s Agricoltura e paesaggio s Istruzione, Professione e Licei

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s Agricoltura e paesaggio s Istruzione, Professione e Licei
il perito
agrario
Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995
Rivista del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
■ Agricoltura e paesaggio
■ Istruzione, Professione
e Licei Tecnologici
■ Basilea 2
■ 14° CONGRESSO
INTERNAZIONALE
■ Raccolta meccanica
delle castagne
Anno LII - N. 6 Novembre/Dicembre 2005
N.6
il perito agrario
sommario
Anno LII - N° 6
Novembre-Dicembre 2005
DIRETTORE
RESPONSABILE:
Andrea Bottaro
DIRETTORE
DI REDAZIONE:
Piero Pecciarini
DIRETTORE
EDITORIALE:
EDITRICE: IACICO S.r.l.
Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma
Tel. 064873183 - Fax 064873144
PUBBLICITÀ: Opsai srl
Via Monte Rosa, 19 - 20149 Milano
Tel. 024694949 - Fax 0248018114
DIREZIONE: Collegio Nazionale dei Periti Agrari
Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma
Tel. 06 48906713 - Fax 064882150
e-mail: [email protected]
CONSIGLIO NAZIONALE:
Andrea Bottaro (presidente)
Piero Pecciarini (vice presidente)
Domenico Di Biase (segretario)
Paolo Vigato (tesoriere)
Carmelo Abate (consigliere)
Mario Calcagnile (consigliere)
Raffaele Ferraiuolo (consigliere)
Fabio Gardini (consigliere)
Giuseppe Giordano (consigliere)
Angelo Orsini (consigliere)
Roberto Pierini (consigliere)
Periodico bimestrale in abbonamento
Abbonamento annuo: € 5,00
Una copia: € 2,00
GRAFICO:
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Andrea Silenzi
HANNO COLLABORATO:
Andrea Bottaro, M. Cecchini,
Giovanni Giacalone, Giuseppe Giordano,
Michele Lomurno, D. Monarca,
Massimo Moncelli, M.L. Mordacchini Alfani,
M. Pagano, Piero Pecciarini
PROGETTO
Editoriale
Anno 2005: ancora fatti… non parole
di Andrea Bottaro
Marco De Angelis
STAMPA: Grafica Ripoli
Via Paterno, s.n. - 00010 Villa Adriana (RM)
Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86
del 14/02/1986
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45%
(Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO Roma)
Finito di stampare: Dicembre 2005
Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli
autori e non impegnano il CNPA né la redazione
del periodico
AMBIENTE
Agricoltura e paesaggio
di Piero Pecciarini
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ISTRUZIONE
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Istruzione, Profesione e Licei Tecnologici
di Giuseppe Giordano
Gara nazionale tra Istituti Tecnici Agrari
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ECONOMIA
Basilea 2 - Un obbligo-opportunità
di Massimo Moncelli
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14° CONGRESSO INTERNAZIONALE
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MECCANIZZAZIONE
La raccolta meccanica delle castagne e dei marroni
di D. Monarca, M. Cecchini, M.L. Mordacchini Alfani, M. Pagano
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BIODIVERSITÀ
Sprazzi di vita professionale
di Michele Lomurno
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RUBRICHE
News
Giurispudenza
Scienza
Libri
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Editoriale
di Andrea Bottaro
Anno 2005: primo bilancio… ancora fatti e non parole
È
tempo di bilanci. E questi non possono che essere positivi se si considera che nell’anno 2005 si sono ottenuti gli obiettivi che il CNPA aveva programmato e sintetizzati nella frase di chiusura dell’ultimo editoriale del 2004 : “Fatti… non parole…” .
E con i fatti abbiamo iniziato il lavoro del 2005 ; al fine di garantire la committenza, in una Europa che vuole sempre più professionalità certificata, con la pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore dal 1 gennaio il “Regolamento
della Formazione Continua del Perito Agrario per l’eccellenza nell’esercizio della professione”. All’inizio è stato accolto tiepidamente, ma il numero di richieste di certificazione pervenute sta dimostrando che tutti si danno da fare per la sua applicazione.
Senza costi per la Categoria che anzi si trova un patrimonio immobiliare non indifferente, dopo aver acquistato la sede degli Uffici di Presidenza e Segreteria del CNPA, si sono completati i lavori e gli uffici sono stati trasferiti e questo è stato per noi un atto molto concreto d’operatività a favore dei Periti Agrari iscritti e dei Collegi professionali; si proseguirà nella rivisitazione dell’attuale struttura organizzativa ed informatica per la costruzione di una serie d’opportunità per dare servizi sempre più completi sia agli Uni che agli Altri.
La continua attività di verifica delle norme i cui effetti possono riverberare sull’attività professionale dei Periti Agrari è incessante e grazie a ciò, tra le altre azioni compiute, abbiamo espresso dubbi e perplessità nei confronti del Testo Unico di modifica delle
attuali norme in materia di sicurezza, nella versione approvata il 18 novembre 2004, che è stata poi ritirata dal Governo.
Dopo aver compiuto un lavoro di ricerca interna nell’ambito
degli studi di settore siamo entrati , con DM, a far parte della
preposta Commissione Istituzionale. Ora, con documenti alla
mano e fatti concreti, possiamo partecipare non per sentire dire
da altri e di altri ma per affermare la nostra posizione anche se,
visto che nel 2006 i nostri studi di settore saranno oggetto di verifica, per poter avere maggiori dati a nostra disposizione auspichiamo ulteriori invii di documenti da parte degli iscritti. I
nostri studi ancora sono aperti a nuove indicazioni.
Continuiamo a partecipare attivamente all’attività sperimentale
sull’invio delle pratiche DOCFA nelle province interessate ed
anche a quella concernente la modifica della modulistica relativa ai documenti PREGEO, propedeutica alla predisposizione
dell’invio telematico di questi file.
Come Comitato Interprofessionale danni da calamità naturali,
che ci vede con Geometri e Dottori Agronomi impegnati a programmare le attività e peculiarità del settore, abbiamo proposto
iniziative concrete e discusso i principali temi in importanti momenti congressuali.
Anche alle attività dell’Osservatorio per l’Imprenditoria Giovanile in Agricoltura abbiamo partecipato laboriosamente fornendo il nostro contributo alla attività dell’Istituto. In quella sede,
con calma e motivazioni oggettive, abbiamo anche espresso il
nostro pensiero contrario alla adesione a manifesti sulla istruzione agraria che, contenendo grossolane inesattezze, potevano
ingenerare ai destinatari momenti di confusione. A queste, qualora fossero divulgate, risponderemo con determinazione.
Il progetto comune con Geometri e Periti Industriali per la costituzione dell’Ordine dei Tecnici Laureati per l’Ingegneria sta
proseguendo grazie alle proposte di legge che si susseguono al
Senato. Siamo ad un punto di grande e continua collaborazione che ci vede sempre più coesi in quest’ambizioso e condiviso
La nuova sede degli uffici del CNPA
progetto di fusione.
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Perito Agrario 6/2005
Le Tre Categorie erano state dimenticate ma, facendo valere il
comune pensiero, sono state inserite nella Legge 31 marzo
2005, n.43 che consente a tutti gli
Ordini e Collegi di utilizzare alcune norme che sono importanti ai fini programmatici della vita dei Consigli provinciali e nazionali. Non che le disposizioni,
dalle quali potevano essere
escluse, fossero di vitale importanza ma è stato necessario essere presenti a difesa del principio
della pari dignità. Se i Consigli
delle professioni Tecniche non si
fanno valere rischiano di sparire
come Enti di rappresentanza.
Abbiamo celebrato il III Congresso Internazionale della Categoria toccando quattro Paesi
del Mar Mediterraneo orienta- La riunione congiunta, prima volta nella storia, dei Tre Consigli Nazionali e delle Tre casse di
le. È stato un lavoro che sta Previdenza
continuando a dare frutti. Il primo con l’avvio prossimo dei rapporti bilaterali di collaborazione tecnica, il secondo con la predisposizione di un corso di laurea in convenzione con l’Università Telematica G. Marconi di Roma, non appena questa avrà
ottenuto l’autorizzazione a svolgere corsi della classe 20, sulla sicurezza alimentare, tema del nostro Congresso Internazionale. Per il 2006 abbiamo già pronto l’avvio del programma della fondazione di un forum europeo delle professioni che operano
in agricoltura.
La sicurezza è per la nostra Categoria un momento prioritario cui dedicare attenzione e risorse.
Da sempre ma con particolare interesse e continuità abbiamo seguito dal 13 gennaio 2005 – presentazione del Ministro della Riforma, al compimento dell’iter del “Progetto Moratti”, conclusosi con il D.Lgs. 17 ottobre 2005 che vede l’istruzione tecnica confluire nei licei tecnologici ad indirizzo e l’istruzione e formazione professionale che confluirà alle Regioni. Avremmo ancora
modo di parlarne ma, spronati dalle parole del Ministro che ritiene il percorso ottimo per le credenziali dei Periti Agrari che potranno con il sistema liceale innalzare il loro tono culturale consentendo loro una migliore e qualificata collocazione sia nel
mondo della produzione che nella libera professione, stiamo lavorando, assieme a Dirigenti Scolastici di Istituti Tecnici Agrari,
per proporre un modello di materie di studio ed un programma orario che garantisca la filiera alla Categoria.
Anche alla Riforma dell’accesso alle professioni e dei relativi esami di Stato abbiamo partecipato con convinzione creando i
presupposti di una filiera specifica per i Periti Agrari. Dovremmo lavorare di più ma questa prospettiva non ci spaventa.
Siamo gratificati, per ora siamo gli unici del comparto dei professionisti in materia agraria ad avere in prima battuta nella riforma del dpr 328/2001 un ulteriore così completo riconoscimento della nostra cultura professionale. La riforma prevede l’ accesso alla professione di Perito Agrario da nuove classi di laurea : classe 4 – Scienze dell’architettura e dell’ingegneria civile, classe 16 - Scienze della Terra, classe 21 – Scienze e tecnologie chimiche, classe 28 – Scienze economiche, classe 30 – Scienze geografiche, classe 37 – Scienze statistiche. Il tutto è stato motivatamente richiesto e, oggettivamente, a noi concesso.
Ci sarebbe molto altro da dire, come ad esempio la avvenuta presentazione della proposta di aggiornamento del tariffario professionale, ormai vetusto perché fermo al 1993 ma, dopo aver tracciato i passi salienti del trascorso anno 2005 compiuti da tutto il CNPA che si è prodigato nell’esercizio delle funzioni di rappresentanza. mi fermo. I Consiglieri hanno operato con competenza, continuità e spirito di appartenenza. Le loro individuali attività le avete già lette nelle pagine di questa Rivista.
Per Loro, per me, passato e presente si susseguono senza soluzione di continuità. L’importante, qualsiasi sia la richiesta di impegno, è essere attori protagonisti del futuro della nostra Categoria. E questo Consiglio Nazionale dimostra sempre più di esserlo. Perchè ha sempre creduto nel detto di Suor Mary Lauretta che per avere successo la prima cosa da fare è innamorarsi del
proprio lavoro.
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AMBIENTE
AGRICOLTURA E PAESAGGIO
Un rapporto secolare
che si ripropone nel tempo
di Piero Pecciarini
l rapporto fra agricoltura e paesaggio
non è nuovo. E’ un
legame antico che attraverso i secoli ha
coniugato nelle campagne l’opera dell’uomo con la natura tanto da richiamare nei
vari momenti storici
attenzioni culturali e
artistiche. Montanelli,
il grande giornalista
scomparso, scriveva
“confrontando il paesaggio di oggi con gli
sfondi dei quadri del
Quattro o Cinquecento, viene fatto di
chiedersi se sono stati
i pittori a copiare i
contadini o i contadini i pittori”, e lo scrittore Giorgio Batini
nella ricca introduzione di una illustrazione sulla Terra del Chianti si esprime:
“con l’aumento dell’attività agricola,
le grandi selve chiantigiane, cedettero sempre più terreno agli oliveti e
specialmente alle vigne ed alle coltivazioni promiscue…furono i coltivatori a plasmare maggiormente il
paesaggio. Furono essi a creare pianori sulla curva dei colli terrazzati,
furono essi a disciplinare meticolosamente il territorio.Arginando corsi d’acqua, smacchiando i boschi,
I
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aprendo una fitta trama di strade
poderali e di viottoli, scavando pozzi e cisterne, costruendo stalle e fienili, sposando la vite con gli aceri
campestri, argentando di olivi i rilievi collinari, piantando fichi e peri,
mettendo file di cipressi a far compagnia alle case a fare da sentinella
alle aie, ai confini, ai tabernacoli, ai
crocicchi, alle vette dei poggi….” E
poi lo stesso autore rilevando cambiamenti epocali “….finirono tutti
insieme, quasi contemporaneamente, milioni di matrimoni tra gli aceri
campestri e le viti, che si risposarono
con i paletti, mentre gli innamorati
della campagna chiantigiana tiravano un sospiro di sollievo vedendo
che la nuova e temuta disposizione
delle vigne era stata accolta benissimo dal paesaggio come se nulla fosse cambiato, come se lo stesso mantello delle nuove vigne avesse arredato da sempre le colline…”.
Perito Agrario 6/2005
AMBIENTE
Ed i cipressi di Bolgheri immortalati
dalla poesia del Carducci non sono
un inno al paesaggio.
Ciò dimostra la grande valenza del
paesaggio che ha destato da sempre
nell’uomo attenzioni poetiche, pittoriche e culturali. Oggi questo bene
collettivo è divenuto ancora più importante nell’epoca del post-industriale che registra con l’evolversi
dei tempi il cambiamento del ruolo
dell’agricoltura che uscendo dalla
primaria attività produttiva la investe di un ruolo più ampio che è multifunzionale, più complesso e socialmente non meno importante.
L’avanzare delle tecnologie che trovano applicazione sul territorio spinge alla difesa del medesimo, dell’ambiente e del paesaggio quale componente imprescindibile di questi. Pertanto alla agricoltura nella sua moderna versione spetta un ruolo decisivo ed importante per difendere e
creare paesaggio.
L’impresa agricola modernamente
sviluppata nella sua espressione imprenditoriale e tecnica dovrà impegnarsi ad essere costantemente attiva e consapevole di gestire qualcosa
che va al di la della produzione e che
sarà la realizzazione dell’opera paesaggistica. L’agricoltore ed il tecnico
in questo loro compito di realizzazione di un valore aggiunto alla produzione, quale è il paesaggio agricolo,
devono sapere conquistare la fiducia
di masse di cittadini attraverso l’applicazione di una chiara politica paesaggistico-ambientale rivestendo
questa valenza sociale ed economica.
Mancano ai vari livelli, regionale, nazionale e comunitario regole adeguate per le funzioni che riveste il
paesaggio. Non a caso il Presidente
del Touring Club Roberto Ruozi titola il suo editoriale su l’ultimo numero della rivista “qui Touring” “La
bellezza chiede regole; il paesaggio
è una risorsa culturale ed economica
da governare” e lamenta “la presenza di regole tardive e lacunose da
parte dello Stato e Regioni” invece
Perito Agrario 6/2005
fra l’altro “le autorità europee hanno
varato una convenzione che introduce il concetto di percezione sociale del paesaggio”. Chi lo percepisce
non è solo un osservatore ma diventa partecipe del fenomeno che vive.
È stato rilevato che il 63% dei cittadini europei ritiene prioritaria la salvaguardia dell’ambiente rispetto alla
competitività e quindi la difesa paesaggistica diventa una esigenza. Dato che l’agricoltura gestisce direttamente in Europa 165 milioni di ettari pari al 90% del territorio dell’Unione è la protagonista in questa rinnovata richiesta di valorizzazione
del paesaggio.
La problematica paesaggistica si presenta complessa, tanto che la ritroviamo a chiare note negli ambienti agricoli comunitari nei dibattiti in corso
sulla riforma della PAC. Nei diversi
paesi membri vi è chi porta le sue buone ragioni per difendere la politica
agricola comunitaria così come è stata
fatta; per quanto riguarda il nostro
paese, in specie, si richiama fra l’altro
la tutela delle specificità dei prodotti
quali espressione del territorio. Ma vi
è anche chi attacca la PAC argomen-
tando che la nuova politica agricola comunitaria dovrà liberarsi, anche in termini finanziari, da contingentamenti
quantitativi basati su ettari, quote,
quintali e capi di bestiame per avvicinarsi di più alla preservazione dell’ambiente, degli ecosistemi ed ai paesaggi.
In questa agricoltura in movimento
ed in specie nella tematica paesaggistica che stiamo attualmente affrontando non ravvisiamo come possa
escludersi l’opera professionale dei
tecnici del comparto agricolo e fra
questi in particolare quella dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
che hanno formazione culturale di
carattere agronomico. Questi osservano l’appropriarsi da parte di altre
categorie professionali con basi culturali diverse dall’agronomia l’esercizio di competenze paesaggistiche.
Il compito della sistemazione rurale,
della difesa dell’ambiente deve essere affidato a chi è presente sul territorio, a chi con le sue competenze
professionali potrà intervenire e difendere l’equilibrio dei paesaggi
agricoli nel rispetto della loro diversità territoriale esprimendosi con
nuova e moderna professionalità.
