Speciale Calcio Napoli - Corriere del Mezzogiorno
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www.corrieredelmezzogiorno.it Lunedì, 12 Settembre 2016 Calcio Napoli PARTE LA CHAMPIONS LEAGUE: STORIE E PROTAGONISTI Addio Bilbao, l’attesa è finita Due anni fa l’eliminazione nei preliminari in Spagna Gli azzurri tornano protagonisti con una squadra più forte E il San Paolo è pronto a cantare di Maurizio de Giovanni R agazzi, ci siamo. Sono due anni, minuto più minuto meno, che aspettiamo. Dalla notte carica di umidità e aspettative, dal match che avrebbe dato luogo a un piccolo inferno concretizzatosi nel ritorno basco, quella sera del diciannove agosto del 2014 che avrebbe prodotto, al termine dei novanta minuti, uno striminzito e sfortunato pareggio. Quel pareggio non avrebbe costituito una sufficiente garanzia per la società perché facesse investimenti tesi al superamento del preliminare e all’approdo alla remunerativa fase a gironi, per cui sarebbero stati acquistati solo De Guzman e David Lopez, economici e poco commerciali; e infatti il Napoli sarebbe stato eliminato, e col senno di poi le incrinature con Benitez e il centravanti allora azzurro, che legavano forse la permanenza all’entità tecnica del progetto, probabilmente si produssero allora. Ma prima di tutto questo, quando il futuro sembrava obiettivamente più roseo e la qualificazione alla portata, il po- La musica che ci piace Sul web È possibile consultare lo speciale Calcio Napoli anche sul sito www.corrierede lmezzogiorno.it polo di Napoli e del Napoli lanciò alto nel cielo di Fuorigrotta il proprio urlo selvaggio che concludeva la meravigliosa musichetta introduttiva. The Champions, urlò la gente del San Paolo. The Champions, e il ruggito scosse le fondamenta delle case di via Manzoni, e fu udibile perfettamente fino a Posillipo. Che musica suona oggi il Napoli, a distanza di due anni, quando sta finalmente per ritrovare quell’urlo che, c’è da giurarci, ci darà il solito meraviglioso brivido? Che squadra ritrova la massima competizione internazionale, due stagioni dopo la triste notte basca? Diciamo subito che ci iscriviamo tra quelli che sono felici, molto feli- ci della campagna di rafforzamento appena conclusa. Avevamo detto che una rosa che può contare su non più di quattordici elementi non ha speranze né ambizioni in presenza di una sequenza così intensa di partite senza appello. Oggi il Napoli ha due squadre sostanzialmente equivalenti, che al di là di qualche singolo ruolo (il portiere, gli esterni bassi) non registra grandi differenze tecniche tra titolari ipotetici e ipotetiche riserve; e non appena qualche acciacco di inizio stagione sarà risolto (Giaccherini, Tonelli, Chiriches) il mix pressoché perfetto tra energia giovanile e scafata esperienza potrà essere sapientemente gestito dalle meravigliose mani dello chef Sarri, il vero fuoriclasse che milita nelle file azzurre. Ma un’incognita c’è. Molto più forte nei venticinque, il Napoli è probabilmente più debole negli undici. Perché di uno che mette a segno da solo quaranta reti in una stagione non si fa a meno alla leggera, e né Milik (forte in prospettiva ma ventiduenne, e con una preoccupante inclinazione a sbagliare i gol facili) né Gabbiadini (altro tipo di calciatore, portato alla profondità e poco disponibile al dialogo stretto coi compagni) sembrano in grado di portarne il fardello. Il che non vuol dire, però, che si segnerà di meno: potrebbe il suddetto peso essere suddivi- so su più schiene, elevando al rango di realizzatori uomini che fino a ieri facevano da cavalieri serventi dell’argentino cannibale. Noi lo speriamo fortemente, e siamo certi che l’orientamento dell’uomo di Figline Valdarno sia per l’appunto questo: mandare più piedi, e freschi, in zona gol. Staremo a vedere. Ma nel frattempo, saremo tutti molto felici di esserci ripreso il ruolo e il rango che ci competono. Noi siamo quelli che cantano, sapete. Lo siamo sempre stati. Ed è per questo che urleremo al cielo la gioia di esserci ancora una volta. Lasciateci cantare. Lasciateci cantare molto, molto a lungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno NA La sfida La storia Quando nel ‘99 decise di lasciare la banca per dedicarsi al calcio Maurizio Sarri è nato a Napoli il 10 gennaio 1959. Figlio di operai (il padre lavorava all’Italsider di Bagnoli, quartiere della periferia ovest di Napoli noto per la sua vocazione industriale con l’Italsider ma anche per le bellezze naturali), Sarri però è cresciuto a Figline Valdarno, in provincia di Firenze. Da giovane ha sempre amato il calcio, così divideva le sue giornate tra il ruolo di calciatore dilettante e dirigente di banca per la Montepaschi in Toscana, a Londra, in Svizzera e Lussemburgo. Di mattina era in banca, la sera e la mattina invece al campo. Nel 1999 allenava il Tegoleto e decise di lasciare la banca per puntare sul calcio. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo 25 anni da allenatore e tanta gavetta il tecnico azzurro è pronto alla sfida con la Dinamo Kiev: l’emozione ma anche la determinazione di voler imporre il proprio calcio Emozione Maurizio Sarri guida il Napoli dallo scorso anno e domani esordisce a 57 anni in Champions League con gli azzurri Il tecnico toscano è nel momento clou della sua carriera sportiva. E non nasconde tutta la sua emozione di Monica Scozzafava È inutile provare a non farci caso, quello di domani a Kiev è l’esordio assoluto di Maurizio Sarri in Champions League. Inedita la sua presenza sulla panchina della competizione internazionale più prestigiosa, così come è inedita la sfida tra il Napoli e la Dinamo Kiev nel girone B di Champions League. L’allenatore azzurro alla vigilia non prova neanche a glissare sull’argomento. Piuttosto, ci scherza su. E ci marcia anche. Anche quello di focalizzare l’attenzione sul battesimo personale nel paradiso del calcio può essere un sistema per abbassare la tensione mediatica sulla partita e sul ritorno, grazie proprio a Sarri, del Napoli ai gironi di Champions. Un secondo posto ottenuto lo scorso anno dietro la Juventus gli ha garantito l’accesso diretto e anche la soddisfazione di esserci riuscito al primo anno sulla panchina azzurra, reduce, con il plurimedagliato Rafa Benitez, da un quinto posto in campionato. Maurizio Sarri è anche emozionato, se possibile. Mai avrebbe immaginato di arrivare a certi livelli alla vigilia del suo sessantesimo compleanno, ma lui ha iniziato la carriera da allenatore senza porsi obiettivi particolarmente elevati. Piuttosto, agli inizi, ebbe anche l’opportunità di allenare una squadra inglese di seconda divisione e vi rinunciò senza problemi. L’idea di Sarri non era quella di arrivare a tutti i costi, ma quella di insegnare quel calcio di cui anche quando faceva un altro Sarri a battesimo nel paradiso del calcio europeo 8 Sono le presenze in Europa come allenatore per Maurizio Sarri. Si tratta delle gare disputate con il Napoli nella stagione scorsa in Europa League. Gli azzurri furono eliminati nei sedicesimi dal Villarreal 24 Sono i gol realizzati dal Napoli di Maurizio Sarri nei gironi di qualificazione dell’Europa League dello scorso anno. Una grande avventura per gli azzurri, solo cinque le reti subite mestiere - lavorava in banca - lo appassionava al punto da dedicargli i pomeriggi del dopo-lavoro. E la gavetta era iniziata venticinque anni fa. Nozze d’argento, dunque, festeggiate nella maniera più inaspettata e emozionante possibile: sulla panchina del Napoli, la squadra per cui tifava da bambino, nel palcoscenico più prestigioso del calcio. Sarri si avvicina al battesimo con razionalità e lucidità: non promette frizzi e lazzi. Non immagina neanche intimamente di poter competere sino alla fine con avversari storici e blasonati. Di certo, però, vuole che ogni partita sia giocata al massimo della concentrazione e dell’intensità. Proponendo quel sistema di gioco che ha sapientemente cucito addosso a suo Napoli. E che in qualche modo lo rappresenta. Poi, chi vivrà vedrà. Ma si dica però che il Napoli di Sarri non ci ha provato. 