Due ciclisti tredicenni multati e portati in comando
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Due ciclisti tredicenni multati e portati in comando
Due ciclisti tredicenni multati e portati in comando: denunciati i vigili urbani La madre di uno dei ragazzini, portavoce dei grillini: «Hanno mostrato subito i documenti, perché non chiamare i genitori?» di Guido Fraccon ROVIGO - Hanno fermato due tredicenni l'11 settembre scorso mentre pedalavano su un tratto di strada vietato al transito in pieno centro storico di Adria (Rovigo) e li hanno portati al comando per l'identificazione. Per questo episodio è stato aperto un fascicolo al tribunale di Rovigo nei confronti di due agenti della polizia locale della città bassopolesana, un uomo ed una donna, che ora dovranno difendersi (il loro legale sarà pagato dal Comune). Tutto parte da un esposto inoltrato ai carabinieri dalle famiglie dei due giovanissimi. Hanno denunciato il fatto che i vigili avrebbero trattenuto i tredicenni nella sede del comando senza informare prima i genitori. La madre di uno dei ragazzini è la portavoce locale del Movimento 5 Stelle: Michela Grotto. Per questo la vicenda avrebbe assunto anche risvolti politici. Secondo le famiglie, l'atteggiamento della polizia locale nella circostanza sarebbe stato sproporzionato rispetto all'infrazione, sanzionata poi con una multa di 80 euro ciascuno. L'ipotesi della reazione sproporzionata era stata respinta già a settembre dal comandante della polizia locale, Lucio Moretti, che aveva sottolineato: «Si è trattato di normali accertamenti amministrativi che richiedono mediamente dai 5 ai 7 minuti». I genitori invece non hanno voluto sentire ragioni e hanno proseguito la loro azione nei confronti dei due agenti. Sarà compito ora del giudice decidere se esistono responsabilità penali da parte dei due agenti o archiviare il caso. Secondo quanto affermato da Michela Grotto, una vigilessa avrebbe fermato i ragazzini facendo notare loro l'infrazione. «Ha chiesto generalità - spiega l'esponente del Movimento 5 Stelle - che i ragazzini hanno fornito senza reticenze e in modo educato. Evidentemente non sono bastate, perché l'agente ha imposto ai due minori di seguirla fino al Comando. Arrivati là un altro agente ha chiesto loro le generalità. Poi li hanno tenuti in stato di fermo controllando minuziosamente le biciclette. Solo dopo il rilascio i ragazzi hanno potuto fare ritorno a casa ed informare i genitori dell'accaduto». Un episodio simile si era verificato anni addietro ed aveva coinvolto il figlio dell'ex presidente della locale squadra di calcio ed alcuni suoi amici. «Perchè sono intervenuti così pesantemente con due minori che, non solo non si sono ribellati, ma che hanno risposto con docilità ed educazione? Perchè non hanno immediatamente contattato le famiglie? È consuetudine per la Polizia locale agire con metodi così sproporzionati rispetto all'infrazione? I due minori mai avevano avuto precedenti richiami». La giunta comunale di Adria, nei giorni scorsi, ha deciso di dare incarico all'avvocato Franco Portesan di Adria per assistere i due dipendenti. Il comune si è assunto anche il relativo impegno di spesa pari a 1500 euro con la possibilità di chiedere ai due dipendenti tutti gli oneri sostenuti nell'eventualità in cui il procedimento penale si dovesse concludere con una sentenza di condanna per dolo o colpa grave.