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ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
ISTRUZIONE, PROFESSIONE E LICEI TECNOLOGICI
Novità, prospettive
e opportunità
di Giuseppe Giordano
on il Decreto attuativo della
legge 53/03 sul secondo ciclo
d’istruzione e formazione
vengono ridisegnati i percorsi didattici della scuola Italiana.
La riforma distingue nettamente i
percorsi liceali, che rilasciano diplomi liceali, dai percorsi di istruzione e
formazione professionale che rilasciano qualifiche e diplomi professionali.
Il decreto modifica dunque gli attuali ordinamenti della scuola secondaria superiore, prevedendo otto
tipologie liceali e modifica gli attuali assetti della formazione professionale regionale, configurando il sistema dell’istruzione e formazione
professionale di rilevanza nazionale ed europea.
Il sistema dei licei nei suoi percorsi
ha un’impostazione fortemente propedeutica alla prosecuzione degli
studi a livello post-secondario, in
ambito accademico e all’esercizio
della libera professione con l’iscrizione ai relativi ordini e albi, in particolare, i licei Tecnologici assolvono anche alla specifica funzione di
preparazione scientifica e professionale coerente con l’indirizzo di riferimento.
Il sistema dell’Istruzione e formazione professionale ha invece un’impostazione dei relativi percorsi con
chiare finalità d’inserimento nel
mondo del lavoro e delle professioni;
Le Regioni dovranno disciplinare
con proprie leggi i percorsi di istruzione e formazione professionale.
C
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Il futuro formativo della nostra categoria dipende quindi dallo Stato e
non dalle Regioni.
I licei hanno una durata di 5 anni, si
articolano in 2 + 2 + 1 e si concludono con l’esame di Stato. Il titolo di
studio conclusivo, oltre ad essere
condizione di accesso all’istruzione
terziaria, ha valore legale per l’iscrizione negli albi professionali fino al
2015 e ha valore a tutti gli altri effetti e competenze previsti dall’ordinamento vigente.
L’ammissione al 5°anno dà accesso
all’istruzione e formazione tecnica
superiore.
I nuovi percorsi liceali si articolano
in otto tipologie:
1)-LICEO ARTISTICO
2)-LICEO CLASSICO
3)-LICEO ECONOMCO
4)-LICEO LINGUISTICO
5)-LICEO MUSICALE E COREUTICO
6)-LICEO SCIENTIFICO
7)-LICEO DELLE SCIENZE
UMANE
8)-LICEO TECNOLOGICO che si
articola in 8 indirizzi:
a)-Meccanico - Meccatronico
b)-Elettrico Elettronico
c)-Informatico, Grafico e Comunicazione
d)-Chimico e Materiali
e)Tecnologie tessili, dell’Abbigliamento e della Moda
f)Produzioni Biologiche e Biotecnologie alimentari
g)Costruzioni, ambiente e territorio
h)-Logistica e Trasporti
L’Istituto Tecnico Agrario di vecchio ordinamento sarà quindi sostituito dal Liceo tecnologico con l’indirizzo “Produzioni Biologiche e
Biotecnologie Agroalimentari” delineando una nuova e chiara strategia formativa dei futuri tecnici professionisti in agricoltura.
Il Collegio Nazionale dei Periti
Agrari si è fortemente impegnato
sul tema della formazione entrando
da subito nella questione della riforma morattiana e sulla liberalizzazione e privatizzazione dell’istruzione.
La riforma adesso è una realtà e il nostro compito è quello di analizzarne i
contenuti per comprendere come meglio capitalizzare questa opportunità.
Il Ministro Moratti
Perito Agrario 6/2005
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
Con la consapevolezza che solo alla
nostra categoria è stato riservato il
percorso liceale, abbiamo costituito
una commissione per l’Istruzione
Tecnica Agraria con il compito di
studiare e valutare i nuovi percorsi
didattici e i programmi Ministeriali.
La commissione presieduta dal Presidente Nazionale dei Periti Agrari e
Periti Agrari Laureati Andrea Bottaro è composta da alcuni Dirigenti
scolastici, dal delegato nazionale per
la scuola Perito Agrario Giuseppe
Giordano e dai colleghi Domenico
Di Biase e Paolo Vigato.
I sottosegretari Siliquni e Aprea
PIANO DEGLI STUDI DEL LICEO TECNOLOGICO
1° Biennio
1°
2°
2° Biennio
3°
V anno
4°
5°
132
99
66
132
99
66
132
99
66
66
132
(66)
66
132
(66)
66
99
66
33
594
66
33
594
66
33
561
561
1155
561
1155
594
1155
66
66
66
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia - Filosofia (1)
Elementi di diritto ed economia
Organizzazione e amministrazione aziendale
Matematica
Scienze integrate (2)
Tecnologia e rapresntazione grafica
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
132
99
66
66
165
(66)
264
(165)
132
(66)
66
33
1023
132
99
66
66
165
(66)
264
(165)4
132
(66)
66
33
1023
Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo
Totale ore
Totale complessivo ore
1023
1023
Attività e insegnamenti facoltativi
Lingua 2
66
66
Le ore tra parentesi indicano le ore di laboratorio
1) Storia dal primo al quinto anno - Filosofia dal terzo al quinto anno
(2) Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della Terra
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ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
PRODUZIONI BIOLOGICHE E BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI
SECONDO BIENNIO LICEO TECNOLOGICO
Discipline con attività di laboratorio
Chimica agraria e tecnologia delle
trasformazioni alimentari
Biologia di gestione, valutazione
e marketing
Pedologia e agronomia
Coltivazioni e difesa
Principi di organizzazione e valorizzazione
delle produzioni zootecniche
Legislazione
Genio rurale
Totale discipline di indirizzo
Le proposte della commissione sono state inoltrate agli organi competenti con la precisa indicazione che
l’obiettivo formativo del nuovo corso di studi in “Produzioni Biologiche e Biotecnologie Agroalimentari” deve esser coerente con i percorsi didattici degli Istituti Agrari di
vecchio ordinamento in modo tale
da garantire, sviluppare e potenziare
negli allievi le competenze professionali nel settore agrario.
I futuri Periti Agrari saranno quindi
non meno preparati degli attuali
perché gli standard formativi relativi alle competenze di base linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche sono di elevato livello e perché la “lezione” interattiva/partecipata e i lavori di gruppo per cercare
di attivare e sviluppare la riflessione critica sono una caratteristica costante del nuovo percorso liceale
con le esercitazioni pratiche improntate all’azione e complementari agli insegnamenti scientifici e tecnici.
Sono garantiti e proposti in maniera
più approfondita tutti gli insegnamenti caratterizzanti la nostra professione come:
- chimica agraria e tecnologia delle
trasformazioni agroalimentari;
- biologia applicata;
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3°
4°
5°
99
(66)
99
(66)
99
165
(66)
(99)
13
(66)
132
(99)
132
(66)
132
(66)
99
(66)
99
(66)
132
198
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- tecniche di gestione, valutazione e
marketing;
- pedologia e agronomia;
- principi di organizzazione e valorizzazione delle produzioni;
- zootecniche;
- tecniche di gestione, valutazione e
marketing;
- coltivazioni e difesa;
- genio rurale.
La proposta delle discipline e la distribuzione oraria ipotizzata è la seguente:
A) materie comuni a tutti i Licei
Tecnologici.
B) materie relative al nostro indirizzo.
561
594
“La nostra Categoria è pronta e accetta questa nuova sfida consapevole della responsabilità sociale che il
nostro ruolo comporta e con la certezza di vincerla perché la competizione e l’esposizione al mercato con
la costante apertura alle innovazioni
hanno da sempre contraddistinto la
nostra Categoria professionale.
Il cambio del percorso formativo
non modificherà affatto la nostra
coscienza nazionale e il nostro spirito collettivo perché consolidati
dall’etica della conoscenza e da una
profonda onestà intellettuale”.
Perito Agrario 6/2005
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
OPERAZIONE DI RESTYLING PER IL DPR 328/2001
Anche il MIUR, con la riforma del
DPR 328/01 fornisce il suo contributo alla modernizzazione del SistemaIstruzione e, mentre stiamo chiudendo il numero il Ministro Moratti comunica le modifiche apportate al sistema di accesso all’istruzione universitaria ed alle professioni che, per
l’accesso alle professioni pur entrando pienamente in vigore nell’anno
2005, fa comprendere come la rivoluzione sia iniziata e noi, con i progetti in corso con Geometri e Periti
Industriali, l’abbiamo precorsa.
Appena in possesso del documento
finale che riguarda anche la nostra
Categoria ne daremo compiuta informazione per il momento il comunicato stampa può già far comprendere la portata della riforma .
Varata la Riforma dell’accesso alle
professioni e dei relativi esami di
Stato
Il Ministro Moratti: “Professionisti
più qualificati a tutela degli interessi
dei cittadini”
Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, Letizia Moratti, la riforma
dell’accesso alle professioni e dei relativi esami di Stato.
“Sono ormai più di un milione e
800mila i professionisti iscritti agli
Albi”, ha spiegato il Ministro, “un
numero che è andato via via crescendo, negli ultimi dieci anni, con
un incremento del 30% (da
1.399.338 nel 1995 a 1.827.279 al
2005). Dunque, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione del Governo
sulla riforma del sistema di accesso
agli Ordini professionali per dare un
forte contributo all’ammodernamento del sistema ordinistico, guardando soprattutto al futuro dei nostri giovani e alla tutela degli interessi dei cittadini, che beneficeranno
Perito Agrario 6/2005
di professionisti più qualificati”.
“Il sistema sarà selettivo”, ha aggiunto il Ministro Moratti, “ma più
snello ed ‘aperto’ per le decine di
migliaia di giovani che si affacciano
ogni anno sul mercato professionale. Chiunque sia dotato di capacità e
di voglia di studiare ed abbia fatto
l’Università ed un breve ma serio tirocinio può superare gli esami di
Stato e diventare un professionista,
indipendentemente dal ceto sociale
o dalla famiglia di provenienza. Viene inoltre assicurato un puntuale e
forte raccordo tra il percorso formativo e gli sbocchi professionali”.
“Vengono così interamente ridisciplinati gli esami di Stato per tutte le
professioni già comprese nel Dpr
328/2001, e oltre a queste, per gli statistici, i tecnologi alimentari, i giornalisti e i consulenti del lavoro”, ha
proseguito il Ministro. “Per questi
ultimi due, insieme ad agrotecnici,
geometri, periti agrari, periti industriali, abbiamo provveduto ad elevare il titolo di accesso, prevedendo
tra i requisiti almeno la Laurea
triennale”.
In parallelo alla riforma dei percorsi
universitari (revisione delle Classi di
Laurea ex Dm 270/2004), è stato
predisposto lo schema di regolamento che aggiornerà la struttura
delle prove dell’esame di Stato ed i
requisiti per l’accesso agli Ordini
(Laurea, laurea magistrale e tirocinio che sarà obbligatorio, serio, continuativo e certificato), nonché del
Dm 9/9/1957, relativo alla composizione delle commissioni esaminatrici
e le modalità di svolgimento degli
esami di Stato, per renderli più trasparenti e qualificanti.
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ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
Fonte Censis 39° Rapporto annuale
sulla situazione sociale del Paese
Inoltre, il regolamento disciplina la
composizione delle relative commissioni esaminatrici e le modalità
di svolgimento degli esami per l’accesso alla professione di dottore
commercialista ed esperto contabile,
completando le norme presenti nel
decreto legislativo 28 giugno 2005,
n. 139.
Per quest’ultima professione è stato
inoltre previsto l’accesso agli esami,
fin dall’anno 2006, dei laureati triennali per i quali la normativa precedente demandava tale possibilità al
2008.
La filosofia, i principi ispiratori e gli
obiettivi della riforma dell’accesso
alle professioni
Il Dpr 328/2001 ha costituito un
punto di partenza per la riforma del
sistema di accesso alle professioni.
Infatti, con l’introduzione del “3+2”
e l’autonomia didattica degli Atenei
è venuto meno lo stretto raccordo
tra corsi di laurea e formazione alle
professioni: pertanto era necessaria
una verifica più seria dell’idoneità
ad esercitare una professione.
Inoltre è stato rafforzato il metodo
del “dialogo progettuale” con gli
Ordini professionali. La proposta è
stata elaborata da una Commissione mista formata da rappresentanti
dell’Università e dei professionisti,
per poi procedere a successive omogeneizzazioni dell’impianto complessivo della riforma per superare
in modo condiviso tutte le attuali
criticità.
La Commissine per la riforma dell’accesso alle professioni
Per elaborare lo schema di revisione
è stata inizialmente istituita una
specifica Commissione, presieduta
dal Sottosegretario Maria Grazia
Siliquini, ai quali hanno partecipato
i rappresentanti delle Conferenze
10
LE PROFESSIONI INTERESSATE DAL NUOVO DPR
Lo schema di regolamento aggiornerà la disciplina dei requisiti
per l’ammissione all’esame di Stato e le relative prove, nonché la
composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di
svolgimento degli esami, relativamente alle professioni di:
Professione
Numero iscritti
- dottore agronomo e dottore forestale
- architetto, pianificatore paesaggista e conservatore
- assistente sociale
- attuario
- biologo
- chimico
- consulente del lavoro
-farmacista
- geologo
- giornalista
- ingegnere
- psicologo
- statistico”
- tecnologo alimentare
- veterinario
- agrotecnico, geometra, perito agrario, perito industriale
19.103
122.608
31.937
810
41.009
9.877
21.239
69.585
15.094
90.218
186.547
51.065
24.107
185.152
Totale dei professionisti interessati
868.351
dei Presidi di Facoltà e, per la prima
volta, degli Ordini Professionali.
In seguito, sono stati istituiti una serie di tavoli informali, con la presenza di tutti gli Ordini interessati, per
completare lo schema finale.
I contenuti “generali” del nuovo sistema di accesso alle professioni e
dei relativi esami di stato
Il tirocinio è stato posto quale requisito fondamentale per l’accesso
alle professioni (sia per la sezione
A, sia per la sezione B degli Albi). I
giovani, attraverso una formazione
universitaria riqualificata grazie all’introduzione dei percorsi ad “Y” e
ad un serio tirocinio professionale,
si presenteranno più preparati agli
esami di Stato.
È stato dunque rivisto complessivamente la disciplina del tirocinio,
considerato dagli ordini professionali essenziale ai fini della formazione del futuro professionista:
- introducendolo anche laddove oggi non è previsto;
- assicurando nuove modalità di
svolgimento che ne garantiscano la
serietà, la continuità, il carattere effettivamente professionalizzante;
- aprendo alla possibilità di svolgerlo presso una struttura pubblica o
privata accreditata dagli Ordini;
- ponendolo sotto la gestione e la responsabilità degli Ordini (attraverso
la supervisione di un tutor iscritto all’albo da almeno cinque anni) e la verifica del percorso formativo, qualora
sia svolto durante il percorso di studi.
Il professionista presso il quale il tirocinio viene svolto vigila sull’attività del tirocinante, al fine di verificare che questa sia volta all’apprendimento delle tecniche professionaPerito Agrario 6/2005
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
li ed all’acquisizione di esperienze
applicative.
Il consiglio dell’ordine territoriale
verifica l’effettivo svolgimento del
universitari, sulla base di accordi stipulati fra Ordini ed Università - nell’ambito di una convenzione quadro
concordata tra il Ministero dell’i-
tirocinio, anche tramite resoconti del
tirocinante o colloqui con questi.
Si è concordato con gli Ordini una
diversa durata del tirocinio:
• sei mesi per la maggior parte degli
ordini
• 1 anno per gli ingegneri, gli psicologi sez. A ed i consulenti del lavoro
tenendo conto della possibilità di
espletarlo durante il corso di studi
struzione, dell’università e della ricerca ed il consiglio nazionale.
La possibilità di svolgere il tirocinio
anche in parte già nel percorso universitario risponde all’esigenza di accrescere il livello di preparazione,
senza gravare sulla lunghezza del
percorso, in modi da garantire un più
rapido accesso al mondo del lavoro,
in linea con le tendenza europee.
Perito Agrario 6/2005
In alcuni casi, è stato anche previsto
un “doppio requisito” formativo per
l’accesso alla sezione A, e cioè oltre
alle classi di laurea specialistica già
richieste, anche le corrispondenti
classi di laurea che danno accesso alla sezione B, per l’esigenza di garantire che il giovane abbia seguito un
percorso formativo completo sul settore in cui intende operare. Una
scelta necessaria, vista l’ampia flessibilità che è stato inserito negli ordinamenti didattici con il Dm
270/2004 e che consente, ad esempio, ad un laureato in Lettere di
prendere la Laurea Magistrale in Ingegneria.
Si è anche tenuto conto della possibilità che, in futuro, sia necessario
adeguare i titoli di studio universitari, modificando attraverso un Decreto del Ministro le corrispondenze tra
i titoli universitari di accesso alle
professioni disciplinate dal regolamento e le classi di laurea e di laurea magistrale di cui ai decreti attuativi del Dm 270/2004.
Si è, inoltre, adeguata la disciplina
procedurale degli esami di Stato
(commissioni di esame e svolgimento delle prove) all’evoluzione del sistema professionale e delle norme
che regolano l’accesso, aspetto, questo, particolarmente necessario in
quanto la disciplina era ferma al Dm
9 settembre 1957.
