Sfoglia Opuscolo - Vending Magazine

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Sfoglia Opuscolo - Vending Magazine
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1960-2010 • 50 anni • storia di un successo
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BOOJ°TUPSJBEJVOTVDDFTTP
nei ricordi di Frieder Steigler,
partner e consulente marketing rheavendors
Protagonista indiscussa nella storia della
distribuzione automatica, rheavendors oggi
Intus haec ago,
in aula ingenti memoriae meae.
S. Agustini Confessionum Lib. X, cap. VIII
Tutto questo faccio e vivo,
nel vasto palazzo della mia memoria.
come ieri è un’azienda di riferimento nel
settore. Il suo marchio è sinonimo di affidabilità,
design di alta classe e soluzioni tecniche di
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avanguardia. Con clienti in più di 90 paesi, è
Chi sta dietro a questo nome così importante?
ambasciatrice della cultura italiana del caffè.
Come e quando è iniziato il tutto? Quali sono
Ha venduto oltre 500.000 xs in tutto il mondo,
stati gli sviluppi dell’azienda durante i suoi 50
imponendo nuovi standard per i distributori
anni di vita?
table-top e rimescolando in maniera profonda e
rheavendors viene fondata da Aldo Majer nel
feconda vari segmenti di mercato.
febbraio 1960. Aldo Majer sceglie un nome
rheavendors ha fatto sua prima di chiunque
insolito, il nome scientifico (Rhea americana)
altro l’idea di progettare distributori che non
di un piccolo struzzo sud-americano, lo ñandú:
fossero anonimi e meramente utilitari: per
«perché non vola — ma corre, e come!».
rheavendors, design, tecnologia e attenzione
Mossa giusta al momento giusto, il primo
per i dettagli devono coesistere in perfetta
piccolo passo di Aldo Majer ha finito per
simbiosi.
rappresentare un passo da gigante per tutto il
Tutti i distributori rheavendors, dalle table-
vending, modificandone col tempo prospettive e
top alle free standing, rappresentano nel
centralità. Appassionato da sempre della natura,
loro microcosmo i valori più vivi e autentici
Aldo Majer capisce subito che gli affari sono un
dell’Italian Style; il loro design e semplicità
po’ come il bird-watching: bisogna osservare
di utilizzo affascinano un pubblico che va
a lungo, valutare esattamente la situazione
da Buenos Aires a Mosca, da Manila a
e compiere il passo decisivo al momento
Johannesburg. Sono coffee shop veri e propri,
opportuno. Entrambe le attività richiedono
non sono solo distributori automatici.
destrezza, tenacia e ingegno.
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“Chi può lavorare 24 ore
al giorno 365 giorni l’anno senza
mai una pausa, mai un’assenza,
mai uno sciopero?
Solo un distributore automatico,
naturalmente.”
Aldo Majer, Presidente
rheavendors group
Grazie a queste qualità, alla sua inesauribile
passione e al suo spirito combattivo, Aldo Majer
è considerato uno dei grandi nomi del vending:
anche la concorrenza lo stima e rispetta, e
non di rado negli anni lo ha ammirato. Oggi,
all’età di quasi 90 anni è ancora alla guida di
rheavendors. È la forza motrice di un’azienda
che da 50 anni continua a rappresentare
qualità, design e affidabilità.
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“Da giovane potevo passare giorni
interi sulle Dolomiti a fare la posta
a un camoscio. Quando tornavo a
casa, mio padre Carlo voleva sapere soltanto una cosa: quanti colpi
avevo sparato a vuoto.”
Aldo Majer,
Presidente rheavendors group
All’inizio di rheavendors c’è la gomma da
masticare...
Non a caso in quasi tutti i film di Stanley
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Il design italiano, paradigmatico ormai in
Kubrick (il regista di 2001 Odissea nello spazio)
moltissimi settori, dalla moda all’arredamento,
appaiono distributori automatici: Kubrick era
dalle auto agli yacht, è diventato fondamentale
affascinato dall’automazione in generale,
anche all’interno del vending proprio grazie al
affascinato dall’interazione uomo-macchina, da
“dottor Majer”, sempre attento a che design
gesti apparentemente semplici come introdurre
e tecnologia si uniscano in modo inscindibile.
