Opinioni - Società Italiana di Fisica
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Opinioni - Società Italiana di Fisica
OPINIONI Caro Direttore, 4 la lettera di Andrea Frova e Mariapiera Marenzana, pubblicata a pagg. 4-5 del numero 3-4 vol. 18 (2002) de Il Nuovo Saggiatore, che critica una recensione di Venzo De Sabbata al libro Galilei Divin Uomo di Antonino Zichichi, ha richiamato la nostra attenzione su una questione spiacevole e di discutibile rigore editoriale. Si tratta dello squilibrio opinionistico che domina la nostra editoria scientifica. Riviste come Le Scienze e Sapere hanno infatti pubblicato accese critiche alle tesi di grande interesse per la cultura scientifica contenute nel volume di Zichichi. Le stesse riviste peroÁ, a parte un'unica eccezione, non hanno pubblicato gli interventi che molti di noi hanno scritto a sostegno delle tesi sottoposte a critica. L'unica volta in cui lo hanno fatto (Le Scienze), hanno trovato il modo di strumentalizzarli ai propri fini. Dal momento che le critiche di Frova e Marenzana sono in perfetta sintonia con la linea di condotta delle due riviste citate, riteniamo doveroso che il Bollettino della SocietaÁ Italiana di Fisica, collocandosi correttamente super partes agli occhi della comunitaÁ dei fisici, dia anche a noi la possibilitaÁ di controbattere tali critiche. La lettera di Frova e Marenzana tratta diversi temi ed eÁ pubblicata insieme ad una puntuale, rigorosa e misurata replica di De Sabbata che noi (e non solo noi) condividiamo pienamente. Ecco le nostre ulteriori osservazioni sui temi sottoposti a critica, scusandoci con i lettori per essere costretti a fare una recensione della recensione (di Frova e Marenzana) della recensione (di De Sabbata) del libro di Zichichi. ± La fede di Galilei. Zichichi cita un cospicuo numero di esempi nel suo libro, tratti dagli scritti di Galilei, dai quali si evince che Galilei fu un uomo di profonda fede. Del resto, basta inquadrarlo nel secolo in cui visse. Fu un uomo di fede del suo tempo. I suoi ben noti problemi con l'onnipotente Chiesa di allora, che peraltro egli rispettava (come riconoscono anche Frova e Marenzana), non hanno nulla a che vedere con la sua fede. Dire che tale fede fosse solo opportunistica, ossia di «mera ± e saggia ± prudenza politica» (da ora in poi citeremo tra virgolette quanto scritto dai coniugi Frova), lasciando intendere che vi fosse necessa- riamente incompatibilitaÁ tra l'atteggiamento della Chiesa nei riguardi della Scienza e la fede dello scienziato, eÁ un'arbitraria supposizione, per di piuÁ denigratoria. ± Come eÁ stata scoperta la Scienza. Zichichi dimostra nel suo libro che eÁ per atto di fede che Galilei compiva i suoi esperimenti, cercando cioÁ che egli stesso definiva le impronte del Creatore, con scrupolosa, acuta e inesauribile curiositaÁ nei riguardi della natura che lo circondava. Un esperimento galileiano eÁ quindi una domanda posta al Creatore. Questo risalta negli scritti di Galilei e Zichichi fedelmente lo riporta. E' mistificante e (di nuovo) arbitrario cioÁ che i coniugi Frova sostengono a proposito del rivoluzionario metodo scientifico introdotto da Galilei, ossia che il «non pronunciarsi su cioÁ che non fosse sperimentalmente documentabile e/o mentalmente giustificabile» fosse e sia tuttora frutto esclusivo del «credo dei laici». Come se la geniale razionalitaÁ di Galilei potesse essere solo sinonimo di laicitaÁ. ± Chi ha scoperto la Scienza. Zichichi adduce le prove che prima di Galilei nessuno aveva scoperto