La redazione del Todarino anno 2010

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La redazione del Todarino anno 2010
ANNO 22 n°3
Maggio 2011
Giornalino scolastico - Redazione a cura degli alunni del III° Istituto Comprensivo”S. Todaro” Augusta - www.scuolatodaro.com
La redazione
del Todarino anno 2010-2011 è stata composta dai seguenti
alunni: per la scuola primaria: Simone Galvano VA, Riccardo
Spinali V B, Elena Natoli VC, Sofia Chiara Latino VD; per la
scuola secondaria di I°grado: Giorgia Caminiti, Federica Riera e
Gaia Galoforo IIB; Dalila Ragusa e Danila Solano IIIB; Vanessa
Bontempo, Barbara Carbé, Ilenia Di Grande, Diletta Di Mauro e
Dalia Pitruzzello IIIC; Chiara Belfiore e Elisabetta Passanisi IIC;
Silvia Ancona, Sebastiano Casalaina e Emilio Colella IC; Sardo
Rosario IB; Simona Letizia Basso, Salvatore Spucches e Alessio
Saraceno IIIA; Simone Riera, Valentina Pinto, Francesca Cannuli
e Federico Larizza IIA; Davide Amara, Alice Anfuso,Corinne
Battaglia e Federica Dora Pustizzi IA. La Redazione ringrazia
tutti i ragazzi che hanno contribuito con i loro articoli alla
realizzazione di questa attività molto importante per la scuola ed
i lettori tutti con l’augurio di poterci rincontrare il prossimo
anno scolastico. Buone vacanze!!!!!
LA
REDAZIONE
DEL
TODARINO
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Il Todarino
SPECIALE PASQUA
I riti della Quaresima e della Settimana Santa ad Augusta
(riti, tradizioni e folclore)
Gioacchino Cacciaguerra
Il Mercoledì delle Ceneri segna per la Chiesa l’inizio della Quaresima. Con l’imposizione delle Sacre Ceneri, ricavate dalle palme e dai
rametti d’ulivo benedetti l’anno precedente e successivamente bruciati per l’occasione, i fedeli vengono invitati a vivere un tempo di digiuno,
preghiera, mortificazione e astinenza dalle carni della durata di quaranta giorni. Con essa si invitano i credenti a ripercorrere, con viva e
profonda fede, i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto tentato dal demonio, nei quali ne uscì vittorioso, attraverso il digiuno e la
preghiera. Le diverse pratiche penitenziali e devozionali legate alla quaresima scomparvero gradualmente nel secondo dopoguerra un po’
dappertutto nell’ambito cristiano, così come anche l’usanza di coprire i crocifissi e gli specchi delle abitazioni a partire dalla V Domenica di
Quaresima (o di Lazzaro), detta volgarmente “do Niuru o do Velu”, consuetudine questa che aveva lo scopo di allontanare la vanità in quanto
era vietato anche pettinarsi i capelli ed abbellirsi. Erano anche banditi gli scherzi e l’allegria smodata che avevano accompagnato il Carnevale,
motivo per cui si usava dire: “Ma duni a lésina?” ed in risposta: “Nun s‟abbuffinia chiùi, picchì è Quaresima”. Per poter vivere più
intensamente il periodo quaresimale fino agli anni sessanta venivano chiamati diversi predicatori nelle varie parrocchie con il compito di
scuotere gli animi e di predicare gli esercizi spirituali in preparazione alla Santa Pasqua. Al giorno d’oggi sono gli stessi parroci ad assolvere a
tale compito. La Quarta Domenica di Quaresima, detta anche delle Rose per via del paramento color rosaceo indossato dal sacerdote, faceva
la sua comparsa per le vie del paese, il personaggio della Serramonaca impersonata da una popolana rivestita da un bianco lenzuolo che reggeva
una falce ed un paniere. La falce rappresentava il peccato, mentre il paniere pieno di uova la grazia santificante di Dio. Passando per le case essa
faceva il gesto di mietere il grano, a simboleggiare che chi vive nel peccato “muore” cioè si allontana da Dio e dalla redenzione operata da
Cristo. A questo gesto la gente rispondeva depositando nel paniere uno o più uova, segno questo di vita nuova e di serio impegno per giungere
alla Pasqua in grazia di Dio, purificando la propria anima e la propria vita da tutto ciò che non è consono alla legge del Signore. Questa strana
figura, presente nella cultura tradizionale di varie regioni d’Italia, pertanto rappresentava al contempo il mistero della morte e della vita.
L’ultima Serramonaca di Augusta che fece la sua apparizione negli anni cinquanta del Novecento, fu a „za Cuncetta Vena.
Scomparsa negli
anni 50, la versione augustana della Vecchia di mezza quaresima, la “Serramonaca”, rimasta negli scongiuri ad ammonimento infantile,
sopravvive la devozione alla Madonna Addolorata. Il simulacro smontabile della Vergine addolorata viene vestito (ed una delle tre donne
incaricata deve essere nubile) ed esposto a partire dal giovedì precedente la Pasqua, nella chiesa di S. Francesco di Paola, che della confraternita
dell’Addolorata è sede. Il culto prevede la cantata vespertina dello “STABAT MATER” di Jacopone da Todi con musiche settecentesche e la
recita di un panegirico il giorno seguente. Lo stesso viene eseguito presso la chiesa di S. Giuseppe la sera del Giovedì Santo alla presenza della
vara del Cristo morto attorniato dalle addoloratine.
