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Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera San Paolo - Polo Universitario - Milano
Anno 10 n. 33
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Regione Lombardia:
La campagna antinfluenzale 2011-2012
Un estintore per le emorragie
del tratto digestivo superiore
Smile House
La forza e il sorriso
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Corso per Assistente
alla poltrona di Studio Odontoiatrico
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Lo sviluppo visivo del bambino:
fisiologia, patologia e riabilitazione
Prendere in cura e insegnare a curare
Novembre 2011
Azienda Ospedaliera
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Prendere in cura e insegnare a curare
Lombardia Sanità
Dr.
prof.
Luciano
AntonioBresciani,
Colombi Assessore
– Dirigente
U.O.Sanità
Servizio
di Regione
Prevenzione
Lombardia
e Protezione
Laalla
parola
alla
Regione
La campagna antinfluenzale
per la stagione 2011-2012
in Regione Lombardia
Tra poco più di un mese partirà la campagna vaccinale antinfluenzale 2011-2012 e la Direzione Generale Sanità ha già fornito,
attraverso la Circolare n. 9 del 29 luglio, le prime indicazioni riguardanti le azioni prioritarie che ciascuna Asl dovrà attuare per garantire l'uniformità dell'offerta sul territorio regionale. Il testo (che
comprende la nota informativa del Ministero della Salute con le
raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell'influenza per
la prossima stagione) si rivolge a tutti gli attori del Sistema Sanitario Regionale, chiamando ognuno, per le competenze che gli sono
proprie, ad impegnarsi per assicurare la più ampia offerta sul territorio: il raggiungimento di alti tassi di copertura vaccinale rappresenta infatti un obiettivo importante non solo per la protezione
individuale di chi si sottopone a vaccinazione, ma anche per il contenimento della diffusione dell’infezione.
Il documento informa che l’Organizzazione Mondiale della Sanità,
basandosi sulle informazioni dei ceppi circolanti e sui dati epidemiologici raccolti dalla rete mondiale di sorveglianza dell’influenza,
ha definito per l’emisfero settentrionale (stagione 2011-2012) la
composizione del vaccino, includendo A/California/7/2009
(H1N1), A/Perth/16/2009 (H3N2) e B/Brisbane/60/2008: è dunque presente anche il sierotipo usato per la vaccinazione pandemica, dal momento che i dati di sorveglianza mondiale
suggeriscono la possibilità che esso possa circolare anche il prossimo inverno.
Ribadito come l’obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale sia il raggiungimento dei soggetti che, in caso di infezione,
potrebbero riportare più gravi complicanze e ai quali la vaccinazione deve essere prioritariamente garantita, vengono elencate le
categorie di soggetti “raccomandati”, per i quali è prevista l'offerta
gratuita: ad esempio chi ha più di 65 anni o chi è affetto da patologie croniche (malattie dell’apparato respiratorio o cardio-circolatorio, diabete mellito, neoplasie, malattie renali, etc.), bambini e
adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, donne che saranno al secondo o terzo mese di gravidanza
durante la stagione epidemica, persone residenti in strutture sociosanitarie per anziani e disabili. E inoltre i medici e il personale sanitario, il personale di assistenza per gli anziani, a domicilio e
presso le case di riposo, e i volontari dei servizi sanitari di emergenza. Proprio a riguardo di queste ultime categorie, dai medici ai
volontari, va rimarcato come la vaccinazione si sia dimostrata efficace anche ai fini della limitazione complessiva nella diffusione
del contagio tra la popolazione.
Anche per la prossima stagione influenzale viene prevista l’attività
dei medici sentinella partecipanti alla rete di sorveglianza epidemiologica e virologia dell’influenza: è stato chiesto alle Asl di predisporre la riconferma dei medici che hanno garantito
puntualmente la rilevazione e di sostituire, qualora si fosse verificato, i medici che non avevano partecipato adeguatamente. Come
negli ultimi anni, i risultati della sorveglianza saranno trasmessi e
resi disponibili attraverso il report settimanale “Influnews”.
La sede di Regione Lombardia
in copertina la riproduzione del dipinto "Onda",
opera a firma di Lucio Tosi e Piermarco Mariani, dono dell' Associazione Culturale Atelier Yaonde
all' Azienda Ospedaliera San Paolo - Polo Universitario di Milano.
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Un estintore per le emorragie del
tratto digestivo superiore
Alcuni settimane fa un paziente con una grave emorragia da ulcera
gastrica (Foto 1) è stato trattato, per la prima volta in Italia, nell’Unità di Endoscopia Digestiva del nostro Ospedale, con un rivoluzionario prodotto (Foto 2) che, spruzzato nel sito dell’emorragia
– come si fa con un estintore quando si spegne un fuoco – arresta
immediatamente il sanguinamento attivo (Foto 3).
“Hemospray”, una delle prime applicazioni delle nanotecnologie
in gastroenterologia, è l’esempio di come un progetto sviluppato
in ambito militare possa giovare alla medicina di tutti i giorni. Questo prodotto è nato per essere utilizzato in modo semplice, ma efficace, per arrestare le emorragie arteriose da armi da fuoco sui
campi di battaglia. E’ in dotazione all’esercito Americano e si trova
nello zaino di ogni soldato, proprio per l’immediatezza e la facilità
con cui può essere usato.
Le emorragie digestive, come è stato anche riportato sul “ Libro
Bianco della Gastroenterologia “, recentemente presentato, sono
le complicanze più frequenti in Gastroenterologia (80-150 casi /
anno/100.000 abitanti) e la loro gestione richiede un organizzazione sul territorio che dovrebbe essere molto simile a quella per
le urgenze Cardiologiche. Infatti una rete per le Urgenze Emorragiche è già attiva in Veneto ed anche la Regione Lombardia ha avviato un progetto per una rete Gastroenterologica, partendo dalle
emergenze emorragiche digestive, al fine ottimizzare la gestione
di questa patologia.
L’endoscopia è da tempo il trattamento di elezione delle emorragie
digestive, tanto che il ricorso alla chirurgia è oggi del tutto episodico ed avviene solo in quei rari casi in cui l’endoscopia fallisce.
