Quadro conoscitivo - Contesto
Transcript
Quadro conoscitivo - Contesto
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CROTONE 4° SETTORE - PIANIFICAZIONE E GESTIONE DEL TERRITORIO - UFFICIO PIANI DIRIGENTE: ING. SABINO VETTA Piano Strutturale Comunale Regolamento Edilizio e Urbanistico IL SISTEMA TERRITORIALE DI RIFERIMENTO DEL COMUNE DI CROTONE Pianificazione e programmazione DATA: 02.03.2010 REVISIONE: 07.05.2010 Consulente per l’assistenza tecnica all’Ufficio Piani del Comune di Crotone per la redazione del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio ed Urbanistico: con PIAN. TERR. MARIA GIUSEPPINA PEZZANO QUADRO CONOSCITIVO - QC.0.b.1 Il contesto socioeconomico e programmatico e il quadro di riferimento della pianificazione a livello comunale, provinciale e regionale ARCH. SANTE FORESTA Viale dei Bizantini, 75/2 - 88100 - Catanzaro 3402220998 e-mail: [email protected] INDICE IL CONTESTO SOCIOECONOMICO La densità abitativa nei comuni della provincia La densità imprenditoriale nei comuni della provincia Composizione delle attività economiche (2008) I coefficienti di specializzazione delle categorie della Classificazione delle Attività economiche ATECO 2002, dati riferiti al 2005 Struttura per età delle imprese (2008) Tassi di disoccupazione per sesso (2008) Composizione del valore aggiunto per settore (2007) Tasso di apertura e propensione all’esportazione (2007) Le transazioni con l'estero Reddito disponibile delle famiglie e consumi finali interni (2007) Indicatori delle infrastrutture economiche (2007) Indicatori delle infrastrutture sociali (2007) Quota % di rifiuti raccolti in maniera differenziata GLOSSARIO Sistema Locale di Lavoro POPOLAZIONE TESSUTO IMPRENDITORIALE RISULTATI ECONOMICI Totale della Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per sesso e stato civile Provincia: Crotone Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per età, sesso e stato civile Comune: Crotone Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Comune: Crotone Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Provincia: Crotone Bilancio demografico Anno 2009 Comune: Crotone 03/05/2010 17.17.18 2 IL CONTESTO PROGRAMMATICO E IL QUADRO DI RIFERIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE A LIVELLO COMUNALE, PROVINCIALE E REGIONALE Progetto Integrato Territoriale 13 - Crotone Programma di Sviluppo Urbano 2000-2006 Programma di Iniziativa Comunitaria URBAN Programma di Recupero Urbano Contratto di Quartiere Piano Regolatore Generale Piano Spiagge Contratto di Quartiere II "Genius Loci" Piano Strategico Piano Energetico Ambientale Regionale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico Zona Franca Urbana Piano Regolatore Industriale 03/05/2010 17.17.18 3 03/05/2010 17.17.18 4 La popolazione della provincia di Crotone ammonta alla fine del 2008 a poco oltre le 173.300 unità, in ripresa rispetto allo scorso anno, con una densità abitativa di 101 abitanti per Kmq, pari a quasi la metà della media italiana. La struttura insediativa è costituita quasi esclusivamente da piccoli centri, con una quota di popolazione urbana (35,3%) sensibilmente inferiore rispetto al grado di urbanizzazione mediamente rilevato a livello nazionale. La popolazione della provincia è molto giovane con una percentuale di individui fino ai 14 anni pari al 16,4%, che rappresenta la quota tra le più cospicue del Paese, infatti, Crotone si colloca sesta tra le province italiane per l'incidenza dei giovanissimi. Anche quest’anno l’indice di dipendenza giovanile pari a 24,4 supera di circa 3 punti il dato nazionale. Le classi senili viceversa assorbono appena il 16,5% dei residenti, terzultimo valore rilevato nel contesto italiano. Crotone si caratterizza, come peraltro tutte le province del Mezzogiorno, per la presenza di famiglie numerose: con circa 2,72 componenti per famiglia, si colloca infatti al 5° posto nella relativa graduatoria nazionale. Relativamente bassa, infine, la presenza degli stranieri, di questi quasi il 59,3% risultano extracomunitari con permesso di soggiorno. La densità abitativa nei comuni della provincia Cod. ISTAT Comune Superficie (Kmq) Popolazione Densità (Ab/Kmq) 101008 Cirò Marina 41,60 14.821 356,27 101010 Crotone 101019 101021 101013 101017 101001 101012 101025 101015 101009 101014 101011 101024 101020 101018 101006 101007 101027 101022 101004 101003 101016 101002 101023 101005 101026 Rocca di Neto San Nicola dell'Alto Isola di Capo Rizzuto Petilia Policastro Belvedere di Spinello Cutro Strongoli Mesoraca Cotronei Melissa Crucoli Scandale San Mauro Marchesato Roccabernarda Cerenzia Cirò Verzino Santa Severina Casabona Carfizzi Pallagorio Caccuri Savelli Castelsilano Umbriatico 03/05/2010 17.17.18 179,83 61.140 339,99 43,63 7,83 125,27 96,43 30,19 131,87 85,29 93,56 78,13 50,94 49,81 53,65 42,02 65,52 24,28 70,15 45,37 51,88 68,89 20,34 41,96 57,27 48,50 39,51 72,86 5.647 966 15.326 9.284 2.351 10.172 6.264 6.848 5.520 3.472 3.328 3.276 2.274 3.411 1.251 3.294 2.088 2.230 2.938 798 1.408 1.757 1.415 1.130 961 129,43 123,37 122,34 96,28 77,87 77,14 73,44 73,19 70,65 68,16 66,81 61,06 54,12 52,06 51,52 46,96 46,02 42,98 42,65 39,23 33,56 30,68 29,18 28,60 13,19 5 Provincia fortemente caratterizzata in senso agricolo, Crotone detiene il primato regionale per quota di imprese (31,8%) assorbite dal settore primario, facendo segnare un divario superiore di circa 15 punti percentuali dalla media italiana. Alla fine del 2008, il sistema economico provinciale conta poco più di 15.889 imprese, prevalentemente di piccolissima dimensione e spesso a carattere individuale (81,3%). La consistenza relativa dell'artigianato (22,6%), tuttavia, è lievemente più bassa della quota assorbita mediamente dal comparto nel contesto delle 107 province. Questo tessuto imprenditoriale rileva un andamento evolutivo della base produttiva considerevole specie in rapporto al dato nazionale. Come evidenziato dal tasso di evoluzione 2008 pari a 0,94%, rispetto a una media italiana che segna un 0,05 e tale da far risalire Crotone al 16° posto nella relativa graduatoria dal precedente 84°. Questo risultato è stato ottenuto soprattutto grazie ad un indice di mortalità imprenditoriale al di sotto della media nazionale. La densità imprenditoriale ogni 100 abitanti è la più alta della regione, 9,16 ed è superiore a quella della macro-ripartizione cui appartiene, e della media nazionale. La densità imprenditoriale nei comuni della provincia Cod. ISTAT Comune 101026 101014 101012 101013 101025 101019 101004 101001 101002 101018 101027 101008 101016 101011 101003 101007 101009 Umbriatico Melissa Cutro Isola di Capo Rizzuto Strongoli Rocca di Neto Casabona Belvedere di Spinello Caccuri Roccabernarda Verzino Cirò Marina Pallagorio Crucoli Carfizzi Cirò Cotronei 101010 Crotone Popolazione Numero di unità locali Densità imprenditoriale (u.l. per 100 abitanti) 961 3.472 10.172 15.326 6.264 5.647 2.938 2.351 1.757 3.411 2.088 14.821 1.408 3.328 798 3.294 5.520 165 510 1.489 2.156 864 778 391 307 215 407 240 1.690 157 370 88 360 595 17,17 14,69 14,64 14,07 13,79 13,78 13,31 13,06 12,24 11,93 11,49 11,40 11,15 11,12 11,03 10,93 10,78 61.140 6.542 10,70 101020 San Mauro Marchesato 2.274 238 101021 San Nicola dell'Alto 966 97 101017 Petilia Policastro 9.284 932 101024 Scandale 3.276 322 101015 Mesoraca 6.848 638 101006 Cerenzia 1.251 110 101022 Santa Severina 2.230 186 101005 Castelsilano 1.130 91 101023 Savelli 1.415 72 In grassetto è evidenziato il comune baricentro economico della provincia 10,47 10,04 10,04 9,83 9,32 8,79 8,34 8,05 5,09 03/05/2010 17.17.18 6 I coefficienti di specializzazione delle categorie della Classificazione delle Attività economiche ATECO 2002, dati riferiti al 2005 Categoria 21110 26250 14121 55231 85115 80211 24130 35112 15411 55236 51211 15612 51332 85112 24140 15720 40110 55211 26630 63122 33104 55220 51350 45110 18210 Denominazione Provincia 1. Fabbricazione della pasta-carta 95 2. Fabbricazione di altri prodotti ceramici 181 3. Estrazione di pietra da gesso e di anidrite 16 4. Villaggi turistici 306 5. Ospedali e case di cura per lunga degenza (cronicari) 237 6. Istruzione secondaria di primo grado: scuole medie 31 7. Fabbricazione di altri prodotti chimici di base inorganici 88 8. Cantieri navali per costruzioni non metalliche 37 9. Produzione di olio di oliva grezzo 97 10. Alloggi per studenti e lavoratori con servizi di tipo alberghiero 47 11. Commercio all'ingrosso di cereali e legumi secchi 54 12. Molitura di altri cereali 21 13. Commercio all'ingrosso di oli e grassi alimentari 19 14. Ospedali e case di cura specializzati 174 15. Fabbricazione di altri prodotti chimici di base organici 68 16. Produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali domestici 12 17. Produzione di energia elettrica 175 18. Ostelli della gioventù 4 19. Produzione di calcestruzzo pronto per l'uso 125 20. Magazzini frigoriferi per conto terzi 13 21. Fabbricazione di protesi ortopediche, altre protesi ed ausili (com28 presa riparazione) 22. Campeggi ed aree attrezzate per roulotte 60 23. Commercio all'ingrosso di prodotti del tabacco 8 24. Demolizione di edifici e sistemazione del terreno 220 25. Confezione di indumenti da lavoro 18 03/05/2010 17.17.18 Italia Coefficiente 599 10.682,86 1.747 6.969,57 258 4.052,06 8.370 2.465,10 8.437 1.894,44 1.883 1.115,05 5.536 1.068,75 2.420 1.039,56 6.922 946,32 4.094 769,25 4.759 759,67 1.858 755,42 1.947 663,37 19.855 590,19 8.653 532,60 1.567 508,67 23.533 502,08 575 477,92 17.899 469,40 1.858 453,21 4.354 439,69 9.460 1.343 37.630 3.102 423,72 419,41 393,82 385,47 7 15421 52463 15890 15710 74143 15931 90020 52636 85141 55235 24150 37101 52274 22320 52453 28110 33402 37202 18222 52488 74871 26610 15910 11100 52122 52720 52464 26153 51331 45240 52423 40120 74860 15330 15512 15202 52730 51391 50204 52451 85121 85111 15614 45211 60301 14210 26. Produzione di olio di oliva raffinato 27. Commercio al dettaglio di materiali da costruzione 28. Produzione di altri prodotti alimentari 29. Produzione di mangimi per l'alimentazione degli animali da allevamento 30. Consulenza agraria 31. Produzione di vini da tavola e v.q.p.r.d. 32. Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi 33. Case d'asta al dettaglio e vendite all'asta via internet 34. Laboratori di analisi cliniche, igiene e profilassi 35. Agriturismo 36. Fabbricazione di concimi e di composti azotati 37. Recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami metallici 38. Commercio al dettaglio specializzato di altri prodotti alimentari 39. Riproduzione di registrazioni video 40. Commercio al dettaglio di strumenti musicali e spartiti 41. Fabbricazione di strutture metalliche e di parti di strutture 42. Confezionamento ed apprestamento di occhiali da vista e lenti a contatto 43. Recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse 44. Confezione su misura di vestiario 45. Commercio al dettaglio di natanti e accessori 46. Imprese ed enti di gestione esattoriale 47. Fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia 48. Produzione di bevande alcoliche distillate 49. Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale 50. Bazar ed altri negozi non specializzati di vari prodotti non alimentari 51. Riparazione di apparecchi elettrici per la casa 52. Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per l'agricoltura e il giardinaggio 53. Fabbricazione e lavorazione di vetro tecnico, industriale, per altri lavori 54. Commercio all'ingrosso di prodotti lattiero-caseari e di uova 55. Costruzione di opere idrauliche 56. Commercio al dettaglio di biancheria personale, maglieria, camicie 57. Trasporto di energia elettrica 58. Attività dei call center 59. Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi n.c.a. 60. Produzione dei derivati del latte 61. Preparazione e inscatolamento di prodotti e conserve a base di pesce, crostacei e molluschi 62. Riparazioni di orologi e di gioielli 63. Commercio all'ingrosso non specializzato di prodotti surgelati 64. Riparazione e sostituzione di pneumatici 65. Commercio al dettaglio di elettrodomestici, apparecchi radio, televisori, lettori e registratori di dischi e nastri 66. Studi medici generici convenzionati o meno col Servizio Sanitario Nazionale 67. Ospedali e case di cura generali 68. Altre lavorazioni di semi e granaglie 69. Lavori generali di costruzione di edifici 70. Trasporti mediante condotte di gas 71. Estrazione di ghiaia e sabbia 03/05/2010 17.17.18 24 141 85 38 44 68 425 3 77 15 11 28 37 2 10 506 13 28 62 11 45 123 20 30 23 53 67 16 43 29 120 13 61 95 104 4.236 25.257 15.759 7.451 8.847 13.923 90.872 675 17.628 3.567 2.600 6.674 8.804 579 2.317 125.053 3.305 377,67 376,34 362,80 341,30 335,04 327,43 314,94 299,23 293,27 289,52 287,09 282,62 281,80 281,78 281,20 272,42 266,43 7.235 263,04 15.760 2.787 11.935 33.231 5.451 8.211 6.398 14.644 262,87 259,82 253,61 248,84 247,19 244,83 244,82 243,95 19.298 234,48 4.684 12.404 8.393 35.250 3.844 18.350 28.483 31.300 233,70 232,60 230,43 229,16 228,15 224,85 224,71 223,32 5 1.511 222,96 10 11 55 3.063 219,91 3.319 219,81 17.381 214,76 141 44.587 212,72 266 84.319 212,60 152 4 2.388 7 42 48.259 1.273 761.108 2.253 14.022 212,15 211,64 211,40 209,01 203,37 8 62200 92721 29530 52611 52114 51212 45500 24520 60240 52462 28121 60210 85123 52442 52210 51321 52633 72300 52422 40130 52115 52483 51512 52220 51322 51532 15812 20100 52635 74111 45120 52421 93050 52260 28122 52230 50203 92621 55302 51531 52310 33103 52431 80422 52624 72. Trasporti aerei non di linea 73. Gestione di stabilimenti balneari: marittimi, lacuali e fluviali 74. Fabbricazione di macchine per l'industria alimentare, delle bevande e del tabacco (compresi parti e accessori, installazione, manutenzione e riparazione) 75. Commercio al dettaglio per corrispondenza, telefono, televisione di prodotti alimentari 76. Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari 77. Commercio all'ingrosso di sementi e alimenti per il bestiame, piante officinali, semi oleosi, patate da semina 78. Noleggio di macchine e attrezzature per la costruzione o la demolizione, con manovratore 79. Fabbricazione di profumi e cosmetici 80. Trasporto di merci su strada 81. Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari 82. Fabbricazione di porte, finestre e loro telai, imposte e cancelli metallici 83. Altri trasporti terrestri, regolari, di passeggeri 84. Studi di radiologia e radioterapia 85. Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame 86. Commercio al dettaglio di frutta e verdura 87. Commercio all'ingrosso di carne fresca, congelata e surgelata 88. Commercio al dettaglio ambulante itinerante di alimentari e bevande 89. Elaborazione e registrazione elettronica dei dati 90. Commercio al dettaglio di confezioni per bambini e neonati 91. Distribuzione e commercio di energia elettrica 92. Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 93. Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria 94. Commercio all'ingrosso di combustibili per riscaldamento 95. Commercio al dettaglio di carni e di prodotti a base di carne 96. Commercio all'ingrosso di prodotti di salumeria 97. Commercio all'ingrosso di materiali da costruzione (inclusi i materiali igienicosanitari) 98. Produzione di pasticceria fresca 99. Taglio, piallatura e trattamento del legno 100. Commercio al dettaglio ambulante itinerante di altri prodotti non alimentari 101. Attività degli studi legali 102. Trivellazioni e perforazioni 103. Commercio al dettaglio di confezioni per adulti 104. Altri servizi alle famiglie 105. Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco 106. Fabbricazione e installazione di tende da sole con strutture metalliche, tende alla veneziana e simili 107. Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi 108. Riparazione di impianti elettrici e di alimentazione per autoveicoli 109. Enti ed organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi 110. Ristorazione con preparazione di cibi da asporto 111. Commercio all'ingrosso di legname, semilavorati in legno e legno artificiale 112. Farmacie 113. Fabbricazione di protesi dentarie (compresa riparazione) 114. Commercio al dettaglio di calzature e accessori 115. Corsi di formazione professionale 116. Commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di arredamenti per giardino, mobili, articoli diversi per uso domestico 03/05/2010 17.17.18 8 2.659 202,67 50 16.861 200,80 71 23.907 199,87 1 338 199,34 337 114.256 198,96 22 7.434 198,55 10 3.224 198,52 44 993 17 184 308 19 77 92 33 33 326 50 101 10 127 7 159 8 14.776 337.806 5.963 63.698 107.580 6.581 27.385 32.617 11.853 12.090 120.091 18.602 37.279 3.561 47.064 2.708 60.018 2.893 198,32 198,10 197,59 194,08 192,71 191,94 189,88 189,83 188,01 186,17 183,02 182,02 181,61 181,43 181,34 178,40 178,02 176,72 135 51.572 175,90 134 53 44 398 22 398 109 125 18 28 44 5 69 26 175 62 106 29 6 51.935 20.972 17.403 157.426 8.788 158.069 43.530 50.237 173,94 171,59 171,29 170,45 169,87 169,76 169,20 167,87 7.410 165,92 11.374 17.924 2.129 28.909 10.750 74.133 26.306 45.416 12.476 165,84 164,39 163,56 160,09 159,86 159,30 158,57 157,76 157,02 2.580 156,65 9 85142 117. Attività professionali paramediche indipendenti 15611 118. Molitura del frumento 74203 119. Attività di aerofotogrammetria e cartografia 50401 120. Commercio all'ingrosso e al dettaglio di motocicli e ciclomotori 85310 121. Assistenza sociale residenziale 30020 122. Fabbricazione di computer, sistemi e di altre apparecchiature per l'informatica 123. Produzione di carne non di volatili e di prodotti della macellazione (attività dei mat15110 tatoi) 45450 124. Altri lavori di completamento degli edifici 25120 125. Rigenerazione e ricostruzione di pneumatici 52481 126. Commercio al dettaglio di macchine e attrezzature per ufficio 52444 127. Commercio al dettaglio di altri articoli diversi per uso domestico n.c.a. 26702 128. Lavorazione artistica del marmo e di altre pietre affini, lavori in mosaico 74811 129. Studi fotografici 50500 130. Vendita al dettaglio di carburanti per autotrazione 85200 131. Servizi veterinari 90030 132. Pulizia delle aree pubbliche, decontaminazione e disinquinamento dell'ambiente 15520 133. Produzione di gelati 134. Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene 52332 personale 64110 135. Attività delle poste nazionali 51462 136. Commercio all'ingrosso di articoli medicali ed ortopedici 5248A 137. Commercio al dettaglio di fiori e piante 60100 138. Trasporti ferroviari 52473 139. Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria, di cancelleria e fornitura per ufficio 51471 140. Commercio all'ingrosso di mobili di qualsiasi materiale 52112 141. Supermercati 55304 142. Gelaterie e pasticcerie con somministrazione 45340 143. Altri lavori di installazione 52113 144. Discount di alimentari 71210 145. Noleggio di altri mezzi di trasporto terrestri 51342 146. Commercio all'ingrosso di altre bevande 45310 147. Installazione di impianti elettrici e tecnici 148. Commercio al dettaglio di oggetti d'arte, di culto e di decorazione, chincaglieria e 52486 bigiotteria 71220 149. Noleggio di mezzi di trasporto marittimi e fluviali 55100 150. Alberghi 52441 151. Commercio al dettaglio di mobili 52621 152. Commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di alimentari e bevande 93041 153. Servizi di centri per il benessere fisico (esclusi gli stabilimenti termali) 74201 154. Studi di architettura e di ingegneria 63112 155. Movimento merci relativo a trasporti marittimi e fluviali 5248E 156. Commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari n.c.a. 74204 157. Attività di studio geologico e di prospezione geognostica e mineraria 74602 158. Servizi di investigazione 52443 159. Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione 160. Commercio al dettaglio di tessuti per l'abbigliamento, l'arredamento e di biancheria 52411 per la casa 74301 161. Collaudi e analisi tecniche di prodotti 17401 162. Confezionamento di biancheria da letto, da tavola e per l'arredamento 52489 163. Commercio al dettaglio di carta da parati e di rivestimenti per pavimenti 03/05/2010 17.17.18 90 12 8 27 194 28 38.641 5.221 3.478 11.775 85.109 12.378 156,47 155,62 154,96 153,96 153,23 152,11 44 19.423 152,05 369 5 38 22 17 38 134 27 20 17 164.243 2.318 17.138 9.832 7.718 17.463 61.343 12.430 9.337 7.770 151,36 150,24 150,20 150,19 149,08 147,86 147,34 146,33 145,52 144,45 71 33.499 143,67 321 46 45 131 56 25 392 30 98 34 4 22 474 151.973 21.868 21.659 63.852 27.443 12.441 193.496 14.790 49.485 17.128 1.822 11.150 242.218 142,13 140,90 139,96 138,51 138,06 137,15 136,64 135,10 133,70 133,61 132,38 131,89 131,84 45 23.451 130,47 5 429 123 58 11 408 23 15 6 6 18 2.561 226.701 65.181 30.791 5.851 217.576 12.327 8.251 3.431 3.255 9.948 129,44 127,41 127,30 126,90 126,64 126,22 125,47 125,17 124,48 124,17 121,36 33 18.099 121,26 23 12.881 121,18 24 13.267 121,00 2 1.116 120,74 10 51190 51310 71340 52111 52412 52487 74601 15811 52634 51382 50205 71320 51444 52471 52485 45230 36635 85122 52501 36150 80410 93030 51392 22120 61100 45250 52461 63402 20511 74121 52424 52241 19303 80303 51479 50201 50300 85130 74142 22220 37201 20512 74853 164. Intermediari del commercio di vari prodotti senza prevalenza di alcuno 165. Commercio all'ingrosso di frutta e ortaggi 166. Noleggio di altre macchine e attrezzature 167. Ipermercati 168. Commercio al dettaglio di filati per maglieria e di merceria 169. Commercio al dettaglio di apparecchi e attrezzature per le telecomunicazioni e la telefonia 170. Servizi di vigilanza privata 171. Produzione di prodotti di panetteria 172. Commercio al dettaglio ambulante itinerante di tessuti, articoli tessili per la casa, articoli di abbigliamento 173. Commercio all'ingrosso di prodotti della pesca congelati, surgelati, conservati, secchi 174. Altre attività di manutenzione e di soccorso stradale 175. Noleggio di macchine e attrezzature per lavori edili e di genio civile 176. Commercio all'ingrosso di saponi, detersivi e altri prodotti per la pulizia 177. Commercio al dettaglio di libri nuovi 178. Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette, armi e munizioni, di articoli per il tempo libero 179. Costruzione di autostrade, strade, campi di aviazione e impianti sportivi 180. Fabbricazione di oggetti di cancelleria e di altri articoli n.c.a. 181. Ambulatori e poliambulatori del Servizio Sanitario Nazionale e studi medici e poliambulatori specialistici 182. Commercio al dettaglio di libri usati 183. Fabbricazione di materassi 184. Autoscuole, scuole di pilotaggio e nautiche 185. Servizi di pompe funebri e attività connesse 186. Commercio all'ingrosso non specializzato di prodotti alimentari, bevande e tabacco 187. Edizione di giornali 188. Trasporti marittimi e costieri 189. Altri lavori speciali di costruzione 190. Commercio al dettaglio di ferramenta, materiale elettrico e termoidraulico, pitture e vetro piano 191. Intermediari dei trasporti 192. Fabbricazione di prodotti vari in legno (esclusi i mobili) 193. Attività degli studi commerciali, tributari e di revisione contabile 194. Commercio al dettaglio di pellicce e di abbigliamento in pelle 195. Commercio al dettaglio di pane 196. Fabbricazione di calzature, suole e tacchi in gomma e plastica 197. Altre scuole e corsi di formazione speciale 198. Commercio all'ingrosso di vari prodotti di consumo non alimentare n.c.a. 199. Riparazioni meccaniche di autoveicoli 200. Commercio di parti e accessori di autoveicoli 201. Servizi degli studi odontoiatrici 202. Consulenza del lavoro 203. Altre stampe di arti grafiche 204. Recupero e preparazione per il riciclaggio di materiale plastico per produzione di materie prime plastiche, resine sintetiche 205. Laboratori di corniciai 206. Richiesta certificati e disbrigo pratiche 03/05/2010 17.17.18 139 72 18 171 29 12 77.820 40.093 10.374 96.216 16.273 120,62 120,15 119,62 119,42 119,02 6.906 117,06 113 64.999 117,03 165 95.369 116,20 16 9.053 115,93 7 4.104 114,90 20 12.004 114,09 6 3.428 113,80 15 8.834 113,09 20 12.165 113,08 53 31.969 112,04 90 54.298 111,28 18 10.924 111,01 101 61.243 110,65 1 9 19 21 34 18 38 81 610 5.593 11.892 12.929 20.646 11.257 23.653 49.744 110,46 110,44 109,95 109,83 109,57 109,52 109,51 109,34 79 49.144 108,73 18 40 307 4 24 19 5 35 194 68 129 47 128 4 10.917 25.099 191.958 2.501 15.280 12.050 3.211 22.704 125.602 44.130 83.710 30.688 84.464 108,48 108,06 107,82 107,75 106,83 105,77 104,89 104,83 103,92 103,79 103,64 102,07 101,69 2.654 101,54 10 6.683 100,80 27 18.214 100,79 11 Elaborazioni su dati Registro Statistico delle Unità Locali 2005 Legenda: Categoria: Denominazione: Provincia: Italia: Coefficiente: CODICE DI CATEGORIA ATECO 2002 DENOMINAZIONE CATEGORIA ATECO 2002 ADDETTI DELLA CATEGORIA IN PROVINCIA ADDETTI DELLA CATEGORIA IN ITALIA COEFFICIENTE DI SPECIALIZZAZIONE I coefficienti di specializzazione per ogni categoria sono calcolati nel seguente modo: 1. Rapporto fra numero di addetti alle unità locali della categoria presenti in provincia e numero di addetti alle unità locali totali presenti in provincia: 2. Rapporto fra numero di addetti alle unità locali della categoria presenti in Italia e numero di addetti alle unità locali totali presenti in Italia: 3. Rapporto fra le quantità 1) e le quantità 2) moltiplicate per 100 03/05/2010 17.17.18 12 I principali indicatori occupazionali rilevano una situazione del mercato del lavoro insoddisfacente, caratterizzata dalla presenza di un tasso di occupazione in costante diminuzione (37,3 rispetto al precedente 39,2%) e significativamente inferiore alla media nazionale (ultimo fra le 107 provincie) e viceversa da una quota di disoccupati (13,4 %) quasi doppia rispetto al tasso medio italiano. Il mercato del lavoro ha conosciuto, tuttavia, nel periodo 1995-2004, un netto miglioramento, diversamente dalle altre province calabre, con un forte calo della disoccupazione (-14 punti percentuali, migliore prestazione tra le 103 province), indicativo della buona capacità del mercato di assorbire con successo i nuovi cospicui ingressi. L’importanza del settore agricolo è confermata dalla quota di occupati nel settore primario (10,2%), tuttavia in sensibile calo passando da 2° valore più alto nell’ambito delle province a 13°. Infine, il rapporto tra il saldo previsto per il 2008 delle entrate e delle uscite di dipendenti sul totale degli occupati è dello 0,7%, 66° in ambito nazionale. 