Sono state estese le norme che regolano gli esami di Stato a molte professioni che attualmente non erano
comprese, tenendo conto anche della ripartizione di alcuni Albi professionali in due distinte sezioni (A e
B). Si segnalano, tra le nuove:
a) consulente del lavoro;
b) giornalista;
c) statistico;
d) tecnologo alimentare;
e) agrotecnico; geometra; perito
agrario; perito industriale.
Riguardo alle modalità di svolgimento delle prove degli esami di
Stato, che si terranno esclusivamente
presso sedi universitarie, è stato in-
11
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
trodotto l’anonimato, consentito
ove necessario l’uso delle moderne
tecnologie.
È infine stata aggiornata la composizione delle commissioni esaminatrici. In particolare, è stata prevista
una sola commissione esaminatrice
per entrambi le sezioni degli albi,
debitamente integrata con rappresentanti della sezione B, per le prove
d’esame dei laureati triennali.
Inoltre, il Ministero potrà inviare un
proprio rappresentante presso le sedi di esame per la verifica della regolarità formale delle operazioni di
esame.
Alcuni casi particolari
Per i Giornalisti, in accordo con
l’Ordine, abbiamo voluto prevedere una base formativa universitaria,
elevando il titolo di accesso, per inserirli nel vigente sistema che disciplina l’accesso alle altre professioni,
visto che attualmente è previsto il
solo praticantato di 18 mesi. Sarà
così superato il concetto del giornalista formato solo in azienda, garantendo un accesso più democratico e
libero alla professione.
Potrà partecipare all’esame di Stato
solo chi è in possesso di una Laurea
triennale unitamente a:
- o una laurea specialistica (magistrale) il cui percorso formativo sia
almeno per il 50% costituito da attività pratica orientata alla professione di giornalista e disciplinata sulla
base di convenzioni con l’ordine;
- o un master universitario biennale, svolto sulla base di convenzioni
con l’ ordine;
- o corsi biennali presso Istituti di
formazione al giornalismo, riconosciuti dall’ordine dei giornalisti.
Chiaramente sono fatti salvi i diritti
di accesso all’esame di Stato per coloro che hanno già svolto o stanno
svolgendo il periodo di pratica previsto dal previgente ordinamento,
nonché, fino al 2013, per coloro che
svolgono attività redazionale giornalistica da almeno due anni conse-
12
cutivi e coloro che esercitano la professione giornalistica a tempo pieno
e in modo continuativo da almeno
cinque anni.
Con i giornalisti è stato concordato
di mantenere alcune peculiarità, come la composizione della Commissione esaminatrice, il cui Presidente
sarà scelto tra i magistrati di Tribunale o di Corte d’appello. La Commissione sarà integrata da un rappresentante della Federazione degli
Editori (Fieg).
I giornalisti concordano nell’effettuare l’esame di Stato solamente
presso le Università.
Inoltre, si evidenziano altri interventi:
- i Consulenti del Lavoro, gli Statistici ed i Tecnologi alimentari sono
stati finalmente inseriti nella disciplina dell’accesso alle professioni
(erano rimasti fuori dal Dpr
328/2001) ed i giovani in possesso
dei nuovi titoli potranno partecipare
agli esami di Stato: gli Atenei hanno
già conferito Lauree “triennali” e
Lauree Specialistiche che non hanno attualmente sbocchi nelle professioni.
- Per i Consulenti del Lavoro, è stato
elevato il titolo di accesso, prevedendo almeno una Laurea triennale
ed il tirocinio di durata biennale come requisiti indispensabili. Ciò è
stato possibile grazie ad un accordo
con il Ministero del Lavoro.
Per i prossimi cinque anni, sono fatte salve le prerogative dei diplomati
di Scuola Superiore e dei laureati
con il Vecchio Ordinamento, che saranno ammessi a sostenere l’esame
di Stato;
- Per gli Agrotecnici, geometri, periti agrari, periti industriali, si è
provveduto ad elevare definitivamente il titolo d’accesso, prevedendo come requisiti la sola laurea
triennale con un successivo tirocinio
semestrale. Innanzitutto, per consentire la spendibilità del titolo professionale sull’intero territorio dell’Unione Europea (direttiva n.
89/48/Cee). Inoltre, è stato deciso
con i Consigli Nazionali che l’esame
di Stato si svolgerà presso le sedi
universitarie, invece che presso le
scuole, con il conseguente passaggio
graduale di competenze.
Fino al 2015, sono fatte salve le prerogative dei diplomati di Scuola Superiore, che saranno ammessi a sostenere l’esame di Stato.
- Anche per i Veterinari ed i Farmacisti sono state definiti le lauree specialistiche per l’accesso alla professione Inoltre, sono ammessi all’esame di Stato per l’accesso alla professione di farmacista anche i laureati del Vecchio Ordinamento in
Farmacia o Chimica e tecnologia
farmaceutiche.
- Per l’iscrizione alla sezione A dell’albo degli Psicologi, in deroga alle
disposizioni di cui agli articoli 6,
comma 2, e 7, comma 2, del decreto
ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, i
decreti ministeriali che definiscono
la classe di laurea magistrale in psicologia possono prevedere un corso
di studio universitario a ciclo unico
avente durata quinquennale, previa
acquisizione di 300 crediti formativi
universitari.
La tempistica di attuazione
Il Decreto entrerà in vigore dopo
che il Consiglio dei Ministri avrà dato il via libera definitivo al testo, che
potrà avvenire successivamente al
parere del Consiglio di Stato. Se i
tempi saranno rispettati, già dalla
prima sessione degli esami di Stato
del 2006 saranno adottate le nuove
discipline relative ai requisiti di accesso, alle nuove prove d’esame e
alle nuove procedure per l’esame di
Stato.
In generale, per evitare di creare
problemi ai giovani, sono state inserite delle norme transitorie atte a
garantire le aspettative dei giovani
già in procinto di accedere alle professioni.
Roma, 22 dicembre 2005
Perito Agrario 6/2005
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
Gara nazionale
fra Istituti Tecnici Agrari
Istituto Tecnico Agrario
“SCARABELLI” di Imola
ha organizzato nel periodo
23-26 novembre 2005 la GARA
NAZIONALE fra gli ISTITUTI
TECNICI AGRARI riservata agli
studenti dell’ultimo anno del corso
di perito agrario. La realizzazione
della manifestazione spettava all’Istituto Scarabelli in quanto ultimo
vincitore: fu infatti Francesco Penazzi a trionfare nella passata edizione svoltasi a Cortona (AR).
Il 24 novembre si sono tenute le
prove scritte sulle principali materie
professionali e precisamente:
1) Biologia applicata;
2) Chimica agraria con esercitazioni
e tecniche agroalimentari;
3) Tecnica di produzione animale;
4) Tecniche di gestione, valutazione
ed elementi di legislazione;
5) Tecnica di produzione vegetale;
6) Topografia ed elementi di costruzioni.
Il 25 novembre si sono svolte le prove pratiche che hanno interessato le
seguenti discipline:
1) Biologia applicata;
2) Tecnica di produzione vegetale;
3) Chimica agraria.
Il punteggio massimo attribuito alle
prove scritte è stato di 120, mentre
quello relativo alle prove pratiche è
stato di 80 per cui il punteggio totale massimo che un allievo poteva ottenere era pari a 200.
Alla gara hanno partecipato in rappresentanza di 40 istituti altrettanti allievi, compreso quello dell’istituto organizzatore, provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia e precisamente:
- 5 alunni dalla Toscana ;
- 4 alunni dall’Emilia Romagna, dalla Sicilia e dalla Lombardia ;
- 3 alunni dalle Marche, dalla Cam-
L’
Perito Agrario 6/2005
pania, dalla Puglia e dal Veneto;
zione punti 8,82 /20;
- 2 alunni dall’ Abruzzo e dal Pie- - Tecnica di Produzione Vegetale
monte;
punti 7,85 /20;
- 1 alunno dalla Sardegna, dalla Ca- - Topografia ed elementi di Costrulabria, dal Friuli Venezia Giulia, dal- zioni Rurali punti 3,42 /20.
l’Umbria, dal Molise, dalla Basilica- La media complessiva della prova
ta e dal Lazio.
pratica è stata di punti 27,92 /80; nelNon hanno avuto nessun parteci- le singole discipline la media dei
pante le seguenti regioni:Trentino punti è stata la seguente:
Alto Adige,Valle d’Aosta, Liguria.
- Biologia Applicata punti 11,16 /30;
Naturalmente l’Istituto organizza- - Tecnica di Produzione Vegetale
tore ha partecipato con un allievo punti 7,64 /20;
fuori concorso.
- Chimica Agraria punti 9,12 /30.
Al termine delle diverse prove, so- La commissione di valutazione era
no risultati vincitori e verranno pre- presieduta dal Dirigente Scolastico
miati il primo classificato con 775 prof.Ivo Guerra ed era così composta:
euro, il secondo ed il terzo con 516, i ISP. MIUR USR Prof. Ottavio De
seguenti allievi:
Notaris, Prof. Bruna Folli, Prof. Ga1°) VAGNINI DIEGO con punti briele Giapponesi, Prof. Daniela
123/200 proveniente dall’I.T.A.S. Piancastelli, Prof. Enrico Villani,
“CECCHI” di PESARO;
Prof. Marina Zanerini, Prof. Rober2°)
LORENZETTI
FRANCESCO con punti
120/200 proveniente dall’I.T.A.S.“BENTEGODI”
di BUTTAPIETRA (VR);
3°) FAA MARCO con
punti 112/200 proveniente dall’I.T.A.S “BONFANTINI” di NOVARA.
La media complessiva è
stata di punti 76,27 /200.
La media complessiva
Il Dir. Scol. Guerra e il Per.Agr. Zanna consegnano i premi
della prova teorica è stata di punti 48,35 /120; nelle singole discipline la
media dei punti è stata la
seguente:
- Biologia Applicata punti 11,11 /20;
- Chimica Agraria punti
9,4 /20;
- Tecnica di Produzione
Animale punti 7,74 /20;
- Tecniche di Gestione,
Valutazione e di Legisla- Il vincitore con il Dir. Scol. Cecchini
13
ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA
GARA NAZIONALE FRA ISTITUTI AGRARI - IMOLA 2005
to Palmonari e dal rappresentante
del Collegio Periti Agrari della Provincia di Bologna p.a. Luigi Raffaele Zanna; coordinatore dell’attività
Prof. Carlo Ragazzini.
Confermando il giudizio già espresso
dalla Commissione che aveva valutato le prove della precedente gara
svoltasi a Cortona, si può evidenziare che il CERERE sia stato parzialmente modificato dalle singole scuole e che i programmi, in generale,
non vengano svolti in forma completa e non siano del tutto coerenti alle
indicazioni ministeriali.
L’iniziativa del M.I.U.R.(Ministero
Istruzione Università Ricerca) appare comunque particolarmente valida in quanto consente di mettere a
confronto esperienze didattiche e
culture del territorio proprie delle
diverse realtà regionali.
Per rendere più piacevole ed interessante il soggiorno e la permanenza degli studenti e dei loro accompagnatori,
docenti e dirigenti scolastici, è stato
predisposto un ampio programma,
comprendente visite e sopralluoghi, al
fine di valorizzare questo importante
momento di scambio, di conoscenza e
di confronto fra le diverse realtà, coinvolgendo Enti Locali pubblici e privati.
Nella mattinata del 24 docenti e presidi,dopo aver visitato in Imola la Rocca
Sforzesca e il Palazzo Tozzoni, sono
stati ricevuti dalle Autorità Municipali,
nel pomeriggio,con gli studenti,si sono
recati a Dozza rientrando poi in città
per ammirare il Museo della Cooperativa Ceramica; il 25 hanno avuto modo di visitare la città di Ravenna e successivamente presso la sede dell’Istituto organizzatore si è tenuto un dibattito avente come tema conduttore le
prospettive future dell’Insegnamento
Agrario nell’ambito della riforma della scuola secondaria superiore.
La manifestazione si è conclusa con la
“serata di gala” tenuta in un noto ristorante della zona dove sono stati
consegnati, dai rappresentanti degli
Enti patrocinatori (ufficio scolastico
Regionale che ha visto la presenza del
14
Partecipanti
Istituto
Alberti Matteo
Amatruda Angela
Berenato Eugenia
Bernardi Marco
Betti Claudio
Brandi Maria Grazia
Brufani Lorenzo
Bucci Daniele
Cantu’ Michela
Carpenzano Vincenzo
Crugnale Andrea
Deiana Francesca
Del Gaizo Andrea
Di Bartolomeo G. Domenico
Di Lisa Davide
Di Marco Emanuele
Faa Marco
Fameli Daniele
Gambini Cristian
Giuliani Mirko
Guidi Ursula
Lombari Pasquale
Lorenzetti Francesco
Matichecchia Matteo
Meda Piero
Miluzio Potito
Montella Mirco
Musulin Agostino
Ninfa Massimo
Onesti Giovanni
Petracca Palma
Pigato Anna Virginia
Politini Elisa
Rigato Luca
Rocca Claudia
Scopelliti Felice
Spreafico Luca
Vagnini Diego
Valente Rossella
Valentini Francesco
Virginio - Cuneo
De Cillis - Napoli
Minutoli - Messina
Bocchialini - Parma
Serpieri - Bologna
Garibaldi - Macerata
Ciuffelli - Todi (PG)
Scarabelli - Imola
Cantoni - Treviglio (BG)
IIS - Scicli (RG)
Ridolfi - Scerni (CH)
Duca degli Abruzzi - Elmas
Anzilotti - Pescia (PT)
Ulpiani - Ascoli Piceno
ITAS - Larino (CB)
Cuppari - Alanno (PE)
Bonfantini - Novara
De Sanctis - Avellino
Mendel - Villa Cortese (MI)
Agosti - Bagnoregio (VT)
Garibaldi - Cesena
Scorciarini - Piedimonte M.
Bentegodi - Buttapietra(VR)
ITAS Firenze
Busdraghi - Lucca
Pavoncelli - Cerignola (FG)
Ricasoli - Siena
Brignoli - Gradisca d’Isonzo
Di Rocco - Caltanisetta
Stanga - Cremona
Cerabona - Marconia (MT)
Duca degli Abruzzi - Padova
Vegni - Cortona (AR)
Cerletti - Conegliano (TV)
Eredia - Catania
Ferraris - Palmi (RC)
ITAG Limbiate (MI)
Cecchi - Pesaro
Pantanelli - Ostuni (BR)
B.Caramia - Locorotondo
dirigente Dott. Paolo Marcheselli, per
il Comune di Imola ha presenziato
l’Assessore Prof.ssa Fabrizia Fiumi,
per l’associazione ex allievi dell’ITAS
G. Scarabelli di Imola il p.a. Felice
Ginnasi, per la Fondazione Cassa di
Risparmio di Imola il p.a. Carlo Pasini, e per il collegio dei periti agrari e
p.a. laureati di Bologna Zanna Luigi
Raffaele) i diplomi di partecipazione.
Come tradizione, il prossimo anno
toccherà all’Istituto “Cecchi” di Pe-
saro l’onore e l’onere dell’organizzazione, ed al Preside Dott. Dante
Cecchini, il non facile compito di migliorare l’alto livello organizzativo
che l’istituto Scarabelli ha saputo
raggiungere in questa edizione.
AGLI ORGANIZZATORI
I COMPLIMENTI DEL CNPA.
AI PARTECIPANTI
UN CALOROSO “BRAVI”
Perito Agrario 6/2005
ECONOMIA
ueste brevi note trattano un
argomento che purtroppo è
di scarsa conoscenza per le
imprese agricole e, spesso, anche per
i tecnici, mi riferisco agli accordi noti come Basilea 2 ed ai riflessi che gli
stessi avranno sulle imprese della filiera agroalimentare.
L’intesa di Basilea stà infatti alimentando un lungo e approfondito dibattito, centrato in modo particolare sul timore che il nuovo metodo di
valutazione dei fabbisogni patrimoniali in relazione ai rischi possa comportare una sorta di “selezione naturale” del credito, della quale le prime vittime saranno, oltre le PMI,
proprio le aziende agricole con particolar riguardo a quelle operanti
nella trasformazione dei prodotti.
E’ una preoccupazione che autorevoli istituzioni, sulla base di rilevazioni puntuali e statistiche mirano a
scongiurare; mentre altri, indotti dall’esperienza e da comportamenti osservati nel tempo, esprimono il timore che, con l’introduzione dei rating, l’accesso al credito per le
Aziende minori possa peggiorare.
Q
Perito Agrario 6/2005
BASILEA 2
un obbligo-opportunità
di Massimo Moncelli
15
ECONOMIA
A parer mio, questa preoccupazione appare fondata, inoltre, l’affermarsi di un mercato globale fa della
dimensione aziendale una condizione strategica, dove si profila un contesto di maggiori difficoltà per quelle Aziende che presentano elementi
di criticità e che si pongono al di sotto di una certa soglia dimensionale.
Un’ulteriore preoccupazione: al
nuovo sistema di regole potrebbero
aggiungersi gli ulteriori effetti di modelli organizzativi assunti dalle Banche, conseguenti al loro processo di
concentrazione, che collocano i centri decisionali periferici molto spesso
fuori e al di sopra dei territori su cui
maggiormente insistono le attività
produttive, con il rischio in definitiva
di indebolire ancora di più il rapporto fiduciario tra quell’imprenditoria
e il direttore della Banca locale.
