Avvicinare ricercatori e industriali - CORDIS

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Avvicinare ricercatori e industriali - CORDIS
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Innovazione & Trasferimento
Tecnologico
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Avvicinare
ricercatori
e industriali
PUBBLICATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA • PROGRAMMA INNOVAZIONE/PMI • NOVEMBRE 2002
ISSN 1560-8778
L’innovazione nel
Sesto programma quadro
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Sommario
3
Notizie politiche
3
La produttività dell’UE: non tanto in ritardo?
4
Responsabilità sociale delle imprese: innovatori cercansi
5
Studio esemplificativo sull’innovazione dei sistemi:
energie rinnovabili
6
Dossier
L’innovazione nel 6PQ
6
Una nuova collocazione per l’innovazione nel Programma quadro
7
I nuovi strumenti accrescono l’innovazione
8
Università e industria: un legame fondamentale
9
Il corredo informativo, itinerario guidato per i partecipanti
10
CORDIS: il sistema di informazione sull’innovazione in Europa
11
Confronto attraverso l’Europa mediante l’Indagine sulle
tendenze dell’innovazione
Programma Innovazione/PMI
12
12
Indagine sull’innovazione comunitaria 2000: i primi risultati
14
Un progetto PAXIS trasferisce idee sul finanziamento
dell’innovazione
15
Progetto CRAFT: nuovi rivestimenti per i prodotti a base di legno
Notizie dagli IRC
17
17
La cooperazione degli IRC con Eureka, nella pratica
18
La ricerca spaziale ha una risposta per gli innesti a frizione
per automobili
20
La rete IRC porta imprenditori bretoni in Slovacchia
21
Alla ricerca di opportunità nella Repubblica ceca
22
I piccoli sviluppatori di farmaci si incontrano mediante gli IRC
23
Sollievo per le PMI al CeBIT 2002
24
IRC rafforzata dalla cooperazione con l’EIC locale
Un nuovo contesto per
l’innovazione europea
Sei anni dopo la pubblicazione del Primo piano d’azione per
l’innovazione in Europa, l’innovazione è diventata uno dei principali temi dell’impegno UE volto a far crescere l’economia
europea. Il modello lineare, in cui dopo la ricerca viene il
trasferimento diretto dei risultati all’industria, sta per diventare
un lontano ricordo. Ora più che mai è chiaro che ciò che
occorre è l’innovazione imprenditoriale, orientata al mercato.
L’Europa ha bisogno di persone dotate della capacità immaginativa necessaria per trasformare un’idea appena accennata
in prodotti e processi di successo. Ora che le iniziative del
Piano d’azione hanno compiuto il loro corso, e parallelamente
all’apertura del Sesto programma quadro di ricerca (6PQ)
(v. pag. 6), la Commissione sta preparando una nuova fase
della politica dell’innovazione.
Non ci sarà più un programma a parte dedicato all’innovazione.
Le attività a favore dell’innovazione, invece, saranno integrate
in tutto il tessuto del 6PQ, dando ulteriore rilievo al profilo
dell’innovazione nei programmi di ricerca UE. Si stanno introducendo nuovi strumenti destinati ad amplificare l’effetto
dell’innovazione su una scala sufficiente a produrre un risultato
visibile sull’economia europea.
Per sviluppare la politica dell’innovazione occorre una migliore
comprensione dell’attività economica europea. L’Indagine
sull’innovazione comunitaria (v. pag. 12) è giunta alla terza
edizione. Essa presenta dati sull’innovazione raccolti in tutta
Europa e offre informazioni più approfondite sull’attività innovativa svolta dalle imprese. Ma le statistiche sono aperte
all’interpretazione. Come dimostra l’articolo sulla crescita di
produttività dell’UE (v. pag. 3), spesso i dati possono essere
letti in vari modi. Ci si può chiedere se una visione più ottimistica
non possa incoraggiare gli imprenditori europei a raccogliere
la sfida dell’innovazione.
Innovazione & Trasferimento Tecnologico
Aggiornamenti sul programma
25
Nuova rete di incubatori spaziali
26
Vaccino contro i pericoli dei roditori
25
Pubblicato da:
Commissione europea, Direzione generale per le Imprese,
Direzione per l’Innovazione, Unità Comunicazione e azioni di sensibilizzazione
EUFO 2290, L-2920 Lussemburgo
Fax: +352 4301 32084
http://www.cordis.lu/itt/itt-en/home.html
Conferenze e pubblicazioni
27
Scritto e prodotto da:
ESN, Bruxelles
Avviso legale:
Innovazione & Trasferimento Tecnologico esce sei volte
all’anno, contemporaneamente in inglese, francese,
tedesco, italiano e spagnolo, a cura del programma
Innovazione e PMI, parte del Quinto programma quadro per la ricerca della Commissione europea. Il programma Innovazione e PMI promuove l’innovazione e
incoraggia la partecipazione al programma quadro da
parte delle piccole e medie imprese (PMI).
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Né la Commissione europea né le persone che agiscono in suo nome sono
responsabili per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute nella
presente pubblicazione. Nonostante le energie profuse per assicurare la
precisione delle informazioni, i lettori intenzionati ad approfondire le possibilità
citate nella pubblicazione sono invitati a verificare la validità dei dati rivolgendosi
agli indirizzi di contatto e/o consultando le fonti citate negli articoli stessi.
© Commissione europea, 2002
La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.
Printed in Belgium
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NOTIZIE POLITICHE
> La produttività dell’UE
Non tanto male, in fondo?
L’affermazione per cui la crescita di produttività dell’Unione europea sarebbe gravemente in
ritardo rispetto agli Stati Uniti potrebbe essere stata falsata, in peggio, a causa del metodo
di calcolo. Gli interrogativi suscitati da recenti studi spingono ad approfondire la questione:
la crescita di produttività dell’UE potrebbe non essere tanto scarsa come temuto, benché si
sia ridotta in misura significativa.
crescita di produttività degli
Stati Uniti avutasi sul finire degli anni
Novanta ha dato vita a un’imponente
espansione delle industrie ad alto contenuto tecnologico, in particolar modo le
tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICT). Il rallentamento della crescita di produttività dell’UE (dovuto in
parte al flesso dell’espansione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni) ha indotto il Consiglio europeo di
Lisbona del 2000 a chiedere provvedimenti volti a migliorare la competitività,
con lo scopo di diventare “l’economia
della conoscenza più competitiva e più
dinamica del mondo, capace di garantire
una crescita economica sostenibile…”. La
Commissione europea, nello European
Competitiveness Report 2002 (1), ha avvertito che senza un aumento della crescita di
produttività, gli obiettivi di Lisbona non
potranno essere raggiunti entro il 2010 (2).
Altri analisti sono meno critici. Robert
Gordon della Northwestern University di
Chicago (3) afferma che “Nel quinquennio
1995-2000 gli Stati Uniti per breve tempo
hanno ripreso terreno rispetto alla crescita
del tasso di produttività europeo, ma su
un periodo più lungo, p. es. 1990-2000, la
crescita degli Stati Uniti è rimasta indietro”.
Ma la Commissione afferma che nel 2002
la crescita di produttività dell’UE sta rallentando, mentre quella degli Stati Uniti
riprende vigore.
Dati confrontabili
La crescita di produttività può essere misurata misurando il PIL per lavoratore occupato o il PIL per ora lavorata. Secondo
l’Economist (4) usare il PIL per lavoratore
(da cui risulta una crescita annua sul quinquennio 1995-2000 del 2,5 % negli Stati
Uniti e dell’1,2 % nei paesi della zona
euro) dà un’indicazione distorta, per via
del vistoso aumento del lavoro a tempo
parziale avutosi nell’UE. Usando il PIL per
ore lavorate il distacco si riduce: si ottiene
così una crescita di produttività del 2,1 %
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negli USA e dell’1,6 % nell’area euro. Tassos
Belessiotis, della direzione generale per le
Imprese, della Commissione europea,
ritiene che la misurazione della produttività della manodopera dipende da dati di
buona qualità. “La migliore misurazione”,
spiega, “si ottiene usando le ore lavorate,
ma non disponiamo di dati completi e confrontabili in tutto il territorio della Comunità, né su scala internazionale. Usiamo il
PIL per lavoratore occupato, che attualmente è il miglior dato di cui disponiamo”.
Belessiotis riconosce che il metodo di calcolo incide sulle cifre: “Se modifichiamo la
crescita di produttività in base alle ore
lavorate, il quadro non è così sinistro come
suggeriscono le altre cifre”. In base alle ore
lavorate, la produttività dell’UE nel 2001
è stata circa l’83 % di quella degli USA,
mentre in base alle persone occupate
tale valore scende al 73 %. “Tuttavia”, egli
spiega, “questo non cambia sostanzialmente la preoccupazione fondamentale
della Commissione per cui dal 1995 la
crescita di produttività dell’UE, misurata
nell’uno o nell’altro modo, è rallentata”.
Correzioni qualitative
Un altro tema importante riguarda le
correzioni “edonistiche” introdotte nelle
statistiche USA (e in altri paesi) nel 1985 (5)
per riflettere il miglioramento qualitativo
dei prodotti. Applicando questo metodo ai
prodotti ad alto contenuto tecnologico, si
ottiene una produttività apparentemente
molto superiore al valore che si ottiene
con i metodi convenzionali. I deflatori
nazionali utilizzati per l’indice dei prezzi
dei computer e degli apparecchi per le
tecnologie dell’informazione variano tra
+80 % e -72 %, secondo quanto riferisce
Jack Triplett (6), dell’Istituto Brookings.
Belessiotis riconosce l’impatto dei dati
relativi alla produttività, specialmente per le
tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, e ritiene che di queste questioni
dovrebbero occuparsi i servizi statistici
nazionali, dato che la Commissione non
Crescita di produttività della manodopera nel 2001
Fonte: Commissione europea,
European Competitiveness Report 2002
4.1
crescita annua del PIL per
persona occupata, %
L’impetuosa
3.0
5
4
1.6
1.1
3
0.9
0.5
0.4 0.4
2
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Nel 2001 gli Stati membri hanno raggiunto la crescita
positiva nella produttività della manodopera.
può tentare di districare il problema da
sola. Nel frattempo, la DG Imprese sta
accumulando dati relativi alla questione
della produttività per ora lavorata.
(1) European Competitiveness Report 2002, disponibile
all’indirizzo http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_
policy/ competitiveness/
(2) V. “Gli obiettivi di Lisbona sono in pericolo”,
fascicolo 5/02.
(3) Gordon R.J., “Two centuries of economic growth:
Europe chasing the American frontier”, documento per
una seduta dell’AEA: Le potenzialità di crescita economica
e la loro realizzazione, 4 gennaio 2002.
(4) Statistical illusions”, The Economist, 8 novembre 2001.
(5) Myth of American boom is banished by the fall”,
The Observer, 7 luglio 2002.
(6) Triplett J.E., “IT, hedonic price indexes and productivity”,
IAOS satellite conference, Tokyo, 30-31 agosto 2001.
Info
T. Belessiotis, Commissione europea
DG Imprese
Tl. +32 2 299 3410
Fx. +32 2 299 8362
[email protected]
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NOTIZIE POLITICHE
> Responsabilità sociale delle imprese
Società,
ambiente, etica
“L’impresa che innova e l’ambiente in cui essa è inserita non sono due compartimenti
stagni”, si afferma nel Libro verde sull’Innovazione, della Commissione.
In questi ultimi anni, le imprese hanno
introdotto nelle loro strategie imprenditoriali un nuovo concetto: la responsabilità
sociale dell’impresa. La sua premessa è che
il profitto può armonizzarsi con le esigenze
della società e con le norme etiche (tutela
dell’ambiente, sanità e prevenzione degli
infortuni dei lavoratori), sicurezza sociale,
eliminazione del lavoro dei minorenni,
lealtà verso i paesi in via di sviluppo…). La
logica è che creando un’immagine positiva
dell’azienda e ottenendo la fiducia e la cooperazione dei consumatori, dei lavoratori e
delle parti interessate, un’impresa può
aumentare il mercato dei suoi prodotti,
ottenere un vantaggio competitivo, ed
essere meglio equipaggiata per attraversare
le crisi ed adattarsi ai cambiamenti. Ciò ha
condotto a nuove strategie imprenditoriali
che integrano gli obiettivi d’ordine etico e
sociale con quelli legati al profitto.
Nel 2001 la Commissione, rendendosi
conto che la responsabilità sociale delle
imprese poteva contribuire in misura
significativa allo sviluppo sostenibile, alla
coesione sociale e alla globalizzazione
armoniosa, ha pubblicato un Libro verde
sul tema (1), dal quale è scaturito un dibattito di vasta portata. Una comunicazione
più recente (2) analizza i contributi ricevuti,
delinea una strategia per integrare la
responsabilità sociale delle imprese nelle
politiche dell’UE ed evidenzia, in particolare, il nesso tra responsabilità sociale delle
imprese e innovazione. La Commissione
ha creato recentemente un forum europeo
sulla responsabilità sociale delle imprese,
destinato ad incoraggiare il dialogo tra i
datori di lavoro e le parti interessate.
Responsabilità sociale delle
imprese e innovazione
La responsabilità sociale delle imprese può
sostenere l’innovazione in diversi modi. Se
un’azienda è percepita come responsabile
socialmente, essa incontrerà probabilmente
meno resistenza al momento di introdurre
nuovi prodotti, tecnologie o pratiche gestionali. Inoltre, le imprese consapevoli delle
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Considerata l’entità della posta in gioco
non sorprende sapere che le imprese stanno
unendo le forze scuole, enti, sindacati, e
altri soggetti, con un’ampia gamma di
iniziative nel campo dell’apprendimento
permanente, dalle borse di studio per i
dipendenti o i disoccupati alla consulenza
alle piccole imprese. Alcuni progetti mirano
all’innovazione. In Germania, per esempio,
la SAP AG (editrice di applicativi per
l’e-business) sponsorizza cattedre di imprenditorialità e gestione dell’innovazione
presso numerose università. La SAP afferma
che la transizione rapida dall’idea al prodotto, e la conoscenza degli aspetti finanziari e commerciali, sono fattori cruciali
per il successo dell’innovazione.
In via di formazione
esigenze legate alla responsabilità sociale
possono investire direttamente in attività e
infrastrutture a favore dell’innovazione.
Questo aspetto va oltre lo sviluppo di
prodotti con “valore aggiunto” ambientale
o etico. Esso si estende a settori come l’istruzione e la formazione, la ricerca universitaria e il trasferimento di tecnologia alle
comunità locali, ai paesi in via di sviluppo o
alle PMI. Esso comprende anche innovazioni organizzative a favore dei dipendenti:
per esempio l’orario flessibile e il telelavoro.
Un punto focale di prim’ordine per gli
investimenti nella responsabilità sociale
delle imprese è l’apprendimento permanente, mediante il quale le imprese possono
creare una forza lavoro più qualificata,
motivata e adattabile, con cui dar slancio
al rendimento e alle attività innovative.
Per i decisori politici UE, l’apprendimento
permanente è “una strategia politica essenziale per lo sviluppo del senso civico, della
coesione sociale, dell’occupazione e per la
realizzazione personale” (3).
La responsabilità sociale delle imprese
suscita speranze, ma anche interrogativi.
In un discorso pronunciato di recente (4),
il commissario alla Ricerca, Philippe
Busquin, ha fatto notare che la responsabilità sociale delle imprese è ancora un concetto nebuloso, a cui l’Europa dovrebbe
contribuire a dar forma. Egli ha invitato a
compiere ricerche sulla responsabilità
sociale delle imprese nell’ambito del Sesto
programma quadro: “La ricerca di qualità
può aiutare a conferire alla responsabilità
sociale delle imprese il carattere di vera
disciplina che non si riduce a pura operazione commerciale”.
(1) COM (2001) 366 def.: Promuovere un quadro europeo
per la responsabilità sociale delle imprese.
(2) COM (2002) 347 def: Comunicazione della
Commissione relativa alla Responsabilità sociale delle
imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile.
(3) Relazione europea sugli indicatori qualitativi in materia
di apprendimento permanente, giugno 2002.
(4) Colloquio inaugurale dell’Accademia europea della
responsabilità sociale delle imprese, INSEAD, Parigi, luglio
2002.
Info
Peter Löwe, Commissione europea
DG Imprese
Direzione Innovazione
Tl. +352 4301 38154
Fx. +352 4301 34129
[email protected]
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NOTIZIE POLITICHE
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> Energia rinnovabile
È ora di cambiare
sistema
A giugno il Consiglio UE dell’Industria ha auspicato l’introduzione
dell’innovazione nelle tecnologie compatibili con l’ambiente, che
potrà fungere da catalizzatore sia per migliorare la competitività sia
per favorire lo sviluppo sostenibile. Una recente ricerca pubblicata
dall’Istituto per le prospettive tecnologiche illustra come un’impostazione
olistica potrebbe accelerare la diffusione dei materiali rinnovabili.