una moneta, tirare una leva o premere un
Sotto la sua guida, i diversi team di designer
pulsante e aprire uno sportello e prelevare il
che hanno lavorato per rheavendors in questi
prodotto.
anni sono sempre riusciti a catturare lo
Nell’Italia e nell’Europa del dopoguerra la
spirito del tempo e trasformarlo nel trend del
vendita tramite distributori automatici per il
momento.
grande pubblico era un’idea futuristica, quasi
Questi i fattori determinanti per la leadership
fantascientifica. A quei tempi, chi prevedeva
di rheavendors a livello internazionale,
per il futuro l’uso di massa dei distributori
specie per quanto riguarda la gamma delle
automatici era considerato un sognatore.
table-top. Inoltre, collaborazioni e sinergie
Invece Aldo Majer nel 1955 viaggia in lungo e
importantissime con produttori e gestori
in largo negli U.S.A. e capisce immediatamente
trans-nazionali e locali hanno ulteriormente
il potenziale che si nasconde dietro a un
specificato e rafforzato la posizione di
distributore automatico. Riconosce la tendenza
rheavendors all’interno del mercato.
e scommette sulla forte ascesa del vending.
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Inventa il primo distributore di palline di
chewing-gum, dapprima con il marchio DAG poi
con quello rheavendors: è il primo best-seller
del vending italiano.
Le sue qualità umane e la sua perseveranza
costruiscono nel tempo, passo dopo passo,
50 anni di progresso: oggigiorno i distributori
Aldo Majer, fondatore e presidente rheavendors group, con
Bianca Corbari, insostituibile collaboratrice e in ultimo direttore
finanziario di rheavendors group.
automatici fanno parte della nostra quotidianità.
Il rapporto tra uomo e macchina è un fenomeno
noto, quasi un riflesso condizionato: consente di
risparmiare tempo e denaro, e aiuta a migliorare
la qualità della vita, semplificando operazioni
ricorrenti. Se tutto questo oggi è normale
bisogna dire grazie anche a rheavendors.
Perché anche questa è una delle forze di
rheavendors: sviluppare idee, modelli di
business e singoli progetti non soltanto
sulla base delle aspettative del pubblico, ma
addirittura prevenendole.
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Aldo Majer con Frieder Steigler, amministratore
della servomat steigler GmbH, che fa parte del gruppo
rheavendors dal 1985.
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dall’esperienza quotidiana di chiunque, ma è
stato anche analizzato in maniera profonda
nell’ambito delle scienze cognitive.
rheavendors riconosce come uno dei
grandi valori aggiunti del vending proprio
questo intenso potenziale di interscambio
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Aldo Majer ama pensare che i suoi prodotti
comunicativo. Per rheavendors, i distributori
aiutino la gente a interagire. Questo può
automatici non devono limitarsi ad essere di
sembrare strano: come è possibile che un
aspetto gradevole e funzionare bene: devono
distributore automatico metta in contatto la
riqualificare lo spazio circostante creando una
gente?
sensazione diffusa di benessere, dando l’idea –
Lo spazio di fronte ai distributori di bevande
di questi tempi più che mai fondamentale – che
calde in un’azienda è uno degli ambienti
qualcuno sta lavorando perché il nostro futuro,
privilegiati per scambiare tra colleghi opinioni
anche nei piccoli piaceri come un caffè o una
sulla propria vita personale, sul lavoro, sul
cioccolata calda, sia più bello e intenso del
mondo che ci circonda. Questo è dimostrato
presente.
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«Ma poi: chi può lavorare 24 ore al giorno
365 giorni l’anno senza mai una pausa, mai
un’assenza, mai uno sciopero?» si chiede Aldo
Majer. E la risposta è ovvia: «Solo un distributore
automatico, naturalmente». È importante che
le macchine sappiano interpretare non solo le
esigenze e i fabbisogni del pubblico, ma anche
la loro voglia di vivere e sognare.
Ancora oggi i suoi compagni di viaggio e di
lavoro, gli amici e perfino i concorrenti di Aldo
“Una grossa parte del mio successo
la devo a Bianca Corbari, che iniziò
come mia assistente e segretaria, per
diventare in seguito nostro direttore
finanziario. Figura insostituibile
nell'azienda, è riuscita a gestire il
lavoro in modo così esemplare da
permettermi di concentrare le mie
energie sulla ricerca, lo sviluppo e
la progettazione.”
