AL QuIRInALE LA XXVII EDIzIOnE DEL PREmIO LAuREnTum PER
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AL QuIRInALE LA XXVII EDIzIOnE DEL PREmIO LAuREnTum PER
XXVII EDIZIONE XXVII EDIZIONE distribuzione gratuita mensile di informazione, cultura, politica anno XXIX | N°243 Luglio - Dicembre 2013 Al Quirinale la XXVII edizione del Premio Laurentum per la Poesia e il III Dante Alighieri ZAVOLI LOI RONDONI PREMIATI DALLA GIURIA Letta, Sergio, Tarquini consegnano gli ambiti riconoscimenti alla Biblioteca del Quirinale di Isabella Rusconi Si è svolta a Roma il 9 dicembre, in una location d’eccezione e di assoluto prestigio, la cerimonia di premiazione del Premio Laurentum 2013: lo storico premio, arrivato alla sua XXVII edizione e che si rivolge indistintamente alla vasta platea di tutti gli amanti della cultura e della poesia, è stato infatti ospitato nella “casa degli Italiani” per eccellenza, il Quirinale, nella deliziosa sala della Biblioteca. Dalle ore 18,00, nelle eleganti stanze, che un tempo furono adibite a guardaroba della Regina Margherita di Savoia e che oggi contengono un prezioso patrimonio bibliografico, Olivia Da sinistra: Rondoni - Sergio - Tarquini Tassara, giornalista di Skytg24, ha brillantemente condotto una serata piacevole e all’insegna della cultura che si è aperta con il saluto di quella che si è autodefini- Da sinistra: Sergio - Zavoli - Letta ta “l’umile custode e non la padrona di casa della Biblioteca, perché la Biblioteca, come anche il Quirinale, è un patrimonio del popolo italiano”: Lucrezia Ruggi D’Ara- gona, Direttrice appunto della Biblioteca. Nel corso della cerimonia, Roberto Sergio, Direttore del Premio Laurentum, Giovanni Tarquini, Presidente del Centro Culturale Laurentum, e i membri della prestigiosa Giuria del concorso (composta da Angelo Bucarelli, Corrado Calabrò, Maurizio Cucchi, Stas’ Gawronsky, Simona Izzo, Raffaele La Capria, Mauro Miccio, Maria Rita Parsi, Davide Rondoni, Roberto Sergio e Maria Luisa Spaziani) , hanno premiato i poeti vincitori delle tre sezioni della XXVII Edizione del Premio Laurentum, consegnando loro le opere dell’Artista Angelo Bucarelli. In apertura di cerimonia Stas’ Gawronsky, segue a pag. 2 L’EDITORIALE Bilancio di Roma Capitale Niente tagli, il Campidoglio preferisce l’aumento Irpef di Giovanni Tarquini E’ ormai Corsa contro il tempo per evitare il caos dei conti a Roma. E con il pericolo di un ulteriore aumento delle imposte nella città dove si paga l’Irpef più alta d’Italia. La decisione del governo di ritirare il Salva Roma, dopo l’intervento del capo dello Stato, rappresenta una doccia gelata per il Campidoglio. Il bilancio 2013 poggia sulle previsioni normative di quel decreto che decade il 30 dicembre e che non sarà più convertito in legge. Ma se non approverà le norme a favore della Capitale - quelle che inizialmente erano state inserite nel Salva Roma, il decreto 256 del 31 ottobre - si rischia il default. In sintesi: deve essere consentito il travaso di risorse dalla gestione commissariale a quella dei bilanci 2013 (circa 330 milioni di euro) e 2014 (170 milioni). Inoltre, resta sempre il nodo della possibilità di aumentare l’addizionale Irpef, dallo 0,9 all’1,2, che il Campidoglio ora giudica necessaria, ma che in realtà ha scelto come strategia scartando le alternative proposte in Parlamento: dalla cessione di quote delle municipalizzate pur mantenendo il controllo, ai tagli di spesa. Ma vediamo le cifre: lo 0,1 di addizionale Irpef per Roma vale circa 50 milioni di euro; il più 0,3 darebbe 150 milioni. E va sempre ricordato che lo 0,5 viene ogni anno usato per ripianare il debito pre 2008. La linea del governo è di riproporre ciò che stava all’interno del Salva Roma originario.Tornerebbe anche la norma che chiede alla Capitale una ricognizione del passivo ormai strutturale (lo squilibrio di bilancio nel 2013 era di 860 milioni, nel 2014 si supera il miliardo) con un piano che su base triennale spieghi come Roma intenda uscire