Monumenti all`Aperto 2009

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Monumenti all`Aperto 2009
Hanno contribuito alla realizzazione
della manifestazione
Quartu Sant’Elena
stampa: Arti Grafiche Pisano - Foto di copertina: Mario Pes
Monumenti all’Aperto
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IV E
2009
Guida ai Monumenti
COMUNE DI
QUARTU SANT’ELENA
Con LAROCCO
RISPETTA
Codice ISBN 978-88-6469-072-4
L’AMBIENTE
Informazioni utili
I siti saranno visitabili gratuitamente sabato 24 e domenica 25 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 17.00
INAUGURAZIONE sabato 24 ore 10.00 al Caposaldo XVIII
“Castroreale” via Italia lottizzazione Is Lois - Quartello
Nel Fortino Santu Martinu le visite guidate sabato 24 inizieranno alle ore 15.00.
Nella chiesa di sant’Andrea le visite guidate verranno sospese sabato 24 dalle ore 16.45 e domenica 25 dalle ore 11.30 alle
ore 12.30 per la celebrazione delle funzioni religiose.
Nel sito di Mari Pintau la visita guidata sabato 24 inizierà
alle ore 12.00, si consigliano calzature comode.
Il punto informazioni nell’Area Verde Quartu Nord (ingresso Via della Musica traversa Via Is Arenas/Via Don Giordi)
è attivo dalle ore 15.00 alle ore 17.00 di sabato 24 ottobre e
dalle ore 9.00 alle ore 17.00 del 25 ottobre. Le prenotazioni
delle visite guidate verranno prese esclusivamente presso il
punto informazioni negli orari di apertura.
E’ disponibile un servizio di trasporto disabili con pedana
idraulica per il sollevamento delle carrozzine a cura dell’Associazione di volontariato Delta 2000 ONLUS.
Prenotazioni telefoniche al numero 070.827203.
Ringraziamenti
Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile questa
edizione di Monumenti all’Aperto:
• Padre Gabriele e Padre Giorgio dell’ordine dei Carmelitani Scalzi di sant’Isidoro di Quartucciu, don Gianni
Paderi, parroco della chiesa di santa Maria degli Angeli,
don Paolo Sanna, parroco della chiesa di san Luca
• signor Raffaele Perra per la chiesa di san Forzorio, i proprietari delle palazzine della lottizzazione Is Lois - Quartello per il Caposaldo XVIII “Castroreale”, Cala Regina
s.r.l. per Mari Pintau, le famiglie Solla Schiffino e Paolo
Atzeni per il fortino Santu Martinu
• Mario Pes, per il suo prezioso contributo fotografico
Un sentito ringraziamento va all’Assessorato Politiche Giovanili e Sport del Comune di Quartu che ha reso possibile
la realizzazione delle attività ludico creative e dei giochi di
ruolo animati dall’Associazione GRVK
Alla realizzazione della manifestazione ha contribuito con
generosa disponibilità e competenza tutto il personale del
Settore Ambiente e Servizi Tecnologici e il Corpo di Polizia
Municipale di Quartu Sant’Elena.
elaborazione grafica a cura di Silvia Murgia
Quartu
Sant’Elena
Monumenti
all’Aperto
24 25 Ottobre 2009
COMUNE DI
QUARTU SANT’ELENA
Gruppo Locale di Coordinamento
Quartu Sant’Elena
Comune di Quartu Sant’Elena
Luigi Ruggeri
Sindaco
Anna Paola Loi
Assessore Politiche ambientali e Beni culturali
Programmazione e coordinamento
Sara Serra
Nicoletta Manai
Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province
di Ca e Or
Marco Minoja
Donatella Salvi
Soprintendenza B.A.P.P.S.A.E. per le province di Ca e Or
Gabriele Tola
Antonia Giulia Maxia
Marcella Serreli
Associazione Culturale Imago Mundi
Fabrizio Frongia
Alessandro Piludu
Consorzio del Parco Naturale Regionale
Molentargius - Saline
Marco Loddo
Alessia Atzeni
Irene Contu
Servizio Comunicazione Istituzionale
Angelo Porru
Monumenti all’Aperto in Internet:
www.monumentiaperti.com
www.comune.quartusantelena.ca.it
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Quartu Sant’Elena
I
n origine era Mari Pittau e, come molti toponimi, probabilmente racchiudeva il nome del suo proprietario.
Una opportuna “corruzione” linguistica ha trasformato il nome
del luogo in Mari pintau aggiungendogli quell’accezione romantica e artistica che immediatamente dà conto delle sue caratteristiche. In effetti, la sua visione dall’alto, per chi percorra
la strada che da Cagliari porta a Villasimius, soddisfa pienamente le aspettative: la baia si presenta inaspettatamente, come un
premio, dopo le tortuosità della strada, e la trasparenza assoluta
dell’acqua dà quasi l’impressione di distinguere il singolo granello di sabbia finissima.
Mari pintau, è uno dei tanti luoghi di grande bellezza adagiati
lungo il nastro di costa che si sviluppa per 10 chilometri all’interno dei confini amministrativi del comune di Quartu; in questa proposta di visita ai Monumenti all’Aperto del territorio
quartese è solo il più distante dal centro abitato. È anche uno
dei tanti in cui si sta sviluppando un progetto di riqualificazione
seguito dall’amministrazione comunale, in alcuni casi tramite
proficue collaborazioni istituzionali in altri, come in questo caso,
in stretta sinergia con i privati che ne sono proprietari.
Ebbene si, questo luogo incantevole e raro, che gode di una protezione speciale in quanto sito di interesse comunitario, non è
patrimonio pubblico, ma appartiene ad una società privata i cui
diritti devono essere rispettati, almeno quanto il nostro desiderio collettivo di godere di un bene naturale. Tra i diritti del
privato si deve riconoscere il rispetto per il luogo che mette a
disposizione di tutti senza, per esempio, l’onere di doverlo continuamente ripulire a proprie spese perché chi lo frequenta non
sa scegliere tra due opposti desideri: il mantenimento della salute e della bellezza del sito e l’esercizio della presunta libertà di
potersi disfare il prima possibile di qualsiasi rifiuto.
Questi pensieri sono un piccolo esempio di quanto sia forte
l’esigenza di far conoscere ciò che spesso è ignorato - vuoi per
l’incapacità dell’amministrazione di raggiungere tutti, come si
vorrebbe, vuoi talvolta per la distrazione dei suoi interlocutori.
Tale esigenza ha sempre guidato la preparazione di ogni edizione di Monumenti Aperti e all’Aperto, perché il visitatore deve
sapere che ogni sito proposto è ben conosciuto dall’amministrazione comunale, sia per le sue caratteristiche culturali e ambientali che per le sue necessità di valorizzazione ed è oggetto di attenzione. Se tutto ciò non si traduce immediatamente in visibile
cambiamento non sempre è semplicemente imputabile al “non
fare”, ma alla difficoltà di governare processi complessi e lunghi
dai quali non si deve mai sentire estraneo neppure il singolo
cittadino. Questa manifestazione vuole essere un momento di
gioiosa appropriazione del territorio, ma anche l’ invito ad una
consapevole partecipazione a questi processi.
