Wacom, la tavoletta grafica intelligente

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Wacom, la tavoletta grafica intelligente
Accessori
Intuos2 è uno strumento
estremamente pratico
che contribuisce ad
un reale incremento
nei risultati ottenibili,
sia per utenti esperti
Wacom,
la tavoletta grafica
intelligente
che alle prime armi.
Sono ormai diversi anni che mi interesso di
grafica digitale e di fotoritocco, all’incirca
da quando l’abitudine ad intervenire sulle
immagini fotografiche con l’ausilio del personal computer è entrata a fare parte delle
possibilità, soprattutto economiche, di molti utenti non professionisti sotto le vesti di
software ‘user-friendly’ (‘amichevole’, facile da usarsi) e di periferiche adatte alla
gestione del materiale ‘visivo’. Pochi, forse, si rammentano oggi di quando i primi
modelli di scanner piani da ‘casa’ fecero la
loro apparizione nei negozi di informatica,
anzi, nei negozi di ‘Elettronica’, dato che
ancora i Megastore Multimediali non avrebbero potuto fondare la loro esistenza che
sulla passione di pochi e sparuti ‘esaltati’
più avvezzi al saldatore che non al mouse… il mouse?!? A quei tempi, e parlo di
meno di un ventennio or sono, il mouse era
forse appena comparso sulle prime macchine Apple II, dotate delle prime interfacce a finestre, quindi grafiche! Fu l’inizio di
un’era: un’era improntata alla ricerca spasmodica di una sempre superiore potenza
di elaborazione finalizzata alla gestione delle immagini digitali, unitamente alla ricerca di più raffinati meccanismi per gestire
nel modo più intuitivo e naturale possibile
la mole, ormai consistente, di periferiche
ed applicativi grafici.
Ricordo quello che, ai tempi, era il mio sogno nel cassetto (digitale si intende!): possedere una Penna Ottica (intesa come strumento da puntare sul monitor per disegnarvi
direttamente, previa sostituzione del proprio gomito, logoro, con uno in titanio)!
In quel periodo il mio elaboratore grafico
Direttamente dal catalogo Wacom, ecco la serie completa delle tavolette grafiche Intuos2. Per un utilizzo ‘normale’ della periferica in ambito di fotoritocco o di programmi di tipo generico è
senza dubbio indicato il formato A5, arrivando al massimo ad optare per un
A4, nel caso di scrivanie particolarmente
ampie e di risoluzioni assai elevate. Anche il formato A5 ha richiesto in ogni
caso, durante la prova, un discreto livello di apprendimento ‘dinamico’ al fine di abituarsi ai superiori spostamenti dell’avambraccio rispetto all’utilizzo
di un semplice mouse (incluso per altro nella confezione).
Anche per quello che riguarda gli strumenti di tracciamento, esistono, inclusi all’interno del catalogo Wacom, molteplici
varianti dotate di peculiarità proprie, anche estremamente specifiche. Incuriosiscono soprattutto l’aerografo ed il mouse
dotato di lentino utile nelle applicazioni CAD e per questo incluso in alcune configurazioni speciali delle tavolette.
era un… Commodore C64, dalle doti risolutive di ben 240x200pixel a 16 colori. Il
giorno in cui decisi di proporre questo come mio ‘papabile’ dono di compleanno, mi
ritrovai ad uscire dal negozio di elettronica con in mano uno strumento caldeggiato dal commesso in quanto “decisamente
più potente!” per i miei scopi fotografici
(!): un dimenticato Neon Mouse. Credo di
essere stato l’ignaro possessore di quell’unico esperimento di dotare un C64 di un
‘topo’.
Ebbene oggi, 18 anni dopo, trovo sulla scrivania uno strumento che ha tutte le sembianze di quello che fu il mio ardente desiderio, ma che non obbliga alla sostituzione dell’amato gomito, potendo tracciare le preziose scie di bit sulla tavoletta plastica che correda la penna in dotazione. Sto
parlando dalla Wacom Intuos2 A5, una tavoletta grafica intelligente, capace di assolvere alle funzioni di mouse, corredabile di altri dispositivi di puntamento tra cui
diverse penne, un aerografo virtuale ed un
mouse. Il tutto in versione USB, purtroppo non disponibile per Commodore C64
(per Windows e Mac sì!). 18 anni dopo sono un bambino felice!
Come si presenta (…e cos’è!)