03/05/2010 17.17.18 13 Ad eccezione della sola Isernia, Crotone è la provincia che meno partecipa alla formazione del valore aggiunto nazionale. La ricchezza prodotta per abitante, pari a circa 15.567 euro, è circa la metà della media italiana, sebbene, nel periodo '95-'04, il tasso di crescita del pil avesse rilevato un valore più che doppio rispetto al tasso medio di sviluppo italiano. La composizione settoriale del reddito prodotto non conferma la propensione agricola della provincia: la quota di reddito prodotto dal settore primario è di poco superiore alla media italiana. Emerge, inoltre, l'industria, che, pur non avvicinandosi alla media italiana, registra un valore decisamente più alto rispetto al valore regionale. Preponderante la percentuale di reddito prodotta dai servizi: 23° valore nella graduatoria nazionale. Limitato appare, infine, il contributo dell'artigianato alla formazione del valore aggiunto provinciale, 12,3%. 03/05/2010 17.17.18 14 Nel 2008 la provincia di Crotone ha esportato merci per 30,4 milioni di euro, specie verso Europa e Asia. Il dato rilevato, in calo nel confronto con quello precedente, è il terzultimo minor valore nella relativa graduatoria decrescente delle province. Anche le importazioni non sono state molto cospicue, ma in rialzo, (circa 81,3 milioni di euro contro i 68,9 del 2007). Provenienti prevalentemente dall'Europa, hanno determinato un saldo negativo di circa 51 milioni di euro. L'imprenditoria locale è scarsamente vocata agli scambi commerciali con l'estero ed il principale sbocco delle produzioni provinciali è rappresentato dal mercato domestico. La propensione all'esportazione (2,1) è, infatti, tra le più basse d'Italia, la 96-esima tra le 103 province, mentre il grado di apertura dell'economia all'interscambio (5,9) è superiore rispetto al dato regionale ma è inferiore di circa 1/10 rispetto al tasso medio nazionale. I prodotti chimici di base sono i prodotti principalmente esportati, seguiti dagli elementi da costruzione, anche tra le merci importate ai primi posti troviamo i prodotti chimici seguiti dai prodotti lattiero-caseari. Il panorama dei principali mercati dove vengono collocate le esportazioni è particolare, infatti, al primo posto troviamo Stati Uniti e a seguire oltre ai principali paesi europei si inseriscono Algeria, Corea del sud e Arabia. Europei risultano invece i principali paesi importatori, Germania, Francia, fra tutti, ma con l’inserimento dell’Ucraina in quinta posizione. 03/05/2010 17.17.18 15 Le transazioni con l'estero PAESI DA CUI SI IMPORTA (in Euro) Graduatoria 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 Paese Germania Spagna Francia Indonesia Paesi Bassi Portogallo Ungheria Belgio Tunisia Lituania Regno Unito Grecia Ucraina Cina Egitto Russia (Federazione di) Austria Irlanda Stati Uniti Romania Svezia Turchia Corea del Sud Taiwan Israele Svizzera Ceca, Repubblica Slovacchia Marocco Filippine Croazia Iran, Repubblica islamica dell' Polonia Finlandia Thailandia Moldova, Repubblica di India Australia Danimarca Lussemburgo Brasile Hong Kong Cile Bulgaria Paesi e territori non specificati (extra UE) Macao 03/05/2010 17.17.18 Importazioni 2007 in Euro 18.907.919 18.610.213 9.853.935 9.216.846 3.139.886 2.778.776 2.667.205 2.272.168 1.523.177 1.378.903 1.283.440 1.275.679 1.218.070 890.194 839.417 759.686 712.281 683.131 591.644 449.327 427.984 421.588 402.738 269.470 122.338 119.632 117.842 108.457 50.093 47.286 41.065 34.718 27.631 22.704 22.478 9.995 9.859 9.102 7.413 5.795 4.944 3.742 3.249 3.236 1.999 1.653 % Variazione su totale % provincia 2007-2006 23,24 -16,23 22,88 -35,20 12,11 15,49 11,33 142,31 3,86 162,21 3,42 -42,73 3,28 -17,44 2,79 34,26 1,87 100,00 1,70 100,00 1,58 364,24 1,57 -34,93 1,50 -71,63 1,09 -13,08 1,03 674,11 0,93 2.175,60 0,88 -47,43 0,84 496,02 0,73 13,48 0,55 100,59 0,53 19,27 0,52 -17,94 0,50 61,21 0,33 138,91 0,15 113,04 0,15 -73,20 0,14 373,11 0,13 104,92 0,06 336,50 0,06 100,00 0,05 -93,55 0,04 100,00 0,03 -80,29 0,03 53,69 0,03 253,09 0,01 100,00 0,01 -96,67 0,01 -48,89 0,01 -93,81 0,01 -25,26 0,01 -38,49 0,00 100,00 0,00 100,00 0,00 -99,18 0,00 -95,31 0,00 100,00 16 PAESI VERSO CUI SI ESPORTA (in Euro) Graduatoria 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 Paese Kuwait Stati Uniti Germania Francia Grecia India Belgio Malta Svizzera Danimarca Ungheria Finlandia Spagna Polonia Corea del Sud Emirati Arabi Uniti Canada Austria Albania Giappone Tunisia Croazia Bulgaria Singapore Paesi Bassi Malaysia Turchia Cipro Egitto Israele Australia Messico Slovenia Russia (Federazione di) Nigeria Cina Hong Kong Portogallo Irlanda Siria Regno Unito Montenegro Ceca, Repubblica Oman Norvegia Brasile Lussemburgo 03/05/2010 17.17.18 Esportazioni 2007 in Euro 7.201.708 6.316.095 4.962.878 1.812.755 1.602.811 1.041.295 846.169 614.481 517.431 499.842 458.199 386.167 367.983 361.212 344.456 335.101 284.098 261.418 208.195 199.959 198.301 141.900 124.421 123.633 75.348 74.310 74.234 72.693 72.130 71.993 69.434 60.085 59.913 57.741 52.219 46.165 39.906 32.939 32.001 29.810 29.754 27.557 27.454 25.000 18.407 15.000 13.921 % su totale provincia 23,70637272 20,79113763 16,33665731 5,967174132 5,276086585 3,427704564 2,785394478 2,022730665 1,703264301 1,645365343 1,508286128 1,271173288 1,211315726 1,189027145 1,133870232 1,103075716 0,935185525 0,860528161 0,68533024 0,658219214 0,652761458 0,467102289 0,409565425 0,40697151 0,248028353 0,244611495 0,24436132 0,239288701 0,237435434 0,236984461 0,22856082 0,197786054 0,197219869 0,190070143 0,171892984 0,151964603 0,131361409 0,108427641 0,10533996 0,09812769 0,097943351 0,09071133 0,090372278 0,082294272 0,060591627 0,049376563 0,045824742 Variazione % 2007-2006 1159,48 -48,67 -33,90 9,74 -29,68 -1,89 -77,01 13,36 -55,28 166,83 370,11 -16,73 -53,19 70,99 -72,90 -25,26 -82,85 -37,17 1186,50 -32,14 1660,95 876,33 -20,46 -74,92 -14,56 -76,68 -90,53 -5,26 -11,34 -77,59 -93,86 -86,49 202,16 -87,97 -25,32 -94,64 -89,08 -26,19 -10,04 312,82 -64,41 206,19 -2,12 191,31 -67,40 -97,89 -31,61 17 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 Provviste e dotazioni di bordo (extra Ue) Giordania Bosnia e Erzegovina Costa Rica Svezia Provviste e dotazioni di bordo Bielorussia Bolivia Slovacchia Tanzania, Repubblica unita di Togo Libia Tokelau Lettonia Nuova Zelanda 03/05/2010 17.17.18 13.531 12.323 11.013 8.796 6.935 6.103 5.236 5.000 4.857 4.830 3.900 2.000 2.000 1.963 1.776 0,044540952 0,040564493 0,036252273 0,028954417 0,022828431 0,020089678 0,017235712 0,016458854 0,015988131 0,015899253 0,012837906 0,006583542 0,006583542 0,006461746 0,005846185 -75,54 21,71 100,00 14,55 -76,40 -87,66 -92,47 100,00 41,44 100,00 100,00 -86,53 100,00 -84,27 -96,87 18 MERCI IMPORTATE (in Euro) Graduatoria 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 Merce Prodotti chimici di base Prodotti della silvicoltura Prodotti lattiero - caseari e gelati Apparecchi elettrici non classificabili altrimenti Carni e prodotti a base di carne Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura Animali vivi e prodotti di origine animale Oli e grassi vegetali e animali Legno tagliato, piallato e/o trattato Cemento, calce e gesso Prodotti in calcestruzzo, cemento o gesso Motori, generatori e trasformatori elettrici Pasta da carta, carta e cartone Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli Calzature Altre macchine di impiego generale Ghiaia,sabbia e argilla Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) Altri prodotti chimici Apparecchi trasmittenti per la radiodiffusione e la televisione e apparecchi per la telefonia Prodotti farmaceutici e prodotti chimici e botanici per usi medicinali Articoli in materie plastiche Preparati e conserve di frutta e di ortaggi Altre macchine per impieghi speciali Altri prodotti delle miniere e delle cave n.c.a. Apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione;apparecchi per la registrazione e la riproduzione del suono o dell'immagine e prodotti connessi Strumenti ed apparecchi di misurazione, di controllo, di prova, di navigazione e simili (escluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali) Macchine per l'agricoltura e la silvicoltura Altri prodotti in metallo Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori Articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi, in metallo Manufatti vari n.c.a. Manufatti tessili confezionati, esclusi gli articoli di vestiario Generatori di vapore (escluse le caldaie per il riscaldamento centrale ad acqua calda) Apparecchi medicali e chirurgici e apparecchi ortopedici Mobili Tessuti Prodotti di carpenteria in legno e falegnameria per l'edilizia 03/05/2010 17.17.18 Importazioni 2007 in Euro 13.091.873 9.929.902 9.623.039 6.712.961 6.295.616 5.062.757 4.394.378 3.544.163 3.496.490 2.790.645 2.122.925 1.739.988 1.602.980 % Variazione su totale % provincia 2007-2006 16,09 18,06 12,21 101,64 11,83 -5,53 8,25 5.555,16 7,74 -5,29 6,22 60,63 5,40 -7,33 4,36 25,70 4,30 -30,47 3,43 165,66 2,61 3.931.242,59 2,14 -91,35 1,97 3,28 956.093 1,18 -30,53 951.202 899.727 804.649 1,17 1,11 0,99 23,26 460,49 -44,85 680.019 0,84 -3,22 679.195 0,83 17,12 598.725 0,74 -8,19 533.442 0,66 82,31 421.373 399.405 372.273 298.935 0,52 0,49 0,46 0,37 -27,43 -5,73 -51,06 -32,53 261.672 0,32 60,39 188.249 0,23 4,70 163.082 160.460 152.087 142.258 138.531 133.563 0,20 0,20 0,19 0,17 0,17 0,16 -5,54 -52,42 1.192,60 -61,20 24,69 22,05 132.644 0,16 -14,60 124.143 121.670 113.007 109.503 0,15 0,15 0,14 0,13 -50,48 235,31 391,40 20,15 19 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 Autoveicoli Pile e accumulatori elettrici Macchine per ufficio, elaboratori ed apparecchiature per sistemi informatici Fili e cavi isolati Tessuti a maglia Prodotti ceramici non refrattari, non destinati all'edilizia;prodotti ceramici refrattari Articoli di carta e di cartone Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche Apparecchiature distribuzione e controllo dell'elettricità Altri prodotti tessili Apparecchi per uso domestico Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce Articoli di maglieria Giochi e giocattoli Vetro e prodotti in vetro Tubi Pesci ed altri prodotti della pesca Altri prodotti in legno, in sughero e materiali da intreccio Cicli e motocicli Articoli in gomma Articoli da viaggio, borse, marocchineria e selleria Articoli sportivi Libri, giornali ed altri stampati; supporti sonori registrati Strumenti ottici e attrezzature fotografiche Altri mezzi di trasporto n.c.a. Altri prodotti in minerali non metalliferi Navi e imbarcazioni Altri prodotti della trasformazione del ferro e dell'acciaio Altri articoli di stampa Prodotti della siderurgia Pietre Macchine utensili Orologi Bevande Altri prodotti alimentari Gioielli e articoli di oreficeria Elementi da costruzione in metallo Fogli da impiallacciatura; compensato, pannelli stratificati, pannelli di truciolato ed altri pannelli di legno Prodotti cinematografici e di video Pietre da taglio o da costruzione, modellate e finite Valvole e tubi elettronici ed altri componenti elettronici Metalli di base non ferrosi Carrozzerie per autoveicoli; rimorchi e semirimorchi Imballaggi in legno Indumenti in pelle Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura; profumi e prodotti per toletta Pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e mastici 03/05/2010 17.17.18 106.068 84.250 0,13 0,10 -40,93 -3,65 84.226 0,10 -28,77 82.227 80.267 0,10 0,10 -94,52 91,34 79.757 0,10 458,33 78.746 77.710 73.625 62.141 55.789 52.950 52.523 49.997 42.932 40.103 32.953 32.864 32.321 28.130 25.581 20.919 18.528 11.273 10.262 9.506 9.492 8.907 8.650 7.872 7.869 7.301 4.974 4.662 3.236 3.147 2.905 0,10 0,10 0,09 0,08 0,07 0,07 0,06 0,06 0,05 0,05 0,04 0,04 0,04 0,03 0,03 0,03 0,02 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,00 0,00 0,00 97,67 46,79 -70,81 103,09 -45,81 1.326,84 -34,23 549,65 19,41 -77,89 350,86 -42,95 -44,05 250,53 -39,83 -59,95 -23,22 -69,72 100,00 168,76 -98,54 100,00 164,69 -99,75 31,28 870,88 64,27 53,76 100,00 69,92 -98,78 2.581 0,00 -90,79 2.318 1.985 1.521 590 474 421 382 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -27,56 100,00 -98,95 -99,85 100,00 -99,85 -31,79 262 0,00 -99,67 87 0,00 -70,21 20 MERCI ESPORTATE (in Euro) Graduatoria 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 Merce Altre macchine per impieghi speciali Prodotti chimici di base Preparati e conserve di frutta e di ortaggi Piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti Bevande Elementi da costruzione in metallo Altri prodotti chimici Altri prodotti alimentari Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura Oli e grassi vegetali e animali Altri prodotti in metallo Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce Prodotti della macinazione, amidi e fecole Sale Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura; profumi e prodotti per toletta Autoveicoli Prodotti lattiero-caseari e gelati Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) Articoli in materie plastiche Carni e prodotti a base di carne Vetro e prodotti in vetro Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità Articoli da viaggio, borse, marocchineria e selleria Motori, generatori e trasformatori elettrici Prodotti petroliferi raffinati Aeromobili e veicoli spaziali Apparecchi medicali e chirurgici e apparecchi ortopedici Mobili Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie Pesci ed altri prodotti della pesca Tubi Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli Articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi, in metallo Prodotti di carpenteria in legno e di falegnameria per l'edilizia Calzature Gioielli e articoli di oreficeria Macchine utensili Altre macchine di impiego generale Apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione;apparecchi per la registrazione e la riproduzione del suono o dell'immagine e prodotti connessi Fogli da impiallacciatura; compensato, pannelli stratificati, pannelli di truciolato ed altri pannelli di legno Macchine per l'agricoltura e la silvicoltura 03/05/2010 17.17.18 Esportazioni % Variazione 2007 su totale % in Euro provincia 2007-2006 7.647.709 25,17 117,47 4.315.040 14,20 -57,75 3.126.808 10,29 -1,65 2.131.462 7,02 -36,22 2.045.052 6,73 20,25 1.862.514 6,13 -55,16 1.591.338 5,24 -59,62 1.385.612 4,56 122,11 1.366.970 4,50 2,69 936.416 3,08 35,93 784.592 2,58 89,89 622.810 2,05 -48,72 607.806 2,00 24,48 440.020 1,45 -48,29 408.058 1,34 -15,92 214.651 201.911 0,71 0,66 -67,71 228,43 184.334 0,61 -70,35 70.405 50.269 39.678 37.170 36.897 34.575 34.020 30.070 25.000 21.073 0,23 0,17 0,13 0,12 0,12 0,11 0,11 0,10 0,08 0,07 -54,01 -31,71 -58,99 -94,51 -94,61 -97,47 100,00 -95,11 -76,99 -95,64 19.634 0,06 -81,26 19.081 17.472 0,06 0,06 5,30 -96,17 13.670 0,04 -99,15 13.641 9.470 5.236 5.079 4.600 3.630 0,04 0,03 0,02 0,02 0,02 0,01 -80,17 55,60 -98,79 -96,83 -71,40 -99,17 2.926 0,01 -44,17 2.166 0,01 100,00 2.000 0,01 -81,12 21 42 43 44 45 46 47 Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori Pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e mastici Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche Apparecchi per uso domestico Carrozzerie per autoveicoli; rimorchi e semirimorchi Imballaggi in legno 2.000 1.792 1.776 1.200 1.129 23 0,01 0,01 0,01 0,00 0,00 0,00 -98,32 -81,79 -92,30 -91,30 -99,07 -99,49 RIEPILOGO Quota percentuale di importazioni assorbita dai primi 10 paesi Numero di paesi con un'incidenza delle importazioni superiore all'1% 86,48 15 Quota percentuale di importazioni assorbita dalle prime 10 merci Numero di merci con un'incidenza delle importazioni superiore all'1% 79,83 16 Quota percentuale di esportazioni assorbita dai primi 10 paesi Numero di paesi con un'incidenza delle esportazioni superiore all'1% 83,66 16 Quota percentuale di esportazioni assorbita dalle prime 10 merci Numero di merci con un'incidenza nelle esportazioni superiore all'1% 86,93 15 03/05/2010 17.17.18 22 Le condizioni economiche dei residenti appaiono sensibilmente inferiori al livello medio italiano: in termini di valori procapite, infatti, piuttosto bassi sono sia il reddito disponibile, pari a 11.620 euro circa per abitante, sia i consumi finali interni, pari a circa 12.272 euro per abitante (per i quali bisogna però sottolineare che pur essendo al di sotto del dato italiano, sono comunque lievemente superiori alla media del Mezzogiorno). In particolare, la ricchezza disponibile per abitante fa rilevare uno dei valori più bassi nel contesto delle 103 province, mentre sul fronte dei consumi l'incidenza della spesa alimentare (20,9%) è superiore di circa 3,5 punti percentuali rispetto al corrispondente dato nazionale. Il consumo per abitante di energia elettrica per usi domestici è in linea con la media della macro-ripartizione e lievemente al di sotto con quella dell'Italia intera. Il numero di autovetture circolanti ogni 1.000 abitanti (700,6) è inferiore sia al dato del mezzogiorno che a quello italiano. Decisamente basso il consumo procapite di carburante: penultimo valore. 03/05/2010 17.17.18 23 Crotone palesa un forte ritardo nel sistema delle infrastrutture rispetto al livello mediamente rilevato a livello nazionale: infatti, il valore che assume l'indicatore generale è pari a 58 nel 2007 (61,7 nel 2001 fatta 100 la media italiana) e colloca la provincia all’ 83° posto nel contesto nazionale. La scomposizione dell'indicatore generale nelle due sue componenti principali (economica e sociale) non evidenzia particolari differenze dall'andamento generale. Il valore assunto dall'indice di dotazione delle infrastrutture economiche (63 – così nel 2001) pone la provincia al 79° posto, mentre quello delle infrastrutture sociali (43,5) essendo particolarmente deficitario permette all'area di collocare Crotone solo al 98° posto in Italia. L'analisi delle singole categorie mostra come tutte presentino un valore dell'indicatore inferiore a 100. Il migliore piazzamento Crotone lo ottiene grazie alla dotazione dei porti e degli aeroporti: infatti, per queste categorie la provincia ottiene rispettivamente il 29-esimo ed il 23-esimo posto tra le 103 province, con un livello della dotazione che in ogni modo rimane al di sotto della media nazionale. Per quanto riguarda il rapporto tra le sofferenze bancarie e gli impieghi della clientela ordinaria per il 2008, l'indicatore è del 7,47%, superiore al dato regionale e quasi triplo rispetto a quello italiano. Decisamente elevato il numero di protesti ogni 100 mila abitanti, è infatti il 1° valore in graduatoria. 03/05/2010 17.17.18 24 Per le infrastrutture sociali l'indice di dotazione generale è pari a 43,5, il più basso in Calabria e 98° in Italia, con quelle di tipo culturale e ricreativo addirittura di 18,9 (21,8 nel 2001), all’ultimo posto nella graduatoria nazionale. Nella graduatoria nazionale Crotone si colloca per numero di persone denunciate sulla popolazione al 22°posto mentre per numero di minori di diciotto anni denunciati ogni 100.000 minori al 58°. Anche la percentuale delle donne con meno di 20 anni che decidono di interrompere volontariamente la gravidanza è abbastanza alta ed in crescita rispetto allo scorso anno (12,9%), 6° in graduatoria (prima 13° e prima ancora 36°). Contrastanti i dati relativi all’ infortunistica stradale: se degno di nota è lo scarso numero di incidenti stradali che fanno di Crotone la 103-esima provincia e altresì da segnalare che per gravità riveste il 7° posto, infatti la percentuale di incidenti mortali sul totale degli incidenti è pari a 4,6. È infine sestultima per numero di decessi per malattie dell’apparato respiratorio. 03/05/2010 17.17.18 25 Gli indicatori della qualità della vita presentati per Crotone fanno segnare risultati decisamente poco soddisfacenti. Il meno generoso nei confronti dell'area risulta essere Legambiente, che colloca Crotone al 91° posto in Italia, mentre sia Il Sole 24 ore che Italia Oggi assegnano a livello nazionale un piazzamento meno arretrato (rispettivamente 74° e 86° posto). In 23 comuni su 27 sono stati rilevati problemi di natura insediativa dove risiede circa il 50% della popolazione. Solo per il 7,4 dei rifiuti la provincia adotta la raccolta differenziata collocandosi 85-esima tra le province. 