034 - CCIAA di Caserta

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034 - CCIAA di Caserta
DELIBERA N. 34
L’anno 2014, il giorno 21 del mese di febbraio, presso la sede della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura di Caserta, si è riunita, previo avviso di convocazione, la Giunta Camerale. Risultano presenti i sigg.:
DE SIMONE TOMMASO
POLLINI MAURIZIO
ASCIONE GUSTAVO
BARLETTA SALVATORE
BERNABEI CAMILLA
DELLA GATTA ANTONIO
D'ANNA MARIO
DI ROSA TOMMASO
GEREMIA FRANCESCO
MORELLI LUCIANO
PUOTI RAFFAELE
Presidente
Vice Presidente
Componente
Componente
Componente
Componente
Componente
Componente
Componente
Componente
Componente
risultano assenti giustificati i sigg.:
Sono , altresì, presenti i sigg.:
TESCIONE GIOVANNI
DI SARNO ANTONIO
Presidente Revisori dei Conti
Componente Revisori dei Conti
risultano assenti giustificati: FIORDILISO FABRIZIO
Assolve l'incarico di verbalizzante il dott. Gennaro Agnone, Segretario Generale dell'Ente, coadiuvato dal dott. Angelo
Cionti, dirigente.
Il Presidente, Tommaso De Simone, accertata la presenza del numero legale, dichiara valida l’adunanza ed apre la
seduta.
OMISSIS
Oggetto: Progetto per la sensibilizzazione alla legalità – Provvedimenti
Il Presidente riferisce che la CGIL di Caserta, con nota del 1° febbraio scorso, ha inoltrato a questa Camera una idea
progettuale finalizzata alla sensibilizzazione alla legalità e destinato agli allievi ed agli studenti delle scuole primarie e
di primo e secondo grado della provincia di Caserta.
L’idea prende spunto dalla circostanza che, da qualche tempo, la provincia di Caserta risulta relegata agli ultimi
posti nelle classifiche di vivibilità stilate da vari quotidiani economici che tengono conto di vari indicatori, il che sta ad
indicare – si legge nella nota - che, al di là di qualche distinguo di sindaci ed amministratori, la provincia di Caserta non
gode di buona salute.
La crisi attuale, senza precedenti per caratteristiche e dimensioni, aggrava il quadro già logoro dell'economia del
Mezzogiorno. Essa colpisce con violenza tutti i comparti produttivi e destruttura la società meridionale e, naturalmente,
particolarmente, la nostra provincia, determinando nuovi e più gravi guasti ed ampliando le aree di degrado sociale e di
povertà.
Un simile tessuto economico e sociale diventa un brodo di coltura ideale nel quale prosperano usura, lavoro nero,
racket delle estorsioni, traffici illegali di merce contraffatta e di rifiuti, corruzione, ecc.
Le estorsioni, assai diffuse sul nostro territorio, rappresentano un’ulteriore “tassa” da pagare insieme alla già non
lieve tassazione dello Stato. Esse, le estorsioni, impoveriscono la vera concorrenza basata sulla qualità dei prodotti e
dei servizi e ricadono anche sull’occupazione perché spesso gli imprenditori non hanno la possibilità di mantenere i
livelli occupazionali, né, tanto meno, di pensare a nuove assunzioni.
Mentre le banche sono sempre più restie a concedere fidi alle imprese in difficoltà, l’usura e lo strozzinaggio
hanno buon gioco e spesso portano alla disperazione operosi piccoli imprenditori (ma anche di medie dimensioni)
che non trovano altra soluzione ai loro problemi se non rivolgersi a strozzini, cadendo così in un vortice nel quale
inesorabilmente vengono risucchiati e molto spesso sono costretti a cedere la propria attività a chi li ha ridotti alla
miseria, cioè quasi sempre ad organizzazioni malavitose.
La provincia di Caserta, purtroppo, è tra le prime in Italia per il lavoro sommerso: questi lavoratori restano
“invisibili”, ignorati e privati dei diritti più essenziali, per cui la malavita organizzata trova terreno fertile per sfruttare,
vessare e, talvolta, costringere a delinquere.
Così avviene che spesso si stabilisce un intreccio perverso di interessi di organizzazioni criminali con alcune
comunità di immigrati a cui la stessa criminalità procura il “lavoro” e ne gestisce anche “la vita”. La estrema
ricattabilità di queste persone fa sì che esse siano prive di qualsiasi difesa e di qualsiasi forma di organizzazione.
