Scuola primaria - Solares Fondazione delle Arti

Transcript

Scuola primaria - Solares Fondazione delle Arti
UN POSTO PER I RAGAZZI
2013.14
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Emilia - Romagna
Comune di Parma
Provincia di Parma
Fondazione Monte di Parma
RASSEGNA TEATRALE
PER LE SCUOLE PRIMARIE
Accontentiamoci di riparare poche cose. Poche cose, è già molto. Una
sola cosa riparata ne cambia altre mille…
John Berger
Teatro delle Briciole
IL BRUTTO ANATROCCOLO
liberamente ispirato alla favola di H. C. Andersen
in coproduzione con T.J.P. – Centre Dramatique – Strasburgo
testo Marina Allegri
regia Maurizio Bercini
con Elena Gaffuri, Piergiorgio Gallicani, Claudio Guain
dai 6 ai 8 anni - capienza limitata
4-5 novembre, ore 10
Ambientato in uno spazio avvolgente dove il
pubblico viene invitato
ad
entrare, lo storico
storico
spettacolo del Teatro delle Briciole coniuga la
tradizione del teatro di figura e di teatro d’attore
mescolando i due linguaggi al servizio della celebre
fiaba di H. C. Andersen.
In una terra di ghiaccio, una casa di legno nasconde
al suo interno il cuore meccanico di un orologio a
cucù, che scandisce il tempo della storia con rintocchi precisi e dà vita e calore ai tre
personaggi che vi abitano, un omino vecchio e magro, il signor Hans e i suoi due aiutanti,
il signor Tric e la signora Trac. L’omino trascorre il tempo scrivendo storie, che sono già
nella sua testa come piccoli semi che crescono con il sole, il vento, qualche goccia di
pioggia. Per terra un tappeto annodato con i luoghi della storia. In cielo attrezzi rubati
alla cultura contadina e la fioca illuminazione di lampadari a goccia. Il brutto anatroccolo
resiste, sfida la forza della natura, fugge dagli incontri sbagliati, pensando, mentre il
ghiaccio del laghetto gli gela il corpo, che dopo l’inverno viene la primavera. E alla fine
vedrà ricompensata la sua caparbietà quando specchiandosi riconoscerà finalmente
l’immagine esteriore che gli appartiene.
Lo spettacolo, dal suo debutto nel 2002, è stato ospite nelle più importanti città europee
ed è stato interpretato in lingua francese, spagnola, tedesca e portoghese.
“Il Teatro delle Briciole rivisita il celebre racconto di Andersen in una versione piena di
ingegnose meraviglie” Le dauphine libere
Thalassia Teatro
ASPETTANDO IL VENTO
di Luigi d'Elia e Francesco Niccolini
costruito e raccontato da Luigi D'Elia
regia di Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese
8 novembre, ore 10 |nell’ambito del Festival Zona Franca
dai 6 ai 10 anni
Uno stagno
un cerchio d’acqua con il cielo dentro
vento tra le canne
e tre bambini:
un racconto dipinto sulla terra
veloce come le ombre che fanno gli uccelli di passaggio
giochi di ragazzi
poi cambia il vento
porta via e cancella
rimane lo stagno con il cielo dentro
gli uccelli passano
e noi non siamo più gli stessi
C’è Arturo, un bambino che nella vita sarà sempre un pinguino: non c’è niente da fare,
non volerà mai. Il suo papà viaggia per lavoro e ora c’è una nuova casa, un nuovo paese.
Il suo papà ha i capelli che cambiano con il vento: lisci a tramontana, ricci con lo scirocco.
Nel nuovo paese c’è Caterina, una ragazzina che sa tutto degli uccelli migratori. Ed è
troppo carina... anche se ha gli occhiali e l'apparecchio sopra e sotto.
E poi c’è Andrea, un bambino con una passione così profonda da far presagire un destino
più grande, misterioso e magico. Lui nella vita sarà una rondine, non c'è dubbio.
Un universo lieve, di avventure e giochi. Nuovo, tutto da scoprire.
Un’amicizia che ha il suono del vento tra le canne e del silenzio nella palude al tramonto.
Arturo, Caterina e Andrea sembrano disegnati sull'acqua dello stagno, hanno il cielo
dentro, affrontano il mistero e insieme si raccontano, con la meraviglia dentro gli occhi.
Dopo il successo di La grande foresta viene presentato il nuovo spettacolo di Luigi D'Elia,
D'Elia,
immerso completamente nella natura, scritto
scritto ancora con Francesco Niccolini,
Niccolini dedicato
questa volta al luogo dove lavora il narratore pugliese con Thalassia teatro, l'oasi Torre
Guaceto. Al centro di Aspettando il vento vi sono gli uccelli, la loro vita, la loro
migrazione, i venti che accompagnano il loro destino e quello degli adulti, visti con gli
occhi di tre bambini molto particolari. La narrazione di D'Elia entra nel cuore dell'infanzia
per regalarci la definizione di un mondo dove l'incanto regna sovrano, nella descrizione
di una natura arcana e dove la minuziosa descrizione del mondo ornitologico e delle sue
abitudini, operata dal testo, non frena in nessun modo la vena poetica.
Teatro delle Briciole|| CANTIERE NUOVI SGUARDI PER UN PUBBLICO GIOVANE
LA REPUBBLICA DEI BAMBINI
progetto affidato a Teatro Sotterraneo
regia Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa
con Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti/Andrea Corsi
1313- 1414-15 novembre, ore 10
dai 7 ai 10 anni - vincitore premio Eolo Awards 2012 MIGLIORE NOVITA’
Esistono nel mondo alcune “nazioni in miniatura”. Piattaforme petrolifere abbandonate,
isole o piccole porzioni di terraferma dove non vige alcuna giurisdizione o controllo
politico-militare e dove alcuni soggetti, preso il controllo del territorio, hanno emanato
proprie leggi, coniato una nuova moneta, strutturato proprie istituzioni e avviato
rapporti con territori vicini. Qui l’esercizio di cittadinanza può ripartire da zero, porsi
domande originarie sul fare società e rispondere con modalità inedite. Si parte dalla
scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire una micronazione. Due attori
irrompono sulla scena e cominciano a progettare il loro paese in miniatura. Servono
delle leggi. Servono dei luoghi. Servono delle cose. Si parte da zero, tutto è da costruire,
liberi di costruirlo come vogliamo. La micronazione è una scena vuota, deserta, che
lentamente si popola e riempie, magari anche degli stessi elementi che compongo il
panorama teatrale (luci, musiche ecc) oppure di segnali che diano regole (cartelli,
striscioni ecc) di modo che ai bambini sia dato vedere come da un vuoto si possa
edificare una Polis. L’incognita è sul tipo di Polis. In questo quadro il coinvolgimento
diretto dei bambini pare un necessario rovesciamento. I bambini non dispongono
solitamente di potere diretto. Sui bambini non gravano responsabilità. I bambini vivono
in un mondo normativo, fatto di ordini, obblighi e divieti. È nella natura delle cose, che il
vecchio guidi il fanciullo. E del resto il fanciullo non potrebbe decidere su cose di cui non
ha ancora fatto esperienza. Nel costruire una nazione in miniatura proviamo a dotare i
bambini di un potere inedito e fatto su misura. Sullo sfondo un piccolo luogo deserto in
cui dar vita a una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e naturalmente Il
signore delle mosche di Golding. Si tratta di una piccola Cosa Pubblica, si tratta di uno
spettacolo teatrale dove la finzione è evidente perché è il motore dell’immaginazione, si
tratta di un paese in miniatura che si spegnerà quando si spegneranno
spegneranno le luci che lo
illuminano, ma al tempo stesso si tratta di una possibilità.
Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo Nuovi sguardi per un
pubblico giovane. Convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto
all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si propone con questo
cantiere di consegnare a gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Dopo
Baby don’t cry e La Repubblica dei bambini, affidati rispettivamente a Babilonia Teatri e al Teatro Sotterraneo,
nel 2013, con la complicità de I Sacchi di Sabbia, termina con Pop –up un fossile di cartone animato il 1°
CAPITOLO del progetto.
Teatro delle Briciole
Briciole | CANTIERE NUOVI SGUARDI PER UN PUBBLICO GIOVANE
POPPOP-UP UN FOSSILE DI CARTONE ANIMATO
progetto affidato a I Sacchi di Sabbia
di Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri
con la collaborazione di Giulia Solano
con Beatrice Baruffini e Serena Guardone
1818-1919-2020-21-22 novembre, ore 10
6 anni
Animazione, suono e immagine si fondono nel nuovo capitolo del cantiere produttivo del
Teatro delle Briciole Nuovi sguardi per un pubblico giovane. Reinventando il libro animato
in forma teatrale, Pop up intreccia le microstorie
microstorie di un bambino di carta e di una piccola,
enigmatica sfera: le evoluzioni ritmiche, cromatiche e sonore del loro rapporto, i loro
incontri, le loro specularità, le loro trasformazioni.
trasformazioni La scansione cromatica dei diversi
cartoon di cui si compone lo spettacolo è un mezzo potente per indagare le emozionibase e per creare insiemi di associazioni tra sentimenti, forme e colori. La forma delle
variazioni sul tema, assecondando musicalmente la ricerca rumoristica, si fa strumento
flessibile per un’esplorazione sperimentale dell’immaginario infantile. Le avventure del
bambino e della sua piccola palla danno così origine a un gioco simbolico di geometrie e
di metamorfosi che tocca aspetti centrali di quell’immaginario: la fantasia, l’invito, la
minaccia, il sogno. Due attrici, che sono insieme animatrici, danno vita e voce ai due
protagonisti di carta, giocando sull’apparizione delle figure e delle forme nel tempo, sugli
intrecci di esse con i loro corpi, sul movimento e sull’illusione del movimento, sulla
sincronicità
sincronicità tra voci e tra voci e immagini.
immagini L’idea della reinvenzione scenica del libro pop
up, la sfida di creare un cartone artigianale, una sorta di fossile di cartone animato
nell’epoca del 3D, è la preziosa occasione per una riflessione sull’animazione, sulla
saturazione e l’invasività delle sue tecniche contemporanee, per intraprendere una
direzione più evocativa e meno aggressiva che lasci più spazio all’immaginazione nell’era
della dittatura digitale. Ed è, anche, l’occasione per fondere sperimentalmente
manipolazione, teatro d’oggetti e suoni, linee di ricerca amate da I Sacchi di Sabbia che
ora per la prima volta vengono rivolte e confrontate con un pubblico infantile.
Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo Nuovi sguardi per un
pubblico giovane. Convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto
all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si propone con questo
cantiere di consegnare a gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Dopo
Baby don’t cry e La Repubblica dei bambini, affidati rispettivamente a Babilonia Teatri e al Teatro Sotterraneo,
nel 2013, con la complicità de I Sacchi di Sabbia, termina con Pop –up un fossile di cartone animato il 1°
CAPITOLO del progetto.
Teatro Gioco Vita
Progetto speciale Bicentenario Verdiano
ANNI VERDI
Favola di Giuseppe Verdi bambino
Laboratorio tra ombre e musica
a cura di Federica Ferrari
disegni e sagome Nicoletta Garioni
musiche e canzoni Piccola Orchestra Avion Travel
1919- 2020- 2121- 22 novembre, ore 9.30
dai 6 ai 10 anni – capienza limitata
Un laboratorio teatrale che è allo stesso tempo occasione per partecipare e giocare in
prima persona “al teatro” e incontrare
incontrare un bambino un po’ speciale, un bambino di nome
Giuseppe Verdi.
Verdi Un progetto che Teatro Gioco Vita ha pensato nel bicentenario della
nascita del grande musicista e che trae ispirazione dai materiali dello spettacolo “La notte
di San Donnino” nato e realizzato con la Piccola Orchestra Avion Travel nel 2001 in
occasione delle manifestazioni per il centenario della morte di Verdi.
Dalla galleria di disegni e sagome di Nicoletta Garioni e dalle musiche e canzoni degli
Avion Travel realizzate per lo spettacolo, Teatro Gioco Vita intende partire per proporre
un laboratorio ludico-pratico sul teatro d’ombre che traduce in figure animate l’infanzia
di Giuseppe Verdi e alcuni accadimenti, situazioni o personaggi che abbiamo immaginato
come archetipi dei grandi protagonisti verdiani: una favola, appunto, quella di Verdi
bambino, perché per usare le parole del maestro “copiare il vero può essere una buona
cosa, ma inventare il vero è meglio, molto meglio…”
Il piccolo Verdi prenderà così vita sullo schermo del teatro d’ombre e inviterà i bambini a
giocare con lui: sarà questo l’inizio di un percorso che condurrà alla scoperta e
conoscenza delle tecniche del teatro d’ombre fino alla costruzione, assieme ai genitori
e/o agli insegnanti, di una o più sagome che rappresenteranno i personaggi della favola
di Giuseppe bambino.