Tuttavia nel 5-10% dei casi trattati con le attuali tecniche di emostasi (infiltrazione di vasocostrittori, termocoagulazione o clips metalliche) si può presentare la ricomparsa dell’emorragia e questa,
più frequente nei pazienti anziani e in peggiori condizioni cliniche
generali – i più esposti a quest’evenienza per il frequente uso di
farmaci gastrolesivi - è causa ancora di mortalità.
La sede della lesione sanguinante può essere in alcuni casi difficile
da raggiungere e da trattare con le tecniche attualmente in uso,
mentre Hemospray è un metodo semplice ed efficace di emostasi,
che non richiede il contatto con la lesione. E’ molto facile da usare
da parte di un medico anche non molto esperto nel trattamento
delle emorragia.
Un ulteriore vantaggio è quello di non essere assorbito e di non
andare in circolo e quindi non può dare effetti collaterali, ed agisce
solo sul sito dell’emorragia, fermando il sanguinamento. Quando
viene in contatto nel tratto gastroenterico con tessuto e sangue –
come nelle lesioni sanguinanti – forma una barriera meccanica
sulla lesione e favorisce i processi di coagulazione. Il prodotto
viene poi eliminato dall’intestino.
Insieme all’Ospedale San Paolo stanno lavorando su questa
nuova procedura altri 11 Centri Europei e presto saranno disponibili i casi di una Survey si ampia casistica.
(foto 1) Ulcera sanguinante
(foto 2) Hemospray nebulizzato sull’emorragia
(foto 3) Hemospray: arresto dell’emorragia
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dr. Enzo Masci - Direttore U.O. Endoscopia Digestiva, dr. Benedetto Mangiavillano - Dirigente Medico U.O. Endoscopia Digestiva
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dr. Domenico Scopelliti – Direttore Scientifico Fondazione Operation Smile Italia Onlus
Smile House
Nei paesi poveri ed in via di sviluppo un bambino su 500 nasce
con deformità facciali: correggere una labio schisi richiede un
intervento chirurgico medio di 45 minuti. Grazie ai volontari di
Operation Smile, che da 30 anni compiono gratuitamente missioni mediche in oltre 60 paesi del mondo, ogni anno migliaia
di bambini riacquistano il sorriso. I nostri volontari partecipano
con entusiasmo alle missioni mediche internazionali, mettendo
a disposizione la propria professionalità e competenza ed il proprio tempo libero al servizio dei più piccoli per correggere con
interventi di chirurgia plastica ricostruttiva gravi malformazioni
del viso, come il labbro leporino e la palatoschisi.
Nel mondo ancora decine di migliaia sono i bambini che rimangono non operati e sono tanti quelli che aspettano ogni mese
l’arrivo dei nostri volontari medici.
Operation Smile Italia Onlus è nata in Italia nel 2000, e fa parte
di un’organizzazione umanitaria internazionale formata da volontari medici, infermieri ed altri operatori sanitari. Dal 1982,
anno di costituzione della Fondazione madre negli Stati Uniti,
sono stati operati più di 160.000 bambini.
Le labio-palatoschisi sono fra i 4 più importanti difetti che si
presentano alla nascita, ed i bambini che nascono con questa
malformazione possono avere difficoltà ad alimentarsi, a parlare
e perfino a respirare, hanno davanti a loro un futuro incerto,
molti vivono nascosti in casa, non vanno a scuola, sono emarginati dagli stessi loro coetanei, in alcuni villaggi tribali sono
considerati posseduti dal maligno e vengono espulsi insieme
alle famiglie.
Operation Smile è una delle prime organizzazioni umanitarie sanitarie, ad aver aderito al programma dell’OMS “Save Surgery
Save Lives” che ha l’obiettivo di ridurre l’incidenza delle complicazioni nel corso di operazioni chirurgiche nei paesi poveri e
di garantire un controllo nella qualità dei servizi medici.
L’Italia è considerata dalla casa madre un paese risorsa, cioè
un paese in cui si raccolgono i fondi per finanziare le missioni
mediche internazionali ed i programmi di formazione rivolti ai
medici dei paesi beneficiari; l’attività formativa è infatti diven-
tata oggi un obiettivo primario che l’Organizzazione persegue nel mondo, per far si che in questi paesi i medici e gli
altri operatori sanitari possano in futuro essere autonomi
nel trattamento e nella cura di tali patologie.
Il 12 settembre, grazie a un Protocollo d’Intesa siglato lo scorso
anno con l’Ospedale San Paolo, è stata inaugurata a Milano,
all’interno dello stesso Ospedale, la prima Smile House italiana
diretta dal prof. Roberto Brusati. La struttura prenderà in cura
piccoli pazienti con malformazioni congenite maxillo-facciali e
in particolare con labio-palatoschisi dalla fase preoperatoria a
quella operatoria per proseguire con la riabilitazione postoperatoria con sedute di logopedia, ortodonzia e qualsiasi altro
supporto medico risulti necessario.
Questa collaborazione con il San Paolo è unica in Italia ed il
nostro obiettivo è che diventi un esempio da seguire, in altre
città italiane, affinché possano crearsi altri centri di eccellenza
e riferimento che possano assistere i pazienti italiani, dove si
possa fare ricerca, ma che possano anche essere piattaforme di formazione per il personale medico proveniente dai
Paesi prevalentemente del bacino del Mediterraneo.
Inaugurazione Smile House - taglio del nastro
Tavolo dei relatori, da sinistra: Prof.R.Brusati, Dr.L.Bresciani, Pres.R.Formigoni, Dr.E.Brusini, Dott.ssa C.Tajani, On.S.Versace, Dr.D.Scopelliti
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Pronto Soccorso:
bilanci e prospettive
Il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo è storicamente il
punto di prima assistenza della zona sud di Milano.
Assiste ogni anno circa 65.000 pazienti nei vari ambulatori di medicina, chirurgia, ortopedia, pediatria, psichiatria, (Figura 1) oltre
a circa 9-10.000 donne che afferiscono all'ambulatorio di ginecologia/ostetricia locato in altra sede rispetto al Pronto Soccorso
generale.