In termini informatici posso definire l’oggetto ‘vittima’ di questa prova come una
‘Periferica di Input’; più windowsianamente
parlando potrei chiamarlo ‘Dispositivo di
Puntamento’! In pratica, quello che si nasconde sotto il termine di ‘Tavoletta Grafica’ non ha nulla a che fare con le storiche
tavolette argillee utilizzate dagli Assiri, anche se la funzione è esattamente la stessa!
La penna che ci viene data in dotazione,
dalle sembianze prossime ad una biro ‘grassa’, quando passata sulla superficie della
tavoletta non fa altro che comunicare con
essa al fine di ricostruire, tramite sensori
privi di cavo, la sua posizione ed inclinazione, nonché il livello di pressione che
stiamo esercitando su di essa. In pratica, è
come scrivere su un foglio di carta con una
biro vera e propria, solo che le informazioni vengono tradotte in dati numerici che
il computer interpreta, presentandoci il tutto sotto forma di spostamenti del puntatore sullo schermo, esattamente come se fosse un mouse, con i due pulsanti destro e sinistro posti lungo il corpo della penna. Ma
c’è di più. Sul lato superiore della Intuos2
vi sono comodi pulsanti utili a compiere
una serie di operazioni classiche ricorrenti (apri, chiudi, salva, nuovo, stampa, esci,
etc.): basta cliccarvi per eseguire il comando
associato!
Possiamo quindi entrare nel vivo del ‘gioco’ e provare a tracciare qualche linea all’interno di un file immagine, anche vuo-
to, aperto nel nostro programma di fotoritocco o pittura. È immediata la sorpresa
nell’accorgerci come non solo le linee eseguite con un qualunque strumento di disegno assumono finalmente, dopo anni di grovigli ‘mouserecci’, un andamento oltremodo sinuoso, ma anche come miracolosamente, quanto maggiore è la pressione
esercitata sulla punta delle penna, tanto più
‘spesso’ apparirà il tratto deposto sul foglio
virtuale (monitor) dalla periferica (sul tavolo)!!! È possibile infatti regolare la risposta della penna alla pressione: possiamo preferire un tratto che vada assottigliandosi al rilascio della penna (tipo pennino a china), una linea tanto più evanescente quanto minore è la pressione attuata (tipo matita), oppure un passaggio di colore tra due prefissati (onde ottenerne una
sfumatura).
In poche parole: è esattamente come disegnare con un pennello (o con una matita, o
con qualunque altro strumento disponibile
nello specifico software) su un foglio di
carta!!! Inutile sottolineare come questo foglio virtuale riassuma in sé sia le proprietà
di ergonomia ed istintività del disegno analogico su carta, sia la potenza delle operazioni più classiche del ritocco digitale, ad
iniziare dalla sconfinata serie di strumenti
a disposizione (perché simulati e dunque
virtualmente infiniti) in un medesimo ‘at-
All’inizio delle operazioni con la Intuos2 occorre prendere confidenza con le
differenti opportunità di ‘clic’ che lo strumento ci offre. La presenza di un doppio pulsante longitudinale alla penna potrebbe invogliare a gestire le conferme
attraverso una doppia pressione di uno dei due lati di tale ‘bilanciere’. In realtà
il pulsante retrostante viene impostato di default per assolvere alle funzioni di
‘doppia cliccata’ rendendo dunque inutile insistere più di una volta su di esso;
la funzione di ‘clic destro’ è, sempre di default, associata alla pressione del lato
anteriore del tasto. Il singolo clic si ottiene invece mediante una pressione veloce e puntiforme della punta, in pratica ‘picchiettando’ con la penna sulla tavoletta. L’utilizzo della ‘gomma’ virtuale posta sul retro dello ‘stick’ è infine associabile, oltre che alla cancellazione nei software di impostazione grafica, a diverse altre funzioni o combinazioni di tasti mediante l’apposito pannello di controllo, utile a riconfigurare anche gli strumenti già citati prima, per le differenti applicazioni.
Pur non esistendo un metodo ‘assoluto’ per impugnare correttamente le penne in dotazione, mi pare questo il posizionamento più adatto a rendere accessibili tutte le varie parti dello strumento. È notevole il senso di ergonomia che si prova nell’impugnare la Grip Pen in dotazione: sarà per la superficie antiscivolo, ma la sensazione
di padronanza del ‘mezzo’ è notevole. Propendiamo invece per una impugnatura verticale, eventualmente rinunciando all’accesso ai pulsanti, nel caso di operazioni di
‘pittura’ digitale, verso le quali conviene forse adottare una ‘postura’ maggiormente simile a quella attuabile con un pennello tradizionale.