I riti della SETTIMANA SANTA ad Augusta affondano le loro radici nel periodo della dominazione spagnola in Sicilia intorno al 1600.
In quel periodo uomini, di diverse condizioni sociali, che praticavano diversi arti e mestieri trasformarono le antiche corporazioni medievali in
società di mutuo soccorso (le attuali confraternite). Anticamente, fino agli anni 50, in Augusta erano presenti circa venti confraternite; ora
esse sono in numero molto inferiore. Ai giorni nostri sono sette le confraternite che hanno parte attiva e partecipano ai rituali della Settimana
Santa: la Confraternita di S. Andrea dell’antico ceto dei pescatori detti in gergo augustano “Sardari”; la Madonna Odigitria nota come Itria
dagli augustani, dell’antico ceto dei “Giardinieri e contadini”; S. Giuseppe dei “Mastri d’ascia”; l’Annunziata dei naviganti conosciuti come
“Fuluari”; il SS. Sacramento semplicemente indicata “La Cena” dei “Massari”; l’Addolorata e infine l’Immacolata.
(continua)
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Il Todarino
SPECIALE PASQUA
Durante la Settimana Santa e precisamente la Domenica delle Palme inizia la serie di processioni delle varie confraternite per rendere omaggio a
Gesù Eucaristia solennemente esposto in Chiesa Madre per il tradizionale Quarantore. Ad aprire il ciclo di adorazione è la Confraternita dell’Itria,
che recando in processione le proprie insegne e la piccola statua della Madonna Odigitria (colei che indica la strada) sorretta su una trave da due
monaci, si reca nella chiesa principale del paese per il proprio turno di adorazione. Terminato il momento di preghiera attorno al SS. Sacramento,
dopo un breve giro per le vie del paese, la suddetta confraternita rientra nella propria chiesa di appartenenza sita all’angolo fra la Via P.pe Umberto e
la Via Garibaldi. Il Lunedì Santo è la Confraternita di S. Giuseppe a rendere omaggio al SS. Sacramento solennemente esposto in Chiesa Madre.
Portando processionalmente le proprie insegne e la piccola statua di S. Giuseppe detto “S. Gisippuzzu”,per le sue minute proporzioni rispetto al
simulacro che viene portato in processione la terza Domenica dopo Pasqua, dopo il proprio turno di adorazione e un breve giro per le strade del paese,
i confrati fanno rientro nella propria chiesa sita in Via Garibaldi. Il Martedì Santo sono i confrati dell’Annunziata e di S. Andrea a recarsi
processionalmente in Chiesa Madre con le proprie insegne e le effigi dell’Annunciazione e di S. Andrea apostolo per il proprio turno di adorazione.
Così come le precedenti confraternite, dopo un breve percorso per le vie cittadine, rientrano rispettivamente nelle chiese di appartenenza situate in
Via Garibaldi la prima e in Via P.pe Umberto la seconda. Il Mercoledì Santo chiude il ciclo delle adorazioni la Confraternita del SS.
Sacramento. Dopo l’uscita dalla propria chiesa di appartenenza, la Chiesa Madre, e un breve giro per le vie di Augusta portando le proprie insegne e
un gruppo statuario raffigurante la Cena di Emmaus, essa fa rientro per la solenne benedizione eucaristica, che il sacerdote impartisce alla città e ai
fedeli presenti dopo un breve giro della Piazza Duomo con le Sacre Specie al termine della processione. Il Giovedì Santo, al tramonto, inizia il
Triduo Pasquale. In tutte le Chiese parrocchiali si celebra la messa in “Coena Domini”, della “Cena del Signore” ovvero la celebrazione
eucaristica in cui si fa memoria dell’istituzione dei sacramenti dell’ Eucarestia e del Sacerdozio da parte di Nostro Signore la sera prima della sua
passione. All’interno della stessa ha anche luogo la rievocazione della “lavanda dei piedi”, il grande gesto di umiltà compiuto dal Divino Maestro ai
suoi discepoli per sottolineare la dimensione del servizio e del sacrificio di ogni cristiano per la vita altrui. Al termine di tale celebrazione coloro che
hanno impersonato i dodici apostoli, di solito un gruppo di chierichetti, ricevono un pane ricoperto di glassa e diavolicchi noto come “u cavaddu
d‟Apostuli”, proprio per la sua forma a mezzaluna. Susseguente alla “Messa in Coena Domini” è la solenne deposizione del SS. Sacramento.
L’Eucarestia, riposta dentro un’urna, viene esposta all’adorazione dei fedeli in luogo debitamente ornato, con fiori e “laureddu”(grano germogliato).