Annesso al Pronto Soccorso vi è un reparto di Osservazione Breve
Intensiva che ha ricoverato nel 2010, 4026 pazienti di cui circa 2/3
sono stati dimessi. La permanenza media in osservazione è di 18
ore (il 90% circa viene dimesso o ricoverato entro la I giornata o
dopo una notte di degenza).
In attesa dell'apertura dei nuovi locali nell'ultimo anno sono state
aperte due nuove sale visita per i pazienti di medicina interna. Inoltre è stato introdotto, grazie alla fattiva collaborazione degli specialisti che davvero ringrazio, il c.d. “fast-track” vale a dire l'invio
diretto dei pazienti affetti da patologie oculistiche, ORL, dermatologiche agli ambulatori dedicati; tali provvedimenti hanno permesso di ridurre, a sostanziale parità di numero di accessi,
l'attesa alla porta in modo significativo (- 30%) (Figura 2); la riduzione dell'attesa ha ridotto la percentuale di pazienti che lasciavano il pronto soccorso per il protrarsi della stessa ed ha avuto
un riflesso positivo sull'affollamento delle sale, nei rapporti fra gli
operatori e l' utenza e nel clima lavorativo in generale. La presenza
di schermi nei locali antistanti il Pronto Soccorso e nell'atrio ha
aggiunto chiarezza di informazione agli utenti.
Negli ultimi 20 anni la funzione di un Pronto Soccorso pubblico si
è molto modificata. In passato, fatte salve le condizioni di emergenza, il medico di Pronto Soccorso doveva in buona sostanza
decidere del ricovero del paziente, rimandando alla degenza le indagini utili alla diagnosi. Oggi il medico di pronto soccorso ha di-
Accessi in Pronto Soccorso - 2010
Figura 1 - Confronto fra diverse Unità Operative
versi compiti: far fronte come sempre alle emergenze, effettuare
già in emergenza un inquadramento diagnostico del paziente, in
modo da selezionare con attenzione i pazienti che meritano un ricovero ed avviarli all'appropriato livello di assistenza (rianimazione, reparto, osservazione breve); anche la dimissione del
paziente deve avvenire solo dopo una attenta valutazione del rischio secondo criteri scientifici; infine è chiamato ad indicare con
chiarezza un percorso diagnostico-terapeutico ambulatoriale, prescrivendo, quando è il caso, ulteriori approfondimenti o controlli.
In altre parole il medico d'urgenza deve svolgere al meglio “il primo
pezzo dell'assistenza” coordinandosi nel modo migliore con il
resto dell'ospedale e con il territorio.
Quest'attività implica la formazione ed il consolidamento di un
gruppo di persone che, motivate ad un lavoro certo non semplice, ma indubbiamente interessante, considerino il Pronto Soccorso una palestra per l'affinamento delle loro capacità
professionali ed un investimento per il loro futuro di medici; per
tale ragione una delle priorità che ho indicato al mio arrivo all'Ospedale San Paolo quando mi è stata offerta la funzione direttiva della Medicina IV (Pronto Soccorso e Osservazione Breve
Intensiva) è stata la stabilizzazione di uno staff medico; ancora
più convinto sono di ciò dopo un anno di lavoro in cui ho potuto
apprezzare nei miei collaboratori l'empatia nei confronti dei malati, la competenza, la voglia di fare ed aggiornarsi. Altrettanto
importante è la crescita professionale infermieristica, con l'acquisizione di competenze proprie dell'urgenza come la capacità
di effettuare un triage secondo criteri condivisi e consolidati e la
acquisizione di “skills” nel trattamento dell'emergenza. Nell'anno
in corso è stato organizzato un primo corso di triage che verrà
replicato in altre due sessioni entro l'anno così da diffondere in
tutti gli infermieri un unico modello organizzativo.
Confronto fra i periodi 1.9.2009 / 31.8.2010 e
1.9.2010 / 31.8.2011
Figura 2 - Variazione percentuale degli accessi e del numero di minuti d’attesa
alla porta, triage-visita.
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dr. Marco Gardinali - Direttore U.O. Medicina IV - Pronto Soccorso
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Sia io che i miei collaboratori attendiamo con ansia la fine dei lavori per i nuovi locali che prevedono una più ampia zona di accoglienza che ci permetterà di gestire in modo più ordinato e con
maggiore comfort il percorso dei pazienti in Pronto Soccorso;
l'apertura di una sala dedicata all'emergenza ed una sub-intensiva per un totale di quattro postazioni ci permetterà di stabilizzare, a fianco dei colleghi rianimatori, i pazienti più gravi senza
che questo crei rallentamenti nell'accoglienza di altri pazienti. La
pediatria oggi un po' sacrificata negli spazi, avrà un triage dedicato, una allegra area di attesa e una più ampia zona per le visite; anche l'ortopedia e la chirurgia si gioveranno di maggiori
spazi.
Un punto qualificante della ristrutturazione dei locali del PS sarà
il rifacimento dei locali dell'osservazione breve intensiva, che assumerà la connotazione di un vero reparto; i pazienti saranno de-
L’èquipe U.O. Medicina IV – Pronto Soccorso
genti in camere a 2 letti dotate di bagno, è prevista una stanza
per l'isolamento di pazienti potenzialmente infettivi e per i pazienti disabili seguiti dal servizio DAMA; infine la apertura di 4
letti monitorati consentirà di proseguire per 24-48 ore la stabilizzazione di pazienti impegnativi prima del loro avvio al reparto di
degenza ordinaria. Globalmente si avrà un ampliamento di circa
950 mq nella sola area del Pronto Soccorso al piano terra. La
apertura della zona di accoglienza e dell'area per i codici rossi è
prevista per la primavera - estate prossima; a seguire vi sarà la
ristrutturazione dei locali visita e della radiologia ed infine il reparto di osservazione breve intensiva.
