I dirigenti di UNI Global Union rendono le cose possibili
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I dirigenti di UNI Global Union rendono le cose possibili
Circolare n°UNI 057/GS Nyon, 7 gennaio 2016 A tutti gli affiliati, Ai membri (titolari e supplenti) del Comitato esecutivo mondiale di UNI I dirigenti di UNI Global Union rendono le cose possibili Sintesi della 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 – 12 novembre 2015 Cari Colleghi, Il Comitato esecutivo mondiale di UNI ha tenuto la sua 18a riunione nei giorni 11 e 12 novembre 2015 presso la sede di UNI. All’evento svoltosi a Nyon nel giorno del 15° anniversario dalla nascita di UNI, hanno partecipato 120 persone. Si è trattato del primo incontro del Comitato esecutivo tenutosi dopo il Congresso mondiale di Città del Capo e, in tale assise, è stato posto l'accento sul concreto seguito alle decisioni assunte al Congresso in previsione del prossimo Congresso Mondiale che si terrà a Liverpool nel 2018. In apertura della seduta, il presidente di UNI, Ann Selin, ha evidenziato gli attacchi antisindacali condotti dal governo del suo paese, la Finlandia. I Finlandesi scendono in strada per esortare il proprio governo a porre una battuta d'arresto ad una legislazione antisindacale e per modificare l’attuale politica di austerità. Il presidente di UNI ha espresso inoltre la sua preoccupazione in relazione all'Accordo Commerciale di Partenariato Transpacifico (TPP), pubblicato alcuni giorni prima della riunione del Comitato esecutivo. La proposta è infatti peggiore di quanto atteso. A seguire, Ann Selin analogamente al Comitato esecutivo mondiale si è congratulata con il movimento sindacale tunisino che ha ricevuto il premio Nobel per la pace per avere promosso i diritti dei lavoratori e la pace in questo paese. Il presidente ha inoltre manifestato la propria gioia nel vedere la LND ed il suo capo Aung San Suu Kyi vincere le elezioni a Myanmar (vedasi dichiarazione allegata). Ann Selin ha dichiarato che i sindacati e le ONG devono continuare ad operare per la pace e per un lavoro dignitoso, nonostante i terribili rovesci, come le atrocità commesse ad Ankara, dove numerosi sindacalisti e militanti di ONG sono stati uccisi in occasione di una manifestazione pacifista. I partecipanti hanno testimoniato il proprio sostegno all'appello lanciato da UNI Global Union affinché si affronti con maggiore impegno la crisi dei profughi. Sostegno unanime anche alla dichiarazione oggetto di presentazione al Summit del G20 in Turchia. L'esecutivo sostiene che il mondo non possa chiudere gli occhi e che soltanto alcuni paesi portino il peso della crisi aprendo le proprie frontiere, mentre altre nazioni fanno molto poco. I membri dell'esecutivo mondiale esortano ogni persona presente in sala a tentare di convincere i rispettivi governi ad impegnarsi maggiormente per risolvere le cause della crisi e per coordinare le azioni in aiuto dei migranti, dei quali un gran numero soccombe cercando di ottenere l'asilo. Ann Selin si è poi soffermata sull'Accordo per il Bangladesh. Ogni giorno, UNI e IndustriALL sono impegnati a mettere in pratica l’Accordo che sta entrando in una nuova fase, al fine di garantire un indennizzo soddisfacente. 1 Ha sottolineato che la strategia “Andare Avanti” che consiste nello sviluppare i sindacati nelle regioni e nei settori, si è rivelata efficace, uno degli esempi migliori stante peraltro il successo riportato nei call center del Marocco. UNI continuerà la lotta per l’uguaglianza e per porre fine alla violenza domestica sulla base della campagna 40 per 40 e delle altre iniziative condotte dal Comitato mondiale femminile di UNI. La chiusura dello spazio democratico Il Comitato esecutivo ha espresso profonda inquietudine per la restrizione attuata, da parte dei governi di tutto il mondo, alle libertà civili, ai servizi pubblici e ai sindacati. I dirigenti sindacali del mondo intero denunciano il modo in cui vengono chiusi gli spazi democratici sia a livello locale che internazionale. La constatazione generale è chiara: un attacco contro uno di noi, è un attacco a tutti. La posizione del Comitato esecutivo mondiale è inequivocabile: i sindacati resteranno uniti e proseguiranno la lotta, al fianco delle forze politiche progressiste, a difesa del diritto di sciopero, della libertà sindacale, dei diritti umani e per un lavoro dignitoso. Spagna Il premio per la “Libertà dalla paura 2015” è stato assegnato agli affiliati UNI: CCOO e UGT, in omaggio alla campagna che questi sindacati hanno condotto per il diritto di sciopero in Spagna e per il coraggio di cui hanno dato prova più di 300 rappresentanti sindacali che rischiano pene detentive per aver partecipato a scioperi generali, settoriali o d’impresa. L’Esecutivo ha sentito il Segretario generale della Federazione dei servizi di Malaga, Dolores (Lola) Vilalba, che lavora come cameriera in un hotel e che rischia una pena detentiva di 3 anni e mezzo, e Katiana Vicens, Segretario generale della Federazione dei servizi delle isole Baleari, che incorre in una pena di 4 anni. I partecipanti: Antonio Gracia Guerrera di FES-UGT e Josè Manuel Sayagués di FSP-UGT hanno parimenti esposto la situazione. Il Comitato esecutivo mondiale di UNI Global Union ha approvato una dichiarazione (vds allegato) che rigetta la politica del governo spagnolo e le leggi repressive che restringono i diritti del lavoro e le libertà fondamentali dei cittadini e si appella, a tal fine, alla solidarietà internazionale. Regno Unito Viene presentato un riepilogo da parte di Agnes Tolmie di Unite the Union. La recente elezione di un governo conservatore nel Regno Unito, maggioritario per la prima volta dal 1997, significa che i sindacati stanno entrando in un periodo difficile. Nella dichiarazione (vds allegato), il Comitato esecutio mondiale di UNI rifiuta categoricamente l’introduzione della legge sui sindacati proposta dal governo conservatore britannico e descrive tale proposta di legge come un tentativo perfido volto a fuorviare l’opinione democratica, politica e sindacale, stante il suo programma di austerità. I lavoratori britannici hanno assistito ad un cambiamento fondamentale del mercato del lavoro, in cui impieghi dignitosi ed equi si sono spostati verso modelli di lavoro precario, caratterizzati da contratti abusivi, falsi lavoratori autonomi, interinali e a basso salario. L’imposizione di una soglia all’azione sindacale fissa obiettivi che ben pochi parlamentari britannici hanno raggiunto per la loro stessa elezione. Trasforma l’astensione in “NO”, ponendo di fatto l’asticella ancora più in alto e imponendo soglie che sono già al momento contrarie alla legge internazionale. 2 Il governo britannico convocherà altresì un referendum per perseguire l’adesione all’UE. TUC, CES e UNI Europa seguono da vicino l’evoluzione ed è possibile prevedere che il governo britannico cercherà di restringere ancora maggiormente l’Europa sociale. Finlandia Viene presentato un resoconto dal Presidente di UNI, Ann Selin di PAM e da Rauni Soderlund di PRO, Finlandia. Nella dichiarazione (vds allegato), il Comitato esecutivo mondiale esprime il proprio sostegno agli affiliati finlandesi di UNI e attacca il programma di austerità del governo, così come la violazione alla costituzione finlandese e alle convenzioni dell’ILO. Il governo di destra ha annunciato l’intenzione di adottare una nuova legislazione volta a fissare, in taluni casi, i limiti massimi di ciò che può essere negoziato collettivamente. Il governo vuole altresì ridurre i periodi di vacanza, accorciare le ferie annuali, sopprimere i giorni festivi e non remunerare più il primo giorno di assenza per malattia. Costa Rica Oriette Zonta Elizondo di SIBANPO, Costa Rica, chiede all’ILO che vengano prese nuove misure. In una delle dichiarazioni (vds allegato), il Comitato esecutivo si impegna a sostenere gli sforzi degli affiliati UNI del Costa Rica volti a difendere il diritto di condurre giuste negoziazioni collettive. Viene messo in risalto il diritto dei lavoratori a negoziazione i salari e le condizioni di lavoro senza alcuna ingerenza da parte di attori esterni, soprattutto quando tale ingerenza può minacciare i loro vantaggi e i loro diritti. Brasile Ricardo Patah di SENTACOS, Brasile, ha illustrato l’evoluzione della situazione politica ed economica del suo paese, che preoccupa profondamente il movimento sindacale. Il Comitato esecutivo ha approvato la dichiarazione (vds allegato), adottata dal Consiglio generale della CSI ad ottobre 2015, esprimendo la profonda preoccupazione per le minacce portate alla democrazia del Brasile. Come indicato in chiusura della dichiarazione, la democrazia e la libertà di espressione, così come l’allargamento dei diritti del lavoro e la ripartizione dei redditi costituiscono i fondamenti essenziali per la costruzione di un Brasile più giusto. Radiodiffusione del settore pubblico A nome di UNI MEI, Heinrich Bleicher-Nagelsmann (ver.di, Germania), ha descritto gli attacchi portati al servizio pubblico di radiodiffusione, principalmente contro la British Broadcasting Corporation (BBC) nel Regno Unito. Secondo una lunga tradizione, infatti, la BBC esercita un’influenza sugli altri servizi pubblici di radiodiffusione; esiste quindi il rischio concreto che le forti riduzioni ai finanziamenti possano essere emulate da parte di altri paesi, e questo costituirebbe un grave pericolo per questo tipo di servizio pubblico. In una dichiarazione (vds allegato), l’Esecutivo mondiale si impegna a sostenere i sindacati dei media britannici nella loro campagna volta a preservare l’integrità, il campo di azione e l’avvenire della BBC ottenendo una forma appropriata di finanziamento per i servizi erogati. Due anni dopo l’arresto del servizio pubblico ellenico ERT da parte del governo greco, l’Esecutivo mondiale ha espresso soddisfazione per il ristabilimento sociale e per l’importante vittoria ottenuta dai lavoratori 3 che, per due anni, hanno continuato a diffondere via satellite da uno studio di emergenza finanziato dai simpatizzanti, di cui facevano parte UNI e i suoi affiliati. Nel 2013, il premio per la “libertà dalla paura” venne infatti assegnato a questi lavoratori. Stati Uniti Negli USA è in atto un’attiva campagna, volta a scalzare la democrazia e ad eliminare i sindacati. E’ stato deciso di aggiornare e ridistribuire la pubblicazione “il mercato del lavoro negli Stati Uniti: un modello non destinato all’esportazione!” che era stata preparata per il Congresso mondiale di UNI a Chicago. Canada L’ex primo ministro Stephen Harper ha utilizzato il suo ultimo mandato per tentare di distruggere i sindacati. Il movimento sindacale canadese ha lavorato intensamente affinchè non venisse rieletto. Utilizzando i metodi tradizionali quali: il porta a porta e i contatti telefonici, è riuscito a mobilitare nuovamente i propri effettivi. Harper è stato cacciato dal potere e un nuovo governo liberale è stato eletto sulla base di un manifesto anti austerità. Il nuovo gabinetto è multiculturale e conta una rappresentanza equilibrata sia maschile che femminile. Una delle prime misure prese dal governo ha riguardato il mantenimento della distribuzione postale a domicilio. Hello Liverpool 2018; Goodbye Cape Town 2014 Valutazione del 4° Congresso mondiale di UNI a Città del Capo 2014 Dopo il Congresso, UNI ha pubblicato un rapporto di sintesi che è stato distribuito a tutti gli affiliati, oltre ad una speciale brochure e un video. Il sito internet di UNI ha dedicato una sezione al Congresso mondiale che contiene inoltre gli interventi principali. La copertura mediatica del Congresso è stata eccellente; il Congresso è stato oggetto di attenzione da parte di più di 200 organi di stampa nazionali e locali, televisione, radio e giornali in generale. La stampa internazionale ha parimenti dato copertura al Congresso, principalmente la CNN e la CNBC. Alcuni affiliati hanno anche partecipato allo speciale dibattito della CNBC sul “nuovo mondo del lavoro” che è stato diffuso da CNBC Africa e ripreso da tutta la rete mondiale di CNBC. Le reazioni che abbiamo avuto da parte dei partecipanti al Congresso sono state estremamente positive. Il fatto di aver potuto tenere l’evento in un momento così straordinario della storia del Sud Africa, celebrando il 20° anniversario della libertà e della democrazia, significa che Città del Capo è stato il luogo appropriato per il Congresso mondiale del 2014. Era fondamentale per i sindacati, che hanno giocato un ruolo così importante nel movimento contro l’apartheid, poter celebrare l’occasione con il popolo sud africano. La regione ospite, UNI Africa, così come gli affiliati sud-africani, SASBO e SACCAWU, hanno apportato il loro sostegno e i loro consigli. Il Congresso ha rispettato il budget. L’evento ha registrato una partecipazione record da parte di circa 2.000 partecipanti. Le rinunce dovute al timore dell’Ebola sono state 200. 