No corer, va pian e stà atento - Settimanale della diocesi di Vittorio
Transcript
No corer, va pian e stà atento - Settimanale della diocesi di Vittorio
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 24 settembre 2006 QUINTO: NON UCC I l problema è serio, e la Regione Veneto intende affrontarlo con serietà. Per questo, nel dicembre 2004, la Giunta regionale ha istituito l’“Osservatorio regionale per la sicurezza stradale”, che nel contesto più generale del Piano na- zionale della sicurezza stradale avvia una serie di attività rivolte all’educazione e alla promozione di un corretto comportamento degli utenti della strada. In questo quadro si è pensato di istituire per sabato 23 settembre l’iniziativa “Difendi la vita: La giornata sulla sicurezza stradale “No corer, va pian e stà atento” Q uando uscendo da casa prendo l’auto per andare al lavoro, o semplicemente esco di sera con gli amici, mia mamma immancabilmente mi saluta con queste parole «No corer, va a pian e stà atento!» (Non correre, vai piano e stai attento!). Non nascondo che mi danno non poco fastidio queste espressioni d’apprensione materna. Capivo che poteva essere un richiamo sensato all’età di diciott’anni, quando ero neopatentato, ma ora che di anni ne ho quaranta e che come stile di guida a detta di mio fratello sono una lumaca, queste parole mi fanno uscire dai gangheri, o meglio mi facevano uscire dai gangheri. Ho dovuto ricredermi sulla verità di quelle semplici parole di mia madre da quando ho iniziato a lavo- rare come infermiere presso il nuovo centro della Nostra Famiglia di Pieve di Soligo, specializzato nella riabilitazione di giovani e adulti che per le più diverse cause hanno subito un trauma cranico. Una delle cause più frequenti del trauma cranico è appunto l’incidente stradale in auto o in moto. Più genericamente potremmo dire incidenti della strada includendo pure chi va a piedi o in bicicletta. Da quando è stata avviata questa nuova struttura de La Nostra Famiglia ho potuto conoscere giovani e adulti che portano nella loro carne i risultati tragici e pesanti di tali incidenti. Per molti di La vita è troppo preziosa per rovinarla con superficialità NUMERI IMPRESSIONANTI M a quanto ci costa la (non) sicurezza sulle strade? Difficile fare somme precise, ma qualche numero c’è, e fa una certa impressione. Nel Nord-Est ogni anno si spendono 550/600 euro per abitante tra costi socio-sanitari, mancata produzione e danni materiali in conseguenza di incidenti stradali. Nel complesso il costo sociale degli incidenti è costato (nel Nord-Est, nel 2004) 3 miliardi e 910 milioni di euro, il 20% del totale nazionale, esclusi i piccoli danni che non vengono registrati. Nello specifico, ogni anno in Italia ci sono circa 7 mila morti e 25 mila feriti gravi per incidenti, e il 10% di questi sulle strade venete. Per morti e feriti nel solo Veneto si spende un miliardo e mezzo di euro all’anno, più 850 milioni per costi materiali: diviso per la popolazione fanno 323 euro a testa. E la prevenzione? La più semplice sono le cinture di sicurezza: nel Nord-Est sono usate sistematicamente dal 30% delle persone, contro il 90%, ad esempio, dei tedeschi. Si stima che un uso corretto delle cinture ridurrebbe di 140 il numero morti all’anno e di un miliardo di euro le spese, nel solo Nord-Est. Quanto agli investimenti pubblici per la prevenzione siamo bassini: nel Nord-Est 10 euro all’anno a persona contro i 30/40 euro dei paesi Scandinavi, di Francia, Germania e Inghilterra. e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. loro il cammino riabilitativo è lungo e faticoso. Nei casi più gravi (coma, stato vegetativo e minimo stato di consapevolezza) solo il passare del tempo (mesi e anni!), l’amorevole vicinanza di amici e famigliari con periodici ricoveri presso centri altamente specializzati può dare dei piccoli ma significativi ri- ABBONAMENTI 2006: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 si ricordi il mio nome. Giacomo anche lui è un ragazzo poco più che ventenne vittima di incidente stradale come Carlo. Dopo mesi di riabilitazione comunica appena con lo sguardo e in modo discontinuo. La sua vita va dal letto alla carrozzina. Per respirare bene ha bisogno di una cannula collocata in trachea appena sotto il mento. Non può mangiare normalmente altrimenti gli andrebbe tutto di traverso, con il rischio di soffocare, per cui si alimenta mediante una speciale sonda collocata a livello dello stomaco. Sono solo due esempi di amici che ho conosciuto nell’esercizio della mia professione. Tutti i giorni tocco con mano la loro grande sofferenza e quella delle loro famiglie. Tutti i giorni però sono anche testimone IN GIRO SEGUENDO I CARTELLI STRADALI Rispetti i limiti? Tutti ti guardano come fossi matto S tamattina abbiamo fatto un gioco stra- no. Abbiamo attraversato la diocesi in auto rispettando sempre i limiti di velocità. Che c’è di strano? C’è di strano che probabilmente anche voi non lo fate quasi mai. Sarà solo il 10% delle auto, come il tour VittorioConegliano-Oderzo-Gaiarine-San Martino-Vittorio ci ha confermato, a rispettare i limiti: ad andare a 50 dove richiesto 50 e a 70 dove 70. Non abbiamo visto pirati della strada che rischiavano incidenti, in due ore e mezza di asfalto diocesano; ma abbiamo contato innumerevoli eccessi di velocità senza neppure bisogno di scendere dall’auto, men che meno di sguainare un autovelox. Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Sulla Cadore Mare a Lutrano bisognerebbe andare a 50 all’ora. Bisognerebbe. Di chi è la colpa? Degli automobilisti che ignorano i limiti? Dei limiti che sono troppo bassi per poter essere rispettati? Della mancanza di controlli? Forse tutti e tre. Ma bando alle chiacchiere: partiamo. Da San Giacomo ci di- Socio del CONSIS Conto corrente postale n. 130310 Chiuso in redazione il 20.09.2006 alle ore 18.30 rigiamo verso Conegliano. Strada larga e dritta finché vuoi, ma il limite è 50 all’ora. Ma guardiamoci in faccia: qui di solito anche un guidatore prudente va sui 70 all’ora. Abbiamo provato a rispettare il limite e sembra di essere sul trenino di Caorle. Viene voglia di girarsi a guarda- Ezio Tonon di piccoli successi nel lungo cammino riabilitativo. Ogni traguardo raggiunto, anche se piccolo e apparentemente insignificante, per chi vive da dentro queste storie costituisce una boccata d’ossigeno, un sollievo, un riaprire la vita alla speranza, un vero miracolo. Non finirò mai di ammirare e di stupirmi di fronte alla tenacia, alla determinazione e alla capacità di sacrificio delle famiglie di questi miei pazienti. re il panorama. Nessuno va a quella velocità. Le utilitarie si dileguano all’orizzonte. All’uscita da San Giacomo il limite passa da 50 a 90, ma poco dopo ridiscende a 70 e avvicinandosi alla frazione di Menarè ritorna a 50: ma chi mai tocca il freno e cambia marcia tre volte anziché procedere a velocità costante e sentirsi, in aggiunta, perfettamente al sicuro e prudente? La Cadore Mare ci accoglie con ripetuti cartelli di limiti a 70 (come le mamme che ci dovevano ripetere mille volte le cose che noi non facevamo mai?). Attraversiamo Cimetta. Procediamo rispettandoli, poi ci fermiamo. Vroom! Sei macchine ci oltrepassano subito. Poi il vuoto. Segno che i nostri 70, appena appena nel rispetto delle regole, avevano creato un mini ingorgo. Mini solo perché è metà mattina. A Cimavilla il cartello dice 50, e poco prima c’è un rilevatore di velocità. Dovrebbe indicare alle au- SEGNALATORI DI VELOCITÀ: MA CHI CI CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Per l’estero chiedere in amministrazione. “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” sultati. Nei casi meno gravi comunque il percorso riabilitativo rimane lungo e difficile con grande sofferenza della persona coinvolta e della sua famiglia. Per capire meglio cosa possa comportare un trauma cranico da incidente della strada posso portare alcuni esempi, con cui mi confronto quotidianamente nel mio lavoro di infermiere. Carlo è un ragazzo di ventun’anni. La prima volta che l’ho visitato, prima che arrivasse nel mio reparto, era su un letto di ospedale in stato ancora di incoscienza. È passato quasi un anno e Carlo pian piano ha potuto passare dal letto alla carrozzina, dalla carrozzina a camminare con le proprie gambe. Da allora ci salutiamo quasi tutti i giorni ma passano cinque minuti, quando va bene, prima che giornata veneta della sicurezza stradale”, nella quale far convergere le iniziative di tutte le istituzioni interessate. Presiede l’Osser vatorio il vittoriese Antonio Fojadelli, procuratore capo di Treviso. bbiamo fatto un esperimento: ci siamo messi a fotografare, nei pressi di Oderzo, alcuni indicatori elettronici di velocità, per dimostrare come sistematicamente il limite sia superato. Gli automobilisti che vedevano il nostro fotografo, però, rallentavano vistosamente. Il concetto che emerge sembra chiaro: fa paura soltanto la multa. Non la velocità che uccide. A B e L’AZiON Primo Piano CC I D E R E Domenica 24 settembre 2006 ANTONIO FOJADELLI SOSTIENE LA RADICE CULTURALE DEL PROBLEMA-SICUREZZA “Non sono incidenti” O I INIZIATIVE DELL’ULSS 7: Alcol e guida Il nostro centro si propone non solo di riabilitare per far riacquistare una vita dignitosa a chi è stato vittima di incidenti stradali, ma è impegnato anche in una forte campagna di prevenzione rivolta ai ragazzi delle scuole, ai quali facciamo visitare il centro cercando di far capire loro che la vita è troppo preziosa per rovinarla d’un solo colpo in un qualsiasi incidente stradale dovuto a superficialità nella guida. Se stiamo attenti, in un giorno qualsiasi di traffico possiamo scorgere una miriade di comportamenti che possono compromettere l’incolumità propria e quella altrui: guidare con una mano mentre nell’altra si tiene una sigaretta o il cellulare, guidare con lo stereo dell’auto a tutto volume, guidare sotto l’effetto dell’alcol o di altre sostanze, non rispettare i limiti di velocità e non indossare le cinture di sicurezza. Tutti comportamenti che provocano incidenti che, anche quando non sono mortali, possono lasciare segni seri nella nostra carne fino alla completa immobilità. Ambrogio Fogar, paralizzato dalla testa ai piedi, scriveva dal suo letto di sofferenza: “Per chi corre, parla, si muove, naviga, gioca, si fa la barba, sfoglia le pagine di un libro, si sfila i calzoni, si stropiccia gli occhi o si gratta il naso è difficile capire questa immobilità crescente”. Ezio Tonon Coordinatore infermieristico all’Unità di riabilitazione delle turbe neuropsicologiche acquisite to a che velocità vanno. Lo vediamo invece sparare numeri a raffica come le estrazioni del Lotto, da 91 a 30. A volte tace. O è guasto, o è praticamente inutile. Scattiamo una foto al traffico e un camionista ci apostrofa. Il senso dev’essere: non fotografarmi! La riflessione: avessi una divisa e l’autovelox e volessi far rispettare i limiti, farei i milioni. Ma sarebbe giusto multare chi in una strada ampia e dritta va a 70 anziché a 50? Esco da Cimavilla e mi impongono i 70. Poco dopo, a Cimetta, 50. Tra l’inizio del territorio comunale di Fontanelle e la piazza Marconi la combinazione è: 50-70-70-50-50. Vi eravate mai accorti di tutti questi cartelli sulla Cadore Mare? Di limite in limite giungiamo a Oderzo, dove imbocchiamo la strada per Pordenone. Per un km, prima di Mansuè, procediamo a 70 all’ora, come richiesto. Forse li superiamo anche un poco. Meriteremmo u- na multa. Eppure abbiamo negli specchietti Alonso... pardon, un minaccioso Tir. Quando accostiamo questo camion di ditta e targa trevigiana, con sopra la targa gli adesivi “70” e “80” dei limiti che esso stesso deve rispettare, ci assorda di claxon e probabilmente improperi. Andavamo troppo piano. Il poco rispettato limite di 50 all’ora in via Una Punto Sant’Urbano a Pianzano bianca come la nostra sfila via sul chilo- neto a Pianzano sembra metro lanciato verso il proprio una voce che griFriuli; noi invece a Porto- da nel deserto. Per quanbuf folè giriamo verso to abbia di fronte il camCampomolino. Strada poscuola sulla sicurezza stretta, a curve e carente stradale voluto dalla Prodi segnaletica orizzontale: vincia. Ultima triste perla, il eppur vi si corre. Giunti nella località del presepe tratto dalle Quattro Strade vivente, il limite segnalato a Mescolino. Troppo retè 50: lo viola senza batter tilinea per non invitare a ciglio anche la corriera correre, troppo stretta e priva di illuminazione per dell’Atvo. Mentre l’analogo car- permetterlo senza rischi. Limiti o non limiti. tello dei 50 nell’ampia via Tommaso Bisagno Sant’Urbano-Vittorio Ve- L’ Ulss 7 ha aderito alla Giornata per la sicurezza nell’ambito del suo impegno sul tema “Alcol e guida”. In tale occasione invierà a ospedali, scuole, autoscuole e comuni del territorio materiale informativo con preghiera di distribuirlo o affiggerlo in modo visibile. In par ticolare, verranno distribuiti il “Decalogo del buon conducente” e una tabella con indicazioni sull’uso improprio dell’alcol prima di mettersi alla guida. BADA? FA PIÙ PAURA UN FOTOGRAFO... 3 gni mattina nel percorrere la strada tra la sua residenza di Vittorio Veneto e il tribunale di Treviso, il dottor Antonio Fojadelli vede con i propri occhi tra le cinque e le dieci violazioni, anche gravi, del codice stradale. Violazioni che in piccolissima percentuale vengono sanzionate «perché – osserva Fojadelli – per una repressione efficace servirebbe un poliziotto ogni cento metri. Purtroppo nel nostro Paese c’è una condotta deviante generalizzata, non c’è alcuna riprovazione nei confronti di chi non rispetta le norme di circolazione. Anzi, è quasi un merito». Il procuratore Fojadelli è stato chiamato dalla Regione a presiedere l’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale: «Un impegno che ho accettato per contribuire a salvare qualche vita umana». Dottor Fojadelli, da dove si comincia per “salvare qualche vita umana”? «Dall’educazione, dalla prevenzione e dalla repressione. Sono convinto che l’alto numero di incidenti stradali abbia radici culturali. Ne è una riprova il termine che utilizziamo per definire i sinistri stradali: chiamarli “incidenti” è riduttivo dal momento che non capitano quasi mai per caso ma sono causati da qualcuno. Quasi quasi li consideriamo alla pari del fulmine che cade sulla casa o dell’albero che crolla sopra una vettura. Invece dietro a ogni sinistro c’è una condotta umana che viola le norme di circolazione e di prudenza. Non esistono strade, cur ve e platani killer ma automobilisti incoscienti». Quali sono le norme violate più frequentemente? «Eccesso di velocità, sorpasso pericoloso, guida in stato di ebbrezza. Ma quello che più mi preoccupa è un atteggiamento generale di mala-educazione alla guida. Tante violazioni sono espressione di arroganza, incoscienza e direi anche violenza». Passiamo all’aspetto repressivo. Ser vono norme più severe? «No, sarebbe sufficiente applicare efficacemente le norme esistenti. Nell’automobilista italiano non c’è alcun timore della Antonio Fojadelli punizione: lo dimostra il fatto che appena mette piede fuori dal proprio Paese diventa rispettoso di limiti di velocità, diritti di precedenza, eccetera. Quando c’è una violazione elevata, quasi generalizzata, non resta che applicare la punizione». A proposito di norme, quanti sono gli automobilisti che finiscono in carcere per aver causato un sinistro con colpa grave? «Proprio qualche giorno fa a seguito dell’indulto, e mio malgrado, ho dovuto firmare il rilascio di una persona che in tre incidenti distinti aveva provocato la morte di tre persone. Purtroppo nel nostro Paese tra patteggiamento e condizionale nessun automobilista finisce in carcere. La pochezza della sanzione fa sì che chi commette il sinistro con colpa grave non si renda conto della gravità di quello che ha fatto. Direi che nel nostro diritto c’è una “banalizzazione” della morte su strada». Nelle forze dell’ordine c’è quindi un senso di impotenza. «In Italia non è possibile arrestare in flagranza l’automobilista responsabile di omicidio colposo neppure quando c’è colpa grave. Solo da un anno è stato introdotto l’arresto facoltativo in caso di stato di ebbrezza o di alterazione per uso di stupefacenti». La patente a punti ha prodotto effetti positivi? «Nei primi tempi sì. Poi l’effetto si è annullato sia perché l’automobilista ha capito che ci vuole molto tempo per scalare tutti i punti, sia perché ci sono mille scappatoie per tirare in lungo. La patente a pun- Le infrazioni: espressioni di arroganza, incoscienza, violenza ti potrebbe nuovamente acquistare efficacia solo se i punti vengono tolti in modo rapido». Presa la patente non c’è più alcun controllo sulle capacità dell’automobilista. Non le pare strano? «Certo che è strano. Come Osser vatorio stiamo creando, in particolare con il supporto dell’Ulss 7, un sistema di comunicazione alla Motorizzazione civile delle variazioni delle condizioni fisiche e psichiche degli automobilisti. Prendiamo il caso di un paziente affetto da alcolismo cronico. Bisogna assolutamente che questa informazione venga inviata dall’Ulss alla Motorizzazione per le decisioni del caso. Oggi questo non succede». C’è anche un problema di aggiornamento normativo. Penso solo alle rotatorie che dieci anni fa praticamente non esistevano: come si affrontano? quali regole si osser vano? «Questo è un altro problema di assoluta urgenza. Una quota impressionante di automobilisti non conosce la segnaletica. Dirò di più: il rispetto della segnaletica può provocare sinistri. L’ho provato di persona: la mia auto era ferma per lasciar passare un pedone sulle strisce pedonali, e un’altra auto mi ha superato e per poco non investiva il povero pedone». Cosa si propone di fare l’Osser vatorio nei prossimi mesi? «L’Osservatorio mette insieme tutti gli organismi, e sono tanti, che si occupano di circolazione stradale. Lavoriamo per accrescere la cooperazione. Un obiettivo l’abbiamo già raggiunto: abbiamo raccolto i dati statistici prima sparsi in diversi enti. Poi promuoviamo iniziative come quella del 23 settembre, nella speranza che ser vano per cambiare la mentalità. Dopo tutto con il fumo ci siamo riusciti, e tutta Europa ce ne dà atto. Speriamo succeda lo stesso anche per i sinistri stradali. È una battaglia da fare, perché la vita è un bene supremo. Noi abbiamo degli obblighi verso noi stessi e verso gli altri». Federico Citron Il nostro diritto “banalizza” la morte su strada 4 A28 / L’INAUGURAZIONE SABATO SCORSO. TIMORI A PIANZANO, GODEGA E SAN FIOR PER L’AUMENTO DEL TRAFFICO Si corre sul lotto 28 I politici si aspettavano una cerimonia trionfale per l’inaugurazione del penultimo tratto dell’A28, Sacile Ovest-Godega Sant’Urbano. E invece così non è stato, perché la gente del luogo ha manifestato rumorosamente la propria contrarietà alla decisione di aprire l’autostrada prima della realizzazione delle strade che dovevano portare il traffico – specie quello pesante – direttamente sulla Pontebbana e sulla Cadore Mare. Quelle strade non ci sono, i primi cantieri sono annunciati per marzo-aprile 2007. Perciò la gente di Pianzano, Codognè, San Fior vive nel terrore di essere soffocata dal traffico che si river- serà nei propri centri abitati. Per dire se queste paure sono fondate si dovrà attendere qualche giorno. L’autostrada è stata sì inaugurata sabato 16 settembre, come previsto da tempo da Autovie, ma è stata aperta al traffico so- lo mercoledì 20 settembre alle 15. All’inaugurazione sono intervenuti i presidenti delle regioni Veneto, Giancarlo Galan, e Friuli, Riccardo Illy, l’amministratore delegato di Autovie Venete (società concessionaria dell’autostra- da), il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, il vicepresidente del Veneto, Luca Zaia. Defilati (e sicuramente non felici) i sindaci della zona. E poi c’erano i cittadini che, con volantini e striscioni, hanno sottolineato il ritardo nella realizzazione delle opere complementari. I problemi di viabilità hanno fatto passare in secondo piano le valutazioni sulle scelte tecniche operate dai progettisti dell’opera. Autovie ha realizzato interventi di mitigazione dell’impatto ambientale che hanno avuto un costo pari al 20 per cento della spesa complessiva sostenuta (pari a 43 milioni di mo a costruire, continuiamo ad asfaltare, continuiamo a non ripulire i fossati, continuiamo a tagliare alberi. E ogni volta che piove sarà sempre peggio. Non è colpa