Proprio per il fatto che le Sacre Specie, nelle varie chiese, vengono riposte dentro queste urne la gente impropriamente li chiama, da tempo
immemorabile, “Sepolcri”. La tradizione popolare vuole che essi vengano visitati in numero dispari a simboleggiare il numero delle piaghe di
Cristo. Particolarmente toccante ed emozionante e allo stesso tempo struggente è il momento successivo alla chiusura delle chiese al termine
dell’adorazione eucaristica. A partire dalla mezzanotte si ode infatti per le vie del paese il suono acuto e funereo di una tromba seguito dal cupo e
ossessionante rullare di un tamburo. La tradizione popolare ha identificato il suono della tromba con il lamento della Vergine Maria alla ricerca
dell’amato Figlio, il famoso “Turi o Turi!”. Secondo la versione dello studioso di storia patria, l’Avv. Elio Salerno, essi sono la rievocazione del
rimorso di Pietro per aver rinnegato il Divino Maestro, il tamburo, e il canto del gallo la tromba. È senza dubbio la lunga giornata del Venerdì Santo
che maggiormente coinvolge emotivamente gli animi degli augustani con la doppia processione del Cristo morto e del mattino e della sera.
All’alba tutti accorrono alla chiesa di S. Giuseppe per assistere all’uscita del Cristo morto portato dai confrati che vestono un abito penitenziale di
foggia spagnolesca. Il Cristo morto, adagiato in un letto di purpuree camelie, viene portato in processione per le vie cittadine entrando in tutte le
chiese in cui la sera prima (il Giovedì Santo) è stato allestito il “Sepolcro”. Il significato di tale processione, apparentemente antiliturgica agli occhi
della gente, in quanto cioè non segue temporalmente la morte di Gesù, non lo è affatto. Essa è una processione eucaristica, poiché i confrati di S.
Giuseppe vanno a rendere l’ultimo omaggio a Gesù Eucarestia in forma comunitaria, come da secolare tradizione. In passato infatti, i confrati non
ritenendo opportuno processionare con la piccola statua di S. Giuseppe, vista la particolarità del momento religioso, decisero di portare in processione
un Cristo morto. La sera sul piazzale di Levante, alla fine dell’antica Via del Calvario (attuale Via Roma), una folla enorme assiste alla tradizionale
“A scisa „a cruci”. Dopo una breve omelia pronunciata da un sacerdote, il simulacro del Cristo crocifisso eretto nel suddetto piazzale, viene schiodato
dai confrati dell’Immacolata e deposto in una vara, anch’essa, come quella della processione mattutina, adornata di camelie. Subito dopo, all’angolo
tra Via Xiacche e Via Xifonia avviene “l‟Incontru”. Il simulacro dell’Addolorata, tra un mesto brusio della folla trepidante in attesa di tale
commovente momento, uscendo da Via Xiacche va incontro al Cristo morto proseguendo insieme fino alla “Spartenza”, che avviene puntualmente
nel quadrivio tra Via Roma e Via Xifonia. Giunti al punto descritto in precedenza, dopo una breve omelia, i due simulacri fanno ritorno alle chiese di
appartenenza.
Alle varie processioni che caratterizzano la Settimana Santa del nostro paese vi prendono molti bambini vestiti da santi
particolarmente venerati in Augusta come S. Giuseppe, S. Domenico, S. Rita, S. Francesco, Santa Bernadette o anche bambine vestite di Veronica,
Immacolata, Madonna di Lourdes, del Carmine o più semplicemente di Addolorata. Il Sabato Santo è giorno di lutto e di silenzio per la chiesa
universale che fa memoria delle spoglie di Nostro Signore deposte nel sepolcro in attesa della sua gloriosa risurrezione. La notte del Sabato Santo
tutti i fedeli si recano in chiesa per la grande veglia pasquale nella quale, attraverso la liturgia della luce e il canto dell’Exultet, si celebra la vittoria
di Cristo sul male, sul peccato e sulla morte.
Dolci tipici della tradizione pasquale sono le uova di cioccolato con relativa sorpresa, cassatelle di
ricotta, miele e cannella e i “picureddi” di zucchero o pasta reale simboleggianti l’Agnello di Dio immolato per la salvezza del mondo.
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Il Todarino
SPECIALE PASQUA
Visita alle chiese del Centro storico di Augusta
(Sofia Chiara L., VD Sc. Prim.)
In occasione del tempo Quaresimale, giorno 25 marzo, unitamente ai nostri insegnanti, ci siamo recati in Chiesa della Madonna della Grazia per
prendere parte alla tradizionale Via Crucis in dialetto siciliano.
La Sig. na Maria Scapellato, cultrice di storia del territorio, ha guidato tale momento che per noi è stato molto toccante e suggestivo, nonché
occasione di riscoperta delle nostre antiche tradizioni e dell’uso del dialetto nelle preci degli augustani.
La preghiera che abbiamo più volte elevato al Signore, recitava così: Cruci Santa e Cruci Vera e di cui fusti adurata, di Giuvanni e Maddalena
e la Matri Addulurata.
