paideyo polei παιδεύω πόλει

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paideyo polei παιδεύω πόλει
FLL 2014/15 – FLL21 – MERLO ROBOTEAM Cuneo
paideyo polei παιδεύω πόλει
Imparare giocando a vivere la città
LA DOMANDA
Come migliorare l’apprendimento di gruppo in educazione civica, diritto, economia.
Come siamo arrivati a definire il tema
La riflessione si è svolta pensando alle cose più diverse che stiamo imparando e ai differenti metodi.
Ovviamente abbiamo provato a fare un confronto tra quello che si impara a scuola e quello che si
impara fuori da essa.
Pensando ai giochi che usiamo e conosciamo e che ci permettono di imparare qualcosa abbiamo
scoperto che tutti avevamo in comune la conoscenza del classico gioco da tavola Monopoli e che
attraverso di esso siamo venuti in contatto con parole e idee che hanno un riscontro diretto con il
lavoro e la vita degli adulti, con la realtà quotidiana della città, con quello che a scuola ci viene
presentato come educazione civica, diritto ed economia.
Da qui è nata l’idea evolutiva che ora presentiamo.
I METODI PIU’ DIFFUSI
A scuola le materie di educazione civica, (alle medie), di diritto ed economia (nei primi anni delle
superiori), sono normalmente insegnate con tecniche classiche, tutt’al più accompagnate da letture
di attualità o rari interventi di esperti (ad esempio sul risparmio, sulla circolazione stradale ecc).
E’ quindi decisamente prevalente, talvolta esclusivo, un apprendimento individuale con lezioni in
classe e studio sui libri.
Nella nostra esperienza, almeno nella zona dove viviamo, ci pare che al di fuori della scuola sia
infinitamente più facile trovare occasioni di apprendimento collettivo “alternativo” e non scolastico
(stages, campi estivi, musei interattivi, giochi, cascine didattiche ecc.) per le discipline artistiche,
scientifiche di orientamento naturalistico ambientale, molto più raramente per quelle tecniche ma ci
paiono grandi assenti le scienze sociali.
Le uniche occasioni frequenti di apprendimento non scolastico che riguardano aspetti della vita
sociale sono le iniziative e i campeggi parrocchiali o di realtà similari.
E’ strano che molti elementi importanti della vita sociale (il rispetto delle regole, dei turni, la
costruzione delle regole della città, gli elementi dell’economia come la compravendita, la proprietà,
la mobilità, l’uso dell’informazione, ecc.) si debbano imparare quasi esclusivamente a scuola e da
soli quando invece ci rendiamo conto che sono aspetti della vita che saranno quasi sempre da
affrontare con altre persone.
Sia mettendo in comune le esperienze personali che attraverso una breve ricerca in rete abbiamo
verificato che esistono moltissime occasioni di apprendimento individuale extrascolastico su
tematiche economiche (in senso lato) basate su giochi informatici di ruolo e simulazione (da Forge
of empires a Minecraft, dalla Borsa virtuale all’impresa simulata).
Anche i libri specialistici che introducono i ragazzi e i bimbi sulle tematiche di nostro interesse sono
numerosissimi ed alcuni li abbiamo avuti a disposizione a scuola o a casa.
Abbiamo poi rilevato che non mancano i concorsi e i progetti didattici che prevedono attività di
gruppo su ricerche o simulazioni di tipo economico e/o finanziario.
Anche riguardo alle regole della città, dal codice della strada al funzionamento degli organi
democratici, non mancano occasioni organizzate di simulazione di gruppi decisionali di tipo
politico e amministrativo.
Nella nostra esperienza di ragazzi però non ci siamo mai imbattuti in possibilità di apprendimento
extrascolastico di gruppo che affrontino le materie tipo diritto ed economia in modo pratico e
generale, mettendo insieme i vari aspetti della vita quotidiana di una città. Eppure, da quel che
sentiamo nei discorsi degli adulti e da quel che leggiamo a scuola, il lavoro, gli affari, l’impresa, la
disponibilità delle cose, l’applicazione delle leggi, sono argomenti di primaria importanza per
vivere nel mondo e saranno passaggi obbligatori e necessari di confronto con altre persone.