I ministri dell’Industria hanno sottolineato
che un’impostazione a trecentosessanta
gradi nei confronti dell’innovazione in
questo campo può aprire nuovi mercati a
prodotti europei di alta qualità, e promuovere al tempo stesso l’uso efficiente dell’energia. Al loro auspicio di un nuovo quadro
normativo destinato a sostenere lo sviluppo delle tecnologie ambientali ha fatto
riscontro la posizione dell’UE al vertice
mondiale di Johannesburg, in settembre.
La Commissione europea ritiene che questi
obiettivi possano essere raggiunti meglio
se si sostiene l’interazione tra tutti i soggetti
interessati, dai ricercatori e imprenditori
agli utenti finali. Ciò coincide con le conclusioni di un articolo pubblicato recentemente dall’Istituto per le prospettive
tecnologiche (IPTS) (1) nell’IPTS Report (2), a
cura di Yeoryios Stamboulis, dell’Università
della Tessaglia e di Theocharis D. Tsoutsos
del Centro per le fonti di energia rinnovabile, con sede in Atene.
Temi e problemi critici
Gli autori affermano che il sistema tecnicoeconomico dell’energia rinnovabile è radicalmente diverso da quello delle tecnologie
dell’energia convenzionale. Non viene dato
abbastanza risalto all’adattamento delle
tecnologie alle condizioni locali in cui
queste devono essere utilizzate. Attualmente
la politica in materia di energia rinnovabile
si è concentrata principalmente su due
temi di importanza critica: lo sviluppo
tecnologico e gli investimenti negli impianti
produttivi. Il sostegno a una maggiore
interazione tra tutti i soggetti interessati
al processo innovativo può stimolare lo
sviluppo delle energie rinnovabili.
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L’impianto idroelettrico di Magnesia è stato
sperimentato dall’agenzia municipale
di sviluppo di Volos e dalla società idrica
locale della Tessaglia, Grecia.
Tra le principali questioni che occorre
considerare nelle prime fasi del processo
innovativo vi è l’ordine di grandezza della
produzione e distribuzione di energia, e la
politica tariffaria. Stamboulis afferma che
“i grandi progetti idroelettrici possono
essere economicamente efficienti per le
società di produzione ma presentano
scarso valore aggiunto dal punto di vista
del trasferimento locale di conoscenza e
dell’effetto di creazione di imprese derivate.
Gli impianti di dimensioni più piccole
sviluppati da partenariati tra il pubblico e
il privato possono avere un valore
aggiunto molto maggiore per le comunità
locali”. I contratti tra i proprietari delle reti
di distribuzione e i produttori di energia
spesso impediscono l’accesso dei piccoli
operatori. È per questa ragione che in
Grecia, per esempio, le centrali elettriche a
energia solare o idrica hanno avuto un
avvio molto lento. Inizialmente non si era
tenuto in debito conto il contesto.
(1) L’IPTS fa parte del Centro comune di ricerca della
Commissione europea. L’istituto si occupa della previsione
tecnologica, per conto dell’UE.
Nicchie di mercato
(2) Innovation-focused policy for the diffusion of
renewables”; IPTS Report, volume 65, giugno 2002.
V. http://www.jrc.es/pages/f-report.en.html
l’esperienza di apprendimento. Le piccole
imprese greche di ingegneria e le autorità
locali stanno investendo in progetti idroelettrici locali.
Stamboulis si compiace della nuova impostazione integrata dell’UE verso la politica
dell’innovazione e sostiene il bisogno di
dimostrare e trasferire le buone pratiche.
E conclude che “dobbiamo trasferire la
capacità di progettare e attuare, e non solo
di operare. Occorre una mentalità totalmente nuova”.
L’uso più diffuso delle fonti rinnovabili e
lo sviluppo delle corrispondenti attrezzature e industrie dei servizi sarà più efficace
mediante misure volte a stimolare la
domanda e a favorire la cooperazione tra
attori scientifici, economici e istituzionali.
Gli impianti di minori dimensioni sono
meno costosi e più facili da costruire con
le competenze locali. In Danimarca, per
esempio, un quadro normativo adatto
ha permesso a imprese come Vestas Wind
Systems di installare su terreni agricoli
generatori eolici collegati alla rete. È stata
individuata una nicchia di mercato, e
le comunità locali beneficieranno del-
Info
Y. Stamboulis, Università della Tessaglia
Tl. +30 421 07 40 55
Fx. +30 421 74 059
[email protected]
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Dossier
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Avvicinare ricercatori
e industriali
Nel precedente programma quadro le attività innovative hanno avuto un apposito
programma, ma ora nuovi strumenti integreranno l’innovazione in tutto il Sesto
programma quadro di ricerca. La politica europea dell’innovazione entra in una nuova
fase. Perché questa riesca è fondamentale che i ricercatori e l’industria operino a più
stretto contatto.
Il
Sesto programma quadro (6PQ) dell’Unione europea sarà inaugurato a novembre, con una conferenza di grande richiamo
che si svolgerà a Bruxelles (1). L’iniziativa
dello Spazio europeo della ricerca (SER)
si sta mettendo in moto, e il nuovo
programma è stato studiato per essere uno
strumento fondamentale per dare impulso
allo sviluppo di questo settore. Il 6PQ
ha una dotazione complessiva di 17 500
milioni di euro per il periodo 2002-2006, e
mira a sostenere azioni di ricerca strategiche di grandi dimensioni, più durature
rispetto ai precedenti Programmi quadro, e
dotate di maggiore coerenza che in passato.
L’innovazione ha un nuovo posto nel 6PQ.
Anziché essere concentrata in un apposito
programma, come in passato, nel 6PQ
gran parte dell’attività innovativa farà
parte integrante dei progetti di ricerca. Un
fattore determinante affinché l’innovazione assuma un ruolo maggiore nell’azione
volta a rafforzare l’economia europea sarà
lo sviluppo di legami molto più forti tra
università e industria. Questo è solo un
settore per il dibattito che verrà avviato
dalla Commissione relativamente alle
direzioni future della politica UE dell’innovazione, mentre la fase aperta dal
Primo piano d’azione per l’innovazione
del 1996 giunge a conclusione.
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1. L’innovazione nel nuovo paesaggio
“L’innovazione è il connubio tra la conoscenza e il mercato:
usare la conoscenza ai migliori fini economici”.
“Il nostro scopo è che tutte le attività che
hanno un potenziale effetto economico
tengano conto dell’innovazione”, spiega
Jean-Noël Durvy, responsabile dell’unità
Politica dell’innovazione, della direzione
generale per le Imprese, della Commissione. “Il 6PQ introduce una maggiore
concentrazione sull’innovazione in tutte
le parti del programma, dando nuova
importanza alla competitività europea”.
Il 6PQ ha cinque programmi specifici, due
dei quali hanno precisi obiettivi miranti
a incrementare lo Spazio europeo della
ricerca (2) (v. diagramma, pag. 9):
• Integrare e rafforzare lo Spazio europeo
della ricerca
• Strutturare lo Spazio europeo della ricerca
Le attività innovative faranno parte di
entrambi i programmi. Gran parte della
dotazione del 6PQ è indirizzata a iniziative
destinate a “concentrare e integrare la
ricerca comunitaria”. Ciò darà sostegno alle
attività di ricerca svolte congiuntamente in
Europa. E l’applicazione delle nuove tecnologie e sistemi sviluppati dalla ricerca sarà
parte integrante dei progetti. Sono stati studiati nuovi strumenti per fare in modo che
queste iniziative producano un maggiore
impatto dei Programmi quadro precedenti.
Solo per l’innovazione
Il programma “strutturare lo Spazio europeo
della ricerca” prende di mira i punti deboli
del sistema europeo della ricerca e dell’innovazione. Il sostegno sarà assegnato allo
sviluppo delle risorse umane, dell’infrastruttura per la ricerca, e della considerazione per
i temi relativi al rapporto tra scienza e
società. Tutte queste attività incideranno
sull’innovazione. Ma oltre a ciò vi saranno
cinque azioni gestite dalla DG Imprese che
saranno dedicate all’innovazione:
1. incoraggiare l’interazione e il collegamento tra i principali soggetti, per promuovere il cambiamento di mentalità
e cultura, e per incoraggiare l’innovazione imprenditoriale
2. incoraggiare le politiche di innovazione
regionale e la cooperazione tra regioni
3. sperimentare nuovi strumenti e impostazioni per stimolare l’innovazione
4. costituire e consolidare i servizi di sostegno: come CORDIS (v. “Una nuova era
per l’informazione”), i Centri di collegamento per l’innovazione, il Servizio
informazioni sui diritti di proprietà intellettuale, e il Servizio informazioni per
l’accesso ai finanziamenti (Gate2Growth)
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L’ I N N O V A Z I O N E N E L 6 P Q
5. analizzare l’impatto delle misure di promozione dell’innovazione nei progetti
del 6PQ, allo scopo di integrare meglio
l’innovazione nei progetti di ricerca.
Molte di queste attività esistevano già nel
5PQ. Tra queste i servizi di sostegno non
sono una parte minore. Tuttavia, in tutte le
aree vi è un nuovo orientamento incoraggiato dall’obiettivo comune di sviluppare
lo Spazio europeo della ricerca.
L’analisi comparativa
in Europa
Nel marzo 2000, a Lisbona, i dirigenti dell’UE hanno fissato l’ambizioso obiettivo di
rendere entro dieci anni l’economia europea la più dinamica e competitiva del
mondo. Per raggiungere questo obiettivo
l’innovazione deve svolgere un ruolo fondamentale. Per ridurre la compartimentazione in Europa si userà un’impostazione
di coordinamento aperto, in base alla
quale l’analisi comparativa, la diffusione e
condivisione delle buone pratiche, insieme
con un quadro di valutazione per mettere
a confronto il rendimento degli Stati
membri, vengono utilizzati per incoraggiare tutti gli Stati membri a migliorare le
condizioni necessarie per lo sviluppo dell’innovazione. Strumenti già affermati
come l’Indagine sull’innovazione comuni-
7
taria e l’Indagine sulle tendenze dell’innovazione (v. “Aiutare i partecipanti a intervenire”) continueranno ad essere sostenuti
dal 6PQ, oltre che gli studi e le analisi ad
hoc relativi a una vasta serie di temi dell’innovazione in Europa.
(1) V. “L’avvio del 6PQ”, fascicolo 5/02.
(2) Gli altri tre programmi specifici riguardano l’opera
del Centro comune di ricerca e della ricerca per l’energia
nucleare.
2. I nuovi meccanismi del 6PQ
Per i partecipanti la maggiore differenza sarà l’introduzione di nuovi
strumenti, in cui l’innovazione sarà un obiettivo fondamentale.
“I progetti integrati e le reti di eccellenza
dovranno essere corredati da un efficace
piano per la diffusione di conoscenza, fin
dalla fase della proposta”, spiega Durvy. “I
progetti integrati saranno progetti ambiziosi miranti ad obiettivi socio-economici.
Essi interesseranno una serie di attori e
perseguiranno chiari fini di sfruttamento
commerciale”. Allo stesso modo, le reti di
eccellenza sono studiate per fare incontrare una serie di attori, per coordinare
meglio il lavoro e per ridurre la sovrapposizione delle attività.
La Commissione prevede che i progetti
integrati, in particolare, oltre ai fondi UE
attireranno finanziamenti cospicui da
altre fonti, pubbliche e private. Il programma di attività coordinate nell’ambito
dei progetti integrati dovrà operare esplicitamente verso risultati definiti, identificabili in prodotti, processi o servizi, e lo
sfruttamento di questi risultati deve essere
parte integrante di questo programma.
Aggregati di eccellenza
“Uno dei nostri obiettivi nella politica
dell’innovazione consiste nel sostenere lo
sviluppo di aggregati in campi in cui gli
europei sono realmente al primo posto nel
mondo”, afferma Durvy. “Si pensi alle
telecoms in Scandinavia, all’industria
automobilistica nella Germania meridionale o alle “industrie tradizionali” nelle
regioni italiane. I nuovi strumenti li aiuteranno a far convergere le capacità di
ricerca, industriali e commerciali necessarie
per raggiungere la massa critica in campi
tecnologici fondamentali.
>>>
“È necessario operare con progetti di queste dimensioni”, sottolinea Durvy. “L’innovazione è la chiave del loro successo, ma
per poter funzionare essi devono avere la
massa critica necessaria per produrre un
impatto duraturo sull’economia europea”.
I progetti integrati e le reti di eccellenza
saranno i principali strumenti con cui sarà
attuato il primo programma specifico. La
quota più cospicua dei finanziamenti del
6PQ sarà dedicata ad attività riguardanti
sette temi prioritari in cui l’opera di ricerca
a livello europeo sia finalizzata agli interessi della società.
Flessibilità
La gestione di entrambi i tipi di progetti
sarà principalmente di competenza dei
coordinatori stessi. Ciò renderà possibile
una maggiore autonomia e flessibilità. Lo
scopo consiste nel passare dal finanziamento dei progetti autonomi al sostegno
di un programma di attività coerente.
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La fusione di diverse impostazioni permette di risolvere i problemi più rapidamente.
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“Naturalmente non possiamo tutti dedicarci alle telecoms. Quello che va bene per
il Portogallo non va necessariamente bene
per la Finlandia. L’Europa deve mantenere
la sua varietà. Ma la creazione degli aggre-
gati di eccellenza si concentra sui nostri
punti di forza”.
Un ruolo determinante per la direzione
Innovazione consisterà nell’analizzare gli
elementi dei progetti integrati e delle reti
di eccellenza destinati a generare l’innovazione, e a trarre insegnamenti che possano essere applicati generalmente nei
progetti di ricerca UE.
3. L’interfaccia tra università e industria
Per costruire un futuro economico più forte per l’Europa,
è necessario ridurre gli ostacoli che si frappongono tra i
ricercatori e i produttori, per fare in modo che la conoscenza
passi più rapidamente dai laboratori agli stabilimenti produttivi.
In Europa, spesso, i contatti tra università
e industria sono troppo scarsi. L’incomprensione tra il mondo della ricerca accademica e il mondo degli affari costituisce
un limite oggettivo all’innovazione europea. Colmare questa lacuna è una sfida di
grande proporzioni per la politica UE in
materia di innovazione.
Secondo Anders Flodström, rettore del
KTH (regio istituto di tecnologia) di Stoccolma, lavorare a stretto contatto con
l’industria dà validi risultati. Grazie alla
politica svedese, che assegna una parte dei
fondi pubblici alle università affinché queste aiutino la stessa industria svedese, il
KTH ha allestito diversi centri comuni in
collaborazione con le imprese. “Una volta
che abbiamo cominciato a lavorare
insieme, ognuno di noi ha sviluppato rapidamente una profonda comprensione
delle condizioni di lavoro dell’altro.
All’atto pratico i rappresentanti delle
imprese sono stati spesso i più fervidi
sostenitori della ricerca di base.
In circolazione
Durvy spera che la permeabilità tra questi
due mondi migliori presto. Finora ci si era
concentrati principalmente sullo spostamento dei ricercatori dall’università al
mondo industriale, ma i partenariati
devono avvantaggiare ambo le parti:
“Dobbiamo sostenere lo scambio di conoscenze, non il trasferimento unilaterale”.
Egli sostiene che si potrebbe fare un uso
più idoneo dei laboratori a finanziamento
pubblico, per esempio rendendone possibile l’accesso da parte delle piccole e medie
imprese (PMI), a pagamento se necessario.
Nella sua veste di rettore, Flodström teme
che i suoi migliori elementi possano
migrare definitivamente verso l’industria.
“I ricercatori intorno ai 35 anni sono quelli
di cui l’università ha più bisogno, e naturalmente sono anche i più ambiti dall’
industria”. I periodi di grande sviluppo
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Lo sviluppo di collegamenti tra università e industria.
economico sono i più propizi alla circolazione dei lavoratori. “In futuro ci auguriamo che gli spostamenti siano più graduali di quanto non sia avvenuto di
recente con flusso e riflusso incontrollabile
delle tecnologie dell’informazione”.