Anna Paola Loi
Assessore Politiche Ambientali e Beni Culturali
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Il Comitato
Scientifico Regionale
Consiglio Regionale della Sardegna
Claudia Lombardo
Maria Santucciu
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato al Turismo
Sebastiano Sannitu
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato ai Beni Culturali
Maria Lucia Baire
Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Sardegna
M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale
per la Sardegna
Comune di Cagliari
Provincia di Cagliari
Ufficio Beni Culturali della Curia
UPI Sardegna
ANCI Sardegna
Armando Pietrella
Rosalba Crobu
Emilio Floris
Giorgio Pellegrini
Graziano Milia
Leone Porru
Roberto Deriu
Salvatore Cherchi
Umberto Oppus
Università degli Studi di Cagliari
Giovanni Melis
Roberto Coroneo
Università degli Studi di Sassari
Alessandro Maida
ISEM CNR
Luca Codignola Bo
Luciano Gallinari
Imago Mundi Associazione Culturale
Fabrizio Frongia
Armando Serri
Consorzio CAMU’
Centri d’Arte e Musei
Francesca Spissu
Giuseppe Murru
Società Cooperativa Sociale Il Ghetto
Confesercenti Regione Sardegna
Confcommercio di Cagliari
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Elio Garzillo
Sandra Violante
Quartu Sant’Elena
Alessandro Piludu
Nicoletta Manai
Paolo Saba
Simonetta Caredda
Giancarlo Deidda
Giuseppe Scura
L
a Sardegna è isola antica. È terra accogliente. Monumenti
Aperti racconta la nostra storia rendendo fruibili gran parte
di quei beni culturali, architettonici, artistici e librari, che testimoniano e rievocano un passato ricco di cultura, passione,
tradizione, devozione e, perché no, mistero. Vivo, questo momento, con particolare interesse: nel mio impegno per i Beni
Culturali, nel corso degli anni, ho cercato di essere operatrice
attenta, curiosa, consapevole. Oggi, in veste di Assessore, do il
mio contributo affinché questo prezioso patrimonio artisticoarchitettonico si confermi, per l’Isola, momento di arricchimento culturale e diventi, contestualmente, veicolo di promozione
turistica: Monumenti Aperti in una Sardegna aperta al mondo e
in grado di cogliere il fermento intellettuale, educativo e formativo che caratterizza soprattutto i nostri giovani.
L’eccezionalità di queste giornate deve trasformarsi in normalità: i Beni Culturali hanno bisogno di vivere 365 giorni l’anno per garantire opportunità di sviluppo sociale ed economico,
continuità lavorativa agli operatori e salvaguardia degli stessi
monumenti. Questa grande festa, al momento, è possibile anche
grazie al vigoroso impegno del “volontariato culturale”, al quale va il mio plauso personale: bravi! Il futuro è già tracciato: si
tratta di creare una rete ancora più fitta tra Regione, Province,
Comuni, Scuola, Sopraintendenze e Università affinché l’intero
patrimonio storico-artistico possa diventare fruibile e contribuire alla promozione e affermazione del nostro più importante
monumento aperto: la Sardegna.
Maria Lucia Baire
Assessore Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali,
Informazione, Spettacolo e Sport
M
onumenti Aperti, nelle sue diverse sfaccettature, è una
grande iniziativa turistica. Un evento di respiro regionale
con caratteristiche innovative di sicuro interesse. E tra queste
sottolineo soprattutto l’impegno dei volontari, delle Scuole, delle Associazioni culturali, che si “prendono cura” di un monumento, lo studiano, lo allestiscono e quindi lo presentano al pubblico. Una bella idea che consente di offrire al visitatore, e quindi
al turista, la spontaneità qualificata del volontario. Si tratta di
un valore aggiunto importante che la Sardegna è in grado di
dare e che, mi permetto di aggiungere, solo la Sardegna è in
grado di dare in un certo modo. Ovvero con il benvenuto che
da sempre contraddistingue la nostra proverbiale accoglienza.
Monumenti Aperti è una manifestazione che racchiude anche
numeri importanti. I comuni coinvolti in tutta l’Isola sono più
di cinquanta. I visitatori registrati lo scorso anno raggiungono
quota 250mila: un risultato di tutto rispetto. Si diceva dei volontari: sono oltre 5mila quelli impegnati nelle visite guidate. I monumenti aperti, invece, non si contano. Sono tantissimi, a volte
sconosciuti o misconosciuti, ma tutti meritevoli di attenzione e
salvaguardia. E tutti accessibili da tutti. Ritengo che questi risultati dimostrino una volta di più che la cultura e il turismo siano
un binomio vincente. Un aspetto rafforza l’altro e viceversa. In
questa direzione, che vede l’integrazione dello sviluppo turistico
con quello dei beni culturali, bisogna procedere con decisione.
Sebastiano Sannitu
Assessore Regionale del Turismo, Artigianato e Commercio
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PROVINCIA DI CAGLIARI
PROVINCIA DE CASTEDDU
A
prire i luoghi della cultura, dell’identità, della memoria
collettiva. Riscoprirli e riviverli per non dimenticare. È
il senso più vero e profondo della manifestazione Monumenti
Aperti che la Provincia continua a sostenere con convinzione e che
grazie all’infaticabile opera di migliaia di volontari, permette alla
cittadinanza di visitare siti archeologici, naturalistici, beni storicoartistici, a volte dimenticati o colpevolmente trascurati.
Tra gli itinerari tematici che caratterizzano anche questa tredicesima edizione, c’è quello dedicato a David Herbert Lawrence, con
il percorso paesaggistico e letterario che segue le tracce del viaggio compiuto dallo scrittore inglese nel 1921, raccontato nel libro
Mare e Sardegna, che attraversa i Comuni di Cagliari, Settimo San
Pietro e Mandas. Un’iniziativa che idealmente si inserisce nella
linea promossa dalla Provincia. Da due anni, infatti, bandiamo il
Premio per la letteratura di viaggio “D.H. Lawrence” che viene
assegnato ad opere di letteratura di viaggio contemporanee, per
favorire una migliore conoscenza tra i popoli e far conoscere e promuovere un itinerario turistico-culturale che ripercorre il viaggio
compiuto da Lawrence in Sardegna.
E, tra i siti più interessanti aperti per la prima volta al pubblico,
c’è anche il Santuario nuragico di Santa Vittoria a Serri che, da
poco più di un mese, è stato arricchito grazie a un progetto
finanziato dall’amministrazione provinciale, con un percorso
didattico che attraverso pannelli dislocati nell’area archeologica, lungo un percorso ordinato, permette di descrivere la storia
degli scavi, i vari edifici, i bronzi. Sono piccoli, ma importanti
segnali dell’attenzione delle pubbliche amministrazioni verso i
luoghi della cultura.
