s Agricoltura e paesaggio s Istruzione, Professione e Licei
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s Agricoltura e paesaggio s Istruzione, Professione e Licei
il perito agrario Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995 Rivista del Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati ■ Agricoltura e paesaggio ■ Istruzione, Professione e Licei Tecnologici ■ Basilea 2 ■ 14° CONGRESSO INTERNAZIONALE ■ Raccolta meccanica delle castagne Anno LII - N. 6 Novembre/Dicembre 2005 N.6 il perito agrario sommario Anno LII - N° 6 Novembre-Dicembre 2005 DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini DIRETTORE EDITORIALE: EDITRICE: IACICO S.r.l. Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma Tel. 064873183 - Fax 064873144 PUBBLICITÀ: Opsai srl Via Monte Rosa, 19 - 20149 Milano Tel. 024694949 - Fax 0248018114 DIREZIONE: Collegio Nazionale dei Periti Agrari Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma Tel. 06 48906713 - Fax 064882150 e-mail: [email protected] CONSIGLIO NAZIONALE: Andrea Bottaro (presidente) Piero Pecciarini (vice presidente) Domenico Di Biase (segretario) Paolo Vigato (tesoriere) Carmelo Abate (consigliere) Mario Calcagnile (consigliere) Raffaele Ferraiuolo (consigliere) Fabio Gardini (consigliere) Giuseppe Giordano (consigliere) Angelo Orsini (consigliere) Roberto Pierini (consigliere) Periodico bimestrale in abbonamento Abbonamento annuo: € 5,00 Una copia: € 2,00 GRAFICO: 2 Andrea Silenzi HANNO COLLABORATO: Andrea Bottaro, M. Cecchini, Giovanni Giacalone, Giuseppe Giordano, Michele Lomurno, D. Monarca, Massimo Moncelli, M.L. Mordacchini Alfani, M. Pagano, Piero Pecciarini PROGETTO Editoriale Anno 2005: ancora fatti… non parole di Andrea Bottaro Marco De Angelis STAMPA: Grafica Ripoli Via Paterno, s.n. - 00010 Villa Adriana (RM) Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86 del 14/02/1986 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45% (Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO Roma) Finito di stampare: Dicembre 2005 Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli autori e non impegnano il CNPA né la redazione del periodico AMBIENTE Agricoltura e paesaggio di Piero Pecciarini 4 ISTRUZIONE 6 Istruzione, Profesione e Licei Tecnologici di Giuseppe Giordano Gara nazionale tra Istituti Tecnici Agrari 13 ECONOMIA Basilea 2 - Un obbligo-opportunità di Massimo Moncelli 15 14° CONGRESSO INTERNAZIONALE 18 MECCANIZZAZIONE La raccolta meccanica delle castagne e dei marroni di D. Monarca, M. Cecchini, M.L. Mordacchini Alfani, M. Pagano 23 BIODIVERSITÀ Sprazzi di vita professionale di Michele Lomurno 30 RUBRICHE News Giurispudenza Scienza Libri 33 36 38 40 Editoriale di Andrea Bottaro Anno 2005: primo bilancio… ancora fatti e non parole È tempo di bilanci. E questi non possono che essere positivi se si considera che nell’anno 2005 si sono ottenuti gli obiettivi che il CNPA aveva programmato e sintetizzati nella frase di chiusura dell’ultimo editoriale del 2004 : “Fatti… non parole…” . E con i fatti abbiamo iniziato il lavoro del 2005 ; al fine di garantire la committenza, in una Europa che vuole sempre più professionalità certificata, con la pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore dal 1 gennaio il “Regolamento della Formazione Continua del Perito Agrario per l’eccellenza nell’esercizio della professione”. All’inizio è stato accolto tiepidamente, ma il numero di richieste di certificazione pervenute sta dimostrando che tutti si danno da fare per la sua applicazione. Senza costi per la Categoria che anzi si trova un patrimonio immobiliare non indifferente, dopo aver acquistato la sede degli Uffici di Presidenza e Segreteria del CNPA, si sono completati i lavori e gli uffici sono stati trasferiti e questo è stato per noi un atto molto concreto d’operatività a favore dei Periti Agrari iscritti e dei Collegi professionali; si proseguirà nella rivisitazione dell’attuale struttura organizzativa ed informatica per la costruzione di una serie d’opportunità per dare servizi sempre più completi sia agli Uni che agli Altri. La continua attività di verifica delle norme i cui effetti possono riverberare sull’attività professionale dei Periti Agrari è incessante e grazie a ciò, tra le altre azioni compiute, abbiamo espresso dubbi e perplessità nei confronti del Testo Unico di modifica delle attuali norme in materia di sicurezza, nella versione approvata il 18 novembre 2004, che è stata poi ritirata dal Governo. Dopo aver compiuto un lavoro di ricerca interna nell’ambito degli studi di settore siamo entrati , con DM, a far parte della preposta Commissione Istituzionale. Ora, con documenti alla mano e fatti concreti, possiamo partecipare non per sentire dire da altri e di altri ma per affermare la nostra posizione anche se, visto che nel 2006 i nostri studi di settore saranno oggetto di verifica, per poter avere maggiori dati a nostra disposizione auspichiamo ulteriori invii di documenti da parte degli iscritti. I nostri studi ancora sono aperti a nuove indicazioni. Continuiamo a partecipare attivamente all’attività sperimentale sull’invio delle pratiche DOCFA nelle province interessate ed anche a quella concernente la modifica della modulistica relativa ai documenti PREGEO, propedeutica alla predisposizione dell’invio telematico di questi file. Come Comitato Interprofessionale danni da calamità naturali, che ci vede con Geometri e Dottori Agronomi impegnati a programmare le attività e peculiarità del settore, abbiamo proposto iniziative concrete e discusso i principali temi in importanti momenti congressuali. Anche alle attività dell’Osservatorio per l’Imprenditoria Giovanile in Agricoltura abbiamo partecipato laboriosamente fornendo il nostro contributo alla attività dell’Istituto. In quella sede, con calma e motivazioni oggettive, abbiamo anche espresso il nostro pensiero contrario alla adesione a manifesti sulla istruzione agraria che, contenendo grossolane inesattezze, potevano ingenerare ai destinatari momenti di confusione. A queste, qualora fossero divulgate, risponderemo con determinazione. Il progetto comune con Geometri e Periti Industriali per la costituzione dell’Ordine dei Tecnici Laureati per l’Ingegneria sta proseguendo grazie alle proposte di legge che si susseguono al Senato. Siamo ad un punto di grande e continua collaborazione che ci vede sempre più coesi in quest’ambizioso e condiviso La nuova sede degli uffici del CNPA progetto di fusione. 2 Perito Agrario 6/2005 Le Tre Categorie erano state dimenticate ma, facendo valere il comune pensiero, sono state inserite nella Legge 31 marzo 2005, n.43 che consente a tutti gli Ordini e Collegi di utilizzare alcune norme che sono importanti ai fini programmatici della vita dei Consigli provinciali e nazionali. Non che le disposizioni, dalle quali potevano essere escluse, fossero di vitale importanza ma è stato necessario essere presenti a difesa del principio della pari dignità. Se i Consigli delle professioni Tecniche non si fanno valere rischiano di sparire come Enti di rappresentanza. Abbiamo celebrato il III Congresso Internazionale della Categoria toccando quattro Paesi del Mar Mediterraneo orienta- La riunione congiunta, prima volta nella storia, dei Tre Consigli Nazionali e delle Tre casse di le. È stato un lavoro che sta Previdenza continuando a dare frutti. Il primo con l’avvio prossimo dei rapporti bilaterali di collaborazione tecnica, il secondo con la predisposizione di un corso di laurea in convenzione con l’Università Telematica G. Marconi di Roma, non appena questa avrà ottenuto l’autorizzazione a svolgere corsi della classe 20, sulla sicurezza alimentare, tema del nostro Congresso Internazionale. Per il 2006 abbiamo già pronto l’avvio del programma della fondazione di un forum europeo delle professioni che operano in agricoltura. La sicurezza è per la nostra Categoria un momento prioritario cui dedicare attenzione e risorse. Da sempre ma con particolare interesse e continuità abbiamo seguito dal 13 gennaio 2005 – presentazione del Ministro della Riforma, al compimento dell’iter del “Progetto Moratti”, conclusosi con il D.Lgs. 17 ottobre 2005 che vede l’istruzione tecnica confluire nei licei tecnologici ad indirizzo e l’istruzione e formazione professionale che confluirà alle Regioni. Avremmo ancora modo di parlarne ma, spronati dalle parole del Ministro che ritiene il percorso ottimo per le credenziali dei Periti Agrari che potranno con il sistema liceale innalzare il loro tono culturale consentendo loro una migliore e qualificata collocazione sia nel mondo della produzione che nella libera professione, stiamo lavorando, assieme a Dirigenti Scolastici di Istituti Tecnici Agrari, per proporre un modello di materie di studio ed un programma orario che garantisca la filiera alla Categoria. Anche alla Riforma dell’accesso alle professioni e dei relativi esami di Stato abbiamo partecipato con convinzione creando i presupposti di una filiera specifica per i Periti Agrari. Dovremmo lavorare di più ma questa prospettiva non ci spaventa. Siamo gratificati, per ora siamo gli unici del comparto dei professionisti in materia agraria ad avere in prima battuta nella riforma del dpr 328/2001 un ulteriore così completo riconoscimento della nostra cultura professionale. La riforma prevede l’ accesso alla professione di Perito Agrario da nuove classi di laurea : classe 4 – Scienze dell’architettura e dell’ingegneria civile, classe 16 - Scienze della Terra, classe 21 – Scienze e tecnologie chimiche, classe 28 – Scienze economiche, classe 30 – Scienze geografiche, classe 37 – Scienze statistiche. Il tutto è stato motivatamente richiesto e, oggettivamente, a noi concesso. Ci sarebbe molto altro da dire, come ad esempio la avvenuta presentazione della proposta di aggiornamento del tariffario professionale, ormai vetusto perché fermo al 1993 ma, dopo aver tracciato i passi salienti del trascorso anno 2005 compiuti da tutto il CNPA che si è prodigato nell’esercizio delle funzioni di rappresentanza. mi fermo. I Consiglieri hanno operato con competenza, continuità e spirito di appartenenza. Le loro individuali attività le avete già lette nelle pagine di questa Rivista. Per Loro, per me, passato e presente si susseguono senza soluzione di continuità. L’importante, qualsiasi sia la richiesta di impegno, è essere attori protagonisti del futuro della nostra Categoria. E questo Consiglio Nazionale dimostra sempre più di esserlo. Perchè ha sempre creduto nel detto di Suor Mary Lauretta che per avere successo la prima cosa da fare è innamorarsi del proprio lavoro. Perito Agrario 6/2005 3 AMBIENTE AGRICOLTURA E PAESAGGIO Un rapporto secolare che si ripropone nel tempo di Piero Pecciarini l rapporto fra agricoltura e paesaggio non è nuovo. E’ un legame antico che attraverso i secoli ha coniugato nelle campagne l’opera dell’uomo con la natura tanto da richiamare nei vari momenti storici attenzioni culturali e artistiche. Montanelli, il grande giornalista scomparso, scriveva “confrontando il paesaggio di oggi con gli sfondi dei quadri del Quattro o Cinquecento, viene fatto di chiedersi se sono stati i pittori a copiare i contadini o i contadini i pittori”, e lo scrittore Giorgio Batini nella ricca introduzione di una illustrazione sulla Terra del Chianti si esprime: “con l’aumento dell’attività agricola, le grandi selve chiantigiane, cedettero sempre più terreno agli oliveti e specialmente alle vigne ed alle coltivazioni promiscue…furono i coltivatori a plasmare maggiormente il paesaggio. Furono essi a creare pianori sulla curva dei colli terrazzati, furono essi a disciplinare meticolosamente il territorio.Arginando corsi d’acqua, smacchiando i boschi, I 4 aprendo una fitta trama di strade poderali e di viottoli, scavando pozzi e cisterne, costruendo stalle e fienili, sposando la vite con gli aceri campestri, argentando di olivi i rilievi collinari, piantando fichi e peri, mettendo file di cipressi a far compagnia alle case a fare da sentinella alle aie, ai confini, ai tabernacoli, ai crocicchi, alle vette dei poggi….” E poi lo stesso autore rilevando cambiamenti epocali “….finirono tutti insieme, quasi contemporaneamente, milioni di matrimoni tra gli aceri campestri e le viti, che si risposarono con i paletti, mentre gli innamorati della campagna chiantigiana tiravano un sospiro di sollievo vedendo che la nuova e temuta disposizione delle vigne era stata accolta benissimo dal paesaggio come se nulla fosse cambiato, come se lo stesso mantello delle nuove vigne avesse arredato da sempre le colline…”. Perito Agrario 6/2005 AMBIENTE Ed i cipressi di Bolgheri immortalati dalla poesia del Carducci non sono un inno al paesaggio. Ciò dimostra la grande valenza del paesaggio che ha destato da sempre nell’uomo attenzioni poetiche, pittoriche e culturali. Oggi questo bene collettivo è divenuto ancora più importante nell’epoca del post-industriale che registra con l’evolversi dei tempi il cambiamento del ruolo dell’agricoltura che uscendo dalla primaria attività produttiva la investe di un ruolo più ampio che è multifunzionale, più complesso e socialmente non meno importante. L’avanzare delle tecnologie che trovano applicazione sul territorio spinge alla difesa del medesimo, dell’ambiente e del paesaggio quale componente imprescindibile di questi. Pertanto alla agricoltura nella sua moderna versione spetta un ruolo decisivo ed importante per difendere e creare paesaggio. L’impresa agricola modernamente sviluppata nella sua espressione imprenditoriale e tecnica dovrà impegnarsi ad essere costantemente attiva e consapevole di gestire qualcosa che va al di la della produzione e che sarà la realizzazione dell’opera paesaggistica. L’agricoltore ed il tecnico in questo loro compito di realizzazione di un valore aggiunto alla produzione, quale è il paesaggio agricolo, devono sapere conquistare la fiducia di masse di cittadini attraverso l’applicazione di una chiara politica paesaggistico-ambientale rivestendo questa valenza sociale ed economica. Mancano ai vari livelli, regionale, nazionale e comunitario regole adeguate per le funzioni che riveste il paesaggio. Non a caso il Presidente del Touring Club Roberto Ruozi titola il suo editoriale su l’ultimo numero della rivista “qui Touring” “La bellezza chiede regole; il paesaggio è una risorsa culturale ed economica da governare” e lamenta “la presenza di regole tardive e lacunose da parte dello Stato e Regioni” invece Perito Agrario 6/2005 fra l’altro “le autorità europee hanno varato una convenzione che introduce il concetto di percezione sociale del paesaggio”. Chi lo percepisce non è solo un osservatore ma diventa partecipe del fenomeno che vive. È stato rilevato che il 63% dei cittadini europei ritiene prioritaria la salvaguardia dell’ambiente rispetto alla competitività e quindi la difesa paesaggistica diventa una esigenza. Dato che l’agricoltura gestisce direttamente in Europa 165 milioni di ettari pari al 90% del territorio dell’Unione è la protagonista in questa rinnovata richiesta di valorizzazione del paesaggio. La problematica paesaggistica si presenta complessa, tanto che la ritroviamo a chiare note negli ambienti agricoli comunitari nei dibattiti in corso sulla riforma della PAC. Nei diversi paesi membri vi è chi porta le sue buone ragioni per difendere la politica agricola comunitaria così come è stata fatta; per quanto riguarda il nostro paese, in specie, si richiama fra l’altro la tutela delle specificità dei prodotti quali espressione del territorio. Ma vi è anche chi attacca la PAC argomen- tando che la nuova politica agricola comunitaria dovrà liberarsi, anche in termini finanziari, da contingentamenti quantitativi basati su ettari, quote, quintali e capi di bestiame per avvicinarsi di più alla preservazione dell’ambiente, degli ecosistemi ed ai paesaggi. In questa agricoltura in movimento ed in specie nella tematica paesaggistica che stiamo attualmente affrontando non ravvisiamo come possa escludersi l’opera professionale dei tecnici del comparto agricolo e fra questi in particolare quella dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati che hanno formazione culturale di carattere agronomico. Questi osservano l’appropriarsi da parte di altre categorie professionali con basi culturali diverse dall’agronomia l’esercizio di competenze paesaggistiche. Il compito della sistemazione rurale, della difesa dell’ambiente deve essere affidato a chi è presente sul territorio, a chi con le sue competenze professionali potrà intervenire e difendere l’equilibrio dei paesaggi agricoli nel rispetto della loro diversità territoriale esprimendosi con nuova e moderna professionalità. 