Wacom, la tavoletta grafica intelligente
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Wacom, la tavoletta grafica intelligente
Accessori Intuos2 è uno strumento estremamente pratico che contribuisce ad un reale incremento nei risultati ottenibili, sia per utenti esperti Wacom, la tavoletta grafica intelligente che alle prime armi. Sono ormai diversi anni che mi interesso di grafica digitale e di fotoritocco, all’incirca da quando l’abitudine ad intervenire sulle immagini fotografiche con l’ausilio del personal computer è entrata a fare parte delle possibilità, soprattutto economiche, di molti utenti non professionisti sotto le vesti di software ‘user-friendly’ (‘amichevole’, facile da usarsi) e di periferiche adatte alla gestione del materiale ‘visivo’. Pochi, forse, si rammentano oggi di quando i primi modelli di scanner piani da ‘casa’ fecero la loro apparizione nei negozi di informatica, anzi, nei negozi di ‘Elettronica’, dato che ancora i Megastore Multimediali non avrebbero potuto fondare la loro esistenza che sulla passione di pochi e sparuti ‘esaltati’ più avvezzi al saldatore che non al mouse… il mouse?!? A quei tempi, e parlo di meno di un ventennio or sono, il mouse era forse appena comparso sulle prime macchine Apple II, dotate delle prime interfacce a finestre, quindi grafiche! Fu l’inizio di un’era: un’era improntata alla ricerca spasmodica di una sempre superiore potenza di elaborazione finalizzata alla gestione delle immagini digitali, unitamente alla ricerca di più raffinati meccanismi per gestire nel modo più intuitivo e naturale possibile la mole, ormai consistente, di periferiche ed applicativi grafici. Ricordo quello che, ai tempi, era il mio sogno nel cassetto (digitale si intende!): possedere una Penna Ottica (intesa come strumento da puntare sul monitor per disegnarvi direttamente, previa sostituzione del proprio gomito, logoro, con uno in titanio)! In quel periodo il mio elaboratore grafico Direttamente dal catalogo Wacom, ecco la serie completa delle tavolette grafiche Intuos2. Per un utilizzo ‘normale’ della periferica in ambito di fotoritocco o di programmi di tipo generico è senza dubbio indicato il formato A5, arrivando al massimo ad optare per un A4, nel caso di scrivanie particolarmente ampie e di risoluzioni assai elevate. Anche il formato A5 ha richiesto in ogni caso, durante la prova, un discreto livello di apprendimento ‘dinamico’ al fine di abituarsi ai superiori spostamenti dell’avambraccio rispetto all’utilizzo di un semplice mouse (incluso per altro nella confezione). Anche per quello che riguarda gli strumenti di tracciamento, esistono, inclusi all’interno del catalogo Wacom, molteplici varianti dotate di peculiarità proprie, anche estremamente specifiche. Incuriosiscono soprattutto l’aerografo ed il mouse dotato di lentino utile nelle applicazioni CAD e per questo incluso in alcune configurazioni speciali delle tavolette. era un… Commodore C64, dalle doti risolutive di ben 240x200pixel a 16 colori. Il giorno in cui decisi di proporre questo come mio ‘papabile’ dono di compleanno, mi ritrovai ad uscire dal negozio di elettronica con in mano uno strumento caldeggiato dal commesso in quanto “decisamente più potente!” per i miei scopi fotografici (!): un dimenticato Neon Mouse. Credo di essere stato l’ignaro possessore di quell’unico esperimento di dotare un C64 di un ‘topo’. Ebbene oggi, 18 anni dopo, trovo sulla scrivania uno strumento che ha tutte le sembianze di quello che fu il mio ardente desiderio, ma che non obbliga alla sostituzione dell’amato gomito, potendo tracciare le preziose scie di bit sulla tavoletta plastica che correda la penna in dotazione. Sto parlando dalla Wacom Intuos2 A5, una tavoletta grafica intelligente, capace di assolvere alle funzioni di mouse, corredabile di altri dispositivi di puntamento tra cui diverse penne, un aerografo virtuale ed un mouse. Il tutto in versione USB, purtroppo non disponibile per Commodore C64 (per Windows e Mac sì!). 