsi dal ridere,
rispetto al rischio amianto, e non ha
anche perché il Piano regionale esiste fin
risanato le aree contaminate, con
dal 1995 ed è ancora vigente, e perché la
sinergismo e potenziamento
commissione proposta dallʼassessore
tossicologico” rilevabile soprattutto nelle
sarebbe la quarta a cui vengono affidati
Aree ad elevato rischio di crisi
gli stessi compiti. Eʼ certamente
ambientale, disattendendo “tutte le
estremamente istruttivo, ricostruire tali
normative di diritto dellʼUnione”; c)
incredibili vicende.
perché hai impiegato i fondi europei
La prima Commissione Regionale
“senza mettere in sicurezza i siti
Amianto venne istituita nel novembre
contaminati”. Sul punto si è registrato
1996, per predisporre il “Piano di
anche un atto ispettivo dellʼon. Valentina
Zafarana che, dopo aver ricordato tutte le protezione dellʼambiente, di
decontaminazione, di smaltimento e di
inadempienze della Regione Siciliana in
bonifica ai fini della difesa dai pericoli
materia di amianto, nonché lʼincredibile
derivanti dallʼamianto” previsto dalla
serie di norme nazionali e direttive
Legge n. 257/92. La commissione
comunitarie costantemente disattese dai
nacque con un anno di ritardo rispetto ai
governi che si sono succeduti nel tempo,
tempi previsti, solo con compiti consultivi
ha interrogato formalmente lʼassessore
ed assolutamente priva di strumenti
Lo Bello per sapere in che modo
operativi, tanto da costringere i suoi
intendesse intervenire per garantire il
componenti, impossibilitati a superare gli
rispetto della legge in Sicilia e per
scogli burocratici che ne bloccavano
verificare e perseguire le responsabilità
lʼattività, a dimettersi, per protesta, agli
collegate alle evidenti omissioni
inizi del 2001. La seconda commissione
dellʼapparato burocratico.
è stata istituita nel dicembre 2007, per
Anche se incredibile, a fronte di un
“
”
centonove
pagina 18
“
”
centonove
Sicilia
25 OTTOBRE 2013
LA STORIA. Su Rai 1 la fiction sull’imprenditore rivoluzionario. Una vicenda che porta in Sicilia
La signora Olivetti? E’ di Milazzo
Grazia Galletti, seconda moglie dell’industriale, era milazzese d’adozione. Il padre Paolo
viveva a Vaccarella, nel rione dei pescatori. I ricordi della figlia Laura: A cominciare dai dolci
Laura Olivetti
Adriano Olivetti e Grazia Galletti
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
MILAZZO. «Stasera a Milazzo arriva la
signora Olivetti». Ogni qualvolta
arrivava la figlia in Sicilia, gli occhi
azzurri del colonnello dellʼesercito Paolo
Galletti, seduto nel negozio Russo, in
piazza Caio Duilio, brillavano come non
mai. La piccola Grazia, infatti, ormai per
tutti era diventata la signora Olivetti,
seconda moglie dellʼimprenditore
Adriano Olivetti, un “visionario”
piemontese che con le sue macchine da
scrivere rivoluzionò la comunicazione e
produsse i primi computer prima di
Microsoft e Apple. La figura di Olivetti,
uno Steve Jobs antellitteram, ritorna
dʼattualità grazie alla fiction in due
puntate che verrà trasmessa da Rai 1
lunedì 28 e martedì 29 ottobre, e che
racconta la vera storia dell'imprenditore
- interpretato da Luca Zingaretti - e
della maggiore azienda tecnologia
dʼItalia del dopo guerra, modello unico
in Europa di “industria sociale”. Un
racconto dove ad avere un ruolo di
rilievo è il personaggio Grazia Galletti,
seconda moglie di Olivetti e milazzese
dʼadozione. In un piccolo ruolo la figura
del papà Paolo che in un primo
momento si oppone al matrimonio con
lʼimprenditore in quanto divorziato.
Lʼufficiale dellʼesercito viveva in un
palazzo antico a Vaccarella, il rione dei
pescatori, dove oggi sorge lʼalbergo “Il
Principe” (lʼimmobile era diviso con il
fratello Antonio). Il colonnello si ritirò nel
suo comune di origine dove viveva da
solo (era separato dalla moglie) e molti
lo ricordano per la sua Lancia Fulvia con
cui girava per le vie di Milazzo. Durante
la giornata tappa fissa era dai Russo,
famiglia di commercianti, con cui era
molto amico. «Me lo ricordo bene il
colonnello - dice Pippo Russo, titolare
di un negozio di abbigliamento in via
Medici - era molto amico di mio zio e
veniva ogni mattina per chiacchierare e
commentare i fatti del giorno. Viveva da
solo, ma quando veniva a trovarlo la
figlia che lui chiamava ironicamente “la
signora Olivetti”, diventava radioso».
Ogni tanto veniva anche la nipotina,
Laura Olivetti, 63 anni, oggi presidente
della Fondazione Olivetti di Ivrea. «Con
Milazzo ho un rapporto che continua
ancora oggi - spiega a Centonove
ricordando anche lʼaffetto nei confronti
della cugina Alessandra Lisi con cui
tiene i rapporti». «A Milazzo viveva
nonno Paolo e quando andavo a
trovarlo con la mamma (oggi
ottantasettenne, ndr) era una festa. Ho il
ricordo di questa casa in Marina
Garibaldi con un bellissimo giardino.
Mia mamma è nata a Piacenza dove
nonno era di servizio e conobbe la sua
futura moglie. Sempre in Piemonte è
nato il fratello, zio Massimo, la cui
tomba si trova al cimitero di Milazzo».
Per la famiglia Olivetti Milazzo è sempre
stata collegata a ricordi di festa. «Per
mia mamma Grazia significava casa del
padre, io la collegavo ai dolci buonissimi
di marzapane che mio nonno Paolo
inviava durante le feste allʼinterno di un
modellino di carretto siciliano. Quando
andavo a trovarlo mi faceva fare la
pasta con le sarde». In modo saltuario
Laura Olivetti ritorna in Sicilia, lʼultima
volta due anni fa in occasione di una
giornata di studio dal titolo «Adriano
Olivetti: lʼuomo, il pensiero, la visione»,
promossa dallʼistituto Tecnico
"Leonardo da Vinci" e dallʼAssociazione
Teseo di Felice Oteri e del Comune di
Milazzo. «Ho visto che il centro di
Milazzo è stato restaurato, diversa
anche Vaccarella, mi sembra sia stato
fatto un gran lavoro. Un grandissimo
cambiamento in positivo. Mia madre mi
ha detto che quando arriverà la sua ora
se non sarà possibile seppellirla
accanto alla tomba di papà vuole che le
sue spoglie vengono portate a Milazzo».
La signora Olivetti ha già visto la fiction
in anteprima e ne anticipa alcune scene.
«Il matrimonio è stato molto contrastato
dalla famiglia di mamma in quanto mio
padre aveva 24 anni più di lei e perchè
divorziato. Si vede nonno Paolo
(interpretato da un attore con gli stessi
occhi azzurri) che le impone di non
volerlo nella maniera più assoluta.
Naturalmente alla fine cede».
La fondazione Olivetti si occupa di
diffondere il pensiero di Adriano Olivetti,
imprenditore che ha sempre ritenuto i
dipendenti motore ed elemento
essenziale di unʼazienda. Allʼuniversità
di Palermo recentemente si è tenuta la
presentazione di un libro che racconta
lʼesperienza olivettiana. «Con la Sicilia
abbiamo dei legami che ci piacerebbe
intensificare», conclude Laura Olivetti.
Luca Zingaretti interpreta Adriano Olivetti
pagina 19
Sicilia
25 OTTOBRE 2013
centonove
RALLY. Tutto pronto per la nona Ronde dei Peloritani
Spadafora scalda i motori
Per il secondo anno consecutivo il sindaco Pappalardo accoglie la gara.
Il presidente della Racing Team: «Un successo crescente. Che mette energia»
DI ROSSANA FRANZONE
SPADAFORA. I motori
della nona edizione del
Ronde dei peloritani si
riaccendono a Spadafora.
Per il secondo anno
consecutivo. Dopo il
successo dello scorso anno
lʼamministrazione
comunale guidata da
Giuseppe Pappalardo e
dal suo vice Antonio
Giacomo DʼAmico, ha
rinnovato la collaborazione
con gli organizzatori. Così
cuore della manifestazione
automobilistica, promossa
dalla Scuderia Messina
Racing Team ed
organizzata dalla Eagles
La Megane di Agostino Biondo al Ronde dei Peloritani del 2011. La sua ultima gara
Racing, sarà proprio la
cittadina tirrenica. La gara è
grande iniezione di nuova energia, oltre che motivo
dodicesima prova del Challenge Italia Ronde Asfalto,
dʼorgoglio. Il successo crescente riscosso negli anni è
valida per il Campionato Siciliano Rally. Si corre due
anche un aumento di responsabilità per cercare di
giorni. Sabato 26 e domenica 27 ottobre. Le verifiche
migliorare il livello della competizione». La gara, sin dalla
sono previste per sabato mentre domenica si disputerà
vigilia, si presenta alquanto interessante e combattiva
la vera e propria gara. In programma una prova speciale
lunga 10 Km da ripetere quattro volte. Cʼè da evidenziare soprattutto per la selettività della prova speciale. Il
vincitore della Ronde dei Peloritani si fregerà pure del
che la corsa messinese è diventata tappa della neonata
serie Aci-Csai riservata ai Rally Ronde, per la quale sono titolo di leader dei piloti messinesi. Numerose le scuderie
presenti. Dalla Phoenix di Santa Teresa di Riva alla Sgb
previste numerose promozioni ed agevolazioni, con
Rallye di San Piero Patti. Del team nebroideo
particolare attenzione verso i giovani. Gli equipaggi
parteciperanno il pilota Giuseppe Schepisi in coppia
under 21 saranno, infatti, gratuitamente ammessi alla
con Ivan Vercelli al via con una Renault Clio R3. E poi
gara, mentre a tutti i vincitori di classe sarà rimborsata la
Nicol Ridolfo in coppia con Antonio Tumeo in classe
metà della tassa dʼiscrizione. Ottantotto gli iscritti tra cui
FA5 sarà al via per difendere il suo primato nel
Salvatore Armaleo su Renault Clio S1600 tra i primi al
Challenge ottava zona, Angelo Di Dio e Giovanni Vinci campionato siciliano di categoria, Franco Schepis con
Claudio Di Bua su Citroen Saxo N2, Gianfranco
su Mitsubishi della scuderia T.M. Racing, anche loro tra i
Starvagi e Antonino Scaffidi su Peugeot 205 rally FA5,
protagonisti del Challenge Sicilia, e poi Giuseppe La
Daniele Pellegrino e Vincenzo Pino su Peugeot 106
Torre e Bruno Briguglio su Peugeot 207 Super 2000
Rally FN2, Alessio Pandolfino e Antonio Martino su
della Phoenix, questʼultimo vincitore dellʼultima edizione
Peugeot 206 Rc, Antonio Milici e Francesco
del Rally Event Taormina. Sempre in gruppo R ma con
Miragliotta Renault Clio Williams FN3, Franco
una cinquecento turbo saranno al via i vincitori della
scorsa edizione Giuseppe Nucita e Nico Salvo sempre Alibrando e Giovanni Lo Neri su Peugeot 106. Intanto
giovedì scorso è stata inaugurata, nel castello di
della Phoenix. «Ancora una volta il lavoro si rivela molto
intenso – ha spiegato Rosaria Villari, presidente Messina Stadafora, la mostra fotografica “Bolidi al Castello”. Le
foto resteranno in esposizione fino al 27 ottobre.
Racing Team – avere delle conferme importanti è una
ANNIVERSARI
Gulino, sei anni da presidente
SAN PIERO PATTI. Il 17 ottobre scorso ha festeggiato sei anni di presidenza. Sei anni di
conquiste per Giuseppe Gulino che dal 2007 ha preso le redini della Sgb Rallye di San
Piero Patti. Da quel giorno, infatti, per la scuderia nebroidea è stato un successo dopo
lʼaltro. Da quindici piloti è arrivata, nella stagione agonistica in corso, ad avere tra le sue
fila 130 iscritti tra piloti e navigatori. In assoluto la scuderia più assortita in Sicilia e tra le più
importanti dʼItalia, con riconoscimenti da parte dellʼaci-csai e del coni. Classe 1946, oltre
40 anni di vita dedicata ai motori e alle corse, Giuseppe Gulino è stato anche uno dei
fondatori della Sgb Rallye e con la sua nomina a presidente ha voluto al suo fianco alcuni
suoi fedelissimi. Tra questi ricordiamo il vicepresidente Agostino Biondo, scomparso lo
scorso 31 luglio, i figli Mauro e Alessandro nelle vesti di direttore sportivo e direttore
tecnico e Carmelo Truglio, segretario e amministratore delegato. Oggi il direttivo della
scuderia conta undici componenti tutti impegnati ogni domenica per la buona riuscita delle
manifestazioni agonistiche. Oltre quelli già citati: Massimiliano Merendino, Dino Nucci,
Giuseppe Bellini, Antonio Pittella, Davide Mazzotti, Benedetto Elfio. Negli ultimi sei
anni anche numeri da record: oltre 150 vittorie di categoria e 350 podi. (R.F.)
Giuseppe Gulino
pagina 20
CAMPIONI
E Patti “incorona” Cairoli
La festa per il settimo titolo mondiale del crossista
PATTI. Patti accoglie il suo
figlio più illustre, lo festeggia e
raduna diecimila appassionati
attorno al sette volte
campione del mondo di
motocross Antonio Cairoli.