della pioggia, non è colpa del destino. È colpa nostra. Anzi, per essere proprio precisi, è colpa di chi costruisce dissennatamente senza pensare che quando l’acqua cade dal cielo (quando e quanta, decide lei) deve poi trovare un modo di penetrare nella terra o di scorrere lungo i fiumi. E i danni, allora, chiediamoli a queste persone, amministratori, progettisti o impresari che siano. Ma guarda: piove! uarda guarda, la Marca sotto acqua. Qualche giorno di pioggia insistente, e tutti – tanti – finiscono sotto acqua. Una ricorrenza sempre più frequente, quella delle piogge abbondanti. Ma prevedibile, visto che tutti gli studiosi da tempo osservano un cambiamento del clima, sempre più tropicale, e quindi piovoso. Puntuale anche la pioggia delle lamentele, delle richieste di stati di calamità... Ma che calamità! Continuia- L’ 11 settembre non è stato solo il giorno del ricordo della tragedia delle Torri gemelle di New York. Alle Nazioni Unite, il segretario generale Kofi Annan ha tenuto un drammatico intervento nel corso di una riunione allargata del Consiglio di sicurezza, invocando l’intervento della comunità internazionale per fermare un’altra tragedia di questi anni: la strage del Darfur. Due anni fa, da molti governi, agenzie umanitarie e organizzazioni non governative veniva lanciato un appello urgente per fermare quello che all’epoca veniva apertamente definito genocidio. Il governo di Khartoum, sfruttando storiche rivalità etniche e recenti ambizioni alimentate dalla scoperta del petrolio e approfittando della pacifica- Godega: Galan e Illy tagliano il nastro del lotto 28 dell’autostrada A28 euro). Tra le altre cose sono state realizzate barriere fono-assorbenti in terra e si è proceduto alla piantumazione di una superficie pari a una volta e mezza le La segnaletica che indica l’uscita di Godega CONVEGNO SULL’ENERGIA G e L’AZiON Attualità Domenica 24 settembre 2006 zione raggiunta con il movimento separatista del Sud, aveva intrapreso una pesante azione militare contro le popolazioni non arabe del Darfur, la regione nord-occidentale del paese. Un territorio grande più o meno come la Francia, negli scorsi decenni conteso tra Sudan, Ciad e Libia, tradizionalmente trascurato dall’élite politica sudanese. Villaggi devastati, violenze alla popolazione, decine di migliaia di morti e circa due milioni di profughi indussero gli Stati Uniti, l’Europa e l’Onu ad aumentare le loro pressioni sul governo sudanese per ottenere la cessazione degli attacchi. Dopo quasi tre anni di scontri e stragi, nel maggio di quest’anno si era arrivati ad una tregua e al dispiegamento di alcune mi- D al 29 settembre al 1º ottobre a Castelbrando a Cison si parlerà di energie rinnovabili con dibattiti convegni ed esperienze concrete ed esempi pratici di uso razionale ed efficiente dell’energia. Tra i relatori anche Massimiliano Varriale, responsabile nazionale Wwf, l’assessore regionale all’Economia Fabio Gava e il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Informazioni e programma sul sito www.energier.org. La protesta dei cittadini per la mancata realizzazione delle bretelle QUATTRO PASSI A MASERADA P ronti per fare quattro passi verso un mondo migliore? Sabato 23 e domenica 24 settembre a Maserada ci sarà la 2ª Fiera per un’economia di giustizia promossa dalla cooperativa sociale “Pace e Sviluppo” di Treviso. Nei 2500 metri quadrati di spazio allestiti nei pressi del municipio, saranno presenti oltre 80 espositori e sono attesi 10 mila visitatori. Tra degustazioni, testimonianze, incontri e dibattiti, saranno 40 le occasioni di riflessione sull’economia solidale, l’informazione alternativa, la pace e la non violenza, l’agricoltura biologica, il turismo responsabile, il consumo critico ed altro ancora. Per chi volesse pranzare o cenare in stile “equo e bio”, il ristorante della manifestazione proporrà piatti a base di prodotti biologici ed equo e solidali. Il programma ricco di eventi culturali, formativi e di intrattenimento per grandi e piccini è disponibile nella Bottega del Mondo più vicina a casa vostra o sul sito: www.pacesviluppo.it. L’ingresso è gratuito. L’APPELLO DI KOFI ANNAN Non dimentichiamo Sudan e Darfur gliaia di soldati dell’Unione Africana. Quest’estate però la situazione è precipitata. La guerra in Libano e le vicende iraniane hanno distolto l’attenzione del mondo dalla tragedia del Sudan, a tutto svantaggio dei profughi. Non tutte le fazioni darfuriane hanno firmato la tregua; ciò ha dato lo spunto al governo per riprendere gli attacchi e i bombardamenti. Gli aiuti umanitari sono stati bloccati dalle autorità di governo: tutte le organizzazioni umanitarie e di soccorso sono state cacciate e attualmente opera in Darfur soltanto il Programma mondiale per l’alimentazione delle Nazioni Unite; quasi 350 mila persone al Nord sono prive di alcun accesso a cibo o medicine. Dopo la tregua di maggio, il Segretario generale dell’Onu ha iniziato una sfi- aree aride. Per concludere l’autostrada manca ora il lotto 29, Godega-San Vendemiano. Se tutto va bene, quel tratto sarà aperto nella seconda metà del 2009. brante trattativa per costituire un contingente di almeno 20 mila caschi blu per il rispetto degli accordi; il Consiglio di sicurezza, con la risoluzione 1706 adottata lo scorso agosto ha formalmente istituito la missione Onu per il Sudan, ma finora nessuno stato ha messo a disposizione soldati. C’erano state promesse da parte americana, ma non hanno avuto alcun seguito; tiepidi gli europei, oggi tanto orgogliosi di schierasi in Libano; ostile la Cina. Il governo di Khartoum intanto ha intimato ai militari africani dei paesi dell’Unione Africana di lasciare il paese a fine settembre: i calcoli dell’Onu prevedevano la loro sostituzione con i caschi blu alla fine dell’anno. Settemila persone a “controllare” un territorio grande come la Francia sono una barzelletta, ma almeno garantivano la sicurezza di alcuni campi profughi. Una prossima escalation dei combattimenti li spazzerebbe via. Si annuncia insomma una catastrofe. Bisogna parlarne e bisogna agire. Un decimo dell’impegno militare e politico profuso per il Medio Oriente può bastare ad impedire un’altra ecatombe. Paolo De Stefani e L’AZiON Attualità Firmato l’accordo Fism / Comuni Sarà ossigeno per le materne? È stato firmato all’inizio del mese a Preganziol un protocollo d’intesa tra la Fism (Federazione italiana scuole materne) provinciale e l’Associazione Comuni della Marca. Un accordo che ricalca i contenuti dell’analogo accordo firmato con l’Anci regionale, resosi necessario perché l’Associazione Comuni trevigiana non è formalmente affiliata all’Anci. «Alla base del protocollo – spiega Lino Armellin, presidente regionale della Fism – ci sono due considerazioni: la grande realtà delle scuole materne parrocchiali o di congregazioni religiose, che accolgono 80 mila bambini in Veneto, e la legge regionale Finanziaria del 2006 che all’articolo 6 dice che “i comuni devono promuovere iniziative e misure finalizzate al duplice obiettivo di promuovere e sostenere la qualità della programmazione pedagogica e il contenimento dei costi di gestione” di tali scuole materne. Si è allora deciso di mettere “nero su bianco” un documento che ribadisca questi aspetti e impegni formalmente i comuni, che “sono quindi tenu- Lino Armellin ti ad aiutare tali scuole”. In realtà il termine “tenuti” è un po’ forzato perché né la legge regionale né il protocollo d’intesa possono essere cogenti nei confronti dei Comuni. È stato tuttavia riconosciuto che per loro si tratta di un dovere morale, ma molto forte. Si è messo altresì in evidenza il risparmio in termini di denaro per le scuole paritarie: in queste il costo annuo di un bambino si aggira sui 2400 euro (dei quali poco più di 530 euro dallo stato, 110 dalla Regione, circa 300 dai comuni e il resto, sui 1300 euro, dalle famiglie) mentre un bambino della materna statale costa 7450 euro all’anno». Ed ora come funziona? «I comuni e le scuole materne dovrebbero fir- QUATTRO INCONTRI Acli: il punto sul decreto flussi L e Acli di Treviso, attraverso il Servizio Immigrazione, organizzano una serie d’incontri in in merito alla situazione del decreto flussi 2006. Le date: 25 settembre a Montebelluna nella sala delle opere parrocchiali, 26 settembre a Treviso nella sede delle Acli Colf in via delle Absidi, 27 settembre a Vittorio Veneto alla biblioteca comunale, 28 settembre a Conegliano all’Informacittà. Lo scopo è quello di incontrare le tante persone (più di 400) che si sono affidate ai ser vizi aclisti per chiamare un lavoratore da un paese extra Ue. Soprattutto le molte famiglie che hanno richiesto una colf o un’assistente familiare, le quali confi- dano nei 1180 posti a disposizione per il lavoro domestico in provincia di Treviso, e che, visto il numero complessivo di domande presentate (circa 3000), sperano nel de- mare delle convenzioni, riconoscendo la situazione, impostando i doveri (già ottemperati perché previsti dalla legge sulla parità), e impegnandosi a erogare per i 3 anni scolastici successivi una certa somma (indicando quale) ed entro una certa data (indicando quando)». La programmazione e le date certe sono un vero problema. «In effetti, il grosso ritardo nell’erogazione dei contributi strangola molte scuole: per fortuna in questi giorni ho avuto comunicazione che la direzione generale del Veneto ha autorizzato i pagamenti del sussidio e parte di quanto stabilito dalla legge sulla parità. Entro il mese di settembre dunque alle 809 sezioni di scuola d’infanzia paritarie ed autorizzate della provincia di Treviso arriveranno i 2.893.303,70 euro del sussidio, più 1.496.166,56 euro (di acconto di circa 7 milioni totali) del contributo per la legge sulla parità. Un’autentica boccata d’ossigeno. Voglio ricordare anche che nei mesi scorsi l’oramai ex assessore ai Servizi sociali del Veneto Antonio De Poli ha stanziato un contributo straordinario di 2 milioni e 700 mila euro per le scuole materne paritarie, che indica come l’attenzione nei loro confronti non manchi». Alessandro Tof foli IL MINISTRO FIORONI: “PREZIOSE PARITARIE” B uone notizie per le scuole materne paritarie arrivano anche dal ministro Fioroni. Intervistato dal Corriere della Sera, al giornalista che gli chiedeva cosa intendesse fare dei 167 milioni di euro di contributi annui che il Governo Berlusconi aveva tolto alle scuole paritarie (di tutti i livelli, ma si sa che sono in grande maggioranza materne cattoliche), ha testualIl ministro Fioroni mente risposto: «Il 48% dei bambini con più di 3 anni frequenta una scuola dell’infanzia paritaria, in prevalenza cattolica. Delle 12.749 scuole non statali, 10.692 sono scuole materne. Quando Berlusconi ha tolto 167 milioni di euro a questo capitolo di spesa non ha messo in ginocchio i licei esclusivi o chi lucra sull’istruzione, ma ha colpito il diritto delle famiglie alla scuola dell’infanzia, diritto garantito dalle paritarie secondo il principio della sussidiarietà». creto che uscirà a giorni e che dovrebbe allargare sensibilmente il numero di posti disponibili e accontentare tutti coloro che hanno avanzato la richiesta di un lavoratore straniero entro il 21 luglio 2006. Si potranno inoltre fornire ulteriori informazioni sulla procedura che lo Sportello unico sta seguendo nella convocazione dei primi datori di lavoro (in base alla graduatoria stilata dallo stesso) per l’assegnazione dell’autorizzazione al lavoro e del nulla osta. Sarà l’occasione per far emergere, ancora una volta, la situazione di bisogno in cui vivono molte famiglie trevigiane, legate alla figura della “badante” per poter sostenere le difficoltà dell’assistenza ad anziani, malati, handicappati… e per supportare le stesse di fronte ad una burocrazia lenta, macchinosa e spesso incomprensibile. IMMIGRATI: pubblicate le liste I l ministero dell’Interno ha predisposto la Graduatoria provvisoria delle domande relative ai flussi di ingresso 2006 per lavoro subordinato di cittadini extracomunitari. La Prefettura di Treviso-Ufficio territoriale del Governo, ha provveduto alla pubblicazione di tali graduatorie, aggiornate al 22 agosto, tramite alcuni siti internet: il sito della Questura (http: //questure.poliziadistato.it/Treviso.nsf), della Camera di Commercio (www.tv. camcom.it), di Unindustria (www. unindustria.treviso.it), della Coldiretti trevigiana (www. coldiretti.it/treviso), della Ci- sl trevigiana (www. cisltv.it). A seconda dei siti, è possibile scaricare file in formato acrobat o excel. La graduatoria provvisoria attesta solo l’ordine cronologico della presentazione delle domande: la loro regolarità e accoglibilità sono soggette ad un verifica successiva, da parte dello Sportello unico per l’immigrazione; i dati presenti sono anonimi e riconoscibili solo dagli interessati, attraverso il Codice assicurata. Per informazioni: Sportello unico per l’immigrazione di Treviso, piazza dei Signori 22, Treviso, telefono 0422-592400, 592484. Domenica 24 settembre 2006 5 CARDIOLOGIA APERTA Domenica 24 pensiamo al cuore D omenica 24 settembre avrà luogo all’ospedale di Conegliano la 3ª giornata delle “Cardiologie aperte”, durante la quale i cittadini sono invitati a visitare il reparto e le strutture della Cardiologia con lo scopo di promuovere la salute nella popolazione. Le patologie cardiovascolari, nonostante i numerosi successi e i grandi progressi della medicina, detengono ancora il triste primato della principale causa di morte. Anche per il cuore si eseguono controlli preventivi che ne valutano lo stato di salute soprattutto in funzione dei fattori di rischio. Tra questi, il primo da considerare è l’età, che si è notevolmente abbassata in questi ultimi dieci anni, al punto da ritenere opportuno iniziare i controlli dai 35 anni con un intervallo di 3-4 anni tra una visita e l’altra. Gli esami comprendono un’analisi di routine dei valori ematici, un elettrocardiogramma, la misura della pressione arteriosa e del peso. Le patologie a carico del cuore rimangono elevate soprattutto a causa della sedentarietà e dell’alimentazione sbagliata. I fattori di rischio più importanti rimangono il fumo, il diabete, l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e l’obesità. Anche in Italia, sulla scia di quanto già av- venuto negli Stati Uniti, è in forte aumento l’obesità soprattutto nei bambini che nella maggior parte dei casi mantengono il problema anche nell’età adulta. La prevenzione si basa su alcune semplici ma rigorose regole. Non fumare: i fumatori sono colpiti da infarto tre volte più spesso di coloro che non fumano. Mangiare correttamente: ridurre i grassi saturi e preferire cibi freschi, aumentando il consumo di verdura, frutta e pesce. Controllare la pressione arteriosa: i valori devono essere inferiori a 140 mmHg per la massima e di 90 mmHg per la minima. Fare attività fisica continuativa: bisogna impegnarsi in un’attività motoria regolare, non aggressiva ma costante. Evitare le tensioni emotive e lo stress: ai nostri giorni è più facile da dire che da fare, ma bisogna provarci. Caterina Bisol CINQUE FACCE NUOVE IN CONSIGLIO REGIONALE F acce nuove in Udc l’assessore Antonio Consiglio regio- De Poli, che ha scelto il nale. Si è dimesso Mas- Senato, è stato sostituisimo Carraro, candida- to da Iles Braghetto, to alla presidenza per il che dovrà scegliere al centrosinistra: il suo po- più presto tra lo scranno sto viene occupato da a Venezia e quello di euDamiano Rossaroparlamentare a to, por tacolori Strasburgo. veneziano della In precedenza lista Italia dei avevano già laValori, che entra sciato il leghista così per la prima rodigino Andrea volta a palazzo Astolfi (decaduto Ferro Fini. per lo stesso moDecade il letivo di Sandri e ghista veronese sostituito dal forSandro Sandri zista padovano (lo ha deciso la Leonardo Pacor te d’appello drin) e la forzista perché quando padovana Elisasi era candidato betta Gardini, era amministrache ha preferito tore di una soil seggio alla Cacietà controllata mera dei Depudalla Regione), tati ed è stata sostituito dal rimpiazzata dalla collega di parti- Massimo Carraro (in alto) leghista vicentito Emilio Zamed Elisabetta Gardini na Mara Bizzotboni; in casa to. 6 e L’AZiON Attualità Domenica 24 settembre 2006 DATI POSITIVI EMERSI DAL PERCORSO FORMATIVO DELLE PASTORALI DEL LAVORO, MA GUAI AD ADAGIARSI Il mobile tiene bene C ome va l’industria del legno e del mobile nel nostro territorio? Benino, risponde Federico Callegari, responsabile dell’Ufficio studi della Camera di Commercio di Treviso. Lo ha detto al primo incontro del percorso formativo organizzato dalla Pastorale del lavoro delle due diocesi confinanti Vittorio Veneto e ConcordiaPordenone, che ha come tema “Quale futuro per il distretto del mobile Treviso Pordenone”. Sulle sponde del Livenza, nel suo tratto settentrionale, dall’una e dall’altra parte e quindi a cavallo delle due province, si è sviluppata una fiorente industria del legno e del mobile che ha dato origine ad un interessante distretto. Questo distretto è completato da un’altra fetta di questa spe- cialità industriale nel Quartier del Piave. Il corso, che comprende cinque incontri all’oratorio della parrocchia di Maron di Brugnera, intende approfondire la consistenza di questa realtà e la sua tenuta nel futuro, tenendo conto dei cambiamenti e della crisi che in questi ultimi anni hanno segnato tutta l’economia del NordEst. Il mobile, dunque, ha tenuto abbastanza, lo dicono le cifre che l’esperto della Camera di Commercio ha fornito. Nel decennio 1991-2001, secondo i dati del censimento, sono cresciute del 4% le unità produttive e del 18,6% gli addetti del settore, con una maggior solidità nel territorio pordenonese, mentre in Italia si è registrato un calo rispettivamente del 10,8% e del 4%. Anche Andamento aziende e addetti nell’industria del legno arredo Aziende Treviso Pordenone TV + PN Italia Aziende Variaz Addetti Addetti Variaz 1991 2001 2727 2763 890 1000 3617 3717 96503 86034 % 1,3 12,4 4,0 -10,8 1991 24826 11340 36166 404699 2001 29497 13389 42886 388501 % 18,8 18,1 18,6 -4,0 Esportazioni di mobili negli ultimi tre anni 2003 2004 le esportazioni nel triennio 2003-05 hanno tenuto con un più 2,8% nel versante trevigiano e un più 8,9 nel versante pordenonese. E per il futuro? Non bisogna allentare l’impegno perché il settore è in continua evoluzione: i merca- I PROSSIMI INCONTRI Giovedì 5 ottobre alle 20.45 Fare sistema come risposta all’internazionalizzazione: intervento di Enzo Rullani, Università di Venezia; Giovedì 12 ottobre alle 20.45 Le responsabilità sociali dell’impresa e delle comunità cristiane: intervento di don Livio Destro, pastorale sociale di Padova; conclusioni di monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia-Pordenone. Gli incontri si svolgono all’oratorio Don Bosco della parrocchia di Maron di Brugnera. DOPO IL CASO DELLA BAMBINA NASCOSTA “I bambini poveri si aiutano solo agendo nella legalità” “A Per “aiutare” una bambina, iutare i bambini di Chernobyl sì, ma nella legalità!”