I partecipanti al laboratorio saranno coinvolti in una girandola di situazioni teatrali di
grande semplicità, ma di sicuro incanto dove potranno giocare con Verdi bambino e con
tanti altri bambini. Potranno così nascere storie, avventure, viaggi che partendo da un
episodio immaginato dell’infanzia di Giuseppe Verdi, sulle note della Piccola Orchestra
Avion Travel, si trasferiranno liberamente sulla scena, diventando il semplice pretesto per
giocare tra bambini e adulti senza altri fini che il piacere dello stare insieme.
Durata: circa 2 ore.
Teatro delle Briciole | Cantiere Custodi Nuovi Talenti
IL VIAGGIO OVVERO UNA STORIA DI DUE VECCHI
un omaggio alla poetica di Tonino Guerra
di e con Beatrice Baruffini, Agnese Scotti
2828-29 novembre, ore 10
dai 6 ai 8 anni – capienza limitata
Beatrice Baruffini e Agnese Scotti, autrici ed interpreti dello spettacolo, rendono omaggio
alla poetica di Tonino Guerra, confrontandosi con un testo poco conosciuto dello scrittore
romagnolo: “Ci siamo imbattute ne Il Viaggio di Tonino Guerra mentre cercavamo un
racconto delicato che non avesse le caratteristiche classiche della fiaba, che fosse pieno
di suggestioni e di sogni tangibili. Cercavamo dei protagonisti che non avessero vite
straordinarie, né esperienze fuori dal comune, tutt’altro: volevamo uomini e donne
assolutamente reali […] La storia scritta da Tonino Guerra parla di un amore antico al
profumo di rosmarino. Inizia in un giorno d’ottobre. Rico e la Zaira, due vecchi di
ottant’anni, decidono di fare a piedi quel viaggio di nozze fino al mare rimandato dal
giorno del loro matrimonio. Si mettono a camminare nel fiume, in mezzo ai sassi e alle
lingue d’acqua. Il paesaggio si tinge di bianco. E’ l’inverno, un mulino, la vecchiaia. Rico e
la Zaira si fermano, ricordano i momenti passati insieme, poi ripartono. Continuano il loro
viaggio verso il mare, con una forza insolita per due vecchi. I ricordi si confondono con
gli incontri, la realtà con la fantasia, perché gli occhi di Rico e la Zaira rivelano una
straordinaria capacità di guardare le cose, anche la più piccola”.
Durante questo viaggio incontreranno alcuni personaggi che, a differenza della fiaba
tradizionale, non rappresentano una prova da superare, non sono nemici e antieroi, ma
apparizioni visionarie ed oniriche che contribuiscono ad accrescere il potenziale
fantastico e poetico del racconto.
racconto Si mostrano come creature irreali che provengono da
un “altrove”, sospese in un tempo e in uno spazio volutamente inconsueto e misterioso.
Appaiono attraverso “finestre” che si aprono sul fondale, dove sono appesi i “ricordi
chiusi”: oggetti racchiusi in sacchetti di plastica trasparente che vengono svuotati,
lentamente, per essere usati durante lo svolgersi dello spettacolo e utilizzati
proseguendo la tradizione del teatro d’oggetti, che ha visto nel Teatro delle Briciole uno
dei più importanti esponenti a livello internazionale.
Ne “Il viaggio” la poetica di Guerra non solo viene rispettata ma trova la maniera di essere esaltata con un
linguaggio che accomuna parole e cose e che veramente può essere compreso da grandi e piccini. Realtà e
fantasia giocano tra loro e si sciolgono nel sogno. Un esito bellissimo. Nicola Viesti, www.eolowww.eolo-ragazzi.it
Dopo il Cantiere produt
produttivo
giovane, nel 2012 il Teatro delle Briciole ha ideato
tivo Nuovi sguardi per un pubblico giovane
questo progetto di sostegno a giovani artisti cresciuti nella sua “officina”, per accelerare e favorire la nascita
di nuove produzioni, da loro ideate e dirette, rivolte al pubblico giovane.
Teatrodistinto
IL GIOCO DEL LUPO
con Daniel Gol e Alessandro Nosotti
ideato e diretto da Daniel Gol, Laura Marchegiani, Alessandro Nosotti
realizzato in collaborazione con Teatro delle Briciole
9 dicembre ore 10
dai 6 agli 8 anni
Spettacolo vincitore Festival Giocateatro 2013
Un insolito principe. Il suo maggiordomo. La sua elegante sala da pranzo. Qui inizia il
gioco del lupo. Quanto siamo consapevoli della nostra aggressività, chi sa insegnarci la
misura con cui possiamo manifestarla? Proviamo a comprimerla e censurarla, sperando di
non vederla mai esplodere? Scegliamo di esasperarla per difenderci e non avere paura?
Attraverso il gioco, possiamo dare forma alla sua ombra; bussare alla sua porta per
conoscerla e scoprire fino a che punto possiamo esprimerla, senza correre il rischio di
restare soli. Utilizzando la loro diversissima corporeità, i due attori di Teatrodistinto
compongono un racconto costellato da pochissime parole, ma alimentato da un tappeto
musicale ironico e significante
significante.
cante I pupazzi/oggetti, anche in questo spettacolo,
partecipano
al
gioco
teatrale
con
un
sottile
senso
del
comico,
sottolineato
dall’espressività e precisa gestualità degli interpreti. Attraverso un gioco sulla scena e un
dinamico alternarsi delle parti, lo spettacolo affronta lo spazio delicato tra la definizione
della norma e l'incontro con la parte aggressiva di cui ogni essere umano è portatore.
L'immagine diviene elemento fondante del racconto, la creazione di quadri forti e
visivamente accurati danno vita ad atmosfere suggestive, catturando l'attenzione degli
spettatori. L'oggetto assume un ruolo fondante sia in termini narrativi, divenendo
personaggio del dipanarsi della vicenda, sia per il valore simbolico di cui è portatore. Il
gioco del Lupo nasce
nasce dal confronto quotidiano con il pubblico, che avviene attraverso un
dialogo creativo fatto di eserciziesercizi-stimolo sul tema dell'aggressività proposto a bambini di
diverse età. Teatrodistinto ha rielaborato tali contenuti attraverso un lavoro di
approfondimento e improvvisazione sui significati emersi, sulle forti suggestioni fornite.
Per la realizzazione di questo spettacolo la compagnia ha collaborato con il Teatro delle
Briciole che, nella scorsa stagione, ha organizzato tappe di confronto con alcune classi
del territorio durante un periodo di residenza.