Bibliografia – siti web
Progetto economia in gioco Firenze 2011 www.lanazione.it
Bricks.maieutiche.economia.unitn.it – rivista on line – articoli vari anni 2012 – 2014
Sito del museo del risparmio di Torino
Business game – tornei www.unich.it – oppure crea la tua impresa Liuc
www.lavoce.it: concorso EconoMia dal Festival dell’economia di Trento
sito www.ingioco.org
giochi-flash-online.com
gioco in www.senatoperiragazzi.it
wikipedia varie voci
La cosa più simile alla nostra idea ci sembra il progetto: Imparare giocando: dal gioco
all’educazione civica del distretto sociosanitario n. 9 Liguria 2012 sul sito www.auserliguria.info
libri consultati
Ambrosini Giangiulio – La Costituzione spiegata a mia figlia – Einaudi Torino 2004
Petrosino Angelo – Valentina in Parlamento – Edizioni PIEMME Milano 2014
Galimberti Claudia e Fabrizio (a cura di) – L’economia spiegata ai ragazzi – Il Sole 24 Junior 2012
Rinaldi Emanuela – Fiabe e denaro – Patti Chiari Edizioni dEste Varese 2013
VERSO UNA NOSTRA IDEA
Ci siamo dunque posti l’obiettivo di migliorare l’apprendimento dell’educazione civica, del diritto e
dell’economia attraverso un percorso che, adesso, con parole da “grandi” possiamo definire:
collettivo interattivo dal vivo. Detto alla nostra maniera: “giocando in gruppo”.
Lo scopo non è solo imparare i concetti di base dell’economia e del diritto usando un gioco già
costruito ma è imparare pian piano a esplorare altri aspetti della vita sociale ed economica che nel
gioco non ci sono e soprattutto imparare a definire insieme le regole della città, magari tentando
nuove possibilità che la realtà di oggi non ci offre in evidenza.
Come detto tutti noi hanno avuto occasione di incontrare concetti di diritto e di economia attraverso
un gioco da tavola molto popolare e diffuso nel Mondo, il Monopoli (sia nella versione tradizionale,
con le strade e le lire, che con quella moderna, con le capitali europee e gli euro, che in quella
informatica on line).
Abbiamo però notato che Monopoli è un gioco necessariamente e puramente competitivo, che non
permette atteggiamenti collaborativi e che, per la differenze predefinite nell’impostazione del gioco
(diverse rendite delle caselle), porta inevitabilmente alla graduale eliminazione di alcuni giocatori.
In un certo senso ci pare un gioco triste.
Alcuni di noi hanno però avuto la possibilità di provare un altro gioco da tavola meno famoso e
diffuso: Metropolis.
E’ un gioco meno competitivo e più equilibrato, più complesso e articolato, che simula alcune
importanti aspetti della vita socio economica di una città e del suo circondario agricolo.
Oltre all’uso del denaro, delle proprietà terriere e degli edifici, tipici del Monopoli, in Metropolis
abbiamo anche elementi come la produzione agricola e forestale, la burocrazia autorizzativa
(licenza di costruire), il rischio e la sua gestione (incendi e assicurazioni), la borsa e le azioni, i
trasporti pubblici, ecc. Elemento molto bello di questo gioco e che si svolge in “giornate” di gioco
caratterizzate da eventi annunciati da un giornale. (vedi foto di seguito).
Ci siamo resi conto che forse stiamo imparando di più da questi giochi che dalle poche cose che
abbiamo appreso in merito a scuola (per ora ovviamente!).
Giocografia
Monopoli - Editrice Giochi Milano (su
licenza USA)
Sito www.hasbro.com
Metropolis – creazione Moc e Gianba
– Editoys Milano
Sito
www.metropolisfan.wordpress.com
LA NOSTRA PROPOSTA INNOVATIVA
Costruirsi un gioco tipo “Metropolis” usando il Lego e inventarsi pian piano nuove regole.
Ci rendiamo conto che non ha senso partire subito a inventarsi tutto. Ci sembra possibile svolgere
un percorso in diverse fasi, aumentando i gradi di libertà, aggiungendo complessità, approfondendo
di volta in volta con ricerche o interviste ad esperti l’inserimento di nuovi elementi.
Prima fase
Costruire un “metropolis” con tabellone disegnato da noi e con le casette e gli altri elementi in Lego
Giocare con le regole classiche di Metropolis usando i giornali originali del gioco (se non si trova
più in commercio si possono recuperare dal sito su citato)
Seconda fase
Inventarsi i giornali – magari fare dei telegiornali registrandoli prima su PC. Ci si può ispirare a
giornali veri per costruire notizie interessanti.