Importanti novità quindi sono alle porte; da parte nostra non possiamo che ribadire il nostro impegno al soddisfacimento delle
necessità dell'utenza e a crescere professionalmente per affrontare nuove responsabilità.
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L’Associazione La forza e il sorriso
- L.G.F.B. Italia attiva il proprio
servizio al San Paolo.
Dal 2006 l'Associazione è attiva anche sul territorio nazionale
con il nome “La forza e il sorriso – L.G.F.B. Italia”, che quest'anno
estenderà il proprio servizio all'Ospedale San Paolo con l’obiettivo di aiutare le donne in cura oncologica a “ritrovare il sorriso
davanti allo specchio e la forza dentro di sé”.
L’iniziativa, che non interferisce con le cure mediche né tantomeno si sostituisce ad esse, è patrocinata da UNIPRO (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) e si avvale della
collaborazione di 13 importanti aziende cosmetiche.
Consulenti di bellezza professionisti aderiscono volontariamente
al progetto guidando laboratori di bellezza finalizzati ad insegnare ad ogni donna come valorizzare il proprio aspetto e riconquistare fiducia e autostima. Gli incontri, della durata di circa due
ore e il coinvolgimento di 6/8 partecipanti per ogni sessione di
maquillage, avvengono in una sala appositamente allestita e
contano sulla presenza della psicologa per offrire supporto alle
signore che lo richiedono.
Il prendersi cura di una paziente affetta da tumore consiste nel
seguire un iter che va dalla diagnosi all'intervento chirurgico, alla terapia radiante, alla terapia medica. In questo percorso possono rendersi necessari ulteriori trattamenti, quali fisioterapia, terapia del
dolore e supporto psicologico.
Presso l'Ospedale San Paolo, il progetto “La forza e il sorriso”
ha avuto il suo avvio su iniziativa dell'Unità di Chirurgia Endocrino-Senologica e dell'Oncologia Medica con l'aiuto dei consulenti di bellezza Francesco Martina e Giuditta Mereu.
Le pazienti che hanno finora partecipato agli incontri si sono
dette cariche di entusiasmo e felici. Le loro emozioni sono prova
e ulteriore conferma del valore dell'iniziativa .
E' dimostrato che i migliori risultati terapeutici si ottengono con la
collaborazione tra i vari specialisti che si occupano della paziente,
come già avviene nell'Unità di Senologia. I trattamenti oncologici, in
particolare la chemioterapia e l'ormonoterapia, non sono scevri da
effetti secondari che si ripercuotono sull'aspetto fisico e sul tono dell'umore della paziente.
Nel 1987 un medico statunitense decise di ”dare ascolto“ alla reazione di abbandono e sfiducia che una paziente manifestava rispetto
agli effetti collaterali dei trattamenti oncologici. Pertanto, con l'aiuto
di un make-up artist, spronò la donna alla cura e valorizzazione del
proprio aspetto ottenendo una migliore compliance al proseguimento delle cure.
Dal risultato positivo di questo esperimento nasce l'Associazione
“Look Good…Feel Better”, che si estende rapidamente a molti centri
oncologici degli Stati Uniti. Il successo dell'iniziativa fa sì che il progetto venga presto esportato in altri Paesi del mondo e in Europa.
Primo laboratorio di bellezza A.O.San Paolo
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dr.ssa Giacomina Moro - Dirigente Medico - U.O. Chirurgia Endocrina e Senologica
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dr.ssa Daniela Bianchi - Direttore CIFI srl
Un’interessante iniziativa formativa
dell’A.O. San Paolo – Polo Universitario
in collaborazione con l’agenzia formativa CIFI di Milano:
20 nuovi Assistenti alla Poltrona di Studio Odontoiatrico
A.O. San Paolo – Dipartimento di Odontostomatologia, polo tecnologico d’eccellenza in campo odontoiatrico, nonché polo universitario, e l’Agenzia Formativa CIFI, accreditata presso la
Regione Lombardia, specializzata nella formazione di ruoli professionali in ambito sanitario, daranno vita a partire da Ottobre
2011 ad una nuova iniziativa formativa: il “Corso per Assistenti
alla Poltrona di Studio Odontoiatrico”.
Tale iniziativa, che va a colmare una necessità del mercato dove
la figura professionale è molto richiesta e le opportunità di formazione sono poche, verrà organizzata dall’Agenzia CIFI tramite
una partnership operativa con l’Azienda Ospedaliera San Paolo
– Dipartimento di Odontostomatologia che metterà a disposizione il konw how tecnico per formare un profilo professionale
coerente con il quadro regionale degli standard professionali
della Regione Lombardia (QRSP) ed adeguato alle reali esigenze
degli operatori del settore odontoiatrico.
Infatti, l’ A.O. San Paolo e l’Università degli Studi di Milano, attraverso l’operato del Dipartimento di Odontostomatologia, da
anni si occupano delle terapie odontostomatologiche più avanzate con una doppia finalità: curare i pazienti con patologie gravi
o complesse fornendo prestazioni di alta qualità e ad alta specializzazione e fornire, nei due corsi di laurea che lo abitano,
La prof.ssa Angela Malerba con un’Assistente alla poltrona di Studio Odontoiatrico
studenti di odontoiatria, studenti di igiene dentale, specializzandi
di chirurgia orale e di ortognatodonzia e perfezionandi.
CIFI, agenzia formativa fondata nel 1984, ha lo scopo di accompagnare le persone nel loro percorso di sviluppo personale e
professionale nella transizione tra momento formativo e ingresso o reingresso nel mondo del lavoro. Negli anni Cifi si è
specializzata nell’offrire corsi professionali in ambito sanitario:
Corsi per Operatore Socio Sanitario (OSS), Corsi per Ausiliario
Socio Assistenziale (ASA), Corsi di riqualifica da ASA in OSS.
Pertanto il corso di Assistente alla poltrona di Studio Odontoiatrico amplia l’offerta formativa CIFI di percorsi professionalizzanti, finalizzati all’ingresso nel mondo del lavoro con la giusta
preparazione.