Il numero sempre crescente di Comuni che aderiscono a “Monumenti aperti” rappresenta poi un’ulteriore testimonianza
dell’interesse e dell’importanza di questa manifestazione che
ormai rappresenta anche un’imperdibile occasione turistica,
volano di crescita e di sviluppo per il territorio.
Per 11 settimane, da maggio fino a ottobre, 55 Comuni apriranno i loro tesori al pubblico.
L’auspicio, nell’augurare buona manifestazione a tutti i partecipanti, è che Monumenti aperti possa rappresentare l’inizio di
un turismo sempre più destagionalizzato e sempre più attento
a trasformare la cultura e suoi beni in strumenti di sviluppo.
Graziano Milia
Presidente della Provincia
Piero Comandini
Assessore alle Attività produttive e al turismo
Angela Quaquero
Assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia
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Quartu Sant’Elena
Programma
SABATO
CAPOSALDO XVIII Castroreale
Ore 10.00/17.00 Rievocazione storica dedicata al XX secolo con figuranti in divisa d’epoca, a cura di A.S.S. FORT Sardegna.
CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUON CAMMINO
Ore 15.30 L’isola in versi e prosa, a cura di Anna Brotzu, (voce recitante)
Ore 16.30 Recital di poesia: Pablo Neruda. Interpreti: Elisa Piano e gli
allievi del Centro Il Teatro dell’Anima. Musiche di Armando Lecca.
CHIESA DI SANT’ANDREA
Ore 12.30 Pleiadi Associazione culturale presenta I concerti del libro
e della rosa Viaggio tra spiritualità e cosmologia. Percussionisti del
Teatro Lirico di Cagliari: Filippo Gianfriddo, Davide Mafezzoni,
Emanuele Murroni, Emiliano Rossi, Pierpaolo Strinna. Voce narrante Francesca Figus.
Ore 14.30/17.00 Laboratorio di pittura dal vero, a cura dell’Associazione Artemisia Scuola d’Arte privata. La partecipazione è libera.
CHIESA DI SAN FORZORIO
Ore 10.00/17.00 Lavori in estemporanea, a cura degli studenti del Liceo Artistico Brotzu di Quartu.
CHIESA DI SAN LUCA - SU FORTI
Ore 10.00/17.00 Mostra di Arte Sacra I Volti di Maria, a cura Ave
Arte, Patrizio Lai e Claudia Pili.
Ore 18.00 Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni, adattamento
di A. Ibba Monni, a cura di Studioteatro.
FORTINO SANTU MARTINU
Ore 15.00/17.00 Esposizione di foto storiche, a cura di Valentina Pulina, Milvia Serra e delle classi V A e V B del I Circolo Didattico di
via Regina Margherita.
MOLENTARGIUS
Ore 10.00/12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli, a cura del Circolo Ippico Carmus.
Ore 10.00/16.45 Percorsi liberi nelle aree verdi.
Ore 11.00/12.00 e ore 15.00/17.00 Visita alla scuderia, battesimo del
pony e della sella, a cura del Circolo Ippico Molentargius.
Ore 15.00/16.00 Giro sul Parcobus, prenotazione in loco.
Ore 15.00/16.45 Percorso guidato a piedi nel parco.
Ore 15.00/17.00 L’Arca Verde Otonga (esposizione artigianato
equatoriano della Tagua - avorio vegetale).
Ore 15.00/17.00 Barefooting day - a piedi nudi nel Parco, un’esperienza di ecoconsapevolezza attraverso un percorso nel parco, a cura
dell’Associazione Culturale socio - educativa Janas.
TORRE FOXI
Ore 16.30 Giochi di società ispirati al medioevo e riproduzioni di
armi, armature e abiti d’epoca. Presentazione ai giovani del Calendario ludico a cura dell’Associazione GRVK.
DOMENICA
CAPOSALDO XVIII Castroreale
Ore 10.00/17.00 Rievocazione storica dedicata al XX secolo con figuranti in divisa d’epoca, a cura di A.S.S. FORT Sardegna.
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CHIESA DI SANT’ANDREA
Ore 10.00/13.00 Laboratorio di pittura dal vero, a cura dell’Associazione Artemisia Scuola d’Arte privata. La partecipazione è libera
Ore 10.00/17.00 Autunno in festa con giochi e altri divertimenti per
bambini dai 6 ai 12 anni, a cura degli Scaut Raider Sardi Flumini
Ore 17.00 Coro Dalla tradizione alla modernità, a cura del Collegium
Karalitanum, diretto dal Maestro Giacomo Medas, in collaborazione con l’Associazione Incontri Musicali.
CHIESA DI SAN FORZORIO
Ore 10.00/17.00 Lavori in estemporanea, a cura degli studenti del Liceo Artistico Brotzu di Quartu.
CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUON CAMMINO
Ore 16.00 Pianto di Stelle: Giovanni Pascoli. Interpreti: Elisa Piano e gli
allievi del Centro Il Teatro dell’Anima. Musiche di Armando Lecca.
CHIESA DI SAN LUCA - SU FORTI
Ore 10.00/17.00 mostra di Arte Sacra I Volti di Maria, a cura di Ave
Arte, Patrizio Lai e Claudia Pili.
Ore 11.00 e ore 17.00 Uomini in pace e uomini in guerra - letture di
fatti e personaggi, a cura del Centro Sociale Anziani di piazza IV
Novembre Quartu Sant’Elena coordinato da Carmina Sciolla.
FORTINO SANTU MARTINU
Ore 10.00/17.00 Esposizione di foto storiche, a cura di Valentina Pulina, Milvia Serra e delle classi V A e V B del I Circolo Didattico di
via Regina Margherita.
MOLENTARGIUS
Ore 10.00/11.15 e ore 15.00/16.00 Giro sul Parcobus (max 30 persone)
su prenotazione in loco.
Ore 10.00/12.00 Adozione cuccioli di cane a cura di Dog Hotel e
canile Shardana.
Ore 10.00/12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli, a cura del Circolo Ippico Carmus.
Ore 10.00/16.45 Percorsi liberi nelle aree verdi.
Ore 10.00/13.00 e ore 15.00/16.45 Noleggio gratuito di biciclette
(max. 15) messe a disposizione dall’Ente Parco.
Ore 10.00/13.00 Barefooting day - a piedi nudi nel Parco, un’esperienza
di ecoconsapevolezza attraverso una passeggiata nel parco e Percorso dei folletti, attività di animazione rivolta ai bambini dai 6 ai 10
anni, a cura dell’Associazione Culturale socio - educativa Janas
Ore 10.00/13.30 e ore 15.00/16.00 Percorso di birdwatching ed inallenamento (gruppi di 20 ogni 45 minuti), a cura di APM e Anthus snc.
Ore 10.00/ 13.00 e ore 15.00/16.45 Percorso guidato a piedi nel parco.