Valori immateriali
L’assegnazione dei diritti di proprietà intellettuale ai risultati ottenuti nei laboratori
universitari è un fattore determinante per
la riuscita del trasferimento della conoscenza all’industria. Le norme variano
vistosamente da un capo all’altro dell’Europa. Flodström ritiene che gli istituti debbano essere ricompensati per aver fornito
le risorse usate dai ricercatori. D’altro
canto, le imprese preferiscono avere a che
fare con i singoli ricercatori titolari dei
risultati, anziché con gli istituti. La soluzione favorita da Flodström comporterebbe
un profondo cambiamento del sistema di
assegnazione dei fondi, ma potrebbe rivelarsi uno stimolo potente all’innovazione.
“Accetterei che i diritti fossero attribuiti ai
singoli ricercatori se gli istituti ricevessero
dai governi un riconoscimento per il loro
contributo all’industria”.
Attrattiva mondiale
In Europa mancano istituti di ricerca di
fama mondiale, come Harvard, Stanford e
molti altri negli Stati Uniti. “Buona parte
del successo degli Stati Uniti è opera dei
ricercatori stranieri affluiti da tutto il
mondo”, afferma Durvy, “e questo è
dovuto alle condizioni di lavoro e alla
remunerazione. In Europa è necessario
creare istituti capaci di attirare e fissare i
migliori ricercatori da tutto il mondo.
Come il Real Madrid. Gli istituti di ricerca
europei dovrebbero essere capaci di raccogliere i migliori professionisti del mondo”.
Gli uffici di collegamento con l’industria
hanno un’importanza fondamentale per
aiutare a creare un’università più solida in
Europa. “Quando nel KTH discutiamo di
contatti industriali è chiaro che si tratta
per lo più di iniziative ad hoc, nate da contatti personali. Per questo abbiamo un raggio d’azione limitato. L’ufficio di collegamento con l’industria rende i contatti più
sistematici e spesso raggiunge i piani alti
dell’industria”, spiega Flodström.
Per il Sesto programma quadro è stata
creata in Europa una rete di uffici di collegamento con l’industria. “Intendiamo riunire questi uffici nella struttura ProTon
Europe (3), per metterli in collegamento e
svilupparne le attività. Negli Stati Uniti, il
successo dell’AUTM (Association of University Technology Managers) dimostra
cosa si può fare”.
Il miglioramento della cooperazione e
dello scambio di conoscenze tra reti di
maggiori dimensioni è la filosofia centrale
dello Spazio europeo della ricerca.
(3) V. “Rischi e ricompense: un clima che cambia”,
fascicolo 5/02.
Info
Ufficio informazioni per l’innovazione
Tl. +352 4301 33161
Fx. +352 4301 32084
[email protected]
http://www.cordis.lu/fp6/
http://europa.eu.int/comm/research/fp6/index_en.html
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I corredi informativi del 6PQ
Aiutare i partecipanti a intervenire
I corredi informativi dedicati ai partecipanti al Sesto programma quadro (6PQ) saranno di
uso più facile e costituiranno il primo passo di una nuova catena elettronica che seguirà tutto
lo sviluppo di un progetto di ricerca.
Struttura unitaria
“Tutti i corredi informativi per tutti i settori e durante tutta la durata del Programma quadro avranno una struttura
comune, che renderà più facile ai partecipanti presentare più di una domanda”,
spiega Kurt König, responsabile dell’unità Comunicazione e diffusione delle
conoscenze, direzione Innovazione, DG
Imprese della Commissione. “Per ogni
bando saranno elaborati corredi informativi aggiornati, ossia i candidati
avranno sempre informazioni perfettamente corrispondenti al bando stesso”.
La struttura di tutti i corredi informativi
sarà la seguente:
• un prospetto a carattere generale,
che fornisce informazioni sul Sesto
programma quadro nel suo insieme
• il programma di lavoro, in cui sono
indicati i settori e gli obiettivi della
ricerca nell’ambito del relativo programma specifico
• il testo del bando, in cui sono identificati i settori in cui è possibile presentare
proposte, l’indirizzo a cui bisogna
inviarle e il termine di presentazione
• guida per i candidati, in cui sono indicate le istruzioni particolareggiate per
preparare la proposta
• moduli per la presentazione di proposte
La guida per i candidati, che è il documento principale del corredo informativo, sarà adattata allo strumento a
cui si riferisce. Per esempio, vi sarà una
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I due maggiori programmi specifici del 6PQ: principali elementi
Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca
Aree tematiche
prioritarie di ricerca
1. Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute
2. Tecnologie per la Società dell’informazione
3. Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali basati
sulla conoscenza e nuovi processi e dispositivi di produzione
4. Aeronautica e spazio
5. Qualità e sicurezza alimentare
6. Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi
7. Cittadini e governance nella società della conoscenza
Attività specifiche
concernenti un settore
di ricerca più ampio
Non si vuol tentare di dimostrare che
presentare una proposta di progetto per
il Programma quadro di ricerca sia
un’operazione semplice, ma il nuovo
corredo informativo elaborato per il 6PQ
farà tesoro delle esperienze passate per
offrire un’assistenza più efficace ai candidati. Per via dei nuovi strumenti, in
particolare i progetti integrati e le reti
di eccellenza, e della nuova struttura,
anche chi ha notevole esperienza nei
progetti di ricerca a finanziamento UE
avrà bisogno di assistenza.
1. Sostegno politico e anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche
2. Attività orizzontali di ricerca concernenti le PMI
3. Misure specifiche a favore della cooperazione internazionale
Strutturare lo Spazio europeo della ricerca
1. Ricerca e innovazione
2. Risorse umane
3. Infrastrutture di ricerca
4. Scienza/società
versione specifica per i progetti integrati
appartenenti alla priorità tematica “aeronautica e spazio”, e un’altra per le reti di
eccellenza nella stessa priorità tematica.
Trasmissione elettronica
L’altro grande sviluppo del 6PQ è il passaggio a un uso più ampio degli strumenti
elettronici di trasmissione e di elaborazione, che renderanno le procedure
amministrative più semplici e più rapide,
sia per i candidati, sia per la Commissione.
“Il nostro obiettivo consiste nell’attuare
il trattamento elettronico dall’inizio alla
fine di ciascun progetto”, spiega König.
“Il sistema completo non sarà pronto il
primo giorno in cui entrerà in funzione il
6PQ. Ma quando sarà operativo costituirà
un cambiamento profondo per tutti”.
La consegna elettronica dei corredi informativi è stata in funzione per tutto il
5PQ, grazie alla piattaforma offerta da
CORDIS (v. “Una nuova era per l’informazione”), gestita dal dipartimento di
König. Nel 6PQ, la presentazione elettronica delle proposte sarà introdotta in
tutto il programma. Una serie di sistemi
collegati sosterrà il processo di valutazione, contribuirà alla negoziazione dei
contratti e darà assistenza per tutta la vita
di un progetto relativamente ad aspetti
come la stesura delle relazioni e i pagamenti. Questa catena di strumenti elettronici integrati, accessibili tramite il
portale CORDIS, semplificherà le procedure a carico dei partecipanti e renderà
più efficiente il processo di gestione.
Anche se la Commissione preferirà la
presentazione elettronica, le proposte
presentate sotto forma cartacea saranno
parimenti accettabili, come in passato,
benché König ritenga che i vantaggi della
presentazione e del trattamento elettronici incoraggeranno i candidati a usare
questo metodo.
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CORDIS nel 6PQ
Una nuova era per l’informazione
Una nuova serie di strumenti di informazione su CORDIS, Servizio comunitario di informazione
in materia di ricerca e sviluppo, renderà estremamente semplice per i partecipanti compiere la
ricerca di informazioni sul Sesto programma quadro (6PQ).
Opportunità più ampie
Sito per le manifestazioni di interesse – il primo servizio interattivo del 6PQ su CORDIS.
Per partecipare al 6PQ, avere l’informazione giusta al momento giusto è fondamentale. I corredi informativi a uso
dei partecipanti sono stati rielaborati
(v. “Aiutare i partecipanti a intervenire”),
ma oltre a ciò la Commissione ha speso
grandi energie per creare nuovi percorsi
per la trasmissione elettronica. I partecipanti possono sentirsi sopraffatti dalla
massa di informazioni, per cui CORDIS
sta elaborando canali più conviviali che
filtrano più efficacemente le informazioni richieste dai partecipanti.
Convivialità
Vogliamo che gli utenti possano prendere
come punto di partenza la loro percezione
soggettiva, nel loro campo lavorativo:
ossia quello che loro sanno”, spiega Irja
Vounakis, responsabile per il contenuto
di CORDIS, presso la DG Imprese, della
Commissione. “Finora, si doveva cominciare dal testo del bando, per cui era necessario conoscere il programma di lavoro.
Nel 6PQ, si potrà compiere la ricerca per
argomento, arrivando direttamente al
bando appropriato. Sarà un’impostazione
più conviviale, e i partecipanti non
dovranno familiarizzarsi con le procedure prima di trovare quello che conta
per loro”. Gli utenti saranno in grado di
registrare i loro campi di interesse per
essere informati tempestivamente sui
bandi ad essi relativi pubblicati nell’ambito del programma.
Per l’utente medio, solo una piccola
parte del programma di lavoro – che
spiega approfonditamente i campi scientifici e gli obiettivi trattati da un programma specifico – sarà pertinente al
proprio campo di attività. In precedenza
gli utenti dovevano prelevare il documento completo – operazione che richiede
tempo – e poi percorrerlo per individuare
le sezioni pertinenti. Nel 6PQ, mediante
un uso più efficace delle tecnologie web,
i partecipanti saranno in grado di accedere molto più agevolmente alle sezioni
di loro interesse. “La grande differenza
sarà l’integrazione dei diversi elementi in
una schermata. Non sarà più necessario
tornare indietro o seguire due percorsi
distinti per ottenere tutte le informazioni
necessarie”, sottolinea Vounakis.
Il servizio “Partners” offerto da CORDIS
funziona da molti anni. Lo scopo del servizio consiste nel fare incontrare gruppi
di ricerca provenienti da tutto il territorio europeo. I nuovi strumenti del 6PQ –
le reti di eccellenza e i progetti integrati –
faranno convergere un maggior numero
di partecipanti in ciascun progetto.
Trovare i partners adatti sarà quindi
quanto mai importante. “Nel momento
in cui consulta le informazioni relative al
bando, l’utente potrà accedere direttamente all’apposito servizio di ricerca, che
proporrà una lista di potenziali partners
che hanno uno specifico interesse nel
bando in esame”, spiega Vounakis.
Questo autunno, CORDIS ha messo in
linea oltre 11 mila manifestazioni di
interesse ricevute dalla Commissione in
preparazione del primo bando relativo ai
progetti integrati e alle reti di eccellenza.
Dall’esame di questo materiale i ricercatori sapranno trovare altri operanti nel
loro campo, e discutere la cooperazione
in vista di nuove opportunità.
CORDIS sarà il portale per accedere ai
sistemi di transazione elettronica durante
la durata dei progetti, dalla presentazione della proposta fino alla gestione
del contratto e alla presentazione dei
resoconti. Ma è prima di presentare una
proposta che gli utenti troveranno la
maggiore evoluzione nei servizi CORDIS.
Info
Ufficio informazioni CORDIS
Tl. +352 4410 122240
Fx. +352 4410 122248
[email protected]
http://www.cordis.lu/fp6/
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Indagine sulle tendenze dell’innovazione
Un’Europa più forte grazie alla condivisione delle conoscenze
L’Indagine sulle tendenze dell’innovazione in Europa si è affermata come strumento chiave,
che aiuta i paesi UE ad apprendere reciprocamente con lo scopo di sviluppare l’innovazione
nell’alta tecnologia. Nel Sesto programma quadro (6PQ) la Commissione mira a farne il
punto di riferimento per i decisori politici dell’innovazione.
Come spesso avviene in Europa, i confini
nazionali comportano la presenza di soggetti omologhi in paesi diversi, con relativa sovrapposizione delle attività, e che
ostacolano il trasferimento delle idee.
Per raggiungere l’obiettivo stabilito dal
Consiglio europeo di Lisbona del 2000,
di fare dell’UE l’economia più competitiva e dinamica esistente, è indispensabile
sviluppare efficacemente il rendimento
dell’innovazione. L’Indagine sulle tendenze (1), varata nell’ambito del programma Innovazione e PMI, costituisce ora uno
spazio in cui i decisori politici possono
scambiarsi le iniziative riuscite. E costituisce un incoraggiamento in questo senso.
La condivisione delle conoscenze rende l’Europa più forte.
Imparare dalla diversità
“Non esiste un solo modo per incoraggiare al meglio l’innovazione”, spiega
Peter Löwe, responsabile dell’Indagine
sulle tendenze presso la direzione Innovazione della DG Imprese della Commissione. “L’Indagine sulle tendenze è uno
strumento per apprendere le politiche,
non per copiarle. La risposta alle politiche
non può essere uniforme, ma quello che
funziona in una situazione può funzionare bene in una situazione diversa, con
qualche adattamento. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la varietà è uno
dei nostri maggiori punti forti”.
L’Indagine sulle tendenze, quindi, è solo
un punto di partenza per lo scambio di
politiche. Attualmente essa contiene
informazioni su oltre 700 programmi di
promozione dell’innovazione operanti
in 30 paesi (gli Stati membri UE, i paesi
candidati e altri paesi associati al 6PQ).
Löwe, tuttavia, tiene a precisare che per
riuscire il trasferimento di un programma
occorre il contatto personale. “Occorre
riunire le persone giuste – quelle che
elaborano e attuano le politiche dell’innovazione – per trattare i particolari, i
“trucchi del mestiere”. Per facilitare que-
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sti contatti vengono organizzati seminari
dedicati a settori specifici della promozione dell’innovazione.
Dare impulso allo sviluppo
economico
L’obiettivo di Lisbona dà un forte
impulso al Quadro di valutazione dell’innovazione europea. Pubblicato per la
prima volta nel 2001, questo documento
compie un’analisi comparativa delle prestazioni degli Stati membri rispetto a 17
indicatori. Esso mira ad incoraggiare gli
Stati membri ad osservare con più attenzione come gli altri reagiscono alle sfide,
e ad intensificare i loro sforzi per mandare avanti l’innovazione.
Löwe ritiene che gli effetti di questa analisi
comparativa siano più visibili negli Stati
membri più grandi. “I campioni del Quadro comparativo sono gli Stati membri
più piccoli. I paesi piccoli, naturalmente,
sono sempre stati più aperti alle influenze
esterne, ma ora i paesi grandi cominciano
a capire che devono aprirsi e cambiare il
loro atteggiamento nei confronti delle
conoscenze che vengono da fuori”.
Durante il 6PQ l’Indagine sulle tendenze
sarà consolidata. Partendo dalla base
esistente, l’informazione verrà arricchita,
ampliata e migliorata dal punto di vista
qualitativo. I paesi candidati sono già
integrati nell’Indagine sulle tendenze, e
figureranno per la prima volta nel Quadro di valutazione 2002. Nella prossima
edizione saranno inclusi per la prima
volta anche gli indicatori regionali, benché la Commissione stia ancora studiando
la possibilità di inserire in linea generale
le informazioni a livello regionale nell’Indagine sulle tendenze.
“Il trasferimento di conoscenza tra paesi
deve diventare un fatto corrente a livello
nazionale. È questa la sfida dell’Indagine
sulle tendenze nel corso del 6PQ”, conclude Löwe.
(1) V. “Centro di scambio di buone pratiche”,
fascicolo 5/01.
Info
P. Löwe, C. Guichard, Commissione europea
Direzione Innovazione
DG Imprese
Tl. +352 4301 38154
Fx. +352 4301 34129
[email protected]
[email protected]
http://trendchart.cordis.lu/
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> Indagine sull’innovazione comunitaria
Prendere il polso
all’innovazione delle imprese
L’Indagine sull’innovazione comunitaria (CIS) ha già dimostrato la sua validità per
i decisori politici di tutta Europa. Sono stati diffusi recentemente i primi risultati
nazionali ricavabili dall’ultima indagine, la CIS3. È in corso un’attività febbrile per
armonizzare le informazioni, in modo da renderle confrontabili tra loro e quindi
più valide a livello UE.
La terza Indagine sull’innovazione comunitaria (CIS3), coordinata da Eurostat, ufficio statistiche della Commissione europea,
e dalla direzione Innovazione della direzione generale Imprese, è stata condotta
dagli Stati membri nel 2001 e 2002. Le
relazioni nazionali della CIS3 relative a
Spagna, Germania e Regno Unito sono
state pubblicate recentemente.