. Sono convinti di questo i Comitati Chernobyl della nostra diocesi. Di fronte al caso di Maria, la piccola bielorussa giunta in Liguria per l’estate e ora tenuta nascosta dalla famiglia Giusto che l’ha accolta a motivo delle violenze che la piccola avrebbe subito nell’orfanotrofio dove vive, i Comitati esprimono infatti il loro totale disappunto. «I problemi – dice Agostino Armellin del Comitato Chernobyl di Colle Umberto – non si risolvono nascondendo una bambina. Non può una famiglia dire: “mi tengo la piccola”. Potrebbe andar bene se risolvesse tutti i problemi, ma ce ne sono migliaia di casi simili, sia in Bielorus- ne danneggiano migliaia sia sia in tante altre parti del mondo. Quando l’ambasciatore bielorusso ha detto che la bambina avrebbe cambiato istituto, la famiglia italiana avrebbe dovuto accettare la proposta. Perché venivano date loro garanzie e perché comunque potevano andare a trovarla e proseguire i rapporti». «Non siamo d’accordo con il comportamento di quella famiglia – fa eco il Comitato Chernobyl-associazione Help for children di San Vendemiano –. Si doveva trovare una soluzione diversa. Bisognava 2005 Export TV 983157 1043252 1010467 Export PN 608464 635801 662866 Export Italia 8687843 8808536 8417875 % TV / Italia 11,3 11,8 12,0 % PN / Italia 7,0 7,2 7,9 fare il massimo possibile per aiutare la bambina, ma nella legalità. Non è una cosa civile quella che stanno facendo». Le conseguenze: il blocco delle partenze «Non si rendono conto – continuano i portavoce del gruppo sanvendemianese – che stanno danneggiando tutti gli altri bambini. Sono oltre 400 mila i bambini che hanno bisogno di fare un soggiorno all’estero e 30 mila quelli che arrivano in Italia ogni anno. Con il blocco delle partenze dalla Bielorussia, questi non potranno più venire da noi. E bisogna ricordarsi che un bimbo ospitato all’estero per un soggiorno che si ripete per tre anni aumenta dal 60 al 70 per cento l’immunità. Probabilmente chi scende in piazza e manifesta insieme a quella fami- var % 05/04 var % 05/03 -3,1% 4,3% -4,4% 2,8% 8,9% -3,1% ti sono sottoposti ad un notevole tasso i variabilità a motivo dei continui cambiamenti nei consumi. Al giorno d’oggi la produzione in serie è ormai tramontata e bisogna essere in grado di adeguarsi alle esigenze molto personalizzate dei clienti. Le ricette per far fronte a questa situazione sono quelle ripetute in questi anni: innovazione dei prodotti attraverso investimenti sulla ricerca, maggior capacità di coordinamento, attenta selezione dei mercati, formazione di nuove professionalità. Su questi aspetti che riguardano il futuro punteranno i successivi incontri che si susseguono a ritmo settimanale. glia non si rende conto di tutto ciò». «L’altra faccia della medaglia – condivide Armellin – è data dal fatto che quelle famiglie che attendevano per i prossimi mesi l’arrivo dei bambini dalla Bielorussia non potranno più ospitarli». Gli istituti della Bielorussia «In Bielorussia – continua Agostino Armellin parlando per esperienza diretta – non tutti gli istituti sono uguali. Spesso, come anche in altre realtà, dipende dal direttore. Se è retto e serio anche l’ambiente in cui sono ospitati i bambini e i ragazzi sono in ordine, puliti, viene svolta un’attività didattica splendida anche dal punto di vista del metodo. Se il direttore invece trascura il suo impegno, nelle stanze si vede la sporcizia e i ragazzi non sono curati nel vestire e nel mangiare». Gli aiuti stessi, testimonia chi ha preso parte ai convogli umanitari, vengono sì consegnati negli istituti ma a volte non sono utilizzati esclusivamente per gli ospiti: in parte vengono di- IL VESCOVO:“BASTA CONCORRENZA CIECA” I l vescovo Giuseppe è intervenuto alla serata di apertura del percorso sottolineando come «il distretto del mobile si stia ponendo domande di senso e di direzione, facendo tesoro di uno sguardo retrospettivo e di un presente ancora vigoroso, avendo il senso del futuro che incombe e non aspetta benevolo: o lo governi o ti travolge e ti butta fuori scena». La riflessione del Vescovo si è soffermata sull’anacronismo del «correre affannosamente da soli per evitare sorpassi fastidiosi. Occorre sentirsi sempre più parte di una medesima avventura, senza qualunquismi, potendo contare gli uni sugli altri non come puri concorrenti di un mercato cieco e miope che appena può scippa il vicino e lo lascia mezzo morto, fosse pure un vecchio amico (la logica iniqua di un profitto da olocausto di tutto), ma nella determinazione di una volontà di sinergia...». L’attenzione va posta sul rapporto tra il lavoro e le famiglie che «sorrette da forte senso imprenditoriale, ne sono state il genio innovatore e hanno trasmesso il senso del lavoro in proprio anche ai dipendenti. L’azienda familiare oltrepassa la pura e nuda proprietà, non è azienda in esclusiva del proprietario titolare, ma delle famiglie coinvolte, pur a diverso titolo. (...) Il lavoro in tutte le sue espressioni non può schiavizzare l’uomo e rendere invivibile l’essere famiglia: è l’economia a servizio della famiglia e non viceversa. Il che non esonera la famiglia dai doveri professionali e non la svincola dalle leggi competitive del mercato: sempre comunque nei parametri dell’etica. (...) La Chiesa ricorda quanto siano stolti l’ansia dell’accumulo, l’invidia nei confronti di chi ha avuto fortuna e lo stress da sovraccumulo di lavoro che fa dimenticare il pensiero alla famiglia, ai familiari: moglie, marito, figli e genitori valgono più dell’azienda che appunto è in funzione di un bene essere della famiglia… ne è l’incentivo, il perno e il volano». Quanto alla dimensione mondiale dei mercati, il vescovo Giuseppe ha ribadito la necessità di un intervento dell’Onu: «Se l’Onu non si fa vivo, da adulto, siamo perduti! Imperano incontrastate le leggi della giungla: oggi domino io, domani divorerai me... è la fine di una società civile... il sogno evanescente, vanificato, di una società mondializzata, globalizzata. Meglio: universalizzata». stribuiti tra il personale adulto che lavora al suo interno. L’importante è che comunque una parte sostanziale degli aiuti arrivi a destinazione. Anche se i problemi non mancano. Un esempio: il convoglio umanitario al quale hanno preso parte anche alcuni membri del Comitato di Un bambino di Chernobyl: ne vedremo ancora dalle nostre parti? San Vendemiano è stato quest’anno sere data dal cercare di suddiviso in tre per acce- andare verso le case famidere a tre differenti doga- glia, come avviene in altri ne per i controlli». stati. Noi ad esempio, inUno spiraglio aperto sieme ai due gruppi Caritas di Colle Umberto e San alla speranza «Una soluzione – conti- Martino aiutiamo una suonua il portavoce del comi- ra in Romania che si occutato collumbertese – per pa di case famiglia. In esoffrire ai ragazzi bielorus- se i bambini sono seguiti e si un ambiente più sano in vanno a scuola». Gerda De Nardi cui crescere potrebbe es- e L’AZiON Economia Mattiuzzo (Cgil):“C’è molto da fare” Lavorare sicuri è possibile? A nche l’altro giorno un incidente sul lavoro: un’esplosione in una azienda di Fontanelle, tre feriti, per fortuna non gravi e subito dimessi. Ma poteva andare peggio. È l’ultimo episodio di una catena che vede la provincia di Treviso - stando allo studio effettuato qualche mese fa sulla base dei dati dell’Inail - al diciottesimo posto in Italia nella classifica degli infortuni sul lavoro. Nel 2004, 58 infortuni ogni 1000 occupati, peggio dei 56,1 della media del Veneto, e molto peggio dei 39,8 della media italiana. Va meglio con i morti sul lavoro: 62° posto in Italia, con 1,11 decessi ogni 1000 incidenti, contro l’1,26 dell’Italia (ma anche lo 0,87 del Veneto). La tendenza era al ribasso (-14% dal 1999 al 2004), ma ora con gli infortuni si ricomincia a salire (calano per fortuna i morti). «I dati degli infortuni relativi al primo trimestre 2006 dichiarati dall’Inail sono in aumento del 4% circa rispetto al primo trimestre del 2005, afferma Mauro Mattiuzzo, Responsabile Dipartimento Salute e Sicurezza nella segreteria provinciale della Cgil: un dato in controtendenza rispetto al calo del 2005. Non va dimenticato inoltre che se il calo degli infortuni nel 2005 è positivo, non si può svincolare questo dato dal fatto che erano diminuite fortemente anche le ore lavorate, e di conseguenza la riduzione dell’esposizione al rischio, a causa di mobilità e cassa integrazione». È sempre l’edilizia a guidare la triste classifica degli infortuni sul lavoro? «Lo è, non solo per una inadeguata formazione, ma anche per com’è organizzato questo settore, con un forte ricorso a sub e sub/sub appalti: per contenere i costi si risparmia sulla messa in sicurezza dei cantieri». È vero che le piccole aziende sono le più a rischio? «Spesso gli infortuni accadono dove non c’è la rappresentanza sindacale e dove i lavoratori non hanno avuto un’adeguata informazione / formazione sui rischi: nella maggior parte dei casi si tratta di piccole e piccolissime aziende». I lavoratori dai 50 ai 65 anni si infortunano molto meno dei più giovani. Sono più prudenti o semplicemente più esperti? «A quella età hanno più esperienza e possono essere più prudenti, ma a volte l’eccessiva sicurezza di sè stessi può giocare brut- UN CORSO A TREVISO A proposito di sicurezza nei cantieri. Treviso Tecnologia, Formazione Unindustria Treviso e Confartigianato Marca Trevigiana Formazione promuovono un corso di 120 ore per formare la figura del Coordinatore per la Sicurezza nei cantieri mobili o temporanei. Le lezioni cominciano il 28 settembre e si concluderanno il 21 dicembre 2006, per un totale di 15 giornate, e si svolgeranno prevalentemente di giovedì (oltre ad alcuni martedì). La proposta è rivolta a chi è in possesso di laurea o diploma universitario in architettura, ingegneria, agraria, scienze forestali, diploma di geometra o perito, oltre ad un’esperienza di lavoro nel settore dell’edilizia di almeno un anno ed intende svolgere il ruolo di Coordinatore per la sicurezza nei cantieri. Secondo la legge, questa figura professionale è necessaria sia in fase di progettazione che in esecuzione dei lavori, ed ha il compito fondamentale di redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento. Sono previste durante il corso anche visite in cantiere, a completamento della parte teorica. L’attestato di frequenza sarà rilasciato, a fine corso, ai partecipanti che avranno frequentato almeno l’80% delle ore complessive del corso. Per informazioni e iscrizioni: Treviso Tecnologia, tel. 0422 608858 www.tvtecnologia.it coli. Per questo abbiamo deciso la proroga». Conseguentemente sono stati posticipati al 30 marzo 2007 anche i termini per la dichiarazione di riallineamento, aggiornamento o conferma delle superfici vitate in coltivazione al 31 luglio 2006 e dei diritti di impianto in disponibilità alla medesima data. In ogni caso per la regolarizzazione non potranno essere utilizzati i diritti di impianto della Riserva regionale. «Abbiamo deciso la posticipazione dei termini - ha precisato Zaia - sulla scorta delle difficoltà emerse nel corso delle periodiche riunioni dello specifico gruppo di monitoraggio, durante le quali è stato verificato che, a causa anche delle ferie estive, era stato impossibile “caricare” la gran mole di pratiche nei tempi previsti dalla procedura». REGOLARIZZAZIONE VIGNE FINO AL 16 OTTOBRE È ti scherzi. Ma se ci sono meno infortuni in quella fascia è anche perché oggi con la crisi e le ristrutturazioni aziendali questi lavoratori sono i primi ad essere lasciati a casa». Gli incidenti agli immigrati. «Una segnalazione nella relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta del Senato sugli infortuni sul lavoro e sulle Morti Bianche evidenzia come gli infortuni occorsi ai lavoratori immigrati negli ultimi anni siano in forte aumento. Non solo per l’aumento della popolazione straniera, ma soprattutto per la pericolosità delle attività svolte, per gli orari spesso eccessivi e debilitanti, per la mancata formazione e in alcuni casi per le barriere linguistiche e la mancata comprensione della segnaletica sul luogo di lavoro. Va comunque detto che nell’ul- stato prorogato al 16 ottobre il termine (che scadeva il 31 luglio) per la presentazione delle domande per ottenere la regolarizzazione delle superfici a vite che siano state piantate o rinnovate tra l’1 aprile 1987 al 31 agosto 1998 senza la prescritta autorizzazione. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il vicepresidente e assessore regionale all’agricoltura Luca Zaia. «Il vigneto veneto è di assoluta qualità e produce vini apprezzati in tutto il mondo - ha detto Zaia -. Vogliamo che si mantenga perfettamente in regola, superando anche eventuali storture del passato, ma questo non deve pesare sulle già gravose incombenze che in questo periodo interessano i nostri imprenditori vitivini- timo periodo gli organismi e gli istituti competenti, per primo l’Inail, almeno qui a Treviso si sono adoperati per dare soluzione a questo problema. E poi c’è la paura di chiedere di lavorare in sicurezza perché temono di perdere il posto di lavoro e dover incorrere nella legge Bossi-Fini ovvero ritornare a casa». La nuova legge basterà? Eliminerà l’effetto “incidente al primo giorno di lavoro?” «Può incidere positivamente, in modo particolare sull’emersione del lavoro nero. Non produrrà effetti di riduzione degli infortuni ma andrà a tutelare tutti i lavoratori, non solo quelli che incorrono in infortuni gravi per i quali i datori di lavoro sono costretti a dare denuncia (dichiarando che erano al loro primo giorno di lavoro), ma anche per quelli che subiscono infortuni lievi che non venivano prima denunciati in quanto lavoratori irregolari». Che ne pensa della sospensione del cantiere se il 20% dei lavoratori sono irregolari? «Un aspetto positivo ma controverso, perché se un’azienda ha 100 dipendenti e di questi 18 sono irregolari il datore incorre in una lieve sanzione e nulla di più. Così non si elimina del tutto il lavoro irregolare». Quali pensa che siano gli interventi più efficaci? «Intensificare i controlli e le ispezioni per fare una vera prevenzione. Per farli occorre investire risorse per aumentare gli ispettori Spisal: oggi a Treviso ci sono 16 ispettori più uno part time. Assolutamente insufficienti. Poi servono formazione di qualità collegata ai rischi delle mansioni e dei settori e più attenzione ai lavoratori precari e a termine che cambiano continuamente lavoro». Non ha l’impressione che le aziende e spesso anche i lavoratori veda- Domenica 24 settembre 2006 LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA LEGGE N. 248 / 2006 L a legge n. 248 del 4 agosto 2006, che interviene con “disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica nonchè interventi in materia di entrate e di contrasto all’evasione fiscale” si occupa anche di sicurezza sui luoghi di lavoro e di contrasto del lavoro nero, in particolare con l’articolo 36 bis. Ecco gli aspetti più significativi • Il personale ispettivo del Ministero del lavoro può sospendere i lavori nei cantieri edili se riscontra gravi e reiterate violazioni relative all’impiego di personale, ovvero la presenza di lavoratori irregolari in percentuale superiore al 20% rispetto al totale dei lavoratori. Tale sospensione - anche più lunga - può riguardare anche la contrattazione con le pubbliche amministrazioni o la partecipazione a gare pubbliche. • Dal 1 ottobre 2006, nei no l’impegno pro-sicurezza come perdita di tempo e/o denaro sprecato? «Spesso le aziende vedono la questione sicurezza come un costo e non come un investimento perchè pensano solo al profitto. Senza pensare cosa costa all’azienda un lavoratori in infortunio tra aumento premio Inail e mancata produzione dello stesso e magari con l’aggravio di dover sostituire il lavoratore infortunato con un al- cantieri, i lavoratori dovranno avere un tesserino con foto, generalità e indicazioni del datore di lavoro. In caso di cantieri con meno di dieci lavoratori (compresi gli autonomi) è sufficiente che il datore di lavoro tenga un apposito registro quotidiano. • In caso di mancata esposizione del tesserino o di mancata tenuta del registro sono previste multe: da 50 a 300 euro per il lavoratore, da 100 a 500 euro per ogni lavoratore per il datore di lavoro. • In caso di instaurazioni di rapporti di lavoro nel settore edile, le comunicazioni di legge vanno fatte il giorno precedente quello di inizio del rapporto, con documentazione avente data certa. • L’impiego di lavoratori “in nero” (ovvero non in regola con tutte le documentazioni) è punita con una multa da 1500 a 12000 euro per ciascun lavoratore, più 150 euro per ogni giornata di lavoro effettivo. tro. Per fortuna non tutte le aziende sono così: quelle che hanno investito per tempo in sicurezza ora vedono il ritorno economico e sono tra quelle più produttive. I lavoratori sono un po’ più attenti, anche se a volte sono obbligati a lavorare non in situazioni di sicurezza perché le aziende non li mettono in condizione di farlo. Ma c’è molto da fare per radicare la cultura della sicurezza». Alessandro Toffoli Infortuni sul lavoro nel periodo gennaio marzo infortuni morti 2005 2006 var % 2005 2006 var % Treviso 5183 5389 + 4,0% 7 5 -29% Veneto 27193 27656 + 1,7% 18 30 + 66% Italia 222889 229928 + 3,2% 256 241 -5,9% Infortuni sul lavoro nel 2005 per fasce d’età <17 18-34 35-49 50-64 >64 n.d. tot. Treviso 236 8771 8140 2686 100 46 19979 Veneto 1068 46521 42635 14654 597 214 105689 Italia 8382 350310 343970 135208 5192 1790 844852 (Fonte: Inail, dati disponibili più recenti) gi” che la Marca era arricchita da doni desiderabilissimi e che “il Montello nella primavera e nell’autunno abbonda di varie sorte di funghi...” I funghi sono, dunque, da sempre un prodotto tipico fondamentale nel Trevigiano: per questo personaggi noti hanno voluto contribuire al XXX anniversario della rassegna, omaggiando i sei ristoranti che la compongono con una propria segretissima ricetta: Red Canzian, Oliviero Toscani, Giovanni Rana, Marta Marzotto, la squadra della pallavolo Sisley e la giornalista Rai Alda d’Eusanio. Le serate: Da Celeste a Venegazzù (26 settembre), Alla Torre a San Zenone degli Ezzelini (6 ottobre), Alle Terme a Vittorio (9 ottobre), Barbesin a Castelfranco (12-13 ottobre), Miron a Nervesa (dal 17 al 22 ottobre), Gigetto a Miane (dal 23 al 27 ottobre).(PF) 30 ANNI DI COCOFUNGO E RICETTE DEI PERSONAGGI C 7 ompie trent’anni la rassegna gastronomica trevigiana Cocofungo che, ogni autunno, propone tradizioni, piatti e specialità legate ai funghi. La conoscenza delle proprietà commestibili e nutrizionali dei funghi risale alla notte dei tempi. Furono apprezzati dai Babilonesi e dagli Egiziani, adoperati come farmaci da Cinesi e Giapponesi e apprezzati dagli antichi Romani che gustavano con piacere i boleti (porcino, porcino bianco, ceppatello bianco di selva) e i tubera (spugnola) ed erano ben consci anche della loro pericolosità se, come sembra, il termine fungo trae origine dalle due parole latine, funus (morte) e ago (condurre). Sul finire del ’500 Giovanni Bonifacio scrisse nella “Historia di Trivi- e L’AZiON Il passo contestato I INTERVENTO DEL VESCOVO GIUSEPPE Filiale solidarietà a papa Benedetto N essuno, probabilmente, poteva ipotizzare o immaginare quale bufera avrebbe scatenato un papa come Benedetto XVI. Suo malgrado. Nella famosa Università della sua terra natia, Ratisbona, tiene una lezione magistrale sulla forza della ragione come ponte del dialogo senza frontiere e suscita reazioni violente arazionali che hanno dell’incredibile e dell’allucinante. Accompagnate da manifestazioni di massa, da minacce, da gesti incontrollati. Siamo ancora increduli. E vorremmo che fosse solo un brutto sogno. Non riusciamo a comprenderne le ragioni. Anche perché il suo è stato un discorso di perfetta logica razionale. Carico di futuro. Uno di quei discorsi che valgono un volume. E ci proiettano profeticamente in avanti di decenni. Tutto improntato al senso del rispetto e della ricerca dei punti di convergenza. Del positivo, contenuto in altri ambiti culturali e religiosi. Di tutto ciò che può diventare condivisibile piattaforma di civiltà. Una lezione cattedratica che è di una limpidezza ed inequivocabilità unica. Adeguatamente vac- cinata. Per quanto la si voglia ispezionare, in lungo in largo e in trasversale, culturalmente e contenutisticamente non lascia intravedere nessun tallone d’Achille. Un po’ impegnativa, non c’è dubbio. E forse non alla portata immediata delle masse. Eppure deliziosa nella sua impostazione e nelle sue argomentazioni. Acute e argute. Così appare a chiunque l’abbia ascoltata direttamente o a chi, come me, in un sorso se l’è letta il pomeriggio stesso in cui è comparsa sull’Osser vatore Romano. Ma scovar vi qualche traccia di meno che rispettoso è opera solo di capziosità. Se incriminata è la frase estratta da un autore o la citazione del Corano o l’allusione alla guerra santa, francamente, almeno per noi occidentali allenati all’esegesi culturale, non può che trattarsi di una bolla di sapone. L’uso infatti delle citazioni può essere culturale o ideologico. E l’uso che ne ha fatto papa Benedetto è, senza ombra di dubbio, esclusivamente culturale. Tuttavia una bolla di sapone non provoca uno tsunami. Che non ci sia dell’altro? Viene almeno il sospetto. Forse alcuni capi religiosi non attendevano che un appiglio, an- che se destituito di forza provocatoria, per dare sfogo ad uno scatenamento di avversione dialettica, se non di odio, che da tempo sta covando nei confronti del mondo occidentale. Con ogni probabilità il mondo occidentale, che ha portato a casa loro varie guerre, e comunque è considerato sulla sponda opposta, viene confuso con il Cristianesimo. E, a sua volta, il Cristianesimo viene personificato con il Papa. Si tratta ovviamente di semplificazioni prive di fondamento. Da un attento esame