18 anni dopo sono un bambino felice! Come si presenta (…e cos’è!) In termini informatici posso definire l’oggetto ‘vittima’ di questa prova come una ‘Periferica di Input’; più windowsianamente parlando potrei chiamarlo ‘Dispositivo di Puntamento’! In pratica, quello che si nasconde sotto il termine di ‘Tavoletta Grafica’ non ha nulla a che fare con le storiche tavolette argillee utilizzate dagli Assiri, anche se la funzione è esattamente la stessa! La penna che ci viene data in dotazione, dalle sembianze prossime ad una biro ‘grassa’, quando passata sulla superficie della tavoletta non fa altro che comunicare con essa al fine di ricostruire, tramite sensori privi di cavo, la sua posizione ed inclinazione, nonché il livello di pressione che stiamo esercitando su di essa. In pratica, è come scrivere su un foglio di carta con una biro vera e propria, solo che le informazioni vengono tradotte in dati numerici che il computer interpreta, presentandoci il tutto sotto forma di spostamenti del puntatore sullo schermo, esattamente come se fosse un mouse, con i due pulsanti destro e sinistro posti lungo il corpo della penna. Ma c’è di più. Sul lato superiore della Intuos2 vi sono comodi pulsanti utili a compiere una serie di operazioni classiche ricorrenti (apri, chiudi, salva, nuovo, stampa, esci, etc.): basta cliccarvi per eseguire il comando associato! Possiamo quindi entrare nel vivo del ‘gioco’ e provare a tracciare qualche linea all’interno di un file immagine, anche vuo- to, aperto nel nostro programma di fotoritocco o pittura. È immediata la sorpresa nell’accorgerci come non solo le linee eseguite con un qualunque strumento di disegno assumono finalmente, dopo anni di grovigli ‘mouserecci’, un andamento oltremodo sinuoso, ma anche come miracolosamente, quanto maggiore è la pressione esercitata sulla punta delle penna, tanto più ‘spesso’ apparirà il tratto deposto sul foglio virtuale (monitor) dalla periferica (sul tavolo)!!! È possibile infatti regolare la risposta della penna alla pressione: possiamo preferire un tratto che vada assottigliandosi al rilascio della penna (tipo pennino a china), una linea tanto più evanescente quanto minore è la pressione attuata (tipo matita), oppure un passaggio di colore tra due prefissati (onde ottenerne una sfumatura). In poche parole: è esattamente come disegnare con un pennello (o con una matita, o con qualunque altro strumento disponibile nello specifico software) su un foglio di carta!!! Inutile sottolineare come questo foglio virtuale riassuma in sé sia le proprietà di ergonomia ed istintività del disegno analogico su carta, sia la potenza delle operazioni più classiche del ritocco digitale, ad iniziare dalla sconfinata serie di strumenti a disposizione (perché simulati e dunque virtualmente infiniti) in un medesimo ‘at- All’inizio delle operazioni con la Intuos2 occorre prendere confidenza con le differenti opportunità di ‘clic’ che lo strumento ci offre. La presenza di un doppio pulsante longitudinale alla penna potrebbe invogliare a gestire le conferme attraverso una doppia pressione di uno dei due lati di tale ‘bilanciere’. In realtà il pulsante retrostante viene impostato di default per assolvere alle funzioni di ‘doppia cliccata’ rendendo dunque inutile insistere più di una volta su di esso; la funzione di ‘clic destro’ è, sempre di default, associata alla pressione del lato anteriore del tasto. Il singolo clic si ottiene invece mediante una pressione veloce e puntiforme della punta, in pratica ‘picchiettando’ con la penna sulla tavoletta. L’utilizzo della ‘gomma’ virtuale posta sul retro dello ‘stick’ è infine associabile, oltre che alla cancellazione nei software di impostazione grafica, a diverse altre funzioni o combinazioni di tasti mediante l’apposito pannello di controllo, utile a riconfigurare anche gli strumenti già citati prima, per le differenti applicazioni. Pur non esistendo un metodo ‘assoluto’ per impugnare correttamente le penne in dotazione, mi pare questo il posizionamento più adatto a rendere accessibili tutte le varie parti dello strumento. È notevole il senso di ergonomia che si prova nell’impugnare la Grip Pen in dotazione: sarà per la superficie antiscivolo, ma