4 La qualità eccezionale di tutti gli oratori invitati ha permesso di vivere momenti privilegiati. I tre temi principali – andare avanti nella crescita sindacale, l’economia e il nuovo mondo del lavoro – sono stati introdotti da video particolarmente significativi. Stante la numerosità dei partecipanti intervenuti ai dibattiti indica che, al prossimo Congresso, sarebbe meglio limitare il tempo degli interventi a 3 minuti per permettere al più grande numero di oratori di prendere la parola. Il metodo per trattare le mozioni, sperimentato al Congresso di Nagasaki e a quello di Città del Capo, si è rivelato certamente pratico, trasparente e partecipativo. Secondo questo modello, il Comitato esecutivo mondiale di UNI stabilisce le tematiche principali, la possibilità di dibatterle, sottoponendo in via anticipata le mozioni chiave a tutti gli affiliati. Questo permette uno scambio approfondito con i vari membri, al fine di assicurarsi di avere delle risoluzioni progressiste e concrete sugli argomenti di fondo. Aver eletto la Commissione delle risoluzioni un anno prima del Congresso, composta dai rappresentanti di tutte le regioni e di tutti i settori, è stata espressione di un forte fondamento democratico. La riunione della Commissione delle risoluzioni avvenuta prima del Congresso è stata anche determinante per regolare le questioni legate alla lingua e per costruire un consenso impegnato. La Commissione delle risoluzioni ha realizzato un lavoro eccezionale sotto la guida del Presidente Benson Okwaro e del Segretario Christy Hoffman. La sezione del sito internet dedicata al congresso ha permesso agli affiliati di essere al corrente delle notizie, di avere tutte le informazioni in prossimità dell’evento e di scaricare i documenti dello stesso. Si è trattato di un Congresso senza carta; oltre alla possibilità di scaricare i documenti dal web, i partecipanti hanno ricevuto una chiavetta USB contenente tutta la documentazione. L’intero evento è stato trasmesso in diretta e seguito da migliaia di persone sul sito internet. Nell’angolo UNITube, una riproduzione completa della pedana, con microfono, leggio e sfondo a colori del congresso, era a disposizione dei delegati, che nei tre giorni congressuali hanno potuto registrare più di 90 messaggi video ritrasmessi nei rispettivi paesi di origine. L’allestimento e il lavoro creativo sono stati realizzati localmente, ciò ha permesso il coinvolgimento della comunità locale; principalmente studenti della scuola secondaria di arte e cultura Chris Hani, della township di Khayelitsha. Il Comitato esecutivo prende atto del rapporto scritto sulla valutazione del 4° Congresso mondiale di UNI. Valutazione della 4a Conferenza mondiale femminile di UNI, Città del Capo 2014 Denise McGuire, Presidente del Comitato mondiale femminile di UNI informa che dopo la Conferenza, è stata condotta un’inchiesta presso tutti i partecipanti alla 4° Conferenza mondiale femminile di UNI; e che i riscontri ottenuti sono stati molto positivi. Gli elementi considerati tra i migliori sono stati l’amministrazione; gli hotel, i siti internet; la location e la sala; la disposizione della scena e di tutto il contesto annesso; gli spettacoli e i discorsi di apertura; la durata degli interventi e il cronometraggio; la flessibilità dimostrata che ha permesso l’adozione delle due dichiarazioni di solidarietà. Altri elementi hanno funzionato altrettanto bene: il fatto che il tema della Conferenza sia stato legato a quello del Congresso e che il Comitato mondiale delle donne sia stato totalmente coinvolto nella redazione delle mozioni della Conferenza. Una serie di obiettivi chiari e la partecipazione di tutti i comitati femminili hanno accresciuto la coscienza collettiva del “noi”, che era l’elemento centrale della conferenza: Con voi! Masakhane! – Costruiamoci le une con le altre! La Conferenza ha adottato all’unanimità le mozioni 5 riguardanti le priorità strategiche per il periodo 2014-2018, la campagna per l’uguaglianza salariale; una società ugualitaria; la salute femminile e la violenza verso le donne. Gli stendardi collocati in città, il logo, le magliette e le borse sono stati item molto apprezzati. Sono stati tuttavia segnalati degli spunti di miglioramento, che riguardano: la sicurezza, l’illuminazione, l’altezza del leggio, lo spazio Twitter che avrebbe dovuto essere riservato durante le pause anziché durante le sedute; la proiezione iniziale sullo schermo, la connessione internet, troppi premi, i media e i media sociali. Ricordiamo che il lavoro mediatico sarà un elemento molto importante anche nel quadro dei preparativi per Liverpool. Il 2018 coinciderà anche con il centenario del diritto di volto alle donne nel Regno Unito. Il Comitato femminile ritiene che quella di Città del Capo sia stata la migliore conferenza mai organizzata. Un sentito ringraziamento, in particolare ai nostri affiliati dell’Africa del Sud. Il Comitato esecutivo prende atto del rapporto sulla valutazione della 4° Conferenza mondiale femminile di UNI. Rappresentanza femminile Per quanto riguarda i progressi sulla messa in opera della risoluzione sull’equilibrio di genere 40/40 adottata al Congresso di Nagasaki, sono stati ottenuti buoni risultati nelle numerose strutture dei Sindacati mondiali di settore. Il programma di tutoraggio ha portato parimenti a un soddisfacente sviluppo nella realizzazione dell’obiettivo prefissato: avere una rappresentanza equilibrata femminile e di giovani donne all’interno dei sindacati, in tutti gli organi decisionali di UNI e dei suoi affiliati. Tuttavia, persiste un problema di sotto rappresentanza femminile nell’ambito delle delegazioni degli affiliati alla Conferenza e al Congresso di UNI. Si è pertanto convenuto che, a maggio 2016, saranno sottoposte alla riunione del Comitato direttivo di UNI delle proposte riguardanti una procedura per realizzare la piena applicazione di questa risoluzione. L’Esecutivo si impegna ad appoggiare la campagna di UNI “uguaglianza di possibilità” che porti ad una Convenzione dell’ILO volta a prevenire la violenza verso le donne e ad arrivare ad una dimensione di parità salariale “i lavoratori hanno bisogno di un innalzamento retributivo”. Pianificazione e programma del 5° Congresso mondiale di UNI: Liverpool – giugno 2018 La pianificazione dell’attività è in stato avanzato per quanto riguarda il 5° Congresso mondiale di UNI, che si svolgerà dal 17 al 20 giugno 2018, e sarà preceduto dalla Conferenza mondiale femminile del 14 e 15 giugno. Un team incaricato di preparare il Congresso, composto dai rappresentanti degli affiliati britannici e dai membri della Segreteria UNI, coopera con il Consiglio municipale di Liverpool e con l’ACC (Arena e Convention Centre) per organizzare l’evento. Nel 2008, Liverpool è stata nominata Capitale europea della cultura e il 2018 coinciderà con il 10° anniversario di questo titolo. Una partnership ambiziosa e appassionante è stata sviluppata tra il Consiglio municipale di Liverpool e UNI Global Union. Il Congresso sarà il catalizzatore di un vasto programma di attività culturali, con il coinvolgimento di scuole, gruppi comunitari e, tramite i legami internazionali, altre città del mondo. Gli eventi avranno luogo nell’area congressuale ma anche al di fuori. 6 Nel Regno Unito, Liverpool è la città caratterizzata dalla maggiore densità sindacale e dal numero più elevato di persone coperte da un contratto collettivo. L’intenzione è quella di coinvolgere l’intera città per descrivere un movimento sindacale di avanguardia e invertire l’immagine negativa dei sindacati. Il tema considerato è: “Ecco il futuro”. E’ anche in corso di elaborazione un progetto con il Museo internazionale della schiavitù di Liverpool. Esiste un altro museo internazionale sulla schiavitù, situato a Charleston negli Stati Uniti. Si è pertanto pensato di mettere in piedi una mostra sulla schiavitù moderna e sul traffico di esseri umani nel mondo di oggi. Liverpool ha conosciuto diverse fasi nella sua storia: un porto importante per l’impero britannico e per la schiavitù; un porto che si è sviluppato grazie alle importazioni ed esportazioni durante e dopo la rivoluzione industriale; un porto che rappresentava la speranza per coloro che fuggivano dalla carestia irlandese; un porto tramite il quale milioni di persone sono partite per gli Stati Uniti. I problemi del dopo colonialismo, così come la forte presenza sindacale, sono altrettanti temi da considerare. Il 2018 segnerà anche due fatti importanti per la storia sindacale britannica: il 150° anniversario della centrale sindacale britannica TUC e il centenario del diritto di voto femminile. Queste due celebrazioni saranno connesse al Congresso UNI e alla Conferenza mondiale delle donne. Il Comitato esecutivo mondiale prende atto del rapporto sui preparativi del Congresso UNI di Liverpool e decide che il tema sarà: Rendiamolo possibile. Viene deciso che saranno fatti tutti gli sforzi per accrescere la partecipazione femminile e dei giovani al Congresso. La regola del 40/40 dovrà essere strettamente applicata per assicurare una rappresentanza equilibrata dei generi e il Comitato giovanile si è posto come obiettivo la partecipazione di almeno il 20% dei giovani al Congresso. Viene preso atto che il programma del Congresso sarà il seguente: Programma del Congresso mondiale 2018 a Liverpool Cerimonia di apertura del Congresso Sedute plenarie del Congresso Conferenza mondiale femminile Novembre 2015 avanzamento Maggio 2016 Novembre 2016 Marzo 2017 Maggio 2017 1° settimana di ottobre 2017 3° settimana di ottobre 2017 17 ottobre 2017 17 giugno 2018 18-20 giugno 14-15 giugno 2018 Rapporto al Comitato esecutivo mondiale sullo stato di Prime discussioni del Comitato direttivo sui temi e sull’ordine del giorno Adozione da parte dell’Esecutivo mondiale dei temi principali, dell’odg e delle procedure Termine ultimo per la trasmissione da parte della Segreteria dei progetti dei piani di azione al Comitato direttivo Il Comitato direttivo esamina i progetti e i piani di azione e discute le candidature per le elezioni Il Comitato esecutivo esamina i progetti dei piani di azione, approva la composizione della Commissione delle risoluzioni e le candidature per le elezioni Termine ultimo per gli emendamenti del Comitato esecutivo mondiale ai progetti dei piani di azione Termine ultimo per l’invio agli affiliati dell’invito e dell’ordine del giorno 7 17 novembre 2017 17 dicembre 2017 17 gennaio 2018 17 marzo 2018 Aprile 2018 17 maggio 2018 Termine ultimo per l’invio agli affiliati dei piani di azione adottati dall’Esecutivo mondiale Termine ultimo per il ricevimento delle mozioni dagli affiliati Termine ultimo per l’invio delle mozioni ricevute dagli affiliati Termine ultimo per il ricevimento degli emendamenti alle mozioni da parte degli affiliati Riunione preliminare della Commissione delle risoluzioni del Congresso Termine ultimo per l’invio agli affiliati dei rapporti, delle mozioni e degli emendamenti Il Comitato esecutivo si rallegra della proposta di UNI America che ospiterà, nel 2022 in America Latina, il Congresso mondiale di UNI. Il luogo sarà annunciato al Comitato esecutivo del 2016. Rendiamolo possibile: l’azione di UNI Global Union nel periodo 2015-2018 Il Comitato esecutivo esamina le quindici risoluzioni adottate dal Congresso mondiale di Città del Capo, raggruppate secondo i seguenti argomenti: • • • Andare avanti Azione politica mondiale Il futuro del lavoro Andare avanti La risoluzione intitolata “ottenere insieme la crescita sindacale”, adottata dal Congresso di Città del Capo, consolida il Piano di azione “Andare avanti”, nato nel 2010 al Congresso mondiale di Nagasaki e continuerà ad essere l’attività principale di UNI anche dopo il Congresso mondiale di Liverpool del 2018. I lavoratori hanno più che mai bisogno dei sindacati, e l’indebolimento dei sindacati è direttamente connesso all’accrescimento a livello mondiale delle disuguaglianze reddituali. UNI vigilerà affinché le proprie strutture siano dinamiche ed armonizzate al fine di perseguire questi obiettivi. L’Esecutivo mondiale di UNI ha riaffermato il proprio impegno, fermo ed incrollabile, sulla strategia “Andare avanti”. UNI utilizzerà la dinamica della strategia “Andare avanti” e la forza delle alleanze sindacali mondiali per stipulare nuovi Accordi mondiali con le multinazionali. L’importanza di stabilire delle alleanze sindacali è sottolineata principalmente dal ruolo essenziale dei sindacati di ogni paese a negoziare accordi mondiali. Successo della strategia “Andare avanti” Per illustrare le numerose attività condotte con successo nel quadro della strategia “Andare avanti” si rimanda al rapporto relativo alle iniziative di reclutamento, agli accordi mondiali e al Fondo di reclutamento di UNI. Il Vice-segretario generale di UNI, Christy Hoffman mette in risalto i seguenti casi: Sono stati stipulati nuovi accordi mondiali con: Caliente, Société Générale, ABN-Amro. L’accordo con Carrefour è stato rinnovato e migliorato per includere nuovi soggetti in tema di franchising e catena di approvvigionamento. E’ attualmente in corso la negoziazione di un accordo mondiale con: Crédit Agricole, TeliaSoneera, Geopost, Ikea, Stora Enso, Primark e BanColombia. A seguito della risoluzione di Città del Capo inerente al miglioramento delle norme relative ai call center, UNI ICTS ha lanciato progetti ambiziosi per sindacalizzare i lavoratori dei contact center di tutto il mondo. 