del discorso di Ratisbona risulta improbabile che sia causa diretta di tale reazione. Ci sarebbe di che preoccuparsi sul piano culturale, nel senso che culturalmente parlando non vi è alcuna traccia di polvere pirica. Se invece, come ci sarebbe da temere, a causarla di fatto è una viscerale avversione al mondo occidentale, la vicenda assume contorni ancor più preoccupanti e inquietanti sul piano delle relazioni tra popoli e tra civiltà. A questo punto dovrà certo essere movimentata la diplomazia e non solo quella del Vaticano. Una diplomazia che, ne siamo certi, saprà volare sempre sulle ali della ra- zionalità e della ragionevolezza. Poi si spera nella sedimentazione di bollori immotivati. Affidiamo inoltre la vicenda a quella Misericordia di Dio che è riconosciuta assoluta sia da parte nostra sia dalla parte che, senza causa vera, s’è mostrata offesa. E infine auspichiamo che dalla triste vicenda, che ha ferito e amareggiato il Santo Padre e con lui tutta la Chiesa e gli uomini che amano la pace e la concordia, possano germinare inedite e insospettate prospettive di vicendevole apprezzamento e di fattiva collaborazione per un futuro civile dell’intera umanità. Oggi in così profondo travaglio. E, come ha sottolineato più volte il Pontefice, esposta alle insidie di un ateismo irrazionale. Auspichiamo oranti che mai lo sia a scontri e guerre di civiltà. A papa Benedetto tutta la nostra solidarietà filiale, di vescovi, presbiteri, diaconi, consacrati e laici. Accompagnata dalla riconoscenza per la forza della sua autorità morale e per il suo alto magistero, e dalla preghiera corale, mediatrice la Vergine Addolorata, convinti che nessun frammento di croce rimane infruttuoso. + Giuseppe Zenti DOMENICA SCORSA TERZO INCONTRO giano, si ribadisce la comune volontà di cercare altre vie per incontrarsi con la gente, affinché capisca che la relazione tra cristiani e musulmani può cambiare. Da parte del comune sentire musulmano, infatti, spesso si avverte uno stato di “libertà ridotta” nel praticare la propria religione, almeno in pubblico, molte volte per problematiche e tensioni che nascono più in ambito internazionale che locale: poi a pagare sono gli immigrati... Sempre da parte musulmana, si afferma importante prender atto che il Veneto non appare ancora pronto per questa diversa presenza religiosa e culturale, e forse anche le co- A Treviso il dialogo con i musulmani continua I l terzo incontro fra cristiani e musulmani della provincia si è svolto domenica 10 settembre nei locali di Casa Toniolo a Treviso. I presenti, una ventina, appartenevano a varie comunità nazionali (Marocco, Senegal, Bangladesh) e alle due diocesi di Treviso e Vittorio Veneto. L’ordine del giorno concordato nel precedente incontro verteva sul prossi- mo periodo di Ramadan (che inizia il 23/24 settembre e si concluderà intorno al 20 ottobre) e sulle iniziative utili e possibili da intraprendere per farlo meglio conoscere alla comunità cristiana. Viene ribadita in apertura la necessità di porre dei segni piccoli ma concreti di incontro e di dialogo a livello locale, visto l’accentuarsi delle difficoltà a livello nazionale e internazionale. Da parte musulmana si fa notare la difficoltà a trovare luoghi per la preghiera in questo periodo, spesso per la resistenza delle amministrazioni locali. Si ammette l’impotenza anche da parte cristiana a incidere positivamente su tali resistenze. Emergono le regole poste dalla Chiesa italiana sulla non concessione di locali parrocchiali al culto musulmano. Ma se i luoghi scarseg- l discorso di Benedetto XVI all’università di Ratisbona, che ha dato origine alle contestazioni del mondo islamico, non aveva per oggetto la natura dell’Islam, bensì il rapporto tra fede e ragione ed era indirizzato agli intellettuali occidentali. Prendeva, però, lo spunto dalla pubblicazione, ad opera di un ricercatore tedesco, dei dialoghi tra l’imperatore bizantino Manuele II e un dotto persiano musulmano (secolo XIV) sulla natura dell’Islam. Il Papa avvertiva esplicitamente: «Di ciò non intendo parlare ora in questa lezione; vorrei toccare solo un argomento – piuttosto marginale nella struttura dell’intero dialogo – che, nel contesto del tema “fede e ragione”, mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo tema». Quindi la sua intenzione era ben esplicita nel citare quest’opera. Ed ecco il passo che ha suscitato tante reazioni: «Nel settimo colloquio edito dal professor Khoury, l’imperatore tocca il tema della jihad, della guerra santa. Sicuramente l’imperatore sapeva che nella sura 2, 256 si legge: “Nessuna costrizione nelle cose di fede”. È una delle sure del periodo iniziale, dicono gli esperti, in cui Maometto stesso era ancora senza potere e minacciato. Ma, naturalmente, l’imperatore conosceva anche le disposizioni, sviluppate suc- cessivamente e fissate nel Corano, circa la guerra santa. Senza soffermarsi sui particolari, come la differenza di trattamento tra coloro che possiedono il “Libro” e gli “increduli”, egli, in modo sorprendentemente brusco che ci stupisce, si rivolge al suo interlocutore semplicemente con la domanda centrale sul rapporto tra religione e violenza in genere, dicendo: “Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”. L’imperatore, dopo essersi pronunciato in modo così pesante, spiega poi minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la violenza è cosa irragionevole. La violenza è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell’anima. Dio non si compiace del sangue – egli dice –, non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia». Della risposta dell’imperatore, al Papa interessa solo l’affermazione, che condivide, sulla violenza in rapporto alla fede e giudica il modo con cui l’imperatore valuta Maometto «sorprendentemente brusco che ci stupisce». Il Papa a Ratisbona munità cristiane: come musulmani diventa importante saper valutare e gestire di conseguenza l’impatto che 3/400 presenze ogni venerdì in una certa zona possono provocare… Si propone di valorizzare i luoghi di preghiera già esistenti, attorno ai quali creare un’occasione di ospitalità durante il periodo di Ramadan, un’apertura alla presenza di cristiani, perché possano capire meglio qual è il senso, la “filosofia” delle pratiche di questo mese per i musulmani. Emerge progressivamente la coscienza che tali occasioni vanno organizzate dalla comunità musulmana, che dovrebbe invitare i cristiani a momenti di infor- mazione, ma anche di semplice scambio. Per queste iniziative i luoghi si possono trovare con maggior facilità (...) Un piccolo segno di speranza, questo continuare a ritrovarsi, a credere in gesti di dialogo possibile, anche nella progressiva presa di coscienza dei musulmani che è ormai tempo di assumersi in proprio iniziative di incontro e di scambio, da proporre alle comunità cristiane del territorio. Don Giuliano Vallotto, incaricato per il dialogo cristiani - musulmani diocesi di Treviso Don Ferruccio Sant, direttore Caritas diocesi di Vittorio Veneto e L’AZiON Chiesa SABATO 30 SETTEMBRE Incontro unitario di Azione cattolica “V a’ e anche tu fa’ lo stesso” (Lc 10, 37) - L’Ac nella Chiesa che incontra, ascolta e ama ogni uomo” è il tema conduttore dell’Incontro unitario di inizio anno associativo per l’Azione cattolica, in programma sabato 30 settembre in Seminario vescovile a Vittorio Veneto. Presidente Eicher, con quale spirito l’Ac si appresta a vivere questo Incontro unitario? «La vita associativa è costellata di momenti importanti ma l’Incontro unitario del 30 settembre si qualifica particolarmente come momento privilegiato di comunione tra giovani e adulti. Si respira quella vera dimensione ecclesiale che l’incontro tra generazioni produce. È poi un ritrovarci per rinnovare l’annuncio di speranza per le nostre comunità e anche per chi attinge ricchezza e confronto nella fede dalle iniziative associative pur non essendo iscritto all’Ac. Questo Incontro unitario vuole essere proprio di stimolo per rafforzare la nostra appartenenza all’Azione cattolica, a crescere nella responsabilità di laici dedicati alla missione della Chiesa. Nel Progetto formativo che abbiamo ricevuto quest’anno, leggiamo che il termine dedicato ha un valore intenso, che dice legame spirituale e insieme affettivo. Dice impegno concreto di un servizio che nasce dall’amore e si alimenta di corresponsabilità, con cuore di figli. L’essere dedicati indica una scelta di vita, un’attenzione rivolta a tutta la comunità. In Ac si vive per e nella Chiesa, fa- Dalle 15.15 invocazione allo Spirito con il canto, saluti del presidente diocesano Piergiorgio Eicher e del vescovo Giuseppe, relazione del vescovo Francesco Lambiasi, assistente nazionale dell’Azione cattolica, e dibattito in assemblea. Il termine è previsto verso le 18 con il canto dei Vespri della prima domenica. Piergiorgio Eicher cendo della vita di essa l’oggetto della propria dedizione». Su quale aspetto si fermerà la riflessione dell’associazione diocesana? «L’Ac sarà chiamata a riscoprire la dimensione ecclesiale della speranza, custodita da una Chiesa che è in Cristo. Per questo il vangelo che guiderà la riflessione sarà quello del buon samaritano che si conclude con l’invito di Gesù al suo discepolo “Va’ e anche tu fa’ lo stesso” (Lc 10, 37). L’Ac ha scelto questo slogan evangelico per ricordare che la Chiesa deve incontrare, ascoltare, amare ogni uomo. L’essere “buoni samaritani” nel nostro tempo è una sfida a ricercare le nuove ferite sia fisiche che morali, quelle che producono una vita senza senso, di solitudine e abbandono, cancellando la speranza nel Risorto. Come aderenti di Ac siamo chiamati a vivere il Risorto con speranza perché è Lui che ESPERIENZA IN CROAZIA Dobro dosli u Teslic Benvenuti a Teslic U na dozzina di giovani di Ac, insieme a don Livio Dall’Anese, hanno vissuto il tradizionale campo giovani nella comunità cattolica di Teslic, in Bosnia Erzegovina. Ecco due episodi che hanno particolarmente colpito una partecipante, Eleonora Salamon. Il matrimonio Sono le prime ore del pomeriggio quando il tiepido sole di Teslic ci accoglie. Il parroco, don Ilija, appena riconosciuti, ci corre incontro. Con il suo benvenuto iniziamo la nostra esperienza bosniaca e, tra una parola in inglese e una in serbocroato, scopriamo che siamo invitati a partecipare a ben due matrimoni. Con molto entusiasmo accettiamo la proposta e ci prepariamo ad animare la liturgia con i canti. Arriva il sabato pomeriggio e tutti sono presenti in chiesa, le porte si aprono e la sposa accompa- ci guida. Avremo la fortuna di ascoltare l’assistente nazionale del vescovo Francesco Lambiasi che affronterà il tema anche alla luce del prossimo Convegno nazionale di Verona “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”». L’associazione ha vissuto un’estate ricca di iniziative. C’è un filo che le lega? «I campiscuola dei ragazzi, dei giovani e degli adulti sono stati occasione di incontro autentico tra le persone e le tante famiglie che hanno potuto incontrare i loro figli durante le giornate dei genitori, hanno potuto rendersi conto dell’intensità dell’esperienza vissuta. Questo grazie anche ad una preparazione attenta, seria e competente da parte dei responsabili dei settori e degli assistenti. Riguardo a questi ultimi, don Silvano, don Luigino e don Pierpaolo sono stati doni preziosi per l’Ac, nell’incontro con le persone e nel grande amore per l’associazione che hanno sempre dimostrato. L’Incontro unitario sarà anche l’occasione per salutarli e ringraziarli e accogliere don Martino, don Pierluigi e don Andrea, i nuovi assistenti che il Vescovo ci ha generosamente posto come nuovi compagni di viaggio nel cammino associativo». gnata dal padre è ora affidata allo sposo. Canto iniziale, letture, preghiere, offertorio ed eucaristia, promessa e anelli, firme e foto, tutto secondo il rito. Il matrimonio s’è celebrato e negli occhi di tutti si legge la felicità e la gioia di tale evento. Per noi le sorprese non sono però finite. Riceviamo infatti, sempre tramite don Ilija, l’invito degli sposi ad unirci a loro nei festeggiamenti e nella cena. Contenti dell’opportunità offertaci ci prepariamo a passare insieme a loro una divertente serata. Iniziare un campo giovani con la celebrazione di due matrimoni è una testimonianza molto forte, anche perché gli sposi erano, più o meno, nostri coe- D on Silvano De Cal, don Luigino Zago e don Pierpaolo Bazzichetto sono stati come assistenti unitario, giovani e Acr, parte viva dell’Azione cattolica diocesana, ma ancor più sono stati cuore dell’associazione. Con modi e stili diversi, come il Signore ha misteriosamente voluto, questi tre sacerdoti, come doni preziosi, ci sono stati accanto non solo nei campiscuola e nelle iniziative associative, ma anche nei momenti di fatica e nei cammini che hanno portato a scelte di vita importanti. Ringraziamo don Silvano per l’intensità con la quale ha annunciato la figura di Gesù Risorto in tutta la sua radicalità. Ci ha appassionati a un Cristo mai scontato, sempre nuovo perché a noi vicino, affrontando senza remore i nodi che ci creano maggior fatica. Ci ha accompagnati nella riscoperta che Dio è misericordia e cammina al nostro fianco proprio nella nostra fragilità di uomini e donne peccatori e nella fatica di seguire il suo annuncio. Con la lucidità che sostiene il suo pensiero ci ha annunciato che la salvezza risiede nel totale abbandono alla Sua misteriosa volontà, come segno massimo della nostra ricerca di verità. A tanti giovani ha raccomandato l’esigenza di una seria vita interiore, significativa, dove il Risorto non fosse solo un elemento del proprio agire, ma il cardine della propria vita, ricercandolo nella preghiera, e nel silenzio. Lo ringraziamo per atanei. Nella ritualità di questo sacramento ci siamo sentiti a casa. Ci siamo riconosciuti in quella Chiesa universale che abbraccia tutti. Il pellegrinaggio In programma ormai da tempo, la grande festa cattolica presso il santuario di Comuscina è arrivata. È il 15 agosto, il giorno dell’Assunzione della Vergine Maria, e questa festa è un momento essenziale della vita della parrocchia. Siamo in cammino ormai da un’ora, circa dalle sei del mattino, e il nostro pellegrinaggio è scandito da un profondo silenzio, dalla preghiera e dal rosario recitato a cori alterni: una decina in bosniaco, e una in italiano. Raggiun- Domenica 24 settembre 2006 CAMBI Il grazie a don Silvano, don Luigino e don Pierpaolo verci fatto amare ancor più la Chiesa, partendo dal volto di Cristo risorto che ha già racchiuso nella sua umanità il vero volto della nostra umanità. Nel ricordarci che l’Azione cattolica non è orga- 9 l’energia che ha riversato nella vita associativa rispondendo sempre in prima persona e con i fatti alle esigenze più varie e più impegnative. Ringraziamo don Luigino per averci contagiato con il suo amore per Cristo. La forza della sua fede nel Risorto ha appassionato tanti giovani che lo hanno incontrato nei campiscuola e nei diversi momenti associativi. La sua umanità ha ri- nizzatrice di pastorale ma che fa pastorale nella Chiesa ha richiamato l’associazione al proprio ruolo formativo e di servizio. Quanti hanno avuto la fortuna di incontrarlo nelle tre presidenze diocesane che si sono succedute dal 2001 ad oggi, lo ringraziano per i momenti di intensa preghiera che hanno preceduto ogni riunione. Nella ferialità di quei momenti la sua parola è stata preziosa ispiratrice delle scelte e delle linee associative nell’assoluto rispetto che ha sempre dimostrato per la dignità di noi laici. Non possiamo infine non ringraziarlo per tutta scaldato ogni incontro con la semplicità e la naturalezza che lo contraddistinguono, e la gioia di tanti momenti è stata la compagna di un cammino di reale incontro e fraterna amicizia. giamo l’incrocio che conduce al santuario e dopo il passaggio dell’immagine della Madonna, ci uniamo ai fedeli per percorrere il sentiero che sale verso la cima del monte. La nostra attenzione è presto attratta da una signora che sta camminando a piedi nudi. Guardiamo meglio e ci rendiamo conto che non è la sola: numerose persone in segno di devozione, come voto, stanno percorrendo questo irto e sassoso sentiero tenendo le scarpe in mano. La fatica non tarda a farsi sentire e dopo 5 km, durante i quali regna sempre un clima di raccoglimento e di preghiera, raggiungiamo il santuario. Qui assistiamo alla messa pre- sieduta dal vescovo ausiliare di Sarajevo monsignor Pero Sudar. Le fede semplice e umile si è fatta viva in mezzo a noi. In questo giorno di festa per le comunità del luogo, abbiamo avuto il dono di poter condividere con la gente l’emozione e la fatica di una fede cristiana che si fonda sulle piccole cose. La forza di camminare a piedi nudi è stato per noi simbolo oltre che della semplicità, anche del coraggio di andare avanti. Quelle pietre acuminate che in certi punti erano motivo di prova e intralcio, possono essere l’emblema delle difficoltà che questo popolo cristiano in terra bosniaca ha vissuto e vive tuttora, ma che con tenacia cerca di superare. Ringraziamo don Pierpaolo per l’amore che ha dimostrato per i più piccoli. Nel lavoro nella commissione Acr e nei campiscuola è stato accanto agli educatori nel loro cammino formativo con la priorità di qualificare l’annuncio di Dio ai più piccoli attraverso la cura delle celebrazioni e dei momenti di preghiera. L’Azione cattolica diocesana è quindi grata al Signore per il dono di questi tre sacerdoti, che sono stati guide sicure, compagni nella fede, amici autentici. 