Ore 10.00/13.00 L’Arca Verde Otonga (esposizione artigianato
equatoriano della Tagua - avorio vegetale).
Ore 10.00, ore 11.00 e ore 12.00 Percorso guidato in bicicletta a cura di
Scout Agesci Cagliari 3 San Pio X; munirsi di bici propria
Ore 10.00/17.00 Passeggiata su carro sardo (su prenotazione in loco),
a cura di Carrozze & Carrozze di Elisabetta Cannas.
Ore 11.00 Racconti dell’orma - Letture a voce alta con chitarra. Appunti
di viaggio, miti, fiabe e leggende della Sardegna, a cura del C.T.P. di
Quartu. Accompagnamento musicale di Ilario Delussu.
Ore 11.00/12.00 e ore 15.00/17.00 Visita alla scuderia, battesimo del
pony e della sella a cura del Circolo Ippico Molentargius
Ore 15.30/16.45 Passeggiata in bicicletta Quartu - Cagliari attraverso lo
stagno, a cura di Gruppo Città Ciclabile Quartu, munirsi di bici propria.
TORRE FOXI
Ore 12.00 Torneo di Carcassonne (gioco tedesco di strategia e posizionamento a ispirato al Medioevo). Adatto anche ai principianti,
iscrizione gratuita, premi per i vincitori!
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Quartu Sant’Elena
Coast Day 2009
Programma 24 e 25 Ottobre
TERMINAL CROCIERE DEL MOLO ICHNUSA
Cagliari
SABATO 24 ottobre 2009
10.00 Inaugurazione con le autorità e presentazione della
giornata internazionale delle coste.
11.00 L’oro del Mare e l’oro della terra.
Laboratorio didattico per bambini a cura di Chiara e
Giuseppe Vigo
12.00 Michela Murgia, Milena Agus e Marcello Fois
Coast to Coast.
Letture dalle coste con aperitivo culturale.
Presenta Celestino Tabasso (Unione Sarda)
14.00 Ristorazione
16.00 Convegno: La Cooperazione in ambito mediterraneo per la
gestione integrata delle aree costiere: Camp Sardegna
(Coastal Area Management Programe)
I rappresentanti di Libano, Egitto, Tunisia e Algeria incontrano i comuni sardi
17.30 Chiara Vigo presenta le sue opere in una prima assoluta.
19.30 Presentazione del libro Alfabeto di strade di Alberto Masala
21.30 Concerto di Eugenio Bennato
DOMENICA 25 ottobre 2009
11.00 Convegno: Le strategie per la gestione integrata delle Aree
Marine Protette e dei Parchi della Sardegna
12.00 Proiezione del lungometraggio Terra d’acqua ed incontro con gli autori
14.00 Ristorazione
16.00 Incontro pubblico: Il ruolo dei Comuni Costieri della Sardegna nella gestione integrata. Protocollo d’intesa Conservatoria delle Coste - Anci.
17.00 Alberto di Stefano presenta il suo giro del Mondo in
barca a vela “Barca Stop”
19.00 Evento di chiusura con la Premiazione del Concorso Visioni sulla Costa; delle Regate Veliche per bambini organizzate dallo Yacht Club di Cagliari, Carloforte e Alghero; del
concorso organizzato dalla Round Race Sardinia 2009
In concomitanza del Coast Day si terrà il IV Campionato invernale Marina di Capitana CFadda Cup. Manifestazione velica sociale.
Punto informazioni: Queen Mary, Bar Ristorante Pizzeria, Marina di Capitana, tel. 070805925
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Is Mortorius
Batteria Antinave
“Carlo Faldi”
Is Mortorius
La batteria
si estendeva
su un’area di
circa 7 ettari ,
acquisita dal
Demanio nel
1936, e costituiva uno dei
bastioni del
Fronte a Mare
di Cagliari; è
stata l’ultima batteria antinave del Golfo di Cagliari ad essere
allestita. Dal 1939 era servita da personale della 4° Legione
MILMART (Milizia Artiglieria Marittima) con 5 Ufficiali, 16
Sottoufficiali ed 82 Militi. Era armata con 4 pezzi da 152/50
Armstrong mod. 1918 scudati, da un pezzo illuminate da
120/40 A. e da 4 mitragliere antiaeree. Il telemetro era un
Goerz da 4 metri. Il deposito munizioni principale era scavato
in roccia e disponeva di 2000 colpi. Ciascun pezzo disponeva
di una riservetta interrata di munizioni e di 6 colpi di pronto
impiego, sistemati in altrettanti fori nei massi di granito posti
a costituire il parapetto della piazzola. Dai primi mesi del 1943
completavano la dotazione della batteria un proiettore S. Giorgio da 120/240 (mobile e trainabile e prima impiegato dalla
vicina batteria contraerea di Capitana) completo di colonnina
di punteria ed aerofono modello Galileo. Sola azione di guerra
dei cannoni antinave fu nell’aprile 1943, quando spararono
contro il sommergibile inglese Safari. Le mitragliere antiaeree
spararono nell’agosto 1943 contro aerei americani P38. Nel
sito si trovano ancora la postazione telemetrica, piazzole e
ricoveri, ruderi di edifici di servizio, garitta di guardia, posto
di osservazione. Durante la guerra esistevano inoltre tre appostamenti per mitragliatrice nell’area nord-est della batteria. Il
Nuraghe Diana, sovrastante la batteria, ospitava una piccola e
ben mimetizzata postazione osservatorio, che era in collegamento telefonico con la batteria Faldi. Inoltre una postazione
telemetrica ed un osservatorio, posizionati rispettivamente
in una non ben specificata torre e Casa Capitana, costituivano
degli Osservatori fuori Batteria. Poco dopo la guerra gli alloggiamenti ed i servizi della batteria furono utilizzati come colonia marina. Da notare, sul litorale di Capitana e di Is Mortorius,
due esemplari di piccolo fortino che vigilavano contro sbarchi
e colpi di mano dal mare.
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Quartu Sant’Elena
Chiesa di
Nostra Signora
del Buoncammino
Simbirizzi
La chiesa campestre di Nostra
Signora del Buoncammino è situata
su un’altura da cui
domina il Simbirizzi, sul luogo del
villaggio medievale di Simbilis.
Sorgeva vicino alla
strada romana che
passava verso il
Sarrabus, intitolata alla Madonna Odigitria, cioè del Buoncammino, a protezione dei viandanti e dei pellegrini. La semplice
facciata a capanna dell’impianto originario trecentesco, è
conclusa da un campanile a vela ed è preceduta da un piccolo
loggiato a capriate, aggiunto posteriormente con l’intento di
offrire riparo ai pellegrini in occasione delle feste patronali.