03/05/2010 17.17.18 26 GLOSSARIO A AUTOVETTURE IMMATRICOLATE È dato dal numero di vetture, sia quelli nuovi, che quelli usati provenienti dall'estero, che nell'anno di riferimento è stato iscritto presso il Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.), adempimento che è necessario compiere entro i 60 giorni dalla data di immatricolazione. ALTRA FORMA DI CONDUZIONE Comprende tutte le forme di conduzione di azienda agricola non classificabili tra quelle sopraindicate tra le quali: conduzione parziaria non appoderata, con questa forma di conduzione il concedente non conferisce un podere come si riscontra nelle aziende a colonia parziaria appoderata (mezzadria) ma soltanto uno o più appezzamenti di terreno. Inoltre, il rapporto associativo non si estende ai familiari del colono, sebbene questi di norma si avvalga di familiari per i lavori richiesti dal fondo. Soccida: contratto di natura associativa tra chi dispone di bestiame e di terreni a pascolo (soccidante) ed allevatore (soccidario) che presta lavoro manuale, anche se talvolta può conferire parte del bestiame e di altre scorte. I due contraenti si associano per l'allevamento e per l'esercizio delle attività connesse al fine di ripartire i prodotti e gli utili che ne derivano. ALTRI PAESI EUROPEI Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Europa (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Federazione Russa, Gibilterra, Islanda, Isole Far Oer, Jugoslavia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica di Macedonia, Repubblica di Moldova, Romania, San Marino, Santa Sede, Slovacchia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. AUTOVETTURE CIRCOLANTI È dato dal numero di autovetture (vedere definizione) iscritte presso il Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.), alla fine dell'anno di riferimento. Sono pertanto esclusi dal computo le autovetture iscritte in altri registri, quali quello del Ministero della Difesa (targhe EI), quello della Croce Rossa Internazionale, quello del Ministero degli Esteri (targhe CD), quello delle auto storiche (ASI). ALTRI PAESI AFRICANI Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Africa (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo, Costa d'Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea Equatoriale, Guinea Bissau, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mauritius, Mayotte, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica di Tanzania, Ruanda, Sant'Elena, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sudan, Swaziland, Territori Britannici dell'Oceano Indiano, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe. ADDETTI PER CLASSI DI ADDETTI (Censimento Intermedio Industria e Servizi, ISTAT 1996) È il numero di addetti complessivo delle imprese coperte dal Censimento Intermedio dell'Industria e dei Servizi del 1996 (vengono dunque esclusi gli addetti all'agricoltura e alla Pubblica Amministrazione). AUTOVETTURA Sono da considerarsi autovetture i veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo, nove posti, compreso quello del conducente. AMERICA SETTENTRIONALE Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'America (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Canada, Groenlandia, Saint Pierre and Miquelon, Stati Uniti di America. AFRICA SETTENTRIONALE Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Africa (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Algeria, Ceuta, Egitto, Libia, Marocco, Melilla, Tunisia. ADDETTO (definizione ISTAT) Con il termine addetto l'Istat definisce le persone dipendenti e indipendenti occupate (a tempo pieno, o a part-time o per contratto di formazione e lavoro) presso le unità economiche ubicate sul territorio nazionale anche se temporaneamente assente per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, Cassa integrazione guadagni ecc..). ASIA (VICINO E MEDIO ORIENTE) Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Asia (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Arabia Saudita, Armenia, Azerbaijan, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Repubblica Araba di Siria, Repubblica Islamica dell'Iran, Territori Palestinesi Occupati, Yemen. 03/05/2010 17.17.18 27 ALTRI PAESI DELL'OCEANIA E DELLE REGIONI POLARI Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Oceania e delle Regioni Polari (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Guam, Isole della Georgia del Sud e delle Sandwich Meridionali, Isole della Marianna Settentrionale, Isole Marshall, Isole Salomone, Kiribati, Nauru, Nuova Caledonia, Palau, Papua Nuova Guinea, Pitcairn, Polinesia Francese, Samoa, Stati Federati di Micronesia, Territori Meridionali Francesi, Territori Statunitensi d'Oltremare, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Wallis e Futuna. AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Oceania e delle Regioni Polari (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Australia, Isole Christmas, Isole Cocos (o Isole Keeling), Isole Cook, Isole Heard e Isole Mc Donald, Isole Niue, Isole Norfolk, Isole Tokelau, Nuova Zelanda. ASIA Secondo la classificazione Eurostat delle zone geografiche è costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Afghanistan, Arabia Saudita, Armenia, Azerbaijan, Bahrain, Bangladesh, Bhutan, Brunei Darussalam, Cambogia, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Georgia, Giordania, Hong Kong, India, Indonesia, Iraq, Israele, Japan, Kazakhstan, Kuwait, Kyrgyzstan, Libano, Macao, Malaysia, Maldives, Mongolia, Myanmar, Nepal, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Araba di Siria, Repubblica Democratica Popolare del Laos, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Repubblica di Corea, Repubblica Islamica dell'Iran, Repubblica Popolare di Cina, Singapore, Sri Lanka, Taiwan, Tajikistan, Territori Palestinesi Occupati, Thailandia, Timor Est, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam, Yemen. AMERICA MERIDIONALE Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'America (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guyana, Isole Falkland, Paraguay, Peru, Suriname, Uruguay, Venezuela. AMERICA Secondo la classificazione Eurostat delle zone geografiche è costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Argentina, Aruba, Bahamas, Barbados, Belize, Bermuda, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Groenlandia, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Isole Cayman, Isole Falkland, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini Statunitensi, Isole Vergni Britanniche, Messico, Montserrat, Nicaragua, Panama, Paraguay, Peru, Repubblica Dominicana, Saint Kitts and Nevis, Saint Pierre and Miquelon, Saint Vincent e Grenadines, Santa Lucia, Stati Uniti di America, Suriname, Trinidad Tobago, Uruguay, Venezuela. AFRICA Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Europa (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ceuta, Ciad, Comore, Congo, Costa d'Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Kenya, Lesotho, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Mali, Marocco, Mauritania, Mauritius, Mayotte, Melilla, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica di Tanzania, Ruanda, Sant'Elena, Sao Tome and Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sudan, Swaziland, Territori Britannici dell'Oceano Indiano, Togo, Tunisia, Uganda, Zambia, Zimbabwe. ABITAZIONE Per abitazione si intende un insieme di vani, o anche un solo vano, destinato funzionalmente ad uso di alloggio, che dispone di un ingresso indipendente su strada, pianerottolo, cortile, terrazza, ballatoio e simili. ALTRI PAESI ASIATICI Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Asia (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei Darussalam, Cambogia, Filippine, Hong Kong, India, Indonesia, Japan, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Macao, Malaysia, Maldives, Mongolia, Myanmar, Nepal, Pakistan, Repubblica Democratica Popolare del Laos, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Repubblica di Corea, Repubblica Popolare di Cina, Singapore, Sri Lanka, Taiwan, Tajikistan, Thailandia, Timor Est, Turkmenistan, Uzbekistan, Vietnam. AMERICA CENTRALE E CARAIBICA Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'America (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Barbados, Belize, Bermuda, Costa Rica, Cuba, Dominica, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Haiti, Honduras, Isole Cayman, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini Statunitensi, Isole Vergini Britanniche, Messico, Montserrat, Nicaragua, Panama, Repubblica Dominicana, Saint Kitts and Nevis, Saint Vincent e Grenadines, Santa Lucia, Trinidad Tobago. B BARICENTRO DEMOGRAFICO È il comune nel quale ricadono la latitudine e la longitudine media definite come media delle latitudini e delle longitudini dei comuni della provincia ponderate con la popolazione. BARICENTRO ECONOMICO È il comune nel quale ricadono la latitudine e la longitudine media definite come media delle latitudini e delle longitudini dei comuni della provincia ponderate con le unità locali. 03/05/2010 17.17.18 28 COMUNI A RISCHIO SISMICO Sono quei comuni (vedere nota corrispondente) che secondo il Servizio Sismico Nazionale che presentano valori non nulli del cosiddetto indicatore di rischio sismico globale calcolato come media ponderata dei valori (normalizzati rispetto al valore massimo) del danno medio totale (peso 1/3) e della popolazione coinvolta in crolli (peso 2/3). Per maggiori delucidazioni si veda il sito http://www.serviziosismico.it CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA È uno strumento di durata temporale limitata che spetta agli operai, impiegati e quadri delle imprese industriali anche edili, imprese appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione, e dei servizi di pulizia. con più di 15 dipendenti nel semestre precedente la presentazione della domanda, imprese commerciali, di spedizione e trasporto e agenzie di viaggio e turismo che occupano più di 50 dipendenti, esclusi gli apprendisti e gli assunti con contratto di formazione e lavoro ed imprese di vigilanza. Viene data per motivi di ristrutturazione, riorganizzazione, conversione, crisi aziendale, procedure concorsuali. Viene accordata dall'INPS previa domanda del lavoratore. COMUNE È un ente locale autonomo comprendente un centro abitato e il territorio circostante, amministrato da sindaco giunta e consiglieri. CONSUMI FINALI INTERNI È la spesa destinata ai consumi di beni e servizi da parte sia delle persone residenti che di quelle temporaneamente presenti per qualsiasi motivo sul territorio di una data provincia. CONDUZIONE CON MANODOPERA EXTRAFAMILIARE PREVALENTE È un tipo di conduzione che si ha se le giornate di lavoro prestate dal conduttore, e dagli altri parenti, risultano inferiori a quelle dell'altra manodopera aziendale (salariati fissi, braccianti, ecc.). COMUNI CON DISAGIO INSEDIATIVO Sono quei comuni (vedere nota corrispondente) che secondo uno studio condotto da Legambiente e Confcommercio Gruppo Cresme basato su oltre 50 indicatori presentano situazioni di disagio per i residenti. Per maggiori delucidazioni si consulti la documentazione presente al link: http://www.legambiente.com/documenti/2000/convegno_confcomm_SET2000/dossier.html CONDUZIONE A COLONIA PARZIARIA APPODERATA (MEZZADRIA) È un tipo di conduzione in cui una persona fisica o giuridica (concedente) affida un podere ad un capo famiglia il quale si impegna ad eseguire, con l'aiuto dei familiari (famiglia colonica), tutti i lavori che il podere richiede, sostenendo parte delle spese necessarie. CANCELLATI DALLE ANAGRAFI Sono coloro che si cancellano dall'anagrafe di un comune per iscriversi in un anagrafe di un altro comune oppure si trasferiscono all'estero. CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA È uno strumento, limitato nel tempo, che spetta agli operai, impiegati e quadri delle imprese industriali in genere e delle imprese industriali e artigiane del settore edile e lapideo, esclusi gli apprendisti, in caso di sospensione o contrazione dell'attività produttiva per situazioni aziendali dovute a: eventi temporanei e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori o a situazioni temporanee di mercato. Consente di sostenere le imprese in situazioni di difficoltà e garantisce il lavoratore dalla perdita di retribuzione. Viene accordata dall'INPS previa domanda del lavoratore. CONDUZIONE CON MANODOPERA FAMILIARE PREVALENTE È un tipo di conduzione che si ha se le giornate di lavoro prestate dal conduttore e dai suoi familiari o dagli altri parenti sono in numero uguale o maggiore di quelle prestate dall'altra manodopera aziendale (salariati fissi, braccianti, ecc.). CONDUZIONE CON SALARIATI E/O COMPARTECIPANTI (IN ECONOMIA) È un tipo di conduzione che si ha quando il conduttore impiega per i lavori manuali dell'azienda esclusivamente manodopera fornita da operai a tempo indeterminato o a tempo determinato (salariati fissi ed assimilati, braccianti, giornalieri e simili) e/o compartecipanti, mentre la sua opera e quella dei familiari è rivolta, in generale, alla direzione dell'azienda nei riguardi dei vari aspetti tecnico-organizzativi. CONDUZIONE CON SOLO MANODOPERA FAMILIARE È un tipo di conduzione che si ha quando le giornate lavorative impiegate nell'azienda sono dovute esclusivamente al conduttore, ai suoi familiari o agli altri parenti. D DECESSI PER TUMORI DELL'APPARATO DIGERENTE E PERITONEO È l'ammontare dei morti nell'anno di riferimento (vedere definizione di morte nella popolazione) a cui nella registrazione della causa del decesso viene assegnata la voce tumori dell'apparato digerente e peritoneo, contenuta all'interno del Capitolo 2 della classificazione internazionale delle malattie ICD-9-CM (Tumori). Per maggiori ragguagli si veda il sito Internet: http://www.sanita.interbusiness.it/sdo/icd9cm/icd9cm.htm. I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza della persona deceduta. DELITTO È il reato per il quale è prevista la pena principale della reclusione e della multa e una serie di pene accessorie (es. interdizione dai Pubblici Uffici) e per i quali nel periodo di riferimento è stata iniziata l'azione penale. 03/05/2010 17.17.18 29 DECESSI PER ALTRI TUMORI È l'ammontare dei morti nell'anno di riferimento (vedere definizione di morte nella popolazione) a cui nella registrazione della causa del decesso viene assegnata una voce contenuta all'interno del Capitolo 2 della classificazione internazionale delle malattie ICD-9-CM (Tumori), fatta eccezione per le tre menzionate in precedenza. Per maggiori ragguagli si veda il sito Internet: http://www.sanita.interbusiness.it/sdo/icd9cm/icd9cm.htm I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza della persona deceduta. DECESSI PER TUMORI DEGLI ORGANI GENITOURINARI È l'ammontare dei morti nell'anno di riferimento (vedere definizione di morte nella popolazione) a cui nella registrazione della causa del decesso viene assegnata la voce tumori degli organi genitourinari, contenuta all'interno del Capitolo 2 della classificazione internazionale delle malattie ICD-9-CM (Tumori). Per maggiori ragguagli si veda il sito Internet: http://www.sanita.interbusiness.it/sdo/icd9cm/icd9cm.htm. I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza della persona deceduta. DECESSI PER TUMORI È l'ammontare dei morti nell'anno di riferimento (vedere definizione di morte nella popolazione) a cui nella registrazione della causa del decesso viene assegnata una qualunque delle sottoclassificazioni comprese all'interno del capitolo 2 della classificazione internazionale delle malattie ICD-9-CM (Tumori). Per maggiori ragguagli si veda il sito Internet: http://www.sanita.interbusiness.it/sdo/icd9cm/icd9cm.htm I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza della persona deceduta. DENSITÀ IMPRENDITORIALE È data dal rapporto fra il numero di imprese registrate (dato di fonte Infocamere) e la popolazione residente in una data area al 31 dicembre. DEPOSITI POSTALI È l'ammontare dei risparmi detenuti presso le Casse di Risparmio Postali, siano essi custoditi sotto forma di libretti postali, o buoni fruttiferi, alla fine dell'anno di riferimento. DEPOSITI BANCARI È la raccolta fatta dalle banche da soggetti non bancari effettuata dalle banche sotto forma di depositi a risparmio liberi e vincolati, buoni fruttiferi, certificati di deposito, conti correnti liberi e vincolati DECESSI PER TUMORI DELL'APPARATO RESPIRATORIO È l'ammontare dei morti nell'anno di riferimento (vedere definizione di morte nella popolazione) a cui nella registrazione della causa del decesso viene assegnata la voce tumori dell'apparato respiratorio, contenuta all'interno del Capitolo 2 della classificazione internazionale delle malattie ICD-9-CM (Tumori). Per maggiori ragguagli si veda il sito Internet: http://www.sanita.interbusiness.it/sdo/icd9cm/icd9cm.htm. I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza della persona deceduta. DITTA INDIVIDUALE Con la dizione ditta individuale si raccolgono le due tipologie di imprese (non di capitale) di cui è titolare una persona fisica: l'impresa familiare (poche decine di unità) e l'impresa individuale (al cui interno si colloca la quasi totalità dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli non coltivatori diretti, dei piccoli imprenditori non coltivatori diretti e degli artigiani). DECESSI PER MALATTIE DEL SISTEMA CARDIO-CIRCOLATORIO È l'ammontare dei morti nell'anno di riferimento (vedere definizione di morte nella popolazione) a cui nella registrazione della causa del decesso viene assegnata una qualunque delle sottoclassificazioni comprese all'interno del capitolo 7 della classificazione internazionale delle malattie ICD-9-CM (Malattie del sistema nervoso). Per maggiori ragguagli si veda il sito Internet: http://www.sanita.interbusiness.it/sdo/icd9cm/icd9cm.htm. I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza della persona deceduta. E ESERCIZI COMPLEMENTARI Per esercizi complementari si intendono gli alloggi in affitto iscritti al Registro Esercenti il Commercio (REC), i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini, gli altri esercizi ricettivi. ESERCIZI ALBERGHIERI Si intendono, con questa terminologia, gli esercizi ricettivi aperti al pubblico, a gestione unitaria, che forniscono alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere ubicate in uno o più stabili o in parti di stabili. Si distinguono in esercizi alberghieri, da 1 a 5 stelle lusso, e residenze turistico-alberghiere. Requisiti minimi degli alberghi ai fini della classificazione sono:capacità ricettiva non inferiore a 7 stanze; almeno un servizio igienico ogni dieci posti letto; un lavabo con acqua corrente calda e fredda per ogni camera; un locale ad uso comune; impianti tecnologici e numero di addetti adeguati al funzionamento della struttura. 03/05/2010 17.17.18 30 EUROPA Secondo la classificazione Eurostat delle zone geografiche è costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Albania, Andorra, Austria, Belgio, Bielorussia, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Federazione Russa, Finlandia, Francia, Germania, Gibilterra, Grecia, Islanda, Isole Far Oer, Italia, Jugoslavia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, Re-pubblica Ceca, Repubblica d'Irlanda, Repubblica di Macedonia, Repubblica di Moldova, Romania, San Marino, Santa Sede, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. ESPORTAZIONI È l'ammontare complessivo in termini monetari nell'anno di riferimento delle merci provenienti da imprese italiane spedite in uno stato estero per essere utilizzati come beni intermedi di produzione o consumi finali. F FORZE DI LAVORO È la somma degli occupati (vedere definizione corrispondente) e delle persone in cerca di occupazione (vedere definizione corrispondente). FAMIGLIA È l'insieme di persone legate da vincolo di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune. FERITO (in incidente stradale) È la persona che ha subito lesioni al proprio corpo a seguito di un incidente stradale e per la quale non è sopraggiunta la morte (vedere definizione di morte in incidente stradale) nell'arco temporale di trenta giorni dal verificarsi del sinistro. FURTO (definizione desunta del Codice di Procedura Penale) Si definisce furto un'azione atta ad impossessarsi della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri. Agli effetti della legge penale, si considera "cosa mobile" anche l'energia elettrica e ogni altra energia che abbia valore economico. G GRADO DI URBANIZZAZIONE Si intende la percentuale di popolazione, che in una data area vive in comuni con più di 20.000 abitanti. I IMPRESA (definizione ISTAT) Per impresa si intende quell'organizzazione di un'attività economica esercitata con carattere professionale per la produzione di beni o per la prestazione di servizi destinabili alla vendita. Essa fruisce di una certa autonomia con particolare riguardo alle scelte produttive, di vendita e di distribuzione degli utili. Il responsabile è rappresentato da una o più persone fisiche, in forma individuale o associata, o da una o più persone giuridiche. Il dato è sempre inferiore a quello fornito da Infocamere, in quanto la rilevazione censuaria non copriva tutti i settori economici (rimanevano infatti esclusi agricoltura e pubblica amministrazione). Il dato viene riportato perché il Censimento l'unica fonte attendibile relativamente alla classificazione delle imprese per numero di addetti. IMPORTAZIONI È l'ammontare complessivo in termini monetari delle merci provenienti da uno stato estero introdotte in un paese, in un determinato anno, introdotte allo scopo di essere utilizzati come consumi intermedi e beni finali. ISCRITTI ALL'ANAGRAFE Sono coloro che in un determinato periodo si iscrivano all'anagrafe comunale, sia provenienti dalle anagrafi di altro comune che dall'estero. IMPIEGHI Si definiscono impieghi i finanziamenti erogati dalle banche a soggetti non bancari. L'aggregato ricomprende rischio di portafoglio, scoperti di conto corrente, finanziamenti per anticipi, mutui, anticipazioni non regolate in conto corrente, riporti, sovvenzioni diverse non regolate in conto corrente, prestiti su pegno, prestiti contro cessioni di stipendio, cessioni di credito, impieghi con fondi di terzi in amministrazione, altri investimenti finanziari, sofferenze, effetti insoluti e al protesto di proprietà. L'aggregato è al netto degli interessi e delle operazioni pronti contro termine. INDICE DI QUALITÀ DELLA VITA DEL IL SOLE 24 ORE È il risultato della sintesi di 36 indicatori suddivisi in 6 grandi aree che qui di seguito vengono elencati TENORE DI VITA 1. Ricchezza prodotta pro capite 2. Stipendi 3. Polizze vita 4. Pensioni (importo) 5. Casa (costo) 6. Consumi 03/05/2010 17.17.18 31 AFFARI E LAVORO 1. Spirito imprenditoriale 2. Saldo aziende nuove/cessate 3. Imprese fallite 4. Protesti 5. Vocazione all'export 6. Disoccupazione SERVIZI E AMBIENTE 1. Trasporti 2. Giustizia civile (arretrati) 3. Clima 4. Decessi per tumore 5. Ecosistema urbano 6. Incidenti sulle strade CRIMINALITÀ 1. Rapine 2. Furti d'auto 3. Furti in appartamento 4. Scippi e borseggi 5. Forze di Polizia 6. Trend dei reati POPOLAZIONE 1. Andamento delle nascite 2. Morti 3. Suicidi 4. Saldo migratorio interno 5. Mortalità infantile 6. Divorzi TEMPO LIBERO 1. Associazioni 2. Spettacoli sportivi (spesa) 3. Teatro e musica (spesa) 4. Spese per cinema 5. Palestre 6. Librerie IMPRESA PER CLASSE DI ADDETTI (Censimento Intermedio Industria e Servizi dell'ISTAT) È il numero di imprese fornito dall'Istat in occasione del Censimento Intermedio dell'Industria e dei Servizi. Con il termine impresa l'Istat intende quell'organizzazione di un'attività economica esercitata con carattere professionale per la produzione di beni o per la prestazione di servizi destinabili alla vendita. Essa fruisce di una certa autonomia con particolare riguardo alle scelte produttive, di vendita e di distribuzione degli utili. Il responsabile è rappresentato da una o più persone fisiche, in forma individuale o associata, o da una o più persone giuridiche. Il dato è sempre inferiore a quello fornito da Infocamere, in quanto la rilevazione censuaria non copriva tutti i settori economici (rimanevano infatti esclusi agricoltura e pubblica amministrazione). Il dato viene riportato perché il Censimento l'unica fonte attendibile relativamente alla classificazione delle imprese per numero di addetti. IMPRESA ARTIGIANA (definizione Infocamere) È definita, in modo formale, come l'impresa iscritta nell'apposito Albo Provinciale previsto dall'art. 5 della legge 8 agosto 1985, n. 443. Le imprese che risultino iscritte negli Albi Provinciali possono adottare diverse forme giuridiche, accanto a quella più frequente di impresa individuale: ad esempio, quella abbastanza frequente di società in nome collettivo - e, in base alla legge istitutiva del Registro delle Imprese, vengono "annotate" nell'apposita Sezione speciale. INDICE DI DOTAZIONE DELLE STRUTTURE ECONOMICHE Rappresenta la dotazione complessiva quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture stradali, di quelle ferroviarie, di quelle portuali, aeroportuali, di quelle energetico-ambientali, di quelle postali e bancarie ed infine quelle per la telefonia e le telematica. INDICE DI DOTAZIONE DELLE STRUTTURE SOCIALI Rappresenta la dotazione complessiva quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture culturali e ricreative, di quelle per l'istruzione e di quelle sanitarie (vedere definizioni). 