Con questi accordi oltre ad una regolamentazione tutta interna alle
banche relativa all’obbligo di accantonare quote di capitali proporzionali al rischio dei rapporti di credito
assunti, si è arrivati alla determinazione che gli Istituti di credito devono classificare i loro clienti con procedure di rating, distribuendoli cioè
in vere e proprie classi di merito a
seconda del rischio.
Anche se Basilea 2, ufficialmente
non è ancora in vigore, assistiamo
già a significativi mutamenti nei
rapporti fra Impresa e Banca con
effetti che cominciano a manifestarsi, specialmente per la valutazione
del merito creditizio, iniziamo infatti a riscontrare da parte delle banche un comportamento più rigido di
quello sinora adottato nell’erogazione del credito alle imprese, un atteggiamento chiaramente volto a legare più strettamente il proprio capitale ai rischi assunti, promuovendo l’uso di rating interni ed esterni.
Tutto ciò provoca disorientamento
nell’impresa, che non sa ancora valutare a pieno quello che sta succedendo, e mette in difficoltà la stessa banca che molte volte non riesce a valu-
16
tare oggettivamente il merito creditizio, specialmente in settori particolari, caratterizzati da forme di “economia assistita” quali quello dell’agricoltura, cui appunto mi riferisco.
Sicuramente il rating permette di
valutare l’affidabilità dell’azienda,
basandosi su elementi oggettivi che
tendono ad eliminare ogni discrezionalità nell’erogazione del credito inserendo di fatto le imprese in
una classe di merito.
Ma, considerando l’impresa agricola,
notoriamente caratterizzata da un sistema fiscale agevolato, non possiamo fare a meno di constatare l’assenza di quei dati oggettivi su cui basarci.
In sostanza la maggior parte delle
nostre aziende agricole non hanno
bilanci perché ai fini dell’imposizione fiscale rispondono con la rendita
catastale rivalutata che, notoriamente è molto bassa.
In ogni modo va sottolineato come
nessun accordo e nessuna norma
potrà eliminare alcuni fatti, che persisteranno a prescindere dall’evoluzione dell’agricoltura, come quelli
concernenti la specificità dei cicli
produttivi agricoli che esigono com-
petenze speciali sia nella valutazione
dei fabbisogni finanziari delle aziende del settore, sia nella valutazione
del relativo merito creditizio, sia infine nella valutazione e nella gestione delle garanzie collaterali.
E’ chiaro che se la Banca valuta il
merito creditizio di un impresa agricola come una PMI il settore primario è in serio pericolo.
Ecco quindi che scaturisce l’esigenza della figura di un nuovo consulente sia per l’Istituto di credito che
per l’impresa.
Occorre una nuova professionalità
che riesca ad aiutare il bancario nella
valutazione del merito creditizio al fine di non penalizzare il ramo primario
nelle opportunità di accesso al credito.
Non si può che auspicare la nascita
di un Consulente Tecnico, simile per
impostazione al CTU che opera nei
Tribunali, e che sia in grado di verificare con sistematicità il rating dell’impresa, valutando come la stessa si
pone rispetto ai requisiti qualitativi
(score operativo e andamentale) e
quantitativi (score finanziario) richiesti dal nuovo Accordo di Basilea.
Questa nuova figura professionale
Perito Agrario 6/2005
ECONOMIA
deve essere in grado di realizzare sistemi di controllo adatti alle diverse
esigenze dell’azienda agricola.
Dal momento che l’azienda non ha
un bilancio il consulente dovrà di
fatto ricostruirlo e poi valutarlo con
un Check-up, ossia tramite un esame
analitico dei vari fattori produttivi al
fine di poter individuare la formula
imprenditoriale valutandola da un
punto di vista reddituale.
Andrà in questa fase ricostruito l’ordinamento aziendale, le produzioni
vendibili e cosi via per poi procedere
alla ricostruzione di una Contabilità
analitica e all’individuazione dei
Centri di costo, mediante analisi dei
costi di produzione, che consentano
il controllo dei livelli di efficienza.
Una volta determinato l’ordinamento produttivo seguira un Check-up
economico-finanziario con una inda-
La sede della Banca d’Italia a Roma
Perito Agrario 6/2005
gine sullo stato di prosperità aziendale e sul suo assetto economico, patrimoniale e finanziario.
Il Consulente, studiato l’assetto
aziendale dovrà poi valutare lo sviluppo di scenari economici, patrimoniali e finanziari attraverso simulazioni a breve e a medio termine.
Dovrà inoltre verificare quali potranno essere gli effetti economicofinanziari di eventuali investimenti
sulla struttura aziendale.
Ad esempio se l’agricoltore intende
costruire una stalla il consulente dovrà valutare gli effetti di tale investimento nell’economia dell’azienda.
Ovviamente questo lavoro è utile sia
per l’Istituto di credito che per l’azienda agricola
che potrà individuare i punti di forza su cui agire e le aree critiche su
cui intervenire;
Il Consulente Tecnico potrà suggerire all’imprenditore agricolo i provvedimenti di natura strategico-organizzativa e finanziaria, idonei a rafforzare l’impresa e migliorare il Rating;
potrà fornire consigli su come gestire
e negoziare i rapporti con il sistema
creditizio e sviluppare sistemi che
consentano all’azienda di poter gestire autonomamente il proprio Rating,
nonché di implementare quelle imprescindibili metodologie direzionali
(Budget & Controllo, Business plan
e pianificazione dei flussi finanziari,
ecc.), che già da sè hanno un effetto
migliorativo del Rating aziendale.
A questo punto l’interrogativo nasce
spontaneo: Quale categoria potrà assumere tale veste?
Ritengo che occorra una duplice conoscenza, da una parte quella tecnico agronomica che consenta al Consulente Tecnico di valutare la potenzialità aziendale, capirne i problemi
che ne ostacolano o ne agevolino la
crescita; dall’altre occorre un consulente che conosca l’economia e la
contabilità.
Entrambe le valutazioni portano ad
una figura quella del perito agrario
laureato che a norma di regolamento
professionale può occuparsi di:
“direzione, l’amministrazione e gestione di aziende agrarie e zootecniche e di aziende di lavorazione e commercializzazione di prodotti agrari e
zootecnici, ivi comprese le funzioni
contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all’amministrazione del personale
dipendente dalle medesime aziende”.
Ciò ovviamente non esclude altre
professionalità purchè abbiano una
comprovata conoscenza del mondo
agricolo.
Termino ricordando che solo con
personale competente e banche lungimiranti il problema potrà essere risolto, peraltro senza alcun costo per
nessuno e specialmente senza costi
aggiuntivi né per lo Stato, né per le
Regioni, né per le Banche, né, almeno così si spera per gli agricoltori.
17
MECCANIZZAZIONE
La raccolta meccanica delle castagne
e dei marroni e la sua influenza
sulla qualità e conservabilità
Monarca D., Cecchini M., Mordacchini Alfani M.L., Pagano M.*
Premessa
a raccolta delle castagne e dei
marroni è una operazione colturale estremamente onerosa e
considerata una delle cause che hanno
portato negli ultimi anni ad un abbandono della castanicoltura in alcunee
aree dell’Italia. La raccolta meccanizzata è certamente a tale proposito
una opportunità importante soprattutto per quelle zone rappresentate
L
*Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento di Geologia e Ingegneria Meccanica,
Idraulica e Naturalistica per il Territorio - Via
De Lellis s.n.c. - 01100 Viterbo, Tel +39 0761
357357, Fax +39 0761 357356, [email protected]
Perito Agrario 6/2005
da castagneti con buona giacitura e di
medie e grandi dimensioni, realtà presente nella zona di indagine: il comprensorio dei Monti Cimini in provincia di Viterbo.
Scopo della presente ricerca è quello
di valutare il diverso grado di conservabilità delle castagne e dei marroni raccolti meccanicamente e manualmente, analizzando e classificando inoltre la tipologia dei danni immediati che i due diversi tipi di raccolta determinano sul prodotto (Monarca et al., 2003). La cultivar del
marrone presenta da un lato caratteristiche organolettiche migliori rispetto alle altre cultivar del genere
Castanea sativa, ma dall’altro è molto più delicata e quindi più suscettibile a danni durante la raccolta meccanizzata (Monarca et al., 2004). Tali
tipologie di danni possono pregiudicare la qualità e la conservazione del
prodotto stesso. È stato quindi valutato il diverso grado di conservabilità tra marroni e castagne raccolti
manualmente e quelli raccolti meccanicamente. La raccolta manuale,
meno aggressiva sul prodotto rispetto alla meccanica, è però antieconomica: basti pensare che la produttività del lavoro manuale oscilla dai
10 kg/h su terreno sporco e non pianeggiante con castagne piccole, fino
23
MECCANIZZAZIONE
ad un massimo di 30 kg/h su terreno
pianeggiante e con castagne di buona pezzatura, contro gli 800÷1000
kg/h della raccolta meccanica. Le
numerose modifiche apportate alle
macchine nel corso delle sperimentazioni hanno consentito di ridurre
notevolmente l’entità e di modificare la tipologia del danno (Biondi et
al., 2001). La raccolta meccanizzata
consente oggi una forte riduzione
dei costi e l’ottenimento di un prodotto qualitativamente molto buono, con caratteristiche del tutto simili a quello raccolto manualmente
e con una qualità del danno accettata in ambito commerciale.
Le prime sperimentazioni condotte
sulla varietà “castagna” risalgono
agli anni 1995-1999: queste si basavano sulla valutazione dei danni immediati e sul diverso grado di conservabiltà del frutto nel tempo attraverso analisi colorimetriche ripetute periodicamente sul prodotto in
conservazione.
Durante gli anni 2001 e 2003 la ricerca è stata condotta sui “marroni”. Le macchine utilizzate per la
sperimentazione non sono state variate, ma a queste sono state apportate delle modifiche che hanno consentito di ridurre notevolmente i
danni meccanici. Anche in questo
caso la sperimentazione ha valutato
sia il danno immediato che il grado
di conservabilità del prodotto nel
tempo (Monarca et al., 2004).
Durante l’anno 2004 la sperimentazione ha riguardato sia i “marroni”
che le “castagne” e sono state valutate nuove macchine. I dati emersi
da questa sperimentazione sono stati messi a confronto con quelli derivati dai precedenti lavori. In particolare è stata confrontata la presenza o meno della torcia e l’influenza
del danno immediato sulla conservabilità del frutto.
La presenza della torcia è considerata un fattore determinante per
una buona conservazione del prodotto. L’assenza della torcia può es-
24
sere la causa di fenomeni di marcescenza causati dall’entrata dell’acqua all’interno del frutto. La tecnica
di conservazione ad oggi più diffusa, e utilizzata anche ai fini del presente studio, è quella della “curatura”, che consiste nell’immersione
del prodotto in acqua per nove
giorni; al termine della novena il
prodotto viene tolto dalle vasche e
scolato. Negli impianti più moderni
l’estrazione del prodotto avviene
tramite pompe, che lo scaricano in
tramogge mobili o su nastri trasportatori a maglie metalliche opportunamente studiati. I marroni ancora
umidi vengono ammucchiati e dopo un breve periodo, che si può definire di incubazione, in cui inizia la
minerebbe un ambiente inadatto
allo sviluppo dei funghi, ma può
avere l’effetto opposto se le castagne risultano prive di torcia. Ciò determinerebbe infatti l’entrata dell’acqua e l’infezione all’interno del
frutto, con relativi fenomeni di marcescenza.
Durante i primi anni di sperimentazione (1995-1999) la valutazione dei
danni immediati veniva effettuata
considerando tutte le varie tipologie
di danno. Queste erano state classificate in:
- spaccature profonde visibili sull’epidermide (considerate il danno più
grave in grado di compromettere la
buona conservazione del prodotto);
- contusioni;
Foto 1: La semovente Cimina 300 della FACMA
fermentazione, vengono distesi al
suolo e selezionati per eliminare i
frutti palesemente guasti. I frutti sani verranno poi trasportati all’interno di grotte e stesi per l’asciugatura
in strati di spessore non superiore a
20 cm (Monarca, 1995). Questa tecnica consente un abbassamento del
pH attraverso un processo fermentativo a scapito del contenuto in
zuccheri; tale abbassamento deter-
-
Foto 2:La semovente Perla 55 della AGRINTEM
Perito Agrario 6/2005
MECCANIZZAZIONE
Tab. 1. -Caratteristiche principali delle semoventi utilizzate nelle annate 2001-2003
Lunghezza (mm)
Larghezza (mm)
Larghezza di raccolta (mm)
Altezza (mm)
Massa (kg)
Motore
Prestazioni (kg/h)
Altre caratteristiche
Aspiratrice Facma Cimina 300
Raccattatrice Agrintem Perla 55
5.760
1.700
2.500
1.700
2.330
Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW)
Circa 900
Trasmissioni idrauliche, tre ruote
di azionamento (una anteriore, due posteriori)
Diametro dei tubi 140-250 mm
4.500
1.840
1.840
1.960
2.200
Diesel 3.000 cm3 (44 kW)
614 ÷ 1500
Trasmissione idraulica,
tre ruote di azionamento
(due anteriori, una posteriore)
abrasioni leggere (rappresentate da
semplici graffiature superficiali che
non inficiano sulla qualità del prodotto);
- abrasioni profonde (che interessano uno strato più spesso dell’epidermide e sono quindi da considerare
un danno più importante).
A partire dalla stagione 2001 è stato
considerato come “danno” solo
quello che effettivamente compromette la qualità del prodotto e la sua
commercializzazione, vale a dire le
spaccature: un grave danneggiamento dell’epidermide può effettivamente limitare la conservabilità del
prodotto.
Le precedenti ricerche avvalorano
tale teoria in quanto hanno messo in
evidenza come la semplice graffiatura o ammaccatura del pericarpo non
ha influenza sul grado di conservabilità del prodotto. Durante le annate 2004 e 2005, inoltre, la sperimentazione condotta sia sulle castagne
che sui marroni ha preso in considerazione la raccolta meccanica effettuata con quattro differenti tipi di
macchine, derivate da due prototipi
realizzati da due officine meccaniche locali.
Le prove di raccolta meccanica dei
marroni e delle castagne sono state
condotte in sei differenti aziende
della zona dei Monti Cimini (Viterbo, Italia). In ciascuna azienda è staPerito Agrario 6/2005
ta effettuata sia la raccolta manuale
che quella meccanica. Al termine di
ogni giornata di prova sono state effettuate delle analisi del prodotto in
laboratorio per la valutazione esteriore dei danni subiti dai frutti. Questi danni, valutabili immediatamente dopo la raccolta, per le annate
2004 e 2005 sono rappresentati dalle
sole spaccatura. La sperimentazione
nelle annate 2001-2003 ha richiesto
la raccolta di circa 100 chilogrammi
di castagne utilizzando due differenti tipologie di macchine: l’aspiratrice
Cimina 300 prodotta dalla ditta Fac-
ma (Vitorchiano, Viterbo) (foto 1) e
la raccattatrice Perla 55 prodotta
dalla ditta Agrintem (Soriano nel
Cimino, Viterbo) (foto 2). Le caratteristiche principali di queste macchine sono indicate in tabella 1.
Nelle stagioni di raccolta 2004 e
2005 sono stati esaminati campioni
di castagne e marroni raccolti con altri modelli di macchine (nel frattempo immessi sul mercato): le aspiratrici Cimina 380 e Cimina 200 della
ditta Facma e le raccattatrici portate GF 1800 e 2800 (foto 3) della ditta
Tosti. Le caratteristiche principali di
Foto 3: La raccattatrice portata Jolly 2800
25
MECCANIZZAZIONE
Tab. 2. Principali caratteristiche delle aspiratrici semoventi e delle raccattatrici portate
utilizzate nella stagione 2004
Lunghezza (mm)
Larghezza (mm)
Larghezza di raccolta (mm)
Altezza (mm)
Massa (kg)
Motore
Prestazioni (kg/h)
Altre caratteristiche
Aspiratrice Facma Cimina 380
5.740
1.770
2.500
1.760
2.400
Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW)
Circa 1.600
Trasmissioni idrauliche,
tre ruote motrici (una frontale,
due posteriori). Diametro del
tubo di aspirazione: 250 mm
Aspiratrice Facma Cimina 200
5.220
1.640
2.500
1.700
2.210
Diesel 2.800 cm3 (44 kW)
Circa 600
Trasmissioni idrauliche,
tre ruote motrici
(una frontale, due posteriori)
Raccattatrice GF Jolly 2800
Raccattatrice GF Jolly 1800
1.515
2.060
2.800
960
n.d.
20,0
1.500 kg/h
Trasmissione meccanica,
due coclee di pulizia trasversali
1.515
2.060
1.800
960
420
11,4
1.200-1.500 kg/h
Trasmissione meccanica,
una coclea di pulizia trasversale
Lunghezza (mm)
Larghezza (mm)
Larghezza di raccolta (mm)
Altezza (mm)
Massa (kg)
Potenza assorbita (kW)
Prestazioni (kg/h)
Altre caratteristiche
queste macchine sono riportate in
tabella 2. La raccolta manuale, effettuata come confronto, è stata
compiuta da operai esperti (20 kg/h
di prodotto che corrisponde a circa
20 giorni/ha) usando pinze e guanti
in gomma (foto 4).