10 MESSA SOLENNE MARTEDÌ 26 ALLE 19 Dedicazione della Cattedrale I l nuovo Proprio diocesano ci ricorda che “la Cattedrale di Vittorio Veneto fu dedicata dal vescovo Jacopo Monico il 26 settembre 1824. Sullo stesso luogo esisteva fin dagli inizi della Diocesi l’antica Basilica di Santa Maria che accolse le reliquie di san Tiziano, mentre l’edificio attuale si presenta come la quarta o quinta costruzione, edificata con grande impegno e partecipazione dal vescovo Lorenzo da Ponte e dalla popolazione dal 1740 al 1773, poiché l’edificio precedente era ormai deteriorato e troppo angusto per le esigenze del tempo. Con le reliquie del santo Patrono vescovo Tiziano e la medievale torre campanaria, essa custodisce la cattedra episcopale nella quale il Vescovo esercita la sua missione di pastore e maestro nella fede. La chiesa Cattedrale è la chiesa del Vescovo e rappresenta quindi la pienezza del suo ministero apostolico che continua- mente edifica in un determinato territorio la Chiesa di Cristo nella ricchezza dei suoi doni, nella fedeltà alla tradizione apostolica, nella fecondità dei frutti di santità maturati lungo i secoli. Fin dall’antichità le grandi sedi patriarcali, e anche le minori sedi vescovili, hanno celebrato con grande solennità e concorso di popolo e di Chiese vicine l’inaugurazione dell’edificio, che serviva al Vescovo per le sue celebrazioni, in cui riuniva i suoi presbiteri, i suoi diaconi e tutti i fedeli. L’edificio diventa così immagine e recapito della Chiesa fatta di pietre vive (cfr. IPt 2, 5), il tempio spirituale del Nuovo Testamento, dove si rende presente il Signore. Nella Dedicazione, cioè nella destinazione stabile ed esclusiva dell’edificio sacro al culto di Dio, viene celebrato il mistero del Corpo vivente di Cristo: essa viene di anno in anno ricordata per riprenderne il signifi- cato nella vita e nella carità della Chiesa particolare”. Questa grande festa che riguarda la chiesa-cattedrale, è occasione per valorizzare maggiormente anche l’anniversario della Dedicazione di ciascuna chiesa parrocchiale. Infatti, anche se non tutte le parrocchie conoscono la data di questo avvenimento (per esse nel nostro calendario liturgico è stabilita una data unica, il 30 ottobre), tuttavia questa celebrazione rinnova nei cristiani, in modo “sacramentale” (non solo ideale quindi), il loro essere parte della Chiesa che è il corpo di Cristo (Rom 12; I Cor 12). La fede cristiana non è solo scelta personale, ma è anzitutto dono di Dio: non nel senso psicologico di un regalo arbitrariamente dato ad alcuni e ad altri no, ma nel senso che ad ogni uomo è data la possibilità, nella Chiesa, di incontrare l’amore di Dio UNITALSI DIOCESANA legria con castagne e vino nuovo. Per ulteriori informazioni e adesioni rivolgersi ai referenti di zona. L’assemblea di sottosezione, per soci e personale, è per il 26 novembre a Conegliano, all’Oasi Santa Chiara. Alle 10.30 all’arrivo e all’accoglienza seguirà la relazione del presidente e alle 12.30 il pranzo. Alle 14.30 verrà illustrata la bozza del programma delle attività per l’anno 2007. Alla 15.30 si chiuderà la giornata con la messa celebrata dall’assistente don Adriano Bazzo. In preparazione del Natale si terranno a dicembre due incontri di pre- Il 24 a Motta la festa del malato L a festa diocesana del malato, in calendario per domenica 24 settembre, costituisce per l’Unitalsi il primo appuntamento del nuovo anno pastorale. Malati, medici, infermieri, sacerdoti, sorelle, barellieri e amici unitalsiani sono attesi a Motta di Livenza nella basilica della Madonna dei Miracoli. Alle 14.30 è fissato l’arrivo e l’accoglien- za dei malati, alle 15 la recita del rosario e alle 15.30 la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Giuseppe. La sottosezione di Vittorio Veneto organizza poi per il 29 ottobre a Col San Martino una giornata di incontro che si aprirà alle 10.30 con la messa nella chiesa parrocchiale. Seguirà alle 12.30 il pranzo e quindi il pomeriggio in al- e L’AZiON Chiesa Domenica 24 settembre 2006 stesso. Valorizziamo quindi questa celebrazione nelle nostre comunità facendola diventare un momento forte della vita di fede, un’occasione per rinsaldare i legami con la diocesi e sentirci tutti parte della Chiesa di Dio “che cammina nel tempo” come dice il canto. L’anniversario della Dedicazione della Chiesa cattedrale è diventata anche occasione per fare memoria di papa Giovanni Paolo I, già nostro vescovo, morto il 28 settembre 1978 e di monsignor Antonio Cunial, ultimo vescovo morto in sede il 10 agosto 1982. Queste due memorie, unite in questo giorno solenne, sono un ulteriore segno di quella comunione che lega la Chiesa pellegrina nella storia e quella che è già nella Pasqua eterna. La solenne eucaristia presieduta dal Vescovo, concelebrata dal Capitolo della Cattedrale e dai sacerdoti che vorranno unirsi, sarà celebrata alle 19. ghiera e di spiritualità sempre guidati dall’assistente dell’Unitalsi. Il primo avrà luogo il 13 dicembre a Conegliano nella chiesa di San Pio X, il secondo il 14 dicembre nel duomo di Motta di Livenza. Entrambi avranno inizio alle 20 per concludersi alle 22. A livello nazionale infine l’Unitalsi organizza il pellegrinaggio a Lourdes che si tiene dal 24 al 30 settembre in treno e dal 25 al 29 in aereo. Il pellegrinaggio a Fatima e Lisbona è invece fissato dal 20 al 27 ottobre in treno e dal 21 al 15 ottobre in aereo. Gerda De Nardi CONSEGNATO IL PIANO PASTORALE C Domenica scorsa in Cattedrale il vescovo Giuseppe ha presieduto la celebrazione dei vespri che ha aperto il nuovo Anno pastorale. Al termine dei vespri il Vescovo, insieme alla vice-presidente del Consiglio pastorale diocesano, ha consegnato ai vice-presidenti dei Consigli pastorali parrocchiali il nuovo Piano pastorale che ha per titolo:“Una Chiesa in ascolto di Dio, dell’uomo e della storia”. ontinuano gli incontri di presentazione del Piano pastorale presieduti dal vescovo Giuseppe. I prossimi appuntamenti sono: - mercoledì 27: palazzo delle Contesse Mel - giovedì 28: teatro Ruffo - Sacile - mercoledì 4 ottobre: teatro Careni Pieve di Soligo. OTTOBRE MISSIONARIO La carità anima della missione D omenica prossima è il primo ottobre e ottobre dovrebbe essere ormai associato, nella mente del cristiano, alla missione. Un mese intero per ravvivare lo spirito missionario che rimane sempre un’esigenza fondamentale della fede cristiana. Ogni anno ci si concentra su un aspetto della missione e per il prossimo mese di ottobre la riflessione ruoterà attorno a questo concetto: “La carità anima della missione”. Una verità facilmente intuibile: è l’amore che spinge a trasmettere agli altri, superando ogni confine etnico e religioso, la propria fede. A questo proposito viene in mente una bella espressione dei nostri vescovi in un recente documento dedicato al problema degli immigrati che in un certo senso hanno portato la missione in senso stretto tra di noi. Verso costoro – af fermano i vescovi – è doveroso portare il vangelo della carità, cioè soccorrerli nelle loro necessità secondo lo spirito del van- gelo, ma non meno doveroso è portare “la carità del vangelo”, cioè condividere con loro questo gran dono di Dio che è il vangelo di Gesù Cristo. Ogni comunità cristiana deve prevedere per il mese di ottobre qualche momento particolare usando i sussidi che sono per venuti in ogni parrocchia. L’Azione ogni settimana illustrerà il tema proposto attraverso la testimonianza dei nostri missionari e suggerirà delle intenzioni di preghiera per la celebrazione eucaristica domenicale. Il momento culminante sarà la veglia missionaria diocesana che si celebrerà venerdì 20 ottobre alle 20.30 nel Duomo di Conegliano. SCOUT: I guidoncini verdi a quattro squadriglie di Vittorio N ei giorni 23 e 24 settembre alle Terme di Giunone Caldiero (Verona) si svolge un evento regionale per gli scout Agesci: la consegna dei “guidoncini verdi”, riconoscimenti dati alle squadriglie che hanno dato prova di meritare una specialità, dopo aver realizzato alcune imprese, giudicate da una commissione regionale. A questo evento parteciperanno quattro squadriglie della zona scout di Vittorio Veneto: le femminili Castori e Panda di Oderzo, la maschile Leoni di Orsago e la femminile Tigri di Susega- na, accompagnate da un capo dei rispettivi gruppi. I Castori conseguiranno la specialità di Giornalismo, i Panda quella di Espressione, i Leoni quella di Alpinismo e infine le Tigri quella di Speleologia. Nel corso dello stesso evento verranno presentate delle botteghe dedicate a campetti di specialità realizzati in zona (quello di giornalismo fatto a Vittorio Veneto, quello di fotografia svolto a Oderzo e quello di mani abili organizzato a Ceggia) e verrà proposta una simulazione da parte del gruppo di Protezione civile. PARROCCHIA S. ANDREA: Tre incontri sull’ascolto T anti uomini e tante donne, giovani e anziani, vivono oggi una grande sete di essere ascoltati. Il piano pastorale diocesano 2006-2007 indica nell’atteggiamento dell’ascolto l’inizio di una efficace comunicazione del vangelo in un mondo che cambia. Così la parrocchia di Sant’Andrea promuove tre sere per crescere nella capacità di ascoltare la Parola di Dio, la storia nostra e di tutti gli uomini, di ascoltare insieme. Il primo appuntamento è lunedì 2 ottobre con don Bruno Daniel che propone una riflessione su “Perché per i cristiani è importante ascoltare la Parola di Dio”. Martedì 3 ottobre Dante Dal Cin si soffermerà sul tema “Perché per i cristiani è importante essere attenti ai ‘segni dei tempi’ presenti nella famiglia e nella società”. Infine mercoledì 4 ottobre il parroco don Roberto Camilotti interverrà su “Perché per i cristiani è importante esercitarsi nel ‘discernimento comunitario’”. Gli incontri si tengono dalle 20.30 alle 22 all’oratorio “Don Augusto”. e L’AZiON Chiesa Il lavoro e la festa Il malessere da precarietà C ontinua il percorso di preparazione al Convegno ecclesiale di Verona (16-20 ottobre) avviato lo scorso numero dal nostro giornale. Dopo aver proposto un approfondimento sul primo ambito (La vita affettiva), proponiamo questa settimana una riflessione del giornalista Francesco Dal Mas – redattore de La Vita Cattolica, collaboratore de L’Azione, Avvenire e Tribuna di Treviso – sul secondo ambito: Il lavoro e la festa. Nella traccia preparatoria a questo am- L asciamolo parlare, questo vescovo. Non zittiamolo, magari solo perché riempie i nostri silenzi. Lo dico da padre di famiglia. Alzino la mano quei genitori di giovani che non si ritrovano nell’analisi della lettera di Zenti a Prodi. L’eccessiva flessibilità conduce inevi- U bito si sottolinea che “oggi è possibile e auspicabile la promozione della piena e buona occupazione, che non umilia cioè la persona, ma le consente di partecipare attivamente alla produzione del bene comune. Una condizione per raggiungere questi obiettivi è un’adeguata preparazione delle persone all’apprendimento continuo, che consente flessibilità di adattamento all’incessante cambiamento tecnologico. Flessibilità, tuttavia, non deve significare precarietà e nemmeno cancellazione della festa”. tabilmente alla precarietà, magari mal sfruttando talune opportunità della Legge Biagi. E la precarietà allontana gli stessi giovani dal matrimonio. Cosa puoi costruire con 800 euro al mese per un “lavoro a progetto” che dura un anno? Incamminarci, come comunità eccle- n ciclo gitto e ricedi con- CONEGLIANO vetti pure dei ferenze sulla doni. Era puvita e le opere re un uomo di san Franceche in forza sco di Assisi adella parola vrà luogo a di Dio e della Conegliano fede compiva nella sala San miracoli e Francesco trascinava della chiesa dei Cappucci- gente alla conversione. Già ni. Francesco d’Assisi non in vita, e la sua fu una breha bisogno di presentazio- ve vita perché morì a soli ni e tanti sono i titoli che lo 46 anni, poteva contare su qualificano: patrono d’Ita- oltre cinquemila frati sparlia, patrono dell’Azione cat- si in tutta Europa. Recentolica, patrono degli Scout temente in America è stae recentemente Giovanni to dichiarato personaggio Paolo II lo ha eletto patro- del secondo millennio per no dell’ecologia proprio la sua pacifica rivoluzionaper quel sentire la natura ria esistenza. Di questo e e gli animali come fratelli. anche di altro si parlerà nel Ma al di là dei titoli e del- primo ciclo di conferenze l’immaginario collettivo a Conegliano coordinate san Francesco era anche dal padre francescano un uomo che sapeva par- Giorgio De Luca, responlare ai semplici come ai pa- sabile del Convento dei pi, ai piccoli come ai gran- cappuccini. Il primo apdi, ai fedeli come agli infe- puntamento è per sabato deli. Riuscì infatti a farsi a- 30 settembre alle 16 , l’inscoltare dal sultano d’E- gresso è libero. Ciclo di conferenze dedicate a S. Francesco PADOVA: UNA SCUOLA DI RACCOLTA FONDI E i soldi dove li troviamo? Domanda classica, pressante e a volte angosciante per parrocchie, foranie, congregazioni che hanno sogni e progetti per migliorare il servizio a ragazzi, bambini, comunità, ma hanno lo scoglio enorme di grandi spese da sostenere. Fornire risposte a questa domanda è l’obbiettivo di “Talenti”, scuola di raccolta fondi specificatamente diretta ad enti e organizzazioni religiose. Promossa dall’associazione veronese Dimen- siali, verso il Convegno di Verona, significa interrogarsi su problemi come questi. Quotidiani, concreti. D’altra parte, le “piste” di riflessione dei materiali preparatori – si leggano quelli per il secondo Ambito, lavoro e festa – e le prime conclusioni delle Comunità del Nordest cer- U na veglia notturna davanti al crocifisso che ha accompagnato tutti i loro incontri di preghiera. Così il gruppo di giovani della diocesi che si ispira alla spiritualità di Taizé ha deciso di festeggiare l’anniversario dei dieci anni di cammino. La veglia si tiene sabato 30 settembre a Sernaglia con il seguente programma: alle 19.30 accoglienza in canonica; cena frugale; alle 21 preghiera nella chiesa parrocchiale fino alla mattina seguente e conclusione con la partecipazione al- tificano che proprio queste sono le preoccupazioni maggiormente avvertite. Le famiglie, con l’esperienza che si ritrovano, non possono dunque che essere grate del conforto che arriva da chi – vescovo Zenti o Convegno di Verona – si fa carico delle loro preoccupazioni e le trasmette – con l’autorevolezza che ha, reale non virtuale – alle istituzioni di competenza. Cominciando, appunto, dal capo del governo. E incontrando, con questa azione, la piena adesione di famiglie di credenti e non credenti. Credo nella flessibilità; io e mia moglie cerchiamo di spiegare ai figli (alle superiori) che per loro non ci sarà un lavoro fisso. La flessibilità la vivo, professionalmente, da una vita; facendo il giornalista, ogni giorno devo “inventarmi” il lavoro o adattarmi al lavoro che altri inventano per me. Ma la precarietà no. Di precarietà non si può vivere. La flessibilità, invece, in tanti casi ti fa vivere meglio. In condizioni meno conservative. Ma – attenzione – tra flessibilità e precarietà il confine è labile. La flessibilità può coniugarsi con la stabilità. La preca- la messa prima. Lo stile della preghiera sarà quello che ha accompagnato questi dieci anni di incontri: canoni, salmi, vangelo della domenica, riflessioni personali, recita del Padre nostro. La veglia è anche la prima occasione di preparazione al 29º incontro europeo di giovani, animato dai frères di Taizé, che si terrà a Zagabria dal 28 dicembre 2006 al 1º gennaio 2007. Per informazioni rivolgersi a Giovanni Da Riva, 3291715570, [email protected]. SERNAGLIA Notte di preghiera nello stile di Taizé sione Etica, è la prima in Italia. “Talenti” verrà presentata giovedì 28 alle 9.30 al collegio Mazza in via dei Savonarola a Padova, alla presenza anche del vescovo di Padova Antonio Mattiazzo; oppure lo stesso giorno alle 17 alla fondazione Toniolo in via Dogana a Verona, con inter vento del vescovo Flavio Roberto Carraro. Il corso si svolgerà in parallelo a Verona e a Padova: tre giorni al mese per otto mesi. Per informazioni e iscrizioni (entro il 10 ottobre con quota ridotta, dopo tale data fino ad esaurimento posti): www.dimensioneetica.it, 045-8014411. L’iscrizione è possibile anche per le organizzazioni laiche. Tommaso Bisagno Domenica 24 settembre 2006 rietà no. Se hai radici identitarie profonde, la flessibilità ti apre al nuovo che avanza. La precarietà no, inaridisce anche le radici. Quando il patriarca Scola propone la “vita buona” che passa attraverso la coniugazione di affetti, lavoro e riposo, indica una prospettiva nient’affatto impossibile. Sollecita il nordestino stressato a smetterla con il “culto” del lavoro (che non vuol dire lavorare meno, ma lavorare meglio) e a dar spazio a quella “festa” in cui affetti e riposo dovrebbero trovare la sintesi più appagante. Che cosa, invece, accade? “Emerge la fatica delle comunità – si legge nelle sintesi delle diocesi del Nordest per Verona – non tanto ad affrontare, ma anche a cogliere lo spessore che le tematiche sociali e del lavoro pongono”. E chi lo fa, disturba; lo si rimprovera perché non è suo compito farlo. Perché? La risposta arriva an- Francesco Dal Mas 11 cora dalle sintesi del Convegno di Verona: per “paura, poco coraggio”, per “incapacità profetica della Chiesa”. E ancora: perché “non c’è istanza di conversione pastorale”. “I luoghi della vita quotidiana sembrano usciti dall’agenda pastorale e pertanto i cristiani trovano difficoltà a collegare fede e vita”, si legge ancora. E qual è il primo luogo della vita quotidiana se non la famiglia, con le sue risorse, ma anche con le sue problematicità? Quante volte nei corsi di formazione al matrimonio, le giovani coppie sentono parlare di lavoro, di legge Biagi, delle opportunità che offre e che nega? E quante volte gli interrogativi che la quotidianità sollecita diventano oggetto di maggiore riflessione nel riposo della domenica, grazie magari ad omelie o ad altre iniziative – anche di festa, non di mero divertimento sagristico – che la fantasia di una comunità parrocchiale può offrire? Anche L’Azione, in questo senso, si propone alle famiglie, come pure ai parroci, come efficace stimolo di lettura e interpretazione di quanto accade. Bisogna dunque evitare che la festa si riduca a tempo libero da consumare. E, tanto meno, che si “consumi” perfino la messa. Francesco Dal Mas PORDENONE: Presentazione di un libro-intervista a mons. Poletto S abato 23 settembre alle 15.30 all’Auditorium della Regione di Pordenone viene presentato il libro “La nostra chiesa - Ovidio Poletto a colloquio con don Bruno Cescon” a cura di Edizioni Biblioteca dell’Immagine. Inter vengono il vescovo Poletto e don Cescon. CANALE D’AGORDO: Messa in memoria di Luciani D omenica 24 settembre alle 12 nella chiesa parrocchiale di Canale d’Agordo don Giacomo Tantardini presiede una celebrazione in ricordo di papa Luciani in occasione del ventottesimo anniversario della sua morte. Organizza Comunione e Liberazione. MULTICULTURALITÀ: Nuovo numero della rivista “Oasis” È uscito il quarto numero di “Oasis” (“al-Waha” in arabo, “Nakhlistan” in urdu) la pubblicazione semestrale del Centro internazionale studi e ricerche Oasis (Cisro) promossa dal patriarca di Venezia Angelo Scola. Tra i temi approfonditi, i cambiamenti inter venuti, dopo l’11 settembre 2001, nei rapporti tra cristiani e Islam, tra cristiani e Stato americano e tra cristiani e musulmani nei paesi a maggioranza islamica. 12 pi credibili per il grande disorientamento che lo attraversa. «Così voi siete stati scelti per essere testimoni credibili dell’amore di Dio ai giovani» ha affermato nell’omelia don Francesca Cereda, del consiglio generale dei Salesiani, rivolgendosi alla Figlia di Maria Ausiliatrice e agli altri sei giovani salesiani neoprofessi. A chiusura del rito della professione, la superiora generale suor Emilia ha consegnato ad Alessandra il segno della consacrazione e missione salesiana: la croce di Cristo, «segno di risurrezione e di vita». Dopo sei anni vissuti nella comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice “Madre Clelia” di Conegliano, insegnando al collegio Immacolata, suor Alessandra vive attualmente la sua vocazione nell’impegno per i giovani a Udine prestando servizio come insegnante e animatrice all’istituto “Bearzi”. La comunità diocesana augura a suor Alessandra che la sua vita sia un incontro sempre più profondo e intimo con l’Amore di Cristo affinché possa realizzare il suo impegnativo progetto di vita a fianco dei giovani. Francesca Nicastro «Abbiamo seguito la barella e siamo entrati nell’ospedale dove Leonella è stata subito sdraiata in sala operatoria. Gli addetti hanno portato 4 o 5 sacche di san- gue, ma tanto ne mettevano, tanto ne usciva. È stata colpita sette volte e perdeva molto sangue. Quando è arrivato il chirurgo ci ha detto che non c’era più niente da fare. Suor Leonella era ancora viva, sudava freddo. Ci siamo prese per mano, ci siamo guardate e, prima di spegnersi come una candelina, ha ripetuto “Perdono, perdono, perdono”. Queste sono state le sue ultime parole». NELL’ORDINE SALESIANO Alessandra Spinazzè è suora per sempre A lessandra Spinazzè è suora per sempre. Domenica 17 settembre, nella chiesa di S. Domenico Savio a Verona, la giovane salesiana di Castello Roganzuolo ha condiviso con mamma Gianna, papà Florindo, la sorella Maria Assunta e parenti, amici e consorelle la sua professione perpetua. Alessandra, 30 anni, laureata in filosofia, ha dunque coronato, nella gioia, la tappa più importante di un percorso di fede e di donazione di sé iniziato molti anni fa. L’ispettrice suor Gianfranca Franceschin, all’inizio della cerimonia, ha ricordato le tappe della maturazione vocazionale della giovane, sottolineando l’importanza del clima respirato in famiglia nella scoperta della “chiamata” e il sostegno ricevuto in questa sua scelta. «Ringrazio suor Alessandra – ha concluso l’ispettrice – per essersi messa a disposizione per sempre dell’educazione dei giovani». La proposta salesiana, infatti, fedele agli insegnamenti di don Giovanni Bosco e madre Domenica Mazzarello, è rivolta in special modo al mondo giovanile, oggi ancor più bisognoso di punti di riferimento ed esem- SOMALIA: Suor Leonella, donna della riconciliazione “P erdono, perdono, perdono”. Sono queste le ultime parole pronunciate da suor Leonella Sgorbati, al secolo Rosa Sgorbati, deceduta a seguito di un attentato avvenuto domenica scorsa alle 12.20 (le 11.20 ora italiana) a Mogadiscio, capitale della Somalia. Nata a Gazzola (Piacenza) nel 1940, suor Leo- nella era missionaria della Consolata. Era stata in Kenya dal 1970 al 2002 e da quattro anni insegnava nella scuola infermieri del villaggio dell’ong “Sos” che gestisce la struttura pediatrica, punto di riferimento per 200 mila mamme e bambini. Così suor Marzia Ferrua racconta gli ultimi momenti di vita di suor Leonella: e L’AZiON Chiesa Domenica 24 settembre 2006 CORSO MATRIMONIALE ARTICOLATO IN SETTE MESI N ella parrocchia di San Carlo Borromeo, a Ponte della Priula, prenderà il via sabato 7 ottobre, in oratorio alle 20.30, l’annuale cammino di preparazione al matrimonio, che si concluderà alla fine di maggio. L’itinerario, collaudato da anni, cerca prima risposte alle importanti domande: “Perché sposarsi?”, “Perché sposarsi in chiesa?”