Ci si immette all’interno attraverso una porta rettangolare,
tardocinquecentesca, i cui stipiti, l’architrave e le mensole sono
realizzati in bei conci di tufo decorati da rosoni e rosette di
gusto classico, di raffinata esecuzione da parte dei picapedras
della zona. A destra dell’ingresso, l’acquasantiera è costituita
da un rocco di colonna romana su cui poggia un capitello
utilizzato come materiale di spoglio. L’interno ad aula mononavata allungata, è concluso da un’ampia abside semicircolare
che accoglie il vecchio altare in pietra, nascosto da una recente
mensa in granito su cui poggia un polittico ligneo pesantemente ridipinto, forse settecentesco, risultante dall’assemblaggio di
varie parti, di cui la predella, probabilmente proveniente dalla
distrutta chiesa di Sant’Elia, risulta il pezzo più antico (XVII
sec.). Il manufatto, che conserva ancora la cromia originaria,
consta di undici riquadri nei quali sono raffigurati i santi Cosimo e Damiano, gli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni,
i santi Sebastiano, Lucia, Caterina e Rocco, mentre nel riquadro
centrale è rappresentato uno sbarco di navi presumibilmente
sul golfo di Cagliari. Proviene dalla stessa chiesa di sant’Elia, il
piccolo simulacro ligneo del santo profeta (XVII secolo), vestito di un saio marrone e recante un libro e la tradizionale spada
fiammeggiante.
A Nostra Signora del Buoncammino appartengono anche i simulacri della Vergine patrona e di Sant’Anastasia attribuibili ad
artigiani locali operanti nel XVIII secolo.
monumentiallaperto
11
Chiesa di
San Forzorio
San Frassorio
La chiesa di San Forzorio, in località Santu
Frassori, sulla strada
che collega Quartu
c o n S a n t ’ I s i d o ro ,
fu acquistata dalla
famiglia Perra, attuale
proprietaria, nel corso
dell’800.
L’ i m p i a n t o è a d
aula mononavata,
chiusa ad oriente da
un’abside semicircolare. L’alzato è costituito da conci calcarei di media e grossa
pezzatura conservati
soprattutto nella facciata, caratterizzata da una luce semicircolare e dal campanile a vela. Il portale architravato è sorretto da
due mensole: quella sinistra reca scolpita una foglia triangolare,
quella destra è scalettata. La fabbrica originale, tardoromanica
(seconda metà XIII secolo) è probabilmente opera di maestranze locali che adoperarono materiale di spoglio trovato in situ,
la cui presenza è rivelata dal ritrovamento di tombe romane.
Ne sono esempi l’architrave della porta, scavata in tre cavità di
forma quadrata, e un’acquasantiera ricavata da un frammento
di colonna. La decorazione dell’interno, voltato a botte, riporta
una cromia azzurra con stelle dorate e bande a motivi geometrici nella zona absidale, forse realizzata nel corso dell’800. Gli
unici arredi presenti sono un altare in muratura e, all’interno
di una teca in legno e vetro di foggia novecentesca, il simulacro
ligneo di foggia settecentesca di un giovane santo con palma
del martirio e libro. La chiesa subì svariati restauri, di cui il
primo documentato risale al 1599 quando, in occasione della
visita pastorale l’arcivescovo Laso Sedeno, trovandola quasi
distrutta, nominò due obrieri, affinché la risistemassero. Altre
fonti attestano rifacimenti avvenuti nella prima metà del XVIII
sec. e la profanazione nel 1793 da parte dei soldati francesi. Il
nome Forzorio a cui la chiesa è dedicata, risultato assente in tutti
i martirologi, è forse derivante dal toponimo della località Santu
Frassori, riconducibile al nome Fossorio e quindi all’attività delle
confraternite dei fossores, scavatori di catacombe. San Forzorio,
non festeggiato da più di cinquant’ anni, fu comunque adottato
come Santo protettore dalla categoria degli isposus storraus (i
promessi sposi lasciati).
12
Quartu Sant’Elena
Chiesa di
San Luca
Margine Rosso
Il merito di poter oggi annoverare tra i vari monumenti storici
di Quartu anche la chiesa di San Luca, più nota come Su Forti
de Su Margini Arrubiu, va ai primi abitanti del Margine Rosso e a
padre Leonardo Pisano che, evitandone la demolizione, lo hanno consolidato e restaurato e, adibendolo a chiesa, ne hanno
fatto la radice storica della comunità parrocchiale di San Luca.
Secondo l’opinione più accreditata dagli studiosi, la struttura
fu edificata nei primi anni dell’800 per volontà del Genio Militare, come fortino di avvistamento in difesa di una zona che, se
nuovamente attaccata dai francesi, non sarebbe più stata sguarnita ma protetta da una batteria pesante con ben otto bocche da
fuoco da 24 libbre.
Fu proprio durante la precedente incursione dei francesi (1793)
che ci si rese conto della poca validità difensiva delle torri già
esistenti sin dal 1500, quelle di Foxi, Carcangiolas, Bocca di Rivo,
Pohuet. Si decise, pertanto, di individuare nuovi siti da fortificare. Uno di questi fu la zona del Margine Arrubiu, dove il
capitano Capson richiese la costruzione di un fortino: Su Forti,
appunto.
Il fortino fu usato anche durante le due guerre mondiali e,
nell’intervallo fra queste, dalla Guardia di Finanza come sede
di avvistamento dei contrabbandieri.
Dopo la II Guerra Mondiale il fortino cadde in stato di abbandono: sin dagli anni ’50 fu adibito ad ovile e negli anni ’70 era
ormai ridotto ad un rudere fatiscente e pericoloso.
Il già citato padre Leonardo non rimase insensibile a questa situazione e considerò la possibilità di adibire a luogo di culto
Su Forti. La concessione fu firmata il 16 ottobre 1973 ed i lavori
di restauro, a totale carico degli abitanti della zona, furono talmente celeri che solo un anno dopo, il 21 dicembre 1974, Monsignor Bonfiglioli inaugurava la nuova chiesa.
monumentiallaperto
13
Chiesa di
Sant’Andrea
Parco Andrea Parodi
Nell’omonima località, poco prima di
Flumini sulla strada
provinciale per Villasimius, sorge la chiesetta di Sant’Andrea,
circondata da una
vasta piazza. Situata vicino al mare, fu
spesso luogo di scorrerie dei pirati barbareschi soprattutto a partire dal XVI sec.,
quando cioè le sagre campestri ebbero particolare sviluppo,
tant’è che nel 1621 il vicerè emanò un’ordinanza con cui vietava che i pellegrinaggi avvenissero di notte. Nel 1793, quando
i francesi sbarcarono al Margine Rosso con l’intento di conquistare Cagliari, occuparono la chiesetta che divenne teatro di
un violento scontro coi miliziani sardi. La struttura più antica
è concepita secondo schemi propri dello stile gotico sardocatalano. Costituita dai muri perimetrali e dai contrafforti dei
prospetti laterali in pietre appena sbozzate e legate con malta,
è ascrivibile al XV sec., ma subì aggiunte e rifacimenti nel
Seicento. La facciata, che fa parte del primo impianto, termina
con una cornice coronata da merli dentati ed è sormontata
da un piccolo campanile. Al centro un rosoncino in pietra
sovrasta il portale rettangolare, costruito nella prima metà
del Seicento. Nei prospetti laterali vi sono tre contrafforti; tra
quelli di destra sono stati costruiti la sacrestia e gli ambienti
che si utilizzano per le feste. Sullo stesso lato è stata ricavata
un’altra piccola loggia, in cui vi è l’ingresso secondario. L’interno è costruito da una spaziosa navata rettangolare, sul cui
fondo si apre una grande bifora di fattura moderna. Dieci
pilastri in muratura che si allargano verso l’alto sostengono
la capriate su cui poggia il tetto. Nella chiesa sono presenti
diversi elementi architettonici tardo-romani, tra cui una base
di colonna su cui è stato sovrapposto un capitello corinzio,
usato come acquasantiera; essi provengono forse da un edificio preesistente nello stesso sito o situato nelle vicinanze, dove
si trovano anche i resti di una villa romana. Altri arredi sono:
un pulpito ligneo e le statuine di Sant’Andrea, San Giovanni
Battista e San Antonio da Padova.