Tale preghiera veniva una volta recitata per strada la notte del Giovedì Santo da alcune signore, che interpretando la Vergine Madre
Addolorata e le donne alla ricerca di Gesù che era stato arrestato, trascinavano anche delle catene come segno di penitenza. Il corteo delle donne
seguiva i due musicanti che suonavano rispettivamente la tromba e il tamburo, che nella devozione popolare erano visti come il lamento di Maria
alla ricerca del Figlio, la tromba, e il palpito del suo cuore ansioso, il tamburo.
Scomparsa ai giorni nostri questa suggestiva tradizione, tale preghiera ancora oggi viva nella memoria degli anziani del paese, viene
puntulamente recitata nella Chiesa di S. Francesco di Paola la notte del giovedì santo, durante la lunga attesa dell’alba del Venerdì Santo
dell’uscita del simulacro del Cristo Morto dalla Chiesa di S.Giuseppe, come segno di adorazione a Gesù Eucarestia davanti al tradizionale
“sepolcro” allestito nell’omonima chiesa, così come in tutte le chiese sacramentali della città.
Dopo la recita della Via Crucis, siamo poi andati a visitare le chiese del centro storico in cui ci hanno fatto da guida l’Insegnante Gioacchino
Cacciaguerra e la Sig.ra Marcella Spanò.
L’Insegnante Cacciaguerra ci ha condotto per le chiese sedi delle varie confraternite che prendono parte ai cerimoniali pasquali del nostro
paese, parlandoci della vita delle confraternite, e del ruolo religioso e sociale che svolgevano, e svolgono tutt’oggi, nella nostra città.
La Sig. ra Marcella Spanò, vice presidente del 3° ordine Carmelitano, ci ha parlato del suddetto ordine come presenza viva ed opera nel
nostro paese sin dal medioevo e dell’antica Chiesa del Carmine come la più antica di Augusta, nonché dell’attiguo convento, ormai adibito, dopo
l’unificazione italiana, a caserma dei Carabinieri.
Ringraziando tutti coloro che si sono adoperati alla buona riuscita della visita, mi preme sottolineare, come tale incontro sia stato per tutti noi,
non solo un’occasione di crescita spirituale, ma anche e soprattutto un’occasione di riscoperta delle antiche tradizioni, come valore culturale e
religioso, da custodire gelosamente e tramandare alle generazioni future, così come lo hanno fatto in passato i nostri avi. Un popolo che
dimentica le proprie radici e il proprio passato, perde la sua identità futura.
Acrostico
Pasqua
(Sofia Chiara L.,VD Sc. Pr.)
Primi giorni di primavera
Aria di pace vera
Suono di campane festose
Qualche bocciolo di rose
Una colomba da lontano
Arriva piano piano.
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Il Todarino
SPECIALE PASQUA
La Pasqua rappresentata dai bambini della Scuola Primaria:
Disegni realizzati
dagli alunni della
classe I sez.C
Disegno realizzato da Elisa T.,IA t.p. Sc.
Prim.
Disegno realizzato da Giulio B.,IA
t.p. Sc. Prim.
Disegno realizzato da Amelia A.
IA
t.p. Sc. Prim.
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L’ANGOLO DELLA POESIA
La primavera è ritornata
L'amicizia
(Erika N., II A Sc. Prim.)
(Sebastiano M. IA Sc. Sec)
L'amicizia è come un frutto che matura lentamente
La primavera è ritornata
non si compra ma si conquista piano e con tanta pazienza
ci sono i fiori
in una amicizia ci può essere tanta gioia
che stanno sbocciando
anche dolore e infelicità.
negli alberi di mimosa
Per questo gli amici veri ci stanno accanto
negli alberi di pesco.
nei momenti belli e nei dispiaceri .
nei prati rigogliosi
L'amicizia è una cosa davvero grande
spuntano tanti fiori
non si può esprimere a parole ma solo con i fatti.
mentre i bimbi corrono
felici nei prati
perché la primavera è tanto bella
A scuola!
(Gabriella N., II B Sc. Prim.)
Bimbo, bimbetto,
la scuola vi aspetta.
Ci son tanti bambini,
spensierati e birichini;
si siedono ai banchi
e quando sono stanchi
di scrivere e studiare
si mettono a cantare:
“ Giro giro tondo
com’è bello il mondo!
Chi lo vuol conquistare
a scuola deve andare.
In cielo sta il sole,
nel prato le viole,
sull’albero le pere,
il latte nel bicchiere,
la rondinella vola
i bimbi vanno a scuola!”
Disegno e poesia realizzati da Alessia C. IIB Sc. Prim
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L’ANGOLO DELLA POESIA
I gattini
Io e Ro
(Evelin C., II B Sc. Prim.)
(Andrea M.,IIB Sc. Prim.)
La mia gatta tutta nera
Ro è il mio orsacchiotto
va in giro mattina e sera
è marrone come un biscotto
ma un bel giorno arrivò
senza di lui non vado a letto
ed il nonno con sé se la portò.
lui dorme vicino al mio cassetto
Volle aiuto dal mio nonnino
però prima di dormire
che con lei fu così carino
in balcone vogliamo uscire
tre gattini mise al mondo
a vedere le tante stelle
nero, bianco ed uno biondo
che sono gialle e anche belle.
piccolini e così carini
nascon proprio come bambini.