3 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 NA La stagione Il difficile esordio e la svolta con Higuain L’11 giugno del 2015 Maurizio Sarri ha firmato, negli uffici della Filmauro a Roma, il contratto con il Napoli, subentrando a Rafa Benitez. Per il tecnico toscano un contratto annuale con opzione annuale da esercitare entro il 31 maggio 2016 da parte della società per altri 4 anni e ingaggio da 900.000 euro più dei bonus, tra cui il raggiungimento della Champions League, per un totale di Figlio di operai, Maurizio Sarri è nato a Napoli nel 1959 ed ha vissuto a Bagnoli per i primi tre anni, dove il padre lavorava sulle gru. Per questo da bambino ha cominciato a tifare per il Napoli e poi negli anni ad emozionarsi a distanza con le prodezze del dio del calcio, Diego Armando Maradona. Reduce dalla trasferta di Palermo, avrebbe preferito avere qualche giorno in più a disposizione per perarare la squadra. Dosare circa 1,4 milioni di euro. L’esordio con il Napoli è stato difficile: sconfitta in trasferta a Sassuolo per 2-1 (23 agosto 2015) e pareggio 2-2 in casa con la Sampdoria (30 agosto 2015). Poi l’esplosione, il secondo posto in classifica, i 36 gol di Higuain e l’accesso alla Champions. Contratto di 4 anni per 2 milioni di euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA forze ed energie sul bilancino, così da non trascurare le prossime e ravvicinate gare di campionato. Il Napoli a Kiev sarà un misto di qualità e di esperienza. Per Sarri, chiunque andrà in campo, dovrà essere la sua squadra di sempre. Abile a proporre il suo gioco, rispettando gli avversari. E non ponendosi alcun limite. Si alzi il sipario: è Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA In campo Da sinistra in senso orario Sarri con Rafa Benitez, Giuntoli, Aurelio De Laurentiis e Higuain 4 Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno NA Gli avversari Pillole di storia: la prima edizione 1992-1993: quando l’Olympique Marsiglia superò il Milan di Capello La storia della Uefa Champions League è iniziata nel 1955, con l’istituzione della Coppa dei Campioni d’Europa. La Coppa ha mantenuto questo nome fino all’edizione 19911992: dall’edizione 1992-1993 fu rinominata e assunse la denominazione di Uefa Champions League. Nella stagione 1992-1993, prima edizione (38esima della Coppa dei Campioni), a vincere il trofeo fu l’Olympique Marsiglia. La squadra francese superò il Milan di Fabio Capello (che approdò alla finale forte di 10 successi su altrettante partite) per 1-0 con rete di Basile Boli. Successivamente l’Olympique Marsiglia fu escluso dalla Supercoppa europea e dalla Coppa Intercontinentale in seguito ad uno scandalo di corruzione denominato Affaire VA-OM, che coinvolse il presidente del club francese, Bernard Tapie. La Dinamo Kiev senza Veloso ma puntano su Yarmolenko Da Julio Cesar a Mitroglou Così il Benfica si presenta alla sfida con il Napoli Gokhan Inler, ceduto alla squadra turca dagli inglesi dei Leicester. In rosa anche il brasiliano Adriano, terzino sinistro prelevato dal Barcellona e l’ex portiere del Dnipro Boyko, più volte decisivo nella semifinale di Europa League persa dal Napoli nel 2015. Avversario decisamente alla portata per gli azzurri, ma la gara di Istanbul, che si preannuncia caldissima sotto il profilo ambientale, sarà da prendere con le molle. (m.b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Rui Vittoria fa giocare la squadra con il 4-4-2 Insidiosi anche Luisao e il bomber Eduardo Salvio L a storia europea del Benfica a un certo punto si interseca con l’imperscrutabile. Colpa della cosiddetta «maledizione di Guttmann», cioè l’anatema lanciato dall’ex allenatore dei portoghesi oltre mezzo secolo fa. Viene tirato in ballo ogni volta che i lusitani si avvicinano alla vittoria di un titolo continentale. La storia è questa: dopo la vittoria della Coppa dei Campioni nel 1962, la dirigenza del Benfica negò un premio al tecnico Bela Guttmann che furioso tuonò: «Non vincerete più una coppa internazionale, per almeno cento anni». Da quel momento in poi otto finali perse su otto. L’ultima due anni fa contro il Siviglia in Europa League. La stagione scorsa, invece, in Champions la squadra allenata da Rui Vitoria e che ha come direttore sportivo l’ex viola Rui Costa, si è fermata ai quarti di finale, eliminata dal Bayern Monaco, a cui nell’ultima sessione di mercato ha ceduto il giocatore rivelazione degli ultimi Europei, il giovanissimo Renato Sanches, per 35 milioni di euro. Altro addio eccellente è stato quello di Gaitàn, passato all’Atletico Madrid per 25. Somme in parte reinvestite per i nuovi talenti. Il Benfica ha scelto la linea verde. Tra gli acquisti ecco il ventenne attaccante esterno Andrija Zivkovic, ex Partizan Belgrado, che in patria chiamano il «Messi serbo». Dal Rosario Central è arrivata l’ala argentina Franco Cervi, dal Vitoria Setubal il centrocampista Horta. Troveranno posto nel 4-4-2 disegnato da Rui Vitoria, insieme agli altri protagonisti dell’anno scorso, concluso con la vittoria del titolo (il 35esimo della storia) e della Coppa di Lega (la settima). Su tutti il bomber greco Mitroglou, riscattato dal Fulham per 7 milioni, autore di 25 reti e spalla del brasiliano Jonas, seconda punta d’esperienza, per lungo tempo in corsa per la Scarpa d’Oro con i suoi 32 gol in campionato. Altro elemento da segnalare è l’attaccante argentino Eduardo Salvio. Tra i pali staziona invece l’ex interista Julio Cesar, uno dei reduci del triplete firmato Mourinho, al centro della difesa lo svedese Lindelof (accostato anche al Napoli nell’ultima estate) e l’intramontabile Luisao, alla sua quattordicesima stagione con la maglia del Benfica e in rete al San Paolo otto anni fa, nell’unico precedente tra le due squadre. Coppa Uefa 2008-2009. Il Napoli all’epoca guidato da Reja si qualifica al primo turno passando per l’Intertoto (eliminato il Panionios) e superando i preliminari (ai danni del Vllaznia). Il sorteggio dice Benfica, in cui milita un giovanissimo Angel Di Maria, futura stella di Real Madrid e Paris Saint-Germain. «È un giorno di festa che dà il bentornato al Napoli al proscenio sul quale merita di stare» dice il dg Pierpaolo Marino alla vigilia della partita di andata che porta al San Paolo 60 mila persone. Il Napoli va sotto al 16’, rete dell’ex interista Suazo, ma reagisce subito e ribalta la situazione in due minuti con i gol di Vitale e Denis. Nel secondo tempo, il tris di Maggio complice un’incertezza del portiere. Poi arriva il gol di Luisao. Al ritorno al Da Luz c’è da difendere un piccolo vantaggio. Il Napoli nel primo tempo ha l’occasione per chiudere i conti, Cannavaro centra il palo di testa e Zalayeta calcia clamorosamente a lato da pochi passi a