I momenti liturgici più importanti si vivono in occasione della
festa di Sant’Andrea organizzata da un gruppo di 25 notabili e
di San Giovanni organizzata dal gremio dei pastori.
14
Quartu Sant’Elena
Caposaldo XVIII
Castroreale
Via Italia - lottizzazione Is Lois
Quartello
Le postazioni numero 62, 63 e 64 di Quartello - Santa Anastasia costituivano nell’estate 1943 il caposaldo XVIII. In alcune carte d’archivio, al caposaldo è dato il nome in codice Castroreale. Era parte
integrante del sistema fortificato (oltre 70 postazioni in cemento,
più batterie di artiglieria e relativi osservatori) chiamato Arco di
contenimento di Quartu, posto in opera dal Regio Esercito Italiano
nel 1942-43 come seconda linea di difesa, per rallentare la progressione di una forza da sbarco anglo-americana nell’attesa dei contrattacchi delle nostre riserve mobili, dislocate nell’entroterra. Le
postazioni sono del tipo poliarma, assimilabili alle spartane postazioni tipo Circolare 7.000 precedentemente costruite per completare
il Vallo Alpino Littorio. Molto interessanti e non più facili a trovarsi
sono i camminamenti sotterranei, in cemento, che univano le tre
postazioni. I bunker 63 e 64 appaiono realizzati per essere adattati
al terreno e mimetizzati con vegetazione, verniciature policrome e
reti mimetiche. Invece la postazione 62, grazie a spartani ma efficaci interventi scenografici appariva al nemico come un normale
edificio di campagna. È ancora possibile intuirne il mascheramento nonostante le spoliazioni e demolizioni occorse nel tempo alle
sovrastrutture scenografiche. Le postazioni erano armate con
mitragliatrici e fucili
mitragliatori mentre
non lontano, lungo la Via Fiume, un
cannone da 100/17
svolgeva
compito
controcarro. Il caposaldo XVIII era sovrastato ed appoggiato dal Caposaldo XVII di
Cuccuru Mendula. Queste fortificazioni controllavano la viabilità
che dal Margine Rosso conduceva verso Quartu e verso Pitz’e Serra.
Il presidio apparteneva alla XIII Brigata Costiera (divenuta 203° Divisione Costiera nel luglio 1943). L’intero arco di contenimento era
integrato da postazioni campali mimetizzate, da una fascia continua di reticolato e da alcune aree minate. I soldati italiani furono
affiancati, nella difesa della fascia costiera quartese, anche da reparti da fortezza della Wehrmacht; la coabitazione fu breve, a causa
dell’armistizio del settembre 1943 e dell’immediato sganciamento
dell’ex alleato tedesco dalla Sardegna. Il caposaldo si trova oggi
nell’area di lottizzazione denominata Is Lois-Domus, localizzata tra
via Generale Dalla Chiesa, via Italia a Quartello.
monumentiallaperto
15
Fortino
Santu Martinu
Via dei Gigli, San Martino
Flumini
In località San Martino, che prende il nome dal santo cui era stata
dedicata una chiesa sita nel territorio nel 1365, si trova una interessantissima postazione non numerata, poco a nord del Caposaldo
VII Marsala. Il fortino, di non facile identificazione, era stato costruito quasi sottoterra; si tratta di un’opera circolare, con pianta
a y; costituita da una camera e da un corridoio che porta ad un
ambiente semicircolare con tre feritoie. Il fortino ha un campo di
tiro e di avvistamento ampio e una vista mozzafiato sul golfo degli
Angeli.
Dotato di due ingressi, presenta, al termine di ogni scala, un pianerottolo in terra battuta per facilitare l’assorbimento dell’acqua
piovana. Le scale a vista, prive
di porte, venivano mimetizzate con frasche. Agli inizi della
II guerra mondiale (1941), lo
Stato Maggiore del R.E., prevedendo sbarchi su spiagge aperte da parte delle forze angloamericane, fece realizzare nelle
isole, tra cui la Sardegna, un sistema di fortificazioni costiere
antisbarco. A Quartu si trovano
numerose tracce di questo imponente sistema difensivo. La
prima linea correva a ridosso
delle spiagge, tra Is Mortorius
ed il Margine Rosso; nell’entroterra, invece, si sviluppava il cosiddetto arco di contenimento costituito da circa 80 capisaldi, mascherati in modo mirabile di cui il
fortino Santu Martinu faceva parte. Considerate le difficoltà economiche dovute all’evento bellico, i bunker, pur se accuratamente
mimetizzati, furono costruiti e non sempre completati per carenza
di cemento e di manodopera, gli spessori di blindatura ridotti a livello anti scheggia; in molti casi non arrivarono le necessarie porte
metalliche, sostituite con mezzi di fortuna.
Itinerario: Percorrere la Strada Provinciale L. Da Vinci, in direzione Villasimius, voltare a sinistra all’altezza dell’incrocio con Via Is
Pardinas (zona Bellavista) proseguire per la via Is Pardinas fino a
via dell’Autonomia Regionale Sarda e oltrepassatela. Continuare
lungo la via San Martino per 700 m e, attraversato un ponticello,
svoltare sulla sinistra in via dei Gigli; dopo circa 500 m si trova il
fortino Santu Martinu.
16
Quartu Sant’Elena
Mare Pintau
Il promontorio di Bruncu de su Monte Moru - Geremeas (noto
come Mari Pintau) è situato lungo la costa sud della Sardegna
a circa 30 km da Cagliari lungo la strada litoranea per Villasimius, in territorio di Quartu.
L’insenatura di Mari Pintau viene così definita per la varietà di
colori, sfumature, luccichii delle acque che cambiano in continuazione gradazione e paiono frutto della creatività di un abile
pittore. Il promontorio è di origine granitica così come i ciottoli
che costituiscono la battigia. Una volta entrati in acqua però ai
ciottoli si sostituisce una sabbia finissima bianca e impalpabile
con granulometria da media a fine. Particolare importanza riveste poi la spiaggia sommersa la cui morfologia, unita alla sua
estensione, indica un importante volume sedimentario. In base
al SIC (Sito d’importanza Comunitaria), la zona individuata è
costituita da un vecchio campo dunale con dune inferiori ai 5 m
di altezza, con un rimboschimento risalente agli anni ‘50.