5 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA ISTRUZIONE, PROFESSIONE E LICEI TECNOLOGICI Novità, prospettive e opportunità di Giuseppe Giordano on il Decreto attuativo della legge 53/03 sul secondo ciclo d’istruzione e formazione vengono ridisegnati i percorsi didattici della scuola Italiana. La riforma distingue nettamente i percorsi liceali, che rilasciano diplomi liceali, dai percorsi di istruzione e formazione professionale che rilasciano qualifiche e diplomi professionali. Il decreto modifica dunque gli attuali ordinamenti della scuola secondaria superiore, prevedendo otto tipologie liceali e modifica gli attuali assetti della formazione professionale regionale, configurando il sistema dell’istruzione e formazione professionale di rilevanza nazionale ed europea. Il sistema dei licei nei suoi percorsi ha un’impostazione fortemente propedeutica alla prosecuzione degli studi a livello post-secondario, in ambito accademico e all’esercizio della libera professione con l’iscrizione ai relativi ordini e albi, in particolare, i licei Tecnologici assolvono anche alla specifica funzione di preparazione scientifica e professionale coerente con l’indirizzo di riferimento. Il sistema dell’Istruzione e formazione professionale ha invece un’impostazione dei relativi percorsi con chiare finalità d’inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni; Le Regioni dovranno disciplinare con proprie leggi i percorsi di istruzione e formazione professionale. C 6 Il futuro formativo della nostra categoria dipende quindi dallo Stato e non dalle Regioni. I licei hanno una durata di 5 anni, si articolano in 2 + 2 + 1 e si concludono con l’esame di Stato. Il titolo di studio conclusivo, oltre ad essere condizione di accesso all’istruzione terziaria, ha valore legale per l’iscrizione negli albi professionali fino al 2015 e ha valore a tutti gli altri effetti e competenze previsti dall’ordinamento vigente. L’ammissione al 5°anno dà accesso all’istruzione e formazione tecnica superiore. I nuovi percorsi liceali si articolano in otto tipologie: 1)-LICEO ARTISTICO 2)-LICEO CLASSICO 3)-LICEO ECONOMCO 4)-LICEO LINGUISTICO 5)-LICEO MUSICALE E COREUTICO 6)-LICEO SCIENTIFICO 7)-LICEO DELLE SCIENZE UMANE 8)-LICEO TECNOLOGICO che si articola in 8 indirizzi: a)-Meccanico - Meccatronico b)-Elettrico Elettronico c)-Informatico, Grafico e Comunicazione d)-Chimico e Materiali e)Tecnologie tessili, dell’Abbigliamento e della Moda f)Produzioni Biologiche e Biotecnologie alimentari g)Costruzioni, ambiente e territorio h)-Logistica e Trasporti L’Istituto Tecnico Agrario di vecchio ordinamento sarà quindi sostituito dal Liceo tecnologico con l’indirizzo “Produzioni Biologiche e Biotecnologie Agroalimentari” delineando una nuova e chiara strategia formativa dei futuri tecnici professionisti in agricoltura. Il Collegio Nazionale dei Periti Agrari si è fortemente impegnato sul tema della formazione entrando da subito nella questione della riforma morattiana e sulla liberalizzazione e privatizzazione dell’istruzione. La riforma adesso è una realtà e il nostro compito è quello di analizzarne i contenuti per comprendere come meglio capitalizzare questa opportunità. Il Ministro Moratti Perito Agrario 6/2005 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA Con la consapevolezza che solo alla nostra categoria è stato riservato il percorso liceale, abbiamo costituito una commissione per l’Istruzione Tecnica Agraria con il compito di studiare e valutare i nuovi percorsi didattici e i programmi Ministeriali. La commissione presieduta dal Presidente Nazionale dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati Andrea Bottaro è composta da alcuni Dirigenti scolastici, dal delegato nazionale per la scuola Perito Agrario Giuseppe Giordano e dai colleghi Domenico Di Biase e Paolo Vigato. I sottosegretari Siliquni e Aprea PIANO DEGLI STUDI DEL LICEO TECNOLOGICO 1° Biennio 1° 2° 2° Biennio 3° V anno 4° 5° 132 99 66 132 99 66 132 99 66 66 132 (66) 66 132 (66) 66 99 66 33 594 66 33 594 66 33 561 561 1155 561 1155 594 1155 66 66 66 Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti Lingua e letteratura italiana Lingua inglese Storia - Filosofia (1) Elementi di diritto ed economia Organizzazione e amministrazione aziendale Matematica Scienze integrate (2) Tecnologia e rapresntazione grafica Scienze motorie e sportive Religione cattolica o Attività alternative Totale ore 132 99 66 66 165 (66) 264 (165) 132 (66) 66 33 1023 132 99 66 66 165 (66) 264 (165)4 132 (66) 66 33 1023 Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo Totale ore Totale complessivo ore 1023 1023 Attività e insegnamenti facoltativi Lingua 2 66 66 Le ore tra parentesi indicano le ore di laboratorio 1) Storia dal primo al quinto anno - Filosofia dal terzo al quinto anno (2) Fisica, Chimica, Biologia, Scienze della Terra Perito Agrario 6/2005 7 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA PRODUZIONI BIOLOGICHE E BIOTECNOLOGIE ALIMENTARI SECONDO BIENNIO LICEO TECNOLOGICO Discipline con attività di laboratorio Chimica agraria e tecnologia delle trasformazioni alimentari Biologia di gestione, valutazione e marketing Pedologia e agronomia Coltivazioni e difesa Principi di organizzazione e valorizzazione delle produzioni zootecniche Legislazione Genio rurale Totale discipline di indirizzo Le proposte della commissione sono state inoltrate agli organi competenti con la precisa indicazione che l’obiettivo formativo del nuovo corso di studi in “Produzioni Biologiche e Biotecnologie Agroalimentari” deve esser coerente con i percorsi didattici degli Istituti Agrari di vecchio ordinamento in modo tale da garantire, sviluppare e potenziare negli allievi le competenze professionali nel settore agrario. I futuri Periti Agrari saranno quindi non meno preparati degli attuali perché gli standard formativi relativi alle competenze di base linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche sono di elevato livello e perché la “lezione” interattiva/partecipata e i lavori di gruppo per cercare di attivare e sviluppare la riflessione critica sono una caratteristica costante del nuovo percorso liceale con le esercitazioni pratiche improntate all’azione e complementari agli insegnamenti scientifici e tecnici. Sono garantiti e proposti in maniera più approfondita tutti gli insegnamenti caratterizzanti la nostra professione come: - chimica agraria e tecnologia delle trasformazioni agroalimentari; - biologia applicata; 8 3° 4° 5° 99 (66) 99 (66) 99 165 (66) (99) 13 (66) 132 (99) 132 (66) 132 (66) 99 (66) 99 (66) 132 198 561 - tecniche di gestione, valutazione e marketing; - pedologia e agronomia; - principi di organizzazione e valorizzazione delle produzioni; - zootecniche; - tecniche di gestione, valutazione e marketing; - coltivazioni e difesa; - genio rurale. La proposta delle discipline e la distribuzione oraria ipotizzata è la seguente: A) materie comuni a tutti i Licei Tecnologici. B) materie relative al nostro indirizzo. 561 594 “La nostra Categoria è pronta e accetta questa nuova sfida consapevole della responsabilità sociale che il nostro ruolo comporta e con la certezza di vincerla perché la competizione e l’esposizione al mercato con la costante apertura alle innovazioni hanno da sempre contraddistinto la nostra Categoria professionale. Il cambio del percorso formativo non modificherà affatto la nostra coscienza nazionale e il nostro spirito collettivo perché consolidati dall’etica della conoscenza e da una profonda onestà intellettuale”. Perito Agrario 6/2005 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA OPERAZIONE DI RESTYLING PER IL DPR 328/2001 Anche il MIUR, con la riforma del DPR 328/01 fornisce il suo contributo alla modernizzazione del SistemaIstruzione e, mentre stiamo chiudendo il numero il Ministro Moratti comunica le modifiche apportate al sistema di accesso all’istruzione universitaria ed alle professioni che, per l’accesso alle professioni pur entrando pienamente in vigore nell’anno 2005, fa comprendere come la rivoluzione sia iniziata e noi, con i progetti in corso con Geometri e Periti Industriali, l’abbiamo precorsa. Appena in possesso del documento finale che riguarda anche la nostra Categoria ne daremo compiuta informazione per il momento il comunicato stampa può già far comprendere la portata della riforma . Varata la Riforma dell’accesso alle professioni e dei relativi esami di Stato Il Ministro Moratti: “Professionisti più qualificati a tutela degli interessi dei cittadini” Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, la riforma dell’accesso alle professioni e dei relativi esami di Stato. “Sono ormai più di un milione e 800mila i professionisti iscritti agli Albi”, ha spiegato il Ministro, “un numero che è andato via via crescendo, negli ultimi dieci anni, con un incremento del 30% (da 1.399.338 nel 1995 a 1.827.279 al 2005). Dunque, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione del Governo sulla riforma del sistema di accesso agli Ordini professionali per dare un forte contributo all’ammodernamento del sistema ordinistico, guardando soprattutto al futuro dei nostri giovani e alla tutela degli interessi dei cittadini, che beneficeranno Perito Agrario 6/2005 di professionisti più qualificati”. “Il sistema sarà selettivo”, ha aggiunto il Ministro Moratti, “ma più snello ed ‘aperto’ per le decine di migliaia di giovani che si affacciano ogni anno sul mercato professionale. Chiunque sia dotato di capacità e di voglia di studiare ed abbia fatto l’Università ed un breve ma serio tirocinio può superare gli esami di Stato e diventare un professionista, indipendentemente dal ceto sociale o dalla famiglia di provenienza. Viene inoltre assicurato un puntuale e forte raccordo tra il percorso formativo e gli sbocchi professionali”. “Vengono così interamente ridisciplinati gli esami di Stato per tutte le professioni già comprese nel Dpr 328/2001, e oltre a queste, per gli statistici, i tecnologi alimentari, i giornalisti e i consulenti del lavoro”, ha proseguito il Ministro. “Per questi ultimi due, insieme ad agrotecnici, geometri, periti agrari, periti industriali, abbiamo provveduto ad elevare il titolo di accesso, prevedendo tra i requisiti almeno la Laurea triennale”. In parallelo alla riforma dei percorsi universitari (revisione delle Classi di Laurea ex Dm 270/2004), è stato predisposto lo schema di regolamento che aggiornerà la struttura delle prove dell’esame di Stato ed i requisiti per l’accesso agli Ordini (Laurea, laurea magistrale e tirocinio che sarà obbligatorio, serio, continuativo e certificato), nonché del Dm 9/9/1957, relativo alla composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di svolgimento degli esami di Stato, per renderli più trasparenti e qualificanti. 9 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA Fonte Censis 39° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese Inoltre, il regolamento disciplina la composizione delle relative commissioni esaminatrici e le modalità di svolgimento degli esami per l’accesso alla professione di dottore commercialista ed esperto contabile, completando le norme presenti nel decreto legislativo 28 giugno 2005, n. 139. Per quest’ultima professione è stato inoltre previsto l’accesso agli esami, fin dall’anno 2006, dei laureati triennali per i quali la normativa precedente demandava tale possibilità al 2008. La filosofia, i principi ispiratori e gli obiettivi della riforma dell’accesso alle professioni Il Dpr 328/2001 ha costituito un punto di partenza per la riforma del sistema di accesso alle professioni. Infatti, con l’introduzione del “3+2” e l’autonomia didattica degli Atenei è venuto meno lo stretto raccordo tra corsi di laurea e formazione alle professioni: pertanto era necessaria una verifica più seria dell’idoneità ad esercitare una professione. Inoltre è stato rafforzato il metodo del “dialogo progettuale” con gli Ordini professionali. La proposta è stata elaborata da una Commissione mista formata da rappresentanti dell’Università e dei professionisti, per poi procedere a successive omogeneizzazioni dell’impianto complessivo della riforma per superare in modo condiviso tutte le attuali criticità. La Commissine per la riforma dell’accesso alle professioni Per elaborare lo schema di revisione è stata inizialmente istituita una specifica Commissione, presieduta dal Sottosegretario Maria Grazia Siliquini, ai quali hanno partecipato i rappresentanti delle Conferenze 10 LE PROFESSIONI INTERESSATE DAL NUOVO DPR Lo schema di regolamento aggiornerà la disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e le relative prove, nonché la composizione delle commissioni esaminatrici e le modalità di svolgimento degli esami, relativamente alle professioni di: Professione Numero iscritti - dottore agronomo e dottore forestale - architetto, pianificatore paesaggista e conservatore - assistente sociale - attuario - biologo - chimico - consulente del lavoro -farmacista - geologo - giornalista - ingegnere - psicologo - statistico” - tecnologo alimentare - veterinario - agrotecnico, geometra, perito agrario, perito industriale 19.103 122.608 31.937 810 41.009 9.877 21.239 69.585 15.094 90.218 186.547 51.065 24.107 185.152 Totale dei professionisti interessati 868.351 dei Presidi di Facoltà e, per la prima volta, degli Ordini Professionali. In seguito, sono stati istituiti una serie di tavoli informali, con la presenza di tutti gli Ordini interessati, per completare lo schema finale. I contenuti “generali” del nuovo sistema di accesso alle professioni e dei relativi esami di stato Il tirocinio è stato posto quale requisito fondamentale per l’accesso alle professioni (sia per la sezione A, sia per la sezione B degli Albi). I giovani, attraverso una formazione universitaria riqualificata grazie all’introduzione dei percorsi ad “Y” e ad un serio tirocinio professionale, si presenteranno più preparati agli esami di Stato. È stato dunque rivisto complessivamente la disciplina del tirocinio, considerato dagli ordini professionali essenziale ai fini della formazione del futuro professionista: - introducendolo anche laddove oggi non è previsto; - assicurando nuove modalità di svolgimento che ne garantiscano la serietà, la continuità, il carattere effettivamente professionalizzante; - aprendo alla possibilità di svolgerlo presso una struttura pubblica o privata accreditata dagli Ordini; - ponendolo sotto la gestione e la responsabilità degli Ordini (attraverso la supervisione di un tutor iscritto all’albo da almeno cinque anni) e la verifica del percorso formativo, qualora sia svolto durante il percorso di studi. Il professionista presso il quale il tirocinio viene svolto vigila sull’attività del tirocinante, al fine di verificare che questa sia volta all’apprendimento delle tecniche professionaPerito Agrario 6/2005 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA li ed all’acquisizione di esperienze applicative. Il consiglio dell’ordine territoriale verifica l’effettivo svolgimento del universitari, sulla base di accordi stipulati fra Ordini ed Università - nell’ambito di una convenzione quadro concordata tra il Ministero dell’i- tirocinio, anche tramite