8 L’affiliato di UNI, Unione Marocchina del Lavoro, ha ottenuto il riconoscimento nazionale e il diritto di partecipare alla negoziazione collettiva da parte di undici società che coinvolgono circa 20.000 addetti del settore call center. UNI ICTS si è posta l’obiettivo di sindacalizzare i lavoratori e negoziare un accordo mondiale con Teleperformance, che è il maggiore contact center del mondo. Teleperformance è un esempio di successo tra le società sindacalizzate marocchine. UNI Grafica e Imballaggio prosegue nel progetto di sindacalizzazione nell’ambito delle multinazionali chiave, in particolare nel settore dell’imballaggio in Polonia. Presso Smurfit Kappa, sono stati registrati nuovi sindacati nelle quattro delle cinque fabbriche e la sindacalizzazione prosegue sui 5 siti. UNI e UNI Europa si spingeranno ancora oltre in questo lavoro nel corso del 2016, con il lancio di un Centro di sindacalizzazione basato sulla formazione di organizzatori sindacali in Europa centrale e orientale. UNI Commercio ha lavorato con la nostra Alleanza sindacale di IKEA per aiutare il sindacato turco ad ottenere il riconoscimento maggioritario da parte delle autorità; il sindacato ha stipulato il suo primo contratto collettivo con IKEA Turchia. Sono in corso preparativi per elaborare una campagna di sindacalizzazione anche in Romania. Successo anche presso Prosegur Colombie, dopo ben sette anni di lotta durante i quali i lavoratori sono stati oggetto di minaccia, attacco e pagamenti illegali volti a non farli aderire ai sindacati. Grazie a un sindacato molto coraggioso e determinato, sostenuto dai sindacati di tutto il mondo e all’impegno e aiuto di UNI America, è stato concluso un accordo che prevede l’abbandono dei procedimenti giudiziari, la fine dei comportamenti antisindacali, il pagamento retroattivo dei salari agli aderenti sindacali e la firma di un contratto collettivo. Grande vittoria negli Stati Uniti presso Zara, dove l’accordo mondiale di UNI con il più grande dettagliante della moda Inditex/Zara ha mostrato la sua utilità pratica ai lavoratori di New York, che hanno ottenuto il diritto di negoziare tramite RWDSU/UFCW. Altra vittoria negli Stati Uniti con la firma di un accordo di neutralità contenente una migliore formulazione tra RWDSU/UFCW e H&M Stati Uniti, che ha portato alla sindacalizzazione nel maggio 2015, il più grande negozio H&M del mondo. L’accordo con il Banco do Brasil è utilizzato per sostenere la sindacalizzazione negli Stati Uniti. Sono in corso dei negoziati per pervenire ad un accordo di neutralità al fine di ottenere il riconoscimento sindacale per i lavorati statunitensi. I sindacati brasiliani, argentini e spagnoli sostengono gli sforzi di sindacalizzazione di CWA. In Romania, l’attuale priorità è una campagna di UNI Finance presso Asirom, che è stata lanciata per raggiungere il 50% dei membri da qui a gennaio. Nel 2016, assisteremo al lancio di campagne presso Nokia e Ikea. Nella regione MENA, gli affiliati di UNI Finance hanno come obiettivo BNP, Crèdit Agricole e Société Générale. Da qui alla fine dell’anno, ci saranno Alleanze sindacali nelle tre società sopra riportate. UNI Posta e Logistica sta stabilendo una rete di delegati sindacali e di donne in Tunisia volta ad accrescere gli effettivi. Presso DHL, UNI e ITF hanno in corso un dialogo regolare con l’impresa dopo la mediazione del governo tedesco, seguita a una denuncia depositata per violazione dei Principi direttivi dell’OCSE. Le campagne di sindacalizzazione di UNI respect@DHL si proseguono in Indonesia, Malesia, Costa d’Avorio, Senegal, Repubblica Democratica del Congo e Burkina Faso. 9 UNI Global Union e ITF sono impegnate nello stabilire effettivi sindacali all’interno della catena logistica. Il Comitato esecutivo mondiale si rallegra del lavoro svolto dalla Rete mondiale di consegne che si concentra sui trasportatori mondiali, quali DHL. L’obiettivo consiste nel mantenere la pressione su queste aziende affinché i lavoratori del trasporto, della logistica e della distribuzione possano aderire ai sindacati e negoziare collettivamente per ottenere impieghi dignitosi. Il sindacato giapponese dei lavoratori postali (JPGU) si è impegnato a realizzare una cooperazione sindacale a seguito dell’acquisizione, da parte della posta nipponica, della società australiana di logistica Toll Group. Nel settore finanziario, i sindacati del Nepal e del Bangladesh stanno collaborando per impostare una strategia organizzativa basata su una mappatura completata nei primi mesi del 2015. UNI Africa e UNI Finance cooperano per una strategia di accordo mondiale con Standard Bank ed Ecobank. Gli affiliati dei paesi indicati si sono riuniti a Città del Capo nel dicembre 2015. Nel 2016 inizierà la prossima fase della compagna di sindacalizzazione presso Barclays nei paesi target africani. Più di 1.500 lavoratori sono stati sindacalizzati presso MTN di Johannesburg da parte di CWU Sud Africa. Dopo una lunga ed aspra lotta, UNITES, India, è attualmente presente nei cinque stati indiani. Ha avuto luogo il Congresso fondatore della Confederazione nazionale di UNITES, aprendo la via alla diffusione di una vera politica del lavoro nell’ambito della legge indiana. Ad oggi, sono stati stipulati trenta contratti collettivi che coinvolgono migliaia di lavoratori. E’ in corso di preparazione un’iniziativa per sindacalizzare i lavoratori del casinò di Macao. Includerà un invito al governo di Macao che porti all’adozione di una legge che tuteli i diritti sindacali. I rappresentanti di Macao sono stati invitati ad assistere alla conferenza di UNI Apro a Kuala Lumpur. Nel corso di una tavola rotonda dei sindacati del Commercio peruviani, sono state approvate misure strategiche per formare una Federazione nazionale dei sindacati in questo comparto. A Panama e in Perù, nell’ambito degli sforzi volti a normalizzare la regolamentazione del settore dei casinò, si sono svolti dibattiti con i rappresentanti governativi e delle centrali nazionali. In Cile, diciotto mesi fa, è stata adottata una legge volta ad ufficializzare le attività, a seguito della quale, è stato possibile riunire i sindacati sotto un’unica confederazione nazionale. I lavoratori della sicurezza in Germania hanno ottenuto un aumento del 13%. Il sindacato tedesco, Ver.di, e l’associazione datoriale sono addivenuti ad un accordo dopo una serie di scioperi di avvertimento che hanno portato alla chiusura di parecchi aeroporti tedeschi. In Israele, sono stati firmati i primi due contratti collettivi nel settore dell’alta tecnologia. Gli accordi regolamentano le condizioni di lavoro dei lavoratori di Comverse, in linea con quanto è stato firmato con l'impresa indiana Tech Mahindra. A seguito della domanda di finanziamento per una campagna di sindacalizzazione, COWU Kenya è stato invitato ad incontrare, oltre ai rappresentanti di UNI SCORE, anche il Segretario regionale di UNI Africa e il Direttore della sindacalizzazione allo scopo di mettere in piedi il progetto. La Somalia è stata citata come paese in cui l’aiuto di UNI è fondamentale e urgente per avere un sindacato atto a difendere gli interessi dei lavoratori. Viene inoltre richiesta maggiore formazione per l’Africa. 10 Tensioni con le multinazionali Sono evidenziati i seguenti casi: IKEA – in tema di bilancio in materia di relazioni industriali statunitensi. Il Comitato esecutivo esprime il suo sostengo indefettibile ai lavoratori di IKEA che, oggi pomeriggio a Stoughton, depositeranno la domanda per il riconoscimento sindacale. Orange – con riferimento ai progetti di razionalizzazione africani, che violerebbero l’accordo mondiale firmato tra UNI e France Télécom. Si è convenuto di organizzare una riunione tra gli affiliati africani e francesi, con UNI ICTS e il Segretario regionale di UNI Africa, per elaborare un piano. Prosegur – per il sistematico rifiuto di stabilire un vero dialogo con UNI e per il manifesto comportamento antisindacale. Amazon – in relazione alle pratiche di lavoro oppressive ed inique. Telenor – in merito al mancato rinoscimento di Grameenphone in Bangladesh. T-Mobile/Deutsche Telekom – per il rifiuto di riconoscere i sindacati negli Stati Uniti. Ver.di è riuscito a raccogliere le 50.000 firme necessarie per poter avere una pubblica udienza al Bundestag. DHL – per rifiutare costantemente di realizzare un accordo mondiale. Royal Bank of Canada – per rifiutare di riconoscere BIGWU, l’affiliato di UNI a Trinidad e Tobago. HSBC – per questioni di riciclaggio di denaro sporco e per voler procedere al licenziamento di 50.000 impiegati a livello mondiale. Una riunione degli affiliati di UNI avrà luogo a Londra nel gennaio 2016. Settore dei supermercati, commercio al dettaglio e grande distribuzione in Italia – riguardante il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Settore dell’assistenza sanitaria in Corea – in merito alle iniziative governative volte a privatizzare il settore sanitario, oltre alle violazioni riguardanti i diritti umani verso gli aderenti sindacali dell’ospedale di Incheon Saint Mary. I sindacati italiani hanno aiutato ad organizzare un incontro per KHMU in Vaticano. Settore postale in Marocco – con riferimento ai cambiamenti “imposti” da parte delle poste marocchine, incluso il rifiuto di negoziare con il sindacato postale. Ottenere insieme la crescita sindacale L’Esecutivo mondiale prende atto del rapporto sullo stato di avanzamento delle iniziative di sindacalizzazione intraprese in accordo con il prosieguo delle risoluzioni sulla crescita sindacale e icall center, adottate al Congresso mondiale di Città del Capo. La creazione di UNI SCORE e il sostegno degli affiliati al Fondo di reclutamento hanno fornito a UNI ulteriori capacità per realizzare l’attività di sviluppo sindacale, come evidenziato dal rapporto inerente le attività fruttuose in materia di sindacalizzazione. 