I risultati per tutti i paesi potrebbero essere
completati entro la fine del 2002. Essi
saranno un valido contributo alle discus-
sioni politiche e alla strategia dell’innovazione, in particolare nel quadro dell’Indagine sulle tendenze dell’innovazione in
Europa. A tal fine, la direzione Innovazione contribuisce alla costituzione e alla
gestione dell’Indagine sull’innovazione
comunitaria. Nonostante ciò, una valutazione adeguata delle tendenze in atto tra la
CIS2 e la CIS3 e un confronto tra i risultati
dei vari paesi europei, richiederà un’ulteriore elaborazione dei dati. Gli esperti di
Eurostat avranno bisogno di altri tre mesi
per mettere a punto i dati in modo da renderli confrontabili.
per l’innovazione costituita dalla R&S è
aumentata leggermente, mentre quella
relativa alle macchine e alle attrezzature è
diminuita. La spesa per l’innovazione
come quota del fatturato industriale è
aumentata dall’1,64 % al 1,78 % nel 2000.
Si è registrato un grande aumento della
proporzione di innovatori nell’industria:
che ora sono tra il 43 % e il 68 % delle
imprese, a seconda del settore. Si tratta di
un grande aumento rispetto alla CIS2, in
cui la quota in tutto il settore manifatturiero era solo del 29 %.
• La relazione del Regno Unito (2) indica
che il 66 % di tutte le imprese sono “attive
sul piano dell’innovazione”, una definizione più ampia di quella usata nella CIS2,
in cui il 59 % delle imprese industriali
erano descritte come soggetti “innovatori”
che introducono nuovi prodotti. Si nota
con una certa sorpresa che la percentuale
di imprese che praticano al tempo stesso
l’innovazione dei prodotti e dei processi –
pari al 18 % e al 15 % rispettivamente – è
Primi risultati
Il programma
Innovazione/PMI
in sintesi
Il programma ‘Innovazione e partecipazione delle PMI’, che fa parte del Quinto
programma quadro, promuove l’innovazione e incoraggia la partecipazione al
programma quadro da parte delle piccole e medie imprese (PMI). Direttore del
programma è Giulio Cesare Grata (Direzione per l’Innovazione, DG Imprese).
L’impressione generale che si ricava dall’andamento dell’innovazione nei paesi
oggetto dello studio è favorevole.
• In Spagna (1), nel 2000 la spesa per l’innovazione è stata circa l’1,7 % del PIL,
che rappresenta un incremento del 9 %
all’anno dal 1998. La quota della spesa
Attività innovative nelle imprese tedesche (1995-2000)
Fonte: ZEW GmbH
Info
Politica dell’Innovazione
Fx. +352 4301 34129
Progetti e metodologie
Fx. +352 4301 32100
Reti e servizi
Fx. +352 4301 32779
Comunicazione e azioni
di sensibilizzazione
Fx. +352 4301 35389
Risorse
Fx. +352 4301 33389
Ricerca e PMI
Fx. +32 2 2954361
http://www.cordis.lu/
innovation-smes/home.html
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
Percentuale di tutte le imprese
80
Settore manifatturiero:
70
Innovatori*
Imprese che hanno introdotto
prodotti originali
Imprese che hanno ridotto i costi
mediante l’innovazione dei processi
60
50
40
30
Settore dei servizi industriali:
20
10
0
1995
1996
1997
1998
1999
2000
Dati provenienti dall’indagine tedesca sull’innovazione: esempi delle
informazioni riportate nell’Indagine sull’innovazione 2000.
Innovatori*
Imprese che hanno introdotto
nuovi prodotti
Imprese che hanno ridotto i
costi mediante l’innovazione
dei processi
* Imprese che hanno attuato con
successo un progetto da cui è derivato
un prodotto o processo innovativo nei
tre anni precedenti.
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P R O G R A M M A I N N O VA Z I O N E / P M I
Intensità dell’innovazione delle PMI tedesche (1995-2000)
Fonte: ZEW GmbH
Investimenti nell’innovazione
in percentuale sul fatturato
4.4
Settore
manifatturiero
Settore dei
servizi industriali
4.2
4.0
3.8
3.6
3.4
3.2
3.0
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
inferiore a quella della CIS2. Tuttavia,
come avviene con molti altri tipi di innovazione, i cambiamenti di definizione rendono difficili i confronti con le indagini
precedenti.
• In Germania (3), la spesa per l’innovazione è aumentata in termini assoluti tra il
1996 e il 2000. La spesa nel manifatturiero
equivale attualmente al 4,4 % dei redditi
complessivi, e al 3,1 % nei servizi destinati
alle imprese. Durante questo periodo, tra
le imprese del settore manifatturiero l’incidenza della imprese industriali innovative
è aumentata. Nello stesso periodo è
aumentata anche la quota di fatturato
derivante dai nuovi prodotti e servizi. Nel
2000 essa rappresentava circa l’8 % del settore manifatturiero.
Lavori in corso
La stessa Indagine sull’innovazione comunitaria è un esempio complesso di innovazione mista di prodotti e di processi, spesso
molto efficace, ma difficile da attuare.
Klaus Schwall, della direzione Innovazione
della Commissione, sottolinea il fatto che
l’Indagine sull’innovazione è in continua
evoluzione e sottolinea i risultati raggiunti
dai suoi colleghi di Eurostat, in collaborazione con gli esperti degli uffici statistici
nazionali, nel migliorare l’indagine.
“Da quando fu condotta l’indagine CIS2,
quattro anni fa, è stato fatto molto per
migliorare la metodologia in modo da
ottenere risultati più validi e per capire
meglio il processo di innovazione a livello
di impresa. Il gruppo di esperti appartenenti agli uffici statistici nazionali e all’Eurostat si è incontrato periodicamente per
elaborare il questionario per l’indagine
CIS3. Ogni domanda è stata riveduta criticamente alla luce delle risposte ottenute
nella seconda edizione dell’indagine. Grazie a un attento esame è stato possibile
tener conto delle esigenze dei singoli paesi.
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20
Il nuovo questionario per il CIS3 ha introdotto molte nuove caratteristiche pur
mantenendo molte delle precedenti, benché questo sia sempre un compromesso.
Quando si è visto che ad alcuni tipi di
domande era stato risposto in modo inadeguato o non convincente, sono state
introdotte modifiche”, spiega Scwhall.
L’armonizzazione
è fondamentale
Tuttavia, la comparabilità dei dati – pietra
di paragone per i decisori politici UE – sia
nel tempo, dall’indagine CIS2 alla CIS3, sia
tra i paesi, si dimostra ancora difficile.
Questa può essere raggiunta solo se la concezione del questionario e i metodi di campionamento, e anche l’interpretazione
delle risposte e la presentazione dei risultati, sono unificati, tra gli Stati membri e
da un’indagine all’altra.
“Sotto questo aspetto, il ruolo di Eurostat
nell’elaborare i dati forniti dai corrispondenti nazionali è fondamentale. I suoi
esperti sono in contatto con gli uffici statistici nazionali, e mettono in evidenza le
anomalie mentre tentano di normalizzare
le analisi in tutta l’UE. Essi dovranno
affrontare problemi come l’impatto delle
risposte mancate, il trattamento delle
variabili non fornite, l’eliminazione degli
effetti derivanti dalla struttura del campione, e come comportarsi con le risposte
eccezionali da parte degli intervistati.
Eurostat e gli uffici nazionali sono riusciti
a raggiungere questo traguardo per le indagini CIS1 e CIS2, per cui prevedo che i
risultati finali dell’indagine CIS3 saranno
ancora migliori di quelli della CIS2”,
spiega Schwall.
13
riservatezza dei microdati a livello di
impresa. Nella maggior parte degli Stati
membri, le leggi sulla protezione dei dati
limitano l’accesso ai dati grezzi anche a
scopo di ricerca e vietano il raccordo dei
dati raccolti mediante le indagini CIS con
quelli raccolti con altre finalità. Queste
clausole di riservatezza, pur essendo una
protezione evidentemente legittima, ostacolano l’uso scientifico dei dati. L’Eurostat,
quindi, sta lavorando con il suo comitato
per le questioni di riservatezza alla definizione di buone pratiche volte a consentire
un accesso limitato a tali dati a fini di
ricerca, mantenendo tutte le limitazioni
necessarie sulla loro pubblicazione.
Per quanto riguarda il futuro, i ricercatori e
i decisori politici dell’innovazione possono
prevedere che l’indagine CIS4 fornirà una
base di informazioni ancora migliore della
CIS3. Vi è bisogno di quantificare, non
solo le prospettive economiche ma anche
le modalità con cui nasce l’innovazione.
Fino a poco tempo fa vi erano poche informazioni esaurienti sull’innovazione. Esisteva solo un insieme incoerente di dati sui
brevetti, sulla R&S, sulle tecnologie, sulla
struttura della produzione manifatturiera
e così via. Non vi erano dati sul comportamento verso l’innovazione in seno alle
imprese, raccolti sistematicamente e su
scala europea. Colmare questa lacuna è
l’obiettivo dell’indagine CIS, e ogni indagine successiva ha ampliato e perfezionato
il campo d’osservazione delle precedenti.
(1) Si veda il comunicato stampa dell’Istituto nazionale
delle statistiche spagnolo, all’indirizzo
http://www.ine.es/prensa/np230.doc
(2) L’indagine sull’innovazione del Regno Unito per
il 2001 può essere prelevata presso il sito dell’ufficio
britannico per le statistiche, all’indirizzo
http://www.statistics.gov.uk/articles/economic_trends/UK_
innovation_survey.pdf
(3) La relazione “Innovationsverhalten der deutschen
Wirtschaft – Indikatorenbericht zur Innovationserhebung 2000” dello ZEW GmbH (centro tedesco per le ricerche
economiche europee) può essere prelevata presso il sito
dell’ufficio tedesco delle statistiche, all’indirizzo
ftp://ftp.zew.de/pub/zew-docs/mip/00/MIP-VGDL00.pdf
Info
Riservatezza
Una delle principali condizioni relativa
all’uso dei dati non è cambiata da quando
è stata condotta l’ultima indagine: la
K. Schwall, Commissione europea
DG Imprese
Direzione Innovazione
Tl. +352 4301 33809
[email protected]
http://www.cordis.lu/innovation-smes/src/cis.htm
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> Strutture di finanziamento
Apprendere dalle
altre regioni
L’iniziativa PAXIS, che parte del programma Innovazione/PMI dell’UE, incoraggia le
organizzazioni europee a imparare tra loro dai punti di forza complementari nella creazione
di nuove imprese innovative. La formazione di alleanze con altri ha aiutato tre regioni con
un’infrastruttura scientifica ben consolidata a sviluppare meccanismi di finanziamento
dell’innovazione, dando slancio alla loro posizione nel settore della biotecnologia.
In molte aree dell’Europa meridionale, le
imprese ad alto contenuto tecnologico
incontrano grandi difficoltà a procurarsi
capitali di rischio. “In Italia il capitale di
rischio abbonda, ma la maggior parte degli
investitori è concentrata sulla “vecchia
economia”. Il nostro grave problema è che
non sono interessati alla biotecnologia”,
spiega Maurizio Ferri, che in passato ha
fatto parte dell’Università di Tor Vergata, a
Roma. “D’altro canto, molti ricercatori
dell’università non si sono interessati alla
ricerca applicata. Occorre, quindi, cambiare mentalità anche da questo lato”.
Ferri ha coordinato il progetto MIRTA,
sostenuto da PAXIS (1). Il progetto è stato
diretto a capire in che modo funziona il
finanziamento dell’innovazione in Scozia,
per poi creare strutture in tre regioni dell’
Europa meridionale, contribuendo all’avvio di almeno due imprese di biotecnologia in ciascuna di esse. Il progetto MIRTA
ha riunito l’Università di Tor Vergata,
l’Istituto Andaluso di Tecnologia (IAT), il
Parco Tecnologico di Salonicco, la FederLazio, un’organizzazione di sostegno alle
piccole imprese del Lazio, e la TechMapp,
un programma di gestione di tecnologia
portato avanti dall’Università di Edimburgo.
Imparare nel contesto
“Il primo passo è stata una visita di studio
in Scozia, in cui i nostri corrispondenti
della TechMaPP hanno organizzato un
programma di presentazioni e discussioni
con gli investitori di capitale di rischio e i
servizi di sostegno alle imprese attivi nel
campo della biotecnologia. Ma per fare in
modo che ognuno di noi ricavasse il massimo da questo programma, prima della
visita abbiamo elaborato una mappa della
situazione in atto nelle nostre regioni”,
spiega Ferri. In tal modo i membri del
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I partecipanti al progetto MIRTA hanno trasferito idee da strutture di finanziamento dell’innovazione operanti
in Scozia.
progetto hanno imparato l’uno dall’altro
oltre che dall’esperienza scozzese. Dopo le
discussioni in Scozia l’elaborazione della
mappa è stata ampliata.
Dopo la visita di studio, gli esperti della
TechMaPP hanno fatto da consulenti, aiutando ciascuna delle tre regioni a sviluppare
le proprie strutture. Essi hanno elaborato
anche un manuale, a uso dei partners, dedicato all’ambiente del capitale di rischio, in
cui sono trattati temi come l’elaborazione
dei piani imprenditoriali e la negoziazione
con gli investitori. Data la diversità delle
tre regioni, i “collegi dell’innovazione” pianificati e creati da ciascun soggetto hanno
risposto diversamente alle esigenze locali.
Soluzioni locali
A Roma, l’Università di Tor Vergata ha stabilito un partenariato con due gruppi farmaceutici – la Polifarma e la Final Foundation Angelini – creando un’organizzazione
di sostegno alle imprese derivate dagli istituti di ricerca pubblici operanti nel campo
della biotecnologia. Nell’università è stato
istituito un ufficio di collegamento con
l’industria, il cui compito consiste nell’assistere i ricercatori del settore pubblico ad
affrontare temi come la pianificazione
imprenditoriale e la ricerca di finanziamenti. “L’iniziativa del progetto – spiega
Ferri – è stata determinante per la creazione di una rete di università italiane, che
ha affrontato problemi come le regole
comuni per i diritti di proprietà intellettuale nell’università, e mira a cambiare
l’atteggiamento nei confronti dell’innovazione tra i ricercatori del settore pubblico”.
A Siviglia, invece, l’IAT ha creato un’organizzazione meno formale, a cui partecipano ricercatori del biotech, investitori di
capitale di rischio e agenzie del settore
pubblico. Questo gruppo si dedicherà a
fornire formazioni e informazioni ai ricercatori, per aiutarli a mettersi in contatto
con gli investitori. Esso, inoltre, offrirà
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assistenza agli investitori su come valutare
i piani imprenditoriali nel campo della
biotecnologia.
Il Parco Tecnologico di Salonicco ha deciso
di creare una rete estesa a tutta la Grecia,
poiché la maggior parte dei fondi di investimento hanno sede ad Atene, mentre la
ricerca nel campo della biotecnologia è
distribuita in tutto il paese. La rete si concentrerà sull’agrobiotecnologia, che è
estremamente significativa in Grecia. La
regione della Macedonia centrale ha creato
un fondo che offrirà finanziamenti di
avvio alle imprese locali di biotecnologia.
La rete, inoltre, vuole attirare i fondi delle
grandi imprese operanti nel settore.
Esempi reali
Il progetto MIRTA non mira solo a costituire
le strutture. Ogni partecipante ha dovuto
aiutare due nuove imprese a trovare finanziamenti e a costituirsi. Ora il progetto è
terminato, ogni partner sta lavorando con
imprese che si trovano tutte in fase avanzata di negoziazione con potenziali investitori. A Roma, tre progetti mirano a
fornire servizi di assistenza per gli animali
di laboratorio, uno strumento diagnostico
per le gravidanze a rischio, e un software
per la modellizzazione molecolare. In
Andalusia, viene data assistenza a quattro
gruppi, che si occupano di analisi genetica,
depurazione dei rifiuti e biologia cellulare.
In Grecia, sono in discussione varie possibilità, per esempio un servizio di analisi
degli alimenti, e un fornitore di sementi.
“Il vantaggio del progetto è stato che il
partner scozzese ha fatto intervenire investitori di capitale di rischio. È stato quindi
un modo eccellente per imparare come
creare una rete e come interagire con gli
15
investitori”, conclude Ferri. L’impostazione
basata sulla creazione di reti è al centro di
un’altra iniziativa UE, Gate2Growth (2),
che mira a sviluppare una gamma di
servizi agli imprenditori in cerca di capitali
di rischio nell’alta tecnologia. La Commissione sta studiando un possibile avvicinamento tra PAXIS e Gate2Growth nei prossimi anni.
(1) V. “Le città europee: centri di cultura innovativa”,
fascicolo 2/02.
(2) V. “Rischi e ricompense: un clima che cambia”,
fascicolo 5/02.