da questa emergenza. Probabile che sia riproposta la norma che vuole una ricognizione del fabbisogno del personale delle municipalizzate e quella che chiede al Campidoglio di mettere in vendita il patrimonio immobiliare. Il Sindaco Marino sa che il governo ha due strade sulla superaddizionale Irpef: concederla subito come previsto nella versione originale del Salva Roma o attendere il piano di rientro, evitando di approvare una norma che porterebbe nuove fibrillazioni in maggioranza. Il sindaco: «In Parlamento, a causa di una serie di emendamenti, è diventato in minima parte un decreto che riguardava il bilancio di Roma e in massima parte riguardava tanti luoghi italiani. Sono assolutamente rispettoso della saggezza del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio che hanno ritenuto che il decreto fosse stato trasformato in un documento diverso da quello originario. Sono preoccupato per il bilancio della Capitale che comunque deve essere chiuso entro il 31 dicembre con delle norme che abbiamo concordato con il governo nazionale perché Roma ritorni nel rigore amministrativo che è doveroso per una Capitale europea». Dallo staff ripetono che Marino non vuole utilizzare l’opzione dell’aumento dell’Irpef, ma ormai in maggioranza sono in molti a dubitare di queste rassicurazioni. N°242 - anno XXIX | Luglio - Dicembre 2013 | 2 Al Quirinale la XXVII edizione del Premio Laurentum per la Poesia e il III Dante Alighieri ZAVOLI LOI RONDONI PREMIATI DALLA GIURIA Letta, Sergio, Tarquini consegnano gli ambiti riconoscimenti alla Biblioteca del Quirinale > segue da pag. 1 scrittore, autore e giornalista televisivo, ha voluto sottolineare l’importante ruolo della Tv nella promozione e divulgazione della poesia, ricordando, a tiolo esemplificativo, la meritoria opera di un’artista come Benigni con il suo spettacolo TuttoDante: “La prossima generazione di studenti” ha commentato il giurato del Premio “probabilmente dovrà fare un’opera di traduzione della Divina commedia, di cui, con il passare del tempo, fatica sempre più a comprendere e decodificare il linguaggio. E proprio ciò ci rende consapevoli dell’opera straordinaria di Benigni, che è riuscito a spiegare LAURENTUM MAGAZINE Mensile di informazione cultura - politica Anno XXIX - N° 243 Luglio-Dicembre 2013 Direttore Roberto SERGIO Direttore Responsabile Isabella RUSCONI Coordinatore Editoriale Marco LANZARONE Proprietà del CENTRO CULTURALE LAURENTUM Presidente Giovanni TARQUINI Comitato Direttivo Eleonora FRANCIONI Isabella RUSCONI Roberto SERGIO Per la pubblicità su Laurentum scrivi a: [email protected] Responsabile Fotocomposizione e Stampa 29 communication s.r.l. Via dei Monti Parioli, 6 Tel. 06 88812191 29communication.com La distribuzione è gratuita Registrazione Tribunale di Roma n° 87/83 del 05/03/83 Dante, declamandone e chiosandone i versi, in maniera commovente e coinvolgente soprattutto verso le giovani generazioni”. I poeti vincitori della sezione Poesia in vernacolo hanno poi incantato la platea declamando le loro opere, momento molto intenso cui è seguita la coinvolgente interpretazione dei versi vincitori della sezione Poesia in lingua italiana che Giuppy Izzo e Francesco Venditti, volti e voci noti al pubblico cine-televisivo per la brillante attività di attori e doppiatori, hanno regalato all’uditorio presente in sala. I due artisti hanno, inoltre, declamato tre opere tratte dai testi dei poeti saliti sul podio per la sezione Libro o Raccolta di poesie. L’atmosfera si è rivelata di tale suggestione magica, da far esclamare al noto poeta e giurato, Maurizio Cucchi, “Questa sera siamo testimoni di un lirismo pieno di cose concrete” mentre esortava “Il mondo dovrebbe orientarsi all’ascolto della poesia”. E, a tale proposito, è giunto quanto mai pertinente l’invito di un altro giurato del Premio, il Prof. Miccio (che di recente ha pubblicato un manuale di sociologia della comunicazione intitolato “Ascoltare il silenzio”), il quale ha ammonito ““Si deve