03/05/2010 17.17.18 32 INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA L'intervento operativo da parte di uno specialista che va a rimuovere il prodotto del concepimento e dei suoi annessi, interrompendo il periodo di gravidanza. L'interruzione volontaria di gravidanza deve avvenire sotto precisa volontà della donna ed entro i primi 90 giorni dal concepimento nel caso in cui la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbe serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna. L'interruzione volontaria di gravidanza può avvenire inoltre per motivi di ordine terapeutico dopo i primi 90 giorni quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna o in presenza di rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna. I dati presentati sono per provincia (o area) di residenza e non per area in cui avviene l'intervento. INDICE DI DOTAZIONE DELLE RETI BANCARIE E SERVIZI VARI Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, di istituti di credito ed uffici postali. INDICE DI DOTAZIONE DI IMPIANTI E RETI ENERGETICO-AMBIENTALI Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture preposte alla produzione di energia e alla tutela dell'ambiente. Fanno parte della prima categoria acquedotti, gasdotti e metanodotti, mentre nel secondo gruppo di strutture fanno parte impianti di smaltimento rifiuti e di depurazione acque. INDICE DELLA QUALITÀ DELLA VITA DI ITALIA OGGI È il risultato della sintesi delle graduatorie relative ad 8 categorie e 57 indicatori legati al concetto di qualità della vita. Le categorie e gli indicatori considerati sono i seguenti. AFFARI E LAVORO 1. Fallimenti ogni 10000 imprese registrate 2. Assegni a vuoto ogni 100000 abitanti, 3. Importo medio dei protesti per abitante 4. Tasso di disoccupazione 5. Quota di forza lavoro sulla popolazione 6. Imprese registrate ogni 100 abitanti, 7. Tasso di variazione incrementale delle imprese 1999 su 1998 8. Numero di clienti di corporate banking su totale imprese AMBIENTE 1. Consumo annuo procapite di carburanti 2. Consumo annuo procapite di energia elettrica 3. Consumi idrici procapite sull'erogato 4. Produzione annua procapite di rifiuti urbani 5. Autovetture immatricolate ogni 100 abitanti 6. Percentuale di depurazione delle acque reflue 7. Verde urbano 8. Intensità d'uso del trasporto pubblico CRIMINALITÀ 1. Omicidi per 100.000 abitanti 2. Furti d'auto ogni 100000 abitanti 3. Furti in appartamento ogni 100000 abitanti 4. Scippi e borseggi ogni 100000 abitanti 5. Truffe ogni 100000 abitanti 6. Rapine in banca ogni 100 sportelli bancari DISAGIO SOCIALE E PERSONALE 1. Minori denunciati ogni 100000 abitanti 2. Mori per tumore su totale morti 3. Tentativi di suicidio ogni 100000 abitanti 4. Suicidi ogni 100000 abitanti 5. Morti entro il primo anno di vita ogni 1000 nati vivi 6. Divorzi e separazioni ogni 10000 famiglie POPOLAZIONE 1. Densità demografica 2. Emigrati ogni 1000 residenti 3. Morti ogni 1000 residenti 4. Immigrati ogni 1000 residenti 5. Nati vivi ogni 1000 residenti 6. Numero medio di componenti per famiglia 03/05/2010 17.17.18 33 SERVIZI 1. Posti letto ogni 1000 abitanti negli ospedali 2. Medici ospedalieri ogni 1000 abitanti 3. Medici ospedalieri per 100 posti letto 4. Numero POS e ATM ogni 100000 abitanti 5. Numero clienti servizi di phone banking ogni 100000 abitanti 6. Numero sportelli bancari ogni 100000 abitanti 7. Numero medio di studenti per classe nella scuola media superiore 8. Numero professori per 100 studenti nella scuola media superiore 9. Numero studenti scuola media superiore ogni 1000 abitanti TEMPO LIBERO 1. Spesa media procapite per spettacoli sportivi 2. Spesa media procapite per spettacoli teatrali e musicali 3. Spesa media procapite per spettacoli cinematografici 4. Spesa media procapite per trattenimenti vari 5. Sale cinematografiche ogni 100 mila abitanti 6. Palestre ogni 100 mila abitanti 7. Associazioni culturali,ricreative, artistiche,ogni 100 mila abitanti 8. Librerie ogni 100 mila abitanti TENORE DI VITA 1. Spesa media mensile procapite per consumi 2. Importo medio mensile pensione 3. Importo medio premi polizze vita 4. Depositi bancari procapite 5. Prezzo al mq appartamento medio in zona semicentrale 6. Variazione del costo della vita INDICE DI QUALITÀ AMBIENTALE DI LEGAMBIENTE È dato dalla combinazione ponderata dei seguenti 19 indicatori, detti Indicatori Ambientali del Termometro della Sostenibilità: 1. Numero E Tipologia Delle Centraline Per Il Monitoraggio Dell'aria Differenziati Per Dimensione Della Città, 2. Media Annuale Delle Emissioni Di Biossido Di Azoto, 3. Media Dei Superamenti Del Livello Di 10 Mg Delle Emissioni Di Monossido Di Carbonio, 4. Contenuto Medio Di Nitrati Nell'acqua Potabile, 5. Consumi Idrici Procapite, 6. % Di Abitanti Allacciati Agli Impianti Di Depurazione, 7. Produzione Procapite Di Rifiuti Urbani, 8. % Raccolta Differenziata Sul Totale Dei Rifiuti Solidi Con Esclusione Dei Rifiuti Ingombranti, 9. Numero Di Automobili Ogni 100 Abitanti, 10. Numero Di Viaggi Per Abitante Su Mezzi Di Trasporto Pubblico, 11. Superficie Destinata Ad Isole Pedonali Per Abitante, 12. Superficie Destinata A Zone A Traffico Limitato, 13. Lunghezza Delle Piste Ciclabili Per Abitante, 14. Consumo Procapite Di Carburanti Per Autotrazione, 15. Consumi Procapite Di Energia Elettrica Per Uso Domestico, 16. Superficie Per Abitante Di Verde Urbano Fruibile, 17. Con L'esclusione Di Parchi Ed Aree Protette, 18. Numero Di Industrie Certificate Iso 14000 Per 1000 Miliardi Di Valore Aggiunto Provinciale, 19. Numero Di Comuni Registrati Al Coordinamento Agenzia 21 INDICE DI DOTAZIONE DELLA RETE FERROVIARIA Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate al traffico ferroviario, sia per il trasporto di persone che di merci. Fanno parte di questa categoria la lunghezza dei binari ferroviari, con la specificazione delle loro caratteristiche e le caratteristiche delle stazioni, definite dal transito di treni appartenenti alla categoria Eurostar. INDICE DI DIPENDENZA STRUTTURALE È il rapporto fra la somma della popolazione nella fascia di età compresa fra 0 e 14 anni e maggiore di 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI DOTAZIONE DELLE STRUTTURE CULTURALI E RICREATIVE Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate all'arricchimento culturale extra-scolastico e allo svago della popolazione. Fanno parte di questa categorie musei, biblioteche, cinematografi, teatri e strutture per la pratica dell'attività sportiva. 03/05/2010 17.17.18 34 INDICE DI DOTAZIONE DEGLI AEROPORTI (E BACINI DI UTENZA) Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate al traffico aeroportuale, sia per il trasporto di persone che di merci. Per gli aeroporti si tiene conto a differenza di quanto avviene per le infrastrutture di rete (strade, ferrovie, strutture sanitarie) ed in analogia a quanto accade con i porti, anche del bacino di utenza posto al di fuori della provincia ove l'aeroporto si colloca. INDICE DI DIPENDENZA GIOVANILE È il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra 0 e 14 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI RICAMBIO È il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 60 ed i 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 19 anni. INDICE DI DOTAZIONE DELLA RETE STRADALE Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate alla viabilità stradale, sia per il trasporto di persone che di merci. Fanno parte di questa categoria le autostrade con le loro caratteristiche qualitative (numero di corsie, tipologia di barriere di entrate e di uscite), le strade statali, provinciali e comunali. IMPRESA (definizione INFOCAMERE) È l'attività economica svolta da un soggetto (individuale o collettivo) - l'imprenditore - che l'esercita in maniera professionale e organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Nel Registro delle Imprese, che è la fonte da cui deriva il numero di imprese secondo INFOCAMERE, anche se ha sedi secondarie e/o unità locali, viene iscritta solamente nel Registro tenuto dalla Camera di Commercio in cui è situata la sede principale dell'impresa stessa. INCIDENTE STRADALE Si definisce incidente stradale fatto verificatosi registrato dalle competenti autorità di polizia nelle vie o piazze aperte alla circolazione nel quale risultano coinvolti veicoli (o animali) fermi o in movimento e dal quale siano derivate lesioni a persone. Non è dunque un indicatore esaustivo di tutti gli incidenti stradali, non venendo conteggiati quelli in cui vi sono stati danni solo alle cose. INDICE DI STRUTTURA È il rapporto fra la popolazione nella fascia di età compresa fra i 40 ed i 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 39 anni. INDICE GENERALE DELLA DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE Rappresenta la dotazione complessiva quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle infrastrutture economiche e delle infrastrutture sociali. INDICE DI VECCHIAIA È il rapporto fra la popolazione con più di 64 anni e la popolazione appartenente alla classe di età 0-14. INDICE DI DIPENDENZA DEGLI ANZIANI È dato dal rapporto fra la popolazione con più di 64 anni e la popolazione in età compresa fra i 15 ed i 64 anni. INDICE DI DOTAZIONE DELLE STRUTTURE PER L'ISTRUZIONE Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate alla formazione scolastica ed universitaria della popolazione. Rientrano in questa categoria le scuole materne, le elementari, le medie inferiori, le medie superiori di ogni ordine e grado e le università. INDICE DI DOTAZIONE DELLE STRUTTURE E RETI PER LA TELEFONIA E LA TELEMATICA Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture che consentono le comunicazioni in via sia telematica che informatica. INDICE DI DOTAZIONE DEI PORTI (E BACINI DI UTENZA) Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate al traffico portuale, sia per il trasporto di persone che di merci. Per i porti si tiene conto a differenza di quanto avviene per le infrastrutture di rete (strade, ferrovie, strutture sanitarie) ed in analogia a quanto accade con gli aeroporti, anche del bacino di utenza posto al di fuori della provincia ove il porto si colloca. Questo è il motivo per cui si ha un indice di dotazione delle strutture portuali diverso da zero, anche nelle province in cui il porto non può esserci per la connotazione geografica dell'area. INDICE DI DOTAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE Rappresenta la dotazione quali-quantitativa di una area, fatta pari a 100 la dotazione dell'Italia nel suo complesso, delle strutture destinate alla cura della salute della popolazione. Rientrano in questa categoria tutti gli ospedali siano essi convenzionati o meno con il Servizio Sanitario Nazionale. M MORTE (in incidente stradale) È quella persona morta (vedere definizione di Morte nella popolazione) a seguito delle ferite riportate in un incidente stradale, entro un arco temporale di 30 giorni dal verificarsi del sinistro. MORTE (nella popolazione) È definita come la cessazione di ogni segno di vita in un qualsiasi momento successivo alla nascita vitale. 03/05/2010 17.17.18 35 N NON FORZE DI LAVORO Sono coloro che dichiarano di essere in condizione non professionale (casalinga, studente, ritirato dal lavoro) e di non aver svolto alcuna attività lavorativa, né di aver cercato lavoro nel periodo di riferimento; oppure di averlo cercato ma non con le modalità già definite per le persone in cerca di occupazione. Le non forze di lavoro comprendono, inoltre, gli inabili e i militari di leva o in servizio civile sostitutivo e la popolazione in età fino a 15 anni. NATO VIVO È il prodotto del concepimento che, una volta espulso o completamente estratto dal corpo materno, indipendentemente dalla durata della gestazione, respiri o manifesti altro segno di vita. NUMERO MEDIO DI COMPONENTI PER FAMIGLIA È dato dal rapporto fra popolazione totale residente (vedere definizione) ed il numero di famiglie (vedere definizione). O OCEANIA E REGIONI POLARI Secondo la classificazione Eurostat delle zone geografiche è costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Australia, Guam, Isole Christmas, Isole Cocos (o Isole Keeling), Isole Cook, Isole della Georgia del Sud e delle Sandwich Meridionali, Isole della Marianna Settentrionale, Isole Heard e Isole Mc Donald, Isole Marshall, Isole Niue, Isole Norfolk, Isole Salomone, Isole Tokelau, Kiribati, Nauru, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Pitcairn, Polinesia Francese, Samoa, Stati Federati di Micronesia, Territori Meridionali Francesi, Territori Statunitensi d'Oltremare, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Wallis e Futuna. OCCUPATO PER SETTORE DI ATTIVITÀ È il numero di occupati, desunti dall'indagine ISTAT sulle forze di lavoro (vedere apposita definizione) suddivisi nei tre macro settori economici: agricoltura, industria ed altre attività. OCCUPATO DIPENDENTE Per occupato alle dipendenze si intende una persona occupata che è legata all'impresa da un contratto di lavoro diretto, sulla base del quale percepisce una retribuzione. Sono da considerarsi tali i dirigenti, i quadri, gli impiegati, gli operai (incluse le categorie speciali) e gli intermedi. Tra i lavoratori dipendenti sono convenzionalmente inclusi anche gli apprendisti, sebbene essi non costituiscano sotto il profilo tecnico-giuridico una categoria di lavoratori subordinati. Nel numero dei lavoratori dipendenti è compreso anche il personale temporaneamente assente per cause varie quali: ferie, permessi, maternità, Cassa integrazione guadagni. I dipendenti che prestano attività all'estero sono inclusi soltanto se sono retribuiti dall'impresa. Sono, invece, esclusi dal numero dei lavoratori dipendenti: i dirigenti retribuiti principalmente per mezzo di una partecipazione agli utili d'impresa o a forfait, il Presidente, l'amministratore delegato, i membri in carica dei consigli di amministrazione della società o dei consigli direttivi delle società di capitale; il personale che lavora esclusivamente su commissione nell'industria; gli intermediari ed il personale dei servizi esterni a carattere commerciale retribuiti integralmente a provvigione per le assicurazioni; i coadiuvanti familiari; il personale che pur lavorando presso l'impresa è dipendente da imprese titolari di lavoro in appalto (es. impresa di pulizia); il personale che sta prestando il servizio militare (salvo che non sia stato richiamato per brevi periodi). OCCUPATO (definizione riferita alle indagini ISTAT sulle forze di lavoro) Con il termine occupato nella suddetta indagine si intende una persona di almeno 15 anni di età che soddisfa almeno uno dei seguenti requisiti: 1. avere un'attività lavorativa, anche se nel periodo di riferimento non ha effettuato ore di lavoro; 2. aver effettuato una o più ore di lavoro retribuite nel periodo di riferimento indipendentemente dalla condizione dichiarata; 3. aver effettuato una o più ore di lavoro non retribuite presso un'impresa familiare. P POPOLAZIONE PER CLASSI DI ETÀ (secondo le risultanze anagrafiche) È la popolazione secondo l'età (espressa in anni compiuti) proveniente dalle risultanze anagrafiche. Le informazioni riportate sono state stimate riportando, per ciascun sesso le percentuali reali dell'anno precedente all'ammontare complessivo della popolazione dell'anno corrente. Questo perché il dato della popolazione per età viene reso noto successivamente all'ammontare della popolazione. PERSONA INFORTUNATA (in incidente stradale) È colei che è rimasta uccisa (vedere definizione di morte in incidente stradale) o ferita (vedere definizione di persona ferita in incidente stradale) a seguito di un incidente stradale. POPOLAZIONE CON PIU' DI 15 ANNI (secondo l'indagine delle forze lavoro dell'Istat) È la popolazione con almeno 15 anni di età compiuti risultante dalla media delle quattro indagini annue sulle forze di lavoro condotta dall'Istat. Non è confrontabile con l'omologo aggregato proveniente dalle risultanze anagrafiche. 03/05/2010 17.17.18 36 PERSONA IN CERCA DI OCCUPAZIONE Con questa definizione si intendono tutte le persone di 15 anni e più non occupate e che dichiarano: 1. di non aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento; 2. di essere alla ricerca di un lavoro; 3. di aver effettuato almeno un'azione di ricerca di lavoro attiva nelle quattro settimane che precedono il periodo di riferimento; 4. di essere immediatamente disponibile (entro due settimane) ad accettare un lavoro, qualora gli venga offerto. Le persone in cerca di occupazione possono essere suddivise in base alla loro condizione dichiarata in a. disoccupati in senso stretto; b. persone in cerca di prima occupazione; c. altre persone che cercano lavoro (studenti, casalinghe, ritirati dal lavoro ecc.). PROPENSIONE ALL'ESPORTAZIONE È il rapporto (moltiplicato per 100) fra l'ammontare complessivo delle esportazioni (vedere definizione) nell'anno di riferimento ed il valore aggiunto prodotto dell'intera economia (vedere definizione) nel medesimo arco temporale. POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI CON PIU' DI 20000 ABITANTI È l'ammontare complessivo di popolazione di una certa area, che al 31 dicembre dell'anno considerato risiede nei comuni con più di 20000 abitanti. POPOLAZIONE RESIDENTE È costituita da tutte le persone aventi la propria dimora abituale in un'area. Non cessano di appartenere alla popolazione residente le persone temporaneamente dimoranti in altro Comune o all'estero per l'esercizio di occupazioni stagionali o per causa di durata limitata. POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI CON MENO DI 20000 ABITANTI È l'ammontare complessivo di popolazione di una certa area, che al 31 dicembre dell'anno considerato risiede nei comuni con meno di 20000 abitanti. PRESENZE (nelle strutture turistiche) È il numero di notti trascorse dai clienti negli esercizi turistici in un determinato arco temporale. Q QUOTIDIANO Per quotidiano si intende la pubblicazione giornaliera a stampa, di uno o più fogli, che contiene notizie, commenti, articoli su eventi attuali di interesse particolare o generale. R RAPINA (definizione desunta dal Codice di Procedura Penale) Si definisce rapina un qualunque atto teso a procurare un ingiusto profitto, mediante violenza alla persona o minaccia, che termina con la sottrazione della cosa mobile altrui a colui che la detiene. REDDITO DISPONIBILE È il reddito che rimane a disposizione delle famiglie per consumi e risparmio, depurato cioè dalle detrazioni fiscali. S SUPERFICIE DI PIANURA È la superficie del territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall'assenza di masse rilevate. Si considerano nella zona di pianura anche le propaggini di territorio che nei punti più discosti dal mare si elevino ad altitudine, di regola, non superiore ai 300 metri, purché presentino nell'insieme e senza soluzione di continuità, inclinazione trascurabile rispetto al corpo della zona di pianura. Si escludono dalla pianura i fondovalle aperti ad essa oltre l'apice delle conoidi fluviali ancorché appiattite e si escludono, altresì, le strisce litoranee pianeggianti di modesta estensione. Eventuali rilievi montagnosi o collinari, interclusi nella superficie pianeggiante e di estensione trascurabile, si considerano compresi nella zona di pianura. SUPERFICIE DI COLLINA È la superficie del territorio caratterizzato dalla presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale ed insulare. Eventuali aree di limitata estensione aventi differenti caratteristiche, intercluse, si considerano comprese nella zona di collina. SALDO COMMERCIALE È dato dalla differenza in valore monetario fra le esportazioni (vedere definizione) e le importazioni (vedere definizione) nell'anno di riferimento. SETTIMANALE Con il termine settimanale si intende una pubblicazione in serie sotto il medesimo titolo pubblicata ad intervalli regolari o irregolari per un periodo di tempo indefinito. Ciascuna unità della serie può essere numerata consecutivamente o essere singolarmente datata. 03/05/2010 17.17.18 37 SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU) Insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. È esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici. STANZE Con il termine abitazione si intende un insieme di vani, o anche un solo vano, destinato funzionalmente ad uso di alloggio, che dispone di un ingresso indipendente su strada, pianerottolo, cortile, terrazza, ballatoio e simili, mentre il termine stanza si riferisce ad un locale, facente parte dell'abitazione, che riceve aria e luce dall'esterno ed ha dimensioni tali da consentire la collocazione di un letto lasciando lo spazio utile per il movimento di una persona. La cucina, se risponde alla definizione sopra riportata, deve essere considerata stanza. SOFFERENZE Le sofferenze comprendono la totalità dei rapporti per cassa in essere con soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle svalutazioni operate per previsioni di perdita. SALDO DEMOGRAFICO È dato dalla differenza fra la somma di nati vivi ed iscritti e di quella di morti e cancellati. STRANIERO EXTRACOMUNITARIO Persona regolarmente residente in Italia avente cittadinanza in uno qualunque degli stati non facenti parte dell'Unione Europea (vedere anche definizione di straniero comunitario). SUPERFICIE È l'estensione di una determinata area, data dalla somma dell'estensione delle superfici di montagna, di collina e di pianura (vedere definizioni). SUPERFICIE DI MONTAGNA È la superficie del territorio caratterizzato dalla presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a 600 metri nell'Italia settentrionale e 700 metri nell'Italia centro-meridionale e insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell'Alpinetum, del Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di coltura in massa della vite nell'Italia settentrionale e dell'olivo nella Italia centromeridionale e insulare. Le aree intercluse fra le masse rilevate, costituite da valli, altipiani ed analoghe configurazioni del suolo, s'intendono comprese nella zona dì montagna. STRANIERO COMUNITARIO Persona residente in Italia (vedere anche popolazione residente), avente cittadinanza in uno qualunque degli altri paesi che compongono l'Unione Europea Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, Spagna, e Svezia. T TASSO DI EVOLUZIONE (imprenditoriale) Indica quante imprese extra-agricole in più in un determinato arco temporale sono registrate nel Registro delle Imprese delle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato, ogni 100 esistenti all'inizio del periodo ed è dato dalla differenza fra il tasso di natalità (vedere definizione) ed il tasso di mortalità (vedere definizione). TASSO DI MORTALITÀ (imprenditoriale) È il numero di imprese cancellatesi dai registri tenuti dalle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato, con l'esclusione di quelle agricole, in un dato arco temporale ogni 100 esistenti all'inizio del periodo. TASSO DI OCCUPAZIONE PER CLASSE DI ETÀ È il tasso di occupazione (vedere definizione) scomposto nelle varie classi di età espresse in anni compiuti, desunto dalla media annuale delle quattro indagini Istat sulle forze di lavoro. TASSO DI OCCUPAZIONE È dato dal rapporto fra il numero di occupati (vedere definizione) e la popolazione con un'età maggiore di 15 anni (vedere definizione). Gli omologhi tassi per età si ottengono allo stesso modo considerando le corrispondenti classi di età. TASSO DI DISOCCUPAZIONE È dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione (vedere definizione) e le forze di lavoro (vedere definizione). Gli omologhi tassi per età si ottengono allo stesso modo considerando le corrispondenti classi di età. TASSO DI ATTIVITÀ È dato dal rapporto fra le forze di lavoro (vedere definizione corrispondente) e la popolazione con età maggiore di 15 anni (vedere definizione corrispondente). TASSO DI APERTURA È dato dal rapporto (moltiplicato per 100) fra l'ammontare complessivo delle transazioni con l'estero (somma di importazioni ed esportazioni) delle imprese di un'area in un determinato periodo ed il valore aggiunto prodotto dal complesso dell'economia della medesima area e nello stesso arco temporale. TASSO DI NATALITÀ (imprenditoriale) È il numero di imprese iscritte nei registri tenuti dalle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato, con l'esclusione di quelle agricole, in un dato arco temporale ogni 100 esistenti all'inizio del periodo. 