Aldo Majer, Presidente rheavendors
group
Majer riconoscono la sua abilità di compiere
il piccolo passo giusto al momento giusto,
I figli lo affiancano, come del resto è la
ma anche di mettersi in gioco, di divertirsi e
regola in un’azienda a capitale familiare,
di sognare. E vedono ancora brillare nei suoi
e continuano a imparare da lui. Sono loro
occhi tutta la curiosità e la passione di sempre,
il futuro di rheavendors, e il DNA Majer è
le stesse che gli brillano negli occhi quando
un’ottima premessa. I legami già stretti nel
cammina in mezzo alla natura nella sua amata
mondo sono solidi, e tenuti vivi dal calore
campagna.
umano nei contatti. Aldo Majer è consapevole
che esistono però anche altri obiettivi che
devono ancora essere raggiunti e sa che
deve continuare a osservare a lungo, valutare
esattamente la situazione e compiere il passo
decisivo al momento opportuno, proprio come
ha fatto infallibilmente durante tutta
la sua vita.
Aldo Majer e Carlo Majer brindano al futuro
di rheavendors.
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Gli anni ’60
Gli anni ’70
Negli anni ’60 dalle radio usciva una canzonetta
Nel 1970 veniva esposto per la prima volta
molto amata che diceva: «Fatti mandare dalla
un distributore automatico di caffè espresso
mamma a prendere il latte». Anche i bambini
al M.O.M.A, il Museo di Arte Moderna di New
andavano volentieri a prendere il latte: come
York. Era un distributore rheavendors. La
premio, infatti, ricevevano 10 Lire da infilare nei
semplicità minimalista dell’esterno, firmato da
distributori rheavendors color rosso-Ferrari di
Bruno Morassutti, era in forte contrasto con
chewing-gum in palline. Quei distributori furono
l’avanzatissima tecnologia del suo interno,
il primo prodotto venduto da rheavendors.
con caffè in grani e macina integrata. Qualche
Perfetti dal punto di vista della meccanica,
anno dopo arrivò la E100, primo distributore
distribuivano palline coloratissime visibili
con mobile interamente in plastica – opera di
all’esterno grazie alla campana di vetro. I colori
Angelo Mangiarotti, oramai riconosciuto come
delle palline completavano la vivacità del design
uno degli architetti e designer più illustri della
di Angelo Mangiarotti.
scena mondiale. La E100 è una macchina
Ma già alla Fiera Campionaria di Milano del
rivoluzionaria, la prima a formulare il concetto
1962 rheavendors presentava una gamma
di table-top, la prima che lasci vedere i chicchi
completa di distributori di bevande fredde e
di caffè dall’esterno, la prima a presentare un
calde, snack e gadgets. Nell’Italia del Boom era
rivoluzionario gruppo caffé a centrifuga.
una prima assoluta.
“Dopo 67 anni di lavoro, 50
dei quali dedicati a rheavendors,
provo ancora piacere e soddisfazione
ad assistere e contribuire
allo sviluppo delle nostre abilità
tecniche.”
Aldo Majer, Presidente
rheavendors group
Gli anni ’80
Il distributore E80/H80 si chiama così perché
fece il suo debutto nel 1980. Era il primo
distributore free standing concepito – anche se
allora l’espressione non si usava ancora – con
criteri low cost.
E80 infatti aveva un prezzo imbattibile senza
rinunciare a un design di alto livello, essenziale
e particolarmente avanzato nei criteri di
informazione all’utente. La serie 80 offriva
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bevande di alta qualità e rispondeva pienamente
alle esigenze dei clienti: fu la serie che impose
Negli anni ’60 e ’70 la linearità del design dei
distributori automatici era in forte contrasto con la
tecnologia avanzatissima presente al loro interno.
definitivamente rheavendors sui mercati
dell’Europa settentrionale, e il primo distributore
dall’intenso gusto dolce-amaro.
italiano a far breccia anche nel mercato
Questa table-top fu venduta in tutta Europa,
tedesco, estremamente esigente e fino ad allora
confermando per rheavendors il ruolo di
rigorosamente chiuso ai produttori italiani.