Diecimila persone e un poʼ di
amici/avversari del pilota col
numero 222 più veloce del
mondo su fango, salti e
sabbia. E infatti, è stato sulla
sabbia di Patti Marina che, in
un circuito approntato dallo
stesso Cairoli alla guida di una
ruspa, il campione pattese ha
“sfidato” David Philippaerts,
valsusino campione del
mondo nel 2008, prima della
cinquina secca che ha
incoronato consecutivamente
Cairoli dal 2009 al 2013, gli ex
compagni di team di cairoli
Alessandro Lupino e Matteo
Bonini, il giovane messinese
Antonio Mancuso, il
“veterano” catanese Enzo
Lombardo, ed il belga
Jeremy Van Horeebek. E
sabato 19 ottobre, Patti
marina si è trasformata in un
paradiso dei motori. Cairoli e
ospiti si sono sfidati prima sui
kart in un percorso ricavato sul
lungomare e poi in pista, in
spiaggia, a suon di doppi, “nac
nac” e guasconate assortite
sotto lo sguardo divertito e
orgoglioso di papà Benedetto
Cairoli. Terminato lo show
davanti ad un pubblico in
visibilio, sul palco montato di
Il sindaco Mauro Aquino
fronte alla pista, la voce
ufficiale del motocross in tv,
Fabio Momina, ha presentato
il campione ed i suoi amici,
che hanno infiammato il
lungomare distribuendo
gadget e sorrisi. Giusto il
tempo di una doccia, e alle
dieci di sera tutta Patti marina
si è trasformata in una bolgia:
musica, Dj Ringo di Virgin
radio a gasare la platea, i
campioni sul palco a
festeggiare il settimo titolo di
Tony cairoli. Il più soddisfatto?
Il sindaco, Mauro Aquino,
che la manifestazione lʼha
voluta fortemente. E ha fatto
una promessa: “Per lʼottavo
titolo, il prossimo anno, la
manifestazione la faremo di
tre giorni”. E, si sa, ogni
promessa è un debito.
(Alessio Caspanello)
Economia
25 OTTOBRE 2013
MESSINA. Ricorso sui conti dell’associazione costruttori
Ance s...bilanciato
L’esposto dell’imprenditore Ricciardello contesta anche le nomine ai vertici
di Confindustria. Nel mirino 95 mila euro di costi di “rappresentanza”
MESSINA. Un ricorso
stragiudiziale indirizzato al
consiglio dei probiviri nazionali
di Confindustria è stato
presentato dallʼimprenditore di
Brolo, Giuseppe Ricciardello,
per contestare i bilanci
dellʼAnce, associazione
nazionale costruttori che
aderisce a Confindustria. Nel
provvedimento si contestano
anche le recenti nomine che
hanno portato alla presidenza di
Confindustria Messina Alfredo
Schipani e i vice, Nuccio
DʼAndrea e Simona
Caratozzolo, elezione per la
quale Ricciardello non ha potuto
esercitare il suo diritto di voto.
Allʼorigine dellʼespostodenuncia “la mancanza di
trasparenza” sui bilanci 20102012 con spese non
adeguatamente giustificate e
una contestata trasferta a Ischia
dei vertici dellʼassociazione, il
26 luglio 2012, per un
convegno, i cui costi portati in
bilancio come “rappresentanza”
si attesterebbero sui 95mila
euro, “fondi che andrebbero
piuttosto investiti in politiche di
formazione o sostegno ai
giovani imprenditori”, ha
sostenuto in una precedente
nota alla quale non è stata data
nessuna risposta, lʼimprenditore
edile.
Lʼunico approccio tra
Ricciardello e Confindustria
pare sia stato un timido faccia a
faccia con lʼex presidente Ivo
Blandina, di recente rinviato a
giudizio dalla Procura di
Messina per una presunta truffa
con i Fondi Por Sicilia della
L’ANALISI
Economia messinese ferma? No, va all’indietro
DI ENZO LOMBARDO
cui situazione è peggio delle
peggiori previsioni. Il Pil è fermo
18,3 punti percentuali sotto
MESSINA. Far ripartire lʼeconomia
l'obiettivo: sarebbe a dire che per
vuol dire mettere in sistema i
ogni euro di ricchezza che
soggetti deputati alla ripresa: gli
secondo le previsioni avremmo
enti pubblici, le imprese e le
dovuto produrre, nelle nostre
banche. Per accendere i motori
tasche ci sono meno di 82
della produzione occorre fare il
centesimi. Interi comparti produttivi
pieno del carburante. Gli invocati
sono in coma profondo, vedi
investimenti altro non sono che
lʼedilizia e il suo indotto. A causa
normali risorse finanziarie che si
della crisi, le imprese che operano
reperiscono nel mercato.
nel comparto sono precipitate
Accedervi non è semplice. Le
come rating e di conseguenza si
banche non sono più quelle di una
trovano in sofferenza con il sistema
volta, molte di esse non esistono
creditizio. Lʼammontare
più. E quelle rimaste sono state
complessivo delle sofferenze
spogliate di poteri decisori
raggiunge livelli stratosferici: si
autonomi. La chiave di accensione parla di circa unmiliardo di crediti di
del motore della ripresa è il rating,
dubbia esigibilità. Il settore del
ossia la valutazione del livello di
commercio è poi un cimitero
affidabilità dei prenditori di denaro.
segnato da tanti loculi vuoti cui
Tutti i soggetti che hanno un codice ormai somigliano le vetrine chiuse.
fiscale e che hanno un contatto
Il settore non è più finanziabile in
con una banca e/o altra istituzione
quanto esso ha già procurato
finanziaria vengono inseriti in una
perdite per oltre 150milioni e se ne
grande banca dati che ne traccia i
paventano ben altrettanti nel
movimenti economici.
prossimo anno. Il Pil, ovviamente,
Ma come stanno messi i soggetti
si traduce in vita quotidiana. Nel
che a Messina dovrebbero essere i più drammatico dei dati: secondo
protagonisti della ripresa? Il
la relazione della Regione, nel
Comune come principale
2012 le ore di cassa
Il rating
stazione appaltante della
integrazione sono
del Comune è pari aumentate del 37,8 per
città potrebbe dare un
impulso, dal lato
cento rispetto all'anno
a “spazzatura”.
dellʼofferta, alla ripresa
E, pertanto, esso precedente, con un
dei lavori delle imprese.
non può intervenire ricorso sempre più
Ma dallʼesame della sua
massiccio fra gli impiegati
a prestare alcun
situazione economica,
(+66,5%), e la
sostegno
secondo la Corte dei
disoccupazione, secondo
alle imprese
Conti, “emerge in
Bankitalia, ha raggiunto il
maniera inequivocabile la
18,6%, con picchi
presenza di gravi ed
negativi fra le donne
evidenti squilibri strutturali di
(20,6%) e nella fascia d'età 15-24
bilancio suscettibili di provocare il
anni (51,3%).
dissesto dellʼente, che impongono
Le banche, alla luce di questa
di attivare senza indugio la
situazione, sono prossime al
procedura prevista dallʼarticolo 6
collasso. Stanno in vita solo per
comma 2 del decreto 6 settembre
degli escamotage contabili. Negli
2011 numero 149”. Il che vuol dire
attivi la voce degli immobili è
che il rating del Comune è pari a
iscritta al valore storico, ovvero
“spazzatura”. E, pertanto, esso
antecrisi, al 30% in più rispetto agli
non può intervenire a prestare
attuali valori di mercato. La
alcun sostegno alle imprese. Anzi
situazione è destinata a precipitare
quelle imprese che hanno la
a gennaio del prossimo anno
sventura di lavorarci lo fanno a
quando la BCE sottoporrà il
proprio rischio e pericolo. Cioè non
sistema creditizio a revisione
possono rivolgersi alle Banche per
contabile al fine di allineare a
ricevere sostegni finanziari di alcun standard europei le voci di
genere. Ove ciò accadesse
bilancio. E sempreché non si
sarebbe un disastro per le imprese
svalutino gli immobilizzi in titoli di
che si vedrebbero segnalate in
stato. Pericolo questo sempre
centrale rischi come soggetti ad
incombente derivante dalle
alta intensità di rischio. Il che
politiche economiche del paese.
darebbe luogo ad unʼallerta di
Far ripartire lʼeconomia è cosa
sistema sul malcapitato
complessa e difficile. In ogni caso
imprenditore che si vedrebbe
bisogna partire dalla chiarezza e
monitorato a rientro dalle eventuali
dalla trasparenza: Il Comune è in
linee di credito in precedenza
dissesto oppure no. A cosa serve
accordategli. Il Comune per il fatto
questa melina se non ad
stesso di esistere con i suoi
aggravare vieppiù la situazione
problemi non risolti è causa di
della città e a ritardare ogni
sventura per la economia della
iniziativa economica ad un tempo
città. Ci sono poi gli imprenditori la
futuro.
“
Giuseppe Ricciardello
Alfredo Schipani
centonove
quale si sarebbe reso
protagonista lʼimprenditore
Nino Giordano. Una tematica
questa, della quale è stato
investito anche il presidente
regionale di Confindustria,
Antonello Montante,
promotore insieme a Ivan Lo
Bello, vicepresidente
nazionale, del codice etico
degli imprenditori, che
prevede la sospensione dalla
carica per gli associati che
incappano in indagini
giudiziarie.
SINDACATI
Uil Messina, nel mirino anche i Caf
MESSINA. Sarà il pool della pubblica amministrazione della Procura, coordinato da Sebastiano Ardita, a
sovrintendere all’indagine che ha determinato il commissariamento della Uil a Messina. All’origine
dell’inchiesta tre filoni: problemi di cassa, con sforamenti significativi che sono al centro di audit interni al
sindacato; gestione del Caf e passaggi relativi alla cessione della sede di Contesse, per un milione e mezzo di
euro alla Finlabor, Immobiliare dello stesso sindacato, attraverso l’accensione di un mutuo Unipol, seguito dal
tesoriere nazionale Rocco Carannante, pagato poi a rate scadenzate con l’affitto allo stesso sindacato
provinciale. I controlli alla Uil che si intersecano anche con il ruolo dell’Enfap, l’ente di formazione della Uil
siciliana che avrebbe maturato altri due milioni di euro di debiti, settore nel quale la Procura di Messina, in
sinergia con Palermo e Catania, ha deciso di vederci chiaro. Non è escluso che controlli campione sulle
modalità di gestione di alcune pratiche come il Caf, il ruolo di assistenza ai lavoratori per la dichiarazione dei
redditi, soggetto poi ai rimborsi da parte dello Stato, siano estesi anche ad altre sigle sindacali, oltre quelle
storicamente impegnate nei corsi di formazione professionale, Ecap Cgil e Ial Cisl, al centro di un braccio di
ferro tra il sindacato bianco e il presidente Crocetta che sostiene non sarebbero stati rendicontati venti milioni
di euro. Un’altra struttura sulla quale sono in corso controlli da parte delle Fiamme gialle è il Fenapi, assurto a
sigla di respiro nazionale come patronato di assistenza alla piccola impresa.
pagina 21
”
Economia
25 OTTOBRE 2013
TERRITORIO. L’Ars “aliena” le aree rurali degli anni Trenta. Undici in tutta la Sicilia
Per un Fascio di Borghi
Approvata la mozione di Nello Musumeci.
L’Ente di sviluppo agricolo già al lavoro
PALERMO. Lʼassemblea
regionale siciliana ha
positivamente votato una mozione
di Nello Musumeci, tesa a fare
alienare i borghi rurali degli Anni
Trenta, undici in tutta la Sicilia,
che non rientrano nei piani di
valorizzazione dellʼEsa, lʼente di
sviluppo agricolo.
In verità lʼattività di valorizzazione
Ciccio Calanna
dei borghi, agglomerati costruiti
negli Anni del Fascio per favorire il
ripopolamento della campagne, è
già in avanzato stato. Gli uffici
tecnici dellʼEsa hanno già ottenuto
un milione di euro di
finanziamento dal Psr, la misura
europea per lʼagricoltura, per la
ristrutturazione del Borgo agricolo
di Buseto Palizzolo. Altri due
borghi, sono stati inseriti a
Caltanissetta, nei piani di
finanziamento del Gal. E tre sono
in posizione utile al finanziamento
nella graduatoria dellʼassessorato
ai Beni culturali, Borgo Bozzello a
Palermo, Borgo Petalia a
Caltanissetta e Borgo Giuliano,
nei pressi di Cesarò.
“Il nostro obiettivo-spiega Ciccio
Calanna, commissario dellʼEsa-è
quello di creare in circuito della
Via dei Borghi. Un percorso dentro
lʼentroterra siciliano e, a tappe
anche verso il mare, attraverso il
quale favorire la fruizione dei
borghi, dalla valorizzazione
turistica allʼofferta enogastronomica. Un binomio-
Nello Musumeci
centonove
continua ancora Calanna-che
dovrebbe a cascata favorire altri
due aspetti, lʼecosostenibilità
attraverso progetti di produzione
di energia alternativa, e la qualità
della vita: trekking, piste ciclabili,
aree di sosta per chi si avvantura
in percorsi a cavallo.”
Secondo i piani dellʼEsa, a gestire
queste attività debbono essere
imprenditori privati, che
condividano lʼinnovatività del
progetto: mettere in rete i Borghi,
condividere alcuni servizi e fare
sposare così percorsi di turismo
anche endemico, che investa le
famiglie siciliane. Dei borghi, che
sono esempi anche di architettura
“De-Chirichiana”, non potrà
essere modificata la volumetria e
va mantenuta lʼimpostazione
urbanistica che il periodo storico
che rappresentano ha voluto dare.
ROMETTA
L’Ottobrata raddoppia
ROMETTA. LʼOttobrata di Rometta “raddoppia”: domenica in aggiunta al
altri stand, arriverà anche il vino alla spina. Una trovata dellʼideatore della
manifestazione, il vicesindaco Alberto Magazù (nella foto), pensata per la
degustazione dei salumi. “Alcuni prodotti-dichiara Magazù. Vanno
assaporati in alcune latitudini, con una certa atmosfera. Per questo
affiancheremo una serie di prodotti della nostra terra, come le caldarroste,
o la focaccia, i maccheroni, il panino con la salsiccia, le noci, il torrone con
le nocciole nebroidee, i formaggi fatti con latte locale, il pane caldo
“cunzato” con olio dʼoliva e pepe nero. Non mancherà neppure la fagiolata,
cui sarà obbligatoria la passeggiata tra i monumenti della città medievale.
A Novara di Sicilia, “Ottobri Fest” organizzato dalla “Novareventi”, avrà
luogo giovedì 31 ottobre, a partire dalle 18, in Piazza Stancanelli Basile.
L E GA L M E N T E
TRIBUNALE DI MESSINA
TRIBUNALE DI MESSINA
Seconda Sezione Civile – Ufficio Fallimenti
R.G.F. 21/11
Il G.D. Dr. Daniele Carlo Madia ordina la vendita presso I.V.G. in Messina,
Viale Giostra isol. 488, dei seguenti BENI MOBILI: n. 10 poltroncine in tessuto;
n. 4 poltroncine in similpelle; poltroncina in tessuto; n. 4 armadietti, n. 5 cassettiere; bancone; studio composto da vetrinetta, scrivania, porta pc e piano dattilo; aspirapolvere; piantana; lampadario; n. 3 cestini; tavolo riunione; poltrona;
n. 2 tende; n. 2 mobiletti da bagno; n. 3 scatole di cartone; n. 5 stampe incorniciate. PREZZO BASE Euro 2.369,00.
