Monumenti all`Aperto 2009
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Monumenti all`Aperto 2009
Hanno contribuito alla realizzazione della manifestazione Quartu Sant’Elena stampa: Arti Grafiche Pisano - Foto di copertina: Mario Pes Monumenti all’Aperto bre o t t 25 O e 24 ion z i d IV E 2009 Guida ai Monumenti COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA Con LAROCCO RISPETTA Codice ISBN 978-88-6469-072-4 L’AMBIENTE Informazioni utili I siti saranno visitabili gratuitamente sabato 24 e domenica 25 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 17.00 INAUGURAZIONE sabato 24 ore 10.00 al Caposaldo XVIII “Castroreale” via Italia lottizzazione Is Lois - Quartello Nel Fortino Santu Martinu le visite guidate sabato 24 inizieranno alle ore 15.00. Nella chiesa di sant’Andrea le visite guidate verranno sospese sabato 24 dalle ore 16.45 e domenica 25 dalle ore 11.30 alle ore 12.30 per la celebrazione delle funzioni religiose. Nel sito di Mari Pintau la visita guidata sabato 24 inizierà alle ore 12.00, si consigliano calzature comode. Il punto informazioni nell’Area Verde Quartu Nord (ingresso Via della Musica traversa Via Is Arenas/Via Don Giordi) è attivo dalle ore 15.00 alle ore 17.00 di sabato 24 ottobre e dalle ore 9.00 alle ore 17.00 del 25 ottobre. Le prenotazioni delle visite guidate verranno prese esclusivamente presso il punto informazioni negli orari di apertura. E’ disponibile un servizio di trasporto disabili con pedana idraulica per il sollevamento delle carrozzine a cura dell’Associazione di volontariato Delta 2000 ONLUS. Prenotazioni telefoniche al numero 070.827203. Ringraziamenti Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione di Monumenti all’Aperto: • Padre Gabriele e Padre Giorgio dell’ordine dei Carmelitani Scalzi di sant’Isidoro di Quartucciu, don Gianni Paderi, parroco della chiesa di santa Maria degli Angeli, don Paolo Sanna, parroco della chiesa di san Luca • signor Raffaele Perra per la chiesa di san Forzorio, i proprietari delle palazzine della lottizzazione Is Lois - Quartello per il Caposaldo XVIII “Castroreale”, Cala Regina s.r.l. per Mari Pintau, le famiglie Solla Schiffino e Paolo Atzeni per il fortino Santu Martinu • Mario Pes, per il suo prezioso contributo fotografico Un sentito ringraziamento va all’Assessorato Politiche Giovanili e Sport del Comune di Quartu che ha reso possibile la realizzazione delle attività ludico creative e dei giochi di ruolo animati dall’Associazione GRVK Alla realizzazione della manifestazione ha contribuito con generosa disponibilità e competenza tutto il personale del Settore Ambiente e Servizi Tecnologici e il Corpo di Polizia Municipale di Quartu Sant’Elena. elaborazione grafica a cura di Silvia Murgia Quartu Sant’Elena Monumenti all’Aperto 24 25 Ottobre 2009 COMUNE DI QUARTU SANT’ELENA Gruppo Locale di Coordinamento Quartu Sant’Elena Comune di Quartu Sant’Elena Luigi Ruggeri Sindaco Anna Paola Loi Assessore Politiche ambientali e Beni culturali Programmazione e coordinamento Sara Serra Nicoletta Manai Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Ca e Or Marco Minoja Donatella Salvi Soprintendenza B.A.P.P.S.A.E. per le province di Ca e Or Gabriele Tola Antonia Giulia Maxia Marcella Serreli Associazione Culturale Imago Mundi Fabrizio Frongia Alessandro Piludu Consorzio del Parco Naturale Regionale Molentargius - Saline Marco Loddo Alessia Atzeni Irene Contu Servizio Comunicazione Istituzionale Angelo Porru Monumenti all’Aperto in Internet: www.monumentiaperti.com www.comune.quartusantelena.ca.it 2 Quartu Sant’Elena I n origine era Mari Pittau e, come molti toponimi, probabilmente racchiudeva il nome del suo proprietario. Una opportuna “corruzione” linguistica ha trasformato il nome del luogo in Mari pintau aggiungendogli quell’accezione romantica e artistica che immediatamente dà conto delle sue caratteristiche. In effetti, la sua visione dall’alto, per chi percorra la strada che da Cagliari porta a Villasimius, soddisfa pienamente le aspettative: la baia si presenta inaspettatamente, come un premio, dopo le tortuosità della strada, e la trasparenza assoluta dell’acqua dà quasi l’impressione di distinguere il singolo granello di sabbia finissima. Mari pintau, è uno dei tanti luoghi di grande bellezza adagiati lungo il nastro di costa che si sviluppa per 10 chilometri all’interno dei confini amministrativi del comune di Quartu; in questa proposta di visita ai Monumenti all’Aperto del territorio quartese è solo il più distante dal centro abitato. È anche uno dei tanti in cui si sta sviluppando un progetto di riqualificazione seguito dall’amministrazione comunale, in alcuni casi tramite proficue collaborazioni istituzionali in altri, come in questo caso, in stretta sinergia con i privati che ne sono proprietari. Ebbene si, questo luogo incantevole e raro, che gode di una protezione speciale in quanto sito di interesse comunitario, non è patrimonio pubblico, ma appartiene ad una società privata i cui diritti devono essere rispettati, almeno quanto il nostro desiderio collettivo di godere di un bene naturale. Tra i diritti del privato si deve riconoscere il rispetto per il luogo che mette a disposizione di tutti senza, per esempio, l’onere di doverlo continuamente ripulire a proprie spese perché chi lo frequenta non sa scegliere tra due opposti desideri: il mantenimento della salute e della bellezza del sito e l’esercizio della presunta libertà di potersi disfare il prima possibile di qualsiasi rifiuto. Questi pensieri sono un piccolo esempio di quanto sia forte l’esigenza di far conoscere ciò che spesso è ignorato - vuoi per l’incapacità dell’amministrazione di raggiungere tutti, come si vorrebbe, vuoi talvolta per la distrazione dei suoi interlocutori. Tale esigenza ha sempre guidato la preparazione di ogni edizione di Monumenti Aperti e all’Aperto, perché il visitatore deve sapere che ogni sito proposto è ben conosciuto dall’amministrazione comunale, sia per le sue caratteristiche culturali e ambientali che per le sue necessità di valorizzazione ed è oggetto di attenzione. Se tutto ciò non si traduce immediatamente in visibile cambiamento non sempre è semplicemente imputabile al “non fare”, ma alla difficoltà