Un’osservazione ravvicinata degli
strumenti offerti in abbinamento
alla tavoletta Intuos2 ci permette
di constatare a quale elevato livello
di rifiniture si sia giunti, alla Wacom, per la realizzazione di queste
periferiche. Se il 2D Mouse qui
raffigurato fosse dotato di ‘pallina’, verrebbe voglia di trapiantarlo su altri elaboratori, data la notevole qualità che esso sfoggia.
Estremamente fluido e preciso, è un valido sostituto della penna nelle operazioni in cui non ci necessita una particolare fluidità di movimento (leggi: principalmente editor testuali e operazioni di sistema).
La piccola spia luminosa che ci conferma, in rosso, la connessione della tavoletta all’elaboratore e, in verde, l’avvenuto contatto della punta con la superficie; sotto si vede la serie di pulsanti virtuali (aree definite via driver per rispondere a determinate funzioni) adibiti alla
gestione delle operazioni più classiche
nell’utilizzo dei software più comuni:
apertura file, salvataggio, stampa, Undo,
taglia, copia, incolla, etc. Di maggiore
importanza sono i due selettori utili a mutare il comportamento dalla tavoletta da
Pen (proporzionale e più sensibile agli
spostamenti) a Mouse (movimenti più rapidi e moltiplicati). Naturalmente tutti i
pulsanti sono ridefinibili nelle operazioni gestite, anche dai differenti ‘clic’, mediante l’apposita sezione del pannello di
controllo.
trezzo’, nonché grazie a filtri, Undo, livelli,
maschere e quant’altro messoci a disposizione dal software.
Cosa c’è nella scatola?
Queste sono le prime impressioni; ovvio
che chiunque non può che rimanere affascinato da quanto tutto ciò muti profondamente il modo in cui siamo abituati a gestire i nostri software di ritocco! Vediamo
però di raccogliere qualche informazione
più precisa esaminando la confezione e
consultando il manuale.
Per iniziare notiamo dai disegni sul retro
della confezione che, oltre alla penna inclusa nella confezione, la più versatile, ci
sono delle alternative: tre penne che si differenziano per la modalità di scrittura, cancellazione e per la presenza o meno dei
pulsanti. Ci sono poi tre mouse da utilizzarsi esclusivamente sulla tavoletta (ognuno di questi è in pratica una penna ‘car-
rozzata’ a foggia di roditore senza filo) e
di questi uno, il 2D Mouse, è incluso nella confezione; da notare l’assenza di parti
in movimento e pile. C’è poi uno strumento
che ci invoglia alla prova, una penna che
simula un aerografo dotato dei pulsanti associati alla regolazione di getto e potenza
tipici di questo strumento (qui un pulsante ed una rotellina).
Come informazioni collaterali sulla confezione, rileviamo la compatibilità con i
mondi Windows e Macintosh, la dimensione della tavoletta, ovvero il formato A5
per il modello in prova, il software Painter Classic. Per chi non lo sapesse, Painter
di Corel è un software di pittura digitale.
Installiamo.
Cosa c’è nel pacchetto (di bit)?
L’interfaccia USB ci fa risparmiare un po’
di righe nella descrizione dell’installazione: si connette la Wacom Intuos2 alla por-
Ci siamo divertiti! Come dovrebbe apparire chiaramente
dall’immagine riportata (Painter Classic di Corel), il cambiamento di prospettiva dall’utilizzo di un mouse, per sua
natura ‘rigido’ nei confronti dei movimenti fluidi, ad una
periferica così naturale come… una biro, ci ha invogliati
a lanciarci in questo tentativo di emulazione Kandinskiana!
Ammettiamolo! L’aspetto più affascinante nell’utilizzo delle
penne Wacom è proprio la variazione del tratto, in un software orientato alla grafica, in funzione della pressione esercitata
sulla tavoletta dalla biro virtuale. Giustamente i programmatori questo lo sanno e, nelle tre ipotesi qui mostrate, si sono dati da fare per implementare all’interno dei loro prodotti le apposite funzioni che ci permettono di sfruttare questa caratteristica della periferica. Qui vediamo all’opera Photoshop di Adobe, Paint Shop Pro di Jasc e Painter Classic di Corel. Si può
intervenire nella dimensione, nell’opacità e nel colore degli
strumenti di disegno utilizzati.
ta USB, si attende che essa venga riconosciuta dal sistema… si installa il software
fornito su CD-Rom… si installa Painter
Classic!!! Wow!