PRIMA VENDITA 27.11.2013 ore 9.00.
SECONDA VENDITA 18.12.2013 ore 9.00.
TERZA VENDITA 15.01.2014 ore 9.00.
Prezzo da ribassarsi nella seconda vendita del 20% e nella terza vendita di
un ulteriore 20%.
Maggiori informazioni presso il Curatore Avv. Antonello Garufi 090/671100 090/8967827 - 338 3517119. Ordinanza e perizia sui siti www.tribunale.messina.it, www.asteannunci.it, www.ivgmessina.com.
G.D. Dr. Dott.ssa Ivana Acacia
Rif. RF 16/09
INVITO AD OFFRIRE ed eventuale INVITO A PARTECIPARE ALLA GARA
MESSINA – Via Centonze 80 – LOTTO UNICO: Locale deposito is. 218, comp.
5, sup. tot. mq 152, al foglio 225, p.lla 108 sub 16; con oneri condominiali e straordinari maturati alla data di aggiudicazione a carico dell'acquirente aggiudicatario. Prezzo base Euro 180.000,00. Rilancio minimo Euro 3.000,00. VENDITA
SENZA INCANTO 24.01.2014 ore 12.00 presso il Tribunale di Messina. Presentare offerte d'acquisto entro le ore 12 del giorno antecedente la vendita, corredate da assegno circolare N.T. intestato al Tribunale, Curatela Fall. 16/09
R.G.F., di importo pari al 10% del prezzo offerto. Eventuale incanto 24.01.2014
ore 12.30. Maggiori informazioni presso il Curatore Avv. Lucrezia Riso, con studio in Messina, Via dei Mille n. 89 bis, tel. 090/675101. Siti www.tribunale.messina.it e www.asteannunci.it.
TRIBUNALE DI MESSINA
G.D. Dr. Daniele Carlo Madia
Rif. RF 61-61 bis/92
INVITO AD OFFRIRE ed EVENTUALE INVITO A PARTECIPARE ALLA GARA
MESSINA – Vill. Camaro Superiore, Via Polveriera - LOTTO 1: Casa p.terra
(prima elev. f.t.) composto da ingresso, disimpegno, 4 camere e servizi, compresa comproprietà terrazza; sup. tot. mq 136,83. Prezzo base Euro 119.818,00.
Rilancio minimo Euro 3.000,00. LOTTO 2: Piccolo fondo di are 6.28; fg. 175,
p.lla 1294. Prezzo base Euro 3.873,43. Rilancio minimo Euro 500,00. VENDITA SENZA INCANTO 28.01.2014 ore 13.00 presso il Tribunale di Messina. Presentare offerte d'acquisto entro le ore 12 del giorno antecedente la vendita, corredate da assegno circolare N.T. intestato a Trib. di Messina, Curatela Fall.
61e61 bis/92 R.G.F., di importo pari al 10% del prezzo proposto. Eventuale incanto 4.02.2014 ore 13.00. Maggiori informazioni presso il Curatore Avv. Giovanni Arena con studio in Messina, via dei Mille n. 243, tel. 090/2927368. Siti
www.tribunale.messina.it e www.asteannunci.it.
pagina 22
centonove
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA
D’APPALTO SU CENTONOVE
PER CONTATTARE LA REDAZIONE CHIAMA I SEGUENTI NUMERI:
090.9430208 - 9430206 FAX 090.9430210 - 090.9430211
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A: [email protected]
centonove
Economia
25 OTTOBRE 2013
PROGETTI. Coniati i soldi siciliani e la Gran Card
Arriva il... grano
L’iniziativa dell’imprenditore di Brolo, Giuseppe Pizzino.
Raccolte già duemila adesioni. Così i banchetti di promozione
BROLO. Il nome in codice è
“Progetto Sicilia”. Ma il disegno di
legge promosso dallʼimprenditore
Giuseppe Pizzino che ha già
raccolto più di duemila adesioni e
prima di Natale pensa di arrivare
a diecimila, finito nelle mani dei
gruppi politici viene ancora visto
con un certa diffidenza.
I banchetti di promozione sono
presenti in una decina di comuni
del messinese e qualche puntata
è stata fatta anche il altre
province, come Militello in Val di
Catania.
Nel frattempo, Pizzino, è in
azione: ha fatto coniare non solo il
prototipo metallico del “grano”, la
moneta complementare siciliana,
che dovrebbe avere come valore
di cambio due euro, ma anche la
Gran Card, che di valore ne
dovrebbe avere 5000, OO e
servirebbe a famiglie e
imprenditori come carta di credito
garantita dalla Regione. Ma cosa
prevede il disegno di legge?
Sfruttando le previsioni dellʼart. 12
dello Statuto Siciliano, si dovrebbe
trasformare “Fin Sicilia”, lʼex Irfis che ha
perso la licenza bancaria, trasformata in una
finanziaria regionale, in Bcs, la Banca
Complementare siciliana, che prenderebbe il
posto del vecchio e glorioso Banco di Sicilia,
banca di diritto pubblico, “svenduta” ad
Unicredit, gruppo del quale la Sicilia risulta
azionista con una quota irrisoria dello 0,4%.
Questa operazione dovrebbe essere
supportata da un aumento di capitale da 20
a 200 milioni, per poi passare a sei miliardi ,
fondi garantiti con i conferimenti di Crias,
Ircac e la stessa Irfis, che oggi smembrano
in più settori lʼattività di sostegno alle
imprese in Sicilia, cui dovrebbe aggiungersi
un fondo immobiliare con tutti i cespiti in
dismissione della regione Sicilia. La banca
sarebbe poi autorizzata a stampare moneta
di garanzia, il Grano appunto, e a regolare in
sede locale tutte le transazioni che
potrebbero dare un volano allʼecononomia:
un lavoro certo a 250mila disoccupati, un
reddito minimo garantito a 57mila famiglie di
IL COMMENTO di Maurizio Ballistreri*
Una moneta complementare contro la crisi
Una distesa di grano con una elegante
personalizzazione della Triskele sicula:
ecco la carta di credito virtuale, garantita
dai risparmi dei siciliani, che secondo Giuseppe
Pizzino, potrebbe aiutare la rinascita
dellʼeconomia siciliana. Accanto alla carta di credito, Gran Card, anche lo spicciolo, che riporta
la spiga di grano, che valore due euro
siciliani a 10mila euro lʼanno, interventi
mirati nellʼagricoltura per favorire le politiche
di commercializzazione di prodotto locali
senza passare dalla tagliola dei centri di
smistamento nazionale. Piccoli correttivi
che determinerebbero nel medio periodo
una crescita del Pil da 82 miliardi a 96
miliardi, quasi lʼ1% del Prodotto interno
lordo regionale. Per fare questo cosa
occorre? La moneta “fiduciaria”. La fiducia
nella rinascita. Proprio quello che manca
alla classe politica siciliana. “Per questo
sono ormai convinto che il disegno di legge
sarà certo di inziativa popolare” conclude
Giuseppe Pizzino.
PRESENTAZIONI
Ma per la politica non è chiaro...
“LʼHO PRESENTATO al gruppo 5 Stelle. Interessante-hanno
detto-ma sul piano pratico non ho ancora visto niente…”. Spinge
asullʼiniziativa “Progetto Sicilia”, Giuseppe Pizzino, 53 anni,
fondatore di Radio Call Service, imprenditore poliedrico che è
passato dal tessile ai progetti pilota per coltivare il cotone in Sicilia,
nella Piana di Gela e che per difendere il diritto ad essere
finanziato non ha esitato a incatenarsi davanti alla sede di
Unicredit in piazza Cordusio a Milano. Pizzino sta presentando il
suo progetto anche alle forze politiche. Interesse per lʼiniziativa ha
anche espresso il deputato di Grande Sud Bernardette Grasso,
che ha aggiunto: “Ho bisogno però di approndire la tematica, che è
complessa, e non mi è molto chiara…”.
Giuseppe Pizzino
pagina 23
LA CRISI DELLA FINANZA globale è
stata scaricata sui cittadini attraverso
nefaste politiche di austerity, basate
sulla diminuzione dei diritti sociali, delle
retribuzioni e delle pensioni,
sullʼaumento delle tasse e sulla
restrizione della circolazione
monetaria. Ma, parafrasando Galileo
Galilei, a proposito di moneta a livello
globale, si può dire “eppur si muove”
qualcosa. Il riferimento è
allʼAbenomics”, la nuova politica
economica del Paese del Sol Levante,
guidato dal primo ministro Shinzo Abe,
fondata sulla forte immissione di
liquidità per stimolare la crescita,
l'innovazione, gli investimenti, la
domanda interna e le esportazioni in
quella che resta la seconda potenza
economica del G7: il Giappone. E in
Europa si discute sullʼadozione di
strade nuove in materia di politica
monetaria, tra queste lʼadozione di
“monete complementari.
Dagli anni ʼ80 del ʻ900 ad oggi, si
calcola che siano state introdotte circa
5000 monete complementari, in
almeno 50 Paesi del mondo.
La Sicilia, con lʼart. 40 del suo Statuto
Speciale, così come è stato ricordato
da Giovanni Frazzica sulle colonne di
“Centonove” a proposito di un
convegno dei “Popolari in movimento”,
potrebbe sperimentare una moneta
complementare. Luigi Einaudi,
intuendo (e temendo…) tale ipotesi,
come ha ricordato anche lo storico
Francesco Renda in “Lʼemigrazione in
Sicilia”, parlò della possibilità in sede di
Assemblea costituente che si potesse
coniare “una lira siciliana diversa da
quella italiana”. Ai timori del
governatore di Bankitalia, futuro
presidente della Repubblica, replicò
lʼindipendentista Andrea Finocchiaro
Aprile, con l'affermazione che “noi
Siciliani ci compiacciamo, perché ci
darà, in un giorno che ci auguriamo
non lontano, la possibilità di creare
utilmente una nostra valuta. Lʼart. 40
dello Statuto siciliano recita
testualmente: “Le disposizioni generali
sul controllo valutario emanate dallo
Stato hanno vigore anche nella
Regione. Eʼ però istituita presso il
Banco di Sicilia, finché permane il
regime vincolistico sulle valute, una
Camera di compensazione allo scopo
di destinare ai bisogni della Regione le
valute estere provenienti dalle
esportazioni siciliane, dalle rimesse
degli emigranti, dal turismo e dal ricavo
dei noli di navi iscritte nei
compartimenti siciliani”.
Il primo comma, in pratica, dispone per
la Sicilia lʼuso della lira, oggi lʼeuro. Il
secondo comma prevede lʼistituzione,
presso il Banco di Sicilia (purtroppo
oggi incorporato in Unicredit), di una
camera di compensazione valutaria,
che doveva occuparsi di destinare alle
esigenze della Regione siciliana le
valute estere provenienti dalle
esportazioni siciliane, dalle rimesse
degli emigranti che a hanno riempito le
banche in Sicilia e attraverso di esse
sostenuto il sistema industriale del
Nord e la finanza speculativa, dal
turismo che ha fa affluire nella nostra
Isola notevoli quantità di denaro e dal
noleggio di navi, che grazie ai notevoli
flussi di traffico marittimo nei nostri
porti, hanno sempre prodotto profitti. E
poiché per le valute straniere
possedute dai siciliani doveva essere
corrisposto un importo di pari valore in
moneta locale, la norma in questione
conferiva, sul piano sostanziale, al
Banco di Sicilia la potestà di emettere
le lire necessarie in ragione del
corrispondente cambio. Lire che, pur
avendo la stessa denominazione di
quelle della Nazione italiana,
avrebbero potuto acquisire nel tempo
anche un valore di cambio differente,
perché emesse sulla base di una
riserva valutaria isolana.
Tale previsione contenuta nel nostro
Statuto speciale, che è parte integrante
della Costituzione repubblicana, non è
mai stata attuata a causa allʼascarismo
di una classe politica isolana prona al
potere centralistico, e oggi avrebbe
potuto liberare il popolo siciliano dal
signoraggio tedesco sulla moneta
unica, attraverso lʼemissione di una
moneta complementare regionale
allʼeuro, legata al ricavato derivante
dallʼattuazione del secondo comma
dellʼart. 40 dello Statuto e con valore
legale solo per gli scambi nella nostra
Isola, che immettendo liquidità nel
sistema stimolerebbe lʼeconomia e il
lavoro. Unʼipotesi, che abbisognerebbe
di un governo regionale autorevole con
competenze tecniche, potrebbe essere
quella di uno scambio tra le azioni
ancora detenute dalla Regione siciliana
(0,4%) in Unicredit e la sigla del Banco
di Sicilia, ricostituito non in forma
societaria ma come istituto di credito
pubblico a base regionale, per tentare
la sperimentazione della moneta
complementare in Sicilia.
• Docente di Diritto del Lavoro
nellʼUniversità di Messina
Economia
25 OTTOBRE 2013
PROMOZIONE. AZIONE DI INFORMAZIONE REGIONALE PER PROMUOVERE LA COLTIVAZIONE. CON L’ESPERIENZA DI SICILCANAPA
Canapa, fibra per una filiera siciliana
MESSINA. La paura del suo derivato
“ricreativo” dinanzi agli incentivi per la sua
coltivazione ha fatto storcere il muso a
qualcuno, anche in sede di dibattito
allʼAssemblea regionale siciliana, ma la
promozione della canapa da fibra è un
obiettivo specifico del PSR Sicilia 20072013, che grazie alle Misura 111, ne prevede
lʼazione di informazione. Sabato 26 ottobre,
dopo vari incontri nellʼisola, la giornata
informativa coinvolgerà verso la coltura
innovativa per uno sviluppo eco-sostenibile
i possibili interessati di Messina, presso la
sala conferenze del Gabinetto di Lettura, in
via Ettore Sacchi, 12 Is. 88, grazie
allʼorganizzazione della Sezione operativa di
Spadafora dellʼAssessorato regionale delle
Risorse Agricole e Alimentari guidata da
Vincenzo Donadono. La canapa da fibra
rappresenta un plurivalente prodotto
naturale per ottenere derivati alimentari,
tessili, per la bio-edilizia, cosmetici,
detergenti, vernici, materiali sostitutivi della
plastica, carta e tanti altri. Dopo i saluti delle
autorità, Giuseppe Sutera Sardo,
responsabile per la Sicilia Assocanapa,
presenterà la filiera della canapa.