Info
M. Ferri, Università di Tor Vergata, Roma
Parco Scientifico
Tl. +39 06 7259 5188
Fx. +39 06 7259 5188
[email protected]
http://www.cordis.lu/paxis/
> Rivestimento del legno
Soluzioni per l’arredamento
Un consorzio CRAFT di partners britannici e olandesi ha sviluppato
una nuova tecnologia di rivestimento per gli agglomerati di legno
utilizzati per pavimenti e mobili. Si prevedono notevoli benefici
ambientali ed economici per l’industria e per i consumatori, e grandi
figure industriali si stanno interessando attivamente.
Il rivestimento dei prodotti manufatti è un
processo ad alto valore aggiunto, che
accentua le qualità estetiche del colore e
della finizione, oltre a contribuire alla resistenza all’usura e alla durata. I rivestimenti
in polvere sono diffusamente utilizzati
nella finizione su scala industriale di beni
di consumo duraturi come i frigoriferi, gli
apparecchi e i mobili da cucina, ma sono
limitati ai supporti metallici perché è
necessario un legame elettrostatico tra la
polvere e il supporto, e la vulcanizzazione
richiede alte temperature. Sarebbe un
grande vantaggio poter utilizzare i rivestimenti in polvere sui prodotti a base di
legno, come le piastrelle per pavimenti e i
mobili da ufficio.
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Nel 1998, Eurotek Office Furniture, una
piccola impresa con sede nel Regno Unito,
è venuta a conoscenza degli esperimenti
sui rivestimenti in polvere applicati su
agglomerati di legno, effettuati dalla UK
Furniture Industry Research Association
(FIRA). Entusiasmati dalle prove iniziali,
FIRA e Eurotek hanno riunito partecipanti
olandesi e britannici intorno al progetto
intitolato “Sviluppo di nuovi rivestimenti
decorativi, senza solventi, per pannelli a
base di legno”, avviato nell’ambito di
CRAFT, azione di ricerca cooperativa in cui
un gruppo di piccole e medie imprese
(PMI) affida l’esecuzione della ricerca a
organismi terzi. I partecipanti provenienti
dai Paesi Bassi erano: AHA Studio 2 e Dekora
Pistola a spruzzo elettrostatica sviluppata
dal progetto per applicare i rivestimenti sui
pannelli di legno.
Parket BV, entrambi nel settore delle piastrelle per pavimenti, TNO Delft per il
contributo di R&S e DSM Resins per lo sviluppo delle polveri. Tra gli altri partecipanti provenienti dal RU vi erano la casa
produttrice di attrezzature PED Technologies Ltd e il Buckinghamshire College, per
il contributo di ricerca.
>>>
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Pannelli da arredamento all’entrata della macchina rivestitrice.
Vantaggi eco-nomici
Lo studio condotto in precedenza dalla
FIRA prevedeva svariati vantaggi dalla
riuscita del progetto. In particolare l’abbandono dall’attuale processo basato sui
solventi avrebbe ridotto considerevolmente l’emissione di sostanze volatili, e il
processo a base di polveri composto da
una sola operazione avrebbe permesso una
riduzione del 40 % dei costi del processo di
rivestimento.
Peter Beele, della FIRA, riassume i risultati
del progetto: “L’elemento determinante
del progetto era lo sviluppo di polveri
capaci di aderire agli agglomerati di legno
e di vulcanizzarsi con il riscaldamento a
ultravioletti: le nostre previsioni iniziali
dei vantaggi economici e ambientali
dipendevano da questo. Al termine del
progetto, nel 2000, avevamo raggiunto
l’85 % degli obiettivi e le nostre formule
per la composizione delle polveri erano in
linea con le tecnologie più avanzate.
Per capire le ripercussioni per le PMI partecipanti, occorre capire i loro svariati bisogni. Per esempio, gli involucri esterni dei
televisori e degli impianti stereofonici
richiedono una rifinitura minore rispetto
alle piastrelle da pavimento, mentre i
mobili da ufficio sono l’applicazione di
fascia alta. Esistono già involucri per
impianti stereo rivestiti in polvere, mentre
le piastrelle da pavimento aspettano solo
una macchina capace di produrre rivestimenti più spessi. Per i mobili da ufficio,
invece, il processo è più complesso. Il progetto ha prodotto rivestimenti di qualità
sufficiente per la fabbricazione di scriva-
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nie, ma la finizione estetica non è ancora
sufficiente”.
Menno van Gulik di AHA Studio 2 presenta il punto di vista delle PMI partecipanti: “I campioni che abbiamo ricevuto
verso la fine del progetto sono anche i
migliori che abbiamo visto. Avevano ottenuto un effetto smalto satinato – molto
importante per l’estetica e per la scelta
offerta ai clienti. Il processo di rivestimento è composto da una sola fase e tratta
tutti i lati del pezzo. Ciò conferisce una
resistenza eccezionale all’umidità e alle
deformazioni che questa provoca: una
caratteristica indispensabile per i pavimenti. La resistenza all’usura non è
ottima, ma il problema sarà risolto aumentando lo spessore del rivestimento. I nostri
colleghi del settore dei mobili da ufficio
hanno esigenze estetiche più spinte e lavorano con componenti di maggiori dimensioni e di forma complessa. Per essi i progressi sono stati meno vistosi, ma con
ricerche più approfondite e con la maggiorazione dimensionale si otterranno migliori
risultati. Durante il progetto le polveri
sono state prodotte a mano. Quando questo
processo sarà industrializzato la distribuzione delle grane sarà controllata meglio, e
si possono prevedere altri miglioramenti”.
Abbondanza di operatori
L’avvicinarsi della tecnologia alla fase
commerciale sta stimolando molti operatori europei del settore industriale e della
ricerca ad intensificare le attività. Vengono
concessi brevetti ad altre formulazioni e
trattamenti di preparazione del fondo sul
legno naturale. Come osserva Beele: “Il
settore è diventato competitivo. Vi operano
molti soggetti appartenenti alla ricerca e ai
laboratori industriali. Alla FIRA abbiamo
ottenuto un finanziamento del governo
britannico per tre altri progetti miranti a
particolari applicazioni e a sviluppare i
risultati raggiunti finora. Per esempio, il
nostro progetto CRAFT è concentrato sul
rivestimento di pannelli truciolari di media
densità. Questo tipo di pannelli è molto
utilizzato e presenta una bassa emissione di
gas. Questa caratteristica è necessaria per i
rivestimenti di alta qualità. Modificare gli
stessi pannelli truciolari per migliorare la
successiva operazione di rivestimento è un
indirizzo d’indagine promettente, attualmente allo studio. Altri stanno studiando
le modifiche del processo, per permettere
di rivestire il legno naturale”.
La AHA Studio 2 sta giocando d’attesa,
spiega van Gulik: “Dato che siamo una PMI
non possiamo permetterci di ingrandirci
con le nostre sole forze, perché non
abbiamo le risorse necessarie. Ma sappiamo
che i costruttori di attrezzature si stanno
interessando seriamente a questa tecnologia e stanno installando linee sperimentali.
Siamo convinti che sarà un successo”.
Info
Commissione europea
DG Ricerca
Ricerca e PMI
Tl. +32 2 295 7175
Fx. +32 2 295 7110
[email protected]
http://www.cordis.lu/sme/
P. Beele, FIRA International Ltd
Tl. +44 1438 777 700
Fx. +44 1438 777 800
[email protected]
http://www.fira.co.uk/
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IRC Innovazione
> La cooperazione con Eureka
Notizie
Percorsi
di rete
Una serie di seminari congiunti organizzati dal Centro regionale
di collegamento per l’innovazione (IRC) e dall’ufficio Eureka
della Germania ha aiutato un consorzio di partners a
individuare la fonte di finanziamento di cui essi avevano
bisogno. È stato un primo esempio delle sinergie che si
spera di veder nascere dalla cooperazione tra le due reti.
L’accordo di cooperazione tra le reti è stato
concluso a una riunione svoltasi a Creta
nel febbraio 2002. Con esso di ricercano
sinergie tra gli uffici Eureka presenti negli
Stati membri, e finanziati dalle strutture
nazionali, e la presenza regionale, ma la
cui portata è estesa a tutta l’Unione, degli
IRC (1). L’IRC Hessen/Renania-Palatinato
non ha atteso tempo per promuovere i collegamenti, come ricorda Werner Pilsner,
dello stesso centro di collegamento.
“Abbiamo condotto discussioni con l’ufficio tedesco Eureka/COST nell’ottobre 2001,
prima della riunione di Creta. Eravamo
entrambi alla ricerca di un modo per ravvivare le attività transnazionali”.
Si sono scelti i seminari congiunti IRCEureka per verificare la cooperazione, che
interessava anche i Business Innovation
Centres e gli Euro Info Centres – ciascuno
nella rispettiva rete. Durante i seminari
si sarebbe evitato l’uso degli acronimi, si
sarebbero spiegati chiaramente i compiti
di ognuno, quali strumenti ciascuno offre
e dove si situano le complementarità e
le sinergie. “Volevamo offrire un punto
d’accesso unico per i nostri clienti, con un
Un tipo di Gypsophila fastigiata, da cui il CGG spera
di sviluppare la produzione di saponina.
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
corredo di strumenti completo”, spiega
Pilsner. Sono stati svolti quattro seminari
pilota, ciascuno con 10-15 partecipanti
appartenenti a PMI, istituti di ricerca
e camere di commercio locali. Secondo
un “cliente soddisfatto”, tutti sono stati
accolti bene.
La rete IRC in breve
I sessantotto Centri di collegamento per
l’innovazione (IRC) del programma Innovazione e PMI sono presenti in 30 paesi,
tra cui gli Stati membri dell’UE e i paesi di
Le vie del finanziamento
Il Centrum Grüne Gentechnik (CGG) della
Renania-Palatinato collega la ricerca fondamentale e le imprese private del settore
agricolo – concentrandosi su tecnologie
vicine al mercato. Gabi Krczal e i suoi collaboratori sono attivi nella ricerca sulla
biotecnologia vegetale e studiano le saponine – composti chimici che hanno sempre
maggiore importanza in medicina, dove
sono noti per le loro proprietà antitumorali e antivirali. Le saponine si trovano
nelle radici di piante esotiche importate
principalmente dal Sudamerica, dove vengono utilizzate per la produzione di medicinali d’origine vegetale. Questa fonte
pone difficoltà per l’approvvigionamento e
l’uniformità, fattori particolarmente critici
in un mercato in rapida crescita. Tuttavia,
le saponine utili sono presenti nelle radici
di una pianta ornamentale, la Gypsophila,
molto diffusa nell’Europa meridionale.
Con un produttore italiano di piante e
cinque altri partners dell’UE, il CGG ha
cercato fondi per sviluppare una fonte
europea di saponine. In tal modo l’approvvigionamento è garantito ed è possibile
giungere a una normalizzazione. Per que-
recente adesione.
Ogni IRC è per la sua zona una finestra
sull’innovazione in Europa. Il centro di
collegamento ha il compito di aiutare le
imprese e le organizzazioni di ricerca a
trasferire le tecnologie da e verso il resto
dell’Europa. Per maggiori informazioni
sulla rete degli IRC si può consultare la
pagina omonima:
http://irc.cordis.lu/
sto è necessario selezionare i ceppi vegetali, sviluppare i sistemi di produzione
agricola e il trattamento successivo alla
raccolta per ottenere saponine estraibili
secondo modalità consolidate e riproducibili, a uso della ricerca biochimica.
La ricerca dei finanziamenti non è stata
facile. La tecnologia è un po’ troppo vicina
al mercato per poter aspirare al finanziamento dell’UE e i cambiamenti che hanno
preceduto il 6PQ hanno creato finora
un’incertezza nelle scelte possibili. Le
>>>
(1) V. “Gli IRC fanno causa comune con Eureka”,
fascicolo 4/02.
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scelte sono diventate più chiare quando
Krczal ha seguito uno dei seminari IRCEureka, come spiega: “Conoscevo l’IRC
regionale molto bene; le loro manifestazioni hanno molto successo. Ma il programma Eureka è meno noto, probabilmente perché è centralizzato. Ascoltando
gli interventi di Eureka e parlando con
l’oratore mi sono resa conto che questo
poteva essere un modo migliore per finanziare progetti come il nostro, che sono
transnazionali e più vicini al mercato”. La
rete Eureka sta coordinando attualmente
l’applicazione, e il consorzio prevede di
iniziare i lavori nel 2003. Krczal conclude:
“Sono molto contenta di aver partecipato
al seminario. E lo sono anche i miei partners. Per noi si è rivelato molto efficace”.
fattori, sommati all’aiuto del consorzio
CGG, permettono di giungere alla
migliore soluzione ad hoc. “Sia gli IRC che
l’ufficio Eureka/COST prevedono ulteriori
sinergie. “Questi seminari pilota hanno
collaudato il principio. Ora stiamo programmando un seminario a reti unificate
con il vicino IRC Alsazia-Lorena, in Francia.
Con due IRC e due uffici Eureka speriamo
di assistere ad altri successi tra le reti”, conclude Pilsner.
Far leva sulle reti
transfrontaliere
Heike Steffens, coordinatore progetti
presso l’ufficio Eureka/COST tedesco, con
sede a Bonn, non ha dubbi sulle sinergie di
rete che questo caso mette in evidenza.
“Eureka non ha fondi riservati per i progetti – ma in Germania vi sono molte fonti
di finanziamento della ricerca e sappiamo
come avvicinarle. Dato che siamo centralizzati e non abbiamo fondi per nostro
conto troviamo difficoltà ad attirare partecipanti ai seminari. Gli IRC, invece, hanno
una presenza regionale e offrono l’accesso
locale a una rete estesa a tutta l’Unione
europea: le loro manifestazioni registrano
sempre buoni livelli di affluenza. Questi
Info
W. Pilsner, IRC Hessen/Renania-Palatinato
Tl. +49 6131 95809 21
Fx. +49 6131 95809 99
[email protected]
http://www.uni-kl.de/IMG/IRC/neu/index.html
H. Steffens, ufficio Eureka/COST Germania,
Centro Aerospaziale Tedesco
Tl. +49 228 382 1355
Fx. +49 228 382 1353
[email protected]
http://www.dlr.de/eureka/
> Reti di trasferimento di tecnologia
I molti itinerari verso
la nuova tecnologia
Recentemente un IRC tedesco ha collaborato per la prima volta con una rete
indipendente di trasferimento di tecnologia. Il risultato immediato di questa
collaborazione è stato che un cliente ha portato a termine un trasferimento di
tecnologia. Le risorse di entrambe le reti sono state una fonte ideale e insperata
per un’impresa che aveva un urgente bisogno di nuove tecnologie.
EIC Trier, partner di Treviri dell’IRC Lussemburgo-Treviri-Saarbrücken, segue il
metodo abituale degli IRC, che consiste nel
diffondere le richieste e le offerte di tecnologia mediante la rete IRC, e nello svolgere
opera di intermediazione tra i potenziali
partners. Dall’autunno 2001, tuttavia, questo IRC ha messo a punto un nuovo strumento attingendo a una rete indipendente
di trasferimento di tecnologia, che già esisteva in precedenza. Le possibilità di trovare nuove soluzioni tecnologiche si sono
ampliate immensamente, perché la nuova
rete apre l’accesso a varie tecnologie di
punta provenienti dal programma di
ricerca dell’Agenzia spaziale europea (ESA).
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La MST Aerospace è una società di consulenza tedesca, indipendente, che si è messa
alla guida di una rete internazionale di
intermediari del trasferimento di tecnologia, fondata nel 1991. Lo scopo della rete
consiste nello svolgere un ruolo di intermediazione nell’uso secondario, non aerospaziale, delle tecnologie aerospaziali, nell’ambito del programma di trasferimento
di tecnologia dell’ESA. La MST fornisce
informazioni sulle tecnologie spaziali, e i
dati di contatto dei fornitori di tecnologia,
ai potenziali utenti operanti in una vasta
gamma di settori, tra cui i materiali, i componenti meccanici, le comunicazioni, le
scienze della vita e la medicina.
Agire insieme
La MST è molto interessata a creare un
partenariato con gli IRC in paesi in cui la
sua rete non ha corrispondenti. Da alcuni
anni l’azienda è al corrente del sistema
IRC, dato che nella sua stessa rete di trasferimento di tecnologia si trovano due
IRC, uno della Svezia e uno della Norvegia.
Negli ultimi due anni gli IRC di sei altri
paesi (Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito) si sono
uniti nell’ambito di una collaborazione
formale con la rete di trasferimento di tecnologia dell’ESA.
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Questi componenti per giunti a frizione richiedono rivestimenti che offrano il minimo attrito e la massima resistenza al calore.