Continuare a usare le regole originali del gioco anche per valutare la “giocabilità” delle notizie
inventate.
Terza fase
Provare a regolamentare alcuni aspetti in modo diverso, discutendo a priori e votando le nuove
regole (ad esempio inserire l’allevamento di bestiame oltre alla coltivazione di alberi per i terreni
agricoli, prevedere le biciclette che raddoppiano lo spostamento dei pedoni, inserire le auto private e
i posteggi a pagamento, prevedere la possibilità di depositare i risparmi in banca e ricevere interessi,
immaginare un’assicurazione infortuni e malattie e inserire il rischio con le carte di probabilità,
modificare il procedimento di costruzione delle villette inserendo il fatto di acquistare i mattoncini
Lego e poi costruire la casa in un secondo tempo, ecc…..).
Le novità introdotte devono essere verificate attraverso un confronto con tutor esperti per valutare
se sono almeno teoricamente compatibili con la realtà giuridico economica. Le novità introdotte
vengono provate con sessioni di gioco e questo può permettere di verificarne la sostenibilità (Ad
esempio se il prezzo di certe cose è troppo elevato ci si rende conto che non può funzionare).
Quarta fase
Ridefinire intere parti del gioco, introducendo nuove logiche.
- Ad esempio all’inizio i giocatori potrebbero avere solo soldi e si devono comprare tutto.
- Oppure essere senza soldi e senza dotazioni e si parte indebitandosi e poi pian piano ci si deve
sdebitare.
- Oppure prevedere che i giocatori, oltre a fare un po’ di tutto nei vari campi degli affari, abbiano
dei ruoli prevalenti: ad esempio uno fa il commerciante di alberi, un altro vende i mattoncini per
fare le casette, uno gestisce i mezzi di trasporto pubblico, ecc. Come detto però ognuno può anche
continuare a fare affari come prima nei settori più diversi.
- inserire elementi di vita quotidiana come ad esempio portare i figli a scuola all’inizio della
giornata e riprenderli alla fine!
- Sviluppare ed ampliare parti del gioco come la Borsa (inserire azioni, obbligazioni e relative
quotazioni giornaliere come ci ha spiegato l’esperta della Consob), o le autorizzazioni e regole
comunali (rifiuti, allacciamenti servizi a rete, ecc.)
Come per la fase precedente le regole innovative vanno decise e votate dal gruppo.
Verso l’infinito
Il gioco permette poi di simulare molti altri processi socio-economici.
Si possono inserire ruoli di regolatori (eleggere un sindaco, un giudice, un giornalista ecc) aprendo
finestre di simulazione sui processi di gestione democratica (provare le alternative tra democrazia
diretta o rappresentativa). Ad esempio la plancia di gioco, disegnata dai giocatori, è una sorta di
piano regolatore della città e può essere fatto dal sindaco o deciso da tutti insieme….
Giocare in lingua straniera (fare i giornali in inglese, ecc)
Il gioco può permettere di simulare processi collaborativi e cooperativi tra i giocatori, ad esempio
prevedendo la gestione associata di funzioni o ruoli del gioco, la comproprietà, gli affitti reciproci,
ecc. . Si possono inserire macro eventi come l’immigrazione di nuovi giocatori con cui condividere
le risorse…
Si possono quindi simulare aspetti innovativi delle regole civiche ed economiche, verificandone di
volta in volta gli effetti e riflettendo sui risultati.
Come discusso con l’insegnante di diritto il gioco permette di capire dal vivo le differenze tra diritto
privato e diritto pubblico ed anche i relativi intrecci nella vita quotidiana.
Si potrebbero addirittura simulare processi di commercio estero se ci fosse un altro gruppo che
gioca in parallelo: ogni tanto ci si trova e si organizza uno scambio analizzando i problemi delle
diverse monete e delle diverse regole delle due città.
APPROFONDIMENTI e CONFRONTI
Ci siamo confrontati sulla nostra domanda e sulla nostra idea mediante incontri diretti con alcuni
esperti. Il dibattito con loro ci ha permesso di approfondire molto la ricerca.
