Norah JONES - Albini Group
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Norah JONES - Albini Group
ANNO 21° N.1008 - 1 OTTOBRE 2016 SETTIMANALE, SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO - DA VENDERSI ESCLUSIVAMENTE CON IL QUOTIDIANO “LA REPUBBLICA” - SPED. ABB. POST. ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27/02/2004-ROMA Esclusivo L’ODISSEA DEI MIGRANTI VISTA DA UN GRANDE FOTOGRAFO Moda REVIVAL ANNI 40 Educazione LE NUOVE SCUOLE DEL FUTURO Norah JONES Cantautrice e antidiva: «La vita non è come la musica. Devi esserci anche quando non sei ispirata» PROGETTI Foto courtesy Fondazione Elisa Sednaoui La mia buona stella AVREBBE VOLUTO LAVORARE NELLA DIPLOMAZIA. OGGI ELISA SEDNAOUI, MODELLA E ATTRICE ITALO-EGIZIANA, RIPRENDE IL SUO SOGNO CON UNA FONDAZIONE CHE «EDUCA ALLA LIBERTÀ DI PENSIERO» di Chiara Tronville «continuerete a vedermi nelle pubblicità o nei ilm, ma non è quello il lavoro a cui voglio dedicarmi». Elisa Sednaoui, 28 anni, modella e attrice italo-egiziana, considera come sua vera vocazione la Fondazione che ha lanciato poco più di due anni fa, con l’obiettivo di educare i giovani attraverso l’arte. Avrebbe voluto seguire la carriera diplomatica ma è inita nella moda: «Quando ti capita a 18 anni pensi “o adesso o mai più”» In un modo o nell’altro, però, oggi fa quello che ha sempre voluto fare. Chi è oggi Elisa Sednaoui? «Sono una giovane donna, una moglie, un’amica, una madre e una iglia. Cerco di vivere con serenità, anche se è diicile negli ambiti che frequento, il mondo dello spettacolo e quello sociale richiedono costanza e forza incredibili. Aspiro a seguire le mie passioni e a essere presente. In inglese si dice grounding: è il legame con il suolo». Perché l’idea della Fondazione? «Incinta di 7 mesi, stavo riiutando una cifra da capogiro nella moda perché un agente mi aveva sconsigliato di accettare un lavoro commerciale. A quel punto ho pensato: che cosa potrei fare, invece, con questi soldi? Un anno fa ero a cena al Cairo con un giornalista che frequentava la mia casa quando ero bambina: era il corrispondente per he Economist nel Middle East. Mi ha raccontato che già a 11 anni mi vedeva La Fondazione Elisa Sednaoui: creatività e scambio culturale come leve per far crescere tolleranza, partecipazione e impegno civico dei futuri cittadini nel mondo. D 107 1 OTTOBRE 2016 PROGETTI Beautiful charity Bambini, diritti delle donne, pianeta e animali sono temi cari alle modelle girare in bicicletta per la campagna di Luxor, raccogliendo disegni. Li esponevo e vendevo a casa per un pound, per poi ridistribuire il bottino ai piccoli autori». Come ha iniziato? «Mi sono fatta aiutare da alcuni esperti della Clinton Global Initiative. Era essenziale capire chi, nel mondo, stesse facendo cose simili. Nel 2016 è importante non ripetersi». Dove sono i suoi centri? «Ho iniziato dove ho radici e contatti, e cioè Luxor in Egitto, e Bra in Italia, con centri dove l’arte è il mezzo per lo sviluppo della persona. L’obiettivo non è formare artisti ma insegnare ai ragazzi a esprimersi, e il fatto che in arte non esista il concetto di giusto o sbagliato li aiuta a capire la molteplicità dei punti di vista. In Italia siamo in parnership con Save the Children e un grandissimo aiuto arriva da comuni e istituzioni: questo Paese si sta rendendo conto del problema della povertà educativa. Per i bambini non c’è solo la cosiddetta indigenza: l’assenza di stimoli culturali e intellettuali è altrettanto dannosa». L’integrazione sociale è un tema di grande attualità. «Quando si inizia con un progetto del genere ci si concentra ovviamente sulle fasce di giovani in diicoltà, ma sono convinta che si debba coinvolgere più gente possibile, per evitare la segregazione. Vorrei che la qualità di ciò che ofriamo attraesse tutti, non solo chi è borderline». Oggi è testimonial di Albini, cotoniicio di Bergamo che quest’anno compie 140 anni e che produce il suo cotone pregiatissimo e traccia- D 108 Elisa Sednaoui e il cotone etico di Albini il cui motto è “Born in Egypt e made in Italy”. Sopra, con i bambini della sua fondazione a Luxor. bile proprio in Egitto. Come è nata la collaborazione? «C’è l’amore per due paesi, e una serie di valori comuni. Non posso che apprezzare chi fa lo sforzo di andare in un luogo dove è così diicile lavorare, e riesce a recuperare la qualità di un prodotto eccellente che fa parte della tradizione e ad assumere 300 persone». Il caso Regeni le ha creato maggiori diicoltà? «Percorrevo le stesse strade negli stessi giorni, quando ho ricevuto la tragica notizia. La politica interna dell’Egitto è indecifrabile ma ho capito che per quanto mi riguarda, nella mia posizione, l’importante è concentrarmi su quello che sto facendo». A quali donne fa riferimento? «Mia madre e mia suocera (la brasiliana Andrea Dellal, ndr). Ma anche la poetessa e attrice Maya Angelou, Talitha Getty per lo stile e Lauren Bacall per l’umorismo e l’umanità». Che paesaggio c’è nel suo cuore? «Luxor: un’immagine con un taglio netto. C’è un campo verdissimo e poi, di colpo, il deserto. Un tempio in lontananza e, nell’aria, il profumo della canna da zucchero». Q 1 OTTOBRE 2016 Foto courtesy Fondazione Elisa Sednaoui - Laura Sciacovelli/courtesy Albini Group attiviste. Tra di loro, Natalia Vodianova con la fondazione Naked Hearth, che da più di 10 anni costruisce aree gioco nelle zone più disagiate della Russia e supporta le famiglie con bambini disabili. Ambasciatrice della campagna globale Because I am a girl, dallo scorso febbraio Toni Garrn mette insieme fondi per l’istruzione delle bimbe dello Zimbabwe anche attraverso la vendita degli abiti speciali delle sue amiche, tra cui Karlie Kloss. A loro volta l’etiope Lia Kebede e la brasiliana Gisele Bündchen si sono schierate dalla parte dei bimbi, mentre Christy Turlington, con Every Mother Counts, lotta per salvare le donne dai rischi del parto.