fare lo sforzo di recuperare il silenzio per autoimporsi di ascoltare”. Ai momenti di riflessione ed approfondimento si sono affiancati anche quelli briosi e pieni di verve di una spumeggiante Simona Izzo, altra giurata (presente all’evento in compagnia del marito Ricky Tognazzi e della sorella, la nota soprano Fiamma Izzo), che ha animato la serata con stimolanti provocazioni. Tanto per ricordare uno dei suoi arguti commenti, basti raccontare che, come elogio per il componimento vincitore della sezione Poesia inedita in lingua italiana, opera di appena cinque versi, Simona ha citato una frase di Flaiano che lascia intendere l’importanza del dono della sintesi: “Mi dispiace Maestro, non ho avuto il tempo di farlo più breve”. Successivamente la Biblioteca del Quirinale è stata testimone della consegna dei premi a carattere più istituzionale, di fronte ad una platea composta, oltre che dai già citati personaggi del mondo dello spettacolo, anche da rappresentati delle Istituzioni e delle Aziende: gli Onorevoli Pierferdinando Casini, Luciano Ciocchetti e Roberto Rao, Marco Staderini ed il Presidente di Eur SpA, Pierluigi Borghini. Il primo riconoscimento ad essere consegnato è stato il III Premio Dante Alighieri, assegnato al grande poeta dialettale Franco Loi, che ha omaggiato i presenti recitando due sue poesia. Il Maestro Loi, nel regalare al pubblico i suoi due componimenti, declamati prima in lingua milanese e poi in italiano, ha voluto sottolineare l’importanza della sonorità nella poesia: “Leopardi disse che non ci sono regole per la gente che parla, si seguono i suoni. Ecco, chi scrive inventa seguendo il suono che il verso richiede…”.Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato all’artista da Corrado Calabrò e da Davide Rondoni. E’ stato invece il Presidente della Giuria, Gianni Letta, accompagnato dal Direttore del Premio Roberto Sergio, a insignire il vincitore dell’attesissimo V Premio Laurentum alla Carriera: il Sen Sergio Zavoli, una delle personalità più autorevoli della cultura italiana, giornalista, scrittore e uomo politico italiano che ha onorato il nostro Paese, sia in veste di uomo di cultura che delle Istituzioni. Letta, nel consegnare il riconoscimento, ha espresso parole di stima ed affetto profondi, producendo nell’uditorio viva commozione. Ha esordito: “Il Premio Laurentum l’ho visto nascere, l’ho aiutato a crescere, non ho mancato un’edizione; mai sono stato però emozionato e grato al Premio come stasera, perchè, nella splendida cornice del Quirinale, ho l’onore e il privilegio di premiare Sergio Zavoli…”e poi ha tracciato un acuto e penetrante ritratto dell’uomo, del maestro di giornalismo e del politico Zavoli, attraverso la rievocazione di una ricca serie di ricordi ed aneddoti di vita insieme. Anche Zavoli ha indugiato nelle rievocazioni personali per significare il senso profondo di una vita spesa al servizio dell’informazione, del servizio pubblico e della res publica: la ricerca pervicace e faticosa della verità che si cela oltre le apparenze e le convenienze. E’ stata poi la volta di Davide Rondoni, che, dopo aver consegnato tanti premi e contribuito a selezionare vincitori, è stato a sua volta proclamato vincitore della VII edizione del Premio I Valori della Cultura, riconoscimento consegnato direttamente dal Presidente di Giuria, Gianni Letta. Davide Rondoni, ricevendo il premio I Valori della Cultura, ha affermato che “compito della cultura è ringiovanire il Paese…” ed ha incantato la platea declamando alcuni suoi versi. A margine di questo toccante momento, Roberto Sergio ha voluto sottolineare con piacere la crescita negli anni del Premio Laurentum , commentando: “La qualità delle opere in gara quest’anno è davvero eccellente e rende chiaro come la poesia non debba essere considerata una nicchia per pochi eletti, ma che sia al contrario una rappresentazione vitale della cultura del nostro Paese, trasversale per di più dal punto di vista sociale e da quello generazionale. I