Trovato nello spazio
Thomas Weinand, membro del partner di
Treviri della rete IRC, spiega che l’accordo
di trasferimento di tecnologia appena concluso è talmente recente che i nomi delle
aziende non possono ancora essere rivelati.
Una società tedesca di ingegneristica aveva
bisogno di una nuova tecnologia e nell’estate del 2001 era alla ricerca di materiali a
basso coefficiente d’attrito da utilizzare per
rivestire i componenti dei motori; materiali dotati di migliore resistenza al calore
rispetto a quelli esistenti e di proprietà
meccaniche speciali. La società aveva pensato che materiali di questo tipo avrebbero
potuto trovarsi nella ricerca spaziale, e per
questo ha chiesto aiuto alla MST Aerospace. La MST ha girato la richiesta alla
sua rete di trasferimento di tecnologia e ha
reso possibili alcuni contatti, ma senza
trovare la risposta definitiva al problema.
Allo stesso tempo, Thomas Weinand stava
discutendo con la MST circa le modalità
secondo cui il suo IRC potrebbe interagire
con la rete di trasferimento di tecnologia
ESA in termini generali. La MST ha trasmesso la richiesta di nuovi materiali
speciali al partner IRC di zona, a Treviri, e
questi l’ha immessa sulla rete IRC. L’azienda era alla ricerca di nuove combinazioni di materiali da utilizzare in particolare per il rivestimento dei giunti a
frizione, per soddisfare requisiti molto specifici in materia di resistenza all’attrito e al
calore. Tra le soluzioni possibili vi erano i
materiali ceramici e le matrici CFC (carbonio fibra di carbonio).
“Una delle imprese che hanno risposto ha
sede in Svizzera”, spiega Uwe Wirt, della
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
MST, “e si occupa di ricerca aerospaziale,
ma non è venuta a conoscenza della richiesta mediante la rete ESA. Questa impresa
poteva offrire nuovi materiali molto adatti
alle esigenze dell’impresa tedesca. Le sue
ricerche sui compositi metallo ceramici
erano esattamente nel settore giusto”.
Una firma
Dopo uno scambio di informazioni, le due
imprese si sono incontrate e hanno concluso un accordo di cooperazione tecnica.
L’azienda svizzera è stata assistita da Claudia
Vollichard della Polygon, con sede a Pérolles, che si è avvalsa della banca dati della
rete IRC per individuare un potenziale
partner interessato all’uso dei nuovi materiali proposti dalla società. Polygon è il
centro di trasferimento di tecnologia dell’Università di Friburgo, ed è partner dell’IRC Svizzera Occidentale. Quando le due
imprese sono state messe in contatto dagli
IRC, la negoziazione dell’accordo tecnico è
passata, naturalmente alle imprese stesse.
È molto probabile che vi siano ulteriori
collaborazioni tra le imprese. Ciò porterebbe grandi vantaggi a ambo le parti: per
lo sviluppatore di tecnologia, significherebbe un nuovo mercato con opportunità
in una vasta gamma di applicazioni, oltre
che nell’aerospaziale. L’impresa utente
della tecnologia risparmierà il tempo e le
risorse finanziarie che altrimenti dovrebbe
impegnare nello sviluppo stesso dei nuovi
materiali, rifacendo un lavoro già fatto da
altri. Essa potrà inoltre utilizzare al meglio
la competenza dello sviluppatore in fatto
di lavorazione dei materiali.
Futuri rapporti
L’IRC Lussemburgo-Treviri-Saarbrücken e
la MST hanno fiducia nei vantaggi della
futura collaborazione tra le due reti. “Dato
che la rete IRC ha 250 membri distribuiti
in tutta Europa”, osserva Uwe Wirt, “essa
può raggiungere molte più imprese di
quello che possa fare la rete ESA per proprio conto”. Dal punto di vista degli IRC, il
collegamento con la rete ESA promette le
migliori risorse per le applicazioni della
tecnologia spaziale europea al di fuori del
settore spaziale. Attualmente l’IRC Lussemburgo-Treviri-Saarbrücken si sta occupando di una dozzina di possibili trasferimenti di tecnologia. Wirt conclude: “Per la
nostra rete la collaborazione con gli IRC è
uno sviluppo molto valido. La cooperazione efficiente, e senza vincoli burocratici, con il personale dell’IRC di Treviri ha
dimostrato che possiamo lavorare insieme
pur avendo due reti totalmente diverse,
che funzionano a partire da impostazioni
diverse tra loro”.
Info
T. Weinand, IRC Lussemburgo-Treviri-Saarbrücken
Tl. +49 651 97567 14
Fx. +49 651 97567 33
[email protected]
http://www.eic-trier.de/
U. Wirt, MST Aerospace GmbH, Colonia
Tl. +49 221 949892 15
Fx. +49 221 491244 3
[email protected]
http://www.mst-aerospace.de/
I n n o v a z i o n e & Tr a s f e r i m e n t o Te c n o l o g i c o
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> N u o v i m e rc a t i
Concludere partenariati
in Slovacchia
Visitare le aziende è un ottimo modo per creare rapporti commerciali
e per trasferire le tecnologie in tutta Europa. Una delegazione comune
inviata in Slovacchia da numerose piccole imprese della Bretagna ha
dato vita a diversi partenariati per la ricerca e la tecnologia.
Fine del viaggio: i delegati francesi e i
rappresentanti dell’IRC Slovacchia alla fine
delle due fruttuose giornate di visita.
“La Slovacchia può sembrare un terreno di
caccia improbabile per le imprese bretoni
alla ricerca di partners”, ammette Hélène
Morin dell’IRC Atlantic (1), Centro di collegamento per l’innovazione (IRC) di Rennes,
Francia. “Ma le possibilità offerte dall’Europa dell’est attirano molte società, e le
piccole imprese della Bretagna non fanno
eccezione. Avevamo già un buon contatto
con l’IRC di Bratislava, e quindi ci è sembrata una destinazione promettente”.
Una rete che si espande
Morin aveva annunciato sul periodico dell’IRC il viaggio che intendeva compiere,
ma aveva avuto una risposta solo da tre
imprese. Ma anche la Camera di commercio
di Morlaix aveva visto l’annuncio. Aveva
avuto notizia dalle PMI locali, inoltre,
delle possibili opportunità in Europa dell’est. Perché non coalizzarsi, allora? Una
missione comune avrebbe beneficiato tutti
i partecipanti.
“È stato positivo lavorare insieme in questa missione”, ha detto Morin, “perché
insieme abbiamo potuto offrire uno spettro più ampio. Alcune imprese vogliono
accordi commerciali, mentre altre vogliono
partenariati tecnici. Insieme abbiamo associato queste due esigenze, e ciò ha contribuito ad attirare un maggior numero di
imprese. Alla visita, in conclusione, hanno
partecipato nove PMI. Grazie a ciò, inoltre,
il viaggio è stato sovvenzionato al 30 per
cento dalla Regione.
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
“Anche la nostra cooperazione con la
Camera di commercio ha fatto buona
impressione. A volte, purtroppo, le organizzazioni che sostengono le PMI sono in
lotta tra loro e le imprese ritengono che
sprechiamo denaro. È stato positivo dimostrare che possiamo cooperare e suddividere il lavoro e i costi”.
Cinque imprese erano interessate ad
azioni commerciali; l’ambasciata francese
se ne è incaricata. L’IRC Atlantic, in collaborazione con l’IRC Slovacchia, si è concentrata sulle quattro imprese che erano in
cerca di partenariati e scambi tecnologici.
Conciliare le esigenze
In primo luogo le PMI francesi hanno compilato un semplice modulo in cui hanno
descritto l’impresa stessa, le esigenze tecnologiche e le caratteristiche ideali dell’impresa corrispondente. Questi dati sono stati
trasmessi all’IRC Slovacchia.
“Quando abbiamo ricevuto le schede
descrittive abbiamo consultato le nostre
banche dati relative alle imprese appartenenti ai settori pertinenti e abbiamo individuato le imprese adatte, “spiega Lubomir
Bilsky, dell’IRC Slovacchia. “Abbiamo
inviato un’e-mail alle imprese preselezionate: quasi 500 in totale. Tra quelle che
hanno manifestato interesse a incontrare gli
imprenditori francesi abbiamo scelto le più
adatte e abbiamo organizzato gli incontri.
“L’IRC Slovacchia è stato molto efficace
nell’individuare le imprese giuste”, spiega
Morin. “Il numero di accordi andati in
porto è dovuto alla buona corrispondenza
tra i partners”.
La delegazione francese, arrivata a Bratislava
il 10 aprile, ha svolto due giornate dense di
visite, presentazioni e riunioni. Ogni delegato, accompagnato da un interprete e da
un rappresentante dell’IRC Slovacchia, ha
incontrato i potenziali partners nelle loro
sedi. La visita ha permesso loro di osservare
gli impianti e di conoscere il personale.
La struttura degli incontri ha permesso al
personale di presentare l’impresa e le tecnologie e di aprire le discussioni sui futuri
partenariati.
“Le due giornate sono state molto movimentate – una PMI ha avuto sette riunioni –
ma molto efficaci”, osserva Morin. Finora
tre delle quattro imprese hanno già concluso o stanno negoziando azioni commerciali, che vanno dalla sperimentazione
scientifica dei mangimi per suinette alla
fabbricazione degli elementi metallici per i
bicchieri scanalati. “Siamo fermamente
intenzionati a organizzare un’altra missione per l’anno prossimo”.
(1) V. pag. 24.
Info
H. Morin, IRC Atlantic
Tl. +33 2 9967 4202
Fx. +33 2 9967 6022
[email protected]
http://cri.bretagne-innovation.tm.fr/
L. Bilsky, IRC Slovacchia
Tl. +421 2 5441 7515
Fx. +421 2 5441 7522
[email protected]
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> M i s s i o n e c o m m e rc i a l e
Le imprese francesi allacciano
rapporti con la Repubblica ceca
Una missione commerciale composta da imprese delle regioni
francesi di Rodano-Alpi e Alvernia diretta nella Repubblica
ceca è stata meticolosamente preparata da due IRC locali.
Il risultato è stata una migliore comprensione, una riunione
di potenziali partner e almeno un accordo di trasferimento
di tecnologia.
“ Il segreto di una missione commerciale
efficace sta nel trovare campi idonei di
possibile cooperazione e nel fare in modo
che ognuno sia informato”, spiega Jana
Klementová, del corrispondente IRC della
Repubblica ceca, con sede a Pilsen “Nel
2001 abbiamo incontrato i nostri colleghi
dell’IRV Rodano-Alpi – Alvernia per stendere piani particolareggiati, e abbiamo
concluso che le aree di interesse reciproco
sono l’ingegneria meccanica, il settore
automobilistico e i materiali. Nella Repubblica ceca i nostri grandi impianti di ingegneria meccanica sono ora coadiuvati da
molte piccole e medie imprese operanti in
questi settori.
“Abbiamo analizzato i fabbisogni industriali e le offerte delle imprese locali
appropriate”, spiega Sylvie Marino dell’IRC Rodano-Alpi – Alvernia, a Lione.
“Abbiamo esaminato le loro schede
descrittive e abbiamo inviato l’elenco ai
nostri corrispondenti cechi, che hanno
trovato le imprese interessate al progetto e
che presentano la potenzialità di rispondere a queste necessità”. La principale
preoccupazione è consistita nel trovare
partners in possesso di conoscenze ed
esperienze che si potessero trasformare in
un vantaggio reciproco a lungo termine. A
questo punto l’IRC Slovacchia si è unito al
progetto, introducendo altri partners
potenziali provenienti dalla Slovacchia. È
stata molto importante anche la cooperazione con i partners di Praga e di Brno dell’IRC Repubblica ceca.
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
Piacevolmente sorpresi
La missione è stata studiata per aiutare le
imprese francesi a capire gli ambienti
imprenditoriali cechi e slovacchi, e anche
per organizzare incontri bilaterali tra
imprese che avevano esigenze e offerte corrispondenti. “Abbiamo inviato a entrambe
le regioni un CD-Rom di informazioni
preconvalidate su tutte le imprese e sulle
condizioni ambientali. È stato un lavoro
imponente ma fondamentale per la riuscita della missione. Otto imprese della
nostra regione si sono recate nella Repubblica ceca nel gennaio 2002 per incontrare
18 imprese ceche e otto imprese slovacche”,
spiega Marino.
La maggior parte delle riunioni si sono
svolte presso la sede delle imprese stesse,
dando modo ai delegati di visitare gli
impianti. “Gran parte dei delegati francesi
non erano mai venuti qui”, aggiunge
Klementová, “e sono stati sorpresi di trovare una tecnologia così avanzata”. Quattro
possibili accordi hanno raggiunto la fase
della negoziazione tecnica e finanziaria
approfondita, mentre un accordo di cooperazione è stato firmato.
Dal 1997 il nuovo incubatore di imprese è gestito
dal BIC di Pilsen, partner dell’IRC Repubblica ceca,
insieme con l’Università della Boemia occidentale.
“Un altro vantaggio per noi è consistito
nello scoprire i metodi operativi degli
IRC”, conclude Klementová. “Il partner
dell’IRC ceco con sede a Pilsen è piuttosto
nuovo ed è stato utile apprendere metodi
da utilizzare nel nostro paese.
La scorsa estate la Repubblica ceca ha
subito inondazioni che hanno causato
danni incalcolabili. Da cio è sorta la necessità di un trasferimento di tecnologia. E la
recente visita della missione commerciale
francese rende più semplice questo processo, che sarà un’occasione per introdurre
la modernità nel momento in cui si sostituiscono le attrezzature danneggiate.
Avremo bisogno, inoltre, di nuove idee per
le opere di difesa contro le inondazioni”.
Soppesare i vantaggi
L’accordo firmato riguarda la collaborazione tra imprese francesi e ceche specializzate nello sviluppo di nuovi sistemi di
pesatura. Un risultato diretto della missione è stato che l’impresa francese entrata
sul mercato ceco ha trovato un partner
tecnologicamente avanzato. L’impresa ceca
sta ora preparando una nuova campagna
marketing e prevede di assumere altro personale nel prossimo futuro.
Info
S. Marino, IRC Rodano-Alpi – Alvernia
Tl. +33 4 7211 4321
Fx. +33 4 7211 4323
[email protected]
J. Klementová, IRC Repubblica ceca
Tl. +420 19 723 5379
[email protected]
http://www.bic.cz/
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> Nuovi farmaci
In prima persona
A un incontro di partenariato nel RU le imprese europee di biotecnologia
operanti nella ricerca di nuovi farmaci hanno avuto a disposizione un
numero eccezionale di possibilità di incontro di potenziali partners di
ricerca e commerciali.
Durante l’incontro di partenariato britannico, il
responsabile per la concessione di licenze della
CellFactors, James Blakemore, presenta la
tecnologia d’avanguardia della sua società ai
potenziali collaboratori.
La CellFactors è una giovane impresa di
Cambridge, RU, che ha brevettato una
tecnologia d’avanguardia per il trattamento delle malattie degenerative come il
morbo di Parkinson. La sua ampia collezione di serie cellulari umane e di topo ha
profonde ripercussioni sulla ricerca farmaceutica e sulle terapie cellulari come il trattamento delle lesioni al midollo spinale.
Ma la commercializzazione di questa tecnologia presso i potenziali collaboratori o
concessionari si annuncia ardua. “Non
c’è altro modo più diretto che prendere il
telefono e fare conoscenza con le altre
imprese”, spiega il responsabile per la
concessione licenze, James Blakemore. “In
genere, tuttavia, con questo metodo non
si approda a nulla”.
Blakemore afferma che il maggiore ostacolo
consiste nel tentare di trovare la persona
adatta con cui mettersi in rapporto all’interno di un’impresa. In genere le occasioni
per allacciare rapporti si presentano solo
una o due volte all’anno, durante le grandi
conferenze internazionali di biotech. Parteciparvi, tuttavia, è costoso. E queste
manifestazioni, inoltre, non si prestano
naturalmente a generare incontri bilaterali
tra potenziali partners.
Faccia a faccia
Consapevole delle sfide a cui si trovano
confrontate le piccole imprese di biotecnologia, il Centro di collegamento per
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
l’innovazione Inghilterra orientale (EEIRC),
con sede a Cambridge, ha dato vita all’incontro di partenariato dedicato agli
“Strumenti per la scoperta di farmaci”,
svoltosi in maggio parallelamente alla
conferenza annuale dell’Eastern Region
Biotechnology Initiative (ERBI). È stata
una delle prime manifestazioni di questo
tipo svoltesi nella regione. All’incontro di
partenariato erano presenti 60 delegati di
36 imprese e organizzazioni di ricerca di
Regno Unito, Germania, Francia, Spagna,
Repubblica ceca e Svizzera, insieme con il
personale degli IRC di questi paesi.