La gioia nel tracciare (prima prova per qualunque neofita dell’aggeggio, ci scommetto!) il proprio nome senza sembrare prossimi ai 6 anni è indescrivibile. Mi butto in
un crescendo: il mio nome, serpentine con
tratto sfumato, spirale col tratto che si ingrossa a pressione, occhio che riempio di
azzurro tentando un preziosismo autoritratto… va beh, meglio iniziare dai rudimenti! Vediamo allora quali siano tali rudimenti. Prima di tutto notiamo come la tavoletta riconosce da sé il tipo di penna che
gli viene avvicinata (penne, mouse, aerografo) grazie ad un codice digitale inserito nella stessa. Quello che varierà nelle funzionalità degli strumenti sarà la precisione
del tratto e la progressività degli effetti associati all’aumento della pressione: ho trovato ottima a tal riguardo la Stroke Pen (fornitaci da Wacom assieme alla Classic Pen)
pur priva di pulsanti e ‘gomma’. È infatti
presente in alcuni modelli di penna una
gomma virtuale, sensibile alla pressione,
all’altro capo rispetto alla punta dello strumento, che viene automaticamente riconosciuta dai software grafici nel momento in
cui ruotiamo la penna al fine di cancellare.
Bello!
Tutto qui per quello che riguarda la perso-
nalizzazione degli strumenti? Neanche per
idea, anzi! Attraverso il pannello di controllo accediamo alla sezione di regolazione delle impostazioni della Intuos2: accidenti, ma quante sono? Alla Wacom devono avere davvero ipotizzato una schiera di
utenti molto pignola a giudicare dal numero
delle regolazioni effettuabili. Le vediamo
rapidamente.
Prima di tutto esiste la possibilità di differenziare le regolazioni per ognuno degli
strumenti usati sulla tavoletta, ciascuno caratterizzato da un set di impostazioni proprio oltre a quello standard identico per tutti. Considereremo solo quest’ultimo insieme.
Subito dopo salta all’occhio una caratteristica pregevole della finestra di regolazione: anche le singole applicazioni che si giovano della tavoletta possono essere diversificate nella gestione di tali attributi! Possiamo dunque scegliere diverse forme di
utilizzo in Photoshop di Adobe, in Paint
Shop Pro di Jasc, in Painter di Corel, etc.
Visto poi che la sensibilità di ognuno di noi
è diversa, ci è dato modo di intervenire personalmente definendo la risposta della tavoletta a pressione, velocità, inclinazione
della penna/mouse su essa. Inutile sottolineare come anche il risultato grafico sarà
profondamente influenzato dall’abilità con
cui sapremo giostrarci nel mare di tali impostazioni.
Anche le funzioni attuabili mediante la pressione dei tasti virtuali sulla tavoletta, di cui
si accennava in principio, sono completamente definibili dall’utente, come anche le
modalità di clic e doppio clic della punta o
dei tasti. Queste ultime operazioni possono essere definite allo scopo di accedere
alle funzionalità preferite dall’utente: di default il tasto posteriore della penna corrisponde ad un doppio clic mentre il tasto anteriore al clic destro del mouse. Anche la
gomma, così come il disegno convenzionale, dispone di una regolazione fine della sensibilità alla pressione in base alla penna utilizzata.
Le opzioni avanzate di regolazione presentano un grafico bidimensionale in cui è
possibile definire la risposta degli strumenti
all’inizio della pressione, alla crescita di
questa ed al tetto massimo a cui reagire prima di forare tavolo e tavoletta: il tutto anche tramite la semplice traccia di alcune righe, in uno spazio apposito, dalle quali il
software ricaverà accuratamente i dati di
pressione, velocità ed accelerazione (!).
