regolamento dei servizi comunali dell`infanzia
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regolamento dei servizi comunali dell`infanzia
COMUNE DI CASALGRANDE PROVINCIA DI REGGIO NELL’EMILIA REGOLAMENTO DEI SERVIZI COMUNALI DELL’INFANZIA A cura Dott. Maurizio Casini PREMESSA AL REGOLAMENTO Il Comune di Casalgrande ha la gestione diretta dell’Asilo Nido di Casalgrande, dell’Asilo Nido di Villalunga e della Scuola Materna Comunale “U.Farri” di Casalgrande, del Centro Giochi “La Cocca”,della sezione Part time “Arcobaleno” di Villalunga .Il comune di Casalgrande è convenzionato con la Scuola Materna M.Valentini di Salvaterra, con la Scuola Materna S.Dorotea di Casalgrande Alto, le quali due ultime scuole ospitano, anche, sezioni per bambini dai 24 ai 36 mesi; il comune,infine, intrattiene rapporti di stretta collaborazione con la Scuola Materna Statale “Colori” di Villalunga. Questi servizi costituiscono, per il Comune di Casalgrande, un insieme di risorse e di opportunità per le famiglie alle quali si rivolgono. Tutte queste realtà hanno una loro storia, una loro tradizione e modi originali di mettersi in rapporto coi bambini, di aiutarli a crescere, di favorirne lo sviluppo intellettuale ed emotivo. Tutte queste scuole sono, comunque, accomunate da alcune convinzioni di fondo che si traducono concretamente nella cura degli ambienti e negli arredi, dove i bambini passano il loro tempo, nell’attento rispetto delle normative igienicosanitarie, nel sostegno di una corretta educazione alimentare, nello svolgimento di attività didattiche rispettose della spontaneità del bambino, (nei suoi bisogni di gioco spontaneo, di ascolto di racconti, filastrocche, canti, nello svolgimento di attività manuali, nel disegno etc..). Nello stesso tempo grande impegno è indirizzato al coinvolgimento delle famiglie e all’accoglienza dei bambini in situazioni di difficoltà e di disagio. All’inizio di ogni anno scolastico le educatrici e il personale ausiliario si ritrovano per definire, in ognuna delle varie scuole, le linee di lavoro annuale e la definizione dei problemi più urgenti da risolvere. Lo sforzo principale delle educatrici è quello di favorire, oltre che le capacità di apprendimento, la socialità e l’affettività del bambino. Favorire le capacità sociali e affettive del bambino significa favorire la capacità di ogni singolo a stare con gli altri, di capire e farsi capire, di dare e ricevere. In questo quadro, in particolare nella nostra zona molto produttiva e di buon livello economico, è importante sottolineare il valore del successo sociale, ma molto più importante è sottolineare il valore del successo con se stessi ovvero l’autostima, l’empatia e la fiducia nello stare con gli altri e nel praticare valori di rispetto della persona e di impegno personale verso la vita e i suoi compiti. Una parte del lavoro educativo, con il contributo di figure professionali specifiche è dato per diminuire le cause di disadattamento scolastico e di insuccesso, vale a dire il ritardo mentale lieve, la dislessia, le difficoltà a fare i conti e i calcoli ,gli stati di mancanza di attenzione, di incapacità all’autocontrollo.Il lavoro educativo viene svolto attraverso la valorizzazione delle singole professionalità sempre collocate, tuttavia, nel contesto del lavoro di gruppo. Il lavoro di gruppo coinvolge le insegnanti, gli operatori ausiliari e, in alcuni casi, genitori e cittadini. Le varie strutture scolastiche sono delle unità, dei sistemi, articolati in gruppi di bambini divisi per età, o aggregati per età affini (come nel nido). Questi gruppi di bambini sono chiamate sezioni. Le sezioni sono i punti di riferimento per l’assegnazione dei bambini e della dotazione delle insegnanti e del personale ausiliario. Le Sezioni sono di tre, di quattro, di cinque anni o sezioni miste nelle Scuole Materne. Nell’Asilo Nido ci sono la sezione piccoli (fino a 12 – 13 mesi) la sezione medi (da 14/15 mesi ai 22/24 mesi) la sezione grandi (dai 24 ai 36 mesi). Se si vogliono distinguere con più precisione gli Asili Nido dalle Scuole Materne si può dire che l’Asilo Nido è, innanzitutto, un luogo di riferimenti affettivi e di sicurezza per il bambino, di aiuto per la famiglia, di cura e sostegno nello sviluppo nel bambino nelle sue primissime fasi di vita. Non molto diversamente, la scuola materna, è luogo dello stare con gli altri, dell’apprendimento delle regole di convivenza, della scoperta delle cose e degli ambienti della vita quotidiana (la natura, gli animali, la casa, etc.). In