nostri sforzi da oltre trent’anni vengono ripagati da tanta partecipazione” ed ha tenuto ad evidenziare come, in questa meritoria opera di diffusione e sviluppo della cultura, siano stati fondamentali il sostegno che il Dott. ha riservato sin dagli esordi alla manifestazione culturale e la calorosa partecipazione dei numerosi (oltre 70.000 nelle ultime cinque edizioni) poeti da tutta l’Italia”. Un sentito ringraziamento è stato espresso, a conclusione della serata, densa di emozioni, da Giovanni Tarquini, per il duro lavoro di selezione effettuato dalla Giuria del Premio Laurentum e dalla Giuria del Premio Dante Alighieri (quest’ultima commissione di specialisti presieduta da Davide Rondoni e composta da Paolo Lagazzi e Antonio Riccardi): ““Mai come in questa occasione è stato difficile operare una selezione. Un plauso va quindi alle due Giurie e a tutti coloro che continuano a sostenere la nostra rassegna”. Da sinistra: LETTA, RUGGI D’ARAGONA, ZAVOLI, Da sinistra: LETTA, TASSARA, RONDONI SERGIO Da sinistra: MUSCETTA, GAWRONSKI, TASSARA Da sinistra: RONDONI, LETTA Da sinistra: RONDONI, SERGIO, TARQUINI Da sinistra: SERGIO, RUGGI D’ARAGONA, LETTA Da sinistra: SERGIO, ZAVOLI, LETTA Da sinistra: tarquini, tassara Da sinistra:troise rioda, izzo, miccio Da sinistra: VENDITTI, IZZO Da sinistra: ZAVOLI, LOI Da sinistra: zavoli, miccio, izzo, tognazzi N°242 - anno XXIX | Luglio - Dicembre 2013 | 4 Progetto quadrifoglio pro case famiglia di Sighet: il futuro non gli fa più’ paura di Lavinia Stendardo d’Astuto Non puoi fermare un’idea; puoi non pensarci; la puoi dimenticare; la puoi soffocare, ma non puoi fermarla. Quando l’idea diventa un sogno, poi... allora non puoi fare proprio niente: puoi solo ignorarlo o realizzarlo, quel sogno.Il Progetto Quadrifoglio è sogno realizzato, un sogno partito nel 2000, quando padre Massimo Nevola SJ, insegnante dell’Istituto Massimo, e padre Vitangelo Denora SJ trovarono in una discarica della città rumena di Sighet dei bambini al limite della sopravvivenza, in condizioni di malattia e di totale miseria. Da quel giorno grazie alla passione e alla determinazione di chi ha creduto in questo grande sogno, cominciarono a formarsi le basi di una struttura che avrebbe dato un futuro a decine di bambini. Oggi le case famiglia gestite dal Progetto Quadrifoglio sono quattro, la prima delle quali nata nel settembre 2002. L’obbiettivo di questo progetto è principalmente risolvere i due problemi che affliggono oggi la Romania (e non solo), ossia i bambini orfani o abbandonati, che spesso sopravvivono precariamente per strada, e la prostituzione minorile. Ma è soprattutto il modo in cui si risponde a queste due gravi emergenze che fa la differenza: la finalità del progetto è creare un vero ambiente familiare con una mamma e un papà (affiancati da un’equipe di psicologi, educatori e assistenti sociali) che costantemente vivono con i bambini, donando loro l’affetto che probabilmente neanche i genitori avevano mai avuto. Il traguardo è uno solo: reinserire i bambini, attraverso il recupero, la crescita l’educazione e la formazione, nel mondo sociale e lavorativo rumeno ed europeo, bambini che non hanno avuto mai nulla La realizzazione di questo importante progetto, sostenuto dall’omonima Associazione Quadrifoglio, è stata possibile grazie ai vari soci appartenenti a diverse realtà rumene e italiane quali, tra le altre, la Lega Missionaria Studenti, la Comunità di Vita Cristiana e il Movimento Eucaristico Giovanile. Infatti l’acquisto del necessario per la gestione delle strutture è possibile grazie ai finanziamenti che giungono da offerte di amici e benefattori e dalle associazioni partecipanti al progetto stesso. Da oltre dieci anni noi studenti dell’Istituto Massimo, così come di altre scuole, abbiamo la possibilità di raggiungere quei ragazzi diverse volte l’anno: tutto questo è stato reso possibile dalla Lega Missionaria Studenti, grazie alla quale decine di bambini sottratti alla strada crescono