L’estate sta arrivando
(Seby P., II B Sc. Prim.)
L’estate sta arrivando
e felici la stiamo aspettando.
Il freddo è andato via
e io sto poco a casa mia.
Quando la scuola finirà
tutto più bello mi sembrerà
e io sarò felice di andare
tutti i giorni al mare.
Il Todarino
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ATTIVITA’ SCOLASTICHE
E‟arrivata … la primavera!!
Disegno realizzato da Ludovica
sez. G Sc. Inf.
Disegno realizzato da Mattia
sez.C Sc. Inf.
.
Emozioni di primavera
Disegno realizzato da Matteo sez.D Sc. Inf.
(Maria R. IA Sc. Sec.)
Primavera che allegria
un risveglio di magia
di starnuti e di allergia!!!
Un concerto di colori
un mosaico di suoni
rallegrano i cuori.
Disegno realizzato da Serena sez.B Sc.
Inf
Son lontani ormai i tuoni
si avvicinano i rondoni
cinguettano gli usignoli.
Sorride l'erba al solletico del vento
di gioia scoppia il cuor
in ogni petto.
Disegno realizzato da Francesco sez. A Sc. Inf.
Disegno realizzato da Benedetta Di
G.
IA t.p. Sc. Prim.
Disegno realizzato da Lorenzo T. IA t.p. Sc
Prim.
Disegno realizzato da Giulia C. IA t.p. Sc. Prim.
Disegno realizzato da Chiara Di G. IA
t.p. Sc. Prim.
Disegno realizzato da Elena Di V. IA t.p. S. Pr.
Il Todarino
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ATTIVITA‟ SCOLASTICHE
I primi segni della primavera
(Sofia Chiara L. V D Sc.Pr.)
La primavera è una stagione davvero bella. L'aria è
frizzante; le giornate si allungano e tutto si colora di mille
sfumature: sbocciano i primi fiori di pesco, le foglie sono di
un verde brillante e sembrano dirti: «Ehi! Oggi siamo
proprio le più belle!».
Sembra quasi che l'intera natura voglia fare a gara a chi è
più colorato, o più imponente...
Tutto è allegro, e anche i più pigroni si alzano del letto
dicendo: «Oggi sono di buon umore!» La natura ti dà
allegria, viene voglia di uscire fuori, di andare sui prati,di
correre, ridere, scherzare...
Tuttavia, la primavera ha anche i suoi lati negativi: iniziano
le allergie e, soprattutto a marzo, il tempo sembra quasi che
impazzisca.
Secondo me, in primavera vengono meglio anche i compiti
di scuola, sembra che l'allegria della natura sia così
contagiosa che pure noi umani la riceviamo.
La primavera è bella, è una stagione che non ti fa morire dal
caldo, ma neanche di freddo: la primavera è una stagione
piacevole, anche se a volte è un po' “pazzerella”.
Disegno realizzato da
Naomi
R. IIB Sc. Prim.
Disegno realizzato da Silvia P.
II B Sc. Prim.
I primi segni della primavera
(Elena N., VC Sc. Prim.)
Disegni realizzati dalla
classe I C Sc Primaria
La primavera è una delle stagioni più belle perché, per me,
rappresenta una nuova vita, il risveglio della natura, la
felicità degli uomini. Le mattine iniziano con il dolce suono
degli uccellini che cinguettano, i colori della natura sono i
più vari, i fiori adornano i prati. Tutta la natura in autunno
secca e spoglia, ora ha riacquistato i colori, la freschezza, la
luce. Gli alberi si riempiono di foglie e fiori, volano api e
farfalle, ritornano le rondini che portano allegria e
spensieratezza. I bambini ritornano a giocare nei giardini e
dentro ognuno di noi la primavera si manifesta con la felicità
e l’armonia.
Disegno realizzato da Alessia G.
II B Sc. Prim.
I fiori belli e profumati
(Alessia G., IIB Sc. Prim.)
Lo scorso sabato a Melilli io vidi un fiore che era molto bello, profumato e molto caldo, era viola, sbocciato
proprio allora. Ora che sono ritornata per rivederlo, lui era morto, al suo posto vidi per la prima volta un nuovo
fiore di nome papavero, rosso come le mie guance calde. Son tutti belli i fiori tra l’erba!
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Il Todarino
ATTIVITA‟ SCOLASTICHE
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Dal Progetto: “HELLO CHILDREN”
Il progetto, rivolto a 40 bambini di anni cinque della Scuola dell’Infanzia, si è concluso il 15 aprile con il saggio
finale a cui hanno assistito i genitori e la Dirigente; in questo momento di festa è stato presentato il libro
realizzato da ogni alunno e sono stati consegnati gli attestati. Attraverso il gioco, il dialogo, il canto e varie
attività grafico-pittoriche, i piccoli hanno mostrato curiosità verso una lingua diversa dalla propria e hanno
acquisito nuove competenze comunicative.