Lʼagronomo Sebastiano Di Martino illustrerà
le tecniche di coltivazione della canapa
industriale, mentre Stefania Martorina di
Sicilcanapa Trade intereverrà su “I conti
economici e legalità della coltivazione della
Canapa da fibra in Sicilia Giuseppe Nicosia,
educatore alimentare di Sicilcanapa Trade
relazionerà sullʼinteresse per la canapa
centonove
UOMINI&BUSINESS
CONFEURO
Anche a Messina nasce il sindacato
MESSINA. Il Comitato promotore provinciale di Messina della Confeuro si
trasforma in Associazione territoriale
ed elegge gli organi statutari. Lʼassemblea si terrà lunedì 28 ottobre, alle 9,30, nella sede sociale. Allʼordine
del giorno, lʼapprovazione dellʼatto
costitutivo e del relativo statuto e la
nomina dei delegati al congresso regionale. La costituzione dellʼAssociazione territoriale di Messina di
Confeuro, è stata deliberata dai vertici nazionali della Confederazione. Per
il sindacato agricolo, ormai aperto a
quasi tutte le categorie, sarà unʼopportunità per analizzare le ragioni dellʼattuale crisi e individuare le strategie
atte a risolverla.
nellʼalimentazione umana ed animale. La
conclusioni saranno tratte da Calogero
Ferrantello , Dirigente del Servizio VI
dellʼAssessorato Regionale delle Risorse
Agricole e Alimentari. Nellʼultimo decennio si
è parecchio sviluppata la canapicoltura in
Italia e anche in Sicilia varie aziende hanno
investito proprie risorse finanziarie e tanto
lavoro per creare una realtà imprenditoriale
che potesse operare nei settori agricolo,
industriale e commerciale. Lʼobiettivo è
quello di far risorgere l'economia agricola e
industriale, col minimo impatto ambientale e
perchè no recuperare i territori altamente
inquinati ed abbattere le emissioni di CO2.
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Convalida dei buoni lavoro acquistati dai tabaccai
Eʼ possibile acquistare e riscuotere i 'buoni lavoroʼ da utilizzare in caso di prestazioni di lavoro accessorio anche presso i tabaccai aderenti allʼiniziativa. I
committenti che intendono acquistare i voucher devono presentare agli esercenti abilitati la propria Tessera Sanitaria o il tesserino del codice fiscale. Qualora si tratti di una persona giuridica (società, enti, cooperative) è necessario
compilare preventivamente il modulo SC53, scaricabile dal sito www.inps.it, e
consegnarlo, unitamente ad un certificato
camerale, alla sede INPS competente, che
procederà allʼacquisizione della delega: ciò
consentirà al delegato di acquistare i voucher in nome e per conto della società delegante. Per ogni operazione di acquisto è
previsto il versamento della commissione di
1 euro al rivenditore autorizzato. Eʼ possibile acquistare in una sola operazione da €
100 a € 1.000 di buoni lavoro del valore di
€ 10 o in formato 'multiploʼ fino ad un valore di € 500 cadauno. Prima dellʼeffettivo inizio della prestazione di lavoro il Committente deve, con lʼausilio di un Consulente del lavoro, procedere allʼattivazione dei buoni, comunicando in via telematica allʼINPS il proprio codice fiscale, la
tipologia di committente, lʼattività svolta, i dati del prestatore, il luogo di lavoro,
la data d'inizio e fine della prestazione.
Tale comunicazione vale anche ai fini della dichiarazione di inizio prestazione allʼINAIL. La mancata attivazione è punita con lʼapplicazione della 'maxisanzioneʼ, da
€ 1.500 a € 12.000 per lavoratore. Il committente può, con analoga procedura telematica, comunicare allʼINPS anche eventuali annullamenti o variazioni della prestazione in merito al periodo di inizio o fine prestazione o al luogo di svolgimento
dellʼattività, nonché chiedere il rimborso di voucher scaduti e non utilizzati. Lʼoperazione di comunicazione necessaria per lʼattivazione del buono lavoro è altresì indispensabile per la riscossione da parte del prestatore e il corretto accredito dei contributi. La riscossione dei voucher da parte del prestatore presso i rivenditori autorizzati è possibile dal secondo giorno successivo a quello di fine della prestazione
lavorativa ed entro un anno dal giorno di emissione.
La canapa è probabilmente la più antica
pianta da fibra coltivata dallʼuomo: le prime
testimonianze storiche sullʼutilizzo di questa
pianta sono contenute in documenti cinesi
risalenti a 2700 anni a.C. In Sicilia da Ragusa
è decollato il progetto Sicilcanapa, che va
oltre alla semplice commercializzazione di
prodotti alimentari, che si è posta la mission
di creare una realtà industriale, attraverso
l'organizzazione di una filiera completa della
canapa in Sicilia. Ieri (24 ottobre, ndr), inoltre,
grazie alla sezione operativa di Giampilieri
(che ora ha sede a Giardini Naxos), a Graniti
si è tenuto un incontro per la promione della
coltura delle piante officinali.
CISAL
Calivà segretario Funzioni pubbliche
PALERMO. Il palermitano Maurizio
Calivà è stato eletto all' unanimità
segretario generale del Dipartimento Regione Sicilia della Cisal Funzioni Pubbliche Centrali. La segreteria risulta composta anche da Nadia Scaccianoce e Loredana Di Bartolo, componenti, tra l' altro, del consiglio direttivo insieme allo stesso
Calivà, Gianluca Colombino e Franco Vitale.
IMPRENDITORIA FEMMINILE
CONSUMATORI
Catania, dieci imprese
verso l'eccellenza
Prestazione ernergetica
CATANIA. Si chiama
"accompagnamento alle imprese"
e consiste nell'individuare punti di
forza e punti di debolezza - o per
meglio dire "di miglioramento" delle aziende, per poi traghettarle
verso l'eccellenza, grazie al
supporto tecnico altamente
qualificato di esperti aziendalisti.
La Camera di Commercio di
Catania e il Cif, Comitato
imprenditoria femminile, con il
supporto operativo di ReteCamere,
hanno messo a punto un nuovo
programma di "Valorizzazione del
tessuto produttivo locale" che
consiste nel selezionare dieci
piccole e medie imprese già
costituite del catanese, a
prevalente componente femminile,
nella ferma convinzione che la
ricrescita dello sviluppo nel
territorio possa ripartire proprio
dalle imprese gestite da donne,
anche con l'ausilio di strumenti di
questo genere. Il bando è stato
presentato nella sala giunta della
Camera di Commercio dal
segretario generale della Camera
di Commercio, Alfio Pagliaro, e
dalla presidente del Cif, Raffaella
Mandarano e da un funzionario di
ReteCamere.
pagina 24
PER PRESTAZIONE energetica si intende la
quantita' annua di energia primaria effettivamente
consumata o che si prevede possa essere
necessaria per soddisfare, con un uso standard
degli immobili, i vari bisogni energetici
dell'edificio, la climatizzazione invernale e estiva,
la preparazione dell'acqua calda per usi igienici
sanitari, la ventilazione e, per il settore terziario,
l'illuminazione, gli impianti ascensori e scale
mobili. Lʼattestato di prestazione energetica è il
documento redatto nel rispetto delle norme di
legge, attestante la prestazione energetica ed
eventualmente alcuni parametri energetici
caratteristici dell'edificio. Nel caso di vendita, di
trasferimento di immobili a titolo gratuito o di
nuova locazione di edifici o unita' immobiliari, ove
l'edificio o l'unita' non ne sia gia' dotato, il
proprietario e' tenuto a produrre l'attestato di
prestazione energetica. In ogni caso il
proprietario deve rendere disponibile l'attestato di
prestazione energetica al potenziale acquirente o
al nuovo locatario all'avvio delle rispettive
trattative e consegnarlo alla fine delle medesime.
L'attestato di prestazione energetica deve essere
allegato al contratto di vendita, agli atti di
trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai
nuovi contratti di locazione. In difetto la legge
prevede la sanzione della nullita' degli stessi
contratti. L'attestato di prestazione energetica ha
una validità massima di dieci anni a partire dal
suo rilascio ed è aggiornato ad ogni intervento di
ristrutturazione o riqualificazione che modifichi la
classe energetica dellʼimmobile.
Francesco Suria
Esperto legale Messina
poster
centonove
25 OTTOBRE 2013
MURALES DI UMANITA VARIA
MUSICA. Riparte la stagione concertistica dell’Associazione di Messina. Con due novità
Bellini international
Separazione dall’Accademia Filarmonica e i grandi nomi che affiancano le realtà artistiche della Sicilia.
Tanto entusiasmo, ma pochi i fondi. Ramires: «Aspettiamo ancora i contributi 2013 dalla Regione»
DI ISABELLA MOLONIA
MESSINA. Si apre il sipario per la 57°
stagione concertistica dellʼAssociazione
musicale messinese Vincenzo Bellini.
Tante le novità per questa edizione, a
partire dalla scissione, dopo oltre ventʼanni
di sodalizio, con lʼAccademia Filarmonica.
Questʼanno si “cambia musica” e per
volere dellʼAccademia Filarmonica, la
Bellini deve muovere i propri passi in totale
autonomia e lo fa senza lasciare nulla al
caso, proponendo un ampio cartellone
concertistico che fonde classicità e
modernità, musica, danza e arte in tutte le
sue sfaccettature, con unʼofferta in grado di
accontentare diverse fasce di pubblico.
Altra novità la neo collaborazione con
altrettante realtà artistiche ben vive nel
nostro territorio: lʼAssociazione Ars Nova
Messina, lʼAssociazione culturale Note
Colorate e il Messina Sea Jazz Festival.
Dopo lʼinaugurazione il 19 ottobre alla
Chiesa di S. Maria Alemanna con la
presentazione della stagione con aperitivo
e con lʼesibizione dellʼOrchestra jazz “Dual
Brass”, si entrare nel vivo della stagione
musicale che si protrarrà fino al luglio 2014.
Un cartellone variegato caratterizzerà i
prossimi incontri. Ce ne sarà proprio per
tutti i gusti passando dalla musica classica
a quella etnica. A partire dal primo
appuntamento, previsto il 9 novembre
allʼAuditorium del Palacultura “Antonello”,
che ospiterà il talento pianistico di
Leonardo Colafelice, diciassettenne
vincitore di ben tre premi internazionali solo
nel 2013. In seguito tanti interventi di
personalità di spicco del panorama
classico internazionale, tra cui la pianista
croata Martina Fjliak; il Quartetto Nous e la
pianista Gloria Campaner; il pianista
siciliano Christian Leotta, conosciuto in
tutto mondo per aver inciso lʼintegrale delle
32 Sonate per pianoforte di Beethoven,
Leonardo Colafelice
Orchestra jazz Dual Brass
riscuotendo grande successo.
Fulcro della manifestazione il jazz e
lʼesclusivo connubio con il Messina Sea
Jazz Festival, ciò garantirà la presenza in
città di alcuni pilastri del musica jazz
internazionale. Solo per fare qualche nome
avremo a Messina: il pianista Giovanni
Mazzarino, messinese di fama
internazionale, che presenterà il nuovo
disco “Latin Mood”; Paolo Fresu Devil
Quartet eccellenza del jazz che punta sulla
combinazione di diversi linguaggi musicali;
Maria Pia De Vito e lʼOrchestra Jazz del
Mediterraneo che attraverso
lʼimprovvisazione mescolano i colori, i
suoni e le melodie del Mediterraneo tra
jazz, musica folk e New Age; Stefano
Bagnoli We Kids Trio, trio nato dallo
scambio sperimentale di Bagnoli con due
rivelazioni jazzistiche isolane. Non
mancheranno esibizioni di eccellenze
nostrane con lʼEvolution Brass; il Duo
Clara Wieck; il Quartetto a plettro
“Vincenzo De Bonis”; il Quartetto
Antonello; lʼEuterpe Saxophone Quartet; la
Saponara Symphonic Band; lʼEnsemble
Gershwin; ecc… Spazio anche alla musica
folkloristica con la Compagnia Siciliana
Musicisti e Cantori e con lo spettacolo di
danza della tradizione argentina dal titolo
Tango e Malambo, che solo Emilio Cornejo
presenta in Italia.La sperimentazione
musicale contraddistingue la formazione
Jazzalcàlzar che fonde tradizioni esotiche
flamenco-gitane con improvvisazione jazz,
folk-mediterranee e lounge, il tutto condito
dalla chitarra flamenca di Riccardo Ascani.
Nella kermesse di spettacoli non poteva
non esserci uno spazio dedicato ai
giovanissimi con due orchestre
scolastiche: lʼOrchestra Sinfonica Città di
Taormina dellʼIstituto Comprensorio n.1
composta da ragazzi di scuola media e
lʼOrchestra da Camera Peloritana, senza
dimenticare il talento delle piccole ugole
dʼoro messinesi del Coro di voci bianche
“Note Colorate” diretto dal M° Giovanni
Mundo. A completare il quadro lʼelegante
originalità del coro polifonico “Ouverture” e
lʼinedita lettura dellʼAeneis a cura di
Giuseppe Ramires con musiche originali di
Giovanni Puliafito. Questi sono solo alcuni
dei protagonisti di una manifestazione che
vuole celebrare lʼarte e la musica a 360°
avvalendosi di professionalità e di talento.