. Poi alterna momenti di approfondimento della propria fede (riscoperta dei sacramenti, dal battesimo, all’eucaristia, alla riconciliazione), ad altri di crescita umana, come singoli e come coppia (conoscenza di sé e dell’altro, dialogo, innamoramento e amore, fedeltà, sessualità), fino ai termini più specifici quali: sacramento e rito del matrimonio, procreazione responsabile, apertura della coppia al sociale e all’ecclesiale. Gli incontri, quindicinali, prevedono un uguale coinvolgimento di tutti, fidanzati, coppie di sposi, suora e sacerdote presenti, tutti disponibili a percorrere insieme un tratto di strada, interrogandosi e dialogando, per aiutarsi reciprocamente a fare esperienza di vita coniugale ed ecclesiale. La cosa più importante è che ogni incontro diventi occasione di dialogo vivo all’interno della coppia, soprattutto su quegli argomenti che di solito vengono più tralasciati. Una raccomandazione ai fidanzati. Se avete in progetto di sposarvi e di sposarvi in chiesa, valorizzate questa vostra scelta preparandovi in maniera seria! E fatelo per tempo. Non lasciatelo come ultimo pensiero, dopo aver deciso il ristorante, il vestito e il viaggio di nozze! E non abbiate paura di essere troppo in anticipo: è un’occasione per vivere il fidanzamento in modo più ricco e profondo. ZELARINO: Corso di perfezionamento in bioetica L o Studio Marcianum di Venezia e la Facoltà di medicina e chirurgia “Gemelli” di Roma organizzano a Zelarino (Mestre) la quarta edizione del corso di perfezionamento in bioetica (livello base). Lezioni il venerdì pomeriggio e il sabato per un totale di 120 ore di insegnamento in aula. Per maggiori informazioni telefonare allo 06-3015497 (Servizio formazione permanente dell’Università Cattolica). e L’AZiON Chiesa Domenica 24 settembre 2006 Agenda OGGI Domenica del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 24 settembre: Celebra la Messa a Motta di Livenza (ore 9). Celebra Messa e Cresime a Staffolo (ore 11). Celebra la Messa per l’Unitalsi nella Basilica di Motta di Livenza (ore 15.30). A Vidor presiede il Rito d’ingresso del nuovo parroco (ore 18.30). Lunedì 25: Impegnato a Zelarino con la Consulta triveneta dei beni culturali. Martedì 26: Celebra la Messa nel Duomo di Serravalle per il collegio Dante (ore 10). Celebra la Messa in Cattedrale per l’anniversario della dedicazione ed in memoria del vescovo Antonio Cunial e di papa Giovanni Paolo I (ore 19). Mercoledì 27: Al palazzo delle Contesse di Mel presiede l’assemblea per la presentazione del Piano pastorale diocesano (ore 20.30). Giovedì 28: Celebra la Messa in seminario (ore 18.30). Al teatro Ruffo di Sacile presiede l’assemblea per la presentazione del Piano pastorale diocesano (ore 20.30). Venerdì 29: Nella chiesa parrocchiale di Mel incontra cresimati con genitori, padrini e madrine della forania Zumellese (ore 20.30). Sabato 30: Partecipa in seminario a Vittorio Veneto all’Assemblea dell’Azione cattolica diocesana (ore 15.30). A Orsago presiede il rito d’ingresso del nuovo parroco (ore 19). Domenica 1 ottobre: Celebra Messa e Cresime a Soffratta (ore 9.30). Celebra la Messa al Duomo di Conegliano con la presentazione del nuovo parroco in solidum (ore 11.15). In seminario a Vittorio Veneto guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). A Colfrancui presiede il rito d’ingresso del nuovo parroco (ore 18). Per essere dei grandi ci si mette a servizio, come Cristo Domenica 24 settembre 25ª del tempo or dinario anno B Sap 2, 12. 17-20; Sal 53; Gc 3, 16-4, 3; Mc 9, 30-37 Sei tu, Signore, il mio sostegno Prima settimana del Salterio L’ evangelista Marco non teme di af frontare una questione spinosa: gli ostacoli che Gesù ha incontrato non solo nella folla per essere evangelizzata, ma persino nei discepoli a lasciarsi plasmare come discepoli suoi. Incalliti come erano nelle loro abitudini e convinzioni a gran fatica si sono aper ti all’azione formatrice di Cristo, il loro maestro. Erano alla sua scuola, al suo seguito, ma il loro cuore era ancora lontano da Lui. Marco, che fa risaltare il compito di Gesù come Maestro ed Educatore dei discepoli, per convincerli che la via della salvezza passa attraverso il rifiuto e la croce, è costretto ad osservare che i discepoli “non comprendevano queste parole e avevano timore di chieder- gli spiegazione”. Come a dire che gli inizi della sua scuola sono proprio fallimentari. Gesù usa un linguaggio a cui i discepoli si mostrano assolutamente estranei. Non lo capiscono proprio. E vanno per la loro strada. Anche nei discorsi e nelle discussioni tra di loro. In questo tutti compatti. Tutti discepoli della cultura mondana del primeggiare: “Per via avevano discusso chi fosse il più grande”. La pazienza di Gesù è messa a dura prova. Non tace. Ma li educa, stanandoli dal loro caparbio silenzio nei suoi confronti. Non lo avevano messo al corrente della discussione scoppiata tra loro sulle priorità di carriera, come si suol dire oggi. Ecco la lezione di Gesù: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il ser vo di tutti”. Marco non narrerà la lavanda dei piedi dove Giovanni evidenzia il ser vizio umilissimo di Cristo. Ma sullo sfondo di questa lezione vi è appunto l’atteggiamento di ser vizio di Gesù stesso, che proprio nell’istr uirli con pazienza e costanza, nonostante le resistenze, dimostrava di essere a ser vizio della loro immaturità di fede. Gesù Maestro in quanto a ser vizio della Verità da far assimilare ai discepoli. È proprio lo spirito di ser vizio nei confronti delle carenze riscontrate che premunisce dal suo contrario: essere voraci e insaziabili, come sottolinea la lettera di Giacomo. Da una par te, lo spirito di ser vizio, personificato da Gesù semina nel cuore umano sentimenti di pace, di mitezza e di misericordia. Al contrario il suo rifiuto fa imboccare la strada della gelosia, dell’invidia, delle contese, delle guerre. Due riflessioni per le famiglie e per le comunità cristiane. La prima: anche la famiglia e la comunità cristiana per natura, e per grazia, sono luoghi di formazione al senso del ser vire in Cristo. Il ser vire da cristiani, in Cristo e come Cristo, è il segno di autenticità dell’assimilazione del vangelo. La seconda: la via della pace, con i vicini e con i lontani, passa attraverso gesti concreti di ser vizio delle necessità e delle urgenze. In nome di Cristo e con la forza del suo Spirito. Educare al ser vizio, in spirito di gratuità, è sapienza. + Giuseppe Zenti “Miei cari fratelli, è la notizia più bella che finora mi è capitato di darvi. Tra alcuni giorni un nostro carissimo sacerdote (...) lascerà questa città per prepararsi a partire lontano. Andrà a Verona per un corso missionario di tre mesi. Poi a Natale ritornerà tra noi e porterà avanti l’impegno parrocchiale fino a maggio. Finalmente a giugno, raggiungerà l’America Latina e andrà a lavorare in mezzo agli Indios del Mato Grosso nel Brasile. Il mio cuore scoppia di tenerezza, perché in questo NOMINE I l vescovo Giuseppe ha disposto le seguenti nomine: Don Alessio Magoga, Professore dello Studio teologico presso il Seminario vescovile, è nominato anche Vicario parrocchiale festivo a Col San Martino; Don Armando Lucato, Parroco di Bagnolo, è nominato anche Arciprete della Parrocchia di Rua di Feletto. U n sacerdote della diocesi si appresta a partire per portare la Parola di Dio tra gli Indios del Mato Grosso. È lo spunto che don Tonino Bello coglie con entusiasmo per parlare dell’importanza della missione e della sua portata “vitale” all’interno della Chiesa. Un prete che parte è spinto dalla speranza, dice don Tonino, di incrociare l’“uomo contemporaneo” lungo la sua rotta. Di seguito riportiamo il testo della lettera, scritta nel 1983, dall’allora vescovo di Molfetta. 13 La rotta della speranza fatto leggo un segno disseminato i suoi figli in straordinario di benevo- tutti gli angoli del mondo, lenza da parte del Signo- occupando i posti più alti re verso di noi. La nostra nella classifica di questo Chiesa locale si arricchi- ecumenismo carnale, cosce, non si depaupera. Si mincia ora a respirare l’aallarga, non si decurta. Si ria di una nuova univerarrende all’urto di Dio, salità spirituale attravercon le trombe di questa so altri figli, che riperchiamata, fa cadere le sue corrono antichissime rotte, per spargere sui lidi mura di Gerico. Si slaccia le cinture di u- più remoti della terra i sena sicurezza antica, trop- mi del Verbo. po umana per essere se- È un momento densissigno di libertà. Rompe, col mo di grazia, miei cari fraturgore della linfa, la cor- telli. È il Signore che proteccia del tronco, e fa voca la nostra Chiesa a spuntare sui rami della sua storia una prima gemma, foriera di tempi migliori. La città di Molfetta, che negli Ottobre 2004: don Egidio Menon e padre Joseh ricevono ultimi seil mandato per la missione coli ha trovare le rotte dell’apertura, del dialogo, della povertà, del coraggio, delle cose essenziali, dei valori che contano. Sono le rotte su cui forse la nostra Chiesa incontrerà Dio, in un rapporto più autentico, più limpido, più libero. Sono le rotte su cui la nostra Chiesa incrocerà l’uomo contemporaneo, che ha perso le carte nautiche e va alla deriva, nello sbando tragico di un cammino senza traguardi. Sono le rotte su cui la nostra Chiesa si farà ‘prossimo’ per gli ultimi. Sono le rotte della speranza. Quella speranza che spinge oggi don Ignazio a uscire dalla sua terra, e a preferire il cielo aperto di una chiesa, forse senza volta e senza pareti, allo splendore, rassicurante e solenne, delle più belle cattedrali del mondo”. SANT’ANDREA: La Terra Santa raccontata da don Pierino Felet G iovedì 28 settembre, alle 20.30, all’oratorio “Don Augusto” della parrocchia di Sant’Andrea (Vittorio Veneto) don Pierino Felet, scj, proporrà una riflessione su “Terra Santa: a Betlemme, entro il conflitto”. Sarà un’occasione di condivisione sui conflitti, la pace, la presenza dei cristiani e il dialogo con l’Islam nella splendida e drammatica terra di Gesù. CASA DI SPIRITUALITÀ: Esercizi spirituali per preti S ono aperte le iscrizioni alle seguenti proposte di esercizi spirituali per sacerdoti – anno pastorale 2006-2007 – promossi dalla Casa di spiritualità San Martino. Primo turno: dal 23 (pranzo) al 28 ottobre (pranzo) 2006 a Lentiai (Bl), Casa Stella Maris. Predicatore: monsignor Giuseppe Zanon, già rettore del Seminario di Padova, ora incaricato per la spiritualità del clero. Tema: Riflessioni di spiritualità eucaristica. Secondo turno: dal 7 (cena) al 12 (pranzo) gennaio 2007 a Pralongo di Forno di Zoldo (Bl), casa delle suore Francescane di Cristo Re. Predicatore: padre Franco Mosconi, priore dell’Eremo camaldolese di S. Giorgio, Bardolino (Vr). Tema da concordare. Terzo turno (aperto a tutti, presbiteri, religiosi e laici): dal 28 aprile al 1” maggio in casa di spiritualità a Vittorio Veneto. Predicatori: don Firmino Bianchin della Comunità monastica di S. Maria in Colle, Montebelluna (Tv) e don Adriano. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a don Adriano Dall’Asta (telefono 334-7548232). VISITERÀ IL CANSIGLIO S. TERESA Quinta elementare di Lentiai, brava! Concerto e recital per arpa a Portobuffolè L ara Vello, Debora De Boni, Simone De Gasperin, Sara Tremea. Applausi prego per questi quattro alunni della quinta elementare della scuola A. Solagna di Villapiana di Lentiai. I loro racconti sono stati selezionati per la pubblicazione nel numero speciale estivo de L’Azione dedicato al concorso letterario. E i numeri parlano chiaro: arrivano da Villapiana quattro dei dodici prescelti per la sezione Bambini. Altri numeri, ancora più evidenti: dieci sono in tutto gli alunni di quella quinta, e ben quattro si sono dimostrati novellisti provetti. Proprio per essere stata la classe con il maggior numero di racconti pubblicati (superate allo sprint la prima media di Trichiana e quella di Vidor, presente con tre racconti), la quinta di Lentiai ha vinto il premio speciale legato al concorso letterario: la visita guidata con la Forestale. E quindi i magnifici dieci si ritroveranno con le loro maestre anche di domenica! È infatti fissata per domenica 24 set- FUORIDISERA: Gli eroi del volo S i conclude giovedì 28 la nuova serie di incontri “Fuoridisera 2006”. Concludendo il percorso dedicato al 1916 e al tema “La guerra tra tecnologia ed emozione”, giovedì alle 20.30 sotto la loggia del Museo della Battaglia Fabio Girardello, accompagnato da voce recitante, interverrà sul tema “Eroi dell’aria”. L’appuntamento, durante il quale sarà possibile visitare gratuitamente il museo, è organizzato da “Sintesi&Cultura”. (GB) P La gita (bagnata) in Cansiglio del 2005 tembre alle 8.30 davanti alla chiesa di Lentiai la partenza per la gita. Con genitori e fratelli a seguirli in auto, saliranno in pullman per dirigersi in Cansiglio. Lì saranno ospiti dei custodi del bosco: non elfi né folletti, stavolta, bensì il Corpo forestale dello Stato. L’assistente della Forestale Lucio Mercadante, già apprezzato protagonista della Giornata Camminamonti, accompagnerà i lentiaiesi alla scoperta del Cansiglio: all’aperto, nel bosco, e poi anche nel Museo ecologico. La comitiva bellunese sarà anche ospitata a pranzo dal Corpo forestale dello Stato, che conferma la consueta disponibilità e gentilezza nelle collaborazioni con L’Azione. roseguono le iniziative celebrative per la riapertura, dopo i lavori di restauro, della pregiata chiesa oratorio di Santa Teresa a Portobuf folè. La chiesa, realizzata nel Settecento, rimarrà aperta al pubblico ancora venerdì e sabato dalle 18 alle 20. Degli appuntamenti culturali allestiti dal Comune di Por tobuf folè ancora due si terranno nel fine settimana. Venerdì 22 alle 21 nella chiesa di Santa Teresa avrà luogo il recital per sola arpa con Elisabetta Ghebbioni, titolare della cattedra di arpa al conser vatorio di Castelfranco Veneto. Sabato 23 alle 18.30 in Duomo sarà celebrata la messa solenne, mentre alle 20.30 nella chiesa di Santa Teresa si terrà “Nada te turbe”, serata dedicata a Santa Teresa d’Avila con letture della vita e canti della storia carmelitana. Inter verranno il lettore Mario Ballotta e il coro San Giovanni della Croce di Treviso diretto da Eugenio Brentani. (GB) PREMIO COLFOSCO: Vincono Rina Dal Zilio e Nadia Zanini S ono state le donne le protagoniste del Premio di poesia “Colfosco 2006”, al quale hanno concorso quasi 290 opere. Sono di donne, infatti, i primi due componimenti classificati per ciascuna delle due sezioni in cui si articolava il concorso. La giuria dell’ottava edizione, presieduta da Renato Borsotti, per la sezione “Poesia in lingua italiana” ha assegnato il primo premio a Rina Dal Zilio di Treviso, per la lirica “Se mai volessi…”, il secondo a Luciana Vettorel di Santa Lucia di Piave, il terzo a Biagio Modica di Treviso, segnalando anche Lorella Fregolent di Falzè di Piave, Maria Carla Gennari di Mestre, Eugenio Morelli di San Pietro di Feletto. Per la sezione “Poesia in dialetto” il primo premio è andato a Nadia Zanini di Bovolone per la lirica “In un supiòn de vento”, il secondo a Giliana Casagrande di Vittorio Veneto, il terzo a Aldo Purisiol di Mestre e sono stati segnalati Bruna Brazzalotto di Povegliano, Luciana Gatti di Minerbe (Verona) e Gino Presti di Mosnigo di Moriago. (GB) “IL PIACERE È MIO”: Altre tre giornate di varia cultura a Serravalle P rosegue in grande stile la rassegna “Il piacere è mio”, la settimana di eventi culturali organizzati a Serravalle dall’associazione “Gli onesti piaceri”. Venerdì 22 nel giardino di palazzo Minucci alle 19.30 Dino Mulotto e Carlo Donadel relazioneranno sul tema “Il Piccolo Rifugio, storia di un impegno”, alle 20.30 il Teatro Mobile animerà lo spettacolo “La not- te racconta” e alle 22 Chieko Mori e Andres Reymondes si esibiranno nel concerto “Tango no sekku”. Sono tre anche gli appuntamenti di sabato. Alle 19.30 a palazzo Minucci avrà luogo la rassegna di cortometraggi “Fiaticorti” e, alla stessa ora, nel giardino di palazzo Minucci spazio a Mario Martinelli e le sue installazioni interattive, mentre alle 21.30 in piazza Minucci si terrà il concerto dei Tamtando. Il gran finale della settimana culturale è fissata per lunedì 25. Alle 20.30 al Castelletto di Cappella Maggiore Massimo Zemolin darà un concerto su musiche di Nyman, cui seguirà la cena “La grande buffe Mangiamo il cinema” (prenotazione al 335-5496026, costo 80 euro). Il ricavato dell’ultima serata andrà al Piccolo Rifugio. (GB) La Settimana internazionale della critica approda a Sacile D irettamente dalla 63ª Mostra del cinema di Venezia arriva al teatro Zancanaro di Sacile la 21ª Settimana internazionale della critica, o più brevemente Sic, la rassegna di opere prime (lungometraggi) di registi emergenti che ha uno spazio privilegiato nella kermesse veneziana conclusasi al Lido lo scorso 9 settembre. Si tratta per Sacile di un evento eccezionale, basti pensare che le opere sono praticamente in anteprima mondiale per il pubblico, provenienti dalla Mostra veneziana, dove sono state selezionate e valutate da una giuria eccellente, composta dai rappresentanti del Sindacato nazionale critici cinematografici, e dove sono entrate in concorso per il “Premio Settimana internazionale della critica” e il “Leone del futuro Premio Venezia Opera Prima”. Un’occasione unica che è stata colta al volo dalla lungimiranza dell’amministrazione comunale sacilese, la quale, visti i risultati positivi e in controtendenza della passata stagione dello Zancanaro, ha deciso di continuare sulla linea del cinema di qualità. Basti pensare che solo l’anno scorso, in piena crisi dei vecchi monoschermo spesso schiacciati dalla politica commerciale dei multisala, lo Zancanaro ha registrato un aumento di presenze dell’80 per cento. La fama del “Giardino della Serenissima”, d’altronde, è già nota a livello internazionale grazie alle Giornate del cinema muto, che anche quest’anno, a partire dal 7 ottobre, saranno ospitate a Sacile in attesa del completamento dei lavori al teatro Verdi di Pordenone. I sette lavori della Sic che vedremo allo Zancanaro sono la summa della migliore creatività cinematografica mondiale: dall’Argentina sperduta e malinconica di Sergio Mazza (“El amarillio”) agli amori impossibili e frammentari nella Budapest di Gylia Nemes (“Egyetleneim - Le mie uniche e sole”). Dalla “Gui- da per riconoscere i tuoi santi” (“A guide to recognize tour saints”) dell’americano Dito Montiel, prodotto da Sting e premio anche all’ultimo Sundance Film Festival, alle fiabe popolate di lupi mannari di Grzegorz Lewandowski (“Hiena”), che ci racconta attraverso gli occhi di un ragazzino gli ultimi cambiamenti storicoeconomici della Polonia. In questo piccolo giro del mondo non poteva mancare Parigi, che nel film “Le presentissement” di Jean-Pierre Darroussin fa da sfondo alla vita squinternata e sola del protagonista. Infine, “Sur la tracede Igor Rizzi” (“Sulle tracce di Igor Rizzi”) della giovane Noel Mitrani, canadese, e “Yi nian zhi chu-do over” (“L’inizio di un anno”), di Yu-Chieh Cheng (Taiwan), storia di un capodanno cinese tra i destini rocamboleschi dei personaggi. Il filo conduttore dei lungometraggi si può ritrovare in un insieme di temi collegati tra loro, ma che fanno parte in modo forte della contemporaneità, dalla Cina alla Polonia: la scomparsa e soprattutto la ricerca, di un’identità, di un luogo, di una persona cara, della propria identità. Un tema che, a detta di Francesco di Pace, curatore della Sic, tocca da vicino anche il nostro rapporto con il cinema italiano. «Posti di fronte all’innegabile momento di crisi produttiva del nostro sistema cinematografico, il cui risultato è una drastica restrizione degli investimenti e una riduzione evidente delle produzioni (figurarsi le opere prime), e in attesa dei passi necessari a sbloccare questi empasse, quale poteva essere la nostra scelta?» ha spiegato. «Il tentativo è quello di dare così una giusta visibilità al cinema emergente e offrire sempre il meglio di una selezione che in un anno di proliferazione e competizione tra feste e festivals, e di restringimenti più o meno naturali del budget, riveste sempre più i panni di una scommessa. Vinta? Sta a voi giudicarlo». Siamo sicuri che per i sacilesi e tutti gli appassionati di cinema di qualità la scommessa sarà vinta, e quindi l’appuntamento è per le tre giornate della Sic al cinema teatro Zancanaro nelle serate di giovedì 28, venerdì 29 e sabato 30 settembre. Per il programma completo consultare il sito www.cinemazero.it. Marta Raminelli Domenica 24 settembre 2006 15 COL DI LANA È A CURA DI FRANCESCA GIRARDI anni di corso Una Guida sull’archivio perTrecantare in coro del Capitolo di Ceneda A L’ antico Archivio del Capitolo di Ceneda in una nuova guida. Nel terzo volume della Guida degli archivi capitolari d’Italia, appena pubblicato dall’Associazione archivistica ecclesiastica, trova posto anche la scheda relativa all’Archivio del Capitolo della cattedrale di Vittorio Veneto, a cura della dottoressa Francesca Girardi, archivista diocesana. Forse non molti sanno che la storia dei Capitoli affonda le sue radici in tempi assai remoti e che spesso i loro archivi custodiscono documenti antichissimi. Così è anche per Ceneda dove l’Archivio Capitolare, seppur vittima di saccheggi e sparizioni, custodisce ancor’oggi pergamene del XIII secolo nonché documenti, registri e codici di notevole importanza. Il termine Capitulum indicava il collegio di chierici, i canonici, dediti alle celebrazioni liturgiche e I PAJETTA: Chiude la mostra C hiude domenica 24 la mostra “I Pajetta. L’eredità della pittura. 