circondati da amore e da cure. Incontrandoli, possiamo imparare molto e costruire ricordi che ci accompagneranno per tutta la vita: la difficoltà di vivere in una zona piena di disagi, ma anche –e soprattutto- la possibilità di creare qualcosa di talmente importante a partire da un sogno, il sogno di migliorare la vita di tanti bambini. Come aiutare concretamente lo sviluppo del Progetto Quadrifoglio: - Volontariato estivo: campi di solidarietà di due settimane con lo scopo di portare aiuto e condividere esperienze e realtà di vita con il popolo rumeno; - Volontariato stabile: un sostegno più impegnativo e qualificato per la permanenza continua di minimo tre mesi; - Sostegno a distanza: la possibilità di sostenere un bambino delle case-famiglia con una quota minima di € 30 mensili. Ecco le coordinate da seguire per il sostegno a distanza: • C/C bancario Nº 400995649 dell’UniCredit ABI 02008 CAB 05198 CIN: K IBAN: IT11 K 02008 05198 000400995649 intestato a “SEGRETARIATO NAZIONALE DELLA LEGA MISSIONARIA STUDENTI” Codice BIC SWIFT: BROMITR 1140 • C/C postale Nº 34150003 IBAN: IT77E0760103200000034150003 intestato a “LEGA MISSIONARIA STUDENTI - ROMA” Per la detrazione fiscale suggeriamo: • C/C bancario Nº 509259 del San Paolo IMI ABI 1025 CAB 3200 CIN: K IBAN: IT52K0102503200100000509259 intestato a “MAGIS-Roma” Per facilitare la pratica del sostegno a distanza mensile, ogni benefattore può chiedere al proprio Istituto bancario l’attivazione della donazione mediante procedimento RID: basta sottoscrivere un modulo indicando uno degli IBAN suindicati. In qualsiasi modo si volessero inviare offerte (con o senza RID) è indispensabile sempre specificare bene la causale: “Pro case-famiglia di Sighet - Romania”. Gli studenti del Massimo incontrano il medico missionario Chiara Castellani Oggi, lunedì 16 dicembre 2013, l’Istituto Massimiliano Massimo ci ha offerto una bellissima opportunità: conoscere Chiara Castellani, medico missionario laico che ha scelto di dedicare la propria vita “agli ultimi,” scegliendo di formare personale sanitario nella Repubblica Democratica del Congo, uno dei Paesi più poveri al mondo. Un’esperienza, questa, che ci ha colpito veramente nel profondo: Chiara ci ha raccontato la sua testimonianza, come si vive a Kimbau; ma anche il cibo che sono costretti a mangiare durante la stagione delle piogge, le condizioni in cui lei lavora e opera, unico medico curante per 150.000 abitanti in un territorio di 5.000 chilometri quadrati: a Kimbau, piccolo villaggio il cui ospedale, lasciato fatiscente dai colonizzatori belgi, è ora dotato di una piccola centrale idroelettrica : se ora gli abitanti e i pazienti dell’ospedale usufruiscono di corrente elettrica ed acqua potabile, lo devono alla sua caparbietà. Ma quello che ci ha lasciato un segno indelebile è il suo insegnamento, quello che lei cerca di diffondere a tutti, che siano grandi o piccoli, ricchi o poveri, bianchi o neri: seguire il proprio cuore ovunque esso ci porti. Bisogna vivere ogni giorno della nostra vita come fosse l’ultimo, avere il coraggio di seguire e custodire i propri sogni, anche se questi non corrispondono alle aspettative di chi ci sta vicino, portarli avanti con costanza e dedizione, questo è il modo giusto di vivere la vita, questo è il messaggio che ci ha voluto comunicare. In questo grande percorso però bisogna saper scegliere le strade giuste e poi coltivarle: lei stessa non ha rinunciato ai suoi sogni nonostante le grandi difficoltà incontrate in Africa, dove ha perso in un incidente il braccio destro, ma ugualmente ha imparato a scrivere con la mano sinistra e ad usare le protesi nella quotidianità della sua vita professionale di medico e di chirurgo : “ un passero con un’ala sola” perché è in grado di spiccare il volo nel cuore dell’Africa. Nessuno di noi ha mai vissuto le sue esperienze, né ha mai visto bambini soldato , o ha per fortuna mai assistito ad operazioni di un medico di guerra, insomma diciamolo, viviamo cullati