Stesso discorso per la definizione dell’inclinazione della penna. Mi pare anche il caso di notare la possibilità di personalizzare, nelle dimensioni, sia l’area dello schermo cui i movimenti sulla ‘tablet’ dovranno corrispondere, sia una porzione di tavoletta da utilizzare ai fini del puntamento, tutto ciò congiuntamente per la moda-
Converrà prestare una discreta attenzione nell’apprendere al meglio
le tecniche per impostare la sensibilità alla pressione della punta delle varie penne in dotazione. Nulla
può risultare più sgradevole e mortificante di una penna che reagisce
al solo ‘sfiorare’ la tavoletta quando la nostra mano, magari non troppo abituata ad operare chirurgicamente, si trova più a suo agio con
martello e scalpello. È dunque inevitabile passare per la finestra di definizione di questi parametri: col
mouse eravamo abituati ad operare il solo procedimento mentale, degno di organismi monocellulari, ‘tasto giù’ o ‘tasto su’.. Qui ci viene richiesto di evolverci
verso lo stadio di ‘primate’ ed imparare a definire il livello di pressione di base, la crescita della risposta all’aumentare della
pressione sulla tavoletta, la violenza con cui picchiare la punta sulla superficie sensibile onde ottenerne, oltre che un bel bassorilievo, anche un clic. Il tutto impostabile in automatico tracciando qualche linea nell’apposito spazio sulla destra.
Per applicazioni specifiche, nonché per fare fronte alla di certo subentrante voglia, in apprendimento, di definire un’area minore di sensibilità della tavoletta (provare per credere: all’inizio sorge spontaneo
il bisogno di ridurre lo spazio su cui ‘sbracciarsi’!), esiste all’interno
del pannello di controllo Wacom una sezione utile a definire sia una
ridotta porzione di ‘tablet’ sufficiente a rilevare gli spostamenti della
penna, sia a ridefinire la corrispondente area di schermo a cui essa
farà riferimento. Tutto ciò ci consente di piegare lo strumento ad ogni
nostro crescente bisogno di modularità e flessibilità negli spostamenti. La rapida accessibilità dell’apposita finestra del pannello consente
inoltre modifiche rapide e precise durante le stesse fasi di lavorazione.
lità di funzionamento ‘Penna’ e per quella
‘Mouse’. Questi due differenti modi di puntamento, selezionabili mediante uno degli
appositi ‘tasti’ sul piano di puntamento, differiscono per fluidità e corrispondenza degli spostamenti tra tavoletta e schermo. In
particolare si nota come per la modalità
‘Penna’, più adatta al disegno, sia possibile avere sempre una corrispondenza 1:1 tra
il punto della superficie toccato e l’area dello schermo, mentre per il modo ‘Mouse’,
caratterizzato da una maggiore velocità e
linearità di spostamento, i nuovi riposizionamenti della penna causano la ripresa dello spostamento del cursore dall’ultima locazione raggiunta.
Conclusione
Cosa dire in definitiva della Wacom Intuos2? Come già anticipato, l’idea di fornire quanti si interessino di grafica digitale di uno strumento che renda possibile le
convenzionali operazioni di disegno su carta ma in formato digitale, senza la ‘spigolosità’ propria dell’utilizzo di un mouse e
con le potenzialità proprie del digitale, non
è cosa nuova: già da inesperto utente quale ero un paio di decenni fa, il mio desiderio era proprio quello di mettere le mani su
un qualche oggetto avente vagamente le
sembianze di una biro al fine di tracciare
le beneamate linee curve sullo schermo del
mio personal computer. Oggi Wacom ci
mette a disposizione un set composto da
ben 4 tipi di penne, da 3 differenti mouse
e da un ‘ibrido’ costituito dalla penna aerografo. E tali strumenti sono tutti ampiamente personalizzabili: impossibile non trovare lo strumento e le impostazioni che possano soddisfare al meglio le proprie esigenze! Anche la stessa tavoletta è disponibile in dimensioni variabili dal formato A6
al A3 (è comunque ottimo il formato A5,
che evita di ‘sbracciarsi’ eccessivamente
su un piano troppo ampio!).