Un maggiordomo apparentemente inappuntabile si muove – con precisione – intorno ad un tavolo signorile,
dominato da un lampadario dall’aria antica, come nella sala da pranzo di un castello, ma, a sorpresa,
compaiono giocattoli infantili in netto contrasto con l’atmosfera di gala. Con l’entrata del principe (lupo?), si
completa la geometria dei personaggi e si chiarisce la dinamica antagonistica tra i due, che ingaggiano una
piccola guerra a suon di giocosi spaventi, usando con distacco adulto oggetti diversi per fattura e origine:
vediamo Bugs Bunny, porcellini e nani disneyani di plastica, autoambulanze con sirena ma all’animale
simbolo della paura infantile è data dignità diversa e più alta. Gli attori mantengono la loro cifra, niente testo,
un codice teatrale personale, luci e scene essenziali e curate, un sense of humour maturo e che diverte adulti
e bambini, presenti in sala e molto partecipi. Elena Maestri www.eolowww.eolo-ragazzi.it
Teatro delle Briciole
I GRANDI
GRANDI DITTATORI
testo e regia Bruno Stori e Letizia Quintavalla
con Bruno Stori
17 dicembre, ore 10
dai 9 anni
Bruno Stori, nel capitolo d’esordio del progetto Politoi,
dedicato ad un teatro che parla al pubblico dei ragazzi di
politica, si confronta con una platea numerosa su un tema
importante come la dittatura.
Solo sul palcoscenico, accompagnato da un pallone,
metafora del mondo, e da una scritta “IO NON SBALIO MAI”
Bruno Stori affronta un monologo tragicomico raccontando
la frenetica giornata del dittatore
dittatore tra abluzioni, condanne
ed esecuzioni.
esecuzioni Seguono i discorsi in piazza, tra ovazioni e
promesse di cibo e lavoro, mentre il volto del dittatore si
moltiplica su monete, francobolli, foto, busti e statue. Il dittatore arringa la folla, cerca il
consenso, l’approvazione. Nelle sue adunate sta sempre più in alto e chiede al
popolo/pubblico di moltiplicarsi: più bambini, più soldati!
Nel coro unanime si rivela un’altro personaggio: Bernardino l’”ometto” che si chiede il
perché delle cose, che si interroga e riflette sul significato della dittatura.
I due personaggi, in un dialogo diretto con gli spettatori, nella scenografia dominata e
animata dalla dualità bianco e nero, bene e male, si confrontano con gli inganni e le
grottesche miserie della dittatura in un viaggio nel passato, ma anche nel presente del
condizionamento dei media e della televisione, con gli occhi bene aperti su populismo,
pensiero unico, connivenza coi poteri forti.
Un ringraziamento al Grande Dittatore di Charlie Chaplin che è stata la fonte di
ispirazione e ha dato l’impulso alla creazione del progetto.
PROGETTO « POLITOI » L’essere e il saper diventare cittadini autentici
Nel 2003 Il Teatro delle Briciole inizia un articolato progetto produttivo dal titolo Politoi L’essere e il saper
diventare cittadini autentici. Un teatro che parla ai ragazzi di politica in senso alto, con il rigore della ricerca
storica e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia. Ma di quale politica si tratta? Di quella illustrata dalla
radice della parola, quella del senso etimologico, come la intendevano i greci: non la gestione della cosa
pubblica o, peggio, del potere, ma l’essere o il saper diventare cittadini autentici, protagonisti attivi e critici
del luogo abitato dagli uomini: la polis. Politoi quindi, uomini all’altezza dell’identità di animali sociali,
destinati dalla natura a superare la dimensione individualistica per affrontare coraggiosamente il rapporto
con l’altro.
Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO
…ovvero il solito ceppo d'albero fatato
testo Marina Allegri
con Fausto Marchini, Nicol Martini, Giulia Zeetti
regia Maurizio Bercini
21 gennaio, ore 10
dai 6 ai 10 anni
La celebre fiaba di Collodi riletta e riscritta da Marina Allegri e Maurizio Bercini che per
per
Fontemaggiore, firmano uno spettacolo in cui tutto il racconto inizia dalla fine per finire
con un inizio.
Un altro sguardo su Pinocchio, un'altra lettura di un libro che, come tutti i classici, non
finisce mai di stupire.
Questa volta un Pinocchio, ormai adulto, capita per caso nel Granteatro dei Burattini.
Curiosità, destino, appartenenza….
Lo spettatore “casuale” pescato in platea per colpa dello squillo di un cellulare, rereincontrerà i personaggi più importanti della storia di Pinocchio, della “sua” storia.
storia. Si
ritroverà burattino tra i burattini, cane alla catena, ammonito dal Grillo, accusato dalla
Fatina.
Incontrerà il serpente sibilante, il giudice gorilla, le faine canterine e di nuovo, finalmente,
il suo babbino nella pancia del pescecane.
E cosi’, sollecitato da queste apparizioni, trasformerà il suo rifiuto a riconoscersi
Pinocchio, nella voglia di finire la storia, per poterla ricominciare, rivivendo la sua infanzia
a ritroso fino a diventare di nuovo, il solito ceppo d’albero fatato.
Questo spettacolo è dedicato a tutti quei Pinocchi, grandi o piccini, che non vogliono
smettere di essere monelli.
La Baracca - Testoni Ragazzi
JACK E IL FAGIOLO MAGICO
di e con Bruno Cappagli e Carlotta Zini
regia di Bruno Cappagli, Daniela Micioni e Carlotta Zini
28 gennaio, ore 10
dai 6 agli 8 anni
Dopo
giochi
Calder
Baracca
L’elefantino,
I
dell’ingegner
e Il volo, La
di
Bologna
ospite di nuovo a Parma
con il nuovo spettacolo
Jack e il fagiolo magico
tratto
racconto
dal
celebre
popolare
inglese.
Quando non c’è latte
come si fa? Si vende la
mucca! Ma un bambino
è in grado di combinare un buon affare? Forse sì, grazie alla sua voglia di fantastico.
Lo spettacolo porta in scena il racconto di Jack e il fagiolo magico attraverso due
dimensioni: quella
quella fisica degli attori e quella immaginaria del video. La narrazione si
divide così tra reale, il mondo terreno, e il fantastico, il mondo “sopra le nuvole”. Grazie
all’utilizzo del video e con un gioco di proiezioni si crea un ulteriore dualismo scenico: il
grande, l’orco e il piccolo, il bambino.
Tutto inizia da cinque fagioli magici che porteranno Jack a vivere la sua avventura nel
“mondo di sopra”, dove incontrerà l’orco e l’orchessa, e da dove la sua vita cambierà.
Accanto al piccolo Jack troviamo un altro Jack, più grande, che scopriremo aver già
vissuto il “suo viaggio” sopra le nuvole. Le sue parole, e la sua musica, guidano il piccolo
sognatore e lo rassicurano nell’affrontare questa magica salita…
Una rappresentazione particolare per una storia appassionante che dimostra come i
bambini possano superare in astuzia e coraggio i più grandi.