Il corso, della durata di 1000 ore, prepara alla mansione di assistente alla poltrona che opera all’interno di strutture medicoodontoiatriche private e pubbliche; assiste il medico e altre figure
sanitarie durante l’esecuzione delle prestazioni; programma e
coordina l’andamento generale dello studio, occupandosi della
prevenzione delle infezioni, (sterilizzazione, decontaminazione)
e dei rapporti con i pazienti (segreteria, pratiche burocratiche).
Il titolo rilasciato e’ un attestato di competenze riconosciuto
dalla Regione Lombardia.
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Ruolo e attività degli infermieri
del laboratorio di emodinamica
L’équipe dell’emodinamica è composta da un coordinatore infermieristico, sei infermieri e quattro figure di supporto.
L’emodinamica offre un servizio di copertura delle 24 ore, per far fronte
alle emergenze cardiologiche (infarto miocardico acuto), con un servi-
Durante un’angioplastica primaria i due infermieri svolgono attività differenti: un operatore farà lo strumentista, l’altro operatore farà il circolante.
L’infermiere primo operatore (strumentista) collabora con il medico, prepara e passa cateteri diagnostici e guida, fili guida, raccordi
vari, prepara e passa palloni per ptca, prepara e utilizza indeflator
per gonfiaggio palloni e posizionamento stent, prepara e passa
stent, identifica cateteri guida e fili guida, palloni e stent sul campo
sterile, prepara e utilizza sistema di tromboaspirazione o filtri di protezione, inietta mezzo di contrasto utilizzando iniettore, collabora
nel posizionamento di sistemi di chiusura dell’ accesso arterioso e
collabora col medico all’eventuale utilizzo del contropulsatore.
L’infermiere secondo operatore (circolante) a sua volta controlla
ecg e parametri clinici, passa materiale necessario per ptca (cateteri,
palloni, stent ecc.), somministra i farmaci necessari, assiste l’anestesista in caso di complicanze, effettua eventuali manovre rianimatorie in caso di complicanze, compila la cartella infermieristica.
Anche se il primo e il secondo infermiere svolgono attività distinte
entrambi effettuano l’assistenza piscologica al paziente sottoposto
a ptca, comunicano col paziente per cogliere eventuali cambiamenti, effettuano la monitorizzazione del dolore, rispondono alle esigenze di pazienti di lingua e cultura diversa, rispondono alle
problematiche del paziente anziano (spesso disorientato ed agitato),
effettuano l’emostasi e la medicazione della zona di accesso vascolare, effettuano il trasporto monitorizzato del paziente in ucc, ripristinano il materiale utilizzato per la procedura, chiamano l’impresa
di pulizie, chiudono la sala e incrociano le dita.
Il moderno laboratorio di Emodinamica
zio di pronta disponibilità.Le fasi di attivazione dell’equipe per
un’angioplastica primaria sono:
Chiamata 118, trasmissione ecg, chiamata équipe, arrivo paziente in
pronto soccorso.
L’équipe dell’urgenza è composta da un medico e due infermieri.
Cosa fa l’infermiere dopo l’attivazione?
Arriva in ospedale nel tempo utile, apre la sala di emodinamica, accende e controlla il funzionamento delle apparecchiature medicali, prepara il tavolo sterile, prepara i farmaci dell’urgenza, accoglie il paziente
e controlla i dati clinici, informa il paziente sulla metodica, posiziona il
paziente sul lettino radiologico, effettua la monitorizzazione del paziente con posizionamento delle piastre del defibrillatore, controlla l’accesso venoso periferico, disinfetta la zona vascolare di elezione
prescelta, copre il paziente con telo angiografico sterile e prepara
l’iniettore per il mezzo di contrasto.
Oltre all’attività svolta in urgenza sopra descritta, normalmente l’infermiere dell’emodinamica eroga l’assistenza infermierirstica durante le procedure di:
• Coronarografie non in urgenza (anno 2010 totale procedure 598)
• Procedure di cateterismo destro
• Impianti di pace maker, defibrillatori impiantabili (anno 2010 totale
procedure 193)
• Studi elettrofisiologici (anno 2010 totale procedure 48)
• È reperibile per la sala di angiografia
• Tilt test nel turno di pomeriggio
• Cardioversioni esterne
• Posizionamento dei cateteri elettrostimolatori temporanei in unità
coronarica durante il turno diurno.
L’infermiere del laboratorio di Emodinamica esegue inoltre l’emostasi del paziente sottoposto a coronarografia lungo tutto il suo decorso (sala di emodinamica, unità coronarica, cardiologia, altri
reparti).
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Inf. Luigi Giugno - Collaboratore Professionale e Sanitario - Infermiere Laboratorio Emodinamica
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sig.ra Silvana Geroldi - Referente C.U.P.
Le modalità di prenotazione
con il Sistema Sanitario Nazionale
La prenotazione di visite/esami strumentali presso
l’Ospedale San Paolo può essere effettuata indifferentemente nei seguenti modi:
Si ricorda che per effettuare una prenotazione sono
necessari i seguenti documenti:
impegnativa del medico curante e/o specialista
• pReSSo Il CUp oSpedalIeRo (situato al piano -1, blocco D) dal
lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 15.10
tessera sanitaria CRS SISS
• telefonando al nUmeRo veRde SanItà mIlano
800.638.638 (numero gratuito attivo dal lunedì al sabato dalle ore
8.00 alle ore 20.00) indicando la struttura presso la quale effettuare
la prestazione
Il diritto alla esenzione per reddito del pagamento del ticket deve essere indicato, da parte del medico, nella prescrizione di visite ed esami
specialistici e non può più essere autocertificato al momento della prenotazione.
• pReSSo le faRmaCIe dI zona
Il certificato di esenzione rilasciato dall’ASL deve essere mostrato al
medico di famiglia o a altro specialista del servizio Sanitario al momento della prescrizione di una visita o di un esame specialistico.