nella nostra esistenza bella, serena e facile. Siamo profondamente grate alla Dottoressa Castellani e all’Istituto Massimo di averci offerto questa opportunità preziosissima: conoscere dal vivo qualcuno che crede ancora ai sogni, alla bellezza della speranza e alla potenza creatrice della fantasia applicata alla realtà ultima, più lontana da noi. Noi giovani privilegiati dalla vita, infatti, spesso non ci rendiamo conto del vero senso di questa parola e probabilmente non ci siamo mai presi la briga di prendere un dizionario e cercarne il significato. Solo dopo un esame di coscienza in cui dobbiamo capire che non bisogna inorgoglirsi delle proprie qualità e non agire solo per aspirare alla fama, alla gloria e alla ricchezza, potremo migliorare noi stessi, rafforzarci e renderci più giusti: allora, il messaggio di Chiara sarà stato colto pienamente. Un’ultima indicazione su come aiutare Chiara in questo suo caparbio sogno: donando computer portatili usati, purché efficienti, per la scuola infermieri di Kimbau; per informazioni ulteriori, visita il sito www.kimbau.org GMatica 219x294 Laurentum:Layout 1 22-02-2012 15:29 Pagina 1 Il piacere di vincere. Punta e vinci on line al BlackJack e a tutti gli altri giochi eccitanti su , e scoprirai anche tu il piacere di dire YES! G.Matica S.r.l. - Concessione GAD n. 15096 Partita IVA: 08224031008 www.casinoyes.it N°242 - anno XXIX | Luglio - Dicembre 2013 | 6 Frozen, il nuovo film di Natale della Disney. Dopo “Brave” un altro passo verso modello nuovo di principessa, in salsa musical. Nell’immaginario regno di Arendelle, situato su un fiordo, vivono due sorelle unite da un grande affetto. Un giorno, però, il magico potere di Elsa di comandare la neve e il ghiaccio per poco non uccide la più piccola Anna. Cresciuta nel dolore di quel ricordo, Elsa chiude le porte del palazzo e allontana da sé l’amata sorella per lunghi anni, fino al giorno della sua incoronazione a regina. Ma ancora una volta l’emozione prevale, scatena la magia e fa piombare il regno in un inverno senza fine. Sarà Anna, con l’aiuto del nuovo amico Kristoff e della sua renna Sven, a mettersi alla ricerca di Elsa, fuggita lontano da tutti, per chiederle di tornare e portare l’atteso disgelo. Dell’ispirazione dichiarata, fornita da una delle fiabe più ermetiche e suggestive di Andersen, “La regina delle nevi”, c’è ben poco, a parte la scheggia di ghiaccio nel cuore e il viaggio di una ragazzina per riportare a casa l’oggetto del suo amore. Ma questo racconto più tradizionale, sceneggiato da Jennifer Lee, ha un suo appeal, differente, nell’urgenza emotiva che porta in scena e nell’originalità dei personaggi principali, nessuno dei quali si svela del tutto al primo ingresso. Così come il dono di Elsa ha un risvolto maledetto, anche i sentimenti di Anna acquistano infatti un’imprevista doppiezza, parallela a quella di Kristoff, per non parlare di quella molto meno ingenua che anima il principe Hans. La natura di vera e propria operetta musicale di Frozen (una scelta ardita, che rischia di non incontrare un consenso unanime) assegna ad ognuno il suo momento di gloria, approfittandone per innescare un’efficace sintesi narrativa in materia di presentazione del cast. Ecco allora che “Per la prima volta” (“For the first time in forever”) racconta in poche strofe il disperato desiderio di vita e d’amore di Anna, mentre “All’alba sorgerò” (“Let it go”) dà adito alla liberazione di Elsa dalle catene nelle quali si era costretta da sola e alla completa accettazione della sua natura portentosa. E, come in ogni musical che si rispetti, i costumi non sono accessori ma parte integrante dello spettacolo, che qui si arricchisce delle architetture nordiche, delle citazioni pittoriche e dello straordinario livello tecnico con cui il digitale dà forma, luce e sostanza al ghiaccio. Gli adulti non potranno non pensare a Carrie o ai mutanti della saga degli X-Men, mentre i più piccoli non avranno occhi che per Olaf, il pupazzo di