resoconti del tirocinante o colloqui con questi. Si è concordato con gli Ordini una diversa durata del tirocinio: • sei mesi per la maggior parte degli ordini • 1 anno per gli ingegneri, gli psicologi sez. A ed i consulenti del lavoro tenendo conto della possibilità di espletarlo durante il corso di studi struzione, dell’università e della ricerca ed il consiglio nazionale. La possibilità di svolgere il tirocinio anche in parte già nel percorso universitario risponde all’esigenza di accrescere il livello di preparazione, senza gravare sulla lunghezza del percorso, in modi da garantire un più rapido accesso al mondo del lavoro, in linea con le tendenza europee. Perito Agrario 6/2005 In alcuni casi, è stato anche previsto un “doppio requisito” formativo per l’accesso alla sezione A, e cioè oltre alle classi di laurea specialistica già richieste, anche le corrispondenti classi di laurea che danno accesso alla sezione B, per l’esigenza di garantire che il giovane abbia seguito un percorso formativo completo sul settore in cui intende operare. Una scelta necessaria, vista l’ampia flessibilità che è stato inserito negli ordinamenti didattici con il Dm 270/2004 e che consente, ad esempio, ad un laureato in Lettere di prendere la Laurea Magistrale in Ingegneria. Si è anche tenuto conto della possibilità che, in futuro, sia necessario adeguare i titoli di studio universitari, modificando attraverso un Decreto del Ministro le corrispondenze tra i titoli universitari di accesso alle professioni disciplinate dal regolamento e le classi di laurea e di laurea magistrale di cui ai decreti attuativi del Dm 270/2004. Si è, inoltre, adeguata la disciplina procedurale degli esami di Stato (commissioni di esame e svolgimento delle prove) all’evoluzione del sistema professionale e delle norme che regolano l’accesso, aspetto, questo, particolarmente necessario in quanto la disciplina era ferma al Dm 9 settembre 1957. Sono state estese le norme che regolano gli esami di Stato a molte professioni che attualmente non erano comprese, tenendo conto anche della ripartizione di alcuni Albi professionali in due distinte sezioni (A e B). Si segnalano, tra le nuove: a) consulente del lavoro; b) giornalista; c) statistico; d) tecnologo alimentare; e) agrotecnico; geometra; perito agrario; perito industriale. Riguardo alle modalità di svolgimento delle prove degli esami di Stato, che si terranno esclusivamente presso sedi universitarie, è stato in- 11 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA trodotto l’anonimato, consentito ove necessario l’uso delle moderne tecnologie. È infine stata aggiornata la composizione delle commissioni esaminatrici. In particolare, è stata prevista una sola commissione esaminatrice per entrambi le sezioni degli albi, debitamente integrata con rappresentanti della sezione B, per le prove d’esame dei laureati triennali. Inoltre, il Ministero potrà inviare un proprio rappresentante presso le sedi di esame per la verifica della regolarità formale delle operazioni di esame. Alcuni casi particolari Per i Giornalisti, in accordo con l’Ordine, abbiamo voluto prevedere una base formativa universitaria, elevando il titolo di accesso, per inserirli nel vigente sistema che disciplina l’accesso alle altre professioni, visto che attualmente è previsto il solo praticantato di 18 mesi. Sarà così superato il concetto del giornalista formato solo in azienda, garantendo un accesso più democratico e libero alla professione. Potrà partecipare all’esame di Stato solo chi è in possesso di una Laurea triennale unitamente a: - o una laurea specialistica (magistrale) il cui percorso formativo sia almeno per il 50% costituito da attività pratica orientata alla professione di giornalista e disciplinata sulla base di convenzioni con l’ordine; - o un master universitario biennale, svolto sulla base di convenzioni con l’ ordine; - o corsi biennali presso Istituti di formazione al giornalismo, riconosciuti dall’ordine dei giornalisti. Chiaramente sono fatti salvi i diritti di accesso all’esame di Stato per coloro che hanno già svolto o stanno svolgendo il periodo di pratica previsto dal previgente ordinamento, nonché, fino al 2013, per coloro che svolgono attività redazionale giornalistica da almeno due anni conse- 12 cutivi e coloro che esercitano la professione giornalistica a tempo pieno e in modo continuativo da almeno cinque anni. Con i giornalisti è stato concordato di mantenere alcune peculiarità, come la composizione della Commissione esaminatrice, il cui Presidente sarà scelto tra i magistrati di Tribunale o di Corte d’appello. La Commissione sarà integrata da un rappresentante della Federazione degli Editori (Fieg). I giornalisti concordano nell’effettuare l’esame di Stato solamente presso le Università. Inoltre, si evidenziano altri interventi: - i Consulenti del Lavoro, gli Statistici ed i Tecnologi alimentari sono stati finalmente inseriti nella disciplina dell’accesso alle professioni (erano rimasti fuori dal Dpr 328/2001) ed i giovani in possesso dei nuovi titoli potranno partecipare agli esami di Stato: gli Atenei hanno già conferito Lauree “triennali” e Lauree Specialistiche che non hanno attualmente sbocchi nelle professioni. - Per i Consulenti del Lavoro, è stato elevato il titolo di accesso, prevedendo almeno una Laurea triennale ed il tirocinio di durata biennale come requisiti indispensabili. Ciò è stato possibile grazie ad un accordo con il Ministero del Lavoro. Per i prossimi cinque anni, sono fatte salve le prerogative dei diplomati di Scuola Superiore e dei laureati con il Vecchio Ordinamento, che saranno ammessi a sostenere l’esame di Stato; - Per gli Agrotecnici, geometri, periti agrari, periti industriali, si è provveduto ad elevare definitivamente il titolo d’accesso, prevedendo come requisiti la sola laurea triennale con un successivo tirocinio semestrale. Innanzitutto, per consentire la spendibilità del titolo professionale sull’intero territorio dell’Unione Europea (direttiva n. 89/48/Cee). Inoltre, è stato deciso con i Consigli Nazionali che l’esame di Stato si svolgerà presso le sedi universitarie, invece che presso le scuole, con il conseguente passaggio graduale di competenze. Fino al 2015, sono fatte salve le prerogative dei diplomati di Scuola Superiore, che saranno ammessi a sostenere l’esame di Stato. - Anche per i Veterinari ed i Farmacisti sono state definiti le lauree specialistiche per l’accesso alla professione Inoltre, sono ammessi all’esame di Stato per l’accesso alla professione di farmacista anche i laureati del Vecchio Ordinamento in Farmacia o Chimica e tecnologia farmaceutiche. - Per l’iscrizione alla sezione A dell’albo degli Psicologi, in deroga alle disposizioni di cui agli articoli 6, comma 2, e 7, comma 2, del decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, i decreti ministeriali che definiscono la classe di laurea magistrale in psicologia possono prevedere un corso di studio universitario a ciclo unico avente durata quinquennale, previa acquisizione di 300 crediti formativi universitari. La tempistica di attuazione Il Decreto entrerà in vigore dopo che il Consiglio dei Ministri avrà dato il via libera definitivo al testo, che potrà avvenire successivamente al parere del Consiglio di Stato. Se i tempi saranno rispettati, già dalla prima sessione degli esami di Stato del 2006 saranno adottate le nuove discipline relative ai requisiti di accesso, alle nuove prove d’esame e alle nuove procedure per l’esame di Stato. In generale, per evitare di creare problemi ai giovani, sono state inserite delle norme transitorie atte a garantire le aspettative dei giovani già in procinto di accedere alle professioni. Roma, 22 dicembre 2005 Perito Agrario 6/2005 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA Gara nazionale fra Istituti Tecnici Agrari Istituto Tecnico Agrario “SCARABELLI” di Imola ha organizzato nel periodo 23-26 novembre 2005 la GARA NAZIONALE fra gli ISTITUTI TECNICI AGRARI riservata agli studenti dell’ultimo anno del corso di perito agrario. La realizzazione della manifestazione spettava all’Istituto Scarabelli in quanto ultimo vincitore: fu infatti Francesco Penazzi a trionfare nella passata edizione svoltasi a Cortona (AR). Il 24 novembre si sono tenute le prove scritte sulle principali materie professionali e precisamente: 1) Biologia applicata; 2) Chimica agraria con esercitazioni e tecniche agroalimentari; 3) Tecnica di produzione animale; 4) Tecniche di gestione, valutazione ed elementi di legislazione; 5) Tecnica di produzione vegetale; 6) Topografia ed elementi di costruzioni. Il 25 novembre si sono svolte le prove pratiche che hanno interessato le seguenti discipline: 1) Biologia applicata; 2) Tecnica di produzione vegetale; 3) Chimica agraria. Il punteggio massimo attribuito alle prove scritte è stato di 120, mentre quello relativo alle prove pratiche è stato di 80 per cui il punteggio totale massimo che un allievo poteva ottenere era pari a 200. Alla gara hanno partecipato in rappresentanza di 40 istituti altrettanti allievi, compreso quello dell’istituto organizzatore, provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia e precisamente: - 5 alunni dalla Toscana ; - 4 alunni dall’Emilia Romagna, dalla Sicilia e dalla Lombardia ; - 3 alunni dalle Marche, dalla Cam- L’ Perito Agrario 6/2005 pania, dalla Puglia e dal Veneto; zione punti 8,82 /20; - 2 alunni dall’ Abruzzo e dal Pie- - Tecnica di Produzione Vegetale monte; punti 7,85 /20; - 1 alunno dalla Sardegna, dalla Ca- - Topografia ed elementi di Costrulabria, dal Friuli Venezia Giulia, dal- zioni Rurali punti 3,42 /20. l’Umbria, dal Molise, dalla Basilica- La media complessiva della prova ta e dal Lazio. pratica è stata di punti 27,92 /80; nelNon hanno avuto nessun parteci- le singole discipline la media dei pante le seguenti regioni:Trentino punti è stata la seguente: Alto Adige,Valle d’Aosta, Liguria. - Biologia Applicata punti 11,16 /30; Naturalmente l’Istituto organizza- - Tecnica di Produzione Vegetale tore ha partecipato con un allievo punti 7,64 /20; fuori concorso. - Chimica Agraria punti 9,12 /30. Al termine delle diverse prove, so- La commissione di valutazione era no risultati vincitori e verranno pre- presieduta dal Dirigente Scolastico miati il primo classificato con 775 prof.Ivo Guerra ed era così composta: euro, il secondo ed il terzo con 516, i ISP. MIUR USR Prof. Ottavio De seguenti allievi: Notaris, Prof. Bruna Folli, Prof. Ga1°) VAGNINI DIEGO con punti briele Giapponesi, Prof. Daniela 123/200 proveniente dall’I.T.A.S. Piancastelli, Prof. Enrico Villani, “CECCHI” di PESARO; Prof. Marina Zanerini, Prof. Rober2°) LORENZETTI FRANCESCO con punti 120/200 proveniente dall’I.T.A.S.“BENTEGODI” di BUTTAPIETRA (VR); 3°) FAA MARCO con punti 112/200 proveniente dall’I.T.A.S “BONFANTINI” di NOVARA. La media complessiva è stata di punti 76,27 /200. La media complessiva Il Dir. Scol. Guerra e il Per.Agr. Zanna consegnano i premi della prova teorica è stata di punti 48,35 /120; nelle singole discipline la media dei punti è stata la seguente: - Biologia Applicata punti 11,11 /20; - Chimica Agraria punti 9,4 /20; - Tecnica di Produzione Animale punti 7,74 /20; - Tecniche di Gestione, Valutazione e di Legisla- Il vincitore con il Dir. Scol. Cecchini 13 ISTRUZIONE TECNICA AGRARIA GARA NAZIONALE FRA ISTITUTI AGRARI - IMOLA 2005 to Palmonari e dal rappresentante del Collegio Periti Agrari della Provincia di Bologna p.a. Luigi Raffaele Zanna; coordinatore dell’attività Prof. Carlo Ragazzini. Confermando il giudizio già espresso dalla Commissione che aveva valutato le prove della precedente gara svoltasi a Cortona, si può evidenziare che il CERERE sia stato parzialmente modificato dalle singole scuole e che i programmi, in generale, non vengano svolti in forma completa e non siano del tutto coerenti alle indicazioni ministeriali. L’iniziativa del M.I.U.R.(Ministero Istruzione Università Ricerca) appare comunque particolarmente valida in quanto consente di mettere a confronto esperienze didattiche e culture del territorio proprie delle diverse realtà regionali. Per rendere più piacevole ed interessante il soggiorno e la permanenza degli studenti e dei loro accompagnatori, docenti e dirigenti scolastici, è stato predisposto un ampio programma, comprendente visite e sopralluoghi, al fine di valorizzare questo importante momento di scambio, di conoscenza e di confronto fra le diverse realtà, coinvolgendo Enti Locali pubblici e privati. Nella mattinata del 24 docenti e presidi,dopo aver visitato in Imola la Rocca Sforzesca e il Palazzo Tozzoni, sono stati ricevuti dalle Autorità Municipali, nel pomeriggio,con gli studenti,si sono recati a Dozza rientrando poi in città per ammirare il Museo della Cooperativa Ceramica; il 25 hanno avuto modo di visitare la città di Ravenna e successivamente presso la sede dell’Istituto organizzatore si è tenuto un dibattito avente come tema conduttore le prospettive future dell’Insegnamento Agrario nell’ambito della riforma della scuola secondaria superiore. La manifestazione si è conclusa con la “serata di gala” tenuta in un noto ristorante della zona dove sono stati consegnati, dai rappresentanti degli Enti patrocinatori (ufficio scolastico Regionale che ha visto la presenza del 14 Partecipanti Istituto Alberti Matteo Amatruda Angela Berenato Eugenia Bernardi Marco Betti Claudio Brandi Maria Grazia Brufani Lorenzo Bucci Daniele Cantu’ Michela Carpenzano Vincenzo Crugnale Andrea Deiana Francesca Del Gaizo Andrea Di Bartolomeo G. Domenico Di Lisa Davide Di Marco Emanuele Faa Marco Fameli Daniele Gambini Cristian Giuliani Mirko Guidi Ursula Lombari Pasquale Lorenzetti Francesco Matichecchia Matteo Meda Piero Miluzio Potito Montella Mirco Musulin Agostino Ninfa Massimo Onesti Giovanni Petracca Palma Pigato Anna Virginia Politini Elisa Rigato Luca Rocca Claudia Scopelliti Felice Spreafico Luca Vagnini Diego Valente Rossella Valentini Francesco Virginio - Cuneo De Cillis - Napoli Minutoli - Messina Bocchialini - Parma Serpieri - Bologna Garibaldi - Macerata Ciuffelli - Todi (PG) Scarabelli - Imola Cantoni - Treviglio (BG) IIS - Scicli (RG) Ridolfi - Scerni (CH) Duca degli Abruzzi - Elmas Anzilotti - Pescia (PT) Ulpiani - Ascoli Piceno ITAS - Larino (CB) Cuppari - Alanno (PE) Bonfantini - Novara De Sanctis - Avellino Mendel - Villa Cortese (MI) Agosti - Bagnoregio (VT) Garibaldi - Cesena Scorciarini - Piedimonte M. Bentegodi - Buttapietra(VR) ITAS Firenze Busdraghi - Lucca Pavoncelli - Cerignola (FG) Ricasoli - Siena Brignoli - Gradisca d’Isonzo Di Rocco - Caltanisetta Stanga - Cremona Cerabona - Marconia (MT) Duca degli Abruzzi - Padova Vegni - Cortona (AR) Cerletti - Conegliano (TV) Eredia - Catania Ferraris - Palmi (RC) ITAG Limbiate (MI) Cecchi - Pesaro Pantanelli - Ostuni (BR) B.Caramia - Locorotondo dirigente Dott. Paolo Marcheselli, per il Comune di Imola ha presenziato l’Assessore Prof.ssa Fabrizia Fiumi, per l’associazione ex allievi dell’ITAS G. Scarabelli di Imola il p.a. Felice Ginnasi, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola il p.a. Carlo Pasini, e per il collegio dei periti agrari e p.a. laureati di Bologna Zanna Luigi Raffaele) i diplomi di partecipazione. Come tradizione, il prossimo anno toccherà all’Istituto “Cecchi” di Pe- saro l’onore e l’onere dell’organizzazione, ed al Preside Dott. Dante Cecchini, il non facile compito di migliorare l’alto livello organizzativo che l’istituto Scarabelli ha saputo raggiungere in questa edizione. AGLI ORGANIZZATORI I COMPLIMENTI DEL CNPA. AI PARTECIPANTI UN CALOROSO “BRAVI” Perito Agrario 6/2005 ECONOMIA ueste brevi note trattano un argomento che purtroppo è di scarsa conoscenza per le imprese agricole e, spesso, anche per i tecnici, mi riferisco agli accordi noti come Basilea 2 ed ai riflessi che gli stessi avranno sulle imprese della filiera agroalimentare. L’intesa di Basilea stà infatti alimentando un lungo e approfondito