la sensazione di padronanza del ‘mezzo’ è notevole. Propendiamo invece per una impugnatura verticale, eventualmente rinunciando all’accesso ai pulsanti, nel caso di operazioni di ‘pittura’ digitale, verso le quali conviene forse adottare una ‘postura’ maggiormente simile a quella attuabile con un pennello tradizionale. Un’osservazione ravvicinata degli strumenti offerti in abbinamento alla tavoletta Intuos2 ci permette di constatare a quale elevato livello di rifiniture si sia giunti, alla Wacom, per la realizzazione di queste periferiche. Se il 2D Mouse qui raffigurato fosse dotato di ‘pallina’, verrebbe voglia di trapiantarlo su altri elaboratori, data la notevole qualità che esso sfoggia. Estremamente fluido e preciso, è un valido sostituto della penna nelle operazioni in cui non ci necessita una particolare fluidità di movimento (leggi: principalmente editor testuali e operazioni di sistema). La piccola spia luminosa che ci conferma, in rosso, la connessione della tavoletta all’elaboratore e, in verde, l’avvenuto contatto della punta con la superficie; sotto si vede la serie di pulsanti virtuali (aree definite via driver per rispondere a determinate funzioni) adibiti alla gestione delle operazioni più classiche nell’utilizzo dei software più comuni: apertura file, salvataggio, stampa, Undo, taglia, copia, incolla, etc. Di maggiore importanza sono i due selettori utili a mutare il comportamento dalla tavoletta da Pen (proporzionale e più sensibile agli spostamenti) a Mouse (movimenti più rapidi e moltiplicati). Naturalmente tutti i pulsanti sono ridefinibili nelle operazioni gestite, anche dai differenti ‘clic’, mediante l’apposita sezione del pannello di controllo. trezzo’, nonché grazie a filtri, Undo, livelli, maschere e quant’altro messoci a disposizione dal software. Cosa c’è nella scatola? Queste sono le prime impressioni; ovvio che chiunque non può che rimanere affascinato da quanto tutto ciò muti profondamente il modo in cui siamo abituati a gestire i nostri software di ritocco! Vediamo però di raccogliere qualche informazione più precisa esaminando la confezione e consultando il manuale. Per iniziare notiamo dai disegni sul retro della confezione che, oltre alla penna inclusa nella confezione, la più versatile, ci sono delle alternative: tre penne che si differenziano per la modalità di scrittura, cancellazione e per la presenza o meno dei pulsanti. Ci sono poi tre mouse da utilizzarsi esclusivamente sulla tavoletta (ognuno di questi è in pratica una penna ‘car- rozzata’ a foggia di roditore senza filo) e di questi uno, il 2D Mouse, è incluso nella confezione; da notare l’assenza di parti in movimento e pile. C’è poi uno strumento che ci invoglia alla prova, una penna che simula un aerografo dotato dei pulsanti associati alla regolazione di getto e potenza tipici di questo strumento (qui un pulsante ed una rotellina). Come informazioni collaterali sulla confezione, rileviamo la compatibilità con i mondi Windows e Macintosh, la dimensione della tavoletta, ovvero il formato A5 per il modello in prova, il software Painter Classic. Per chi non lo sapesse, Painter di Corel è un software di pittura digitale. Installiamo. Cosa c’è nel pacchetto (di bit)? L’interfaccia USB ci fa risparmiare un po’ di righe nella descrizione dell’installazione: si connette la Wacom Intuos2 alla por- Ci siamo divertiti! Come dovrebbe apparire chiaramente dall’immagine riportata (Painter Classic di Corel), il cambiamento di prospettiva dall’utilizzo di un mouse, per sua natura ‘rigido’ nei confronti dei movimenti fluidi, ad una periferica così naturale come… una biro, ci ha invogliati a lanciarci in questo tentativo di emulazione Kandinskiana! Ammettiamolo! L’aspetto più affascinante nell’utilizzo delle penne Wacom è proprio la variazione del tratto, in un software orientato alla grafica, in funzione della pressione esercitata sulla tavoletta dalla biro virtuale. Giustamente i programmatori questo lo sanno e, nelle tre ipotesi qui mostrate, si sono dati da fare per implementare all’interno dei loro prodotti le apposite funzioni che