La manifestazione è stata promossa
mediante gli IRC dei vari paesi. “La maggior
parte dei congressi di biotech sono grandi
e impersonali e non è sempre possibile
trovare il tempo e lo spazio per un incontro
bilaterale con un partner potenziale”,
spiega l’organizzatore dell’incontro di
partenariato, Andrew Goldsbrough, del
St John’s Innovation Centre di Cambridge,
un partner dell’EEIRC.
possibilità di presentare le loro tecnologie
e le possibilità che ricercano. La maggior
parte delle imprese desiderava incontrare
potenziali collaboratori per la ricerca, l’esternalizzazione o la concessione di licenze.
Da dodici riunioni di partenariato, CellFactors ha generato due prospettive –
un’impresa francese e una britannica – da
cui stanno continuando le discussioni
relative a una potenziale collaborazione.
“È una percentuale elevata”, afferma
Blakemore, “rispetto a quanto si ottiene
partecipando a costose conferenze che possono non generare alcuna prospettiva”.
Dopo sei mesi l’EEIRC condurrà una valutazione dei risultati dalle riunioni dei partecipanti. Tenuto conto dei commenti
positivi ricevuti dagli organizzatori, si
prevede che a maggio dell’anno prossimo
si terrà una manifestazione analoga, anche
questa volta a Cambridge.
Generare prospettive
L’incontro di partenariato ha riunito sviluppatori e utenti delle tecnologie utilizzate
per la ricerca farmacologica. Prima della
manifestazione ai presenti è stato chiesto
di presentare una descrizione delle rispettive imprese. Con queste descrizioni è stato
prodotto un catalogo inviato ai partecipanti, per la scelta degli incontri con i
partners. Nel corso della giornata si sono
svolte 87 riunioni, tra cui 13 riunioni supplementari con partecipanti alla conferenza dell’ERBI. Ogni riunione è durata
20 minuti. Ciò ha dato alle imprese la
Info
A. Goldsbrough, IRC Inghilterra orientale
Tl. +44 1223 421 117
Fx. +44 1223 420 844
[email protected]
http://www.innovation-east.co.uk/
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> Te c n o l o g i e d e l l ’ i n f o r m a z i o n e e d e l l a c o m u n i c a z i o n e
Piccole,
ma non invisibili
Nella clima movimentato delle fiere commerciali, le piccole
e medie imprese (PMI) possono sentirsi invisibili. Per questo
potrebbero avere bisogno di aiuto per allacciare i rapporti
commerciali giusti. Al CeBIT 2002, la gigantesca fiera tedesca
delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni,
gli incontri di partenariato organizzati dagli IRC hanno fatto
incontrare quasi 200 PMI, per le quali hanno funzionato da
filo d’Arianna.
L’idea di incoraggiare una manifestazione
di partenariato al CeBIT, massima fiera
mondiale delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (ICT), che si
svolge ad Hannover a marzo, è stata ventilata per la prima volta dal gruppo tematico
per le ICT dei Centri di collegamento per
l’innovazione. Il gruppo, nato dal precedente gruppo tematico per l’elettronica e il
multimedia, è stato formato per aiutare gli
IRC che presentano forti potenzialità
regionali in questo settore concorrenziale
a focalizzare meglio i loro interventi attuati
in collaborazione.
Nel 1999, al CeBIT è stato allestito a titolo
sperimentale un punto di contatto per le
imprese. Questo primo esempio è stato
riprodotto e ampliato all’edizione 2000 ed
è stato seguito da una versione di successo
al CeBIT 2001. Quest’anno gli organizzatori
hanno fatto ancora meglio: hanno organizzato 295 incontri tra 183 partecipanti.
Prima della manifestazione è stata condotta una vasta campagna di mercato, a
carattere proattivo, per attirare le richieste
e le offerte di tecnologia dell’innovazione
di tutta Europa. Questi dati sono stati
pubblicati in un catalogo elettronico
aggiornato in permanenza. Il catalogo,
insieme con il sito, sviluppato dall’IRC
Parigi/Île de France (1), è stato uno strumento fondamentale per organizzare il
punto di contatto delle imprese.
Johnigk osserva che il gruppo tematico
ICT ha funzionato bene come unità, e
afferma che questa circostanza, insieme ai
buoni rapporti che hanno i singoli membri nell’ambito dei rispettivi settori tecnologici, ha contribuito al successo della
manifestazione. “La cooperazione tra i
membri del gruppo è sempre buona, e questo è un fattore determinante. Inoltre,
spesso i membri regionali hanno già stabilito un rapporto con le PMI nella loro
zona. Questo è un fattore decisivo per
organizzare una manifestazione riuscita”.
Allacciare i contatti
“Naturalmente le PMI possono intessere i
contatti commerciali di loro iniziativa, ma
il CeBIT è una manifestazione veramente
gigantesca”, spiega il responsabile progetti
Stefan Johnigk, dell’IRC Germania settentrionale, che ha sede presso il centro di trasferimento di tecnologia dello SchleswigHolstein. “Al CeBIT 2000 vi sono stati oltre
7 mila espositori e 700 mila visitatori. In
una fiera così grande le PMI si possono sentire quasi invisibili. Il punto di contatto per
le imprese consente loro di stringere rapporti tra imprese in un’atmosfera distesa,
lontana dalla confusione della fiera”.
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Apprezzamenti positivi
Il personale degli IRC è a disposizione nel
momento critico della presentazione personale
tra le imprese alla ricerca di partenariati.
lieti di gestire tanti contatti per questo
cliente”, ha detto Johnigk.
I principali organizzatori, tutti membri
del gruppo tematico ICT, erano gli IRC
Danimarca, Parigi/Île de France, Germania
settentrionale e Bassa Sassonia/SassoniaAnhalt, e l’IRC Hellenic, di Atene. Sono
stati coinvolti anche molti altri IRC di
tutta la rete.
Pensando al CeBIT 2003, Johnigk spiega
che il gruppo tematico è pronto a sviluppare i servizi offerti. “Il nostro scopo consiste nel continuare a migliorare la qualità
degli incontri di partenariato”.
Il CeBit 2003 si svolgerà ad Hannover dal
12 al 19 marzo.
(1) Il catalogo elettronico è disponibile all’indirizzo
http://www.brist.ccip.fr/IRC-Paris-IdF/CeBIT/
I commenti che hanno fatto seguito alla
manifestazione sono stati molto positivi. I
clienti di tutti gli IRC partner ritengono
che la maggior parte delle riunioni svolte e
i rispettivi risultati siano stati molto positivi. Ad agosto, in 64 casi le riunioni si
erano tradotte in ulteriori negoziazioni.
Con l’aiuto del personale degli IRC, una
soddisfatta PMI cliente è stata in grado di
organizzare 14 riunioni in una sola giornata. “È stata una densità eccezionalmente
alta per una giornata e siamo stati molto
Info
S. Johnigk, IRC Germania settentrionale
Tl. +49 431 51962 73
Fx. +49 431 51962 44
[email protected]
http://www.ttzsh.de/
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> La collaborazione tra IRC e EIC
Le reti si congiungono per
aiutare le PMI a innovare
La DG Imprese della Commissione europea sostiene, oltre alla rete dei Centri di
collegamento per l’innovazione, una serie di Euro Info Centres (EIC) che offrono
alle imprese locali servizi più generali riguardanti l’UE. Nella zona atlantica della
Francia, le reti IRC e EIC lavorano a stretto contatto per aiutare le PMI locali.
dell’Anvar (l’agenzia nazionale francese
per l’innovazione). La rete degli Eurocentri
di informazione (2) è più ampia: è composta da 275 membri e costituisce una fonte
di informazioni su tutte le questioni relative all’Unione europea, a uso delle
imprese di tutte le dimensioni.
Sviluppi congiunti
La Trium, una società francese, ha
partecipato come espositore al CeBIT
2002, con il sostegno dell’IRC e
dell’EIC locali.
A Rennes, in Bretagna, ha sede l’IRC Atlantic (1), che si occupa della Britannia, della
Normandia e del bacino della Loira. La
Camera di commercio regionale è uno dei
partner dell’IRC Atlantic ed è anche sede
dell’EIC locale. “Per via di questa vicinanza le nostre due organizzazioni si trovano in buona posizione per offrire alle
PMI locali tipi complementari di sostegno”, spiega Alexandre Colomb, del dipartimento della Camera di commercio che
ospita l’IRC e l’EIC. “Abbiamo cooperato
dal 1999 in manifestazioni e azioni di diffusione congiunte”.
Vi sono 68 Centri di collegamento per
l’innovazione, che hanno il compito di
promuovere e assistere gli accordi di trasferimento di tecnologia transnazionali, particolarmente tra le PMI. Generalmente
sono composti da consorzi di diverse organizzazioni (da due a sette). Ne è un esempio l’IRC Atlantic, i cui altri partners sono
Bretagne Innovation e l’ufficio regionale
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Nel marzo 2002 una joint venture ha
portato alla fiera commerciale CeBIT, ad
Hannover, cinque PMI locali specializzate
nelle tecnologie dell’informazione. “L’EIC
ha l’abitudine di organizzare missioni
commerciali ed è stato molto utile in questa occasione”, osserva Colomb. “Le imprese
in visita hanno apprezzato la possibilità di
partecipare a incontri tecnici e di tenersi
aggiornate su questa tecnologia in rapida
evoluzione. L’anno prossimo abbiamo in
programma di raddoppiare le dimensioni
della nostra delegazione”.
Le due organizzazioni hanno inaugurato
poco tempo fa un giornale bimensile, Innopartner, che spiega come trovare partners
per il trasferimento di tecnologia e per il
finanziamento dei progetti. Il numero sperimentale di luglio è stato molto ben
accolto e i futuri numeri saranno distribuiti via e-mail. Un’altra iniziativa congiunta a favore dell’informazione è la
sezione dedicata alla Bretagna sul sito
CORDIS (3), che è in fase di allestimento
con l’aiuto del CNRS (il Centro nazionale
delle ricerche francese) e delle università.
Lo scopo consiste nel promuovere in
Europa l’infrastruttura di innovazione e di
ricerca della regione. “Siamo specializzati
negli agroalimenti e nella tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni”,
soggiunge Colomb. “Vi sono centri ICT
molto sviluppati nelle zone di Rennes,
Brest e Lannion, sede del centro di ricerca
di France Telecom”.”
Semplificazione
Nel 2001 la Commissione ha avviato un’
iniziativa destinata a semplificare le reti
di sostegno alle imprese (IRC, EIC, BIC), in
modo che a lungo termine queste dispongano di strumenti e procedure comuni.
Un obiettivo decisivo di questa operazione sarà la promozione di una più
stretta cooperazione. L’IRC Atlantic e l’EIC
Bretagne hanno dimostrato che questa
collaborazione può essere molto produttiva e dare impulso alla competitività e
alle potenzialità imprenditoriali della
regione. La semplificazione delle reti porterà questi vantaggi ad altre regioni che
potrebbero non aver preso l’iniziativa per
proprio conto.
(1) V. pag. 20.
(2) http://europa.eu.int/comm/enterprise/networks/eic/eic.html
(3) http://www.cordis.lu/regions/
Info
A. Colomb, EIC Bretagne
Tl. +33 2 9925 4157
Fx. +33 2 9925 4110
[email protected]
P. Noël, IRC Atlantic
Tl. +33 2 9925 4125
Fx. +33 2 9925 4110
[email protected]
http://www.bretagne.cci.fr/
http://cri.bretagne-innovation.tm.fr/
http://www.industrie.gouv.fr/eic/
I n n o v a z i o n e & Tr a s f e r i m e n t o Te c n o l o g i c o
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AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA
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> ESINET – Gli incubatori in rete
Lo spazio e le nuove imprese
La ricerca spaziale ha assorbito risorse ingenti, spesso erogate dal settore pubblico.
Benché la maggior parte di questi interventi siano riusciti ad occupare la loro nicchia
nello spazio, molti di questi hanno altre applicazioni che attendono impazientemente
di essere esplorate. Una nuova rete aiuterà gli incubatori specializzati ad assistere
le piccole imprese a cogliere le opportunità nel settore delle tecnologie spaziali,
e conferirà una dimensione europea all’attività di operatori principalmente regionali.
Opportunità a tutto campo
Gli incubatori specializzati nel settore spaziale esistono in molte regioni d’Europa.
Questi, per loro natura, consistono in
genere in piccole organizzazioni che aiutano le piccole neoimprese della loro zona.
La rete ESINET (1), inaugurata in luglio,
mira a trasformare l’ambiente in cui operano questi piccoli incubatori, a dar loro
una nuova voce a livello europeo e a dar
loro accesso a nuove fonti di finanziamento e nuove possibilità per aiutare i loro
clienti. Un primo obiettivo di ESINET è
la costituzione di una rete di eccellenza
nell’ambito del Sesto programma quadro
dell’Unione europea. A lungo termine l’obiettivo della rete consiste nell’aumentare
di un terzo il numero di neoimprese del
settore delle tecnologie spaziali.
Un impulso all’orbita delle
aziende aderenti
“Uno dei nostri obiettivi fondamentali
consiste nel costituire una massa critica visbile da parte della Commissione europea e
dell’Agenzia spaziale europea, e da parte dei
grandi fondi di capitale di rischio, poiché la
maggior parte dei membri di ESINET sono
per lo più troppo piccoli per avvicinarli in
proprio”, spiega Andrea Barbagelata, uno
dei coordinatori di ESINET. Mediante la
rete, i membri, e con essi i loro clienti,
avranno accesso a un bagaglio di conoscenze pratiche e a una vasta gamma di servizi, come la gestione dei diritti di proprietà
intellettuale, il marketing e la consulenza
giuridica, oltre che ai partners richiesti per
poter presentare offerte per i progetti UE.
La rete ESINET è stata avviata con 18 elementi appartenenti a dieci Stati membri,
alla Bulgaria e all’Ucraina. Fin dalle prime
battute, osserva Barbagelata, l’iniziativa
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Lo spazio è un ambiente ostile, soggetto a
temperature estreme, in cui la durata e l’affidabilità sono essenziali, e dove il peso
ridotto e il funzionamento telecomandato
sono scontati. Spesso queste stesse caratteristiche sono altrettanto ricercate per gli usi
sulla terraferma, in mare o nell’atmosfera,
ma altrettanto spesso questi mercati non
possono sostenere i relativi costi di sviluppo.
Niente più stiro? Le pieghe si cancellano da questa
camicia, confezionata con una lega dotata di memoria
morfotermica derivante dalla ricerca spaziale. Basta
passare l’asciugacapelli, anche se è indossata!
ha destato vivo interesse. Dimostrato, tra
l’altro, dalla quindicina di organizzazioni
che hanno manifestato interesse ad entrare
a far parte della rete.
Utilizzare le risorse
Il rapido sviluppo dei membri di seconda
schiera ha dato impulso a un imponente
investimento di risorse nella ricerca,
spesso finanziato con fondi pubblici di
notevole entità. Vi è vivo interesse, quindi,
a dare sbocchi più ampi a queste tecnologie
di derivazione spaziale.
“Vi è la sensazione diffusa che ben pochi
dei massicci investimenti attuati siano
stati sfruttati fino in fondo”, osserva
Barbagelata. “E questo riguarda sia le tecnologie, per esempio i materiali e i sensori,
che i servizi, come l’osservazione della terra
e i sistemi di posizionamento. Occorrono
forze fresche e nuove idee per cogliere le
occasioni offerte da questi investimenti. Ed
è qui che intervengono le neoimprese”.
Vi sono alcune possibilità nel campo dei
servizi nello stesso settore delle tecnologie
spaziali, anche se Barbagelata riconosce
che molti clienti preferiscono ricorrere alla
soluzione a terra, particolarmente per questioni di costo. Le applicazioni spaziali,
quindi, devono concentrarsi sui settori in
cui non esiste un’alternativa, per esempio
la telemedicina sulle navi, o la distribuzione di informazioni nelle zone di grande
estensione geografica, in cui le infrastrutture
terrestri sono troppo costose, per esempio
in Cina.
“Lo spazio è un mercato molto limitato,
per cui non ha senso attirare molte nuove
imprese in questo campo”. Barbagelata
non ha dubbi che il grosso delle opportunità per le neoimprese nascerà dall’uso
della tecnologia spaziale in altri settori. La
rete ESINET svolgerà un ruolo decisivo nell’
aiutarle a cogliere queste opportunità.