di governare processi complessi e lunghi dai quali non si deve mai sentire estraneo neppure il singolo cittadino. Questa manifestazione vuole essere un momento di gioiosa appropriazione del territorio, ma anche l’ invito ad una consapevole partecipazione a questi processi. Anna Paola Loi Assessore Politiche Ambientali e Beni Culturali monumentiallaperto 3 Il Comitato Scientifico Regionale Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Sebastiano Sannitu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato ai Beni Culturali Maria Lucia Baire Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna Comune di Cagliari Provincia di Cagliari Ufficio Beni Culturali della Curia UPI Sardegna ANCI Sardegna Armando Pietrella Rosalba Crobu Emilio Floris Giorgio Pellegrini Graziano Milia Leone Porru Roberto Deriu Salvatore Cherchi Umberto Oppus Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Roberto Coroneo Università degli Studi di Sassari Alessandro Maida ISEM CNR Luca Codignola Bo Luciano Gallinari Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri Consorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu Giuseppe Murru Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Confesercenti Regione Sardegna Confcommercio di Cagliari 4 Elio Garzillo Sandra Violante Quartu Sant’Elena Alessandro Piludu Nicoletta Manai Paolo Saba Simonetta Caredda Giancarlo Deidda Giuseppe Scura L a Sardegna è isola antica. È terra accogliente. Monumenti Aperti racconta la nostra storia rendendo fruibili gran parte di quei beni culturali, architettonici, artistici e librari, che testimoniano e rievocano un passato ricco di cultura, passione, tradizione, devozione e, perché no, mistero. Vivo, questo momento, con particolare interesse: nel mio impegno per i Beni Culturali, nel corso degli anni, ho cercato di essere operatrice attenta, curiosa, consapevole. Oggi, in veste di Assessore, do il mio contributo affinché questo prezioso patrimonio artisticoarchitettonico si confermi, per l’Isola, momento di arricchimento culturale e diventi, contestualmente, veicolo di promozione turistica: Monumenti Aperti in una Sardegna aperta al mondo e in grado di cogliere il fermento intellettuale, educativo e formativo che caratterizza soprattutto i nostri giovani. L’eccezionalità di queste giornate deve trasformarsi in normalità: i Beni Culturali hanno bisogno di vivere 365 giorni l’anno per garantire opportunità di sviluppo sociale ed economico, continuità lavorativa agli operatori e salvaguardia degli stessi monumenti. Questa grande festa, al momento, è possibile anche grazie al vigoroso impegno del “volontariato culturale”, al quale va il mio plauso personale: bravi! Il futuro è già tracciato: si tratta di creare una rete ancora più fitta tra Regione, Province, Comuni, Scuola, Sopraintendenze e Università affinché l’intero patrimonio storico-artistico possa diventare fruibile e contribuire alla promozione e affermazione del nostro più importante monumento aperto: la Sardegna. Maria Lucia Baire Assessore Regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport M onumenti Aperti, nelle sue diverse sfaccettature, è una grande iniziativa turistica. Un evento di respiro regionale con caratteristiche innovative di sicuro interesse. E tra queste sottolineo soprattutto l’impegno dei volontari, delle Scuole, delle Associazioni culturali, che si “prendono cura” di un monumento, lo studiano, lo allestiscono e quindi lo presentano al pubblico. Una bella idea che consente di offrire al visitatore, e quindi al turista, la spontaneità qualificata del volontario. Si tratta di un valore aggiunto importante che la Sardegna è in grado di dare e che, mi permetto di aggiungere, solo la Sardegna è in grado di dare in un certo modo. Ovvero con il benvenuto che da sempre contraddistingue la nostra proverbiale accoglienza. Monumenti Aperti è una manifestazione che racchiude anche numeri importanti. I comuni coinvolti in tutta l’Isola sono più di cinquanta. I visitatori registrati lo scorso anno raggiungono quota 250mila: un risultato di tutto rispetto. Si diceva dei volontari: sono oltre 5mila quelli impegnati nelle visite guidate. I monumenti aperti, invece, non si contano. Sono tantissimi, a volte sconosciuti o misconosciuti, ma tutti meritevoli di attenzione e salvaguardia. E tutti accessibili da tutti. Ritengo che questi risultati dimostrino una volta di più che la cultura e il turismo siano un binomio vincente. Un aspetto rafforza l’altro e viceversa. In questa direzione, che vede l’integrazione dello sviluppo turistico con quello dei beni culturali, bisogna procedere con decisione. Sebastiano Sannitu Assessore Regionale del Turismo, Artigianato e Commercio monumentiallaperto 5 PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU A prire i luoghi della cultura, dell’identità, della memoria collettiva. Riscoprirli e riviverli per non dimenticare. È il senso più vero e profondo della manifestazione Monumenti Aperti che la Provincia continua a sostenere con convinzione e che grazie all’infaticabile opera di migliaia di volontari, permette alla cittadinanza di visitare siti archeologici, naturalistici, beni storicoartistici, a volte dimenticati o colpevolmente trascurati. Tra gli itinerari tematici che caratterizzano anche questa tredicesima edizione, c’è quello dedicato a David Herbert Lawrence, con il percorso paesaggistico e letterario che segue le tracce del viaggio compiuto dallo scrittore inglese nel 1921, raccontato nel libro Mare e Sardegna, che attraversa i Comuni di Cagliari, Settimo San Pietro e Mandas. Un’iniziativa che idealmente si inserisce nella linea promossa dalla Provincia. Da due anni, infatti, bandiamo il Premio per la letteratura di viaggio “D.H. Lawrence” che viene assegnato ad opere di letteratura di viaggio contemporanee, per favorire una migliore conoscenza tra i popoli e far conoscere e promuovere un itinerario turistico-culturale che ripercorre il viaggio compiuto da Lawrence in Sardegna. E, tra i siti più interessanti aperti per la prima volta al pubblico, c’è anche il Santuario nuragico di Santa Vittoria a Serri che, da poco più di un mese, è stato arricchito grazie a un progetto finanziato dall’amministrazione provinciale, con