Sempre nel SIC si evidenzia l’importanza dell’habitat marino
ed in particolare la presenza delle praterie di poseidonia oceanica, indicatori di qualità delle acque. Questa specie, in genere,
colonizza grandi superfici del fondo sabbioso comprese fra i 2
e i 50 m di profondità. Le foglie si presentano a nastri, mentre
le radici, strappate dal moto ondoso, si depositano sulle spiagge assumendo la forma di pallottole sferiche. Le poseidonie si
insediano solitamente su sabbie grosse e costituiscono un riparo e nello stesso tempo un sostentamento per numerose specie
animali.
Inoltre, nel promontorio crescono, modellate dal vento, piante
tipiche della macchia mediterranea: ginepro, lentischio, fillirea, elicriso, limonium, arum. Nel territorio di Mari Pintau la
fauna è limitata a poche specie, tra le quali colonie di marangoni dal ciuffo,
che frequentano
principalmente
scogliere e golfi
riparati, si notano poi esemplari
di gabbiano reale, merlo, cornacchia, tordo,
magnanina sarda e calandro.
monumentiallaperto
17
Foto: Gianni Fanni
Geremeas
Nuraghe
Diana
Is Mortorius
Il Nuraghe Diana, facilmente
raggiungibile dalla Statale
per Villasimius, sorge sulla
collinetta di Is Mortorius in
località Baia Azzurra. Si localizza su un’altura a 35 m.
sul livello del mare da dove
è possibile ammirare gran
parte della splendida costa
sud-orientale della Sardegna. La sua collocazione, fin
dai tempi antichi, risponde certamente a esigenze strategiche
non solo di carattere abitativo ma certamente anche di controllo alle vie di penetrazione che dalla costa si diramano verso
l’entroterra. L’area archeologica, di pertinenza del Demanio
militare, venne occupata durante la seconda guerra mondiale
da impianti bellici e logistici della batteria C. Faldi, tra questi il
fortino per gli avvistamenti a mare costruito sopra le strutture
del mastio. Il fortino è facilmente raggiungibile da un’erta
rampa di gradini posti sul lato est della cortina del nuraghe.
L’intera area risulta interessata da diverse strutture militari:
piazzole per cannoni e mitragliette, riservette interrate per le
munizioni, e da un’altro fortino situato a pochi metri dall’edificio che presumibilmente era adibito a dimora degli ufficiali.
Le prime segnalazioni e rilievi del complesso nuraghe Diana
risalgono agli anni 50 ad opera di Prof. E. Atzeni, mentre le
indagini archeologiche di scavo sono cominciate nel 2000. Il
monumento si classifica tra i nuraghi complessi, risulta composto da una torre principale (mastio) e da due torri minori
voltate a tholos, collegate tra loro da ciclopiche cortine murarie, che vanno a delineare una planimetria triangolare del
tipo cosiddetto a tancato, con un cortile centrale a cielo aperto,
di pianta subquadrangolare al quale si accede dall’esterno
attraverso l’ingresso principale caratterizzato da un corridoio
munito da garette in transetto. Nel monumento sono presenti
altri due ambienti: un vano scala che conduceva ai piani alti
del nuraghe, nel quale risultano presenti dei gradini; l’altro
vano risulta fortemente compromesso a seguito di interventi
ad opera di clandestini. Allo stato attuale delle ricerche il
monumento dal punto di vista cronologico è inquadrabile dalla Fase del bronzo-Finale alla prima età del Ferro con successive frequentazioni che si riferiscono a epoca punica e romana.
18
Quartu Sant’Elena
Torre
Foxi
Foxi
Lo scontro tra Corona di
Spagna e Impero Ottomano
raggiunse il picco durante il
XVI secolo. Dopo la battaglia
di Lepanto (1571), subentrò
uno stato di insicurezza per
le reciproche azioni di pirateria. La Corona di Spagna,
per difendersi dalle incursioni barbaresche, organizzò
una difesa mobile, le galere, e una difesa statica, con
sistemi di torri costiere per avvistare il pericolo e propagare
l’allarme. Il Regno di Sardegna, con la Reale Amministrazione delle
Torri (1587), privilegiò la difesa statica. Una torre presso il rio Foxi,
con due torrieri pagati da Mara, era ritenuta necessaria già nel
1578 dal vicerè de Moncada. La torre venne comunque costruita
prima del 1625 presso la foce del rio Foxi per impedire ai corsari
un facile approdo e il rifornimento di acqua dolce. Inoltre il sito
era strategicamente importante poiché, lungo il fiume, i corsari
avevano facile accesso per effettuare incursioni nei villaggi vicini:
Quartu, Sinnai, Mara e Quartucciu. Era una torre speculatoria
troncoconica, con diametro di m 7 e altezza di m 8. Il piano
terra era adibito a deposito, mentre i due torrieri alloggiavano
nella camera voltata a botte che aveva un pavimento ligneo. A
questa camera si accedeva, come in tutte le torri, tramite un
ingresso sopraelevato. Era in comunicazione visiva con le torri
di Sant’Andrea, Carcangiolas e Mezza Spiaggia. La vita dei torrieri
era grama; esposti al pericolo, i soldati di guardia trascorrevano
la loro vita nella torre, aspettando rifornimenti, mai regolari, e
provvedendo al loro sostentamento. Spesso dimenticati dai superiori, con la paga che arrivava sempre in ritardo, erano frequenti
le lamentele per avere più regolari rifornimenti. A causa dell’attenzione minore riservata alla difesa statica, venne abbandonata
nel 1767. Fu di nuovo presidiata con un guardiano per il pericolo
dell’attacco francese nel 1793, ma venne conquistata dai francesi
che predisposero un accampamento e il cimitero nei suoi pressi.
A causa del pericolo francese, tra le torri di Foxi e Carcangiolas
venne anche costruita una piccola capanna, Sa Barracchedda, per
due uomini di guardia. Respinti i francesi, la torre di Foxi e Sa
Barracchedda vennero dimesse nel 1794. Al suo posto nel 1801 fu
costruito il moderno forte del Margine Rosso. 
monumentiallaperto
19
Parco Naturale Regionale
Molentargius, Saline
Il Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, istituito con Legge
regionale nel 1999, costituisce una zona umida di valore internazionale tra le più importanti in Europa. Comprende bacini
di acqua dolce (Bellarosa minore e Perdalonga), di acqua salata
(Bellarosa maggiore o Molentargius e stagno di Quartu) e una piana
di origine sabbiosa (Is Arenas). Le caratteristiche principali che
lo rendono un ecosistema unico al mondo sono la sua estrema
vicinanza a due tra le maggiori città della Sardegna, Cagliari e
Quartu, e la presenza di zone a diversa salinità che favoriscono
una ricca varietà di specie vegetali ed animali, tra cui il fenicottero che qui ha nidificato per la prima volta nel 1993. Lo stagno del
Molentargius fa parte di un sistema di stagni e lagune formatisi
nella pianura del Campidano da 75.000 fino a 18.000 anni fa e
nasce in una depressione quasi circolare di sedimenti arenaci.