Tutto questo, evidentemente, oltre al mancato rispetto per i diritti umani costituisce concorrenza sleale per gli
imprenditori onesti, tanti nella nostra provincia, ed una notevole sottrazione al fisco ed alle casse previdenziali. Lotta al
lavoro nero e all'evasione fiscale, oltre che alle altre irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro diventano, quindi, una
priorità, perché è facilmente intuibile quali risvolti negativi essi comportano. Stime prudenti parlano di circa 2000
lavoratori in nero in provincia di Caserta con conseguenze facilmente immaginabili sulle attività economiche e sociali.
Con le stesse caratteristiche, ma certamente più subdole, si presenta il mercato delle merci contraffatte: dai
prodotti alimentari ai medicinali, dalle “griffe” della moda ai profumi. Il fenomeno della contraffazione in Italia
costituisce un vero e proprio sistema commerciale ed industriale che si sviluppa attraverso tutta una serie di canali di
vendita e di distribuzione, nonché, a monte, di sofisticati centri di produzione e di ‘assemblaggio’. La nostra provincia è
molto “attiva” in questo settore e, nonostante il lodevole impegno delle forze dell’ordine che effettuano sequestri e
controlli, il fenomeno non accenna a calare. Si tratta, secondo le ultime risultanze derivanti dagli studi condotti da
Confcommercio e Confindustria e sulla base di indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, di una effettiva e concreta
economia parallela che fattura in Italia circa 7 miliardi di euro e che sottrae all’Erario 5 miliardi, facendo perdere ben
130.000 posti di lavoro. La nostra provincia ne sa qualcosa. Inoltre, non è da sottovalutare come alla riproduzione di
certi tipi di prodotti quali medicine, giocattoli, cibo e bevande, così come a quella di ricambi di automobili e di veicoli,
si associano gravi rischi per la sicurezza e la salute dei consumatori.
Purtroppo, più di un Italiano su due (52%) acquista prodotti contraffatti con una netta preferenza per i capi di
abbigliamento e gli accessori taroccati delle grandi firme della moda (29%); questo aspetto, non certo incoraggiante, ci
deve ancor più convincere di quanto sia di fondamentale importanza sensibilizzare i giovani su tale problematica. Sono
soprattutto loro che alimentano il mercato illegale della contraffazione della moda, di DVD e CD.
Lo smaltimento illegale di rifiuti industriali è il più pericoloso campo d’attività delle ecomafie e uno tra i business
illegali più redditizio.
I rifiuti pericolosi ed inquinanti anziché essere trattati e gestiti secondo le norme, che ne assicurerebbero lo
smaltimento in regime di sicurezza ambientale e sanitaria, vengono nascosti; così, avvelenano l’aria, contaminano le
falde acquifere, inquinano i fiumi e le coltivazioni agricole, minacciano la salute dei cittadini, contaminando con metalli
pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene i prodotti alimentari.
In questo immenso traffico, insieme alle mafie, agiscono i manager delle aziende, faccendieri, amministratori
locali e tecnici senza scrupoli che, insieme, costituiscono una vera e propria associazione criminale, una “Rifiuti Spa”,
che conta su pratiche collaudate di corruzione, frode ed evasione fiscale, attiva da Nord a Sud su tutto il territorio
nazionale. I reati in questo campo possono avvenire in ogni fase del ciclo: produzione, trasporto e smaltimento.
L’azienda può dichiarare il falso su quantità o tipologia di rifiuti da smaltire, la classica truffa del cosiddetto giro bolla
che falsifica la classificazione del rifiuto nei documenti d’accompagnamento, per dirottare il carico o farlo sparire,
oppure affidare l’operazione a imprese che lavorano sottocosto sapendo che utilizzeranno metodi illeciti.
Il danno avvertito nella nostra provincia è enorme. La psicosi dell’inquinamento e delle eventuali conseguenze
sulla salute, specie sui prodotti alimentari, sta comportando notevoli perdite per i nostri produttori e per i nostri prodotti
tipici, anche verso quei prodotti le cui analisi sono rassicuranti circa la genuinità e la bontà dei prodotti stessi.
Anche questo versante è tra quelli decisivi per l’economia ed il benessere dei cittadini della nostra provincia;
anche qui la sensibilizzazione dei giovani diventa di grande importanza, cioè proprio quello che si prefigge il progetto.
Ma certo non è possibile passare sotto silenzio le recenti notizie sul dilagare della corruzione; in Italia - denuncia
l’UE - le cosiddette “mazzette” equivalgono a ben 60 miliardi. Se si pensa che tutta la corruzione europea è di 120
miliardi, si può facilmente immaginare la dimensione del fenomeno nel nostro Paese. Sicuramente la nostra provincia
non è immune: i processi che vengono celebrati ogni giorno nelle sedi dell’amministrazione giudiziaria ce ne danno la
misura. Ai giovani, fin da quando frequentano la scuola, bisogna far capire che le raccomandazioni, le scorciatoie, le
furbizie alla lunga deteriorano tutto il Paese e lo fanno arretrare. Il “vantaggio” di singole persone ricade su tutti i
cittadini, sugli imprenditori onesti, sui lavoratori che pagano le tasse, su tutti quelli che vivono con onestà.