Alcuni momenti
del saggio
finale del 15
aprile
“My english exercise book” realizzato dagli alunni in cui sono state
raccolte tutte le attività svolte durante gli incontri pomeridiani.
(continua nella pag. seguente)
(continua)
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ATTIVITA‟ SCOLASTICHE
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“My english exercise book” realizzato dagli alunni in cui sono state
raccolte tutte le attività svolte durante gli incontri pomeridiani.
ATTESTATO RICEVUTO
DAGLI ALUNNI
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ATTIVITA‟ SCOLASTICHE
Dal progetto “Sicilia fra miti e leggende”:
Gli alunni di anni 5 della Scuola dell’Infanzia hanno partecipato a un progetto-concorso in rete
e hanno realizzato un libro illustrato dal titolo”Cicciu u pescaturi”.
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Il Todarino
ATTIVITA’ SCOLASTICHE
Gita al porto
(Riccardo S. VB Sc.Prim.)
Giorno 19 e 20 Aprile noi delle classi 5° siamo andati a fare una gita al Porto di Augusta. Ci siamo incontrati alla Nuova
Darsena, siamo saliti su una barca ed è iniziata l’esplorazione. Abbiamo visto Torre Avalos, i forti Vittoria e Garsia. La
guida ci ha spiegato che la Torre Avalos è stata utilizzata dalla Marina Militare Italiana come stazione segnali, a guardia
dell’ingresso del Porto Megarese e che era stata conquistata dai francesi nel 1795, ma dopo 3 anni, sono stati cacciati via. I
Forti Vittoria e Garsia sono collegati da una stretta striscia di terra e presero il nome dal suo stesso ideatore(Garsia) e da sua
moglie (Vittoria). Poi siamo stati nella nave militare, abbiamo visto il cannone, la pompa anti-inquinamento. E’ stata una
bella mattinata, un momento per arricchire le nostre conoscenze sulla nostra bella Augusta.
100 strade per giocare
(Sebastiano C. IC Sc.Sec.)
“100 strade per giocare” è un progetto di Legambiente che ci ha fatto alzare dai banchi di scuola e ci ha permesso per un giorno di poterci
muovere liberamente e giocare in un ampio spazio libero. Giorno 09/04/2011 siamo andati nella piazza nuova che dovrebbe essere
intitolata “Unita d’Italia” e abbiamo giocato nei più svariati modi : bans , gioco del fazzoletto , calcio. Perfino le professoresse, anche
quelle da cui meno ce lo aspettavamo, hanno partecipato ai giochi sotto un sole cocente. I ragazzi delle superiori ci hanno fatto da
animatori facendoci giocare e insegnandoci le mosse dei balli; mentre gli alunni del circolo didattico “G. Pascoli” si sono esibiti, vestiti
da garibaldini, nell’esecuzione canora dell’Inno d’Italia. Erano presenti anche gli assessori del Comune, Accolla e Fraterrigo. Il progetto
voluto da Legambiente e sostenuto dal Comune di Augusta ha una rilevanza nazionale: da 16 anni Legambiente chiude le strade e le
piazze per aprirle ai giochi dei ragazzi e costruire almeno per un giorno una città senza traffico, smog e con spazi in cui sia possibile
muoversi e giocare all’aperto. E’ stato un momento importante perché abbiamo apprezzato e usufruito di uno spazio della città a “misura
d’uomo” dove abbiamo potuto giocare in tutta sicurezza.
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ATTIVITA‟ SCOLASTICHE
Pubblichiamo una lettera aperta al Sindaco di Augusta scritta dagli alunni della classe III C della Scuola Secondaria dopo la visita al
sito archeologico di Megara Hyblaea:
Augusta, 05/04/2011
Egregio Sindaco,
siamo gli alunni della classe III sez. C della scuola secondaria del III° Istituto Comprensivo S. Todaro”, Le
scriviamo per ringraziarla di averci permesso di visitare, grazie ai mezzi pubblici messi a disposizione dal
Comune e agli esperti del CEA, il sito archeologico di Megara Hyblaea. Attraverso la lezione teorica tenuta a
scuola dall’architetto Pugliares, abbiamo appreso che questa città, fondata dai Greci nel 750 a. C., è stata una
delle prime colonie greche della Sicilia. Ci è stato detto che molti turisti, soprattutto greci, visitano questo sito
per scoprire le radici della loro storia e cultura. Solo alcuni di noi erano a conoscenza dell’esistenza e della
storia di questa colonia greca. E’ stato davvero sorprendente scoprire le origini della nostra città, ma Le
assicuriamo che abbiamo dovuto lavorare molto di fantasia per capire la struttura e le caratteristiche di questo
sito a causa della totale incuria in cui versa. Il luogo, circondato dalle industrie, è pieno di erba molto alta che
ricopre i resti, mancano i sentieri dove poter camminare e ammirare le rovine. Siamo veramente amareggiati
che la nostra storia sia così deturpata e con questa lettera vogliamo far sentire la nostra voce a Lei ma anche
agli organi competenti affinché si attuino interventi perché questo sito possa essere meta di turisti di tutto il
mondo ma anche di noi augustani. Sperando in Suo tempestivo riscontro, la ringraziamo per averci ascoltato e
le inviamo cordiali saluti.