03/05/2010 17.17.18 38 TASSO DI DISOCCUPAZIONE PER CLASSE DI ETÀ È il tasso di disoccupazione (vedere definizione) scomposto nelle varie classi di età espresse in anni compiuti, desunto dalla media annuale delle quattro indagini Istat sulle forze di lavoro. U UNITÀ DI LAVORO NON REGOLARE Sono quelle unità di lavoro (vedere definizione) che svolgono lavoro irregolare. Esse si dividono in quattro categorie: occupati irregolari in senso stretto, doppi lavori, occupati non dichiarati, lavoratori stranieri non residenti. UNIONE EUROPEA Secondo la classificazione geografica adottata da Eurostat è una sottoarea dell'Europa (si veda definizione) costituita dai seguenti paesi e territori indipendenti: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, Repubblica d'Irlanda, Spagna, Svezia. UNITÀ DI LAVORO Sono pari al numero di posizioni lavorative equivalenti a tempo pieno. L'insieme delle unità di lavoro è ottenuto dalla somma delle posizioni lavorative a tempo pieno e delle posizioni lavorative a tempo parziale (principali e secondarie) trasformate in unità a tempo pieno. Le posizioni lavorative a tempo pieno non subiscono riduzioni, se non per effetto delle prestazioni lavorative a tempo ridotto prestate da lavoratori momentaneamente collocati in cassa integrazione guadagni. Le posizioni lavorative a tempo parziale (principali e secondarie) sono trasformate in unità di lavoro tramite coefficienti ottenuti dal rapporto tra le ore effettivamente lavorate in una posizione lavorativa non a tempo pieno e le ore lavorate nella stessa branca in una posizione a tempo pieno. UNITÀ LOCALI DISTRETTUALI È il numero di unità locali presenti nei comuni appartenenti ad un distretto industriale. Fra le varie determinazioni di distretti industriali, si è scelta quella che si basa su 199 aree definite dall'Istat. Per maggiori approfondimenti si consulti nella sezione "DISTRETTI INDUSTRIALI", il link "COSA SONO I DISTRETTI INDUSTRIALI" UNITÀ LOCALE Con il termine unità locale si intende il luogo variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, officina, ristorante, albergo, bar, ufficio, agenzia, magazzino, studio professionale, abitazione, scuola, ospedale, dogana, intendenza, ecc.) in cui si realizza la produzione di beni o nel quale si svolge o si organizza la prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita. V VALORE AGGIUNTO ARTIGIANO È il valore aggiunto fatto segnare nell'anno di riferimento dal complesso delle imprese registrate negli appositi albi delle imprese artigiane. VARIAZIONE INCIDENZA % SUL VALORE AGGIUNTO ITALIANO, 1991/1971 È la differenza fra la percentuale di valore aggiunto complessivo della provincia sul totale nazionale, fatta segnare nel 1991 e l'analogo valore fatto segnare nel 1971. VALORE AGGGIUNTO È l'ammontare complessivo del valore aggiunto prodotto da tutte le imprese della provincia nell'anno di riferimento. Con il termine valore aggiunto si definisce l'aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. È la risultante della differenza tra il valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive ed il valore dei beni e servizi intermedi dalle stesse consumati (materie prime e ausiliarie impiegate e servizi forniti da altre unità produttive). Corrisponde alla somma delle retribuzioni dei fattori produttivi e degli ammortamenti. È calcolata al costo dei fattori. VALORE AGGIUNTO PER ADDETTO ALLE ATTIVITÀ EXTRA-AGRICOLE È dato dal rapporto (moltiplicato per 100) dei due seguenti valori: rapporto fra valore aggiunto delle attività imprenditoriali extra agricole e numero di addetti di queste attività nella provincia e gli analoghi aggregati valutati a livello nazionale. Si considerano solamente le attività extra-agricole, perché l'unica fonte attendibile riguardante il numero di addetti è il Censimento Intermedio dell'Industria e dei Servizi dell'Istat del 1996 che non copre alcuni settori, tra i quali l'agricoltura. VALORE AGGIUNTO PER ADDETTO È la quota parte del valore aggiunto di tutte le imprese della provincia che spetta ad ogni addetto. L'indicatore così calcolato è sovrastimato, perché numeratore e denominatore non sono confrontabili, visto che non vengono considerati gli addetti all'agricoltura, settore che non faceva parte della rilevazione censuaria intermedia dell'Istat del 1996. VALORE AGGIUNTO PROCAPITE Rappresenta la quota parte del valore aggiunto dell'intera economia della provincia che in media spetta a ciascun residente, nell'anno di riferimento. VARIAZIONE VALORE AGGIUNTO 1999/1991 (N.I. ITALIA=100) È dato dal rapporto (moltiplicato per 100) dei due seguenti rapporti; rapporto valore aggiunto dell'intera economia provinciale nel 1999 sull'analogo aggregato nel 1991 e rapporto valore aggiunto dell'intera economia nazionale nel 1999 sull'analogo aggregato nel 1991. 03/05/2010 17.17.18 39 Denominazione Sistema Locale di Lavoro Crotone Codice ISTAT: 556 Provincia del centro del Sistema Locale del Lavoro: Crotone Regione del centro del Sistema Locale del Lavoro: Calabria POPOLAZIONE Indicatore Numero di comuni (2006) di cui con meno di 20.000 abitanti (2006) di cui con almeno 20.000 abitanti (2006) Popolazione residente (2006) di cui maschi (2006) di cui femmine (2006) Popolazione residente (2005) di cui in età 0-14 anni (2005) di cui in età 15-19 anni (2005) di cui in età 20-39 anni (2005) di cui in età 40-59 anni (2005) di cui in età 60-64 anni (2005) di cui in età superiore ai 65 anni (2005) Popolazione straniera residente totale (2005) di cui appartenenti ai paesi dell' Unione Europea a 15 di cui appartenenti ai paesi entrati nell'Unione Europea nel 2004 (2005) di cui appartenenti a Romania e Bulgaria (2005) di cui extracomunitari (2005) Indice di dipendenza strutturale (2005) Indice di dipendenza strutturale giovanile (2005) Indice di dipendenza strutturale degli anziani (2005) Indice di ricambio (2005) Indice di vecchiaia (2005) Indice di struttura (2005) 03/05/2010 17.17.18 Totale SLL 14 13 1 117.153 57.211 59.942 117.240 20.411 8.335 34.947 30.462 5.290 17.795 2.089 75 192 136 1.686 48,34 25,83 22,52 63,47 87,18 82,60 Totale Italia 8.101 7.600 501 59.131.287 28.718.441 30.412.846 58.751.711 8.283.936 2.909.259 16.375.269 16.431.097 3.159.815 11.592.335 2.670.514 142.865 80.672 315.316 2.131.661 51,13 21,31 29,82 108,61 139,94 101,59 40 TESSUTO IMPRENDITORIALE (Numero di unità locali registrate) Totale Totale ItaIndicatore SLL lia A Agricoltura, caccia e silvicoltura (2006) 2911 964.062 B Pesca,piscicoltura e servizi connessi (2006) 34 12.851 C Estrazione di minerali (2006) 25 9.740 D Attività manifatturiere (2006) 1450 897.734 E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua (2006) 20 7.996 F Costruzioni (2006) 1820 885.640 G Commercio ingrosso e dettaglio, riparazioni, beni persona e per la casa 3810 1.942.030 (2006) H Alberghi e ristoranti (2006) 553 366.452 I Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni (2006) 502 261.634 J Intermediazioni monetaria e finanziaria (2006) 158 162.934 K. Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca (2006) 657 740.302 M Istruzione (2006) 47 28.430 N Sanità e altri servizi sociali (2006) 60 37.809 O Altri servizi pubblici,sociali e personali (2006) 358 277.026 P Servizi domestici presso famiglie e conviventi (2006) 0 23 X. Imprese non classificate (2006) 1218 540.613 Totale Unità locali registrate (2006) 13623 7.135.276 % A Agricoltura, caccia e silvicoltura (2006) 21,37 13,51 % B Pesca,piscicoltura e servizi connessi (2006) 0,25 0,18 % C Estrazione di minerali (2006) 0,18 0,14 % D Attività manifatturiere (2006) 10,64 12,58 % E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua (2006) 0,15 0,11 % F Costruzioni (2006) 13,36 12,41 % G Commercio ingrosso e dettaglio, riparazioni beni persona e per la ca27,97 27,22 sa (2006) % H Alberghi e ristoranti (2006) 4,06 5,14 % I Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni (2006) 3,68 3,67 % J Intermediazione monetaria e finanziaria (2006) 1,16 2,28 % K Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca (2006) 4,82 10,38 % M Istruzione (2006) 0,35 0,40 % N Sanità e altri servizi sociali (2006) 0,44 0,53 % O Altri servizi pubblici,sociali e personali (2006) 2,63 3,88 % P Servizi domestici presso famiglie e conviventi (2006) 0,00 0,00 % X. Imprese non classificate (2006) 8,94 7,58 % Totale Unità locali registrate (2006) 100,00 100,00 03/05/2010 17.17.18 41 RISULTATI ECONOMICI (2005) Indicatore Totale SLL Popolazione 0-14 anni (2005) 20.585 Occupati (2005) 30.547 In cerca di occupazione (2005) 6.012 Forze di lavoro (2005) 36.559 Non forze di lavoro in età 15 anni e più (2005) 60.071 Popolazione di 15 anni o più (2005) 96.630 Popolazione totale (2005) 117.214 Tasso di attività (2005) 37,83 Tasso di occupazione (2005) 31,61 Tasso di disoccupazione (2005) 16,44 Totale Italia 8.272.610 22.562.822 1.888.569 24.451.391 25.410.728 49.862.119 58.134.729 49,04 45,25 7,72 Elenco dei comuni compresi nel SLL Belvedere di Spinello, Caccuri, Casabona, Cerenzia, Crotone, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato, Santa Severina, Savelli, Scandale, Strongoli, Verzino Indicatore Numero di comuni (2006) 14 13 di cui con meno di 20.000 abitanti (2006) 1 di cui con almeno 20.000 abitanti (2006) Popolazione residente (2006) 117.153 57.211 di cui maschi (2006) 59.942 di cui femmine (2006) Popolazione residente (2005) 117.240 20.411 di cui in età 0-14 anni (2005) 8.335 di cui in età 15-19 anni (2005) 34.947 di cui in età 20-39 anni (2005) 30.462 di cui in età 40-59 anni (2005) 5.290 di cui in età 60-64 anni (2005) 17.795 di cui in età superiore ai 65 anni (2005) Popolazione straniera residente totale (2005) 2.089 75 di cui appartenenti ai paesi dell' Unione Europea a 15 di cui appartenenti ai paesi entrati nell'Unione Europea nel 2004 (2005) di cui appartenenti a Romania e Bulgaria (2005) di cui extracomunitari (2005) Indice di dipendenza strutturale (2005) Indice di dipendenza strutturale giovanile (2005) Indice di dipendenza strutturale degli anziani (2005) Indice di ricambio (2005) Indice di vecchiaia (2005) Indice di struttura (2005) 03/05/2010 17.17.18 192 136 1.686 48,34 25,83 22,52 63,47 87,18 82,60 42 TESSUTO IMPRENDITORIALE (Numero di unità locali registrate) Indicatore A Agricoltura, caccia e silvicoltura (2006) B Pesca,piscicoltura e servizi connessi (2006) C Estrazione di minerali (2006) D Attività manifatturiere (2006) E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua (2006) F Costruzioni (2006) G Commercio ingrosso e dettaglio, riparazioni beni persona e per la casa (2006) H Alberghi e ristoranti (2006) I Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni (2006) J Intermediazione monetaria e finanziaria (2006) K. Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca (2006) M Istruzione (2006) N Sanità e altri servizi sociali (2006) O Altri servizi pubblici,sociali e personali (2006) P Servizi domestici presso famiglie e conviventi (2006) X. Imprese non classificate (2006) Totale Unità locali registrate (2006) % A Agricoltura, caccia e silvicoltura (2006) % B Pesca,piscicoltura e servizi connessi (2006) % C Estrazione di minerali (2006) % D Attività manifatturiere (2006) % E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua (2006) % F Costruzioni (2006) % G Commercio ingrosso e dettaglio, riparazione beni persona e per la casa (2006) % H Alberghi e ristoranti (2006) % I Trasporti,magazzinaggio e comunicazione (2006) % J Intermediazione monetaria e finanziaria (2006) % K Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca (2006) % M Istruzione (2006) % N Sanità e altri servizi sociali (2006) % O Altri servizi pubblici,sociali e personali (2006) % P Servizi domestici presso famiglie e conviventi (2006) % X. Imprese non classificate (2006) % Totale Unità locali registrate (2006) 03/05/2010 17.17.18 2911 34 25 1450 20 1820 3810 553 502 158 657 47 60 358 0 1218 13623 21,37 0,25 0,18 10,64 0,15 13,36 27,97 4,06 3,68 1,16 4,82 0,35 0,44 2,63 0,00 8,94 100,00 43 I sistemi locali del lavoro I sistemi locali del lavoro sono aggregazioni di comuni che derivano da una ricerca condotta da Istat e il Dipartimento di Economia dell’Università di Parma a partire dai dati relativi al pendolarismo dei componenti delle famiglie per motivi di lavoro ricavati dagli appositi quesiti posti nel Censimento Generale della Popolazione del 2001. L'obiettivo di base è la costruzione di una griglia sul territorio determinata dai movimenti dei soggetti per motivi di lavoro; l'ambito territoriale che ne discende rappresenta l'area geografica in cui maggiormente si addensano quei movimenti. In questo modo si aggregano unità amministrative elementari (Comuni) individuati sul territorio dalle relazioni socio-economiche. I criteri adottati per la definizione dei Sistemi Locali del Lavoro (da ora in poi SLL) sono i seguenti: 1. Autocontenimento 2. Contiguità 3. Relazione spazio-tempo Con il termine autocontenimento si intende un territorio dove si concentrano attività produttive e di servizi in quantità tali da offrire opportunità di lavoro e residenziali alla maggior parte della popolazione che vi è insediata; capacità di un territorio di comprendere al proprio interno la maggior parte delle relazioni umane che intervengono fra le sedi di attività di produzione (località di lavoro) e attività legate alla riproduzione sociale (località di residenza). Un territorio dotato di questa caratteristica si configura come un sistema locale, cioè come una entità socio-economica che compendia occupazione, acquisti, relazioni e opportunità sociali; attività, comunque, limitate nel tempo e nello spazio, accessibili sotto il vincolo della loro localizzazione e del la loro durata, oltreché delle tecnologie di trasporto disponibili, data una base residenziale individuale e la necessità di farvi ritorno alla fine della giornata (relazione spazio - tempo). Il vincolo di contiguità invece significa che i comuni contenuti all'interno di un SLL devono essere contigui, mentre con la dicitura relazione spazio-tempo si intende la distanza e tempo di percorrenza tra la località di residenza e la località di lavoro; tale concetto è relativo ed è strettamente connesso alla presenza di servizi efficienti. In base a questi elementi si è giunti a determinare tramite apposite tecniche statistiche di clusterizzazione 686 SLL esaustivi dell'intero territorio nazionale. A partire da questa mappatura del territorio nazionale vengono determinati i cosiddetti distretti industriali. Tale concetto viene presentato per la prima volta con la legge n. 317 del 5 ottobre 1991 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 9 ottobre 1991, supplemento ordinario n. 60), nell'ambito di una serie di interventi per l'innovazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Tale concetto viene delineato nell'articolo 36 - "Distretti industriali di piccole imprese e consorzi di sviluppo industriale". Nel comma 1 si definiscono distretti industriali le aree territoriali locali caratterizzate da elevata concentrazione di piccole imprese, con particolare riferimento al rapporto tra la presenza delle imprese e la popolazione residente nonché alla specializzazione produttiva dell'insieme delle imprese. Il successivo comma 2 assegna alle regioni il compito di individuare tali aree, sentito il parere delle Unioni delle Camere di Commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato, sulla base di una serie di criteri fissati dal Decreto del Ministero dell'Industria Commercio ed Artigianato del 21 aprile 1993 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 22 aprile 1993). In particolare tale decreto individua cinque criteri vincolanti ai fini dell'individuazione di un'area come distretto industriale da verificarsi tutti simultaneamente: L'"indice d'industrializzazione manifatturiera" del distretto, rappresentato dalla quota di addetti dell'industria sul totale delle attività economiche del territorio. Esso deve superare di almeno il 30% l'analogo indice nazionale o quello regionale nel caso in cui quest'ultimo sia inferiore a quello nazionale. La "densità imprenditoriale", costituito dal rapporto tra le unità manifatturiere e la popolazione residente, deve essere superiore all'analogo indice nazionale. 03/05/2010 17.17.18 44 La "specializzazione produttiva", costituita dal rapporto tra il numero di addetti occupati in una determinata attività manifatturiera e il totale degli addetti dell'industria manifatturiera dell'area. Anche in questo caso, l'indice deve superare l'analoga media nazionale di almeno il 30%. L'attività manifatturiera rientrante in questo parametro costituisce la classe di specializzazione e viene determinata secondo le attività previste nella classificazione ufficiale dell'Istat. Il "peso occupazionale" locale dell'attività specializzata: il numero degli occupati nel settore di specializzazione deve superare il 30% del totale degli occupati manifatturieri dell'area. L'"incidenza della Piccola Impresa": la percentuale di addetti in piccole imprese operanti nel settore di specializzazione deve essere superiore al 50% del totale degli addetti del settore stesso. La rigida schematizzazione testé proposta è stata oggetto di critiche in quanto risultava difficile in molte realtà regionali trovare aree che avevano tutti i requisiti indicati. In alcuni casi un singolo indicatore impediva la rilevazione di significativi fenomeni di aggregazione. Alla luce di queste considerazioni il concetto di distretto industriale è stato poi stato oggetto di ulteriore revisione con la Legge 11 maggio 1999 n. 140 (Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 del 21 maggio 1999), contenenti norme in materia di attività produttive. L'articolo 6, comma 8 fa rientrare la definizione di distretto industriale nel più ampio concetto di sistema produttivo locale. Questi ultimi vengono definiti come quei contesti produttivi omogenei, caratterizzati da una elevata concentrazione di imprese, prevalentemente di piccole e medie dimensioni e da una peculiare organizzazione interna. Posto ciò si definiscono distretti industriali i sistemi produttivi locali, caratterizzati da una elevata concentrazione di imprese industriali nonché dalla specializzazione produttiva di sistemi di imprese. Come si può vedere la nuova definizione di distretto industriale lascia una maggiore libertà alle regione sulla possibilità di individuare delle aree distrettuali. A mo' di esempio si può citare il caso della Lombardia. La regione in base ai parametri fissati nel 1993 aveva identificato 21 distretti. Il numero di queste aggregazioni è poi sceso a 16 nel 2001, grazie all'introduzione di nuovi criteri che si basavano sull'aggregazione di comuni limitrofi aventi con un tasso di industrializzazione (dato dal rapporto fra addetti all'industria manifatturiera e popolazione residente) superiore al 18,5% (che rappresenta il tasso medio regionale aumentato del 30%) e contemporaneamente un tasso di specializzazione (dato dal rapporto tra gli addetti di ogni divisione manifatturiera e la popolazione residente) superiore del 20% a quello medio regionale. Tali parametri peraltro sono particolarmente flessibili, in quanto le soglie anzidette non vengono applicate in tutte le province, ma solamente a quelle maggiormente industrializzate. Infatti nelle province di Pavia, Lodi, Cremona e Sondrio la soglia presa in considerazione per il tasso di industrializzazione è del 14,2% (valore del tasso di industrializzazione regionale). La difficoltà di applicare i criteri proposti nel 1993 ha bloccato di fatto in alcune realtà regionali l'individuazione dei distretti industriali, rendendo così impossibile attuare una mappature sul territorio nazionale di queste aree. Molti studi hanno ovviato a tali inconvenienti. Qui di seguito se ne presentano alcuni. Nel 1992 L'Istituto Guglielmo Tagliacarne ed il Censis hanno censito 187 "aree di concentrazione di impresa minore". Le aree individuate presentano specializzazioni produttive a livello provinciale o sub-provinciale aventi una rilevanza relativa rispetto alla provincia di riferimento, ma senza indicazioni quantitative della presenza di piccole imprese o di imprenditorialità diffusa sul territorio. Tale definizione comprende quindi anche le aree definite come "poli di sviluppo trainati da grandi imprese", che non manifestano le caratteristiche di imprenditorialità diffusa e le sinergie fra imprese, e fra le imprese ed il territorio, tipiche dei distretti industriali. Il CERIS, istituto di ricerca economico-sociale, ha costruito una mappa con l'obiettivo di individuare i distretti "reali", partendo dai 199 Sistemi Locali del Lavoro aventi un ruolo significativo nelle economie locali, eliminando i poli di grandi imprese e aggiungendo i distretti citati in letteratura (Sole-24 Ore ecc.), appartenenti al Club dei distretti e quelli individuati dalle Regioni ai sensi della legge n. 317. Dalle 250 aree così ottenute sono stati eliminati i doppioni e i distretti di cui non si aveva alcun dato strutturale o che, nonostante un riconoscimento "legale", non presentavano riferimenti con la realtà locale, arrivando così all'individuazione di circa 90 aree. 03/05/2010 17.17.18 45 Il Club dei distretti, nella loro newsletter di novembre 1998, ha individuato, sulla base dei dati preesistenti, una mappa di 85 distretti. Esistono poi anche mappe più empiriche costruite in base alla notorietà dei distretti e alla disponibilità di alcuni dati sullo loro consistenza; un primo elenco con i dati di 65 distretti è stato raccolto da L. Paolazzi e M. Moussanet (Gioielli, bambole e coltelli, 1992); G. Garofoli è riuscito a rimettere insieme i dati di 101 di questi sistemi (Il libro della piccola impresa, 1996. Come già accennato i distretti industriali presentati in queste pagine sono sistemi locali del lavoro con una marcata specializzazione produttiva e sono quindi determinati anche essi dall’Istat e dall’Università di Parma. Più in particolare sono stati individuati 156 distretti, estratti dai 686 Sistemi Locali del Lavoro sulla base della seguente metodologia di individuazione: 1. Individuazione dei SLL prevalentemente manifatturieri. Sono considerati tali quei SLL che presentano una concentrazione territoriale di occupazione manifatturiera superiore alla media nazionale e all’occupazione di base nei servizi. 2. Individuazione dei SLL prevalentemente manifatturieri e di piccola-media impresa (PMI). Sono considerati tali quei SLL che presentano una concentrazione territoriale di occupazione manifatturiera superiore alla media nazionale nelle unità locali della classe fino a 250 addetti. 3. Individuazione dell’industria principale dei SLL prevalentemente manifatturieri e di PMI. È considerata tale quell’attività economica che presenta una concentrazione territoriale in un SLL superiore alla media nazionale e la maggiore occupazione di base. 4. Individuazione dei distretti industriali. Sono considerati tali quei SLL prevalentemente manifatturieri e di PMI la cui industria principale è costituita per la maggior parte da imprese di piccole e medie dimensioni con riguardo sia all’occupazione totale (l’insieme delle PMI rispetto alle imprese di grandi dimensioni) sia all’occupazione relativa (l’insieme delle piccole imprese rispetto a una singola impresa di medie dimensioni). È bene sottolineare che i sistemi locali del lavoro (e di conseguenza i distretti industriali) determinati dall'Istat sono scevri da vincoli amministrativi. Quindi un SLL può essere formato da comuni appartenenti a province o regioni diverse. La classificazione per regione presente nell’Atlante avviene secondo il comune capoluogo del SLL (cosiddetto centroide), individuato dagli autori, attraverso successive selezioni, in base alla numerosità di persone che vi si dirigono per motivi di lavoro. Ad esempio il SLL che ha il suo centro a Carrara, troverà posto all'interno dell'elenco dei SLL della regione Toscana pur comprendendo al suo interno il comune di Ortonovo appartenente alla provincia ligure di La Spezia. 