un libro sotto l`albero

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un libro sotto l`albero
RELAZIONE FINALE di Colombo Silvia
Studentessa DOL
UN LIBRO SOTTO L’ALBERO
Sono Silvia Colombo, insegnante nell’anno di prova nella scuola dell’infanzia di Lentate sul Seveso,
una piccola città in provincia dell’appena costituita Monza-Brianza, sul confine con quella comasca.
La classe di cui sono diventata contitolare è costituita da 23 alunni, 7 grandi, ossia bambini di
cinque anni, che frequenteranno la scuola dell’infanzia per l’ultimo anno, 11 mezzani, di quattro
anni e 5 piccoli, di tre anni; le sezioni sono, quindi, eterogenee per età. La mia sezione, I gialli, è
una delle sei sezioni che presentano, più o meno, le stesse caratteristiche: eterogenee per età e
funzionanti1 dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 16.00.
Il numero esiguo di alunni è dovuto alla presenza di un bambino diversamente abile, che
giustifica, anche, la presenza all’interno della classe dell’insegnante di sostegno Nausicaa Desogos
per 10 ore a settimana e dell’educatrice comunale Moira Muffato per 15 ore.
L’altra insegnante contitolare si chiama Mariantonia Cosco e insegna in questa scuola da quasi 20
anni.
La scuola fa parte di un circolo didattico alla cui dirigenza c’è un reggente, la dott.ssa Elena
Dipierro, subentrata ad anno scolastico già avviato.
Questa è stata la mia prima esperienza significativa nella scuola dell’infanzia, avendo lavorato
quasi esclusivamente nella scuola primaria; mi ci è voluto del tempo per ambientarmi, sia a livello
personale con le colleghe, sia a livello educativo-didattico.
All’inizio, in fase di progettazione di questa esperienza, ero un po’ scettica: come avrei fatto a
coniugare le nuove tecnologie con bambini di 5 anni (quelli di tre o quattro non li avevo nemmeno
presi in considerazione…)? Quando poi, invece, ho visto quali strumenti erano effettivamente a
mia disposizione, allora mi sono sentita anche peggio! Nella scuola non esiste una televisione2, c’è
qualche computer (fatiscenti) ma non sono destinati ai bambini, non esiste o comunque non è
utilizzabile la connessione ad Internet, la fotocopiatrice è quasi inutilizzabile (l’inchiostro
scompare dal foglio…), solo in due sezioni c’è un elaboratore, ma è ‘personale’ della classe;
l’unico strumento tecnologico a mia disposizione tutti i giorni è un lettore cd e, solo su preventiva
richiesta, un videoproiettore. Dispongo, però, anche di una fotocamera digitale e di un laptop miei
personali e, soprattutto, della grande disponibilità di Moira e Nausicaa, nonché del loro tv color e
pc portatile…
Fortunatamente, dopo un inizio poco lusinghiero, mi sono dovuta ricredere: coi bambini si può
fare tanto (sono loro la mia principale fonte di ispirazione) anche senza avere grandi strumenti
tecnologici a disposizione.
Diversamente da come ero abituata, nella scuola dell’infanzia si lavora tantissimo in equipe con
tutte le colleghe della scuola, soprattutto in fase di programmazione, che è la stessa per tutte le
sei sezioni.
1
In realtà c’è una sezione che è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00
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Studentessa DOL
Contenuti
Il progetto che vogliamo proporre è un itinerario attraverso
vari
ambienti mediante la fiaba
‘Cappuccetto Rosso’ dei fratelli Grimm e i racconti curati da Munari “Cappuccetto Rosso, Verde,
Giallo, Blu e Bianco”.
Questa scelta è maturata dopo un’attenta analisi e riflessione del contesto socio-culturale
contemporaneo, come si evince anche in Il mondo incantato. Uso, importanza e significati
psicoanalitici delle fiabe di Bettelheim e D’Anna:
“Certo, a livello manifesto le fiabe hanno poco da insegnare circa le specifiche condizioni della vita
nella moderna società di massa; queste storie furono create molto tempo prima del suo avvento.
Ma esse possono essere più istruttive e rivelatrici circa i problemi interiori degli esseri umani e le
giuste soluzioni alle loro difficoltà in qualsiasi società, di qualsiasi altro tipo di storia alla portata
della comprensione del bambino.
…Attraverso i secoli…le fiabe finirono per trasmettere allo stesso tempo significati palesi e velati:
finirono, cioè, per parlare simultaneamente a tutti i livelli della personalità umana, comunicando
in modo tale da raggiungere la mente ineducata del bambino nonché quella sofisticata dell’adulto.