un percorso didattico che attraverso pannelli dislocati nell’area archeologica, lungo un percorso ordinato, permette di descrivere la storia degli scavi, i vari edifici, i bronzi. Sono piccoli, ma importanti segnali dell’attenzione delle pubbliche amministrazioni verso i luoghi della cultura. Il numero sempre crescente di Comuni che aderiscono a “Monumenti aperti” rappresenta poi un’ulteriore testimonianza dell’interesse e dell’importanza di questa manifestazione che ormai rappresenta anche un’imperdibile occasione turistica, volano di crescita e di sviluppo per il territorio. Per 11 settimane, da maggio fino a ottobre, 55 Comuni apriranno i loro tesori al pubblico. L’auspicio, nell’augurare buona manifestazione a tutti i partecipanti, è che Monumenti aperti possa rappresentare l’inizio di un turismo sempre più destagionalizzato e sempre più attento a trasformare la cultura e suoi beni in strumenti di sviluppo. Graziano Milia Presidente della Provincia Piero Comandini Assessore alle Attività produttive e al turismo Angela Quaquero Assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia 6 Quartu Sant’Elena Programma SABATO CAPOSALDO XVIII Castroreale Ore 10.00/17.00 Rievocazione storica dedicata al XX secolo con figuranti in divisa d’epoca, a cura di A.S.S. FORT Sardegna. CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUON CAMMINO Ore 15.30 L’isola in versi e prosa, a cura di Anna Brotzu, (voce recitante) Ore 16.30 Recital di poesia: Pablo Neruda. Interpreti: Elisa Piano e gli allievi del Centro Il Teatro dell’Anima. Musiche di Armando Lecca. CHIESA DI SANT’ANDREA Ore 12.30 Pleiadi Associazione culturale presenta I concerti del libro e della rosa Viaggio tra spiritualità e cosmologia. Percussionisti del Teatro Lirico di Cagliari: Filippo Gianfriddo, Davide Mafezzoni, Emanuele Murroni, Emiliano Rossi, Pierpaolo Strinna. Voce narrante Francesca Figus. Ore 14.30/17.00 Laboratorio di pittura dal vero, a cura dell’Associazione Artemisia Scuola d’Arte privata. La partecipazione è libera. CHIESA DI SAN FORZORIO Ore 10.00/17.00 Lavori in estemporanea, a cura degli studenti del Liceo Artistico Brotzu di Quartu. CHIESA DI SAN LUCA - SU FORTI Ore 10.00/17.00 Mostra di Arte Sacra I Volti di Maria, a cura Ave Arte, Patrizio Lai e Claudia Pili. Ore 18.00 Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni, adattamento di A. Ibba Monni, a cura di Studioteatro. FORTINO SANTU MARTINU Ore 15.00/17.00 Esposizione di foto storiche, a cura di Valentina Pulina, Milvia Serra e delle classi V A e V B del I Circolo Didattico di via Regina Margherita. MOLENTARGIUS Ore 10.00/12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli, a cura del Circolo Ippico Carmus. Ore 10.00/16.45 Percorsi liberi nelle aree verdi. Ore 11.00/12.00 e ore 15.00/17.00 Visita alla scuderia, battesimo del pony e della sella, a cura del Circolo Ippico Molentargius. Ore 15.00/16.00 Giro sul Parcobus, prenotazione in loco. Ore 15.00/16.45 Percorso guidato a piedi nel parco. Ore 15.00/17.00 L’Arca Verde Otonga (esposizione artigianato equatoriano della Tagua - avorio vegetale). Ore 15.00/17.00 Barefooting day - a piedi nudi nel Parco, un’esperienza di ecoconsapevolezza attraverso un percorso nel parco, a cura dell’Associazione Culturale socio - educativa Janas. TORRE FOXI Ore 16.30 Giochi di società ispirati al medioevo e riproduzioni di armi, armature e abiti d’epoca. Presentazione ai giovani del Calendario ludico a cura dell’Associazione GRVK. DOMENICA CAPOSALDO XVIII Castroreale Ore 10.00/17.00 Rievocazione storica dedicata al XX secolo con figuranti in divisa d’epoca, a cura di A.S.S. FORT Sardegna. monumentiallaperto 7 CHIESA DI SANT’ANDREA Ore 10.00/13.00 Laboratorio di pittura dal vero, a cura dell’Associazione Artemisia Scuola d’Arte privata. La partecipazione è libera Ore 10.00/17.00 Autunno in festa con giochi e altri divertimenti per bambini dai 6 ai 12 anni, a cura degli Scaut Raider Sardi Flumini Ore 17.00 Coro Dalla tradizione alla modernità, a cura del Collegium Karalitanum, diretto dal Maestro Giacomo Medas, in collaborazione con l’Associazione Incontri Musicali. CHIESA DI SAN FORZORIO Ore 10.00/17.00 Lavori in estemporanea, a cura degli studenti del Liceo Artistico Brotzu di Quartu. CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DEL BUON CAMMINO Ore 16.00 Pianto di Stelle: Giovanni Pascoli. Interpreti: Elisa Piano e gli allievi del Centro Il Teatro dell’Anima. Musiche di Armando Lecca. CHIESA DI SAN LUCA - SU FORTI Ore 10.00/17.00 mostra di Arte Sacra I Volti di Maria, a cura di Ave Arte, Patrizio Lai e Claudia Pili. Ore 11.00 e ore 17.00 Uomini in pace e uomini in guerra - letture di fatti e personaggi, a cura del Centro Sociale Anziani di piazza IV Novembre Quartu Sant’Elena coordinato da Carmina Sciolla. FORTINO SANTU MARTINU Ore 10.00/17.00 Esposizione di foto storiche, a cura di Valentina Pulina, Milvia Serra e delle classi V A e V B del I Circolo Didattico di via Regina Margherita. MOLENTARGIUS Ore 10.00/11.15 e ore 15.00/16.00 Giro sul Parcobus (max 30 persone) su prenotazione in loco. Ore 10.00/12.00 Adozione cuccioli di cane a cura di Dog Hotel e canile Shardana. Ore 10.00/12.00 Visita alla scuderia e dimostrazione dell’addestramento dei cavalli, a cura del Circolo Ippico Carmus. Ore 10.00/16.45 Percorsi liberi nelle aree verdi. Ore 10.00/13.00 e ore 15.00/16.45 Noleggio gratuito di biciclette (max. 15) messe a disposizione dall’Ente Parco. Ore 10.00/13.00 Barefooting day - a piedi nudi nel Parco, un’esperienza di ecoconsapevolezza attraverso una passeggiata nel parco e Percorso dei folletti, attività di animazione rivolta ai bambini dai 6 ai 10 anni, a cura dell’Associazione Culturale socio - educativa Janas Ore 10.00/13.30 e ore 15.00/16.00 Percorso di birdwatching ed inallenamento (gruppi di 20 ogni 45 minuti), a cura di APM e Anthus snc. Ore 10.00/ 13.00 e ore 15.00/16.45 Percorso guidato a piedi nel parco. Ore 10.00/13.00 L’Arca Verde Otonga (esposizione artigianato equatoriano della Tagua - avorio vegetale). Ore 10.00, ore 11.00 e ore 12.00 Percorso guidato in bicicletta a cura di Scout Agesci Cagliari 3 San Pio X; munirsi di bici propria Ore 10.00/17.00 Passeggiata su carro sardo (su prenotazione in loco), a cura di Carrozze & Carrozze di Elisabetta Cannas. Ore 11.00 Racconti dell’orma - Letture a voce alta con chitarra. Appunti di viaggio, miti, fiabe e leggende della Sardegna, a cura del C.T.P. di Quartu. Accompagnamento musicale di Ilario Delussu. Ore 11.00/12.00 e ore 15.00/17.00 Visita alla scuderia, battesimo del pony e della sella a cura del Circolo Ippico Molentargius Ore 15.30/16.45 Passeggiata in bicicletta Quartu - Cagliari attraverso lo stagno, a cura di Gruppo Città Ciclabile Quartu, munirsi di bici propria. TORRE FOXI Ore 12.00 Torneo di Carcassonne (gioco tedesco di strategia e posizionamento a ispirato al Medioevo). Adatto anche ai principianti, iscrizione gratuita, premi per i vincitori! 