Tam Teatromusica
PICABLO
dedicato a Pablo Picasso
ideazione, regia, scene e immagini Michele Sambin
scrittura Pierangela Allegro
con Flavia Bussolotto, Alessandro Martinello
11 febbraio, ore 10
dai 6 ai 10 anni
Honor Award John Dorman 2011 per artisti stranieri assegnato dalla sezione polacca di ASSITEJ –
International Association of Theatre for Children and Young People
Grand Prix XIX International Puppet Theatres 'Festival Meetings 2012' città di Torun (Polonia)
Con Picablo continua la ricerca di Tam Teatromusica rivolta agli artisti del ‘900. Il
linguaggio teatrale quando non descrive stati d’animo, ma provoca emozioni dialoga
felicemente con la pittura del 900, con la quale condivide una straordinaria forza
espressiva. Il teatro può diventare allora un eccellente strumento per parlare ai bambini di
arte pittorica, per rendere loro suggestiva ed emozionante l’immersione nella poetica di
un artista. È successo
successo con Anima Blu, dedicato a Marc Chagall, e viene proposto ora con
Picablo.
Dopo il visionario e poetico Chagall è ora la volta di Picasso, il pittore simbolo del
ventesimo secolo, un mito. Picasso è un uomo di grande carisma, un artista poliedrico, in
continua evoluzione, sempre mosso dal desiderio di sperimentare e creare nuovi
linguaggi. Nella sterminata produzione di Picasso lo spettacolo individua temi e punta al
ritmo proprio delle immagini, affidandosi alla vorace energia che le domina, alle
improvvise illuminazioni che ne accendono il tessuto ricco e pulsante. Ne è nata una
lettura delle opere fatta in presa diretta, con spontaneità. E come il lavoro artistico di
Picasso è per semplicità racchiuso in periodi (periodo rosa, periodo blu, cubismo...) così
si è racchiuso il lavoro teatrale in episodi collegati tra loro da un breve “cartone animato”:
la storia a lieto fine di un gatto predatore e di un uccello preda. Ed è nello studio del
pittore che tutto ha inizio, è lì che i quadri prendono vita, vengono interpretati abitati e
trasformati. Ed è nello studio che avvengono scoperte e rivelazioni che portano in spazi
aperti in compagnia di saltimbanchi e tori, ballerine, colombe, arlecchini e toreri...
All’inizio è un vecchio Picasso quello che dal suo studio ci guarda. Lentamente andrà
indietro nel tempo fino a tornare bambino... Nello studio, sui cavalletti, sono posati i
pannelli/quadro che ispirano e guidano le azioni dei performer in scena. Alcune di queste
azioni hanno una forma semplice e breve, altre sono più articolate e sviluppano veri e
propri racconti, ciò che le accomuna è la presenza costante di ritmo, una serie di danze
lievi e giocose sia che in scena si accenni a una corrida, sia che si compongano i
frammenti di Guernica.
Accademia Perduta Romagna Teatri
SOTTO LA NEVE
Minuetto d’inverno
di Marcello Chiarenza
con Mariolina Coppola e Maurizio Casali
allestimento scenico Marcello Chiarenza e Maurizio Casali
18 febbraio, ore 10
6 anni
Quando la Signora Verde torna a casa dalle vacanze, si
ritrova di fronte ad un ospite inatteso: nel salotto di casa
sua sonnecchia uno strano personaggio, simpatico ma un
po’ invadente, che si presenta come Signor Bianco. Presto si
scoprirà che costui altri non è che l’inverno, giunto innanzi
tempo, per fare il suo lavoro, che è quello di imbiancare e
di mettere a dormire le cose.
E’ l’inizio di una serie di micro avventure comiche, durante
le quali il Signor Bianco ricopre di neve e di gelo l’intera
casa, sia dentro che fuori, mentre la Signora Verde fa di
tutto per spingere lo scomodo ospite per lo meno al di là
della porta, nel giardino. La neve in casa, no! Anche il
pubblico è coinvolto nel gioco della neve: i bambini prima
costruiscono assieme ai personaggi in scena un pupazzo di
neve molto speciale, poi vengono coinvolti in una grande battaglia di palle di neve!
Sì, il Signor Bianco è proprio simpatico e l’inverno non è poi così brutto ma… a poco a
poco, l’atmosfera intorno si fa sempre più tiepida e luminosa ed il Signor Bianco…deve
andare. E’ il momento in cui le cose iniziano a cambiare: “ non sarà freddo a lungo,
Signor Bianco. C’è qualcosa sotto la neve…” sussurra la Signora Verde.
Sotto la neve dipinge con allegria ma anche con poesia l’alternanza del caldo e del freddo
nel ciclo delle stagioni:
stagioni l’arrivo - inizialmente spiacevole – del tempo del freddo, con le
sue piccole seccature, bisogna coprirsi, stare di più in casa… ma ogni stagione ha i suoi
divertimenti e le sue allegrie ed infine l’avvento, dolce ed inatteso, della primavera. Il
tutto in un gioco buffo e gaio, portato avanti con ironia ma anche con dolcezza da due
attori-clown che coinvolgono di volta in volta il pubblico dei piccoli e dei grandi
spettatori.
Le suggestive ed originali magie sceniche di Marcello Chiarenza rendono il quadro ancora
più coinvolgente: piume, fiocchi, palle, manti di neve, magici abiti che si ricoprono di
neve o di fiori e molto altro. Elementi da guardare, da immaginare e anche da toccare per
i giovani spettatori che si portano nel cuore un piccolo mondo di immagini e di emozioni.
Crest
SPOSA SIRENA
drammaturgia Katia Scarimbolo
scenografia, luci e regia Michelangelo Campanale
con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
20 febbraio, ore 10
dai 7 ai 10 anni
spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” 2013
La bella sposa di un marinaio spesso assente si lascia sedurre da un giovin signore che
poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in
mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la
chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si
buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una
notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono
trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte
crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito,
non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di
riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la
sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, Taranto, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
“Tessuta dal tempo con la sapienza del racconto popolare e della mitologia greca, la fiaba
ci parla di Filomena, una donna che un giorno il mare accolse e salvò dalla furia del
marito tradito, trasformandola in sirena. Ancora oggi quella figura di sirena vibra,
custodisce nelle maglie della sua vita il segreto di quella bella città che fu Taranto, e si fa
specchio nel quale riflettersi e riflettere la realtà di oggi. Senza sforzo, i bastioni
dell’antico castello, su cui si può sentire la voce di Filomena che aspetta suo marito di
ritorno dal mare, si trasformano: dalle torri degli altiforni dell’Ilva il vento porta un
lamento, una preghiera che quella città ogni notte recita, perché dal mare ancora una
volta venga l’aiuto per ritrovare se stessa”. Michelangelo Campanale
Teatro delle Briciole
BRUTUS
progetto teatrale di Giulio Molnàr e Francesca Bettini
con Piergiorgio Gallicani e Paolo Colombo
6 -7 marzo, ore 10 anteprime
1010- 1111- 1212- 1313- 14 marzo, ore 10
dai 6 ai 10 anni
Durante i primi giorni di prigionia nella bottiglia dissi tra me:
chiunque mi libererà lo renderò ricco fino alla fine dei suoi giorni.