Infine, ma certamente non per importanza, non bisogna dimenticare l’ambiente ed i beni culturali. La nostra
provincia, tra degrado ambientale ed abbandono, o quasi, dei nostri tesori artistici (dalla Reggia all’Anfiteatro di
S.Maria C.V., dal Mitreo al Borgo di Casertavecchia, al Belvedere di S. Leucio, alla Reggia di Carditello ) solo per
citarne qualcuno, certamente non dimostra grande attenzione a questi temi. Essi possono e devono diventare, invece,
patrimonio dei giovani che devono amarli e custodirli perché la cultura e la salvaguardia dell’ambiente, insieme
all’intera sfera della conoscenza , sono determinanti per il consolidamento della democrazia, oltre che per la crescita
dell’occupazione.
Questa Camera, già da tempo, profonde il suo impegno nel divulgare, in provincia di Caserta, specie tra i giovani,
la necessità di essere attenti e vigili sulle problematiche che riguardano la legalità in tutti gli aspetti della vita sociale e
lavorativa, allo scopo di contrastare le attività malavitose che sono un vero cancro per l’economia e la vita civile e
sociale del territorio. Naturalmente – continua ancora la nota - la scuola e gli studenti rappresentano il terreno più fertile
dove poter iniziare un’azione di educazione alla legalità, nella convinzione che è necessario, fin dalla più giovane età,
acquisire quei valori che devono (dovrebbero) caratterizzare una società civile moderna, quali l’osservanza delle leggi,
il rispetto per il lavoro e per il merito ed il contrasto ad ogni tipo di prevaricazione.
In particolare, l’idea progettuale prevede l’istituzione di un Comitato Scientifico composto dal Presidente della
CCIAA, da un componente della Giunta, dal Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, da un Dirigente Scolastico,
da un docente e da un esperto.
Quanto alle azioni, da realizzare nell’anno scolastico corrente 2013/2014, sono previsti incontri nelle scuole sulle
tematiche oggetto dell’iniziativa, con la somministrazione di questionari con quesiti a risposta chiusa e aperta e con
relazioni affidate al Presidente della CCIAA, ai componenti della Giunta e del Consiglio, ai Dirigenti scolastici, a
docenti ed ad esperti. Tali attività vanno sostenute da un’idonea campagna di comunicazione e diffusione e affiancate
da attività collaterali, quali, ad esempio, istituzione di borse di studio per allievi meritevoli e incentivi alle singole
istituzioni scolastiche distintesi per impegno sul tema, con costi tutti da definire e quantificare.
LA GIUNTA
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Udita la relazione;
Condivisa l’idea progettuale ed, in particolare, l’esigenza di sensibilizzare alla cultura della legalità per primi gli
allievi e gli studenti delle scuole primarie e di primo e secondo grado;
Ritenuto, pertanto, necessario articolare e definire i contenuti, le attività e le azioni da realizzare ed i costi di
attuazione dell’idea progettuale in premessa illustrata;
Ritenuto opportuno procedere, a tale ultimo riguardo, alla individuazione di un gruppo di lavoro;
a voti unanimi
DELIBERA
di nominare un gruppo di lavoro composto dai consiglieri Bernabei, in qualità di coordinatore, e Puoti, Geremia,
Morelli e Pollini, con il compito di articolare e definire i contenuti, le attività e le azioni da realizzare ed i costi di
attuazione dell’idea progettuale in premessa illustrata.
IL SEGRETARIO
IL PRESIDENTE
dr. Gennaro Agnone
Tommaso De Simone
firma digitale
firma digitale
Atto sottoscritto con firma digitale (artt. 20, 21, 22, 23 e 24 del D.Lgs. n. 82 del 07/03/2005 e s.m.i.
La presente deliberazione è stata tenuta affissa all’albo per 7 giorni consecutivi dal 03/03/2014 al 09/03/2014
L’addetto al servizio pubblicazione
Sul referto dell’addetto al servizio di pubblicazione delle deliberazione degli Organi della Camera,si certifica che la
presente determinazione è stata affissa all’Albo Camerale per 7 giorni consecutivi dal 03/03/2014 al 09/03/2014
IL SEGRETARIO GENERALE
DOTT. GENNARO AGNONE