8 Quartu Sant’Elena Coast Day 2009 Programma 24 e 25 Ottobre TERMINAL CROCIERE DEL MOLO ICHNUSA Cagliari SABATO 24 ottobre 2009 10.00 Inaugurazione con le autorità e presentazione della giornata internazionale delle coste. 11.00 L’oro del Mare e l’oro della terra. Laboratorio didattico per bambini a cura di Chiara e Giuseppe Vigo 12.00 Michela Murgia, Milena Agus e Marcello Fois Coast to Coast. Letture dalle coste con aperitivo culturale. Presenta Celestino Tabasso (Unione Sarda) 14.00 Ristorazione 16.00 Convegno: La Cooperazione in ambito mediterraneo per la gestione integrata delle aree costiere: Camp Sardegna (Coastal Area Management Programe) I rappresentanti di Libano, Egitto, Tunisia e Algeria incontrano i comuni sardi 17.30 Chiara Vigo presenta le sue opere in una prima assoluta. 19.30 Presentazione del libro Alfabeto di strade di Alberto Masala 21.30 Concerto di Eugenio Bennato DOMENICA 25 ottobre 2009 11.00 Convegno: Le strategie per la gestione integrata delle Aree Marine Protette e dei Parchi della Sardegna 12.00 Proiezione del lungometraggio Terra d’acqua ed incontro con gli autori 14.00 Ristorazione 16.00 Incontro pubblico: Il ruolo dei Comuni Costieri della Sardegna nella gestione integrata. Protocollo d’intesa Conservatoria delle Coste - Anci. 17.00 Alberto di Stefano presenta il suo giro del Mondo in barca a vela “Barca Stop” 19.00 Evento di chiusura con la Premiazione del Concorso Visioni sulla Costa; delle Regate Veliche per bambini organizzate dallo Yacht Club di Cagliari, Carloforte e Alghero; del concorso organizzato dalla Round Race Sardinia 2009 In concomitanza del Coast Day si terrà il IV Campionato invernale Marina di Capitana CFadda Cup. Manifestazione velica sociale. Punto informazioni: Queen Mary, Bar Ristorante Pizzeria, Marina di Capitana, tel. 070805925 monumentiallaperto 9 Is Mortorius Batteria Antinave “Carlo Faldi” Is Mortorius La batteria si estendeva su un’area di circa 7 ettari , acquisita dal Demanio nel 1936, e costituiva uno dei bastioni del Fronte a Mare di Cagliari; è stata l’ultima batteria antinave del Golfo di Cagliari ad essere allestita. Dal 1939 era servita da personale della 4° Legione MILMART (Milizia Artiglieria Marittima) con 5 Ufficiali, 16 Sottoufficiali ed 82 Militi. Era armata con 4 pezzi da 152/50 Armstrong mod. 1918 scudati, da un pezzo illuminate da 120/40 A. e da 4 mitragliere antiaeree. Il telemetro era un Goerz da 4 metri. Il deposito munizioni principale era scavato in roccia e disponeva di 2000 colpi. Ciascun pezzo disponeva di una riservetta interrata di munizioni e di 6 colpi di pronto impiego, sistemati in altrettanti fori nei massi di granito posti a costituire il parapetto della piazzola. Dai primi mesi del 1943 completavano la dotazione della batteria un proiettore S. Giorgio da 120/240 (mobile e trainabile e prima impiegato dalla vicina batteria contraerea di Capitana) completo di colonnina di punteria ed aerofono modello Galileo. Sola azione di guerra dei cannoni antinave fu nell’aprile 1943, quando spararono contro il sommergibile inglese Safari. Le mitragliere antiaeree spararono nell’agosto 1943 contro aerei americani P38. Nel sito si trovano ancora la postazione telemetrica, piazzole e ricoveri, ruderi di edifici di servizio, garitta di guardia, posto di osservazione. Durante la guerra esistevano inoltre tre appostamenti per mitragliatrice nell’area nord-est della batteria. Il Nuraghe Diana, sovrastante la batteria, ospitava una piccola e ben mimetizzata postazione osservatorio, che era in collegamento telefonico con la batteria Faldi. Inoltre una postazione telemetrica ed un osservatorio, posizionati rispettivamente in una non ben specificata torre e Casa Capitana, costituivano degli Osservatori fuori Batteria. Poco dopo la guerra gli alloggiamenti ed i servizi della batteria furono utilizzati come colonia marina. Da notare, sul litorale di Capitana e di Is Mortorius, due esemplari di piccolo fortino che vigilavano contro sbarchi e colpi di mano dal mare. 10 Quartu Sant’Elena Chiesa di Nostra Signora del Buoncammino Simbirizzi La chiesa campestre di Nostra Signora del Buoncammino è situata su un’altura da cui domina il Simbirizzi, sul luogo del villaggio medievale di Simbilis. Sorgeva vicino alla strada romana che passava verso il Sarrabus, intitolata alla Madonna Odigitria, cioè del Buoncammino, a protezione dei viandanti e dei pellegrini. La semplice facciata a capanna dell’impianto originario trecentesco, è conclusa da un campanile a vela ed è preceduta da un piccolo loggiato a capriate, aggiunto posteriormente con l’intento di offrire riparo ai pellegrini in occasione delle feste patronali. Ci si immette all’interno attraverso una porta rettangolare, tardocinquecentesca, i cui stipiti, l’architrave e le mensole sono realizzati in bei conci di tufo decorati da rosoni e rosette di gusto classico, di raffinata esecuzione da parte dei picapedras della zona. A destra dell’ingresso, l’acquasantiera è costituita da un rocco di colonna romana su cui poggia un capitello utilizzato come materiale di spoglio. L’interno ad aula mononavata allungata, è concluso da un’ampia abside semicircolare che accoglie il vecchio altare in pietra, nascosto da una recente mensa in granito su cui poggia un polittico ligneo pesantemente ridipinto, forse settecentesco, risultante dall’assemblaggio di varie parti, di cui la predella, probabilmente proveniente dalla distrutta chiesa di Sant’Elia, risulta il pezzo più antico (XVII sec.). Il