Questa lettera è stata inviata sia al Sindaco ma anche agli organi di stampa locali; Augustaonline, quotidiano sul web, e “La
Sicilia”hanno pubblicato la lettera .
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RECENSIONE
Il musical “Alice nel paese delle meraviglie” al teatro
Martedì 5 aprile alle ore 9:00 sono andato a scuola senza zaino
perché era un giorno speciale. Le maestre hanno deciso di
portarci a teatro, per assistere allo spettacolo “Alice nel paese
delle meraviglie”. Io sono salito sul pullman con i compagni e
mi sono seduto con Francesco. Quando siamo entrati a teatro e
si sono spente le luci, abbiamo visto questo bellissimo
spettacolo. E’ stato veramente bello e mi sono divertito molto.
(Domenico T., II A Sc. Prim.)
Martedì 5 aprile sono andato al teatro per vedere lo spettacolo
“Alice nel paese delle meraviglie”. Ci sono andato con
l’autobus insieme ai miei compagni di scuola, la maestra Gina,
la maestra Carmela e il signor Cavallo. Mi sono divertito molto
e la scena che mi è piaciuta di più è quella dove Alice salta con
la corda invece di studiare. Quando lo spettacolo è finito,
siamo ritornati a scuola dove ci aspettavano i nostri genitori.
(Andrea N., II A Sc. Prim.)
Martedì 5 aprile siamo andati al teatro “Città della notte”. Un
grande pullman è venuto a prenderci per accompagnarci al
teatro; insieme a me c’erano le maestre e i miei compagni di
classe. Ho visto un bellissimo spettacolo “Alice nel paese delle
meraviglie”. Mi è piaciuto tanto perché è stato divertente, era
bella la scenografia, le canzoni, i balli e anche i vestiti dei
personaggi. La protagonista della storia era una bambina di
nome Alice e poi c’erano altri personaggi: il Coniglio bianco
che aveva sempre fretta, lo Stregatto che indicava la strada ad
Alice, il Cappellaio che era buffo e un personaggio cattivo, la
Regina di Cuori che voleva tagliare la testa ad Alice. Alla fine
dello spettacolo, il pullman ci ha riportati a scuola dove ci
aspettavano i nostri genitori. Spero tanto che questa esperienza
si ripeta perché è stata bella. (Alessandro M., IIA Sc. Prim.)
Disegno di Alessandro
S., IIA Sc. Prim.
Disegno di Stefano T. II A Sc Primaria
ELISABETH – THE GOLDEN AGE
(Francesca C. e Simone R. IIA Sc. Sec.)
REGIA: Shekhar Kapur
ANNO DI PRODUZIONE: 2007
GENERE: storico
ATTORI PRINCIPALI: Cate Blanchett (Elisabeth),
Geoffrey Rush (il consigliere, Sir Francis Walsingham),
Clive Owen (Sir Walter Raleigh), Jordi Molà (Re Filippo
II di Spagna)
TRAMA:il film è ambientato in Inghilterra nel periodo del
regno di Elisabeth, durante il quale la regina dovette
affrontare la congiura della cugina Mary Stuart e
combattere contro l’invincibile Armada di Filippo II di
Spagna. Tutte queste difficoltà vengono superate grazie al
carattere della regina, all’abilità del suo consigliere,
all’aiuto di sir Raleigh ( del quale Elisabeth subisce il
fascino) e alla fortuna.
GIUDIZIO PERSONALE: belle le scenografie, i costumi
(specialmente gli abiti e le parrucche rosse della regina) e i
colori. Bravi gli attori in particolare la Blanchett. Il film
storicamente non è perfetto. Per esempio Filippo II è
rappresentato sempre pallido, col rosario fra le dita, vestito
di nero, in ambienti cupi; sembra un pazzo, ossessionato
dall’idea di punire la protestante Elisabeth. Anche la regina
Elisabeth diverse volte è rappresentata in atteggiamenti
poco regali: urla, strepita e ha crisi di nervi. Il film è
comunque avvincente.Voto: 9
“ Nina, la bambina della Sesta Luna”
(Elena N. e Sofia Chiara L. 5° C- 5°D
Sc.Prim.)
La scrittrice di questo libro è Moony Witcher, che è lo
pseudonimo di Roberta Rizzo.