Il prodotto raccolto è stato subito
sottoposto all’analisi dei danni immediati rappresentati dalle spaccature. Le prove di laboratorio hanno
inoltre valutato la presenza o l’assenza della torcia e il diverso grado
di conservabilità, tra il prodotto raccolto manualmente e quello raccolto
meccanicamente. Il prodotto è stato
quindi sottoposto a curatura e, successivamente, portato in cantina. I
sottocampioni costituiti dal 20% di
ogni campione originale venivano
poi analizzati ogni 15 giorni. Per
ogni azienda sono state ottenute
26
quattro tesi, rappresentate dal prodotto raccolto manualmente, quello
raccolto meccanicamente con l’aspiratrice Cimina, quello raccolto meccanicamente con la raccattatrice
Perla e infine quello raccolto con la
raccattatrice portata GF .
L’analisi colorimetrica è stata effettuata mediante un colorimetro ottico
Hunter Lab. A partire dai valori di
L, a, b misurati tramite il colorimetro ottico, si sono ricavati i valori di
angolo di colore (AC) e indice di saturazione (IS) mediante le funzioni:
AC = arctang (b/a) (rad)
IS = (a2 + b2)0,5
(1)
(2)
Il valore dell’angolo di colore esprime l’effettiva colorazione assunta
dal frutto nel tempo: un leggero
cambiamento di colore è da consi-
derarsi fisiologico. Nel nostro caso il
colore iniziale era sul panna (con
angolo di colore inferiore a 90°) e,
nel corso della conservazione, ha virato verso il giallo (con angolo di
colore uguale o superiore a 90°).
L’indice di saturazione indica il grado di saturazione del colore; in altre
parole corrisponde alla perdita di
brillantezza del colore nel tempo.
I risultati delle prove effettuate durante le annate 2004 e 2005 interessano due tipi di danni immediati:
l’assenza della torcia e le spaccature.
Per quanto riguarda la presenza o
l’assenza della torcia sono state riscontrate differenze tra il prodotto
raccolto con le diverse metodologie
(tabelle 3, 4 e 5).
Per i marroni (tabelle 4 e 5) la percentuale dei frutti senza torcia, raccolti con l’aspiratrice Cimina della
Perito Agrario 6/2005
MECCANIZZAZIONE
Tab. 3. Percentuale di “castagne” danneggiate e “castagne” senza torcia (medie)
(Monarca et al., 2003)
Anno Tipo raccolta
Castagne senza torcia (%)
Danni (spaccature)(%)
1995
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
29,4
60,4
73,4
1,1
5,3
12,9
1996
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
32,8
40,0
37,4
1,0
5,0
5,0
1997
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
16,9
56,9
54,2
0,5
1,9
2,3
1998
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
28,4
62,0
61,4
0,5
2,5
2,5
1999
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
52,0
67,5
69,1
1,0
1,8
6,9
2001-2003, e pari solo al 4,4% per la
stagione 2004.
I risultati della ricerca sulla cultivar
“castagna”, interrotta nel 1999 e ripresa nel 2004, evidenziano le soddisfacenti prestazioni delle due
macchine, l’aspiratrice semovente
Cimina 300 della ditta FACMA e la
Perla della ditta Agrintem. Per
quanto riguarda la stagione 2004
sono stati ottenuti i seguenti valori
(tabella 5): per l’aspiratrice Cimina
le castagne senza torcia hanno rappresentato l’82,7% del prodotto, in
netta controtendenza con le prove
precedenti, mentre per la raccattatrice portata GF la percentuale di
frutti senza torcia si è attestata a valori del 67%. Tali valori sono controbilanciati da un livello molto
basso di danni: soltanto 0,5% per la
Cimina e 1,9% per la Jolly. Per il
2005 i risultati sono quelli descritti
nella tabella 6: per l’aspiratrice Ci-
Facma, ha raggiunto valori compresi
tra il 44% e il 49,7% per le stagioni
2001, 2002 e 2003 e valori del 25,7%
per la stagione 2004. Se si confrontano questi dati con quelli ottenuti con
la raccolta manuale, risulta evidente
come la stagione 2004 sia stata particolarmente positiva per la qualità
del frutto. In effetti la percentuale di
marroni senza torcia rilevata nei
campioni raccolti manualmente era
intorno al 20-22,5% per le stagioni
Tab. 4. Percentuale di ‘marroni’ danneggiati e ‘marroni’ senza torcia (Monarca et al., 2004)
Anno Tipo raccolta
Marroni senza torcia (%)
Danni (spaccature) (%)
2001
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
20,5
48,5
45,0
1,6
3,1
4,9
2002
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Perla Agrintem
20,0
44,0
63,0
0,0
0,4
3,0
2003
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
22,4
49,7
0,9
1,6
Perito Agrario 6/2005
27
MECCANIZZAZIONE
mina le castagne senza torcia hanno
rappresentatao il 40% del prodotto circa la metà rispetto all’annata
2004, mentre per la raccattatrice
portata GF la percentuale di frutti
senza torcia si è attestata a valori
del 63%, si può osservare che non
sono satati rilevati danni da spaccature. La differenza fra le due
macchine interessa il principio di
funzionamento. In effetti nella
aspiratrice il prodotto non viene a
contatto con i componenti meccanici della macchina: ciò spiega la
minor percentuale di frutti danneggiati anche se come possiamo vedere dalle tabelle tali percentuali sono
effettivamente molto basse, praticamente insignificanti. Nella raccattatrice meccanica (modelli Jolly
e Perla) il frutto viene colpito dalle
spazzole e dalle viti del trasportatore, con un rischio più elevato di
abrasioni e di spaccature. Durante
la stagione 2001 la percentuale di
28
marroni che presentavano spaccature raccolti con la raccattatrice
Perla era del 4,9% contro il 3,1%
della aspiratrice Cimina; durante il
2002 la percentuale dei frutti spaccati era intorno 3% per la Perla e
dello 0,4% per l’aspiratrice Cimina. Durante le stagioni 2003-2004
l’aspiratrice Cimina ha mostrato
una percentuale molto bassa di
danni (cioè 1,6% per l’anno 2003 e
0,5% per l’anno 2004). Questo fatto
è collegato con il miglioramento
della macchina (i rivestimenti di alcune pareti e l’introduzione di
spazzole più morbide).
In riferimento alle castagne spaccate, durante il periodo fra il 1995 e il
1999, le percentuali erano del 3,3%
(media) per la Cimina, del 5,9% per
la Perla e dello 0,8% per la raccolta
manuale. Queste percentuali si sono
abbassate durante la stagione 2004
raggiungendo valori intorno allo
0,5% per l’aspiratrice Cimina,
dell’1,9% per la raccattatrice portata GF, mentre non c’è stata presenza
di frutti spaccati per la raccolta manuale. Nella stagione 2005 non sono
è stata rilevata la presenza di frutti
spaccati
Dalle prove effettuate al colorimetro per tutte le prove effettuate nel
corso delle diverse annate (Monarca
et al., 2003) emerge che l’angolo di
colore (AC) è sempre intorno a π/2
rad passando da un bianco brillante
ad un giallo paglierino, l’indice di
saturazione (IS) mostra in genere
una tendenza ad aumentare leggermente nel tempo con un cambiamento fisiologico del grado di brillantezza. Dall’analisi dei dati non si
evidenziano delle differenze significative fra i due metodi di raccolta
(manuale e meccanico).
Possiamo quindi concludere che la
raccolta meccanica provoca un
danneggiamento del tutto trascurabile sul prodotto, e pertanto rapPerito Agrario 6/2005
MECCANIZZAZIONE
Tab. 5. Stagione 2004: prove su “marroni” e “castagne”
Cultivar
Tipo raccolta
Frutti senza torcia (%)
Danni (spaccature) (%)
Marrone
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
4,4
25,7
0,0
0,5
Castagna
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Jolly GF
19,7
82,2
67,5
0,0
0,5
1,9
Tab. 6. Stagione 2005 : prove su ‘marroni’ e ‘castagne’
Cultivar
Tipo raccolta
Frutti senza torcia (%)
Danni (spaccature) (%)
Marrone
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
3,0
40,0
0,0
0,0
Castagna
Raccolta manuale
Aspiratrice Cimina Facma
Raccattatrice Jolly GF
35,0
43,0
63,78
0,0
0,0
0,0
presenta una opportunità reale per
l’economia e per la rinascita del settore castanicolo. A dimostrazione di
quanto detto basti pensare che il
costo della raccolta manuale si aggira intorno a 0,40 euro/kg, mentre
per le macchine il costo rimane nell’ordine di 0,12 euro/kg, cioè oltre
2/3 in meno. Fondamentale risulta
la produttività delle macchine, che
si aggira intorno agli 800 kg/h e può
arrivare fino a 1000 kg/h nei castagneti pianeggianti e produttivi, contro i 30 kg/h raccolti da un operaio
esperto. L’unico limite all’utilizzo
delle macchine raccoglitrici è costituito dalla giacitura del terreno. Tale problematica è trascurabile nel
Viterbese, che vede la presenza di
castagneti siti su terreni non eccessivamente acclivi, e può essere in
parte superata in altre zone, mediante l’adozione di macchine aspiratrici trainate, che sono in grado di
lavorare a punto fisso e di raggiungere con i lunghi tubi le castagne
disposte opportunamente su cumuli o file.
Perito Agrario 6/2005
Bibliografia
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castagne sulla qualità dei frutti raccolti.
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Acta Horticolturae (in corso di stampa).
Monarca D., Massantini R. (1996), La
qualità delle castagne raccolte con mezzi meccanici. Rivista di Frutticoltura, n.
12.
29
PROFESSIONE
Sprazzi di vita
professionale
Effetti giuridici delle unità immobiliari
allibrate in Catasto alla partita speciale “2”
di Michele Lomurno
lcuni anni addietro venni incaricato in qualità di C.T.P.,
dal sig. Rossi nella vicenda
giudiziaria che sto per narrare:
1. la sig.ra Neri Maria, vantando diritti di comproprietà o di condominialità, in data 12/05/1995 ricorre all’autorità giudiziaria della circoscrizione denunciando una nuova opera
da parte di Rossi Nicola per avere,
costui, edificato, all’interno della sua
proprietà, un fabbricato, legittimamente assentito, a distanza, inferiore
a quella regolamentare, dalla contigua part. 30 F.M. 80, nel Catasto Terreni riportata alla partita “2” (partita speciale) intestata a “Accessori
A
30
Comuni ad Enti Rurali e Urbani” –
corte rurale comune ai numeri (particelle) 16 – 17 ecc…Intestazione,
questa, con l’impianto di meccanizzazione del 1976, modificata in “Accessori Comuni a più Fabbricati”;
2. assunte sommare informazioni, il
giudice adito, in data 15/05/1995,
emise un suo provvedimento con
cui ordinava l’immediata sospensione dei lavori di costruzione e, nel
contempo, fissava la data per la
comparazione delle parti;
3. in data 22/5/1995 si costituisce il
Rossi eccependo una carenza di legittimazione attiva della Neri per
essersi, costei, qualificata indebita-
mente “comproprietaria” della suddetta pert. 30;
4. in data 13/7/1995 il Pretore adito,
“ritenuta la nuova costruzione del
Rossi non a distanza legale dal confine “della “comune” part. 30, e
quindi, la legittimazione della Neri,
conferma il provvedimento di “sospensione” emesso in data
15/5/1995;
5. in data 8/8/1995 il Sig. Rossi Nicola propone reclamo ex art. 669 terdecies c.p.c. al Tribunale Civile di
Bari insistendo sull’azione illegittima della Neri per carenza del requisito basilare (titolo di proprietà)
vantato della Sig.ra Neri sulla part.
30 (corte);
6. il Tribunale di Bari, in data
8/9/1995 in Camera di Consiglio,
disattendono completamente ogni
avversa argomentazione, “…rilevato per tabulas (atto pubblico del
3/4/1990 per Notar Berloco del
3/4/1990) risulta che la “corte” è
stata acquistata dalla ricorrente
Neri, odierna reclamata, a titolo di
condominio (pari pari la frase riportata nel citato atto di acquisto
3/4/1990), ritenuto che si tratta di
un bene comune (part. 30, corte); ritenuto che la nuova costruzione posta in essere dal resistente Rossi,
odierno reclamante, non è a distanza legale dal confine della part. 30
(ma non da altri immobili di esclusiva proprietà della reclamata nota
dello scrivente)…omissis… deve riconoscersi, alla reclamata Neri, la
legittimazione a spigare l’azione di
denuncia di nuova opera; rigetta,
pertanto, il reclamo proposto dal
Rossi Nicola”.
A questo punto, a prescindere sia
dalla inspiegabile superficialità con
cui venne concepito il provvedimento di sospensione dei lavori, sia
dal rigetto del reclamo presentato
dal Rossi al Tribunale di Bari privo
quest’ultimo, di qualsiasi fondamento tecnico, essendo stato fondato il
convincimento del Tribunale sull’unico esibito dalla reclamata Neri,
Perito Agrario 6/2005
PROFESSIONE
(copia atto di acquisto della condominialità della part. 30) senza avere
prima esperito un benché minimo,
doveroso e necessario accertamento
al fine di verificare la sussistenza del
requisito della vantata effettiva condominialità della corte, (part. 30), rimane conseguentemente sconcertante il rigetto del reclamo del Rossi.
Emergono, dunque, due questioni
importanti in questa vicenda che costituiscono la sostanza della controversia, una, quella della presunta
violazione della distanza legale della
corte (part. 30); due, la legittimità
dell’azione proposta dalla Neri Maria fondata unicamente sull’atto del
3/4/1990, in cui si parla di acquisto di
“condominialità”;
Quanto alla prima, è opportuno rinviarla al termine di questo discorso;
quanto, invece, alla seconda, si tratta
di verificare se quanto vantato e preteso dalla Neri, circa il presunto diritto di comproprietà della part. 30,
trova o meno riscontro nei corrispondenti idonei titoli richiesti dalla
legge.
Poiché il Tribunale di Bari fondò
esclusivamente il proprio giudicato
sul mero riconoscimento dell’acquisto “a titolo di “condominio” derivante dal citato atto 3/4/1990, occorre partire da questo atto per fare, a
ritroso, la storia dell’accertamento
della titolarità dell’effettivo diritto
Perito Agrario 6/2005
di comproprietà sulla corte part. 30
in capo alla Neri.
Volendosi riportare alle osservazioni
del Tribunale di Bari, secondo cui
l’acquisto, da parte della Neri, della
corte – part. 30- “è a titolo di condominio”, scaturiscono due necessità:
una, quella di verificare se il danti
causa della Neri era effettivamente
legittimo “comproprietario”; due, in
caso affermativo, accertare l’efficacia del titolo in base al quale, a sua
volta, lo era divenuto.
Lo scrivente, nella sua qualità di
C.T.P. del Rossi, non convinto sin
dall’inizio della lite della legittimità
dell’azione giudiziaria avanzata dalla Neri, procedette ad accurati accertamenti da cui emerse che ai danti causa della Neri il diritto di comproprietà era pervenuto nella stessa
maniera con la quale venne, poi, trasferito alla stessa Neri.
Intanto, da ulteriori più approfondite indagini risultò che, mentre le varie volture riguardanti il trasferimento degli immobili principali, diversi dalla part. 30, erano state regolarmente eseguite in capo agli acquirenti secondo i rispettivi atti; quelle
invece, riguardanti la part. 30 (per
corte si intende un “ampio spazio recintato”), poiché, riportata, sin dall’impianto del nuovo Catasto Terreni, alla partita speciale 2 “accessori
comuni a più fabbricati”, non hanno
mai avuto esecuzione. Né poteva essere altrimenti!
Nel frattempo, nel 1976, è intervenuta, la meccanizzazione del Catasto e
in questa occasione l’intestazione
della partita speciale “2” venne modificata in “Accessori Comuni ad
Enti Rurali o ad Enti Rurali ed Urbani”, senza, con ciò, perdere o stravolgere la natura giuridica ed economica delle unità (particelle) in essa
elencate, trattandosi, appunto, di beni demaniali universali del Comune
di Altamura, “inquotizzati”, posti a
beneficio comune di enti rurali od
urbani di proprietà private site a
confine della stessa.
Per tale ragione, dall’impianto del
N.C.T. a tutt’oggi, tutte le particelle
catastali allibrate in detta partita sono sempre rimaste in carico alla stessa, in quanto beni demaniali universali, tali ai sensi della legge
12/12/1816, n. 77 – art. 176, e della
legge 16/7/1927, n. 1766 (riordinamento degli usi civici), imprescrittibili e inusucapibili, compresi nei cosiddetti demani “inquotizzati”, lasciati all’uso (e non proprietà) comune dei fondi adiacenti e alla universabilità dei cittadini. Diversi,
quindi, dalla proprietà privata. Dal
1928 (approvazione del regolamento
per l’esecuzione della legge
16/7/1927 n. 1766 sul riordinamento
degli usi civici) ad oggi non risulta,
allo scrivente, essere intervenuta alcuna norma modificativa; pare, invece che risultano giacenti presso il
Parlamento alcune proposte di legge tendenti alla conservazione e al
consolidamento dei principi originari che nel passato hanno ispirato il
legislatore del 1927, volte, soprattutto, “alla tutela ecologica e alla definizione dei modi di godimento” (e
non di proprietà) e dei “limiti” dei
diritti di proprietà su beni di interesse ecologico per assicurarne la funzione sociale alla quale sono soggetti anche i Demani Civici considerati
sotto l’aspetto privatistico dei diritti
di godimento attribuiti ai singoli” (P.