03/05/2010 17.17.18 46 Totale della Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per sesso e stato civile Provincia: Crotone Maschi Codice Totale Totale Comuni + Comune Maschi Femmine Femmine 101001 Belvedere di Spinello 1123 1228 2351 101002 Caccuri 854 903 1757 101003 Carfizzi 381 417 798 101004 Casabona 1397 1541 2938 101005 Castelsilano 546 584 1130 101006 Cerenzia 624 627 1251 101007 Cirò 1563 1731 3294 101008 Cirò Marina 7267 7554 14821 101009 Cotronei 2653 2867 5520 101010 Crotone 29697 31443 61140 101011 Crucoli 1617 1711 3328 101012 Cutro 4987 5185 10172 101013 Isola di Capo Rizzuto 7731 7595 15326 101014 Melissa 1711 1761 3472 101015 Mesoraca 3335 3513 6848 101016 Pallagorio 689 719 1408 101017 Petilia Policastro 4606 4678 9284 101018 Roccabernarda 1679 1732 3411 101019 Rocca di Neto 2795 2852 5647 101020 San Mauro Marchesato 1114 1160 2274 101021 San Nicola dell'Alto 453 513 966 101022 Santa Severina 1081 1149 2230 101023 Savelli 680 735 1415 101024 Scandale 1618 1658 3276 101025 Strongoli 3064 3200 6264 101026 Umbriatico 487 474 961 101027 Verzino 1022 1066 2088 84774 88596 173370 TOTALE 03/05/2010 17.17.18 47 Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per età, sesso e stato civile Comune: Crotone Età Totale Maschi Maschi + Femmine Totale Femmine 0 322 339 661 1 317 294 611 2 342 334 676 3 314 318 632 4 373 356 729 5 369 318 687 6 353 301 654 7 350 312 662 8 336 378 714 9 337 318 655 10 397 370 767 11 350 335 685 12 361 353 714 13 371 337 708 14 351 369 720 15 393 418 811 16 408 394 802 17 404 446 850 18 430 426 856 19 492 409 901 20 448 412 860 21 428 436 864 22 419 414 833 23 397 433 830 24 448 412 860 25 419 419 838 26 411 439 850 27 391 413 804 28 395 438 833 29 440 416 856 30 433 427 860 31 394 453 847 32 448 431 879 33 447 487 934 03/05/2010 17.17.18 48 34 468 503 971 35 471 473 944 36 496 472 968 37 450 493 943 38 464 487 951 39 450 512 962 40 449 463 912 41 441 491 932 42 484 511 995 43 431 539 970 44 511 493 1004 45 450 495 945 46 416 476 892 47 466 460 926 48 430 439 869 49 406 427 833 50 422 390 812 51 440 369 809 52 375 434 809 53 413 386 799 54 389 406 795 55 350 407 757 56 335 387 722 57 320 357 677 58 372 364 736 59 375 373 748 60 354 374 728 61 336 349 685 62 337 353 690 63 288 313 601 64 273 261 534 65 210 275 485 66 253 287 540 67 230 281 511 68 257 279 536 69 255 283 538 70 217 264 481 71 217 287 504 03/05/2010 17.17.18 49 72 214 246 460 73 174 257 431 74 213 228 441 75 181 236 417 76 182 230 412 77 166 236 402 78 159 213 372 79 151 162 313 80 118 158 276 81 108 154 262 82 74 148 222 83 69 140 209 84 69 113 182 85 54 121 175 86 39 82 121 87 41 83 124 88 28 63 91 89 20 44 64 90 6 28 34 91 8 23 31 92 6 29 35 93 9 16 25 94 7 23 30 95 3 19 22 96 4 5 9 97 2 4 6 98 0 5 5 99 1 3 4 100 e più 2 6 8 29697 31443 61140 TOTALE 03/05/2010 17.17.18 50 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Comune: Crotone Maschi Femmine Totale Popolazione al 1° Gennaio 29608 31328 60936 Nati 323 342 665 Morti 207 206 413 Saldo Naturale 116 136 252 Iscritti da altri comuni 323 378 701 92 140 232 4 5 9 417 519 936 26 18 44 3 7 10 -27 -21 -48 29668 31379 61047 29 64 93 0 0 0 29697 31443 61140 Iscritti dall'estero Altri iscritti Cancellati per altri comuni Cancellati per l'estero Altri cancellati Saldo Migratorio e per altri motivi Popolazione residente in famiglia Popolazione residente in convivenza Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali Popolazione al 31 Dicembre Numero di Famiglie 22547 Numero di Convivenze 24 Numero medio di componenti per famiglia 2.7 03/05/2010 17.17.18 51 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Provincia: Crotone Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale 1221 2328 11 11 22 15 15 30 -4 -4 -8 24 30 101002 Caccuri 852 909 1761 10 6 16 5 12 17 5 -6 -1 21 22 43 101003 Carfizzi 376 426 802 1 2 3 4 4 8 -3 -2 -5 2 1406 1543 2949 9 5 14 18 10 28 -9 -5 -14 101005 Castelsilano 561 585 1146 2 1 3 10 9 19 -8 -8 -16 101006 Cerenzia 636 648 1284 4 7 11 5 6 11 -1 101007 Cirò 1615 1779 3394 7 9 16 23 13 101008 Cirò Marina 7210 7464 14674 85 66 151 67 45 112 101009 Cotronei 2674 2865 21 24 34 22 Belvedere di Spinello 101004 Casabona 101010 Crotone 5539 45 36 -16 18 56 -13 Totale Maschi 1107 101001 Iscritti dall'estero Femmine Totale Iscritti da altri comuni Maschi Saldo Naturale Morti Femmine Nati Maschi Comuni Codice Comune Popolazione al 1° Gennaio 54 11 12 23 2 4 6 0 2 16 7 23 26 30 56 10 6 16 19 17 36 4 2 6 0 13 16 29 3 1 4 -4 -20 23 23 46 2 4 6 1 21 39 124 129 253 48 2 -11 32 35 67 11 71 119 20 31 29608 31328 60936 323 342 665 207 206 413 116 136 252 323 378 701 92 140 232 101011 Crucoli 1606 1711 3317 12 13 25 14 11 25 -2 2 101012 Cutro 4959 5217 10176 55 40 95 30 43 73 25 -3 7557 7466 15023 124 91 215 49 23 72 75 68 143 197 179 376 88 62 150 101014 Melissa 1673 1702 3375 16 19 35 16 9 25 0 10 10 36 42 78 22 25 47 101015 Mesoraca 3332 3520 6852 47 36 83 44 33 77 3 3 6 51 46 97 36 29 65 101016 Pallagorio 703 734 1437 8 2 10 8 7 15 0 -5 -5 2 6 2 0 2 Petilia Policastro 4607 4714 9321 59 51 110 40 44 84 19 7 26 59 53 112 17 13 30 101018 Roccabernarda 1681 1741 3422 14 13 27 9 14 23 5 -1 4 36 35 71 10 9 19 101019 Rocca di Neto 2749 2829 5578 35 17 52 16 14 30 19 3 22 48 49 97 31 28 59 -5 2 -3 16 16 32 10 7 17 2 8 10 4 1 5 1 12 21 33 3 6 9 -8 -17 7 6 13 3 10 13 62 17 14 31 5 4 9 101013 101017 Isola di Capo Rizzuto 0 40 22 105 32 72 17 18 35 95 200 50 35 85 8 101020 San Mauro Marchesato 1117 1162 2279 5 9 14 10 7 17 101021 San Nicola dell'Alto 471 515 986 0 3 3 11 4 15 -11 -1 -12 1095 1159 2254 11 10 21 8 12 20 3 -2 696 749 1445 3 2 5 12 10 22 -9 101024 Scandale 1616 1648 3264 22 16 38 13 14 27 9 2 11 26 36 101025 Strongoli 3039 3187 6226 43 32 75 19 20 39 24 12 36 53 51 104 489 478 967 6 2 8 5 5 10 1 -3 -2 4 7 11 0 1 1 1033 1081 2114 7 6 13 7 10 17 0 -4 -4 7 10 17 4 3 7 101022 Santa Severina 101023 Savelli 101026 Umbriatico 101027 Verzino 03/05/2010 17.17.18 52 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Provincia: Crotone Femmine Totale 15 30 45 0 1 1 0 0 0 20 11 31 101002 Caccuri 0 0 0 23 25 48 1 1 2 2 0 2 -3 0 -3 101003 Carfizzi 0 0 0 9 11 20 1 0 1 0 3 3 8 -7 1 101004 Casabona 0 0 0 35 33 68 1 0 1 0 0 0 0 3 3 101005 Castelsilano 0 0 0 30 12 42 0 0 0 0 0 0 -7 7 0 101006 Cerenzia 0 0 0 27 39 66 0 0 0 0 0 0 -11 -22 -33 101007 Cirò 1 0 1 57 62 119 5 9 14 0 0 0 -36 -44 -80 101008 Cirò Marina 3 3 6 132 129 261 4 5 9 0 0 0 39 69 108 101009 Cotronei 0 0 0 54 101 2 0 2 2 1 3 -8 0 -8 101010 Crotone 4 5 9 417 519 936 26 18 44 3 7 10 -27 -21 -48 101011 Crucoli 0 0 0 90 6 0 6 0 0 0 13 -2 11 101012 Cutro 1 0 1 148 153 301 5 5 10 0 1 1 3 -29 -26 101013 Isola di Capo Rizzuto 4 2 6 182 176 358 0 0 0 8 6 14 99 61 160 101014 Melissa 0 0 0 20 18 38 0 0 0 0 0 0 38 49 87 101015 Mesoraca 0 0 0 71 74 145 16 10 26 0 1 1 0 -10 -10 101016 Pallagorio 0 0 0 18 15 33 0 1 1 0 0 0 -14 -10 -24 101017 Petilia Policastro 0 0 0 92 106 198 4 3 7 0 0 0 -20 -43 -63 101018 Roccabernarda 0 0 0 51 52 103 2 0 2 0 0 0 -7 -8 -15 101019 Rocca di Neto 1 0 1 36 46 82 17 11 28 0 0 0 27 20 47 101020 San Mauro Marchesato 0 0 0 24 27 51 0 0 0 0 0 0 2 -4 -2 101021 San Nicola dell'Alto 0 0 0 12 10 22 1 0 1 0 0 0 -7 -1 -8 101022 Santa Severina 0 1 1 27 35 62 2 0 2 3 1 4 -17 -8 -25 101023 Savelli 0 0 0 15 22 37 2 0 2 0 0 0 -7 -6 -13 101024 Scandale 1 0 1 49 41 90 2 1 3 0 0 0 -7 8 1 101025 Strongoli 0 0 0 57 54 111 0 0 0 0 0 0 1 1 2 101026 Umbriatico 0 0 0 7 9 16 0 0 0 0 0 0 -3 -1 -4 101027 Verzino 0 0 0 19 23 42 3 1 4 0 0 0 -11 -11 -22 03/05/2010 17.17.18 47 38 52 Totale Maschi Totale Maschi Totale Maschi Femmine Maschi 0 Femmine Totale 0 Femmine 0 Comuni 101001 Belvedere di Spinello Codice Comune Femmine Unità in più/meno dovute a variazioni territoriali Maschi Cancellati per altri Cancellati per Saldo Migratorio e Altri cancellati comuni l'estero per altri motivi 53 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Provincia: Crotone Popolazione al 31 Dicembre 1228 2351 784 1 3 101002 Caccuri 854 903 1757 698 1 2.5 101003 Carfizzi 381 417 798 371 0 2.2 1397 1541 2938 1183 1 2.5 101005 Castelsilano 546 584 1130 510 1 2.2 101006 Cerenzia 624 627 1251 511 0 2.4 101007 Cirò 1563 1731 3294 1229 2 2.7 101008 Cirò Marina 7267 7554 14821 5125 2 2.9 101009 Cotronei 2653 2867 5520 2295 10 2.4 29697 31443 61140 22547 24 2.7 Comuni 1123 Codice Comune Totale Numero medio di componenti per famiglia Femmine Numero di convivenze Maschi Numero di famiglie 101001 Belvedere di Spinello 101004 Casabona 101010 Crotone 101011 Crucoli 1617 1711 3328 1291 1 2.6 101012 Cutro 4987 5185 10172 4072 4 2.5 101013 Isola di Capo Rizzuto 7731 7595 15326 4706 6 3.2 101014 Melissa 1711 1761 3472 1569 0 2.2 101015 Mesoraca 3335 3513 6848 2396 4 2.8 101016 Pallagorio 689 719 1408 558 0 2.5 101017 Petilia Policastro 4606 4678 9284 3263 2 2.8 101018 Roccabernarda 1679 1732 3411 1236 0 2.8 101019 Rocca di Neto 2795 2852 5647 1938 1 2.9 101020 San Mauro Marchesato 1114 1160 2274 855 0 2.7 453 513 966 447 0 2.2 1081 1149 2230 838 0 2.7 680 735 1415 620 1 2.3 101024 Scandale 1618 1658 3276 1178 4 2.8 101025 Strongoli 3064 3200 6264 2120 2 3 487 474 961 391 0 2.5 1022 1066 2088 802 0 2.6 101021 San Nicola dell'Alto 101022 Santa Severina 101023 Savelli 101026 Umbriatico 101027 Verzino 03/05/2010 17.17.18 54 Bilancio demografico Anno 2009 Comune: Crotone Mese Saldo Popolazione Saldo migratorio e inizio Nati Vivi Morti Iscritti Cancellati Naturale per periodo altri motivi Unità in più/meno Popolazione dovute a fine periodo variazioni territoriali Totale Gennaio 61140 58 32 26 88 76 12 0 61178 Febbraio 61178 48 27 21 77 55 22 0 61221 Marzo 61221 63 41 22 117 102 15 0 61258 Aprile 61258 46 36 10 89 70 19 0 61287 Maggio 61287 46 40 6 82 80 2 0 61295 Giugno 61295 52 36 16 65 86 -21 0 61290 Gennaio 29697 33 22 11 46 42 4 0 29712 Febbraio 29712 26 13 13 39 33 6 0 29731 Marzo 29731 35 15 20 51 49 2 0 29753 Aprile 29753 20 23 -3 32 23 9 0 29759 Maggio 29759 28 22 6 46 37 9 0 29774 Giugno 29774 26 20 6 29 40 -11 0 29769 Gennaio 31443 25 10 15 42 34 8 0 31466 Febbraio 31466 22 14 8 38 22 16 0 31490 Marzo 31490 28 26 2 66 53 13 0 31505 Aprile 31505 26 13 13 57 47 10 0 31528 Maggio 31528 18 18 0 36 43 -7 0 31521 Giugno 31521 26 16 10 36 46 -10 0 31521 Maschi Femmine 03/05/2010 17.17.18 55 Popolazione straniera residente al 1° gennaio 2008 Maschi 629 Femmine 908 Totale Maschi/Femmine 1537 Maschi Popolazione straniera residente al 1º Gennaio Iscritti per nascita Iscritti da altri comuni Iscritti dall'estero Altri iscritti Totale iscritti Cancellati per morte Cancellati per altri comuni Cancellati per l'estero Acquisizioni di cittadinanza italiana Altri cancellati Totale cancellati Popolazione straniera residente al 31 Dicembre Minorenni Nati in Italia Famiglie con almeno uno straniero Famiglie con capofamiglia straniero Cittadinanza Romania Ucraina Serbia Cina Rep. Popolare Polonia Russia Federazione Bulgaria Bangladesh Marocco Albania Bielorussia Algeria Turchia Sri Lanka India Afghanistan Filippine Cuba Sudan Moldova Germania Capo Verde Regno Unito Spagna Francia 03/05/2010 17.17.18 Femmine 582 12 12 83 1 108 1 45 6 6 3 61 629 140 81 Maschi 798 6 32 133 3 174 1 36 6 15 6 64 908 135 75 Femmine 112 58 63 64 20 10 20 45 31 26 1 28 16 16 12 21 2 3 13 4 3 3 4 1 4 179 155 68 52 88 64 44 12 22 21 35 7 16 15 10 0 17 12 0 8 8 8 6 9 2 Totale 1380 18 44 216 4 282 2 81 12 21 9 125 1537 275 156 1013 821 Totale 291 213 131 116 108 74 64 57 53 47 36 35 32 31 22 21 19 15 13 12 11 11 10 10 6 56 Brasile Grecia Ungheria Slovenia Croazia Tunisia Somalia Eritrea Iraq Pakistan Rep. Dominicana Argentina Congo Iran Siria Georgia Svezia Lituania Bosnia-Erzegovina Benin Mauritius Territori Autonomia Palestinese Stati Uniti Perù Austria Belgio Irlanda Paesi Bassi Rep. Ceca Egitto Ghana Guinea Niger Etiopia Gibuti Seychelles Rep. Sudafricana Rep. Dem. Congo Armenia Canada Guatemala Messico Cile Venezuela Apolidi TOTALE ZONA 03/05/2010 17.17.18 1 2 1 0 0 3 1 4 4 4 1 2 2 2 3 0 1 0 2 1 0 2 0 1 1 0 1 0 1 1 1 1 1 1 0 0 0 1 1 0 0 0 1 0 1 629 5 2 3 4 4 1 3 0 0 0 3 2 1 1 0 3 1 2 0 1 2 0 2 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 1 1 1 0 0 1 1 1 0 1 0 908 6 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1537 57 IL CONTESTO PROGRAMMATICO PIT 13 - CROTONE Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Scandale e Strongoli sono i comuni compresi nel PIT 13, che interessa una popolazione di circa 90.000 abitanti e una superficie territoriale pari a 61.954 kmq. L’area del PIT è a vocazione turistica. Il PIT Crotone ha come idea forza “PITAGORA (Progetto Integrato Turistico Azioni Giovani Occupazione Rilancio Archeologia / Ambiente / Artigianato / Agricoltura)”. L’obiettivo è quello della creazione di un distretto turistico-archeologico della Magna Grecia nel Marchesato Crotonese. Le risorse del PIT Crotone ammontano complessivamente a € 27.145.734, di cui € 19.447.852 finanziati dal POR Calabria e la quota rimanente dai privati. La programmazione delle risorse POR riguarda interventi nel settore della formazione per € 4.900.000, infrastrutture per € 8.700.000, regimi di aiuto per € 12.900.000. Le operazioni che riguardano l’erogazione di servizi sono pari a e 110.000. Quadro finanziario PIT 13 Tipologia di operazione Infrastrutture Servizi Regimi aiuto Formazione Totale 03/05/2010 17.17.18 Misura POR 1.10 2.1 2.2 4.4 5.1 5.2 Totale 7.1 Totale 1.10 2.3 4.4 4.20 Totale 3.14 Altre Totale Fondi POR 894.905 1.317.428 700.302 4.864.937 7.777.571 107.880 107.880 150.000 1.156.363 4.607.726 722.660 6.636.749 1.573.200 3.352.452 4.925.652 19.447.852 Privati Altro 309.874 569.280 879.155 150.000 1.156.363 4.607.726 309.711 6.223.800 174.849 420.078 594.927 6.818.727 879.155 Totale 894.905 1.317.428 700.302 4.864.937 309.874 569.280 8.656.726 107.880 107.880 300.000 2.312.725 9.215.452 1.032.371 12.860.549 1.748.049 3.772.530 5.520.579 27.145.734 58 PSU CROTONE Il PSU è lo strumento di programmazione finalizzato a rafforzare il sistema urbano della città attraverso una maggiore integrazione degli interventi e un forte partenariato istituzionale, economico e sociale, valorizzando le esperienze più innovative già sperimentate, tra le quali, in particolare, quelle realizzate nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria URBAN. Da questa impostazione programmatica discendono i tre obiettivi specifici del PSU dell’Area Urbana di Crotone: 1. Rafforzare le potenzialità dell’area urbana come luogo di attrazione per funzioni e servizi specializzati o come luogo di connessione per i processi di sviluppo del territorio, in funzione delle caratteristiche e le potenzialità specifiche della città nel proprio contesto territoriale e regionale in relazione anche alla sua dimensione metropolitana. 2. Aumentare la fruizione dello spazio urbano da parte dei cittadini, sia per l’accrescimento della competitività del sistema urbano sia per il rafforzamento della coesione sociale. Migliorare il sistema della mobilità interna ed esterna al centro urbano, riducendo la congestione, l’inquinamento acustico e l’inquinamento atmosferico. Migliorare la qualità della vita nell’area urbana, in particolare nelle zone periferiche e in quelle dismesse. 3. Riqualificare, rinnovare e rifunzionalizzare il tessuto edilizio urbano, nel rispetto delle tradizioni culturali e storiche con particolare attenzione alla valorizzazione del centro storico ed alla riqualificazione dei quartieri della periferia. La strategia di sviluppo urbano di Crotone è strutturata in Ambiti e Linee intervento, all’interno dei quali sono identificate le operazioni progettuali: - Ambito A: Riqualificazione urbana e rigenerazione sociale dei quartieri. - Ambito B: Riorganizzazione delle funzioni urbane. - Ambito C: Riqualificazione diffusa. - Ambito D: Riqualificazione connessa al potenziamento dell’offerta turistica e alla valorizzazione del patrimonio storico. - Ambito E: Azioni integrate per lo sviluppo economico e sociale. Il fabbisogno finanziario del PSU “Crotone, il risveglio sullo Jonio” ammonta complessivamente a € 102.293.943,00. I due terzi, pari a € 68.893.781, sono destinate a investimenti nell’ambito della riqualificazione urbana. Tali interventi riguardano il recupero e la riorganizzazione di spazi urbani, la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, la sostenibilità ambientale. Un’ulteriore quota di risorse (€ 18.500.000, pari al 18% delle risorse complessive) è finalizzata all’adeguamento degli standard dei servizi di trasporto pubblico e al decongestionamento della mobilità. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, le risorse a valere sulla Misura 5.1 del POR sono pari a 23.250.201 M€, mentre le altre fonti sono rappresentate da risorse comunali e da altre Misure POR. Gli ambiti del PSU Ambito Ambito A Ambito B Ambito C Ambito D Ambito E Linee A.1 - Riqualificazione urbana A.2 - Riorganizzazione funzionale degli spazi urbani A.3 - Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e potenziamento delle infrastrutture ricreative e sportive A.4 - Sostenibilità ambientale B.1 - Infrastrutture e servizi innovativi per lo sviluppo economico B.2 - Sviluppo di iniziative imprenditoriali nelle aree urbane nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi B.3 - Sviluppo di iniziative per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale delle aree urbane B. 4 - Sviluppo di reti e sistemi locali di offerta turistica in ambito urbano C.1 - Ristrutturazione, adeguamento e creazione di infrastrutture e attrezzature a sostegno dei servizi alla persona e alla comunità C.2 - Ampliamento e potenziamento dei servizi alla persona D.1 - Adeguamento degli standard dei servizi di trasporto pubblico D.2 - Decongestionamento della mobilità mediante infrastrutture locali e servizi capaci di rimuovere criticità localizzate E.1 - Attività di assistenza tecnica e accompagnamento del PSU E.2 - Programmi di formazione integrati nelle azioni del PSU 03/05/2010 17.17.18 59 PIC URBAN II HERA ORA Urban è l’iniziativa comunitaria del FESR a favore dello sviluppo sostenibile di città e quartieri in crisi dell’Unione Europea. Dopo una fase Urban I nel periodo 1994-1999, è in atto quella Urban II, diretta più specificamente a promuovere la progettazione e l’attuazione di modelli di sviluppo innovativi a favore del recupero socio-economico delle zone urbane in crisi. Tale iniziativa prevede inoltre un potenziamento dello scambio di informazioni e di esperienze in materia di sviluppo urbano sostenibile nell’Unione Europea. Il Programma di iniziativa comunitaria - PIC Urban 2000-2006 del Comune di Crotone coinvolge un’ampia superficie del territorio comunale. Questa si estende su circa 8.400.000 mq e il nucleo “industriale” a nord, dall’area urbanizzata limitrofa al Monte Vescovatello, dal centro storico, dalla fascia urbanizzata costiera a sud attestata sulla strada provinciale Crotone-Capo Colonna. L’articolazione del PIC URBAN II per l’Area Urbana di Crotone si declina nell’identificazione di specifici Progetti integrati. Tale struttura mira a favorire l’applicazione nell’assetto programmatico dei principi di coerenza, concentrazione ed integrazione delle risorse. L’approccio integrato garantisce che l’apporto specifico delle singole misure converga unitariamente verso la valorizzazione e la mobilitazione, a fini di sviluppo, delle risorse presenti nell’area urbana di Crotone. In particolare, è possibile distinguere, all’interno del PIC URBAN II per l’Area Urbana di Crotone, i seguenti quattro Progetti Integrati: 1. Prevenzione dei rischi, sicurezza e servizi alle fasce deboli della popolazione; 2. Riqualificazione urbana e rivitalizzazione socio-economico del centro storico; 3. Recupero e valorizzazione del patrimonio archeologico e culturale dell’area urbana; 4. Sistema integrato di interventi pilota per la riqualificazione ambientale dell’area urbana. 03/05/2010 17.17.18 60 Ciascun progetto integrato si compone di specifiche misure. PIC Urban Crotone: Piano finanziario generale (in migliaia di euro) Progetto integrato Misura 1.1 PI 1 PI 2 PI 3 PI 4 Messa in sicurezza dei siti urbani a rischio Ristrutturazione ecocompatibile di edifici per attività 1.5 socio-economiche: edifici pubblici Rafforzamento misure di sicurezza e prevenzione 1.7 della criminalità 2.9 Servizi di assistenza alternativi Totale PI 1 1.3 Recupero di spazi pubblici Ristrutturazione ecocompatibile di edifici per attività 1.4 socio-economiche: edifici privati Sostegno all'avvio di attività artigianali e commercia2.1 li Centri di sostegno all'avvio di attività artigianali e 2.2 commerciali Turismi: osservatorio del turismo e dei beni culturali 2.3 (struttura di coordinamento, promozione e distribuzione dell'offerta turistica) 2.6 Formazione nell'ambito delle nuove tecnologie 2.7 Formazione di figure professionali innovative Riorganizzazione del sistema dei trasporti: parcheggi 3.1 intermodali Riorganizzazione del sistema dei trasporti: sistemi di 3.2 controllo Totale PI 2 Conservazione e valorizzazione del patrimonio stori1.6 co e culturale 1.8 Infrastrutture culturali, ricreative e sportive Totale PI 3 1.2 Risanamento di terreni contaminati 1.9 Miglioramento e tutela dell'ambiente: educazione Miglioramento e tutela dell'ambiente: impianti inno1.10 vativi di trattamento dei rifiuti Miglioramento e tutela dell'ambiente: ciclo dell'ac1.11 qua 2.4 Turismi: promozione di strutture ecocompatibili 2.5 Turismi: formazione operatori Sostegno a progetti ad elevata intensità di manodope2.8 ra locale Totale PI 4 Assistenza Tecnica e Gestione TOTALE FESR 540 Fondi Fondi Totale Nazionali Comunali 252 108 900 3.870 1.806 774 6.450 330 154 66 550 350 5.090 1.800 100 2.312 840 50 998 360 500 8.400 3.000 360 168 72 600 500 350 150 1.000 175 53 23 250 175 53 23 250 98 195 38 75 15 30 150 300 159 74 32 265 60 28 12 100 3.521 1.678 716 5.915 1.500 700 300 2.500 3.000 4.500 120 40 1.400 2.100 56 18 600 900 24 8 5.000 7.500 200 66 30 14 6 50 300 140 60 500 240 98 112 38 48 15 400 150 133 99 40 272 960 978 15.050 477 457 7.023 201 196 3.010 1.638 1.630 25.083 Fonte: PIC Urban Crotone. Il costo totale del Programma Urban II, comprensivo dei finanziamenti comunitari, nazionali e regionali, è pari a circa 25 M€. I quattro progetti integrati sono articolati in 22 Misure. A queste si devono aggiungere le 3 Misure relative alle attività di assistenza tecnica e di gestione del programma. 03/05/2010 17.17.18 61 PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO DI CROTONE Il Programma di recupero urbano1, avviato dal Comune di Crotone, insiste su un’area a nord del territorio comunale delimitata, in larga massima, a sud-est dal monte Vescovatello e da Corso Matteotti, a nord dal fiume Esaro, ad ovest dal centro storico e dal mare. Il Programma di recupero è inteso come possibile strumento di coordinamento delle differenti strategie e strumenti di riqualificazione urbana. Il perimetro di intervento, infatti, comprende le aree interessate dal Contratto di quartiere e dal Programma integrato di intervento. Il Programma di recupero è suddiviso in due tranche principali: la prima insiste sulla riqualificazione dell’asse viario di via Nicoletta e delle aree adiacenti (riqualificazione della piazza Sant’Antonio, ristrutturazione e recupero del convento dei frati Cappuccini, recupero di edifici rurali all’interno del parco Pignera); la seconda, che comprende il Contratto di quartiere di Fondo Gesù, mira ad estendere il processo di recupero e riqualificazione urbana al tessuto adiacente. Gli interventi, in linea con le direttive nazionali, costituiscono “un insieme sistematico di opere” volte alla riqualificazione urbana e al potenziamento delle opere di urbanizzazione destinate prevalentemente all’edilizia residenziale pubblica. Il finanziamento totale ammonta a circa 11 milioni di €. 1 Il Programma di recupero urbano è una tipologia di intervento molto simile al programma integrato, che si applica però esclusivamente a comparti urbani con forte presenza di edilizia residenziale pubblica. Esso è stato introdotto dall’art.11 della legge 493/93. La gestione di questi programmi è regionale. 03/05/2010 17.17.18 62 CONTRATTO DI QUARTIERE “FONDO GESÙ” DEL COMUNE DI CROTONE L’amministrazione comunale, nell’ambito delle opportunità offerte dal bando di gara indetto dal Comitato per l’Edilizia Residenziale Pubblica nel 1997, ha attivato un Contratto di quartiere2 in un’area localizzata a ridosso del fiume Esaro, in periferia nord-est di Crotone. L’area comprende il quartiere denominato “Fondo Gesù”, costituito prevalentemente da alloggi di edilizia residenziale pubblica risalenti agli anni ’50 e ampliati negli anni ’70. I problemi più urgenti riguardano il degrado sociale e fisico-funzionale che interessa l’intera porzione urbana, ai quali si affianca un problema di messa in sicurezza dell’area esposta a rischio di esondazione. La mancanza di attrezzature sociali e di servizi pubblici aggrava le condizioni abitative, fomentando l’insediamento abusivo, l’insicurezza e l’emarginazione sociale. In linea con le indicazioni di PRG e con il Piano di recupero, si è programmata una riqualificazione complessiva dell’area prevedendo operazioni di recupero e demolizione/ricostruzione edilizia (che riguardano circa 550 alloggi), bonifica e ridestinazione di aree ad uso pubblico e a parco urbano, adeguamento della rete viaria secondaria e locale, parcheggi, inserimento di nuove attività extra-residenziali (realizzazione centro commerciale, centro sociale, chiesa, stazione autolinee con annessi sala d’aspetto e ristorazione, nuovi edifici polifunzionali). Queste attività sono state programmate al fine di rendere possibile la creazione di nuove occasioni occupazionali, capaci di sostenere ed incentivare il recupero sociale ed economico del quartiere. Al finanziamento concorrono il Comune di Crotone, la Regione Calabria, l’ATERP, altri soggetti privati, nonché il Ministero delle Infrastrutture, per un investimento complessivo di circa 50 Meuro. 