dibattito, centrato in modo particolare sul timore che il nuovo metodo di valutazione dei fabbisogni patrimoniali in relazione ai rischi possa comportare una sorta di “selezione naturale” del credito, della quale le prime vittime saranno, oltre le PMI, proprio le aziende agricole con particolar riguardo a quelle operanti nella trasformazione dei prodotti. E’ una preoccupazione che autorevoli istituzioni, sulla base di rilevazioni puntuali e statistiche mirano a scongiurare; mentre altri, indotti dall’esperienza e da comportamenti osservati nel tempo, esprimono il timore che, con l’introduzione dei rating, l’accesso al credito per le Aziende minori possa peggiorare. Q Perito Agrario 6/2005 BASILEA 2 un obbligo-opportunità di Massimo Moncelli 15 ECONOMIA A parer mio, questa preoccupazione appare fondata, inoltre, l’affermarsi di un mercato globale fa della dimensione aziendale una condizione strategica, dove si profila un contesto di maggiori difficoltà per quelle Aziende che presentano elementi di criticità e che si pongono al di sotto di una certa soglia dimensionale. Un’ulteriore preoccupazione: al nuovo sistema di regole potrebbero aggiungersi gli ulteriori effetti di modelli organizzativi assunti dalle Banche, conseguenti al loro processo di concentrazione, che collocano i centri decisionali periferici molto spesso fuori e al di sopra dei territori su cui maggiormente insistono le attività produttive, con il rischio in definitiva di indebolire ancora di più il rapporto fiduciario tra quell’imprenditoria e il direttore della Banca locale. Con questi accordi oltre ad una regolamentazione tutta interna alle banche relativa all’obbligo di accantonare quote di capitali proporzionali al rischio dei rapporti di credito assunti, si è arrivati alla determinazione che gli Istituti di credito devono classificare i loro clienti con procedure di rating, distribuendoli cioè in vere e proprie classi di merito a seconda del rischio. Anche se Basilea 2, ufficialmente non è ancora in vigore, assistiamo già a significativi mutamenti nei rapporti fra Impresa e Banca con effetti che cominciano a manifestarsi, specialmente per la valutazione del merito creditizio, iniziamo infatti a riscontrare da parte delle banche un comportamento più rigido di quello sinora adottato nell’erogazione del credito alle imprese, un atteggiamento chiaramente volto a legare più strettamente il proprio capitale ai rischi assunti, promuovendo l’uso di rating interni ed esterni. Tutto ciò provoca disorientamento nell’impresa, che non sa ancora valutare a pieno quello che sta succedendo, e mette in difficoltà la stessa banca che molte volte non riesce a valu- 16 tare oggettivamente il merito creditizio, specialmente in settori particolari, caratterizzati da forme di “economia assistita” quali quello dell’agricoltura, cui appunto mi riferisco. Sicuramente il rating permette di valutare l’affidabilità dell’azienda, basandosi su elementi oggettivi che tendono ad eliminare ogni discrezionalità nell’erogazione del credito inserendo di fatto le imprese in una classe di merito. Ma, considerando l’impresa agricola, notoriamente caratterizzata da un sistema fiscale agevolato, non possiamo fare a meno di constatare l’assenza di quei dati oggettivi su cui basarci. In sostanza la maggior parte delle nostre aziende agricole non hanno bilanci perché ai fini dell’imposizione fiscale rispondono con la rendita catastale rivalutata che, notoriamente è molto bassa. In ogni modo va sottolineato come nessun accordo e nessuna norma potrà eliminare alcuni fatti, che persisteranno a prescindere dall’evoluzione dell’agricoltura, come quelli concernenti la specificità dei cicli produttivi agricoli che esigono com- petenze speciali sia nella valutazione dei fabbisogni finanziari delle aziende del settore, sia nella valutazione del relativo merito creditizio, sia infine nella valutazione e nella gestione delle garanzie collaterali. E’ chiaro che se la Banca valuta il merito creditizio di un impresa agricola come una PMI il settore primario è in serio pericolo. Ecco quindi che scaturisce l’esigenza della figura di un nuovo consulente sia per l’Istituto di credito che per l’impresa. Occorre una nuova professionalità che riesca ad aiutare il bancario nella valutazione del merito creditizio al fine di non penalizzare il ramo primario nelle opportunità di accesso al credito. Non si può che auspicare la nascita di un Consulente Tecnico, simile per impostazione al CTU che opera nei Tribunali, e che sia in grado di verificare con sistematicità il rating dell’impresa, valutando come la stessa si pone rispetto ai requisiti qualitativi (score operativo e andamentale) e quantitativi (score finanziario) richiesti dal nuovo Accordo di Basilea. Questa nuova figura professionale Perito Agrario 6/2005 ECONOMIA deve essere in grado di realizzare sistemi di controllo adatti alle diverse esigenze dell’azienda agricola. Dal momento che l’azienda non ha un bilancio il consulente dovrà di fatto ricostruirlo e poi valutarlo con un Check-up, ossia tramite un esame analitico dei vari fattori produttivi al fine di poter individuare la formula imprenditoriale valutandola da un punto di vista reddituale. Andrà in questa fase ricostruito l’ordinamento aziendale, le produzioni vendibili e cosi via per poi procedere alla ricostruzione di una Contabilità analitica e all’individuazione dei Centri di costo, mediante analisi dei costi di produzione, che consentano il controllo dei livelli di efficienza. Una volta determinato l’ordinamento produttivo seguira un Check-up economico-finanziario con una inda- La sede della Banca d’Italia a Roma Perito Agrario 6/2005 gine sullo stato di prosperità aziendale e sul suo assetto economico, patrimoniale e finanziario. Il Consulente, studiato l’assetto aziendale dovrà poi valutare lo sviluppo di scenari economici, patrimoniali e finanziari attraverso simulazioni a breve e a medio termine. Dovrà inoltre verificare quali potranno essere gli effetti economicofinanziari di eventuali investimenti sulla struttura aziendale. Ad esempio se l’agricoltore intende costruire una stalla il consulente dovrà valutare gli effetti di tale investimento nell’economia dell’azienda. Ovviamente questo lavoro è utile sia per l’Istituto di credito che per l’azienda agricola che potrà individuare i punti di forza su cui agire e le aree critiche su cui intervenire; Il Consulente Tecnico potrà suggerire all’imprenditore agricolo i provvedimenti di natura strategico-organizzativa e finanziaria, idonei a rafforzare l’impresa e migliorare il Rating; potrà fornire consigli su come gestire e negoziare i rapporti con il sistema creditizio e sviluppare sistemi che consentano all’azienda di poter gestire autonomamente il proprio Rating, nonché di implementare quelle imprescindibili metodologie direzionali (Budget & Controllo, Business plan e pianificazione dei flussi finanziari, ecc.), che già da sè hanno un effetto migliorativo del Rating aziendale. A questo punto l’interrogativo nasce spontaneo: Quale categoria potrà assumere tale veste? Ritengo che occorra una duplice conoscenza, da una parte quella tecnico agronomica che consenta al Consulente Tecnico di valutare la potenzialità aziendale, capirne i problemi che ne ostacolano o ne agevolino la crescita; dall’altre occorre un consulente che conosca l’economia e la contabilità. Entrambe le valutazioni portano ad una figura quella del perito agrario laureato che a norma di regolamento professionale può occuparsi di: “direzione, l’amministrazione e gestione di aziende agrarie e zootecniche e di aziende di lavorazione e commercializzazione di prodotti agrari e zootecnici, ivi comprese le funzioni contabili, quelle di assistenza e rappresentanza tributaria e quelle relative all’amministrazione del personale dipendente dalle medesime aziende”. Ciò ovviamente non esclude altre professionalità purchè abbiano una comprovata conoscenza del mondo agricolo. Termino ricordando che solo con personale competente e banche lungimiranti il problema potrà essere risolto, peraltro senza alcun costo per nessuno e specialmente senza costi aggiuntivi né per lo Stato, né per le Regioni, né per le Banche, né, almeno così si spera per gli agricoltori. 17 MECCANIZZAZIONE La raccolta meccanica delle castagne e dei marroni e la sua influenza sulla qualità e conservabilità Monarca D., Cecchini M., Mordacchini Alfani M.L., Pagano M.* Premessa a raccolta delle castagne e dei marroni è una operazione colturale estremamente onerosa e considerata una delle cause che hanno portato negli ultimi anni ad un abbandono della castanicoltura in alcunee aree dell’Italia. La raccolta meccanizzata è certamente a tale proposito una opportunità importante soprattutto per quelle zone rappresentate L *Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento di Geologia e Ingegneria Meccanica, Idraulica e Naturalistica per il Territorio - Via De Lellis s.n.c. - 01100 Viterbo, Tel +39 0761 357357, Fax +39 0761 357356, [email protected] Perito Agrario 6/2005 da castagneti con buona giacitura e di medie e grandi dimensioni, realtà presente nella zona di indagine: il comprensorio dei Monti Cimini in provincia di Viterbo. Scopo della presente ricerca è quello di valutare il diverso grado di conservabilità delle castagne e dei marroni raccolti meccanicamente e manualmente, analizzando e classificando inoltre la tipologia dei danni immediati che i due diversi tipi di raccolta determinano sul prodotto (Monarca et al., 2003). La cultivar del marrone presenta da un lato caratteristiche organolettiche migliori rispetto alle altre cultivar del genere Castanea sativa, ma dall’altro è molto più delicata e quindi più suscettibile a danni durante la raccolta meccanizzata (Monarca et al., 2004). Tali tipologie di danni possono pregiudicare la qualità e la conservazione del prodotto stesso. È stato quindi valutato il diverso grado di conservabilità tra marroni e castagne raccolti manualmente e quelli raccolti meccanicamente. La raccolta manuale, meno aggressiva sul prodotto rispetto alla meccanica, è però antieconomica: basti pensare che la produttività del lavoro manuale oscilla dai 10 kg/h su terreno sporco e non pianeggiante con castagne piccole, fino 23 MECCANIZZAZIONE ad un massimo di 30 kg/h su terreno pianeggiante e con castagne di buona pezzatura, contro gli 800÷1000 kg/h della raccolta meccanica. Le numerose modifiche apportate alle macchine nel corso delle sperimentazioni hanno consentito di ridurre notevolmente l’entità e di modificare la tipologia del danno (Biondi et al., 2001). La raccolta meccanizzata consente oggi una forte riduzione dei costi e l’ottenimento di un prodotto qualitativamente molto buono, con caratteristiche del tutto simili a quello raccolto manualmente e con una qualità del danno accettata in ambito commerciale. Le prime sperimentazioni condotte sulla varietà “castagna” risalgono agli anni 1995-1999: queste si basavano sulla valutazione dei danni immediati e sul diverso grado di conservabiltà del frutto nel tempo attraverso analisi colorimetriche ripetute periodicamente sul prodotto in conservazione. Durante gli anni 2001 e 2003 la ricerca è stata condotta sui “marroni”. Le macchine utilizzate per la sperimentazione non sono state variate, ma a queste sono state apportate delle modifiche che hanno consentito di ridurre notevolmente i danni meccanici. Anche in questo caso la sperimentazione ha valutato sia il danno immediato che il grado di conservabilità del prodotto nel tempo (Monarca et al., 2004). Durante l’anno 2004 la sperimentazione ha riguardato sia i “marroni” che le “castagne” e sono state valutate nuove macchine. I dati emersi da questa sperimentazione sono stati messi a confronto con quelli derivati dai precedenti lavori. In particolare è stata confrontata la presenza o meno della torcia e l’influenza del danno immediato sulla conservabilità del frutto. La presenza della torcia è considerata un fattore determinante per una buona conservazione del prodotto. L’assenza della torcia può es- 24 sere la causa di fenomeni di marcescenza causati dall’entrata dell’acqua all’interno del frutto. La tecnica di conservazione ad oggi più diffusa, e utilizzata anche ai fini del presente studio, è quella della “curatura”, che consiste nell’immersione del prodotto in acqua per nove giorni; al termine della novena il prodotto viene tolto dalle vasche e scolato. Negli impianti più moderni l’estrazione del prodotto avviene tramite pompe, che lo scaricano in tramogge mobili o su nastri trasportatori a maglie metalliche opportunamente studiati. I marroni ancora umidi vengono ammucchiati e dopo un breve periodo, che si può definire di incubazione, in cui inizia la minerebbe un ambiente inadatto allo sviluppo dei funghi, ma può avere l’effetto opposto se le castagne risultano prive di torcia. Ciò determinerebbe infatti l’entrata dell’acqua e l’infezione all’interno del frutto, con relativi fenomeni di marcescenza. Durante i primi anni di sperimentazione (1995-1999) la valutazione dei danni immediati veniva effettuata considerando tutte le varie tipologie di danno. Queste erano state classificate in: - spaccature profonde visibili sull’epidermide (considerate il danno più grave in grado di compromettere la buona conservazione del prodotto); - contusioni; Foto 1: La semovente Cimina 300 della FACMA fermentazione, vengono distesi al suolo e selezionati per eliminare i frutti palesemente guasti. I frutti sani verranno poi trasportati all’interno di grotte e stesi per l’asciugatura in strati di spessore non superiore a 20 cm (Monarca, 1995). Questa tecnica consente un abbassamento del pH attraverso un processo fermentativo a scapito del contenuto in zuccheri; tale abbassamento deter- - Foto 2:La semovente Perla 55 della AGRINTEM Perito Agrario 6/2005 MECCANIZZAZIONE Tab. 1. -Caratteristiche principali delle semoventi utilizzate nelle annate 2001-2003 Lunghezza (mm) Larghezza (mm) Larghezza di raccolta (mm) Altezza (mm) Massa (kg) Motore Prestazioni (kg/h) Altre caratteristiche Aspiratrice Facma Cimina 300 Raccattatrice Agrintem Perla 55 5.760 1.700 2.500 1.700 2.330 Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW) Circa 900 Trasmissioni idrauliche, tre ruote di azionamento (una anteriore, due posteriori) Diametro dei tubi 140-250 mm 4.500 1.840 1.840 1.960 2.200 Diesel 3.000 cm3 (44 kW) 614 ÷ 1500 Trasmissione idraulica, tre ruote di azionamento (due anteriori, una posteriore) abrasioni leggere (rappresentate da semplici graffiature superficiali che non inficiano sulla qualità del prodotto); - abrasioni profonde (che interessano uno strato più spesso dell’epidermide e sono quindi da considerare un danno più importante). A partire dalla stagione 2001 è stato considerato come “danno” solo quello che effettivamente compromette la qualità del prodotto e la sua commercializzazione, vale a dire le spaccature: un grave danneggiamento dell’epidermide può effettivamente limitare la conservabilità del prodotto. Le precedenti ricerche avvalorano tale teoria in quanto hanno messo in evidenza come la semplice graffiatura o ammaccatura del pericarpo non ha influenza sul grado di conservabilità del prodotto. Durante le annate 2004 e 2005, inoltre, la sperimentazione condotta sia sulle castagne che sui marroni ha preso in considerazione la raccolta meccanica effettuata con quattro differenti tipi di macchine, derivate da due prototipi realizzati da due officine meccaniche locali. Le prove di raccolta meccanica dei marroni e delle castagne sono state condotte in sei differenti aziende della zona dei Monti Cimini (Viterbo, Italia). In ciascuna azienda è staPerito Agrario 6/2005 ta effettuata sia la raccolta manuale che quella meccanica. Al termine di ogni giornata di prova sono state effettuate delle analisi del prodotto in laboratorio per la valutazione esteriore dei danni subiti dai frutti. Questi danni, valutabili immediatamente