• tRamIte SIto azIendale
www.ao-sanpaolo.it “Prenotazione on-line visite”
• pReSSo Il CUp dI RadIologIa (piano -2 blocco D) dal lunedì
al giovedì dalle ore 8.00 alle ore 16.30 e venerdì dalle ore 8.00 alle
ore 16.00
• pReSSo Il CUp dI medICIna nUCleaRe (piano -2 blocco D)
dal lunedì al venerdì dalle ore 8.15 alle ore 16.00
Solo in caso di impegnativa con bollino verde/priorità A Urgente Differibile è indispensabile recarsi agli
sportelli o inviare un fax al numero 02/8184.4411.
Devono essere fatte nelle rispettive sedi le prenotazioni
di :
PRESTAzIOnI ODOnTOIATRICHE:
• ChIamando I nUmeRI 02 8184.3535 – 3536 dal
lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 e dalle
ore 14.00 alle ore 16.00
• ReCandoSI peRSonalmente nei medesimi orari
presso il CUp della Clinica Odontostomatologica , sito
in via Beldiletto 1/3.
Fisiokinesiterapia:
• telefonando al nUmeRo veRde SanItà mIlano
800.638.638 è possibile prenotare esclusivamente le prime
visite
• pReSSo Il CUp SIto In v.le famagoSta 46 dal lunedì
al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 è possibile prenotare
anche le terapie fisiche e i trattamenti riabilitativi.
Per qualsiasi ulteriore chiarimento è possibile contattare:
CUP: [email protected]
URP: [email protected]
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Prendere in cura e insegnare a curare
Lo sviluppo visivo del bambino:
fisiologia, patologia e riabilitazione
In particolare il progetto si propone di:
La società odierna si dimostra
purtroppo inadatta ed impreparata ad accogliere la diversità in
modo realmente rispettoso e
degno di una società civile.
Il progetto “Mamma o non
Mamma: il difficile mestiere di genitore” intende sviluppare, grazie
alla collaborazione tra Forum
della Solidarietà della Lombardia,
Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti e Associazione Vision+ onlus, un intervento di sensibilizzazione, informazione e formazione supportato da un percorso rivolto ad accogliere, accompagnare
e sostenere il ruolo di genitore in presenza di un handicap visivo.
Occorre abbattere i pregiudizi e i limiti socio-ambientali, prevenire e
rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre ad un’interruzione di gravidanza ovvero ad una rinuncia a priori alla genitorialità e costruire intorno alla famiglia del genitore e/o del bambino con deficit visivo una
rete di solidarietà e sussidiarietà qualificata e qualificante, poiché i
problemi che la coinvolgono oltrepassano i confini del perimetro familiare e costituiscono una vera e propria emergenza sociale.
E’ in questo contesto che si è svolto il Convegno “LO SVILUPPO VISIVO DEL BAMBINO: FISIOLOGIA, PATOLOGIA E RIABILITAZIONE”
che, adottando un'ottica di tipo trasversale, ha considerato le possibilità di riabilitazione e di sviluppo dell’autonomia di bambini non
vedenti o ipovedenti con la partecipazione di moderatori e relatori di
eccellenza e alla presenza delle autorità istituzionali del settore.
Con l’occasione voglio rivolgere un ringraziamento particolare ai dipendenti dell’A.O. San Paolo (URP e Ufficio Formazione) con i quali
abbiamo condiviso l’organizzazione del convegno.
Il numeroso pubblico intervenuto
Il tavolo dei relatori
• PROMUOVERE SOLIDARIETA’ e SUSSIDIARIETA’.
• SENSIBILIZZARE e INFORMARE.
• DIFFONDERE UN’IMMAGINE POSITIVA DELLA GENITORIALITÀ ANCHE IN PRESENZA DI DEFICIT VISIVO
• FORMARE GLI OPERATORI DI SETTORE
• FORMARE ALLA GENITORIALITA’.
• SOSTENERE IL NUCLEO FAMILIARE
• SOSTENERE IL DIRITTO ALLA CURA DEL NEONATO
NON VEDENTE O MINORATO VISIVO
• PROMUOVERE E DIFFONDERE LE BUONE PRASSI
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dott. Michele Colucci - Presidente Forum della Solidarietà
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Prendere in cura e insegnare a curare
dr. Carlo Sponzilli - Responsabile Laboratorio Emodinamica - U.O. Cardiologia
Il Congresso della Società Europea
di Cardiologia
Parigi 28-31 agosto 2011
Quando si guardano i numeri, relativi all’incontro annuale dei cardiologi
organizzato dalla Società Europea di Cardiologia, non si può fare a
meno di restare alquanto impressionati: 144 Nazioni partecipanti (all’ONU ne sono registrate 193), 148 argomenti, 32946 partecipanti. Tutto
questo in un’atmosfera intensa e piena di fermento e di dibattito, anche
se da tempo le vere novità sono lontane dalla ribalta congressuale. Si
giostra intorno a qualche nuova molecola, che per motivi commerciali
viene ormai lanciata con grande clamore prima ancora di avere raggiunto un adeguato livello di documentazione e verifica scientifica. Ma
tant’è: gli aspetti economici sono diventati preponderanti e lo si percepisce nelle fantasmagoriche quinte degli stands commerciali delle
varie Aziende, montati a tempo record e smontati altrettanto velocemente per i 3 giorni di congresso.
Certamente le sessioni più partecipate sono quelle dedicate alla comunicazione dei risultati dei grandi Trials. Rivediamoli insieme.
Lo studio ARISTOTLE, che ha valutato l’efficacia di un nuovo inibitore
del fattore Xa, l’Apixaban, che viene ad affiancare Dabigatran e Rivaroxaban nella prevenzione degli eventi embolici in corso di FA. Lo studio ha evidenziato che questa molecola offre vantaggi rispetto al
Warfarin, riducendo sia gli eventi embolici sia i sanguinamenti.
Sono stati anche comunicati i risultati a distanza dello studio ASCOTLLA che ha utilizzato la Atorvastatina al basso dosaggio di 10 mg in
prevenzione primaria, documentando in modo alquanto sorprendente
una riduzione a 8 anni della mortalità totale con una significativa
incidenza nella riduzione delle
cause di morte non-cardiovascolare.