Ma un secolo passò senza che nessuno fosse venuto a
liberarmi e allora affrontai il secondo secolo dicendo:
chiunque mi libererà realizzerò tre dei suoi desideri.
Ma nessuno venne a liberarmi.
Allora andai su tutte le furie e dissi a me stesso:
d’ora in poi chiunque mi libererà lo ammazzerò.
Il genio nella bottiglia - Grimm Ha ragione, anch’io avrei detto così! Sono cose gravi: chiuso dentro una bottiglia, tutto
solo, per secoli e secoli. Sono cose che fanno gonfiare la gola e urlare, diventare verde,
giallo e rosso, e rischi di scoppiare di rabbia… poi esausto farsi viola e bianco come un
cencio. C’è poco da ridere! È chiaro che non ce la fa più. … E poi chi l’ha messo lì dentro?
Siamo proprio sicuri che sia il suo posto? Io vorrei farlo uscire, per fare conoscenza, per
dirgli che ha ragione, che tutti quei colori sono fantastici e non è il caso di bruciarli con la
rabbia: piuttosto facciamo una bellezza, un arzigogolo, una risata colorata… A me
piacerebbe aprire il tappo e farlo uscire da quella bottiglia, ma un po’ di paura ce l’ho: e
se mi uccide?
La nuova produzione del Teatro delle Briciole, firmata dal duo Bettini Molnàr, affronta il
tema della rabbia per indagare, nella crisi di valori e di ruoli in cui la società è immersa,
come sia in discussione il principio di autorità degli adulti che non riescono a rassicurare
e a contenere il bambino lasciandolo solo di fronte alle proprie pulsioni e all’ansia che ne
deriva.
Come canalizzare il sacro fuoco della rabbia, che la frustrazione e l’ansia del futuro
generano, è un problema sociale, politico e non ultimo creativo.
Tof Théâtre
BISTOURI
ideazione, regia, scene et marionette Alain Moreau
con (in alternanza) Maxime Durin, Alain Moreau, Dimitri Joukovsky, Julie Tenret,
Céline Robaszynski, Léon Knutselaar, Willy Bawette et Jean Dekoning
24 marzo, ore 10| 25 marzo, ore 11
dai 7 ai 10 anni
Ha svecchiato il teatro di animazione parlando di argomenti insoliti e sperimentando un
intreccio innovativo tra manualità e linguaggio multimediale. L’ironia è la chiave del
lavoro della compagnia belga Tof Théâtre, che torna a Parma per una residenza in cui
saranno presentate al pubblico diverse produzioni tra cui il celebrato Bistouri, mix di
humour, provocazione e capacità di stupire.
Un vero ospedale da campo, una vera sala operatoria, e dentro marionette giganti
(animate a vista dagli attori): due bizzarri vecchi chirurghi, armati di videocamera
endoscopica, mazza anestetica e… apriscatole.
apriscatole Ma chi è il malato importante che sta per
essere operato? Meglio non svelarlo in anticipo, basti sapere che si tratta di un “grande
cattivo” che ha fatto passare notti insonni a generazioni di bambini. Durante una
cinquantina di minuti di spettacolo gli spettatori avranno il privilegio di assistere in
diretta a questa divertente prodezza del Tof Théâtre.
Teatro delle Briciole
ASPETTANDO IL DILUVIO
uno spettacolo di parole e musica
di e con Paola Crecchi
e la partecipazione di Riccardo Reina e Dario Andreoli
3 aprile, ore 10
10 anteprima
7- 8 aprile, ore 10
dagli 8 ai 10 anni
Paola Crecchi, attrice storica del Teatro delle Briciole,
dopo Cirano firma la nuova produzione dedicata questa
volta alla
alla leggenda del Diluvio Universale a partire dal
mito greco e da quello giudaico cristiano
cristiano,
ristiano, noto come
Arca di Noè.
Una
continua
pioggia
scandisce
il
tempo
dello
spettacolo come un ticchettio continuo di un orologio
che ci da un senso di attesa. Attesa di cosa?
Di un’apocalisse?
Di un Diluvio che pulisca il mondo da tutto ciò che è
sporco?
Attesa di un futuro migliore?
Ma l’attesa non può essere un tempo morto, ozioso,
passivo, bensì un tempo di riflessione, dove alleniamo
la nostra immaginazione ad essere fervida e creativa affinché ci porti a progettare un
futuro più maturo e cosciente del presente.
I tempi vuoti dell’attesa sono pieni di pensieri non espressi, di parole non dette, creando
così momenti densi di significato.
I tre personaggi hanno un valore simbolico:
La cieca: la saggezza quasi profetica
Il ragazzo: la rabbia di vivere in un mondo non costruito da noi dove dobbiamo subire
impotenti tutte quelle scelte fatte da altri e per noi sbagliate.
Il Tecnico: E’ il pragmatismo che ci fa andare avanti a risolvere i problemi nell’immediato
senza però programmare un futuro.
La cieca ci farà vedere un mondo magico attraverso i suoi occhi di non vedente,
elargendoci talvolta attraverso la narrazione racconti mitologici e fiabeschi.
IL NOSTRO MONDO
STAGIONE 2013.2014
Accanto alla visione degli spettacoli vi suggeriamo alcuni progetti che superano in
parte il concetto di laboratorio e tendono a rendere protagonisti gruppi di
bambini attraverso piccole azioni teatrali, vere e proprie creazioni performative.
Con questi percorsi ci interessa intercettare lo sguardo dei bambini sul mondo,
sul “nostro mondo” che ha bisogno di essere educato.
I progetti che seguiranno, rivolti a gruppi-classe di bambini delle scuole primarie
e secondarie di primo grado, sono adattabili a spazi teatrali e non, flessibili per
numero di incontri e piste tematiche da approfondire.