Certo questo risultato si deve alla
passione del presidente e del direttore
artistico dellʼAssociazione Giuseppe
Ramires, che dopo il “divorzio”
dallʼAccademia Filarmonica ha dovuto
Evolution Brass
pagina 25
mettere insieme nuove forze per affrontare
la maratona organizzativa. Fondamentale il
ruolo dellʼAssociazione Ars Nova Messina
ed in particolare della direttrice Immacolata
Pulicano, che ha reclutato e messo
insieme artisti e gruppi musicali siciliani di
alto spessore artistico da anni impegnati
nellʼArs Nova, in qualità di collaboratori o di
insegnanti. Una parte del programma della
stagione è infatti dedicata proprio alla
memoria e al ricordo del fondatore
dellʼAssociazione Ars Nova Messina
Giuseppe Intelisano con il 3° Memorial che
si terrà il 6 e 7 febbraio 2014. «Due concerti
- ci tiene a sottolineare Ramires - nel
ricordo dellʼamico che non cʼè più, con tutto
lʼorgoglio di una piccola Associazione che
fa qualcosa per non dimenticare». La
collaborazione con lʼArs Nova permetterà
inoltre la partecipazione agli spettacoli di
molti professionisti che insegnano
nellʼAssociazione, tra i quali Alberto Famà,
Anna Maria Rotondo, Christian Raneri e
molti altri. Tanta la soddisfazione di
Ramires dopo il debutto: «Abbiamo messo
insieme una stagione che ospiterà grandi
nomi, ma in particolare abbiamo voluto
puntare sui giovani siciliani di qualità,
perché le Associazioni messinesi hanno il
dovere di promuoverli».Scopo della
manifestazione è soprattutto valorizzare le
punte di diamante nostrane. Tutto questo
entusiasmo si scontra però con le difficoltà
materiali legate ai costi di gestione e ai
ritardi dei contributi pubblici : «Noi insieme
a tutte le Associazioni concertistiche
siciliane stiamo ancora aspettando che la
Regione Sicilia faccia lʼassegnazione del
2013, che sta per finire»- dichiara
Ramires.«Come se non bastasse continua- manca pure il saldo del 2012».
Anche dallʼAmministrazione comunale ci si
aspettava qualcosa di più. Solo per fare un
esempio sui costi, il Palacultura in questo
quadro attuale costa 240 euro di affitto al
giorno che vanno al Comune, a cui si
aggiungono circa 600 euro per pagare il
service. Ciliegina sulla torta, di questi 600
euro il Comune trattiene il 56%, gravando
doppiamente sulle tasche delle
Associazioni. Questi sono solo i costi base
per mettere in piedi uno spettacolo, perché
se si aggiungono le spese di riscaldamento
o dellʼarea condizionata le spese salgono
alle stelle. Nonostante ciò la Bellini, cerca
di non pesare sui portafogli dei
consumatori, offrendo un abbonamento
ridotto al minimo, che a seconda delle varie
opzioni non supera i 40 euro.
postersocietà
25 OTTOBRE 2013
centonove
PROTAGONISTI. Nel 21esimo anniversario dalla morte il ricordo del politico di Messina
De Pasquale, l’uomo del risanamento
L’eredità culturale, etica e politica del deputato comunista a cui è stato iltitolato il Circolo di Sel vista
da chi ne ha condiviso tante battaglie. A cominciare dalle lotte per lo sbaraccamento
MESSINA TORNA a parlare di
Risanamento dopo la promessa del
presidente della Regione, Rosario
Crocetta, di un fondo di 11 milioni per
definire i lavori. Un dibattito che si
riaccende anche in vista del nuovo
piano regolatore da riscrivere con il
nuovo assessore al Comune di
Messina, De Cola. Serve in questo
momento ricordare il pensiero e
lʼopera di un grande politico che al
risanamento di Messina ha dedicato
gran parte del suo impegno. Stiamo
parlando di Pancrazio De Pasquale di
cui proprio il 25 settembre scorso si
è celebrato il 21esimo anniversario
dalla morte. A Pancrazio De Pasquale
è stata anche inticolata il18 luglio
2013il circolo di Sel a Messina. In
quellʼoccasione Peppino Mangiapane
ha dedicato alla figura di Pancrazio
De Pasquale e al suo impegno per la
città un ampia riflessione. Eccola:
DI
PEPPINO MANGIAPANE
MESSINA. Perché intitolare un circolo di
Sel (che nasce oggi) a Pancrazio De
Pasquale?. Egli non fu certo un
“migliorista” , secondo lʼuso che si fa
correntemente di questa parola. Noi
rivendichiamo certamente lʼeredità del
suo asse culturale, morale, politico.
Credo che nessuna delle formazioni
politiche della sinistra di oggi, e degli
Nella foto Peppino Mangiapane, Enrico Berlinguer e Pancrazio De Pasquale in una foto del 1980 per un comizio in piazza Università a Messina
uomini che la rappresentano, possano
dirsi eredi di De Pasquale, o forse in ogni
Pasquale.
posizioni di Libertini da una parte e dei
le lotte per la terra e per le lavoratrici del
loro componente cʼè qualcosa di lui.
• Il suo contributo di elaborazione per giovani Dc (su indicazione di Andreotti
gelsomino, si tenne a Messina – per
Troppo complessa e poliedrica la sua
lo sviluppo della Sicilia, il suo impegno
dallʼaltra). Lʼistanza unitaria fu una
iniziativa ed organizzazione di De
figura: il suo ruolo, il suo impegno civile,
costante della sua attività, fino alle
Pasquale - il Convegno per la Cultura in
la passione, la lotta sociale – pur tenendo politico, la sua lotta per il riscatto del
mondo del lavoro, sono patrimonio di
intese programmatiche realizzate
Sicilia. Ricordo indimenticabile per chi
presente che la situazione è
tutta la sinistra, nellʼaccezione ben
attorno a valori forti alla Assemblea
ha potuto parteciparvi o solo assistervi .
profondamente mutata rispetto al secolo
definita da Foa: “Oggi è di sinistra, chi
regionale siciliana.
La presidenza era tenuta dal poeta
scorso.
pensa agli altri più che a se stesso, chi
• Aprile 1955 - mentre si sviluppavano
messinese Vannʼantò, da Concetto
• Di fronte al rischio che i partiti da
pensa al domani, più che
luoghi di democrazia si
Oggi gli intitoliamo allʼoggi”… Oggi gli intitoliamo
trasformino in partitocrazia,
un circolo: piccola
un circolo: piccola cosa per i
luoghi di lottizzazione – è
giusto ricordare Pancrazio
cosa per i suoi meriti. suoi meriti…forse
De Pasquale, che compì
Forse bisognerebbe bisognerebbe intitolargli una
con il Pci una “scelta di vita”
costituire in suo nome piazza… forse costituire una
fondazione:.. costituire in suo
, un poʼ come quella del suo
una “Casa
nome una “Casa della
referente ideale, Giorgio
della sinistra
sinistra”: nel palazzo della
Amendola:un impegno
vecchia Federazione del Pci?
totalizzante, esaltante. A
MESSINA. Il circolo Sinistra ecologia e liberta “Pancrazio De Pasquale” orgaQuella costruita con i gettoni di
fianco a Pio La Torre, nel Pci della
nizza per il 31 ottobre nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca, con inizio alpresenza dei consiglieri comunali e
Sicilia degli anni ʼ80; con Piersanti
le 16, un incontro sul tema “Riqualificazione urbana del territorio”, intesa a deMattarella, per lʼautonomia siciliana, con provinciali….Scelgo di ricordare solo
lineare proproste per un possibile sviluppo socio-urbanistico della città. Lʼinalcuni passaggi della vita politica di De
Altiero Spinelli in Europa: ne parlavamo
tento è quello di evidenziare le criticità in materia urbanistica e di risanamento
Pasquale
nelle conversazioni serali, dopo il
delle aree degradate di Messina, aprendo una interlocuzione con lʼamministra• Gennaio 1945 - Congresso
Consiglio comunale di Messina: lui era
zione comunale.
interprovinciale del Pci in Sicilia. De
stato il capolista del Pci, io il
Temi questi sempre cari e fronte di tante battaglie condotte da Pancrazio De PaPasquale diventa segretario regionale
capogruppo. Quello che è certo è che
squale a cui è intitolato il Circolo. Previsti, oltre allʼintervento dellʼassessore codel movimento giovanile del Pci.
nella storia della sinistra politica di
munale Sergio De Cola, i contributi di Concommercio, Confesercenti, ConfinPromuove un Convegno unitario delle
Messina, nel Pantheon dei suoi capi
dustria e sindacati. Le conclusioni saranno affidate al responsabile regionale di
organizzazioni giovanili dei partiti che
storici, cronologicamente – dopo Noè e
Sel, Erasmo Palazzotto.
fanno parte del Comitato di Liberazione
Petrina, dopo Lo Sardo e Fiore,
nazionale (che poi si frantuma per le
fondatori del Pci, si colloca De
“
CONVEGNI
La “riqualificazione” possibile
”
pagina 26
postersocietà
centonove
Marchesi, da Renato Guttuso.
di salvaguardia previste dalla legge, in
Parlarono DʼAntoni, il prof. Di Giacomo,
una sola notte la Commissione edilizia
Galvano della Volpe, Trombadori, Mario comunale autorizzò il rilascio di 1.300
Alicata, Francesco De Martino.
licenze edilizie per palazzi di 21 metri di
Giacomo de Benedetti.
altezza e con cubature di 21 metro cubo
• Maggio 1956. De Pasquale, come
per metro quadro di suolo (il triplo di
segretario della Federazione del Pci,
quanto consentito dalla legge urbanistica
propone per le elezioni amministrative la
nazionale): fu un saccheggio ignobile del
costituzione di una lista allargata, la lista
territorio in parte del centro urbano, ma
“Rinascita”, col simbolo di Lo Sardo,
soprattutto delle colline della panoramica
invece del simbolo del Pci. Nel Partito ci
e a valle della circonvallazione.
fu una profonda discussione, sul ruolo dei Questʼultima, vanto dei messinesi,
ceti medi, la politica delle alleanze, e la
terrazza di affaccio sul mare, divenne poi
visione di un Partito aperto alla società –
un budello occluso dal cemento dei
partito “di lotta e di governo”. La
palazzi. Negli anni ʼ70, quando
medesima politica fu seguita
cominciarono a sorgere questi mostri,
successivamente, e
venne anche a galla il
Fu di De Pasquale mercimonio della Chiesa ai
sboccando nel 1975 nella
l’idea di puntare
costituzione di “Partecipazione
danni del Convento dei Gesuiti
democratica”. Essa fu
sullo sbaraccamento, di piazza Cairoli, e del
costituita come Associazione
rivendicando forti Convento delle Piccole suore
di indipendenti di sinistra e vi
di Gazzi: due gioielli culturali di
finanziamenti da
aderirono un centinaio di
che furono demoliti con
prelevare sui fondi pregio
professionisti, tra cui
lʼassenso della Curia
avvocati,magistrati, un notaio, delle addizionali
arcivescovile; al loro posto
docenti universitari,
furono costruiti gli attuali
intellettuali. Alcuni di loro furono eletti
palazzoni che fecero la fortuna
nelle liste del Pci: il pretore Risicato
economica dei traghettatori dello Stretto.
allʼArs, gli avvocati Lumia ed Arena nel
A fronte di tale saccheggio (io ero
Consiglio provinciale, Cettina Bozzo al
capogruppo del Pci al Consiglio
Consiglio comunale, Aldo Miceli,
comunale) sollevai il problema con una
direttore dellʼInps, fu candidato allʼArs –
interpellanza e chiamai De Pasquale a
primo dei non eletti, e subentrò a De
darmi una mano. Egli vene ed il suo
Pasquale quando questi fu eletto al
intervento nel Consiglio, in un silenzio di
Parlamento europeo.
vergogna tra gli assessori e i consiglieri di
• Dicembre 1956 – nel 48° anniversario
maggioranza, fu una nobile invettiva di
del terremoto di Messina (1908) si
altissimo livello che ricordo sempre con
organizzano le “Assisi dello Stretto”. Su
commozione.
proposta del gruppo consiliare del Pci,
• Anni ʻ70 – Zona falcata come polo
si si uniscono in seduta congiunta i
produttivo legato alla cantieristica
Consigli comunali di Messina, di Reggio
..Arsenale, bacino di carenaggio, Smeb,
Calabria e di Villa S.Giovanni. Viene
Cantieri Rodriguez
sollevato il problema della “Casa”. In
• Conferenza Economica Cittadina. Nel
tutta Italia si pagano ancora nelle tasse
1976 si sviluppò nel paese e nelle
le “addizionali” per la ricostruzione
istituzioni locali la politica delle larghe
successiva al terremoto. Si chiede per
intese, la cosiddetta “solidarietà
Messina il finanziamento per 5.000
nazionale” Dc-Pci. Di tale fase De
alloggi. Fu di De Pasquale lʼidea di
Pasquale fu convinto sostenitore nellʼArs,
puntare nella città di Messina sullo
e nei rapporti con la DC di Mattarella. In
sbaraccamento, rivendicando forti
questo nuovo quadro politico
finanziamenti da prelevare sui fondi
organizzammo a Messina una
delle “addizionali”. La lotta per la casa,
Conferenza economica cittadina, per
per il risanamento delle vallate di
programmare alcune direttrici di sviluppo,
Camaro e di Giostra-Ritiro, e per la
fondate essenzialmente su prospettive
riqualificazione del villaggio Aldisio
occupazionali, culturali, e per la casa.
assunse dimensione di forte movimento
Elaborammo come Pci (Mangiapane
popolare soprattutto di donne. Dai fondi
capogruppo al Comune, Silvestro
della legge nazionale Romita e della
capogruppo alla Provincia) il P.O.I.
legge regionale Alessi si riuscirono ad
(Piano Obbiettivo Intersettoriale). La
ottenere cospicui finanziamenti per
Conferenza cui partecipò la Regione si
costruire migliaia di alloggi popolari, poi
concluse con lʼaccoglimento della
assegnati agli abitanti delle casette dei
maggior parte delle nostre proposte. Il
terremotati. In questa fase la popolarità
contributo di De Pasquale fu
di De Pasquale crebbe notevolmente in
determinante anche nella sua qualità di
tutta la città, e negli anni successivi De
Presidente dellʼARS, per lʼapprovazione
Pasquale divenne deputato alla Camera di una nuova legge di finanziamento per
e si fece promotore di iniziative
la casa, il risanamento e lʼattivazione
legislative per il riscatto degli alloggi
della Smeb, un nuovo Cantiere navale
dellʼIacp e di quelle dei Ferrovieri.