Applicando il modello psicoanalitico della persona umana, le fiabe recano importanti messaggi alla
mente conscia, preconscia e subconscia, a qualunque livello ciascuna di esse sia funzionante in
quel dato momento.3”
Abbiamo, quindi, ritenuto importante recuperare il senso e il valore della fiaba, in quanto “La fiaba
aiuta i bambini a sviluppare il desiderio di una coscienza superiore tramite le implicazioni della
storia. La fiaba convince grazie al richiamo che esercita sulla nostra immaginazione e all’esito
positivo e stimolante degli eventi narrati.4
Attraverso i cinque racconti prima anticipati, diamo l’opportunità ai bambini di conoscere realtà
diverse: il bosco, la città, il mare, la montagna e il prato e ogni volta scoprire elementi che li
caratterizzano.
Ho cercato, quindi, di coniugare la programmazione con le nuove tecnologie a mia disposizione e
la necessità di progettare un momento di festa in occasione delle vacanze natalizie.
È nato, così, UN LIBRO SOTTO L’ALBERO: come regalo per le proprie famiglie, ciascun bambino ha
realizzato un libro con la fiaba di Cappuccetto Rosso e tutto il processo di lavorazione del
2
grazie ad alcuni genitori sono riuscita a ‘rintracciare’ una tv usata, ma ad oggi non ho ancora ricevuto il permesso per
poter farmela donare…
3
Bruno Bettelheim e A. D'Anna, Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici
delle fiabe, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 2005, p. 11
4
ibidem, p. 38
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manufatto e di creazione degli addobbi per abbellire l’aula e il salone sarebbe stato fotografato
dall’insegnante.
Gli obiettivi che ci si era prefissati ricorrono in ogni programmazione e concorrono alla
maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia e allo sviluppo delle competenze.
In questo progetto, che coincide con una Unità di Apprendimento, si è cercato di raggiungere diversi obiettivi
in tutti i Campi di Esperienza:
IL SE’ E L’ALTRO
L’assunzione personalizzata dei valori della propria cultura;
La capacità di stare con gli altri;
La capacità di comprendere, condividere, aiutare e cooperare;
La capacità di assumere autonomamente ruoli e compiti.
IL CORPO IN MOVIMENTO
Acquisizione della coordinazione dei movimenti e della padronanza del proprio comportamento motorio;
Sviluppo di una positiva immagine di sé.
LINGUAGGI, CREATIVITA’ ESPRESSIONE
Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo; sviluppa interesse per l’ascolto della
musica;
Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche
espressive;
Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività;
È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro;
Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato;
Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche.
I DISCORSI E LE PAROLE
sviluppa la padronanza della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico;
racconta, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni.
LA CONOSCENZA DEL MONDO
colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di
indicazioni verbali;
osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e
sistematicità;
prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprire funzioni e possibili usi;
Tempi
Il progetto è stato sviluppato dal 12 novembre 2009 ed è terminato il 21 dicembre 2009; sono
state impiegate una media di 1 ora al giorno per tutto il periodo. La creazione del libro è stata fin
troppo lunga, richiedendo un quantitativo orario un po’ eccessivo.
Ho svolto, inoltre, del lavoro anche a casa mia, per scaricare le foto sul computer, reperire le
‘colonne sonore’ in MP3, montare il filmato con Windows Movie Maker.
Luoghi
Teatro dei nostri lavori sono stati l’aula della classe, il salone comune a tutte le sezioni e la mia
abitazione.
Fasi
Alla fase d’innesco, che è stata la drammatizzazione della fiaba di Cappuccetto Rosso da parte di
alcune insegnanti (io impersonavo il cacciatore), è seguita quella della riflessione sulla fiaba (con
tutti gli input che essa presentava), della creazione del libro-regalo e dell’abbellimento della
scuola5.
5
durante la quali un’insegnante scattava fotografie per documentare il lavoro svolto.
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È stato realizzato un documento in Windows Movie Maker che è stato proiettato il giorno della
festa, durante il quale i bambini hanno anche cantato le canzoni e la filastrocca imparate a scuola.
Come fase conclusiva si è riflettuto sul cammino svolto.
Strumenti
Libro di Cappuccetto Rosso, materiale di facile consumo, materiale di risulta, computer,
fotocamera digitale, videoproiettore, impianto stereo, microfono, mixer (e tutti i cavi per le
connessioni).
Protagonisti
Come già detto, i protagonisti sono stati i 23 alunni della sezione Gialla, Silvia Colombo,
studentessa Dol, Nausicaa Desogos, insegnante di sostegno, Moira Muffato, educatrice comunale e
Mariantonia Cosco, contitolare della classe.
Modalità
Il tema è stato sviluppato attraverso lavoro di grande e piccolo gruppo, lavoro a coppie e
individuale; ci sono stati diversi momenti, anche di lavoro di intersezione.
Vantaggi e svantaggi
Essendo le sezioni eterogenee per età e non avendo trovato una soluzione che permettesse di
lavorare per gruppi omogenei in tal senso, ho vissuto questo come un po’ riduttivo; se, da una
parte è stato molto
efficace il mutuo aiuto, dall’altra si sarebbero potuti approfondire
maggiormente alcuni aspetti con un’altra modalità organizativa.