31
PROFESSIONE
Federico – dal periodico di attualità, cultura e informazione tecnica
“GEOCENTRO” – 1° quadrimestre 1995). Per quanto risulta allo
scrivente la regione Puglia pare abbia, di recente, emanato una serie di
norme in materia, senza, però, modificare la natura giuridica originaria
delle unità immobiliari allibrate nella partita speciale “2”.
Dall’impianto del N.C.T. le unità
immobiliari in questione non hanno
subito alcuna modificazione inventariale, in quanto beni “inquotizzati”, singolarmente ed autonomamente “improduttivi” di reddito, già
acquistati al patrimonio indisponibile del Comune, col diritto di mero
godimento in comune in favore di
fondi adiacenti di proprietà per una
loro più conveniente funzionalità.
Perciò, qualunque forma di negoziazione fra privati è nulla, fermo
restando immutato l’uso o il godimento comune di questi beni, cosiddetti accessori, di proprietà Demaniale. Essi sono beni non negoziabili, contrariamente alle argomentazioni del Tribunale di Bari che infondatamente portarono a riconoscere legittima l’azione promossa
dalla Neri Maria.
E’ opportuno ricordare, a proposito
di volture catastali, che secondo le
istruzioni catastali in atto (Direzione
dei SS. TT. EE. – Istruzione per l’attuazione della legge 1/10/1969 n.
679) che ogni trasferimento dei diritti reali sui beni allibrati in Catasto richiede una regolare domanda
di voltura per la conservazione degli atti catastali, a cui occorre allegare copia dell’atto pubblico giustificativo, sentenza dichiarativa passata in giudicato, o atto amministrativo, ecc. (art 4 D.P.R. 650/1972), che
legittimino il trasferimento medesimo.
Le parti, e tanto meno la sig.ra Neri,
non si sono mai preoccupate di verificare in Catasto, se, a seguito dei
vari atti di trasferimento posti in essere, fossero mai state eseguite an-
32
che le volture, a loro favore, dei diritti acquistati sulla parcella 30 in
parola. Nella fattispecie non è stato
rinvenuto alcun atto o documento
giustificativo ritenuto idoneo per il
trasferimento dei diritti di comproprietà dei beni di cui alla detta part.
30 (Demanio Comunale) a favore
della Neri Maria o/e dei suoi danti
causa.
Per concludere, di conseguenza quel
vantato diritto di condominialità
della Neri sulla corte part. 30, ancorché risultante dagli atti di trasferimento innanzi citati, e, per ultimo,
quello del 3/4/1990, non poteva autorizzare la stessa a proporre alcuna
azione legale, petitoria o possessoria, perché nullo a tutti gli effetti.
Essa, tuttalpiù, avrebbe potuto reclamare una presumibile turbativa
del semplice diritto d’uso o di godimento, in comune con altri, della
detta particella 30, e null’altro.
Ne deriva, quindi, che i proprietari
esclusivi dei fondi in Catasto Terreni
riportati al F.M. 80 – Comune di Altamura – particelle 16 – 19 – 20 – 24
– 25 (proprietà di Rossi Nicola) e 17
– 18 – 21/1 – 211/2 – 21/3 – 23 (proprietà Neri Maria), adiacenti la part.
30, oltre il diritto d’uso di godimento, non possono vantare nessun altro diritto, e meno che meno, quello
di comproprietà o di proprietà
esclusiva. Ne consegue, pertanto,
l’illegittimità dell’azione proposta
dalla Neri.
Sta di fatto che in questa vicenda,
iniziata con provvedimenti giudiziari a favore di quest’ultima, che
avevamo procurato gravi difficoltà
al Rossi Nicola per le quali la definizione della controversia avrebbe
comportato l’esborso di enormi
somme a titolo di risarcimento
danni, venne poi, completamente
ribaltata proprio grazie al risultato
degli accertamenti condotti dallo
scrivente.
Infatti, fu proprio da più approfondite indagini del sottoscritto presso
il Commissariato Regionale degli
Usi Civici, che la lite si concluse a
vantaggio del Rossi, avendo lo scrivente nella qualità di C.T.P. dimostrato documentalmente l’infondatezza della pretesa della sig.ra Neri
essendo la part. 30, di cui essa si erigeva a comproprietà, non un bene
privato, ma, un bene demaniale imprescrittibile e intrasferibile di
esclusiva proprietà comunale.
È superfluo precisare che la vertenza, sollecitata e curata dallo scrivente nella sua qualità, si concluse con
una transazione dove la Neri, mentre rinunziava ad ogni sua pretesa
concedeva al Rossi, a titolo risarcitorio porzione dei beni di sua esclusiva proprietà.
Spese tecniche e legali interamente
compensate tra le parti.
CONSULTAZIONI E RICERCHE
U.T.E.BARI (ORA Agenzia del Territorio);
ARCHIVIO NOTARILE – BARI, visura atti pubblici diversi;
ARCHIVIO DI STATO – BARI, (Vecchio Catasto Terreni – Atti Demaniali
del Comune di Altamura – Istruttoria
demaniale nella causa tra il Comune di
Altamura e l’Ing. M. De Nora – Relazione del 28/5/1913 – legge organica sull’Amministrazione Civile del 12/12/1816,
n. 77 (art. 176. imprescrittibilità);
BIBLIOTECA COMUNALE – ALTAMURA, legge 16/6/1927 n. 1766 (Riordino degli Usi Civici);
STAMPA, periodico “GEOCENTRO” la
Giurisprudenza della Corte Costituzionale – Usi Civici di P. Federico;
LEGGI CATASTALI, L. 1/3/1886, n. 3682
(Formazione Nuovo Catasto Terreni);
R.D. 8/10/1931, n. 1572 (T.U. delle leggi
si 1 N.C.T.); R.D. 12/10/1933, n. 1539 (Regolamento di esecuzione del T.U. delle
leggi sul N.C.T.); L. 17/8/1941, n. XIX
(Modificazioni al T.U. delle leggi sul
N.C.T.); L. 1/10/1969, n. 679 (Semplificazioni delle procedure catastali); D.M.
5/11/1969 (Approvazione dell’istruzione
provvisoria per l’attuazione della legge
1/10/1969, n. 679); D.P.R. 26/10/1972, n.
650 (perfezionamento e revisione del sistema catastale).
Perito Agrario 6/2005
NEWS
Conferenza e Riconoscenza
di Giovanni Giacalone
ella splendida Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario di
Marsala giorno 22 Ottobre
2005 il Collegio dei Periti Agrari e dei
Periti Agrari Laureati della provincia
di Trapani ha organizzato una conferenza che ha avuto per tema “ Il Perito
Agrario tecnico libero professionista,
stato dell’arte , ieri , oggi , domani”.
Il tema di tale conferenza è stato
egregiamente illustrato ai presenti dal
Per.Agr. Andrea Bottaro Presidente
Nazionale della Categoria, che nella
sua relazione si è soffermato soprattutto, interessando gli studenti delle
quinte classi, sulle opportunità di lavoro che la professione può offrire a
coloro che si apprestano a dovere affrontare questa nuova futura realtà.
La professione di Perito Agrario si
inserisce nel tessuto rurale, ambientale e territoriale come motore dello
sviluppo agroindustriale e, assieme
alle altre professioni tecniche, è stata
N
quella che ha contribuito alla ripresa
dell’economia del nostro Paese negli
anni difficili del periodo ante e postbellico. In questo contesto le figure
dei Periti Agrari Liberi professionisti hanno rappresentato l’elemento
di eccellenza di raccordo tra impresa
agricola e sviluppo tecnico e tecnologico. Alla cultura e professionalità
del Perito Agrario ha contribuito un
sistema scolastico
di alta valenza. L’Istituto
Tecnico
Agrario continuerà a vivere nei licei
tecnologici e il
CNPA si sta adoperando affinché
in questi siano valorizzate le materie tecniche. La
professione di Perito Agrario rappresenta una scelta di vita e chiede
professionalità e
spirito di sacrificio.
Ulteriore importante informazioBottaro consegna a Giacalone la medaglia di riconoscenza ne è stata fornita
della Categoria
a tutti i parteci-
Perito Agrario 6/2005
“Il tavolo della pesidenza
panti dal Per.Agr. Luigi Zanna, del
Collegio di Bologna ,che ha illustrato ai presenti il decreto regionale
adottato dalla regione Emilia Romagna che permette a coloro che
intraprendono attività libero-professionale, di potere percepire dei
contributi che vengono erogati dall’assessorato alle attività produttive.
Il sistema potrebbe consentire un
incentivo economico ai giovani che
intendono aprire uno studio tecnico
le cui spese potrebbero così essere
ridotte.
Molto interessati gli studenti che a
termine della conferenza non si sono risparmiati di chiedere notizie in
merito alle possibilità lavorative.
A fine della manifestazione,Andrea
Bottaro, in rappresentanza di tutto il
Consiglio Nazionale , dopo averne
tracciato la figura umana e professionale ha consegnato al Per.Agr.
Michelangelo Giacalone , già presidente del Collegio di Trapani e già
Consigliere Nazionale, una medaglia
d’oro, a riconoscimento del lavoro
svolto durante la sua attività professionale nei confronti della visibilità
di tutta la Categoria e con la gratitudine di questa.
33
NEWS
RINNOVO DELLE CARICHE DEI COLLEGI
Collegio di Padova
data elezioni: 03-04/12/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Schiavon Mariano
V.Presidente Zaggia Federico
Segretario
Buongiorno Giuseppe
Tesoriere
Tecchio Simone
Consigliere Corradin Marco
Consigliere Andrigo Alfeo
Consigliere Tono Diego
Consigliere Fasolato Emanuele
Consigliere Dal Bianco Andrea
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente Saccuman Vittorino
Membro Eff. Arzenton Andrea
Membro Eff. Babetto Stefano
Membro Sup.Mastella Antonio
Membro Sup.Maggetto Silvano
Collegio di Salerno
data elezioni: 20/11/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Marzullo Nicola
V.Presidente Fragetti Luigi
Segretario Landi Antonio
Tesoriere
Sorrento Antonio
Consigliere Bacco Valerio
Consigliere Cappetta Mariano
Consigliere Mansi Pio
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente D’Ambrosio Alfonso
Membro Eff.. Campanaro Alberto
Membro Eff. Fiammenghi Nerio
Membro Sup.Sica Orazio
Collegio di Reggio Emilia
data elezioni: 28/11/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Fantuzzi Corrado
V.Presidente Corradi Claudio
Segretario Manfredi Marcello
Piffer Ugo
Tesoriere
Consigliere Mazzocchi Giovanni
Consigliere Rinaldi Filippo
Consigliere Tagliavini Alberto
34
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente Allegri Gianfranco
Membro Eff.. Bonazzi Romano
Membro Eff. Govi Luciano
Membro Sup.Pancani Franco
Membro Eff. Segantini Luca
Membro Sup.Galassini Enrico
Collegio di Frosinone
data elezioni: 09/11/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Barbi Massimiliano
V.Presidente Belgrano Stefano
Tesoriere
Pistoresi Pierluigi
Segretario Carmignani Gilberto
Consigliere Nelli Andrea
Consigliere Lucignani Mauro
Consiglire Di Sirio Andrea
Consiglio del Collegio
Presidente Cistrone Domenico
V.Presidente Sozzi Stefano
Segretario Sambucci Natascia
Tesoriere
Viglietta Michele
Consigliere Giannotti
O. Gaetano
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente Figlioli Vincenzo
Membro Eff.. Gaglione Vincenzo
Membro Eff. Cervini Gianfranco
Membro Sup.Tammaro Claudio
Collegio di Pesaro - Urbino
data elezioni: 27/11/2005
Collegio di Lucca
data elezioni: 22/10/2005
Collegio di Ragusa
data elezioni: 14/12/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Balloni Corrado
V.Presidente Lissandrello Vincenzo
Segretario Sanfilippo Fernanda
Tesoriere
La Pegna Claudio
Consigliere Gurrieri Vincenzo
Consiglio del Collegio
Presidente Polverari Marcello
V.Presidente Bartolucci Stefano
Segretario Gambaccini Adriana
Tesoriere
Biondi Filippo
Consigliere Baronciani Luciano
Consigliere Galeazzi Davide
Consiglire Sonnante Marco
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente Distefano Giacomo
Membro Eff. Leone Aldo
Membro Eff. Carnemolla Gianfranco
Membro Sup.Potestà Girolamo
Collegio di Arezzo
data elezioni: 11/11/2005
Consiglio del Collegio
Presidente Nardone Celestino
V.Presidente De Vito Vincenzo
Segretario Petruzzi Antonio
Tesoriere
Martire Antonio
Consigliere Bianco Fernando
Maria Antonio
Consigliere Amodeo Mario
Consigliere Cocozza Gennaro
Consiglio del Collegio
Presidente Giuliarini Giuliano
V.Presidente Barciulli Lucio
Segretario Bartolini Andrea
Tesoriere
Rotesi Riccardo
Consigliere Gardeschi Bernardo
Consigliere Panichi Fabrizio
Consiglire Rossi Athos
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente Marleti Antonio
Membro Eff.. Vichi Daniele
Collegio di Avellino
data elezioni: 18/12/2005
Collegio dei Revisori dei Conti
Membro Eff. Santoli Donato
Membro Eff. La Penna Antonio
Membro Eff. Pannese Raffaele
Membro Sup. Capozzi Giovanbattista
Perito Agrario 6/2005
NEWS
PROROGA DEI TERMINI E DISPOSIZIONI
URGENTI CON IL DL 30/12/2005 N. 273
Al momento di andare in stampa
perviene la notizia che il D.L.
30/12/2005 n. 273 recante “Definizione e proroga dei termini, nonché
conseguenti disposizioni urgenti.”
(GU n. 303 del 30-12-2005, tra le altre, modifica le disposizioni temporali relative a:
Art. 5. - Adeguamento alle prescrizioni antincendio per le strutture ricettive
1. Il termine per il completamento
degli investimenti per gli adempimenti relativi alla messa a norma
delle strutture ricettive, previsto dall’articolo 14 del decreto-legge 9 novembre 2004, n. 266, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 306, è ulteriormente prorogato al 30 giugno 2006 per le imprese che abbiano presentato la richiesta di nulla osta ai vigili del fuoco entro il 30 novembre 2004.
Art. 10. - Garanzie di sicurezza nel
trattamento dei dati personali
Al codice in materia di protezione
dei dati personali, di cui al decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e
successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 180:
1) al comma 1 le parole: “31 dicembre 2005” sono sostituite dalle seguenti: “31 marzo 2006”;
2) al comma 3 le parole: “31 marzo
2006” sono sostituite dalle seguenti:
“30 giugno 2006”;
b) all’articolo 181, comma 1, lettera
a), le parole: “31 dicembre 2005” sono sostituite dalle seguenti: “28 febbraio 2006”.
Art. 11. - Procedure di integrazione
della documentazione in materia edilizia
L’integrazione documentale prevista nell’allegato 1, ultimo periodo,
Perito Agrario 6/2005
del decreto-legge 30 settembre
2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre
2003, n. 326, come modificato dall’articolo 10, comma 1, lettera b), del
decreto-legge 29 novembre 2004, n.
282, convertito, con modificazioni,
dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307,
può essere effettuata entro il 30
aprile 2006.
Art. 25. - Disposizioni in materia di
catasto
Il termine di due anni, da ultimo stabilito con provvedimento adottato ai
sensi dell’articolo 7 della legge 15
marzo 1997, n. 59, e dell’articolo 7
del decreto legislativo 31 marzo
1998, n. 112, per l’esercizio delle funzioni previste dall’articolo 66 del citato decreto legislativo n. 112 del
1998, è prorogato di un anno.
Art. 26. - Fondo per lo sviluppo della
meccanizzazione in agricoltura
All’articolo 1, comma 1, del decretolegge 25 ottobre 2002, n. 236, convertito, con modificazioni, dalla legge 27
dicembre 2002, n. 284, le parole: “31
dicembre 2005”, sono sostituite dalle
seguenti: “31 dicembre 2007”.
Art. 30. - Credito d’imposta per giovani imprenditori agricoli
All’articolo 3, comma 3, del decreto
legislativo 29 marzo 2004, n. 99, le
parole: “nel limite della somma di
9.921.250 euro per l’anno 2004 e nei
limiti della somma di dieci milioni di
euro annui per ciascuno degli anni
dal 2005 al 2009” sono sostituite dalle seguenti: “nel limite della somma
di dieci milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2006 al 2010” e
le parole:“da emanarsi entro il 31 dicembre 2004” sono sostituite dalle
seguenti: “da emanarsi entro trenta
giorni dalla decisione della Commissione europea di approvazione del
regime di aiuti di cui al presente
comma”.