2 Sono chiamati Contratti di Quartiere una serie di programmi di riqualificazione urbana promossi dal CER, caratterizzati dall’approccio integrato, dall’attenzione ai temi della qualità morfologica e della sostenibilità ambientale degli interventi e dalla partecipazione degli abitanti. 03/05/2010 17.17.18 63 IL PIANO REGOLATORE GENERALE Il centro storico di Crotone presenta importanti valori urbanistici, architettonici e ambientali da tutelare. Il piano promuove il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico consentendo il mutamento della destinazione d’uso degli edifici, comprendendo i piani terra ed i seminterrati con esclusione degli edifici sottoposti a particolari vincoli (ex Legge n. 1089/1939, edifici di interesse storico artistico). Oltre alla valorizzazione terziaria e turistico-ricettiva è prevista la riqualificazione dello spazio pubblico all’interno del centro storico attraverso la ripavimentazione delle strade e delle piazze (utilizzando preferibilmente pietra lavica o superfici acciottolate, ma anche altre pietre della tradizione locale): Per le aree a parcheggio esistenti o di nuova realizzazione è prevista la pavimentazione con relativa eliminazione delle superfici asfaltate. Gli obiettivi specifici del nuovo Piano Regolatore Gli obiettivi specifici, particolare riferimento al centro storico, che hanno rilevanza generale sono: - l’individuazione e definizione in termini strutturali del sistema insediativo nel suo complesso; in particolare della “forma” complessiva dell’insediamento urbano; - la precisazione del disegno infrastrutturale attraverso il completamento delle previsioni del Prg vigente ed il superamento delle difficoltà incontrate nella sua attuazione; - la messa a punto di un insieme articolato di modalità di intervento per le diverse parti (consolidamento, recupero puntuale e sostituzione edilizia di edifici o parti degradate, completamento e densificazione finalizzata alla “ricucitura dei tessuti urbani”); - la definizione dei limiti degli interventi in relazione all’esistenza di vincoli esistenti e in relazione agli obiettivi di riqualificazione ambientale e individuazione degli usi per le aree vincolate; - la rilocalizzazione delle attrezzature pubbliche minori (attrezzature di quartiere) con il duplice scopo di ridurre la monofunzionalità residenziale di molti quartieri e di riequilibrare la mobilità, attualmente condizionata dalla concentrazione di attività pubbliche nel centro urbano. Gli obiettivi specifici perseguiti nella definizione progettuale di parti di città e di territorio sono: - il recupero della parte urbana di più antica formazione: per questa parte della città gli obiettivi sono rappresentati dall’individuazione di nuove funzioni rivitalizzanti ma comunque coerenti con la sua struttura morfologica e tipologica ed il miglioramento dell’accessibilità all’area; - la riqualificazione complessiva dell’area compresa tra il centro storico e la stazione (peraltro già oggetto di importanti programmi in atto quali il Contratto di Quartiere di Fondo Gesù ed il Programma di Recupero Urbano di Marinella) con particolare riguardo al rapporto di quest’area con il ridisegno e la segmentazione funzionale del Porto e con l’ area industriale dismessa ex- Fosphotech (la parte delle zone industriali più prossima al centro urbano); - la riorganizzazione della fascia costiera e dei criteri di sviluppo per le attività turistiche e di balneazione. I progetti per l’area centrale di Crotone sono descrivibili in relazione ad alcuni obiettivi ai quali essi sono finalizzati: - la sistemazione degli spazi del centro storico e al suo intorno per incentivare i processi di rivitalizzazione di quest’area; - la connessione fisica e funzionale tra i grandi elementi patrimoniali esistenti all’interno dell’area centrale: il centro storico, il Parco Archeologico Montedison e i siti archeologici minori; - la sistemazione ed il completamento della viabilità urbana tenendo conto della necessità di una migliore convivenza tra mobilità automobilistica e mobilità ciclopedonale; - la riqualificazione delle parti edificate e di quelle degradate che delle quali è previsto la trasformazione ed il recupero; - la riqualificazione dei quartieri residenziali attraverso il potenziamento delle strutture e dei servizi pubblici e, in modo particolare, del verde e dei viali urbani. 03/05/2010 17.17.18 64 Il progetto degli spazi pubblici intorno al centro storico: Viale Regina Margherita, Via Colombo, Via Tellini, Via Poggio Reale. Per la ridefinizione delle relazioni tra città e centro storico di Crotone è molto importante la riprogettazione dello spazio pubblico. Risultano particolarmente significativi in tal senso alcuni progetti: - Viale Regina Margherita: Il progetto riguarda la sistemazione del Viale dal nuovo sito di Largo Covelli (rotonda di accesso alla Stazione Marittima) fino all’area del deposito carburanti. - Viale Colombo: Il progetto consiste nella riconfigurazione di Viale Colombo come lungomare attraverso la riduzione della sede carrabile, l’allargamento del marciapiede lungo il fronte edilizio a ovest, il mantenimento delle alberature sui due lati e dei parcheggi lato mare. Il progetto individua alcune demolizioni nel fronte edilizio esistente (lato ovest) che consentono di realizzare una piazzetta pubblica sotto la quale può essere ricavato un parcheggio seminterrato. - Piazza Pitagora - via Poggio Reale: Gli interventi previsti riguardano il rafforzamento dell’identità di luogo centrale di Piazza Pitagora e la riqualificazione dell’asse di Via Poggio Reale fino al suo innesto su Viale Colombo. - Via Tellini-Molo Vecchio: Gli interventi coprono l’intera estensione di Via Tellini, dall’area dell’attuale mercato fino alla costa comprendendo le stradine di connessione trasversale con Via Poggio Reale. Il progetto è finalizzato alla valorizzazione delle mura del centro storico, al recupero dell’orto botanico, alla sistemazione della piazzetta compresa tra questo e le piazzette del mercato. È prevista la pavimentazione dell’asse di Via Tellini compresa l’area dell’attuale mercato, dell’area di Piazza Lucifero fino al punto di innesto su Via Colombo. - Corso Matteotti - Corso Mazzini - via Gramsci: L’obiettivo complessivo dei progetti è definire una nuova relazione tra il lungomare (Viale Gramsci) e il palazzetto dello sport attraverso la riorganizzazione dell’edificazione a sud di Corso Matteotti - Corso Mazzini. Il progetto prevede: - la realizzazione di una nuova rotatoria in sostituzione dell’impianto semaforico nell’area del nuovo palazzetto; - il completamento del bordo edificato a sud di Corso Matteotti: l’intervento è definito attraverso la costruzione di nuovi edifici e la loro integrazione con quelli esistenti attraverso la realizzazione di attrezzature pubbliche; - l’edificazione dell’area libera a nord della strada di connessione di corso Mazzini con via Gramsci. La nuova edificazione è destinata a residenza e commercio completando in questo modo il fronte edilizio di corso Mazzini; il lato verso viale Roma viene invece destinato ad attività pubbliche; - la sistemazione della connessione viaria fra corso Mazzini e viale Gramsci e la realizzazione di una piccola rotatoria su viale Gramsci; - - la trasformazione edilizia della testata settentrionale dell’isolato di viale Gramsci. - Un altro intervento importante è previsto in corrispondenza dell’attestamento di Via Cutro su Corso Mazzini e interessa l’ area libera a nord dell’attuale edificio del tribunale e la zona compresa tra Via Cutro, Via Nicoletta e Via Pignataro comprendente l’area destinata alla rilocalizzazione del mercatino che attualmente si trova in Via Tellini, sotto le mura del centro storico. Il progetto prevede il recupero delle aree libere e in stato di abbandono caratterizzate dalla presenza di probabili siti archeologici. 03/05/2010 17.17.18 65 PIANO SPIAGGE Il DPR 616/77 ha delegato alla Regione le funzioni amministrative riguardanti le aree demaniali marittime con finalità turistico ricreative, con esclusione dei porti e degli approdi e di alcune aree demaniali individuate specificatamente in un elenco allegato al DPCM 21.12.1995. La successiva legge 494/93 ha meglio specificato l'uso "turistico-ricreativo" del demanio e il contenuto delle relative concessioni; la stessa legge ha affidato alle Regioni il compito di predisporre un piano di utilizzo delle aree demaniali marittime. Il quadro delle competenze è stato ulteriormente definito dal D.Lgs. 112/98, conferendo alle Regioni tutte le funzioni relative al rilascio delle concessioni di beni del Demanio marittimo e delle zone del mare territoriale. La Regione Calabria, con legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17, poi modificata dalla legge 21 agosto 2006, n.7, ha approvato il quadro delle "Norme per l'esercizio della delega di funzioni sulle aree del demanio marittimo", con la quale ha inteso fornire ai Comuni norme per la redazione del piano comunale di spiaggia, in modo da assicurare uniformità nella pianificazione e garantire il rispetto di parametri e principi che la stessa regione ha ritenuto prioritari ed inderogabili. Infine, il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato in data 12 giugno 2007 la deliberazione n.147, con la quale sono state stabilite norme per l'adozione del Piano di Indirizzo Regionale (PIR) per l'utilizzo delle aree demaniali marittime, con valenza di piano di settore riportante i criteri generali di riferimento per i Comuni per l'adozione dei Piani Comunali di Spiaggia. Il Comune di Crotone, in conformità con quanto stabilito dalla Regione Calabria, ha redatto il presente Piano comunale di spiaggia, di seguito denominato PCS. A tale proposito va sottolineato il fatto che il Comune di Crotone si era dotato di proprio "Piano di Utilizzo della fascia costiera dalla foce del fiume Neto al confine con il Comune di Isola Capo Rizzuto", approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.31 del 14.3.1983, superato con l'adozione del nuovo PRG. Finalità del Piano Il PCS costituisce lo strumento di pianificazione a livello comunale delle aree ricadenti nel demanio marittimo regionale, rimanendo perciò escluse le are sottratte alla competenza regionale dal DPCM 21.12.1995. L'ambito di intervento del Piano è sostanzialmente la porzione di demanio marittimo definita come spiaggia, fino alla battigia. Il Piano si pone i seguenti obiettivi: a) la salvaguardia paesistico-ambientale della spiaggia, garantendo nel contempo lo sviluppo ecosostenibile nell'uso del demanio marittimo: b) l'ottimizzazione delle potenzialità turistiche della spiaggia; c) il rispetto della vocazione del litorale e delle risorse ambientali esistenti; d) l'offerta di strutture e servizi di qualità per il turismo balneare. Il PCS intende definire le posizioni delle varie concessioni demaniali, dei tratti di spiaggia libera, degli accessi e delle zone speciali di alaggio e soste di imbarcazioni. Il PCS individua le zone omogenee di intervento e stabilisce,per ciascuna di esse, le tipologie di insediamento, nonché il relativo standard sui servizi, con particolare riferimento alle aree demaniali marittime da destinare alla balneazione e ai servizi e alle attrezzature connesse alle attività balneari. Elementi costitutivi del piano sono le concessioni marittime esistenti, rilasciate per uso turisticoricreativo. Una particolare attenzione è riservata all'accessibilità alla spiaggia e agli stabilimenti balneari alle persone con ridotta o impedita capacità motoria. Anche le spiagge libere dovranno essere attrezzate per permettere a tale utenza un adeguato utilizzo. Il Piano, inoltre, si prefigge di garantire l'accesso e l'uso dell'arenile a tutti, con idonei corridoi d'accesso, partendo dal concetto che il mare e la spiaggia costituiscono un patrimonio collettivo. Le spiagge libere dovranno essere dotate, a cura dell'Amministrazione comunale, di adeguati servizi e presidi. Anche la visibilità costituisce uno dei criteri informatori del Piano, al fine di consentire la vista del mare e della spiaggia dalla riviera, favorendo un'impostazione delle strutture balneari in tal senso. Struttura e contenuti del Piano Il Piano di Spiaggia articola la sua disciplina con riferimento agli ambiti territoriali e agli elementi costitutivi del litorale comunale, individuando zone omogenee di intervento. 03/05/2010 17.17.18 66 Il PCS si compone dei seguenti elaborati, facenti parte integrante e sostanziale del piano stesso: a) relazione generale che, valutando le caratteristiche fisico-morfologiche del litorale, motiva e sintetizza le scelte del piano; b) planimetria catastale con l'indicazione della destinazione d'uso di tutte le aree del demanio marittimo; c) Elaborati cartografici: 1- inquadramento territoriale - tav. di zonizzazione - scala 1: 25.000 2- tavola geologica - scala 1:25.000 3 - tavole della zonizzazione - scala 1:10.000 4 - Sovrapposizione aree in concessione con PCS - scala 1:4.000 5 -Stato sovrapposizione immagine satellitare su foglio catastale - scala 1:2.000 6 - Inquadramento aree libere concessionabili - scala 1: 1.000 d) Regolamento e norme tecniche di attuazione del piano. Efficacia del Piano Il presente piano ha valore di piano particolareggiato per l'utilizzo delle aree demaniali marittime, ai sensi della legge regionale n.17/2005 e sue modifiche ed integrazioni. Le concessioni demaniali sono rilasciate in conformità alle prescrizioni del presente piano e alla legislazioni statale e regionale in materia. Le prescrizioni del presente piano si articolano in: a) norme vincolanti per qualsiasi soggetto, pubblico o privato, restando comunque salve le disposizioni più restrittive, ove previste dalla legge; b) indirizzi, che costituiscono prescrizioni di massima alle quali devono attenersi i titolari di concessioni demaniali. Le disposizioni comunali in contrasto con il presente piano si intendono revocate. 03/05/2010 17.17.18 67 03/05/2010 17.17.18 68 03/05/2010 17.17.18 69 CONTRATTO DI QUARTIERE II "GENIUS LOCI" Responsabile programma: Ing. Sabino Vetta Convenzione stipulata con la Regione Calabria in data 18 Maggio 2009. Aree interessate: - Tufolo. - Vescovatello. - Pignera. - Quartiere nord. - Via Libertà. - Via V. Veneto. Interventi previsti: - Nuove costruzioni e recupero. - Edilizia residenziale pubblica. - Attrezzature sportive, sociali e scolastiche. - Verde pubblico. - Viabilità; - Gli interventi sono finanziati interamente con fondi di cui all'art. 2 Legge Regionale n. 36/2008 per 10.000.000,00 di Euro. Edilizia convenzionata a totale carico di soggetti privati: - Importo complessivo interventi previsti pari a 37.107.603,00 Euro. - Durata programmi da Giugno 2009 a Dicembre 2011. 03/05/2010 17.17.18 70 IL PIANO STRATEGICO In relazione al bando regionale per l'utilizzo dei fondi CIPE, il Comune di Crotone nel 2007 ha bandito una gara per la redazione del Piano Strategico “Crotone Città del Mediterraneo” con l’obiettivo di elaborare un disegno unitario per il rilancio dello sviluppo socio-economico di Crotone e della sua area. Crotone città del Mediterraneo è il primo Piano strategico della città che Crotone intende predisporre, insieme ai principali soggetti istituzionali pubblici della Calabria e ai principali attori privati dell’area crotonese. Dopo il lavoro preliminare, la preparazione del Piano è proseguita nella prima metà di Novembre 2007. Il Piano è stato avviato con una riunione pubblica promossa dal Comune di Crotone che si è svolta nella sala del Consiglio Comunale il 29 Novembre 2007. All'incontro hanno partecipato i soggetti decisionali della città di Crotone oltre che naturalmente cittadini presenti a diverso titolo. Lo scopo del Piano è duplice: 1. definire assieme una idea dei punti di forza e debolezza dell’area; 2. concordare le azioni da intraprendere nel corso dei prossimi sette anni per realizzare la migliore idea di sviluppo per la città e il territorio comunale. Pertanto il Piano è: 1. un processo volontario di regolazione consensuale degli interessi e di partecipazione integrata pubblico-privato-terzo settore; 2. l’insieme dei documenti che esprimono lo svolgimento del lavoro comune e le modalità concordate per attuare le azioni. 03/05/2010 17.17.18 71 Obiettivi del Piano Strategico 03/05/2010 17.17.18 72 03/05/2010 17.17.18 73 03/05/2010 17.17.18 74 03/05/2010 17.17.18 75 03/05/2010 17.17.18 76 03/05/2010 17.17.18 77 03/05/2010 17.17.18 78 03/05/2010 17.17.18 79 03/05/2010 17.17.18 80 03/05/2010 17.17.18 81 03/05/2010 17.17.18 82 03/05/2010 17.17.18 83 PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE Il Piano Energetico Ambientale Regionale è un documento di programmazione che contiene obiettivi strategici in campo energetico e che specifica le conseguenti linee di intervento. Esso costituisce un quadro di riferimento per chi assume, a livello regionale, iniziative riguardanti l'energia. Gli obiettivi, in linea con il documento operativo del CIPE 19-11-1998 sono: - aumento di efficienza nel settore elettrico; - sicurezza, diversificazione ed economicità degli approvvigionamenti; - riduzione dei consumi energetici e delle emissioni specifiche di CO2 ed equivalenti nelle aree urbane e nel settore dei trasporti; - raddoppio della produzione di energia da fonti rinnovabili e sviluppo di combustibili con un minore impatto sull’ambiente; - riduzione dei consumi energetici e delle emissioni specifiche nei settori primario, secondario terziario e civile; - incremento dell’assorbimento delle emissioni di CO2 mediante politiche di gestione delle foreste ed uso dei suoli. 03/05/2010 17.17.18 84 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il PTCP di Crotone costituisce un quadro di riferimento fondamentale per la pianificazione territoriale; definisce linee d’indirizzo e strategie per il futuro della provincia fondate sul riconoscimento e la valorizzazione delle risorse locali; ha un ruolo essenziale per il coordinamento ed il raccordo delle scelte pianificatorie che, a vari livelli (sovraregionale, regionale, provinciale, e comunale), interessano la provincia di Crotone. Il livello di pianificazione provinciale si pone su una scala intermedia di confronto e raccordo ideale tra la pianificazione sovraregionale e regionale e quella comunale e di dettaglio. Da un lato infatti, il PTCP segue indirizzi e prescrizioni generali derivanti dagli strumenti di programmazione e pianificazione di ordine superiore, dall’altro individua le esigenze dei Comuni e degli attori pubblici e privati che operano nella provincia per presentare soluzioni coerenti con le necessità e gli interessi collettivi, attraverso uno schema di scelte organiche di Pianificazione territoriale. Il PTCP si configura come strumento strategico per lo sviluppo sostenibile del territorio. Persegue obiettivi di qualità dell’ambiente, crescita sociale ed economica, individuando ipotesi di assetto territoriale, organizzate secondo uno scenario di progetto condiviso e congruente per la provincia, contenente un sistema di azioni di piano che si relazionano con gli indirizzi e le prescrizioni già prefigurati dal QTR. Il Piano, inteso come processo di governo flessibile, che si attua per passaggi successivi e graduali e in una logica di priorità, va verificato continuamente con la sua corrispondenza alla realtà. È suscettibile di correzioni e integrazioni e costituisce un quadro di riferimento programmatico in costante evoluzione. Dal piano scaturiscono indirizzi, indicazioni e prescrizioni, pertanto le proposte devono essere compatibili con le caratteristiche ambientali e fisiche del contesto, con le relative condizioni culturali e sociali come pure con le risorse finanziarie disponibili per attuarle. Il Piano prende forma attraverso un processo di interpretazione e conoscenza aperta del territorio, che ne rappresenta le specificità e rivela dal suo interno le matrici del progetto, le regole implicite, le necessità e le prospettive possibili. In questo senso il piano prevede un percorso di miglioramento del contesto fisico, economico e sociale, che si sviluppa attraverso direttrici d’intervento e secondo un graduale avvicinamento a obiettivi condivisi in cui l’intera comunità di abitanti possa identificarsi. Obiettivi generali Le attività che l’Amministrazione Provinciale intende avviare saranno volte a: - promuovere l’integrità fisica del territorio ricercando condizioni di sicurezza da rischi di origine naturale o indotti dall’attività umana, ovvero da rischio idrogeologico (derivante dal verificarsi di eventi eccezionali in grado di produrre tipologie di dissesto tra loro strettamente interconnesse, quali frane, alluvioni, inondazioni, erosione costiera e incendi), sismico (legato ai terremoti) ed antropico (dovuto alla presenza di aree estrattive o di discarica, impianti, centrali e siti inquinanti, fenomeni di pressione antropica e carico turistico); - migliorare l’accessibilità della provincia, sviluppando reti di connessione regionali e nazionali, potenziando il sistema infrastrutturale esistente (in particolare aeroporto e porto) e riorganizzando il territorio con mobilità su ferro, recuperando antichi percorsi ferroviari per creare corridoi alternativi a quelli su gomma, nella direttrice Est – Ovest (Crotone – Sila – Cosenza) con la rete delle ferrovie Calabro – Lucane, e in quella Nord – Sud (Crotone – Sibari) a valenza paesaggistica e culturale, con il treno della Magna Grecia, ciò anche al fine di sviluppare connessioni intercomunali ed intervenire sull’isolamento dei piccoli borghi rurali; - valorizzare le risorse naturali e culturali come fattori strategici dello sviluppo territoriale, prevedendo interventi di bonifica sia ambientale che urbanistica e approntando un piano di valorizzazione delle risorse archeologiche, storico-artistiche e paesaggistiche; - favorire l’uso sostenibile del patrimonio ambientale e culturale orientato al turismo di qualità, valorizzando le risorse locali, creando una rete integrata di strutture ricettive e itinerari, ampliando e qualificando il sistema dell’offerta (con particolare riferimento alle strutture termali) e dei servizi rivolti ad un target diversificato di visitatori; - implementare il sistema economico, produttivo e culturale per dare nuova identità alla Provincia, 03/05/2010 17.17.18 85 valorizzando i saperi e le tradizioni locali, promuovendo la formazione e lo sviluppo di filiere agroalimentari basate sulla produzione agricola di qualità (Doc, Igt, Dop) e favorendo le produzioni biologiche; - favorire l’innovazione nei settori della informazione e comunicazione, della tecnologia, della formazione professionale nonché nella ricerca e produzione di energia pulita a basso impatto ambientale. Strategie La strategia di sviluppo territoriale si articola nei seguenti assi secondo modalità di attuazione che prevedono di volta in volta verifiche di compatibilità delle azioni previste. Il modello di sviluppo che si intenderà adottare sarà fondato sull’attivazione di risorse locali (materiali, immateriali e umane) come elementi propulsivi per la crescita e sulla consapevolezza e valorizzazione dell’identità locale come punto di forza. 1) Sicurezza La preservazione dell’integrità fisica del territorio è un presupposto fondamentale per lo sviluppo dello stesso. Non è possibile prevedere azioni di trasformazione senza accertare le condizioni nelle quali esse dovranno avvenire e senza garantire adeguate condizioni di sicurezza da rischi naturali e antropici. Il dissesto del territorio spesso genera emergenza in seguito ad eventi straordinari, ciò vanifica l’efficacia degli interventi e richiede soluzioni urgenti quanto temporanee, pertanto, se non opportunamente valutato, costituisce un forte ostacolo alla crescita ed al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla pianificazione. Il PTCP, secondo quanto definito all’art. 18 della LUR 19/02 e già precedentemente descritto, dovrà approfondire il quadro conoscitivo dei rischi territoriali provinciali, individuando fonti di rischio ed aree vulnerabili e stabilendo trasformazioni compatibili con il carattere dei luoghi e la loro esposizione al rischio. 