ci permettono di sfruttare questa caratteristica della periferica. Qui vediamo all’opera Photoshop di Adobe, Paint Shop Pro di Jasc e Painter Classic di Corel. Si può intervenire nella dimensione, nell’opacità e nel colore degli strumenti di disegno utilizzati. ta USB, si attende che essa venga riconosciuta dal sistema… si installa il software fornito su CD-Rom… si installa Painter Classic!!! Wow! La gioia nel tracciare (prima prova per qualunque neofita dell’aggeggio, ci scommetto!) il proprio nome senza sembrare prossimi ai 6 anni è indescrivibile. Mi butto in un crescendo: il mio nome, serpentine con tratto sfumato, spirale col tratto che si ingrossa a pressione, occhio che riempio di azzurro tentando un preziosismo autoritratto… va beh, meglio iniziare dai rudimenti! Vediamo allora quali siano tali rudimenti. Prima di tutto notiamo come la tavoletta riconosce da sé il tipo di penna che gli viene avvicinata (penne, mouse, aerografo) grazie ad un codice digitale inserito nella stessa. Quello che varierà nelle funzionalità degli strumenti sarà la precisione del tratto e la progressività degli effetti associati all’aumento della pressione: ho trovato ottima a tal riguardo la Stroke Pen (fornitaci da Wacom assieme alla Classic Pen) pur priva di pulsanti e ‘gomma’. È infatti presente in alcuni modelli di penna una gomma virtuale, sensibile alla pressione, all’altro capo rispetto alla punta dello strumento, che viene automaticamente riconosciuta dai software grafici nel momento in cui ruotiamo la penna al fine di cancellare. Bello! Tutto qui per quello che riguarda la perso- nalizzazione degli strumenti? Neanche per idea, anzi! Attraverso il pannello di controllo accediamo alla sezione di regolazione delle impostazioni della Intuos2: accidenti, ma quante sono? Alla Wacom devono avere davvero ipotizzato una schiera di utenti molto pignola a giudicare dal numero delle regolazioni effettuabili. Le vediamo rapidamente. Prima di tutto esiste la possibilità di differenziare le regolazioni per ognuno degli strumenti usati sulla tavoletta, ciascuno caratterizzato da un set di impostazioni proprio oltre a quello standard identico per tutti. Considereremo solo quest’ultimo insieme. Subito dopo salta all’occhio una caratteristica pregevole della finestra di regolazione: anche le singole applicazioni che si giovano della tavoletta possono essere diversificate nella gestione di tali attributi! Possiamo dunque scegliere diverse forme di utilizzo in Photoshop di Adobe, in Paint Shop Pro di Jasc, in Painter di Corel, etc. Visto poi che la sensibilità di ognuno di noi è diversa, ci è dato modo di intervenire personalmente definendo la risposta della tavoletta a pressione, velocità, inclinazione della penna/mouse su essa. Inutile sottolineare come anche il risultato grafico sarà profondamente influenzato dall’abilità con cui sapremo giostrarci nel mare di tali impostazioni. Anche le funzioni attuabili mediante la pressione dei tasti virtuali sulla tavoletta, di cui si accennava in principio, sono completamente definibili dall’utente, come anche le modalità di clic e doppio clic della punta o dei tasti. Queste ultime operazioni possono essere definite allo scopo di accedere alle funzionalità preferite dall’utente: di default il tasto posteriore della penna corrisponde ad un doppio clic mentre il tasto anteriore al clic destro del mouse. Anche la gomma, così come il disegno convenzionale, dispone di una regolazione fine della sensibilità alla pressione in base alla penna utilizzata. Le opzioni avanzate di regolazione presentano un grafico bidimensionale in cui è possibile definire la risposta degli strumenti all’inizio della pressione, alla crescita di questa ed al tetto massimo a cui reagire prima di forare tavolo e tavoletta: il tutto anche tramite la semplice traccia di alcune righe, in uno spazio apposito, dalle quali il software ricaverà accuratamente i dati di pressione, velocità ed accelerazione (!). Stesso discorso per la definizione dell’inclinazione della penna. Mi pare anche il caso di notare la possibilità di personalizzare, nelle