neve. Intanto la Disney conferma di aver intrapreso un cammino lento ma ben visibile verso un nuovo modello di principessa, che non ha più bisogno del bacio del principe per scoprirsi degna del proprio ruolo. Laurentina, incendio nella centrale elettrica: alta colonna di fumo e black out Settanta vigili del fuoco in azione: in fiamme un generatore da 380mila Volt. La zona è stata isolata e il traffico bloccato Un inferno nelle campagne di Castel di Leva, quartiere all’estrema periferia meridionale della Capitale. Il 7 gennaio , fiamme alte una decina di metri, colonne di fumo visibili a chilometri prima che facesse buio. Ma prima anche qualche scoppio e cavi elettrici che friggevano, secondo i racconti raccolti dai primi soccorritori. Nessuno è rimasto ferito giovedì pomeriggio fra via Laurentina e via della Selvotta dove un incendio di grosse proporzioni ha avvolto uno dei trasformatori principali ( 380mila Volt) della centrale elettrica della società Terna Spa, una delle più importanti attorno alla Capitale. L’allarme è scattato poco dopo le 16: gli operai in servizio hanno capito che stava per accadere qualcosa di grave e sono riu- sciti a mettersi in salvo prima che le fiamme si sviluppassero dall’impianto. Sul posto sono accorse sei squadre dei vigili del fuoco insieme con la polizia. Ma il fuoco era troppo violento, il trasformatore inavvicinabile e c’era anche il rischio che l’incendio potesse propagarsi ad altri impianti vicini, così i pompieri del comando provinciale di via Genova hanno fatto intervenire due veicoli speciali – il Superdragon e la Chilolitrica – dall’aeroporto di Ciampino. Mezzi capaci di sparare con i cannoncini una grande quantità di sostanza estinguente. Un’operazione di spegnimento che, secondo gli stessi vigili del fuoco, potrebbe durare per tutta la notte: il rogo, considerato molto pericoloso, è infatti alimentato da oltre 65 mila litri di olio combustibile. Ignote le cause che hanno scatenato l’incendio, ma per fortuna i disagi per la popolazione sono stati minimi: non si sono infatti verificati blackout nella zona di Roma Sud e oltre il Raccordo anulare. di Marco Tarquini N°242 - anno XXIX | Luglio - Dicembre 2013 | 7 Guida all’ascolto: Genesis Rivisited II di Marco Tarquini Steve Hackett merita universalmente il riconoscimento di essere l’unico ex componente dei Genesis dedito indefessamente a riverberare i fasti di quell’inimitabile gruppo progressive. Qualcuno non a torto potrebbe affibbiargli l’appellativo di nostalgico, ma se da un lato non ha inteso intraprendere strade innovative come nel caso di Peter Gabriel, bisogna anche osservare che non si è nemmeno venduto al mainstream alla stregua di Phil Collins, né si è svilito in prodotti semplicistici alla Mike Rutheford con i suoi Mike And The Mechanics (di Tony Banks si sono perse le tracce dopo una manciata di dischi non propriamente memorabili). Il chitarrista di Pimlico non si smentisce nemmeno con il suo ultimo album intitolato Genesis Revisited II (uno splendido doppio CD pubblicato anche in versione vinile in un lussuoso box set di 4 LP); un’opera titanica nella quale hanno dato il loro contributo una pletora di artisti tra cui Steve Rothery (Marillion), Steven Wilson (Porcupine Tree), John Wetton (King Crimson/Asia), Neal Morse (Spock’s Beard/Transatlantic), il fratello John Hackett al flauto e Simon, il figlio di Phil Collins, alla voce. Prodotto insieme al tastierista Roger King, il full lenght contiene ben ventuno brani, due ore e mezza di musica sopraffina durante le quali vengono magistralmente riproposte in retrospettiva pezzi straordinari che abbracciano il periodo che va da Nursery Cryime a Wind And Wuthering e alcune chicche tratte della discografia dello stesso Steve fortemente derivative dallo stile dei Genesis. L’opera segue Watcher of The Skies: Genesis Revisited del 1996, ma questa è certamente più interessante sia per i pezzi prescelti che per gli eccelsi arrangiamenti. La prima considerazione che voglio