portiere battuto. Nella ripresa, il Benfica chiude i giochi con le reti di Reyes e Nuno Gomes. Mario Basile © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel Besiktas il più atteso è Inler L’ex centrocampista partenopeo mai dimenticato dai tifosi L Inler Diventato anche citttadino onorario di Napoli a fase a gironi della Champions mancava dalla stagione 20092010. L’anno scorso invece il Besiktas ha vinto il 14esimno titolo. Un successo su cui c’è la firma di Senol Gunes, ex ct della Turchia, e di due pedine che però hanno lasciato la squadra: il centravanti Mario Gomez e il fantasista José Sosa, vecchia conoscenza del San Paolo. Ora la stella è il portoghese Quaresma, l’uomo della trivela, ma il più atteso è l’ex centrocampista azzurro L a sfida è inedita. Napoli e Dinamo Kiev non si sono mai incontrate finora. Lo faranno per la prima volta il 13 settembre, nella prima giornata del girone B di Champions League. Eppure gli azzurri un conto da saldare in questa partita ce l’hanno. Si giocherà infatti allo stadio Olimpico, maestoso impianto della capitale ucraina, dove due stagioni fa contro il Dnipro terminò ad un passo dalla finalissima il cammino in Europa League. Un ko che brucia ancora, la sconfitta impedì al Napoli di avere la possibilità di alzare un trofeo continentale, come accadde invece nel 1989 con la Coppa Uefa. Tempi ormai lontani. Come quelli della Dinamo Kiev schiacciasassi degli anni ‘70 e ‘80, quella del colonnello Lobanovski, al comando anche una quindicina di anni fa in uno degli ultimi bagliori di gloria europea del club, la semifinale di Champions con il duo d’attacco Shevchenko-Rebrov. Proprio quest’ultimo siede oggi sulla panchina della Dinamo e si è tolto la soddisfazione di portare la squadra a vincere gli ultimi due campionati, fermando così lo strapotere dello Shakthar Donetsk. Nell’ultima edizione della Champions hanno sfilato all’ultima giornata il secondo posto nel girone al Porto per poi arrendersi agli ottavi al Manchester City. Rispetto alla passata stagione però non ci sono più il difensore Dragovic (accostato anche al Napoli) e il centrocampista Miguel Veloso (tornato al Genoa). Il pezzo pregiato è Andriy Yarmolenko, ala destra 26enne dal buon feeling con il gol e tra i pilastri della nazionale ucraina. Ranking alla mano, la Dinamo Kiev sembra la squadra che ha più chance di insidiare Benfica e Napoli. La trasferta in Ucraina non sarà semplice, ma gli azzurri hanno il vantaggio di averla in agenda quando le temperature non saranno rigidissime. «Siamo in un girone molto equilibrato, come l’anno scorso - ha dichiarato l’allenatore Rebrov - dovremo approcciare ogni partita allo stesso modo, fissandoci gli obiettivi massimi. Poteva andarci molto peggio. Tutte e quattro le squadre nel girone possono qualificarsi. Spero che i miei ragazzi lo capiscano». M. B. Nel 2008 Nelle foto in alto e a sinistra alcune immagini della sfida europea tra Benfica e Napoli nel 2008 Gli azzurri, da un anno promossi in Serie A, giocarono contro i portoghesi lo spareggio per l’accesso ai playoff Il Napoli vinse 3-2 la gara al San Paolo ma venne poi sconfitto nettamente due a zero in Portogallo Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 5 NA 6 NA Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno 7 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 NA I precedenti I preliminari 2014: i partenopei furono eliminati dall’Athletic Bilbao Ci sono passate anche altre squadre. La Sampdoria, l’Udinese (due volte), la Lazio e ora la Roma. Come loro, pure il Napoli si è incagliato sullo scoglio dei playoff di Champions. Eliminato dall’Athletic Bilbao, nell’agosto 2014: 1-1 al San Paolo, 3-1 al San Mamés. «Uscire adesso non sarebbe una tragedia» disse Benitez alla vigilia della gara d’andata cercando di allentare la pressione su una sfida che metteva in palio i gironi e un bel gruzzolo di soldi, 35 milioni, che avrebbe fatto decollare il mercato. Per il centrocampo il sogno era Fellaini, arrivarono invece De Guzman e David Lopez. Fu riproposto Gargano, titolare già nella prima a Fuorigrotta, sbloccata da Muniain nel primo tempo. Un guizzo di Higuain rianimò il Napoli, in seguito più volte vicino al sorpasso. Serviva l’impresa al ritorno. Il gol di Hamsik in apertura di ripresa illuse gli azzurri, poi una serie di errori difensivi spianò la strada ai baschi, in rete con Aduriz (doppietta) e Ibai Gomez. 2011-2012: ai gironi dopo 21 anni 2013: il fallimento di Benitez La favola azzurra fino agli Ottavi contro il Chelsea Dodici punti e il sogno svanito solo per un gol I gol di Cavani e Lavezzi non bastarono Higuain e la festa rovinata al San Paolo di Mario Basile D N el fragore della festa il tiro di Maggio respinto sulla riga da Cole sembrò solo un dettaglio. Lo sottolineò subito invece Mazzarri, precipitatosi al San Paolo dopo aver visto Napoli-Chelsea in albergo perché squalificato. «Sono arrivato subito perché le strade erano vuote, tutti a casa a guardare la Champions. Spiace per il 4-1 salvato sulla linea, saremmo andati a Londra con più tranquillità. La qualificazione è sempre a rischio». Tre settimane dopo, infatti, il Chelsea riuscì a ribaltare il 3-1 del San Paolo. Cominciò in quel momento la favola degli inglesi - poi campioni contro i pronostici della vigilia - e si interruppe quella del Napoli, tornato nell’Europa dei grandi e subito capace di centrare la qualificazione agli ottavi superando un girone di ferro con Bayern Monaco, Manchester City e Villarreal. «È stato un sorteggio di prestigio, faremo sei bellissime partite con squadre formidabili» commentò il presidente De Laurentiis. Esordio complicato in trasferta contro il City di Mancini zeppo di stelle: Dzeko, Aguero, Tevez, Nasri. Il Napoli, però, non si fa intimorire e trova il vantaggio con Cavani. Il pareggio di Kolarov su punizione non sminuisce l’impresa e il punto, alla fine, sta persino stretto agli azzurri. «Il Napoli mette alle corde il City» scrive il Daily Star. Contro il Villarreal, al San Paolo, il primo successo: 2-0, reti di Hamsik e Cavani, senza troppi patemi. Gli uomini di Mazzarri soffrono invece contro il Bayern. Kroos gela Fuorigrotta. Rimedia Maggio con un cross che propizia l’autorete di Badstuber. Poi la scena se la prende De Sanctis che agguanta il rigore di Mario Gomez. Al futuro attaccante della Fiorentina va meglio all’Allianz Arena. La sua tripletta porta avanti il Bayern, ma il Napoli reagisce e fa 3-2 con una doppietta di Fernandez. «È una sconfitta che vale come una vittoria» gonfia il petto De Laurentiis. La sfida interna col City è determinante. Agli azzurri serve un successo per sorpassare gli inglesi al secondo posto. Operazione riuscita con una doppietta di Cavani, pari momentaneo di Balotelli, in un San Paolo strapieno. «Fu l’unica volta che dopo aver perso rimasi in campo per godermi lo spettacolo» confidò tempo dopo Yaya Touré. Con il Villarreal, la tensione gioca un brutto scherzo a Mazzarri, espulso per aver spintonato un avversario, poi i gol di Inler e Hamsik portano il Napoli agli ottavi. Festa grande in città e 2 mila tifosi all’aeroporto ad accogliere la squadra. L’ostacolo successivo è il Chelsea del tecnico portoghese Villas Boas, che al San Paolo cade dopo essere andato in vantaggio con Mata. In rete Lavezzi (due volte) e Cavani. Cole salva il 4-1 e tiene vive le speranze degli inglesi. Che al ritorno si presentano con il