Un altro dei grandi temi della prevenzione sia primaria sia secondaria è stato toccato dallo studio
dal-VESSEL che ha valutato l’efficacia di Dalcetrapib, un nuovo inibitore dei CETP; questa molecola
ha indotto un incremento del 31%
del colesterolo HDL senza evidenti
effetti collaterali. Quello dell’incremento dei valori di HDL resta uno
dei desideri “proibiti” nel trattamento delle dislipidemie. E’ noto
infatti da anni che non solo i valori
elevati di colesterolo LDL correlano con la mortalità per malattie
cardiovascolari, ma anche bassi
valori di colesterolo HDL; esiste
infatti una relazione lineare che fa
si che per ogni incremento di 1
mg/dl di colesterolemia HDL si
abbia una riduzione del 2% nel maschio e del 3% nella femmina di rischio cardiovascolare. Ricordiamo che fino ad oggi le esperienze con
molecole analoghe erano state disastrose e tutte interrotte, avendo determinato un incremento della mortalità. Per fortuna tali effetti negativi
non erano effetti di classe e questo ha consentito lo sviluppo di nuove
molecole che sembrano attraenti.
Inoltre il Dr. Yusuf ha presentato i dati sorprendenti di uno studio osservazionale effettuato in diversi continenti in paesi ad elevato, medio
e basso tenore economico. Lo studio aveva lo scopo di valutare l’aderenza all’utilizzo di alcuni semplici farmaci, quali aspirina e betabloccanti, nella prevenzione secondaria. E’ così stato evidenziato il
bassissimo utilizzo di tali molecole che hanno peraltro costi modesti:
per esempio la suddetta aspirina , in prevenzione secondaria, ha un
utilzzo del 25% in media, con valori che vanno dall’8,8% dei paesi a
basso reddito al 62% dei paesi a reddito elevato. Conclusione: una
gran parte del nostro mondo prima di pensare a tecnologiche innovazioni ha bisogno di mettere in pratica quelle che sono le ben documentate e solide evidenze di trattamento.
Infine il Dr. Colombo, massimo rappresentante della nostra Cardiologia
invasiva, ha tenuto la “Gruentzig Lecture” passando in rassegna la storia della terapia antiaggregante applicata all’angioplastica coronarica
e documentando come questa sia si una storia recente ma ancora in
piena via di sviluppo e con il bisogno di nuove risposte sempre più risolutive e concrete.
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ASSOCIAZIONE - ONLUS
MILANO - SONDALO
Da circa un anno e mezzo (per l'esattezza dal maggio 2010) la
Divisione di Cardiologia e il Gruppo Cuore Nuovo hanno fondato
un'iniziativa di contatto tra cardiologi e pazienti allo scopo di portare maggiore consapevolezza della malattia di cuore, sia dal
punto di vista informativo che di confronto tra testimonianze di
chi il “problema Cuore” lo vive in prima persona. L'iniziativa ha
riscosso un discreto successo, anche se le possibilità di pubblicizzazione non sono ai massimi livelli, nonostante gli sforzi dei
singoli componenti del Gruppo stesso. L'iniziativa di cui sopra
consiste in un incontro mensile (l'ultimo mercoledì di ogni mese)
di un'ora e mezza tra alcuni medici e paramedici della Divisione
di Cardiologia e chiunque, cardiopatico o meno, voglia partecipare: finora gli incontri sono stati molto apprezzati per il loro taglio eminentemente pratico e soprattutto per l'impostazione degli
incontri, durante i quali i presenti possono proporre un tema che
sta loro “a cuore” (!), che viene dibattuto pubblicamente. Nel
caso in cui nessuno proponga argomenti specifici, i conduttori
dell'incontro propongono temi cardiologici di ampio interesse
pratico e di comune riscontro.
Qui di seguito proponiamo la lettera di presentazione dell'iniziativa risalente a oltre un anno fa.
Presentazione dell’iniziativa
“un cardiologo a tuo fianco”
Il filosofo tedesco Nietsche affermava che la vita dell’uomo è formata da pochissimi momenti dorati, particolari, attimi magici intervallati però da lunghissimi periodi di vuoto. La maggior parte
delle persone è presa dai periodi vuoti e si dimentica dei momenti
privilegiati: vive solo negli intervalli.
Ebbene, il nostro scopo è quello di tentare di aumentare i momenti privilegiati, quelli costruttivi, quelli che quando finiscono ti
fanno dire: “Peccato che sia già finito”, e questo speriamo possa
essere attuato tramite un’alleanza terapeutica, conoscitiva, di
confronto, che non ci faccia più sentire, separatamente, noi medici da una parte e voi cosiddetti pazienti dall’altra, ma uniti insieme, concretamente, in un percorso, in perenne viaggio nel
mondo del capire, del rendersi consapevoli delle malattie, delle
situazioni reali, dell’inutilità dei mille e mille timori che spesso,
troppo spesso, avvelenano la vita di chi ha sofferto o soffre di
cuore.
Un grande saggio indiano contemporaneo, Jiddu Krishnamurti,
amava ripetere che “La verità è una terra senza sentieri”, per dire
che se si vuol giungere a un obbiettivo, quello che conta è metterci l’intenzione del cuore, la convinzione consapevole, la forza
e la gioia del fare non solo del dire.
Il nostro più sereno auspicio è realizzare concretamente quella
che viene definita empatia, che non vuol dire, semplicisticamente,
“soffrire insieme”, ma significa collaborare nel percorso spinoso
della sofferenza.
Il poeta Saint-Exupery ebbe a dire: se vuoi avventurarti nell’oceano e sei su un’isola deserta insieme ad altri naufraghi, non
insegnare loro ad abbattere le palme per costruire una zattera,
non insegnar loro a intrecciare liane per farne corde e funi, ma infondi nel loro cuore la nostalgia di casa…
Ecco quello che desideriamo: noi non siamo qui per prescrivere
un farmaco: per questo ci sono gli ambulatori. Non siamo qui per
tracciare una strategia diagnostica o terapeutica: per questo ci
sono i reparti di Cardiologia. Noi siamo qui per infondere in tutti
la nostalgia di un cuore che vive bene, affinchè gli sforzi per raggiungere quest’obbiettivo siano consapevoli, energici, completi.