alcuna delle leggi fondamentali della natura ne aveva pensato che tali leggi dovessero essere scritte in un linguaggio rigorosamente matematico. I coniugi Frova non si accorgono di cadere in una flagrante contraddizione quando, citando alcuni «eccelsi tra i grandi», classificano anche Leonardo come «collega scienziato» al pari di Galilei. Sembrerebbe proprio che non abbiano colto il significato essenziale dell'opera di Galilei. E per quanto attiene all'uso del nome o del cognome per Galileo Galilei, ai coniugi Frova sfugge un dettaglio di notevole portata. Se «Giotto, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Dante, Leonardo» fossero nati dopo Newton, sarebbero noti come Di Bondone, Sanzio (o propriamente Santi), Buonarroti, Vecellio, Alighieri, Da Vinci. C'eÁ in gioco una svolta epocale e l'avvento dell'Era Scientifica moderna che la cultura anglosassone fa risalire a Newton. Ecco perche non lo chiamano Isaac. Chi pensa che tale era inizi con Isaac Newton usi Galileo, chi pensa che inizi con Galileo Galilei usi Galilei. ± L'EBSU (Evoluzione Biologica della Specie Umana). All'EBSU Zichichi dedica un capitolo del suo libro per illustrare in maniera oggettiva come l'EBSU non sia scienza galileiana ne di primo ne di secondo ne di terzo livello. L'EBSU puoÁ essere «ben vista» da chiunque, non necessariamente affetto da «fanatismo laico». Tuttavia eÁ indubbio che si tratta di un modello evoluzionistico molto complesso, interessante (e spesso affascinante), ma pieno di lacune e contraddizioni. La credibilitaÁ scientifica dell'EBSU non sarebbe in discussione se esistesse una teoria dell'EBSU basata sul rigore matematico e sulla verificabilitaÁ sperimentale. Questo sostiene Zichichi. ± Il valore unico del libro di Zichichi. Il libro si distingue per la sua analisi, dettagliata ed estesa ai nostri giorni, della scienza galileiana. Un'analisi contro corrente ma rigorosa. In contrapposizione al libro di Zichichi, i coniugi Frova citano, oltre al loro «volumetto» su Galilei, un «impeccabile libro» con un'introduzione scritta da un padre gesuita affinche i lettori si facciano una «corretta idea» di come stanno le cose. Prendiamo atto con soddisfazione che i coniugi Frova, pur non esitando a definirsi «inguaribili laici», non trovino di meglio che ricorrere all'introduzione di un padre gesuita per avvalorare le loro citazioni e corroborare le loro tesi. In conclusione, dalla nostra analisi emerge che Frova e Marenzana hanno usato Il Nuovo Saggiatore ± scegliendo una questione che «sempre accende gli animi e suscita passioni» (questa volta le virgolette evidenziano cioÁ che Tu, caro Direttore, hai giustamente scritto a proposito del caso Galilei) ± per fornirci un'ennesima dimostrazione del diffuso fondamentalismo di stampo laico che impera nell'attuale editoria scientifica. Riteniamo quindi importante che sia data l'occasione anche a chi eÁ privo di pregiudizi ideologici di esprimere serenamente la propria opinione sull'opera di Zichichi. Per noi il dibattito si chiude qui. Con un caldo invito per i lettori a leggere il libro di Zichichi piuttosto che le recensioni di cui eÁ l'oggetto. Maurizio Basile, Roberto Balbinot, Antonio Bertin, Enzo Boschi, Luisa Cifarelli, Federico Cindolo, Andrea Contin, Hassan Dalafi, Carlo Del Papa, Salvatore De Pasquale, Giorgio Dragoni, Mario Fusco Girard, Paolo Giusti, Guido Piragino, Sergio Martellucci, Rosario Nania, Ida Ortalli, Ileana Rabuffo, Giancarlo Righini, Gabriella Sartorelli, Giovanni Venturi, Antonio Vitale (Soci SIF)