dopo la raccolta, per le annate 2004 e 2005 sono rappresentati dalle sole spaccatura. La sperimentazione nelle annate 2001-2003 ha richiesto la raccolta di circa 100 chilogrammi di castagne utilizzando due differenti tipologie di macchine: l’aspiratrice Cimina 300 prodotta dalla ditta Fac- ma (Vitorchiano, Viterbo) (foto 1) e la raccattatrice Perla 55 prodotta dalla ditta Agrintem (Soriano nel Cimino, Viterbo) (foto 2). Le caratteristiche principali di queste macchine sono indicate in tabella 1. Nelle stagioni di raccolta 2004 e 2005 sono stati esaminati campioni di castagne e marroni raccolti con altri modelli di macchine (nel frattempo immessi sul mercato): le aspiratrici Cimina 380 e Cimina 200 della ditta Facma e le raccattatrici portate GF 1800 e 2800 (foto 3) della ditta Tosti. Le caratteristiche principali di Foto 3: La raccattatrice portata Jolly 2800 25 MECCANIZZAZIONE Tab. 2. Principali caratteristiche delle aspiratrici semoventi e delle raccattatrici portate utilizzate nella stagione 2004 Lunghezza (mm) Larghezza (mm) Larghezza di raccolta (mm) Altezza (mm) Massa (kg) Motore Prestazioni (kg/h) Altre caratteristiche Aspiratrice Facma Cimina 380 5.740 1.770 2.500 1.760 2.400 Turbo Diesel 2.800 cm3 (61 kW) Circa 1.600 Trasmissioni idrauliche, tre ruote motrici (una frontale, due posteriori). Diametro del tubo di aspirazione: 250 mm Aspiratrice Facma Cimina 200 5.220 1.640 2.500 1.700 2.210 Diesel 2.800 cm3 (44 kW) Circa 600 Trasmissioni idrauliche, tre ruote motrici (una frontale, due posteriori) Raccattatrice GF Jolly 2800 Raccattatrice GF Jolly 1800 1.515 2.060 2.800 960 n.d. 20,0 1.500 kg/h Trasmissione meccanica, due coclee di pulizia trasversali 1.515 2.060 1.800 960 420 11,4 1.200-1.500 kg/h Trasmissione meccanica, una coclea di pulizia trasversale Lunghezza (mm) Larghezza (mm) Larghezza di raccolta (mm) Altezza (mm) Massa (kg) Potenza assorbita (kW) Prestazioni (kg/h) Altre caratteristiche queste macchine sono riportate in tabella 2. La raccolta manuale, effettuata come confronto, è stata compiuta da operai esperti (20 kg/h di prodotto che corrisponde a circa 20 giorni/ha) usando pinze e guanti in gomma (foto 4). Il prodotto raccolto è stato subito sottoposto all’analisi dei danni immediati rappresentati dalle spaccature. Le prove di laboratorio hanno inoltre valutato la presenza o l’assenza della torcia e il diverso grado di conservabilità, tra il prodotto raccolto manualmente e quello raccolto meccanicamente. Il prodotto è stato quindi sottoposto a curatura e, successivamente, portato in cantina. I sottocampioni costituiti dal 20% di ogni campione originale venivano poi analizzati ogni 15 giorni. Per ogni azienda sono state ottenute 26 quattro tesi, rappresentate dal prodotto raccolto manualmente, quello raccolto meccanicamente con l’aspiratrice Cimina, quello raccolto meccanicamente con la raccattatrice Perla e infine quello raccolto con la raccattatrice portata GF . L’analisi colorimetrica è stata effettuata mediante un colorimetro ottico Hunter Lab. A partire dai valori di L, a, b misurati tramite il colorimetro ottico, si sono ricavati i valori di angolo di colore (AC) e indice di saturazione (IS) mediante le funzioni: AC = arctang (b/a) (rad) IS = (a2 + b2)0,5 (1) (2) Il valore dell’angolo di colore esprime l’effettiva colorazione assunta dal frutto nel tempo: un leggero cambiamento di colore è da consi- derarsi fisiologico. Nel nostro caso il colore iniziale era sul panna (con angolo di colore inferiore a 90°) e, nel corso della conservazione, ha virato verso il giallo (con angolo di colore uguale o superiore a 90°). L’indice di saturazione indica il grado di saturazione del colore; in altre parole corrisponde alla perdita di brillantezza del colore nel tempo. I risultati delle prove effettuate durante le annate 2004 e 2005 interessano due tipi di danni immediati: l’assenza della torcia e le spaccature. Per quanto riguarda la presenza o l’assenza della torcia sono state riscontrate differenze tra il prodotto raccolto con le diverse metodologie (tabelle 3, 4 e 5). Per i marroni (tabelle 4 e 5) la percentuale dei frutti senza torcia, raccolti con l’aspiratrice Cimina della Perito Agrario 6/2005 MECCANIZZAZIONE Tab. 3. Percentuale di “castagne” danneggiate e “castagne” senza torcia (medie) (Monarca et al., 2003) Anno Tipo raccolta Castagne senza torcia (%) Danni (spaccature)(%) 1995 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 29,4 60,4 73,4 1,1 5,3 12,9 1996 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 32,8 40,0 37,4 1,0 5,0 5,0 1997 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 16,9 56,9 54,2 0,5 1,9 2,3 1998 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 28,4 62,0 61,4 0,5 2,5 2,5 1999 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 52,0 67,5 69,1 1,0 1,8 6,9 2001-2003, e pari solo al 4,4% per la stagione 2004. I risultati della ricerca sulla cultivar “castagna”, interrotta nel 1999 e ripresa nel 2004, evidenziano le soddisfacenti prestazioni delle due macchine, l’aspiratrice semovente Cimina 300 della ditta FACMA e la Perla della ditta Agrintem. Per quanto riguarda la stagione 2004 sono stati ottenuti i seguenti valori (tabella 5): per l’aspiratrice Cimina le castagne senza torcia hanno rappresentato l’82,7% del prodotto, in netta controtendenza con le prove precedenti, mentre per la raccattatrice portata GF la percentuale di frutti senza torcia si è attestata a valori del 67%. Tali valori sono controbilanciati da un livello molto basso di danni: soltanto 0,5% per la Cimina e 1,9% per la Jolly. Per il 2005 i risultati sono quelli descritti nella tabella 6: per l’aspiratrice Ci- Facma, ha raggiunto valori compresi tra il 44% e il 49,7% per le stagioni 2001, 2002 e 2003 e valori del 25,7% per la stagione 2004. Se si confrontano questi dati con quelli ottenuti con la raccolta manuale, risulta evidente come la stagione 2004 sia stata particolarmente positiva per la qualità del frutto. In effetti la percentuale di marroni senza torcia rilevata nei campioni raccolti manualmente era intorno al 20-22,5% per le stagioni Tab. 4. Percentuale di ‘marroni’ danneggiati e ‘marroni’ senza torcia (Monarca et al., 2004) Anno Tipo raccolta Marroni senza torcia (%) Danni (spaccature) (%) 2001 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 20,5 48,5 45,0 1,6 3,1 4,9 2002 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Perla Agrintem 20,0 44,0 63,0 0,0 0,4 3,0 2003 Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma 22,4 49,7 0,9 1,6 Perito Agrario 6/2005 27 MECCANIZZAZIONE mina le castagne senza torcia hanno rappresentatao il 40% del prodotto circa la metà rispetto all’annata 2004, mentre per la raccattatrice portata GF la percentuale di frutti senza torcia si è attestata a valori del 63%, si può osservare che non sono satati rilevati danni da spaccature. La differenza fra le due macchine interessa il principio di funzionamento. In effetti nella aspiratrice il prodotto non viene a contatto con i componenti meccanici della macchina: ciò spiega la minor percentuale di frutti danneggiati anche se come possiamo vedere dalle tabelle tali percentuali sono effettivamente molto basse, praticamente insignificanti. Nella raccattatrice meccanica (modelli Jolly e Perla) il frutto viene colpito dalle spazzole e dalle viti del trasportatore, con un rischio più elevato di abrasioni e di spaccature. Durante la stagione 2001 la percentuale di 28 marroni che presentavano spaccature raccolti con la raccattatrice Perla era del 4,9% contro il 3,1% della aspiratrice Cimina; durante il 2002 la percentuale dei frutti spaccati era intorno 3% per la Perla e dello 0,4% per l’aspiratrice Cimina. Durante le stagioni 2003-2004 l’aspiratrice Cimina ha mostrato una percentuale molto bassa di danni (cioè 1,6% per l’anno 2003 e 0,5% per l’anno 2004). Questo fatto è collegato con il miglioramento della macchina (i rivestimenti di alcune pareti e l’introduzione di spazzole più morbide). In riferimento alle castagne spaccate, durante il periodo fra il 1995 e il 1999, le percentuali erano del 3,3% (media) per la Cimina, del 5,9% per la Perla e dello 0,8% per la raccolta manuale. Queste percentuali si sono abbassate durante la stagione 2004 raggiungendo valori intorno allo 0,5% per l’aspiratrice Cimina, dell’1,9% per la raccattatrice portata GF, mentre non c’è stata presenza di frutti spaccati per la raccolta manuale. Nella stagione 2005 non sono è stata rilevata la presenza di frutti spaccati Dalle prove effettuate al colorimetro per tutte le prove effettuate nel corso delle diverse annate (Monarca et al., 2003) emerge che l’angolo di colore (AC) è sempre intorno a π/2 rad passando da un bianco brillante ad un giallo paglierino, l’indice di saturazione (IS) mostra in genere una tendenza ad aumentare leggermente nel tempo con un cambiamento fisiologico del grado di brillantezza. Dall’analisi dei dati non si evidenziano delle differenze significative fra i due metodi di raccolta (manuale e meccanico). Possiamo quindi concludere che la raccolta meccanica provoca un danneggiamento del tutto trascurabile sul prodotto, e pertanto rapPerito Agrario 6/2005 MECCANIZZAZIONE Tab. 5. Stagione 2004: prove su “marroni” e “castagne” Cultivar Tipo raccolta Frutti senza torcia (%) Danni (spaccature) (%) Marrone Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma 4,4 25,7 0,0 0,5 Castagna Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Jolly GF 19,7 82,2 67,5 0,0 0,5 1,9 Tab. 6. Stagione 2005 : prove su ‘marroni’ e ‘castagne’ Cultivar Tipo raccolta Frutti senza torcia (%) Danni (spaccature) (%) Marrone Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma 3,0 40,0 0,0 0,0 Castagna Raccolta manuale Aspiratrice Cimina Facma Raccattatrice Jolly GF 35,0 43,0 63,78 0,0 0,0 0,0 presenta una opportunità reale per l’economia e per la rinascita del settore castanicolo. A dimostrazione di quanto detto basti pensare che il costo della raccolta manuale si aggira intorno a 0,40 euro/kg, mentre per le macchine il costo rimane nell’ordine di 0,12 euro/kg, cioè oltre 2/3 in meno. Fondamentale risulta la produttività delle macchine, che si aggira intorno agli 800 kg/h e può arrivare fino a 1000 kg/h nei castagneti pianeggianti e produttivi, contro i 30 kg/h raccolti da un operaio esperto. L’unico limite all’utilizzo delle macchine raccoglitrici è costituito dalla giacitura del terreno. Tale problematica è trascurabile nel Viterbese, che vede la presenza di castagneti siti su terreni non eccessivamente acclivi, e può essere in parte superata in altre zone, mediante l’adozione di macchine aspiratrici trainate, che sono in grado di lavorare a punto fisso e di raggiungere con i lunghi tubi le castagne disposte opportunamente su cumuli o file. Perito Agrario 6/2005 Bibliografia Biondi P., Monarca D., Panaro V. (2001), Influenza della raccolta meccanica delle castagne sulla qualità dei frutti raccolti. Convegno Nazionale Castagno 2001. Monarca D. (1995), Gli impianti per la lavorazione delle castagne.Atti del seminario di studio della II e V sezione tecnica dell’AIIA. Selva di Fasano (BR), Italia, 20-23 settembre. Rivista di Ingegneria Agraria, quaderno n. 18. Monarca D. (1996), La meccanizzazione della raccolta delle castagne. Macchine & Motori Agricoli, n. 4. Monarca D., Cecchini M., Antonelli D. (2003), The influence of mechanical harvesting on the quality of chestnuts: experiences in the Monti Cimini Area. Acta Horticolturae, 599, 611-616. Monarca D., Cecchini M., Massantini R., Antonelli D., Salcini M.C., Mordacchini Alfani M.L. (2004), Mechanical harvesting and quality of ‘’marroni’’ chestnut. Acta Horticolturae (in corso di stampa). Monarca D., Massantini R. (1996), La qualità delle castagne raccolte con mezzi meccanici. Rivista di Frutticoltura, n. 12. 29 PROFESSIONE Sprazzi di vita professionale Effetti giuridici delle unità immobiliari allibrate in Catasto alla partita speciale “2” di Michele Lomurno lcuni anni addietro venni incaricato in qualità di C.T.P., dal sig. Rossi nella vicenda giudiziaria che sto per narrare: 1. la sig.ra Neri Maria, vantando diritti di comproprietà o di condominialità, in data 12/05/1995 ricorre all’autorità giudiziaria della circoscrizione denunciando una nuova opera da parte di Rossi Nicola per avere, costui, edificato, all’interno della sua proprietà, un fabbricato, legittimamente assentito, a distanza, inferiore a quella regolamentare, dalla contigua part. 30 F.M. 80, nel Catasto Terreni riportata alla partita “2” (partita speciale) intestata a “Accessori A 30 Comuni ad Enti Rurali e Urbani” – corte rurale comune ai numeri (particelle) 16 – 17 ecc…Intestazione, questa, con l’impianto di meccanizzazione del 1976, modificata in “Accessori Comuni a più Fabbricati”; 2. assunte sommare informazioni, il giudice adito, in data 15/05/1995, emise un suo provvedimento con cui ordinava l’immediata sospensione dei lavori di costruzione e, nel contempo, fissava la data per la comparazione delle parti; 3. in data 22/5/1995 si costituisce il Rossi eccependo una carenza di legittimazione attiva della Neri per essersi, costei, qualificata indebita- mente “comproprietaria” della suddetta pert. 30; 4. in data 13/7/1995 il Pretore adito, “ritenuta la nuova costruzione del Rossi non a distanza legale dal confine “della “comune” part. 30, e quindi, la legittimazione della Neri, conferma il provvedimento di “sospensione” emesso in data 15/5/1995; 5. in data 8/8/1995 il Sig. Rossi Nicola propone reclamo ex art. 669 terdecies c.p.c. al Tribunale Civile di Bari insistendo sull’azione illegittima della Neri per carenza del requisito basilare (titolo di proprietà) vantato della Sig.ra Neri sulla part. 30 (corte); 6. il Tribunale di Bari, in data 8/9/1995 in Camera di Consiglio, disattendono completamente ogni avversa argomentazione, “…rilevato per tabulas (atto pubblico del 3/4/1990 per Notar Berloco del 3/4/1990) risulta che la “corte” è stata acquistata dalla ricorrente Neri, odierna reclamata, a titolo di condominio (pari pari la frase riportata nel citato atto di acquisto 3/4/1990), ritenuto che si tratta di un bene comune (part. 30, corte); ritenuto che la nuova costruzione posta in essere dal resistente Rossi, odierno reclamante, non è a distanza legale dal confine della part. 30 (ma non da altri immobili di esclusiva proprietà della reclamata nota dello scrivente)…omissis… deve riconoscersi, alla reclamata Neri, la legittimazione a spigare l’azione di denuncia di nuova opera; rigetta, pertanto, il reclamo proposto dal Rossi Nicola”. A questo punto, a prescindere sia dalla inspiegabile superficialità con cui venne concepito il provvedimento di sospensione dei lavori, sia dal rigetto del reclamo presentato dal Rossi al Tribunale di Bari privo quest’ultimo, di qualsiasi fondamento tecnico, essendo stato fondato il convincimento del Tribunale sull’unico esibito dalla reclamata Neri, Perito Agrario 6/2005 PROFESSIONE (copia atto di acquisto della condominialità della part. 30) senza avere prima esperito un benché minimo, doveroso e necessario accertamento al fine di verificare la sussistenza del requisito della vantata effettiva condominialità della corte, (part. 30), rimane conseguentemente sconcertante il rigetto del reclamo del Rossi. Emergono, dunque, due questioni importanti in questa vicenda che costituiscono la sostanza della controversia, una, quella della presunta violazione della distanza legale della corte (part. 30); due, la legittimità dell’azione proposta dalla Neri Maria fondata unicamente sull’atto del 3/4/1990, in cui si parla di acquisto di “condominialità”; Quanto alla prima, è opportuno rinviarla al termine di questo discorso; quanto, invece, alla seconda, si tratta di verificare se quanto vantato e preteso dalla Neri, circa il presunto diritto di comproprietà della part. 30, trova o meno riscontro nei corrispondenti idonei titoli richiesti dalla legge. Poiché il Tribunale di Bari fondò esclusivamente