Amo ricordare un aforisma che ho inventato tempo fa:
Il maestro mediocre informa
Il maestro esperto forma
Ma solo il maestro saggio ascolta, addita l’obbiettivo, e stimola a
comprendere senza fornire certezze
Così, allo stesso modo, l’allievo mediocre impara
L’allievo bravo si forma, si trasforma, impara a fare
Ma solo l’allievo saggio si risveglia alla luce della consapevolezza
E allora: buona consapevolezza a tutti, nel nome di un cuore che
si risveglia ogni giorno alla fiducia di un domani sempre nuovo:
se non possiamo diminuire la durata della notte, possiamo però
aumentare la nostra luce interiore.
Per maggiori informazioni potete contattare i Coordinatori del
Corso dell’Associazione Gruppo Cuore Nuovo:
il Presidente Sig.ra Luisa Cattaneo
(all’indirizzo mail: [email protected] )
o la Segretaria dell’Associazione, Sig.ra Marisa Bondioli,
al numero: 3495660350.
oppure i Coordinatori del Corso presso l’Unità Operativa di
Cardiologia-UTIC dell’Ospedale San Paolo,
Dott. Diego Tarricone ([email protected]),
Dott. Alberto Lomuscio ([email protected])
e Dott.ssa Loredana Frattini ([email protected] )
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dr. Alberto Lomuscio - Dirigente Medico - U.O. Cardiologia
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Don Luigi Carrara - Cappellano A.O. San Paolo
Servizio Religioso
Al primo piano del blocco C, proprio sopra il bar dell’ospedale, c’è
da molti anni un luogo molto silenzioso, adorno di piante sempre
verdi e di fiori che spesso vengono donati dai pazienti,adatto per
la preghiera e la riflessione: è la Cappella del S. Paolo.
Oltre all’Eucarestia, segnalata da un cero rosso sempre acceso, la
Cappella è dotata di quattro statue significative: la statua dell’Immacolata di Lourdes, quella di S.Giuseppe con in braccio Gesù
Bambino, quella di S.Paolo patrono del nostro Ospedale e di S.
Camillo de Lellis, patrono degli operatori sanitari e dei malati, statua che ricorda il servizio religioso prestato per trent’anni dai Religiosi Camilliani. Da qualche anno c’è anche una piccola statua di
S. Pio da Pietrelcina donata da un benefattore.
Le celebrazioni liturgiche sono gestite attualmente da due sacerdoti diocesani: don Luigi Carrara e don Michele Quero. Nella bacheca fuori la Cappella sono esposti orari e ricorrenze
religiose;ogni giorno feriale si celebra la S. Messa alle ore 18.00 e
nei giorni festivi alle ore 11.00. In fondo alla Cappella è posto un
leggio con un quaderno dove i pazienti possono esprimere per
iscritto il loro “ Grazie!” al Signore dopo la dimissione; oppure la
loro richiesta di aiuto, a volte il loro sfogo umano o di fede o di speranza nei confronti di Dio o del Santo di cui sono devoti.
La Cappella è aperta dalle ore 7.00 alle 20.00 della sera per dare
la possibilità, a chi desidera, una visita anche breve.
I Cappellani prestano il loro servizio 24 ore su 24. Oltre alla visita
diurna ai pazienti nei loro reparti, non è rara la chiamata notturna
da parte di parenti o del personale dell’ospedale per una benedizione o l’Unzione degli Infermi, per l’aggravarsi di un malato. Il sacerdote è molto riconoscente all’operatore sanitario che anche di
notte avvisa per il peggioramento di un paziente non assistito da
un familiare o persona amica o suggerisce al parente se desidera
il cappellano per una preghiera; è collaborazione a ben incontrare
La Cappella dell’A.O.San Paolo
il Cristo risorto, quando si tratta di un “ cattolico” arrivato al capolinea terreno.
Il lavoro o meglio, la missione di un cappellano non è quantificabile,
perché non ha senso dire quante Confessioni o quante Comunioni
ha elargito in un mese o in un anno ai pazienti che le hanno richieste. Se la malattia incide sulla persona non solo a livello fisico, ma
anche psicologico, morale e spirituale, anche l’assistenza religiosa
ha la sua importanza. E’ bello sentirsi dire da chi è ricoverato, scoraggiato o depresso per i suoi mali: “ Ecco, questo colloquio, mi
ha proprio risollevato, mi ha dato speranza, venga ancora a trovarmi!” o, quasi un iperbole,: “ Mi ha fatto meglio parlare con lei,
che non tutte le pastiglie che ho preso!” o ancora: “Adesso sto meglio, perché queste cose non le ho mai dette a nessuno, ma mi pesavano veramente sulla coscienza!” Così pure è gratificante per un
sacerdote vedere uomini commuoversi fino alle lacrime, dopo una
sincera confessione, perché da anni non trovavano l’occasione
buona. E’ il caso di dire: “ Non tutti i mali vengono per nuocere!”.
Infine, non è una novità, che nei nostri ospedali, arrivino infermieri
o operatori socio sanitari che per vari motivi personali o di tradizioni
locali, non abbiano ricevuto la Cresima; ogni anno questi giovani,
tramite incontri personali con il Cappellano, possono prepararsi a
ricevere questo sacramento nelle parrocchie del nostro decanato,
designate per la Cresima degli adulti.
I due sacerdoti sono sempre disponibili, non solo per i malati, ma
anche per il personale, per colloqui, confessioni, informazioni di
pastorale sanitaria; basta chiedere o suonare il campanello della
loro abitazione di fronte alla Cappella.
Se il Vangelo dice che sarà premiato nel Regno dei cieli anche solo
un bicchiere di acqua fresca data ai nostri ammalati con amore,
tanto più sarà premiato il lavoro di tutti gli operatori del settore
ospedaliero, se fatto non solo tecnicamente bene, ma con amore.
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