manufatto, che conserva ancora la cromia originaria, consta di undici riquadri nei quali sono raffigurati i santi Cosimo e Damiano, gli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni, i santi Sebastiano, Lucia, Caterina e Rocco, mentre nel riquadro centrale è rappresentato uno sbarco di navi presumibilmente sul golfo di Cagliari. Proviene dalla stessa chiesa di sant’Elia, il piccolo simulacro ligneo del santo profeta (XVII secolo), vestito di un saio marrone e recante un libro e la tradizionale spada fiammeggiante. A Nostra Signora del Buoncammino appartengono anche i simulacri della Vergine patrona e di Sant’Anastasia attribuibili ad artigiani locali operanti nel XVIII secolo. monumentiallaperto 11 Chiesa di San Forzorio San Frassorio La chiesa di San Forzorio, in località Santu Frassori, sulla strada che collega Quartu c o n S a n t ’ I s i d o ro , fu acquistata dalla famiglia Perra, attuale proprietaria, nel corso dell’800. L’ i m p i a n t o è a d aula mononavata, chiusa ad oriente da un’abside semicircolare. L’alzato è costituito da conci calcarei di media e grossa pezzatura conservati soprattutto nella facciata, caratterizzata da una luce semicircolare e dal campanile a vela. Il portale architravato è sorretto da due mensole: quella sinistra reca scolpita una foglia triangolare, quella destra è scalettata. La fabbrica originale, tardoromanica (seconda metà XIII secolo) è probabilmente opera di maestranze locali che adoperarono materiale di spoglio trovato in situ, la cui presenza è rivelata dal ritrovamento di tombe romane. Ne sono esempi l’architrave della porta, scavata in tre cavità di forma quadrata, e un’acquasantiera ricavata da un frammento di colonna. La decorazione dell’interno, voltato a botte, riporta una cromia azzurra con stelle dorate e bande a motivi geometrici nella zona absidale, forse realizzata nel corso dell’800. Gli unici arredi presenti sono un altare in muratura e, all’interno di una teca in legno e vetro di foggia novecentesca, il simulacro ligneo di foggia settecentesca di un giovane santo con palma del martirio e libro. La chiesa subì svariati restauri, di cui il primo documentato risale al 1599 quando, in occasione della visita pastorale l’arcivescovo Laso Sedeno, trovandola quasi distrutta, nominò due obrieri, affinché la risistemassero. Altre fonti attestano rifacimenti avvenuti nella prima metà del XVIII sec. e la profanazione nel 1793 da parte dei soldati francesi. Il nome Forzorio a cui la chiesa è dedicata, risultato assente in tutti i martirologi, è forse derivante dal toponimo della località Santu Frassori, riconducibile al nome Fossorio e quindi all’attività delle confraternite dei fossores, scavatori di catacombe. San Forzorio, non festeggiato da più di cinquant’ anni, fu comunque adottato come Santo protettore dalla categoria degli isposus storraus (i promessi sposi lasciati). 12 Quartu Sant’Elena Chiesa di San Luca Margine Rosso Il merito di poter oggi annoverare tra i vari monumenti storici di Quartu anche la chiesa di San Luca, più nota come Su Forti de Su Margini Arrubiu, va ai primi abitanti del Margine Rosso e a padre Leonardo Pisano che, evitandone la demolizione, lo hanno consolidato e restaurato e, adibendolo a chiesa, ne hanno fatto la radice storica della comunità parrocchiale di San Luca. Secondo l’opinione più accreditata dagli studiosi, la struttura fu edificata nei primi anni dell’800 per volontà del Genio Militare, come fortino di avvistamento in difesa di una zona che, se nuovamente attaccata dai francesi, non sarebbe più stata sguarnita ma protetta da una batteria pesante con ben otto bocche da fuoco da 24 libbre. Fu proprio durante la precedente incursione dei francesi (1793) che ci si rese conto della poca validità difensiva delle torri già esistenti sin dal 1500, quelle di Foxi, Carcangiolas, Bocca di Rivo, Pohuet. Si decise, pertanto, di individuare nuovi siti da fortificare. Uno di questi fu la zona del Margine Arrubiu, dove il capitano Capson richiese la costruzione di un fortino: Su Forti, appunto. Il fortino fu usato anche durante le due guerre mondiali e, nell’intervallo fra queste, dalla Guardia di Finanza come sede di avvistamento dei contrabbandieri. Dopo la II Guerra Mondiale il fortino cadde in stato di abbandono: sin dagli anni ’50 fu adibito ad ovile e negli anni ’70 era ormai ridotto ad un rudere fatiscente e pericoloso. Il già citato padre Leonardo non rimase insensibile a questa situazione e considerò la possibilità di adibire a luogo di culto Su Forti. La concessione fu firmata il 16 ottobre 1973 ed i lavori di restauro, a totale carico degli abitanti della zona, furono talmente celeri che solo un anno dopo, il 21 dicembre 1974, Monsignor Bonfiglioli inaugurava la nuova chiesa. monumentiallaperto 13 Chiesa di Sant’Andrea Parco Andrea Parodi Nell’omonima località, poco prima di Flumini sulla strada provinciale per Villasimius, sorge la chiesetta di Sant’Andrea, circondata da una vasta piazza. Situata vicino al mare, fu spesso luogo di scorrerie dei pirati barbareschi soprattutto a partire dal XVI sec., quando cioè le sagre campestri ebbero particolare sviluppo, tant’è che nel 1621 il vicerè emanò un’ordinanza con cui vietava che i pellegrinaggi avvenissero di notte. Nel 1793, quando i francesi sbarcarono al Margine Rosso con l’intento di conquistare Cagliari, occuparono la chiesetta che divenne teatro di un violento scontro coi miliziani sardi. La struttura più antica è concepita secondo schemi propri dello stile gotico sardocatalano. Costituita dai muri perimetrali e dai contrafforti dei prospetti laterali in pietre appena sbozzate e legate con malta, è ascrivibile al XV sec., ma subì aggiunte e rifacimenti nel Seicento. La facciata, che fa parte del primo impianto, termina con una cornice coronata da merli dentati ed è sormontata da un piccolo campanile. Al centro un rosoncino in pietra sovrasta il portale rettangolare, costruito nella prima metà del Seicento. Nei prospetti laterali vi sono tre contrafforti; tra quelli di destra sono stati costruiti la sacrestia e gli ambienti che si utilizzano per le feste. Sullo stesso lato è stata ricavata un’altra piccola loggia, in cui vi è l’ingresso secondario. L’interno è costruito da una spaziosa navata rettangolare, sul cui fondo si apre una grande bifora di fattura moderna. Dieci pilastri in muratura che si allargano verso l’alto sostengono la capriate su cui poggia il tetto. Nella chiesa sono presenti diversi elementi architettonici tardo-romani, tra cui una base di colonna su cui è stato sovrapposto un capitello corinzio, usato come acquasantiera; essi provengono forse da un edificio preesistente nello stesso sito o situato nelle vicinanze, dove si trovano anche i resti di una villa romana. Altri arredi sono: un pulpito ligneo e le statuine di Sant’Andrea, San Giovanni Battista e San Antonio da Padova. I momenti liturgici più importanti si vivono in occasione della festa di Sant’Andrea organizzata da un gruppo di 25 notabili e di San Giovanni organizzata dal gremio dei pastori. 