che diede lavoro a diverse centinaia di
• 1969, Saccheggio del territorio della
operai, il finanziamento del restauro del
città. Urbanisticamente la città di Messina Teatro Vittorio Emanuele e del Palazzo
era regolata dopo il terremoto dal Piano
della Cultura. Poi, per anni, De Pasquale
regolatore “Borzì”. Ma tale piano era
va ed opera al Parlamento europeo
ormai scaduto e lʼunica regola rimasta in
• Attualità del pensiero di de
vigore era lʼaltezza massima degli edifici,
Pasquale. Cʼè una triplice costante nel
che non potevano superare i 21 metri. La
suo agire politico. A) La militanza
nuova legge urbanistica nazionale , che
comunista come ricerca critica “Fare
sarebbe entrata in vigore poco tempo
per conoscere, conoscere per fare: uno
dopo, avrebbe limitato la volumetria
sforzo continuo di presenza nei
consentita a 7 metri cubo per metro
problemi e nelle situazioni concrete”
quadro di area edificabile, ma era
(dallʼintervista del 2.12.ʼ91, sul giornale
necessario un nuovo Prg. Nellʼestate
di Sicilia); B) Una concezione alta delle
del1969, prima che scattassero le norme
istituzioni come baluardo della
“
”
25 OTTOBRE 2013
democrazia, come luogo dove si decide; giudiziarie. Ritorno ancora alla intervista
C) Ricerca di dialogo e di intese
del 2 dicembre ʼ91 al Giornale di Sicilia: il
programmatiche,per lo sviluppo,il
Partito, secondo la concezione
lavoro, la crescita culturale e morale. Il
gramsciana dellʼintellettuale collettivo.
suo ruolo – nel Consiglio comunale, alla
“Gramsci scrisse che il partito politico non
Camera dei deputati,allʼassemblea
deve consistere nellʼorganizzazione
regionale, al Parlamento europeo è
tecnica del partito stesso,ma deve essere
stato quello di uomo delle istituzioni.
lʼintero blocco sociale attivo di cui è
Dalla intervista del 2.XII.91 a Graziella
espressione. Se il Partito è solo
Mastronardo della Gazzetta del Sud: “La
lʼorganizzazione degli aderenti ad un
Sicilia ha bisogno di un Partito che alzi la
programma, prima o poi diventa setta se
bandiera, non solo della moralità, ma
è allʼopposizione, ceto burocratico se è al
anche dellʼantagonismo sociale e politico. governo. Io sogno invece un Partito con
Dopo lʼassassinio di Pio La Torre la forza
forte identità socialista, aperto
comunista in Sicilia si è piegata a mille
allʼadesione delle classi lavoratrici e di
compromissioni e si è via via snaturata…
chiunque sia oppresso, sul piano
Bisogna ricrearla. Oggi un mostruoso e
materiale e morale, da questa società; un
solido ingranaggio di potere domina e
Partito con salde garanzie di controllo, di
corrompe in ogni direzione. La classe
potere di decisione dal basso. A dire il
dirigente del degrado ha le mani libere e
vero un Partito così non lʼho ancora visto.
manovra immensi flussi di danaro
Ma penso che la lezione della storia può
pubblico, creando intorno a sé un
spingere Rifondazione Comunista verso
consenso malsano. La cosiddetta
questa sponda”.
trasversalità è fonte perenne di equivoci,
• Era quella la Rifondazione comunista di
confusione, cedimento. Occorrono invece Garavini, dellʼingraiano Garavini. *Poi
forti identità e forti intese. In ogni caso
anche lì gli eventi presero altra strada, e la
bisogna tenere aperta la porta di un
frantumazione della sinistra divenne
rinnovamento democratico in Sicilia”
sempre più drammatica. Oggi vi è la
• Il ragionamento appena citato di De
richiesta di Sel di far parte del Partito del
Pasquale si legge come profezia. La
socialismo europeo. Un Partito di sinistra
vicenda Genovese, la carica dei 101 che
democratica e di governo. Un “intellettuale
ha affondato Prodi ed altri
collettivo gramsciano”, senza
La lotta per la casa, “lʼuomo solo al comando”.
eventi testimoniano una
e per la riqualificazione Dalle mani pulite. E dalla
deviazione gravissima
dellʼasse politico del Pd
tensione etica berlingueriana.
del villaggio Aldisio
messinese: un neo
Forse questo il Partito che De
assunse dimensione
gullottismo amorale tutto
Pasquale ha sognato. Con
di forte movimento
mirato allʼacquisizione del
Circolo di Sel, che
popolare soprattutto questo
consenso ad ogni costo; e ciò
nasce nel suo nome,
di donne
a prescindere dalle vicende
proviamo a costruirlo.
pagina 27
“
”
posterlibri
25 OTTOBRE 2013
centonove
CLASSICI. Ristampa nella III edizione di Editorial Melvin in Caracas
Garcia Lorcasecondo Saglimbeni
Innocenza, eros e morte. I tre temi sostanziali della poetica dell’autore spagnolo trattate dal latinista
messinese con scelte antologiche simili a pennellate. Che riscopre anche l’associazione con la pittura
DI FRANCA SINAGRA BRISCA
CAPO DʼORLANDO. Un solo
poeta tocca lʼaltezza del
pianto universale nei cuori di
chi ha conosciuto anche solo
in parte la sua opera poetica,
in grandezza e originalità pari
allo sgomento per la sua
morte …e il modo ancor ci
offende: Federico Garcia
Lorca.
Sebastiano Saglimbeni ha
rivisto, per la terza edizione,
un suo scritto dedicato al
poeta spagnolo. In
questʼopera lʼautore entra
senza la minima
sottolineatura o forzatura
nellʼintimità affettiva del lettore
per parlarci di Federico come
fosse uno di famiglia, il caro
parente sulla cui vicenda
spesso si torna a raccontare e
meditare. Le pagine sono
cosparse da unʼ aura di
limpidezza, eleganza umana e storica
sostanziata, che emana senzʼaltro
dallʼanimo di Saglimbeni e dalla sua
comunicazione adamantina e sagace;
perché anchʼegli è poeta soprattutto.
Nella breve biografia iniziale Saglimbeni
sembra parlare di Lorca come si fa di un
parente emigrato che è stato qua, è stato
là e poi là, ha incontrato questo o quel
conoscente o parente…sono tutti grandi
anime note nella vita e nellʼarte.
Eʼ questa scelta di registro di
comunicazione, la modalità di linguaggio
che mette il lettore a contatto diretto con la
personalità di Federico? Quel Federico
che evitò la letteratura e non le lettere, il
conformismo e non il comportamento
libero e creativo, la vita prescritta e non la
vitalità coinvolgente nella riflessione sulla
A CURA DI CARMELO CELONA
Federico Garcia Lorca
natura, la società, la condizione umana
dove nascita e morte si compenetrano.
Egli cantò e disegnò lune piangenti,
perché solo un animo puro e libero affronta
la crudezza del reale nella sua dimensione
ardente. Il canto di Lorca incarna sempre
un immanente incanto.
I tre temi sostanziali della poetica
lorchiana, lʼinnocenza, lʼeros e la morte,
vengono trattati da Saglimbeni con scelte
antologiche che risultano simili a
pennellate: non allinea fiori di giudizi
confusi, come oggi si costuma, ma echi di
poesia originaria.
Nel capitolo più consistente, quello che
riguarda «La critica italiana», appuntata su
Vittorini, Macrì, Bo, DʼAmico, Morelli e
Melis, Saglimbeni mette in campo tutto il
suo esteso bagaglio di vissuto letterario
LACERTI DI LETTURE
Vestire da uomo
QUANDO PER ALCUNI il mondo si circoscrive solo ai
luoghi che è costretto a vivere. b “La nostra vita scorreva
su quelle strade e piazze come nellʼalveo di un fiume.
Creature innocenti, confinate per malinconia, abitudine
o amore, per qualcosa di più intimo e rissoso, nel
nostro Quartiere.” Lʼessenzialità abitativa dʼun tempo
aveva unʼestetica precisa; quella del neo realismo italiano.
“Le case erano buie, umide e fredde dʼinverno. I tavoli
dove mangiavamo avevano spacchi verticali di cui ci
accorgevamo soltanto le rare volte che scrivevamo una
lettera. Nella stanza che noi chiamavamo salotto, cʼera
un divano, con la trina alla spalliera, e le fotografie
incastrate ai vetri della credenza. ”
Quando le fanciulle diventano donne dʼimprovviso
manifestano la loro raggiunta femminilità con i linguaggi
LA CLASSIFICA
per discutere di Lorca e dei suoi critici non
più nella cerchia parentale irraggiata dalla
poesia, ma in un convegno di autori,
anchʼessi conoscitori ed estimatori “Non
passiamo appieno i vari argomenti delle
opere che Melis sviluppa. Ma forniamo
esempi che più comprendono le
interpretazioni e gli intendimenti della
poetica lorchiana: di come legge lo
sudioso nellʼinizio e nella fine della storia
poetica di Lorca…”. Lʼautore si fa ora
coordinatore di un alternarsi di voci sullo
scorrere delle argomentazioni
chiarificatrici, del variare e riprendere toni
e accenti dalle diverse prospettive
dʼinterpretazione.
Anche la drammaturgia di Lorca trova qui
la sua giusta trattazione e il risalto è
espresso nel giudizio “ Il teatro, sebbene
oggi venga turbato da generi spesso
vacui, vecchi, astratti di rappresentazioni,
quali quelle televisive, continua e
continuerà, ad esempio, quello di Lorca,
ad avere registi ed attori di valore”.
Per conclusione caudata, titolata
«Repertorio delle immagini», lʼautore
pone un cofanetto dʼarte figurativa,
composto da dodici illustrazioni per
Federico Garcia Lorca “eseguite con
segni magistrali” da Ernesto Treccani,
che esaltano grandi occhi brillanti, pieni
ora di ardore ora di pianto, partecipi di
una delicata sommossa luna errante sul
capo. Saglimbeni firma dunque così la
sua agile opera, individuando
lʼassociazione artistica fra la poesia e la
pittura: il pittore gli offre forme e colori, il
poeta ricambia con parole acconciate in
versi.
di Felice Irrera
Beatrice Monroy, Oltre il vasto oceano. Memoria parziale di Bambina,
Avagliano 2013, p. 288, € 14,00
LA PROTAGONISTA DI questa vicenda è figlia di due scienziati che spostavano la loro residenza in relazione al loro lavoro scientifico, e quindi, assieme alle sorelle, cresce
con strane regole e con la sensazione di essere ovunque straniera e nello stesso tempo abitatrice del mondo. Al centro cʼè, comunque, Palermo, luogo di partenza e di approdo, e intorno a questa città si svolge la misteriosa storia aristocratica della famiglia,
i Monroy, tra avventure e racconti mitici ascoltati nella cerchia familiare: la narrazione
storica si mescola qui alla memoria personale.
Casati Modigliani - Palazzo SogliaKhaled Hosseini - E lʼeco rispose - Sperling & Kupfer
Piemme
1noSveva
4
M. Manfredi - Il mio nome è nessuno.
Joël Dicker - La verità sul caso Harry
Il ritorno - Mondadori
Quebert - Bompiani
2Valerio
5
Giampaolo Pansa - Sangue, sesso, solBenedetta Parodi - È pronto! Salva la cena con
di. Una controstoria d'Italia dal 1946 a og- 6oltre 250 nuove ricette semplici e veloci - Riz3
gi - Rizzoli
zoli
wuz.it
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
della sensualità femminile. “Era una fanciulla ormai
sbocciata: aveva una voce bassa e calda, parlava come
se ad ogni parola attribuisse un peccato. ” Lʼanimo
umano è uno dei luoghi più imperscrutabili. “Per la prima
volta intuivo che gli uomini portano con sé dei segreti,
che dentro il cuore di ciascun uomo ci può essere
qualcosa che nemmeno il più caro amico conosce e
che colui tiene celato dietro la maschera della faccia.”
Quando per i maschi diventare grandi era il permesso di
indossare, finalmente, un paio di calzoni lunghi. “Un
giovedì sera mio padre convenne che ora che entravo
nei sedici anni, e tutti i miei amici erano coi ginocchi
coperti, anchʼio avrei dovuto vestire da uomo.” Eʼ
difficile mantenere la consegna dellʼonestà quando si vive
disperatamente nel bisogno. “Qualcuno è stanco del
banco dʼoperaio e come ultima fatica si costruisce un
grimaldello.” La bellezza struggente di certe maternità
premature. “Era una bella ragazza che sembrava
pagina 28
giocasse con i figli degli altri quando usciva con i suoi
marmocchi sulle strade del Quartiere, così giovane e
fresca.” Quei sorrisi che entrano nel cuore confermando
sensazioni e sentimenti. “Essa parlava, e la sua voce era
chiara e squillante, commentata dal sorriso.” Quella
povera conta di verifica prima di procedere agli acquisti. “Le
madri rovesciano sul tavolo il borsellino: raccolte nello
scialle, contano sulle dita prima di uscire a far la
spesa.” Quando la coscienza ci dà torto ecco che prende il
sopravvento lʼipocrisia. “La sua coscienza si è fatta tanto
assente che solo la finzione può soccorrerlo.” La
rassicurante sensazione del ritorno. “Ritrovavo la mia voce
vernacola: mi annunciavo con il grido scanzonato dei
garzoni. Eeooh! Con quel grido tornavo una creatura del
Quartiere. Salutavo ad alta voce le donne alle finestre:
avevo bisogno di sentirmi persuaso e sicuro.”
Lacerti tratti da: “Il Quartiere ” - 1945
Vasco Pratolini
posterrubriche
centonove
ARTE. Le opere dell’artista messinese al Maschio Angioino di Napoli
Caminiti e i Punti di Rottura
Smalto, colla, alluminio, pietra e leghe ferrose si mescolano per generare
una ribellione non cruenta. Che spinge lo spettatore a riflettere
MESSINA. Energia pura che va
oltre la materia, che plasma e
soggioga a suo piacimento.
Smalto, colla, alluminio, pietra e
leghe ferrose assumono forme che
catturano, da materiali inerti quali
sono nelle mani dei più, si
rivitalizzano nelle sue e, grazie al
gesto artistico ispirato, si spingono
al limite fino ad arrivare a "Punti di
Rottura". Eʼ la mostra di Alex
Caminiti, giovane artista messinese,
che fino a martedì 29 ottobre
espone le sue opere al Maschio
Angioino di Napoli.
Nei tanti “puntidirottura”, si realizza
la conciliazione di idea e forma,
spirito e materia, pensiero e
intuizione, che costituiscono la base
a partire dalla quale Alex Caminiti
racconta ciò che sente.