2) Accessibilità al territorio e nel territorio Dal punto di vista infrastrutturale la provincia possiede già alcuni sistemi rilevanti quali l’aeroporto e il porto turistico e commerciale di Crotone, già in fase di potenziamento per costituire un nuovo polo di riferimento per i traffici in aumento in questa porzione di Mediterraneo, cha sia connesso ad un sistema stradale e ferroviario efficiente. Il disegno infrastrutturale è inteso nel PTCP come fattore di competitività del sistema territoriale, per tale motivo prevede il miglioramento delle condizioni di accessibilità dall’esterno e all’interno del territorio stesso, l’innalzamento di qualità, efficienza e sicurezza delle infrastrutture esistenti e delle relative modalità gestione, anche nell’ottica di attrarre nuovi vettori di trasporto. Il PTCP dovrà porre grande attenzione alla Statale 106 (per la riqualificazione, il potenziamento e l’adeguamento strutturale della rete esistente) ed alla ferrovia ionica (di cui prevede l’elettrificazione sulla tratta Sibari – Reggio Calabria). Inoltre opererà per potenziare lo scalo aeroportuale S. Anna e sviluppare il porto commerciale e industriale di Crotone (costituente con Gioia Tauro un vero e proprio Polo logistico) in modo da organizzare un sistema portuale e aeroportuale complesso, in grado di attrarre investimenti sulla mobilità mare-mare e aereo-mare. È già stata avviata l’opera di caratterizzazione del porto di Crotone per consentire le attività di dragaggio necessarie all’attracco delle navi di grossa stazza in navigazione e la bonifica del sito. Per il porto turistico di Crotone si provvederà all’adeguamento, infrastrutturazione e attivazione di nuovi servizi nautici, implementando il sistema con il porticciolo turistico – commerciale di Le Castella. Inoltre, nella città capoluogo è già stata avviata un strategia di infrastrutturazione urbanistica, attraverso la Società di trasformazione Urbana (STU) e la costituzione di partnership pubbliche e private. 03/05/2010 17.17.18 86 3) Ambiente come risorsa strategica La qualità ambientale sarà considerata come il presupposto per mantenere i valori identitari della provincia sui quali promuovere lo sviluppo del territorio. Il PTCP infatti intende perseguire l’obiettivo della qualità ambientale attraverso strumenti di tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico-ambientale e culturale (rafforzando tali azioni soprattutto sull’ambiente costiero e montano), ponendo la stessa come condizione alla base di ogni trasformazione del territorio e volgendo l’attenzione necessaria al recupero e alla riqualificazione del patrimonio compreso nel sistema insediativo e relazionale (con particolare riferimento alle aree degradate o dismesse). Inoltre il PTCP prevede la bonifica dei siti inquinati e la riduzione del livello di inquinamento già registrato in alcune aree del territorio. La Provincia di Crotone comprende un patrimonio ambientale di grande valore riconosciuto, per il quale l’Amministrazione ha già individuato una ipotesi di Rete Ecologica che dovrà essere ulteriormente sviluppata nell’ambito del PTCP. Ai fini della tutela e della gestione delle aree il PTCP valuterà i beni inclusi nella suddetta Rete non come singole unità ma come sistema. Per quanto riguarda la definizione e gestione dei vincoli, essi saranno considerati in relazione al ruolo che i beni stessi assumeranno per il territorio. In questo contesto la valorizzazione dell’Area Marina Protetta e la creazione di un Centro di Ricerca di Biologia Marina rientrano non solo nella finalità di ricerca scientifica sulle risorse naturalistiche ma anche sul rafforzamento del concetto stesso di identità mediterranea. 4) Turismo ambientale e culturale di qualità Il PTCP dovrà sostenere uno sviluppo turistico di qualità, non stagionale ma distribuito nell’arco dell’intero anno, fondato sul valore del territorio, compatibile con la naturalità delle sue risorse ed in grado di apportare benefici positivi e duraturi. Negli ultimi anni è risultata in crescita costante una specifica tipologia di turismo, che rivolge l’attenzione al patrimonio ambientale e culturale attraverso una sua fruizione compatibile secondo “tempi e modi d’uso” diversi dal turismo ordinario. Tale tipo di domanda, rapportata alle caratteristiche della provincia, può costituire un’opportunità rilevante per il territorio, puntando sulla valorizzazione e organizzazione dell’offerta turistica. La provincia infatti possiede un grande patrimonio materiale e immateriale, ricco di testimonianze della storia e della cultura (ancora oggi evidenti nella qualità dei centri e dei borghi storici presenti, nel perpetuarsi delle tradizioni e nell’accoglienza dimostrata da parte delle popolazioni locali nei confronti dei visitatori) che unitamente al patrimonio naturalistico costituisce un sistema di risorse da valorizzare per orientare un turismo di qualità, che consenta una fruizione corretta del territorio, perseguendo al contempo obiettivi di sviluppo socio-economico e preservazione delle risorse e delle identità locali. Il PTCP promuoverà il turismo di qualità attivando iniziative per la costituzione di un sistema di centri di visita e laboratori nelle aree naturali protette e di interesse storico, archeologico e architettonico, connesso all’organizzazione di percorsi di apprendimento, attività didattiche e visite guidate e legato a strutture ricettive e di ospitalità diffusa. Inoltre, per garantire la qualità del l’offerta turistica complessiva, l’Amministrazione Provinciale potrà scegliere il metodo della premialità con la progettazione di un marchio di qualità che certifichi la sostenibilità delle attività, il livello dei servizi proposti, i miglioramenti progressivi ottenuti dalle aziende impegnate e promuova quindi un rapporto di soddisfazione tra gli operatori del settore e gli utenti. All’interno del PTCP saranno previsti interventi per: l’implementazione di strutture e centri termali in grado di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla presenza di questo tipo di sorgenti benefiche per la salute ed il riposo (sviluppo delle terme Magna Graecia), la creazione della Rete Museale Provinciale di Arte Contemporanea - MAC, considerata come “vera e propria infrastruttura aggregante del costituendo PTCP”, che interverrà attraverso azioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica, allestimenti, mostre e presidi artistici, valorizzando i siti culturali della provincia; il potenziamento del sistema di servizi connessi alla fruizione dei beni culturali esistenti, attraverso strumenti di gestione “imprenditoriale” (gestione parco archeologico di Capo Colonna attraverso la Fondazione Odyssea). 03/05/2010 17.17.18 87 5) Innovazione del sistema produttivo agro alimentare Il tessuto produttivo è costituito da attività manifatturiere e di trasformazione di prodotti alimentari che si rifanno direttamente alla tradizione locale ed alla produzione diretta da colture di alto valore, in parte già riconosciute attraverso marchi di qualità (DOP per l’olio Alto Crotonese; DOC per il vino Cirò, per il Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto e per il Melissa della costa ionica). In questo senso il territorio si è già attivato per un Accordo di Programma per la nascita di un distretto ICT - per l’Eccellenza dei Territori e per il settore agro-alimentare in particolare. Il PTCP opererà per rafforzare la filiera di qualità della produzione eno-gastronomica, adeguando l’agricoltura crotonese ai grande temi della politica comunitaria (PAC), promuovendo la cooperazione fra le imprese stesse e la nascita di nuovi distretti produttivi, lo sviluppo di progetti innovativi nei processi produttivi e nel marketing territoriale, la diffusione di tecnologie ICT e la ricerca scientifica applicata ai processi ed ai prodotti. Ciò considerando soprattutto l’allargamento ad Est dell’Unione Europea e per dare impulso ai processi di innovazione e internazionalizzazione delle imprese operando affinché siano riconosciute l’importanza produttiva ed il peso economico del distretto crotonese non solo a livello regionale. 6) Innovazione tecnologica nei settori dell’energia e della cultura Il PTCP introdurrà fattori di innovazione nel territorio puntando: - su produzioni e servizi ad alto valore aggiunto; - sul settore della tecnologia dell’informazione (per il quale il Contratto di Programma per l’Information Communication Technology potrebbe costituire un’opportunità di lavoro che valorizza e occupa le capacità professionali locali); - sulla ricerca e lo sviluppo di energie a basso impatto ambientale (biomasse); - innovazione nella formazione professionale (in particolare per gli operatori del settore culturale). In questo senso, l’Amministrazione Provinciale si è già attivata per creare un Distretto energetico di importanza continentale al quale associare la creazione di un centro di ricerca sulle energie alternative e rinnovabili, sfruttando la prossimità dell’area a corridoi energetici e la presenza di realtà produttive di livello internazionale. In particolare, nel pianificare interventi volti a modernizzare la produzione energetica provinciale puntando sulle forme di energia rinnovabile, si dovrà avviare la creazione di una vera e propria Agenzia territoriale per l’energia - ATERK, intesa come struttura organizzativa che svilupperà proficue sinergie pubbliche e private per la ricerca scientifica e tecnologica del settore e sarà in grado di incrementare l’offerta energetica, modernizzando le centrali esistenti e facilitando la gestione degli incentivi sulle fonti rinnovabili e assimilabili (biomasse), sempre tenendo come riferimento i principi di sostenibilità ambientale nei sistemi di produzione di energia. 03/05/2010 17.17.18 88 03/05/2010 17.17.18 89 03/05/2010 17.17.18 90 03/05/2010 17.17.18 91 03/05/2010 17.17.18 92 03/05/2010 17.17.18 93 03/05/2010 17.17.18 94 03/05/2010 17.17.18 95 03/05/2010 17.17.18 96 03/05/2010 17.17.18 97 03/05/2010 17.17.18 98 03/05/2010 17.17.18 99 03/05/2010 17.17.18 100 03/05/2010 17.17.18 101 03/05/2010 17.17.18 102 03/05/2010 17.17.18 103 03/05/2010 17.17.18 104 03/05/2010 17.17.18 105 03/05/2010 17.17.18 106 QUADRO TERRITORIALE REGIONALE PAESAGGISTICO Il procedimento adottato per la formazione del QTR/P ripercorre l’impostazione già enunciata in precedenza di costruzione partecipata e condivisa delle scelte del piano, in coerenza con il nuovo modo di intendere la pianificazione in Calabria affermato dalle Linee Guida della pianificazione regionale di cui alla DCR n.106 del 2006. La Regione ha così elaborato il proprio strumento di indirizzo delle trasformazioni territoriali tenendo conto dei principi comunitari dello sviluppo sostenibile, coeso e competitivo, e cercando di fungere da attivatore di processi, cioè da soggetto che intende suscitare e orientare la cooperazione con gli altri attori istituzionali, finalizzandola al raggiungimento di traguardi condivisi di governo del territorio. Quadro Programmatico Territoriale Il Quadro Programmatico Territoriale definisce le principali scelte del piano, predisposte in coerenza con gli atti della programmazione regionale e con il concorso attivo dei soggetti che si riconoscono volontariamente nelle proposte ivi contenute. Questo documento tende ad assumere il valore di un accordo, destinato ad orientare le future politiche dei soggetti che a vario titolo si riconoscono nell’ immagine di futuro del territorio regionale che sostanzia il quadro. E’ un’espressione concreta di quel nuovo modello di pianificazione concertata e consensuale perseguito dalla Regione, che intende rendere più efficace e condivisa la gestione della tutela e dello sviluppo del territorio. Obiettivi Generali Alla luce di questi intendimenti prendono corpo gli orientamenti di fondo, coerenti con gli obiettivi chiave dello sviluppo sostenibile, a cui dovrà essere mirata la pianificazione del territorio regionale. Questi sono in particolare: 1. Accrescere l’attrattività Ai fini dell’attrattività del territorio regionale ci si propone di conservare, recuperare e sviluppare le risorse identitarie più rilevanti (coste, montagne dell’interno, insediamenti a valenza storicoculturale), sia quelle tuttora integre che quelle minacciate dai rischi di compromissione o già parzialmente compromesse. Al tempo stesso si intende migliorare sensibilmente l’accessibilità, agendo soprattutto sui sistemi della mobilità esterni e interni al territorio regionale. Infine si punta ad elevare la qualità dei servizi offerti sia alle imprese che al turismo, e più complessivamente la qualità delle condizioni abitative dei territori urbani. 2. Mantenere la coesione La coesione territoriale della Calabria è oggi minacciata in misura crescente da spinte centrifughe che possono aggravare i rischi già dovuti alle difficoltà delle condizioni geografiche e alle esasperazioni delle culture locali. Per fronteggiare questi rischi si prevede in particolare di rafforzare le connessioni infrastrutturali (viarie, ferroviarie) e immateriali (digitali, culturali) tra i tre territori-chiave della regione incentrati sul reggino, sul lamentino-catanzarese, e sul cosentino fino alla sibaritide, a loro volta riorganizzati al fine di farli divenire sistemi multicentrici ad elevata coesione interna. 3. Elevare la capacità di sviluppo competitivo Al fine di migliorare le potenzialità di sviluppo competitivo, i territori locali dovranno diventare capaci di accedere alle reti di flussi globali, promuovendo una piena valorizzazione delle risorse interne e al tempo stesso la cattura delle opportunità provenienti dall’esterno, a condizione che la valorizzazione risulti compatibile con il mantenimento dei caratteri identitari , e che sia fondata su una ampia coesione sociale. Indispensabile in questa prospettiva sarà il potenziamento dei nodi e piattaforme di scambio a valenza strategica (porti, aeroporti, interporti, stazioni ferroviarie) insieme ad una loro più efficace interconnessione funzionale e ad una migliore integrazione con i territori urbani. Inoltre dovranno essere previste Aree di Nuova Centralità come spazi funzionali di eccellenza alla scala regionale e sovraregionale che integrano e valorizzano a sistema le Aree di Centralità esistenti. 03/05/2010 17.17.18 107 Piano di Assetto Territoriale 1. Sistemi della Pianificazione Il PAT - Piano di Assetto Territoriale - del QTR/P, in coerenza con quanto previsto dalla Legge Urbanistica Regionale 19/2002, ha articolato le proprie strategie d’azione e gli indirizzi secondo unità di riferimento denominate Territori Regionali di Sviluppo (TRS), definiti e descritti nel successivo Capitolo 3. All’interno di ogni TRS gli interventi previsti, le regole e gli indirizzi per i successivi livelli di pianificazione sono articolati secondo i sistemi della pianificazione previsti dalla LR 19/2002 (art. 5), ovvero: - il sistema naturalistico - ambientale, - il sistema insediativo, - il sistema relazionale. Ad integrazione dei sistemi definiti dalla legge il Piano di Assetto Territoriale ha individuato, come essenziale per lo sviluppo del territorio regionale, il sistema storico - culturale. I sistemi della pianificazione sopra detti, sono stati individuati e descritti nel Quadro Conoscitivo rispetto alle condizioni in cui si trovano allo stato attuale e alla luce delle dinamiche che ne hanno caratterizzato la trasformazione negli ultimi decenni. Il Piano di Assetto Territoriale rappresenta la prefigurazione futura dell’attuale quadro di assetto dei sistemi insediativo, naturalistico - ambientale, relazionale e storico-culturale derivante dal complessivo quadro della programmazione e della pianificazione a scala regionale, dalle scelte attuate dal QTR stesso e dagli indirizzi che esso detta alle Province ed ai Comuni affinché le loro scelte siano coerenti con il livello regionale. Il QTR/P, attraverso le disposizioni relative al Piano di Assetto Territoriale: - definisce gli specifici obiettivi di sviluppo e di assetto funzionale dei singoli territori, tenendo conto delle condizioni di coerenza con le previsioni del Quadro Programmatico Territoriale; - indirizza, ai fini del coordinamento, i diversi livelli della pianificazione e programmazione regionale, provinciale e locale, individuando regole criteri ed indirizzi a cui dovranno attenersi i diversi livelli di pianificazione; - definisce le regole generali delle trasformazioni del territorio, indicandone gli obiettivi di sviluppo, le compatibilità ambientali, e le direttive per la limitazione del consumo di suolo; - individua nei TRS le unità territoriali da assumere come riferimento per le politiche insediative e infrastrutturali locali. 2. Azioni Strategiche Le Azioni strategiche rappresentano un sistema integrato di progetti, direttive, norme ed indirizzi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi territoriali strategici prioritari definiti dall’Agenda Strategica, in coerenza con quanto previsto dalla LR 19/2002, dai Documenti di Programmazione regionale e dalla Pianificazione di settore. Esse dovranno indirizzare la Pianificazione e Programmazione regionale futura ed in particolare rappresentano il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento per la realizzazione dei Programmi d’Area. QTR/P - Elaborati di progetto - Relazione generale - Dicembre 2009 37/397 Le azioni strategiche possono interessare intere tipologie di territorio regionale (le aree costiere, le aree urbane, ecc..) o specifiche porzioni di territorio dello stesso e possono essere articolate in sotto-azioni per il raggiungimento di più specifici obiettivi. I progetti, le direttive e gli indirizzi contenuti nelle azioni strategiche riguardano i sistemi della pianificazione: il sistema insediativo, il sistema naturalistico ambientale, il sistema relazionale ed il sistema storico-culturale. Le azioni strategiche definite dal QTR sono: - La rete infrastrutturale e la piattaforma logistica mediterranea. - Le centralità dello sviluppo e della competitività regionale. - La valorizzazione della montagna e delle aree rurali. - La riqualificazione e valorizzazione delle aree costiere. - Lo sviluppo sostenibile dei territori urbani. - La valorizzazione dei Beni Culturali, dei centri di interesse storico e dei paesaggi associati. 03/05/2010 17.17.18 108 Le azioni strategiche sono integrate da specifici indirizzi relativi a: - norme per la limitazione del futuro consumo di suolo; - tutela e valorizzazione delle aree agricole; - protezione dai rischi naturali, principalmente sismico ed idrogeologico. Il quadro delle azioni e degli indirizzi previsti Strategie di sviluppo dei territori urbani e governance multilivello Il QTR/P mira a promuovere la convergenza delle strategie di sviluppo territoriale e di quelle della programmazione dello sviluppo economico e sociale; in tal senso il Piano individua le azioni progettuali di valenza strategica per lo sviluppo competitivo, coeso e sostenibile dello spazio regionale. Nei singoli territori tali azioni, da definire attraverso un tavolo di concertazione interistituzionale denominato “Laboratorio di progetto”, LAB-PRO, vanno considerate come ambito prioritario di governance multilivello tra Regione, Province ed Enti Locali, al fine di condividere le responsabilità di definizione delle scelte progettuali e di gestione delle successive fasi di attuazione degli interventi in questi territori-chiave. Per il loro tramite dovrebbe essere facilitata la messa in coerenza di piani strategici, specifici Programmi d’Area (art. 40 LUR n. 19/2002 ) nonché degli altri strumenti d’intervento urbano previsti dalla Legge Urbanistica Regionale. I Laboratori introducono, anche nella normativa, lo strumento innovativo delle Intese di progetto, che sanciscono i soggetti coinvolti e gli impegni a medio termine assunti dalle parti contraenti. Queste intese, laddove sussistono Accordi per la realizzazione di Polarità urbane, ne fanno parte integrante. In questa prima fase del QTR/P sono individuati i seguenti Laboratori progettuali: - Città territorio Reggio Calabria - Gioia Tauro. - Territori urbani da Cosenza alla Valle del Crati - costa ionica. Cosenza - Rende-alto Crati, Corigliano - Rossano. - Città - Territorio dei due Mari: Catanzaro - Lamezia. - Integrazione tra costa e montagna: Vibonese. - Riqualificazione urbana e sviluppo turistico: Crotonese. 03/05/2010 17.17.18 109 03/05/2010 17.17.18 110 03/05/2010 17.17.18 111 03/05/2010 17.17.18 112 03/05/2010 17.17.18 113 03/05/2010 17.17.18 114 03/05/2010 17.17.18 115 ZONA FRANCA URBANA (ZFU) Gli effetti del Decreto Legge n. 194 del 30/12/2009, cosiddetto "Decreto milleproroghe" Il Governo nell'ambito del decreto Milleproroghe, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 30/12/2009, ha apportato importanti modifiche alla normativa in tema di zone franche urbane. In attesa della conversione in legge, che darà carattere definitivo ai cambiamenti, si possono individuare alcune sostanziali correzioni dello schema iniziale: 1) sono state eliminate le esenzioni fiscali (precedentemente previste per le imposte sui redditi e l'Irap); 2) permane l'agevolazione per i contributi previdenziali, ma non si tratta più di un esonero quanto di un contributo che sarà erogato dai comuni entro cui ricadono le zone franche; 3) resta ferma l'esenzione dall'Ici; 4) il termine a partire dal quale potranno presentarsi le domande per le agevolazioni è il 1° marzo 2010. Immagine dell'area della zona Franca Urbana Al fine di contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l'integrazione sociale e culturale delle popolazioni residenti in aree degradate identificate quali Zone Franche Urbane (ZFU), la legge finanziaria 2007 un apposito Fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. Il Fondo è destinato al finanziamento di incentivi ed agevolazioni fiscali e previdenziali a favore delle nuove attività economiche avviate, a partire dal 1° gennaio 2008, dalle piccole e micro imprese nelle ZFU. Tali agevolazioni consistono: nell'esenzione dalle imposte sui redditi per 5 anni; nell'esenzione dall'IRAP; nell'esenzione dall'ICI; nell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Nei limiti del "de minimis" le agevolazioni sono applicabili anche a favore delle piccole e micro imprese già operanti nelle ZFU. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), su proposta del MISE, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale, ha il compito di provvedere alla definizione dei criteri per l'allocazione delle risorse e per l'individuazione delle Zone Franche Urbane sulla base di parametri socioeconomici. Nel mese di luglio 2008, il Comune di Crotone ha presentato alla Regione Calabria la propria candidatura per l'istituzione di una ZFU. Il progetto dopo aver ricevuto l'approvazione regionale, classificandosi al primo posto tra quelli in esame, è stato inoltrato al Ministero per lo Sviluppo Economico che ha predisposto l'elenco delle aree da sottoporre poi all'approvazione del CIPE. Il CIPE nella seduta dell'8 maggio 2009 ha approvato definitivamente le ZFU e la ripartizione del relativo fondo di 50 milioni di euro tra le 22 città ammesse, per le annualità 2008 e 2009. Nel mese di ottobre 2009 la Commissione Europea ha espresso il proprio parere favorevole in merito alle agevolazioni previste dalla ZFU. Nello stesso mese a Roma è avvenuta la stipula del "Contratto Zona Franca Urbana Crotone" tra il ministro Claudio Scaiola ed il sindaco Peppino Vallone. In dicembre con il decreto "mille proroghe" il governo ha modificato la normativa, riducendo gli incentivi ai soli contributi previdenziali ed all'Ici. In attesa della conversione in legge, è stato fissato al 1° marzo 2010 il termine a partire dal quale potranno essere presentate le domande di accesso alle agevolazioni. 03/05/2010 17.17.18 116 03/05/2010 17.17.18 117 IL PIANO REGOLATORE INDUSTRIALE 03/05/2010 17.17.18 118