14 Quartu Sant’Elena Caposaldo XVIII Castroreale Via Italia - lottizzazione Is Lois Quartello Le postazioni numero 62, 63 e 64 di Quartello - Santa Anastasia costituivano nell’estate 1943 il caposaldo XVIII. In alcune carte d’archivio, al caposaldo è dato il nome in codice Castroreale. Era parte integrante del sistema fortificato (oltre 70 postazioni in cemento, più batterie di artiglieria e relativi osservatori) chiamato Arco di contenimento di Quartu, posto in opera dal Regio Esercito Italiano nel 1942-43 come seconda linea di difesa, per rallentare la progressione di una forza da sbarco anglo-americana nell’attesa dei contrattacchi delle nostre riserve mobili, dislocate nell’entroterra. Le postazioni sono del tipo poliarma, assimilabili alle spartane postazioni tipo Circolare 7.000 precedentemente costruite per completare il Vallo Alpino Littorio. Molto interessanti e non più facili a trovarsi sono i camminamenti sotterranei, in cemento, che univano le tre postazioni. I bunker 63 e 64 appaiono realizzati per essere adattati al terreno e mimetizzati con vegetazione, verniciature policrome e reti mimetiche. Invece la postazione 62, grazie a spartani ma efficaci interventi scenografici appariva al nemico come un normale edificio di campagna. È ancora possibile intuirne il mascheramento nonostante le spoliazioni e demolizioni occorse nel tempo alle sovrastrutture scenografiche. Le postazioni erano armate con mitragliatrici e fucili mitragliatori mentre non lontano, lungo la Via Fiume, un cannone da 100/17 svolgeva compito controcarro. Il caposaldo XVIII era sovrastato ed appoggiato dal Caposaldo XVII di Cuccuru Mendula. Queste fortificazioni controllavano la viabilità che dal Margine Rosso conduceva verso Quartu e verso Pitz’e Serra. Il presidio apparteneva alla XIII Brigata Costiera (divenuta 203° Divisione Costiera nel luglio 1943). L’intero arco di contenimento era integrato da postazioni campali mimetizzate, da una fascia continua di reticolato e da alcune aree minate. I soldati italiani furono affiancati, nella difesa della fascia costiera quartese, anche da reparti da fortezza della Wehrmacht; la coabitazione fu breve, a causa dell’armistizio del settembre 1943 e dell’immediato sganciamento dell’ex alleato tedesco dalla Sardegna. Il caposaldo si trova oggi nell’area di lottizzazione denominata Is Lois-Domus, localizzata tra via Generale Dalla Chiesa, via Italia a Quartello. monumentiallaperto 15 Fortino Santu Martinu Via dei Gigli, San Martino Flumini In località San Martino, che prende il nome dal santo cui era stata dedicata una chiesa sita nel territorio nel 1365, si trova una interessantissima postazione non numerata, poco a nord del Caposaldo VII Marsala. Il fortino, di non facile identificazione, era stato costruito quasi sottoterra; si tratta di un’opera circolare, con pianta a y; costituita da una camera e da un corridoio che porta ad un ambiente semicircolare con tre feritoie. Il fortino ha un campo di tiro e di avvistamento ampio e una vista mozzafiato sul golfo degli Angeli. Dotato di due ingressi, presenta, al termine di ogni scala, un pianerottolo in terra battuta per facilitare l’assorbimento dell’acqua piovana. Le scale a vista, prive di porte, venivano mimetizzate con frasche. Agli inizi della II guerra mondiale (1941), lo Stato Maggiore del R.E., prevedendo sbarchi su spiagge aperte da parte delle forze angloamericane, fece realizzare nelle isole, tra cui la Sardegna, un sistema di fortificazioni costiere antisbarco. A Quartu si trovano numerose tracce di questo imponente sistema difensivo. La prima linea correva a ridosso delle spiagge, tra Is Mortorius ed il Margine Rosso; nell’entroterra, invece, si sviluppava il cosiddetto arco di contenimento costituito da circa 80 capisaldi, mascherati in modo mirabile di cui il fortino Santu Martinu faceva parte. Considerate le difficoltà economiche dovute all’evento bellico, i bunker, pur se accuratamente mimetizzati, furono costruiti e non sempre completati per carenza di cemento e di manodopera, gli spessori di blindatura ridotti a livello anti scheggia; in molti casi non arrivarono le necessarie porte metalliche, sostituite con mezzi di fortuna. Itinerario: Percorrere la Strada Provinciale L. Da Vinci, in direzione Villasimius, voltare a sinistra all’altezza dell’incrocio con Via Is Pardinas (zona Bellavista) proseguire per la via Is Pardinas fino a via dell’Autonomia Regionale Sarda e oltrepassatela. Continuare lungo la via San Martino per 700 m e, attraversato un ponticello, svoltare sulla sinistra in via dei Gigli; dopo circa 500 m si trova il fortino Santu Martinu. 