Lui che attraverso la sua arte
immagina il futuro e muove una
ribellione non cruente. Lottando per
non affogare nella conformità di una
ANNIVERSARI
Onofrio Gabrieli, il Seicento a Gesso
GESSO. “Onofrio Gabrieli (1619-1706), pittore di fantasia e di maniera. Un protagonista della pittura messinese del Seicento”. Eʼ il titolo della mostra antologica prevista per sabato
26 ottobre, a partire dalle ore 17, nella Chiesa di San Francesco di Paola di Gesso, in occasione del trentennale della prima mostra dedicata allʼartista nel 1983. A promuovere lʼiniziativa il museo di musica popolare dei Peloritani, diretto da Mario Sarica, e lʼassociazione culturale Kiklos. Nel corso dellʼincontro di studio, sul quale saranno impegnati come relatori gli storici dellʼarte Gioacchino Barbera ed Eugenio Campo, è prevista la presentazione del catalogo multimediale e del pannello didattico sullʼopera di Gabrieli. Ad allietare lʼincontro, cui ha dato lʼadesione il presidente dellʼArs Giovanni Ardizzone, il concerto di musiche del Seicento del Trio Ars Vetus, che vedrà impegnati al violino Antero e
Joseph Arena e Maria Assunta Munafò alla spientta, per le musiche di Giovanni Antonio
Pandolfi (1620-1680) tratte dalle sonate messinese a due violini e basso continuo.
LA SCHEDA
Alessandro Caminiti
nasce a Messina il 4
giugno del 1977.
Comincia ad usare i
pennelli a sei anni,
si diploma nel liceo
artistico Cittadino e
non si arresta più.
Ha esposto in ogni
parte del mondo:
dalla Gallery "The
other end" N.J.U.S.A., al Palazzo
d'Inverno
SanpietroburgoRussia, alla Tate
Gallery LondonInghilterra,
passando da Trade
Center SchanghaiHon Kong-Dubai.
Artista a tutto tondo
abbraccia la pittura
e la scultura. Il
segno è forte, le
sculture pulsanti e
vive.
Nato e cresciuto a
Messina, poco più
che trentenne, già
valorizzato dalle
aste di Christie's, è
considerato una
punta di diamante
dell'Arte
contemporanea
Siciliana.
società che vive di apparenze e non
di verità.
Alex, artista molto apprezzato
allʼestero, pittore, scultore e
creatore del Sicily Awards, è
sempre alla scoperta di nuovi
percorsi artistici e nuovi modelli.
Ricerca che lo porta ad essere uno
dei nomi più rappresentativi dellʼArte
siciliana nel Mondo.
«Nelle mie opere i punti di rottura dice Alex - non rappresentano le
mie idee ma i miei desideri che,
come gridi silenziosi si possono
intuire attraverso il colore e il tratto
che appare volutamente come
incompleto, non finito. Un invito
allʼosservatore a proseguire il
viaggio da me cominciato».
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
Merano, vino in amore
UN WINE LOVER che si rispetti non può mancare lʼappuntamento
più trend dellʼanno con il Merano Wine Festival dallʼ 8 allʼ11
novembre prossimo. Si apre con bio&dinamica, una intera
giornata dedicata al vino biologico, natura e biodinamico con il
meglio della produzione italiana in degustazione. Da sabato 9 sino
a lunedì le sale della splendida Kurhaus invece si affolleranno dei
circa 500 produttori italiani e straniere che metteranno in
degustazione i loro vini migliori. Una vetrina unica dove gli
appassionati che ogni anno convergono da tutta Italia nella
splendida cittadina termale sud tirolese avranno la possibilità di
assaggiare il meglio della produzione italiana e non solo. Il Merano
Wine Festival è un evento speciale, non è una semplice fiera, per
accedervi infatti una cantina deve essere invitata dagli
organizzatori che convocano soltanto quelle cantine che con i loro
vini hanno superano determinati punteggi nelle degustazioni di
selezione. Un lavoro intenso di 9 commissioni
d'assaggio, che dura tutto lʼanno, che selezionano i
migliori vini di oltre 300 aziende vitivinicole italiane e di
oltre 120 aziende vitivinicole dal resto del mondo. Ma
oltre al meglio della produzione vitivinicola italiana
troverete anche tante aziende provenienti dalle regioni vitivinicole
più vocate del mondo. Una sala sarà invece occupata dai
produttori dellʼUnion des Grands Crus de Bordeaux. Infine oltre a
tutto questo, prenotando per tempo sarà possibile partecipare alle
degustazioni di tanti grandissimi produttori, questʼanno sono
previste delle verticali incredibili come quella del Gruner Veltliner di
Knoll che partirà dal 1970 per arrivare al 2009. Ma queste
degustazioni, dei veri e propri focus sui migliori vini del mondo
vedranno fra gli altri protagonisti anche il Messorio di Le
Macchiale, il Pinot Bianco di Terlano con bottiglie a partire dal
1950 sino al 2010 e poi tra gli altri i Gewurtraminer Grand Cru di
Weinbach o il Barolo dei Marchesi di Barolo.
www.meranowinefestival.com
pagina 29
25 OTTOBRE 2013
MUSICA
di Cesare Natoli
Al via il cartellone
della Filarmonica
PARTE LA FILARMONICA LAUDAMO
di Messina. Dopo lʼinaugurazione del
cartellone dellʼAccademia Filarmonica, il
sodalizio di via Peculio Frumentario
presenta al Palacultura, domenica 27, il
primo degli appuntamenti della
novantatreesima stagione. Protagonista
della serata sarà il Quartetto di Venezia.
A seguire, trenta appuntamenti tra il
Palacultura, la Galleria Provinciale dʼArte
Contemporanea e la Sala Laudamo. La
direzione artistica – passata da Alba Crea
a Luciano Troja ed Enrico Vita – ha
previsto 4 percorsi musicali: “Antiqua”,
“Classica”, “Jazz e Nuovi Linguaggi” e
“Accordiaccorde”. Qualche nome. La
sezione “Antiqua” prevede “laVerdi
barocca” diretta da Ruben Jais,
LʼEstravagante con “Lʼarte del Violino” e
“Les Elements” diretta da Piero Cartosio.
La “Classica” vedrà protagonisti, tra gli altri,
il pianista Ramin Bahrami, Francesco
Tornabene, Mario Calì, Ivano Tornello,
Srebrenka Poljack, Exclusive Saxophone
and Piano Quintet, Domenico Nordio,
Stefano Baglini. “Jazz e Nuovi
Linguaggi” ospiterà tra i tanti Marco
Fumo e Luca Aquino. “Accordiacorde”
prevede la descrizione del concerto da
parte degli artisti e la loro interazione col
pubblico. Ospiti, tra gli altri, le arpiste
messinesi Sabrina e Simona Palazzolo,
Stefano Maltese AKA Trio. Info
http://www.filarmonicalaudamo.it
NUOVEVISIONI
di Marco Olivieri
Cattivissimo Me2
Il modello americano
POTREMMO DEFINIRLO il “modello
americano”. Di che si tratta? La
formula è semplice ma efficace: un
film dʼanimazione gradevole e
scoppiettante, pieno di ritmo e con una
morale semplice da cogliere per fare
contenti tutti, senza eccedere in
innovazione e originalità. Come
sottofondo, il costante frastuono di
pop-corn sgranocchiati dai bambini
con tanto di genitori, spesso non meno
ciarlieri, al seguito. Non fa eccezione,
a questa formula ormai da basso
impero, “Cattivissimo Me 2” di Pierre
Coffin e Chris Renaud. Il film non ha
lʼintelligenza corrosiva di “Shrek” e,
rispetto al primo episodio, perde molto
della sua forza. Le avventure dellʼex
cattivo Gru (con voce di Max Giusti),
padre adottivo affettuosissimo e tanto
solo sentimentalmente, fino allʼarrivo
della spia Lucy Wilde (Arisa), si
sviluppa in maniera serrata ma
convenzionale e il nemico El Macho
(voce di Neri Marcorè) è da minimo
sindacale. La miscela narrativa è
accattivante ma priva di sostanza.
“Gravity” nelle Multisale Apollo,
Iris e Uci Cinemas di Messina
25 OTTOBRE 2013
posterlettere&...
QUI SCUOLA di Andrea Smith
Pubblico impiego: no
ai congedi parentali ad ore
Eʼ COME IL CANE che cerca di
mordersi la coda, con i suoi movimenti
circolari che non portano a nulla e
suscitano ilarità. Così i neo genitori del
pubblico impiego restano fuori dal
beneficio dei congedi parentali ad ore.
La legge 228 del 2012, seppur in ritardo, ha
recepito la direttiva europea 18/2010, modificando
il “Testo unico delle disposizioni legislative in
materia di tutela e sostegno della maternità e della
paternità” (D. L.vo 151 del 26 marzo 2001), con
lʼintroduzione della possibilità di fruire dei congedi
parentali anche su base oraria. Ma la legge
prevede che sia la contrattazione collettiva di
settore a stabilire le modalità applicative del
congedo su base oraria, nonché i criteri di calcolo
della base oraria e lʼequiparazione di un
determinato monte ore alla singola giornata
lavorativa. Questo ha rappresentato un bel
problema per il settore pubblico perché la
contrattazione collettiva nazionale era bloccata. I
Sindacati confederali, allora, per cercare una via
dʼuscita, hanno avanzato istanza di interpello al
ministero del Lavoro in merito alla possibilità di
interpretare il richiamo alla contrattazione collettiva
nella forma più estensiva, ovvero “riferibile anche
alla contrattazione di secondo livello". La risposta è
stata positiva, perché, stante lʼassenza di un
esplicito riferimento al livello nazionale della
contrattazione, non vi erano motivi ostativi ad una
interpretazione favorevole a ritenere che la materia
potesse anche essere disciplinata dai contratti
collettivi di secondo livello. Lʼottimismo generato
dalla nota del 22 luglio del ministero del Lavoro non
è durata molto in quanto il dipartimento della
Funzione pubblica, in risposta ad una richiesta di
chiarimenti circa la possibilità di usufruire di questo
istituto normativo, ha espresso lʼavviso – del tutto
opposto a quello del ministero del Lavoro – che la
fruizione del congedo parentale su base oraria nel
settore del pubblico impiego è subordinata al
recepimento della norma, con le modalità di
applicazione e fruizione, dal contratto collettivo di
comparto o dalla contrattazione quadro. Quindi, per
potere beneficiare dellʼimportante novità, i neo
genitori del pubblico impiego dovranno aspettare.
Quanto non si sa, anche perché la recente legge di
stabilità licenziata dal Consiglio dei Ministri prevede
il blocco del turn over e dei contratti nella pubblica
amministrazione anche per il 2014. Si spera,
pertanto, in qualche emendamento allʼex finanziaria
in Parlamento o in unʼazione del Governo.
ECOLOGIA&AMBIENTE
centonove
MESSINADRASTICA di Fabio Amato
HERITAGE di Sergio Bertolami
Regalo di compleanno
Come produrre plusvalore
identitario
MESSINA. Oggi è il mio compleanno, volevo farmi un regalo, e sono andato a
comprarmi un bel computer, perchè mi hanno detto che la nostra città è su
internet. Cosa significa? Che tu digiti, Messina, ed entri nel sito della nostra
città. La nostra Messina è "vicino in rete" a tutte le altre città del mondo. Quindi
tu vedi Piazza don Fano e la Piazza Rossa, Piazza Cairoli e Piazza
Tiennamen, il Teatro Vittorio Emanuele e L'Opera di Parigi o il Metropolitan di
New York. Godevo come un pazzo, finalmente Messina era considerata Città
del Mondo. Ma come, viviamo in una Città sporca, abbandonata, piena di
gente maleducata e siamo su Internet? Una Città dove le piste ciclabili, sono
piene solo d'estate, perchè i ragazzi che vanno in discoteca, posteggiano i
motorini! Una Città stracolma di macchine e telefonini, infatti qui da noi tutti
guidano e telefonano e non fanno un cazzo per tutto il resto della giornata. Ero
incredulo, solo che mentre mi collegavo ad internet, sentivo un vago odore di
merda. Vuoi vedere che le tre Www.Messina.it , non servono nè per esultare
nè per collegarti ma rappresentano veramente il cesso!!?! Comunque,
incurante, continuai a "navigare " ed era divertente, perchè potevo fare tutto a
Messina. Vedere mostre, concerti, passeggiare su spiagge incontaminate,
sedermi in bar bellissimi con panorami mozzafiato, l'unico problema pero' era
quello che io ero realmente a Messina, cioè a casa mia, ma questi luoghi
erano in America, In Olanda, Francia, Gran Bretagna, era tutto virtuale. E
bravi. I nostri amministratori, spendendo poco più di 5000 euro avevano creato
un sito bellissimo, appunto ...wwwspatola,it, e tu potevi navigare liberamente.
Il sito era tutto blu-marino, circondato da tutti i pesci che vivono nello Stretto,
addirittura si sentiva l'odore del mare e tu navigando entravi in trance, perché
dal sito fuoriusciva una sostanza indefinibile, che ti faceva perdere
conoscenza, e quindi non ti rendevi conto che tutto ciò era irreale, virtuale. Ed
è cosi che noi dobbiamo vivere in questa città, sotto effetto di acidi o
allucinogeni, che non ci facciano capire e vedere la vera realtà in cui viviamo
giornalmente. Mi raccomando, cercate di non uscire mai da questo stato di
apatia, altrimenti soffrirete atrocemente. Quindi compratevi un computer, un
tablet, e restate collegati 24hs/24hs e godrete come pazzi. Tanti Auguri a tutti!
IL MIGLIORE PUNTO dʼincontro per iniziare a consolidare il senso di appartenenza è la città stessa, sensibilizzando, coinvolgendo,
aggregando appassionati di tutte le età nei
luoghi urbani. Quelli mai abbastanza conosciuti e quelli affatto sconosciuti. Un mio
amico mi ha informato del simpatico progetto “Eine kleine Heimatkunde” per far
apprendere “Un poʼ di storia” urbana ai
bambini di Buxtehude, grazioso centro tedesco della Bassa Sassonia. Ma a ben
guardare lʼiniziativa si ripete a Lubecca come ad Ambugo. È un raduno a squadre,
allo scopo di osservare con occhi attenti la
città. I bambini si muovono senza adulti. In
gruppi autonomi. Con istruzioni chiare.