nuovo all e n a to re , Ro b e r to D i M a t te o . A Stamford Bridge il Chelsea va avanti 2-0, Inler illude il Napoli, poi Lampard su rigore allunga la sfida, decisa ai supplementari da Ivanovic. Azzurri fuori, ma a testa altissima. La gioia L’esultanza di Edinson Cavani dopo un gol realizzato in Champions League © RIPRODUZIONE RISERVATA I protagonisti /1 i quella notte di tre anni fa è rimasto nella mente il pianto a dirotto di Higuain. Lacrime di rabbia e di sconforto nonostante la vittoria sull’Arsenal, la quarta in un girone durissimo con gli inglesi, il Borussia Dortmund e il Marsiglia, ma che sancì comunque la fine dell’avventura in Champions. Napoli eliminato con 12 punti, una beffa da guinness, la prima cocente delusione dell’era Benitez. Con l’ingaggio del tecnico spagnolo gli azzurri avevano cambiato pelle dopo l’addio di Mazzarri. L’arrivo di Higuain dal Real Madrid aveva rimarginato la ferita aperta dalla cessione di Cavani al Psg. Tra gli altri colpi di mercato: Callejon, Albiol, Reina e Mertens. «È un gruppo equilibrato, con tre squadre difficili. Ma anche noi lo siamo per gli avversari» dichiarò Benitez dopo il sorteggio. Se ne accorse subito il Dortmund di Klopp, all’epoca vicecampione d’Europa. Il debutto è proprio contro i tedeschi al San Paolo, il 18 settembre. C’è entusiasmo in città, si respira aria di festa anche tra i tifosi. Quelli del Borussia invadono il centro storico, un gruppetto rimane incantato dai riti delle celebrazioni di San Gennaro e si unisce al corteo di fedeli che va dalla chiesa di San Giorgio Maggiore al Duomo. Tocca a Higuain aprire la grande serata del Napoli. Il bomber argentino fa gol di testa. Klopp invece, rosso di rabbia, la perde e viene espulso per proteste. Raddoppia Insigne con una punizione gioiello, il portiere Langerak proteso in tuffo va a sbattere sul palo e ci rimette due denti. Nel finale autorete di Zuniga, con uno strano colpo di tacco. «Una delle serate più belle da quando sono presidente del Napoli. Grazie a tutti. Avanti così» twitta felice De Laurentiis. La trasferta a Londra, contro l’Arsenal, però è amara. Il Napoli, senza Higuain infortunato, si fa sovrastare dagli inglesi che chiudono la pratica in un quarto d’ora, reti di Ozil e Giroud. «Gare così non si possono sbagliare, abbiamo regalato l’inizio della partita e loro ci hanno puniti. Si può crescere, dobbiamo imparare da gare così» avverte Hamsik. Messag- gio ricevuto perché a Marsiglia gli azzurri portano a casa tre punti pesanti (1-2, Callejon e Zapata) e fanno il bis, seppur con qualche affanno, al ritorno con i francesi al San Paolo, 3-2, rete di Inler e doppietta di Higuain. Gli ottavi a quel punto sono ad un passo. A Dortmund basta un pari per qualificarsi con un turno d’anticipo. Invece arriva un ko (3-1). L’ultima in casa con l’Arsenal è decisiva, ma gli azzurri per passare devono vincere 3-0 o sperare che il Borussia non superi il Marsiglia. Cosa che invece accade, mentre al San Paolo un Napoli generoso passa solo a venti dalla fine con un lampo di Higuain. Inutile il 2-0 di Callejon nel recupero. Arsenal, Borussia e Napoli a 12 punti, la classifica avulsa condanna i partenopei all’Europa League. «Dobbiamo essere orgogliosi» commenta Benitez. «Abbiamo fatto 12 punti su 18 e andiamo fuori, non ci credo - si dispera invece Higuain - altre squadre con una sola vittoria sono andate avanti e noi con quattro no. È incredibile». M. B. Le lacrime La rabbia di Gonzalo Higuain dopo l’eliminazione del Napoli contro l’Arsenal © RIPRODUZIONE RISERVATA I protagonisti /2 2 3 1 In campo Da sinistra in senso orario un momento dela sfida con il Chelsea (1), Walter Mazzarri (2), il capitano Paolo Cannavaro (3) e l’argentino Ezequiel Lavezzi (4) 2 4 3 1 In campo Da sinistra un momento della sfida al Marsiglia (1), il tecnico spagnolo Rafa Benitez (2), Gonzalo Higuain (3) e Lorenzo Insigne (4) 4 8 Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno NA I gironi Il calendario GIRONE A GIRONE B GIRONE C Psg Benfica Barcellona Ecco tutte le partite della Coppa che conta Arsenal NAPOLI Manchester City Basilea Dinamo Kiev Borussia Monchengladbach Parte la caccia al Real Madrid di Cristiano Ronaldo Giro da oltre un miliardo di euro. La finale a Cardiff Ludogorets Besiktas Celtic di Salvatore Avitabile O Il campione Cristiano Ronaldo attaccante del Real Madrid tto gironi, 32 squadre: le big d’Europa. È un montepremi stratosferico: 1,27 miliardi di euro dei quali 762 milioni per i risultati e 507 per il market pool. La Champions League 2016-2017 presenta numeri impressionanti. È alla 62esima edizione (la 25esima con la formula attuale), organizzata dalla Uefa. È iniziata il 28 giugno scorso e terminerà il 3 giugno 2017 con la finale al «Millennium Stadium» di Cardiff, in Galles. Dal punto di vista sportivo l’avversario da battere sarà il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, fresco campione d’Europa con il Portogallo. I «blancos» spagnoli giocheranno nel girone F con Borussia Dortmund, Sporting Lisbona e Legia Varsavia. Un girone non particolarmente difficile, almeno sulla carta. L’altra finalista della passata edizione (la gara fu giocata a Milano), l’Atletico Madrid, è stata invece inserita nel girone D con Bayern Monaco, Psv Eindhoven e Rostov (Russia). Due le italiane: Juventus e Napoli. I campioni d’Italia, rinforzati dall’arrivo di Gonzalo Higuain, nel girone H affronteranno Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria. Il Napoli, nel girone B, è in seconda fascia. E sfiderà Benfica, Dinamo Kiev e Besiktas. Sulla carta due gironi facili che, però, restano molto insidiosi. Nel girone A il Psg affronterà Arsenal, Basilea e Ludogorets. Il Barcellona di Leo Messi è stato inserito nel girone C. Ecco le avversarie: Manchester City, Borussia M. e Celtic. Un girone «tosto». Molto equilibrato il girone E con Cska Mosca, il Bayern Leverkusen e Monaco. Infine il Leicester di Ranieri: nel girone G con Porto (che ai preliminari di Champions ha eliminato la Roma), Bruges e Copenaghen. La Champions League resta la competizione più ricca per i club europei. E i numeri sono eloquenti. Eccoli: la semplice partecipazione vale 12,7 milioni di euro. Vincere nel gruppo frutterà un milione e 500 mila euro, il pareggio 500 mila euro. Il passaggio agli Ottavi di finale vale 6 milioni di euro, i quarti 6,5 milioni, le semifinali 7, la finale frutterà 11 milioni e la coppa 15,5. In pratica di vincerà la Champions League potrebbe anche incassare 57,2 milioni di euro che arriverebbero a 100 milioni di euro con il market pool. Un business straordinario. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1ª giornata 13 settembre 2016 Psg-Arsenal Basilea-Ludogorets 1ª giornata 13 settembre 2016 Dinamo Kiev-Napoli Benfica-Besiktas 1ª giornata 13 settembre 2016 Barcellona-Celtic Man. City-Borussia M. 2ª giornata 28 settembre 2016 Ludogorets-Psg Arsenal-Basilea 2ª giornata 28 settembre 2016 Besiktas-Dinamo Kiev Napoli-Benfica 2ª giornata 28 settembre 2016 Borussia M.-Barcellona Celtic-Man. City 3ª giornata 19 ottobre 2016 Arsenal-Ludogorets Psg-Basilea 3ª giornata 19 ottobre 2016 Napoli-Besiktas Dinamo Kiev-Benfica 3ª giornata 19 ottobre 2016 Celtic-Borussia M. Barcellona-Man. City 4ª giornata 1 novembre 2016 Basilea-Psg Ludogorets-Arsenal 4ª giornata 1 novembre 2016 Benfica-Dinamo Kiev Besiktas-Napoli 4ª giornata 1 novembre 2016 Man. City-Barcellona Borussia M.