11 Ringraziamenti al 75% degli affiliati che contribuiscono al Fondo di reclutamento di UNI, così come alle Organizzazioni di sostegno solidale. Il Comitato esecutivo lancia un appello affinché tutti gli affiliati contribuiscano al Fondo. Premio di UNI Global Union per il 2015: “Andare Avanti” Ogni anno, l’Esecutivo rende omaggio agli affiliati che hanno effettuato sforzi rimarchevoli per sviluppare il loro sindacato. I premi 2015 sono stati conferiti a: Téné Tougma, Segretario generale di FESBACI del Burkina Faso, in segno di riconoscimento per la leadership di cui ha dato prova nello sviluppo di FESBACI, che ha visto una crescita degli effettivi all’interno di: banche, imprese finanziarie, commercio ed economia sommersa. Cecilia Grau, Presidente di SCA, in segno di riconoscimento per la leadership dimostrata volta alla formazione di una nuova federazione di assistenza sanitaria privata in Cile, raggruppando una ventina di sindacati del settore. Fanny Zambrano, Colombia, Presidente di Sintrasaludcol, in segno di riconoscimento per la leadership dimostrata nella formazione di Sintrasaludcol. Questa organizzazione, partita con 26 membri fondatori, ha superato i 10.000 e ha stipulato 13 contratti collettivi con il maggiore fornitore di servizi nell’ambito dell’assistenza sanitaria privata colombiana. Unione Marocchina del Lavoro (UMT), Marocco, per la prodezza compiuta da UMT ottenendo la rappresentanza e la negoziazione collettiva per quasi 20.000 lavoratori dei contact center di questo paese. Hero Supermarket Union (SPHS), Indonesia, come riconoscimento per la crescita degli effettivi sindacali (quasi 2.000 membri) e per il continuo progresso volto a raggiungere l’obiettivo dei 13.000 da qui alla fine del 2015. Unite the Union, Regno Unito, come riconoscimento per la campagna “100% del sindacato”. Una delle campagne di sindacalizzazione più ambiziose, innovatrici e fruttuose degli ultimi anni. Gli effettivi di questo affiliato Unite sono aumentati di 200.000 membri. UNI World Athletes Brendan Schwab, il nuovo responsabile di UNI World Athletes, illustra come il problema maggiore del calcio professionale sia rappresentato dalla mancanza generalizzata del rispetto verso i contratti dei giocatori, inclusi il mancato pagamento e la risoluzione ingiusta dei contratti. Il lavoro degli atleti, come quello di tanti lavoratori, è precario. Il movimento sindacale ha una fiera tradizione di giocatori che hanno sfidato il fronte monolitico. Quest’anno, Tom Brady grazie al sostegno del suo sindacato, la Lega Nazionale Calcio, membro di UNI World Athletes, ha lottato con successo contro una sospensione controversa nella cornice dello scandalo del "deflategate" o del "pallone sgonfio." Questo scandalo ha attirato l’attenzione del Presidente americano Barack Obama, che ha dichiarato: “Anche Tom Brady è felice di appartenere a un sindacato. Quest’ultimo lo ha sostenuto. E se Tom Brady ha bisogno di un sindacato, allora anche noi abbiamo veramente necessità dei sindacati”. 12 UNI World Athletes raggruppa attualmente un centinaio di associazioni di giocatori in oltre 60 paesi, circa 85.000 atleti appartenenti alle principali associazioni internazionali, quali FIFPRO (l’associazione mondiale dei giocatori), la Federazione delle associazioni internazionali di giocatori di cricket, l’associazione internazionale dei giocatori di rugby, l’associazione europea degli atleti d’elite, l’associazione dei giocatori della lega nazionale calcio, l’associazione femminile di basket, l’associazione giapponese dei giocatori professionisti di baseball e l’Alleanza australiana degli atleti. Il Presidente di UNI World Athletes, Don Fehr, è il Direttore esecutivo della NHLPA e l’ex Direttore esecutivo dell’Associazione giapponese dei giocatori professionisti di baseball della Majeure Ligue. Questo sindacato è attualmente considerato il più forte al mondo. E’ basato su una cultura di sindacalizzazione in cui i giocatori sono coinvolti in ogni decisione e negoziazione e sono pronti a portare avanti le azioni necessarie per ottenere una posizione di uguaglianza e di partnership al tavolo delle trattative. Questa cultura di sindacalizzazione deve essere un esempio a livello mondiale per far progredire le tematiche che maggiormente preoccupano i vari membri, in primo luogo la governance e l’integrità dello sport, così come la salute e la sicurezza degli atleti. Le federazioni sportive internazionali si sono arenate sugli scandali della corruzione. UNI World Athletes opera per garantire che i diritti umani non siano soltanto rispettati, ma applicati in tutto il mondo dello sport, ivi compresi i mega-avvenimenti, secondo quanto deciso nel 4° Congresso mondiale di UNI a Città del Capo. UNI World Athletes porta avanti questo impegno anche tramite la propria partecipazione all’Alleanza Sport e Diritti, una coalizione di grandi ONG, sindacati e gruppi di lobby, tra cui: Transparency International, Amnesty International, Human Rights Watch, la CSI (Confederazione Sindacale Internazionale), Terre des Hommes e Football Supporters Europe. L'Alleanza si è confrontata con il Comitato internazionale olimpico ed è pronta a fare lobby qualora abbia l’impressione che il CIO e gli altri importanti organi sportivi non agiscano con sufficiente determinazione in difesa dei diritti umani. Il lavoro di pressione a favore dei diritti umani ha già portato a riforme potenzialmente importanti. Ad esempio: a) L'agenda olimpica del CIO impegna il comitato stesso ad includere nel contratto con la città ospite alcune clausole relative al sesto Principio fondamentale della Carta Olimpica, unitamente a questioni ambientali e del lavoro. Il sesto Principio fondamentale della Carta Olimpica prevede che: il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti dalla Carta Olimpica debbano essere assicurati senza discriminazione di sorta, principalmente per quanto riguarda: razza, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche o di altra natura, origine nazionale o sociale, fortuna, nascita e ogni altra forma discriminatoria. b) La FIFA ha annunciato di recente di aver sempre rispettato i Principi guida relativi alle imprese e ai diritti umani, esplicitati nel quadro di riferimento delle Nazioni Unite “Proteggere, rispettare, rimediare” e adottati dal Consiglio dei diritti dell’uomo dell’ONU nel 2011. Tuttavia l’applicazione di queste politiche resta ancora una sfida importante da affrontare. Di recente, l’Alleanza ha criticato severamente il fatto che il CIO non abbia imposto l’obbligo a Pechino di rispettare i diritti umani nella procedura di attribuzione del contratto per i Giochi Olimpici invernali del 2022. La situazione in Qatar mette in evidenza la necessità di avere ispezioni indipendenti sui vari luoghi di lavoro, per verificare e garantire il rispetto delle norme affinché tutti i lavoratori, i cui diritti sono violati, possano aver accesso ad appropriati rimedi. Uno dei vantaggi derivanti dal fatto che lo sport sia strutturato a livello mondiale, è che possiede le risorse e il quadro d’insieme per poter garantire il rispetto dei diritti dell’uomo. UNI World Athletes si impegna a rendere tutto questo possibile. 13 UNICARE Nel corso del 2015, è stato creato un nuovo settore di UNI: UNICARE: Si tratta di un sindacato mondiale operante nel campo delle cure private e delle assicurazioni sociali, che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori a livello mondiale. Le cure private si sviluppano ad una velocità incredibile a livello internazionale, facendo quindi di questo settore un anello essenziale nell’ambito dell’economia dei servizi. A livello internazionale, gli affiliati di UNICARE sono impegnati a migliorare il settore delle cure e a garantire una vita e un lavoro decorosi per i lavoratori di questo comparto. Conferenze dei sindacati mondiali settoriali di UNI Nel corso del 2015, si sono tenute le conferenze di quattro sindacati mondiali settoriali: ICTS in Svezia, Grafica e Imballaggio a Istanbul, Turchia; Finanza ad Antalya, Turchia e MEI a Lisbona, Portogallo. Ciascuno di loro ha fatto progressi rilevanti nell’ambito della campagna 40 per 40, volta ad un migliore equilibrio di genere. UNI MEI e UNI Finanza sono addivenuti attualmente ad una rappresentanza di genere del 40/40. Tutti si sono focalizzati sul futuro del lavoro. Ciascuno di loro ha visto una forte partecipazione e si è impegnato totalmente per il raggiungimento dell’obiettivo di crescita sindacale. Azione politica mondiale 2015-2018 Riprendere, insieme a voi, il possesso delle nostre economie L’Esecutivo mondiale esamina il prosieguo delle risoluzioni adottate dal Congresso di Città del Capo sui temi che vanno dallo sviluppo sostenibile a quelli della pace. UNI proseguirà nel suo ruolo di portavoce mondiale di primo piano per la giustizia economica e per un’economia equa, in cui i lavoratori possano ricavarne un giusto compenso. L’Esecutivo mondiale si impegna a cooperare con i Sindacati mondiali per garantire che siano raggiunti i nuovi obiettivi di sviluppo duraturo (ODD), adottati dall’ONU a settembre. In conformità alla politica adottata nelle risoluzioni di Città del Capo, UNI continuerà a fare campagne a livello mondiale per: • mettere fine ai contratti a zero ore; • un salario dignitoso per tutti i lavoratori del mondo, per sostenere le campagne come “Fight for 15” e per l’uguaglianza retributiva tra i generi; • proteggere gli informatori. UNI Quadri e UNI Finanza cooperano con l’ILO per elaborare direttive e regolamenti; • la giustizia fiscale. Operare per la pace 14 Per dar seguito alla risoluzione di Città del Capo sulla pace, il Comitato esecutivo mondiale opera per sostenere la Conferenza dei Sindacati mondiali e delle ONG sulla pace e sullo sviluppo sostenibile, che avrà luogo a Berlino a settembre 2016. L’Esecutivo mondiale riafferma altresì il suo impegno volto a trovare una soluzione per l’area medioorientale (due stati: Israele e Palestina), si preoccupa dell’escalation della violenza in quei territori e dell’assenza di trattative sulla pace. Accordi commerciali: è giunto il tempo di mettere fine alla corsa alle offerte al ribasso UNI coopererà con i propri affiliati per mettere in opera la risoluzione di Città del Capo sul commercio ed avrà un ruolo attivo nelle azioni sindacali nell’ottica di rimettere in discussione ed emendare il crescente numero di accordi commerciali. L’Esecutivo mondiale prende atto dell’insuccesso degli accordi commerciali multilaterali e della proliferazione di accordi bilaterali e plurilaterali (quali: TTIP, TPP e TISA). Prima della riunione dell’Esecutivo, il contenuto dell’accordo sul partenariato transpacifico è stato reso pubblico. Il testo del TPP, composto da 6.000 pagine, ha suscitato la costernazione degli affiliati. Nella dichiarazione (vds allegato), l’Esecutivo rileva diverse carenze di fondo e ritiene che sia decisamente peggiore delle aspettative. Nel 2016, si attende peraltro anche l’annuncio di una Comunità economica asiatica e di un partenariato economico globale regionale, che trasformeranno notevolmente sia l’economia regionale sia quella mondiale. Le negoziazioni complesse, dettate dalle imprese, sulla base dei moderni accordi commerciali sono prive di trasparenza, si gestiscono in cerchie ristrette ed escludono i sindacati e la società civile dalle decisioni che vengono prese. Il futuro del lavoro L’attività di UNI sul futuro del lavoro ha suscitato numerose riflessioni e azioni. La digitalizzazione e il cambiamento climatico segneranno la trasformazione delle nostre economie nel corso del prossimo decennio. La rivoluzione tecnologia è caratterizzata dal capitalismo digitale e dal brutale esercizio del potere nel nome della modernità e avrà riflessi negativi sull’aiuto sociale e sulla sicurezza del lavoro. L'Esecutivo accoglie con favore il progetto dell’ILO sull'avvenire del lavoro e prende atto che la digitalizzazione sarà il tema del Foro economico mondiale di Davos nel 2016. L'OCSE terrà una Conferenza sull'avvenire del lavoro nel gennaio 2016. UNI ricoprirà un ruolo importante e raccomanderà un “Manifesto Digitale dei lavoratori”. Il futuro del lavoro sarà tra i temi in evidenza ad ogni Esecutivo fino al Congresso di Liverpool del 2018. Le organizzazioni regionali e settoriali avranno altresì questo punto nel loro ordine del giorno. L'Esecutivo concorda nel tenere un Summit mondiale dei dirigenti sindacali sul “futuro del lavoro” in parallelo con la riunione 2016 del Comitato esecutivo mondiale. Cambiamento climatico 15 Il cambiamento climatico è un importante tema sindacale. A tal proposito, UNI ricoprirà un ruolo di rilievo nella campagna della CSI “nessun lavoro in un pianeta morto” e sosterrà i dirigenti della CSI al prossimo summit del 2015 della CCNUCC volto a concludere un accordo sul clima per negoziare una “giusta transizione”. La CSI ha elaborato un piano di azione sindacale per il summit di Parigi. UNI destinerà del proprio personale che si coordinerà con la CSI e mobiliterà i propri affiliati. Samantha Smith, responsabile dell’iniziativa “Clima ed Energia” presso il WWF International, inizia la propria esposizione affermando la centralità della tematica in ambito sindacale. Il 2014 è stato l’anno più caldo di tutti i tempi e sono sotto gli occhi di tutti gli effetti derivanti dall’impatto climatico estremo connessi: all’aumento dei casi di siccità, ai danni alle barriere coralline, agli uragani ed ai cicloni. Queste condizioni estreme saranno sempre riscontrabili qualunque siano le misure che prenderemo. Ma è inevitabile che si debbano adottare rimedi per evitare che la situazione si deteriori ulteriormente e per aiutare le popolazioni coinvolte. La combustione dei combustibili fossili è la causa principale del riscaldamento climatico globale. Le emissioni mondiali di anidride carbonica dovrebbero, a breve, raggiungere il picco massimo. I cambiamenti climatici