Partendo dal cortile della scuola andate a
sinistra verso il ponte, i grandi palazzi lungo la via stretta sono: scuole, fabbriche,
ospedali? Continuate in direzione del
campanile. Come si chiama la chiesa? A
destra dietro il ponte vedete il palazzo in
pietra della Pretura. Cosa rappresenta lo
stemma? Naturalmente non mancano avvisi del tipo: Achtung! Straßenverkehr,
traffico stradale cautela! La vecchia casa
col portone blu ha un tetto fatto in… Di buona lena i giovani esploratori raggiungono
il luogo del pic-nic nei pressi dellʼantico monastero, dove troveranno anche i servizi
igienici. Questo è un piccolo esempio di
gioco istruttivo per sviluppare abilità sociali
e senso civico. Si rivolge ai giovanissimi,
ma è proponibile anche ad un pubblico articolato. Per gusto, interessi, formazione.
Per genere o per generazioni. Interessa
persino un pubblico occasionale come
quello che si raccoglie ovunque intorno ai
tanti artisti di strada: alla jazz band parigina davanti ai magazzini Printemps o al
quartetto da camera improntato sotto i portici di Place des Vosges. Sono atti squisitamente culturali, creativi, imaginifici. Producono plusvalore identitario. Potrebbe
sembrare una strada strettamente personale, ma contiene costrutti, significati,
azioni di imitazione, che rimandano alla
collocazione sociale degli individui (Pierre
Bourdieu).
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diAnna Giordano
A scuola a piedi? Una risorsa
PENSO ALLʼINIZIATIVA dellʼassessore Cacciola a
Messina, di far andare in autobus gli studenti per ridurre il
drammatico traffico mattutino di una città che ha visto uno
sviluppo edilizio semplicemente illogico oltre che folle.
Capitare allʼuscita dei ragazzi dalle scuole, è evento che
mette a dura prova la calma, per chi ancora ne dispone.
Genitori in terza e quarta fila, non sia mai che i rispettivi
figli facciano troppi metri a piedi. Avevo 6 anni e mia
madre volle che andassi a scuola con il vicino del 1 piano,
Milano anni 70. Lui andava con la tata e io mi sarei dovuta
accodare a loro. Per qualche giorno lo feci, poi mi nascosi
e iniziai ad andare da sola. Oltre un km, a piedi, a sei anni.
Ricordo ogni marciapiede di quel tragitto, la focaccia
salata, il giornalaio, il benzinaio, il gatto nero che portai a
casa, tutto, anche gli alberi, ippocastani stupendi. Può
darsi che per vari motivi si siano scelte
scuole lontane da casa, ma è anche vero
che un bel tratto i ragazzi potrebbero
farlo a piedi, anche solo per scoprire la
città, per socializzare, per imparare la
vita, per diventare più sicuri di sé. Magari
noterebbero quel poco verde che cʼè, o i
gabbiani che volteggiano insieme agli aironi nelle strade
cittadine, cose che nessuno nota, sarebbe troppo bello
che unʼintera città si dedicasse ad osservare il resto del
mondo che non sia lʼio. Non avrebbero bisogno di andare
in palestra, ammesso che ci vadano, e affronterebbero
lʼesistenza senza il controllo spesso ossessivo di molti
genitori. Lo noto quando passeggio con il cane, bambini
urlanti, mamme che se li tirano dallʼaltra parte. Non
parliamo di sporcarsi. Mia madre mi diceva sempre che
poi tanto i vestiti si lavano e mi rotolavo felice nella terra, i
miei compagni di giochi erano invece semi immobili per
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paura di sporcarsi, venendo meno quel contatto con la
natura, anche quella poca che cʼera, ma che agli occhi dei
piccoli sembravano foreste. Sono tornata al parco
Sempione, che ai tempi mi sembrava enorme,
gigantesco, ora piccolo e mal messo, e ho capito come
ciò che vediamo da piccoli è immensamente diverso
quando si diventa grandi. Una città paralizzata anche
perché ogni singolo figlio va accompagnato fino allʼuscio
della scuola. Lasciateli camminare, affrontare il mondo
soli o in compagnia degli altri studenti, insegnategli a stare
attenti, ma lasciate che facciano i percorsi a piedi o
prendano lʼautobus che il coraggioso Cacciola sta
sperimentando per alleviare il traffico. Sono ricordi belli
quelli dellʼautonomia da piccoli, e fortificano e rendono più
sicuri. A chi ha la disgrazia di dover usare la macchina per
altro, rende il traffico meno snervante. Anche questa è
ecologia, se non vogliamo intossicare tutti, bambini
compresi.
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centonove
25 OTTOBRE 2013
L’INTERVENTO di Giovanni Frazzica
ELIODORO
Una Roma felliniana celebra Ottaviano Augusto
Premiata burocrazia gelese
LA ROMA DI IGNAZIO Marino ha
cambiato pelle, è diventata,
almeno in superficie, in quella
parte che vedono i turisti, una città
felliniana, con le vie del centro
pedonalizzate, popolate di
saltimbanchi, mimi, artisti di
strada, borseggiatori, mendicanti
e turisti russi e cinesi che hanno
sostituito gli americanicani che
dominavano lʼantica movida
capitolina. Ma, per fortuna, cʼè
anche una immagine diversa
dallʼeffimero e dal contingente che
la Città Eterna riesce ancora ad
offrire. La mostra alle Scuderie del
Quirinale: «Augusto», dedicata al
primo imperatore di Roma, nato il
23 settembre del 63 a.C. e morto
a Nola il 19 agosto del 14 d.C.,
questa mostra cade proprio nel
bimillenario della morte. Ottaviano
Augusto fu un militare e un
politico formidabile, gettò le basi
dellʼOccidente, riuscì a porre fine
alla guerra civile, inanellando un
successo dietro lʼaltro. Come
politico fu ancora più abile,
imponendo a tutto lʼimpero uno
«stile di vita» moderno, basato
sulla pace e sul commercio,
favorendo il formarsi di una nuova
cultura e di un linguaggio artistico
forte, ancora oggi alla base della
civiltà occidentale. E riuscì dove
persino Cesare aveva fallito,
finendo i suoi giorni sanguinante,
ai piedi della statua di Pompeo
trafitto anche dalla di Bruto. Eh
già, si corre il rischio di essere
considerati nostalgici, ma come
erano shakespearianamente belle
le congiure di una volta! Ancora
oggi si parla di Bruto e Cassio ed
è stato ritrovato il testo integrale
del lucido discorso che Catilina
fece ai suoi uomini prima
dellʼultima battaglia. Ma otto anni
dopo, quel Marco Tullio Cicerone
che con le sue “catilinarie” lo
aveva demolito di fronte alla
pubblica opinione, lo rivalutò
come politico e come
combattente. Altri tempi, ma
anche altri uomini. Chissà perché
Bruto mi fa venire in mente
Angelino Alfano e, nel salto
bimillenario, la tragedia diventa
farsa. Se infatti Bruto a poche ore
dalla consumazione della
esecuzione avesse tirato fuori una
dichiarazione con cui si dichiarava
“diversamente cesariano” poi non
avrebbe potuto dire:”Romani, se
c'è qualcuno in questa
assemblea, qualcuno dei cari
amici di Cesare, a lui io dico che
Ignazio Marino
l'amore di Bruto per Cesare non
era minore del suo. Se, poi,
quell'amico chiedesse perchè
Bruto insorse contro Cesare,
questa è la mia risposta. Non è
che amo Cesare di meno, ma è
che amo Roma di più. Sarebbe
meglio che Cesare vivesse, e noi
tutti morissimo schiavi, piuttosto
che Cesare fosse ucciso, perchè
noi tutti vivessimo come uomini
liberi? Poichè Cesare mi ha
amato, io piango per lui; poichè
era fortunato, ho gioito per
questo; poichè era valoroso, lo
onoro; ma, poichè era ambizioso,
lo uccisi”. In realtà, a parte le
modalità cruente legate al fatto di
sangue, i presupposti della
congiura politica sono in campo
da diverso tempo. Ci sono anche
motivazioni nobili, muoversi in
direzione del Ppe, salvare il
Governo e quindi lʼeconomia,
rispettare i patti che stavano alla
base del secondo incarico
presidenziale di Napolitano.
Tuttavia, improvvisamente,
sembra che si stia assistendo ad
un film girato al
rallentatore ed
Alfano e Formigoni,
sono insultati come
traditori, ma il
tradimento non
lʼhanno ancora
consumato. Però
non è saggio
mantenere aperte a
lungo certe partite,
ricordate come
Antonio confutò
Bruto?: “Bruto dice
che Cesare era
ambizioso, e Bruto
è un uomo d'onore.
Voi tutti avete visto
che per tre volte gli
ho offerto la corona
reale, che lui per tre
volte ha rifiutato:
era questa
ambizione?
Tuttavia Bruto dice che era un
uomo ambizioso; e Bruto,
sicuramente, è un uomo d'onore.
Una volta voi tutti lo avete amato,
non senza motivo, cosa vi
trattiene dal lamentare la sua
morte? Oh giudizio, tu sei fuggito
verso le bestie più selvagge. E gli
uomini hanno perso la loro
ragione! il mio cuore è nella bara
con Cesare”. Basta un novello
Antonio che dagli incubatori viene
portato sui teleschermi e Angelino
corre il rischio di essere
renzizzato.
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
Sperimentare senza animali
LA LOTTA DELLA LEGA Antivivisezione e dell'intero
mondo animalista contro l'utilizzo degli animali nei
laboratori va avanti da anni. Campagne di
sensibilizzazione e proteste volte a fare abbandonare il
ricorso ad esseri viventi nella sperimentazione sono
riuscite, ad allargare le basi del consenso ed il livello di
coscienza rispetto alla questione, che ha visto un
crescente interesse dell'opinione pubblica ed una
maggiore attenzione della popolazione. Così si spiega
l'assegnazione del prestigioso “Premio DNA” a chi
sperimenta senza animali nel corso del XXV Congresso
Internazionale dei Biologi a Firenze. A ritirarlo le
biologhe Michela Kuan, responsabile della LAV e
Susanna Penco, ricercatrice del Dipartimento di
Medicina Sperimentale dell'università di Genova: si
tratta di un contributo di 5000 euro,
destinato quest'anno appunto
ad un progetto di ricerca totalmente etico
nei confronti degli animali e dell'uomo. Il
progetto in questione prevede l'uso di
staminali umane provenienti, attraverso
liposuzione, da donatori volontari. Il modello “animale” è
fuorviante, crudele, ormai obsoleto in una società in cui i
diritti degli animali, esseri senzienti, sono ormai
riconosciuti e tutelati, se soprattutto si considera che la
scienza oggi può avvalersi di non poche modalità
alternative. La ricerca moderna può e deve essere il
fulcro di un più ampio cambiamento culturale e
scientifico. L'uomo del nuovo millennio non dovrebbe
permettersi alcun tipo di sopraffazione. L'uomo del
nuovo millennio, che vive d'innovazione, una sola cosa
non può permettersi di lasciarsi alle spalle e
dimenticare: il significato della parola “pietà”.
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CATANIA. Enzo Bianco
per i vertici amministrativi
del Comune di Catania
sceglie la "premiata
burocrazia gelese".
L'insediamento
di Antonella Liotta
ormai è imminente:
assumerà l'incarico
di segretario generale
il 1° novembre, lasciando
lo stesso incarico alla
Provincia di Caltanissetta
e quello di commissario
straordinario alla Provincia
di Catania.
Da palazzo Minoriti
la dottoressa Liotta porterà
con se Ettore De Salvo,
attualmente capo di
gabinetto e ragioniere
generale, incarico che andrà
a ricoprire al Comune.
De Salvo e Liotta hanno
lavorato insieme al Comune
di Gela, gestione Rosario
Crocetta. La meglio
burocrazia.
150 PAROLE DA PALERMO
Elisir di lunga vita
MOLTI PALERMITANI conoscono Sarina Ingrassia, unʼinsegnante che a Monreale ha speso la sua vita per aiutare i
ragazzi in difficoltà, fornendo loro accoglienza, aiuto materiale e soprattutto possibilità di studiare. Lo scorso settembre Sarina ha festeggiato 90 anni. Ieri una mia zia, lucida e attiva, di anni ne ha compiuto 94. Zia Lillia è impegnata in prima linea nella parrocchia di santʼAntonino, vicino
alla Stazione Centrale. È fan sfegatata di papa Francesco.
La sua, come quella di Sarina, è una fede impegnata, per
nulla retriva e bigotta. La zia ama le cose belle: si commuove
per un tramonto o per una bella canzone, ama la natura e i
viaggi, mangia con gusto. Chissà se lʼelisir di lunga vita non
passi anche per la cruna di uno stile di vita sobrio e sereno, illuminato da un ideale positivo. Uno stile di vita che
faccia danzare in armonia corpo, mente e anima.
Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
Messina quota zero
IL TERREMOTO DEL 28 DICEMBRE 1908 sconvolse l'impianto
urbanistico di Messina, provocando migliaia di vittime e
modificando in modo traumatico gli scenari umani e materiali
dell'area dello Stretto. Gli studi di alcuni ricercatori hanno chiarito,
in particolare negli ultimi anni, come le risorse che lo Stato
destinò per la ricostruzione abbiano attirato gli appetiti di un ceto
affaristico interessato prevalentemente a operazioni immobiliari
di tipo speculativo. La tradizionale vocazione marinara e
mercantile della borghesia cittadina ne uscì quindi fortemente
ridimensionata. Le conseguenze della catastrofe sismica
lasciarono comunque ferite talmente profonde nella memoria
locale, che devono essere ancora in gran parte approfondite ed
esplorate. Un libro complesso ed interessante del sociologo
Pietro Saitta, presentato recentemente alla libreria Feltrinelli,
“Messina quota zero. La ricostruzione infinita”, aiuta a
comprendere, almeno in parte, alcuni aspetti della Messina post
terremoto. Messina, secondo l'autore, non sarebbe un centro
periferico del mondo, ma anticiperebbe le tendenze tipiche del
capitalismo moderno che produce, non a caso, precariato e,
quindi, marginalità ed esclusione sociale. Un punto cruciale,
emerso anche dal dibattito, riguarda il nuovo piano regolatore,
redatto nel 1911 dall'ingegnere Luigi Borzì, che viene chiamato
direttamente in causa a proposito della mancanza di anima di cui
questa città soffre, come sappiamo, drammaticamente. La
fragilità di un' attività economica stabile è certamente legata
all'identità di tipo affaristico della nuova borghesia che si
preoccupò soprattutto di depredare la città anziché sviluppare la
realtà socio-economica e culturale, ma attribuire al piano Borzì
l'origine del malessere messinese, sembra francamente un pò
semplificatorio.
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