Art. 32. - Controllo sulla gestione degli enti
Il termine previsto dalle disposizioni
vigenti per l’invio ai Ministeri vigilanti dei bilanci degli enti che vi sono tenuti è prorogato di sessanta
giorni per gli enti che, a decorrere
dall’anno 2006, effettuano la trasmissione in via telematica ai predetti Ministeri nonché, insieme ai
conti consuntivi, ai bilanci di previsione e alle relative variazioni, al
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, cui gli stessi sono
obbligatoriamente inoltrati in via
telematica, a decorrere dall’esercizio 2007. Con provvedimento del
Ragioniere generale dello Stato,
sentiti i Ministeri vigilanti, adottato
entro quarantacinque giorni dalla
data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabilite le modalità
applicative del presente articolo, incluse quelle occorrenti per la fase
della sua prima attuazione.
Regolamento della formazione continua del Perito Agrario per l’eccellenza nell’esercizio della libera professione Emanato dal Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti
Agrari Laureati nella seduta del 3
settembre 2004: con l’approssimarsi
del 31.12.2005 si rende necessario ricordare i passi da compiere per il riconoscimento ai Periti Agrari che ne
fanno richiesta dei crediti formativi
annui.
a. Il Perito Agrario ai fini della acquisizione della certificazione, richiederà al Collegio provinciale la
verifica del percorso formativo completato nell’anno solare presentando l’istanza corredata della documentazione prescritta.
b. La richiesta di certificazione sarà
convalidata o rigettata previa verifica, entro trenta giorni, dalla ultimazione dell’iter di riconoscimento.
35
GIURISPRUDENZA
Corte di giustizia,Sez.II-11-1004,in
causa C-457\02-Timmer-mans, pres.;
Puissochet, rel.; Kokott, avv. gen.Trib. Pen.Terni c. Niselli.
Ambiente -Rifiuti -Definizione.Art. 1, lett a), primo comma direttiva n. 75/442 CEE.
Ambiente -Rifiuti -Nozione -Art. 1,
lett. a), primo comma direttiva n.
75/442 CEE -Residui di produzione
-Riutilizzo.
La definizione di rifiuto contenuta
nell art. 1, lett. a), primo comma, della
direttiva del Consiglio 15 luglio 1975,
5/442/CEE,relativa ai rifiuti,come
modificata dalla direttiva del Consiglio 18 marzo 991, 91/156/CEE e della decisione della Commissione 24
maggio 1996, 96/350/CE, non può essere interpretata nel senso che essa ricomprenderebbe tassativamente le
sostanze o i materiali destinati o soggetti alle operazioni di smaltimento o
di recupero menzionati negli allegati
II A e II B della detta direttiva, oppure in elenchi equivalenti, o il cui detentore abbia l”intenzione o l”obbligo
di destinarli a siffatte operazioni(1).
La nozione di rifiuto ai sensi dell’art.
1, lett. a), primo comma, della direttiva 75/442, come modificata dalla direttiva 91/156 e dalla decisione
96/350, non dev’essere interpretata
nel senso che essa escluderebbe l”insieme dei residui di produzione o di
consumo che possono essere o sono
riutilizzati in un ciclo di produzione
o di consumo, vuoi in assenza di trattamento preventivo e senza arrecare
danni all’ambiente, vuoi previo trattamento ma senza che occorra tuttavia un”operazione di recupero ai
sensi dell’allegato II B di tale direttiva (2).
Cass. Sez. II Civ. -27-10-2004, n.
20786 - Duva, pres. ; Calabrese, est. ;
Marinelli, P.M. (conf.) - Comune di
Oristano (avv. Frau) c. Maccioni
(avv. Pristini). (Cassa App. Cagliari,
Sez. spec. Agr. 22 marzo 2001)
36
Proprietà - Azioni a difesa della proprietà - Rivendicazione- Prova- Onere del rivendicante -Ricorso alle risultanze catastali- Ammissibilità - Valore probatorio.(C.c., artt. 984, 2697,
2727 e 2729; c.p.c.,artt. 115 e 116)
Il principio per cui il rivendicante è
tenuto a fornire la prova del suo diritto di proprietà in base al titolo originale di acquisto o al verificarsi dell’usucapione , non ha carattere assoluto, ma va applicato con opportuni
temperamenti in rapporto alla concreta situazione processuale.A tal fine,le risultanze dei registri catastali,pur se non valgono a dimostrare
senz’altro la proprietà su un immobile,possono tuttavia fornire indizi
ed essere utilizzati dal giudice come
elementi di convincimento (1)
Cass. Sez. I Civ. -27-8-2004, n. 177133
- Proto, pres.; Nappi, est.;Golia, P.M.
(conf.) Polfar s.r.l. (avv. Raffi e altro)
c. Pref. Ravenna (avv. n.c.). (Conferma Trib. Ravenna 22 dicembre
2000)
Produzione, commercio e consumi Concimi e concimaie- Disciplina dei
fertilizzanti ,di cui alla legge n. 748
del 1984 - Sanzioni amministrative Illecito ex art. 12 della legge stessa Configurabilità - Estremi -Detenzione di concimi già confezionati Sufficienza -Fondamento. (L. 19 ottobre 1984, n. 748, art. 12)
In tema di sanzioni amministrative in
materia di fertilizzanti, la detenzione
di concimi già definitivamente confezionati integra gli estremi dell’illecito
previsto dall’art. 12 della l. 19 ottobre
1984, n. 748 -il quale punisce, fra l’altro,“chiunque vende, pone in vendita
o mette altrimenti in commercio” fertilizzanti non conformi alle norme
della legge stessa e dei suoi allegati -,
dovendosi ritenere che la detenzione
per vendere, se è accompagnata da
comportamenti rivelatori del fine di
vendere e di commerciare, basta di
per sé sola ad integrare l’elemento
materiale dell’illecito (1).
Cass. Sez. III Civ. -19-5-2004, n. 9473
- Duva, pres. ; Calabrese,e est,; Marinelli, P.M. (conf.) - De Matteo ed
altro (avv. Capotorto) c. De Leo
(avv. Sannoner). (Cassa con rinvio
App. Bari 12 giugno 2000)
Prelazione e riscatto - Accertamento con sentenza - Termine per il pagamento del prezzo - Decorrenza Sospensione per richiesta di mutuo
agevolato - Decorrenza. (L. 26 maggio 1965, n. 590, art. 8; l. 8 gennaio
1979, n. 2, art. 1)
In caso di esercizio del diritto di riscatto di un fondo rustico accertato
con sentenza passata in giudicato, il
termine di tre mesi per effettuare il
pagamento del prezzo inizia a decorrere dal momento del passaggio
in giudicato della sentenza, mentre
l’eventuale periodo di sospensione non oltre l’anno- del detto temine, al
fine di ottenere un mutuo agevolato,
inizia a decorrere dalla presentazione della domanda di concessione del
mutuo agevolato(1).
Cass. Sez. I Civ. - 27-2-2004, n. 3977 Lo savio, pres.; Forte, est.;Abbritti,
P.M. (conf.) - Com. Pessano con
Bernago (avv. Romanelli) c. Frigerio (avv. Generoso). (Conferma
App. Milano 22 dicembre 2000)
Espropriazione p.p.u. - Procedimento- Liquidazione dell’indennità
- Determinazione (stima) - Suolo
qualificato come edificabile - Indennità aggiuntive per soprasuolo Configurabilità - Esclusione - Acquiescenza dell’espropriato alla
qualificazione del suolo come edificabile - Ricorso per cassazione concernente il quantum delle indennità
aggiuntive - Ammissibilità - Esclusione. (C.p.c., artt. 360, 365; d.1. 11
luglio 1992, n. 333, art. 5 bis; l. 8 agosto 1992, n. 359)
Perito Agrario 6/2005
GIURISPRUDENZA
In tema di determinazione delle giuste indennità per l’espropriazione, le
cosiddette indennità aggiuntive per
soprassuolo (nella fattispecie,per essenze arboree, manufatti e valore
aziendale connesso all’allevamento di
suini) sono ipotizzabili esclusivamente in rapporto alle aree qualificate come agricole; ne consegue che è
inammissibile il motivo di ricorso per
cassazione,con qui l’espropriato censuri la decisione della Corte di appello in ordine al quantum delle suddette
indennità, ove lo stesso espropriato
abbia fatto acquiescenza alla qualificazione del suolo come edificabile(1).
Cart. Sez.I Civ. - 9-3-2004,n.4732- De
Musis, pres.; Benini, est. ; Carestia,
P.M. (diff.) -Cattaneo (avv. Romanelli) c.Com. Locatello (avv. Goisis).
(Conferma App. Brescia 2 luglio
2001)
Espropriazione p.p.u. - Procedimento - Liquidazione dell’indennità Determinazione (stima) - Suoli agricoli - Essenze arboree - Rilevanza
autonoma ai fini di compenso aggiuntivo - Esclusione. (L. 22 ottobre
1971, n. 865, art. 16; L. 25 giugno
1865, n. 2359, art. 39)
Il criterio del valore gabellare per la
determinazione indennitaria dei suoli agricoli,introdotto dalla l. 22 ottobre 1971, 865, è commisurato al tipo
di piantagioni effettivamente praticate sul fondo, e - a differenza dal sistema previdente, di cui all’art. 43 l. 25
giugno 1865, n. 2359, che continua ad
applicarsi unicamente alle espropriazioni ancora regolate da quella legge
- non consente alcuna considerazione
separata tra il valore del suolo e quello delle essenze arboree su di esso esistenti (cosiddetto soprassuolo), ai fini
di un compenso aggiuntivo (2).
Cass. Sez. III Civ. -5-12-2003,n. 18654
- Nicastro, pres. ; Chiarini, est.; Cafiero, P.M. (parz. diff.) - Tomaiuolo
(avv.Tomaiuolo) c. Sassi (avv.AgnuPerito Agrario 6/2005
sdei). (Cassa con rinvio App. Bari 1°
giugno 2000)
Contratti agrari - Affitto di fondi rustici - Accordi in deroga - Validità Presupposti - Assistenza dei rappresentanti delle rispettive organizzazioni professionali - Necessità - Possibilità che gli stessi prevengano da
una stessa organizzazione professionale - Sussistenza. (L. 11 febbraio
1971, n. 11, art. 23; l. 3 maggio 1982, n.
203, art. 45)
La disputa se l’art. 45, primo comma,
della l. 3 maggio 1982 n. 203, nel richiedere espressamente che il concedente di
un fondo rustico ed il concessionario
siano assistiti dalle “rispettive” organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, debba esser inteso nel senso
che le associazioni siano necessariamente diverse, ancorché non politicamente contrapposte, è stata superata
dalla giurisprudenza di legittimità ritenendo che l’organismo professionale
può anche esser unico purché le parti
siano almeno assistite da due rappresentanti dei rispettivi interessi per evitarne la presunzione di conflitto. Le
parti possono, nell’esecizio della loro
autonomia negoziale, predisporre un
regolamento dei loro interessi in deroga
a quello normativamente previsto,purché si garantito il contraddittorio tra le
stesse mediante l’assistenza dei rappre-
sentanti dei settori corrispondenti agli
interessi di cui sono portatrici (proprietari,affittuari,etc.) ovvero, in mancanza
del relativo raggruppamento, almeno
di un rappresentante dell’interesse di
ciascuna di esse (1).
Cass. Sez. I Civ. -8-8-2003, n. 11974 Losavio, pres.;Fioretti, est.;Gambardella,P.M. (conf.) - Polfar s.r.l. (avv.
Raffi ed altro) c. Pref. Ravenna (avv.
n.c.). (Conferma Trib. Ravenna 28
febbraio 2000)
Produzione, commercio e consumo
- Concimi - Legge n .748 del 1984 Uso, sulla confezione del prodotto,
del termine “superstallatico”, per
contraddistinguere un ammendante
- Violazione dell’art. 12 della legge
citata, con applicazione della relativa
sanzione amministrativa - Configurabilità. (L. 19 ottobre 1984, n. 748,
artt. 8, 9 e 12)
In tema di sanzioni amministrative in
materia di fertilizzanti, l’uso, sulla
confezione del prodotto, del termine
“superstallatico”, per contraddistinguere un ammendante, integra violazione dell’art. 12, primo comma, lett.
b), della l. 19 ottobre 1984, n. 748, con
conseguente legittima irrogazione
della relativa sanzione amministrativa pecuniaria, atteso che detto termine non figura fra quelli obbligatori
ammessi dalla legge stessa per la individuazione dei prodotti (1).
REPLICA
A seguito del mio articolo “Da oggi non ci sto più”, pubblicato sulla rivista “Il perito agrario” n. 4/2005, l’agrotecnico Orlandi mi ha attaccato
personalmente con un articolo allegro e scanzonato. Ma dal contenuto piccato si evince quindi che ho colpito nel segno. Ringrazio coloro che, tra periti agrari ed agrotecnici, mi hanno manifestato la loro
solidarietà e confermo che continuerò, a sostegno e difesa della nostra
Categoria, nella mia azione di chiarezza ogni qual volta se ne presenterà la necessità.
Domenico Di Biase
37
SCIENZA
FIBRE PLASTICHE A BASSO
IMPATTO AMBIENTALE
La soia potrebbe divenire presto un
valido sostituto del petrolio come materia prima per la produzione delle fibre sintetiche. Secondo quanto riportato dal bollettino dell’università del
Delaware, un gruppo di ricercatori,
coordinati da Richard Wool, avrebbe
impiegato l’olio di soia per produrre
catene polimeriche omogenee con caratteristiche meccaniche addirittura
superiori a quelle delle catene derivate dal petrolio.“Da oltre cinque anni afferma lo studioso - stiamo modificando la crescita della soia nel tentativo di renderla un elemento ideale per
sostituire il petrolio nell’industria della plastica. La conoscenza della sua
struttura genetica e la sua naturale
biodegradabilità la rendono infatti
MAIS PER LA BIODIVERSITÀ
Un gruppo di scienziati
statunitensi associati all’Università di San
Francisco, ha descritto, sulla rivista
Nature la scoperta
di un gene (“barren
stalk 1”) che regola lo sviluppo delle ramificazioni secondarie nelle piante, e che,
presumibilmente, ha permesso
al cespuglioso teosinte (una pianta
selvatica che cresce nella Sierra Madre messicana) di essere trasformato
nel moderno mais a stelo lungo.“Già
alcuni millenni prima della spedizione di Cristoforo Colombo - spiega
Robert J. Schmidt, coordinatore del
progetto, gli agricoltori delle regioni
centrali dell’America impararono a
selezionare ed incrociare il teosinte
per trarne il progenitore dell’attuale
mais. A distanza di molti secoli - prosegue - siamo riusciti a mappare il
Dna arcaico dell’attuale ceppo di provenienza dell’arbusto e a conservarlo
38
adatta
allo
scopo, dato che consente operazioni
fondamentali, come controllare la sequenza delle proteine la compongono, orientandole per poter ottenere
materiali compositi d’altissime prestazioni, e poterle ‘spaccare’ una volta
terminato il ciclo di vita, cosicché il loro impatto ambientale sia praticamente nullo”.
intatto nella sua struttura, basilare e
derivata, grazie alle moderne tecniche
di riconoscimento biomolecolare, ed
a metterlo a disposizione del mondo
scientifico affinché lo preservi per le
generazioni a venire”.
E ADESSO TOCCA AL BASILICO
Dopo averci annunciato che vari alimenti possono essere nocivi alla salute, adesso, secondo una ricerca effettuata da un gruppo di studiosi dell’Università di Genova, le foglie di basilico fino ad una altezza di circa 10 centimetri dalla base della pianta sviluppano una sostanza, il metileugenolo,
classificata, dal National Program of
Toxicology, come cancerogena. I ricercatori chiariscono poi, che quando
la pianta cresce, il metileugenolo diminuisce e diventa eugenolo, sostanza
innocua che conferisce il caratteristico
sapore al vegetale. Gli studiosi consigliano pertanto di evitare di utilizzare piante che non siano cresciute almeno di 18 - 20 centimetri.
ALLEVARE VACCHE
PER PROTEGERSI DAI TUMORI
In uno studio pubblicato dall’American Journal of Epidemiology gli
allevatori di lattifere sono protetti
dal rischio di essere colpiti dal tumore ai polmoni.
La ricerca è stata effettuata da ricercatori internazionali coordinati
dal Prof. Giuseppe Mastrangelo dell’Università di Padova.
Perito Agrario 6/2005
SCIENZA
RIMEDI CONTRO LE INVASIONI DI INSETTI
Dallo studio della capacità di
adattamento degli insetti al
clima si potranno sviluppare
nuovi rimedi per fermarne la
proliferazione causata dall’innalzamento delle temperature del globo. È quanto
pubblicato sull’autorevole New
scientist, a firma dell’entomologo Michael Kaspari, che ha analizzato i segmenti del Dna di numerose specie di
formiche capaci di sopravvivere in latitudini completamente diverse dal
loro luogo di nascita. Lo studio di alcuni tratti del loro corredo cromosomico ha permesso di comprendere
quali siano le modalità che inducono
un “laboratorio” cellulare ad adeguarsi ad un ambiente in rapida mutazione.“Gli esiti della ricerca che abbiamo condotto - afferma lo studioso
- suggeriscono che nel Dna degli es-
seri viventi possano mutare i legami che inducono i tessuti a regolarsi a
seconda delle mutate
condizioni esterne. Il protrarsi di tali condizioni
porta a consolidare la varianza al punto da renderla effettiva
fino al mutare delle necessità”.