colpiscono, in primo luogo, le popolazioni maggiormente sprovviste dei paesi più poveri. Tutte le comunità che dipendono strettamente dall’agricoltura saranno quelle che ne risentiranno maggiormente. Alcune cose possono essere fatte soltanto dai sindacati, essendo la maggiore forza democratica organizzata. Numerosi lavori andranno perduti nell’agricoltura, nello sfruttamento forestale, nella pesca e in tutti quei settori che dipendono dalle risorse naturali. Le catene di approvvigionamento saranno inevitabilmente compromesse. Ma al contempo, numerosi lavori verranno alla luce, per esempio nell’ambito degli aiuti da portare a seguito di catastrofi naturali e nel campo dell’assistenza sanitaria. I cambiamenti climatici avranno un’incidenza sul settore finanziario. Nel processo di transizione dai combustibili fossili alle fonti di energia rinnovabile, inevitabilmente il valore delle azioni dei primi cadrà. Quest’ultimo aspetto è una delle ragioni che vede questo tema inserito nell’ordine del giorno del G20. E’ necessaria una transizione che porti a impieghi “verdi” e verso le energie rinnovabili. I cambiamenti climatici avranno un’incidenza sul settore assicurativo, ecco perché tale tematica figura altresì nell’odg del G20. Numerosi edifci non sono attualmente costruiti per resistere a condizioni climatiche estreme, il che comporta che ci saranno enormi danni immobiliari. Ci saranno certamente impieghi nel settore, ma i sinistri potranno minacciare le principali compagnie. Sempre più soggetti diventeranno “rifugiati climatici”, costretti a lasciare le proprie case a seguito dell’innalzamento dei mari o all’aumento della siccità. Dovremo quindi affrontare la questione di questi profughi. I mercati non saranno in grado di risolvere queste problematiche. Abbiamo bisogno di una transizione controllata dai settori di oggi a quelli di cui avremo bisogno domani. La COP21 del 29 novembre è un appello all’azione e, in tutto il mondo, ci saranno manifestazioni. UNI e i suoi affiliati devono mobilitare centinaia di migliaia di persone a livello mondiale. Un clima sano è un diritto umano. Dobbiamo agire per impedire il riscaldamento climatico. Solo in Bangladesh ci potranno essere dai 20 ai 50 milioni di profughi climatici. A livello globale i rifugiati climatici potranno arrivare fino a 500 milioni. 90 aziende nel mondo sono responsabili dei due terzi delle emissioni di anidride carbonica. E sono queste società che dettano “l’agenda imprenditoriale”. 16 Potrebbe essere possibile creare 40 milioni di posti di lavoro “verdi” in modo relativamente rapido. Nel campo dei servizi di manutenzione, esistono enormi possibilità di lavoro quali ad esempio nell’alveo delle ristrutturazioni di case e uffici per ridurre i consumi energetici. I sindacati possono giocare un ruolo importante nel rendere ecologiche le imprese e nel campo dei trasporti. Hanno la possibilità di interloquire con attori di alto livello e possono avere un ruolo importante nei seguenti settori: 1. Solidarietà con i soggetti colpiti dai cambiamenti climatici. I sindacati possono utilizzare la propria influenza e la propria legittimità per richiedere la creazione di una protezione sociale, che possa fornire urgenti ripari, alimenti di base e acqua potabile. 2. Organizzare una giusta transizione che porti, dalle industrie inquinanti di oggi, a sane industrie di domani. Sono necessari lavori dignitosi, energie rinnovabili, trasporti pubblici e riciclaggio dei rifiuti. Gli accordi mondiali sono degli strumenti essenziali da utilizzare. I problemi devono essere risolti con il dialogo sociale tra i datori di lavoro e i lavoratori, tra i governi e la società civile. 3. Il cambiamento climatico e la giusta transizione devono essere integrati negli accordi mondiali conclusi con le imprese. Ognuno ha il diritto di sapere come la propria impresa sarà impegnata a livello ambientale (ad esempio nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica). Se i lavori vengono meno, i lavoratori hanno diritto ad un risarcimento . Il ruolo assunto dal Quartetto tunisino, che ha appena ricevuto il premio Nobel per la Pace, rappresenta il tipo di sforzo necessario, avvenuto sotto l’impulso mondiale dei sindacati. E’ necessario prendere atto che UNI deve assumere una posizione importante sul cambiamento climatico; gli affiliati auspicano che UNI massifichi il proprio lavoro in questo ambito. Sharan Burrow è la paladina di questo tema all’interno del movimento sindacale mondiale. La CSI chiamerà tutte le confederazioni sindacali a discutere sul tema della “giusta transizione” all’inizio del 2016. Le catene mondiali di approvvigionamento Alke Boessiger, Responsabile di UNI Commerce Global Union, illustra al Comitato esecutivo il lavoro svolto nel quadro dell’Accordo per il Bangladesh. Con l’ausilio di UNI, il Fondo per l’indennizzo Rana Plaza ha raggiunto l’obiettivo dei 30 milioni di dollari e le vittime hanno iniziato a ricevere i risarcimenti. Altri incidenti sono accaduti prima e dopo Rana Plaza, in Bangladesh e in Pakistan. IndustriALL Global Union, UNI Global Union e Clean Clothes Campaign hanno lottato contro i tentativi di far passare in secondo piano i problemi legati al risarcimento delle vittime dell’incendio che ha colpito la fabbrica pachistana Ali Entreprises. Ci sono al momento più di 200 marche, tra rivenditori e importatori, appartenenti a 22 paesi che hanno firmato l’Accordo con UNI Global Union, IndustriALL Global Union e otto sindacati del Bangladesh. L’Accordo coinvolge 1.800 fabbriche e due milioni di lavoratori. Due anni dopo l’Accordo, sono stati realizzati molti progressi, ma rimangono ancora numerose sfide da affrontare. L’atteggiamento dei direttori di fabbrica non può cambiare dall’oggi al domani. Il governo peraltro non è di grande aiuto. Più di 1.800 fabbriche sono state ispezionate. Al momento però, soltanto qualcuna può essere dichiarata sicura, a seguito degli interventi di ristrutturazione effettuati. Migliaia di persone continuano a lavorare in condizioni minime di sicurezza. Per questa ragione, sono state fatte nuove pressioni sulle grandi marche affinché aumentino gli sforzi di risanamento. 17 UNI e IndustriALL hanno cominciato ad applicare le disposizioni legali dell’Accordo, invocandone le clausole di arbitraggio. Tale attività necessita di un supplementare sostegno finanziario, al fine di fare rispettare realmente l’Accordo da parte dei firmatari inadempienti. Gli affiliati americani hanno lanciato un’iniziativa di raccolta fondi e il Fondo Internazionale per i Diritti del Lavoro ha predisposto uno speciale fondo defiscalizzato atto a raccogliere i contributi. UNI e IndustriALL hanno intenzione di creare, in Svizzera, un’entità finanziaria comune al fine di poter ricevere e gestire i contributi volti a responsabilizzare e a far applicare l’accordo nell’ambito della catena di approvvigionamento. In tutto il mondo, i sindacati e gli altri difensori di tale causa saranno invitati a contribuire a questo sforzo epocale. Il risanamento è lo scopo essenziale, ma ciò non rende meno necessario assicurare la partecipazione dei lavoratori per far sì che i risultati dell’Accordo siano duraturi. In Bangladesh, nel campo del settore tessile, UNI e IndustriALL proseguiranno il lavoro inerente la catena di approvvigionamento. Auspichiamo che questo modello possa estendersi ad altri paesi o ad altri ambiti. Un altro esempio di cooperazione sindacale a livello mondiale nell’ambito della catena di approvvigionamento è rappresentato dall’impegno di UNI e ITF per quanto concerne DHL, che ha IKEA tra i propri clienti. Numerosi autisti impegnati nelle consegne, lavorano infatti in pessime condizioni. Il coordinamento coinvolge altresì IBB che ha già un accordo in essere con IKEA. Amazon è il rivenditore web più potente del mondo. UNI ha creato una rete di sindacati tedeschi, polacchi, francesi, cechi e britannici. Amazon Germania rifiuta sia di entrare in contatto con “Ver.di” che di applicare il contratto collettivo per il settore retail. La rete di UNI coopera strettamente con “Ver.di” per sostenere i loro sforzi. Per dare contezza di come i fondi dell’Unione Europea sono (in)direttamente utilizzati per sostenere il modello di impresa di Amazon, UNI sta per elaborare una campagna dedicata alla monopolizzazione nella definizione dei prezzi, per dimostrare come tale prassi sia contraria al progetto europeo “legiferare meglio”, compromettendo i lavori di qualità e la privacy dei dati. Le catene mondiali di fornitura saranno il tema della Conferenza internazionale del Lavoro 2016 dell’ILO. UNI lavora in stretta cooperazione con gli altri Sindacati Mondiali e con la CSI per ottenere specifici risultati al fine di far progredire la giustizia nell’ambito del processo di approvvigionamento. Aiuti umanitari : Népal Ganesh Bahadur, Segretario Generale del Consiglio di collegamento nepalese di UNI presenta un rendiconto sull’utilizzo dei fondi raccolti da UNI Global Union e dai propri affiliati per aiutare le vittime del terremoto dell’aprile 2015 in Nepal. L’Esecutivo mondiale ringrazia i membri per i loro contributi e l’Agenzia di aiuto australiana Apheda per la sua cooperazione. Sono stati raccolti 230.000 dollari australiani (pari a 165.000 dollari statunitensi). Il Consiglio di collegamento nepalese di UNI ha ridotto le formalità amministrative e fornito aiuto nelle aree remote non coperte dagli aiuti umanitari, procurando cibo, assistenza sanitaria e accoglienza per le vittime. All’Esecutivo mondiale sono stati proiettati video a dimostrazione di ciò che è stato realizzato. Alla domanda di GPA-djp di formulare una risposta maggiormente coordinata sulle catastrofi naturali e sociali, il Comitato esecutivo mondiale ha dato mandato al Comitato direttivo di UNI affinchè venga esaminata questa proposta e si possa formulare una raccomandazione alla riunione del 2016 del Comitato esecutivo mondiale di UNI. UNI Apro 18 Il Comitato esecutivo mondiale prende atto della relazione del Segretario regionale Christopher Ng relativa ai preparativi della 4a Conferenza di UNI Apro, che si terrà a Kuala Lumpur, Malesia dal 7 all’8 dicembre 2015 sul tema: “Alla conquista di nuove vette”. Tale evento sarà preceduto, il 6 dicembre, dalla 4a Conferenza regionale femminile di UNI Apro. E’ stato impossibile tener fede al progetto iniziale che prevedeva che la conferenza si tenesse a Katmandou, Nepal, per i gravi danni occorsi agli edifici e alle infrastrutture causati dal terremoto dell’aprile 2015. L’area asiatica del Pacifico è una delle regioni al mondo caratterizzata dalla più rapida crescita economica. La Comunità economica asiatica (AEC), tanto attesa, sta per diventare realtà alla fine del 2015. Il mercato coprirà 600 milioni di persone. Questa intesa getterà le basi di un mercato comune ben più vasto, che dovrebbe portare i negoziati in corso ad una Partnership economica integrale regionale (RCEP). Quest’ultima comprenderà dieci nazioni (membre dell’ASEAN) così come la Cina, la Corea del Sud, il Giappone, l’India, l’Australia e la Nuova Zelanda, e incorporerà tutti gli attuali accordi di libero scambio dell’ASEAN in un mercato integrato che coinvolgerà 3,4 miliardi di persone (più del 45% della popolazione mondiale). Il Presidente del Consiglio consultivo dell'ASEAN interverrà alla Conferenza. L'assenza della dimensione sociale nelle politiche e nelle strategie dell'ASEAN suscita molte inquietudini e la Conferenza fisserà un piano di azione per affrontare queste sfide, adottando la strategia “Andare avanti”. UNI Europa Il segretario regionale di UNI Europa, Oliver Roethig, informa che la 4 Conferenza di UNI Europa avrà luogo a Roma dal 14 al 16 marzo 2016. Il tema della Conferenza è: " Cambiamo insieme" l'Europa. "Cambiamo l'Europa" ha un doppio significato: in primis, illustrare che l'Europa sta conoscendo un periodo di veloce cambiamento. Secondariamente, sottolineare la necessità per i sindacati dei servizi di impegnarsi attivamente per dare all'Europa un’altra immagine rispetto a quella attuale. Il tema rievoca anche la necessità urgente da parte dei sindacati dei servizi di unire le loro forze per cambiare l'orientamento europeo e diventare una Europa giusta e sociale, con impieghi sicuri e di qualità, altamente sindacalizzata, rispettosa dei diritti dei lavoratori e del ruolo dei sindacati. I tre sotto-temi saranno: • Cambiare l'Europa grazie a sindacati più forti. Tale obiettivo si baserà: sul reclutamento in Europa centrale, orientale ed in Turchia, ivi compresa la creazione di una