il proprio giudicato sul mero riconoscimento dell’acquisto “a titolo di “condominio” derivante dal citato atto 3/4/1990, occorre partire da questo atto per fare, a ritroso, la storia dell’accertamento della titolarità dell’effettivo diritto Perito Agrario 6/2005 di comproprietà sulla corte part. 30 in capo alla Neri. Volendosi riportare alle osservazioni del Tribunale di Bari, secondo cui l’acquisto, da parte della Neri, della corte – part. 30- “è a titolo di condominio”, scaturiscono due necessità: una, quella di verificare se il danti causa della Neri era effettivamente legittimo “comproprietario”; due, in caso affermativo, accertare l’efficacia del titolo in base al quale, a sua volta, lo era divenuto. Lo scrivente, nella sua qualità di C.T.P. del Rossi, non convinto sin dall’inizio della lite della legittimità dell’azione giudiziaria avanzata dalla Neri, procedette ad accurati accertamenti da cui emerse che ai danti causa della Neri il diritto di comproprietà era pervenuto nella stessa maniera con la quale venne, poi, trasferito alla stessa Neri. Intanto, da ulteriori più approfondite indagini risultò che, mentre le varie volture riguardanti il trasferimento degli immobili principali, diversi dalla part. 30, erano state regolarmente eseguite in capo agli acquirenti secondo i rispettivi atti; quelle invece, riguardanti la part. 30 (per corte si intende un “ampio spazio recintato”), poiché, riportata, sin dall’impianto del nuovo Catasto Terreni, alla partita speciale 2 “accessori comuni a più fabbricati”, non hanno mai avuto esecuzione. Né poteva essere altrimenti! Nel frattempo, nel 1976, è intervenuta, la meccanizzazione del Catasto e in questa occasione l’intestazione della partita speciale “2” venne modificata in “Accessori Comuni ad Enti Rurali o ad Enti Rurali ed Urbani”, senza, con ciò, perdere o stravolgere la natura giuridica ed economica delle unità (particelle) in essa elencate, trattandosi, appunto, di beni demaniali universali del Comune di Altamura, “inquotizzati”, posti a beneficio comune di enti rurali od urbani di proprietà private site a confine della stessa. Per tale ragione, dall’impianto del N.C.T. a tutt’oggi, tutte le particelle catastali allibrate in detta partita sono sempre rimaste in carico alla stessa, in quanto beni demaniali universali, tali ai sensi della legge 12/12/1816, n. 77 – art. 176, e della legge 16/7/1927, n. 1766 (riordinamento degli usi civici), imprescrittibili e inusucapibili, compresi nei cosiddetti demani “inquotizzati”, lasciati all’uso (e non proprietà) comune dei fondi adiacenti e alla universabilità dei cittadini. Diversi, quindi, dalla proprietà privata. Dal 1928 (approvazione del regolamento per l’esecuzione della legge 16/7/1927 n. 1766 sul riordinamento degli usi civici) ad oggi non risulta, allo scrivente, essere intervenuta alcuna norma modificativa; pare, invece che risultano giacenti presso il Parlamento alcune proposte di legge tendenti alla conservazione e al consolidamento dei principi originari che nel passato hanno ispirato il legislatore del 1927, volte, soprattutto, “alla tutela ecologica e alla definizione dei modi di godimento” (e non di proprietà) e dei “limiti” dei diritti di proprietà su beni di interesse ecologico per assicurarne la funzione sociale alla quale sono soggetti anche i Demani Civici considerati sotto l’aspetto privatistico dei diritti di godimento attribuiti ai singoli” (P. 31 PROFESSIONE Federico – dal periodico di attualità, cultura e informazione tecnica “GEOCENTRO” – 1° quadrimestre 1995). Per quanto risulta allo scrivente la regione Puglia pare abbia, di recente, emanato una serie di norme in materia, senza, però, modificare la natura giuridica originaria delle unità immobiliari allibrate nella partita speciale “2”. Dall’impianto del N.C.T. le unità immobiliari in questione non hanno subito alcuna modificazione inventariale, in quanto beni “inquotizzati”, singolarmente ed autonomamente “improduttivi” di reddito, già acquistati al patrimonio indisponibile del Comune, col diritto di mero godimento in comune in favore di fondi adiacenti di proprietà per una loro più conveniente funzionalità. Perciò, qualunque forma di negoziazione fra privati è nulla, fermo restando immutato l’uso o il godimento comune di questi beni, cosiddetti accessori, di proprietà Demaniale. Essi sono beni non negoziabili, contrariamente alle argomentazioni del Tribunale di Bari che infondatamente portarono a riconoscere legittima l’azione promossa dalla Neri Maria. E’ opportuno ricordare, a proposito di volture catastali, che secondo le istruzioni catastali in atto (Direzione dei SS. TT. EE. – Istruzione per l’attuazione della legge 1/10/1969 n. 679) che ogni trasferimento dei diritti reali sui beni allibrati in Catasto richiede una regolare domanda di voltura per la conservazione degli atti catastali, a cui occorre allegare copia dell’atto pubblico giustificativo, sentenza dichiarativa passata in giudicato, o atto amministrativo, ecc. (art 4 D.P.R. 650/1972), che legittimino il trasferimento medesimo. Le parti, e tanto meno la sig.ra Neri, non si sono mai preoccupate di verificare in Catasto, se, a seguito dei vari atti di trasferimento posti in essere, fossero mai state eseguite an- 32 che le volture, a loro favore, dei diritti acquistati sulla parcella 30 in parola. Nella fattispecie non è stato rinvenuto alcun atto o documento giustificativo ritenuto idoneo per il trasferimento dei diritti di comproprietà dei beni di cui alla detta part. 30 (Demanio Comunale) a favore della Neri Maria o/e dei suoi danti causa. Per concludere, di conseguenza quel vantato diritto di condominialità della Neri sulla corte part. 30, ancorché risultante dagli atti di trasferimento innanzi citati, e, per ultimo, quello del 3/4/1990, non poteva autorizzare la stessa a proporre alcuna azione legale, petitoria o possessoria, perché nullo a tutti gli effetti. Essa, tuttalpiù, avrebbe potuto reclamare una presumibile turbativa del semplice diritto d’uso o di godimento, in comune con altri, della detta particella 30, e null’altro. Ne deriva, quindi, che i proprietari esclusivi dei fondi in Catasto Terreni riportati al F.M. 80 – Comune di Altamura – particelle 16 – 19 – 20 – 24 – 25 (proprietà di Rossi Nicola) e 17 – 18 – 21/1 – 211/2 – 21/3 – 23 (proprietà Neri Maria), adiacenti la part. 30, oltre il diritto d’uso di godimento, non possono vantare nessun altro diritto, e meno che meno, quello di comproprietà o di proprietà esclusiva. Ne consegue, pertanto, l’illegittimità dell’azione proposta dalla Neri. Sta di fatto che in questa vicenda, iniziata con provvedimenti giudiziari a favore di quest’ultima, che avevamo procurato gravi difficoltà al Rossi Nicola per le quali la definizione della controversia avrebbe comportato l’esborso di enormi somme a titolo di risarcimento danni, venne poi, completamente ribaltata proprio grazie al risultato degli accertamenti condotti dallo scrivente. Infatti, fu proprio da più approfondite indagini del sottoscritto presso il Commissariato Regionale degli Usi Civici, che la lite si concluse a vantaggio del Rossi, avendo lo scrivente nella qualità di C.T.P. dimostrato documentalmente l’infondatezza della pretesa della sig.ra Neri essendo la part. 30, di cui essa si erigeva a comproprietà, non un bene privato, ma, un bene demaniale imprescrittibile e intrasferibile di esclusiva proprietà comunale. È superfluo precisare che la vertenza, sollecitata e curata dallo scrivente nella sua qualità, si concluse con una transazione dove la Neri, mentre rinunziava ad ogni sua pretesa concedeva al Rossi, a titolo risarcitorio porzione dei beni di sua esclusiva proprietà. Spese tecniche e legali interamente compensate tra le parti. CONSULTAZIONI E RICERCHE U.T.E.BARI (ORA Agenzia del Territorio); ARCHIVIO NOTARILE – BARI, visura atti pubblici diversi; ARCHIVIO DI STATO – BARI, (Vecchio Catasto Terreni – Atti Demaniali del Comune di Altamura – Istruttoria demaniale nella causa tra il Comune di Altamura e l’Ing. M. De Nora – Relazione del 28/5/1913 – legge organica sull’Amministrazione Civile del 12/12/1816, n. 77 (art. 176. imprescrittibilità); BIBLIOTECA COMUNALE – ALTAMURA, legge 16/6/1927 n. 1766 (Riordino degli Usi Civici); STAMPA, periodico “GEOCENTRO” la Giurisprudenza della Corte Costituzionale – Usi Civici di P. Federico; LEGGI CATASTALI, L. 1/3/1886, n. 3682 (Formazione Nuovo Catasto Terreni); R.D. 8/10/1931, n. 1572 (T.U. delle leggi si 1 N.C.T.); R.D. 12/10/1933, n. 1539 (Regolamento di esecuzione del T.U. delle leggi sul N.C.T.); L. 17/8/1941, n. XIX (Modificazioni al T.U. delle leggi sul N.C.T.); L. 1/10/1969, n. 679 (Semplificazioni delle procedure catastali); D.M. 5/11/1969 (Approvazione dell’istruzione provvisoria per l’attuazione della legge 1/10/1969, n. 679); D.P.R. 26/10/1972, n. 650 (perfezionamento e revisione del sistema catastale). Perito Agrario 6/2005 NEWS Conferenza e Riconoscenza di Giovanni Giacalone ella splendida Aula Magna dell’Istituto Tecnico Agrario di Marsala giorno 22 Ottobre 2005 il Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Trapani ha organizzato una conferenza che ha avuto per tema “ Il Perito Agrario tecnico libero professionista, stato dell’arte , ieri , oggi , domani”. Il tema di tale conferenza è stato egregiamente illustrato ai presenti dal Per.Agr. Andrea Bottaro Presidente Nazionale della Categoria, che nella sua relazione si è soffermato soprattutto, interessando gli studenti delle quinte classi, sulle opportunità di lavoro che la professione può offrire a coloro che si apprestano a dovere affrontare questa nuova futura realtà. La professione di Perito Agrario si inserisce nel tessuto rurale, ambientale e territoriale come motore dello sviluppo agroindustriale e, assieme alle altre professioni tecniche, è stata N quella che ha contribuito alla ripresa dell’economia del nostro Paese negli anni difficili del periodo ante e postbellico. In questo contesto le figure dei Periti Agrari Liberi professionisti hanno rappresentato l’elemento di eccellenza di raccordo tra impresa agricola e sviluppo tecnico e tecnologico. Alla cultura e professionalità del Perito Agrario ha contribuito un sistema scolastico di alta valenza. L’Istituto Tecnico Agrario continuerà a vivere nei licei tecnologici e il CNPA si sta adoperando affinché in questi siano valorizzate le materie tecniche. La professione di Perito Agrario rappresenta una scelta di vita e chiede professionalità e spirito di sacrificio. Ulteriore importante informazioBottaro consegna a Giacalone la medaglia di riconoscenza ne è stata fornita della Categoria a tutti i parteci- Perito Agrario 6/2005 “Il tavolo della pesidenza panti dal Per.Agr. Luigi Zanna, del Collegio di Bologna ,che ha illustrato ai presenti il decreto regionale adottato dalla regione Emilia Romagna che permette a coloro che intraprendono attività libero-professionale, di potere percepire dei contributi che vengono erogati dall’assessorato alle attività produttive. Il sistema potrebbe consentire un incentivo economico ai giovani che intendono aprire uno studio tecnico le cui spese potrebbero così essere ridotte. Molto interessati gli studenti che a termine della conferenza non si sono risparmiati di chiedere notizie in merito alle possibilità lavorative. A fine della manifestazione,Andrea Bottaro, in rappresentanza di tutto il Consiglio Nazionale , dopo averne tracciato la figura umana e professionale ha consegnato al Per.Agr. Michelangelo Giacalone , già presidente del Collegio di Trapani e già Consigliere Nazionale, una medaglia d’oro, a riconoscimento del lavoro svolto durante la sua attività professionale nei confronti della visibilità di tutta la Categoria e con la gratitudine di questa. 33 NEWS RINNOVO DELLE CARICHE DEI COLLEGI Collegio di Padova data elezioni: 03-04/12/2005 Consiglio del Collegio Presidente Schiavon Mariano V.Presidente Zaggia Federico Segretario Buongiorno Giuseppe Tesoriere Tecchio Simone Consigliere Corradin Marco Consigliere Andrigo Alfeo Consigliere Tono Diego Consigliere Fasolato Emanuele Consigliere Dal Bianco Andrea Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Saccuman Vittorino Membro Eff. Arzenton Andrea Membro Eff. Babetto Stefano Membro Sup.Mastella Antonio Membro Sup.Maggetto Silvano Collegio di Salerno data elezioni: 20/11/2005 Consiglio del Collegio Presidente Marzullo Nicola V.Presidente Fragetti Luigi Segretario Landi Antonio Tesoriere Sorrento Antonio Consigliere Bacco Valerio Consigliere Cappetta Mariano Consigliere Mansi Pio Collegio dei Revisori dei Conti Presidente D’Ambrosio Alfonso Membro Eff.. Campanaro Alberto Membro Eff. Fiammenghi Nerio Membro Sup.Sica Orazio Collegio di Reggio Emilia data elezioni: 28/11/2005 Consiglio del Collegio Presidente Fantuzzi Corrado V.Presidente Corradi Claudio Segretario Manfredi Marcello Piffer Ugo Tesoriere Consigliere Mazzocchi Giovanni Consigliere Rinaldi Filippo Consigliere Tagliavini Alberto 34 Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Allegri Gianfranco Membro Eff.. Bonazzi Romano Membro Eff. Govi Luciano Membro Sup.Pancani Franco Membro Eff. Segantini Luca Membro Sup.Galassini Enrico Collegio di Frosinone data elezioni: 09/11/2005 Consiglio del Collegio Presidente Barbi Massimiliano V.Presidente Belgrano Stefano Tesoriere Pistoresi Pierluigi Segretario Carmignani Gilberto Consigliere Nelli Andrea Consigliere Lucignani Mauro Consiglire Di Sirio Andrea Consiglio del Collegio Presidente Cistrone Domenico V.Presidente Sozzi Stefano Segretario Sambucci Natascia Tesoriere Viglietta Michele Consigliere Giannotti O. Gaetano Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Figlioli Vincenzo Membro Eff.. Gaglione Vincenzo Membro Eff. Cervini Gianfranco Membro Sup.Tammaro Claudio Collegio di Pesaro - Urbino data elezioni: 27/11/2005 Collegio di Lucca data elezioni: 22/10/2005 Collegio di Ragusa data elezioni: 14/12/2005 Consiglio del Collegio Presidente Balloni Corrado V.Presidente Lissandrello Vincenzo Segretario Sanfilippo Fernanda Tesoriere La Pegna Claudio Consigliere Gurrieri Vincenzo Consiglio del Collegio Presidente Polverari Marcello V.Presidente Bartolucci Stefano Segretario Gambaccini Adriana Tesoriere Biondi Filippo Consigliere Baronciani Luciano Consigliere Galeazzi Davide Consiglire Sonnante Marco Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Distefano Giacomo Membro Eff. Leone Aldo Membro Eff. Carnemolla Gianfranco Membro Sup.Potestà Girolamo Collegio di Arezzo data elezioni: 11/11/2005 Consiglio del Collegio Presidente Nardone Celestino V.Presidente De Vito Vincenzo Segretario Petruzzi Antonio Tesoriere Martire Antonio Consigliere Bianco Fernando Maria Antonio Consigliere Amodeo Mario Consigliere Cocozza Gennaro Consiglio del Collegio Presidente Giuliarini Giuliano V.Presidente Barciulli Lucio Segretario Bartolini Andrea Tesoriere Rotesi Riccardo Consigliere Gardeschi Bernardo Consigliere Panichi Fabrizio Consiglire Rossi Athos Collegio dei Revisori dei Conti Presidente Marleti Antonio Membro Eff.. Vichi Daniele Collegio di Avellino data elezioni: 18/12/2005 Collegio dei Revisori dei Conti Membro Eff. Santoli Donato Membro Eff. La Penna Antonio Membro Eff. Pannese Raffaele Membro Sup. Capozzi Giovanbattista Perito Agrario 6/2005 NEWS PROROGA DEI TERMINI E DISPOSIZIONI URGENTI CON IL DL 30/12/2005 N. 273 Al momento di andare in stampa perviene la notizia che il D.L. 30/12/2005 n. 273 recante “Definizione e proroga dei termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti.” (GU n. 303 del 30-12-2005, tra le altre, modifica le disposizioni temporali relative a: Art. 5. - Adeguamento alle prescrizioni antincendio per le strutture ricettive 1. Il termine per il completamento degli investimenti per gli adempimenti relativi alla messa a norma delle strutture ricettive, previsto dall’articolo 14 del decreto-legge 9 novembre 2004, n. 266, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 