-Celtic 5ª giornata 23 novembre 2016 Arsenal-Psg Ludogorets-Basilea 5ª giornata 23 novembre 2016 Napoli-Dinamo Kiev Besiktas-Benfica 5ª giornata 23 novembre 2016 Celtic-Barcellona Borussia M.-Man. City 6ª giornata 6 dicembre 2016 Psg-Ludogorets Basilea-Arsenal 6ª giornata 6 dicembre 2016 Benfica-Napoli Dinamo Kiev-Besiktas 6ª giornata 6 dicembre 2016 Barcellona-Borussia M. Man. City-Celtic 9 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 NA GIRONE D GIRONE E GIRONE F GIRONE G GIRONE H Bayern Monaco Cska Mosca Real Madrid Leicester JUVENTUS Atletico Madrid Bayer Leverkusen Borussia Dortmund Porto Siviglia Psv Tottenham Sporting Lisbona Club Brugge Lione OTTAVI DI FINALE 14-15 febbraio 21-22 febbraio 2017 Rostov Monaco Legia Varsavia Copenaghen Dinamo Zagabria 1ª giornata 13 settembre 2016 Bayern Monaco-Rostov Psv-Atletico M. 1ª giornata 14 settembre 2016 Bayer L.-Cska Mosca Tottenham-Monaco 1ª giornata 14 settembre 2016 Real Madrid-Sporting L. Legia Varsavia-Borussia D. 1ª giornata 14 settembre 2016 Club Brugge-Leicester Porto-Copenaghen 1ª giornata 14 settembre 2016 Juventus-Siviglia Lione-Dinamo Zagabria 2ª giornata 28 settembre 2016 Atletico M.-Bayern Monaco Rostov-Psv 2ª giornata 27 settembre 2016 Cska Mosca-Tottenham Monaco-Bayer L. 2ª giornata 27 settembre 2016 Borussia D.-Real Madrid Sporting L.-Legia Varsavia 2ª giornata 27 settembre 2016 Copenaghen-Club Brugge Leicester-Porto 2ª giornata 27 settembre 2016 Dinamo Zagabria-Juventus Siviglia-Lione 3ª giornata 19 ottobre 2016 Rostov-Atletico M. Bayern Monaco-Psv 3ª giornata 18 ottobre 2016 Cska Mosca-Monaco Bayer L.-Tottenham 3ª giornata 18 ottobre 2016 Sporting L.-Borussia D. Real Madrid-Legia Varsavia 3ª giornata 18 ottobre 2016 Club Brugge-Porto Leicester-Copenaghen 3ª giornata 18 ottobre 2016 Dinamo Zagabria-Siviglia Lione-Juventus 4ª giornata 1 novembre 2016 Psv-Bayern Monaco Atletico M.-Rostov 4ª giornata 2 novembre 2016 Tottenham-Bayer L. Monaco-Cska Mosca 4ª giornata 2 novembre 2016 Legia Varsavia-Real Madrid Borussia D.-Sporting L. 4ª giornata 2 novembre 2016 Copenaghen-Leicester Porto-Club Brugge 4ª giornata 2 novembre 2016 Juventus-Lione Siviglia-Dinamo Zagabria 5ª giornata 23 novembre 2016 Rostov-Bayern Monaco Atletico M.-Psv 5ª giornata 22 novembre 16 Cska Mosca-Bayer L. Monaco-Tottenham 5ª giornata 22 novembre 2016 Sporting L.-Real Madrid Borussia D.-Legia Varsavia 5ª giornata 22 novembre 2016 Leicester-Club Brugge Copenaghen-Porto 5ª giornata 22 novembre 2016 Siviglia-Juventus Dinamo Zagabria-Lione 6ª giornata 6 dicembre 2016 Bayern Monaco-Atletico M. Psv-Rostov 6ª giornata 7 dicembre 2016 Tottenham-Cska Mosca Bayer L.-Monaco 6ª giornata 7 dicembre 2016 Real Madrid-Borussia D. Legia Varsavia-Sporting L. 6ª giornata 7 dicembre 2016 Club Brugge-Copenaghen Porto-Leicester 6ª giornata 7 dicembre 2016 Juventus-Dinamo Zagabria Lione-Siviglia QUARTI DI FINALE 11-12 aprile 18-19 aprile 2017 SEMIFINALE 2-3 maggio 9-10 maggio 2017 FINALE 3 GIUGNO 2017 CARDIFF 48 pagine 2,50 EURO 10 Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno NA Verso il futuro Pillole di storia 2003: derby d’Italia all’Old Trafford Così vinse il Milan Nella stagione 2002-2003 la finale di Champions League fu il «derby» d’Italia tra Milan e Juventus. E a prevalere ai rigori furono i rossoneri di Silvio Berlusconi. Era il 28 maggio 2003 e la finale si disputò all’Old Trafford di Manchester, i rossoneri sconfissero ai calci di rigore la Juventus, priva dello squalificato Pavel Nedved, nella prima finale della Coppa dei Campioni-Champions League con entrambe le contendenti italiane. La partita terminò a reti bianche dopo i tempi supplementari e si decise dal dischetto. Poche le occasioni da gol, tra cui un gol annullato a Shevchenko, una grande parata di Buffon su Filippo Inzaghi e una traversa colpita da Antonio Conte. Ai tiri dal dischetto Dida parò tre conclusioni avversarie, mentre Andriy Shevchenko trasformò il rigore decisivo che consegnò al Milan la coppa. Il capitano Paolo Maldini la sollevò quarant’anni esatti dopo il padre Cesare, campione d’Europa 1962-1963 con i rossoneri a Londra. Dal 2018 ecco la nuova Champions Anche l’Italia avrà quattro squadre Così cambia l’Europa: prove di superlega voluta dai grandi club La principale novità riguarda il ranking Vincitrici e record Dal 1966 ad oggi il club più titolato d’Europa è il Real Madrid che ha vinto ben undici edizioni della massima coppa continentale di calcio Poi seguono il Barcellona (5 vittorie), Benfica (2 vittorie), Celtic (1), Manchester United (2), Feyenoord (1), Aiax (3), Bayern Monaco (5), Liverpool (5), Nottingham Forest (2), Aston Villa (1), Amburgo (1), Stella Rossa (1), Marsiglia (1), Porto (1), Chelsea (1) e infine Borussia Dortmund (1) di Pietro Falco O ra è ufficiale, la Champions League cambia faccia. Non è ancora la Superlega auspicata dai grandi club, ma il nuovo format che il comitato esecutivo straordinario dell’Uefa ha approvato lo scorso 26 agosto, con 11 voti favorevoli e un astenuto, rappresenta un passo deciso verso quella direzione. La principale novità consiste nel ranking per club. Di fatto significa che le squadre più blasonate godranno di un particolare riguardo per la loro storia nel torneo. E questa classifica che attualmente attribuisce solo il posto nelle fasce dei sorteggi, dal 2018 avrà anche un peso economico. La valutazione verrà effettuata sulla base di un coefficiente che scaturisce da tre «blocchi» di risultati: dal 1956 (inizio Coppa dei Campioni) al 1993 (inizio Champions); dal 1993 al 2008; e infine l’ultimo decennio (fino al 2018), che avrà più valore. C’è stata un pò di discussione - con la Juve che spingeva per il criterio degli ultimi cinque anni, e non dieci - ma alla fine si è raggiunto l’accordo. Il nuovo ranking sarà utilizzato nei sorteggi di agosto (non più i campioni nazionali teste di serie) e in quelli dell’eliminazione diretta, per evitare scontri come JuveBayern agli ottavi. E soprattutto, servirà per la distribuzione dei soldi ai club. Oggi la Champions vale oltre 2,2 miliardi all’anno e ne Lo stadio A destra il sorteggio del Napoli e una bella foto dall’alto dello stadio San Paolo distribuisce quasi 1,3. L’obiettivo è salire a 3 miliardi di ricavi, aumentando la quota per le squadre. I premi ai club saranno suddivisi in quattro voci: il market pool (che dal 40% scende al 15%), il fisso di partecipazione (25%), i risultati della stagione (30%) e i risultati storici (ranking per club: 30%). Ovviamente, il ranking per nazioni non scompare, ma resta per attribuire il numero di posti per nazione. Per il triennio 2018-2021, la massima competizione europea vedrà una più massiccia partecipazione di club provenienti dalle leghe più importanti, compresa la nostra. Le prime quattro di questa graduatoria (Spagna, Germania, Inghilterra e Italia) avranno 4 squadre ciascuna, senza passare dai playoff. Ma scendere al quinto posto del ranking significherebbe averne solo due sicure, più una che potrebbe accedere attraverso i playoff. Quindi, bisognerà stare attenti a Portogallo, Francia e Russia che ci inseguono. In ogni caso, 16 squadre su 32 saranno riservate ai grandi Paesi (nell’attuale edizione sono 14). Mentre sono ancora da stabilire i criteri di qualificazione delle restanti 16, anche se è già certa l’inclusione alla fase a gironi della vincente dell’Europa League. Inoltre, nascerà una