dimensioni, sia l’area dello schermo cui i movimenti sulla ‘tablet’ dovranno corrispondere, sia una porzione di tavoletta da utilizzare ai fini del puntamento, tutto ciò congiuntamente per la moda- Converrà prestare una discreta attenzione nell’apprendere al meglio le tecniche per impostare la sensibilità alla pressione della punta delle varie penne in dotazione. Nulla può risultare più sgradevole e mortificante di una penna che reagisce al solo ‘sfiorare’ la tavoletta quando la nostra mano, magari non troppo abituata ad operare chirurgicamente, si trova più a suo agio con martello e scalpello. È dunque inevitabile passare per la finestra di definizione di questi parametri: col mouse eravamo abituati ad operare il solo procedimento mentale, degno di organismi monocellulari, ‘tasto giù’ o ‘tasto su’.. Qui ci viene richiesto di evolverci verso lo stadio di ‘primate’ ed imparare a definire il livello di pressione di base, la crescita della risposta all’aumentare della pressione sulla tavoletta, la violenza con cui picchiare la punta sulla superficie sensibile onde ottenerne, oltre che un bel bassorilievo, anche un clic. Il tutto impostabile in automatico tracciando qualche linea nell’apposito spazio sulla destra. Per applicazioni specifiche, nonché per fare fronte alla di certo subentrante voglia, in apprendimento, di definire un’area minore di sensibilità della tavoletta (provare per credere: all’inizio sorge spontaneo il bisogno di ridurre lo spazio su cui ‘sbracciarsi’!), esiste all’interno del pannello di controllo Wacom una sezione utile a definire sia una ridotta porzione di ‘tablet’ sufficiente a rilevare gli spostamenti della penna, sia a ridefinire la corrispondente area di schermo a cui essa farà riferimento. Tutto ciò ci consente di piegare lo strumento ad ogni nostro crescente bisogno di modularità e flessibilità negli spostamenti. La rapida accessibilità dell’apposita finestra del pannello consente inoltre modifiche rapide e precise durante le stesse fasi di lavorazione. lità di funzionamento ‘Penna’ e per quella ‘Mouse’. Questi due differenti modi di puntamento, selezionabili mediante uno degli appositi ‘tasti’ sul piano di puntamento, differiscono per fluidità e corrispondenza degli spostamenti tra tavoletta e schermo. In particolare si nota come per la modalità ‘Penna’, più adatta al disegno, sia possibile avere sempre una corrispondenza 1:1 tra il punto della superficie toccato e l’area dello schermo, mentre per il modo ‘Mouse’, caratterizzato da una maggiore velocità e linearità di spostamento, i nuovi riposizionamenti della penna causano la ripresa dello spostamento del cursore dall’ultima locazione raggiunta. Conclusione Cosa dire in definitiva della Wacom Intuos2? Come già anticipato, l’idea di fornire quanti si interessino di grafica digitale di uno strumento che renda possibile le convenzionali operazioni di disegno su carta ma in formato digitale, senza la ‘spigolosità’ propria dell’utilizzo di un mouse e con le potenzialità proprie del digitale, non è cosa nuova: già da inesperto utente quale ero un paio di decenni fa, il mio desiderio era proprio quello di mettere le mani su un qualche oggetto avente vagamente le sembianze di una biro al fine di tracciare le beneamate linee curve sullo schermo del mio personal computer. Oggi Wacom ci mette a disposizione un set composto da ben 4 tipi di penne, da 3 differenti mouse e da un ‘ibrido’ costituito dalla penna aerografo. E tali strumenti sono tutti ampiamente personalizzabili: impossibile non trovare lo strumento e le impostazioni che possano soddisfare al meglio le proprie esigenze! Anche la stessa tavoletta è disponibile in dimensioni variabili dal formato A6 al A3 (è comunque ottimo il formato A5, che evita di ‘sbracciarsi’ eccessivamente su un piano troppo ampio!). È vero: occorre una prima fase di apprendimento, dovuta alla sensazione di ‘libertà’ eccessiva da ogni tipo di appoggio che si ha le prime volte nel volteggiare ad un centimetro dalla superficie della Intuos2 vedendo che il cursore si muove! Se non lo si fosse già intuito, il meccanismo di