fornitore di distributori automatici a livello
Il 1985 è l’anno di viva, la prima – e per lungo
europeo: era la prima azienda italiana a ottenere
tempo anche l’unica – table-top completamente
questo traguardo, quando il resto del settore si
automatica con una capacità di 200 bicchieri,
limitava all’Italia o all’Europa meridionale.
che offriva inoltre una nuova bevanda
È stato proprio nell’anno di viva, nel 1985,
brevettata, il MoccaCino: un cappuccino
che mi sono incontrato per la prima volta con
cremoso con l’aggiunta di cioccolata,
Aldo Majer, iniziando una collaborazione di
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successo e un rapporto basato sull’amicizia e
introduceva la sua elettronica rivoluzionaria nel
sulla fiducia. Dopo servomat steigler GmbH,
mercato delle table-top, e contemporaneamente
negli anni abbiamo creato insieme anche
formulava un nuovo standard di design nel
rheavendors servomat austria e rheavendors
vending. Creata da un designer automobilistico
servomat uk.
americano, PCM è ancora oggi ricordata
come un piccolo capolavoro di funzionalità ed
Gli anni ’90
eleganza.
Gli anni ’90 si aprono con la presentazione di
small timeline
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1960
moda, un nuovo distributore free standing, la
2000
cui elettronica avanzatissima permetteva un
L’intera gamma di distributori rheavendors ha
numero pressoché infinito di selezioni — come
cambiato la sua immagine con l’inizio del nuovo
testimoniato dallo spazio insolitamente ampio
millennio. Restano validi comunque i principi-
dato alla zona pulsanti. Questa innovazione
base della tradizione rheavendors: semplicità
sarebbe diventata uno standard nell’industria
di uso, estrema attenzione ai dettagli, facilità di
del vending solo molti anni più tardi.
installazione e manutenzione.
L’altra grande innovazione del distributore
Il nuovo design di xs ha permesso di ridurre
moda era la fascia modulare flessibile per una
costi di personalizzazione, e con la sua
rapida e più semplice installazione dei sistemi
semplicità e linearità, il basso prezzo e
di pagamento.
l’eccezionale gamma di bevande, ha contribuito
In quegli stessi anni apparve la PCM (Personal
a trasformare la percezione che la gente ha
Coffee Machine) con cui rheavendors
sempre avuto dei distributori automatici.
1965
1970
1975
1980
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1985
1990
E ora?
poiché solo così saranno in grado di convincere
rheavendors ha stabilito nuovi standard fin da
e soddisfare pienamente il consumatore.
quando i suoi distributori sono stati esposti
Oltre al centro di ricerca e sviluppo, rheavendors
al Museo d’Arte Moderna di New York. Nella
possiede 4 stabilimenti produttivi di distributori
maggiore collezione mondiale di design,
di bevande e snack, per una superficie totale
rheavendors figura insieme ai grandi nomi del
di 27.000 m2, con oltre 200 dipendenti;
design industriale ad alta innovazione, come
inoltre possiede 9 filiali estere con più di 130
Apple e Porsche.
dipendenti.
Il design ha un ruolo di primaria importanza
Il valore che Aldo Majer conferisce da sempre
per rheavendors, perché solo grazie alla
all’onestà, all’apertura mentale e ai rapporti
collaborazione con i designer più visionari e
basati sul rispetto e la fiducia sta alla base non
innovativi è possibile parlare a un pubblico
solo dei rapporti con dipendenti e fornitori, ma
mondiale.
anche con clienti e partner.
rheavendors non conosce confini nazionali, ed
Aldo Majer, che negli anni ’50 del XX secolo
è proprio questa visione inter- e trans-culturale
sembrava ai più un sognatore, oggi che si
che rende possibile la progettazione e lo
conclude il primo decennio del XXI può guardare
sviluppo di nuove idee vincenti, per rispondere
indietro alle tante pietre miliari che ha fissato
alle richieste attuali dei mercati.
per il vending a livello mondiale. È stato un
I distributori automatici devono parlare
grande ambasciatore della cultura italiana del
una lingua comune, comprensibile a livello
caffè, ma di più: forse è stato il singolo uomo
mondiale; devono essere semplici e affidabili,
che ha fatto per il vending più di chiunque altro.
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and beyond ...
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UIFOFYUHFOFSBUJPO
SIFBWFOEPST
GSBODF
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SIFBWFOEPST
QPMTLB
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SIFBWFOEPST
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