società di consulenza Uefa-Eca per il torneo: in pratica, i club saranno maggiormente coinvolti nell’organizzazione. Ma dal 2021, si cambierà ancora. L’obiettivo è un torneo più elitario e più ricco, con più partite che potranno giocarsi anche nel fine settimana, spostando così il campionato al mercoledì. E le gare potrebbero essere disputate anche in sedi neutre ed extra europee pronte a strapagare l’evento: ad esempio, Emirati arabi, Cina, Qatar. Porte chiuse infine al discorso del posto per «meriti storici». Di wild card si parlerà nel 2021: girava voce che la Superchampions avrebbe potuto prevedere qualcosa a discrezione del presidente già a partire dal 2018, ma i vertici Uefa hanno smentito seccamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel 1954 nasce la Coppa Campioni: ecco tutte le svolte La partita inaugurale si giocò a Lisbona il 4 settembre 1955 tra Sporting e Partizan Belgrado Le italiane L’ultimo club italiano a vincere la Champions è stato l’Inter nel 2010 (l’anno del triplete). In totale ne ha vinte tre. La Juventus, invece, ha trionfato in due edizioni e il Milan ha vinto sei edizioni L’ idea di una competizione europea per formazioni di club nacque nel 1954. In quell’anno sui giornali sportivi francesi, in risposta ad alcuni articoli del Daily Mail in cui si affermava la supremazia del Wolverhampton, si aprì un acceso dibattito su quale fosse la squadra più forte del continente. L’Equipe propose un campionato tra i maggiori club d’Europa. Nell’aprile del 1955 la Fifa impose alla Uefa – che si mostrava riottosa - l’organizzazione del nuovo torneo. Fu così che venne alla luce la Coppa dei Campioni d’Europa, alla quale veniva ammessa per ciascun Paese una sola società indicata dalle rispettive federazioni, con la vaga condizione che avesse vinto almeno una volta il titolo nazionale. Alla prima edizione presero parte 16 club provenienti dalle principali federazioni. Unica assenza di spicco la Federazione inglese, che non riteneva la nuova coppa all’altezza del proprio blasone. La partita inaugurale si giocò a Lisbona il 4 settembre 1955. Avversari, lo Sporting Lisbona e gli jugoslavi del Partizan Belgrado. Il successo della pri- ma edizione convinse cinque nazioni, tra cui l’Inghilterra, ad entrare nella manifestazione. L’Uefa riuscì a imporre che ciascuna federazione presentasse il proprio campione in carica. Nel giro di pochi anni aderirono tutte le 32 federazioni europee. L’ultima fu l’Unione Sovietica nel 1966. La prima modifica alla classica formula fondata sull’eliminazione diretta ci fu nel 1991-92, quando fu introdotta la fase a gironi. E dall’anno successivo, la manifestazione fu chiamata Uefa Champions League, con la registrazione del logo e dell’inno ufficiale. La Coppa si strutturò su una fase a gironi autunnale e una ad eliminazione diretta primaverile. Ulteriore svolta nel 1997-1998, quando si aprirono le porte alle seconde classificate degli otto migliori campionati. Nel 1999, l’Uefa a ridisegnò l’intero impianto delle sue tre coppe. La Champions venne aperta anche alle terze classificate delle sei principali federazioni e alle quarte delle migliori tre, con l’abrogazione della Coppa delle Coppe. P. F. © RIPRODUZIONE RISERVATA A Milano I calciatori del Real Madrid durante il riscaldamento nel «Meazza» prima della finale di giugno Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 11 NA 12 Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno NA Gli azzurri L’altra competizione Youth League: ecco gli impegni della Primavera di Saurini Il Napoli Primavera affronterà in trasferta i pari età della Dinamo Kiev domani alle ore 13, nell’ambito del primo match del girone di Youth League; la partita si terrà allo stadio «Dinamo Lobanovsky» di Kiev. La squadra di Giampaolo Saurini giocherà le partite in casa allo stadio «Ianniello» di Frattamaggiore. Col Benfica si giocherà il 28 settembre alle 16. «La Youth League – ha detto Gianluca Grava, responsabile delle giovanili - servirà a far fare esperienza internazionale ai nostri giovani, con la speranza che alcuni di loro potranno assaporare l’Europa con la prima squadra. Lorenzo e Roberto Insigne, sono loro l’esempio. Sono dotati della cultura del lavoro essenziale se si vuole sfondare in questo sport». © RIPRODUZIONE RISERVATA Da Reina a Milik, il Napoli crede nell’impresa Nella lista dei 25 presentata dal club partenopeo all’Uefa manca solo Tonelli che è infortunato Il portierone e l’attaccante polacco saranno i punti di riferimento per puntare alla qualificazione Esordio Tra i volti nuovi della lista c’è anche Roberto Insigne (foto), fratello minore di Lorenzo. Per la prima volta i due ragazzi di Frattamaggiore giocheranno insieme nel Napoli Per Roberto un’occasione da non perdere S celte dolorose, ma anche necessarie. Maurizio Sarri nel consegnare la lista Uefa per la Champions ha dovuto rinunciare a Tonelli ed El Kaddouri. L’ex Empoli, costato 10 milioni, è ancora alla prese con il recupero dell’infortunio al ginocchio. L’arto si infiamma spesso e gli dà molto fastidio. Ora i problemi sono superati e sta allenandosi con i compagni. Un recupero graduale, dopo che la palestra e la fisioterapia lo hanno fatto compagnia per tutta l’estate. El Kaddouri, invece, è stato sul mercato praticamente per tutta la sessione estiva fino a quando non ha deciso di rimanere, pur sapendo di essere tra gli indiziati a essere escluso dalla lista dei 25. Una lista che include tutti i nuovi arrivi, tranne appunto il primo rinforzo di quest’anno: Tonelli. L’elenco prevede anche Rog e Diawara, ovvero giocatori nati dopo il 1995 e che abbiamo disputato almeno due anni consecutivi nella stessa squadra. Nella lista è presente anche Vlad Chiriches che si è infortunato al menisco in allenamento con la nazionale rumena. Operato in artro- La gioia I giocatori del Napoli esultano al San Paolo dopo uno dei quattro gol rifilati al Milan nella gara vinta il 27 agosto scorso scopia dovrà rimanere fermo per un mese. Un contrattempo che complica un pò le cose nel reparto difensivo. Sarri, infatti, si troverà a disposizione solo tre centrali: Albiol, Koulibaly e il nuovo arrivato Maksimovic che dovranno, almeno per un mese tirare la carretta sia in campionato che in Champions, visto che Tonelli non fa parte ancora del gruppo dei titolari. Negli altri ruoli il Napoli potrà contare su titolari e riserve. I difesa sia a destra che a sinistra ci sono le coperture: Hysaj-Maggio, GhoulamStrinic. Il croato è sempre po- co presente nelle scelte di Sarri perché non è abile nella fase difensiva, ma in nazionale gioca sempre da titolare. A centrocampo c’è ampia scelta. I titolari restano Hamsik, Jorginho e Allan, ma le alternative sono di lusso: Diawara, Rog e Zielinski, la meglio gioventù del calcio europeo. Il polacco ha mostrato tutte le sue qualità negli spezzoni in cui ha giocato in campionato e si candida per scalzare uno delle due mezzali. Diawara può sostituire in cabina di regia Jorginho e all’occorrenza anche un interno. Il croato Rog è una garanzia. Oltre ad aver due piedi con cui può disegnare abilmente le sue traiettorie è un fine mediano che può diventare anche «cattivo» nei contrasti. Se c’è qualcosa che si può obiettare alle riserve della mediana è quello di avere poca esperienza in Champions, ma il carattere e la fame non mancano e quelli possono sopperire a questa mancanza. In alternativa c’è Emanuele