306, è ulteriormente prorogato al 30 giugno 2006 per le imprese che abbiano presentato la richiesta di nulla osta ai vigili del fuoco entro il 30 novembre 2004. Art. 10. - Garanzie di sicurezza nel trattamento dei dati personali Al codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche: a) all’articolo 180: 1) al comma 1 le parole: “31 dicembre 2005” sono sostituite dalle seguenti: “31 marzo 2006”; 2) al comma 3 le parole: “31 marzo 2006” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2006”; b) all’articolo 181, comma 1, lettera a), le parole: “31 dicembre 2005” sono sostituite dalle seguenti: “28 febbraio 2006”. Art. 11. - Procedure di integrazione della documentazione in materia edilizia L’integrazione documentale prevista nell’allegato 1, ultimo periodo, Perito Agrario 6/2005 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, come modificato dall’articolo 10, comma 1, lettera b), del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, può essere effettuata entro il 30 aprile 2006. Art. 25. - Disposizioni in materia di catasto Il termine di due anni, da ultimo stabilito con provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 7 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e dell’articolo 7 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, per l’esercizio delle funzioni previste dall’articolo 66 del citato decreto legislativo n. 112 del 1998, è prorogato di un anno. Art. 26. - Fondo per lo sviluppo della meccanizzazione in agricoltura All’articolo 1, comma 1, del decretolegge 25 ottobre 2002, n. 236, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2002, n. 284, le parole: “31 dicembre 2005”, sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2007”. Art. 30. - Credito d’imposta per giovani imprenditori agricoli All’articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, le parole: “nel limite della somma di 9.921.250 euro per l’anno 2004 e nei limiti della somma di dieci milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2005 al 2009” sono sostituite dalle seguenti: “nel limite della somma di dieci milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2006 al 2010” e le parole:“da emanarsi entro il 31 dicembre 2004” sono sostituite dalle seguenti: “da emanarsi entro trenta giorni dalla decisione della Commissione europea di approvazione del regime di aiuti di cui al presente comma”. Art. 32. - Controllo sulla gestione degli enti Il termine previsto dalle disposizioni vigenti per l’invio ai Ministeri vigilanti dei bilanci degli enti che vi sono tenuti è prorogato di sessanta giorni per gli enti che, a decorrere dall’anno 2006, effettuano la trasmissione in via telematica ai predetti Ministeri nonché, insieme ai conti consuntivi, ai bilanci di previsione e alle relative variazioni, al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, cui gli stessi sono obbligatoriamente inoltrati in via telematica, a decorrere dall’esercizio 2007. Con provvedimento del Ragioniere generale dello Stato, sentiti i Ministeri vigilanti, adottato entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabilite le modalità applicative del presente articolo, incluse quelle occorrenti per la fase della sua prima attuazione. Regolamento della formazione continua del Perito Agrario per l’eccellenza nell’esercizio della libera professione Emanato dal Consiglio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati nella seduta del 3 settembre 2004: con l’approssimarsi del 31.12.2005 si rende necessario ricordare i passi da compiere per il riconoscimento ai Periti Agrari che ne fanno richiesta dei crediti formativi annui. a. Il Perito Agrario ai fini della acquisizione della certificazione, richiederà al Collegio provinciale la verifica del percorso formativo completato nell’anno solare presentando l’istanza corredata della documentazione prescritta. b. La richiesta di certificazione sarà convalidata o rigettata previa verifica, entro trenta giorni, dalla ultimazione dell’iter di riconoscimento. 35 GIURISPRUDENZA Corte di giustizia,Sez.II-11-1004,in causa C-457\02-Timmer-mans, pres.; Puissochet, rel.; Kokott, avv. gen.Trib. Pen.Terni c. Niselli. Ambiente -Rifiuti -Definizione.Art. 1, lett a), primo comma direttiva n. 75/442 CEE. Ambiente -Rifiuti -Nozione -Art. 1, lett. a), primo comma direttiva n. 75/442 CEE -Residui di produzione -Riutilizzo. La definizione di rifiuto contenuta nell art. 1, lett. a), primo comma, della direttiva del Consiglio 15 luglio 1975, 5/442/CEE,relativa ai rifiuti,come modificata dalla direttiva del Consiglio 18 marzo 991, 91/156/CEE e della decisione della Commissione 24 maggio 1996, 96/350/CE, non può essere interpretata nel senso che essa ricomprenderebbe tassativamente le sostanze o i materiali destinati o soggetti alle operazioni di smaltimento o di recupero menzionati negli allegati II A e II B della detta direttiva, oppure in elenchi equivalenti, o il cui detentore abbia l”intenzione o l”obbligo di destinarli a siffatte operazioni(1). La nozione di rifiuto ai sensi dell’art. 1, lett. a), primo comma, della direttiva 75/442, come modificata dalla direttiva 91/156 e dalla decisione 96/350, non dev’essere interpretata nel senso che essa escluderebbe l”insieme dei residui di produzione o di consumo che possono essere o sono riutilizzati in un ciclo di produzione o di consumo, vuoi in assenza di trattamento preventivo e senza arrecare danni all’ambiente, vuoi previo trattamento ma senza che occorra tuttavia un”operazione di recupero ai sensi dell’allegato II B di tale direttiva (2). Cass. Sez. II Civ. -27-10-2004, n. 20786 - Duva, pres. ; Calabrese, est. ; Marinelli, P.M. (conf.) - Comune di Oristano (avv. Frau) c. Maccioni (avv. Pristini). (Cassa App. Cagliari, Sez. spec. Agr. 22 marzo 2001) 36 Proprietà - Azioni a difesa della proprietà - Rivendicazione- Prova- Onere del rivendicante -Ricorso alle risultanze catastali- Ammissibilità - Valore probatorio.(C.c., artt. 984, 2697, 2727 e 2729; c.p.c.,artt. 115 e 116) Il principio per cui il rivendicante è tenuto a fornire la prova del suo diritto di proprietà in base al titolo originale di acquisto o al verificarsi dell’usucapione , non ha carattere assoluto, ma va applicato con opportuni temperamenti in rapporto alla concreta situazione processuale.A tal fine,le risultanze dei registri catastali,pur se non valgono a dimostrare senz’altro la proprietà su un immobile,possono tuttavia fornire indizi ed essere utilizzati dal giudice come elementi di convincimento (1) Cass. Sez. I Civ. -27-8-2004, n. 177133 - Proto, pres.; Nappi, est.;Golia, P.M. (conf.) Polfar s.r.l. (avv. Raffi e altro) c. Pref. Ravenna (avv. n.c.). (Conferma Trib. Ravenna 22 dicembre 2000) Produzione, commercio e consumi Concimi e concimaie- Disciplina dei fertilizzanti ,di cui alla legge n. 748 del 1984 - Sanzioni amministrative Illecito ex art. 12 della legge stessa Configurabilità - Estremi -Detenzione di concimi già confezionati Sufficienza -Fondamento. (L. 19 ottobre 1984, n. 748, art. 12) In tema di sanzioni amministrative in materia di fertilizzanti, la detenzione di concimi già definitivamente confezionati integra gli estremi dell’illecito previsto dall’art. 12 della l. 19 ottobre 1984, n. 748 -il quale punisce, fra l’altro,“chiunque vende, pone in vendita o mette altrimenti in commercio” fertilizzanti non conformi alle norme della legge stessa e dei suoi allegati -, dovendosi ritenere che la detenzione per vendere, se è accompagnata da comportamenti rivelatori del fine di vendere e di commerciare, basta di per sé sola ad integrare l’elemento materiale dell’illecito (1). Cass. Sez. III Civ. -19-5-2004, n. 9473 - Duva, pres. ; Calabrese,e est,; Marinelli, P.M. (conf.) - De Matteo ed altro (avv. Capotorto) c. De Leo (avv. Sannoner). (Cassa con rinvio App. Bari 12 giugno 2000) Prelazione e riscatto - Accertamento con sentenza - Termine per il pagamento del prezzo - Decorrenza Sospensione per richiesta di mutuo agevolato - Decorrenza. (L. 26 maggio 1965, n. 590, art. 8; l. 8 gennaio 1979, n. 2, art. 1) In caso di esercizio del diritto di riscatto di un fondo rustico accertato con sentenza passata in giudicato, il termine di tre mesi per effettuare il pagamento del prezzo inizia a decorrere dal momento del passaggio in giudicato della sentenza, mentre l’eventuale periodo di sospensione non oltre l’anno- del detto temine, al fine di ottenere un mutuo agevolato, inizia a decorrere dalla presentazione della domanda di concessione del mutuo agevolato(1). Cass. Sez. I Civ. - 27-2-2004, n. 3977 Lo savio, pres.; Forte, est.;Abbritti, P.M. (conf.) - Com. Pessano con Bernago (avv. Romanelli) c. Frigerio (avv. Generoso). (Conferma App. Milano 22 dicembre 2000) Espropriazione p.p.u. - Procedimento- Liquidazione dell’indennità - Determinazione (stima) - Suolo qualificato come edificabile - Indennità aggiuntive per soprasuolo Configurabilità - Esclusione - Acquiescenza dell’espropriato alla qualificazione del suolo come edificabile - Ricorso per cassazione concernente il quantum delle indennità aggiuntive - Ammissibilità - Esclusione. (C.p.c., artt. 360, 365; d.1. 11 luglio 1992, n. 333, art. 5 bis; l. 8 agosto 1992, n. 359) Perito Agrario 6/2005 GIURISPRUDENZA In tema di determinazione delle giuste indennità per l’espropriazione, le cosiddette indennità aggiuntive per soprassuolo (nella fattispecie,per essenze arboree, manufatti e valore aziendale connesso all’allevamento di suini) sono ipotizzabili esclusivamente in rapporto alle aree qualificate come agricole; ne consegue che è inammissibile il motivo di ricorso per cassazione,con qui l’espropriato censuri la decisione della Corte di appello in ordine al quantum delle suddette indennità, ove lo stesso espropriato abbia fatto acquiescenza alla qualificazione del suolo come edificabile(1). Cart. Sez.I Civ. - 9-3-2004,n.4732- De Musis, pres.; Benini, est. ; Carestia, P.M. (diff.) -Cattaneo (avv. Romanelli) c.Com. Locatello (avv. Goisis). (Conferma App. Brescia 2 luglio 2001) Espropriazione p.p.u. - Procedimento - Liquidazione dell’indennità Determinazione (stima) - Suoli agricoli - Essenze arboree - Rilevanza autonoma ai fini di compenso aggiuntivo - Esclusione. (L. 22 ottobre 1971, n. 865, art. 16; L. 25 giugno 1865, n. 2359, art. 39) Il criterio del valore gabellare per la determinazione indennitaria dei suoli agricoli,introdotto dalla l. 22 ottobre 1971, 865, è commisurato al tipo di piantagioni effettivamente praticate sul fondo, e - a differenza dal sistema previdente, di cui all’art. 43 l. 25 giugno 1865, n. 2359, che continua ad applicarsi unicamente alle espropriazioni ancora regolate da quella legge - non consente alcuna considerazione separata tra il valore del suolo e quello delle essenze arboree su di esso esistenti (cosiddetto soprassuolo), ai fini di un compenso aggiuntivo (2). Cass. Sez. III Civ. -5-12-2003,n. 18654 - Nicastro, pres. ; Chiarini, est.; Cafiero, P.M. (parz. diff.) - Tomaiuolo (avv.Tomaiuolo) c. Sassi (avv.AgnuPerito Agrario 6/2005 sdei). (Cassa con rinvio App. Bari 1° giugno 2000) Contratti agrari - Affitto di fondi rustici - Accordi in deroga - Validità Presupposti - Assistenza dei rappresentanti delle rispettive organizzazioni professionali - Necessità - Possibilità che gli stessi prevengano da una stessa organizzazione professionale - Sussistenza. (L. 11 febbraio 1971, n. 11, art. 23; l. 3 maggio 1982, n. 203, art. 45) La disputa se l’art. 45, primo comma, della l. 3 maggio 1982 n. 203, nel richiedere espressamente che il concedente di un fondo rustico ed il concessionario siano assistiti dalle “rispettive” organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, debba esser inteso nel senso che le associazioni siano necessariamente diverse, ancorché non politicamente contrapposte, è stata superata dalla giurisprudenza di legittimità ritenendo che l’organismo professionale può anche esser unico purché le parti siano almeno assistite da due rappresentanti dei rispettivi interessi per evitarne la presunzione di conflitto. Le parti possono, nell’esecizio della loro autonomia negoziale, predisporre un regolamento dei loro interessi in deroga a quello normativamente previsto,purché si garantito il contraddittorio tra le stesse mediante l’assistenza dei rappre- sentanti dei settori corrispondenti agli interessi di cui sono portatrici (proprietari,affittuari,etc.) ovvero, in mancanza del relativo raggruppamento, almeno di un rappresentante dell’interesse di ciascuna di esse (1). Cass. Sez. I Civ. -8-8-2003, n. 11974 Losavio, pres.;Fioretti, est.;Gambardella,P.M. (conf.) - Polfar s.r.l. (avv. Raffi ed altro) c. Pref. Ravenna (avv. n.c.). (Conferma Trib. Ravenna 28 febbraio 2000) Produzione, commercio e consumo - Concimi - Legge n .748 del 1984 Uso, sulla confezione del prodotto, del termine “superstallatico”, per contraddistinguere un ammendante - Violazione dell’art. 12 della legge citata, con applicazione della relativa sanzione amministrativa - Configurabilità. (L. 19 ottobre 1984, n. 748, artt. 8, 9 e 12) In tema di sanzioni amministrative in materia di fertilizzanti, l’uso, sulla confezione del prodotto, del termine “superstallatico”, per contraddistinguere un ammendante, integra violazione dell’art. 12, primo comma, lett. b), della l. 19 ottobre 1984, n. 748, con conseguente legittima irrogazione della relativa sanzione amministrativa pecuniaria, atteso che detto termine non figura fra quelli obbligatori ammessi dalla legge stessa per la individuazione dei prodotti (1). REPLICA A seguito del mio articolo “Da oggi non ci sto più”, pubblicato sulla rivista “Il perito agrario” n. 4/2005, l’agrotecnico Orlandi mi ha attaccato personalmente con un articolo allegro e scanzonato. Ma dal contenuto piccato si evince quindi che ho colpito nel segno. Ringrazio coloro che, tra periti agrari ed agrotecnici, mi hanno manifestato la loro solidarietà e confermo che continuerò, a sostegno e difesa della nostra Categoria, nella mia azione di chiarezza ogni qual volta se ne presenterà la necessità. Domenico Di Biase 37 SCIENZA FIBRE PLASTICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE La soia potrebbe divenire presto un valido sostituto del petrolio come materia prima per la produzione delle fibre sintetiche. Secondo quanto riportato dal bollettino dell’università del Delaware, un gruppo di ricercatori, coordinati da Richard Wool, avrebbe impiegato l’olio di soia per produrre catene polimeriche omogenee con caratteristiche meccaniche addirittura superiori a quelle delle catene derivate dal petrolio.“Da oltre cinque anni afferma lo studioso - stiamo modificando la crescita della soia nel tentativo di renderla un elemento ideale per sostituire il petrolio nell’industria della plastica. La conoscenza della sua struttura genetica e la sua naturale biodegradabilità la rendono infatti MAIS PER LA BIODIVERSITÀ Un gruppo di scienziati statunitensi associati all’Università di San Francisco, ha descritto, sulla rivista Nature la scoperta di un gene (“barren stalk 1”) che regola lo sviluppo delle ramificazioni secondarie nelle piante, e che, presumibilmente, ha permesso al cespuglioso teosinte (una pianta selvatica che cresce nella Sierra Madre messicana) di essere trasformato nel moderno mais a stelo lungo.