16 Quartu Sant’Elena Mare Pintau Il promontorio di Bruncu de su Monte Moru - Geremeas (noto come Mari Pintau) è situato lungo la costa sud della Sardegna a circa 30 km da Cagliari lungo la strada litoranea per Villasimius, in territorio di Quartu. L’insenatura di Mari Pintau viene così definita per la varietà di colori, sfumature, luccichii delle acque che cambiano in continuazione gradazione e paiono frutto della creatività di un abile pittore. Il promontorio è di origine granitica così come i ciottoli che costituiscono la battigia. Una volta entrati in acqua però ai ciottoli si sostituisce una sabbia finissima bianca e impalpabile con granulometria da media a fine. Particolare importanza riveste poi la spiaggia sommersa la cui morfologia, unita alla sua estensione, indica un importante volume sedimentario. In base al SIC (Sito d’importanza Comunitaria), la zona individuata è costituita da un vecchio campo dunale con dune inferiori ai 5 m di altezza, con un rimboschimento risalente agli anni ‘50. Sempre nel SIC si evidenzia l’importanza dell’habitat marino ed in particolare la presenza delle praterie di poseidonia oceanica, indicatori di qualità delle acque. Questa specie, in genere, colonizza grandi superfici del fondo sabbioso comprese fra i 2 e i 50 m di profondità. Le foglie si presentano a nastri, mentre le radici, strappate dal moto ondoso, si depositano sulle spiagge assumendo la forma di pallottole sferiche. Le poseidonie si insediano solitamente su sabbie grosse e costituiscono un riparo e nello stesso tempo un sostentamento per numerose specie animali. Inoltre, nel promontorio crescono, modellate dal vento, piante tipiche della macchia mediterranea: ginepro, lentischio, fillirea, elicriso, limonium, arum. Nel territorio di Mari Pintau la fauna è limitata a poche specie, tra le quali colonie di marangoni dal ciuffo, che frequentano principalmente scogliere e golfi riparati, si notano poi esemplari di gabbiano reale, merlo, cornacchia, tordo, magnanina sarda e calandro. monumentiallaperto 17 Foto: Gianni Fanni Geremeas Nuraghe Diana Is Mortorius Il Nuraghe Diana, facilmente raggiungibile dalla Statale per Villasimius, sorge sulla collinetta di Is Mortorius in località Baia Azzurra. Si localizza su un’altura a 35 m. sul livello del mare da dove è possibile ammirare gran parte della splendida costa sud-orientale della Sardegna. La sua collocazione, fin dai tempi antichi, risponde certamente a esigenze strategiche non solo di carattere abitativo ma certamente anche di controllo alle vie di penetrazione che dalla costa si diramano verso l’entroterra. L’area archeologica, di pertinenza del Demanio militare, venne occupata durante la seconda guerra mondiale da impianti bellici e logistici della batteria C. Faldi, tra questi il fortino per gli avvistamenti a mare costruito sopra le strutture del mastio. Il fortino è facilmente raggiungibile da un’erta rampa di gradini posti sul lato est della cortina del nuraghe. L’intera area risulta interessata da diverse strutture militari: piazzole per cannoni e mitragliette, riservette interrate per le munizioni, e da un’altro fortino situato a pochi metri dall’edificio che presumibilmente era adibito a dimora degli ufficiali. Le prime segnalazioni e rilievi del complesso nuraghe Diana risalgono agli anni 50 ad opera di Prof. E. Atzeni, mentre le indagini archeologiche di scavo sono cominciate nel 2000. Il monumento si classifica tra i nuraghi complessi, risulta composto da una torre principale (mastio) e da due torri minori voltate a tholos, collegate tra loro da ciclopiche cortine murarie, che vanno a delineare una planimetria triangolare del tipo cosiddetto a tancato, con un cortile centrale a cielo aperto, di pianta subquadrangolare al quale si accede dall’esterno attraverso l’ingresso principale caratterizzato da un corridoio munito da garette in transetto. Nel monumento sono presenti altri due ambienti: un vano scala che conduceva ai piani alti del nuraghe, nel quale risultano presenti dei gradini; l’altro vano risulta fortemente compromesso a seguito di interventi ad opera di clandestini. Allo stato attuale delle ricerche il monumento dal punto di vista cronologico è inquadrabile dalla Fase del bronzo-Finale alla prima età del Ferro con successive frequentazioni che si riferiscono a epoca punica e romana. 18 Quartu Sant’Elena Torre Foxi Foxi Lo scontro tra Corona di Spagna e Impero Ottomano raggiunse il picco durante il XVI secolo. Dopo la battaglia di Lepanto (1571), subentrò uno stato di insicurezza per le reciproche azioni di pirateria. La Corona di Spagna, per difendersi dalle incursioni barbaresche, organizzò una difesa mobile, le galere, e una difesa statica, con sistemi di torri costiere per avvistare il pericolo e propagare l’allarme. Il Regno di Sardegna, con la Reale Amministrazione delle Torri (1587), privilegiò la difesa statica. Una torre presso il rio Foxi, con due torrieri pagati da Mara, era ritenuta necessaria già nel 1578 dal vicerè de Moncada. La torre venne comunque costruita prima del 1625 presso la foce del rio Foxi per impedire ai corsari un facile approdo e il rifornimento di acqua dolce. Inoltre il sito era strategicamente importante poiché, lungo il fiume, i corsari avevano facile accesso per effettuare incursioni nei villaggi vicini: Quartu, Sinnai, Mara e Quartucciu. Era una torre speculatoria troncoconica, con diametro di m 7 e altezza di m 8. Il piano terra era adibito a deposito, mentre i due torrieri alloggiavano nella camera voltata a botte che aveva un pavimento ligneo. A questa camera si accedeva, come in tutte le torri, tramite un ingresso sopraelevato. Era in comunicazione visiva con le torri di Sant’Andrea, Carcangiolas e Mezza Spiaggia. La vita dei torrieri era grama; esposti al pericolo, i soldati di guardia trascorrevano la loro vita nella torre, aspettando rifornimenti, mai regolari, e provvedendo al loro sostentamento. Spesso dimenticati dai superiori, con la paga che arrivava sempre in ritardo, erano frequenti le lamentele per avere più regolari rifornimenti. A causa dell’attenzione minore riservata alla difesa statica, venne abbandonata nel 1767. Fu di nuovo presidiata con un guardiano per il pericolo dell’attacco francese nel 1793, ma venne conquistata dai francesi che predisposero un accampamento e il cimitero nei suoi pressi. A causa del pericolo francese, tra le torri di Foxi e Carcangiolas venne anche costruita una piccola capanna, Sa Barracchedda, per due uomini di guardia. Respinti i francesi, la torre di Foxi e Sa Barracchedda vennero dimesse nel 1794. Al suo posto nel 1801 fu costruito il moderno forte del Margine Rosso. monumentiallaperto 19 Parco Naturale Regionale Molentargius, Saline Il Parco Naturale Regionale Molentargius Saline, istituito con Legge regionale nel 1999, costituisce una zona umida di valore internazionale tra le più importanti in Europa. Comprende bacini di acqua dolce (Bellarosa minore e Perdalonga), di acqua salata (Bellarosa maggiore o