pun- tamento è questo: la tavoletta registra gli spostamenti della penna che vi passa poco sopra, ma ‘senza’ toccarla! Il momento in cui andiamo a sfiorare la tavoletta con la punta corrisponderà a quello che siamo abituati a considerare un clic del mouse (due toccatine = doppio ‘clic’ ovviamente); nelle operazioni di disegno sarà questo l’inizio del rilevamento della pressione esercitata sullo strumento (1024 livelli!). È questa la forza della Intuos2, la capacità di rilevare le minime tracce che vogliamo disegnare all’interno delle nostre opere pittoriche. La Stroke Pen consente addirittura una variazione di pressione sulla punta di ben 1,3mm, utili a modulare alla perfezione i tratti di un pittore digitale quali siamo diventati. Sempre in tema di utilizzo: non va scordato che nella confezione della tavoletta è incluso un bel mouse che, nonostante l’obbligo ad essere utilizzato unicamente nell’area della ‘tablet’, si comporta molto meglio di numerosi suoi ‘colleghi’ da scrivania. Il riconoscimento di 2540dpi di risoluzione in spostamento fa poi il resto nel decretare la riuscita dei la- QUANTO COSTA (IVA esclusa): Intuos2 A6 USB PC/Mac Intuos2 A5 USB PC/Mac Intuos2 A4 USB PC/Mac Intuos2 A4 Oversize USB PC/Mac Intuos2 A3 USB PC/Mac Intuos2 Grip Pen Intuos2 Ink Pen Intuos2 Stroke Pen Intuos2 Classic Pen Intuos2 Airbrush Intuos2 2D Mouse Intuos2 4D Mouse e 214,33 e 374,43 e 513,87 e 593,93 e 865,07 e 85,22 e 85,22 e 89,86 e 70,24 e 130,15 e 35,12 e 100,19 Distributore: CDC, via Tosco Romagnola 61, 56012 Fornacette (PI). Tel. 0587.8989, fax 0587.898514. www.cdc.it Dato il recente successo editoriale di testi riguardanti ‘magie’, la nostra penna Intuos2 si eleva al rango di ‘bacchetta magica’ per andare a rilevare, oltre che la pressione del tratto, anche l’inclinazione dello ‘stick’. Del tutto inutile con programmi di semplice scrittura, tale operazione rivela le proprie potenzialità nell’istante in cui abbiniamo la tavoletta ad un software capace di sfruttarne le caratteristiche: ci ritroviamo in mano un ‘vero’ pennello, che muta il proprio tratto in funzione dell’inclinazione della penna: notevole! Opengate, via Brodolini 30, 21046 Malnate (VA). Tel. 0332.803111, fax 0332.862038. www.opengatespa.com Turnover, via Riviera di Chiaia 185/b, 80121 Napoli. Tel. 081.66683, fax 081.66885. www.turnover.com www.wacomeurope.com vori di precisione. Da segnalare anche l’assenza di alimentazione o di batterie sia nella tavoletta che nelle penne e nel mouse, e poi la possibilità di interporre un foglio (anche più di uno) da ricalcare tra penna e tavoletta. Infine la possibilità di abbinare l’uso del 4D Mouse a quello di una penna.. Ho molto apprezzato l’abbinamento della Intuos2 con un qualunque software di grafica con essa compatibile; in particolar modo usando Corel Painter Classic, è come avere a disposizione, nello spazio di un computer, un intero atelier di pittura, con una quantità di strumenti, di carte, di effetti e di luci difficilmente organizzabili nella realtà. Anche i prezzi sono commisurati all’effettiva utilità. Essendo docente di Photoshop, ho riservato alla fine le considerazioni in merito al suo abbinamento alla Wacom, per non essere considerato di parte: dal Timbro alle Maschere, dalle Bruciature alle Deformazioni, la Intuos2 su Photoshop contribuisce ad un reale incremento nei risultati ottenibili, sia che siamo suoi utenti esperti, sia che siamo soltanto alle prime armi. Eugenio G. Tursi Sia i tasti a bilanciere che l’eventuale gommino posteriore possono assurgere alle funzioni personalizzate purché preventivamente istruiti tramite l’apposita finestra presente nel pannello di controllo Wacom. La gestione dei pulsanti è estremamente semplice ed intuitiva. In pratica si sceglie il pulsante da personalizzare, si seleziona uno degli ‘eventi’ che condizioneranno la sua attivazione e ci verrà richiesto che tipo di operazione si desidera abbinare a tale ‘evento’. È possibile associare al pulsante sia comandi di sistema che combinazioni di tasti, di utilità ovviamente subordinata alle applicazioni che sapranno riconoscerli.