Giaccherini che può occupare anche un ruolo a centrocampo e che di esperienza ne ha da vendere. In attacco, in attesa che Gabbiadini ritrovi la luce, c’è un’ampia scelta. Sugli esterni ci sono i fratelli Lorenzo e Roberto Insigne con Mertens. A destra Callejon non teme rivali. A centro dell’attacco si confida molto nel bomber polacco Milik. Donato Martucci © RIPRODUZIONE RISERVATA 13 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 NA I campioni Gli allenatori Da Ancelotti a Wenger I guru in panchina Allenatori debuttanti come Sarri, altri plurititolati come Carlo Ancelotti del Bayern Monaco e Joseph Guardiola, ora passato al Manchester City. Allegri di nuovo all’esame nella competizione che la Juventus desidera da molto tempo. Anche Arsene Wenger ci riprova alla guida dell’Arsenal. La Champions League mette in vetrina tutti i guru del calcio mondiale. Il vincitore uscente è il francese Zinedine Zidane (Real Madrid) che ha battuto nella finale dello scorso anno un altro tecnico di fama: Simeone dell’Atletico Madrid. Desta curiosità anche il debutto del Leicester di Claudio Ranieri che la Champions l’ha giocata col Valencia e con il Chelsea (semifinale) e con la Juventus. Infine lo spagnolo Unay Emery che allena il Psg. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tutte le stelle d’Europa di Donato Martucci Portieri: attesi Neuer, Buffon e Reina In difesa: l’ultimo treno di Bonucci C’è l’imbarazzo della scelta, giocatori datati ma anche futuri fenomeni. Si parte da quello che viene considerato il più forte del mondo, ovvero Manuel Neuer (30 anni) del Bayern Monaco. Resta il sempiterno Gigi Buffon che risulta essere sempre decisivo, nonostante abbia compiuto 38 anni. L’ultimo europeo ha confermato il suo stato di forma. Cosi come Peter Cech (34) C’è un ampia gamma, oltre ai difensori della Juventus Chiellini, Bonucci e Barzagli che rappresentano anche l’ossatura della nazionale italiana. Da segnalare i soliti noti che dettano legge in Europa da anni, il terzino Marcelo del Real Madrid, Thiago Silva del Psg, Hummels, Alaba e Boateng del Bayern Monaco, Dani Alves, al suo primo anno con la Juventus dopo una vita col dell’Arsenal può rivelarsi tra i migliori della competizione e anche Pepe Reina se ritrova la forma può rientrare nel novero dei portieri di sicuro affidamento. Si inserisce tra i numeri uno da seguire anche Kasper Schmeichel (29) che difende i pali del Leicester. Il tedesco Marc-André ter Stegen del Barcellona ha soli 24 anni ma è una garanzia per la porta dei blaugrana. Barcellona con il quale ha vinto tutto, Felipe Luis e Godin dell’Atletico Madrid, Sergio Ramos, Pepe e Carvajal del Real Madrid, Mascherano e Piqué (Barcellona), Kompany (Manchester City), Ivanovic (Chelsea), ma anche Koulibaly (Napoli) molto richiesto proprio dal Chelsea in questa finestra di mercato, così come l’albanese Hysaj, che pure ha avuto molti estimatori. Centrocampo: ecco Ozil e Iniesta Esterni: l’anno di Robben e Mertens Anche qui le stelle sono tante. Partiamo dal croato Luka Modric, faro del Real Madrid. Ti cambia la partita e verticalizza come pochi. Stessa nazionalità, ma è in forza alla storica rivale del Barcellona: ovvero Ivan Rakitic. Quantità e qualità. Non si può non menzionare anche Andres Iniesta del Barcellona, un autentico giocoliere, il migliore assist-man del mondo. Da non sot- Si parte da Neymar del Barcellona. Un attaccante che come pochi crea superiorità grazie alla sua classe sopraffina. Il brasiliano ha una clausola rescissoria di circa 200 milioni di euro. Un altro calciatore da tenere in debita considerazione è Gareth Bale del Real Madrid. Il suo trasferimento alle merengues destò scandalo: 100 milioni di euro versati nella casse del Tottenham. tovalutare il gallese Ramsey dell’Arsenal e Renato Sanches, il portoghese, classe 1997, laureatosi campione d’Europa, ora in forza al Bayern Monaco di Ancelotti. Da citare per classe ed eleganza: Tony Kroos del Real Madrid, Mezut Ozil (Arsenal), Silva del Manchester City, Alli (20 anni), l’anno scorso in doppia cifra con il Tottenham. Infine Verratti del Psg. Attaccanti: Ronaldo e Messi, Cavani e Higuain Non si può prescindere da quelli delle squadre più forti d’Europa, ovvero Barcellona e Real Madrid. Lionel Messi e Luis Suarez, Cristiano Ronaldo e Benzema, il meglio del calcio mondiale. Cosi come Edinson Cavani del Psg e anche Gonzalo Higuain della Juventus, Antoine Griezmann dell’Atletico Madrid, Thomas Muller e Robert Lewandoski del Bayern Monaco, Jamie Vardy del Leicester. Insomma c’è l’imbarazzo della scelta, in un campionato dove brillano le stelle e soprattutto continuano a brillare le squadre spagnole. Il più atteso, ovviamente, è il portoghese dei «blancos» del Real Madrid, Cristiano Ronaldo, che nel luglio scorso si è laureato anche campione d’Europa con il Portogallo. E’ considerato una delle ali più forti del mondo che sa farsi valere anche in fase difensiva. Aguero del Manchester City è più di una garanzia. Non è più giovanissimo ma Arjen Robben (32) del Bayern Monaco fa ancora la differenza sulla fascia destra, così come Ribery sull’altra fascia. Infine Marco Reus del Borussia Dortmund ma c’è per il Napoli c’è Dries Mertens Supplemento della testata Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente Enzo d’Errico direttore responsabile Carmine Festa redattore capo centrale Paolo Grassi redattore capo centrale Editoriale del Mezzogiorno s.r.l. con socio unico, soggetta a direzione e coordinamento da parte della società RCS Mediagroup S.p.A. Alessandro Bompieri presidente Domenico Errico amministratore delegato Redazione, produzione, amministrazione e sede legale: Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli - Tel: 081.760.20.01 Fax: 081.58.02.779 Reg. Trib. 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Distribuito con il Direttore responsabile: Luciano Fontana 14 NA Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno 15 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 12 Settembre 2016 NA Non solo calcio Il maestro Ferrigno e i presepi «Una statuetta per gli avversari» «Ben vengano i match di Champions. Faremo conoscere la città anche ad altri turisti». Parola di Marco Ferrigno, uno dei maestri dell’arte presepiale partenopea. In occasione delle gare europee del Napoli, molti tifosi delle squadre rivali di coppa visitano la sua storica bottega di San Gregorio Armeno. Per la Champions Ferrigno ha in cantiere qualcosa di speciale: «Per le partite con Benfica, Besiktas e Dinamo Kiev sto pensando di creare la statuina del loro calciatore più rappresentativo. I tifosi delle squadre avversarie in Europa sono sempre venuti da queste parti in passato». Ferrigno conclude: «Quest’anno d’estate non abbiamo chiuso neppure un giorno e le partite del Napoli attireranno altre persone». (m.b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Napoli, affari e turismo «Il business per la città» Le partite europee sono anche il volano per il territorio «Facciamo in modo che chi viene se ne innamori» V enti milioni. Ecco quanto ha già fruttato la Champions al Napoli. La cifra è destinata a salire in base al cammino nel torneo. Ma la massima competizione europea porta benefici anche all’economia della città. Basti pensare che quattro anni fa, secondo un’analisi della Camera di commercio di Monza e Brianza, l’andata degli ottavi di finale contro il Chelsea valeva circa 