ESTRATTO DI ORIGANO
E INFEZIONI BATTERICHE
sottolinea - a quattro anni dall’inizio della sperimentazione su questi
composti, l’applicazione di sintesi
pluriattive ha manifestato forti ral-
Il carvacrolo, un composto fenolico
estratto dall’origano, ha dato ottimi
risultati nel fermare la proliferazione degli stafilococchi. E’ il risultato
di un progetto sviluppato dal Georgetown University Medical Center.
La sperimentazione di principi attivi
sempre più potenti che contrastino
efficacemente le infezioni batteriche è uno dei campi su cui si stanno
maggiormente concentrando i biolaboratori di tutto il mondo. “La
straordinaria velocità di adattamento dei ceppi batterici alle nuove molecole antibiotiche - afferma l’infettivologo Harry G. Preuss - induce i
bioingegneri a puntare sulla creazione di fattori contrastanti biotech,
prendendo a modello le mutazioni
genetiche presenti in particolari
piante che hanno naturalmente sviluppato strategie multitasking di
grande efficienza. In particolare Perito Agrario 6/2005
IL CHILOGRAMMO
DEVE ANDARE IN PENSIONE
Secondo alcuni scienziati anglofrancoamericani il chilogrammo, che fino
ad oggi è stato corrispondente ad un
campione di platino-iridio, conservato
al Bureau International des Poids et
Mesures a Parigi, a causa di un possibile deterioramento, debba essere ridefinito in termini di costanti atomiche
o fondamentali come avviene per le altre unità di misura. Gli scienziati hanno dunque proposto due possibilità.
La prima si basa sulla costante di
Plank (legata alla natura ondulatoria
della materia) e accomuna la massa di
un chilogrammo alla gravità terrestre
per mezzo di una forza magnetica misurata con precisione. La seconda possibilità invece si riferisce alla costante di
Avogadro e richiede il conteggio di un
determinato numero di atomi con una
massa atomica specifica.
lentamenti delle attività infiammatorie e il contenimento di effetti collaterali tipici degli antibiotici tradizionali”.
39
LIBRI
AA.VV.
I FOGLI DI BACCO (4 volumi)
A cura dell Enoteca Italiana di
Siena S.P.
I “Fogli di Bacco” si presentano come una collana, di piccole dimensioni, che ospita studi e ricerche
promossi dall’Enoteca Italiana in
ambiti diversi tra loro, ma tutti riguardanti il rapporto tra vino e cultura. Questo binomio è un’iniziativa insolita nel panorama della tradizione enologica sia del nostro
paese, sia di tutto il mondo.
Troppo spesso, nel passato, il vino è
stato accompagnato a contenuti impropri : la devianza sociale, l’eccesso, il basso livello popolare dei suoi
consumi, e così via. Ma rivelare la
profonda matrice culturale che unisce il vino alla cultura può servire a
ricordare che il vino può essere fonte di raffinatezza, di conoscenza, di
elevazione e che il suo consumo
moderato può contribuire al miglioramento della nostra forma del vivere.A questo mirano i quattro volumi della collana “I fogli di Bacco”
Il primo volume tratta dei”Media,
giovani e vino: elementi per lo studio
sulla pianificazione dei mezzi di comunicazione del vino verso i giovani” elaborato da Giovanni Catolfi. Il
secondo volume tratta del “Design
della Comunicazione” ed è stato elaborato da Silvia Torsi. Il terzo volume tratta del “linguaggio del vino”
di Michele Guerra. Il quarto volume,
di Angela Mengoni, basato su alcune riflessioni intorno a un questionario on line, tratta il “Consumo e immaginario del vino tra i giovani”.
Graziella Picchi e Andrea Pieroni
LE ERBE – Atlante dei prodotti tipici
Rai-Eri -Agra Editrice,
Roma, Via Nomentana 257
Pagg 424, Euro 25,00
Dopo i volumi dedicati a Il pane, I
40
formaggi, I salumi, Le conserve e
La pasta, questo volume costituisce
un nuovo tassello di una collana curata dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale.
Ben 176 sono erbe le cui virtù gastronomiche e curative vengono attentamente illustrate dagli autori.
Nel solco di una tradizione che risale ai filosofi greci Teofrasto e Dioscoride, rinverditi nel rinascimento
italiano dal Felici e dal Mattioli, gli
autori fissano in termini geografici
una presenza che le trasformazioni
in atto sono spesso destinate a stravolgere: i semi inglobati nel fango
attaccato alle ruote dei camion possono infatti modificare la distribuzione delle essenze sul terreno. Anche per questo il volume rappresenta un punto fermo per la nostra
evoluzione ecologica: oltre che una
sicura prospettiva per insaporire le
carni o per mischiare stuzzichevoli
insalatine.
Il libro può essere richiesto ad Agra
(Tel. 06/44254205 – fax 06/44254239)
con spedizione in contrassegno, senza alcun aggravio di spese postali.
Massimo Lazzari
Fabrizio Mazzetto
PRONTUARIO
DI MECCANICA AGRARIA
E MECCANIZZAZIONE
Reda Edizioni, Torino
Pagg. 224, 400 illustrazioni,
Euro 14,90
Gli autori pubblicano un testo tecnico-divulgativo utile agli operatori di settore per compiere scelte accurate e corrette in termini economici e organizzativi.
L’opera è suddivisa in tre parti, la
prima, tratta in termini generali della scelta tecnico-economica delle
macchine agricole.Vengono affrontati i principi fisici ed energetici di
base del funzionamento delle macchine sia meccaniche, sia idrauliche;
i temi della meccanizzazione, intesa
come materia che studia l’accoppiamento tra motrici ed operatrici all’interno dei vincoli temporali di un
loro utilizzo tempestivo per svolgere i diversi tipi di operazioni. Spiega
il calcolo dei costi di esercizio proponendo una metodologia fortemente mirata a risolvere operativamente questi problemi. Infine, i temi
della sicurezza e dell’ergonomia
sulle macchine agricole.
La seconda parte tratta delle macchine motrici per l’agricoltura e in
particolare dei trattori. I diversi
componenti dello stesso vengono
descritti evidenziandone la funzionalità e le principali caratteristiche
innovative. Di ognuna delle principali tipologie di macchina motrice
presenti sul mercato viene poi presentata una scheda descrittiva che
riferisce degli equipaggiamenti
standard della medesima.
La terza parte affronta il tema delle macchine operatrici per l’agricoltura di campo, dalla preparazione del terreno alla raccolta, comprese quindi anche quelle per l’irrigazione.
Massimo Epifani
LA VIA DELL’OLIO
Editore Fratelli Alinari, Firenze
Pagg.80, Euro 18
Questo libro vuole essere un viaggio conoscitivo nei confronti dell
EVO. Si deve smettere di parlare di
“olio di oliva” e cominciare a valorizzare l’EVO: l’Extra Vergine d’Oliva. Questo, infatti, grazie al suo diretto legame con il frutto sano e alla sinergia fra tecnologia e tradizione, è diventato il “vero” olio d’oliva.
Le sue indiscusse proprietà nutrizionali ne celebrano la sua assoluta salubrità. L’EVO inizierà così
una nuova cultura anche in alimentazione: questo è ciò che si propone l’autore.
Perito Agrario 6/2004
INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI
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Via Sila Persichelli, 25 tel.0862/312168
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Casella postale 201 tel. 0961/726839
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75100 MATERA
P.zza Matteotti, 7 tel. 0835/334901
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02100 RIETI
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Pres. Enzo Ippoliti
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Via A. De Gasperi, 127/D tel. 0925/905090
Pres. Sergio Panunzio
66020 SCERNI (CHIETI)
Via Colle Comune, 1 c/o Itas tel.
0873/914513
Pres. Nicola D’Ortona
98100 MESSINA
Via Placida 26 tel. 0941/785382
Pres. Salvatore Tripoli
47900 RIMINI
Via Secchiano, 1 tel. 0541/775357
Pres. Giovanni Nucci
20136 MILANO
Via Ripamonti, 35 tel. 02/58305333
Pres. Paolo Bertazzo
00183 ROMA
Via Cerveteri, 18 int. 6 tel. 06/70454739
Pres. Vincenzo Santoro
41100 MODENA
Corso V. Emanuele II, 113 tel. 059/223812
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45100 ROVIGO
Via Pietro Micca, 7b tel. 0425/412010
Pres. Lorenzo Salvan
80147 NAPOLI
Via Argine, 1085 tel. 081/5770190
Pres. Antonio Cimmino
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Trav. Regina Costanza, 5 tel. 089/251488
Pres. Marzullo Nicola
15100 ALESSANDRIA
Corso Crimea, 89 tel. 0131/52793
c/o Studio tecnico
Pres. Massimiliano Ricci
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Via del Consorzio, 21
tel. 071/9188973 - fax 071/9162177
Pres. Carlo Zoppi
52100 AREZZO
Piazza Guido Monaco, 5 tel. 0575/21307
Pres. Giuliarini Giuliano
63100 ASCOLI PICENO
Via delle Zeppelle, 192 - tel. 0736/41829
Pres. Pietro Ciabattoni
14100 ASTI
Via Carducci, 50/A tel. 0141/353857
Pres. Angelo Dezzani
83100 AVELLINO
Via L. lannacchini, 38 tel. 0825/26377
Pres. Celestino Nardone
70125 BARI
Via Annibale di Francia,13 - tel. 080/5428141
Pres. Antonio Memeo
32100 BELLUNO
Viale Fantuzzi, 17 c/o coldiretti
tel. 0437/949640
Pres. Ezio Festini
82100 BENEVENTO
Via XXV Luglio, 14 tel. 0824/29298
Pres. Cristiano Fontanarosa
24122 BERGAMO
Via Zelasco, 1 tel. 035/238727
Pres. Giovanbattista Vitali
40126 BOLOGNA
Viale Filopanti 4/c tel. 051/252978
Pres. Gastone Gabrielli
39040 ORA (Bolzano)
Via del Monte, 18 tel. 0471/811260
Pres. Christof Pichler
25100 BRESCIA
Via Marsala, 17 tel. 030/296424
Pres. Sergio Caprioli
72017 OSTUNI (BR)
Via N. Sansone, 16 c.p. 321
tel. 0831/305566
Pres. Rocco Cucci
09124 CAGLIARI
Via Mestre, 8 tel. 070/300304
Pres. Marco Fanunza
93100 CALTANISSETTA
Via Mons. Guttadauria, 2
tel. 0934/585810
Cas. Postale 25
Pres. Michele Riggi
22100 COMO
P.le Camerlata, 9 tel./fax 031/526019
Pres. Marino Vimmercati
12038 SAVIGLIANO (CN)
Via Alfieri, 19 tel. 0172/713087
Pres. Giuseppe Serra
87100 COSENZA
Via E. Capizzano, 56 tel. 0984/392175
Pres. Rocco Carricato
26100 CREMONA
Via Palestro, 60 tel. 0372/22021
Pres. Costante Galli
94019 LEONFORTE (EN)
C.so Umberto, 109 tel. 0935/956078
Pres. Francesco Ferragosto
44100 FERRARA
Contrada della Rosa, 18 tel. 0532/204637
Pres. Milva Sacchetti
50122 FIRENZE
Via Pietrapiana, 32 tel. 055/2340202
Pres. Filippo Ninci
71100 FOGGIA
Via Piave, 41 tel. 0881/723401
Pres. Antonio Dell’Aquila
47100 FORLI - CESENA
Corso Repubblica, 93 tel. 0543/33137
Pres. Paolo Lombardini
03041 ALVITO (FR)
Via S. Nicola, 1 - tel. 0776/344231
c/o Istituto Tecnico Agrario Statale
Pres. Domenico Cistrone
58100 GROSSETO
c/o Azienda agricola dell’Itas
Via dei Barberi
Tel. 349/6100714 - tel./ fax 0564/23107
Pres. Giuseppina Pino
18100 IMPERIA
Corso Garibaldi, 13 tel. 0183/651525
Pres. Elio Diversi
04010 BORGO PIAVE (LT)
Via S.S. Acquabianca, 148 tel. 0773/416017
Pres. Tito Roberto Serafini
73100 LECCE
Via Capitano Ritucci, 41 tel. 0832/346996
Pres. Massimo De Nitto
57012 CASTIGLIONCELLO (LI)
Via Mogadiscio, 20-B tel. 0586/752403
Pres. Paolo Giomi
55100 LUCCA
Via Vittorio Veneto, 66 tel. 0583/957027
Pres. Barbi Massimiliano
28070 NOVARA VIGNALE
Corso Risorgimento, 405 tel. 0321/56178
Pres. Gaboardi Fabrizio
08100 NUORO
Via Lamarmora, 2 tel. 0784/232547
Pres. Peppino Piquereddu
07100 SASSARI
Via Torres, 57 tel. 079/271056
Pres. Francesco Manconi
17031 SAVONA ALBENGA
Via Patrioti, 69/1 tel. 0182/554268
Pres. Talarico Antonio
35123 PADOVA
Via T. Livio, 5 tel. 049/661808
Pres. Mariano Schiavon
53100 SIENA
Strada Massetana Romana, 54
tel./fax 0577/271834
Pres. Raffaello Biagiotti
90014 CASTELDACCIA (PA)
Via Pindemonte, 17 tel. 091/942562
Pres. Bartolomeo Amato
96100 SIRACUSA
Vicolo a Viale Tica, 19 tel. 0931/441037
Pres. Altamore Francesco
43100 PARMA
V.le Mentana, 10 tel. 0521/232936
Pres. Giorgio Faroldi
23100 SONDRIO
Via A. Moro, 26A tel. 0342/511229
Pres. Rosario Alessi
27058 VOGHERA (Pavia)
Piazza S. Bovo, 37 tel. 0383/36776
Pres. Felice Giovanni Nobile
74100 TARANTO
Via Pisanelli, 44 (casella postale 185)
tel./fax 099/4527447
Pres. Saverio Zappimbulso
06121 PERUGIA
Borgo XX Giugno, 74 tel. 075/35675
Pres. Massimo Moncelli
61100 PESARO
Piazzale Matteotti 28 tel 0721/30154
Pres. Polverari Marcello
65134 PESCARA
Via del Circuito, 71 tel. 085/294117
Pres. Lupone Pasqualino
29100 PIACENZA
Via S. Giovanni, 20 tel. 0523/338910
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Via C. Battisti, 5 - Tel. 0861 242639
Pres. Giovanni De Luca
10137 TORINO
Via Massena, 13/bis tel.011/547505
Pres. Paolo Gay
91025 MARSALA (Trapani)
Via Vaccari, 16 tel. 0923/713008
Pres. Giovanni Giacalone
38100 TRENTO
Via Prati, 8 tel. 0461/235254
Pres. Franco Scartezzini
56126 PISA
Via B. Croce, 107 tel. 050/48821
Pres. Giulia Parri
31015 CONEGLIANO (TV)
Via Veneto, 40 tel. 0438/410302
Pres. Pietro Mascarin
51017 PESCIA (Pistoia)
Via Orlandi, 97 tel. 0572/478321
Pres. Leonardo Guidi
33100 UDINE
Via Gorghi, 27 tel. 0432/512527
Pres. Enore Venir
85024 LAVELLO (PZ)
Via Cardinale De Luca, 56 tel. 0972/81389
Pres. Mauro Finiguerra
30175 VENEZIA-MARGHERA
Via Rizzardi, 35 Tel. 041/923429
Pres. Gastaldi Cibola Nicola
97100 RAGUSA
ViaArchimede, 183 tel. 0932/624649
Pres. Corrado Balloni
13100 VERCELLI
Corso Magenta, 1 tel. 0161/256256
Pres. Bruno Bellotto
86100 CAMPOBASSO
Via D’Amato, 15 tel. 0874/66248
Pres. Giuseppe Zingarelli
62100 MACERATA
C.da Lornano, 7/A
tel. 0733/235335
Pres. Gianni Calamante
48100 RAVENNA
Via Antica Zecca, 6 tel. 0544/38086
Pres. Sergio Bentivogli
37122 VERONA
Via Berni, 9 tel. 045/590559
Pres. Virginio Gariggio
81016 PIEDIMONTE MATESE (CE)
Piazza Roma, 79 tel. 0823/913594
Pres. Domenico Di Baia
46100 MANTOVA
V.le Risorgimento 27/B, tel. 0376/329701
Pres. Ottorino Bernardelli
89015 PALMI (Reggio Calabria)
Via Dante, 1 tel. 0966/23552
Pres. Beniamino Denisi
36100 VICENZA
Contrà S. Marco, 9 tel. 0444/547443
Pres. Eugenio Bortoli
95129 CATANIA
Via Grotte Bianche, 117 tel. 095/436393
Pres. Francesco Intrisano
54100 MASSA
Via Fermi, 19 tel. 0585/830897
Pres. Mirella Tongiani
42100 REGGIO EMILIA
Via Melato, 23 tel. 0522/554231
Pres. Corrado Fantuzzi
01100 VITERBO
Via Paradiso, 3 tel. 0761/226934
Pres. Mario Morano
Il Consiglio Nazionale dei Periti Agrari è in via Principe Amedeo n. 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 - Fax 06/4882150 - e.mail: [email protected]