Molentargius e stagno di Quartu) e una piana di origine sabbiosa (Is Arenas). Le caratteristiche principali che lo rendono un ecosistema unico al mondo sono la sua estrema vicinanza a due tra le maggiori città della Sardegna, Cagliari e Quartu, e la presenza di zone a diversa salinità che favoriscono una ricca varietà di specie vegetali ed animali, tra cui il fenicottero che qui ha nidificato per la prima volta nel 1993. Lo stagno del Molentargius fa parte di un sistema di stagni e lagune formatisi nella pianura del Campidano da 75.000 fino a 18.000 anni fa e nasce in una depressione quasi circolare di sedimenti arenaci. Lo Stagno di Quartu, di natura retrodunale, si è formato più a sud separato dalla striscia di terra di Is Arenas e a ridosso della spiaggia del Poetto. Il prosciugamento estivo formava, in passato, una salina naturale e fu l’interesse dell’uomo per il sale il motore della storia di questo ecosistema. Il Bellarosa Minore e il Perdalonga sono, invece, nati come vasche di espansione delle acque meteoriche e hanno assunto nel dopoguerra anche la funzione di bacino di raccolta di acque reflue bianche e nere. Nel 1985 la tracimazione delle acque del Bellarosa Minore nel Molentargius ha causato la chiusura delle saline per motivi igienico-sanitari. Il risanamento ha consentito la regolazione dei sistemi idraulici e la realizzazione di un innovativo impianto naturale di fitodepurazione che, con l’entrata a regime, alimenterà gli stagni d’acqua dolce con il giusto apporto di nutrienti. In prossimità degli accessi di Cagliari e di Quartu S. Elena sono state realizzate, per creare una barriera alla pressione esercitata dai Comuni sul territorio di Is Arenas, le aree verdi che costituiscono un luogo ideale per passeggiate a piedi e in bicicletta. Ingresso: da Via della Musica girare in Via Is Arenas a circa 200 m dall’incrocio si trovano i parcheggi. 20 Quartu Sant’Elena Foto Teravista Via Don Giordi incrocio via della Musica Percorsi nel Parco ica us M l la De via Ecosistema Filtro Bellarosa Minore P AREA SPORT Bellarosa Maggiore s aI vi Perdalonga P as en Ar via Do nG io r di via M ole nt ar g iu s AREA VERDE QUARTU Is Arenas Saline via De lS ale Litorale del Poetto AREA VERDE CAGLIARI Perdabianca via La Palma P Edificio Sali Scelti Legenda Percorsi Ciclo − Pedonali Percorsi Naturalistici Liberi P Percorsi Equitazione Percorsi Birdwatching Guidati Capanni di osservazione Accessi Parcheggi monumentiallaperto 21 Parco Naturale Regionale Molentargius, Saline Foto Teravista Stagno del Perdalonga - Saline 22 Quartu Sant’Elena monumentiall’aperto 23 Partecipano alla Manifestazione Enti, Scuole e Associazioni Centro Territoriale Permanente - Istruzione e Formazione in età adulta - Distretto 24, professori Claudia Corona, Francesco Ibba e tutti gli studenti dei corsi Istituto Istruzione Superiore Liceo “G. Brotzu” Quartu Sant’Elena, sezione Liceo Artistico, una rappresentanza degli alunni, prof. Luigi Piras Istituto Istruzione Superiore Liceo “G. Brotzu” Quartu Sant’Elena, sezione Liceo Scientifico, classe V C prof.ssa Adriana Borghero, classi II e III C prof.ssa Annarita Schiavo, classi II e III D prof.ssa Caterina Spiga, l’allievo Antonio Marras Scuola Media Statale N° 3 “G. Deledda”, classe III C prof.ssa Anna Casini, classi III D e III E prof. sse Franca Cabras, Ernesta Giovanetti, Natalia Mellino Scuola Media Statale N° 5 “Lao Silesu”, classi I B e III G prof.ssa Luisella Deligios, classe I F prof. ssa Patrizia D’Atri Scuola Elementare I Circolo Didattico, via Regina Margherita, classi primarie V A e V B maestri Marina Muccelli, Emanuele Scotto; consulenza didattica: Valentina Pulina e Milvia Serra Anthus s.n.c. Associazione Artemisia Scuola d’arte privata Associazione Ave Arte, Patrizio Lai, Claudia Pili Associazione culturale socio - educativa Janas Onlus Associazione culturale Sicuterat Associazione di volontariato Maestrale, Prociv-Arci Associazione ludico -culturale GRVK Associazione per il Parco geominerario storico - ambientale della Sardegna Associazione per il Parco Molentargius Saline Poetto Associazione Volontari Parrocchia S. Luca A.S.S.Fort. Sardegna Marco Bocchetta, Federica Boi, M. Teresa Fantola, Giacomo Garau Canile Shardana, Dog Hotel Carrozze & Carrozze di Elisabetta Cannas Laura Caria, Laura Ibba, Mario Leppori Centro Sociale Anziani Piazza IV Novembre di Quartu Sant’Elena, coord. Carmina Sciolla; Simona Cossu, Luisa Contis, Massimo Delle Fratte e le anziane del centro Circolo Ippico Car.Mus e Circolo Ippico Molentargius CONTEAS Associazione Consulenti Tecnici per l’Ambiente e la Sicurezza Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale Servizio Ispettorato Ripartimentale - Cagliari Gruppo Città Ciclabile Quartu Italia Nostra Onlus, sezione di Cagliari Linnaeus s.c.a.r.l. Valentina Pulina, Milvia Serra Scout Agesci Cagliari 3 “San Pio X” Scout Agesci Quartu 4 Scuderia “Il IV Miglio” Coop. Kernos, Giampietro Secci, Patrizia Zuncheddu, Alice Congiu, Marco Zuncheddu Stefania Mele, Francesca Pireddu, Denise Sanna, Ester Sanna, Jessica McComas Scaut Raider Sardi Sezione di Flumini di Quartu Sant’Elena Giorgia Usai, Alessandro Ligas Sandra Spano, Marilena Uggias Paolo Lorettu, accolito della chiesa di Sant’Andrea Angela e Giovanni Meloni e l’obreria di San Giovanni Maria Pani, Sergio Orrù e l’obreria di Nostra Signora del Buon Cammino Lalla Angius, Gianfranco Pani e l’obreria di sant’Anastasia Cenza Contini, Fabio Meloni e l’obreria di sant’Elia Anna Brotzu Centro “Il Teatro dell’Anima”, Elisa Piano, Francesca Piras, Luisella Piras, Maria Rita Piras, Massimo Steri, Armando Lecca Coro Collegium Karalitanum e l’Associazione Incontri Musicali, maestro Giacomo Medas Percussionisti del Teatro Lirico di Cagliari: Filippo Gianfriddo, Davide Mafezzoni, Emanuele Murroni, Emiliano Rossi, Pierpaolo Strinna Pleiadi Associazione Culturale Studioteatro, Andrea Ibba Monni Associazione di volontariato DELTA 2000 Onlus Associazione di volontariato Divinae Misericordiae Associazione Volontari del Soccorso Assistenza e Protezione Civile S.O.S Associazione Volontari del Soccorso Croce d’Oro di Quartu Associazione Volontari Quartu Soccorso Confraternita Misericordia Quartu Sant’Elena 24 Quartu Sant’Elena