Accademia per il reclutamento; sul sostegno alla sindacalizzazione nei paesi della Troica; sul coordinamento e scambio di best practices (in ambiti quali: la gioventù, il nuovo mondo del lavoro e sul tema target delle multinazionali). • Cambiare l'Europa grazie ad un migliore potere negoziale, che valuterà i mezzi necessari per bloccare gli effetti negativi, del contesto europeo, sul potere di negoziazione nazionale degli affiliati. Il tema verterà sull'austerità e sulla politica della Troica, in opposizione ad una politica di investimento; sulla creazione di un mercato sociale dei servizi; sull'organizzazione di un sostegno tra zone di confine per il negoziato collettivo ed il rafforzamento del dialogo sociale; sull'approccio alle multinazionali tramite alleanze sindacali; sugli accordi commerciali internazionali. • Cambiare l’Europa favorendo il lavoro di qualità. Per perseguire questo obiettivo sarà necessario contare su una politica globale dei servizi in ambito europeo che tenga in considerazione: la digitalizzazione; le nuove forme di lavoro e i nuovi modelli di impresa; l’equilibrio tra vita e lavoro e la gestione del cambiamento in maniera sociale (riorganizzazione delle competenze). Unione Europea 19 Il modello sociale europeo è in pericolo. In una recente pubblicazione “esplicativa” riguardante una migliore regolamentazione, la Commissione schernisce apertamente gli sforzi profusi dai partner sociali nel porre in essere un Accordo quadro europeo sulla salute e sicurezza nel settore dell’acconciatura. La Commissione, continua a ripetere il suo mantra “l’UE non deve essere grande nelle piccole cose” accompagnandolo da due immagini, in cui in una è rappresentata una parrucchiera mentre sta tagliando i capelli e nell’altra, è riprodotto un paio di scarpe a tacco alto con una croce disegnata. Questo messaggio ha disinformato l’opinione pubblica e mostrato la vera posizione dell’UE nei riguardi della promozione della salute e sicurezza sul lavoro. Al di là che l’immagine della pubblicazione sia inesatta (l’accordo non menziona le scarpe a tacco alto), è estremamente preoccupante che la Commissione rimetta in discussione il proprio processo legislativo e spenda risorse per divulgare informazioni erronee. Queste immagini minimizzano la gravità dei rischi in materia di salute e sicurezza in cui incorrono i lavoratori del settore, dei quali la maggioranza è costituita da donne. La crisi dei profughi Il Comitato esecutivo ritiene che sia necessario fare ulteriori passi per fronteggiare la crisi dei profughi e che un numero maggiore di paesi debba farsi carico dell’aiuto alle centinaia di migliaia di persone che sono fuggite dalla Siria e sono arrivate in Europa. Il messaggio, della CSI e dei Sindacati Mondiali presentato al G20 di Antalya, prevede che si debba operare per la pace nelle zone di conflitto, affrontare le cause della crisi dei rifugiati e lanciare un piano mondiale volto a fornire asilo e sostengo. La Conferenza di UNI Europa che si terrà a marzo 2016 adotterà una dichiarazione in cui verrà esposta l’azione di UNI Europa e dei suoi affiliati. E’ necessaria una strategia comune in ambito europeo. Numerosi profughi hanno qualifiche professionali e dovrebbero avere il diritto a un lavoro alle medesime condizioni degli altri lavoratori. UNI America Il Segretario regionale di UNI America, Adriana Rosenzvaig, informa che la 4a Conferenza regionale di UNI America si terrà l’8 e il 9 dicembre 2016 a Medellin, in Colombia. L’evento sarà preceduto dalla Conferenza giovanile di UNI America, il 3 e 4 dicembre e dalla Conferenza femminile di UNI America il 5 e 6 dicembre. La conferenza sarà l’occasione per illustrare i buoni risultati raggiunti in quest’area, nell’ambito della strategia “Andare avanti”. Medellin è stata scelta per rendere omaggio al coraggio del movimento sindacale colombiano. In Colombia negli ultimi 23 anni, sindacalisti, uomini e donne, sono stati uccisi al ritmo di uno ogni 3 giorni. I sindacalisti sono stigmatizzati e subiscono regolarmente minacce o perdono il lavoro. Tuttavia non demordono e questo ci trasmette una reale forte motivazione. Nel corso degli ultimi 5 anni, UNI America ha sviluppato un’importante presenza nel paese. I sindacati colombiani si sono posti una serie di obiettivi che vogliono raggiungere prima della Conferenza. In Colombia, sono attualmente in corso trattative per un accordo di pace, che dovrebbe essere firmato all’inizio del 2016. La pace è un sogno per un paese che ha sofferto decenni di violenza. Premio “Al riparo dalla paura” 20 Sergio Palazzo, Segretario generale di “La Bancaria”, Argentina, ha ricevuto il Premio UNI “Al riparo dalla paura” a titolo di riconoscimento per la lotta condotta da La Bancaria tra il 2012 e il 2014 a difesa dei lavoratori della cassa di risparmio (Caja de Ahorros) della provincia di Tucuman e per aver ottenuto il reintegro di 36 lavoratori licenziati dalla banca. Questo riconoscimento ricompensa altresì l’impegno di Sergio Palazzo e de La Bancaria per la memoria, la verità e la giustizia. I 185 impiegati di banca, scomparsi durante la dittatura militare in Argentina, sono onorati su un affresco all’ingresso della sede del sindacato. 30.000 persone sono morte durante la dittatura, di cui la maggior parte erano sindacalisti. Molti bambini sono scomparsi. Il nipote di una delle dodici fondatrici delle Nonne della Piazza di Maggio, “il nipote 118”, figlio di un membro de La Bancaria, è stato ritrovato dopo 38 anni di ricerche. UNI Africa Il Segretario regionale di UNI Africa, Zakari Koudougou, comunica che la 4a Conferenza regionale di UNI Africa si terrà nel marzo 2017 a Dakar, in Senegal. Un Comitato per la preparazione dell’evento, composto in egual numero da uomini e donne, si riunirà parallelamente alla riunione del Comitato direttivo di UNI Africa, nel marzo 2016 ad Accra, in Ghana. L’obiettivo sarà quello di aver un gran numero di donne e di giovani tra i partecipanti alla conferenza. L’Africa registrerà un’importante crescita demografica e in termini di popolazione, avrà la quota di giovani più elevata al mondo. Il continente si trova pertanto di fronte a sfide molto importanti in tema di lavoro e dovrà fronteggiare tassi inaccettabili di disoccupazione tra i giovani; una corruzione molto estesa; la fuga di risorse e il cambiamento climatico. La sindacalizzazione è essenziale, gli effettivi di UNI Africa sono meno di un milione di membri. Finanza e amministrazione Relazione sui conti 2014 e Budget 2016 L’Esecutivo esamina i conti del 2014, prendendo atto che sono già stati approvati dal Comitato direttivo di UNI, e approva il budget 2015. Vengono espressi ringraziamenti agli affiliati per il pagamento puntuale delle quote secondo gli effettivi dichiarati, malgrado l’apprezzamento del franco svizzero, e per l’alto livello di contributi volontari versati al fondo di reclutamento UNI. L’Esecutivo incoraggia vivamente tutti gli affiliati a contribuire al Fondo, poiché si è dimostrato essere un elemento vitale per accrescere la forza e il potere dei sindacati in tutto il mondo. Rivedere il finanziamento delle quote per il futuro Dalla costituzione di UNI nel 2000 fino al Congresso di Nagasaki, esistevano 38 tipologie di quote al suo interno. Il Congresso di Nagasaki ha adottato una risoluzione che ha armonizzato le contribuzioni, prevedendo un aumento automatico ogni anno tra il 2011 e il 2014 e creando il Fondo di reclutamento UNI. La Risoluzione num 3 adottata dal Congresso mondiale UNI di Città del Capo ha fissato un aumento dell’importo della quota di 0,05 CHF per ogni membro e per ciascun anno nel periodo 2015-2018. La Risoluzione num 4, “Rivedere il finanziamento delle quote per il futuro”, è stata adottata all’unanimità al Congresso di Città del Capo. Per dar seguito a questa risoluzione, il Comitato direttivo ha nominato un Gruppo di Lavoro rappresentativo delle quattro regioni e dei vari paesi secondo i diversi livelli di sviluppo economico, compresi altresì i quattro Segretari regionali e il Tesoriere. Il Gruppo di Lavoro si è riunito il 10 novembre 2015, con Ingeborg Saetre in qualità di presidente e con il Vice-Segretario generale di UNI, 21 Christy Hoffman, in qualità di segretario, in presenza di quasi tutti i membri. Si è dato il mandato di esaminare l’attuale processo di determinazione delle quote, al fine di decidere se è necessario apportare delle modifiche al modello in essere, e in tal caso, secondo quale modalità. Il gruppo ha esaminato le analisi presentate dalla Segreteria sulle attuali pratiche, così come quelle di altri sindacati e organizzazioni mondiali. Dopo aver analizzato i documenti e dopo un dibattito approfondito e costruttivo, il Gruppo di Lavoro ha formulato una serie di osservazioni: 1) Il consenso è stato espresso in relazione al fatto che il Congresso debba conservare la propria prerogativa di fissare le quote, ma sarebbe necessario prendere in considerazione un ruolo del Comitato esecutivo mondiale affinché possa sospendere o modificare le quote stabilite dal Congresso, qualora circostanze particolari lo necessitino. La Segreteria elaborerà una formulazione che sarà esaminata nella prossima riunione. 2) UNI dovrebbe adottare una tabella variabile per la determinazione delle quote che potrebbe servire come guida ai sindacati che dovessero chiedere un esonero dalla contribuzione, ma che non dovrebbe essere applicata automaticamente a tutte le organizzazioni. Si è concluso che una tabella variabile automatica sarebbe troppo complicata da applicare e potrebbe ingenerare una perdita reddituale per UNI, senza apportare alcun vantaggio. La Segreteria approfondirà l’analisi dei diversi modelli e della modalità di applicazione. 3) UNI dovrebbe dotarsi di una procedura per esaminare i casi eccezionali di impossibilità contributiva al versamento delle quote. Questa procedura dovrebbe ovviamente riferirsi alla capacità da parte di un sindacato di pagare sulla base del livello reddituale del paese, ma tener conto altresì dei cambiamenti dei tassi di cambio che potrebbero avere un’incidenza determinante sulla possibilità di pagamento. La Segreteria elaborerà alcune proposte da esaminare. 4) La Segreteria studierà anche le possibilità per far fronte all’apprezzamento del franco svizzero. La prossima riunione del gruppo di lavoro avrà luogo il 25 maggio 2016, prima dell’incontro del Comitato direttivo di UNI. In tale sede, verranno formulate delle raccomandazioni da sottoporre all’Esecutivo mondiale del 2016. Tematiche concernenti il personale Si è preso nota dei cambiamenti del personale intervenuti da novembre 2014. Affiliazioni L’Esecutivo accetta l’affiliazione di 42 organizzazioni. Respinge la domanda di un sindacato, in conformità al consiglio espresso dal Comitato direttivo di UNI Africa. Prende atto delle questioni eccezionali così come di una lista di sindacati che non hanno risposto alla corrispondenza, né pagato le quote da più di tre anni. Un ultimo avviso sarà inviato ad ognuno di loro prima di espellerli dall’elenco degli affiliati; i membri sono invitati a portare il loro aiuto all’uopo di contattare queste organizzazioni. Nuovi membri del Comitato direttivo UNI A seguito delle recenti elezioni, cinque nuovi membri hanno raggiunto il Comitato direttivo UNI e per definizione il Comitato esecutivo mondiale, tra cui tre donne: 22 • la Vice-presidente regionale (neo-eletta): Trine Lise Sundnes di HK, Norvegia, rappresentante di UNI Europa • il presidente neo-eletto di UNICARE : Carlos West Ocampo • il presidente neo-eletto di ICTS : Andy Kerr • la presidente neo-eletta di Poste & Logistique : Ingeborg Saetre • la presidente neo-eletta di Finance : Rita Berlofa • il presidente dei giovani (neo-eletto) : Daniel Carlstedt L’Esecutivo si felicita con questi membri per la loro elezione, come con Gerry Morrissey per la sua rielezione in qualità di Presidente di UNI MEI. Altri nuovi membri del Comitato esecutivo sono stati confermati. Riunioni future Il Comitato direttivo di UNI si riunirà il 26 e 27 maggio 2016, e l’incontro sarà preceduto il 25 maggio da una riunione del Gruppo di lavoro sulle quote associative. La riunione 2016 del Comitato esecutivo mondiale UNI si terrà il 16 e 17 novembre e sarà preceduta il 15 novembre dal Summit mondiale sul futuro del lavoro. Cordiali saluti Philip Jennings Segretario Generale UNI Global Union 23 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Sostegno alla campagna destinata a preservare l’integrità, il campo di azione e il futuro della BBC In numerosi paesi, un