(1) V. “La tecnologia spaziale, vista da terra”, fascicolo 4/02.
Info
A. Barbagelata, T4Tech
Tl. +39 010 362 8148
Fx. +39 010 362 1078
[email protected]
http://www.t4tech.com/
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AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA
> Malattie infettive
Hantavirus –
a confronto con l’ignoto
Il pericolo degli hantavirus – virus letali veicolati dai roditori – non era
conosciuto fino a poco tempo fa. La crisi dei Balcani è uno degli episodi che
maggiormente hanno concorso, durante gli anni Novanta, a renderli noti.
La minaccia di una dispersione volontaria di virus nell’atmosfera ha aggiunto
una nuova dimensione ai lavori di un progetto finanziato dall’UE che si
prefigge di mettere a punto un vaccino per proteggere i gruppi a rischio.
Gli hantavirus sono trasmessi dai roditori
agli uomini, il più delle volte tramite inalazione delle particelle derivanti dagli
escrementi dei roditori. I tipi di hantavirus
variano da una parte all’altra della Terra, e
altrettanto variabile è la gravità dell’infezione che ne risulta. L’infezione causata da
un particolare ceppo, osservato in America, ha un’incidenza di mortalità vicina al
50 per cento, ossia quasi la metà delle persone a cui viene diagnosticata la malattia
muore di tale infezione.
Durante il conflitto dei Balcani, molti soldati che hanno combattuto sul campo
hanno contratto la malattia in seguito a
infezione da hantavirus. I ceppi di hantavirus potrebbero essere stati dispersi volontariamente in un attacco bioterroristico,
per essere poi inalati dalle vittime. Per
questo motivo urge sviluppare la conoscenza e i rimedi.
La prevenzione innanzitutto
“Attualmente non esiste alcun trattamento efficace contro le infezioni da hantavirus”, spiega Detlev Krüger, coordinatore del progetto (1) finanziato dall’UE che
studia questa minaccia. “Anche se si sta
mettendo a punto un vaccino, vi è bisogno
urgente di sviluppare trattamenti antivirali, particolarmente in considerazione del
bioterrorismo”.
Krüger coordina un gruppo di virologi
appartenenti a cinque laboratori, in Germania, Svezia e Lituania, che collaborano
per studiare la biologia e i modi di trasmissione degli hantavirus. Il loro scopo consiste
nello sviluppare un vaccino che protegga i
gruppi più esposti al rischio di contatto
con roditori infetti. Tra questi figurano gli
addetti del settore silvicolo, gli agricoltori
e le truppe in zona operativa.
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contatto con il progetto in particolari settori essenziali al successo del vaccino.
Il topo selvatico a dorso striato (Apodemus
agrarius), che trasmette l’hantavirus di
Dobrava in Europa centrale.
In Europa si osservano due ceppi principali. Entrambi danneggiano le funzioni
renali e richiedono una terapia clinica
complessa e costosa. “Il ceppo di Dobrava,
osservato nell’Europa orientale, ha un’
incidenza di mortalità di circa il 12 per
cento”, afferma Krüger, “mentre il tipo di
Puumala, osservato in Scandinavia e in
Europa centrale, ha un’incidenza inferiore
all’1 per cento”. Si ritiene che una variante
del virus di Dobrava osservata in Europa
centrale abbia anch’essa un’incidenza di
mortalità inferiore all’1 per cento, sebbene
occorrano ulteriori studi per chiarire questi
dati. In Asia e in America si trovano altri
ceppi, ancora più pericolosi.
Quasi tutti i vaccini vengono somministrati all’uomo mediante iniezione. Ma la
somministrazione per via nasale, che sta
diventando un metodo più utilizzabile,
offre l’accesso diretto alla membrana
mucosa, un elemento efficace del sistema
immunitario. La Eurocine, una piccola
impresa di Stoccolma, sta studiando i
sistemi di vaccinazione per via nasale e ha
scoperto che il vaccino contro gli hantavirus che è in fase di sviluppo è adatto alla
somministrazione nasale. Di conseguenza
ciò contribuirà a sviluppare vaccini nasali
per altre malattie.
Non è possibile sperimentare i vaccini
senza saggi diagnostici con cui osservare
la reazione dell’organismo. Un’impresa
finlandese, la Erilab, ha collaborato al progetto per sviluppare saggi diagnostici per
diverse varianti di hantavirus. Questi saggi
possono essere utilizzati anche per la diagnosi rapida di infezioni acute. Erilab
sta producendo corredi diagnostici per la
Scandinavia ed ha corrispondenti commerciali in Asia.
(1) Il progetto fa parte dell’azione chiave “Lotta alle
malattie infettive” del programma “Qualità della vita e
gestione delle risorse viventi”, facente parte del Quinto
programma quadro di ricerca.
In cerca di aiuto
I vaccini si trovano attualmente allo stadio
della sperimentazione preclinica – sugli
animali – ma non raggiungeranno lo stadio
della sperimentazione clinica – sull’uomo –
prima del termine dei finanziamenti,
a metà del 2003. Krüger e i suoi partners
sono alla ricerca di imprese intenzionate ad
affrontare la fase successiva. Due piccole
imprese stanno già lavorando a stretto
Info
Prof. D. Krüger, Università Humboldt di Berlino
Istituto di virologia
Tl. +49 30 450 525 092
Fx. +49 30 450 525 907
[email protected]
http://www.charite.de/virologie/
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CONFERENZE
Valor IT & bio
27-28 novembre, Parigi (Francia)
Questa manifestazione, dedicata allo sfruttamento dei risultati della ricerca nel
campo della biotecnologia e nel campo
delle tecnologie dell’informazione, offrirà
ai partecipanti una panoramica del ciclo
della commercializzazione, specialmente
in Francia e nella comunità francofona. La
manifestazione si rivolge ai centri e laboratori di ricerca, ai fornitori innovativi, alle
grandi società che innovano mediante
l’acquisizione e il trasferimento di tecnologia, alle agenzie di sostegno e agli investitori.
Info
S. Basse
[email protected]
http://www.novamedia.fr/conferences/conferences/
valorit/confvalorit2002.html
Manifestazione inaugurale
del 6PQ nel Regno Unito
28 novembre, Londra (Regno Unito)
L’inaugurazione nel Regno Unito del Sesto
programma quadro (6PQ) mira a presentare le opportunità offerte dal 6PQ in agricoltura, pesca, alimentazione, silvicoltura,
ambiente e affari rurali. Verrà dato particolare rilievo alle aree tematiche prioritarie
di ricerca sulla genomica e sulla biotecnologia, sulla sicurezza alimentare e sullo sviluppo sostenibile.
Info
Laurie Broadbere, DEFRA
Tl. +44 20 7238 1628
[email protected]
http://www.fp6launch.com/
Pollutec 2002
28-29 novembre, Lione (Francia)
L’IRC Rodano-Alpi – Alvernia organizza i
“meeting days” al Pollutec, una delle maggiori fiere ambientali, per consentire agli
espositori e visitatori di intessere nuovi rapporti con partners locali “preconvalidati”.
Info
L. Minne, IRC Rhône-Alpes – Auvergne
Tl. +33 4 7211 4321
Fx. +33 4 7211 4323
[email protected]
http://www.arist.rhone-alpes.cci.fr/
Il finanziamento
dell’innovazione e
la creazione delle imprese
a dominante tecnologica
28-29 novembre, Siviglia (Spagna)
L’Istituto andaluso di tecnologia (IAT)
organizza questa manifestazione affinché
essa funga da piattaforma per il dialogo tra
gli attori europei operanti in questi campi
determinanti.
Vo l . 6 / 0 2 l N o v e m b r e 2 0 0 2
Info
M. Fernández, IAT
Tl. +34 95 446 80 10
Fx. +34 95 446 04 07
[email protected]
http://www.iat.es/EuropeanConference/
Conferenza eHealth delivery
28-29 novembre, Bruges (Belgio)
La terza conferenza annuale dell’Associazione europea della telematica sanitaria,
EHTEL, è dedicata alla gestione dell’eHealth
in tutta Europa. Sarà trattata la lenta attuazione dell’eHealth in molti paesi europei,
spesso legata alla mancanza di riconoscimento, da parte dei decisori politici, dell’eHealth come forma di esercizio della
medicina.
Info
EHTEL
Tl. +32 2 230 9650
[email protected]
http://www.ehtel.org/
Conferenza svizzera di
informazione sul 6PQ
6 dicembre, Berna (Svizzera)
Questa manifestazione di informazione
dedicata al 6PQ per le organizzazioni
svizzere è organizzata dall’Ufficio federale
dell’istruzione e della scienza (OFES/BBW).
Saranno presentate informazioni generali
sul 6PQ, i nuovi strumenti, i provvedimenti a favore delle piccole e medie
imprese (PMI), e l’impatto dei precedenti
programmi quadro in Svizzera. A gennaio
si terrà una serie di seminari di prosecuzione dedicati alle aree di ricerca prioritarie
del 6PQ.
Info
OFES/BBW
Tl. +41 31 322 96 95
[email protected]
http://www.conference6pcr.ch/
Manifestazione inaugurale
del 6PQ nei Paesi Bassi
10 dicembre, Rotterdam (Paesi Bassi)
La manifestazione, organizzata da Senter/
EG-Liaison, presenterà le aree tematiche
prioritarie di ricerca del 6PQ e altri argomenti fondamentali come lo Spazio
europeo della ricerca, la cooperazione
internazionale e gli strumenti destinati ad
aiutare le piccole imprese. I seminari pratici riguarderanno temi come i diritti di
proprietà intellettuale e la gestione dei progetti. Saranno a disposizione organizzazioni
che offrono assistenza ai partecipanti, con
strumenti come la ricerca di partners.
Info
EG-Liaison
Tl. +31 70 361 02 50
[email protected]
http://www.kp6.nl/
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EuroWeb 2002 – The web
and the grid: dall’e-science
all’e-business
17-18 dicembre, Oxford (Regno Unito)
La seconda Conferenza europea dedicata
al World Wide Web è destinata a stimolare
il dibattito sulla convergenza degli
sviluppi dell’e-science sui GRID services
e i web services per offrire applicazioni
commerciali. La manifestazione mira a
raccogliere le diverse comunità per venire
incontro ai veri bisogni degli utenti delle
tecnologie dell’informazione, dei dati e
della conoscenza.
Info
[email protected]
http://www.w3c.rl.ac.uk/Euroweb/
Giornata di informazione
Galileo
rimandata all’inizio di gennaio
L’interesse eccezionale dimostrato dalle
imprese intenzionate a partecipare al progetto Galileo ha indotto a rimandare la giornata informativa organizzata dalla Commissione europea e dall’Agenzia spaziale
europea, dall’ottobre 2002 al gennaio 2003.
Info
http://www.europa.eu.int/comm/energy_transport/en/
gal_new_en.html
Incontro di partenariato
MEDIRAMA 2002/2003
29-30 gennaio, Lione (Francia)
Forum delle imprese e dell’innovazione
per il settore delle tecnologie medicali
e dei servizi ad esse associati. Scopo della
manifestazione è facilitare gli scambi personali, tecnologici e finanziari. Saranno
presentati oltre 40 progetti innovativi nati
da istituti con sede a Lione.
Info
S. Marino, IRC Rhône-Alpes – Auvergne
Tl. +33 4 7211 4321
Fx. +33 4 7211 4323
[email protected]
http://www.imagomundi.ch/
Manifestazione tedesca di
informazione sul 6PQ
3-4 febbraio, Hannover (Germania)
Manifestazione facente parte di una serie
di manifestazioni tematiche di informazione sul 6PQ, in Germania, organizzate
dal ministero federale dell’Istruzione e della
ricerca (BMBF). Saranno presentati i programmi specifici oltre a seminari approfonditi sulle aree tematiche prioritarie di ricerca.
Info
Ufficio UE del BMBF
Tl. +49 611 375 76 40
http://www.rp6.de/
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PUBBLICAZIONI
La Lisbon Review, pubblicata dal World
Economic Forum, valuta lo stato d’avanzamento dell’ambizioso programma di
riforma varato nella primavera 2000
durante la presidenza portoghese dell’UE,
che mira a trasformare l’Unione nella
“economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo”, entro il
2010. La pubblicazione analizzerà lo stato
d’avanzamento negli attuali Stati membri
dell’UE e confronterà i risultati con paesi
come Giappone, Russia e Stati Uniti. La
Lisbon Review indicherà chiaramente chi è
ai primi posti nella classifica della riforma
e chi è in ritardo e offrirà un’analisi supplementare della competitività economica.
Il Centro comune di ricerca (CCR) della
Commissione europea ha pubblicato la
relazione annuale per il 2001 su supporto
cartaceo e su CD. Il CCR si sta riposizionando per tener conto dello Spazio europeo
della ricerca e del 6PQ. Per questo motivo,
l’anno scorso vi sono stati profondi cambiamenti nell’organizzazione. Il CCR svolge
anche una funzione importante nel processo di allargamento dell’UE.
Info
La pubblicazione può essere prelevata all’indirizzo
http://www.weforum.org/pdf/Europe/LibsonReview.pdf
Ethics of patenting DNA
I brevetti potrebbero soffocare l’innovazione anziché stimolarla, afferma una relazione elaborata dal Nuffield Council sulla
bioetica, del Regno Unito, che ha studiato
la questione della brevettazione delle
sequenze di DNA per un periodo di due
anni. La relazione ha scoperto che le
nuove tecniche di isolamento rendono più
facile isolare i geni. Tuttavia, un solo gene
può dar luogo a più di un prodotto, ma se
un brevetto protegge tutti gli usi di una
sequenza di DNA, gli usi successivi porteranno ancora un guadagno al titolare del
brevetto originale.
Info
Il documento può essere prelevato all’indirizzo
http://www.nuffieldbioethics.org/filelibrary/pdf/
theethicsofpatentingdna.pdf
Info
La relazione può essere prelevata all’indirizzo
http://www.jrc.cec.eu.int/default.asp?sIdSz=more_info
rmation&sIdStSz=publications
[email protected]
Nota
Le pubblicazioni sono gratuite salvo indicazione contraria. Se non sono forniti dati di
contatto specifici per ottenere una pubblicazione, e se il prezzo indicato è espresso in
euro, la pubblicazione può essere acquistata presso l’ufficio nazionale vendite e
abbonamenti dell’Ufficio delle Pubblicazioni
ufficiali delle Comunità europee (EUR-OP).
Gli indirizzi si trovano nella maggior parte
delle pubblicazioni della Unione europea,
su www (http://eur-op.eu.int/general/it/
s-ad.htm) o presso l’Ufficio delle Pubblicazioni ufficiali (Fx. +352 2929 42759).
Guide to foresight in FP6
Questo documento di lavoro pubblicato
dalla DG Ricerca della Commissione europea delinea le opportunità offerte dal 6PQ
per sostenere la cooperazione nel campo
dell’identificazione delle tendenze promettenti nella scienza e tecnologia in
Europa. Esso si propone di informare i
ricercatori e gli istituti interessati alle attività di previsione, nonché gli sponsor e
gli utenti di questa opera, in merito alle
opportunità di finanziamento offerte
dal programma.
Info
Il documento può essere prelevato all’indirizzo
http://www.cordis.lu/rtd2002/foresight/home.html
Benchmarking national
policies for human resources in RTD
Secondo una nuova relazione pubblicata
dalla Commissione, la maggior parte degli
Stati membri UE presenta carenze a quasi
tutti gli stadi del processo di istruzione e
formazione scientifica. La relazione, elaborata dal gruppo di esperti STRATA-ETAN
propone una serie di raccomandazioni
intese ad affrontare la scarsità dell’UE in
capitale umano. Vengono trattati il
sistema scolastico e quello universitario,
nonché le questioni a lungo termine relative alle carriere.
Info
La relazione può essere prelevata all’indirizzo
ftp://ftp.cordis.lu/pub/rtd2002/docs/bench_0802.pdf
Women physicists speak
Un gruppo di studiose di fisica sfida la
gerarchia scientifica e accademica per
affrontare il problema della scarsa presenza femminile nelle carriere nel campo
della fisica. La relazione è il risultato di
una conferenza internazionale sul tema e
formula una serie di importanti raccomandazioni.
Info
La relazione può essere prelevata all’indirizzo
http://www.awise.org/wps.pdf
> Abbonamento
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Scrivere chiaramente
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L-2920 Lussemburgo. Fx. +352 4301 32084. E-mail: [email protected]
Indirizzo web: http://www.cordis.lu/itt/itt-it/home.html
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NB-AJ-02-006-IT-C
Relazione annuale
del CCR 2001
08 15 16
World Economic Forum,
Lisbon Review 2002-2003