Vanessa Marotta – animatrice esperta in progetti di cittadinanza attiva (ong LVIA) – Torino (incontro gestito via Skype)
Nadia Linciano - Economista – Responsabile Ufficio Studi Economici – Divisione Studi CONSOB
- Roma - impegnata in progetti di educazione finanziaria (incontro gestito via Skype)
Maria Vittoria Musizzano - docente di diritto ed economia – scuole superiori di Cuneo
Laura Piatti - Economista - dirigente Intesa San Paolo - docente Università di Torino (incontro
Skype)
Tra l’altro abbiamo reperito su internet la storia di Monopoli (voce wikipedia e sito
www.panorama.it articolo di O. Sgroi). Inventato, e poi brevettato nella versione conosciuta a
livello mondiale nel 1935 in USA da C. Darrow, è in realtà una trasformazione di un gioco nato nel
1903, sempre negli USA, ma con una logica iniziale ben diversa che ne faceva un gioco
collaborativo e non competitivo, nato per divulgare una particolare filosofia economica, il
Georgismo, che metteva in discussione la proprietà privata esclusiva.
PS: il titolo in greco classico per la ricerca è nato dall’approfondimento della parola Metropolis, che
significa città madre (e non grande città come si intende oggi!). Grazie all’aiuto di amici esperti
abbiamo appreso che paiedeia era il sistema educativo ateniese e da qui è nato il titolo.
CONCLUSIONI
Intanto questo percorso ci ha divertito. Abbiamo rispolverato Monopoli. Abbiamo condiviso e
giocato tutti a Metropolis. Ci siamo costruiti un po’ di casette e abbiamo provato a disegnare il
tabellone del nuovo gioco.
Confrontandoci con gli esperti abbiamo capito che il gioco evolutivo, ovviamente se guidato da
tutor e gestito nel tempo, permette di approfondire giocando tantissimi aspetti della vita reale di cui
sentiamo parlare spesso in modo incomprensibile. Ad esempio l’esperienza di gioco riletta con gli
esperti ci ha già permesso di avvicinare idee come la “diversificazione del portafoglio” o il rapporto
rischio-rendimento, ma anche regole come la licenza di costruzione.
Dall’altra il gioco può permettere esercitazioni di gestione democratica della città e di definizione
condivisa delle regole, iniziando un percorso di cittadinanza attiva e solidale.
A CHI PUO’ SERVIRE LA NOSTRA IDEA?
Scuole, doposcuola, enti pubblici o privati che promuovano progetti di promozione/inclusione
sociale (dalle fondazioni alle ONG, dalle parrocchie agli Scout), gruppi di famiglie che vogliano
autogestire un percorso educativo per i loro ragazzi.
E’ un’idea gestibile in tutto il mondo, almeno per quelle famiglie che abbiano accesso al Lego, alla
carta e che abbiano tutor disponibili.
COSTI
I materiali costano nulla se il Lego è già a disposizione dei partecipanti. Altrimenti il costo delle
costruzioni Lego non è banale. Tabellone e colori costano poco. Il denaro del gioco può essere
autoprodotto oppure, con adeguato supporto informatico, si potrebbero utilizzare dei tablet dove
segnare i soldi a disposizione e gestire entrate e uscite. Volendo si potrebbe anche sviluppare un
sistema di pagamenti elettronici apposito o adottare qualche sistema sicuramente già esistente per
altri giochi.
In definitiva ci pare che il costo più grande sia avere la disponibilità dei tutor e degli esperti per gli
approfondimenti e disporre di un locale dove lasciare la plancia di gioco per molto tempo
COME CI SIAMO APERTI VERSO LE ALTRE SQUADRE E VERSO ALTRI GRUPPI DI
APPRENDIMENTO:
- Cooperato in tutto il percorso di allenamento e formazione con la squadra concittadina
MICHELIN ROBOT (secondo anno). Con i nostri amici MICHELIN ROBOT abbiamo
messo su un BLOG con cui vogliamo condividere la nostra storia e le nostre esperienze.
http://squa-dronecuneo.blogspot.it/
- squadra della FLL di Piacenza FIRESTORM (telefonicamente e via Skype)
- squadra della FLL in Brasil GAMETECH (via mail per ora, prossimamente via Skype,
contattata via Facebook dal nostro coach), in particolare con un componente della squadra
residente a Goias, Brazil http://gametechcanaa.blogspot.it/
- insegnanti di ordine diverso della Rete di scuole “Robotica educativa a Cuneo” durante un
loro momento di formazione abbiamo esposto il nostro percorso di lavoro, spiegato il campo
di gara e le missioni, dimostrato il comportamento dei robot