controllo politico, regolamentare e strutturale forte, che si aggiunge alla concentrazione dei media, restringe e scoraggia la realizzazione di un ambiente che permetta di esprimere liberamente giudizi critici e divergenti. I governi, anche democratici, esercitano pressioni sui giornalisti, sui lavoratori dei media e sui gruppi mediatici. Si prova altresì a controllare il contenuto delle informazioni e l’opinione pubblica adottando sempre nuove regole restrittive, principalmente avendo come bersaglio la radiodiffusione erogata dal servizio pubblico. La crescente concentrazione dei media limita ancora di più lo spazio in cui poter esprimere, secondo le varie differenze, i consigli e le voci di tutte le forze sociali. In particolare la radiodiffusione del servizio pubblico è sotto pressione. In questo contesto, il recente attacco lanciato dal governo britannico alla British Broadcasting Corporation (BBC) rappresenta una grave minaccia alla libertà dei mezzi di comunicazione. Il Comitato esecutivo mondiale di UNI Global Union, riunitosi a Nyon l’11 e il 12 novembre 2015, ha riconosciuto la BBC britannica come uno dei servizi di radiodiffusione pubblica tra i più rispettati e più influenti al mondo. Numerosi altri emettenti pubblici si sono strutturati in modo da rispecchiare, sotto altre forme o altri modelli, la BBC. Si ricorda che tale emittente si basa su finanziamenti diretti derivanti dai servizi secondo un sistema di licenze, assenza di pubblicità in ambito nazionale, indipendenza dal governo e da ogni costrizione posta ai valori del servizio pubblico. Da parecchi anni, i servizi di radiodiffusione del mondo intero, sia pubblici che privati, ritrasmettono contenuti provenienti dalla BBC, soprattutto televisivi, e questi contenuti hanno rafforzato la reputazione della BBC come produttore di informazioni di alta qualità. Sul mercato nazionale britannico, il 72% dei telespettatori considera tali servizi di buona qualità, e questa percentuale di soddisfazione risulta essere la più alta del mondo, ottenuta anche dalla determinazione della BBC di perseguire obiettivi di qualità per tutti i suoi servizi di radiodiffusione nel Regno Unito. Questo è il motivo, che porta UNI Global Union a preoccuparsi del cambiamento radicale annunciato di recente che dovrebbe inficiare il modello di finanziamento della BBC, tramite il quale il governo non rimborserà più il costo del canone per le unità abitative occupate da anziani. Questa decisione, che comporterà una riduzione del 20% alle entrate della BBC da qui al 2020, si va ad aggiungere ad un periodo di cinque anni nel corso del quale il costo del canone è rimasto bloccato a circa 24 198 euro. Questo importo è inferiore a quello in essere nella maggior parte dei paesi scandinavi, a quello austriaco e tedesco. Nel corso di questo periodo, la BBC è stata costretta ad assumersi la responsabilità del finanziamento del World Service (servizio di rinomanza internazionale), oltre ad un canale televisivo in lingua gallese, in precedenza entrambi pagati dal governo, e che incidono ormai quasi del 10% sul conto economico dell’emittente. Quanto descritto, ha comportato che: migliaia di posti di lavoro sono andati perduti, il budget di tutte le attività è stato rivisto verso il basso e si è assistito ad una esternalizzazione su vasta scala di molti servizi, generando un degrado salariale, delle condizioni e della sicurezza dei lavoratori. UNI Global Union stima che le azioni del governo britannico siano destinate a ridurre i servizi offerti dalla BBC a scapito dei telespettatori e degli ascoltatori, di tutto il mondo, mentre creeranno nuove opportunità a scopo lucrativo per i gruppi mediatici mondiali. Secondo una lunga tradizione, la BBC esercita un’influenza su molti altri radiodiffusori pubblici; esiste quindi il rischio che queste forti riduzioni alle entrate possano essere emulate anche in altri paesi, e questo metterebbe in grave pericolo il sistema mondiale pubblico di radiodiffusione. UNI Global Union ribadisce il suo attaccamento al principio di trasmissione finanziata da fondi pubblici, per informare, educare, intrattenere e contribuire alla cultura e alla democrazia dei cittadini. Inoltre, si impegna a sostenere i sindacati britannici dei media nella loro campagna volta a preservare l’integrità, il campo di azione e il futuro della BBC attraverso una formula appropriata di finanziamento volta a coprire i costi dei servizi erogati. 25 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Dichiarazione di solidarietà: il progetto di legge del governo britannico sui sindacati Il Comitato esecutivo mondiale di UNI respinge categoricamente l’introduzione della Legge sui sindacati, proposta dal governo conservatore britannico. Questa proposta di legge è un perfido tentativo volto ad ostacolare l’opposizione democratica, politica e sindacale al programma governativo di austerità. E’ un attacco implacabile e ingiustificato ai diritti e alle libertà di tutti i lavoratori del Regno Unito. E’ l’opera di una partito conservatore vendicativo che utilizza le leve del governo a meri fini politici, cercando di mettere fuori legge la legittima protesta, soffocare la libertà di parola e bloccare le risorse dei suoi avversari politici. I lavoratori del Regno Unito hanno assistito a un cambiamento significativo del mercato del lavoro, in cui impieghi dignitosi ed equi si sono spostati verso modelli di lavoro precario, caratterizzati da contratti abusivi, finti lavori autonomi, ad interim e con bassi livelli salariali. L’imposizione di una soglia minima all’azione sindacale, fissa un target che ben pochi parlamentari britannici hanno ottenuto per la loro stessa elezione. Trasforma gli astenuti in “no”, imponendo soglie che sono di fatto contrarie alla legge internazionale. Le elezioni generali del maggio 2015 nel Regno Unito hanno avuto come risultato un governo eletto dal 26% dell’elettorato britannico. Così come non sarà posta alcuna soglia di partecipazione al prossimo referendum sull'adesione britannica all'Unione europea. L’attuale sistema di voto nel Regno Unito è il più draconiano di tutta l’Europa, basato su metodi desueti e procedure sorpassate che non hanno nemmeno seguito l’evoluzione tecnologica (vedasi i sistemi di voto elettronico). Se il governo britannico vuole veramente accrescere la partecipazione alle elezioni sindacali, deve almeno permettere il voto elettronico. Il rifiuto del governo britannico di permettere questa forma di votazione agli scrutini imposti dalla legge, non fa che sottolineare l’ipocrisia di queste proposte. Non ci sono attenuanti per escludere dalle elezioni imposte dalla legge questo tipo di evoluzione. Il Comitato esecutivo mondiale di UNI è profondamente preoccupato della proposta di criminalizzazione dei picchetti di sciopero; il fatto di assimilare il picchetto ai disordini all’ordine pubblico dimostra realmente qual è la posizione governativa in tema di sindacalismo. In aggiunta, anche il fatto che si vogliano prendere delle misure per intercettare le comunicazioni elettroniche durante le controversie di lavoro, inciderà profondamente sulle libertà civili. La possibilità di criminalizzare i lavoratori coinvolti in azioni di sciopero è assolutamente ingiusta, così come la proposta di consentire l'impiego di lavoratori temporanei per interrompere gli scioperi. La proposta di 26 abrogare la legge, che vieta ai datori di lavoro di impiegare lavoratori temporanei in sostituzione degli scioperanti, non fa che peggiorare le relazioni di lavoro e metterà i lavoratori interinali, per lo più giovani, in una posizione poco invidiabile. Il Comitato Esecutivo Mondiale di UNI è convinto che solo sindacati liberi possano contribuire all'economia e alla società. I sindacati britannici sono la prima linea di difesa per milioni di lavoratori contro l’offensiva di austerità governativa. Il Comitato Esecutivo Mondiale di UNI sollecita tutti gli affiliati ad essere solidali con i sindacati britannici nella campagna atta a bloccare questo disegno di legge, per evitare che i diritti di oltre sei milioni di sindacalisti britannici vengano messi fuorilegge. 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Dichiarazione contro l’azione del governo del Costa Rica volta a ridurre i diritti di negoziazione collettiva Il governo del Costa Rica ha appena istituito una commissione incaricata di valutare l’efficacia dei contratti collettivi, ponendo un ostacolo al processo di negoziazione. Tale istituzione costituisce una manifesta violazione dei diritti fondamentali sanciti dall’ILO. Il ministro del lavoro e dell’economia ha dichiarato che i risultati del corretto dialogo sociale tra sindacati e parte datoriale non saranno messi in opera, senza neanche aver dovuto giustificare la sua decisione. Il Comitato esecutivo mondiale di UNI: • Pone in rilievo il diritto dei lavoratori di negoziare i propri salari e le condizioni di lavoro senza alcuna ingerenza da parte di attori esterni, soprattutto quando tale ingerenza mina i loro vantaggi e i loro diritti; • Chiede a UNI Global Union di sostenere gli sforzi degli affiliati del Costa Rica volti a difendere il diritto di condurre corrette negoziazioni collettive. 27 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Dichiarazione contro le proposte legislative sul lavoro del governo finlandese UNI Global Union evidenzia la preoccupazione sul programma di austerità del governo finlandese e sulle modalità con cui vengono elaborate proposte di legge restrittive, senza consultare i soggetti interessati del mercato del lavoro, né voler negoziare con loro. Il governo di destra del Primo Ministro Juha Sipilä mira ad accrescere la competitività industriale finlandese del 5%. Per riuscirci, ha annunciato l’intenzione di adottare una nuova legislazione che fissa i limiti massimi di ciò che, in taluni casi, potrà essere oggetto di negoziazione collettiva. Questo atteggiamento è contrario alle norme accettate in tema di contratti collettivi che, fino ad ora, permettono alla legge di fissare solo dei limiti minimi a ciò che può essere convenuto, mai dei limiti massimi. La legislazione del lavoro esistente ha la finalità di proteggere la parte più debole, cioè i lavoratori, mentre il governo vuole procedere al contrario: tutelare gli interessi della parte datoriale. Il governo mira a ridurre i periodi di ferie, accorciare i periodi di congedo annuale, sopprimere due giorni festivi e non remunerare più la prima giornata di assenza per malattia. Queste proposte legislative restrittive lasciano perplessi e non sono supportate da necessità reali ed oggettive. Alcune di queste sono già state modificate o ritirate. Il modello del mercato del lavoro finlandese, che ha portato profitto al paese per oltre mezzo secolo, è stato di esempio al resto del mondo. L’intento governativo di porlo sotto attacco, limitando il diritto delle organizzazioni del mercato del lavoro di concludere i propri accordi è senza precedenti, sia nel paese che sul piano internazionale. UNI evidenzia che le soluzioni durature passano soltanto attraverso le negoziazioni e i contratti, e non tramite misure autoritarie unilaterali. Imponendo una legislazione e dettando il contenuto dei contratti collettivi, il governo finlandese viola la libertà sindacale e limita i diritti contrattuali delle parti alla contrattazione collettiva. Si tratta quindi di un attacco inaudito, lanciato alla costituzione finlandese e alle convenzioni dell’ILO. In una società basata su accordi reciproci, il governo non deve dettare le condizioni massime previste dai contratti collettivi di settore. 