È vero: occorre una prima fase di apprendimento, dovuta alla sensazione di ‘libertà’
eccessiva da ogni tipo di appoggio che si
ha le prime volte nel volteggiare ad un centimetro dalla superficie della Intuos2 vedendo che il cursore si muove! Se non lo
si fosse già intuito, il meccanismo di pun-
tamento è questo: la tavoletta registra gli
spostamenti della penna che vi passa poco
sopra, ma ‘senza’ toccarla! Il momento in
cui andiamo a sfiorare la tavoletta con la
punta corrisponderà a quello che siamo abituati a considerare un clic del mouse (due
toccatine = doppio ‘clic’ ovviamente); nelle operazioni di disegno sarà questo l’inizio del rilevamento della pressione esercitata sullo strumento (1024 livelli!). È questa la forza della Intuos2, la capacità di rilevare le minime tracce che vogliamo disegnare all’interno delle nostre opere pittoriche. La Stroke Pen consente addirittura una variazione di pressione sulla punta
di ben 1,3mm, utili a modulare alla perfezione i tratti di un pittore digitale quali siamo diventati. Sempre in tema di utilizzo:
non va scordato che nella confezione della tavoletta è incluso un bel mouse che, nonostante l’obbligo ad essere utilizzato unicamente nell’area della ‘tablet’, si comporta molto meglio di numerosi suoi ‘colleghi’ da scrivania. Il riconoscimento di
2540dpi di risoluzione in spostamento fa
poi il resto nel decretare la riuscita dei la-
QUANTO COSTA
(IVA esclusa):
Intuos2 A6 USB PC/Mac
Intuos2 A5 USB PC/Mac
Intuos2 A4 USB PC/Mac
Intuos2 A4 Oversize
USB PC/Mac
Intuos2 A3 USB PC/Mac
Intuos2 Grip Pen
Intuos2 Ink Pen
Intuos2 Stroke Pen
Intuos2 Classic Pen
Intuos2 Airbrush
Intuos2 2D Mouse
Intuos2 4D Mouse
e 214,33
e 374,43
e 513,87
e 593,93
e 865,07
e 85,22
e 85,22
e 89,86
e 70,24
e 130,15
e 35,12
e 100,19
Distributore:
CDC, via Tosco Romagnola 61, 56012
Fornacette (PI). Tel. 0587.8989, fax
0587.898514. www.cdc.it
Dato il recente successo editoriale di testi riguardanti ‘magie’, la nostra penna
Intuos2 si eleva al rango di ‘bacchetta magica’ per andare a rilevare, oltre che
la pressione del tratto, anche l’inclinazione dello ‘stick’. Del tutto inutile con
programmi di semplice scrittura, tale operazione rivela le proprie potenzialità
nell’istante in cui abbiniamo la tavoletta ad un software capace di sfruttarne le
caratteristiche: ci ritroviamo in mano un ‘vero’ pennello, che muta il proprio
tratto in funzione dell’inclinazione della penna: notevole!
Opengate, via Brodolini 30, 21046 Malnate (VA). Tel. 0332.803111, fax
0332.862038. www.opengatespa.com
Turnover, via Riviera di Chiaia 185/b,
80121 Napoli. Tel. 081.66683, fax
081.66885. www.turnover.com
www.wacomeurope.com
vori di precisione. Da segnalare anche l’assenza di alimentazione o di batterie sia nella tavoletta che nelle penne e nel mouse, e
poi la possibilità di interporre un foglio (anche più di uno) da ricalcare tra penna e tavoletta. Infine la possibilità di abbinare l’uso del 4D Mouse a quello di una penna..
Ho molto apprezzato l’abbinamento della
Intuos2 con un qualunque software di grafica con essa compatibile; in particolar modo usando Corel Painter Classic, è come
avere a disposizione, nello spazio di un computer, un intero atelier di pittura, con una
quantità di strumenti, di carte, di effetti e di
luci difficilmente organizzabili nella realtà.
Anche i prezzi sono commisurati all’effettiva utilità. Essendo docente di Photoshop,
ho riservato alla fine le considerazioni in
merito al suo abbinamento alla Wacom, per
non essere considerato di parte: dal Timbro
alle Maschere, dalle Bruciature alle Deformazioni, la Intuos2 su Photoshop contribuisce ad un reale incremento nei risultati
ottenibili, sia che siamo suoi utenti esperti,
sia che siamo soltanto alle prime armi.
Eugenio G. Tursi
Sia i tasti a bilanciere che l’eventuale gommino posteriore possono assurgere
alle funzioni personalizzate purché preventivamente istruiti tramite l’apposita
finestra presente nel pannello di controllo Wacom.
La gestione dei pulsanti è estremamente semplice ed intuitiva. In pratica si sceglie il pulsante da personalizzare, si seleziona uno degli ‘eventi’ che condizioneranno la sua attivazione e ci verrà richiesto che tipo di operazione si desidera abbinare a tale ‘evento’. È possibile associare al pulsante sia comandi di sistema che combinazioni di tasti, di utilità ovviamente subordinata alle applicazioni che sapranno riconoscerli.