Lo Stagno di Quartu, di natura retrodunale, si è formato più a
sud separato dalla
striscia di terra di
Is Arenas e a ridosso della spiaggia
del Poetto. Il prosciugamento estivo formava, in
passato, una salina
naturale e fu l’interesse dell’uomo
per il sale il motore
della storia di questo ecosistema. Il Bellarosa Minore e il Perdalonga sono, invece, nati
come vasche di espansione delle acque meteoriche e hanno
assunto nel dopoguerra anche la funzione di bacino di raccolta
di acque reflue bianche e nere. Nel 1985 la tracimazione delle
acque del Bellarosa Minore nel Molentargius ha causato la chiusura delle saline per motivi igienico-sanitari. Il risanamento ha
consentito la regolazione dei sistemi idraulici e la realizzazione di un innovativo impianto naturale di fitodepurazione che,
con l’entrata a regime, alimenterà gli stagni d’acqua dolce con
il giusto apporto di nutrienti. In prossimità degli accessi di
Cagliari e di Quartu S. Elena sono state realizzate, per creare
una barriera alla pressione esercitata dai Comuni sul territorio
di Is Arenas, le aree verdi che costituiscono un luogo ideale per
passeggiate a piedi e in bicicletta.
Ingresso: da Via della Musica girare in Via Is Arenas a circa 200 m
dall’incrocio si trovano i parcheggi.
20
Quartu Sant’Elena
Foto Teravista
Via Don Giordi
incrocio via della Musica
Percorsi nel Parco
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Percorsi Ciclo − Pedonali
Percorsi Naturalistici Liberi
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Percorsi Equitazione
Percorsi Birdwatching Guidati
Capanni di osservazione
Accessi
Parcheggi
monumentiallaperto
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Parco Naturale Regionale
Molentargius, Saline
Foto Teravista
Stagno del Perdalonga - Saline
22
Quartu Sant’Elena
monumentiall’aperto
23
Partecipano alla
Manifestazione
Enti, Scuole e Associazioni
Centro Territoriale Permanente - Istruzione e Formazione in età adulta - Distretto 24, professori
Claudia Corona, Francesco Ibba e tutti gli studenti dei corsi
Istituto Istruzione Superiore Liceo “G. Brotzu” Quartu Sant’Elena, sezione Liceo Artistico, una rappresentanza degli alunni, prof. Luigi Piras
Istituto Istruzione Superiore Liceo “G. Brotzu” Quartu Sant’Elena, sezione Liceo Scientifico, classe
V C prof.ssa Adriana Borghero, classi II e III C prof.ssa Annarita Schiavo, classi II e III D prof.ssa
Caterina Spiga, l’allievo Antonio Marras
Scuola Media Statale N° 3 “G. Deledda”, classe III C prof.ssa Anna Casini, classi III D e III E prof.
sse Franca Cabras, Ernesta Giovanetti, Natalia Mellino
Scuola Media Statale N° 5 “Lao Silesu”, classi I B e III G prof.ssa Luisella Deligios, classe I F prof.
ssa Patrizia D’Atri
Scuola Elementare I Circolo Didattico, via Regina Margherita, classi primarie V A e V B maestri
Marina Muccelli, Emanuele Scotto; consulenza didattica: Valentina Pulina e Milvia Serra
Anthus s.n.c.
Associazione Artemisia Scuola d’arte privata
Associazione Ave Arte, Patrizio Lai, Claudia Pili
Associazione culturale socio - educativa Janas Onlus
Associazione culturale Sicuterat
Associazione di volontariato Maestrale, Prociv-Arci
Associazione ludico -culturale GRVK
Associazione per il Parco geominerario storico - ambientale della Sardegna
Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto
Associazione Volontari Parrocchia S. Luca
A.S.S.Fort. Sardegna
Marco Bocchetta, Federica Boi, M. Teresa Fantola, Giacomo Garau
Canile Shardana, Dog Hotel
Carrozze & Carrozze di Elisabetta Cannas
Laura Caria, Laura Ibba, Mario Leppori
Centro Sociale Anziani Piazza IV Novembre di Quartu Sant’Elena, coord. Carmina Sciolla; Simona
Cossu, Luisa Contis, Massimo Delle Fratte e le anziane del centro
Circolo Ippico Car.Mus e Circolo Ippico Molentargius
CONTEAS Associazione Consulenti Tecnici per l’Ambiente e la Sicurezza
Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale Servizio Ispettorato Ripartimentale - Cagliari
Gruppo Città Ciclabile Quartu
Italia Nostra Onlus, sezione di Cagliari
Linnaeus s.c.a.r.l.
Valentina Pulina, Milvia Serra
Scout Agesci Cagliari 3 “San Pio X”
Scout Agesci Quartu 4
Scuderia “Il IV Miglio”
Coop. Kernos, Giampietro Secci, Patrizia Zuncheddu, Alice Congiu, Marco Zuncheddu
Stefania Mele, Francesca Pireddu, Denise Sanna, Ester Sanna, Jessica McComas
Scaut Raider Sardi Sezione di Flumini di Quartu Sant’Elena
Giorgia Usai, Alessandro Ligas
Sandra Spano, Marilena Uggias
Paolo Lorettu, accolito della chiesa di Sant’Andrea
Angela e Giovanni Meloni e l’obreria di San Giovanni
Maria Pani, Sergio Orrù e l’obreria di Nostra Signora del Buon Cammino
Lalla Angius, Gianfranco Pani e l’obreria di sant’Anastasia
Cenza Contini, Fabio Meloni e l’obreria di sant’Elia
Anna Brotzu
Centro “Il Teatro dell’Anima”, Elisa Piano, Francesca Piras, Luisella Piras, Maria Rita Piras, Massimo Steri, Armando Lecca
Coro Collegium Karalitanum e l’Associazione Incontri Musicali, maestro Giacomo Medas
Percussionisti del Teatro Lirico di Cagliari: Filippo Gianfriddo, Davide Mafezzoni, Emanuele Murroni, Emiliano Rossi, Pierpaolo Strinna
Pleiadi Associazione Culturale
Studioteatro, Andrea Ibba Monni
Associazione di volontariato DELTA 2000 Onlus
Associazione di volontariato Divinae Misericordiae
Associazione Volontari del Soccorso Assistenza e Protezione Civile S.O.S
Associazione Volontari del Soccorso Croce d’Oro di Quartu
Associazione Volontari Quartu Soccorso
Confraternita Misericordia Quartu Sant’Elena
24
Quartu Sant’Elena