28 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Dichiarazione su Myanmar UNI porge il saluto al popolo di Myanmar per il suo processo elettorale pacifico e democratico Salutiamo Aung San Suu Kyi per aver guidato il popolo alla restaurazione non violenta della democrazia UNI Global Union si associa al resto del mondo nel salutare il popolo birmano per il buon svolgimento, in un clima pacifico, di libere elezioni dopo 25 anni. Siamo stati molto commossi nel guardare il popolo birmano - uomini e donne di tutte le età tranquillamente in fila per le strade di Rangoon dalle 5 del mattino, in attesa per ore per votare. La democrazia, come è intesa dalla popolazione, non si è mai manifestata in modo così impressionante in Asia negli ultimi anni. La vittoria schiacciante della Lega Nazionale per la Democrazia (LND) è nettamente la vittoria del popolo, che ha pienamente approvato un futuro democratico per il proprio paese. Si tratta della consacrazione della lotta non violenta democratica adottata da Aung San Suu Kyi, leader politica e spirituale della nazione. Salutiamo Aung San Suu Kyi per la sua visione, il coraggio, la sua determinazione e il suo impegno a favore della democrazia per il suo tanto amato paese. Rendiamo omaggio a tutti coloro che hanno lottato e si sono sacrificati per il cambiamento democratico. UNI Apro e il movimento sindacale internazionale in Asia Pacifica hanno sempre sostenuto il processo di restaurazione della democrazia in Myanmar. In ogni occasione e soprattutto in sede di dialogo annuale OSC con i dirigenti dell’ASEAN, non abbiamo mai smesso di reclamare la restaurazione democratica in Myanmar. In questo processo, abbiamo creato solidi legami di solidarietà con il popolo birmano che ha condotto campagne per: la democrazia, le riforme sociali e del lavoro. Ci rallegriamo con il popolo birmano per questa importante vittoria democratica. Il paese si è ora dato un nuovo orientamento e vogliamo contribuire agli sforzi per stabilire una presenza sindacale, rappresentata da UNI Global Union, nei vari ambiti economici del paese. Ci auguriamo che con questa vittoria, la LND e Aung San Suu Kyi rafforzino la campagna nel sud-est asiatico per trasformare ulteriormente l’ASEAN in una ASEAN del popolo- una Comunità asiatica composta da società che hanno a cuore il benessere e la condivisione. 29 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Dichiarazione contro la criminalizzazione della protesta sindacale e sociale in Spagna La riforma del lavoro in Spagna è un’offensiva senza precedenti ai diritti dei lavoratori. Messa in pratica con il pretesto di contrastare la crisi economica, le riforme hanno il vero obiettivo di restringere la libertà sindacale, il diritto alla negoziazione collettiva, nonché a privatizzare le imprese pubbliche. I risultati di questa offensiva sono chiari e includono una malcelata svalutazione salariale e un massivo riorientamento verso il lavoro precario. La conseguenza di tutto ciò è stato un forte aumento dei conflitti di lavoro dal 2009, sia in numero di scioperi sia in termini di partecipanti, in modo particolare nei due scioperi nazionali del 2010 e 2012. La risposta del governo alle proteste sindacali e sociali è stata ricorrere alle sanzioni penali. Attualmente, quasi 300 aderenti sindacali sono soggetti a sanzioni penali e amministrative, sulla base di un articolo del codice penale che risale alla dittatura Franchista, che era utilizzato all’epoca per sopprimere gli scioperi. Le sentenze dei tribunali nei riguardi dei membri sindacali sono sproporzionate e tipiche del periodo predemocratico, ad esempio: una pena di otto anni di prigione richiesta contro otto membri del comitato sindacale d’Airbus per aver partecipato ai picchetti durante lo Sciopero generale del 2010. I lavoratori spagnoli sono stati oggetto di una campagna diffamatoria da parte della destra e dei media, che discredita i sindacati al fine di indebolire la loro capacità di difendere i diritti sociali e sindacali. La libertà sindacale e il diritto costituzionale di sciopero sono chiaramente minacciati. Il Comitato esecutivo mondiale di UNI: • Assegna ai sindacati spagnoli delle confederazioni CC.OO. e UGT, affiliati a UNI il premio “Al riparo dalla paura” di UNI Global Union per il coraggio dimostrato nel fronteggiare la repressione e come sostegno alla loro campagna di giustizia volta anche ad ottenere un’amnistia. • Rifiuta la politica del governo spagnolo e le leggi repressive che penalizzano i diritti del lavoro e le libertà fondamentali dei cittadini. • Chiamano tutti gli affiliati di UNI Global Union ad unirsi alla campagna di CC.OO. e di UGT inviando risoluzioni, lettere ed e-mail per chiedere che le accuse contro i sindacalisti siano rimosse. 30 18a riunione del Comitato esecutivo mondiale di UNI Nyon, 11 - 12 novembre 2015 Reazione di UNI Global Union all’Accordo di partneriato transpacifico (TPP) L’Accordo di partenariato transpacifico (TPP) è stato stipulato da 12 paesi il 5 ottobre 2015, ad Atlanta (Stati Uniti), dopo una maratona finale di 5 giorni di negoziazioni (memorabile la reazione di UNI Global Union quel giorno). L’accordo è stato concluso tra 12 paesi: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Stati Uniti e Vietnam. Se venisse ratificato, coprirebbe il 40% dell’economia mondiale e getterebbe le basi delle condizioni di investimento e del commercio, con un profondo impatto economico e sociale sulle nazioni coinvolte. Gran parte del testo è rimasto segreto durante i parecchi anni di gestazione, e soltanto pochi negoziatori e alcune centinaia di consulenti aziendali ne hanno avuto accesso. L’accordo è stato negoziato a porte chiuse, al di fuori delle procedure democratiche, cosa che ha permesso a potenti lobby imprenditoriali di fare avanzare i propri progetti senza sottoporli a procedure veramente democratiche. I Parlamenti nazionali sono stati emarginati. Il 5 novembre, il testo completo del TPP è stato pubblicato dalla Casa Bianca. Negli Stati Uniti, il Presidente ha ottenuto la procedura accelerata, il che significa che dal momento in cui viene sottoposto al Congresso, quest’ultimo ha 90 giorni per votare Sì o No a un testo al quale non si possono apportare modifiche. Il testo seguirà la stessa procedura di ratifica negli altri 11 paesi. E’ quindi urgente che gli affiliati di questi paesi agiscano. Noi, come gli altri sindacati mondiali, i gruppi a difesa dei diritti dell’Uomo, i gruppi ambientalisti, e le organizzazioni a difesa dell’interesse pubblico, siamo convinti che il testo sia peggiore del previsto e che rappresenti una minaccia alla democrazia, alla regolamentazione pubblica, ai diritti del lavoro, alla salute pubblica e alla protezione dell’ambiente. Le nostre preoccupazioni sono le seguenti: • ISDS: il regolamento relativo alla risoluzione delle controversie tra investitori e stati è il cuore del TPP. Si tratta di tribunali arbitrali segreti nei quali le politiche degli Stati membri potranno essere impugnate giuridicamente, nei quali la politica nazionale potrà essere annullata e potranno essere imposte forti sanzioni finanziarie. • Capitolo relativo al lavoro: il TPP include un capitolo relativo al lavoro che, ammettiamo, possa essere un passo nella buona direzione. Tuttavia abbiamo una serie di perplessità riguardanti l’applicabilità di questo capitolo e la sua reale capacità di modificare l’attitudine della corsa al “ribasso” da parte dei governi e delle imprese. E' quindi essenziale che forti garanzie sindacali appaiano in questo accordo e negli altri accordi commerciali. 31 • Conseguenze sull’impiego: gli effetti negativi che potrebbero esserci sull’impiego non sono stati presi in dovuto conto. Il TPP eserciterà pressioni sul mercato mondiale del lavoro in virtù di una maggiore competitività. Andrà a vantaggio delle riorganizzazioni, esternalizzazioni e del subappalto, generando così forti preoccupazioni in tema di sicurezza dell’impiego, condizioni di lavoro e ottenimento di un salario dignitoso. • Regolamentazione finanziaria: il TPP potrebbe compromettere gli attuali sforzi dei governi volti ad assicurare una adeguata regolamentazione finanziaria che protegga i consumatori ed eviti nuove crisi. Le imprese potrebbero contestare la regolamentazione governativa sulla base del TPP. Peraltro, le grandi istituzioni finanziarie (conosciute anche come le “istituzioni troppo grandi per fallire”) potrebbero ampliare ancora maggiormente la propria portata, mettendo in pericolo il sistema nella sua globalità. • Servizi pubblici: temiamo che il TPP abbia ripercussioni negative sull’erogazione dei servizi pubblici essenziali da parte dei governi, come l’istruzione e la sanità, e non vada invece nella direzione di avvantaggiarne la privatizzazione. • Sanità: il TPP limiterebbe l’accesso dei pazienti ai medicinali generici meno costosi e aumenterebbe la spesa finanziaria per i servizi sanitari. Il TPP prolunga la durata dei brevetti farmaceutici, la protezione dei risultati dei test e dei mercati per i prodotti brevettati, aumentandone in tal modo i prezzi, impedendo la produzione dei generici e riducendo l’accessibilità a questi prodotti. • Privacy dei dati online: sarebbero di fatto permessi i trasferimenti transfrontalieri non regolamentati dei dati personali che sarebbero trattati in modo potenzialmente abusivo. Molte regole di protezione dati, applicate da alcuni paesi, potrebbero essere compromesse. • Protezione dell’ambiente: il capitolo sull’ambiente è decisamente debole e non applicabile. Il TPP non fa menzione del cambiamento climatico e non permetterebbe ai governi di legiferare sulla base della salvaguardia climatica. Il TPP impedirebbe l’applicazione degli ODD e delle decisioni della COP21 e comprometterebbe l’applicazione degli Accordi multilaterali esistenti sull’ambiente. • Impatto sugli altri negoziati commerciali: il TPP ha delle conseguenze considerevoli anche sugli altri negoziati in corso a livello mondiale. L’UE ha già dichiarato che l’Europa non deve essere al traino e fa pressione per accelerare i negoziati in corso sul TTIP. In altri termini, la firma del TPP accelererà molto le negoziazioni sul TTIP, CETA, RCEP e TiSA. Al Congresso mondiale di Città del Capo, è stata adottata all’unanimità una risoluzione sugli Accordi commerciali mondiali. Al paragrafo 8, il Congresso ha deciso che UNI farà una campagna contro tutti gli accordi di libero scambio che non prendano in considerazione i diritti sociali, sindacali e del lavoro, volti invece a favorire il dumping sociale e salariale. Nella sua attuale formulazione il TPP è un accordo zoppo che non prevede le garanzie necessarie a tutela delle norme sociali e ambientali. Di conseguenza, il Comitato esecutivo mondiale di UNI non può approvarlo così come è stato presentato. Pertanto, UNI esorta i sindacati affiliati e i suoi membri ad utilizzare la loro influenza e il loro potere per mobilitare l’opinione pubblica e chiedere un dibattito pubblico e democratico all’interno dei Parlamenti dei 12 paesi coinvolti. Analogamente, noi invitiamo i Sindacati mondiali settoriali di UNI ad effettuare un’analisi più approfondita sulle ripercussioni potenziali del TPP, in particolare nei settori: commercio, finanza, poste e logistica, ICTS e MEI. 32 UNI Global Union e le sue organizzazioni regionali collaborano strettamente per assicurare che nella negoziazione di accordi commerciali e di investimento, si faccia pressione per avere adeguate garanzie sociali per i lavoratori e per il rispetto dei diritti sindacali. Confederazione sindacale internazionale Consiglio Generale San Paolo, Brasile, 10-12 ottobre 2015 Risoluzione sulla difesa della democrazia in Brasile La Confederazione sindacale internazionale (CSI) manifesta la sua profonda preoccupazione verso i recenti avvenimenti che minacciano il regime democratico in Brasile. La volontà popolare espressa durante le elezioni, che ha portato all’elezione della presidente Dilma Rousseff vincendo con 54,5 milioni di voti, è sovrana e deve essere rispettata da tutti i poteri della nazione e dai gruppi di opposizione (sconfitti nelle elezioni del 2014). Storicamente, l’America Latina è sempre stata segnata da colpi di stato civili o militari che hanno generato tanta povertà nella regione, dando luogo ad uccisioni di sindacalisti, dirigenti politici, alla soppressione dei diritti e alla concentrazione dei redditi. Non è possibile giustificare che gruppi ultra-reazionari vogliano imporre al Brasile ciò che abbiamo seguito con inquietudine in altri paesi, quali l’Honduras e il Paraguay, nel corso degli ultimi anni. I colpi di stato sono stati commessi con il sostegno dei principali mezzi di comunicazione locale, mediante manovre giudiziarie e parlamentari, mascherate da procedure democratiche di destituzione. Sappiamo che il risultato di questi colpi di stato, oltre al grave impatto sulla democrazia, è stato quello di legittimare regimi conservatori e autoritari che hanno sostenuto la negazione delle libertà civili e politiche. La democrazia e la libertà di espressione, così come l'ampliamento dei diritti del lavoro e la distribuzione del reddito sono fondamenti essenziali per la costruzione di un Brasile più giusto. Per maggiori approfondimenti, si rimanda al sito: http://csacsi.org/index.php?option=com_content&view=article&id=7929%3Acsa-y-consejo-regionaldesindicatos-globales-lanzan-declaracion-en-defensa-de-la-democracia-en-brasil-&catid=23%3A1&Itemid=258&lang=pt 33