entrambi questi ambiti educativi, il centro è attribuito all’attività di gioco del bambino attraverso la quale egli scopre e interpreta il mondo delle cose e delle persone. Di importanza cruciale è l’inserimento del bambino al Nido e alla Scuola Materna. Le situazioni nuove, i distacchi dalle figure di riferimento, rappresentano sempre un momento di prova e di verifica dell’identità dei bambini e dei genitori. Nei primi giorni di frequenza delle scuole e degli asili, le educatrici hanno gli obiettivi di favorire un distacco graduale dalle figure di attaccamento, di aumentare la conoscenza del nuovo ambiente attraverso la presenza di un genitore per qualche giorno, di favorire l’instaurarsi di rapporti di fiducia e di familiarità con i bambini e gli educatori. L’organizzazione degli ambienti e i comportamenti delle educatrici, tendono a rassicurare sia i genitori che i bambini in questa esperienza di distacco graduale e di ambientamento a una nuova esperienza. L’inserimento viene sempre condotto attraverso la organizzazione di piccoli gruppi di bambini e la presenza obbligatoria dell’adulto-genitore nella prima settimana di frequenza. Al genitore è richiesto di dare informazioni sullo stile di vita del bambino (abitudini, pasto, sonno etc.), di aiutare il bambino a prendere contatto con gli oggetti e gli altri bimbi della sezione. Ogni inserimento è sempre preceduto da un colloquio approfondito tra insegnanti e genitori. Nel quadro di questi obiettivi parole chiave, per una completa comprensione dei servizi, sono la continuità educativa e l’integrazione di bambini con handicap. I servizi per l’infanzia si collocano in un quadro più ampio di offerte educative pubbliche e private e si concepiscono come primo tassello dello sviluppo individuale, per questa ragione ogni anno, si attivano progetti specifici per il passaggio dei bambini dai nidi alle materne, dalle materne alle elementari, organizzando scambi, incontri e passaggi di informazioni tra genitori e insegnanti. Per quanto attiene all’inserimento di bambini portatori di handicaps, questi, sulla base delle certificazioni e delle segnalazioni dei competenti Servizi dell’ASL, vengono inseriti automaticamente, nelle varie sezioni delle scuole con l’adozione di tutte le protezioni e le cautele necessarie nonché con l’assunzione di personale di sostegno e di appoggio specificamente formato. Per ogni bambino con handicaps (altri casi sono quelli di bambini portatori di disagi) viene predisposto insieme ai genitori e ai tecnici, un profilo dinamico, un piano educativo individualizzato e vengono predisposte delle azioni positive e incentivate delle buone pratiche per la tutela dei diritti personali del bambino handicappato, sempre in stretto rapporto con le esigenze della famiglia, da intendersi come attivo e partecipe soggetto di un progetto comune. L’Amministrazione Comunale, attraverso i propri uffici scuola, consapevole del fatto che le esigenze delle famiglie e dei bambini sono in continuo cambiamento e che occorre dotarsi di grande sensibilità e flessibilità, per individuare servizi capaci, sia sul piano organizzativo che sul piano dei contenuti, di rispondere ai bisogni concreti delle persone, studia e propone servizi innovativi per i bambini e le loro famiglie. Tali esempi di innovazione prevedono, in molti casi, il rapporto col privato, col volontariato e con l’associazionismo. Nell’ambito degli Asili Nido tutto ciò è previsto, ad esempio, dalla Legge Regionale n. 1/2000. Nello stesso quadro di flessibilità e di innovazioni sono da intendersi anche le iniziative volte a favorire l’ingresso nelle strutture di bambini stranieri, in particolare di paesi arabi, per i quali si stanno evidenziando veri e propri interventi di pedagogia interculturale. DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina i servizi per l’infanzia erogati dal Comune di Casalgrande attraverso gli Asili Nido Comunali, una Scuola dell’Infanzia Comunale e il Centro Giochi,e la sezione part time “Arcobaleno” Art. 2 Riservatezza dei dati personali L’Amministrazione Comunale gestisce i servizi per l’infanzia, assicurando ogni adempimento derivante dalla applicazione della Legge n. 675 del 1996 e successive modificazioni ed integrazioni relativamente al rispetto e alla tutela della riservatezza personale. Ciò con riferimento, in particolare, all’applicazione di tale diritto di riservatezza ai bambini e alle famiglie. Art. 3 Sistema delle agevolazioni L’accesso agevolato alle prestazioni erogate tramite i servizi di cui al precedente Art. 1 avviene in conformità con il regolamento comunale in materia di ISEE. I SERVIZI PER L’INFANZIA 0 – 6 Art. 4 I Servizi educativi del Comune di Casalgrande Gli Asili Nido, la scuola dell’infanzia e il Centro giochi,la sezione Part time, sono servizi educativi che, nel rispondere ai bisogni delle famiglie, tra l’altro: promuovono una condivisione delle responsabilità educative tra educatori, famiglie e comunità locale; concorrono alla formazione di una personalità autonoma ed equilibrata del bambino, sostenendo e favorendo esperienze che sviluppino l’emotività, l’intelligenza, la socialità e la creatività dei bambini e delle bambine; favoriscono il diffondersi e il consolidarsi di una cultura e di una vita sociale rispettosa dei bambini, dei loro diritti e dei loro bisogni fondamentali in un quadro di valorizzazione delle famiglie e delle loro risorse, contribuiscono ad attivare azioni di protezione sociale e di prevenzione del disagio sociale in genere e di quello infantile in particolare. . Art. 5 Il progetto Pedagogico Il progetto pedagogico dei servizi comunali per l’infanzia ha come proprio impegno, al di là degli aspetti tecnici organizzativi, una precisa assunzione di responsabilità nei confronti delle famiglie e delle nuove generazioni. Gli investimenti economici dell’Amministrazione Comunale su queste strutture, in una gestione oculata ed aziendale, intendono promuovere il massimo di produttività a favore dei bambini nella prospettiva di contribuire a formare, insieme alle famiglie, cittadini liberi e responsabili. Art. 6 Continuità Educativa I servizi educativi comunali, nei loro principi gestionali e operativi, intendono la continuità educativa e didattica tra Asilo Nido, Scuola dell’infanzia, Scuola Elementare e Scuola Media, come strumento per sostenere il rispetto di ogni singolo bambino come individualità unica e irripetibile non segmentabile in base all’età o alle fasi di sviluppo. La continuità significa l’attivazione di scambi , incontri e reciproche valorizzazioni, tra servizi comunali, autonomi e statali , nei momenti di passaggio dei bambini tra i vari livelli di scuole, secondo il principio che in educazione la solitudine, la separatezza e l’isolamento degli interventi e delle proposte sono condizioni negative da contrastare con azioni di dialogo e di confronto. Art. 7 Accoglienza delle diversità I servizi comunali per l’infanzia, nel loro operare, intendono il rispetto e l’accoglienza delle diversità, (siano esse religiose, etnico-razziali e politiche) come principio ispiratore e organizzatore dell’azione educativa. Rispetto che, innanzi tutto, intende le diversità e le differenze come potenzialità, come elementi positivi e arricchenti l’esperienza di vita di ogni singola persona. Il rispetto per la diversità deve concretizzarsi nella predisposizione di azioni concrete, sul piano organizzativo e didattico, di accoglienza, educazione linguistica, individuazione di mezzi, strumenti ed ausili, anche informatici, in grado di attenuare o eliminare quanto delle differenze tra persone costituisce ostacolo alla partecipazione alla vita comunitaria. Art. 8 Inserimento dell’handicaps I servizi educativi comunali accolgono prioritariamente i bambini con handicap . Accoglienza che, a partire dall’applicazione della Legge 104/92, degli ACCORDI PROVINCIALI DI PROGRAMMA per l’inserimento dell’handicap, si traduce in azioni volte alla conoscenza dell’handicap , alla sua accettazione, alla predisposizione, da parte degli Enti, delle persone, dei soggetti istituzionali coinvolti, di un progetto di vita( con tempi e risorse) con il bambino portatore di handicap e con la sua famiglia che rappresenti il segno, da parte della società, di un investimento economico ed etico sul bambino stesso. Su segnalazione dei competenti servizi dell’Asl e valutazione positiva del pedagogista può essere richiesta e disposta la continuità dell’insegnante di sostegno. Art. 9 Organizzazione pedagogica dei servizi I servizi comunali per l’infanzia operano secondo il principio pedagogico per il quale, nei servizi stessi, organizzazione, partecipazione degli utenti, programmazione degli interventi, sono momenti interamente connessi, collegati ed interdipendenti. L’organizzazione è frutto di una riflessione comune tra le persone, tra i soggetti, i tecnici e gli amministratori coinvolti. La progettualità richiede analisi e valutazioni di fatti, capacità propositive rispetto ai bisogni della famiglie, impegni e coinvolgimenti di responsabilità politiche e organizzative. Organizzazione e progettualità trovano un metro di misura solo ed esclusivamente nella operatività concreta, nella percezione e nel fare quotidiano dei servizi. La partecipazione è un progetto nel più ampio progetto pedagogico: la famiglia deve leggere che i servizi dispensano e producono sicurezza crescente nel bambino, producono uno stato crescente di benessere nel bambino stesso e che ciò è frutto della collaborazione con la famiglia. La famiglia deve nel servizio, non solo essere accolta, ma continuamente stimolata a pensare, sostenere, discutere, la crescita e l’evoluzione del proprio bambino. PARTECIPAZIONE Art. 10 Strumenti della partecipazione La partecipazione, come detto nel precedente art. 9 è strategia fondamentale di gestione dei servizi. La partecipazione si articola, concretamente, nelle seguenti forme: - L’assemblea di servizio. E’ costituita dai genitori dei bambini ammessi e dal personale in servizio. Si riunisce all’inizio e alla fine di ogni anno scolastico, con lo scopo di presentare il servizio ai nuovi utenti, di illustrare il progetto pedagogico, di verificare il funzionamento del servizio e il raggiungimento degli obiettivi proposti. Può affrontare anche temi più specifici in relazione alle esigenze, alle opportunità, agli accadimenti del territorio e degli altri servizi che vi sono collocati. - Incontri di Sezione e colloqui. Il personale educativo di ogni sezione indice ogni volta che lo ritiene opportuno, e comunque n. 2 volte all’anno incontri con tutti i genitori dei bambini frequentanti la sezione per presentare, discutere e verificare le attività educative, per creare occasione di scambio tra i genitori, insegnanti e professionisti esterni, sullo sviluppo del bambino e sulla complessità dei modelli e dei problemi educativi. Il personale educativo attiva periodicamente, e comunque almeno due volte all’anno, colloqui personali con la famiglia del bambino iscritto per verificare la condivisione delle responsabilità educative tra famiglia e scuola. Prima dell’inserimento del bambino, nuovo ammesso, il personale educativo effettua un colloquio individuale di carattere informativo e conoscitivo ma, soprattutto, come prima tappa di un percorso interpersonale volto alla costruzione di una fiducia reciproca. - Serate e feste lavorative Durante il corso dell’anno scolastico, in particolare in occasione delle festività natalizie e della chiusura estiva, i servizi per l’infanzia organizzano, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e/o soggetti esterni, momenti di incontro valorizzando il vissuto di momenti di condivisione, di significati civili, religiosi, educativi. I bambini, i genitori, i nonni, i volontari e il personale educativo, diventano protagonisti di molteplici e diversificati momenti di scambio, di reciproca conoscenza, e di gioco. I soggetti richiamati possono organizzare serate di lavoro volte alla preparazione di questi incontri e di queste feste. Art.11 Strumenti istituzionali di partecipazione: il comitato di gestione In ogni servizio è costituito un Comitato di Gestione. Il Comitato di Gestione ha compiti propositivi, di progettazione, di verifica su temi legati alle problematiche educative, organizzative, ed istituzionali dei servizi per la prima infanzia. Il Comitato di Gestione è organo rappresentativo dei genitori in dialogo costante con i servizi e con l’Amministrazione. Il Comitato di Gestione viene eletto ogni anno ed è così composto: - un genitore per ogni sezione; - due rappresentanti del personale educativo e uno del personale ausiliario; - un rappresentante dell’Amministrazione Comunale; - il Pedagogista. Il Comitato assume le sue decisioni a maggioranza semplice dei membri presenti. I genitori, membri del Comitato di Gestione di ogni struttura, sono eletti ogni anno nei primi mesi dell’anno scolastico (al massimo entro dicembre), dai genitori dei bambini iscritti. Il Comitato di Gestione uscente esercita pienamente le proprie funzioni fino al momento dell’insediamento del nuovo Comitato. Il Presidente di ogni Comitato viene eletto ogni anno alla prima seduta del comitato entrante ed è scelto tra i genitori membri del comitato stesso. Non può essere eletto presidente chi è consigliere comunale o chi è dipendente del Comune di Casalgrande. I componenti del Comitato di Gestione si riuniscono almeno due volte all’anno e, comunque ogni qualvolta necessità interne ai servizi o richieste dell’Amministrazione lo rendano opportuno. Il Comitato di gestione in particolare, può proporre o segnalare alla valutazione dell’Amministrazione Comunale modifiche al regolamento dei servizi, proposte in ordine alla rette o all’organizzazione dei servizi, momenti di confronto di aggiornamento, di sostegno alle attività genitoriali. Il comitato può promuovere inoltre iniziative sui temi della continuità tra nido, scuola dell’infanzia, scuola elementare, può avanzare verso l’Amministrazione Comunale proposte per il miglioramento e la manutenzione delle strutture educative. In ogni caso il comitato di gestione è tenuto a discutere ogni proposta o documento dell’Assessorato competente. I verbali dei Comitato sono pubblici e sono conservati in originale presso la struttura e in copia presso l’Ufficio Scuole. Il Comitato di Gestione è tenuto ad operare una logica di integrazione e di confronto con gli altri servizi del territorio al fine di contribuire alla qualità dei servizi stessi. Art. 12 Consultazione L’Amministrazione Comunale si impegna a consultare il Comitato di gestione e a tenere conto dei pareri espressi su tutte le questioni, le proposte, le iniziative che abbiano rilievo sulla funzionalità e sull’organizzazione dei servizi. ATTIVITA’ DEI SERVIZI Art. 13 Calendario Scolastico Il calendario scolastico di funzionamento dei servizi per l’infanzia decorre dal 1^ Settembre al 30 Giugno per gli Asili Nido e la Scuola dell’Infanzia. Il servizio di tempo lungo è attivato dal 15 Settembre di ogni anno scolastico (per 15 settembre si intende l’inizio della 3^ Settimana di Settembre). Il servizio di tempo lungo può essere attivato presso ogni struttura , da parte dell’Amministrazione Comunale, posto che il numero di iscritti sia superiore a n. 7 per l’Asilo Nido e n. 12 per la Scuola Materna Comunale. In ogni caso non possono essere iscritti bambini di età inferiore a 12 mesi. L’iscrizione al tempo lungo,ha, in ogni caso, validità annuale. Eventuali ritiri durante l’anno scolastico comportano comunque il pagamento della retta fino al 31 gennaio, se il ritiro viene effettuato entro tale data, oppure il pagamento della retta fino al 30 giugno, se il ritiro viene effettuato dopo il 31 gennaio. Dal 1^ al 31 Luglio di ogni anno vengono attivati i servizi estivi, esclusivamente sulla base delle richieste motivate e in risposta, quindi, ai bisogni assistenziali delle famiglie. L’iscrizione comporta il versamento di una retta unica anticipata maggiorata rispetto alle rette ordinarie dei servizi. In ogni caso la retta a seguito di iscrizione, è dovuta indipendentemente dalla frequenza del bambino. . Il Servizio estivo della scuola materna, può, attivando le opportune precauzioni gestionali ed organizzative, ospitare bambini non iscritti alla scuola dell’infanzia comunale ma residenti nel Comune. Art. 14 Orario Settimanale I servizi educativi del Comune sono aperti n. 5 giorni la settimana, dal Lunedi’ al Venerdi’. L’orario di funzionamento è dalle ore 9,00 alle ore 16,00. E’ previsto l’ingresso anticipato alle ore 7,30. Il servizio è articolato per le settimane dal 1^ Settembre al 30 Giugno fatte salve le chiusura di Natale e Pasqua e degli altri giorni di festività civile e religiosa con riferimento di anno in anno al calendario scolastico definito con atto della Giunta Comunale. Art. 15 Sezioni Ogni servizio (Asili Nido, Scuola Comunale dell’Infanzia) è articolato di norma in unità organizzative minime definite sezioni. Le sezioni sono, nella scuola dell’infanzia prestabilite in base all’età. Per l’Asilo Nido le sezioni, gli spazi, le articolazioni funzionali del servizio, sono attivate in applicazione della direttiva regionale “sui requisiti strutturali ed organizzativi dei servizi per la prima infanzia in attuazione della L.R. n. 1/2000” di cui alla deliberazione regionale n. 1390 del 28/02/2000 e n. 227 del 25/07/2001. Art. 16 Compresenza L’articolazione dell’orario del servizio prevede al proprio interno, sia per gli Asili Nido che per la Scuola dell’Infanzia, la compresenza delle insegnanti in un arco di ore funzionale all’attuazione del progetto educativo e al soddisfacimento dei bisogni infantili. Inoltre in base agli accordi sindacali e ai contratti vigenti, il personale educativo espleta le proprie prestazioni in parte in rapporto diretto con i bambini in parte in attività di programmazione, progettazione, documentazione, formazione permanente, rapporto con i genitori. Il personale ha, pertanto, diritto a un monte ore annuo, stabilito da appositi accordi sindacali da utilizzare nelle predette attività di programmazione, aggiornamento, rapporti con le famiglie. Art. 17 Personale Ausiliario Nei servizi educativi è presente in adeguato numero, nel rispetto delle normative statali e regionali, il personale ausiliario e, là dove si è attivato il servizio di cucina, il personale addetto alla preparazione pasti. Tale personale attua opportune e continuative forme di collaborazione con il personale insegnante, partecipando in orario di lavoro alle attività descritte all’articolo precedente, in quanto attinenti alle mansioni svolte. Il personale ausiliario ha quindi anche un profilo educativo. Il personale ausiliario ha diritto a un monte ore da fissarsi in anno in anno, da recuperare nelle settimane di Natale e di Pasqua, per svolgere attività di gestione dei servizi in collaborazione con il personale educativo. Art. 18 Sicurezza sul lavoro Il personale educativo ed ausiliario ha diritto a tutte le forme di informazione, formazione, prevenzione, relative alla corretta gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e della sicurezza nella produzione dei pasti e dei rapporti con i bambini. Art. 19 Criteri di accesso ai servizi La Giunta Comunale con proprio atto determina i criteri per l’ammissione ai servizi educativi comunali nel rispetto dei seguenti principi: - possono essere ammessi ai servizi educativi del Comune i bambini residenti nel territorio comunale e solo in seconda istanza i bambini non residenti; qualora una famiglia abbia attivato presso gli Uffici Anagrafe i procedimenti relativi al cambio di residenza, tali famiglie sono considerate a tutti gli effetti residenti; - viene garantita l’ammissione dei bambini portatori di handicap certificati dai competenti servizi dell’Azienda ASL e di altre situazioni di disagio sociale debitamente documentate. - i casi sociali e di bambini portatori di handicap non residenti sono d’ufficio indirizzati ai Comuni di propria residenza; - i criteri di ammissione, devono, in ogni caso, misurare attraverso un sistema di punteggi i pesi delle diverse condizioni famigliari con particolare attenzione, al lavoro, al numero dei componenti, alle condizioni di salute, alle condizione abitative, alla presenza o meno di reti famigliari; - nell’Asilo Nido possono essere ammessi bambini che alla data di inizio frequenza abbiano almeno n. 6 mesi e che compiano n. 2 anni entro dicembre. Tali principi sono articolati in una scheda allegata all’atto deliberativo della Giunta Comunale . Art. 20 Iscrizioni Le date, i modi e i tempi delle iscrizioni vengono stabilite di anno in anno dalla Giunta Comunale sentiti gli uffici comunali competenti, le direzioni delle scuole autonome convenzionate, e la dirigenza dell’Istituto Comprensivo. Alla scadenza del termine perentorio di iscrizione, le domanda presentate vengono esaminate dall’Ufficio Scuole, il quale si avvale in alcuni casi della collaborazione del Servizio Sociale ASL e dei servizi sociali comunali in relazione alle domande nelle quali vengono dichiarate situazioni di disagio, difficoltà, emarginazione etc… La graduatoria viene esposta per n. 15 giorni al fine di consentire osservazioni e/o ricorsi da parte dei legittimi interessati, dopodiché la graduatoria si ritiene definitiva. Art. 21 Ammissione degli iscritti A seguito della definitività della graduatoria, l’Ufficio Scuole fissa il numero dei posti disponibili per ogni struttura, tenendo conto della valutazioni pedagogiche relative all’età del bambino, alla presenza di handicap, e di casi sociali e di ogni altra indicazione di carattere tecnico-pedagogico. Stabilito il numero dei posti disponibili, l’Ufficio Scuola procede all’assegnazione dei posti in stretta applicazione dei punteggi. I bambini iscritti anche in altre scuole dell’infanzia e che ottengano l’ammissione presso tali scuole si considerano decaduti dalla graduatoria della scuola dell’infanzia comunale. I bambini ammessi che vengono ritirati non possono essere riammessi se non a seguito di nuova domanda di iscrizione nel periodo di emissione del bando. I figli dei dipendenti non possono essere inseriti nella sezione condotta da uno dei due genitori. Art. 22 Documentazione per l’ammissione Nel pieno rispetto della riservatezza dei dati, stabilito dall’art. 2, in attuazione delle norme sulla documentazione amministrativa e sulle dichiarazioni sostitutive e sulla semplificazione, coordinate con le normative sull’ISEE, le dichiarazioni rese dai genitori all’atto di presentazione della domanda dovranno essere successivamente confermate, entro i termini stabiliti dall’ufficio scuole, con la presentazione di documentazione richiesta dall’Ufficio stesso. In caso di omissione, mendacità o incompletezza della documentazione resa, si procederà alla decadenza d’ufficio dell’iscrizione stessa e dell’ammissione conseguente ai servizi. CONTROLLO DI QUALITA’ Art. 23 Controllo di Gestione Sulla base dei programmi e degli obiettivi dell’Amministrazione Comunale, l’Ufficio Scuole attua sistematicamente il controllo di gestione avvalendosi di tutti gli indicatori predisposti a tal fine e compatibili con servizi resi ai bambini e alle famiglie. Le risultanze di tale controllo di gestione non avranno un significato puramente interno e amministrativo; si ripercuoteranno, attraverso fasi di discussione e di condivisione nella organizzazione dei servizi stessi con particolare riferimento all’organizzazione del personale educativo e ausiliario. Art.24 Coordinamento Pedagogico I servizi comunali dell’infanzia sono sottoposti al coordinamento e all’indirizzo del pedagogista comunale in attuazione delle norme vigenti ed in particolare della Legge Regionale n. 1/2000. Il pedagogista è un tecnico dei servizi educativi. Come lavora: prevalentemente per progetti e obiettivi, attraverso la discussione, l’osservazione di situazione educative specifiche, la ricerca azione. Il pedagogista sostiene la responsabilità educativa dell’educatore e dell’insegnante; pone delle questioni / affronta questioni/ riflette sulle questioni dell’educare e dello stare con i bambini. Il pedagogista deve avere: - conoscenza del territorio in cui opera - conoscenza della condizione infantile - conoscenza della situazione delle famiglie Il pedagogista lavora su: - spazi educativi - collegialità del lavoro educativo - sulla famiglia/ con la famiglia, non solo in quanto utente dei servizi - sulla identità del servizio e sui perché delle cose che si fanno quotidianamente - sulla documentazione del lavoro educativo; Art. 25 Formazione permanente Strumento per il conseguimento della qualità dei servizi è la formazione permanente del personale educativo ed ausiliario. La formazione permanente, alla quale è destinato un monte ore specifico, deve sempre essere collegata alla operatività quotidiana; deve innovare, sperimentare, modificare nella quotidianità i nuovi rapporti tra adulti e bambini tra bambini e bambini, tra scuola e famiglia. La formazione permanente vede momenti di informazione, di acquisizione di dati articolati con altri momenti di confronto e di scambio tra educatori, tra scuole, tra istituzioni con particolare riguardo al confronto e all’aggiornamento comune con le scuole autonome di Casalgrande e con l’Istituto Comprensivo di Casalgrande. NORME PARTICOLARI Art. 26 Vigilanza igienico-sanitaria La tabella dietetica, l’educazione sanitaria, la vigilanza igienico-sanitaria, sono poste a carico dei servizi competenti ASL tra l’Azienda Sanitaria e l’Amministrazione Comunale, attraverso gli uffici scuola si stabiliscono, di volta in volta, attività di informazione, di educazione sanitaria, di progettazione e impostazione delle tabelle dietetiche avendo riguardo all’insieme dei servizi del Distretto comprendenti i Comuni di Castellarano, Scandiano, Rubiera e Casalgrande. Art. 27 Compartecipazione alle rette Le famiglie concorreranno alla copertura delle spese di gestione sostenute dall’Amministrazione Comunale per la gestione dei servizi, tramite il versamento di una retta differenziata a seconda dei servizi richiesti, e in applicazione degli strumenti ISEE. La gestione della retta è impostata seguendo questi criteri: Nel caso in cui, durante i primi cinque mesi dell’anno scolastico (settembre-gennaio) e/o i restanti cinque mesi (febbraio-giugno), le assenze per malattia del bambino siano state complessivamente pari o superiori al 40% dei giorni di apertura del servizio (esclusi sabato, domenica, sospensione delle attività per festività, etc….) gli interessati potranno chiedere l’esenzione del pagamento dell’ultima quota mensile (gennaio e/o giugno). Per i nuovi ammessi il calcolo verrà effettuato tenendo conto di quanto stabilito al paragrafo precedente. I genitori sono tenuti a provvedere, entro e non oltre la data di scadenza specificata sul bollettino, al pagamento della retta del proprio/a figlio/a. Inoltre, gli stessi genitori, sono edotti sul fatto che l’assenza ingiustificata del/la bambino/a dal servizio, o il mancato pagamento di n.2 mesi consecutivi della retta di frequenza, comporta automaticamente il ritiro d’ufficio dell’iscrizione. Art. 28 Ritiro dei bambini Il ritiro del bambino dall’asilo nido o dalla scuola dell’infanzia, avviene a seguito di domanda presentata all’Ufficio Scuole da uno dei genitori o da chi ne fa le veci. La richiesta del ritiro del bambino una volta acquisita dall’Ufficio Scuole risulta irrevocabile per tutto l’anno scolastico di riferimento. E’ tassativamente proibito se non per gravi problemi famigliari o di salute il ritiro del bambino nei Mesi di Maggio e Giugno. Art. 29 Ritiro quotidiano dei bambini Il bambino all’ingresso deve essere consegnato direttamente alle Insegnanti della struttura. Il ritiro quotidiano del bambino dalle strutture, deve essere effettuato dai genitori o da chi ne fa le veci o da persone delegate da chi detiene la patria potestà. Nel caso in cui il bambino venisse ritirato da altre persone, la famiglia deve rilasciare un’apposita dichiarazione alla scuola o all’asilo nido. Il ritiro dei bambini, non può comunque essere effettuato da minorenni. Nel caso di affidamenti o affidi preadottivi o altre situazioni di carattere socia-assistenziale, dovrà essere, concordato con i competenti servizi dell’ASL. Art. 30 Uso dei locali Durante l’orario scolastico i locali dei servizi possono essere usati solo per attività didattiche. Al di fuori di orario normale di funzionamento, l’Amministrazione Comunale può consentire l’uso dei locali ad altro personale, ad altri enti o soggetti per iniziative rivolte alla promozione ed alla qualificazione dell’infanzia, della cultura educativa e dei servizi stessi. L’accesso ai locali è invece vietato per svolgere attività pubblicitarie e commerciali di qualsiasi tipo e genere. NORME SANITARIE Art. 31 Salute e Comunità Infantile La frequenza di una comunità infantile può essere fonte di rischi per la salute dei bambini, in particolare per quanto riguarda la maggiore probabilità di contrarre malattie infettive. Per garantire a tutti i bambini il massimo benessere è fondamentale che vengano rispettate alcune norme sanitarie che possano così limitare la diffusione delle malattie infettive e garantire una migliore qualità della vita all’interno della struttura prescolare. Art. 32 Informazioni sanitarie ai genitori Sarà cura dell’Amministrazione Comunale informare i genitori dei bambini frequentanti le istituzioni prescolari, sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero della Sanità, dai competenti servizi delle ASL, e delle raccomandazioni dei pediatri di base, in merito ai criteri di allontanamento dei bambini e ai criteri di riammissione in seguito al verificarsi di malattie. Diete Speciali Nel caso in cui il bambino sia affetto da patologie croniche oppure siano in atto patologie di breve durata ma che necessitano di diete speciali è necessario presentare certificazione medica riportante i tipi di alimenti vietati e i limiti temporali del divieto. Feste di compleanno e altre ricorrenze Per evitare l’insorgere di malattie infettive a trasmissione alimentare in occasione di compleanni e/o altre ricorrenze che normalmente si svolgono in ambito scolastico e che prevedono la somministrazione di alimenti, è vietato il consumo di alimenti preparati presso abitazioni private o in altri esercizi non provvisti delle necessarie autorizzazioni sanitarie e commerciali. Nelle scuole dotate di cucina interna è possibile effettuare la preparazione degli alimenti all’interno della struttura. Farmaci Non è ammessa la somministrazione di alcun farmaco da parte del personale della Scuola se non dietro presentazione di ricetta del medico curante indicante la posologia precisa, gli orari di somministrazione, la durata della terapia e la reale impossibilità di somministrazione esclusivamente famigliare. Note finali Le presenti disposizioni sono emesse a seguito della normativa vigente. Eventuali nuove disposizioni comunicate dal Ministero della Sanità, dalla Regione Emilia Romagna, dai Servizi ASL competenti troveranno comunque immediato effetto e completeranno le norme sopra descritte. NORME FINALI Art. 33 Modifica al Regolamento Le modifiche al presente regolamento sono deliberate dal Consiglio Comunale sulla base di istanze scritte e motivate proposte da organi politici, istituzionali o tecnici. L’abrogazione del regolamento può avvenire soltanto con la contemporanea approvazione di un nuovo regolamento. Art. 34 Norma conclusiva Per quanto non previsto dal presente regolamento, si avrà riguardo alle disposizioni delle Leggi Statali e Regionali, allo statuto del Comune, all’ordinamento degli uffici e dei servizi di questo Ente ed agli altri regolamenti dell’Ente.