fare è questa: risulta perfettamente inutile fare paragoni con gli originali che rimangono e rimarranno per sempre superiori a qualsivoglia tentativo di rifacimento. Se il punto di forza di Genesis Revisited II è costituito dall’elevatissima qualità della musica, il suo il tallone d’Achille, era inevitabile, riguarda le parti cantate. Occorrono numerosi ascolti per abituarsi alle varie voci che nella stragrande maggioranza dei casi non sono avvicinabili né a quella di Gabriel, né tantomeno a quella di Collins. Durante i primi ascolti, a dire il vero, si prova anche un po’ di fastidio. A titolo esemplificativo: la celeberrima suite Supper’Ready viene cantata da quattro artisti diversi e solo nella sezione di pertinenza di Simon Collins posso dire di essere rimasto pienamente soddisfatto; con tutto il rispetto per Nik Kershaw, in auge negli anni ’80 con successi pop quali The Riddle e I Won’t Let The Sun Go Down On Me, la sua interpretazione di The Lamia, peraltro mirabilmente riarrangiata, impallidisce con quella storica contenuta in The Lamb Lies Down on Broadway; allo stesso modo, nell’immortale storico incipit di Dancing With the Moonlit Knight il singer Francis Dunnery lascia a desiderare. Encomiabili, invece, Nad Sylvan nell’opener The Chamber of 32 Doors e in Eleventh Earl of Mar, Gary O’Tool in Blood On the Rooftops e Steven Wilson in una versione mozzafiato di CanUtility and the Coastliners. Della carriera solista di Hackett è stupenda la versione di Shadow of the Hierophant con un’angelica Amanda Lehmann non proprio impeccabile, invece, in Ripples. Da apprezzare moltissimo il fatto che la varie tracce non sono state assolutamente stravolte e contengono solo lievi sfumature aggiuntive di pregevole livello rilevabili da chi conosce bene la musica dei Genesis. La suggestiva cover, nata da un’idea di Angela e Maurizio Vicedomini, ritrae Piazza S. Marco a Venezia invasa letteralmente dall’acqua. E’ stato preannunciato per l’anno prossimo un interessante tour che almeno per il momento non toccherà, ahimé, il nostro suolo. La domanda non è peregrina: a chi è destinato un lavoro simile? Premesso che per coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta a questo genere consiglierei senz’altro gli album originali, ritengo che Genesis Revisited II sia trasversalmente destinato a tutti anche ai fan vecchi come me cresciuti con il progressive targato anni ’70: tempi d’oro! Consigliato, comunque, l’acquisto specie ai meno fondamentalisti che alla lunga potrebbero riuscire ad apprezzare meglio le performance vocali impegnate in questo contesto in un confronto davvero improbo. Divino Amore, segregato dai banditi per tutta la notte, riesce a scappare Una rapina in piena regola, di quelle pesanti, botte e razzia di contanti e preziosi. Sequestrato e legato per una notte da cinque ladri che gli hanno svuotato casa. È accaduto il mese di dicembre scorso, intorno alle 21, quando F.B, rappresentante di bigiotteria, mentre si trovava nella sua abitazione in via Casale Le Allodole in zona Spinaceto, si è visto entrare in casa due persone armate che lo hanno aggredito e legato ad una sedia con il filo del telefono. Nella casa sono poi entrati altri tre malviventi. I cinque hanno hanno svuotato casa: carte di credito, oggetti tecnologici, la bigiotteria che aveva per lavoro. Quindi lo hanno chiuso in camera da letto e legato con un lenzuolo, mentre hanno banchettato fino alle cinque del mattino. Quando ormai la casa era vuota, l’uomo è riuscito a liberarsi e a chiedere aiuto ad un amico. Con questi si è recato presso il commissariato di Albano. Secondo quando denunciato i cinque malviventi, sarebbero due italiani e tre stranieri dell’est Europa. Tutti avevano il volto travisato ma sarebbero stati traditi dall’accento mentre parlavano. Nel bottino anche due automobili di grossa cilindrata di proprietà della sfortunata vittima del . Sul posto è intervenuta la polizia scientifica e la squadra mobile capitolina. di Marco Tarquini