“Già alcuni millenni prima della spedizione di Cristoforo Colombo - spiega Robert J. Schmidt, coordinatore del progetto, gli agricoltori delle regioni centrali dell’America impararono a selezionare ed incrociare il teosinte per trarne il progenitore dell’attuale mais. A distanza di molti secoli - prosegue - siamo riusciti a mappare il Dna arcaico dell’attuale ceppo di provenienza dell’arbusto e a conservarlo 38 adatta allo scopo, dato che consente operazioni fondamentali, come controllare la sequenza delle proteine la compongono, orientandole per poter ottenere materiali compositi d’altissime prestazioni, e poterle ‘spaccare’ una volta terminato il ciclo di vita, cosicché il loro impatto ambientale sia praticamente nullo”. intatto nella sua struttura, basilare e derivata, grazie alle moderne tecniche di riconoscimento biomolecolare, ed a metterlo a disposizione del mondo scientifico affinché lo preservi per le generazioni a venire”. E ADESSO TOCCA AL BASILICO Dopo averci annunciato che vari alimenti possono essere nocivi alla salute, adesso, secondo una ricerca effettuata da un gruppo di studiosi dell’Università di Genova, le foglie di basilico fino ad una altezza di circa 10 centimetri dalla base della pianta sviluppano una sostanza, il metileugenolo, classificata, dal National Program of Toxicology, come cancerogena. I ricercatori chiariscono poi, che quando la pianta cresce, il metileugenolo diminuisce e diventa eugenolo, sostanza innocua che conferisce il caratteristico sapore al vegetale. Gli studiosi consigliano pertanto di evitare di utilizzare piante che non siano cresciute almeno di 18 - 20 centimetri. ALLEVARE VACCHE PER PROTEGERSI DAI TUMORI In uno studio pubblicato dall’American Journal of Epidemiology gli allevatori di lattifere sono protetti dal rischio di essere colpiti dal tumore ai polmoni. La ricerca è stata effettuata da ricercatori internazionali coordinati dal Prof. Giuseppe Mastrangelo dell’Università di Padova. Perito Agrario 6/2005 SCIENZA RIMEDI CONTRO LE INVASIONI DI INSETTI Dallo studio della capacità di adattamento degli insetti al clima si potranno sviluppare nuovi rimedi per fermarne la proliferazione causata dall’innalzamento delle temperature del globo. È quanto pubblicato sull’autorevole New scientist, a firma dell’entomologo Michael Kaspari, che ha analizzato i segmenti del Dna di numerose specie di formiche capaci di sopravvivere in latitudini completamente diverse dal loro luogo di nascita. Lo studio di alcuni tratti del loro corredo cromosomico ha permesso di comprendere quali siano le modalità che inducono un “laboratorio” cellulare ad adeguarsi ad un ambiente in rapida mutazione.“Gli esiti della ricerca che abbiamo condotto - afferma lo studioso - suggeriscono che nel Dna degli es- seri viventi possano mutare i legami che inducono i tessuti a regolarsi a seconda delle mutate condizioni esterne. Il protrarsi di tali condizioni porta a consolidare la varianza al punto da renderla effettiva fino al mutare delle necessità”. ESTRATTO DI ORIGANO E INFEZIONI BATTERICHE sottolinea - a quattro anni dall’inizio della sperimentazione su questi composti, l’applicazione di sintesi pluriattive ha manifestato forti ral- Il carvacrolo, un composto fenolico estratto dall’origano, ha dato ottimi risultati nel fermare la proliferazione degli stafilococchi. E’ il risultato di un progetto sviluppato dal Georgetown University Medical Center. La sperimentazione di principi attivi sempre più potenti che contrastino efficacemente le infezioni batteriche è uno dei campi su cui si stanno maggiormente concentrando i biolaboratori di tutto il mondo. “La straordinaria velocità di adattamento dei ceppi batterici alle nuove molecole antibiotiche - afferma l’infettivologo Harry G. Preuss - induce i bioingegneri a puntare sulla creazione di fattori contrastanti biotech, prendendo a modello le mutazioni genetiche presenti in particolari piante che hanno naturalmente sviluppato strategie multitasking di grande efficienza. In particolare Perito Agrario 6/2005 IL CHILOGRAMMO DEVE ANDARE IN PENSIONE Secondo alcuni scienziati anglofrancoamericani il chilogrammo, che fino ad oggi è stato corrispondente ad un campione di platino-iridio, conservato al Bureau International des Poids et Mesures a Parigi, a causa di un possibile deterioramento, debba essere ridefinito in termini di costanti atomiche o fondamentali come avviene per le altre unità di misura. Gli scienziati hanno dunque proposto due possibilità. La prima si basa sulla costante di Plank (legata alla natura ondulatoria della materia) e accomuna la massa di un chilogrammo alla gravità terrestre per mezzo di una forza magnetica misurata con precisione. La seconda possibilità invece si riferisce alla costante di Avogadro e richiede il conteggio di un determinato numero di atomi con una massa atomica specifica. lentamenti delle attività infiammatorie e il contenimento di effetti collaterali tipici degli antibiotici tradizionali”. 39 LIBRI AA.VV. I FOGLI DI BACCO (4 volumi) A cura dell Enoteca Italiana di Siena S.P. I “Fogli di Bacco” si presentano come una collana, di piccole dimensioni, che ospita studi e ricerche promossi dall’Enoteca Italiana in ambiti diversi tra loro, ma tutti riguardanti il rapporto tra vino e cultura. Questo binomio è un’iniziativa insolita nel panorama della tradizione enologica sia del nostro paese, sia di tutto il mondo. Troppo spesso, nel passato, il vino è stato accompagnato a contenuti impropri : la devianza sociale, l’eccesso, il basso livello popolare dei suoi consumi, e così via. Ma rivelare la profonda matrice culturale che unisce il vino alla cultura può servire a ricordare che il vino può essere fonte di raffinatezza, di conoscenza, di elevazione e che il suo consumo moderato può contribuire al miglioramento della nostra forma del vivere.A questo mirano i quattro volumi della collana “I fogli di Bacco” Il primo volume tratta dei”Media, giovani e vino: elementi per lo studio sulla pianificazione dei mezzi di comunicazione del vino verso i giovani” elaborato da Giovanni Catolfi. Il secondo volume tratta del “Design della Comunicazione” ed è stato elaborato da Silvia Torsi. Il terzo volume tratta del “linguaggio del vino” di Michele Guerra. Il quarto volume, di Angela Mengoni, basato su alcune riflessioni intorno a un questionario on line, tratta il “Consumo e immaginario del vino tra i giovani”. Graziella Picchi e Andrea Pieroni LE ERBE – Atlante dei prodotti tipici Rai-Eri -Agra Editrice, Roma, Via Nomentana 257 Pagg 424, Euro 25,00 Dopo i volumi dedicati a Il pane, I 40 formaggi, I salumi, Le conserve e La pasta, questo volume costituisce un nuovo tassello di una collana curata dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale. Ben 176 sono erbe le cui virtù gastronomiche e curative vengono attentamente illustrate dagli autori. Nel solco di una tradizione che risale ai filosofi greci Teofrasto e Dioscoride, rinverditi nel rinascimento italiano dal Felici e dal Mattioli, gli autori fissano in termini geografici una presenza che le trasformazioni in atto sono spesso destinate a stravolgere: i semi inglobati nel fango attaccato alle ruote dei camion possono infatti modificare la distribuzione delle essenze sul terreno. Anche per questo il volume rappresenta un punto fermo per la nostra evoluzione ecologica: oltre che una sicura prospettiva per insaporire le carni o per mischiare stuzzichevoli insalatine. Il libro può essere richiesto ad Agra (Tel. 06/44254205 – fax 06/44254239) con spedizione in contrassegno, senza alcun aggravio di spese postali. Massimo Lazzari Fabrizio Mazzetto PRONTUARIO DI MECCANICA AGRARIA E MECCANIZZAZIONE Reda Edizioni, Torino Pagg. 224, 400 illustrazioni, Euro 14,90 Gli autori pubblicano un testo tecnico-divulgativo utile agli operatori di settore per compiere scelte accurate e corrette in termini economici e organizzativi. L’opera è suddivisa in tre parti, la prima, tratta in termini generali della scelta tecnico-economica delle macchine agricole.Vengono affrontati i principi fisici ed energetici di base del funzionamento delle macchine sia meccaniche, sia idrauliche; i temi della meccanizzazione, intesa come materia che studia l’accoppiamento tra motrici ed operatrici all’interno dei vincoli temporali di un loro utilizzo tempestivo per svolgere i diversi tipi di operazioni. Spiega il calcolo dei costi di esercizio proponendo una metodologia fortemente mirata a risolvere operativamente questi problemi. Infine, i temi della sicurezza e dell’ergonomia sulle macchine agricole. La seconda parte tratta delle macchine motrici per l’agricoltura e in particolare dei trattori. I diversi componenti dello stesso vengono descritti evidenziandone la funzionalità e le principali caratteristiche innovative. Di ognuna delle principali tipologie di macchina motrice presenti sul mercato viene poi presentata una scheda descrittiva che riferisce degli equipaggiamenti standard della medesima. La terza parte affronta il tema delle macchine operatrici per l’agricoltura di campo, dalla preparazione del terreno alla raccolta, comprese quindi anche quelle per l’irrigazione. Massimo Epifani LA VIA DELL’OLIO Editore Fratelli Alinari, Firenze Pagg.80, Euro 18 Questo libro vuole essere un viaggio conoscitivo nei confronti dell EVO. Si deve smettere di parlare di “olio di oliva” e cominciare a valorizzare l’EVO: l’Extra Vergine d’Oliva. Questo, infatti, grazie al suo diretto legame con il frutto sano e alla sinergia fra tecnologia e tradizione, è diventato il “vero” olio d’oliva. Le sue indiscusse proprietà nutrizionali ne celebrano la sua assoluta salubrità. L’EVO inizierà così una nuova cultura anche in alimentazione: questo è ciò che si propone l’autore. Perito Agrario 6/2004 INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI 67100 L’AQUILA Via Sila Persichelli, 25 tel.0862/312168 Pres. Vincenzino Liberati 88100 CATANZARO Casella postale 201 tel. 0961/726839 Pres. Domenico Russo 75100 MATERA P.zza Matteotti, 7 tel. 0835/334901 Pres. Emanuele Genchi 02100 RIETI Viale Emilio Maraini, 85 tel. 0746/203083 Pres. Enzo Ippoliti 92019 SCIACCA (Ag) Via A. De Gasperi, 127/D tel. 0925/905090 Pres. Sergio Panunzio 66020 SCERNI (CHIETI) Via Colle Comune, 1 c/o Itas tel. 0873/914513 Pres. Nicola D’Ortona 98100 MESSINA Via Placida 26 tel. 0941/785382 Pres. Salvatore Tripoli 47900 RIMINI Via Secchiano, 1 tel. 0541/775357 Pres. Giovanni Nucci 20136 MILANO Via Ripamonti, 35 tel. 02/58305333 Pres. Paolo Bertazzo 00183 ROMA Via Cerveteri, 18 int. 6 tel. 06/70454739 Pres. Vincenzo Santoro 41100 MODENA Corso V. Emanuele II, 113 tel. 059/223812 Pres. Claudio Losi 45100 ROVIGO Via Pietro Micca, 7b tel. 0425/412010 Pres. Lorenzo Salvan 80147 NAPOLI Via Argine, 1085 tel. 081/5770190 Pres. Antonio Cimmino 84121 SALERNO Trav. Regina Costanza, 5 tel. 089/251488 Pres. Marzullo Nicola 15100 ALESSANDRIA Corso Crimea, 89 tel. 0131/52793 c/o Studio tecnico Pres. Massimiliano Ricci 60015 FALCONARA MARITTIMA (AN) Via del Consorzio, 21 tel. 071/9188973 - fax 071/9162177 Pres. Carlo Zoppi 52100 AREZZO Piazza Guido Monaco, 5 tel. 0575/21307 Pres. Giuliarini Giuliano 63100 ASCOLI PICENO Via delle Zeppelle, 192 - tel. 0736/41829 Pres. Pietro Ciabattoni 14100 ASTI Via Carducci, 50/A tel. 0141/353857 Pres. Angelo Dezzani 83100 AVELLINO Via L. lannacchini, 38 tel. 0825/26377 Pres. Celestino Nardone 70125 BARI Via Annibale di Francia,13 - tel. 080/5428141 Pres. Antonio Memeo 32100 BELLUNO Viale Fantuzzi, 17 c/o coldiretti tel. 0437/949640 Pres. Ezio Festini 82100 BENEVENTO Via XXV Luglio, 14 tel. 0824/29298 Pres. Cristiano Fontanarosa 24122 BERGAMO Via Zelasco, 1 tel. 035/238727 Pres. Giovanbattista Vitali 40126 BOLOGNA Viale Filopanti 4/c tel. 051/252978 Pres. Gastone Gabrielli 39040 ORA (Bolzano) Via del Monte, 18 tel. 0471/811260 Pres. Christof Pichler 25100 BRESCIA Via Marsala, 17 tel. 030/296424 Pres. Sergio Caprioli 72017 OSTUNI (BR) Via N. Sansone, 16 c.p. 321 tel. 0831/305566 Pres. Rocco Cucci 09124 CAGLIARI Via Mestre, 8 tel. 070/300304 Pres. Marco Fanunza 93100 CALTANISSETTA Via Mons. Guttadauria, 2 tel. 0934/585810 Cas. Postale 25 Pres. Michele Riggi 22100 COMO P.le Camerlata, 9 tel./fax 031/526019 Pres. Marino Vimmercati 12038 SAVIGLIANO (CN) Via Alfieri, 19 tel. 0172/713087 Pres. Giuseppe Serra 87100 COSENZA Via E. Capizzano, 56 tel. 0984/392175 Pres. Rocco Carricato 26100 CREMONA Via Palestro, 60 tel. 0372/22021 Pres. Costante Galli 94019 LEONFORTE (EN) C.so Umberto, 109 tel. 0935/956078 Pres. Francesco Ferragosto 44100 FERRARA Contrada della Rosa, 18 tel. 0532/204637 Pres. Milva Sacchetti 50122 FIRENZE Via Pietrapiana, 32 tel. 055/2340202 Pres. Filippo Ninci 71100 FOGGIA Via Piave, 41 tel. 0881/723401 Pres. Antonio Dell’Aquila 47100 FORLI - CESENA Corso Repubblica, 93 tel. 0543/33137 Pres. Paolo Lombardini 03041 ALVITO (FR) Via S. Nicola, 1 - tel. 0776/344231 c/o Istituto Tecnico Agrario Statale Pres. Domenico Cistrone 58100 GROSSETO c/o Azienda agricola dell’Itas Via dei Barberi Tel. 349/6100714 - tel./ fax 0564/23107 Pres. Giuseppina Pino 18100 IMPERIA Corso Garibaldi, 13 tel. 0183/651525 Pres. Elio Diversi 04010 BORGO PIAVE (LT) Via S.S. Acquabianca, 148 tel. 0773/416017 Pres. Tito Roberto Serafini 73100 LECCE Via Capitano Ritucci, 41 tel. 0832/346996 Pres. Massimo De Nitto 57012 CASTIGLIONCELLO (LI) Via Mogadiscio, 20-B tel. 0586/752403 Pres. Paolo Giomi 55100 LUCCA Via Vittorio Veneto, 66 tel. 0583/957027 Pres. Barbi Massimiliano 28070 NOVARA VIGNALE Corso Risorgimento, 405 tel. 0321/56178 Pres. Gaboardi Fabrizio 08100 NUORO Via Lamarmora, 2 tel. 0784/232547 Pres. Peppino Piquereddu 07100 SASSARI Via Torres, 57 tel. 079/271056 Pres. Francesco Manconi 17031 SAVONA ALBENGA Via Patrioti, 69/1 tel. 0182/554268 Pres. Talarico Antonio 35123 PADOVA Via T. Livio, 5 tel. 049/661808 Pres. Mariano Schiavon 53100 SIENA Strada Massetana Romana, 54 tel./fax 0577/271834 Pres. Raffaello Biagiotti 90014 CASTELDACCIA (PA) Via Pindemonte, 17 tel. 091/942562 Pres. Bartolomeo Amato 96100 SIRACUSA Vicolo a Viale Tica, 19 tel. 0931/441037 Pres. Altamore Francesco 43100 PARMA V.le Mentana, 10 tel. 0521/232936 Pres. Giorgio Faroldi 23100 SONDRIO Via A. Moro, 26A tel. 0342/511229 Pres. Rosario Alessi 27058 VOGHERA (Pavia) Piazza S. Bovo, 37 tel. 0383/36776 Pres. Felice Giovanni Nobile 74100 TARANTO Via Pisanelli, 44 (casella postale 185) tel./fax 099/4527447 Pres. Saverio Zappimbulso 06121 PERUGIA Borgo XX Giugno, 74 tel. 075/35675 Pres. Massimo Moncelli 61100 PESARO Piazzale Matteotti 28 tel 0721/30154 Pres. Polverari Marcello 65134 PESCARA Via del Circuito, 71 tel. 085/294117 Pres. Lupone Pasqualino 29100 PIACENZA Via S. Giovanni, 20 tel. 0523/338910 Pres Sergio Lombardelli 64100 TERAMO Via C. Battisti, 5 - Tel. 0861 242639 Pres. Giovanni De Luca 10137 TORINO Via Massena, 13/bis tel.011/547505 Pres. Paolo Gay 91025 MARSALA (Trapani) Via Vaccari, 16 tel. 0923/713008 Pres. Giovanni Giacalone 38100 TRENTO Via Prati, 8 tel. 0461/235254 Pres. Franco Scartezzini 56126 PISA Via B. Croce, 107 tel. 050/48821 Pres. Giulia Parri 31015 CONEGLIANO (TV) Via Veneto, 40 tel. 0438/410302 Pres. Pietro Mascarin 51017 PESCIA (Pistoia) Via Orlandi, 97 tel. 0572/478321 Pres. Leonardo Guidi 33100 UDINE Via Gorghi, 27 tel. 0432/512527 Pres. Enore Venir 85024 LAVELLO (PZ) Via Cardinale De Luca, 56 tel. 0972/81389 Pres. Mauro Finiguerra 30175 VENEZIA-MARGHERA Via Rizzardi, 35 Tel. 041/923429 Pres. Gastaldi Cibola Nicola 97100 RAGUSA ViaArchimede, 183 tel. 0932/624649 Pres. Corrado Balloni 13100 VERCELLI Corso Magenta, 1 tel. 0161/256256 Pres. Bruno Bellotto 86100 CAMPOBASSO Via D’Amato, 15 tel. 0874/66248 Pres. Giuseppe Zingarelli 62100 MACERATA C.da Lornano, 7/A tel. 0733/235335 Pres. Gianni Calamante 48100 RAVENNA Via Antica Zecca, 6 tel. 0544/38086 Pres. Sergio Bentivogli 37122 VERONA Via Berni, 9 tel. 045/590559 Pres. Virginio Gariggio 81016 PIEDIMONTE MATESE (CE) Piazza Roma, 79 tel. 0823/913594 Pres. Domenico Di Baia 46100 MANTOVA V.le Risorgimento 27/B, tel. 0376/329701 Pres. Ottorino Bernardelli 89015 PALMI (Reggio Calabria) Via Dante, 1 tel. 0966/23552 Pres. Beniamino Denisi 36100 VICENZA Contrà S. Marco, 9 tel. 0444/547443 Pres. Eugenio Bortoli 95129 CATANIA Via Grotte Bianche, 117 tel. 095/436393 Pres. Francesco Intrisano 54100 MASSA Via Fermi, 19 tel. 0585/830897 Pres. Mirella Tongiani 42100 REGGIO EMILIA Via Melato, 23 tel. 0522/554231 Pres. Corrado Fantuzzi 01100 VITERBO Via Paradiso, 3 tel. 0761/226934 Pres. Mario Morano Il Consiglio Nazionale dei Periti Agrari è in via Principe Amedeo n. 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 - Fax 06/4882150 - e.mail: [email protected]