>CREAZIONI PERFORMATIVE
DEL MONDO (NON) CAPISCO UN TUBO
a cura di Beatrice Baruffini e Agnese Scotti, attrici
dagli 8 ai 13 anni
Il progetto nasce dalla necessità di raccogliere e raccontare i punti di vista
dell’infanzia su tematiche che riguardano il mondo. Poesia, filosofia, cinema,
scienza, teatro, cucina, politica: che cosa ne pensano i bambini? Crediamo che le
visioni dell’infanzia debbano trovare spazi per essere ascoltate, reinventate,
alimentate nei temi e nelle forme artistiche.
Un primo capitolo di questo progetto, Di Poesia (non) capisco un tubo è stato
realizzato nell’ambito della rassegna del Teatro delle Briciole “Il giardino racconta”
(Parma, giugno/luglio 2013), in cui un gruppo di bambini si è confrontato con
alcuni poeti del Novecento italiano. Ai bambini non è stata data alcuna regola di
analisi poetica. Le poesie non sono altro che parole che suonano, segni che
evocano immagini, che suscitano domande, che fanno riaffiorare ricordi. Così
sono state stravolte, rilette, messe in contesti dove non erano mai state per
essere, infine, sussurrate.
Questo progetto può essere adottato in diversi contesti e in più occasioni, così
che l’ indagine sui contenuti sia in costante aggiornamento e i sussurri siano
infiniti.
HIT 20+
Concerto per 20+ Hit Organ Bontempi
a cura di Mauro Casappa, musicista e compositore
dagli 8 ai 13 anni
L’ Hit Organ Bontempi, diffuso soprattutto negli anni ’70 come costoso giocattolo,
è a tutti gli effetti uno strumento musicale, erede diretto dell’ Harmonium, del
quale conserva la natura acustica del suono.
Una delle difficoltà maggiori dei bambini di adesso è l’ascolto, complice anche il
lungo tempo trascorso davanti ai videogiochi, in una sorta di isolato rapimento
bambino-macchina. Scoprire nuove possibilità di relazione con i propri coetanei
attraverso i suoni e la musica, può dunque diventare non solo un’esperienza felice
per il bambino, ma anche un momento di profondo esercizio d’ascolto, di sé e
degli altri.
La musicalità è indispensabile per imparare una lingua, per andare a ritmo con la
musica, per ricordare una melodia, per sviluppare un orecchio interiore in grado
di organizzare suoni e rumori in un’esperienza del tutto nuova e personale, quella
stessa facoltà che, portata ai massimi livelli, ha consentito a Beethoven di
comporre le sue opere più importanti in una totale sordità.
HIT ORGAN è realizzabile come momento estemporaneo coinvolgendo i bambini
in un’improvvisazione guidata, oppure come un laboratorio della durata di
qualche giorno,
giorno, dedicato alla musicalità e alla musica d’insieme, in cui i bambini
daranno vita ad una composizione musicale, frutto delle
delle loro invenzioni e
proposte.
MIC 20+
concerto sonoro/vocale di 20+ bambini con microfono
a cura di Mauro Casappa, musicista e compositore
dagli 8 ai 13 anni
Dare un microfono acceso in mano ad un bambino è allo stesso tempo un rischio,
una sfida, una sorpresa. Per il bambino, invece, rappresenta sempre una scoperta
e un divertimento. Mettere insieme una classe di bambini, ognuno con un
microfono, è tutte queste cose moltiplicate per quanti sono i bambini.
Nei bambini c’è una grande curiosità nei confronti della propria voce amplificata:
anche i più timidi, difficilmente si sottraggono alla possibilità di ascoltarsi
attraverso degli altoparlanti. Alcuni si mettono a cantare, altri si divertono di più
con le parole. E ce ne sono tanti che provano, tentano, inventano dei suoni e poi
ridono, soddisfatti dei loro gorgheggi.
L’idea è questa, ed è molto semplice: raccogliere i loro canti, parole, vocalizzi, per
poi riascoltarli insieme e riproporli in una specie di “concerto”.
L’intento è quello di sviluppare nei bambini: 1) l’attitudine all’uso creativo e alla
modulazione della propria voce, l’ attitudine all’ ascolto di sé e degli altri, anche
grazie all’uso del registratore; 2) l’ attenzione critica nel valutare ciò che di volta
in volta viene prodotto e, in seguito, scelto; 3) il valore della reciprocità, dal
momento
che
tutti
insieme
formeranno
un’orchestra,
alla
cui
guida
si
alterneranno.
MIC 20+, sul piano fattivo, è modulabile, e nella sua completezza prevede una
prima fase costituita da 1/2 incontri preliminari con tutti i bambini, per una prima
conoscenza del progetto; una seconda fase di incontri
con piccoli gruppi di
quattro o cinque bambini per volta (almeno un paio d’incontri per gruppo); ed una
terza fase, altri 3/4 incontri, in cui ci si ritrova tutti insieme per dare vita al
“concerto”. Si possono aumentare o diminuire gli incontri a seconda dell’
approfondimento dell’esperienza
dell’esperienza e della complessità dei risultati che si
desiderano ottenere.
>PROGETTI DI FORMAZIONE
L’ARTE DELLO SPETTATORE
a cura di Massimo Marino, critico teatrale
dagli 8 ai 13 anni
Guardare il teatro. Discuterlo. Analizzarlo. Raccontarlo.
Lasciarsi trasportare nell’emozione dello spettacolo.
Poi: fermarsi a ricostruirlo, analizzarlo, trovarne linee di forza e di debolezza,
porgli questioni.
Porre domande agli artisti.
Ricreare con parole, immagini, suoni l’emozione e le idee depositate dallo
spettacolo.
Comunicare.
Sono queste le operazioni della critica teatrale, di una critica che non è tribunale
che emette sentenze inappellabili, ma ascolto, interrogazione, desiderio di
guardare più a fondo il reale attraverso l’arte, le arti.
L’intento è quello di creare uno spettatore più consapevole: prima di tutto del
fatto che la visione è un fatto complesso e un gioco divertente e entusiasmante. E
che lo spettacolo non finisce quando si chiude il sipario.
Questo progetto prevede
prevede la visione di almeno tre spettacoli
spettacoli della rassegna per le
scuole, momenti di approfondimento con gli artisti dopo lo spettacolo, un
incontro preliminare con il curatore, la creazione di un blog costruito per
l’occasione.