6 milioni di euro, calcolando alloggi, ristorazione e altre voci. Per Napoli e il Napoli è una grande occasione. «È una buona opportunità per aumentare le presenze in città nel giorno della partita e in quelli successivi. Ogni gara in Europa è, infatti, un’occasione per pubblicizzare luoghi da visitare e per accogliere ospiti internazionali in settimana quando l’occupazione delle camere è spesso più bassa rispetto ai weekend», spiega Antonio Izzo, presidente di Federalberghi Napoli. Per i numeri è ancora presto, ma anche stavolta gli alberghi della Stazione e di Fuorigrotta dovrebbero riempirsi: «La Champions è una risorsa in più per tutti - aggiunge Izzo soprattutto nei periodi di bas- Antonio Izzo Gli alberghi dovranno riempirsi Giancarlo Carriero Eventi che aiutano a crescere Pietro Russo Per noi importante vetrina sa stagione come i mesi autunnali. Speriamo che il Napoli possa andare più avanti possibile anche per prolungare i benefici in inverno». Giancarlo Carriero, presidente della sezione turismo dell’Unione Industriali e patron dell’hotel Regina Isabella di Ischia sottolinea invece i vantaggi sul piano dell’immagine. «La caratteristica di queste trasferte è la brevità - spiega - non possiamo dunque aspettarci flussi significativi per uno o due giorni. Dovremo essere bravi a far innamorare della città coloro che verranno per il calcio e resteranno per poco. Però il numero di persone è la parte meno interessante. Il vero vantaggio è che le partite europee hanno grande importanza in termini di immagine, come tutti gli eventi culturali». Sulla stessa lunghezza d’onda Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli: «La Champions è un traino non indifferente, soprattutto se poi la squadra riuscirà ad andare avanti nella competizione. Le partite europee sono importanti per il turismo e per i nostri prodotti. È una vetrina di grande rilievo per mettere in campo tutte le nostre poten- I servizi Il Comune di Lecce, con il sindaco Luigi de Magistris (nella foto), migliorerà e potenzierà i servizi per l’accoglienza dei tifosi ospiti, a cominciare dai trasporti più efficienti e sicuri, soprattutto di notte zialità. Se andrà tutto per il meglio, si parlerà bene di Napoli in tutta Europa». La Champions vuol dire buoni affari anche per commercianti e ristoratori. Come spiega Enrico Durazzo di Napolimania, negozio specializzato in gadget e souvenir. «Di certo c’è un incremento di vendite quando il Napoli gioca in Europa. Per quanto ci riguarda succede anche per le trasferte europee quando sono i napoletani stessi a comprare i gadget nel nostro store in aeroporto. In- Michele Condurro «Nei giorni delle partite che giocano gli azzurri è maggiore il flusso dei clienti» somma, il palcoscenico europeo è una cosa positiva non solo sul piano sportivo». L’antica pizzeria «da Michele» a Forcella è una tappa fissa per turisti di tutto il mondo. «E nei giorni delle partite europee del Napoli il flusso è maggiore - racconta Michele Condurro - Siamo contenti che i tifosi avversari continuino a sceglierci. È un riconoscimento al nostro lavoro. Adesso con la Champions aspettiamo i tifosi di Benfica, Besiktas e Dinamo Kiev. Spero che non si lascino condizionare dalle notizie sulla poca sicurezza della zona. Ricordo che già una volta in passato una squadra inglese invitò i propri tifosi a evitare Forcella. Fortunatamente vennero lo stesso». Mario Basile © RIPRODUZIONE RISERVATA Sicurezza Il questore di Napoli, Guido Marino (nella foto), metterà a punto un piano per la sicurezza in vista delle partite casalinghe del Napoli in Champions. Rischi scontri con alcune frange estreme del tifo partenoeo Da Lisbona a Istanbul In tour con la Champions Primo viaggio organizzato domani a Kiev, in Ucraina Occasione per visitare monumenti e beni culturali I luoghi Kiev, Lisbona e Istanbul: ecco le tre città che i tifosi azzurri potranno visitare seguendo il Napoli nelle trasferte I l tifoso del Napoli non è stato molto fortunato per le trasferte europee. Non per la bellezza sia chiaro, ma perché il debutto a Kiev non sarà agevole in termini di spostamenti. La richiesta dei tagliandi, almeno quella su Listiticket, non è stata molto alta ed è rimasta praticamente invenduta la scorta messa a disposizione dalla squadra ucraina. In primis, una disaffezione, ma anche una difficoltà oggettiva di raggiungere la capitale ucraina. Diverso il discorso per chi si è affidato all’agenzia di viaggio. Il Napoli ha inoltre realizzato l’opportunità, d’intesa con la Questura, di adottare un’ulteriore modalità di distribuzione dei tagliandi, attraverso l’intervento di un primario tour operator, Reteeuropa Viaggi, che ha messo a disposizione dei tifosi del Napoli, la possibilità di acquistare un pacchetto di viaggio, comprendente biglietto aereo su volo charter, i trasferimenti in autobus dall’aeroporto allo stadio e viceversa, ed il biglietto che dà diritto ad assistere alla gara. Costo: 395 euro a persona. Lo stesso touroperator sta organizzando anche le altre trasferte, quelle di Lisbona e Istanbul più agevoli e con maggiore appeal turistico. La prima trasferta, quella di Kiev, sarà già caldissima. Ci saranno 70.000 spettatori ad attendere gli azzurri e loro sono sicuramente più avanti nella preparazione. Il ricordo non è piacevole visto che il Napoli ha già saggiato l’ambiente di Kiev, quando si giocò lì la semifinale di Europa League, contro il Dnipro, per la situazione politica ucraina. Kiev è comunque un gioiellino. Una città funzionale con i trasporti adatti a una città di 3 milioni di abitanti. Il Napoli si recherà invece a Istanbul l’1 novembre per la quarta gara di Champions. Una città di oltre 15 milioni di abitanti, l’unica al mondo che appartiene ai due continenti Europa (Tracia) e Asia (Anatolia) divisa dallo stretto del Bosforo. Il centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco e nel 2010 capitale eu- Le città A destra una veduta della città di Kiev, in Ucraina In basso uno scorcio di Lisbona, in Portogallo ropea della cultura. La situazione politica sembra normalizzata dopo il fallito golpe militare del luglio scorso. Non mancano i posti da visitare: dalla Basilica di Santa Sofia, la Moschea Blu alla Chiesa di San Salvatore in Chora. Il nuovo stadio è il Vodafone Arena, un catino infernale di 41.903 posti tutti a sedere, come solo gli stadi turchi sanno essere, terminato di ristrutturare nel 2016. Si trova al centro storico di Istanbul ed è facilmente raggiungibile dall’aeroporto. Il 6 dicembre il Napoli andrà a far visita al Benfica. A Lisbonanel 2008, nel primo turno di Coppa Uefa, gli azzurri furono sconfitti ed eliminati allo Stadio Da Luz. Sarà la trasferta più seguita dai tifosi partenopei. E’ la più coperta dalle tratte aeree e Lisbona è una bellissima città, tutta da visitare. Come non ammirare la Torre di Belem, la Praca do Comercio, l’Oceanario, il Castello di Sao Jorge, solo per citare alcune delle bellezze della capitale portoghese, oppure il Barrio Alto, facendosi trasportare dai tipici tram gialli. Lo stadio del Benfica è il Da Luz, ovvero A Catedral, la cattedrale, dotato di una capienza di 65.647 posti. Un gioiellino, molto funzionale che ha ospitato le gare degli europei nel 2004, situato a una decina di chilometri dall’aeroporto. Do. Mart. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 NA Lunedì 12 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno