No corer, va pian e stà atento - Settimanale della diocesi di Vittorio

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No corer, va pian e stà atento - Settimanale della diocesi di Vittorio
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 24 settembre 2006
QUINTO: NON UCC
I
l problema è serio, e la Regione Veneto intende affrontarlo con serietà. Per questo, nel
dicembre 2004, la Giunta regionale ha istituito l’“Osservatorio regionale per la sicurezza stradale”, che nel contesto più generale del Piano na-
zionale della sicurezza stradale avvia una serie di
attività rivolte all’educazione e alla promozione di
un corretto comportamento degli utenti della strada. In questo quadro si è pensato di istituire per
sabato 23 settembre l’iniziativa “Difendi la vita:
La giornata sulla sicurezza stradale
“No corer, va pian
e stà atento”
Q
uando uscendo
da casa prendo
l’auto per andare al lavoro, o semplicemente esco di sera con gli
amici, mia mamma immancabilmente mi saluta
con queste parole «No corer, va a pian e stà atento!»
(Non correre, vai piano e
stai attento!). Non nascondo che mi danno non poco
fastidio queste espressioni
d’apprensione materna. Capivo che poteva essere un
richiamo sensato all’età di
diciott’anni, quando ero
neopatentato, ma ora che di
anni ne ho quaranta e che
come stile di guida a detta
di mio fratello sono una lumaca, queste parole mi fanno uscire dai gangheri, o
meglio mi facevano uscire
dai gangheri.
Ho dovuto ricredermi
sulla verità di quelle semplici parole di mia madre da
quando ho iniziato a lavo-
rare come infermiere presso il nuovo centro della Nostra Famiglia di Pieve di Soligo, specializzato nella riabilitazione di giovani e adulti che
per le più
diverse
cause
hanno subito un
trauma
cranico.
Una delle
cause più
frequenti del trauma cranico è appunto l’incidente
stradale in auto o in moto.
Più genericamente potremmo dire incidenti della
strada includendo pure chi
va a piedi o in bicicletta. Da
quando è stata avviata questa nuova struttura de La
Nostra Famiglia ho potuto
conoscere giovani e adulti
che portano nella loro carne i risultati tragici e pesanti
di tali incidenti. Per molti di
La vita è
troppo preziosa
per rovinarla con
superficialità
NUMERI IMPRESSIONANTI
M
a quanto ci costa la (non) sicurezza sulle strade? Difficile fare somme precise, ma qualche
numero c’è, e fa una certa impressione. Nel Nord-Est ogni anno si spendono 550/600 euro per abitante tra costi
socio-sanitari, mancata produzione e danni materiali in
conseguenza di incidenti stradali. Nel complesso il costo
sociale degli incidenti è costato (nel Nord-Est, nel 2004)
3 miliardi e 910 milioni di euro, il 20% del totale nazionale, esclusi i piccoli danni che non vengono registrati. Nello specifico, ogni anno in Italia ci sono circa 7 mila morti
e 25 mila feriti gravi per incidenti, e il 10% di questi sulle
strade venete. Per morti e feriti nel solo Veneto si spende un miliardo e mezzo di euro all’anno, più 850 milioni
per costi materiali: diviso per la popolazione fanno 323 euro a testa.
E la prevenzione? La più semplice sono le cinture di
sicurezza: nel Nord-Est sono usate sistematicamente dal
30% delle persone, contro il 90%, ad esempio, dei tedeschi.
Si stima che un uso corretto delle cinture ridurrebbe di
140 il numero morti all’anno e di un miliardo di euro le
spese, nel solo Nord-Est. Quanto agli investimenti pubblici per la prevenzione siamo bassini: nel Nord-Est 10
euro all’anno a persona contro i 30/40 euro dei paesi Scandinavi, di Francia, Germania e Inghilterra.
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
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loro il cammino riabilitativo è lungo e faticoso. Nei
casi più gravi (coma, stato
vegetativo e minimo stato
di consapevolezza) solo il
passare del
tempo
(mesi e anni!), l’amorevole vicinanza di amici e famigliari con
periodici ricoveri
presso centri altamente
specializzati può dare dei
piccoli ma significativi ri-
ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
si ricordi il mio nome.
Giacomo anche lui è un
ragazzo poco più che ventenne vittima di incidente
stradale come Carlo. Dopo
mesi di riabilitazione comunica appena con lo
sguardo e in modo discontinuo. La sua vita va dal letto alla carrozzina. Per respirare bene ha bisogno di
una cannula collocata in trachea appena sotto il mento.
Non può mangiare normalmente altrimenti gli andrebbe tutto di traverso,
con il rischio di soffocare,
per cui si alimenta mediante una speciale sonda collocata a livello dello stomaco.
Sono solo due esempi di
amici che ho conosciuto
nell’esercizio della mia professione. Tutti i giorni tocco con mano la loro grande
sofferenza e quella delle loro famiglie. Tutti i giorni
però sono anche testimone
IN GIRO SEGUENDO I CARTELLI STRADALI
Rispetti i limiti? Tutti ti
guardano come fossi matto
S
tamattina abbiamo
fatto un gioco stra-
no.
Abbiamo attraversato la
diocesi in auto rispettando
sempre i limiti di velocità.
Che c’è di strano? C’è di
strano che probabilmente
anche voi non lo fate quasi mai.
Sarà solo il 10% delle auto, come il tour VittorioConegliano-Oderzo-Gaiarine-San Martino-Vittorio
ci ha confermato, a rispettare i limiti: ad andare a 50
dove richiesto 50 e a 70 dove 70.
Non abbiamo visto pirati della strada che rischiavano incidenti, in due
ore e mezza di asfalto diocesano; ma abbiamo contato innumerevoli eccessi
di velocità senza neppure
bisogno di scendere dall’auto, men che meno di
sguainare un autovelox.
Questo settimanale
è iscritto alla FISC
Federazione Italiana
Settimanali Cattolici
Sulla Cadore Mare a Lutrano bisognerebbe andare a 50 all’ora. Bisognerebbe.
Di chi è la colpa?
Degli automobilisti che
ignorano i limiti? Dei limiti che sono troppo bassi
per poter essere rispettati? Della mancanza di controlli?
Forse tutti e tre.
Ma bando alle chiacchiere: partiamo.
Da San Giacomo ci di-
Socio del CONSIS
Conto corrente postale n. 130310
Chiuso in redazione
il 20.09.2006 alle ore 18.30
rigiamo verso Conegliano.
Strada larga e dritta finché
vuoi, ma il limite è 50 all’ora. Ma guardiamoci in
faccia: qui di solito anche
un guidatore prudente va
sui 70 all’ora. Abbiamo
provato a rispettare il limite e sembra di essere sul
trenino di Caorle. Viene
voglia di girarsi a guarda-
Ezio Tonon
di piccoli successi nel lungo
cammino riabilitativo. Ogni
traguardo raggiunto, anche
se piccolo e apparentemente insignificante, per
chi vive da dentro queste
storie costituisce una boccata d’ossigeno, un sollievo, un riaprire la vita alla
speranza, un vero miracolo. Non finirò mai di ammirare e di stupirmi di fronte
alla tenacia, alla determinazione e alla capacità di sacrificio delle famiglie di questi miei pazienti.
re il panorama. Nessuno
va a quella velocità. Le utilitarie si dileguano all’orizzonte.
All’uscita da San Giacomo il limite passa da 50 a
90, ma poco dopo ridiscende a 70 e avvicinandosi alla frazione di Menarè ritorna a 50: ma chi
mai tocca il freno e cambia
marcia tre volte anziché
procedere a velocità costante e sentirsi, in aggiunta, perfettamente al
sicuro e prudente?
La Cadore Mare ci accoglie con ripetuti cartelli
di limiti a 70 (come le
mamme che ci dovevano
ripetere mille volte le cose
che noi non facevamo
mai?). Attraversiamo Cimetta. Procediamo rispettandoli, poi ci fermiamo. Vroom! Sei macchine
ci oltrepassano subito. Poi
il vuoto. Segno che i nostri
70, appena appena nel rispetto delle regole, avevano creato un mini ingorgo.
Mini solo perché è metà
mattina.
A Cimavilla il cartello
dice 50, e poco prima c’è
un rilevatore di velocità.
Dovrebbe indicare alle au-
SEGNALATORI DI VELOCITÀ: MA CHI CI
CONSORZIO NAZIONALE
SETTIMANALI
SOC. COOP. a r.l. - ROMA
ed associato all’USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Per l’estero chiedere in amministrazione.
“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente
nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in
base a quanto predisposto dal D. Lgs n.
196 del 2003.”
sultati. Nei casi meno gravi
comunque il percorso riabilitativo rimane lungo e difficile con grande sofferenza
della persona coinvolta e
della sua famiglia.
Per capire meglio cosa
possa comportare un trauma cranico da incidente della strada posso portare alcuni esempi, con cui mi
confronto quotidianamente
nel mio lavoro di infermiere.
Carlo è un ragazzo di
ventun’anni. La prima volta
che l’ho visitato, prima che
arrivasse nel mio reparto,
era su un letto di ospedale
in stato ancora di incoscienza. È passato quasi un
anno e Carlo pian piano ha
potuto passare dal letto alla
carrozzina, dalla carrozzina
a camminare con le proprie
gambe. Da allora ci salutiamo quasi tutti i giorni ma
passano cinque minuti,
quando va bene, prima che
giornata veneta della sicurezza stradale”, nella quale far convergere le iniziative di tutte le istituzioni
interessate. Presiede l’Osser vatorio il vittoriese
Antonio Fojadelli, procuratore capo di Treviso.
bbiamo fatto un esperimento: ci siamo messi a
fotografare, nei pressi di Oderzo, alcuni indicatori elettronici di velocità, per dimostrare come sistematicamente il limite sia superato. Gli automobilisti che vedevano il nostro fotografo, però, rallentavano vistosamente. Il concetto che emerge
sembra chiaro: fa paura soltanto la multa. Non la
velocità che uccide.
A
B
e
L’AZiON
Primo Piano
CC I D E R E
Domenica 24 settembre 2006
ANTONIO FOJADELLI SOSTIENE LA RADICE
CULTURALE DEL PROBLEMA-SICUREZZA
“Non sono incidenti”
O
I
INIZIATIVE
DELL’ULSS 7:
Alcol
e guida
Il nostro centro si propone non solo di riabilitare
per far riacquistare una vita dignitosa a chi è stato vittima di incidenti stradali,
ma è impegnato anche in una forte campagna di prevenzione rivolta ai ragazzi
delle scuole, ai quali facciamo visitare il centro cercando di far capire loro che
la vita è troppo preziosa per
rovinarla d’un solo colpo in
un qualsiasi incidente stradale dovuto a superficialità
nella guida. Se stiamo attenti, in un giorno qualsiasi di traffico possiamo scorgere una miriade di comportamenti che possono
compromettere l’incolumità propria e quella altrui:
guidare con una mano mentre nell’altra si tiene una sigaretta o il cellulare, guidare con lo stereo dell’auto a
tutto volume, guidare sotto
l’effetto dell’alcol o di altre
sostanze, non rispettare i limiti di velocità e non indossare le cinture di sicurezza. Tutti comportamenti che provocano incidenti
che, anche quando non sono mortali, possono lasciare segni seri nella nostra
carne fino alla completa immobilità.
Ambrogio Fogar, paralizzato dalla testa ai piedi,
scriveva dal suo letto di sofferenza: “Per chi corre, parla, si muove, naviga, gioca,
si fa la barba, sfoglia le pagine di un libro, si sfila i calzoni, si stropiccia gli occhi
o si gratta il naso è difficile
capire questa immobilità
crescente”.
Ezio Tonon
Coordinatore infermieristico all’Unità di riabilitazione delle turbe neuropsicologiche acquisite
to a che velocità vanno. Lo
vediamo invece sparare
numeri a raffica come le estrazioni del Lotto, da 91 a
30. A volte tace. O è guasto, o è praticamente inutile.
Scattiamo una foto al
traffico e un camionista ci
apostrofa. Il senso dev’essere: non fotografarmi! La
riflessione: avessi una divisa e l’autovelox e volessi
far rispettare i limiti, farei
i milioni. Ma sarebbe giusto multare chi in una strada ampia e dritta va a 70
anziché a 50?
Esco da Cimavilla e mi
impongono i 70. Poco dopo, a Cimetta, 50. Tra l’inizio del territorio comunale di Fontanelle e la piazza Marconi la combinazione è: 50-70-70-50-50. Vi eravate mai accorti di tutti
questi cartelli sulla Cadore Mare?
Di limite in limite giungiamo a Oderzo, dove imbocchiamo la strada per
Pordenone.
Per un km, prima di
Mansuè, procediamo a 70
all’ora, come richiesto.
Forse li superiamo anche
un poco. Meriteremmo u-
na multa. Eppure
abbiamo negli
specchietti Alonso... pardon, un
minaccioso Tir.
Quando accostiamo questo camion di ditta e targa trevigiana, con
sopra la targa gli
adesivi “70” e
“80” dei limiti che
esso stesso deve
rispettare, ci assorda di claxon e
probabilmente
improperi. Andavamo troppo piano.
Il poco rispettato limite di 50 all’ora in via
Una
Punto
Sant’Urbano a Pianzano
bianca come la
nostra sfila via sul chilo- neto a Pianzano sembra
metro lanciato verso il proprio una voce che griFriuli; noi invece a Porto- da nel deserto. Per quanbuf folè giriamo verso to abbia di fronte il camCampomolino. Strada poscuola sulla sicurezza
stretta, a curve e carente stradale voluto dalla Prodi segnaletica orizzontale: vincia.
Ultima triste perla, il
eppur vi si corre. Giunti
nella località del presepe tratto dalle Quattro Strade
vivente, il limite segnalato a Mescolino. Troppo retè 50: lo viola senza batter tilinea per non invitare a
ciglio anche la corriera correre, troppo stretta e
priva di illuminazione per
dell’Atvo.
Mentre l’analogo car- permetterlo senza rischi.
Limiti o non limiti.
tello dei 50 nell’ampia via
Tommaso Bisagno
Sant’Urbano-Vittorio Ve-
L’
Ulss 7 ha aderito alla Giornata
per la sicurezza nell’ambito del suo impegno sul tema “Alcol e
guida”. In tale occasione invierà a ospedali,
scuole, autoscuole e
comuni del territorio
materiale informativo
con preghiera di distribuirlo o affiggerlo
in modo visibile.
In par ticolare, verranno distribuiti il “Decalogo del buon conducente” e una tabella
con indicazioni sull’uso improprio dell’alcol
prima di mettersi alla
guida.
BADA? FA PIÙ PAURA UN FOTOGRAFO...
3
gni mattina nel
percorrere la strada tra la sua residenza di
Vittorio Veneto e il tribunale di Treviso, il dottor
Antonio Fojadelli vede con
i propri occhi tra le cinque
e le dieci violazioni, anche
gravi, del codice stradale.
Violazioni che in piccolissima percentuale vengono
sanzionate «perché – osserva Fojadelli – per una
repressione efficace servirebbe un poliziotto ogni
cento metri. Purtroppo nel
nostro Paese c’è una condotta deviante generalizzata, non c’è alcuna riprovazione nei confronti di
chi non rispetta le norme
di circolazione. Anzi, è
quasi un merito».
Il procuratore Fojadelli
è stato chiamato dalla Regione a presiedere l’Osservatorio regionale per la
sicurezza stradale: «Un
impegno che ho accettato
per contribuire a salvare
qualche vita umana».
Dottor Fojadelli, da
dove
si
comincia
per “salvare qualche vita umana”?
«Dall’educazione, dalla
prevenzione e
dalla repressione. Sono
convinto che
l’alto numero di incidenti
stradali abbia radici culturali. Ne è una riprova il termine che utilizziamo per
definire i sinistri stradali:
chiamarli “incidenti” è riduttivo dal momento che
non capitano quasi mai
per caso ma sono causati
da qualcuno. Quasi quasi
li consideriamo alla pari
del fulmine che cade sulla
casa o dell’albero che crolla sopra una vettura. Invece dietro a ogni sinistro c’è
una condotta umana che
viola le norme di circolazione e di prudenza. Non
esistono strade, cur ve e
platani killer ma automobilisti incoscienti».
Quali sono le norme
violate più frequentemente?
«Eccesso di velocità,
sorpasso pericoloso, guida in stato di ebbrezza. Ma
quello che più mi preoccupa è un atteggiamento
generale di mala-educazione alla guida. Tante violazioni sono espressione
di arroganza, incoscienza
e direi anche violenza».
Passiamo all’aspetto
repressivo. Ser vono
norme più severe?
«No, sarebbe sufficiente applicare efficacemente le norme esistenti. Nell’automobilista italiano
non c’è alcun timore della
Antonio Fojadelli
punizione: lo dimostra il
fatto che appena mette piede fuori dal proprio Paese
diventa rispettoso di limiti di velocità, diritti di precedenza, eccetera. Quando c’è una violazione elevata, quasi generalizzata,
non resta che applicare la
punizione».
A proposito di norme, quanti sono gli
automobilisti che finiscono in carcere
per aver causato un
sinistro con colpa
grave?
«Proprio qualche giorno fa a seguito
dell’indulto, e
mio malgrado, ho dovuto
firmare il rilascio di una
persona che
in tre incidenti distinti aveva provocato
la morte di tre
persone.
Purtroppo nel nostro
Paese tra patteggiamento
e condizionale nessun automobilista finisce in carcere. La pochezza della
sanzione fa sì che chi commette il sinistro con colpa
grave non si renda conto
della gravità di quello che
ha fatto. Direi che nel nostro diritto c’è una “banalizzazione” della morte su
strada».
Nelle forze dell’ordine c’è quindi un senso di impotenza.
«In Italia non è
possibile arrestare in flagranza
l’automobilista
responsabile di omicidio colposo
neppure quando
c’è colpa grave.
Solo da un anno è
stato introdotto
l’arresto facoltativo in caso di stato di ebbrezza o di
alterazione per uso di stupefacenti».
La patente a punti ha
prodotto effetti positivi?
«Nei primi tempi sì. Poi
l’effetto si è annullato sia
perché l’automobilista ha
capito che ci vuole molto
tempo per scalare tutti i
punti, sia perché ci sono
mille scappatoie per tirare
in lungo. La patente a pun-
Le infrazioni:
espressioni
di arroganza,
incoscienza,
violenza
ti potrebbe nuovamente
acquistare efficacia solo
se i punti vengono tolti in
modo rapido».
Presa la patente non
c’è più alcun controllo sulle capacità
dell’automobilista.
Non le pare strano?
«Certo che è strano.
Come Osser vatorio stiamo creando, in particolare con il supporto dell’Ulss 7, un sistema di comunicazione alla Motorizzazione civile delle variazioni delle condizioni fisiche e psichiche degli automobilisti. Prendiamo il
caso di un paziente affetto
da alcolismo cronico. Bisogna assolutamente che
questa informazione venga inviata dall’Ulss alla
Motorizzazione per le decisioni del caso. Oggi questo non succede».
C’è anche un problema di aggiornamento
normativo. Penso solo alle rotatorie che
dieci anni fa praticamente non esistevano: come si affrontano? quali regole si
osser vano?
«Questo è un altro problema di assoluta urgenza. Una quota impressionante di automobilisti non
conosce la segnaletica.
Dirò di più: il rispetto della segnaletica può provocare sinistri. L’ho provato
di persona: la mia auto era ferma per lasciar passare un pedone sulle strisce pedonali, e un’altra auto mi ha superato e per poco non investiva il povero
pedone».
Cosa si propone di
fare l’Osser vatorio
nei prossimi mesi?
«L’Osservatorio mette
insieme tutti gli organismi, e sono tanti, che si
occupano di circolazione
stradale. Lavoriamo per
accrescere la
cooperazione. Un obiettivo l’abbiamo già raggiunto: abbiamo raccolto i
dati statistici
prima sparsi
in diversi enti. Poi promuoviamo iniziative come quella del
23 settembre, nella speranza che ser vano per
cambiare la mentalità. Dopo tutto con il fumo ci siamo riusciti, e tutta Europa
ce ne dà atto. Speriamo
succeda lo stesso anche
per i sinistri stradali. È una battaglia da fare, perché la vita è un bene supremo. Noi abbiamo degli
obblighi verso noi stessi e
verso gli altri».
Federico Citron
Il nostro
diritto
“banalizza”
la morte
su strada
4
A28 / L’INAUGURAZIONE SABATO SCORSO.
TIMORI A PIANZANO, GODEGA E SAN FIOR
PER L’AUMENTO DEL TRAFFICO
Si corre sul lotto 28
I
politici si aspettavano una cerimonia
trionfale per l’inaugurazione del penultimo
tratto dell’A28, Sacile Ovest-Godega Sant’Urbano.
E invece così non è stato,
perché la gente del luogo
ha manifestato rumorosamente la propria contrarietà alla decisione di aprire l’autostrada prima della
realizzazione delle strade
che dovevano portare il
traffico – specie quello pesante – direttamente sulla
Pontebbana e sulla Cadore Mare. Quelle strade
non ci sono, i primi cantieri sono annunciati per
marzo-aprile 2007. Perciò
la gente di Pianzano, Codognè, San Fior vive nel
terrore di essere soffocata dal traffico che si river-
serà nei propri centri abitati. Per dire se queste paure sono fondate si dovrà attendere qualche giorno.
L’autostrada è stata sì inaugurata sabato 16 settembre, come previsto da
tempo da Autovie, ma è
stata aperta al traffico so-
lo mercoledì 20 settembre
alle 15. All’inaugurazione
sono intervenuti i presidenti delle regioni Veneto,
Giancarlo Galan, e Friuli,
Riccardo Illy, l’amministratore delegato di Autovie Venete (società concessionaria dell’autostra-
da), il presidente della Provincia, Leonardo Muraro,
il vicepresidente del Veneto, Luca Zaia. Defilati (e sicuramente non felici) i sindaci della zona. E poi c’erano i cittadini che, con volantini e striscioni, hanno
sottolineato il ritardo nella realizzazione delle opere complementari.
I problemi di viabilità
hanno fatto passare in secondo piano le valutazioni
sulle scelte tecniche operate dai progettisti dell’opera. Autovie ha realizzato
interventi di mitigazione
dell’impatto ambientale
che hanno avuto un costo
pari al 20 per cento della
spesa complessiva sostenuta (pari a 43 milioni di
mo a costruire, continuiamo ad asfaltare,
continuiamo a non ripulire i fossati, continuiamo a tagliare alberi. E ogni volta
che piove sarà sempre peggio.
Non è colpa della pioggia, non è
colpa del destino. È colpa nostra. Anzi, per essere proprio precisi, è colpa
di chi costruisce dissennatamente
senza pensare che quando l’acqua cade dal cielo (quando e quanta, decide
lei) deve poi trovare un modo di penetrare nella terra o di scorrere lungo i fiumi. E i danni, allora, chiediamoli a queste persone, amministratori, progettisti o impresari che siano.
Ma guarda: piove!
uarda guarda, la Marca sotto
acqua. Qualche giorno di
pioggia insistente, e tutti – tanti – finiscono sotto acqua. Una ricorrenza
sempre più frequente, quella delle
piogge abbondanti. Ma prevedibile,
visto che tutti gli studiosi da tempo
osservano un cambiamento del clima, sempre più tropicale, e quindi piovoso.
Puntuale anche la pioggia delle lamentele, delle richieste di stati di calamità... Ma che calamità! Continuia-
L’
11 settembre non
è stato solo il giorno del ricordo della tragedia delle Torri gemelle di
New York. Alle Nazioni Unite, il segretario generale
Kofi Annan ha tenuto un
drammatico intervento nel
corso di una riunione allargata del Consiglio di sicurezza, invocando l’intervento della comunità internazionale per fermare
un’altra tragedia di questi
anni: la strage del Darfur.
Due anni fa, da molti governi, agenzie umanitarie
e organizzazioni non governative veniva lanciato
un appello urgente per
fermare quello che all’epoca veniva apertamente
definito genocidio.
Il governo di Khartoum, sfruttando storiche
rivalità etniche e recenti
ambizioni alimentate dalla
scoperta del petrolio e approfittando della pacifica-
Godega: Galan e Illy tagliano il nastro del lotto 28 dell’autostrada A28
euro).
Tra le altre cose sono
state realizzate barriere
fono-assorbenti in terra e
si è proceduto alla piantumazione di una superficie
pari a una volta e mezza le
La segnaletica che indica l’uscita di Godega
CONVEGNO
SULL’ENERGIA
G
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 24 settembre 2006
zione raggiunta con il movimento separatista del
Sud, aveva intrapreso una
pesante azione militare
contro le popolazioni non arabe del Darfur, la regione
nord-occidentale del paese.
Un territorio grande più
o meno come la Francia,
negli scorsi decenni conteso tra Sudan, Ciad e Libia, tradizionalmente trascurato dall’élite politica
sudanese. Villaggi devastati, violenze alla popolazione, decine di migliaia di
morti e circa due milioni di
profughi indussero gli Stati Uniti, l’Europa e l’Onu ad
aumentare le loro pressioni sul governo sudanese
per ottenere la cessazione
degli attacchi.
Dopo quasi tre anni di
scontri e stragi, nel maggio di quest’anno si era arrivati ad una tregua e al dispiegamento di alcune mi-
D
al 29 settembre al
1º ottobre a Castelbrando a Cison si parlerà di energie rinnovabili
con dibattiti convegni ed
esperienze concrete ed esempi pratici di uso razionale ed efficiente dell’energia.
Tra i relatori anche
Massimiliano Varriale, responsabile nazionale Wwf,
l’assessore regionale all’Economia Fabio Gava e
il ministro dell’Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio.
Informazioni e programma sul sito www.energier.org.
La protesta dei cittadini per la mancata realizzazione delle bretelle
QUATTRO PASSI A MASERADA
P
ronti per fare quattro passi verso un mondo migliore? Sabato 23 e domenica 24 settembre a
Maserada ci sarà la 2ª Fiera per un’economia di giustizia promossa dalla cooperativa sociale “Pace e Sviluppo” di Treviso.
Nei 2500 metri quadrati di spazio allestiti nei pressi del municipio, saranno presenti oltre 80 espositori
e sono attesi 10 mila visitatori. Tra degustazioni, testimonianze, incontri e dibattiti, saranno 40 le occasioni
di riflessione sull’economia solidale, l’informazione alternativa, la pace e la non violenza, l’agricoltura biologica, il turismo responsabile, il consumo critico ed
altro ancora. Per chi volesse pranzare o cenare in stile “equo e bio”, il ristorante della manifestazione proporrà piatti a base di prodotti biologici ed equo e solidali. Il programma ricco di eventi culturali, formativi
e di intrattenimento per grandi e piccini è disponibile
nella Bottega del Mondo più vicina a casa vostra o sul
sito: www.pacesviluppo.it. L’ingresso è gratuito.
L’APPELLO DI KOFI ANNAN
Non dimentichiamo
Sudan e Darfur
gliaia di soldati dell’Unione Africana.
Quest’estate però la situazione è precipitata. La
guerra in Libano e le vicende iraniane hanno distolto l’attenzione del mondo dalla tragedia del Sudan, a tutto svantaggio dei
profughi. Non tutte le fazioni darfuriane hanno firmato la tregua; ciò ha dato
lo spunto al governo per riprendere gli attacchi e i
bombardamenti. Gli aiuti
umanitari sono stati bloccati dalle autorità di governo: tutte le organizzazioni
umanitarie e di soccorso
sono state cacciate e attualmente opera in Darfur
soltanto il Programma
mondiale per l’alimentazione delle Nazioni Unite;
quasi 350 mila persone al
Nord sono prive di alcun
accesso a cibo o medicine.
Dopo la tregua di maggio,
il Segretario generale dell’Onu ha iniziato una sfi-
aree aride.
Per concludere l’autostrada manca ora il lotto
29, Godega-San Vendemiano. Se tutto va bene,
quel tratto sarà aperto nella seconda metà del 2009.
brante trattativa per costituire un contingente di almeno 20 mila caschi blu
per il rispetto degli accordi; il Consiglio di sicurezza,
con la risoluzione 1706 adottata lo scorso agosto ha
formalmente istituito la
missione Onu per il Sudan,
ma finora nessuno stato ha
messo a disposizione soldati. C’erano state promesse da parte americana,
ma non hanno avuto alcun
seguito; tiepidi gli europei,
oggi tanto orgogliosi di
schierasi in Libano; ostile
la Cina. Il governo di Khartoum intanto ha intimato ai
militari africani dei paesi
dell’Unione Africana di lasciare il paese a fine settembre: i calcoli dell’Onu
prevedevano la loro sostituzione con i caschi blu alla fine dell’anno.
Settemila persone a
“controllare” un territorio
grande come la Francia sono una barzelletta, ma almeno garantivano la sicurezza di alcuni campi profughi. Una prossima escalation dei combattimenti li
spazzerebbe via.
Si annuncia insomma una catastrofe. Bisogna parlarne e bisogna agire. Un
decimo dell’impegno militare e politico profuso per
il Medio Oriente può bastare ad impedire un’altra
ecatombe.
Paolo De Stefani
e
L’AZiON
Attualità
Firmato l’accordo Fism / Comuni
Sarà ossigeno
per le materne?
È
stato firmato all’inizio del mese
a Preganziol un
protocollo d’intesa tra la
Fism (Federazione italiana scuole materne) provinciale e l’Associazione
Comuni della Marca. Un
accordo che ricalca i contenuti dell’analogo accordo firmato con l’Anci regionale, resosi necessario
perché l’Associazione Comuni trevigiana non è formalmente affiliata all’Anci.
«Alla base del protocollo – spiega Lino Armellin, presidente regionale della Fism – ci sono
due considerazioni: la
grande realtà delle scuole
materne parrocchiali o di
congregazioni religiose,
che accolgono 80 mila
bambini in Veneto, e la
legge regionale Finanziaria del 2006 che all’articolo 6 dice che “i comuni devono promuovere iniziative e misure finalizzate al
duplice obiettivo di promuovere e sostenere la
qualità della programmazione pedagogica e il contenimento dei costi di gestione” di tali scuole materne.
Si è allora deciso di
mettere “nero su bianco”
un documento che ribadisca questi aspetti e impegni formalmente i comuni, che “sono quindi tenu-
Lino Armellin
ti ad aiutare tali scuole”.
In realtà il termine “tenuti” è un po’ forzato perché
né la legge regionale né il
protocollo d’intesa possono essere cogenti nei confronti dei Comuni. È stato
tuttavia riconosciuto che
per loro si tratta di un dovere morale, ma molto forte.
Si è messo altresì in evidenza il risparmio in termini di denaro per le scuole paritarie: in queste il costo annuo di un bambino
si aggira sui 2400 euro
(dei quali poco più di 530
euro dallo stato, 110 dalla
Regione, circa 300 dai comuni e il resto, sui 1300
euro, dalle famiglie) mentre un bambino della materna statale costa 7450
euro all’anno».
Ed ora come funziona?
«I comuni e le scuole
materne dovrebbero fir-
QUATTRO INCONTRI
Acli: il punto
sul decreto flussi
L
e Acli di Treviso, attraverso il Servizio
Immigrazione, organizzano una serie d’incontri in
in merito alla situazione
del decreto flussi 2006. Le
date: 25 settembre a
Montebelluna nella sala
delle opere parrocchiali,
26 settembre a Treviso
nella sede delle Acli Colf
in via delle Absidi, 27 settembre a Vittorio Veneto alla biblioteca comunale, 28 settembre a Conegliano all’Informacittà.
Lo scopo è quello di incontrare le tante persone
(più di 400) che si sono
affidate ai ser vizi aclisti
per chiamare un lavoratore da un paese extra Ue.
Soprattutto le molte famiglie che hanno richiesto
una colf o un’assistente
familiare, le quali confi-
dano nei 1180 posti a disposizione per il lavoro
domestico in provincia di
Treviso, e che, visto il
numero complessivo di
domande presentate (circa 3000), sperano nel de-
mare delle convenzioni, riconoscendo la situazione,
impostando i doveri (già
ottemperati perché previsti dalla legge sulla parità), e impegnandosi a erogare per i 3 anni scolastici successivi una certa
somma (indicando quale)
ed entro una certa data
(indicando quando)».
La programmazione
e le date certe sono
un vero problema.
«In effetti, il grosso ritardo nell’erogazione dei
contributi strangola molte scuole: per fortuna in
questi giorni ho avuto comunicazione che la direzione generale del Veneto
ha autorizzato i pagamenti del sussidio e parte di
quanto stabilito dalla legge sulla parità. Entro il
mese di settembre dunque alle 809 sezioni di
scuola d’infanzia paritarie
ed autorizzate della provincia di Treviso arriveranno i 2.893.303,70 euro
del
sussidio,
più
1.496.166,56 euro (di acconto di circa 7 milioni totali) del contributo per la
legge sulla parità. Un’autentica boccata d’ossigeno.
Voglio ricordare anche
che nei mesi scorsi l’oramai ex assessore ai Servizi sociali del Veneto Antonio De Poli ha stanziato
un contributo straordinario di 2 milioni e 700 mila
euro per le scuole materne paritarie, che indica come l’attenzione nei loro
confronti non manchi».
Alessandro Tof foli
IL MINISTRO FIORONI:
“PREZIOSE PARITARIE”
B
uone notizie per le scuole
materne paritarie arrivano
anche dal ministro Fioroni. Intervistato dal Corriere della Sera, al
giornalista che gli chiedeva cosa intendesse fare dei 167 milioni di euro di contributi annui che il Governo Berlusconi aveva tolto alle scuole paritarie (di tutti i livelli, ma si sa
che sono in grande maggioranza
materne cattoliche), ha testualIl ministro Fioroni
mente risposto: «Il 48% dei bambini con più di 3 anni frequenta una scuola dell’infanzia
paritaria, in prevalenza cattolica. Delle 12.749 scuole
non statali, 10.692 sono scuole materne. Quando Berlusconi ha tolto 167 milioni di euro a questo capitolo
di spesa non ha messo in ginocchio i licei esclusivi o
chi lucra sull’istruzione, ma ha colpito il diritto delle
famiglie alla scuola dell’infanzia, diritto garantito dalle paritarie secondo il principio della sussidiarietà».
creto che uscirà a giorni
e che dovrebbe allargare
sensibilmente il numero
di posti disponibili e accontentare tutti coloro
che hanno avanzato la richiesta di un lavoratore
straniero entro il 21 luglio
2006. Si potranno inoltre
fornire ulteriori informazioni sulla procedura che
lo Sportello unico sta seguendo nella convocazione dei primi datori di lavoro (in base alla graduatoria stilata dallo stesso)
per l’assegnazione dell’autorizzazione al lavoro
e del nulla osta. Sarà l’occasione per far emergere,
ancora una volta, la situazione di bisogno in cui vivono molte famiglie trevigiane, legate alla figura
della “badante” per poter
sostenere le difficoltà dell’assistenza ad anziani,
malati, handicappati… e
per supportare le stesse
di fronte ad una burocrazia lenta, macchinosa e
spesso incomprensibile.
IMMIGRATI: pubblicate le liste
I
l ministero dell’Interno ha predisposto la Graduatoria provvisoria delle
domande relative ai flussi di ingresso 2006
per lavoro subordinato di cittadini extracomunitari.
La Prefettura di Treviso-Ufficio territoriale del Governo, ha provveduto alla
pubblicazione di tali graduatorie, aggiornate al 22 agosto, tramite alcuni siti internet: il sito della Questura (http: //questure.poliziadistato.it/Treviso.nsf), della Camera di Commercio (www.tv. camcom.it), di Unindustria (www. unindustria.treviso.it), della Coldiretti trevigiana (www. coldiretti.it/treviso), della Ci-
sl trevigiana (www. cisltv.it).
A seconda dei siti, è possibile scaricare file in formato acrobat o excel.
La graduatoria provvisoria attesta solo
l’ordine cronologico della presentazione
delle domande: la loro regolarità e accoglibilità sono soggette ad un verifica successiva, da parte dello Sportello unico per
l’immigrazione; i dati presenti sono anonimi e riconoscibili solo dagli interessati,
attraverso il Codice assicurata.
Per informazioni: Sportello unico per
l’immigrazione di Treviso, piazza dei Signori 22, Treviso, telefono 0422-592400,
592484.
Domenica 24 settembre 2006
5
CARDIOLOGIA APERTA
Domenica 24
pensiamo al cuore
D
omenica 24 settembre avrà luogo all’ospedale di Conegliano la 3ª giornata
delle “Cardiologie aperte”, durante la quale
i cittadini sono invitati a
visitare il reparto e le
strutture della Cardiologia con lo scopo di
promuovere la salute
nella popolazione. Le
patologie cardiovascolari, nonostante i numerosi successi e i grandi
progressi della medicina, detengono ancora il triste primato della principale causa di morte.
Anche per il cuore si eseguono controlli preventivi che ne valutano lo stato di salute soprattutto in
funzione dei fattori di rischio. Tra questi, il primo
da considerare è l’età, che
si è notevolmente abbassata in questi ultimi dieci
anni, al punto da ritenere
opportuno iniziare i controlli dai 35 anni con un intervallo di 3-4 anni tra una
visita e l’altra.
Gli esami comprendono un’analisi di routine dei
valori ematici, un elettrocardiogramma, la misura
della pressione arteriosa e
del peso. Le patologie a carico del cuore rimangono
elevate soprattutto a causa della sedentarietà e dell’alimentazione sbagliata.
I fattori di rischio più importanti rimangono il fumo, il diabete, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia
e l’obesità. Anche in Italia,
sulla scia di quanto già av-
venuto negli Stati Uniti, è
in forte aumento l’obesità
soprattutto nei bambini
che nella maggior parte
dei casi mantengono il problema anche nell’età adulta.
La prevenzione si basa
su alcune semplici ma rigorose regole. Non fumare: i fumatori sono colpiti
da infarto tre volte più
spesso di coloro che non
fumano. Mangiare correttamente: ridurre i grassi
saturi e preferire cibi freschi, aumentando il consumo di verdura, frutta e
pesce. Controllare la pressione arteriosa: i valori devono essere inferiori a 140
mmHg per la massima e di
90 mmHg per la minima.
Fare attività fisica continuativa: bisogna impegnarsi in un’attività motoria regolare, non aggressiva ma costante. Evitare
le tensioni emotive e lo
stress: ai nostri giorni è più
facile da dire che da fare,
ma bisogna provarci.
Caterina Bisol
CINQUE FACCE NUOVE
IN CONSIGLIO REGIONALE
F
acce nuove in Udc l’assessore Antonio
Consiglio regio- De Poli, che ha scelto il
nale. Si è dimesso Mas- Senato, è stato sostituisimo Carraro, candida- to da Iles Braghetto,
to alla presidenza per il che dovrà scegliere al
centrosinistra: il suo po- più presto tra lo scranno
sto viene occupato da a Venezia e quello di euDamiano Rossaroparlamentare a
to, por tacolori
Strasburgo.
veneziano della
In precedenza
lista Italia dei
avevano già laValori, che entra
sciato il leghista
così per la prima
rodigino Andrea
volta a palazzo
Astolfi (decaduto
Ferro Fini.
per lo stesso moDecade il letivo di Sandri e
ghista veronese
sostituito dal forSandro Sandri
zista padovano
(lo ha deciso la
Leonardo
Pacor te d’appello
drin) e la forzista
perché quando
padovana Elisasi era candidato
betta Gardini,
era amministrache ha preferito
tore di una soil seggio alla Cacietà controllata
mera dei Depudalla Regione),
tati ed è stata
sostituito dal
rimpiazzata dalla
collega di parti- Massimo Carraro (in alto) leghista vicentito Emilio Zamed Elisabetta Gardini na Mara Bizzotboni; in casa
to.
6
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 24 settembre 2006
DATI POSITIVI EMERSI DAL PERCORSO FORMATIVO
DELLE PASTORALI DEL LAVORO, MA GUAI AD ADAGIARSI
Il mobile tiene bene
C
ome va l’industria del legno e
del mobile nel
nostro territorio? Benino,
risponde Federico Callegari, responsabile dell’Ufficio studi della Camera di
Commercio di Treviso.
Lo ha detto al primo incontro del percorso formativo organizzato dalla
Pastorale del lavoro delle
due diocesi confinanti Vittorio Veneto e ConcordiaPordenone, che ha come
tema “Quale futuro per il
distretto del mobile Treviso Pordenone”. Sulle
sponde del Livenza, nel
suo tratto settentrionale,
dall’una e dall’altra parte e
quindi a cavallo delle due
province, si è sviluppata una fiorente industria del legno e del mobile che ha
dato origine ad un interessante distretto. Questo
distretto è completato da
un’altra fetta di questa spe-
cialità industriale nel
Quartier del Piave. Il corso, che comprende cinque
incontri all’oratorio della
parrocchia di Maron di
Brugnera, intende approfondire la consistenza
di questa realtà e la sua tenuta nel futuro, tenendo
conto dei cambiamenti e
della crisi che in questi ultimi anni hanno segnato
tutta l’economia del NordEst.
Il mobile, dunque, ha
tenuto abbastanza, lo dicono le cifre che l’esperto
della Camera di Commercio ha fornito. Nel decennio 1991-2001, secondo i
dati del censimento, sono
cresciute del 4% le unità
produttive e del 18,6% gli
addetti del settore, con una maggior solidità nel territorio pordenonese, mentre in Italia si è registrato
un calo rispettivamente
del 10,8% e del 4%. Anche
Andamento aziende e addetti
nell’industria del legno arredo
Aziende
Treviso
Pordenone
TV + PN
Italia
Aziende
Variaz
Addetti
Addetti
Variaz
1991 2001
2727 2763
890 1000
3617 3717
96503 86034
%
1,3
12,4
4,0
-10,8
1991
24826
11340
36166
404699
2001
29497
13389
42886
388501
%
18,8
18,1
18,6
-4,0
Esportazioni di mobili negli ultimi tre anni
2003
2004
le esportazioni nel triennio 2003-05 hanno tenuto
con un più 2,8% nel versante trevigiano e un più
8,9 nel versante pordenonese.
E per il futuro? Non bisogna allentare l’impegno
perché il settore è in continua evoluzione: i merca-
I PROSSIMI INCONTRI
Giovedì 5 ottobre alle 20.45
Fare sistema come risposta all’internazionalizzazione: intervento di Enzo Rullani, Università di Venezia;
Giovedì 12 ottobre alle 20.45
Le responsabilità sociali dell’impresa e delle comunità cristiane: intervento di don Livio Destro, pastorale
sociale di Padova; conclusioni di monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia-Pordenone.
Gli incontri si svolgono all’oratorio Don Bosco della
parrocchia di Maron di Brugnera.
DOPO IL CASO DELLA BAMBINA NASCOSTA
“I bambini poveri si aiutano
solo agendo nella legalità”
“A
Per “aiutare”
una bambina,
iutare i bambini di Chernobyl sì, ma
nella legalità!”. Sono convinti di questo i Comitati
Chernobyl della nostra
diocesi.
Di fronte al caso di Maria, la piccola bielorussa
giunta in Liguria per l’estate e ora tenuta nascosta
dalla famiglia Giusto che
l’ha accolta a motivo delle
violenze che la piccola avrebbe subito nell’orfanotrofio dove vive, i Comitati esprimono infatti il loro
totale disappunto.
«I problemi – dice Agostino Armellin del Comitato Chernobyl di Colle
Umberto – non si risolvono nascondendo una bambina. Non può una famiglia
dire: “mi tengo la piccola”.
Potrebbe andar bene se risolvesse tutti i problemi,
ma ce ne sono migliaia di
casi simili, sia in Bielorus-
ne danneggiano
migliaia
sia sia in tante altre parti
del mondo. Quando l’ambasciatore bielorusso ha
detto che la bambina avrebbe cambiato istituto,
la famiglia italiana avrebbe dovuto accettare la proposta. Perché venivano date loro garanzie e perché
comunque potevano andare a trovarla e proseguire i rapporti».
«Non siamo d’accordo
con il comportamento di
quella famiglia – fa eco il
Comitato Chernobyl-associazione Help for children
di San Vendemiano –. Si
doveva trovare una soluzione diversa. Bisognava
2005
Export TV
983157 1043252 1010467
Export PN
608464 635801 662866
Export Italia 8687843 8808536 8417875
% TV / Italia 11,3
11,8
12,0
% PN / Italia 7,0
7,2
7,9
fare il massimo possibile
per aiutare la bambina, ma
nella legalità. Non è una
cosa civile quella che
stanno facendo».
Le conseguenze: il
blocco delle partenze
«Non si rendono conto
– continuano i portavoce
del gruppo sanvendemianese – che stanno danneggiando tutti gli altri
bambini. Sono oltre 400
mila i bambini che hanno
bisogno di fare un soggiorno all’estero e 30 mila
quelli che arrivano in Italia ogni anno. Con il blocco delle partenze dalla Bielorussia, questi non potranno più venire da noi. E
bisogna ricordarsi che un
bimbo ospitato all’estero
per un soggiorno che si ripete per tre anni aumenta
dal 60 al 70 per cento l’immunità. Probabilmente chi
scende in piazza e manifesta insieme a quella fami-
var % 05/04
var % 05/03
-3,1%
4,3%
-4,4%
2,8%
8,9%
-3,1%
ti sono sottoposti ad un notevole tasso i variabilità a
motivo dei continui cambiamenti nei consumi. Al
giorno d’oggi la produzione in serie è ormai tramontata e bisogna essere
in grado di adeguarsi alle
esigenze molto personalizzate dei clienti. Le ricette per far fronte a questa situazione sono quelle ripetute in questi anni: innovazione dei prodotti attraverso investimenti sulla ricerca, maggior capacità di
coordinamento, attenta selezione dei mercati, formazione di nuove professionalità. Su questi aspetti che riguardano il futuro
punteranno i successivi incontri che si susseguono
a ritmo settimanale.
glia non si rende conto di
tutto ciò».
«L’altra faccia della medaglia – condivide Armellin – è data dal fatto che
quelle famiglie che attendevano per i prossimi mesi l’arrivo dei bambini dalla Bielorussia non potranno più ospitarli».
Gli istituti della Bielorussia
«In Bielorussia – continua Agostino Armellin
parlando per esperienza
diretta – non tutti gli istituti
sono uguali. Spesso, come
anche in altre realtà, dipende dal direttore. Se è
retto e serio anche l’ambiente in cui sono ospitati
i bambini e i ragazzi sono
in ordine, puliti, viene svolta un’attività didattica
splendida anche dal punto
di vista del metodo. Se il
direttore invece trascura il
suo impegno, nelle stanze
si vede la sporcizia e i ragazzi non sono curati nel
vestire e nel mangiare».
Gli aiuti stessi, testimonia
chi ha preso parte ai convogli umanitari, vengono
sì consegnati negli istituti
ma a volte non sono utilizzati esclusivamente per gli
ospiti: in parte vengono di-
IL VESCOVO:“BASTA
CONCORRENZA CIECA”
I
l vescovo Giuseppe
è intervenuto alla
serata di apertura del
percorso sottolineando
come «il distretto del
mobile si stia ponendo
domande di senso e di
direzione, facendo tesoro di uno sguardo retrospettivo e di un presente ancora vigoroso, avendo il senso del futuro che incombe e non aspetta benevolo: o lo governi o ti travolge e ti
butta fuori scena».
La riflessione del Vescovo si è soffermata
sull’anacronismo del
«correre affannosamente da soli per evitare sorpassi fastidiosi. Occorre
sentirsi sempre più parte di una medesima avventura, senza qualunquismi, potendo contare gli uni sugli altri non
come puri concorrenti
di un mercato cieco e
miope che appena può
scippa il vicino e lo lascia
mezzo morto, fosse pure un vecchio amico (la
logica iniqua di un profitto da olocausto di tutto), ma nella determinazione di una volontà di
sinergia...».
L’attenzione va posta
sul rapporto tra il lavoro
e le famiglie che «sorrette da forte senso imprenditoriale, ne sono
state il genio innovatore
e hanno trasmesso il
senso del lavoro in proprio anche ai dipendenti. L’azienda familiare oltrepassa la pura e nuda
proprietà, non è azienda
in esclusiva del proprietario titolare, ma delle famiglie coinvolte, pur a
diverso titolo.
(...) Il lavoro in tutte
le sue espressioni non
può schiavizzare l’uomo
e rendere invivibile l’essere famiglia: è l’economia a servizio della famiglia e non viceversa.
Il che non esonera la famiglia dai doveri professionali e non la svincola
dalle leggi competitive
del mercato: sempre comunque nei parametri
dell’etica. (...) La Chiesa
ricorda quanto siano
stolti l’ansia dell’accumulo, l’invidia nei confronti di chi ha avuto fortuna e lo stress da sovraccumulo di lavoro
che fa dimenticare il
pensiero alla famiglia, ai
familiari: moglie, marito,
figli e genitori valgono
più dell’azienda che appunto è in funzione di un
bene essere della famiglia… ne è l’incentivo, il
perno e il volano».
Quanto alla dimensione mondiale dei mercati, il vescovo Giuseppe
ha ribadito la necessità
di un intervento dell’Onu: «Se l’Onu non si fa
vivo, da adulto, siamo
perduti! Imperano incontrastate le leggi della giungla: oggi domino
io, domani divorerai
me... è la fine di una società civile... il sogno evanescente, vanificato,
di una società mondializzata, globalizzata. Meglio: universalizzata».
stribuiti tra il
personale adulto che lavora al suo
interno.
L’importante è che comunque una
parte
sostanziale degli aiuti arrivi a destinazione. Anche se i problemi non
mancano.
Un esempio:
il convoglio
umanitario
al quale hanno
preso
parte anche
alcuni membri del Comitato
di Un bambino di Chernobyl: ne vedremo ancora dalle nostre parti?
San Vendemiano è stato quest’anno sere data dal cercare di
suddiviso in tre per acce- andare verso le case famidere a tre differenti doga- glia, come avviene in altri
ne per i controlli».
stati. Noi ad esempio, inUno spiraglio aperto sieme ai due gruppi Caritas di Colle Umberto e San
alla speranza
«Una soluzione – conti- Martino aiutiamo una suonua il portavoce del comi- ra in Romania che si occutato collumbertese – per pa di case famiglia. In esoffrire ai ragazzi bielorus- se i bambini sono seguiti e
si un ambiente più sano in vanno a scuola».
Gerda De Nardi
cui crescere potrebbe es-
e
L’AZiON
Economia
Mattiuzzo (Cgil):“C’è molto da fare”
Lavorare sicuri
è possibile?
A
nche l’altro giorno un incidente
sul lavoro: un’esplosione in una azienda di
Fontanelle, tre feriti, per
fortuna non gravi e subito
dimessi. Ma poteva andare
peggio. È l’ultimo episodio
di una catena che vede la
provincia di Treviso - stando allo studio effettuato
qualche mese fa sulla base
dei dati dell’Inail - al diciottesimo posto in Italia
nella classifica degli infortuni sul lavoro. Nel 2004,
58 infortuni ogni 1000 occupati, peggio dei 56,1 della media del Veneto, e molto peggio dei 39,8 della
media italiana. Va meglio
con i morti sul lavoro: 62°
posto in Italia, con 1,11 decessi ogni 1000 incidenti,
contro l’1,26 dell’Italia (ma
anche lo 0,87 del Veneto).
La tendenza era al ribasso
(-14% dal 1999 al 2004), ma
ora con gli infortuni si ricomincia a salire (calano
per fortuna i morti).
«I dati degli infortuni relativi al primo trimestre
2006 dichiarati dall’Inail sono in aumento del 4% circa
rispetto al primo trimestre
del 2005, afferma Mauro
Mattiuzzo, Responsabile
Dipartimento Salute e Sicurezza nella segreteria
provinciale della Cgil: un
dato in controtendenza rispetto al calo del 2005. Non
va dimenticato inoltre che
se il calo degli infortuni nel
2005 è positivo, non si può
svincolare questo dato dal
fatto che erano diminuite
fortemente anche le ore lavorate, e di conseguenza la
riduzione dell’esposizione
al rischio, a causa di mobilità e cassa integrazione».
È sempre l’edilizia a
guidare la triste classifica degli infortuni sul
lavoro?
«Lo è, non solo per una
inadeguata formazione,
ma anche per com’è organizzato questo settore, con
un forte ricorso a sub e
sub/sub appalti: per contenere i costi si risparmia
sulla messa in sicurezza
dei cantieri».
È vero che le piccole
aziende sono le più a rischio?
«Spesso gli infortuni accadono dove non c’è la rappresentanza sindacale e
dove i lavoratori non hanno avuto un’adeguata informazione / formazione sui
rischi: nella maggior parte
dei casi si tratta di piccole
e piccolissime aziende».
I lavoratori dai 50 ai
65 anni si infortunano
molto meno dei più giovani. Sono più prudenti o semplicemente più
esperti?
«A quella età hanno più
esperienza e possono essere più prudenti, ma a volte l’eccessiva sicurezza di
sè stessi può giocare brut-
UN CORSO A TREVISO
A
proposito di sicurezza nei cantieri. Treviso Tecnologia, Formazione Unindustria Treviso e Confartigianato Marca Trevigiana Formazione promuovono un
corso di 120 ore per formare la figura del Coordinatore per
la Sicurezza nei cantieri mobili o temporanei. Le lezioni cominciano il 28 settembre e si concluderanno il 21 dicembre 2006, per un totale di 15 giornate, e si svolgeranno prevalentemente di giovedì (oltre ad alcuni martedì).
La proposta è rivolta a chi è in possesso di laurea o diploma universitario in architettura, ingegneria, agraria,
scienze forestali, diploma di geometra o perito, oltre ad
un’esperienza di lavoro nel settore dell’edilizia di almeno
un anno ed intende svolgere il ruolo di Coordinatore per
la sicurezza nei cantieri. Secondo la legge, questa figura professionale è necessaria sia in fase di progettazione che in
esecuzione dei lavori, ed ha il compito fondamentale di redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento. Sono previste durante il corso anche visite in cantiere, a completamento della parte teorica. L’attestato di frequenza sarà rilasciato, a fine corso, ai partecipanti che avranno frequentato almeno l’80% delle ore complessive del corso.
Per informazioni e iscrizioni: Treviso Tecnologia, tel.
0422 608858 www.tvtecnologia.it
coli. Per questo abbiamo
deciso la proroga».
Conseguentemente sono stati posticipati al 30
marzo 2007 anche i termini per la dichiarazione di riallineamento, aggiornamento o conferma delle superfici vitate in coltivazione al 31 luglio 2006 e
dei diritti di impianto in disponibilità alla medesima data. In ogni caso per la regolarizzazione non potranno essere utilizzati i diritti di impianto della Riserva
regionale.
«Abbiamo deciso la posticipazione
dei termini - ha precisato Zaia - sulla
scorta delle difficoltà emerse nel corso
delle periodiche riunioni dello specifico
gruppo di monitoraggio, durante le quali è stato verificato che, a causa anche
delle ferie estive, era stato impossibile
“caricare” la gran mole di pratiche nei
tempi previsti dalla procedura».
REGOLARIZZAZIONE VIGNE
FINO AL 16 OTTOBRE
È
ti scherzi. Ma se ci sono
meno infortuni in quella fascia è anche perché oggi
con la crisi e le ristrutturazioni aziendali questi lavoratori sono i primi ad essere lasciati a casa».
Gli incidenti agli immigrati.
«Una segnalazione nella relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta del Senato sugli
infortuni sul lavoro e sulle
Morti Bianche evidenzia
come gli infortuni occorsi
ai lavoratori immigrati negli ultimi anni siano in forte aumento. Non solo per
l’aumento della popolazione straniera, ma soprattutto per la pericolosità delle
attività svolte, per gli orari
spesso eccessivi e debilitanti, per la mancata formazione e in alcuni casi
per le barriere linguistiche
e la mancata comprensione della segnaletica sul
luogo di lavoro. Va comunque detto che nell’ul-
stato prorogato al 16 ottobre il
termine (che scadeva il 31 luglio)
per la presentazione delle domande per
ottenere la regolarizzazione delle superfici a vite che siano state piantate o
rinnovate tra l’1 aprile 1987 al 31 agosto
1998 senza la prescritta autorizzazione.
Lo ha annunciato nei giorni scorsi il vicepresidente e assessore regionale all’agricoltura Luca Zaia. «Il vigneto veneto è di assoluta qualità e produce vini apprezzati in tutto il mondo - ha detto Zaia -. Vogliamo che si mantenga perfettamente in regola, superando anche
eventuali storture del passato, ma questo non deve pesare sulle già gravose
incombenze che in questo periodo interessano i nostri imprenditori vitivini-
timo periodo gli organismi
e gli istituti competenti, per
primo l’Inail, almeno qui a
Treviso si sono adoperati
per dare soluzione a questo problema.
E poi c’è la paura di
chiedere di lavorare in sicurezza perché temono di
perdere il posto di lavoro e
dover incorrere nella legge Bossi-Fini ovvero ritornare a casa».
La nuova legge basterà? Eliminerà l’effetto “incidente al primo
giorno di lavoro?”
«Può incidere positivamente, in modo particolare sull’emersione del lavoro nero. Non produrrà effetti di riduzione degli
infortuni ma andrà a tutelare tutti i lavoratori, non
solo quelli che incorrono
in infortuni gravi per i quali i datori di lavoro sono costretti a dare denuncia (dichiarando che erano al loro primo giorno di lavoro),
ma anche per quelli che subiscono infortuni lievi che
non venivano prima denunciati in quanto lavoratori irregolari».
Che ne pensa della
sospensione del cantiere se il 20% dei lavoratori sono irregolari?
«Un aspetto positivo ma
controverso, perché se
un’azienda ha 100 dipendenti e di questi 18 sono irregolari il datore incorre
in una lieve sanzione e nulla di più. Così non si elimina del tutto il lavoro irregolare».
Quali pensa che siano gli interventi più efficaci?
«Intensificare i controlli e le ispezioni per fare una vera prevenzione. Per
farli occorre investire risorse per aumentare gli ispettori Spisal: oggi a Treviso ci sono 16 ispettori più
uno part time. Assolutamente insufficienti. Poi
servono formazione di
qualità collegata ai rischi
delle mansioni e dei settori e più attenzione ai lavoratori precari e a termine
che cambiano continuamente lavoro».
Non ha l’impressione
che le aziende e spesso
anche i lavoratori veda-
Domenica 24 settembre 2006
LE NOVITÀ INTRODOTTE
DALLA LEGGE N. 248 / 2006
L
a legge n. 248 del 4
agosto 2006, che interviene con “disposizioni
urgenti per il rilancio economico e sociale per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica
nonchè interventi in materia di entrate e di contrasto
all’evasione fiscale” si occupa anche di sicurezza sui
luoghi di lavoro e di contrasto del lavoro nero, in
particolare con l’articolo 36
bis.
Ecco gli aspetti più significativi
• Il personale ispettivo
del Ministero del lavoro
può sospendere i lavori
nei cantieri edili se riscontra gravi e reiterate violazioni relative all’impiego
di personale, ovvero la presenza di lavoratori irregolari in percentuale superiore al 20% rispetto al totale
dei lavoratori. Tale sospensione - anche più lunga - può
riguardare anche la contrattazione con le pubbliche
amministrazioni o la partecipazione a gare pubbliche.
• Dal 1 ottobre 2006, nei
no l’impegno pro-sicurezza come perdita di
tempo e/o denaro sprecato?
«Spesso le aziende vedono la questione sicurezza come un costo e non
come un investimento perchè pensano solo al profitto. Senza pensare cosa costa all’azienda un lavoratori in infortunio tra aumento premio Inail e mancata
produzione dello stesso e
magari con l’aggravio di
dover sostituire il lavoratore infortunato con un al-
cantieri, i lavoratori dovranno avere un tesserino
con foto, generalità e indicazioni del datore di lavoro.
In caso di cantieri con meno di dieci lavoratori (compresi gli autonomi) è sufficiente che il datore di lavoro tenga un apposito registro quotidiano.
• In caso di mancata esposizione del tesserino o
di mancata tenuta del registro sono previste multe:
da 50 a 300 euro per il lavoratore, da 100 a 500 euro
per ogni lavoratore per il datore di lavoro.
• In caso di instaurazioni di rapporti di lavoro nel
settore edile, le comunicazioni di legge vanno fatte il giorno precedente
quello di inizio del rapporto, con documentazione avente data certa.
• L’impiego di lavoratori “in nero” (ovvero non
in regola con tutte le documentazioni) è punita con una multa da 1500 a 12000
euro per ciascun lavoratore, più 150 euro per ogni
giornata di lavoro effettivo.
tro. Per fortuna non tutte le
aziende sono così: quelle
che hanno investito per
tempo in sicurezza ora vedono il ritorno economico
e sono tra quelle più produttive.
I lavoratori sono un po’
più attenti, anche se a volte sono obbligati a lavorare non in situazioni di sicurezza perché le aziende
non li mettono in condizione di farlo. Ma c’è molto da fare per radicare la
cultura della sicurezza».
Alessandro Toffoli
Infortuni sul lavoro nel periodo gennaio marzo
infortuni
morti
2005 2006 var %
2005
2006 var %
Treviso
5183 5389 + 4,0%
7
5 -29%
Veneto
27193 27656 + 1,7%
18
30 + 66%
Italia
222889 229928 + 3,2%
256
241 -5,9%
Infortuni sul lavoro nel 2005 per fasce d’età
<17 18-34 35-49 50-64 >64 n.d.
tot.
Treviso
236
8771
8140 2686
100 46
19979
Veneto
1068 46521 42635 14654
597 214 105689
Italia
8382 350310 343970 135208 5192 1790 844852
(Fonte: Inail, dati disponibili più recenti)
gi” che la Marca era arricchita da doni desiderabilissimi e che “il Montello nella primavera e nell’autunno
abbonda di varie sorte di funghi...” I funghi sono, dunque, da sempre un prodotto tipico fondamentale nel Trevigiano: per
questo personaggi noti hanno voluto contribuire al XXX anniversario della rassegna, omaggiando i sei ristoranti che la
compongono con una propria segretissima ricetta: Red Canzian, Oliviero Toscani, Giovanni Rana, Marta Marzotto, la
squadra della pallavolo Sisley e la giornalista Rai Alda d’Eusanio.
Le serate: Da Celeste a Venegazzù (26
settembre), Alla Torre a San Zenone degli Ezzelini (6 ottobre), Alle Terme a Vittorio (9 ottobre), Barbesin a Castelfranco (12-13 ottobre), Miron a Nervesa (dal
17 al 22 ottobre), Gigetto a Miane (dal 23
al 27 ottobre).(PF)
30 ANNI DI COCOFUNGO
E RICETTE DEI PERSONAGGI
C
7
ompie trent’anni la rassegna gastronomica trevigiana Cocofungo
che, ogni autunno, propone tradizioni,
piatti e specialità legate ai funghi.
La conoscenza delle proprietà commestibili e nutrizionali dei funghi risale alla notte dei tempi. Furono apprezzati dai
Babilonesi e dagli Egiziani, adoperati come farmaci da Cinesi e Giapponesi e apprezzati dagli antichi Romani che gustavano con piacere i boleti (porcino, porcino bianco, ceppatello bianco di selva) e i
tubera (spugnola) ed erano ben consci
anche della loro pericolosità se, come
sembra, il termine fungo trae origine dalle due parole latine, funus (morte) e ago
(condurre). Sul finire del ’500 Giovanni
Bonifacio scrisse nella “Historia di Trivi-
e
L’AZiON
Il passo contestato
I
INTERVENTO DEL VESCOVO GIUSEPPE
Filiale solidarietà
a papa Benedetto
N
essuno, probabilmente, poteva ipotizzare o
immaginare quale bufera
avrebbe scatenato un papa come Benedetto XVI.
Suo malgrado. Nella famosa Università della sua
terra natia, Ratisbona, tiene una lezione magistrale
sulla forza della ragione
come ponte del dialogo
senza frontiere e suscita
reazioni violente arazionali che hanno dell’incredibile e dell’allucinante.
Accompagnate da manifestazioni di massa, da minacce, da gesti incontrollati.
Siamo ancora increduli. E vorremmo che fosse
solo un brutto sogno. Non
riusciamo a comprenderne le ragioni. Anche perché il suo è stato un discorso di perfetta logica
razionale. Carico di futuro. Uno di quei discorsi
che valgono un volume. E
ci proiettano profeticamente in avanti di decenni. Tutto improntato al
senso del rispetto e della
ricerca dei punti di convergenza. Del positivo,
contenuto in altri ambiti
culturali e religiosi. Di tutto ciò che può diventare
condivisibile piattaforma
di civiltà.
Una lezione cattedratica che è di una limpidezza ed inequivocabilità unica. Adeguatamente vac-
cinata. Per quanto la si voglia ispezionare, in lungo
in largo e in trasversale,
culturalmente e contenutisticamente non lascia intravedere nessun tallone
d’Achille. Un po’ impegnativa, non c’è dubbio. E
forse non alla portata immediata delle masse. Eppure deliziosa nella sua
impostazione e nelle sue
argomentazioni. Acute e
argute. Così appare a
chiunque l’abbia ascoltata
direttamente o a chi, come me, in un sorso se l’è
letta il pomeriggio stesso
in cui è comparsa sull’Osser vatore Romano. Ma
scovar vi qualche traccia
di meno che rispettoso è
opera solo di capziosità.
Se incriminata è la frase estratta da un autore o
la citazione del Corano o
l’allusione alla guerra santa, francamente, almeno
per noi occidentali allenati all’esegesi culturale,
non può che trattarsi di una bolla di sapone. L’uso
infatti delle citazioni può
essere culturale o ideologico. E l’uso che ne ha fatto papa Benedetto è, senza ombra di dubbio, esclusivamente culturale.
Tuttavia una bolla di sapone non provoca uno tsunami. Che non ci sia
dell’altro? Viene almeno il
sospetto. Forse alcuni capi religiosi non attendevano che un appiglio, an-
che se destituito di forza
provocatoria, per dare sfogo ad uno scatenamento
di avversione dialettica, se
non di odio, che da tempo
sta covando nei confronti
del mondo occidentale.
Con ogni probabilità il
mondo occidentale, che
ha portato a casa loro varie guerre, e comunque è
considerato sulla sponda
opposta, viene confuso
con il Cristianesimo. E, a
sua volta, il Cristianesimo
viene personificato con il
Papa. Si tratta ovviamente di semplificazioni prive
di fondamento.
Da un attento esame
del discorso di Ratisbona
risulta improbabile che
sia causa diretta di tale
reazione. Ci sarebbe di
che preoccuparsi sul piano culturale, nel senso
che culturalmente parlando non vi è alcuna traccia
di polvere pirica. Se invece, come ci sarebbe da temere, a causarla di fatto è
una viscerale avversione
al mondo occidentale, la
vicenda assume contorni
ancor più preoccupanti e
inquietanti sul piano delle relazioni tra popoli e tra
civiltà.
A questo punto dovrà
certo essere movimentata la diplomazia e non solo quella del Vaticano. Una diplomazia che, ne siamo certi, saprà volare
sempre sulle ali della ra-
zionalità e della ragionevolezza. Poi si spera nella
sedimentazione di bollori
immotivati. Affidiamo inoltre la vicenda a quella
Misericordia di Dio che è
riconosciuta assoluta sia
da parte nostra sia dalla
parte che, senza causa vera, s’è mostrata offesa. E
infine auspichiamo che
dalla triste vicenda, che
ha ferito e amareggiato il
Santo Padre e con lui tutta la Chiesa e gli uomini
che amano la pace e la
concordia, possano germinare inedite e insospettate prospettive di vicendevole apprezzamento e di fattiva collaborazione per un futuro civile
dell’intera umanità. Oggi
in così profondo travaglio.
E, come ha sottolineato
più volte il Pontefice, esposta alle insidie di un ateismo irrazionale. Auspichiamo oranti che mai lo
sia a scontri e guerre di
civiltà.
A papa Benedetto tutta
la nostra solidarietà filiale,
di vescovi, presbiteri, diaconi, consacrati e laici. Accompagnata dalla riconoscenza per la forza della
sua autorità morale e per
il suo alto magistero, e
dalla preghiera corale,
mediatrice la Vergine Addolorata, convinti che
nessun frammento di croce rimane infruttuoso.
+ Giuseppe Zenti
DOMENICA SCORSA TERZO INCONTRO
giano, si ribadisce la comune volontà di cercare altre vie per incontrarsi con
la gente, affinché capisca
che la relazione tra cristiani e musulmani può cambiare. Da parte del comune sentire musulmano, infatti, spesso si avverte uno
stato di “libertà ridotta” nel
praticare la propria religione, almeno in pubblico,
molte volte per problematiche e tensioni che nascono più in ambito internazionale che locale: poi a pagare sono gli immigrati...
Sempre da parte musulmana, si afferma importante prender atto che
il Veneto non appare ancora pronto per questa diversa presenza religiosa e culturale, e forse anche le co-
A Treviso il dialogo
con i musulmani continua
I
l terzo incontro fra cristiani e musulmani
della provincia si è svolto
domenica 10 settembre nei
locali di Casa Toniolo a
Treviso. I presenti, una
ventina, appartenevano a
varie comunità nazionali
(Marocco, Senegal, Bangladesh) e alle due diocesi
di Treviso e Vittorio Veneto.
L’ordine del giorno concordato nel precedente incontro verteva sul prossi-
mo periodo di Ramadan
(che inizia il 23/24 settembre e si concluderà intorno al 20 ottobre) e sulle iniziative utili e possibili da
intraprendere per farlo meglio conoscere alla comunità cristiana. Viene ribadita in apertura la necessità di porre dei segni piccoli ma concreti di incontro e di dialogo a livello locale, visto l’accentuarsi delle difficoltà a livello nazionale e internazionale.
Da parte musulmana si
fa notare la difficoltà a trovare luoghi per la preghiera in questo periodo, spesso per la resistenza delle
amministrazioni locali.
Si ammette l’impotenza
anche da parte cristiana a
incidere positivamente su
tali resistenze. Emergono
le regole poste dalla Chiesa italiana sulla non concessione di locali parrocchiali al culto musulmano.
Ma se i luoghi scarseg-
l discorso di Benedetto XVI all’università di Ratisbona, che ha
dato origine alle contestazioni del mondo islamico,
non aveva per oggetto la
natura dell’Islam, bensì il
rapporto tra fede e ragione ed era indirizzato agli
intellettuali occidentali.
Prendeva, però, lo spunto
dalla pubblicazione, ad opera di un ricercatore tedesco, dei dialoghi tra l’imperatore bizantino Manuele II e un dotto persiano musulmano (secolo
XIV) sulla natura dell’Islam. Il Papa avvertiva esplicitamente: «Di ciò non
intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare
solo un argomento – piuttosto marginale nella
struttura dell’intero dialogo – che, nel contesto del
tema “fede e ragione”, mi
ha affascinato e che mi
servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema». Quindi la sua intenzione era
ben esplicita nel citare
quest’opera. Ed ecco il
passo che ha suscitato tante reazioni:
«Nel settimo colloquio edito dal professor Khoury,
l’imperatore tocca il tema
della jihad, della guerra
santa. Sicuramente l’imperatore sapeva che nella
sura 2, 256 si legge: “Nessuna costrizione nelle cose
di fede”. È una delle sure
del periodo iniziale, dicono
gli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza
potere e minacciato. Ma,
naturalmente, l’imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate suc-
cessivamente e fissate nel
Corano, circa la guerra
santa. Senza soffermarsi
sui particolari, come la differenza di trattamento tra
coloro che possiedono il “Libro” e gli “increduli”, egli,
in modo sorprendentemente brusco che ci stupisce, si
rivolge al suo interlocutore
semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo:
“Mostrami pure ciò che
Maometto ha portato di
nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo
della spada la fede che egli
predicava”. L’imperatore,
dopo essersi pronunciato in
modo così pesante, spiega
poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione
della fede mediante la violenza è cosa irragionevole.
La violenza è in contrasto
con la natura di Dio e la
natura dell’anima. Dio
non si compiace del sangue
– egli dice –, non agire secondo ragione è contrario
alla natura di Dio. La fede
è frutto dell’anima, non del
corpo. Chi quindi vuole
condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non
invece della violenza e della minaccia».
Della risposta dell’imperatore, al Papa interessa solo l’affermazione, che
condivide, sulla violenza
in rapporto alla fede e giudica il modo con cui l’imperatore valuta Maometto
«sorprendentemente brusco che ci stupisce».
Il Papa a Ratisbona
munità cristiane: come
musulmani diventa importante saper valutare e gestire di conseguenza l’impatto che 3/400 presenze
ogni venerdì in una certa
zona possono provocare…
Si propone di valorizzare i luoghi di preghiera già
esistenti, attorno ai quali
creare un’occasione di ospitalità durante il periodo
di Ramadan, un’apertura
alla presenza di cristiani,
perché possano capire meglio qual è il senso, la “filosofia” delle pratiche di questo mese per i musulmani.
Emerge progressivamente la coscienza che tali occasioni vanno organizzate
dalla comunità musulmana, che dovrebbe invitare i
cristiani a momenti di infor-
mazione, ma anche di semplice scambio. Per queste
iniziative i luoghi si possono trovare con maggior facilità (...)
Un piccolo segno di speranza, questo continuare a
ritrovarsi, a credere in gesti di dialogo possibile, anche nella progressiva presa di coscienza dei musulmani che è ormai tempo di
assumersi in proprio iniziative di incontro e di
scambio, da proporre alle
comunità cristiane del territorio.
Don Giuliano Vallotto, incaricato per il dialogo cristiani - musulmani
diocesi di Treviso
Don Ferruccio Sant,
direttore Caritas diocesi di
Vittorio Veneto
e
L’AZiON
Chiesa
SABATO 30 SETTEMBRE
Incontro unitario
di Azione cattolica
“V
a’ e anche tu fa’ lo stesso”
(Lc 10, 37) - L’Ac nella
Chiesa che incontra, ascolta e ama ogni uomo” è il tema conduttore dell’Incontro unitario di inizio
anno associativo per l’Azione cattolica,
in programma sabato 30 settembre in
Seminario vescovile a Vittorio Veneto.
Presidente Eicher,
con quale spirito l’Ac
si appresta a vivere
questo Incontro unitario?
«La vita associativa è
costellata di momenti importanti ma l’Incontro unitario del 30 settembre si
qualifica particolarmente
come momento privilegiato di comunione tra giovani e adulti. Si respira
quella vera dimensione ecclesiale che l’incontro tra
generazioni produce. È
poi un ritrovarci per rinnovare l’annuncio di speranza per le nostre comunità e anche per chi attinge ricchezza e confronto
nella fede dalle iniziative
associative pur non essendo iscritto all’Ac. Questo Incontro unitario vuole essere proprio di stimolo per rafforzare la nostra appartenenza all’Azione cattolica, a crescere
nella responsabilità di laici dedicati alla missione
della Chiesa. Nel Progetto
formativo che abbiamo ricevuto quest’anno, leggiamo che il termine dedicato ha un valore intenso,
che dice legame spirituale e insieme affettivo. Dice impegno concreto di un
servizio che nasce dall’amore e si alimenta di corresponsabilità, con cuore
di figli. L’essere dedicati
indica una scelta di vita,
un’attenzione rivolta a tutta la comunità. In Ac si vive per e nella Chiesa, fa-
Dalle 15.15 invocazione allo Spirito con
il canto, saluti del presidente diocesano Piergiorgio Eicher e del vescovo Giuseppe, relazione del vescovo Francesco
Lambiasi, assistente nazionale dell’Azione cattolica, e dibattito in assemblea.
Il termine è previsto verso le 18 con il
canto dei Vespri della prima domenica.
Piergiorgio Eicher
cendo della vita di essa
l’oggetto della propria dedizione».
Su quale aspetto si
fermerà la riflessione dell’associazione
diocesana?
«L’Ac sarà chiamata a
riscoprire la dimensione
ecclesiale della speranza,
custodita da una Chiesa
che è in Cristo. Per questo il vangelo che guiderà
la riflessione sarà quello
del buon samaritano che
si conclude con l’invito di
Gesù al suo discepolo “Va’
e anche tu fa’ lo stesso”
(Lc 10, 37). L’Ac ha scelto
questo slogan evangelico
per ricordare che la Chiesa deve incontrare, ascoltare, amare ogni uomo.
L’essere “buoni samaritani” nel nostro tempo è una sfida a ricercare le nuove ferite sia fisiche che
morali, quelle che producono una vita senza senso,
di solitudine e abbandono,
cancellando la speranza
nel Risorto. Come aderenti di Ac siamo chiamati a vivere il Risorto con
speranza perché è Lui che
ESPERIENZA IN CROAZIA
Dobro dosli u Teslic
Benvenuti a Teslic
U
na dozzina di giovani di Ac, insieme a
don Livio Dall’Anese, hanno vissuto il tradizionale
campo giovani nella comunità cattolica di Teslic, in
Bosnia Erzegovina. Ecco
due episodi che hanno particolarmente colpito una
partecipante, Eleonora Salamon.
Il matrimonio
Sono le prime ore del pomeriggio quando il tiepido
sole di Teslic ci accoglie. Il
parroco, don Ilija, appena riconosciuti, ci corre incontro. Con il suo benvenuto iniziamo la nostra esperienza bosniaca e, tra una parola in inglese e una in serbocroato, scopriamo che siamo invitati a partecipare a
ben due matrimoni. Con
molto entusiasmo accettiamo la proposta e ci prepariamo ad animare la liturgia
con i canti. Arriva il sabato
pomeriggio e tutti sono presenti in chiesa, le porte si aprono e la sposa accompa-
ci guida. Avremo la fortuna di ascoltare l’assistente
nazionale del vescovo
Francesco Lambiasi che
affronterà il tema anche alla luce del prossimo Convegno nazionale di Verona
“Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”».
L’associazione ha vissuto un’estate ricca
di iniziative. C’è un
filo che le lega?
«I campiscuola dei ragazzi, dei giovani e degli
adulti sono stati occasione
di incontro autentico tra le
persone e le tante famiglie
che hanno potuto incontrare i loro figli durante le
giornate dei genitori, hanno potuto rendersi conto
dell’intensità dell’esperienza vissuta. Questo grazie anche ad una preparazione attenta, seria e competente da parte dei responsabili dei settori e degli assistenti.
Riguardo a questi ultimi, don Silvano, don Luigino e don Pierpaolo sono
stati doni preziosi per l’Ac,
nell’incontro con le persone e nel grande amore per
l’associazione che hanno
sempre dimostrato. L’Incontro unitario sarà anche
l’occasione per salutarli e
ringraziarli e accogliere
don Martino, don Pierluigi e don Andrea, i nuovi
assistenti che il Vescovo ci
ha generosamente posto
come nuovi compagni di
viaggio nel cammino associativo».
gnata dal padre è ora affidata allo sposo. Canto iniziale, letture, preghiere, offertorio ed eucaristia, promessa e anelli, firme e foto,
tutto secondo il rito. Il matrimonio s’è celebrato e negli occhi di tutti si legge la
felicità e la gioia di tale evento.
Per noi le sorprese non
sono però finite. Riceviamo
infatti, sempre tramite don
Ilija, l’invito degli sposi ad
unirci a loro nei festeggiamenti e nella cena. Contenti dell’opportunità offertaci
ci prepariamo a passare insieme a loro una divertente
serata. Iniziare un campo
giovani con la celebrazione
di due matrimoni è una testimonianza molto forte,
anche perché gli sposi erano, più o meno, nostri coe-
D
on Silvano De Cal,
don Luigino Zago
e don Pierpaolo Bazzichetto sono stati come assistenti unitario, giovani
e Acr, parte viva dell’Azione cattolica diocesana,
ma ancor più sono stati
cuore dell’associazione.
Con modi e stili diversi,
come il Signore ha misteriosamente voluto, questi
tre sacerdoti, come doni
preziosi, ci sono stati accanto non solo nei campiscuola e nelle iniziative
associative, ma anche nei
momenti di fatica e nei
cammini che hanno portato a scelte di vita importanti.
Ringraziamo don Silvano per l’intensità con la
quale ha annunciato la figura di Gesù Risorto in
tutta la sua radicalità. Ci
ha appassionati a un Cristo mai scontato, sempre
nuovo perché a noi vicino, affrontando senza remore i nodi che ci creano
maggior fatica. Ci ha accompagnati nella riscoperta che Dio è misericordia e cammina al nostro fianco proprio nella
nostra fragilità di uomini
e donne peccatori e nella
fatica di seguire il suo annuncio. Con la lucidità
che sostiene il suo pensiero ci ha annunciato che
la salvezza risiede nel totale abbandono alla Sua
misteriosa volontà, come
segno massimo della nostra ricerca di verità.
A tanti giovani ha raccomandato l’esigenza di
una seria vita interiore, significativa, dove il Risorto non fosse solo un elemento del proprio agire,
ma il cardine della propria
vita, ricercandolo nella
preghiera, e nel silenzio.
Lo ringraziamo per atanei. Nella ritualità di questo sacramento ci siamo
sentiti a casa. Ci siamo riconosciuti in quella Chiesa
universale che abbraccia
tutti.
Il pellegrinaggio
In programma ormai da
tempo, la grande festa cattolica presso il santuario di
Comuscina è arrivata. È il
15 agosto, il giorno dell’Assunzione della Vergine Maria, e questa festa è un momento essenziale della vita
della parrocchia. Siamo in
cammino ormai da un’ora,
circa dalle sei del mattino,
e il nostro pellegrinaggio è
scandito da un profondo silenzio, dalla preghiera e dal
rosario recitato a cori alterni: una decina in bosniaco,
e una in italiano. Raggiun-
Domenica 24 settembre 2006
CAMBI
Il grazie
a don Silvano,
don Luigino
e don Pierpaolo
verci fatto amare ancor
più la Chiesa, partendo
dal volto di Cristo risorto
che ha già racchiuso nella sua umanità il vero volto della nostra umanità.
Nel ricordarci che l’Azione cattolica non è orga-
9
l’energia che ha riversato
nella vita associativa rispondendo sempre in prima persona e con i fatti alle esigenze più varie e più
impegnative.
Ringraziamo don Luigino per averci contagiato con il suo amore per
Cristo. La forza della sua
fede nel Risorto ha appassionato tanti giovani
che lo hanno incontrato
nei campiscuola e nei diversi momenti associativi. La sua umanità ha ri-
nizzatrice di pastorale ma
che fa pastorale nella
Chiesa ha richiamato l’associazione al proprio ruolo formativo e di servizio.
Quanti hanno avuto la
fortuna di incontrarlo nelle tre presidenze diocesane che si sono succedute dal 2001 ad oggi, lo
ringraziano per i momenti di intensa
preghiera
che hanno preceduto ogni
riunione.
Nella ferialità di
quei momenti la
sua parola
è stata preziosa ispiratrice delle scelte e delle linee associative nell’assoluto rispetto che ha sempre dimostrato per la dignità di noi laici.
Non possiamo infine
non ringraziarlo per tutta
scaldato ogni incontro
con la semplicità e la naturalezza che lo contraddistinguono, e la gioia di
tanti momenti è stata la
compagna di un cammino
di reale incontro e fraterna amicizia.
giamo l’incrocio che conduce al santuario e dopo il
passaggio dell’immagine
della Madonna, ci uniamo
ai fedeli per percorrere il
sentiero che sale verso la cima del monte.
La nostra attenzione è
presto attratta da una signora che sta camminando
a piedi nudi.
Guardiamo meglio e ci
rendiamo conto che non è
la sola: numerose persone
in segno di devozione, come voto, stanno percorrendo questo irto e sassoso
sentiero tenendo le scarpe
in mano. La fatica non tarda
a farsi sentire e dopo 5 km,
durante i quali regna sempre un clima di raccoglimento e di preghiera, raggiungiamo il santuario. Qui
assistiamo alla messa pre-
sieduta dal vescovo ausiliare di Sarajevo monsignor
Pero Sudar.
Le fede semplice e umile si è fatta viva in mezzo a
noi. In questo giorno di festa per le comunità del luogo, abbiamo avuto il dono
di poter condividere con la
gente l’emozione e la fatica
di una fede cristiana che si
fonda sulle piccole cose. La
forza di camminare a piedi
nudi è stato per noi simbolo oltre che della semplicità,
anche del coraggio di andare avanti. Quelle pietre acuminate che in certi punti
erano motivo di prova e intralcio, possono essere
l’emblema delle difficoltà
che questo popolo cristiano
in terra bosniaca ha vissuto
e vive tuttora, ma che con
tenacia cerca di superare.
Ringraziamo
don
Pierpaolo per l’amore
che ha dimostrato per i
più piccoli. Nel lavoro nella commissione Acr e nei
campiscuola è stato accanto agli educatori nel
loro cammino formativo
con la priorità di qualificare l’annuncio di Dio ai
più piccoli attraverso la
cura delle celebrazioni e
dei momenti di preghiera.
L’Azione cattolica diocesana è quindi grata al
Signore per il dono di
questi tre sacerdoti, che
sono stati guide sicure,
compagni nella fede, amici autentici.
10
MESSA SOLENNE MARTEDÌ 26 ALLE 19
Dedicazione
della Cattedrale
I
l nuovo Proprio diocesano ci ricorda
che “la Cattedrale di
Vittorio Veneto fu dedicata dal vescovo Jacopo Monico il 26 settembre 1824.
Sullo stesso luogo esisteva
fin dagli inizi della Diocesi l’antica Basilica di Santa Maria che accolse le reliquie di san Tiziano, mentre l’edificio attuale si presenta come la quarta o
quinta costruzione, edificata con grande impegno
e partecipazione dal vescovo Lorenzo da Ponte e
dalla popolazione dal 1740
al 1773, poiché l’edificio
precedente era ormai deteriorato e troppo angusto
per le esigenze del tempo.
Con le reliquie del santo
Patrono vescovo Tiziano e
la medievale torre campanaria, essa custodisce la
cattedra episcopale nella
quale il Vescovo esercita
la sua missione di pastore
e maestro nella fede.
La chiesa Cattedrale è
la chiesa del Vescovo e
rappresenta quindi la pienezza del suo ministero apostolico che continua-
mente edifica in un determinato territorio la Chiesa di Cristo nella ricchezza dei suoi doni, nella fedeltà alla tradizione apostolica, nella fecondità dei
frutti di santità maturati
lungo i secoli.
Fin dall’antichità le
grandi sedi patriarcali, e
anche le minori sedi vescovili, hanno celebrato
con grande solennità e
concorso di popolo e di
Chiese vicine l’inaugurazione dell’edificio, che
serviva al Vescovo per le
sue celebrazioni, in cui riuniva i suoi presbiteri, i suoi
diaconi e tutti i fedeli. L’edificio diventa così immagine e recapito della Chiesa fatta di pietre vive (cfr.
IPt 2, 5), il tempio spirituale del Nuovo Testamento, dove si rende presente il Signore. Nella Dedicazione, cioè nella destinazione stabile ed esclusiva dell’edificio sacro al culto di Dio, viene celebrato
il mistero del Corpo vivente di Cristo: essa viene
di anno in anno ricordata
per riprenderne il signifi-
cato nella vita e nella carità della Chiesa particolare”.
Questa grande festa
che riguarda la chiesa-cattedrale, è occasione per valorizzare maggiormente
anche l’anniversario della
Dedicazione di ciascuna
chiesa parrocchiale. Infatti, anche se non tutte le
parrocchie conoscono la
data di questo avvenimento (per esse nel nostro calendario liturgico è stabilita una data unica, il 30 ottobre), tuttavia questa celebrazione rinnova nei cristiani, in modo “sacramentale” (non solo ideale
quindi), il loro essere parte della Chiesa che è il
corpo di Cristo (Rom
12; I Cor 12). La fede
cristiana non è solo
scelta personale, ma è
anzitutto dono di Dio:
non nel senso psicologico di un regalo arbitrariamente dato ad alcuni e ad altri no, ma
nel senso che ad ogni
uomo è data la possibilità, nella Chiesa, di incontrare l’amore di Dio
UNITALSI DIOCESANA
legria con castagne e vino
nuovo. Per ulteriori informazioni e adesioni rivolgersi ai referenti di zona.
L’assemblea di sottosezione, per soci e personale, è per il 26 novembre a Conegliano, all’Oasi
Santa Chiara. Alle 10.30 all’arrivo e all’accoglienza
seguirà la relazione del
presidente e alle 12.30 il
pranzo. Alle 14.30 verrà illustrata la bozza del programma delle attività per
l’anno 2007. Alla 15.30 si
chiuderà la giornata con
la messa celebrata dall’assistente don Adriano
Bazzo.
In preparazione del Natale si terranno a dicembre due incontri di pre-
Il 24 a Motta
la festa del malato
L
a festa diocesana
del malato, in calendario per domenica 24
settembre, costituisce per
l’Unitalsi il primo appuntamento del nuovo anno
pastorale. Malati, medici,
infermieri, sacerdoti, sorelle, barellieri e amici unitalsiani sono attesi a
Motta di Livenza nella basilica della Madonna dei
Miracoli. Alle 14.30 è fissato l’arrivo e l’accoglien-
za dei malati, alle 15 la recita del rosario e alle 15.30
la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe.
La sottosezione di Vittorio Veneto organizza poi
per il 29 ottobre a Col San
Martino una giornata di
incontro che si aprirà alle 10.30 con la messa nella chiesa parrocchiale. Seguirà alle 12.30 il pranzo e
quindi il pomeriggio in al-
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 24 settembre 2006
stesso. Valorizziamo quindi questa celebrazione nelle nostre comunità facendola diventare un momento forte della vita di fede,
un’occasione per rinsaldare i legami con la diocesi e
sentirci tutti parte della
Chiesa di Dio “che cammina nel tempo” come dice il canto.
L’anniversario della Dedicazione della Chiesa cattedrale è diventata anche
occasione per fare memoria di papa Giovanni Paolo
I, già nostro vescovo, morto il 28 settembre 1978 e
di monsignor Antonio Cunial, ultimo vescovo morto
in sede il 10 agosto 1982.
Queste due memorie, unite in questo giorno solenne, sono un ulteriore segno di quella comunione
che lega la Chiesa pellegrina nella storia e quella
che è già nella Pasqua eterna.
La solenne eucaristia
presieduta dal Vescovo,
concelebrata dal Capitolo
della Cattedrale e dai sacerdoti che vorranno unirsi, sarà celebrata alle 19.
ghiera e di spiritualità
sempre guidati dall’assistente dell’Unitalsi. Il primo avrà luogo il 13 dicembre a Conegliano nella chiesa di San Pio X, il
secondo il 14 dicembre
nel duomo di Motta di Livenza. Entrambi avranno
inizio alle 20 per concludersi alle 22.
A livello nazionale infine l’Unitalsi organizza il
pellegrinaggio a Lourdes che si tiene dal 24 al
30 settembre in treno e
dal 25 al 29 in aereo. Il pellegrinaggio a Fatima e Lisbona è invece fissato dal
20 al 27 ottobre in treno e
dal 21 al 15 ottobre in aereo.
Gerda De Nardi
CONSEGNATO IL PIANO PASTORALE
C
Domenica scorsa in Cattedrale il vescovo Giuseppe ha presieduto la celebrazione dei vespri che ha aperto il nuovo Anno pastorale. Al termine
dei vespri il Vescovo, insieme alla vice-presidente del Consiglio pastorale diocesano, ha consegnato ai vice-presidenti dei Consigli pastorali
parrocchiali il nuovo Piano pastorale che ha per titolo:“Una Chiesa in ascolto di Dio, dell’uomo e della storia”.
ontinuano gli
incontri di presentazione del Piano
pastorale presieduti
dal vescovo Giuseppe. I prossimi appuntamenti sono:
- mercoledì 27: palazzo delle Contesse Mel
- giovedì 28: teatro
Ruffo - Sacile
- mercoledì 4 ottobre: teatro Careni Pieve di Soligo.
OTTOBRE MISSIONARIO
La carità anima
della missione
D
omenica prossima è il primo ottobre e ottobre dovrebbe essere ormai associato, nella mente del
cristiano, alla missione.
Un mese intero per ravvivare lo spirito missionario che rimane sempre un’esigenza fondamentale della fede cristiana. Ogni anno ci si
concentra su un aspetto
della missione e per il
prossimo mese di ottobre la riflessione ruoterà
attorno a questo concetto: “La carità anima della missione”. Una verità
facilmente intuibile: è
l’amore che spinge a trasmettere agli altri, superando ogni confine etnico e religioso, la propria fede. A questo proposito viene in mente una bella espressione dei
nostri vescovi in un recente documento dedicato al problema degli
immigrati che in un certo senso hanno portato
la missione in senso
stretto tra di noi. Verso
costoro – af fermano i
vescovi – è doveroso
portare il vangelo della
carità, cioè soccorrerli
nelle loro necessità secondo lo spirito del van-
gelo, ma non meno doveroso è portare “la carità del vangelo”, cioè
condividere con loro
questo gran dono di Dio
che è il vangelo di Gesù
Cristo.
Ogni comunità cristiana deve prevedere
per il mese di ottobre
qualche momento particolare usando i sussidi
che sono per venuti in ogni parrocchia. L’Azione
ogni settimana illustrerà
il tema proposto attraverso la testimonianza
dei nostri missionari e
suggerirà delle intenzioni di preghiera per la
celebrazione eucaristica
domenicale. Il momento
culminante sarà la veglia
missionaria diocesana
che si celebrerà venerdì
20 ottobre alle 20.30 nel
Duomo di Conegliano.
SCOUT: I guidoncini verdi
a quattro squadriglie di Vittorio
N
ei giorni 23 e 24 settembre alle Terme
di Giunone Caldiero (Verona) si svolge un evento regionale per gli scout Agesci: la consegna dei “guidoncini verdi”, riconoscimenti dati alle squadriglie
che hanno dato prova di
meritare una specialità, dopo aver realizzato alcune
imprese, giudicate da una
commissione regionale. A
questo evento parteciperanno quattro squadriglie
della zona scout di Vittorio
Veneto: le femminili Castori e Panda di Oderzo, la maschile Leoni di Orsago e la
femminile Tigri di Susega-
na, accompagnate da un capo dei rispettivi gruppi. I
Castori conseguiranno la
specialità di Giornalismo, i
Panda quella di Espressione, i Leoni quella di Alpinismo e infine le Tigri quella
di Speleologia.
Nel corso dello stesso evento verranno presentate
delle botteghe dedicate a
campetti di specialità realizzati in zona (quello di
giornalismo fatto a Vittorio
Veneto, quello di fotografia
svolto a Oderzo e quello di
mani abili organizzato a
Ceggia) e verrà proposta una simulazione da parte del
gruppo di Protezione civile.
PARROCCHIA S. ANDREA:
Tre incontri sull’ascolto
T
anti uomini e tante donne, giovani e anziani, vivono oggi una grande sete di essere ascoltati. Il piano pastorale diocesano 2006-2007 indica nell’atteggiamento dell’ascolto l’inizio di una efficace comunicazione del vangelo in un mondo
che cambia. Così la parrocchia di Sant’Andrea promuove tre
sere per crescere nella capacità di ascoltare la Parola di Dio, la
storia nostra e di tutti gli uomini, di ascoltare insieme. Il primo
appuntamento è lunedì 2 ottobre con don Bruno Daniel che
propone una riflessione su “Perché per i cristiani è importante ascoltare la Parola di Dio”. Martedì 3 ottobre Dante Dal Cin
si soffermerà sul tema “Perché per i cristiani è importante essere attenti ai ‘segni dei tempi’ presenti nella famiglia e nella
società”. Infine mercoledì 4 ottobre il parroco don Roberto Camilotti interverrà su “Perché per i cristiani è importante esercitarsi nel ‘discernimento comunitario’”. Gli incontri si tengono dalle 20.30 alle 22 all’oratorio “Don Augusto”.
e
L’AZiON
Chiesa
Il lavoro
e la festa
Il malessere
da precarietà
C
ontinua il percorso di preparazione al Convegno ecclesiale di
Verona (16-20 ottobre) avviato
lo scorso numero dal nostro giornale.
Dopo aver proposto un approfondimento sul primo ambito (La vita affettiva), proponiamo questa settimana una
riflessione del giornalista Francesco Dal
Mas – redattore de La Vita Cattolica, collaboratore de L’Azione, Avvenire e Tribuna di Treviso – sul secondo ambito: Il lavoro e la festa.
Nella traccia preparatoria a questo am-
L
asciamolo parlare,
questo
vescovo.
Non zittiamolo, magari solo perché riempie i nostri
silenzi. Lo dico da padre di
famiglia. Alzino la mano
quei genitori di giovani
che non si ritrovano nell’analisi della lettera di
Zenti a Prodi. L’eccessiva
flessibilità conduce inevi-
U
bito si sottolinea che “oggi è possibile e auspicabile la promozione della piena e buona occupazione, che non umilia cioè la
persona, ma le consente di partecipare attivamente alla produzione del bene comune. Una condizione per raggiungere
questi obiettivi è un’adeguata preparazione delle persone all’apprendimento continuo, che consente flessibilità di adattamento all’incessante cambiamento tecnologico. Flessibilità, tuttavia, non deve significare precarietà e nemmeno cancellazione della festa”.
tabilmente alla precarietà,
magari mal sfruttando talune opportunità della
Legge Biagi. E la precarietà allontana gli stessi
giovani dal matrimonio.
Cosa puoi costruire con
800 euro al mese per un
“lavoro a progetto” che dura un anno? Incamminarci, come comunità eccle-
n ciclo
gitto e ricedi con- CONEGLIANO vetti pure dei
ferenze sulla
doni. Era puvita e le opere
re un uomo
di san Franceche in forza
sco di Assisi adella parola
vrà luogo a
di Dio e della
Conegliano
fede compiva
nella sala San
miracoli e
Francesco
trascinava
della chiesa dei Cappucci- gente alla conversione. Già
ni. Francesco d’Assisi non in vita, e la sua fu una breha bisogno di presentazio- ve vita perché morì a soli
ni e tanti sono i titoli che lo 46 anni, poteva contare su
qualificano: patrono d’Ita- oltre cinquemila frati sparlia, patrono dell’Azione cat- si in tutta Europa. Recentolica, patrono degli Scout temente in America è stae recentemente Giovanni to dichiarato personaggio
Paolo II lo ha eletto patro- del secondo millennio per
no dell’ecologia proprio la sua pacifica rivoluzionaper quel sentire la natura ria esistenza. Di questo e
e gli animali come fratelli. anche di altro si parlerà nel
Ma al di là dei titoli e del- primo ciclo di conferenze
l’immaginario collettivo a Conegliano coordinate
san Francesco era anche dal padre francescano
un uomo che sapeva par- Giorgio De Luca, responlare ai semplici come ai pa- sabile del Convento dei
pi, ai piccoli come ai gran- cappuccini. Il primo apdi, ai fedeli come agli infe- puntamento è per sabato
deli. Riuscì infatti a farsi a- 30 settembre alle 16 , l’inscoltare dal sultano d’E- gresso è libero.
Ciclo di
conferenze
dedicate
a S. Francesco
PADOVA: UNA SCUOLA
DI RACCOLTA FONDI
E
i soldi dove li troviamo?
Domanda
classica,
pressante e a volte angosciante per parrocchie,
foranie, congregazioni
che hanno sogni e progetti per migliorare il servizio a ragazzi, bambini,
comunità, ma hanno lo
scoglio enorme di grandi spese da sostenere.
Fornire risposte a questa domanda è l’obbiettivo di “Talenti”, scuola di
raccolta fondi specificatamente diretta ad enti e
organizzazioni religiose.
Promossa dall’associazione veronese Dimen-
siali, verso il Convegno di
Verona, significa interrogarsi su problemi come
questi. Quotidiani, concreti. D’altra parte, le “piste” di riflessione dei materiali preparatori – si leggano quelli per il secondo
Ambito, lavoro e festa – e
le prime conclusioni delle
Comunità del Nordest cer-
U
na veglia
notturna davanti al crocifisso
che ha accompagnato tutti i loro incontri di
preghiera. Così
il gruppo di giovani della diocesi che si ispira alla spiritualità
di Taizé ha deciso di festeggiare l’anniversario dei dieci
anni di cammino. La veglia si
tiene sabato 30 settembre a
Sernaglia con il seguente programma: alle 19.30 accoglienza in canonica; cena frugale; alle 21 preghiera nella
chiesa parrocchiale fino alla
mattina seguente e conclusione con la partecipazione al-
tificano che proprio queste sono le preoccupazioni
maggiormente avvertite.
Le famiglie, con l’esperienza che si ritrovano,
non possono dunque che
essere grate del conforto
che arriva da chi – vescovo Zenti o Convegno di Verona – si fa carico delle loro preoccupazioni e le trasmette – con l’autorevolezza che ha, reale non virtuale – alle istituzioni di
competenza. Cominciando, appunto, dal capo del
governo. E incontrando,
con questa azione, la piena
adesione di famiglie di credenti e non credenti. Credo nella flessibilità; io e
mia moglie cerchiamo di
spiegare ai figli (alle superiori) che per loro non ci
sarà un lavoro fisso. La
flessibilità la vivo, professionalmente, da una vita;
facendo il giornalista, ogni
giorno devo “inventarmi”
il lavoro o adattarmi al lavoro che altri inventano
per me. Ma la precarietà
no. Di precarietà non si
può vivere. La
flessibilità, invece, in tanti casi ti
fa vivere meglio.
In
condizioni
meno conservative. Ma – attenzione – tra flessibilità e precarietà il confine è
labile. La flessibilità può coniugarsi con la stabilità. La preca-
la messa prima. Lo stile
della preghiera sarà quello
che ha accompagnato questi
dieci anni di incontri: canoni,
salmi, vangelo
della domenica, riflessioni personali, recita
del Padre nostro.
La veglia è anche la prima
occasione di preparazione al
29º incontro europeo di giovani, animato dai frères di
Taizé, che si terrà a Zagabria
dal 28 dicembre 2006 al 1º
gennaio 2007.
Per informazioni rivolgersi a Giovanni Da Riva, 3291715570, [email protected].
SERNAGLIA
Notte
di preghiera
nello stile
di Taizé
sione Etica, è la prima in
Italia.
“Talenti” verrà presentata giovedì 28 alle
9.30 al collegio Mazza in
via dei Savonarola a Padova, alla presenza anche
del vescovo di Padova
Antonio Mattiazzo; oppure lo stesso giorno alle 17
alla fondazione Toniolo in
via Dogana a Verona, con
inter vento del vescovo
Flavio Roberto Carraro.
Il corso si svolgerà in
parallelo a Verona e a Padova: tre giorni al mese
per otto mesi.
Per informazioni e iscrizioni (entro il 10 ottobre con quota ridotta,
dopo tale data fino ad esaurimento
posti):
www.dimensioneetica.it,
045-8014411. L’iscrizione
è possibile anche per le
organizzazioni laiche.
Tommaso Bisagno
Domenica 24 settembre 2006
rietà no. Se hai radici identitarie profonde, la flessibilità ti apre al nuovo che
avanza. La precarietà no,
inaridisce anche le radici.
Quando il patriarca Scola
propone la “vita buona”
che passa attraverso la coniugazione di affetti, lavoro e riposo, indica una prospettiva nient’affatto impossibile. Sollecita il nordestino stressato a smetterla con il “culto” del lavoro (che non vuol dire lavorare meno, ma lavorare
meglio) e a dar spazio a
quella “festa” in cui affetti
e riposo dovrebbero trovare la sintesi più appagante. Che cosa, invece,
accade? “Emerge la fatica
delle comunità – si legge
nelle sintesi delle diocesi
del Nordest per Verona –
non tanto ad affrontare,
ma anche a cogliere lo
spessore che le tematiche
sociali e del lavoro pongono”. E chi lo fa, disturba; lo
si rimprovera perché non
è suo compito farlo. Perché? La risposta arriva an-
Francesco Dal Mas
11
cora dalle sintesi del Convegno di Verona: per “paura, poco coraggio”, per “incapacità profetica della
Chiesa”. E ancora: perché
“non c’è istanza di conversione pastorale”. “I luoghi
della vita quotidiana sembrano usciti dall’agenda
pastorale e pertanto i cristiani trovano difficoltà a
collegare fede e vita”, si
legge ancora. E qual è il
primo luogo della vita quotidiana se non la famiglia,
con le sue risorse, ma anche con le sue problematicità? Quante volte nei
corsi di formazione al matrimonio, le giovani coppie
sentono parlare di lavoro,
di legge Biagi, delle opportunità che offre e che
nega? E quante volte gli interrogativi che la quotidianità sollecita diventano
oggetto di maggiore riflessione nel riposo della
domenica, grazie magari
ad omelie o ad altre iniziative – anche di festa, non di
mero divertimento sagristico – che la fantasia di una comunità parrocchiale
può offrire? Anche L’Azione, in questo senso, si propone alle famiglie, come
pure ai parroci, come efficace stimolo di lettura e interpretazione di quanto accade. Bisogna dunque evitare che la festa si riduca a tempo libero da consumare. E, tanto meno,
che si “consumi” perfino
la messa.
Francesco Dal Mas
PORDENONE: Presentazione di un
libro-intervista a mons. Poletto
S
abato 23 settembre
alle 15.30 all’Auditorium della Regione di Pordenone viene presentato il
libro “La nostra chiesa - Ovidio Poletto a colloquio
con don Bruno Cescon” a
cura di Edizioni Biblioteca
dell’Immagine. Inter vengono il vescovo Poletto e don
Cescon.
CANALE D’AGORDO:
Messa in memoria di Luciani
D
omenica 24 settembre alle 12 nella chiesa parrocchiale di Canale
d’Agordo don Giacomo Tantardini presiede una celebrazione in ricordo di papa Luciani in occasione del ventottesimo anniversario della
sua morte. Organizza Comunione e Liberazione.
MULTICULTURALITÀ: Nuovo
numero della rivista “Oasis”
È
uscito il quarto numero di “Oasis” (“al-Waha”
in arabo, “Nakhlistan” in urdu) la pubblicazione semestrale del Centro internazionale studi e ricerche Oasis (Cisro) promossa dal patriarca di Venezia
Angelo Scola. Tra i temi approfonditi, i cambiamenti
inter venuti, dopo l’11
settembre 2001, nei rapporti tra cristiani e Islam, tra cristiani e Stato americano e tra cristiani e musulmani nei
paesi a maggioranza islamica.
12
pi credibili per il grande
disorientamento che lo attraversa. «Così voi siete
stati scelti per essere testimoni credibili dell’amore di Dio ai giovani» ha
affermato nell’omelia don
Francesca Cereda, del
consiglio generale dei Salesiani, rivolgendosi alla
Figlia di Maria Ausiliatrice e agli altri sei giovani
salesiani neoprofessi. A
chiusura del rito della professione, la superiora generale suor Emilia ha consegnato ad Alessandra il
segno della consacrazione e missione salesiana: la
croce di Cristo, «segno di
risurrezione e di vita».
Dopo sei anni vissuti
nella comunità delle Figlie
di Maria Ausiliatrice “Madre Clelia” di Conegliano,
insegnando al collegio Immacolata, suor Alessandra
vive attualmente la sua
vocazione nell’impegno
per i giovani a Udine prestando servizio come insegnante e animatrice all’istituto “Bearzi”.
La comunità diocesana
augura a suor Alessandra
che la sua vita sia un incontro sempre più profondo e intimo con l’Amore
di Cristo affinché possa
realizzare il suo impegnativo progetto di vita a fianco dei giovani.
Francesca Nicastro
«Abbiamo seguito la barella e siamo entrati nell’ospedale dove Leonella è stata
subito sdraiata in sala operatoria. Gli addetti hanno
portato 4 o 5 sacche di san-
gue, ma tanto ne mettevano, tanto ne usciva. È stata
colpita sette volte e perdeva
molto sangue. Quando è arrivato il chirurgo ci ha detto che non c’era più niente
da fare. Suor Leonella era
ancora viva, sudava freddo.
Ci siamo prese per mano, ci
siamo guardate e, prima di
spegnersi come una candelina, ha ripetuto “Perdono,
perdono, perdono”. Queste
sono state le sue ultime parole».
NELL’ORDINE SALESIANO
Alessandra Spinazzè
è suora per sempre
A
lessandra Spinazzè
è suora per sempre. Domenica 17 settembre, nella chiesa di S. Domenico Savio a Verona, la
giovane salesiana di Castello Roganzuolo ha condiviso con mamma Gianna, papà Florindo, la sorella Maria Assunta e parenti, amici e consorelle la
sua professione perpetua.
Alessandra, 30 anni, laureata in filosofia, ha dunque coronato, nella gioia,
la tappa più importante di
un percorso di fede e di
donazione di sé iniziato
molti anni fa. L’ispettrice
suor Gianfranca Franceschin, all’inizio della cerimonia, ha ricordato le tappe della maturazione vocazionale della giovane,
sottolineando l’importanza del clima respirato in
famiglia nella
scoperta della
“chiamata” e il
sostegno ricevuto in questa
sua
scelta.
«Ringrazio
suor Alessandra – ha concluso l’ispettrice – per essersi messa a disposizione per
sempre dell’educazione dei
giovani».
La proposta
salesiana, infatti, fedele agli insegnamenti di don
Giovanni Bosco e madre
Domenica Mazzarello, è
rivolta in special modo al
mondo giovanile, oggi ancor più bisognoso di punti di riferimento ed esem-
SOMALIA: Suor Leonella, donna
della riconciliazione
“P
erdono, perdono,
perdono”. Sono
queste le ultime parole pronunciate da suor Leonella
Sgorbati, al secolo Rosa
Sgorbati, deceduta a seguito di un attentato avvenuto
domenica scorsa alle 12.20
(le 11.20 ora italiana) a Mogadiscio, capitale della Somalia. Nata a Gazzola (Piacenza) nel 1940, suor Leo-
nella era missionaria della
Consolata. Era stata in
Kenya dal 1970 al 2002 e da
quattro anni insegnava nella scuola infermieri del villaggio dell’ong “Sos” che gestisce la struttura pediatrica, punto di riferimento per
200 mila mamme e bambini.
Così suor Marzia Ferrua
racconta gli ultimi momenti di vita di suor Leonella:
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 24 settembre 2006
CORSO MATRIMONIALE
ARTICOLATO IN SETTE MESI
N
ella parrocchia di
San Carlo Borromeo, a Ponte della Priula,
prenderà il via sabato 7 ottobre, in oratorio alle 20.30,
l’annuale cammino di preparazione al matrimonio,
che si concluderà alla fine
di maggio.
L’itinerario, collaudato da
anni, cerca prima risposte
alle importanti domande:
“Perché sposarsi?”, “Perché
sposarsi in chiesa?”.
Poi alterna momenti di
approfondimento della propria fede (riscoperta dei sacramenti, dal battesimo, all’eucaristia, alla riconciliazione), ad altri di crescita
umana, come singoli e come coppia (conoscenza di
sé e dell’altro, dialogo, innamoramento e amore, fedeltà, sessualità), fino ai termini più specifici quali: sacramento e rito del matrimonio, procreazione responsabile, apertura della
coppia al sociale e all’ecclesiale.
Gli incontri, quindicinali,
prevedono un uguale coinvolgimento di tutti, fidanzati, coppie di sposi, suora e
sacerdote presenti, tutti disponibili a percorrere insieme un tratto di strada, interrogandosi e dialogando,
per aiutarsi reciprocamente
a fare esperienza di vita coniugale ed ecclesiale.
La cosa più importante è
che ogni incontro diventi occasione di dialogo vivo all’interno della coppia, soprattutto su quegli argomenti che di solito vengono
più tralasciati.
Una raccomandazione ai
fidanzati. Se avete in progetto di sposarvi e di sposarvi in chiesa, valorizzate
questa vostra scelta preparandovi in maniera seria! E
fatelo per tempo. Non lasciatelo come ultimo pensiero, dopo aver deciso il ristorante, il vestito e il viaggio di nozze! E non abbiate
paura di essere troppo in anticipo: è un’occasione per vivere il fidanzamento in modo più ricco e profondo.
ZELARINO: Corso
di perfezionamento in bioetica
L
o Studio Marcianum di Venezia e la Facoltà di
medicina e chirurgia “Gemelli” di Roma organizzano a Zelarino (Mestre) la quarta edizione del
corso di perfezionamento in bioetica (livello base).
Lezioni il venerdì pomeriggio
e il sabato per un totale di 120
ore di insegnamento in aula.
Per maggiori informazioni telefonare allo 06-3015497 (Servizio formazione permanente
dell’Università Cattolica).
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 24 settembre 2006
Agenda
OGGI Domenica
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 24 settembre: Celebra la
Messa a Motta di Livenza (ore 9). Celebra Messa e Cresime a Staffolo (ore 11). Celebra la Messa per l’Unitalsi nella Basilica di Motta di Livenza (ore 15.30). A Vidor presiede il Rito d’ingresso
del nuovo parroco (ore 18.30).
Lunedì 25: Impegnato a Zelarino con la Consulta triveneta dei beni culturali.
Martedì 26: Celebra la Messa nel Duomo di Serravalle
per il collegio Dante (ore 10). Celebra la Messa in
Cattedrale per l’anniversario della dedicazione ed
in memoria del vescovo Antonio Cunial e di papa
Giovanni Paolo I (ore 19).
Mercoledì 27: Al palazzo delle Contesse di Mel presiede
l’assemblea per la presentazione del Piano pastorale diocesano (ore 20.30).
Giovedì 28: Celebra la Messa in seminario (ore 18.30). Al
teatro Ruffo di Sacile presiede l’assemblea per la
presentazione del Piano pastorale diocesano (ore
20.30).
Venerdì 29: Nella chiesa parrocchiale di Mel incontra cresimati con genitori, padrini e madrine della forania Zumellese (ore 20.30).
Sabato 30: Partecipa in seminario a Vittorio Veneto all’Assemblea dell’Azione cattolica diocesana (ore
15.30). A Orsago presiede il rito d’ingresso del nuovo parroco (ore 19).
Domenica 1 ottobre: Celebra Messa e Cresime a Soffratta (ore 9.30). Celebra la Messa al Duomo di
Conegliano con la presentazione del nuovo parroco in solidum (ore 11.15). In seminario a Vittorio
Veneto guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). A Colfrancui presiede
il rito d’ingresso del nuovo parroco (ore 18).
Per essere dei grandi ci
si mette a servizio, come Cristo
Domenica 24 settembre 25ª del tempo or dinario anno B
Sap 2, 12. 17-20; Sal 53;
Gc 3, 16-4, 3; Mc 9, 30-37
Sei tu, Signore, il mio sostegno
Prima settimana del Salterio
L’
evangelista
Marco
non teme di af frontare una questione spinosa: gli ostacoli che Gesù ha
incontrato non solo nella folla
per essere evangelizzata, ma
persino nei discepoli a lasciarsi
plasmare come discepoli suoi.
Incalliti come erano nelle loro
abitudini e convinzioni a gran fatica si sono aper ti all’azione formatrice di Cristo, il loro maestro. Erano alla sua scuola, al
suo seguito, ma il loro cuore era ancora lontano da Lui.
Marco, che fa risaltare il compito di Gesù come Maestro ed
Educatore dei discepoli, per
convincerli che la via della salvezza passa attraverso il rifiuto
e la croce, è costretto ad osservare che i discepoli “non comprendevano queste parole e
avevano timore di chieder-
gli spiegazione”. Come a dire
che gli inizi della sua scuola sono proprio fallimentari. Gesù usa un linguaggio a cui i discepoli si mostrano assolutamente
estranei. Non lo capiscono proprio.
E vanno per la loro strada. Anche nei discorsi e nelle discussioni tra di loro. In questo tutti
compatti. Tutti discepoli della
cultura mondana del primeggiare: “Per via avevano discusso chi fosse il più grande”.
La pazienza di Gesù è messa
a dura prova. Non tace. Ma li educa, stanandoli dal loro caparbio silenzio nei suoi confronti.
Non lo avevano messo al corrente della discussione scoppiata tra loro sulle priorità di carriera, come si suol dire oggi. Ecco la lezione di Gesù: “Se uno
vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il ser vo di tutti”.
Marco non narrerà la lavanda
dei piedi dove Giovanni evidenzia il ser vizio umilissimo di Cristo. Ma sullo sfondo di questa
lezione vi è appunto l’atteggiamento di ser vizio di Gesù stesso, che proprio nell’istr uirli con
pazienza e costanza, nonostante le resistenze, dimostrava di
essere a ser vizio della loro immaturità di fede. Gesù Maestro
in quanto a ser vizio della Verità
da far assimilare ai discepoli.
È proprio lo spirito di ser vizio
nei confronti delle carenze riscontrate che premunisce dal
suo contrario: essere voraci e insaziabili, come sottolinea la lettera di Giacomo. Da una par te,
lo spirito di ser vizio, personificato da Gesù semina nel cuore
umano sentimenti di pace, di mitezza e di misericordia. Al contrario il suo rifiuto fa imboccare
la strada della gelosia, dell’invidia, delle contese, delle guerre.
Due riflessioni per le famiglie
e per le comunità cristiane. La
prima: anche la famiglia e la comunità cristiana per natura, e
per grazia, sono luoghi di formazione al senso del ser vire in
Cristo. Il ser vire da cristiani, in
Cristo e come Cristo, è il segno
di autenticità dell’assimilazione
del vangelo. La seconda: la via
della pace, con i vicini e con i
lontani, passa attraverso gesti
concreti di ser vizio delle necessità e delle urgenze. In nome di
Cristo e con la forza del suo Spirito. Educare al ser vizio, in spirito di gratuità, è sapienza.
+ Giuseppe Zenti
“Miei cari fratelli, è la notizia più bella che finora
mi è capitato di darvi. Tra
alcuni giorni un nostro
carissimo sacerdote (...)
lascerà questa città per
prepararsi a partire lontano.
Andrà a Verona per un
corso missionario di tre
mesi. Poi a Natale ritornerà tra noi e porterà avanti l’impegno parrocchiale fino a maggio. Finalmente a giugno, raggiungerà l’America Latina e andrà a lavorare in
mezzo agli Indios del Mato Grosso nel Brasile.
Il mio cuore scoppia di tenerezza, perché in questo
NOMINE
I
l vescovo Giuseppe ha disposto le seguenti nomine:
Don Alessio Magoga, Professore dello Studio teologico presso il Seminario vescovile, è nominato anche
Vicario parrocchiale festivo a Col San Martino;
Don Armando Lucato, Parroco di Bagnolo, è nominato anche Arciprete della Parrocchia di Rua di Feletto.
U
n sacerdote della
diocesi si appresta a
partire per portare la Parola di Dio tra gli Indios
del Mato Grosso. È lo
spunto che don Tonino
Bello coglie con entusiasmo per parlare dell’importanza della missione e
della sua portata “vitale”
all’interno della Chiesa.
Un prete che parte è spinto dalla speranza, dice
don Tonino, di incrociare
l’“uomo contemporaneo”
lungo la sua rotta. Di seguito riportiamo il testo
della lettera, scritta nel
1983, dall’allora vescovo
di Molfetta.
13
La rotta della speranza
fatto leggo un segno disseminato i suoi figli in
straordinario di benevo- tutti gli angoli del mondo,
lenza da parte del Signo- occupando i posti più alti
re verso di noi. La nostra nella classifica di questo
Chiesa locale si arricchi- ecumenismo carnale, cosce, non si depaupera. Si mincia ora a respirare l’aallarga, non si decurta. Si ria di una nuova univerarrende all’urto di Dio, salità spirituale attravercon le trombe di questa so altri figli, che riperchiamata, fa cadere le sue corrono antichissime rotte, per spargere sui lidi
mura di Gerico.
Si slaccia le cinture di u- più remoti della terra i sena sicurezza antica, trop- mi del Verbo.
po umana per essere se- È un momento densissigno di libertà. Rompe, col mo di grazia, miei cari fraturgore della linfa, la cor- telli. È il Signore che proteccia del tronco, e fa voca la nostra Chiesa a
spuntare
sui rami
della sua
storia una prima
gemma,
foriera di
tempi migliori.
La città di
Molfetta,
che negli
Ottobre 2004: don Egidio Menon e padre Joseh ricevono
ultimi seil mandato per la missione
coli ha
trovare le rotte dell’apertura, del dialogo, della povertà, del coraggio, delle
cose essenziali, dei valori che contano.
Sono le rotte su cui forse
la nostra Chiesa incontrerà Dio, in un rapporto
più autentico, più limpido, più libero.
Sono le rotte su cui la nostra Chiesa incrocerà
l’uomo contemporaneo,
che ha perso le carte nautiche e va alla deriva, nello sbando tragico di un
cammino senza traguardi.
Sono le rotte su cui la nostra Chiesa si farà ‘prossimo’ per gli ultimi. Sono
le rotte della speranza.
Quella speranza che spinge oggi don Ignazio a uscire dalla sua terra, e a
preferire il cielo aperto di
una chiesa, forse senza
volta e senza pareti, allo
splendore, rassicurante e
solenne, delle più belle
cattedrali del mondo”.
SANT’ANDREA: La Terra Santa
raccontata da don Pierino Felet
G
iovedì 28 settembre, alle
20.30, all’oratorio “Don Augusto” della parrocchia di Sant’Andrea (Vittorio Veneto) don Pierino
Felet, scj, proporrà una riflessione
su “Terra Santa: a Betlemme, entro
il conflitto”.
Sarà un’occasione di condivisione
sui conflitti, la pace, la presenza dei cristiani e il dialogo
con l’Islam nella splendida e drammatica terra di Gesù.
CASA DI SPIRITUALITÀ:
Esercizi spirituali per preti
S
ono aperte le iscrizioni alle seguenti proposte di
esercizi spirituali per sacerdoti – anno pastorale
2006-2007 – promossi dalla Casa di spiritualità San Martino.
Primo turno: dal 23 (pranzo) al 28 ottobre (pranzo)
2006 a Lentiai (Bl), Casa Stella Maris. Predicatore: monsignor Giuseppe Zanon, già rettore del Seminario di Padova, ora incaricato per la spiritualità del clero. Tema: Riflessioni di spiritualità eucaristica.
Secondo turno: dal 7 (cena) al 12 (pranzo) gennaio
2007 a Pralongo di Forno di Zoldo (Bl), casa delle suore
Francescane di Cristo Re. Predicatore: padre Franco Mosconi, priore dell’Eremo camaldolese di S. Giorgio, Bardolino (Vr). Tema da concordare.
Terzo turno (aperto a tutti, presbiteri, religiosi e laici): dal 28 aprile al 1” maggio in casa di spiritualità a Vittorio Veneto. Predicatori: don Firmino Bianchin della Comunità monastica di S. Maria in Colle, Montebelluna (Tv)
e don Adriano.
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a don Adriano
Dall’Asta (telefono 334-7548232).
VISITERÀ IL CANSIGLIO
S. TERESA
Quinta elementare
di Lentiai, brava!
Concerto e
recital per
arpa a
Portobuffolè
L
ara Vello, Debora De Boni, Simone De Gasperin, Sara Tremea.
Applausi prego per
questi quattro alunni
della quinta elementare della scuola A. Solagna di Villapiana di
Lentiai. I loro racconti
sono stati selezionati
per la pubblicazione
nel numero speciale estivo de L’Azione dedicato al concorso letterario. E
i numeri parlano chiaro: arrivano da Villapiana quattro
dei dodici prescelti per la sezione Bambini. Altri numeri, ancora più evidenti: dieci
sono in tutto gli alunni di
quella quinta, e ben quattro
si sono dimostrati novellisti
provetti. Proprio per essere
stata la classe con il maggior
numero di racconti pubblicati (superate allo sprint la
prima media di Trichiana e
quella di Vidor, presente con
tre racconti), la quinta di
Lentiai ha vinto il premio
speciale legato al concorso
letterario: la visita guidata
con la Forestale. E quindi i
magnifici dieci si ritroveranno con le loro maestre anche di domenica! È infatti fissata per domenica 24 set-
FUORIDISERA:
Gli eroi del volo
S
i conclude giovedì
28 la nuova serie di
incontri
“Fuoridisera
2006”. Concludendo il percorso dedicato al 1916 e al
tema “La guerra tra tecnologia ed emozione”, giovedì alle 20.30 sotto la loggia del Museo della Battaglia Fabio Girardello, accompagnato da voce recitante, interverrà sul tema
“Eroi dell’aria”.
L’appuntamento, durante il quale sarà possibile visitare gratuitamente il
museo, è organizzato da
“Sintesi&Cultura”. (GB)
P
La gita (bagnata) in Cansiglio del 2005
tembre alle 8.30 davanti alla
chiesa di Lentiai la partenza
per la gita. Con genitori e fratelli a seguirli in auto, saliranno in pullman per dirigersi in Cansiglio. Lì saranno ospiti dei custodi del bosco: non elfi né folletti, stavolta, bensì il Corpo forestale dello Stato. L’assistente
della Forestale Lucio Mercadante, già apprezzato protagonista della Giornata
Camminamonti, accompagnerà i lentiaiesi alla scoperta del Cansiglio: all’aperto, nel bosco, e poi anche nel
Museo ecologico. La comitiva bellunese sarà anche ospitata a pranzo dal Corpo forestale dello Stato, che conferma la consueta disponibilità e gentilezza nelle collaborazioni con L’Azione.
roseguono le iniziative celebrative
per la riapertura, dopo i
lavori di restauro, della
pregiata chiesa oratorio
di Santa Teresa a Portobuf folè. La chiesa, realizzata nel Settecento, rimarrà aperta al pubblico ancora venerdì e sabato dalle 18 alle 20. Degli appuntamenti culturali allestiti dal Comune
di Por tobuf folè ancora
due si terranno nel fine
settimana. Venerdì 22 alle 21 nella chiesa di Santa Teresa avrà luogo il
recital per sola arpa con
Elisabetta Ghebbioni, titolare della cattedra di
arpa al conser vatorio di
Castelfranco Veneto. Sabato 23 alle 18.30 in Duomo sarà celebrata la
messa solenne, mentre
alle 20.30 nella chiesa di
Santa Teresa si terrà
“Nada te turbe”, serata
dedicata a Santa Teresa
d’Avila con letture della
vita e canti della storia
carmelitana. Inter verranno il lettore Mario
Ballotta e il coro San
Giovanni della Croce di
Treviso diretto da Eugenio Brentani. (GB)
PREMIO COLFOSCO: Vincono
Rina Dal Zilio e Nadia Zanini
S
ono state le donne le protagoniste del Premio di poesia “Colfosco 2006”, al quale hanno concorso quasi
290 opere. Sono di donne, infatti, i primi due componimenti classificati per ciascuna delle due sezioni in cui si articolava il concorso. La giuria dell’ottava edizione, presieduta da
Renato Borsotti, per la sezione “Poesia in lingua italiana” ha
assegnato il primo premio a Rina Dal Zilio di Treviso, per la
lirica “Se mai volessi…”, il secondo a Luciana Vettorel di Santa Lucia di Piave, il terzo a Biagio Modica di Treviso, segnalando anche Lorella Fregolent di Falzè di Piave, Maria
Carla Gennari di Mestre, Eugenio Morelli di San Pietro di
Feletto. Per la sezione “Poesia in dialetto” il primo premio
è andato a Nadia Zanini di Bovolone per la lirica “In un supiòn de vento”, il secondo a Giliana Casagrande di Vittorio
Veneto, il terzo a Aldo Purisiol di Mestre e sono stati segnalati
Bruna Brazzalotto di Povegliano, Luciana Gatti di Minerbe
(Verona) e Gino Presti di Mosnigo di Moriago. (GB)
“IL PIACERE È MIO”: Altre tre giornate di varia
cultura a Serravalle
P
rosegue in grande
stile la rassegna “Il
piacere è mio”, la settimana
di eventi culturali organizzati a Serravalle dall’associazione “Gli onesti piaceri”.
Venerdì 22 nel giardino di
palazzo Minucci alle 19.30
Dino Mulotto e Carlo Donadel relazioneranno sul tema “Il Piccolo Rifugio, storia di un impegno”, alle
20.30 il Teatro Mobile animerà lo spettacolo “La not-
te racconta” e alle 22 Chieko
Mori e Andres Reymondes
si esibiranno nel concerto
“Tango no sekku”. Sono tre
anche gli appuntamenti di
sabato. Alle 19.30 a palazzo
Minucci avrà luogo la rassegna di cortometraggi
“Fiaticorti” e, alla stessa ora, nel giardino di palazzo
Minucci spazio a Mario
Martinelli e le sue installazioni interattive, mentre alle 21.30 in piazza Minucci si
terrà il concerto dei Tamtando. Il gran finale della
settimana culturale è fissata per lunedì 25. Alle 20.30
al Castelletto di Cappella
Maggiore Massimo Zemolin darà un concerto su musiche di Nyman, cui seguirà
la cena “La grande buffe Mangiamo il cinema” (prenotazione al 335-5496026,
costo 80 euro). Il ricavato
dell’ultima serata andrà al
Piccolo Rifugio. (GB)
La Settimana
internazionale
della critica
approda a
Sacile
D
irettamente
dalla 63ª Mostra del cinema di Venezia arriva al
teatro Zancanaro di Sacile la 21ª Settimana internazionale della critica, o
più brevemente Sic, la rassegna di opere prime
(lungometraggi) di registi emergenti che ha uno
spazio privilegiato nella
kermesse veneziana conclusasi al Lido lo scorso 9
settembre.
Si tratta per Sacile di un
evento eccezionale, basti
pensare che le opere sono
praticamente in anteprima mondiale per il pubblico, provenienti dalla
Mostra veneziana, dove
sono state selezionate e
valutate da una giuria eccellente, composta dai
rappresentanti del Sindacato nazionale critici cinematografici, e dove sono entrate in concorso per
il “Premio Settimana internazionale della critica”
e il “Leone del futuro Premio Venezia Opera
Prima”. Un’occasione unica che è stata colta al volo dalla lungimiranza dell’amministrazione comunale sacilese, la quale, visti i risultati positivi e in
controtendenza della passata stagione dello Zancanaro, ha deciso di continuare sulla linea del cinema di qualità. Basti pensare che solo l’anno scorso, in piena crisi dei vecchi monoschermo spesso
schiacciati dalla politica
commerciale dei multisala, lo Zancanaro ha registrato un aumento di presenze dell’80 per cento.
La fama del “Giardino della Serenissima”, d’altronde, è già nota a livello internazionale grazie alle
Giornate del cinema muto, che anche quest’anno,
a partire dal 7 ottobre, saranno ospitate a Sacile in
attesa del completamento
dei lavori al teatro Verdi
di Pordenone. I sette lavori della Sic che vedremo allo Zancanaro sono la
summa della migliore
creatività cinematografica
mondiale: dall’Argentina
sperduta e malinconica di
Sergio Mazza (“El amarillio”) agli amori impossibili e frammentari nella
Budapest di Gylia Nemes
(“Egyetleneim - Le mie uniche e sole”). Dalla “Gui-
da per riconoscere i tuoi
santi” (“A guide to recognize tour saints”) dell’americano Dito Montiel,
prodotto da Sting e premio anche all’ultimo Sundance Film Festival, alle
fiabe popolate di lupi mannari di Grzegorz Lewandowski (“Hiena”), che ci
racconta attraverso gli occhi di un ragazzino gli ultimi cambiamenti storicoeconomici della Polonia.
In questo piccolo giro del
mondo non poteva mancare Parigi, che nel film
“Le presentissement” di
Jean-Pierre Darroussin fa
da sfondo alla vita squinternata e sola del protagonista. Infine, “Sur la tracede Igor Rizzi” (“Sulle
tracce di Igor Rizzi”) della giovane Noel Mitrani,
canadese, e “Yi nian zhi
chu-do over” (“L’inizio di
un anno”), di Yu-Chieh
Cheng (Taiwan), storia di
un capodanno cinese tra i
destini rocamboleschi dei
personaggi. Il filo conduttore dei lungometraggi si
può ritrovare in un insieme di temi collegati tra loro, ma che fanno parte in
modo forte della contemporaneità, dalla Cina alla
Polonia: la scomparsa e
soprattutto la ricerca, di
un’identità, di un luogo, di
una persona cara, della
propria identità. Un tema
che, a detta di Francesco
di Pace, curatore della
Sic, tocca da vicino anche
il nostro rapporto con il
cinema italiano. «Posti di
fronte all’innegabile momento di crisi produttiva
del nostro sistema cinematografico, il cui risultato è una drastica restrizione degli investimenti e
una riduzione evidente
delle produzioni (figurarsi le opere prime), e in attesa dei passi necessari a
sbloccare questi empasse, quale poteva essere la
nostra scelta?» ha spiegato. «Il tentativo è quello di
dare così una giusta visibilità al cinema emergente e offrire sempre il meglio di una selezione che
in un anno di proliferazione e competizione tra
feste e festivals, e di restringimenti più o meno
naturali del budget, riveste sempre più i panni di
una scommessa. Vinta?
Sta a voi giudicarlo».
Siamo sicuri che per i
sacilesi e tutti gli appassionati di cinema di qualità la scommessa sarà
vinta, e quindi l’appuntamento è per le tre giornate della Sic al cinema teatro Zancanaro nelle serate di giovedì 28, venerdì
29 e sabato 30 settembre.
Per il programma completo consultare il sito
www.cinemazero.it.
Marta Raminelli
Domenica 24 settembre 2006
15
COL DI LANA
È A CURA DI FRANCESCA GIRARDI
anni di corso
Una Guida sull’archivio perTrecantare
in coro
del Capitolo di Ceneda A
L’
antico Archivio
del Capitolo di
Ceneda in una nuova
guida.
Nel terzo volume della Guida degli archivi
capitolari d’Italia, appena pubblicato dall’Associazione archivistica ecclesiastica, trova posto
anche la scheda relativa
all’Archivio del Capitolo della cattedrale di Vittorio Veneto, a cura della dottoressa Francesca
Girardi, archivista diocesana.
Forse non molti sanno che la storia dei Capitoli affonda le sue radici in tempi assai remoti e che spesso i loro
archivi custodiscono
documenti antichissimi.
Così è anche per Ceneda dove l’Archivio Capitolare, seppur vittima di
saccheggi e sparizioni,
custodisce ancor’oggi
pergamene del XIII secolo nonché documenti,
registri e codici di notevole importanza. Il termine Capitulum indicava il collegio di chierici,
i canonici, dediti alle celebrazioni liturgiche e
I PAJETTA:
Chiude la
mostra
C
hiude domenica 24
la mostra “I Pajetta.
L’eredità della pittura.
1809-1987”. A Villa Croze
e al Museo del Cenedese,
nei quali l’esposizione è ospitata, l’ingresso è consentito dalle 9.30 alle 12.30
e dalle 16 alle 19. Biglietto: 5 euro unico per mostra
e musei civici, 3 solo per
mostra, gratuito per gruppi scolastici e persone di
età inferiore ai 18 anni e
superiore ai 60. (GB)
SAN POLO:
Festival
organistico
A
pproda sul territorio diocesano il Festival organistico internazionale “Città di Treviso e
della Marca trevigiana”.
Giovedì 28 la prestigiosa
rassegna farà tappa alla
chiesa parrocchiale di San
Polo di Piave. Alle 20.45,
infatti, si esibirà in concerto Andrea Cipriani. Il
successivo appuntamento
in diocesi avrà luogo il 5
ottobre nella chiesa di San
Pio X a Conegliano. (GB)
MOSTRE
alla cura animarum nella chiesa cattedrale, elettori del vescovo e
suoi primi collaboratori
nell’amministrazione
A sinistra la copertina della Guida degli archivi capitolari d’Italia, a destra la
cattedrale di Ceneda
della diocesi, reggenti
in caso di vacanza della
sede vescovile, titolari
di cospicui patrimoni e
lasciti dei fedeli. Di numero variabile, a seconda delle epoche, erano
ar ticolati in varie cariche fra cui figuravano
l’arcidiacono, il primicerio, il teologo, il penitenziere. Vestivano insegne particolari come
la zanfarda, la pelliccia
di zibellino e più tardi la
croce pettorale con l’immagine della B.V. Maria
Assunta. Regolavano il
PORDENONELEGGE:
Libri e autori
D
a venerdì a domenica
impazza
“Pordenonelegge.it”, la festa del libro con gli autori.
Fra gli ospiti di maggior
prestigio:
Margherita
Hack, Federico Moccia,
Alberto Bevilacqua, Raffaele La Capria, Erica
Jong, Pino Roveredo,
Mauro Corona, Emanuele Severino, J. M. Coetzee.
Gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. (GB)
SAN CASSIANO DI LIVENZA Fino al 1º ottobre a
villa Varda è aperta la mostra d’arte del Gruppo artisti Civiltà Altolivenza. Orario: festivi 1012 e 16-19.30, sabato 16-19.30.
SAN VENDEMIANO Sabato 23, alle 18
nella sede municipale, si inaugura la mostra
di Dante Turchetto “Opere”. Interverrà il critico Amalia Forcina. Orario (fino all’8 ottobre):
sabato 17-19, domenica 10-12 e 16-19.
PORTOBUFFOLÈ Fino al 1º ottobre a
Casa Gaia da Camino è aperta la mostra
“Nord-Est: artisti a confronto” allestita dal Cic
Fiera Santarosa e dall’Avis Portobuffolè e curata da Enzo Santese in collaborazione con
l’Associazione culturale Licinia di Martignacco.
Espongono gli artisti Batacchi, Cabai, Castagna, Cavazzon, Magnolato e Poz. Orario: sabato 14.30-19, domenica 10-12.30 e 14.30-19.
TREVISO Fino a martedì 26 nella chiesa
votiva è aperta la mostra collettiva “La Via
Crucis nell’arte 2006” con 14 espositori. Orario: venerdì, lunedì e martedì 19-24, sabato e
te nei pressi della Cattedrale, laddove ora sorge il patronato Costantini. Pur con organizzazione e funzioni diverse,
il Capitolo esiste ancor
oggi. La scheda ripercorre le tappe più significative della sua storia
fino al recente rinnovo
statutario del 2003 e fornisce l’elenco e la consistenza dei fondi archivistici. Per questioni di
sicurezza da qualche anno l’Archivio Capitolare
si trova depositato presso l’Archivio diocesano.
SCULTURA LIGNEA DALLE TERRE RUSSE
U
n aspetto inedito
dell’arte russa, ispirato all’albero della vita che
trasuda millenni di religiosità popolare, è il leit motiv
della mostra “Scultura lignea dalle terre russe. Dall’antichità al XIX secolo”, in
corso alle gallerie di palazzo
Leoni Montanari a Vicenza.
Si tratta di una selezione di
alto profilo composta di 60
opere, che coprono l’arco
cronologico dall’età del
Bronzo all’Ottocento e che
fissano alcune delle testi-
domenica 15-24.
FOLLINA Sabato 23, alle 17 all’antico scriptorium dell’abbazia, si inaugura la mostra di
pittura di Graziano Prospero “Dipinti 20032006”. Orario: venerdì-sabato 15-18, festivo 1012 e 15-18.
SAN GIORGIO DI LIVENZA Chiude domenica 24 al salone del centro sociale la mostra collettiva “Quando il lavoro è arte” con
23 espositori.
loro operare secondo
propri statuti, i più antichi per venuti sono del
1548. Le loro abitazioni
si trovavano anticamen-
REVINE-LAGO Fino al 1º ottobre nella
sala esposizioni della Banca Prealpi è aperta
di venerdì, sabato e domenica la mostra personale di Elio Bottega.
scuola di musica me allievi anche alcuni dei
gratis. Non s’adon- “suoi” 32 coristi. Chi votino Corelli, Celeghin, Be- lesse aggiungersi e partenedetti Michelangeli e cipare all’Orientamento
compagnia: non è di con- musicale può contattare il
correnza sleale che qui si coro: info@corocoldilaparla. Né, peraltro, c’en- na.com , 349 0880875.
trano nulla i cinesi.
Sono in tutto 112 i corSi tratta invece del “Cor- si – di primo, secondo o
so di orientamento musi- terzo anno- organizzati dalcale di tipo corale” che il l’Asac in tutto il Veneto. In
coro Col di Lana di Vitto- diocesi sono partiti per il
rio Veneto si appresta ad secondo anno quelli guiavviare da ottobre. Un per- dati da Camillo De Biasi
corso triennale di forma- dei Cantori di Sottoselva e
zione alle sette note, dal da Manolo Da Rold della
solfeggio ai
virtuosismi,
con un occhio di riguardo per
la musica
che si fa con
la voce. «Il
corso
–
spiegano
dal Col di
Lana- è fatSabrina Carraro (di spalle), mentre dirige il Coro Col di Lana
to per far innamorare del coro. Se poi
a fine triennio qualcuno Corale Zumellese; al via invuole unirsi a noi, siamo vece il terzo anno dei
ben contenti!»
gruppi guidati da Luciano
Le lezioni saranno due Borin del “Novo Concenalla settimana da settem- to” e Laura Fabbro
bre (ottobre per questo dell’”Insieme Vocale” a Coprimo anno) a giugno. A negliano e da Paolo Vian,
tenerle sarà la storica di- direttore del coro Monte
rettrice del Col di Lana Sa- Cimon, a Miane.
brina Carraro che avrà coTommaso Bisagno
monianze di maggior rilievo
della tradizione plastica lignea della Russia ortodossa.
Il tema del legno come elemento sacrale, da tempi immemorabili materiale primario nella vita dell’uomo russo, s’intreccia nelle opere
scultoree con il valore simbolico ancestrale posseduto
dall’albero in tutte le culture
del mondo, incluse quella ebraica e cristiana. Un valore
ambivalente, come documenta l’esposizione vicentina, che nei diversi contesti si
grafie di Lorenzo Capellini descritte da Parise. Orario: tutti i
giorni 15-19, mercoledì 16-22.
Chiuso dal 7 al 20 agosto.
CONEGLIANO Fino al 1º ottobre alla galleria Drink and art è aperta la mostra fotografica “La Habana vieja” di Carlo Antiga. Orario: 9-12.30, 16-19.30.
PIAVON Fino all’8 ottobre a Ca’ Lozzio è
aperta la mostra di Adriano Marinetti, Emanuele Convento e Michele Favaro. Orario: 1012 e 15-24, chiuso lunedì e martedì.
CONEGLIANO Fino all’8 ottobre all’Officina dell’arte di via Manin è aperta la mostra “Ritmi cromatici in equilibrio” di Davide
Poloni. Orario: lunedì-venerdì 9-12 e 15-19,
sabato e domenica 10-12 e 16-19.30.
PONTE DI PIAVE Fino all’8 ottobre nella casa di cultura Goffredo Parise è aperta la
mostra “Il Veneto di Goffredo Parise”, foto-
REFRONTOLO Fino al 15 ottobre al Molinetto della Croda è aperta la mostra personale di Vittorio Marchi “Impressioni trevigiane
e dintorni”. Orario: sabato 14.30-19, domenica 10-12 e 14.30-19. Altri giorni su prenotazione telefonando allo 0438-978199.
CONEGLIANO Fino al 22 ottobre a palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Elegantia”
di Lino Dinetto. Orario: 10-12 e 15.30-19.30
sabato e domenica, 15.30-19.30 i feriali, chiusa il lunedì. Ingresso: 5 euro intero, 3 ridotti.
VENEZIA Fino al 29 ottobre a Ca’ Pesaro
è aperta la mostra “Carol Rama. L’opera incisa 1944-2005”. Orario: 10-18 (lunedì chiuso).
carica degli opposti significati di albero della vita, della salvezza, della gioia, ma
anche di albero della seduzione e del timore. “Scultura lignea dalle terre russe.
Dall’antichità al XIX secolo”,
fino al 5 novembre, palazzo
Leoni Montanari, Vicenza;
orari: martedì-domenica 920; costo del biglietto 8 euro;
informazioni telefono 800578875, fax 0444-991280,
sito-web www.palazzomontanari.com.
Elena Pilato
PORDENONE Fino al 3 dicembre al Palazzo della Provincia è aperta la mostra “La
leggenda di Primo Carnera”. Orario: martedìvenerdì 15.30-19.30, sabato-domenica 10-19.
Ingresso: 5 euro, ridotto 3, scolaresche 1.
VICENZA Fino al 10 dicembre a palazzo
Barbaran da Porto rimarrà aperta la mostra
“Michelangelo e il disegno di architettura”. Orario: martedì-domenica 10-18. Ingresso 5 euro intero, 3 ridotto, 2 gruppi e scuole.
MUSICA E DANZA
REVINE-LAGO Sabato 23 in piazza don
Cumano concerto degli Assenzio.
PORDENONE Lunedì 25 alle 20.45 concerto dell’Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta da Stefano Ranzani con Nicolaj Lugansky al pianoforte. Biglietti
da 25 a 6 euro.
16
e
L’AZiON
Domenica 24 settembre 2006
REVINE-LAGO: I “JAZZATTORI”
RACCONTANO IL “GRESTART”
Campioni!
IN KENYA CON I MISSIONARI DELLA CONSOLATA
“Non hanno da mangiare,
ma danno l’elemosina”
N
ell’estate scorsa,
dopo aver effettuato un cammino di fede e formazione missionaria presso i missionari della Consolata, in 9 ragazzi (6 della diocesi di Vittorio Veneto e 3 della diocesi di Treviso) insieme a
padre Godfrey, missionario della
Consolata, ci
siamo recati
nel nord del
Kenya per
un’esperienza di lavoro
e conoscenza nella parrocchia di
Loiyongallani, a 550 km
dalla capitale Nairobi,
nella diocesi
di Marsabit:
una zona dimenticata, isolata, povera, difficile,
in un ambiente desertico e pietroso.
Niente acquedotto, niente
fognature, niente energia elettrica e niente auto. Il cibo
è scarso, e le malattie sono
frequenti.
Ospiti dei missionari, le
nostre attività erano varie:
visitare i malati, organizzare il grest, aiutare i missionari nella distribuzione degli aiuti umanitari, visitare
le scuole e l’ospedale e le comunità, dipingere la chiesa
del paese.
I bambini
Per giocare con loro avevamo portato 5 palloni:
tra i bambini non ne abbiamo visti altri. Dopo aver finito l’animazione, tanti ci
chiedevano “please ball”
(per favore, la palla) per poter giocare anche il giorno
dopo.
Abbiamo cercato di insegnargli l’“Alleluia delle
lampadine”: che bello durante gli spostamenti in jeep
trovare i bambini che, vedendoci, portavano le mani
alle spalle e iniziavano a cantare!
La pastorale
Le celebrazioni sono animate con canti e balli tradizionali che vengono fatti
con dedicazione, rispetto e
tanta fede. Il paragone con
le nostre messe quasi non
ha modo di esistere. Perfino l’elemosina viene fatta da
tutti, anche da chi non ha
neanche cibo per mangiare. Vi è, però, anche la difficoltà di portare avanti tutte le attività in quanto i soldi dai paesi più benestanti
scarseggiano sempre di più.
Cosa ci portiamo a casa
Tante cose rimarranno
ancora dentro di noi. Ma soprattutto la loro capacità di
vivere quel poco che hanno
con estrema semplicità e felicità. Gli ostacoli stessi che
ogni giorno la vita ci pone di
fronte, se paragonati a quelli che ogni momento affrontano quelle persone, ne
escono notevolmente ridi-
mensionati.
Ma più di tutto, quello
che ci rimane dentro è la
maggior facilità con cui oggi riusciamo a dire grazie a
Dio, per il luogo in cui siamo nati e viviamo, e per tutto quanto abbiamo, di materiale e non.
Ringraziamo i missionari della
Consolata
qui nelle nostre diocesi,
quelli
in
Kenya ma in
modo speciale il padre
che ci ha formato lungo
l’anno e ci ha
accompagnati in tutta
l’esperienza.
Ringraziamo
anche tutti
quelli che ci
hanno aiutato a finanziare la realizzazione della
costruzione della scuola
materna di El Molo tra cui
la Caritas Vittorio Veneto.
Se qualcuno volesse fare
questo tipo di esperienza
potete rivolgervi a padre
Godfrey, telefono 0422771272, email [email protected], oppure [email protected].
Efren, Marco D., Roberta, Marco P., Riccardo,
Elena, Roberto, Franca,
Alessio, don Ferruccio,
padre Godfrey (Baba)
Facce da grest che ci propone, per il concorso “Guarda che estate”, Revine Lago. Così ci
raccontano la foto:“campioncini belgioiosi di spumeggiante spritzallegria (analcolica) per
un mondo tutto da colorare con l’alleGrest. Esperimenti ben riusciti del centro di ricerca
crerattiva di John Solemondo”
S
i è concluso sabato
16 settembre il fantastico grestart di RevineLago, che ha visto impegnati più di 40 bambini e una ventina di animatori. Al
grestart quest’anno siamo
diventati veri campioni: nelle sfide, nel gioco e negli
sport in cui ci siamo cimentati, ma soprattutto abbiamo cercato di imparare
ad essere veri campioni
nella vita, campioni di valori veri e non banali. Il gioco di squadra, la lealtà, la fiducia in se stessi e negli altri, il saper affrontare le difficoltà e le sconfitte: questi
i messaggi educativi che ogni giorno i bambini coglievano dalle attività e dai
momenti spirituali, anche
attraverso simpatiche scenette, e che poi riportavano negli stendardi delle
COLLALTO SOGNA:
GREST ANCHE D’INVERNO
E ora il GrInv!
CARPESICA / UN GREST
DAL CUORE GRANDE
SOLIGO / GLI ANIMATORI,
VERI SOSTEGNI
“U
A
nche il grest/cer di Soligo punta ai premi offerti dalla ditta Manighetti per
il nostro concorso. Delle cinque foto che ha inviato, sele-
zioniamo questa, che presentano, sorridendo, così: “Essere
animatori significa spendersi
per i ragazzi ed essere per loro riferimento e veri sostegni!”.
squadre. Alla fine del grest i vessilli dei vari gruppi
erano coloratissimi e riempiti di tutte le cose belle fatte e vissute.
Con una soddisfazione
in più per il gruppo di Eragon, che ha vinto la coppa
di fine grest superando
Fantastici Sette, Bestici e
Vivere nel Mondo.
La messa per bimbi e
genitori del grest ha concluso queste due settimane, e poi la serata è continuata con un rinfresco luculliano preparato dalle
bravissime grestmamme e
animato dai canti e dalle
scenette dei bambini, in un
concerto di applausi e risate di gioia vera… ci siamo riusciti: campioni per il
mondo, nella vita!
I jazzattori
del grestart 2006
N
ella foto che Carpesica ci manda per il
concorso emerge il grande
cuore di bambini e animatori del grest. E la didascalia è già nell’immagine!
na bellissima
sensazione di
appartenenza”. Così da
Collalto gli animatori sintetizzano il loro grest.
“Perché in questo paesello da cartolina di circa 400
anime, dove non esiste un
negozio nemmeno a pagarlo oro, 35 tra bambini e
ragazzi (senza dimenticare le mamme!) si sono trovati per passare insieme
un po’ di tempo, imparare
cose nuove e divertirsi”. A
tutti e tre i requisiti risponde la gita ai Palù di
Moriago cui si riferisce la
foto qui sopra, che partecipa anche a “Guarda che
estate”. Grest piccolo ma
bello: una chicca è il sito
ufficiale www.collaltogrest.htmx.it.
Grest così bello... “che
stiamo pensando ad un
GrInv, cioè Gruppo Invernale: voi che ne dite?”.
e
L’AZiON
MUSICA 1: Wetfinger Operation,
un cd che vale più di una meteora
cantante Elia, nonché le
parti ritmiche, semplici
ma particolarmente efficaci; per il resto il sound
dei nostri si discosta molto dalle atmosfere gelide
e decadenti del gruppo
britannico.
Da segnalare, tra i vari pezzi, la doppia traccia
conclusiva
Violent
green/Of a sixties television, versione alternativa del loro pezzo più celebre, nominato nel 2004
“Demo del mese” da
“Rumore”, nota rivista
del settore. Nell’album è
suonata, cantata e registrata meglio dell’originale, ma proprio per questo perde la genuina rudezza che caratterizzava
la prima versione. (AP)
N
ella programmazione del periodo di Radio
Palazzo Carli spiccano
due appuntamenti di sicuro interesse, il primo
(dedicato all’informazione) è una novità assoluta,
il secondo è un ritorno
gradito soprattutto alle fasce giovanili. Con l’intento di far conoscere a cosa
serve l’Ambito distrettua-
le 6.1, mercoledì e giovedì
scorsi è stata trasmessa la
prima di una serie di puntate a frequenza bisettimanale. Quali siano le risposte che l’Ambito può
dare, come possano tradursi in benefici per l’utente finale, quali vantaggi derivano da una gestione integrata dei servizi, sarà spiegato con parole semplici durante il
format radiofonico “Cittadino consapevole”, condotto da Gabriella De Apollonia. “Durante le puntate di 20 minuti ciascuna,
l’ascoltatore potrà scoprire aspetti diversi di un laboratorio di servizi che
cresce e si sviluppa insieme al territorio e alle sue
necessità” garantiscono i
promotori della valida iniziativa. “L’Ambito 6.1 è
l’associazione di 7 Comuni (Aviano, Brugnera,
Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile) che lavorano assieme
per creare un sistema di
interventi e servizi a favore dei cittadini nel campo socio-assistenziale in
aggiunta e integrazione
con i Servizi sociali comunali. Questo concetto,
FILM
NOTTE
SPORT
Bagnolo. Per chi ama i Queen appuntamento alla sagra paesana venerdì 22 alle 21.30
per il concerto dei Toys,
coverband del gruppo
del compianto Freddie
Mercur y.
Lutrano. Sabato 23
alle 22 concer to dei
Powerage all’Osteria Saditappo, l’ex Bar al Mulino divenuto da qualche anno a questa parte
luogo di ritrovo per gli
amanti della musica.
Fontigo. Durante la
festa di Santa Libera si
terrà il secondo concorso musicale Fontigo
Rock Live. Le semifinali si terranno nelle serate del 29 e 30 settembre;
finale venerdì 6 ottobre,
sempre alle 21.
Andrea Pizzinat
ATTUALITA’
SCELTI PER VOI da GdR
MUSICA 2: Assenzio, Califfo
de Luxe (prima della partenza
per il tour in Germania), Toys
e Powerage a scelta
Sonny Boy - Revine
Lago. Gli Assenzio vogliono superare se stessi: suoneranno venerdì
22 alle 22.30 al Sonny
Boy. La novità è che durante l’esecuzione del loro “Per scherzo, ma vivi!” saranno accompagnati da Pg, un writer
che esporrà le sue opere
nel locale e disegnerà su
tela le parole e le immagini raccontate nello
spettacolo. Sabato 23 saranno, invece, alla sagra
di Revine (ore 21).
San Nicolò. L’ultima
tappa del tour estivo
2006 dei Califfo de Luxe
(nella foto) è alla sagra di
San Nicolò di Ponte di
Piave sabato 23. Dal 4
all’8 ottobre daranno alcuni concerti in Germania.
Ambito e rock su Rpc
TELEFILM
uscito ormai da
un anno, ma non
importa: non è mai troppo tardi per scoprire il
primo e ultimo album dei
Wetfinger Operation,
gruppo-meteora opitergino attivo dal 2003 al
2005 e composto da Matteo Pezzuto (San Vincenzo di Oderzo), Elia
Trevisan
(Cessalto),
Marco Andreetta (San
Polo di Piave), Francesco Fornasier (Fossalta
Maggiore) e Douglas
D’Este (Mestre). Gli amanti della musica rock
degli anni successivi al
1976 non faticheranno a
individuare in questo disco echi della musica indie newyorchese (Television e Sonic Youth in
primis) e della new wave
inglese. È il nome dei
Joy Division, infatti,
quello che di più è stato
accostato al loro; i Wetfinger in verità hanno in
comune con il gruppo
(anch’esso meteora) dello sfortunato Ian Curtis
solo il timbro di voce del
VARIETA’
È
SI PARLA DELLE FUNZIONI DELL’AMBITO
DISTRETTUALE 6.1 E DI MUSICA GIOVANE
A
lberto Angela in Ulisse (Raitre,
sabato, 21) parte alla ricerca dei
Boscimani e degli Hinda nell’Africa meridionale. Milena Gabanelli in Report
(Raitre, domenica, 21) presenta il documentario “Confronting the Evidence” di
Jimmy Walter, sui lati oscuri dell’atten-
S
abato per famiglie con Pinocchio di Walt Disney (Raidue, 21)
e la commedia La casa stregata con
Eddie Murphy (Italia 1, 21). Tom Cruise è il protagonista del dramma L’ultimo samurai di Edward Zwick (Raiuno,
martedì, 21). Pierce Brosnan è 007 in Il
tato alle Torri Gemelle di New York.
Tony Capuozzo e Sandro Provvisionato
sono i curatori di Terra!, Approfondimento settimanale del Tg5 (Canale 5,
domenica, 23.30). Su La 7 ritorna L’infedele (mercoledì, 21.10) di Gad Lerner
che discute di attualità con i suoi ospiti.
mondo non basta (Raitre, mercoledì,
21). Tennis Quaid e Catherine Zeta-Jones sono i protagonisti di Traffic di Steven Soderberg (Retequattro, giovedì,
21). Piacerà ai più giovani il pasticcio
fantastico La leggenda degli uomini
straordinari (Italia 1, venerdì, 21.05).
dio del russo Klimov (sabato, 0.45), La
ragazza del bagno pubblico del polacco Skolimovski (domenica, 3.40), e
il dramma francese I passeggeri di
Jean-Claude Guiguet (venerdì, 1.25).
Retequattro presenta, invece, I vinti di
Michelangelo Antonioni (venerdì, 3).
S
schile alle 10.25, mentre Raitre segue fino alla fine a partire dalle 12.55. Sabato
si disputa anche la Coppa Davis di tennis e i nostri se la vedono con gli spagnoli a Santander (Raitre, 16.15). Domenica c’è la Maratona di Torino, le
fasi finali sono su Raidue (12).
C
20.45) e si snodano le vicende della
terza serie di The OC (Italia 1, lunedì,
21.05); sono in molti a indagare: Law
& Order (La 7, sabato, 21), NCIS
(Raidue, domenica, 21), CSI Miami
(Italia 1, mercoledì, 21.05) e Criminal
Minds (Raidue, venerdì, 21).
T
di Pupo nella nuova edizione di Affari
tuoi (Raiuno, da lunedì, 20.30), mentre
Greggio e Hunziker tornano alla guida
di Striscia la notizia (Canale 5, da lunedì, 20.30). Ritorna anche Antonella
Clerici nella seconda serie di Il treno
dei desideri (Raiuno, venerdì, 21).
i svolgono a Salisburgo in Austria
i Campionati del mondo di ciclismo su strada che vengono seguiti
dalla Rai: sabato alle 9 su Raitre sono di
scena gli under 23, mentre alle 15.05 è
la volta delle donne; domenica è Raidue
a seguire le prime fasi della gara ma-
hi ha perso qualche episodio
della prima serie di Lost può
seguire la replica su Raidue (sabato,
18.10). Da lunedì torna Squadra speciale Cobra 11 (17.15). Dr House
- Medical Division continua a occuparsi di diagnosi (Italia 1, domenica,
orna Gianni Morandi su Raiuno
con Non facciamoci prendere
dal panico (Raiuno, giovedì, 21), cinque puntate che lo portano in giro per
l’Italia nei palasport; saranno con lui Esther Ortega, Marco Della Noce e Paul
Sorvino. Flavio Insinna prende il posto
Rockalt
Ogni mercoledì sera alle 21 ritorna “Rockalt”, la
trasmissione dedicata al
rock alternativo giunta alla
sesta
stagione.
“Rockalt” accentuerà l’attenzione su gruppi e musicisti locali, nazionali e internazionali emergenti o
di nicchia, con tanto di ospiti e mini-live. Per segnalare concerti o recensioni i riferimenti sono:
www.rockalt.it, telefono
0434-781477 oppure 3288738728.
Giacinto Bevilacqua
TV
C
’è una minirassegna dedicata a
Stanley Kubrick su Canale 5: il
fantascientifico 2001. Odissea nello
spazio (sabato, 2.30), e lo storico Barry
Lyndon (domenica, 1.55). In “Fuori orario” di Raitre, oltre al Viaggio nella
valle del Po (sabato, 5.45) ci sono L’ad-
che può parere astratto, è
costituito in realtà di persone qualificate che raccolgono gli indirizzi (politici) dati dalle 7 amministrazioni e li traducono in
risposte concrete alle persone, ed è costituito anche da una sede che si trova a Sacile, Comune capofila, in via Ettoreo”.
L’appuntamento è mercoledì pomeriggio dalle
17.15 alle 17.45 e, in replica, giovedì mattina dalle 10.07 alle 10.30.
CSI MIAMI
Nel poliziesco Usa i
criminali non hanno
giustificazioni di sorta
per i loro delitti
“C
accia al killer”, il
doppio episodio di
CSI Miami si è svolto venerdì 15, una settimana prima di quanto annunciato. Come è noto, la serie CSI, prodotta da Jerry Bruckheimer,
Carol Mandelsohn, John Donahue, Anthony Zucker e
trasmessa dalla Cbs negli
Stati Uniti, concentra l’attenzione sulle indagini, o meglio
sull’analisi degli indizi e delle tracce lasciate sulla scena
del crimine. Poco spazio hanno le motivazioni degli assassini, sempre inchiodati in
base a impronte digitali e dna. Anche le vicende personali degli investigatori hanno
solo importanza marginale.
Dal “Caccia al killer” risulta
chiara la filosofia di queste
serie di grande successo: basta con la facile sociologia
che giustifica qualunque crimine con i traumi subiti dai
criminali, ognuno è responsabile delle proprie scelte.
Come dice Mack Taylor al
serial killer alla fine, tanti
bambini sono stati trascurati dai padri senza per questo
compiere stragi. Taylor conclude spesso
con l’augurio:
“Brucia all’inferno”. Più
chiaro di così…
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
L’INGRESSO DI DON SILVANO DE CAL
IN CATTEDRALE.“CAMMINERÒ CON VOI”
Nel nome di Maria Assunta
S
alutato due domeniche fa con sincero rammarico
don Martino, oggi vicario
generale, domenica scorsa, 17 settembre, la comunità parrocchiale della Cattedrale ha accolto, riempiendo la Chiesa, il successore monsignor Silvano
De Cal, accompagnato e
presentato dal Vescovo.
«Vi sto consegnando ha sottolineato il vescovo un galantuomo, ma soprattutto un uomo di Dio, che
quando sarà necessario vi
correggerà con la parola di
Dio, ma mai vi rimprovererà. La parola di Dio è la
grammatica e la sintassi
della vita !». Don Silvano- si
fa ancora fatica a chiamarlo monsignore per il suo
tratto umile, gentile, che ti
accoglie sempre con un
sorriso disarmante - ha
tracciato il programma, il
suo essere prete e pastore
con un «camminerò con
voi alla presenza del Signore. (Ri)partendo da Cristo, il figlio di Dio che tanto ha camminato verso di
noi».
Monsignor Silvano De
Cal ha poi brevemente ripercorso la sua biografia:
nato, cresciuto nella fede a
Fregona e fatto prete nella
sua arcipretale di Santa
Maria Assunta (Fregona),
poi arciprete di Cordignano nella Chiesa ancora di
Santa Maria Assunta (e San
Cassiano) ed oggi di nuovo
arciprete, ma della Cattedrale... e guarda caso ancora una volta di Santa Maria Assunta! Coincidenze?
Il curriculum di don Silvano non si ferma però qui,
R
itorna in scena Faber, l’annuale mostra del ferro
battuto di fine settembre.
L’appuntamento per la tredicesima edizione della manifestazione organizzata dalla Confartigianato della Marca, e che come di consueto avrà sede in viale della Vittoria, è per giovedì 28 alle 16, momento dell’inaugurazione.
Le opere saranno esposte fino al 1 ottobre. Previsto
anche il tradizionale concorso di forgiatura, che vedrà
fabbri all’opera in piazza del Popolo, e che quest’anno,
grazie alla collaborazione dell’associazione vittoriese Undici Gradi, si arricchirà di un nuovo tema: la creazione
della elsa e del pomolo di spada medievale più bella.
SERRAVALLE:
al via i corsi del Ciofs
S
Mons. De Cal fa il suo ingresso in Cattedrale accompagnato dal vescovo
giacchè è stato, fra l’altro,
padre spirituale del nostro
Seminario maggiore nonché assistente unitario dell’Azione cattolica diocesana.
La Cattedrale di Ceneda
per don Silvano non è però
una novità assoluta perchè:
“nel terzo anno del mio sacerdozio - così si racconta
sulla Voce della Cattedrale
- sono stato nominato cappellano della Cattedrale e
vi sono rimasto tre anni,
con monsignor Ronchi. Lo
stesso che a Fregona, dove
sono nato 65 anni fa, mi a-
DOMENICA 24: “Comunità
in festa al Prato Verde”
D
opo le due celebrazioni particolarmente sentite, per il congedo da don Martino Zagonel domenica 10 e per
il benvenuto
a don Silvano
De Cal domenica 17, è ancora tempo di
festa per la
parrocchia
della Cattedrale. Domenica 24 sarà infatti “Comunità in festa al
Parco Verde”.
Si comincia alle 15 con i
giochi, e già saranno allestiti l’angolo di esposizione
foto, quello di narrazione
di fiabe, mentre non mancherà il sottofondo musicale. Alle 17.30 è prevista la
merenda comunitaria e
condivisa fra
tutti; si concluderà alle 18.30
al patronato
tutti assieme
con canti attorno al fuoco.
Ed ogni famiglia alimenterà le fiamme
con legno che ha portato:
ad indicare che solo assieme si costruisce una comunità che sia ...fuoco vivo.(TB)
Alle 21 al patronato di Santa Giustina Festa dei Giovani con concerto de “La Combricola”.
VENERDÌ 22
Alle 20.30 in biblioteca civica
per il ciclo: Donne e separazione conferenza dal tema: “La donna e la separazione,
vissuti, atteggiamenti, difficoltà e
scenari possibili“. Relatori l’avvocato Paola Baldassar consulente legale dello Sportello Donna e la dottoressa Maria Luisa
Quadri, psicologa e psicoterapeuta Studio Stele. Organizzano
Comune Sportello Donna.
Per il ciclo Il piacere è
mio nel giardino di palazzo
Minucci: alle 19.30: "Il Piccolo
Rifugio,storia di un impegno"
con Dino Mulotto e Carlo
Donadel; alle 20.30 Teatro
Mòbile presenta: “La notte rac-
IN CENTRO:
il meglio del ferro battuto
conta”; alle 22 concerto di
Chieko Mori & Andres Reymondes Mutti: “Tango no sekku”.
Alle 21.30 al bar Duomo concerto dei Lunatici.
SABATO 23
Alle 15 in seminario riprende la
scuola di formazione
teologica. Tema di quest’anno é: “Cristo e il suo messaggio”.
Per “Il piacere è mio”: alle 19.30
in piazza Minucci rassegna di
corti Fiaticorti: alla stessa
ora nel giardino di palazzo Minucci installazione di Mario
Martinelli “Le ombre in festa”; alle 21.30 in piazza concerto dei Tamtando.
DOMENICA 24
Termina oggi a villa Croze e al
Museo del Cenedese la mostra:
"I Pajetta. L’eredità della pittura" (1809-1987) Orario: 9.3012.30 e 16-19.
GIOVEDÌ 28
Alle 20.30 sotto la loggia del
Museo della Battaglia per il ciclo: “Fuoridisera” Fabio Girardello accompagnato da
voce recitante presenta: "Eroi
dell’aria".
Farmacia di turno : Ai
frati, via Garibaldi telefono 0438 - 53378
/53171
veva iniziato alla vita cristiana e dove, pure, ho ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 27 giugno 1965,
per le mani dell’indimenticabile servo di Dio Albino
Lucani, allora nostro vescovo”.
Mario Sanson
SCUOLE: 85
nuovi crocifissi
nelle aule
O
ttantacinque
nuovi crocifissi per le scuole materne,
elementari e medie di
Vittorio. Li ha acquistati l’assessorato alle politiche scolastiche nell’ambito del rinnovo degli arredi per il nuovo
anno scolastico.
«Una scelta conseguente - spiega l’assessore Caldart- alla nostra
convinzione che in una
società sempre più composita e multietnica, è
necessario riconoscerci
nella diversità, anche attraverso i simboli».
SCUOLE: riparte
di slancio il Ctp
R
iparte di slancio il
Centro Territoriale
Permanente. La scuola degli adulti può infatti ora
fruire di cinque aule riservate, diminuendo la scomoda coabitazione con la
scuola media; di una segreteria e una sala insegnanti finalmente degne di
questo nome; e di un arricchito organico di insegnanti e di personale. Il tutto permetterà di potenziare la scuola media per ultraquindicenni - che da
quest’anno è anche a Pievee l’offerta di corsi per tutte
le età, dalle lingue (cinese
compreso) all’informatica.
Informazioni presso la Da
Ponte o al 0438 57587.
ono aperte le iscrizioni per partecipare ai corsi organizzati dal Ciofs, Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, di Vittorio Veneto che iniziano a fine settembre. Si tratta di un corso di 300 ore come Tecnico progettista Cad in 3D, che si svolgerà dalle 18.30 alle 21.30
il lunedì, mercoledì e giovedì, e di un corso di 600 ore con
stage come Tecnico nelle relazioni commerciali con l’estero, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13. Tra le iniziative del Ciofs spicca anche il corso di Informatica ed internet per famiglie, diurno dalle 8.30 alle 11.30 o serale
dalle 19.30 alle 21.30, con frequenza bisettimanale. Per
informazioni ed iscrizioni: tel. 0438.940733, email:
[email protected].
Angela Deganis
CENEDA: al via la scuola
di musica San Giuseppe
R
iapre i battenti in ottobre la Scuola di Musica San
Giuseppe. Da alcuni anni la scuola si è data una
nuova tipologia di corsi, con programmi propri che mirano anzitutto a dare una formazione musicale agli allievi, rispecchiando le loro esigenze, senza obbligarli da
subito a seguire i programmi dei conservatori. Dunque
accanto ai corsi di canto, chitarra, clarinetto, flauto, pianoforte, violino e violoncello sono attivi da alcuni anni
anche il corso di pianoforte a quattro mani, la musica
d’insieme-orchestra e l’orchestra di chitarre. La formazione teorica oltre ai normali corsi di teoria e solfeggio prevede laboratori di ritmica e canto, di guida all’ascolto, di composizione e di computer music. Per
quanto riguarda la musica moderna, oltre a chitarra e
basso prenderanno il via quest’anno anche la classe di
batteria ed un laboratorio di musica moderna d’insieme. Mentre per i più piccolini sono previsti due nuovi
laboratori: “Musica giocando” ed “Avviamento alla musica”.
I corsi verranno presentati nella riunione aperta a
tutti che si terrà lunedì 25 alle 18.30 al collegio San Giuseppe a Ceneda. Informazioni: 0438 53611
22
L’UNIVERSITÀ DEGLI ANZIANI PRESENTA UN QUADERNO
SU VOLTI E MASCHERONI DEI NOSTRI PALAZZI
I vittoriesi di pietra
C
i guardano. Noi
camminiamo,
corriamo, pedaliamo, ci affrettiamo, ci affanniamo, e loro lì. Senza
far motto né muoversi, ci
guardano fissi, sempre.
Eppure forse noi non li
abbiamo mai visti.
Sono le teste e i mascheroni che adornano le
facciate di molti antichi edifici vittoriesi. Dopo tanto
oblio, hanno finalmente
gloria: sono infatti i protagonisti di “Testimoni silenziosi Protomi e mascheroni dei palazzi di Vittorio
Veneto”, quaderno prodotto
dall’Università
degli anziani vittoriese, o meglio
dai suoi studenti e dall’insegnante Antonella Uliana,
che questi volti e maschere che ci scrutano sono andati a scoprirli e censirli.
Per garantire un pizzico di
ribalta alla scultura locale,
tradizionalmente figlia di
un Dio minore rispetto al-
Antonella Uliana
Pasquale Pistorio
le sorelle, pittura ed architettura, molto più e più ampiamente studiate.
Il quaderno sui
“testimoni
silenziosi”
sarà presentato
martedì
26 settembre alle 17
nell’ambito della cerimonia di apertura del ventiduesimo anno accademico dell’Università “Ippolito Pinto”.
Dove però il ruolo da protagonista sarà di diritto accaparrato da Pasquale Pistorio, fratello del vittoriese Filippo ed anch’egli di
salde radici vittoriesi. Dalle quali però si è slanciato
verso l’alto: è arrivato infatti ad essere oggi, a settant’anni, presidente della
multinazionale St Microelectronics, artefice della
“Etna Valley”, distretto italiano dei semiconduttori, e vicepresidente nazionale di
Confindustria. In questa duplice
veste offrirà
la prolusione, sul tema:
“Ricerca e innovazione per
la competitività dell’Italia”.
Una settimana dopo la
cerimonia dapontina, il 2
ottobre, l’Università spa-
Il 26 inizia
l’anno
accademico:
ospite Pistorio
lancherà agli alunni le sue
porte. Che stavolta raddoppiano: a causa dei lavori in corso al Foro Boario le lezioni resteranno all’Itis ma i laboratori dovranno traslocare all’oratorio di Sant’Andrea, con
tutte le scomodità dello
spostamento di diverse
centinaia di metri per alunni e professori. Ed in ogni caso sia per le lezioni
che per i laboratori si tratta di sedi provvisorie, e del
diman non v’è certezza.
Abbondante ed eterogenea come di consueto la
proposta didattica: lezioni
dopo le 15 da
lunedì a venerdì fino a
maggio. Iscrizioni a 30 euro, da farsi all’Informagiovani (lunedì,
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 12.30,
mercoledì giovedì e venerdì dalle 15 alle 18.30) o
alla sede dell’Università.
Informazioni: 0438-57669.
Tommaso Bisagno
Trasloco
forzato:
i laboratori
a Sant’Andrea
FARÀ UN PARK SOTTERRANEO
NUOVA SEDE A CAPPELLA
Palazzo Cesana
è di Camerin
Un gioiello
per gli Alpini
È
ufficiale. Palazzo
Cesana sarà acquistato dall’impresa Camerin. L’ex sede amministrativa dell’istituto Cesana Malanotti di via Cosmo
a Ceneda ospiterà residenze di pregio e uffici.
Ma sarà anche sede di
rappresentanza dell’Ipab
vittoriese. Lo storico edificio è arrivato
nelle mani di
Camerin dopo
un percorso amministrativo iniziato nel 2004
con la gara d’appalto per la costruzione della nuova casa di riposo di via Palmanova a Costa.
Il Cesana aveva previsto, per finanziare una
parte dell’opera, di vendere la vecchia casa di riposo di Meschio e palazzo Cesana. Ad aggiudicarsi la gara è stata la ditta Edilvì di Villorba, che si
è così impegnata ad acquistare i due beni dell’Ipab. Mentre per Meschio
l’Edilvì ha previsto un ambizioso piano di recupero, palazzo Cesana ha preferito cederlo a Camerin.
L’istituto Cesana Malanotti ha dato l’ok alla cessione accettando anche uno scambio proposto dal-
e
L’AZiON
iese
Vittorio Veneto / Vittor
Domenica 24 settembre 2006
l’impresario vittoriese. La
sala affrescata, che doveva rimanere quale sede di
rappresentanza dell’Ipab,
sarà ceduta a Camerin insieme all’autorizzazione a
realizzare parcheggi sotterranei sotto la corte interna. In cambio il Cesana Malanotti riceverà una
sala di rappresentanza
completamente ristrutturata, al
piano
terra e con accesso autonomo dalla corte interna.
«In questo modo – spiega
il presidente dell’Ipab
Maurizio Venturino – avremo la nostra sede storica senza spendere una
lira. La metteremo anche
a disposizione del quartiere. Così come il parco
è il modo che abbiamo
scelto per onorare la memoria dei benefattori».
Per mettere a posto la sala affrescata, infatti, ci sarebbero voluti oltre 250
mila euro. Con la proposta di Camerin l’operazione per l’Ipab sarà a costo zero e andrà incontro
alle richieste della Soprintendenza. (FG)
All’Icm andrà
una sala di
rappresentanza
FREGONA:
Teatro dialettale con le Racole
U
n sabato di teatro per Fregona.
L’avventura comincia sabato 23, alle 16, in piazza con i laboratori per bambini che faranno da antipasto
allo spettacolo di burattini previsto per le 17.30 al centro sociale. Dove alle 21 verrà servito il piatto forte, con
il locale gruppo giovani SuCoLeReCe a fare da cameriere, pardon, organizzatore: in scena andrà il gruppo teatrale Le Racole che proporrà due spettacoli scritti dall’autore di Caneva Carlo Zoldan: l’atto unico “Na salute
dhe fer” e i tre atti di “Il treno subia”. Ingresso libero.
ANZANO:
Scomparso Giovanni Da Ros
S
i è spento improvvisamente all’età di 65 anni
Giovanni Da Ros di Anzano. Era stato fra i primi negli Settanta a sviluppare la coltivazione della terra dapprima in orticoltura e successivamente anche
in floricoltura, attività che aveva avviato con la moglie
Gina e che oggi è continuata dalle figlie Lorena e Monica.
Quando poteva, inoltre, Giovanni non disdegnava
di prestare la propria collaborazione in parrocchia.
Monica Da Ros è ancor oggi presidente del Gruppo
parrocchiale Giovani di Anzano. Le esequie di Giovanni Da Ros sono state concelebrate da don Mario
Dall’Arche, da don Ermanno Crestani e da don Teonisto Ceschin giovedì 14 settembre ad Anzano.
Rossella Pagotto
FREGONA: L’addio a Barbara
De Luca, figlia del sindaco
U
n funerale partecipato, sentito e ricco di
interventi di amici, inconsueto in alcuni aspetti.
Così è stato dato l’ultimo
saluto a Barbara De Luca, figlia del sindaco di Fregona
Giacomo, morta venerdì 15
dopo una lunga lotta strenuamente combattuta contro
un tumore.
Barbara lavorava come insegnante alle scuole medie
ed era anche impegnata nel volontariato: una delle fondatrici, ad esempio, del gruppo del commercio equo e
solidale di Vittorio Veneto, una decina di anni fa.
Lascia Roberto Dal Mas e i loro due figli Riccardo ed
Eleonora, oltre al padre Giacomo e alla mamma Fedora.
Il parroco di Fregona don Ermanno Crestani ha celebrato il funerale di Barbara lunedì 18 settembre.
AUSER: corso di ginnastica dolce
I
l circolo “Elisa Braido” dell’Auser organizza un corso di educazione motoria di tipo morbido conservativo, per adulti, che si svolgerà nella palestra di via
Dante martedì e venerdì dalle 14.30 alle 15.30 a partire
dal 3 ottobre. Per informazioni: 0438-59823.
S
i svolgerà domenica
24 settembre l’inaugurazione della nuova sede del gruppo Alpini di
Cappella Maggiore. L’edificio, i cui lavori sono iniziati il 4 febbraio del 2003
in via Trevisani nel mondo,
a pochi passi dal centro cittadino, ai piedi dell’argine
del torrente Carron, sono
ora volti al termine.
«Il cantiere – commentano il capogruppo Guido
Spada e i due vice Nereo
Uliana ed Antonio Braido
– ha impegnato uno stuolo
di volontari per circa 400
giorni lavorativi. Moltissime le persone che ci hanno sostenuto: privati, enti
pubblici come l’amministrazione comunale ed enti privati come Banca Prealpi».
Il gruppo delle Penne
Nere di Cappella Maggiore, che è stato fondato nel-
la metà degli anni Cinquanta e conta su circa 200
aderenti, ha previsto per
domenica un vero e proprio programma di festeggiamenti. Alle 9.30 da via
Roma partirà un corteo insieme alla Banda di Cappella Maggiore, diretta dal
maestro Massimiliano Dal
Mas, che raggiungerà la
chiesa per la messa delle
10.
Al termine il corteo raggiungerà il monumento dei
caduti, a lato del municipio,
per la deposizione di una
corona, dopidiché verrà
raggiunta la sede di via
Trevisani, ove alle 11 avranno luogo i discorsi ufficiali e il taglio del nastro.
Hanno assicurato la loro
presenza per l’occasione il
sindaco Gianpiero Possamai e il presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto Dino Salamon.
S. FLORIANO / ELSA
E ARMANDO 40 ANNI INSIEME
l
3
settembre
scorso Elsa Pasin
e Armando Piccin,
nella chiesa in cui 40
anni fa si sono scambiati il loro “sì”, con
grande gioia hanno
detto grazie al Signore per la bontà con la
quale è stato loro vicino in tutto questo
I
Armando Piccin ed Elsa Pasin
tempo.
E le comunità di
San Floriano e di Nove hanno voluto manifestare il loro affetto e
la loro riconoscenza
per quanto i due sposi hanno fatto e fanno
per la Val Lapisina.
e
L’AZiON
Vallata / Bellunese
FASOI, RADICCHI, MARRONI, PATATE...
Ma quanti
sapori in Vallata!
I
l maltempo ha un
po’ guastato la festa, tuttavia il primo “Saperi&Sapori di
Vallata”, organizzato dai
“Amighi del Fasol de Lago” a Lago di Revine dal
16 al 17 settembre scorsi, ha riscosso un bel successo di pubblico, visitatori e curiosi di robe de
na olta. Al centro di tutto, pure del convegno:
“L’agricoltura in Vallata,
quale futuro?”, il fasol de
Lago. Un legume antico,
rampicante, piccolo, carnoso, color crema, che
cattura immediatamente
il palato per la sua morbidezza, delicatezza e
per la quasi assenza di
buccia. Ma a Lago non
solo i fagioli! Perché la
Vallata che si estende da
Combai a Longhere è
anche lo scrigno delle patate cornette, del radicchio “dae rece longhe”,
del Marrone di Combai,
imbiancati in
stalla su acqua corrente
dei fontanili
locali. La domanda è: è una variante
di quelli di
Treviso, o
addirittura il
progenitore
dei medesimi? Ai geneUmberto Dal Bò con il radicchio di Lago tisti l’ardua
sentenza!
delle zucche, del vin Ver- Un’altra parola per l’ordiso, dell’olio d’oliva, del- ticoltore, l’olivicoltore di
l’oca del Mondragon, Ceneda, Sebastiano Bacdelle patate di San Pao- cichetti, che sul colle San
lo, dell’ormai raro seda- Paolo di Ceneda, coltiva
no-rapa, e di altro ancora. le patate cosiddette di
Spendiamo due paro- “San Paolo”: una produle sul radicchio “dae re- zione piccola, ma quance longhe” coltivato prin- do viene (lassù si soffre
cipalmente attorno al la- parecchio la siccità), è ugo di Lago (un tempo di na sorpresa, molto, ma
San Giorgio!). Salvato e molto gradevole. A Lago
coltivato da Umberto Dal c’è poi pure il pesce: dalBò per un totale di un le carpe, tinche e scarpaio di quintali l’anno, dole ai lucci. «Nel lago di
COMBAI / PRECIPITARONO IN AEREO
Un libro sul Santuario
a ricordo di 4 giovani morti
I
l paese di Combai ha
celebrato, lo scorso fine settimana, due ricorrenze straordinarie: il ventennale della morte di Ivo,
Danilo, Remo e Mario i
quattro ragazzi che, il 14
settembre 1986, precipitarono con un piccolo aereo
proprio nei pressi di casa.
Fu un evento che suscitò enorme emozione e grande
dolore in una piccola comunità, come quella di
Combai, assai solidale. La
memoria ha visto una grandissima partecipazione di
persone, sabato 16, alle 19,
alla messa di suffragio, nella chiesa della Madonna
Addolorata sul colle di Ronch. La celebrazione, officiata da monsignor Aldo
Rojer, è stata animata dal
coro Monte Cimon, in cui
Ivo, uno dei quattro ragazzi, militava.
Monsignor Rojer nell’omelia ha rievocato quell’episodio e quei tristi momenti rileggendo pari pari
le cronache che puntualmente annota dal 1964, anno del suo arrivo, nel diario
della parrocchia. Ha evocato i sentimenti della gen-
te, la sofferenza delle famiglie e la presenza rincuorante dell’allora vescovo,
monsignor Eugenio Ravignani, accorso in paese subito dopo la terribile tragedia.
Al termine della messa
si è tenuto uno straordinario concerto, diretto dal
nuovo maestro del coro,
Paolo Vian.
La domenica è stata dedicata al 150° della costruzione del cimitero e del
Santuario della Madonna
Addolorata, proprio nella
sommità del colle di Ron-
Domenica 24 settembre 2006
23
FOLLINA: Due consiglieri
abbandonano la maggioranza
San Giorgio, ora di Lago,
fino alla seconda metà
del ’900 si praticava anche la pesca professionale - ci racconta Giorgio
Giorgi, che per l’occasione della festa ha allestito un piccolo museo
della pesca lacustre - con
tanto di barca, reti, fiocine e “corda”, che è ed era una lunga, anzi una
molto lunga fila d’ami.
L’ultimo a smettere il mestiere di pescatore, più di
trent’anni fa, con tanto di
licenza di pesca e pure di
commercio fu “Jacomin
pesseta”, al secolo il signor Giacomo Da Rodda.
“Jacomin pesseta”, una
volta ormeggiata la barca, si caricava il pescato
sulla bicicletta e via pedalando per i paesi circostanti, vendendo alle
famiglie in particolare la
frittura (di scardole), ma
anche tante, e tante tinche, e se capitava anche
delle belle carpe. Nei dì
della festa è poi stata aper ta anche l’“Osteria
dei Amighi”, assai frequentata un po’ da tutti,
con uso di cucina, «e
dunque- aggiunge - ancora Giorgio Giorgi, presidente f.f. dei “Amighi
del Fasol de Lago” - oltre
alla mescita di vino vi si
è potuto anche mangiare!».
Mario Sanson
Pialdier di Trichiana domenica 24 settembre seconda rassegna: “Arte e mestieri sòt i pòrtòi”. Orario: 10-17. Organizza il Gruppo Pialdier.
ch, che domina Combai. Attorno a questa chiesetta si
è sviluppata la storia di
un’intera comunità, diventandone il simbolo. In occasione dell’ultracentenario anniversario, è stata redatta una ricerca storica,
pubblicata in un volumetto,
presentato proprio domenica, in occasione dei festeggiamenti della Terza di
Settembre. Raccoglie, oltre
ai documenti, riflessioni e
spunti di riflessione. In esso vi è narrata la storia di
come sia stato costruito il
nuovo camposanto, nel
1851, non più adiacente alla chiesa, ma “sul più bel
posto di Combai donde si
domina da Serravalle a Valdobiadene e fin al Montello”. Il precedente cimitero,
giunto ormai sul sagrato,
conservava tutte le lapidi
dal 1616 in avanti, essendo
tradizione e voto dei combaiesi non diseppellire mai
nessuno. Il cimitero fu costruito da tutta la popolazione insieme, con le opere e la collaborazione fisica
di ogni famiglia, che si alternava nei lavori. Così poi
anche la chiesa, dedicata alla Madonna Addolorata. Si
volle e si ottenne la benedizione del Papa, che fornì
la testata d’angolo, la prima
pietra posata che i combaiesi andarono, in pieno
inverno, a ritirare sin a Roma, attraverso un viaggio a
dir poco avventuruoso.
Il volumetto, curato da
Michele Pagos, riporta poi
le preghiere, gli ex voto, le
idee e gli intenti della popolazione nell’onorare la
Vergine Addolorata e i propri cari lì accanto sepolti.
Nel cimitero vi era una
scritta in latino che recita-
L
a maggioranza che sostiene il sindaco Marcello
Tomasi perde altri due pezzi. Dopo Franco Dal
Vecchio, già vice-sindaco, anche Giovanni De Recco e
Gianni Dal Pont hanno lasciato il gruppo “Rinnovamento
per Follina” per confluire nel gruppo misto. Già da tempo i due consiglieri manifestavano indifferenza nei confronti del primo cittadino. La giunta Tomasi sta in piedi
ora per un solo voto: 9 contro 8.
MIANE: Consegnati 2.390 euro
alla Casa Via di Natale
V
enerdi 15 settembre una rappresentanza della Dibiesse Calcetto e del Gruppo Giovani di Miane si
è unita al gruppo che si è recato con il pulmino ad Aviano, presso la Casa Via di Natale “Franco Gallini”. L’occasione era la consegna del ricavato della Lucciolata di sabato 9 settembre. Nelle mani della segretaria Carmen Gallin sono stati consegnati ben 2.390 euro di cui 1.000 offerti dalla Comunità Emigranti di Premaor per il 45° anniversario della fondazione.
TARZO: Presentazione dei restauri
su tre beni della parrocchia
V
enerdì 29 settembre, alle 20.30, nella chiesa di
Tarzo verranno illustrati i lavori previsti per conservare il patrimonio ereditato a beneficio della comunità. I tecnici che hanno predisposto gli interventi conservativi della chiesa, del campanile e di Villa Mondini,
illustreranno con grafici e diapositive i progetti e le spese previste.
PIALDIER: Vecchi mestieri
A
va così : “Entri qui da Combaiese che ha finito il suo
corso, ma continuerai ad
essere amato da Combai”.
Va ricordato che, con il
Santuario di Ronch, nasce
la Sagra della Terza di Settembre e i primi comitati di
aggregazione, embrione
dapprima della celebre
banda musicale e, in seguito, della pro loco.
Il volume - dedicato a Ivo, Danilo, Remo, Mario -,
è stato realizzato con il patrocinio della parrocchia,
della pro loco, del Comune
di Miane, della Cooperativa
Altamarca, della Comunità
Emigranti e di altri collaboratori che hanno creduto e sostenuto il lavoro di
ricerca e di pubblicazione.
Il libro può essere richiesto in pro loco o in parrocchia,
telefono
0438.893260.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
T
renta volontari
dell’Esam (Emergenza sanitaria
Alta Marca) da sabato scorso, 16 settembre, prestano
un servizio di trasporto sanitario a favore della popolazione del Quartier del Piave. Nei giorni di sabato e
domenica, dalle 8 alle 22.30,
i volontari, a turno, sono
presenti nell’ex ospedale di
Soligo, pronti a muoversi
per interventi di emergenza “minori”. Potranno infatti
essere mobilitati dalla centrale operativa del 118, cui
fanno capo, per i casi che
rientrano tra i cosiddetti
“codici verdi” (salvo i casi in
cui la mobilizzazione del paziente non richieda particolari accorgimenti) oppure nei “codici gialli”, ma solo in appoggio ad altra ambulanza con personale professionale. L’Esam si occuperà pure dei trasporti sanitari secondari (ad esempio la persona non deambulante che deve andare in
ospedale per una visita spe-
Interventi di emergenza nel QdP nel 2005
Pieve di Soligo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 487
Farra di Soligo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335
Follina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146
Sernaglia della Battaglia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
Cison di Valmarino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108
Moriago della Battaglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
Refrontolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
fuori distretto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1369
cialistica). Il personale volontario che presta servizio
negli incarichi di “soccorritore” o di “autista” possiede
idonea formazione sanitaria comprendente la frequenza a corsi per l’ottenimento delle necessarie certificazioni.
Come richiesto dalla direzione dell’Ulss 7, i volontari opereranno in stretta
collaborazione con il personale della Sanit, che è la
società che ha in gestione
il servizio di pronto emergenza/urgenza di Soligo.
Sanit è attiva sette giorni su
sette, ventiquattro ore su
ventiquattro, con un’ambulanza medicalizzata su cui
viaggiano infermiere e medico, oltre naturalmente all’autista. «Affidare il servizio all’esterno è una necessità, oggi non abbiamo alternative – spiega il direttore sanitario Sandro Cinquetti –. C’è il blocco delle
assunzioni e comunque è
difficile trovare personale
preparato per questo servizio. Nel Veneto l’area dell’emergenza è diffusamente appaltata». Proprio in
queste settimane l’Ulss sta
valutando l’opportunità di
procedere all’esternalizzazione di altri servizi attivi a
Soligo, così da recuperare
personale infermieristico
per attività “in sofferenza”.
25
PIEVE: Il senso della comunità,
riflessione di mons. Zagonel
GRAZIE AI VOLONTARI DELL’ESAM
Soligo, per le emergenze
una seconda ambulanza
Domenica 24 settembre 2006
Le
statistiche
dicono che
gli interventi di emergenza
che partono da Soligo sono all’incirca
1.400 all’anno. Più della metà sono per i cosiddetti
“codici gialli”. Tra i motivi
delle chiamate, in testa ci
sono i traumi e gli incidenti domestici (33%), seguono i problemi cardiovascolari, quelli respiratori e
quelli psichiatrico-neurologici.
«Come Ulss siamo contenti che sia partito questo
nuovo servizio – continua
Cinquetti –. Abbiamo sostenuto l’associazione nel
percorso che l’ha portata all’iscrizione nel registro regionale delle associazioni
di volontariato. Inoltre abbiamo messo a disposizione dei volontari alcuni locali dell’ex ospedale di Soligo, un’ambulanza dismessa e l’abbigliamento».
La convenzione tra Ulss 7 e
Esam prevede anche un
rimborso di 0,60 euro per
ogni chilometro percorso e
10 euro per ogni ora di stazionamento. (FC)
V
enerdì 22 settembre, alle 20.30 nell’aula magna
del patronato Careni di Pieve di
Soligo, il vicario generale monsignor Martino Zagonel guida
un incontro sul tema: “La costruzione della comunità cristiana: Chiesa di pietre vive”.
L’iniziativa si tiene nell’ambito
delle manifestazioni per i cento anni della posa della prima pietra del Duomo.
VIDOR: Ingresso nel nuovo
parroco, don Marco Zarpellon
D
omenica 24 settembre, alle 18.30, il vescovo Giuseppe presiede il rito di ingresso nel nuovo parroco di Vidor don Marco Zarpellon.
SERNAGLIA: Seconda parte
degli incontri sul vangelo di Luca
S
econdo ciclo di incontri di don Renato De Zan sul
vangelo di Luca a Sernaglia della Battaglia. Martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28 settembre don De Zan
tratta, rispettivamente, i seguenti temi: i cantici del vangelo dell’infanzia e il Padre nostro; dal discorso della
montagna alla parabola del povero Lazzaro; lettura liturgica del vangelo di Luca. Gli incontri iniziano alle
20.30 nel salone polifunzionale del municipio. Organizza la Commissione catechesi del Quartier del Piave.
FARRA: Le favole di Andersen per
il primo anno della mediateca
D
omenica 24 settembre dalle 15 alle 18.30 la biblioteca multimediale di Farra di Soligo festeggia il primo anno di vita con “La vita e le opere”, percorso
letterario a premi intorno alle favole di Andersen rivolto ai bambini. Organizza l’assessorato alla Cultura del
Comune di Farra.
PIEVE: Perché donare gli organi?
PIEVE / INAUGURATO IL PARCO
Casa di riposo,
famiglia accogliente
I
n generale, quando
si arriva a quell’età
in cui il passato sembra
più importante del futuro, si tende a trascurare il
presente, il quale scorre
via sempre uguale e aggiunge ben poco di interessante alla vita.
Ma c’è un’isola dove i
tempi vengono coniugati
in modi diversi: lì il passato è reso piacevolmente presente e questo predispone a una continuità
tra l’oggi e il domani, senza scosse e senza traumi.
Naturalmente c’è tutto
quanto la più aggiornata
concezione della vita comunitaria prevede, ma
addolcito e umanizzato. Il
nuovo giardino, per esempio, inaugurato domenica 17 settembre in
occasione della Festa della fumiglia, è un gioiello
disegnato da chi ha tenuto conto sapientemente
dell’ambiente circostante
e della sua vivibilità: c’è il
Soligo che scorre pigro
ma mormora continuamente variato, come un
vecchio che borbotti, il recinto con la capretta che
si sente la capa delle galline e delle papere e ricorda anch’essa qualche
comportamento umano,
la fontanella e il brolo con
le piante scelte tra le più
belle e amate come le viti. Insomma, uno di qua
si sente a casa sua e vive
il tempo impiegandolo al
meglio. Sono tutti convinti di questo e si fanno
in quattro affinché la Casa per anziani di Pieve sia
il luogo accogliente di una famiglia allargata: dal
presidente Schiratti, alla
direttrice Gaiarin, all’ottuagenario cappellano
Mansueto, alle impiegate
Nives e Luisa, a tutto il
personale.
Con il loro buonumore
incorporato e contagioso
le Penne Nere preparavano lo spiedo e la polenta, non troppo dura, adatta per i vecchietti; se l’acqua cadeva impietosa un
altro liquido la rallegrava.
Il coro San Gallo diretto
da Carlo Rebeschini ha
intonato i canti fervorosi
per la messa e la voce intima di Lucia Zigoni quell’Ave Maria che tutti conoscono: fra i banchi in
quel momento si era
spontaneamente sparso il
silenzio. Eppure è una
musica che si sente da
due secoli, dov’è la novità? Forse nell’intensità
della partecipazione espressiva degli interpreti
e forse in quell’indefinito
piacere della memoria
che si prova davanti alle
cose pure, incontaminate, e per questo sempre
nuove, vive.
E proprio al “Percorso
della memoria” è stato dedicato il bel libro fotografico “Soligo” che raccoglie immagini del secolo
scorso, presentato alla fine della messa.
Fra molte cose che potrei riportare scelgo queste due, dalla predica di
Mansueto: “Non è importante quanto tempo un figlio rimane in visita con la
madre ma l’assiduità delle sue visite, anche se brevi, colma di goia tutta la
giornata materna”. La seconda: “Mi telefonano da
Roma. E allora quando ci
ritroveremo come quella
volta?”. Apparentemente
è una frase insulsa, qualcosa che si dice tanto per
dire qualcosa. Ma non è
così, qui non è così: la sesta edizione della Festa
della famiglia degli anziani lo dimostra, perché già
si comincia a pensare alla settima, cioè al futuro.
Marco Peretti
FARRA: IL PIÙ BEL BALCONE FIORITO
È
Mario Berton il vincitore della
prima edizione del concorso “Balcone fiorito” organizzato dalla Pro loco
di Farra di Soligo. Nella foto i fiori del signor Berton, che volerà a Parigi (questo
infatti il primo premio del concorso) insieme ad un’altra persona. Il secondo posto è andato a Margherita Parussolo e il
terzo a Chiara Bet.
V
enerdì 29 settembre, alle 20.30 all’auditorium della biblioteca comunale “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo, ci sarà un dibattito pubblico sulla donazione di sangue, organi, tessuti e midollo osseo. Interverranno: Alice Bandiera, presidente provinciale Admor, Adriano Zago, presidente provinciale Aido, Alessandro
Dal Canton, primario del centro trasfusionale Ulss 7. Organizzano Avis e Aido di Pieve.
PIEVE: Il 1º ottobre tutti in bici
per sostenere la vita
D
omenica 1º ottobre le sezioni pievigine di Avis e
Aido ci invitano alla decima “Pedalata per la vita”. La partenza è fissata alle 9 in piazza Vittorio Emanuele a Pieve di Soligo. Venticinque i chilometri di pedalata lungo le strade di Pieve, Refrontolo e Farra. La
velocità di marcia sarà alla portata di tutti. Iscrizione: 3
euro.
REFRONTOLO: A nuovo il piazzale
del Molinetto della Croda
C
ompletamente rifatto il piazzale all’ingresso del
Molinetto della Croda. Il parcheggio, che è di
proprietà comunale, è stato ampliato e riorganizzato
con l’inserimento di aiuole e punti luce. Sono stati realizzati spazi attrezzati per la
sosta temporanea di camper
(fino a un massimo di tre).
L’opera è stata
resa possibile
da un contributo regionale di
15 mila euro
che ha coperto metà della spesa. Il resto è stato messo da Banca Prealpi, Associazione Molinetto e Comune.
Altri lavori sono di imminente realizzazione: la sostituzione della ruota esterna e di tutte le parti in legno all’interno della macina. Questi lavori sono resi
possibili da un contributo della Regione Veneto, ottenuto tramite la Comunità montana, che coprirà buona parte delle spese.
26
DON MARIO CASAGRANDE LASCIA S. PIO X
FORANIA
“Ho cercato di far crescere
il senso di appartenenza”
Quattro
incontri
sulla persona
di Gesù
N
ella bacheca
della chiesa di
San Pio X ci sono dei fogliettini arancioni.
Contengono un avviso il
cui titolo è “Domenica 24,
ore 10.30: Salutiamo don
Mario”. È un invito, rivolto
ai parrocchiani, “a proporre idee, dare una mano, sostenere in qualche modo”
la festa di addio al parroco
che se ne va a Orsago. In
quel bigliettino c’è una frase che deve aver fatto particolarmente piacere a don
Mario: “Vorremmo che tutti si sentissero nella possibilità di dare un proprio
contributo, perché si tratta di una festa di famiglia,
e tutti devono sentirsene
parte”. È proprio su questo, sulla creazione di un
forte senso di appartenenza alla comunità quasi fosse una seconda famiglia,
che don Mario ha lavorato
fin dal suo ingresso nella
popolosa e giovanissima
(ha appena compiuto 50 anni) parrocchia coneglianese. Era il 1996. «Mi pare
che in questi dieci anni la
comunità abbia fatto dei
passi avanti nella direzione
di una maggiore comunione – racconta il sacerdote
che ci riceve in una canonica sottosopra per l’imminente trasloco –. C’è dialogo e collaborazione tra i
Don Mario Casagrande
gruppi e c’è una buona partecipazione a iniziative, magari piccole, di condivisione e amicizia. Come i pranzi comunitari o gli scambi
di auguri che proponiamo
in occasione delle feste
maggiori».
Al successore, don Pierpaolo Bazzichetto, don Mario lascia una parrocchia
con molteplici attività. «Abbiamo tre strutture preziose, che offrono proposte educative per bambini, ragazzi e giovani: il nido, la
materna e il centro parrocchiale. Il lavoro senza
sosta delle suore salesiane
e del cappellano crea una
bella vitalità. Inoltre a San
Pio X vi è una forte sensibilità per la carità: si va dai
gruppi Albania e Solidarietà, esistenti già prima
del mio arrivo, ad Africa
Chiama, alla San Vincenzo,
al gruppo Bosnia. Diamo
un supporto significativo
VENERDÌ 22 SETTEMBRE
V
In mille alla cena
della vendemmia
enerdì 22 settembre a Conegliano in
via 20 Settembre la 12ª
“Cena della vendemmia”.
Mille posti, sempre e comunque prenotati con largo anticipo. «Per tutti l’esistenza è scandita da appuntamenti – commenta –
VENERDÌ 22
Alle 23, allo ZionRockClub,
concerto dei Fiub, duo
bergamasco di chitarra e batteria. L’evento prosegue lo
spazio denominato Zion off,
che porta gli artisti a stretto contatto con il pubblico. Riservato soci Arci. Ingresso libero.
SABATO 23
Alle 11, in via Cavour, nell’ambito del gemellaggio con
la città brasiliana Garibaldi, inaugurazione del restauro del-
Giovanni Grassi, presidente di “Dama Castellana”, l’associazione che cura il grande evento - alcuni desiderati, altri d’obbligo. Non capita spesso di
poter cenare in centro storico con tanti amici, di ripercorrere le antiche ri-
la lapide alla memoria di Giuseppe Garibaldi. Durante la cerimonia,
concerto della Fanfara della
Città dei Mille.
Alle 15.30, al giardino Vivaldi
di Parè, per Sabati Pitturasogni laboratori creativi ed espressivi con momenti di intrattenimento con tema una fiaba. Ingresso libero.
Orario pomeridiano, Contrada
Granda, Festa dell’uva
2006, con possibilità di degustare qualità di uva di produzione locale e prodotti vi-
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 24 settembre 2006
“C
anche al Centro d’ascolto
foraniale che ha sede a Casa Toniolo. Ma questa è solo una parte delle attività
parrocchiali».
Ad attendere don Pierpaolo c’è anche qualche
spina. «Questa è una parrocchia di periferia, caratterizzata da un impressionante via-vai di residenti.
La benedizione delle famiglie è impresa ardua, è difficile trovare la gente a casa. Diverse coppie giovani
vanno a vivere nei paesi limitrofi – Santa Lucia, Mareno... – dove l’acquisto
della casa è più accessibile. Alcuni però continuano
a frequentare San Pio X. Ad
esempio, molti componenti dell’attuale coro non risiedono più qui, eppure
sentono ancora vivo il legame e continuano a frequentare.
Va anche detto che la
parrocchia ha una conformazione geografica particolare, attraversata com’è
dalla ferrovia e dalla Pontebbana. E questo non facilita il diffondersi del senso di appartenenza».
Dal saluto di don Mario
all’arrivo di don Pierpaolo
passeranno quindici giorni. L’ingresso è infatti previsto per il 15 ottobre alle
18.
Federico Citron
risto al centro
della storia - La
nuova evangelizzazione” è
il titolo della catechesi per
giovani e adulti promossa
dalla forania di Conegliano in preparazione alla festa del patrono san Leonardo (6 novembre). La
catechesi si articola in
quattro incontri che si terranno alle 20.30 nel salone
dell’auditorium Toniolo.
Primo appuntamento venerdì 6 ottobre con Adriano Tessarolo, docente di
Sacra scrittura al seminario di Vicenza, che presenta l’ebreo Gesù. Venerdì 13 ottobre don Giorgio Maschio (nella foto),
docente di Patristica alla
Facoltà Teologica del Triveneto, si soffermerà sul
Gesù della chiesa
primitiva.
Luigi Lorenzetti,
docente
universitario di
Morale,
terrà la
terza relazione: “Gesù parlava con
autorità”. Chiuderà la catechesi monsignor Giacomo Gava, laureato in Teologia liturgica all’università S. Anselmo, con un intervento su Cristo nella liturgia della Chiesa.
cette, di godere di un buono spettacolo, di assaporare la fine dell’estate tra
antichi palazzi». Il menù di
quest’anno, studiato e preparato come gli anni passati da Stefano Pasqualetto, capo chef alla “Ottavian” di San Vendemiano,
apre con il prosecco spumante, continua poi con il
baccalà mantecato con polenta gialla abbrustolita, il
radicchio di Treviso brasato e formaggio Soligo selezione Oro, la zuppa con
porcini e zucca, il “Pit in
tecia”
con
crema
di
mais e spinaci al burro
per concludersi in gloria
con la torta alla crema e
marsala, un
cestino
al
cioccolato e
lamponi e la
sbrisolona
con crema al
mascarpone.
In concomitanza con la
cena è previsto un concer-
R
itorna domenica 24 settembre la Conegliano Pedala, giunta alla 28ª edizione. La partenza della amatissima biciclettata organizzata dagli “Amici sportivi
di S. Martino” sarà alle 9.30 in viale Carducci (stazione
FS) mentre piazzale Fratelli Zoppas (stazione autocorriere) ospiterà il traguardo. Il percorso, lungo circa 30
chilometri, toccherà i Comuni di Conegliano, Santa Lucia di Piave, Mareno di Piave e Vazzola, con punto ristoro
presso Borgo Malanotte. Per informazioni: Renato Rigo
(cellulare 339-6984679).
È mancato Domenico Di Leo
I
l 15 settembre è mancato nella sua casa di Battipaglia il Cavaliere della Repubblica Domenico Di Leo.
Classe 1916, combatté in Africa e su altri fronti, dove si
meritò due Croci di guerra al Valor Militare. Fu inoltre
nominato “nobil uomo” dal Re d’Italia, Vittorio Emanuele
III. Lascia la moglie Maria Nunziata, i figli Antonio, Pio
Nicola e Francesco, professore alla Scuola d’enologia di
Conegliano nonché curatore per “Prospettive” di importanti eventi artistici. (MS)
Raduno dei Foltran
D
omenica 24 settembre i Foltran si ritrovano per
la loro festa. È previsto l’arrivo di discendenti
Foltran dal Brasile. Il programma della giornata prevede alle 10 la partecipazione alla messa in Duomo insieme ai rappresentanti della città brasiliana di Garibaldi
giunti a Conegliano per sottoscrivere un rapporto di collaborazione tra i due centri. Segue il pranzo e la visita al
capitello della Vergine delle acque.
CULTURA: Visite guidate gratuite
in città
P
er la seconda volta l’assessorato alla cultura del
Comune di Conegliano organizza visite guidate alla città. L’iniziativa, cui è stato dato il nome di “Scopri la
tua città”, è gratuita. L’itinerario prevede visite al Castello, all’ex convento San Francesco, al Duomo, alle vie
del centro storico. Conclusione alla Scuola enologica
con un brindisi. Le visite si terranno venerdì 22 e 29 settembre, e venerdì 6, 13 e 20 ottobre, sempre dalle 14.30
alle 18. È necessario prenotarsi all’Informagiovani (telefono 0438-413319).
INIZIATIVE:
Scopriamo
i vini trevigiani
ontinua “Gente&Vino”, la manifestazione organizzata dalla Dama Castellana per far conoscere i
vini del territorio trevigiano. Sabato 23 l’appuntamento è al Caffè
al Teatro con il Prosecco mentre
il 30 alla Bottega del vino della
Scuola enologica vengono presentati il Montello e i Colli Asolani.
Gli incontri, di un’ora circa, iniziano alle 18 e sono tenuti da
sommeliers ed enologi. La partecipazione è gratuita.
C
to de “I Danzerini” di Aviano, gruppo folk.
Mario Sanson
PIÙ STRETTI I RAPPORTI
CON GARIBALDI (BRASILE)
tivinicoli. Nel corso
della rassegna concerti di musica folk
e finale del concorso Enodama.
MERCOLEDÌ
27
Alle 15, a casa Cima, inizia la mostra
di pittura dal titolo
“Autoritratto
d’artista e il suo
mondo”. Lo scopo
della mostra è quello di illustrare l’interpretazione che una trentina di artisti
trevigiani danno della coscienza di sé e del paesaggio.
SAN MARTINO: “Conegliano
Pedala”, trenta chilometri tra amici
C
La manifestazione prosegue fino a domenica 22 ottobre. Ingresso libero.
i sarà anche Giuseppe Garibaldi,
pronipote del più celebre
“Eroe dei due mondi”, ad uno degli appuntamenti che
il Comune di Conegliano ha
organizzato nell’ambito dell’accoglienza alla delegazione della città brasiliana di
Garibaldi. Il momento ufficiale è previsto per giovedì
21 settembre, alle 18, con la
sottoscrizione in municipio
di un Protocollo d’intesa tra
le due città. Sabato 23 settembre è in programma un
convegno dal titolo “Svilup-
po sostenibile: l’esperienza
da esportare della Marca
trevigiana”, con inizio alle 9
nell’aula magna della Scuola Enologica di Conegliano.
Nel corso della stessa mattinata, con inizio alle 10.45,
è prevista la cerimonia di
scoprimento della lapide
che ricorda la presenza di
Giuseppe Garibaldi a Conegliano. Intervengono il nipote di Garibaldi e il vescovo Giuseppe Zenti. La lapide, situata nel palazzo Gera
in via Cavour, è stata recentemente restaurata.
e
L’AZiON
Coneglianese
Sono disabili, la famiglia li abbandonerebbe
Clementa
salva i bambini
R
accogliere su una
spiaggia africana
a pochi centimetri
dall’oceano un neonato
deforme che i genitori avevano gettato a morire - perché se è deforme è indemoniato, e se vive porterà
disgrazie a tutto il villaggio
- e in un momento diventarne mamma; portarlo in Italia; superare mille difficoltà; farlo operare da un
medico che riesce a cancellare la deformità; ritornare
su quella stessa spiaggia e
quello stesso mare con il
medico, commosso, ed il
bambino, sano.
La trama di “Io voglio vivere - Guinea Bissau: bambini senza futuro” è senza
dubbio efficace e commovente. Se ne potrebbe anche fare un film.
Solo che quella messa su
carta da Arturo Buzzat e
Clementa Dos Olis Vieira di
Santa Lucia e da Rita Musumeci, di Feltre, docente
presso la Scuola Enologica
a Conegliano - non è
solo fiction.
È
in
gran parte
una storia
vera, quella
narrata nel
libretto
pubblicato
grazie al
contributo
della Caritas diocesana (il cui direttore don
Ferruccio
Sant è anche l’autore della splendida
fotografia di copertina), che
si trova presso la Libreria
del Seminario a Ceneda.
È la storia di Clementa,
giunta qui dalla Guinea Bissau operatrice socio sanitaria presso la casa di riposo
“De Lozzo Dalto” di Santa
Maria di Feletto.
Esistono davvero, al suo
paese, i bambini che vengono buttati in riva al mare.
Come spiega il libro,
questi innocenti, se nascono malati o deformi,
vengono
sottoposti
alla “prova
del demonio”. Cioè
lasciati una
notte sulla
spiaggia. Se
all’indomani il bimbo
non c’è più,
inghiottito
dalla marea, è stato restituito al demonio, era suo. Se
c’è ancora, i genitori lo riprendono e lo considerano
espressione della volontà di
Dio.
«Nel libro - spiega Dos
Olis - abbiamo cercato di
spiegare perché i genitori si
comportano così. Perché
qui in Italia magari si sa che
in tanti paesi dell’Africa i
bambini vengono buttati
via, ma non si comprende
cosa pensa chi lo fa».
E forse non si sa che esistono davvero, e non solo
nel libro, bambini buttati via
che vengono poi salvati.
Salvati e portati, ad esempio, a Santa Lucia.
Due di loro infatti vivono
con Clementa. Percorrono
la stessa storia di “D”, il
bambino del libro: operazioni in Italia - il primo a Conegliano, il secondo a breve a Verona- per correggere i difetti. Poi il ritorno in
Guinea Bissau. Perché la
gente veda: la deformità è
passata, è un bambino come gli altri, non è indemoniato né lo era prima del
viaggio in Europa. «Vorrei
portare in Guinea Bissau dice Clementa- anche delle
foto per mostrare che anche
tra i bianchi ci sono i bambini con problemi, ma li
considerano come persone».
E da agosto Clementa è
anche sposata con un marito - quanti lo farebbero?- che
condivide l’impegno della
sua amata.
Giunta in Italia anni fa
per un controllo medico, e
poi rimasta attraverso una
successione di casualità e di
gentilissimi italiani incontrati e di trasferimenti, ultime tappe San Vendemiano
e Santa Lucia, la giovane novella sposa non si accon-
Domenica 24 settembre 2006
tenta di regalare il suo cuore ai due bambini che ospita.
Altre porzioni le offre ai
malati, attraverso il suo impegno di volontariato nella
Croce Rossa a Conegliano;
altre ancora sono dedicate
alla ricerca di aiuto per il suo
paese e i suoi bimbi: una cena di solidarietà a Santa Lucia nel settembre 2005 contro l’emergenza colera in
Guinea Bissau, e 150 commensali; il concerto “Respiri di madre” sempre a Santa Lucia a dicembre; ad agosto 2006, ai quattrocento
invitati alle sue nozze ha
presentato il libro; il 24 settembre sarà a Resana, per
un pranzo solidale in collaborazione con un gruppo locale impegnato proprio a favore della sua madrepatria.
Oltre a Dos Olis Vieira,
Buzzat e Musumeci, direttamente coinvolti nella genesi del libro sono anche
Paola e Domenico Setten. Il
medico ortopedico narratore in prima persona e la
moglie Giusy sono personaggi ispirati a loro; il piccolo Gianluca morto a sette
anni per una malattia incurabile non è solo un personaggio.
I fondi ricavati dalla vendita di “Io voglio vivere” saranno devoluti ad un progetto i Guinea Bissau.
Tommaso Bisagno
27
S. PIETRO
Conclusi
i lavori
sul torrente
Cervano
S
ono praticamente finiti i lavori sul torrente Cervano dal ponte di
Manzana verso nord praticamente fino alla nuova
rotatoria in località Casotto, per un totale di tre chilometri. L’intervento, curato dal Genio civile, è
consistito nella sistemazione delle sponde, nella
pulizia delle sterpaglie,
nella rimozione della
ghiaia depostitatasi nel letto del fiume nel corso degli anni.
In passato il Genio civile aveva provveduto alla sistemazione del tratto del
torrente che va dal ponte
di Manzana fino alla confluenza con il Monticano.
e
L’AZiON
Coneglianese
BOCCA DI STRADA / NOSTRA FAMIGLIA
Ampliato il centro
di lavoro guidato
T
aglio del nastro,
sabato 23 settembre,
per
l’ampliamento del centro
di lavoro guidato “Angelo e Teresa Vendrame” di
Bocca di Strada, gestito
dalla Nostra Famiglia in
convenzione con l’Ulss 7.
Alla cerimonia di inaugurazione, che si svolgerà alle 16, parteciperà
anche il vescovo Giuseppe.
Costituito nel 1982 e
già ingrandito più volte
nel corso degli anni, con
l’ultimo inter vento avvenuto nel corso del 2005 il
centro occupazionale di
Mareno è stato dotato di
una nuova ala e della
messa a norma delle
strutture esistenti, grazie
anche alla collaborazione
degli alpini della Sezione
di Conegliano.
Sono stati dunque realizzati il nuovo laborato-
rio di informatica, spogliatoi e bagni, il bagno
assistito, la nuova mensa.
La proprietà è stata recintata e collegata alla
strada provinciale con un
nuovo passo carraio, da
cui si accede a un piazzale con parcheggi. Anche lo spazio esterno è
stato risistemato ad opera degli Alpini, con la
piantumazione di alberi e
la messa a punto di percorsi nel verde transitabili anche con carrozzel-
le. Una casa appar tamento, fortemente voluta
dall’associazione dei genitori “Vendrame”, è stata dedicata alle esperienza dei percorsi in autonomia.
Aper to a giovani con
disabilità di
varia natura e
grado
che
non possiedono i requisiti
per l’inserimento in corsi professio-
LASCIA DOPO QUATTRO ANNI
Orsago saluta
don Salvador
O
rsago si appresta
a salutare il parroco don Domenico Salvador e a dare il benvenuto al nuovo pastore
mons. Mario Casagrande.
Per far questo sono previste due celebrazioni eucaristiche distinte che
culmineranno però in
un’unica festa di saluto e
di benvenuto.
Domenica 24 settembre i fedeli si riuniscono
alle 10.30 per partecipare
C’
è un’occasione in
cui i coristi si esibiscono con un impegno e una partecipazione
par ticolari, come se si
trattasse della più speciale tra tutte le rassegne: succede quando,
con le lacrime nel cuore,
essi cantano per ricordare un compagno che se
n’è andato. Perché quando se ne va uno del coro
non viene a mancare solo una voce, ma una persona che ha condiviso una passione, un pezzo di
vita fatto di impegno, di
piccole gioie, di grande
amicizia. Così il coro Pradevai ricorderà Aldo Pastre ad una mese dalla
scomparsa. Lo farà nella
parrocchiale di San Fior
alla messa e congedarsi
da colui che è stato negli
ultimi quattro anni il loro
parroco. Sabato 30 settembre, alle 19, farà il proprio ingresso nella chiesa parrocchiale don Casagrande, il quale verrà
presentato alla popolazione dal vescovo. Seguirà il
momento conviviale dedicato ad entrambi i sacerdoti. L’idea di unire l’evento è nata dal consiglio
pastorale parrocchiale e
S. FIOR
È mancato
Aldo Pastre
corista
del Pradevai
domenica 24 settembre,
nel corso della messa delle 8,30. Aldo faceva parte
del Pradevai fin dalla sua
fondazione, dodici anni
fa. Con la sua voce potente e intonata era la colonna dei bassi. Tutti ne
ricordano l’entusiasmo,
la puntualità e la grande
disponibilità. Aldo Pastre
faceva anche par te del
coro parrocchiale e del
locale Gruppo Alpini
Don Domenico Salvador
dal consiglio affari economici per creare un senso di continuità nell’avvicendamento dei due sacerdoti. Tanto che questi
ultimi hanno accettato
molto volentieri la proposta.
Don Domenico, insieme alla comunità, ha da-
Non mancheranno le
note del Signore delle Cime: un canto senza tempo, tra i più amati dagli
alpini perchè intriso di fede e di speranza. E, forse,
la loro più alta preghiera.
Con l’occasione il coro Pradevai vuole ricordare anche due coristi
scomparsi da poco: Mario De Stefani Mario e
Luigi Possamai.
nali comuni o che da essi sono stati esclusi perché non ideonei, l’attività
del centro rappresenta
un ponte tra formazione
professionale e inserimento lavorativo per i diversamente abili. Una
parte di essi infatti, dopo
l’esperienza del Ceod,
riesce infatti ad approdare al mondo lavorativo esterno. Il training avviene tramite la simulazione
dell’ambiente lavorativo
reale, che compor ta la
frequenza
dell’intero
tempo di apertura da parte degli ospiti (dal lunedì
al venerdì dalle 8 alle 17)
delle attività svolte nei
due laboratori di assemblaggio, nel laboratorio
di ceramica e in quello di
informatica.
Attualmente al centro
sono iscritti quaranta utenti, seguiti da 12 operatori, tra educatori, assistenti sociosanitari, ausiliari, impiegati, insegnanti e dai volontari dell’associazione “Don Luigi Monza”.
Francesca Nicastro
to il via alla realizzazione
di opere importanti. Tra
queste gli interventi sulla scuola materna con la
realizzazione del nuovo asilo nido integrato che aprirà il prossimo anno e
la ristrutturazione della
sala Cristallo. Anche nei
diversi settori della pastorale gli orsaghesi hanno potuto fare esperienza
della competenza, della
fede e della profondità del
loro pastore. Don Domenico si trasferirà presso la
Casa dello Studente di
Conegliano.
Lunedì scorso i due sacerdoti hanno incontrato
insieme i consigli parrocchiali per il passaggio delle consegne.
Gerda De Nardi
S.VENDEMIANO
corsi per
il tempo libero
S
ull’onda del successo delle passate edizioni, il Comune di San
Vendemiano ripropone da
ottobre i corsi per il tempo
libero, affiancando alle materie tradizionali nuove
proposte culturali. I corsi:
Letteratura veneta, Itinerari dell’arte veneta, Informatica, Business English,
Inglese, Acquerello per
bambini e per adulti, Decorazioni natalizie e pasquali, Gioielli con perline,
Laboratorio per bambini,
Decoupage e tecniche varie, Cultura del vino, Cucina, Pasticceria, Ricamo,
Giocattoli fatti dai bambini.
Domenica 24 settembre 2006
29
SUSEGANA E CREVADA: Festa per
i 45 anni di messa di don Bolzan
L
e comunità cristiane di Susegana e Crevada si uniscono al loro parroco don Tarcisio Bolzan nel ricordo del 45º anno di sacerdozio.
Venerdì 29 settembre, alle
20 in chiesa a Susegana, pregheremo e ringrazieremo il
Signore con la Messa alla quale tutti i fedeli delle parrocchie sono invitati a partecipare.
In tale occasione faremo
anche gli auguri a don Tarcisio per il suo 70º compleanno.
I Consigli pastorali
parrocchiali
SAN VENDEMIANO: Iniziative
missionari pro Benin
I
n occasione dell’Ottobre missionario il gruppo “Un
cuore per le missioni” della parrocchia di San Vendemiano organizza, nel salone adiacente alla chiesa, una mostra in cui saranno esposti e venduti i lavori dell’artigianato locale (ceramiche, ricami, biancheria…
ecc.).
La mostra sarà aperta nei seguenti orari: sabato 23 e
30 settembre e 7 ottobre dalle 17.30 alle 20; domenica
24 settembre e 1 ottobre dalle 8.45 alle 12 e dalle 17 alle 20; domenica 8 ottobre dalle 8.45 alle 12 e dalle 16 alle 20; nei giorni feriali (dal 25 al 29 settembre) dalle 15
alle 16.30; nei giorni feriali (dal 2 al 6 ottobre) dalle 14.30
alle 16.30.
Il ricavato della mostra andrà a sostenere l’attività di
monsignor Pascal N’Koue, vescovo di Natitingou nella
Repubblica del Benin, e servirà alla realizzazione della
casa di accoglienza per bambini stregoni già iniziata lo
scorso anno.
VISNÀ: Galà di pattinaggio
a favore della Nostra Famiglia
S
abato 23 settembre, alle 20.30, al Centro Vicinalis
di Visnà atleti azzurri e gruppi di spettacolo di livello internazionale propongono “Sulle ruote della solidarietà”, galà di pattinaggio a favore dell’Ovci (Organismo di volontariato per la cooperazione internazionale
che fa capo a La Nostra Famiglia). In particolare il ricavato sarà destinato ai bambini diversamente abili seguiti
dall’Ovci in Ecuador. Organizzano la serata: Comune di
Vazzola, Coni, Provincia, Fihp e Ass. sportiva pattinaggio Vazzola.
MARENO: Si ritrovano
nove fratelli
C’
era anche Umberto, arrivato appositamente
dall’Argentina, alla festa dei fratelli Pase svoltasi domenica 27 agosto a Mareno di Piave. I nove fratelli hanno partecipato alla
messa
nella
chiesa parrocchiale, dove sono stati battezzati e cresimati.
E hanno concluso la festa
con un pranzo.
S. LUCIA: 1.300 persone
per il coro della Fenice
U
n autentico successo il concerto “Cori d’opera”
che il coro del Teatro La Fenice e l’Orchestra Filarmonia Veneta hanno proposto venerdì 15 settembre
a Santa Lucia di Piave. Una serata da “tutto esaurito”, nel
padiglione fieristico ex filanda, con circa 1.300 persone
in platea che hanno lungamente applaudito i due organici per la prima volti riuniti sullo stesso palcoscenico.
S. LUCIA: Ballo dei debuttanti
L’
amministrazione comunale e la pro loco di Santa Lucia di Piave organizzano la 13ª edizione del Gran Ballo delle Debuttanti che avrà luogo sabato 23 settembre alle
21.30 nel padiglione Ex Filanda. Venti ragazze neo-diciottenni e altrettanti ufficiali e sottoufficiali balleranno sulle note di Strauss.
30
e
L’AZiON
Friuli/ Opitergino
Domenica 24 settembre 2006
SACILE / LA “SETTIMANA SENZ’AUTO” IN UNA CITTÀ
DOVE MOLTO È ANCORA DA FARE PER LE BICI
Poche piste, tanti progetti
S
i chiude a Sacile
venerdì 22 settembre la Settimana europea senz’auto e
i sacilesi fanno i conti con
una viabilità non ancora
del tutto a misura di ciclista.
Quali sono le prospettive per un miglioramento
e, soprattutto, un arricchimento della dotazione di
piste ciclabili?
Approvato dalla giunta
lo scorso aprile, il progetto della ciclabile che dall’incrocio di Villorba condurrà alla stazione ferroviaria, ad esempio, attende ancora il vaglio della Regione, che finanzierà l’opera con 180 mila euro, su
1 milione e 166 mila necessari. E anche qualora la
Regione non avesse nulla
da eccepire, la progettazione potrà probabilmente dirsi terminata solo a
primavera 2007, e il cantiere, di conseguenza, aperto nella seconda metà
del prossimo anno.
«Stiamo continuando a
lavorare, ma non sempre
la burocrazia è dalla nostra
– dichiara l’assessore alle
infrastrutture Federico
Cazorzi – e nemmeno le risorse, che abbiamo investito in grande misura nella messa a norma degli edifici scolastici, problema
senza dubbio prioritario».
«Anche se Sacile è già
vivibile per chi intenda
spostarsi in bicicletta –
prosegue –, la questione
del miglioramento della situazione riguardante i percorsi ciclabili sta molto a
cuore all’attuale amministrazione».
In particolare, prima in
ordine di importanza sembra essere la realizzazione
della pista che dalla fra-
VENERDÌ 22
A Stevenà, in piazza San Marco, “Dall’Irlanda ad Israele”,
spettacolo di danze popolari del
gruppo “Il Saltarello”, nell’ambito
di Salam Shalom 2006. Ingresso
libero. In caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’auditorium comunale.
A Sacile resta aperta, nella sala
degli Imperatori di palazzo Regazzoni Flangini Biglia, la mostra antologica dedicata a Pietro Annigoni (1910-1988).
A Ghirano ha inizio la Sagra
del baccalà. Alle 21 gara di
Tresette e serata musicale con
il gruppo rock “Black out”.
A San Michele continua la sagra
paesana, organizzata dall’associazione Comunità Nuova Ronche - San Mi-
PISTE CICLABILI A SACILE
1. da Villorba alla stazione
inizio lavori nel 2007?
2. da Cornadella al centro
in corso studio
di fattibilità
3. da Schiavoi a Cavolano
lavori ritardati
4.da Fratta a San Michele
costerebbe 100-200
mila euro
5.Piano del Traffico di Sacile percorsi riservati
alle bici
zione di Cornadella porterà le bici in centro cittadino, correndo a sud della
Pontebbana. Al momento
è ancora oggetto di uno
studio di fattibilità. «La
stima di spesa è di un milione di euro, ma la progettazione potrà avere inizio solo dal prossimo anno», informa Cazorzi.
Dovrebbe essere già
terminata, invece, la pista
che collegherà Schiavoi a
Cavolano; invece ha incontrato ostacoli come il
ritardo con cui è arrivato il
parere idraulico da parte
della Regione (corre infatti lungo la Livenza) e di esecuzione delle procedure
di esproprio dei terreni privati. Costo 46 mila euro.
Verrebbe a costare fra i
100 e i 200 mila euro, invece, la riqualificazione di
percorsi vecchi a nord della Pontebbana, che unirebbero la strada per Fratta di Caneva al Villaggio
Fontana e a San Michele.
«Verrebbero utilizzate anche alcune capezzagne
(strade tra i campi) e quindi si tratterebbe di un percorso a carattere cicloturistico», precisa l’assessore.
Aggiungendo che, per
quanto riguarda la zona intorno a Sacile, si può contare anche sulla ciclabile
lungo la Livenza, che la
Provincia sta realizzando
chele. In serata, 7ª serata del
pesce con specialità baccalà, alle 20 Torneo di calcetto, alle 21
ballo con il gruppo “Bruciateli
vivi”.
SABATO 23
A Sacile, all’ex chiesa di San Gregorio, dalle 17 pomeriggio musicale a cura dell’Ensemble
Serenissima, con il duo Antonio Nimis e Barbara Rizzi al
pianoforte e la partecipazione
dell’attrice Carla Manzon, voce
recitante. Ingresso libero.
A San Michele, alle 15, quadrangolare di calcio per pulcini; alle 19.30 esibizione di
ballo con il Gruppo danza sportiva Clara; alle 20 torneo di calcetto e alle 21 ballo con il gruppo Happy Days.
per conto della Regione.
E il centro storico? «Alle difficoltà dovute alla
mancanza di spazi adeguati abbiamo cercato di
sopperire con un sistema
di relazioni stradali che
rendesse sicura la corsa
anche per i ciclisti – ri-
L’assessore Federico Cazorzi
sponde –. Ed è ora in corso di adozione un nuovo
piano del traffico, con percorsi alternativi riservati
proprio alle bici».
Sacile a prova di ciclista? Come sempre, è meglio provare per credere.
E presto monteremo in
sella e proveremo.
Maria Pia Arpioni
UN DIACONO CON I GIOVANI
Don Mauro Cettolin
per il Duomo
U
n nuovo diacono
per la parrocchia
del Duomo. È Mauro Cettolin, originario di Sarano,
che da qualche giorno vive assieme ai sacerdoti
della parrocchia. «Il suo
compito – spiega il parroco don Graziano – sarà di
introdursi progressivamente nella vita parrocchiale e poi, diventando sacerdote, di ricoprire il ruolo di vicario cooperatore».
Dovrà seguire in particolare alcuni ambiti della pastorale in parrocchia e in
forania: in primo luogo le
attività con i giovani.
Compito di don Mauro
sarà quindi quello di sostituire di fatto don Mirko,
A Ghirano, alle 21 serata danzante con l’orchestra Made in
Italy.
A villa Varda di Brugnera, presso il Canevon, concerto e mostra fermodellistica a
cura del Circolo culturale Camoi.
DOMENICA 24
A San Michele, alle 9 prende il
via il 5º mercatino enogastronomico e dell’artigianato; alle
10 la pedalata “4º memorial
Denis Zanette; alle 20 torneo di calcetto, alle 21 serata
danzante con “Tributo a Lucio
Battisti”.
La sezione Cai di Sacile organizza un’escursione intersezionale a casera Cornetto. Per
informazioni e iscrizioni, 3391617180.
Nell’ambito di Salam Shalom
2006, verso le 19 arriva a Sacile da Meduno il Gubana
Express, treno degli artisti e
ELETTRODOTTO, SIAMO
AD UNA SVOLTA (FORSE)
S
ulle sorti del progettato elettrodotto Cordignano-Sesto al Reghena,
sarà, forse, decisiva la Conferenza dei servizi convocata a
Trieste per venerdì 22 alle
12. Forse, perché in otto anni di travagliato iter i colpi di
scena si sono susseguiti attorno alla contestata linea elettrica a 132 mila volt. L’ultimo, per mano della Regione
Friuli Venezia Giulia, è consistito nella revoca dell’archiviazione del procedimento di
autorizzazione e, appunto,
l’indizione della nuova Conferenza dei servizi. Lunedì
scorso in Provincia a Pordenone un’assemblea composta
dai rappresentanti delle Province di Pordenone e di Treviso, dei comuni di Cordignano, Orsago, Gaiarine,
Brugnera, Prata, Pasiano,
Pravisdomini, Azzano Decimo e Chions, il Cordicom
Fvg, i comitati cittadini contro
l’elettrodotto di Pasiano,
Chions, Brugnera e Sesto al
Reghena e il comitato “Ambiente e salute” di Brugnera
all’unanimità hanno dichiarato il no all’elettrodotto. Il consigliere provinciale Martina
Corazza, delegato Conacem,
ha inoltre scritto al responsabile del procedimento e agli assessori regionali Gianfranco Moretton e Ludovico
Sonego chiedendo che venga esperita una nuova procedura di Valutazione d’impatto
ambientale sull’intero tragitto dell’elettrodotto, in modo
che possano esprimere i propri pareri tutti gli enti locali
della provincia di Pordenone
interessati dalla linea e che
gli enti veneti vengano coinvolti. Dal 1998 ad oggi non è
stato ancora spiegato a cosa
e a chi servirebbe la nuova
infrastruttura di trasporto energetico.
Giacinto Bevilacqua
SACILE: don Di Piazza apre
l’anno accademico dell’Ute
G
iovedì 28 alle 16.30 nella sua sede di palazzo Ettoreo l’Università Terza Età ed Adulti di Sacile apre il suo anno accademico. E lo fa con la prolusione di
don Pierluigi Di Piazza, responsabile del centro Balducci
di Zugliano (Udine), sul tema “Un’economia di solidarietà per umanizzare il mondo”.
SACILE: Al Ruffo il Vescovo
presenta il piano pastorale
G
iovedì 28, alle 20.30 al teatro Ruffo di Sacile, il vescovo Giuseppe incontra la forania di Sacile e
presenta il nuovo Piano pastorale “Una Chiesa in ascolto di Dio, dell’uomo e della storia”.
che da domenica scorsa è
parroco di Fossalta e Cavalier. E il Duomo ha particolarmente bisogno di
“forze fresche”, dopo che
su indicazione del Vescovo
i due diaconi che operavano in parrocchia sono stati destinati a Francenigo e
Camolli.
delle convivenze.
A Ghirano, alle 12 Festa dell’anziano con pranzo.
LUNEDÌ 25
Alle 20.45, nell’ex chiesa di San
Gregorio, assemblea territoriale
per i quartieri Centro e Villorba con la giunta di Sacile.
GIOVEDÌ 28
A San Michele, nell’ambito della
sagra paesana, serata teatrale
con l’Associazione friulana donatori sangue.
A Ghirano, Serata della
Salute in collaborazione con
Avis, Aido, Admo, Fond. Biasotto.
Farmacie di turno: Comunale, via Ettoreo 4,
Sacile, telefono 043471410; Quercini, via
della Chiesa 5, Villanova, telefono 0434622033.
SAN GIOVANNI DI LIVENZA:
Motocross all’ex San Patrignano
P
resso l’ex San Patrignano di San Giovanni di Livenza si svolge domenica 24 una gara di motocross a coppie organizzata dal Motoclub di San Giovanni. Le prove iniziano alle 9, la gara alle 11.
A ODERZO DILUVIA
VIA GARIBALDI AFFONDA
L
a pioggia dello scorso fine settimana ha
messo in ginocchio il territorio opitergino. Tra venerdì 15 e sabato 16 i vigili
del fuoco di Motta di Livenza hanno effettuato quasi trenta interventi. Parte
dei quali per evitare che il
sistema fognario comunale collassasse. Anche la
Protezione civile è stata
chiamata a raccolta ed ha
effettuato il prosciugamento di diversi scantinati privati che erano finiti sott’acqua.
La città di Oderzo si è
svegliata con pesanti conseguenze venerdì mattina.
Via Garibaldi è stata chiusa
al traffico veicolare fin dal
primo mattino. Diversi sottopassi sono finiti sott’acqua. Quello nei pressi dell’istituto Brandolini, nella
strada regionale Postumia,
è stato interdetto in un sen-
so di marcia, per diverse ore, e regolato da un impianto semaforico. Fortunatamente il maltempo non
è proseguito e la giornata di
domenica ha visto un’attenuazione delle precipitazioni, evitando in questo
modo che si verificassero
disagi ulteriori. A differenza degli anni scorsi non si
sono registrati danni nelle
zone di via Donizetti e dell’ex discoteca Malice. A Salettuol, tra Cimadolmo e
Maserada, venerdì sera è
crollata la passerella sul
Piave, costruita in alternativa al ponte in fase di restauro. Conseguenze pesanti sull’intera viabilità della provincia, con la Pontebbana, a Ponte della Priula,
e la Postumia, a Ponte di
Piave, intasate dal traffico
con tempi di percorrenza
particolarmente lunghi.
Andrea Zambenedetti
e
L’AZiON
Opitergino
Viaggio tra lamentele, magagne e proposte
Gli opitergini
vorrebbero...
D
i cosa avrebbe
bisogno Oderzo?
Quali sono le piccole
grandi pecche a cui si potrebbe, con relativamente
poco sforzo, porre rimedio?
Di cosa si lamentano gli
opitergini e i residenti nelle frazioni?
Ecco alcuni spunti raccolti ed osservati.
Strade: meno buche.
Il manto stradale non
cionate quest’inverno dallo spazzaneve. Rimanendo
a Colfrancui, gli abitanti
chiedono una soluzione
definitiva per la viabilità
nei paraggi dell’Oleificio:
l’antico ponte romano sul
Lia,
provvisoriamente
chiuso al transito, mal sopporta il traffico di veicoli;
è talmente elastico infatti
che ad ogni passaggio di
camion si abbassa di parecchi centimetri. Gli stessi chiedono anche l’edifi-
ti una serata particolarmente ventosa o un gatto
affamato per vederli rovesciati per terra. Si chiede
poi il ripristino dei bidoni
per la raccolta di pile e farmaci: ce ne sono pochi, e
alcuni senza fondo. C’è poi
confusione in materia di riciclaggio tra i cittadini: per
questo si chiede maggiore
sensibilizzazione e più severità con chi non conferisce correttamente i rifiuti, generando danno alla collettività.
Argini e alberi
Il parco giochi di Fratta attende una risistematina
gode di ottima salute, specie nelle zone periferiche
del comune. Un esempio
tra i tanti sono le buche in
via Le Basse a Fratta, nel
bel mezzo di una zona residenziale. In questi casi
bisogna evitare che avvenga come davanti all’hotel Villa dei Carpini a
Camino, meta fissa di turisti, dove le buche sono
state “spianate” in modo
tale... che il problema non
è stato risolto, ma forse aggravato. In centro storico
le buche invece tendono a
formarsi a causa del dissesto del pavè, le cui pietre in certe zone tendono
ad alzarsi, mettendo a repentaglio il passaggio soprattutto di ciclisti e pedoni.
Strade: più sicurezza
Molti chiedono a gran voce un’illuminazione stradale più adeguata. Per esempio per la rotonda della Mutera dove le luci intermittenti applicate all’asfalto in prossimità delle
entrate sono state disar-
VENERDÌ 22
Alle 21 nella chiesa di Santa Teresa a Portobuffolè recital
per arpa sola con Elisabetta Ghebbioni.
Da oggi a domenica: primo fine
settimana di festeggiamenti paesani a San Nicolò: ballo tutte le sere e stand gastronomico.
Questa sera concerto dei Califfo
cazione di un ponticello
sul Navisego per dare ossigeno a via Madre Teresa, piccola strada inadeguata al traffico generato
dai tanti abitanti dei condomini recentemente edificati in zona.
A Rustignè ricordano
ancora una volta che, per
chi è motorizzato, attraversare l’incrocio della
Postumia per raggiungere Faè è impresa ardua. Figuriamoci per gli altri.
C’è chi le strade le vuole e chi no: ragazzi e animatori dell’oratorio di
Fratta guardano con timore al progetto di prolungamento di via Friuli
previsto dal PRG che cancellerebbe la zona verde
in prossimità della canonica.
Rifiuti: più decoro. Per
quanto riguarda i rifiuti
molti chiedono di rendere
meno visibili le piazzole ecologiche. C’è chi poi vorrebbe i bidoncini per la
raccolta dell’umido a chiusura ermetica: basta infat-
De Luxe.
Si riunisce alle 21 il consiglio comunale di Fontanelle: all’ordine del giorno anche le osservazioni alle varianti al Prg per il
terreno da destinare alla fondazione “Il nostro domani”.
SABATO 23
Alle 20.30 nella chiesa di Santa
gni pioggia abbondante si
riempie di buche e di fango. A Colfrancui si sente
bisogno di un ossario in cimitero, per evitare che i
riesumati finiscano a Oderzo. I giovani di San
Vincenzo invece chiedono
che il campo di calcetto
tracciato nel parcheggio
tra la chiesa e la sala parrocchiale sia perlomeno
dotato di due porte degne
di questo nome. A Faè si
attende la sistemazione
del piazzale-sagrato della
chiesa, ridotto ad un semplice parcheggio, tra l’altro male organizzato, e
della strada che porta a
Oderzo.
Sprechi? Pensiamoci
assieme. “Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato”, diceva De Niro
in una vecchia pubblicità.
E a noi vengono in mente,
per contrasto, le strisce
pedonali in viale Frassinetti che finiscono… in
un’aiuola; o i “dissuasori
elettronici di velocità” installati, il cui effetto dissuasivo è tutto da verificare- vedi anche le foto a
pag. 2 e 3-, specie ora che
è svanito l’effetto novità.
In giro per l’Italia molte
amministrazioni costrette
a tirare la cinghia hanno
trovato soluzioni per risparmiare semplici ma geniali: a tal proposito sarebbe auspicabile un
maggior dialogo tra cittadini e istituzioni, potenziando e pubblicizzando
gli strumenti già a disposizione dei primi per dialogare con le seconde, come per esempio la poco
conosciuta cassetta dei
“cittadini attivi” all’entrata
del municipio. Diciannovemila teste sono meglio
di una, e da qualcuna di
queste potrebbe benissimo uscire il classico “uovo di Colombo”.
Andrea Pizzinat
Dappertutto è sentito il
bisogno di un frequente
sfalcio dei fossi nelle frazioni e degli argini. Se infatti la situazione per quanto riguarda il Monticano è
buona, decisamente peggiore è la situazione del
Lia. Si chiede poi maggiore attenzione agli alberi:
certi sono infestati dagli acari, altri sono pericolosi
e necessiterebbero di potatura (come quelli in circonvallazione nord in
prossimità del ristorante
“Alla betulla”). Ci sono poi
certe zone adibite a verde
pubblico che sono un po’
lasciate a sé stesse, come
per esempio quella di via
dei Giunchi a Fratta.
Piste ciclabili Si chiede maggior cura per le piste ciclabili: certe gravitano in cattivo stato di conservazione (tipo quella in
prossimità della ex discoteca) o addirittura pessimo (come quella
in viale Frassinetti).
Gli oratori. La
loro funzione sociale è innegabile.
Per chi ci opera
dentro poche centinaia di euro possono fare la differenza. Sono un investimento sicuro.
E ancora…. Si
attende una soluzione adeguata
per il parcheggio
della stazione ferroviaria, che ad o- In centro il pavè sconnesso mette in difficoltà ciclisti e pedoni
Teresa di Portobuffolè “Nada te
turbe”, letture e canti su Santa
Teresa d’Avila ed i carmelitani.
Lettore Mario Ballotta accompagnato dal coro San Giovanni della Croce di Treviso.
Ore 22: concerto dei Powerage all’Osteria Saditappo di Lutrano.
DOMENICA 24
Ore 9.30: don Michele
Maiolo chiude il suo quinquennio di cappellano a Oderzo
celebrando la S. Messa in Duomo.
Seguirà la festa con la pastasciutta
in Patronato. Conclusione verso le
15. Per informazioni contattare
don Roberto Bischer al 328
7213058.
MARTEDÌ 26
A Oderzo, in sala consiliare alle
19 si riunisce il consiglio
comunale.
Farmacia di turno: Trevisan, p.zza Grande 18.
Tel. 0422 717644
Domenica 24 settembre 2006
31
PORTOBUFFOLÈ / S.TERESA
“Restituiteci
il Crocifisso”
«I
nnamoriamoci dei
nostri monumenti.
Solo così potremo dare loro quello di cui hanno bisogno!» Suona così l’accorato appello del sovrintendente Guglielmo
Monti in occasione dell’inaugurazione dell’oratorio di Santa Teresa a Portobuffolè,
lunedì 18. E non è
difficile farsi conquistare dalle bellezze della chiesetta del 17° secolo.
I lavori, iniziati nel 2002, sono
partiti dal restauro delle superfici
e degli elementi
decorativi, dell’altare e degli affreschi grazie ai 180 mila euro messi a disposizione dal
Ministero dei beni culturali. Nel corso dei lavori è
emersa la necessità di consolidare il tetto; ha provveduto il Comune stanziando
22 mila euro.
Infine i lavori ripresi a inizio 2006 per sistemare luci, portone e un sistema di
allarme sono costati 33 mila euro, di cui 11 mila stanziati dalla Regione e i restanti a carico del Comune.
«Ora mancano le pareti
e il bellissimo pavimento
marmoreo. Inoltre per una
facciata ristrutturata ce ne
sono altre 3 da sistemare»,
incalza l’arch. Monti. L’oratorio dispone di una doppia facciata: quella rivolta
verso l’interno di villa Giustinian, più “laica”, caratterizzata da due piccoli campanili che fungevano anche
da punti panoramici; e una
con un maggior connotazione ecclesiastica, rivolta
verso i fedeli, con il busto
di Santa Teresa e le statue
della Fede, della Speranza
e della Carità. Dall’accesso
rivolto verso l’interno della villa era possibile acce-
L’interno della chiesa di Portobuffolè
dere, per mezzo di una ripida scala a chiocciola, a
tre piani superiori dai quali i signori del tempo assistevano alle funzioni. Nella chiesetta manca il crocefisso del Brustolon sottratto alla fine degli anni
Sessanta, dopo l’alluvione
che colpì il territorio, per
essere custodito nella chiesa di Ognissanti a Venezia,
dove si trova ancora oggi.
“Auspichiamo che il crocefisso venga riportato nel
suo luogo d’origine” ha sottolineato il sindaco Diego
De Marchi. Nell’oratorio,
di proprietà dell’Ulss di Venezia, a partire dal 1995 è
in comodato d’uso al comune di Portobuffolè. I festeggiamenti per il restauro prevedono una serie di
concerti fino a sabato 23
settembre
(dettagli
nell’Agenda), mentre il 15
ottobre si terranno le celebrazioni per Santa Teresa.
Erica Bet
COLFRANCUI: messa di saluto
di mons. Vittorino Mason
È
tempo di
cambiamenti per la parrocchia di Colfrancui. Monsignor Vittorino
Mason saluterà la
comunità, in cui
ha prestato servi-
zio per 25 anni,
sabato 23 settembre alle 19; il
vescovo Giuseppe presenterà il
nuovo parroco,
don Sante Modolo, domenica
1º ottobre.
MANSUÈ: riparte a ottobre
la Libera Università
A
nche Mansuè ha la
sua università.È la
“Libera Università” che ha
sede presso la biblioteca,
e dal 12 settembre ha aperto le iscrizioni per il
nuovo anno accademico. I
cui corsi partiranno il 9 ottobre: ce ne saranno di
brevi, di trimestrali e di
annuali, da internet allo yo-
ga, dalla cucina alla fotografia, dalla medicina alternativa al laboratorio teatrale. L’iscrizione annuale,
al costo di 20 euro, può essere completata presso la
biblioteca il martedì dalle
10 alle 12, giovedì dalle
20.30 alle 22 e venerdì dalle 17.30 alle 19.30. Tel 0422
741951(TB)
32
MOTTA: Padre Vittorio Bellè
lascia la Basilica e va a Vicenza
MONS.TUBIANA SI RITIRA
San Giovanni e Trichiana
nel cuore di don Roberto
M
onsignor Roberto Tubiana (anche se,
come dice lui, il titolo di
monsignore
non gli serviva) a ottantaquattro anni,
sacerdote da
cinquantasei,
dopo sedici
anni di onorato servizio
nella parrocchia di San Giovanni di
Motta, ha deciso di rinunciare all’incarico perché,
come spiega con voce
sommessa: «il peso della
responsabilità mi opprime.
Ho un’età in cui ho paura
di sbagliare. Se alle volte
(per problemi di salute)
non posso andare a celebrare la messa, mi ritengo
il principale responsabile
di quello che succede. Il
mio predecessore don Nazareno mi diceva che di
parrocchie che partecipano alla messa in maniera
attenta e devota come San
Giovanni ce ne sono poche».
Arrivato a San Giovanni
in punta di piedi, don Roberto si è fin da subito rimboccato le maniche, cercando di dare lustro ad una parrocchia che, negli
anni, ha saputo rinnovarsi. E guarda avanti: «Adesso, dopo i lavori alla sala parrocchiale, tocca alla
chiesa». L’antica pieve di
San Giovanni è tra l’altro
la prima costruita a Motta,
più antica sia del Duomo
cittadino che della Basilica.
Il bilancio che don Roberto fa della sua esperienza a San Giovanni è più
che buono. Alla stessa parrocchia è legato anche il
suo immediato futuro: è
sua intenzione infatti prendere per mano una classe
di catechismo delle superiori. «In passato – sottolinea don Roberto –, ho già
vissuto un’esperienza di
questo tipo».
Don Roberto si volge
poi all’indietro e guarda al
suo percorso, da giovane
cappellano fino ad oggi. La
sua prima esperienza fu a
Trichiana, parrocchia cui è
rimasto particolarmente legato. «Quando
frequentavo la
Scuola apostolica, si teneva
una conferenza settimanale,
alla quale noi giovani dell’epoca andavamo. Una
volta giunto a Trichiana,
proposi quell’esperienza.
Alla prima riunione i gio-
Continuerà
a seguire
i ragazzi
in parrocchia
Da sinistra: il diacono don Mauro, padre Vittorio Bellè e il parroco mons. Rino Bruseghin
come arciprete. Mi presi
una pausa e pregai sperando che il vescovo se ne
dimenticasse. Due settimane dopo tornò alla carica, e accettai l’incarico. Avrei voluto rimanere lì fino alla fine e invece prima
di arrivare a San Giovanni
passai per Lutrano, dove
rimasi quattro anni».
Marco Guerrato
di noi per proseguire nel
cammino tracciato dai suoi
predecessori». Una disponibilità apprezzata anche
dal vescovo Giuseppe, che
ha sottolineato l’importanza della collaborazione del
sostegno dei laici nella vita parrocchiale. Don
Mirko accolto come un dono, inviato a Fossalta e a
Cavalier per una precisa
scelta del Vescovo, non
semplice, visto il grande
bisogno di sacerdoti nella
diocesi di Vittorio Veneto.
«Ho guardato ai giovani, al
fervore delle attività giovanili che le vostre due
comunità hanno saputo
esprimere – ha spiegato
il Vescovo –. È a loro che
ho pensato quando ho
deciso di “scompaginare
un po’ le carte” in diocesi, pur consapevole delle
necessità di altre parrocchie, e di inviare don
Mirko a reggere e guidare le vostre due comunità.
Resterà con voi per nove
anni: sostenetevi e collaborate!».
La solennità della celebrazione, la perfezione dei
canti e della preghiera dei
fedeli, non hanno offuscato i sentimenti di commozione, nel ricordo di don
Pierluigi Cesca, e di calorosa accoglienza per don
Mirko. Tanti applausi hanno sottolineato le parole di
ringraziamento e di impegno espresse dal nuovo
parroco: «Annunciare Gesù Cristo, il Signore e percorrere la strada che ci ha
indicato». Questo il programma del nuovo sacerdote di Fossalta Maggiore.
Al termine della messa
il sindaco di Chiarano,
Gianpaolo Vallardi, ha espresso il suo benvenuto a
don Mirko anche consegnandogli la nuova divisa
della Protezione civile di
Chiarano.
Giuseppina Piovesana
anche attraverso i video e
le canzoni realizzate per
l’occasione e la consegna
di qualche regalo, per lasciare al futuro parroco
qualcosa che gli ricordi
l’intensa, seppur breve, esperienza nel Veneziano.
Ma le cose più importanti
che don Marco porterà
con sé, come ha ricordato
nel suo saluto durante la
messa, sono la riconoscenza delle persone che
ha incontrato, il loro esempio e anche le loro critiche, che lo hanno fatto
crescere. «Dal momento
in cui ho saputo la mia futura “missione” – continua
don Marco – ho provato la
nostalgia intensa di non
poter continuare a camminare qui. Con una comunità che sta crescendo nell’unità, pur avendo tre anime, Ceggia, Fossà e Grassaga. La festa organizzata
per salutarmi è un esempio concreto della forza positiva che può nascere dalla collaborazione delle tre
parrocchie. E questo è il
messaggio più bello che
potevano lasciarmi».
Beatrice Doretto
“Don Mirko per i
vostri giovani”
F
ra commozione
e solennità Fossalta Maggiore
e Cavalier hanno accolto don
Mirko Dalla
Torre, dal 17
settembre nuovo parroco per
le due comunità cristiane.
Le celebrazioni eucaristiche, presiedute
dal
vescovo
Giuseppe, si
sono svolte al
mattino nella chiesa di Cavalier, e nel pomeriggio a
Fossalta dove la solenne
cerimonia ha coinciso con
la tradizionale festa della
Madonna
Addolorata.
Grande anche la partecipazione di tanti fedeli e amici, arrivati anche da
Ceggia e da Sacile, dove
don Mirko ha lavorato per
anni come cappellano. Il
corale sentimento di accoglienza e di benvenuto a
don Mirko è stato espresso dal consiglio pastorale:
«Don Mirko, conti pure su
Nostalgia...
erano tanti giovani, ma anche molte famiglie domenica 17
settembre alla festa a sorpresa organizzata da Ceggia, Fossà e Grassaga per
salutare don Marco: ringraziarlo dei due anni insieme e augurargli buon
vani erano pochi, alla seconda erano più del doppio. La volta successiva dovemmo cambiare aula e
poi fui costretto a dividerli per classe d’età perché
erano talmente tanti a venire alle mie conferenze
che le aule erano sempre
piccole».
A distanza di diversi anni il ritorno a Trichiana.
«Ero parroco a Formeniga quando il vescovo mi
chiamò dicendomi che a
Trichiana, dopo la morte
del parroco di allora, sarebbero stati felicissimi se
avessi accettato di tornare
FOSSALTA E CAVALIER
CEGGIA-FOSSÀ-GRASSAGA
FESTA E ADDIO A DON MARCO
C’
e
L’AZiON
Mottense / Veneziano
Domenica 24 settembre 2006
cammino per il servizio
come parroco a Vidor.
All’ingresso nel salone
della casa della dottrina
bendato è seguito un applauso e un’esplosione di
musica che hanno espresso tutto l’affetto dei parrocchiani. Manifestato poi
P
adre Vittorio Bellè, frate francescano e guardiano della Basilica della Madonna dei Miracoli, lascia l’incarico. Il religioso è stato infatti destinato
al convento vicentino di Santa Lucia. Domenica il padre guardiano è stato accolto in parrocchia in Duomo,
dove ha celebrato la messa. Al termine della celebrazione il parroco, monsignor Rino Bruseghin, ha voluto salutare padre Vittorio ringraziandolo per le collaborazioni in questi anni tra parrocchia e Basilica: «Un
aiuto prezioso – ha detto monsignor Bruseghin –, che
tante volte si è rivelato molto importante». «Ringrazio
la comunità mottense – ha detto al termine della celebrazione padre Vittorio – che ricorderò sempre nelle mie preghiere». Un forte applauso prima della benedizione ha fatto da sfondo al saluto dei fedeli presenti in Duomo. (GR)
DUOMO: Il Vescovo benedice l’icona
della Madonna della Tenerezza
D
omenica 24, alle 9, il vescovo Giuseppe presiede nel Duomo di Motta la messa di aper tura dell’anno catechistico. Durante la celebrazione benedirà anche l’icona della Madonna della Tenerezza, scritta da Nikla De Polo, che verrà
collocata nella cappella Giovanni Paolo II del patronato. Il Vescovo sarà nuovamente a Motta nel
pomeriggio: alle 15.30 in basilica celebrerà la messa per l’Unitalsi.
MOTTA: Convegno sul futuro
dell’ospedale
G
li Amici del cuore organizzano per domenica 24 a Motta la “Giornata del cuore”. Il programma prevede alle 9 in piazza Luzzatti controlli
sanitari gratuiti; alle 11 in municipio l’impor tante
convegno “Presente e futuro dell’ospedale di Motta”, che giunge a conclusione del triennio di sperimentazione gestionale pubblico-privata: alle 12.30 visita all’ospedale e alla nuova palestra degli Amici
del cuore; in chiusura alle 16 in piazza Luzzatti concer to dei “No Profits blues band”. Durante la manifestazione verranno premiati gli elaborati dell’iniziativa “La salute per amica - educazione a stili di
vita sani”. (GR)
CESSALTO:
354 firme per salvare l’Olmè
N
on demordono i difensori del bosco dell’Olmè,
impegnati a proteggere la foresta planiziale
dalla possibile bretella Cessalto-Ceggia che potrebbe sfiorarlo e forse soffocarlo. Dopo il successo della raccolta di cartoline 2005 per l’iniziativa del Fondo per l’ambiente italiano “I luoghi del cuore”, il Comitato trasversale pro bosco presieduto da Enrico
Menegaldo ha infatti raccolto e inviato al Fai lo scorso 14 settembre ulteriori 354 adesioni: cioè altre 354
persone per le quali è il bosco il “luogo del cuore”
da proteggere. Non sono molti i cittadini coinvolti
quest’anno, se paragonati ad esempio ai migliaia che
hanno firmato per il brolo del monastero di San Giacomo di Veglia per “I luoghi del cuore”. Ma non sono niente. (TB)
e
L’AZiON
Veneziano / Memorie
Domenica 24 settembre 2006
CEGGIA / Millequattrocento “no” all’arrivo della ditta
Sulle barricate
contro la Roveco
M
illequattrocento firme
contro la Roveco a Ceggia.
Non ci è voluto molto
per convincere tanti ciliensi a sottoscrivere un
appello contro l’insediamento nella zona industriale, a ridosso dell’area
ex Eridania, della contestata ditta di Campalto che
si occupa di riciclo del vetro. La Roveco, infatti, è
stata a lungo posta sotto
sequestro dalla Magistratura per problemi d’inquinamento, trovandosi attualmente in zona urbana;
è quindi costretta così a
trasferirsi. Già il tentativo
di spostarsi a Pramaggiore è stato respinto con una
vera e propria mobilitazione popolare e, dal
momento in cui
l’azienda
ha depositato in
comune
a Ceggia
la Valutazione di
impatto
ambientale a fine luglio, un
gruppo di cittadini si è
prontamente coalizzato
per fronteggiare l’arrivo
della Roveco in paese.
In molti hanno sostenuto questa protesta. Non
solo gli ambientalisti rappresentati da Legambiente, non solo il Comitato per
il territorio, ma anche molti cittadini, fino ad oggi estranei a qualsiasi mobilitazione. Probabilmente le
recenti vicende legate alla
scuola elementare Collodi
e alla circonvallazione (la
cosiddetta bretella), hanno reso la popolazione
molto diffidente verso
qualsiasi progetto per il
quale ci sia anche solo il
sospetto di un impatto
ambientale negativo. Così
si è creato un vero e proprio “caso Roveco”, che
sembra dare nuovi grattacapi all’amministrazione
comunale.
Il sindaco Massimo Beraldo dal canto suo ribadisce che, su tutta questa vicenda, il Comune non ha
preso alcuna decisione.
«La ditta ha esercitato un
suo diritto – spiega il sindaco – contattando la proprietà del terreno e presentando una Via alla provincia sul progetto di stabilimento. Ma fino ad oggi non vi è alcun documento, formale o informale, che autorizzi la Roveco
Beraldo: due
delibere già
vietano Ceggia
ad aziende come
la Roveco
TORRE DI MOSTO: Concerto per
finanziare i restauri della chiesa
M
usica per il restauro. Si sintetizza così il “Concerto di fine estate” organizzato da
amministrazione comunale, assessorato alla cultura e biblioteca di Torre di
Mosto per venerdì 29 alle
21 nella parrocchiale di
San Martino a Torre.
Si esibirà l’“Orchestra
a plettro sanvitese” di San
Vito al Tagliamento, diretta da Elena Abolmazova, con un repertorio che
spazia dagli autori classici a brani contemporanei,
compresi alcuni propri.
Prima e unica in Italia,
propone l’“Illustrazione
musicale” del racconto
“Tempesta di neve” di Pûskin su musiche del compositore russo G. Sviridov,
in cui voce narrante e musica si rincorrono durante
la lettura.
Tutto il ricavato del
concerto verrà devoluto ai
restauri necessari alla
chiesa di Torre. Per
informazioni:
0421324391.
veco ha promesso ricadute minime, in virtù di un
atto unilaterale d’obbligo
sottoscritto con gli autotrasportatori che li costringerebbe a passare per
i caselli autostradali di Noventa o San Stino e quindi
di bypassare il centro del
paese. “Ma i camion dovranno comunque percorrere la Triestina e immettersi all’incrocio con via
Fossà per raggiungere lo
stabilimento – fa notare
Legambiente in una nota
– laddove il Piruea prevede la realizzazione di una
rotonda”.
Inoltre, pur trattandosi
di un’area
industriale, i cinque ettari
individuati dalla Roveco,
a
800 metri
dal centro, si trovano comunque
vicini al Piruea ex Eridania, dove si prevede la costruzione di case e uffici.
“Insomma – si chiedono i
cittadini mobilitati – perché la ditta non si insedia
nell’area ‘Ex Alcoa’ di Mar-
ghera, zona che era già stata individuata come possibile sito, altamente industrializzata e con ampie vie
di comunicazione?”. La risposta l’ha data lo stesso
Salvagno: «Perché lì la terra costa troppo, 198 euro al
metro quadrato, una cifra
incompatibile con le esigenze d’impresa».
Ma molti ciliensi non
vogliono che per ragioni economiche il loro paese sia
la soluzione più veloce e
più semplice per l’azienda
dai trascorsi difficili e chiede che l’amministrazione
prenda posizione. Qualcuno ha osservato che forse
su quell’area è meglio “una grande Roveco” piuttosto che 7 o 8 altre piccole
fabbriche non sottoposte a
Via e magari più inquinanti, ma la speranza diffusa è che si creino le condizioni per allontanare da
Ceggia il polo di riciclo del
vetro.
«Quando avremo il parere della Commissione
provinciale Via – afferma il
sindaco – avremo un quadro completo della situazione. Stiamo affrontando
la questione con serietà ed equilibrio e
qualsiasi
decisione
sarà presa
incontrando i gruppi consiliari, la Provincia e
le associazioni e valutando
il bene comune, senza derive populiste che inseguano la piazza e senza
considerare gli interessi di
qualcuno».
Beatrice Doretto
ine settimana di
festa per l’associazione Insieme per l’Africa.
Sabato 23, alle 20.30 nella sala Toniolo di
Ceggia, si svolgerà il dibattito
“La scuola in Africa” con il
missionario di Gainiga padre Gianfranco Gottardi,
padre Franco Moretti della redazione di Nigrizia e monsignor
Martino Zagonel
(nella foto), vicario generale
della diocesi
con lunga esperienza missionaria. Moderatore il
redattore de L’Azione
Giacinto Bevilacqua.
Domenica 24
è invece il giorno di “Aggiungi
un posto a tavola” a Gainiga:
dopo la messa
delle 10.30 si
terrà il pranzo
nel salone parrocchiale alle 12.30; alle 14.45 il saluto del presidente dell’associazione Silvio Florian e
di padre Gottardi; alle
15 l’estrazione della lotteria.
Per informazioni:
3356284206
o
0421-322049,
[email protected].
GAIARINE
CARPESICA
SUSEGANA
S. MARTINO-CAPPELLA
FOSCA SALVADOR
in BETTO
25.9.2005 - 25.9.2006
Cara Fosca, la tua improvvisa
scomparsa ci ha lasciato un
vuoto profondo. Ci conforta ricordare la tua vivacità e operosità nell’affrontare le cose
quotidiane della vita. Con affetto, tutti ti ricordiamo.
EMO DANIOTTI
n. 4.1.1915 - m. 22.9.1975
JOLANDA PARPINEL
n. 30.1.1923 - m. 22.9.2001
Anche se il tempo attenua il dolore, non può cancellare dai
nostri cuori il ricordo e l’amore che ci hanno legati. Nell’anniversario vogliamo ricordarvi nella preghiera.
Figli, nipoti e tutti vostri cari
MARIO MORANDIN
23.9.1995 - 23.9.2006
Sicuri che ci assisti nei bisogni
terreni, guidaci tramite le nostre preghiere verso la via che
ci riunirà per sempre in Dio.
Mamma, fratelli, sorella, cognati e nipoti
EZIO DOTTOR
n. 15.10.1985 - m. 25.9.2003
Il tuo ricordo resta per sempre
nei nostri cuori. Dal Cielo guida il nostro cammino.
Genitori, fratelli, nonni e parenti tutti
Uno stabilimento della Roveco. La foto è tratta da www.roveco.it
ad insediarsi a Ceggia. Anzi – rincalza il Sindaco – ad
oggi l’azienda veneziana
non può insediarsi nella
nostra zona industriale in
forza di una delibera consiliare e di una di giunta
del 2003 nelle quali si afferma che
non possano stabilirsi attività che
rientrino
nelle categorie di
cui essa fa
parte».
Ma
perché la
Roveco preoccupa tanto?
«Riteniamo – afferma Giuliano Veronelli, uno dei
promotori della raccolta
firme – che la Roveco realizzerà un impianto a grave impatto ambientale sul
nostro territorio, sotto il
profilo acustico, atmosferico, viabilistico e della mobilità».
Eppure, durante la partecipata ed infuocata presentazione pubblica della
valutazione di impatto ambientale, presente l’architetto Salvagno rappresentante della Roveco, è stato
illustrato un progetto che
dovrebbe tranquillizzare
gli animi più preoccupati,
con valutazioni effettuate
forzando tutte le situazioni e ipotizzando il massimo livello di rischio. Secondo l’azienda, nello stabilimento di Ceggia si effettuerebbe solo la frantumazione del vetro (e non la
selezione) e in dimensioni
tali da non causare dispersione di polveri. Ma il comitato del no non si è lasciato convincere e accusa i vertici della ditta di aver in realtà presentato un
progetto che riguarda la lavorazione del vetro in generale e che quindi in futuro potrebbe includere
anche altre attività, più nocive.
E poi c’è il nodo del traffico: anche su questo la Ro-
33
L’azienda ha
fornito garanzie
su inquinamento
e traffico
GRASSAGA: Processione
per la Madonna della Cintura
C
ulminano
questa settimana i festeggiamenti per
la Madonna
della Cintura a
Grassaga: domenica 24 si terrà la messa solenne alle 10.30, se-
guita dal
pranzo per
“Cinquantenni, sessantenni e
sessantacinquenni”; alle 16
la processione intorno alla chiesa.
CEGGIA: Dibattito sulla scuola
in Africa con mons. Zagonel
F
MERCOLEDÌ SAN VENDEMIANO CELEBRA IL SUO
CAMPIONE DEL MONDO (NELLO SPORT E NELLA VITA)
È grande festa con Del Piero
C
hi saranno i protagonisti privilegiati della festa?
Né i politici, né le veline,
né gli sponsor, né gli imbucati. Ma i disabili. C’è
tutta la classe di Alessandro Del Piero, e non ci riferiamo al piede destro,
nella scelta di indicare nei
disabili del Ceod locale,
già incontrati in passato, i
partecipanti più uguali degli altri alla grande festa
di Ale che torna nel suo
paese, mercoledì prossimo al campo sportivo di
San Vendemiano. Da tempo i sanvendemianesi reclamavano di avere in patria il loro profeta: in particolare a Saccon, la frazione in cui è cresciuto, al
1° Club Del Piero che ha
sede presso il bar da Susy, i cui aderenti hanno
però già il privilegio di incontrare Ale una volta all’anno. Ma a Torino. A furia di invocare Ale, i sanvendemianesi avranno Ale; a furia di rinviare l’incontro con Del Piero, potranno avere non più solo
un numero
10 pluriscudettato
e vincitore
di Champions League ed Intercontinentale,
ma anche
un campioNella foto a sx Alessandro Del Piero, a dx Stefania Franceschet, Stefano Del Piero, Guido Dussin e Mauro Cisotto
ne del mondo, che con un gol alla
Germania e un rigore al- per la sezione video spe- ne civile ad assicurare lola Francia ha impresso un ra di poter offrire anche gistica e assistenza: del
incancellabile timbro di una chicca: immagini ine- resto si attendono miMarca sull’Italia campio- dite del Del Piero baby gliaia di persone, anzitutne del mondo. «Una vit- calciatore, del periodo to tra gli Juve Club che sotoria che gli ha dato sere- cioè tra gli 8 e i 13 anni no invitati speciali. Dopo
nità e lo ha reso più sicu- (tranne dodici mesi salta- i video, la festa entrerà nel
ro», dice il fratello mana- ti per un incidente) in cui vivo, presentata dal palco
ger Stefano. Momenti di imparava calcio nel setto- da Max Pisu, comico e agloria, azzurri e juventini, re giovanile del San Ven- mico di Ale: la gente, che
che saranno verosimil- demiano. Suo presidente sarà sugli spalti o nel pramente celebrati nei video era Antonio Franceschet, to, potrà fare direttamenche verranno proiettati ancor oggi presidente del te le proprie domande al
mercoledì alle 21, a dare CSV, e in tutto il periodo campione, grazie ai vol’avvio vero e proprio alla intercorso gran tifoso di lontari col microfono che
festa dopo il prologo del- Del Piero. C’è anche il saranno a disposizione. A
le 19 con l’amichevole tra suo zampino, con la so- suggellare l’abbraccio tra
due selezioni di bambini cietà tutta, dietro la festa, Del Piero e San Vendedel Conegliano San Ven- assieme a quelli del Club, miano saranno i fuochi
demiano. Ma l’assessore del Comune del fratello d’artificio conclusivi.
allo sport Guido Dussin Stefano. Con la ProtezioTommaso Bisagno
GAREGGIA DOMENICA 24
D
Marzio Bruseghin al
Mondiale in Austria
È
proprio l’anno di
Marzio
Bruseghin. Il forte passista della Lampre Fondital, residente a Piadera, dopo aver conseguito a giugno
la sua prima vittoria da
professionista (e che vittoria: il campionato italiano a cronometro individuale a Fiume Veneto), è
stato convocato dal commissario tecnico Franco
Ballerini per il campiona-
to mondiale su strada in
programma domenica
prossima a Salisburgo
(Austria). Bruseghin, che
sul circuito iridato sarà
seguito dai suoi caratteristici fan con le orecchie
d’asino, aveva già disputato il mondiale a cronometro ma mai su strada.
Vestirà d’azzurro con
compiti di gregario assieme a Paolo Bettini, Filippo Pozzato e Matteo
Tosatto (Quickstep-Innergetic), Danilo Di Luca e Luca Paolini (Liquigas-Bianchi), Alessandro
Ballan (Lampre-Fondital), Rinaldo Nocentini
(Acqua&Sapone-Mokambo) e Davide Rebellin
(Gerolsteiner).
Giacinto Bevilacqua
omenica mega incontro della sezione Cai di Sacile con i colleghi pordenonesi. Il luogo
del match è casera Cornetto (1629 metri) sotto l’omonimo monte nelle Dolomiti
friulane con una splendida
vista sulla val Cimoliana. Si
parte alle 7.30 da Sacile. Il
dislivello è di 900 metri.
È impegnativa la gita organizzata domenica dalla
cooperativa Mazarol, alla
conquista del monte Tomatico, attraverso boschi cedui, fino al crinale erboso.
Tra le tappe: Tomo, monte
Tomatico e Porcén. Si parte dalla stazione di Feltre alle 8 per affrontare un dislivello di 1200 metri.
CALCIO SERIE A: Federico Gerardi
da Motta al debutto nell’Udinese
F
ederico Gerardi (nella foto),
diciannovenne di Porcia, cresciuto nella LiventinaGorghense
FM, lo scorso 10 settembre ha esordito in serie A nelle fila dell’Udinese. Galeone lo ha fatto esordire a
Messina, è entrato al 37’ della ripresa al posto di Asamoah. Punta di peso, numero 32 dei bianconeri friulani, Gerardi ha giocato con
esordienti ed allievi della società giallo-bianco-verde. (GR)
ECOMARATONA DEI CIMBRI:
Hanno vinto Fregona e Zanette
R
esta nella Marca l’Ecomaratona dei Cimbri. La 42 km del
Cansiglio di domenica 17 è stata vinta, infatti, da Lucio Fregona, il forestale di Monfumo, campione del mondo di corsa in montagna, il quale con
3 ore 28’ e 5" ha sbriciolato il record
della gara che aveva firmato nel suo
trionfo del 2004; e per le donne da Patrizia Zanette (nella foto) dell’Atletica Brugnera Friul Intagli, residente a Costa di
Conegliano, che ha dominato chiudendo in 4 ore 26’ e 53".
VOLLEY SPES: Ingaggiata la
domenicana Nuris Arias Done
L
a Spes Volley Zoppas Conegliano ha ingaggiato la schiacciatrice dominicana Nuris Arias Done (nella foto). La forte atleta, proveniente dal campionato spagnolo, era
corteggiata da numerose squadre internazionali. Con questa operazione
la Spes ha definito l’acquisto della seconda straniera. Ora si
vedrà come verrà assorbita la mancanza di Serafin e Momoli.
CAI E DINTORNI
Non scherza neppure la
sezione Cai di Vittorio Veneto che si lancia in una traversata domenicale dal lago
di Dobbiaco al rifugio Tre
Scarpieri, ripercorrendo i
sentieri che un tempo venivano utilizzati come vie di
comunicazione da pastori e
cacciatori. Tra le tappe: i ruderi della Baita dei Pecorai
(2060), il laghetto dell’Alpe
di Mezzo (2222), forcella
del Lago (2545) e la stradina della Val Campodidentro.
La sezione Cai di Motta
di Livenza opta, invece, per
una tranquilla gita al monte
San Michele, nel Carso goriziano, lungo un percorso
quasi pianeggiante, sede di
una delle più sanguinose
battaglie della Grande guerra. Un luogo di interesse
storico, ma anche di grande
importanza geologica vista
la conformazione tipica del
Carso. Si parte alle 8 dal parcheggio della sede del Cai.
Dulcis in fundo, fanno
capolino nella nostra rubrica 60 km di pedalate con
l’associazione Liberalabici. La gita di questa domenica è a Palmanova, città fortezza cinquecentesca a forma di stella, con tanto di visita guidata alle fortificazioni esterne.
Angela Deganis
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
DON EGIDIO SCRIVE DAL CIAD SOFFERENTE
Appesi alla speranza
riparte la vita pastorale
C
arissimi,
è un po’ di tempo che
non ci sentiamo: le “vacanze” qui in Africa (o almeno qui al
Foyer) sono tempo di previsti e imprevisti di tutti i tipi, e quindi la disponibilità al “nuovo” di ogni giorno
ti ruba il tempo; comunque adesso
anche qui rientriamo nella normalità,
per cui è più facile prevedere e programmare.
Fino a quasi metà agosto sono stato pressoché solo: don Carlo in Italia,
e P. Joseph (il direttore del Foyer) in
giro per corsi di aggiornamento e un
po’ di riposo; ora i due sono tornati,
sicché ho riconsegnato parrocchia e
Foyer ai diretti responsabili, e io torno ad essere... l’aiutante!
La seconda metà di agosto è stata
animata dalla presenza del gruppetto
della diocesi di Vittorio Veneto: don Adriano Bellotto, di San Vendemiano,
e due ragazze, di Piavon e San Pietro
di Feletto. Una presenza giovane, che
ci ha portato l’aria della nostra diocesi, e che ha vissuto con noi un po’ della realtà ciadiana, con tutte le sue novità, ricchezze e problemi. Penso che
“scambi” di questo genere siano utili: aiutano a crescere nel nostro essere Chiesa, non quella teorica delle definizioni teologiche, ma “Chiesa incarnata”, che ogni giorno si deve confrontare con la vita reale della gente,
vittoriese o ciadiana che sia.
Per tutto agosto siamo stati accompagnati dalla pioggia: dopo gli
scrosci di inizio giugno, non si era più
fatta vedere; ha ricominciato a fine luglio e non si è più fermata. Le grandi
strade della città sono piene di mais,
sorgo e patate americane: si circola in
mezzo al verde, pare di essere nel paradiso terrestre..., naturalmente tolti
i salti e alle volte le cadute della macchina nelle enormi buche d’acqua e
fango! Anche nei campi è tutto verde,
ma il ritardo della semina ed ora l’acqua eccessiva influiranno negativamente sul raccolto, e la gente è preoccupata.
Altra preoccupazione legata alla
pioggia è la situazione di muri e case:
siccome la stragrande maggioranza
sono di fango, letteralmente “si sciolgono”; dei muri resta solo un mucchio
di fango e, trattandosi delle capanne,
su di esso poggia il tetto di paglia... a
terra. Tra pochi giorni, finite le piogge, la gente rifarà il tutto; ma intanto
acqua ed umidità mettono a dura prova la già scarsa resistenza fisica di tanti malcapitati, e non si contano le richieste di aiuto che ci arrivano in casa: per lo più chiedono medicine, ma
la medicina-base resta sempre... qualcosa da mangiare!
Riguardo alla situazione politica,
tutto è calmo: il dialogo del governo
è avvenuto, ma in realtà si è trattato
di monologo: né opposizione né ribelli
si sono presentati, sicché... tutti si son
trovati d’accordo! e l’8 agosto si è avuta l’investitura del presidente per il
suo terzo mandato. Nel suo discorso,
ha parlato di ripresa di investimenti
nell’area sociale: ospedali, scuole,
strade... ma intanto perfino gli operai
della Esso sono in sciopero, e l’ospedale di Sarh continua con le porte
chiuse da oltre due mesi.
In questa situazione, la speranza è
d’obbligo. Ed ora che inizia anche qui
il nuovo anno pastorale, ci sforziamo
di seminarla in tutti i modi. Dai primi
contatti sembra che i catechizzandi
siano oltre mille, ma per fortuna si è
già presentata una buona schiera di
catechisti; i battezzandi si aggirano
anche quest’anno sui 150: per essi inizia ad ottobre una preparazione settimanale, con un ritiro di un giorno ogni mese, fino a Pasqua.
Qui al Foyer i ragazzi torneranno
fra una decina di giorni, e anche qui
riprenderà il mio lavoro di accompagnamento spirituale. Al Seminario statale di filosofia, invece, i ragazzi (una
sessantina) sono già rientrati, e ogni
settimana anch’io passo un giorno con
loro: anche là un po’ di accompagnamento e – novità! – due ore di latino:
non so cosa salterà fuori da un italiano, la cui lingua-quasi-madre è ancora il portoghese, che deve insegnare
latino a ragazzi ciadiani, in francese!...
Non mi spavento e faccio quello che
posso: sono sicuro che lo Spirito Santo è superiore ad ogni nostra Babele.
La salute continua ottima: con tutta questa pioggia, il fresco non è mai
mancato, pur se con la inevitabile umidità; ma si è sempre potuto riposare bene, la notte buone anche le ore
di sonno, dato che da ormai una settimana (e si prevede per almeno un
mesetto) siamo del tutto senza corrente: si lavora al ritmo della luce solare, e per il resto… siam sicuri che
“la semente germoglia e cresce, senza che noi sappiamo come” (cf. Mc 4,
26-28).
Chiudo assicurando la mia preghiera per tutti e per ciascuno; anche
stamattina, con l’inno delle Lodi, vi ho
affidati al “Padre della prima Parola,
del primo Giorno e del primo Frutto”:
Lui faccia della vostra vita un silenzioso e forte annuncio di salvezza, vi
doni giorni pieni della sua gioia e vi
riempia del Frutto del suo Amore, il
Cristo Gesù. Fraternamente.
Don Egidio
Sarh (Ciad)
ESPERIENZA AL CAMPO CARITAS IN ALBANIA
La dignità delle donne,
l’entusiasmo dei bambini
Sul campo di volontariato organizzato dalla Caritas
in Albania a cavallo tra luglio e agosto, di cui già abbiamo scritto in precedenza
nella pagina “GrandEstate”,
abbiamo ricevuto anche la
testimonianza di una delle
partecipanti. Volentieri la
proponiamo, pur dovendola
sintetizzare per motivi di
spazio.
E
non c’è due senza
tre!
Siamo ormai giunti al
terzo anno del “Campo Caritas” in Albania e precisamente nei due villaggi di
Pistull e Paçram.
Paesini non vengono citati nemmeno nei cartelli
segnaletici albanesi! Ma più
introvabile e irraggiungibi-
le è la meta, più c’è gusto
nel trovarla e scoprirla.
Anche quest’anno il
viaggio di ben 1200 km ci
ha riservato le solite imprevedibili sorprese, ma
che fortunatamente con
sorriso e ironia abbiamo superato. Soprattutto la dogana sembra inespugnabile.
Ma gli inceppi del viaggio sono “un nulla” per chi
è pieno di curiosità nel conoscere una nuova terra e
un nuovo popolo.
Così 18 giovani della
diocesi di Vittorio Veneto di
cui 11 scout di Oderzo, capitanati dall’ imparagonabile don Benito e con l’aiuto
dell’inarrestabile suor Flora si sono apprestati a passare due settimane in que-
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
sto sorprendente paese.
Nelle due settimane abbiamo organizzato un grest nei due villaggi, il cui tema era: “Ama la terra!”.
Ogni giorno affrontavamo tramite delle storie i vari elementi della natura: sole, acqua, terra, vento, fuoco. Questi poi venivano
spiegati tramite giochi e laboratori.
Potete immaginarvi la
felicità dei bambini nel vedere che, ragazzi più grandi di loro, per di più italiani,
spendevano del tempo per
e con loro.
Ci siamo inoltre adoperati per la pittura della chiesa e delle finestre che abbiamo dipinto “in stile gotico” e nell’offrire dei corsi di
inglese e italiano che hanno coinvolto non solo i bambini ma anche i ragazzi e adulti.
Ma la sorpresa più grande è stata la giornata della
“prevenzione dentale”, originale sia per noi, che cercavamo di spiegare l’importanza dell’igiene denta-
le, sia per loro, che ci guardavano sbigottiti.
La gioia più grande per i
bambini è scoppiata nel momento in cui abbiamo distribuito loro spazzolini e
dentifrici che dentisti vittoriesi e persone comuni ci avevano offerto prima della
partenza.
Posso immaginare ciò
che vi sta passando nella
mente dopo tutte queste
belle immagini ! Vi domandate dove siano quegli albanesi coinvolti nella criminalità, prostituzione, droga... o meglio, quelli che ci
vengono a “rubare il lavoro”?
Di questi ne abbiamo
trovati ben pochi.
Forse non sono stata
molto attenta, ma la realtà
che mi si mostrava era proprio un’altra!
La vita in questi due villaggi è genuinamente rurale, legata al ritmo lento e
calmo della natura, e scandita dal suono della campana che in tardo pomeriggio
chiama uomini e donne dai
campi per la messa vespertina.
Se ci si aggira per le stradine sterrate dei due paesini, oltre ai bambini che
corrono per le viuzze si
scorgono le donne che orgogliose nei loro vestiti tradizionali, portano fascine di
Domenica 24 settembre 2006
35
interventi
INIZIATIVA GRADITA
Sul Pizzoc intitolata
la piazza della pace
D
omenica 10 settembre in Cansiglio si è svolta la manifestazione annuale dedicata alla Resistenza, ma
sono appena passate le polemiche che hanno coinvolto il
comune di Fregona “colpevole”, secondo alcuni, di aver dedicato l’area della cima del Pizzoc alla pace chiamandola
“piazza della Pace” e il sottostate spiazzo del rifugio Città
di Vittorio Veneto “piazza Brigata Cairoli”, ricordando così la Resistenza e quanti sono morti in nome della libertà.
L’accusa era che le piazze si dedicano nei paesi e non in cima alle montagne ed era firmata Comitato Parco Cansiglio.
A nome delle associazioni che hanno dato vita, ormai
molti anni fa al Comitato, intendo rendere noto che le associazioni stesse (Cai, Legambiente, Wwf, Mountain Wildewrness, Italia Nostra, eccetera) non hanno preso alcuna posizione, quindi chi ha divulgato il comunicato firmandosi Comitato Parco (che è, vale la pena ricordarlo, un
marchio registrato) lo ha fatto in modo improprio e, quindi, in via del tutto personale, rappresentando solo se stesso.
Personalmente, da ambientalista e pacifista, ritengo che
il Comune di Fregona abbia fatto bene a dedicare alla pace la cima del Pizzoc, proprio là dove un tempo sorgeva una struttura militare strategica, demolita e bonificata anche
grazie al lavoro del Comitato Parco. Dalla base del Pizzoc
avrebbero potuto partire, in caso di guerra, gli ordini per
l’attacco o la difesa militare; ed ora invece diffonde un messaggio di pace e di pacifica convivenza. (...)
Con questa dedicazione da qui in poi si è suggellata una funzione e un messaggio di pace, non più per scopi di
guerra, ricordando che l’Italia è un paese che deve operare per evitare i conflitti armati.
Ritengo molto difficile che il comune di Fregona intenda banalizzare un’idea tanto nobile creando dei parcheggi, come paventato da chi ha condannato l’iniziativa e mi
auguro che in futuro la cima del Pizzoc venga ulteriormente valorizzata e fatta conoscere, con altre iniziative, come luogo di pace.
Toio de Savorgnani
legne, o tornano stanche e
curve dal lavoro dei campi,
ma che nonostante le fatiche e gli acciacchi si fermano a salutarti e a stringerti la mano.
Ah, le donne albanesi! Una vita semplice, ma faticosa. Il lavoro nei campi, la famiglia da allevare, una casa
da mandare avanti per poi
vedere il proprio marito
partire per l’Italia o la Grecia o chi sa per quale altro
paese. Ed ecco che rimangono sole, ad educare i figli
e come si suol dire “a mandare avanti la baracca”. Sono proprio loro il fulcro della comunità.
L’ascolto! Anche se la lingua è stata forse un po’ d’ostacolo abbiamo ascoltato
un po’ tutti: giovani, donne,
uomini immigrati che tornavano a casa per le vacanze, anziani che ci raccontavano della loro vita, dei 50
anni trascorsi sotto il regime comunista. Ben chiaro
e doloroso è ancora nella
mente quel periodo.
L’Albania è un paese che
sta lentamente cercando di
sollevarsi e svilupparsi, e
che con il tempo vedrà le
cose cambiare. Non possiamo non augurare che
quest’aquila (l’Albania è il
“Paese delle aquile”) torni
ad alzarsi al cielo orgogliosa, fiera e piena di speranza per un futuro migliore.
Ora il gruppo “Campo
Caritas Albania” ha raccolto l’appello d’aiuto per quattro ragazzi/e. Cerchiamo di
offrire loro borse di studio
in modo tale che possano
continuare i loro studi, che
altrimenti sarebbero impossibili poiché le rispettive famiglie non possono
sobbarcarsi le spese relative all’istruzione.
Eleonora Segat