>LABORATORIO SPETTACOLO
PAROLE E SASSI
ideazione e drammaturgia Renata
Renata Palminiello, Letizia Quintavalla, Patrizia Romeo,
Agnese Scotti, Rosanna Sfragara|
Sfragara| direzione artistica Letizia Quintavalla
a cura di Agnese Scotti, attrice
dagli 8 ai 10 anni
Parole e Sassi è un lavoro autoprodotto dal Collettivo Progetto Antigone: un
gruppo di giovani donne di teatro che, attraverso il racconto di alcune storie
importanti appartenenti alla nostra cultura, intende riaffermare la funzione
sociale, etica ed estetica del teatro. Antigone, antica vicenda di fratelli e sorelle, di
patti mancati, di rituali, di leggi non scritte e di ciechi indovini, è stata narrata nei
secoli a partire dal dramma scritto dal poeta greco Sofocle nel 440 a.C. Ora,
diciotto attrici, ognuna nella propria regione, solo con un piccolo patrimonio di
sassi, la raccontano alle nuove generazioni, che a loro volta la racconteranno ad
altri. Il Racconto-Laboratorio ha un allestimento semplice e scarno, fatto di parole
e sassi. L’attrice, prima di iniziare il Racconto, fa un patto con i bambini: se
riterranno la storia di Antigone importante, allora dovranno ri-raccontarla a più
persone possibili e per questo prima di andarsene lascerà loro le parole, cioè il
copione, e i sassi usati nel racconto. Dopo il racconto, nel laboratorio che segue,
l’attrice e i bambini lavoreranno insieme sui temi della tragedia: l’essere fratelli e
il prendersi cura, la giustizia e le leggi non scritte, la disobbedienza e il potere.
Parole e sassi si svolge presso le aule scolastiche.
per informazioni sui costi e modalità tel. 0521/992044 [email protected]
[email protected]
INFORMAZIONI
PRENOTAZIONI> Le prenotazioni si svolgeranno con le seguenti modalità:
Schede di prenotazione>
prenotazione prima dell’inizio di ciascun incontro di presentazione, a
partire dalle ore 17,
17 potrete ritirare le SCHEDE numerate su cui sarà possibile
esprimere le vostre scelte. Le SCHEDE, nel caso in cui non possiate partecipare
agli incontri di presentazione, si potranno comunque ritirare a teatro, entro
venerdì 11 ottobre,
ottobre nei seguenti orari: dalle ore 10.30 alle 14.30 – escluso sabato
5 e domenica 6 ottobre. Il numero sulla scheda indicherà e garantirà la vostra
posizione e priorità nelle prenotazioni che, comunque, non verranno inserite
prima dell’11 ottobre (ad esempio: la scheda n. 3 rimarrà sempre in terza
posizione anche se fosse consegnata l’ultimo giorno disponibile). Avrete quindi,
come sempre, l’occasione di consultarvi e di decidere con calma quali scelte
indicare. Come nostra consolidata abitudine, garantiremo ad ogni insegnante la
possibilità di rappresentare eventualmente la propria scuola, ritirando le schede
anche per le colleghe. Ogni classe o sezione avrà, di conseguenza, una propria
scheda su cui indicare le prenotazioni. Vi invitiamo a specificare chiaramente i
vostri recapiti sulla scheda per permetterci di contattarvi nel caso non ci fossero
posti disponibili per uno spettacolo da voi scelto e cambiare, eventualmente, la
prenotazione.
Prenotazioni fino all’11 ottobre> le schede compilate possono essere consegnate
mantenendo la priorità acquisita:
acquisita
-al termine dell’incontro di presentazione
-entro venerdì 11 ottobre in teatro dalle ore 10.30 alle 14.30
-entro venerdì 11 ottobre via e-mail ([email protected] oppure a
[email protected]) previa comunicazione all’ufficio al n. 0521/
989430 992044.
Prenotazioni dal 17 ottobre ad aprile 2014> non sarà più necessario prenotare
tramite la scheda, ma come di consueto, presso gli uffici negli orari di biglietteria:
dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle 14.30, giovedì dalle 10.30 alle 17 o
telefonicamente al numero 0521/989430 992044.
BIGLIETTI
5€ scuole dell’infanzia e primarie
6€ scuole secondarie di primo e secondo grado
3€ anteprime
PROMOZIONI
Le classi primarie e secondarie che prenoteranno più di due spettacoli, avranno
una riduzione pari ad 1€ sul prezzo del biglietto di ciascun spettacolo.
Scuole dell’infanzia e primarie: 12€
12€ x 3 spettacoli (anziché 15€)
Scuole secondarie di primo e secondo grado 15€
15€ x 3 spettacoli (anzichè 18€)
Weekend al Parco per le scuole
Le classi che assisteranno agli spettacoli della rassegna Weekend al Parco
potranno usufruire del biglietto ridotto a 5€. Gli insegnanti entreranno
gratuitamente.
La
rassegna
è
consultabile
su
www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.
MODALITA’ DI PAGAMENTO
Vi chiediamo gentilmente di provvedere al pagamento del 50% della quota totale
dei biglietti entro e non oltre 20 giorni dalla rappresentazione prescelta. Il giorno
dello spettacolo si provvederà al saldo.
Le eventuali disdette dovranno pervenire entro 20 giorni dalla data dello
spettacolo. Oltre tale termine la Direzione del Teatro tratterrà la somma versata
dei biglietti.
I pagamenti si potranno effettuare presso gli uffici del Teatro al Parco, tramite
bonifico bancario sul conto corrente presso Cariparma Crédit Agricole, sede di
Parma, intestato a Solares Fondazione delle Arti c/prevendite, specificando
obbligatoriamente quanto segue:
CODICE IBAN IT18A0623012700000036542912
NOME DELLA SCUOLA E CLASSE
TITOLO E DATA DELLO SPETTACOLO (per esigenze della banca siete pregati di
indicare in modo abbreviato, ma comprensibile, il titolo dello spettacolo
prenotato)
COME SI ACCEDE A TEATRO
Si ricorda che l’ingresso al Parco Ducale non è consentito ai pullman e che gli
ingressi pedonali più vicini sono: Via Pasini e V.le Piacenza (retro Star Hotel du
Parc).
Per favorire un corretto approccio al teatro, si invitano le classi ad arrivare almeno
20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Le classi che arriveranno a spettacolo iniziato non potranno accedere alla
rappresentazione. In questo caso la Direzione del Teatro tratterrà la somma
versata dei biglietti.
MATERIALE INFORMATIVO
Presso gli uffici del Teatro al Parco è disponibile il materiale informativo sugli
spettacoli: testo, rassegna stampa, schede per insegnanti. Il programma della
rassegna è consultabile sul sito www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.
Teatro delle Briciole
Parco Ducale, 1 43125 Parma
Biglietteria>dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle 14.30, giovedì dalle 10.30
alle 17 0521/989430 992044
www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole
[email protected] / [email protected]