RASSEGNA STAMPA - Meeting Rimini

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RASSEGNA STAMPA - Meeting Rimini
PRIMO PIANO
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28 agosto
Incontro tra Imad El Atrache, giornalista islamico di Al Jazeera, e Luca Doninelli, scrittore cristiano
La pace è la nostra amicizia
Il ciellino: “Non sono le culture che si incontrano, ma le persone, solo questo apre la possibilità di un dialogo vero
tra gli individui e tra i popoli”. L’anchorman arabo: “Incontrando gli amici di Cl sono diventato più musulmano”
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Fotografi
Roberto Masi - Fabrizio Arigossi
Vito Lentini
Il silenzio
per Baldoni
Un minuto di silenzio è stato
osservato ieri in memoria di
Enzo Baldoni. “E’ doveroso
ricordare un collega che si
batteva per la pace”, ha detto Dario di Vico, vicedirettore del Corriere della Sera, in
apertura dell’incontro con il
leader della Cgil Epifani.
Luca Doninelli al termine dell’incontro con Imad El Atrache
tunità del suo intervento a Rimini.
Un dubbio che il giornalista ha sciolto solo per la volontà di affermare
che “la parola deve essere più forte
della morte”.
Con un obiettivo del genere l’incontro tra uno scrittore cristiano e un
giornalista musulmano non può che
sconfinare dal solco che i ruoli di
Doninelli e El Atrache sembravano
tracciare in una sorta di percorso obbligato. Al bando i luoghi comuni,
come quello che fa credere che le
culture si possano incontrare o – più
RASSEGNA STAMPA
Se quello che avete per le mani
fosse un bollettino del Meeting, probabilmente leggereste che ieri si è
svolto un interessante dialogo tra
Luigi Amicone, ciellino, di professione direttore di un settimanale; Luca
Doninelli, ciellino, di professione
scrittore, e Imad El Atrache, musulmano, di professione giornalista
presso Aljazeera Channel.
Leggereste questo perché specificare i ruoli e il grado di potere di cui
una persona dispone è il modo più facile e semplicistico per conoscerla e
per dosare preventivamente il livello
di stima, di coinvolgimento e di attenzione che le si può accordare. A
volte questo non è sufficiente, altre è
addirittura fuorviante. E in effetti è
difficile spiegare in questo modo perché il responsabile esteri della più famosa Tv araba abbia accettato di partecipare al Meeting, all’indomani di
un evento tragico quanto spinoso per
il ruolo che ricopre. La notizia, diffusa ieri sera da Aljazeera, dell’assassinio del free lance italiano Enzo Baldoni ha sconvolto il mondo, l’Italia e,
fino all’ultimo, ha fatto dubitare lo
stesso Imad El Atrache della oppor-
spesso – scontrare. “L’incontro non è
mai tra culture - afferma Doninelli - ,
ma tra persone. Per me parlare di
mondo musulmano è un’astrazione,
se penso ai musulmani io penso a
‘un’ musulmano, al mio amico Imad”. Può accadere che incontrando
qualcuno se ne diventi amico ed è
questa la “grazia” accaduta a Imad
quando ha conosciuto alcuni ciellini
al politecnico di Milano. Nessuna
conversione shock, rassicura El Atrache, “incontrando Cl sono diventato
più musulmano”.
Infine, sia pure per il breve
spazio di un convegno, palestinesi e israeliani si sono seduti
allo stesso tavolo e si sono parlati, concordando sulla necessità di negoziare la pace. Il
confronto, serrato e a tratti aspramente polemico, tuttavia
si è arenato sui consueti scogli.
Ma, infine, il dialogo c’è stato e
lo slogan del Meeting di quest’anno recita: “Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati ma nel
tendere continuamente alla
meta”.
Carla Reschia
La Cdo decide di aprire una
sede a Gerusalemme. Claudio
Morpurgo, vicepresidente del-
In un momento storico in cui, tramontate le grandi ideologie, solo le
culture sembrano restare a galla per
farsi la guerra, nel tentativo impellente di trovare un nemico, anche l’amicizia può diventare un luogo di morte. Amicone ricorda che la rivoluzione in Cambogia - raccontata giovedì
al Meeting grazie alla testimonianza
di Ong Thong Hoeung- è iniziata da
sette amici al bar. Coincidenza, anche
il Meeting è nato da alcuni amici in
una pizzeria di Rimini. Cosa fa la differenza? Non la bontà delle intenzio-
le comunità ebraiche italiane, e
amico di lunga data di Cl, valuta l’iniziativa come “un esempio di reale ecumenismo,
importante anche perché coinvolgerà autorità istituzionali e
religiose, oltre che del mondo
dell’imprenditoria”. Sobhy
Makhoul, segretario del patriarcato maronita: “Un’occasione per educare al senso del
lavoro e della libertà, senza i
quali la parola pace è vuota di
significato”.
Mario Prignano
La ciellina di Gerusalemme è
una bella ragazza araba, che agli stand del Meeting vende
personaggi in legno di ulivo
per il presepe. “L’incontro con
Cl – racconta Marta – è avvenuto grazie all’amicizia con
ciellini italiani e mi ha aiutato
ni, né la buona volontà degli amici.
“Non credo che gli amici seduti al tavolo della Sorbona a progettare la rivoluzione in Cambogia abbiano approfondito la loro amicizia originando un fenomeno che ha ucciso più di
due milioni di persone”.
L’amicizia non è soltanto il fermento di progetti e di obiettivi condivisi. Quello che si genera tra due persone amiche è uno spazio in cui il
fattore prioritario è “l’essere stati dati l’uno all’altro”. “Ogni esperienza
religiosa – continua Amicone –, se è
tale, ci porta davanti al fatto che siamo stati dati a noi stessi e qualunque
persona cammini davanti a noi nel
mondo ci precede, dunque precede il
nostro potere su di essa”. E’ questo
riconoscimento che predispone all’accettazione; sia essa di una cultura
differente dalla nostra, dell’amore di
una persona, della morte di un amico.
Un’accettazione che è ben diversa
dalla passività o da un’ostentata tolleranza; perché apre la strada alla conoscenza di un destino buono e di un
senso, anziché all’affannosa ricerca
di un colpevole.
Laura Borselli
a stringere ancora di più i rapporti con i miei coetanei delle
altre fedi. È la conferma che il
cristianesimo ti sollecita ad abbracciare quelli che sono diversi da te”.
Marco Bona Castellotti, titolista del Meeting: “Qualunque
sia il concetto che si vuole esprimere, la frase deve trasmettere un valore umano e universale: è importante che sia
evocativo e che contenga un
margine di indeterminatezza,
deve dare l’impressione di lasciare il problema aperto, spazio per le domande. Lo sforzo è
quello di mettersi in comunicazione con una platea che vada
oltre Cl e il mondo cattolico, intercettando quel tasso di laicità
che c’è in ogni Meeting, anche
se spesso non viene colto”.
Francesco Alberti