78 126 Mary Reid Kelly - American Academy in Rome

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78 126 Mary Reid Kelly - American Academy in Rome
B. ZAMPONI E F. DE ANGELIS
movimenti
di Beatrice Zamponi
ary Reid Kelley è una giovane artista americana,
che ha fatto della poesia
un nuovo fulcro per le arti
visive. Una forma sperimentale dove i versi si
fondono con il video, la
performance teatrale, il
disegno e la pittura. Mary infatti è un’artista
che riesce ad essere al contempo: poetessa, regista, pittrice, scenografa e costumista. I suoi
short movies sono popolati da personaggi
del passato: rocamboleschi cartoon, che
recitano in versi. La Kelley cerca di leggere
il presente attraverso avvenimenti del passato, mettendo spesso in evidenza le dimenticanze della storia ufficiale. «La storia
funziona attraverso dei processi selettivi, ci sono degli argomenti che non sono stati reputati
sufficientemente importanti per essere riportati. E se non sei nella storia, in un certo senso,
non sei mai esistito. Questo è frequentemente
avvenuto con la donna e la “sua” storia”». È
proprio una ragazza la protagonista di The Syphilis Of Sisyphus, l’ultimo lavoro della Kelley,
frutto di un anno di permanenza all’Accademia
americana di Roma come una delle vincitrici
dell’ambito Rome Prize In Visual Arts.
«Sisyphus è una giovane grisette», mi spiega Mary seduta a un lungo tavolo nel suo studio. «Così venivano chiamate nella Francia del
XIX secolo le ragazze del ceto popolare che
svolgevano lavori semplici e che occasionalmente erano costrette a prostituirsi per sopravvivere». In bocca a Sisyphus taglienti e beffardi
giochi di parole diventano una satira della società contemporanea. «Ho voluto dare voce al
sentimento di delusione che molti provano rispetto alla politica oggi in America. Leggendo
Baudelaire mi sono sentita estremamente vicina alla disillusione che il poeta manifesta nei
confronti degli ideali infranti negli anni seguenti alla Rivoluzione francese, e per alcuni aspetti
la politica di rinnovamento di Obama ha fatto
la stessa fine. Come reazione Baudelaire si ritira nel mondo della Bellezza e dell’Artificio, nel
mondo dell’Arte. Ed anche la mia tragicomica
eroina anela a farlo». Sisyphus denuncia un
tradimento: il tradimento della Natura, che prima t’illude di essere buona e materna e poi si
rivela spietata e criminale conducendoti alla
morte. La scelta del nome Sisyphus fa il verso
danse
M
Mary Reid Kelley insieme
al compagno e collaboratore
Patrick Kelly. Il suo lavoro
The Syphilis Of Sisyphus è
visibile al museo Macro di
Testaccio a Roma dal 27
giugno al 9 settembre
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macabre
Benvenuti nel mondo fantastico
e raccapricciante di Mary Reid
Kelley, dove una prostituta
malata di sifilide diventa
metafora degli Usa malati di oggi
al protagonista del mito greco, punito dagli dei e costretto per l’eternità a spingere un masso dalla base alla cima di un monte. La nostra Sisyphus il masso lo
porta inglobato nella pancia: la ragazza aspetta un
figlio, frutto di un amore
“marcio”, che in grembo le ha lasciato la sifilide. «La sifilide è la
malattia del Romanticismo, la malattia dell’amore, Baudelaire
stesso la contrasse. E quale maggiore tradimento di qualcosa
che arriva a te con la maschera dell’amore e della bellezza e che
poi si trasforma in un orribile e disgustoso morbo?».
Per questo anche Sisyphus aspira alla Bellezza e all’Artificio
come unica salvezza. Si copre le prime escrescenze causate dalla
malattia con il trucco, disegnandosi sul viso delle macchie nere.
«Ci sono molte stampe del 18° secolo che testimoniano questa
tecnica di camouflage tra uomini e donne infetti. Ancora una
volta si tratta di un gioco ambiguo tra ciò che può sembrare bello e che invece è raccapricciante». Il senso dell’Artificio domina
tutta l’opera, partendo da come è stata realizzata praticamente.
«Con Patrick, mio compagno nella vita e nell’arte, abbiamo girato l’intero video utilizzando un blue screen: tutto era “finto” durante le riprese. Ho disegnato e dipinto io le ambientazioni, inserite solo dopo in fase di post-produzione. Era un modo per crea-
re un mondo completamente immaginario che sfuggisse alle logiche di quello reale. Abbiamo lavorato su un processo di cancellazione: gli occhi spariscono diventando delle palle nere, le
sopracciglia e i denti sono stati eliminati». Alla fine del racconto
Sisyphus viene arrestata dalla Polizia Morale, un corpo speciale
realmente esistito in Francia per dare la caccia alle prostitute. La
povera ragazza viene portata alla Salpetriere, un antichissimo
ospedale psichiatrico di Parigi tuttora attivo. Lì l’attende un crudele destino, di cui Sisyphus non sembra essere consapevole e di
cui si prende beffardamente gioco chiudendo lo show con un
saluto irriverente dalla duplice interpretazione e dal sapore nettamente femminista: Goodbye Nature And Hi-Men, ovvero: Addio Natura e Ciao Uomini, oppure: Addio Natura e Imene.
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