Il basso livello di coinvolgimento dei genitori, non solo per causa loro, ha precluso il vivere alcune
esperienze.
A differenza delle mie precedenti esperienze lavorative, ho vissuto molto di più l’aspetto collegiale
di questa professione.
Difficoltà incontrate
Come in ogni altro progetto, le difficoltà incontrate sono state a livello logistico, nel reperire i
materiali (abbiamo faticato moltissimo a trovare, ad es., un pc compatibile con il videoproiettore
della scuola; quello a disposizione dalla segreteria leggeva solo i floppy!) e il tempo a
disposizione: il lavoro da svolgere era tanto e il ritmo sostenuto alla lunga è risultato affaticante
per i bambini.
Con i mezzi a mia disposizione ho potuto far interagire ben poco gli alunni con le nuove
tecnologie; avrei forse potuto trovare dei modi diversi per aggirare gli ostacoli, ma la mia
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inesperienza in questo segmento scolastico unita al periodo di adattamento che inevitabilmente è
necessario in ogni cambiamento6, non mi ha concesso di fare altrimenti.
Modalità di relazione osservate
I rapporti intercorsi tra gli alunni sono stati caratterizzati dalla cooperazione e dall’aiuto reciproco,
come è ben visibile anche delle fotografie scattate; l’apporto di ogni bambino era necessario per il
conseguimento
dell’obiettivo
comune,
soprattutto
nella
creazione
degli
addobbi.
Molto
significativi sono stati i momenti in cui i bambini più grandi cercavano di aiutare i piccoli,
sentendo su di sé un po’ di responsabilità, ma anche grande fiducia e autonomia.
Una delle frasi più sentite mentre scattavo le foto o facevo vedere in anteprima ai miei alunni i
filmati o quando impostavo con loro i lavori chiedendo spesso come si poteva fare per raggiungere
determinati obiettivi (es. dobbiamo dipingere la stanza della nonna: quali tecniche usiamo? Quali
colori? Cosa ci sarà?...) era ‘Maestra, ti voglio bene!’ che io interpretavo simultaneamente con ‘Mi
piace quello che stiamo facendo’…questo, e non solo, mi permette di pensare che si sia stabilito
un buon rapporto con i bambini.
Questo progetto mi ha dato l’opportunità di vivere delle esperienze molto costruttive con tutte le
colleghe del plesso, ma soprattutto con Nausicaa e Moira.
Valutazione delle tecnologie e del materiale usato
Nel complesso valuto positivamente le tecnologie e il materiale usato nonostante soprattutto le
prime siano state esigue; avendo a disposizione anche di un televisore avrei probabilmente letto la
favola riprendendo con la telecamera (mia) le immagini trasmettendole, poi, al monitor,
permettendo così a ciascun bambino innanzitutto di vedere i disegni distintamente e anche di
catturare e mantenere maggiormente l’attenzione soprattutto di quegli alunni con una ridotta
capacità attentiva.
Di grande impatto è stato per tutti gli alunni rivedersi in alcuni momenti di duro lavoro e farsi
guardare sia dai compagni, durante le prove, che dai genitori nel giorno della rappresentazione.
Per le caratteristiche architettoniche della scuola, non siamo riuscite a oscurare completamente il
salone, nonostante avessimo coperto quasi tutte i finestroni con carta e cartoni: non tutte le
immagini riprodotte sono state ben visibili, nonostante sul monitor del pc fossero nitide.
Valutazione dell’esperienza.
Nonostante la mia inesperienza iniziale, mi sento di dare una valutazione positiva del progetto,
pur sapendo che questo sia passabile di numerosi miglioramenti; credo che un punto debole sia il
6
Sia a livello mio personale, sia a livello dirigenziale
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ridotto uso da parte dei bambini di strumenti tecnologici. Hanno lavorato tanto, è vero, ma molto
a livello manuale, creativo e progettuale, a volte.
Sono riuscita, o forse è insita nelle peculiarità dell’età, a creare in loro una curiosità attentiva, un
interesse verso il mondo delle nuove tecnologie (A cosa serve questo cavo? Perché mi vedo adesso
sul computer? Ora mi vedo sul muro!) e sulle grandi opportunità che essa ci offre.
Indicazioni circa una eventuale prosecuzione dell’esperienza
Come da programmazione, il lavoro proseguirà a livello di intersezione seguendo le fiabe di
Munari; forte dell’esperienza maturata in questi mesi (anche se so di avere ancora molto da
imparare!) ho intenzione di seguire la programmazione generale coniugandola con le nuove
tecnologie: lettura delle fiabe con l’uso del televisore e della videocamera, ascolto di fiabe con il
lettore cd, ripresa di una rappresentazione teatrale da parte dei bambini di 5 anni e creazione di
un dvd da regalare ai genitori per la fine dell’anno.
POST SCRIPTUM: non mi è stato possibile pubblicare i files da me prodotti, perché impossibilitata
dalla ferrea legge sulla privacy; ho prodotto, tuttavia, un file ridotto come esempio.