La storia è ambientata inizialmente a Madrid dove la
protagonista, Nina De Nobili, vive insieme alle sue due zie,
Carmen e Andora, poiché i suoi genitori lavorano a Mosca
al Ferk, un'associazione per la ricerca di forme di vita
extraterrestri. Improvvisamente le arriva una lettera, da
parte dell'amato nonno Misha, che le dice di partire il più
presto possibile per Venezia. La bambina partì per Venezia
e trovò un'amara sorpresa: Ljuba, la dolce tata
soprannominata Meringa le dice fra i singhiozzi che nonno
Misha è morto in circostanze misteriose. Dopo il funerale,
la bambina entra nella camera del nonno, dove trova uno
scettro, una sfera e delle chiavi. Nina esplora la villa, dove
trova nella Stanza degli Specchi Karkon, il suo malefico
nemico,che la sfida per la prima volta. Grazie alle lettere
che le manda il nonno trova un laboratorio e scopre così le
sue origini magiche e alchemiche, ereditate dal nonno.
Aiutata dai suoi amici Cesco, Fiore, Roxy e Dodo scopre
l'Acqueo Profundis, un secondo laboratorio sottomarino
facendo amicizia con l'amico androide Max 10 pl.
Dopo tante battaglie Nina salva il pianeta alchemico di
Xorax, che torna a rivivere grazie ai pensieri liberi dei
bambini.
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Il Todarino
RECENSIONE
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
(Elena N. e Sofia Chiara L. V C – V D
Sc. Primaria)
I gabbiani sorvolano la foce dell'Elba, nel mare del Nord. “Banco di aringhe a sinistra” stride il gabbiano di vedetta Kengah si tuffa,
insieme agli altri. Ma quando riemerge, il resto dello stormo è volato via, e il mare è una distesa di petrolio. A stento Kengah spicca il
volo, e giunge alla terraferma, poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C'è un gatto, su quel balcone, un gatto nero grande e
grosso di nome Zorba, cui la gabbianella morente affida l'uovo che sta per deporre, non prima di avere ottenuto da lui tre solenni
promesse. E se per mantenere le prime due sarà sufficiente l'amore del gatto, per la terza ci vorrà una grande idea e l'aiuto di tutti. In
questo racconto, che ha la grazia di una fiaba e la forza di una parabola, il grande scrittore cileno tocca i temi a lui più cari: l'amore per la
natura, la solidarietà, la generosità disinteressata. Ma soprattutto, proprio nell'unico tra i suoi libri in cui i protagonisti sono animali,
Sepùlveda riconosce all'uomo un ruolo fondamentale: non solo istruttore e inquinatore ma anche salvatore, in un messaggio di speranza
di altissimo valore poetico.
Il Nuoto ( Rosario S. IB Sc. Sec.)
Lo sport di cui voglio parlare è il nuoto,che esiste sin dai tempi preistorici. Una delle testimonianze di un possibile antenato
di questo sport è stata trovata in una caverna, dove sono stati rinvenuti dei dipinti raffiguranti uomini nell’atto di eseguire
movimenti simili a quelli degli attuali stili del nuoto. In Europa, il nuoto competitivo iniziò nel 1800, principalmente col
dorso. Il nuoto è praticato per diversi scopi. Spesso questi scopi si sovrappongono e un nuotatore amatoriale, ad esempio,
può nuotare anche per motivi di salute e benessere fisico. Nel nuoto esistono diversi “stili” : delfino, dorso, rana, stile
libero, misti, crawl e farfalla. Il delfino è il primo dei quattro stili ufficiali del nuoto e fece la sua prima comparsa nel
1927.Lo stile deve il suo nome al tipico movimento ondulatorio delle gambe che ricorda i movimenti della nuotata
dei delfini. Il dorso è il secondo dei quattro stili ufficiali del nuoto. Fece la sua prima comparsa (non ufficiale) nel 1896
e,poi,nel 1900,fu inserito nelle Olimpiadi : i “200 Mt dorso”.Ricorda la nuotata a rana eseguita al rovescio. La rana è il terzo
dei quattro stili ufficiali del nuoto ed è il più lento. La sua prima comparsa in Europa risale al 1844 e nel 1908 fu inserito
nelle Olimpiadi (cioè i “200 Mt rana”). Lo stile libero è il quarto, nonché ultimo,dei quattro stili ufficiali del nuoto. Esso è
l’unico stile a non essere regolamentato. I misti sono una specialità del nuoto, combinazione dei quattro stili ufficiali. In una
gara vengono eseguiti dai nuotatori tutti gli stili, partendo con il delfino, e successivamente in ordine dorso, rana e stile
libero. Nelle staffette, dove ogni atleta esegue uno stile, l'ordine prefissato è dorso, rana, delfino e stile libero. Il crawl è uno
stile non ufficiale del nuoto e viene utilizzato durante le gare nell’esecuzione dello stile libero. La farfalla presuppone un
movimento simultaneo con simmetria bilaterale, ossia la metà sinistra del corpo fa contemporaneamente gli stessi
movimenti della metà destra. Anch’esso è uno degli stili non ufficiali del nuoto. Le varianti del nuoto sono tante ma i più
conosciuti sono: il nuoto sincronizzato, la pallanuoto, il nuoto per salvataggio, il nuoto pinnato e il triathlon. Io ho
cominciato a praticare questo sport qualche anno fa, all’età di 7 anni. Lo praticai per provare e poi, questa disciplina, mi
piacque tanto e ho voluto continuare, anche se poi ho smesso per motivi di saluti.