1809-1987”. A Villa Croze e al Museo del Cenedese, nei quali l’esposizione è ospitata, l’ingresso è consentito dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Biglietto: 5 euro unico per mostra e musei civici, 3 solo per mostra, gratuito per gruppi scolastici e persone di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 60. (GB) SAN POLO: Festival organistico A pproda sul territorio diocesano il Festival organistico internazionale “Città di Treviso e della Marca trevigiana”. Giovedì 28 la prestigiosa rassegna farà tappa alla chiesa parrocchiale di San Polo di Piave. Alle 20.45, infatti, si esibirà in concerto Andrea Cipriani. Il successivo appuntamento in diocesi avrà luogo il 5 ottobre nella chiesa di San Pio X a Conegliano. (GB) MOSTRE alla cura animarum nella chiesa cattedrale, elettori del vescovo e suoi primi collaboratori nell’amministrazione A sinistra la copertina della Guida degli archivi capitolari d’Italia, a destra la cattedrale di Ceneda della diocesi, reggenti in caso di vacanza della sede vescovile, titolari di cospicui patrimoni e lasciti dei fedeli. Di numero variabile, a seconda delle epoche, erano ar ticolati in varie cariche fra cui figuravano l’arcidiacono, il primicerio, il teologo, il penitenziere. Vestivano insegne particolari come la zanfarda, la pelliccia di zibellino e più tardi la croce pettorale con l’immagine della B.V. Maria Assunta. Regolavano il PORDENONELEGGE: Libri e autori D a venerdì a domenica impazza “Pordenonelegge.it”, la festa del libro con gli autori. Fra gli ospiti di maggior prestigio: Margherita Hack, Federico Moccia, Alberto Bevilacqua, Raffaele La Capria, Erica Jong, Pino Roveredo, Mauro Corona, Emanuele Severino, J. M. Coetzee. Gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. (GB) SAN CASSIANO DI LIVENZA Fino al 1º ottobre a villa Varda è aperta la mostra d’arte del Gruppo artisti Civiltà Altolivenza. Orario: festivi 1012 e 16-19.30, sabato 16-19.30. SAN VENDEMIANO Sabato 23, alle 18 nella sede municipale, si inaugura la mostra di Dante Turchetto “Opere”. Interverrà il critico Amalia Forcina. Orario (fino all’8 ottobre): sabato 17-19, domenica 10-12 e 16-19. PORTOBUFFOLÈ Fino al 1º ottobre a Casa Gaia da Camino è aperta la mostra “Nord-Est: artisti a confronto” allestita dal Cic Fiera Santarosa e dall’Avis Portobuffolè e curata da Enzo Santese in collaborazione con l’Associazione culturale Licinia di Martignacco. Espongono gli artisti Batacchi, Cabai, Castagna, Cavazzon, Magnolato e Poz. Orario: sabato 14.30-19, domenica 10-12.30 e 14.30-19. TREVISO Fino a martedì 26 nella chiesa votiva è aperta la mostra collettiva “La Via Crucis nell’arte 2006” con 14 espositori. Orario: venerdì, lunedì e martedì 19-24, sabato e te nei pressi della Cattedrale, laddove ora sorge il patronato Costantini. Pur con organizzazione e funzioni diverse, il Capitolo esiste ancor oggi. La scheda ripercorre le tappe più significative della sua storia fino al recente rinnovo statutario del 2003 e fornisce l’elenco e la consistenza dei fondi archivistici. Per questioni di sicurezza da qualche anno l’Archivio Capitolare si trova depositato presso l’Archivio diocesano. SCULTURA LIGNEA DALLE TERRE RUSSE U n aspetto inedito dell’arte russa, ispirato all’albero della vita che trasuda millenni di religiosità popolare, è il leit motiv della mostra “Scultura lignea dalle terre russe. Dall’antichità al XIX secolo”, in corso alle gallerie di palazzo Leoni Montanari a Vicenza. Si tratta di una selezione di alto profilo composta di 60 opere, che coprono l’arco cronologico dall’età del Bronzo all’Ottocento e che fissano alcune delle testi- domenica 15-24. FOLLINA Sabato 23, alle 17 all’antico scriptorium dell’abbazia, si inaugura la mostra di pittura di Graziano Prospero “Dipinti 20032006”. Orario: venerdì-sabato 15-18, festivo 1012 e 15-18. SAN GIORGIO DI LIVENZA Chiude domenica 24 al salone del centro sociale la mostra collettiva “Quando il lavoro è arte” con 23 espositori. loro operare secondo propri statuti, i più antichi per venuti sono del 1548. Le loro abitazioni si trovavano anticamen- REVINE-LAGO Fino al 1º ottobre nella sala esposizioni della Banca Prealpi è aperta di venerdì, sabato e domenica la mostra personale di Elio Bottega. scuola di musica me allievi anche alcuni dei gratis. Non s’adon- “suoi” 32 coristi. Chi votino Corelli, Celeghin, Be- lesse aggiungersi e partenedetti Michelangeli e cipare all’Orientamento compagnia: non è di con- musicale può contattare il correnza sleale che qui si coro: info@corocoldilaparla. Né, peraltro, c’en- na.com , 349 0880875. trano nulla i cinesi. Sono in tutto 112 i corSi tratta invece del “Cor- si – di primo, secondo o so di orientamento musi- terzo anno- organizzati dalcale di tipo corale” che il l’Asac in tutto il Veneto. In coro Col di Lana di Vitto- diocesi sono partiti per il rio Veneto si appresta ad secondo anno quelli guiavviare da ottobre. Un per- dati da Camillo De Biasi corso triennale di forma- dei Cantori di Sottoselva e zione alle sette note, dal da Manolo Da Rold della solfeggio ai virtuosismi, con un occhio di riguardo per la musica che si fa con la voce. «Il corso – spiegano dal Col di Lana- è fatSabrina Carraro (di spalle), mentre dirige il Coro Col di Lana to per far innamorare del coro. Se poi a fine triennio qualcuno Corale Zumellese; al via invuole unirsi a noi, siamo vece il terzo anno dei ben contenti!» gruppi guidati da Luciano Le lezioni saranno due Borin del “Novo Concenalla settimana da settem- to” e Laura Fabbro bre (ottobre per questo dell’”Insieme Vocale” a Coprimo anno) a giugno. A negliano e da Paolo Vian, tenerle sarà la storica di- direttore del coro Monte rettrice del Col di Lana Sa- Cimon, a Miane. brina Carraro che avrà coTommaso Bisagno monianze di maggior rilievo della tradizione plastica lignea della Russia ortodossa. Il tema del legno come elemento sacrale, da tempi immemorabili materiale primario nella vita dell’uomo russo, s’intreccia nelle opere scultoree con il valore simbolico ancestrale posseduto dall’albero in tutte le culture del mondo, incluse quella ebraica e cristiana. Un valore ambivalente, come documenta l’esposizione vicentina, che nei diversi contesti si grafie di Lorenzo Capellini descritte da Parise. Orario: tutti i giorni 15-19, mercoledì 16-22. Chiuso dal 7 al 20 agosto. CONEGLIANO Fino al 1º ottobre alla galleria Drink and art è aperta la mostra fotografica “La Habana vieja” di Carlo Antiga. Orario: 9-12.30, 16-19.30. PIAVON Fino all’8 ottobre a Ca’ Lozzio è aperta la mostra di Adriano Marinetti, Emanuele Convento e Michele Favaro. Orario: 1012 e 15-24, chiuso lunedì e martedì. CONEGLIANO Fino all’8 ottobre all’Officina dell’arte di via Manin è aperta la mostra “Ritmi cromatici in equilibrio” di Davide Poloni. Orario: lunedì-venerdì 9-12 e 15-19, sabato e domenica 10-12 e 16-19.30. PONTE DI PIAVE Fino all’8 ottobre nella casa di cultura Goffredo Parise è aperta la mostra “Il Veneto di Goffredo Parise”, foto- REFRONTOLO Fino al 15 ottobre al Molinetto della Croda è aperta la mostra personale di Vittorio Marchi “Impressioni trevigiane e dintorni”. Orario: sabato 14.30-19, domenica 10-12 e 14.30-19. Altri giorni su prenotazione telefonando allo 0438-978199. CONEGLIANO Fino al 22 ottobre a palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Elegantia” di Lino Dinetto. Orario: 10-12 e 15.30-19.30 sabato e domenica, 15.30-19.30 i feriali, chiusa il lunedì. Ingresso: 5 euro intero, 3 ridotti. VENEZIA Fino al 29 ottobre a Ca’ Pesaro è aperta la mostra “Carol Rama. L’opera incisa 1944-2005”. Orario: 10-18 (lunedì chiuso). carica degli opposti significati di albero della vita, della salvezza, della gioia, ma anche di albero della seduzione e del timore. “Scultura lignea dalle terre russe. Dall’antichità al XIX secolo”, fino al 5 novembre, palazzo Leoni Montanari, Vicenza; orari: martedì-domenica 920; costo del biglietto 8 euro; informazioni telefono 800578875, fax 0444-991280, sito-web www.palazzomontanari.com. Elena Pilato PORDENONE Fino al 3 dicembre al Palazzo della Provincia è aperta la mostra “La leggenda di Primo Carnera”. Orario: martedìvenerdì 15.30-19.30, sabato-domenica 10-19. Ingresso: 5 euro, ridotto 3, scolaresche 1. VICENZA Fino al 10 dicembre a palazzo Barbaran da Porto rimarrà aperta la mostra “Michelangelo e il disegno di architettura”. Orario: martedì-domenica 10-18. Ingresso 5 euro intero, 3 ridotto, 2 gruppi e scuole. MUSICA E DANZA REVINE-LAGO Sabato 23 in piazza don Cumano concerto degli Assenzio. PORDENONE Lunedì 25 alle 20.45 concerto dell’Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta da Stefano Ranzani con Nicolaj Lugansky al pianoforte. Biglietti da 25 a 6 euro. 16 e L’AZiON Domenica 24 settembre 2006 REVINE-LAGO: I “JAZZATTORI” RACCONTANO IL “GRESTART” Campioni! IN KENYA CON I MISSIONARI DELLA CONSOLATA “Non hanno da mangiare, ma danno l’elemosina” N ell’estate scorsa, dopo aver effettuato un cammino di fede e formazione missionaria presso i missionari della Consolata, in 9 ragazzi (6 della diocesi di Vittorio Veneto e 3 della diocesi di Treviso) insieme a padre Godfrey, missionario della Consolata, ci siamo recati nel nord del Kenya per un’esperienza di lavoro e conoscenza nella parrocchia di Loiyongallani, a 550 km dalla capitale Nairobi, nella diocesi di Marsabit: una zona dimenticata, isolata, povera, difficile, in un ambiente desertico e pietroso. Niente acquedotto, niente fognature, niente energia elettrica e niente auto. Il cibo è scarso, e le malattie sono frequenti. Ospiti dei missionari, le nostre attività erano varie: visitare i malati, organizzare il grest, aiutare i missionari nella distribuzione degli aiuti umanitari, visitare le scuole e l’ospedale e le comunità, dipingere la chiesa del paese. I bambini Per giocare con loro avevamo portato 5 palloni: tra i bambini non ne abbiamo visti altri. Dopo aver finito l’animazione, tanti ci chiedevano “please ball” (per favore, la palla) per poter giocare anche il giorno dopo. Abbiamo cercato di insegnargli l’“Alleluia delle lampadine”: che bello durante gli spostamenti in jeep trovare i bambini che, vedendoci, portavano le mani alle spalle e iniziavano a cantare! La pastorale Le celebrazioni sono animate con canti e balli tradizionali che vengono fatti con dedicazione, rispetto e tanta fede. Il paragone con le nostre messe quasi non ha modo di esistere. Perfino l’elemosina viene fatta da tutti, anche da chi non ha neanche cibo per mangiare. Vi è, però, anche la difficoltà di portare avanti tutte le attività in quanto i soldi dai paesi più benestanti scarseggiano sempre di più. Cosa ci portiamo a casa Tante cose rimarranno ancora dentro di noi. Ma soprattutto la loro capacità di vivere quel poco che hanno con estrema semplicità e felicità. Gli ostacoli stessi che ogni giorno la vita ci pone di fronte, se paragonati a quelli che ogni momento affrontano quelle persone, ne escono notevolmente ridi- mensionati. Ma più di tutto, quello che ci rimane dentro è la maggior facilità con cui oggi riusciamo a dire grazie a Dio, per il luogo in cui siamo nati e viviamo, e per tutto quanto abbiamo, di materiale e non. Ringraziamo i missionari della Consolata qui nelle nostre diocesi, quelli in Kenya ma in modo speciale il padre che ci ha formato lungo l’anno e ci ha accompagnati in tutta l’esperienza. Ringraziamo anche tutti quelli che ci hanno aiutato a finanziare la realizzazione della costruzione della scuola materna di El Molo tra cui la Caritas Vittorio Veneto. Se qualcuno volesse fare questo tipo di esperienza potete rivolgervi a padre Godfrey, telefono 0422771272, email [email protected], oppure [email protected]. Efren, Marco D., Roberta, Marco P., Riccardo, Elena, Roberto, Franca, Alessio, don Ferruccio, padre Godfrey (Baba) Facce da grest che ci propone, per il concorso “Guarda che estate”, Revine Lago. Così ci raccontano la foto:“campioncini belgioiosi di spumeggiante spritzallegria (analcolica) per un mondo tutto da colorare con l’alleGrest. Esperimenti ben riusciti del centro di ricerca crerattiva di John Solemondo” S i è concluso sabato 16 settembre il fantastico grestart di RevineLago, che ha visto impegnati più di 40 bambini e una ventina di animatori. Al grestart quest’anno siamo diventati veri campioni: nelle sfide, nel gioco e negli sport in cui ci siamo cimentati, ma soprattutto abbiamo cercato di imparare ad essere veri campioni nella vita, campioni di valori veri e non banali. Il gioco di squadra, la lealtà, la fiducia in se stessi e negli altri, il saper affrontare le difficoltà e le sconfitte: questi i messaggi educativi che ogni giorno i bambini coglievano dalle attività e dai momenti spirituali, anche attraverso simpatiche scenette, e che poi riportavano negli stendardi delle COLLALTO SOGNA: GREST ANCHE D’INVERNO E ora il GrInv! CARPESICA / UN GREST DAL CUORE GRANDE SOLIGO / GLI ANIMATORI, VERI SOSTEGNI “U A nche il grest/cer di Soligo punta ai premi offerti dalla ditta Manighetti per il nostro concorso. Delle cinque foto che ha inviato, sele- zioniamo questa, che presentano, sorridendo, così: “Essere animatori significa spendersi per i ragazzi ed essere per loro riferimento e veri sostegni!”. squadre. Alla fine del grest i vessilli dei vari gruppi erano coloratissimi e riempiti di tutte le cose belle fatte e vissute. Con una soddisfazione in più per il gruppo di Eragon, che ha vinto la coppa di fine grest superando Fantastici Sette, Bestici e Vivere nel Mondo. La messa per bimbi e genitori del grest ha concluso queste due settimane, e poi la serata è continuata con un rinfresco luculliano preparato dalle bravissime grestmamme e animato dai canti e dalle scenette dei bambini, in un concerto di applausi e risate di gioia vera… ci siamo riusciti: campioni per il mondo, nella vita! I jazzattori del grestart 2006 N ella foto che Carpesica ci manda per il concorso emerge il grande cuore di bambini e animatori del grest. E la didascalia è già nell’immagine! na bellissima sensazione di appartenenza”. Così da Collalto gli animatori sintetizzano il loro grest. “Perché in questo paesello da cartolina di circa 400 anime, dove non esiste un negozio nemmeno a pagarlo oro, 35 tra bambini e ragazzi (senza dimenticare le mamme!) si sono trovati per passare insieme un po’ di tempo, imparare cose nuove e divertirsi”. A tutti e tre i requisiti risponde la gita ai Palù di Moriago cui si riferisce la foto qui sopra, che partecipa anche a “Guarda che estate”. Grest piccolo ma bello: una chicca è il sito ufficiale www.collaltogrest.htmx.it. Grest così bello... “che stiamo pensando ad un GrInv, cioè Gruppo Invernale: voi che ne dite?”. e L’AZiON MUSICA 1: Wetfinger Operation, un cd che vale più di una meteora cantante Elia, nonché le parti ritmiche, semplici ma particolarmente efficaci; per il resto il sound dei nostri si discosta molto dalle atmosfere gelide e decadenti del gruppo britannico. Da segnalare, tra i vari pezzi, la doppia traccia conclusiva Violent green/Of a sixties television, versione alternativa del loro pezzo più celebre, nominato nel 2004 “Demo del mese” da “Rumore”, nota rivista del settore. Nell’album è suonata, cantata e registrata meglio dell’originale, ma proprio per questo perde la genuina rudezza che caratterizzava la prima versione. (AP) N ella programmazione del periodo di Radio Palazzo Carli spiccano due appuntamenti di sicuro interesse, il primo (dedicato all’informazione) è una novità assoluta, il secondo è un ritorno gradito soprattutto alle fasce giovanili. Con l’intento di far conoscere a cosa serve l’Ambito distrettua- le 6.1, mercoledì e giovedì scorsi è stata trasmessa la prima di una serie di puntate a frequenza bisettimanale. Quali siano le risposte che l’Ambito può dare, come possano tradursi in benefici per l’utente finale, quali vantaggi derivano da una gestione integrata dei servizi, sarà spiegato con parole semplici durante il format radiofonico “Cittadino consapevole”, condotto da Gabriella De Apollonia. “Durante le puntate di 20 minuti ciascuna, l’ascoltatore potrà scoprire aspetti diversi di un laboratorio di servizi che cresce e si sviluppa insieme al territorio e alle sue necessità” garantiscono i promotori della valida iniziativa. “L’Ambito 6.1 è l’associazione di 7 Comuni (Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo e Sacile) che lavorano assieme per creare un sistema di interventi e servizi a favore dei cittadini nel campo socio-assistenziale in aggiunta e integrazione con i Servizi sociali comunali. Questo concetto, FILM NOTTE SPORT Bagnolo. Per chi ama i Queen appuntamento alla sagra paesana venerdì 22 alle 21.30 per il concerto dei Toys, coverband del gruppo del compianto Freddie Mercur y. Lutrano. Sabato 23 alle 22 concer to dei Powerage all’Osteria Saditappo, l’ex Bar al Mulino divenuto da qualche anno a questa parte luogo di ritrovo per gli amanti della musica. Fontigo. Durante la festa di Santa Libera si terrà il secondo concorso musicale Fontigo Rock Live. Le semifinali si terranno nelle serate del 29 e 30 settembre; finale venerdì 6 ottobre, sempre alle 21. Andrea Pizzinat ATTUALITA’ SCELTI PER VOI da GdR MUSICA 2: Assenzio, Califfo de Luxe (prima della partenza per il tour in Germania), Toys e Powerage a scelta Sonny Boy - Revine Lago. Gli Assenzio vogliono superare se stessi: suoneranno venerdì 22 alle 22.30 al Sonny Boy. La novità è che durante l’esecuzione del loro “Per scherzo, ma vivi!” saranno accompagnati da Pg, un writer che esporrà le sue opere nel locale e disegnerà su tela le parole e le immagini raccontate nello spettacolo. Sabato 23 saranno, invece, alla sagra di Revine (ore 21). San Nicolò. L’ultima tappa del tour estivo 2006 dei Califfo de Luxe (nella foto) è alla sagra di San Nicolò di Ponte di Piave sabato 23. Dal 4 all’8 ottobre daranno alcuni concerti in Germania. Ambito e rock su Rpc TELEFILM uscito ormai da un anno, ma non importa: non è mai troppo tardi per scoprire il primo e ultimo album dei Wetfinger Operation, gruppo-meteora opitergino attivo dal 2003 al 2005 e composto da Matteo Pezzuto (San Vincenzo di Oderzo), Elia Trevisan (Cessalto), Marco Andreetta (San Polo di Piave), Francesco Fornasier (Fossalta Maggiore) e Douglas D’Este (Mestre). Gli amanti della musica rock degli anni successivi al 1976 non faticheranno a individuare in questo disco echi della musica indie newyorchese (Television e Sonic Youth in primis) e della new wave inglese. È il nome dei Joy Division, infatti, quello che di più è stato accostato al loro; i Wetfinger in verità hanno in comune con il gruppo (anch’esso meteora) dello sfortunato Ian Curtis solo il timbro di voce del VARIETA’ È SI PARLA DELLE FUNZIONI DELL’AMBITO DISTRETTUALE 6.1 E DI MUSICA GIOVANE A lberto Angela in Ulisse (Raitre, sabato, 21) parte alla ricerca dei Boscimani e degli Hinda nell’Africa meridionale. Milena Gabanelli in Report (Raitre, domenica, 21) presenta il documentario “Confronting the Evidence” di Jimmy Walter, sui lati oscuri dell’atten- S abato per famiglie con Pinocchio di Walt Disney (Raidue, 21) e la commedia La casa stregata con Eddie Murphy (Italia 1, 21). Tom Cruise è il protagonista del dramma L’ultimo samurai di Edward Zwick (Raiuno, martedì, 21). Pierce Brosnan è 007 in Il tato alle Torri Gemelle di New York. Tony Capuozzo e Sandro Provvisionato sono i curatori di Terra!, Approfondimento settimanale del Tg5 (Canale 5, domenica, 23.30). Su La 7 ritorna L’infedele (mercoledì, 21.10) di Gad Lerner che discute di attualità con i suoi ospiti. mondo non basta (Raitre, mercoledì, 21). Tennis Quaid e Catherine Zeta-Jones sono i protagonisti di Traffic di Steven Soderberg (Retequattro, giovedì, 21). Piacerà ai più giovani il pasticcio fantastico La leggenda degli uomini straordinari (Italia 1, venerdì, 21.05). dio del russo Klimov (sabato, 0.45), La ragazza del bagno pubblico del polacco Skolimovski (domenica, 3.40), e il dramma francese I passeggeri di Jean-Claude Guiguet (venerdì, 1.25). Retequattro presenta, invece, I vinti di Michelangelo Antonioni (venerdì, 3). S schile alle 10.25, mentre Raitre segue fino alla fine a partire dalle 12.55. Sabato si disputa anche la Coppa Davis di tennis e i nostri se la vedono con gli spagnoli a Santander (Raitre, 16.15). Domenica c’è la Maratona di Torino, le fasi finali sono su Raidue (12). C 20.45) e si snodano le vicende della terza serie di The OC (Italia 1, lunedì, 21.05); sono in molti a indagare: Law & Order (La 7, sabato, 21), NCIS (Raidue, domenica, 21), CSI Miami (Italia 1, mercoledì, 21.05) e Criminal Minds (Raidue, venerdì, 21). T di Pupo nella nuova edizione di Affari tuoi (Raiuno, da lunedì, 20.30), mentre Greggio e Hunziker tornano alla guida di Striscia la notizia (Canale 5, da lunedì, 20.30). Ritorna anche Antonella Clerici nella seconda serie di Il treno dei desideri (Raiuno, venerdì, 21). i svolgono a Salisburgo in Austria i Campionati del mondo di ciclismo su strada che vengono seguiti dalla Rai: sabato alle 9 su Raitre sono di scena gli under 23, mentre alle 15.05 è la volta delle donne; domenica è Raidue a seguire le prime fasi della gara ma- hi ha perso qualche episodio della prima serie di Lost può seguire la replica su Raidue (sabato, 18.10). Da lunedì torna Squadra speciale Cobra 11 (17.15). Dr House - Medical Division continua a occuparsi di diagnosi (Italia 1, domenica, orna Gianni Morandi su Raiuno con Non facciamoci prendere dal panico (Raiuno, giovedì, 21), cinque puntate che lo portano in giro per l’Italia nei palasport; saranno con lui Esther Ortega, Marco Della Noce e Paul Sorvino. Flavio Insinna prende il posto Rockalt Ogni mercoledì sera alle 21 ritorna “Rockalt”, la trasmissione dedicata al rock alternativo giunta alla sesta stagione. “Rockalt” accentuerà l’attenzione su gruppi e musicisti locali, nazionali e internazionali emergenti o di nicchia, con tanto di ospiti e mini-live. Per segnalare concerti o recensioni i riferimenti sono: www.rockalt.it, telefono 0434-781477 oppure 3288738728. Giacinto Bevilacqua TV C ’è una minirassegna dedicata a Stanley Kubrick su Canale 5: il fantascientifico 2001. Odissea nello spazio (sabato, 2.30), e lo storico Barry Lyndon (domenica, 1.55). In “Fuori orario” di Raitre, oltre al Viaggio nella valle del Po (sabato, 5.45) ci sono L’ad- che può parere astratto, è costituito in realtà di persone qualificate che raccolgono gli indirizzi (politici) dati dalle 7 amministrazioni e li traducono in risposte concrete alle persone, ed è costituito anche da una sede che si trova a Sacile, Comune capofila, in via Ettoreo”. L’appuntamento è mercoledì pomeriggio dalle 17.15 alle 17.45 e, in replica, giovedì mattina dalle 10.07 alle 10.30. CSI MIAMI Nel poliziesco Usa i criminali non hanno giustificazioni di sorta per i loro delitti “C accia al killer”, il doppio episodio di CSI Miami si è svolto venerdì 15, una settimana prima di quanto annunciato. Come è noto, la serie CSI, prodotta da Jerry Bruckheimer, Carol Mandelsohn, John Donahue, Anthony Zucker e trasmessa dalla Cbs negli Stati Uniti, concentra l’attenzione sulle indagini, o meglio sull’analisi degli indizi e delle tracce lasciate sulla scena del crimine. Poco spazio hanno le motivazioni degli assassini, sempre inchiodati in base a impronte digitali e dna. Anche le vicende personali degli investigatori hanno solo importanza marginale. Dal “Caccia al killer” risulta chiara la filosofia di queste serie di grande successo: basta con la facile sociologia che giustifica qualunque crimine con i traumi subiti dai criminali, ognuno è responsabile delle proprie scelte. Come dice Mack Taylor al serial killer alla fine, tanti bambini sono stati trascurati dai padri senza per questo compiere stragi. Taylor conclude spesso con l’augurio: “Brucia all’inferno”. Più chiaro di così… dai Nostri Paesi Vittorio Veneto L’INGRESSO DI DON SILVANO DE CAL IN CATTEDRALE.“CAMMINERÒ CON VOI” Nel nome di Maria Assunta S alutato due domeniche fa con sincero rammarico don Martino, oggi vicario generale, domenica scorsa, 17 settembre, la comunità parrocchiale della Cattedrale ha accolto, riempiendo la Chiesa, il successore monsignor Silvano De Cal, accompagnato e presentato dal Vescovo. «Vi sto consegnando ha sottolineato il vescovo un galantuomo, ma soprattutto un uomo di Dio, che quando sarà necessario vi correggerà con la parola di Dio, ma mai vi rimprovererà. La parola di Dio è la grammatica e la sintassi della vita !». Don Silvano- si fa ancora fatica a chiamarlo monsignore per il suo tratto umile, gentile, che ti accoglie sempre con un sorriso disarmante - ha tracciato il programma, il suo essere prete e pastore con un «camminerò con voi alla presenza del Signore. (Ri)partendo da Cristo, il figlio di Dio che tanto ha camminato verso di noi». Monsignor Silvano De Cal ha poi brevemente ripercorso la sua biografia: nato, cresciuto nella fede a Fregona e fatto prete nella sua arcipretale di Santa Maria Assunta (Fregona), poi arciprete di Cordignano nella Chiesa ancora di Santa Maria Assunta (e San Cassiano) ed oggi di nuovo arciprete, ma della Cattedrale... e guarda caso ancora una volta di Santa Maria Assunta! Coincidenze? Il curriculum di don Silvano non si ferma però qui, R itorna in scena Faber, l’annuale mostra del ferro battuto di fine settembre. L’appuntamento per la tredicesima edizione della manifestazione organizzata dalla Confartigianato della Marca, e che come di consueto avrà sede in viale della Vittoria, è per giovedì 28 alle 16, momento dell’inaugurazione. Le opere saranno esposte fino al 1 ottobre. Previsto anche il tradizionale concorso di forgiatura, che vedrà fabbri all’opera in piazza del Popolo, e che quest’anno, grazie alla collaborazione dell’associazione vittoriese Undici Gradi, si arricchirà di un nuovo tema: la creazione della elsa e del pomolo di spada medievale più bella. SERRAVALLE: al via i corsi del Ciofs S Mons. De Cal fa il suo ingresso in Cattedrale accompagnato dal vescovo giacchè è stato, fra l’altro, padre spirituale del nostro Seminario maggiore nonché assistente unitario dell’Azione cattolica diocesana. La Cattedrale di Ceneda per don Silvano non è però una novità assoluta perchè: “nel terzo anno del mio sacerdozio - così si racconta sulla Voce della Cattedrale - sono stato nominato cappellano della Cattedrale e vi sono rimasto tre anni, con monsignor Ronchi. Lo stesso che a Fregona, dove sono nato 65 anni fa, mi a- DOMENICA 24: “Comunità in festa al Prato Verde” D opo le due celebrazioni particolarmente sentite, per il congedo da don Martino Zagonel domenica 10 e per il benvenuto a don Silvano De Cal domenica 17, è ancora tempo di festa per la parrocchia della Cattedrale. Domenica 24 sarà infatti “Comunità in festa al Parco Verde”. Si comincia alle 15 con i giochi, e già saranno allestiti l’angolo di esposizione foto, quello di narrazione di fiabe, mentre non mancherà il sottofondo musicale. Alle 17.30 è prevista la merenda comunitaria e condivisa fra tutti; si concluderà alle 18.30 al patronato tutti assieme con canti attorno al fuoco. Ed ogni famiglia alimenterà le fiamme con legno che ha portato: ad indicare che solo assieme si costruisce una comunità che sia ...fuoco vivo.(TB) Alle 21 al patronato di Santa Giustina Festa dei Giovani con concerto de “La Combricola”. VENERDÌ 22 Alle 20.30 in biblioteca civica per il ciclo: Donne e separazione conferenza dal tema: “La donna e la separazione, vissuti, atteggiamenti, difficoltà e scenari possibili“. Relatori l’avvocato Paola Baldassar consulente legale dello Sportello Donna e la dottoressa Maria Luisa Quadri, psicologa e psicoterapeuta Studio Stele. Organizzano Comune Sportello Donna. Per il ciclo Il piacere è mio nel giardino di palazzo Minucci: alle 19.30: "Il Piccolo Rifugio,storia di un impegno" con Dino Mulotto e Carlo Donadel; alle 20.30 Teatro Mòbile presenta: “La notte rac- IN CENTRO: il meglio del ferro battuto conta”; alle 22 concerto di Chieko Mori & Andres Reymondes Mutti: “Tango no sekku”. Alle 21.30 al bar Duomo concerto dei Lunatici. SABATO 23 Alle 15 in seminario riprende la scuola di formazione teologica. Tema di quest’anno é: “Cristo e il suo messaggio”. Per “Il piacere è mio”: alle 19.30 in piazza Minucci rassegna di corti Fiaticorti: alla stessa ora nel giardino di palazzo Minucci installazione di Mario Martinelli “Le ombre in festa”; alle 21.30 in piazza concerto dei Tamtando. DOMENICA 24 Termina oggi a villa Croze e al Museo del Cenedese la mostra: "I Pajetta. L’eredità della pittura" (1809-1987) Orario: 9.3012.30 e 16-19. GIOVEDÌ 28 Alle 20.30 sotto la loggia del Museo della Battaglia per il ciclo: “Fuoridisera” Fabio Girardello accompagnato da voce recitante presenta: "Eroi dell’aria". Farmacia di turno : Ai frati, via Garibaldi telefono 0438 - 53378 /53171 veva iniziato alla vita cristiana e dove, pure, ho ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 27 giugno 1965, per le mani dell’indimenticabile servo di Dio Albino Lucani, allora nostro vescovo”. Mario Sanson SCUOLE: 85 nuovi crocifissi nelle aule O ttantacinque nuovi crocifissi per le scuole materne, elementari e medie di Vittorio. Li ha acquistati l’assessorato alle politiche scolastiche nell’ambito del rinnovo degli arredi per il nuovo anno scolastico. «Una scelta conseguente - spiega l’assessore Caldart- alla nostra convinzione che in una società sempre più composita e multietnica, è necessario riconoscerci nella diversità, anche attraverso i simboli». SCUOLE: riparte di slancio il Ctp R iparte di slancio il Centro Territoriale Permanente. La scuola degli adulti può infatti ora fruire di cinque aule riservate, diminuendo la scomoda coabitazione con la scuola media; di una segreteria e una sala insegnanti finalmente degne di questo nome; e di un arricchito organico di insegnanti e di personale. Il tutto permetterà di potenziare la scuola media per ultraquindicenni - che da quest’anno è anche a Pievee l’offerta di corsi per tutte le età, dalle lingue (cinese compreso) all’informatica. Informazioni presso la Da Ponte o al 0438 57587. ono aperte le iscrizioni per partecipare ai corsi organizzati dal Ciofs, Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, di Vittorio Veneto che iniziano a fine settembre. Si tratta di un corso di 300 ore come Tecnico progettista Cad in 3D, che si svolgerà dalle 18.30 alle 21.30 il lunedì, mercoledì e giovedì, e di un corso di 600 ore con stage come Tecnico nelle relazioni commerciali con l’estero, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 13. Tra le iniziative del Ciofs spicca anche il corso di Informatica ed internet per famiglie, diurno dalle 8.30 alle 11.30 o serale dalle 19.30 alle 21.30, con frequenza bisettimanale. Per informazioni ed iscrizioni: tel. 0438.940733, email: [email protected]. Angela Deganis CENEDA: al via la scuola di musica San Giuseppe R iapre i battenti in ottobre la Scuola di Musica San Giuseppe. Da alcuni anni la scuola si è data una nuova tipologia di corsi, con programmi propri che mirano anzitutto a dare una formazione musicale agli allievi, rispecchiando le loro esigenze, senza obbligarli da subito a seguire i programmi dei conservatori. Dunque accanto ai corsi di canto, chitarra, clarinetto, flauto, pianoforte, violino e violoncello sono attivi da alcuni anni anche il corso di pianoforte a quattro mani, la musica d’insieme-orchestra e l’orchestra di chitarre. La formazione teorica oltre ai normali corsi di teoria e solfeggio prevede laboratori di ritmica e canto, di guida all’ascolto, di composizione e di computer music. Per quanto riguarda la musica moderna, oltre a chitarra e basso prenderanno il via quest’anno anche la classe di batteria ed un laboratorio di musica moderna d’insieme. Mentre per i più piccolini sono previsti due nuovi laboratori: “Musica giocando” ed “Avviamento alla musica”. I corsi verranno presentati nella riunione aperta a tutti che si terrà lunedì 25 alle 18.30 al collegio San Giuseppe a Ceneda. Informazioni: 0438 53611 22 L’UNIVERSITÀ DEGLI ANZIANI PRESENTA UN QUADERNO SU VOLTI E MASCHERONI DEI NOSTRI PALAZZI I vittoriesi di pietra C i guardano. Noi camminiamo, corriamo, pedaliamo, ci affrettiamo, ci affanniamo, e loro lì. Senza far motto né muoversi, ci guardano fissi, sempre. Eppure forse noi non li abbiamo mai visti. Sono le teste e i mascheroni che adornano le facciate di molti antichi edifici vittoriesi. Dopo tanto oblio, hanno finalmente gloria: sono infatti i protagonisti di “Testimoni silenziosi Protomi e mascheroni dei palazzi di Vittorio Veneto”, quaderno prodotto dall’Università degli anziani vittoriese, o meglio dai suoi studenti e dall’insegnante Antonella Uliana, che questi volti e maschere che ci scrutano sono andati a scoprirli e censirli. Per garantire un pizzico di ribalta alla scultura locale, tradizionalmente figlia di un Dio minore rispetto al- Antonella Uliana Pasquale Pistorio le sorelle, pittura ed architettura, molto più e più ampiamente studiate. Il quaderno sui “testimoni silenziosi” sarà presentato martedì 26 settembre alle 17 nell’ambito della cerimonia di apertura del ventiduesimo anno accademico dell’Università “Ippolito Pinto”. Dove però il ruolo da protagonista sarà di diritto accaparrato da Pasquale Pistorio, fratello del vittoriese Filippo ed anch’egli di salde radici vittoriesi. Dalle quali però si è slanciato verso l’alto: è arrivato infatti ad essere oggi, a settant’anni, presidente della multinazionale St Microelectronics, artefice della “Etna Valley”, distretto italiano dei semiconduttori, e vicepresidente nazionale di Confindustria. In questa duplice veste offrirà la prolusione, sul tema: “Ricerca e innovazione per la competitività dell’Italia”. Una settimana dopo la cerimonia dapontina, il 2 ottobre, l’Università spa- Il 26 inizia l’anno accademico: ospite Pistorio lancherà agli alunni le sue porte. Che stavolta raddoppiano: a causa dei lavori in corso al Foro Boario le lezioni resteranno all’Itis ma i laboratori dovranno traslocare all’oratorio di Sant’Andrea, con tutte le scomodità dello spostamento di diverse centinaia di metri per alunni e professori. Ed in ogni caso sia per le lezioni che per i laboratori si tratta di sedi provvisorie, e del diman non v’è certezza. Abbondante ed eterogenea come di consueto la proposta didattica: lezioni dopo le 15 da lunedì a venerdì fino a maggio. Iscrizioni a 30 euro, da farsi all’Informagiovani (lunedì, giovedì e sabato dalle 9.30 alle 12.30, mercoledì giovedì e venerdì dalle 15 alle 18.30) o alla sede dell’Università. Informazioni: 0438-57669. Tommaso Bisagno Trasloco forzato: i laboratori a Sant’Andrea FARÀ UN PARK SOTTERRANEO NUOVA SEDE A CAPPELLA Palazzo Cesana è di Camerin Un gioiello per gli Alpini È ufficiale. Palazzo Cesana sarà acquistato dall’impresa Camerin. L’ex sede amministrativa dell’istituto Cesana Malanotti di via Cosmo a Ceneda ospiterà residenze di pregio e uffici. Ma sarà anche sede di rappresentanza dell’Ipab vittoriese. Lo storico edificio è arrivato nelle mani di Camerin dopo un percorso amministrativo iniziato nel 2004 con la gara d’appalto per la costruzione della nuova casa di riposo di via Palmanova a Costa. Il Cesana aveva previsto, per finanziare una parte dell’opera, di vendere la vecchia casa di riposo di Meschio e palazzo Cesana. Ad aggiudicarsi la gara è stata la ditta Edilvì di Villorba, che si è così impegnata ad acquistare i due beni dell’Ipab. Mentre per Meschio l’Edilvì ha previsto un ambizioso piano di recupero, palazzo Cesana ha preferito cederlo a Camerin. L’istituto Cesana Malanotti ha dato l’ok alla cessione accettando anche uno scambio proposto dal- e L’AZiON iese Vittorio Veneto / Vittor Domenica 24 settembre 2006 l’impresario vittoriese. La sala affrescata, che doveva rimanere quale sede di rappresentanza dell’Ipab, sarà ceduta a Camerin insieme all’autorizzazione a realizzare parcheggi sotterranei sotto la corte interna. In cambio il Cesana Malanotti riceverà una sala di rappresentanza completamente ristrutturata, al piano terra e con accesso autonomo dalla corte interna. «In questo modo – spiega il presidente dell’Ipab Maurizio Venturino – avremo la nostra sede storica senza spendere una lira. La metteremo anche a disposizione del quartiere. Così come il parco è il modo che abbiamo scelto per onorare la memoria dei benefattori». Per mettere a posto la sala affrescata, infatti, ci sarebbero voluti oltre 250 mila euro. Con la proposta di Camerin l’operazione per l’Ipab sarà a costo zero e andrà incontro alle richieste della Soprintendenza. (FG) All’Icm andrà una sala di rappresentanza FREGONA: Teatro dialettale con le Racole U n sabato di teatro per Fregona. L’avventura comincia sabato 23, alle 16, in piazza con i laboratori per bambini che faranno da antipasto allo spettacolo di burattini previsto per le 17.30 al centro sociale. Dove alle 21 verrà servito il piatto forte, con il locale gruppo giovani SuCoLeReCe a fare da cameriere, pardon, organizzatore: in scena andrà il gruppo teatrale Le Racole che proporrà due spettacoli scritti dall’autore di Caneva Carlo Zoldan: l’atto unico “Na salute dhe fer” e i tre atti di “Il treno subia”. Ingresso libero. ANZANO: Scomparso Giovanni Da Ros S i è spento improvvisamente all’età di 65 anni Giovanni Da Ros di Anzano. Era stato fra i primi negli Settanta a sviluppare la coltivazione della terra dapprima in orticoltura e successivamente anche in floricoltura, attività che aveva avviato con la moglie Gina e che oggi è continuata dalle figlie Lorena e Monica. Quando poteva, inoltre, Giovanni non disdegnava di prestare la propria collaborazione in parrocchia. Monica Da Ros è ancor oggi presidente del Gruppo parrocchiale Giovani di Anzano. Le esequie di Giovanni Da Ros sono state concelebrate da don Mario Dall’Arche, da don Ermanno Crestani e da don Teonisto Ceschin giovedì 14 settembre ad Anzano. Rossella Pagotto FREGONA: L’addio a Barbara De Luca, figlia del sindaco U n funerale partecipato, sentito e ricco di interventi di amici, inconsueto in alcuni aspetti. Così è stato dato l’ultimo saluto a Barbara De Luca, figlia del sindaco di Fregona Giacomo, morta venerdì 15 dopo una lunga lotta strenuamente combattuta contro un tumore. Barbara lavorava come insegnante alle scuole medie ed era anche impegnata nel volontariato: una delle fondatrici, ad esempio, del gruppo del commercio equo e solidale di Vittorio Veneto, una decina di anni fa. Lascia Roberto Dal Mas e i loro due figli Riccardo ed Eleonora, oltre al padre Giacomo e alla mamma Fedora. Il parroco di Fregona don Ermanno Crestani ha celebrato il funerale di Barbara lunedì 18 settembre. AUSER: corso di ginnastica dolce I l circolo “Elisa Braido” dell’Auser organizza un corso di educazione motoria di tipo morbido conservativo, per adulti, che si svolgerà nella palestra di via Dante martedì e venerdì dalle 14.30 alle 15.30 a partire dal 3 ottobre. Per informazioni: 0438-59823. S i svolgerà domenica 24 settembre l’inaugurazione della nuova sede del gruppo Alpini di Cappella Maggiore. L’edificio, i cui lavori sono iniziati il 4 febbraio del 2003 in via Trevisani nel mondo, a pochi passi dal centro cittadino, ai piedi dell’argine del torrente Carron, sono ora volti al termine. «Il cantiere – commentano il capogruppo Guido Spada e i due vice Nereo Uliana ed Antonio Braido – ha impegnato uno stuolo di volontari per circa 400 giorni lavorativi. Moltissime le persone che ci hanno sostenuto: privati, enti pubblici come l’amministrazione comunale ed enti privati come Banca Prealpi». Il gruppo delle Penne Nere di Cappella Maggiore, che è stato fondato nel- la metà degli anni Cinquanta e conta su circa 200 aderenti, ha previsto per domenica un vero e proprio programma di festeggiamenti. Alle 9.30 da via Roma partirà un corteo insieme alla Banda di Cappella Maggiore, diretta dal maestro Massimiliano Dal Mas, che raggiungerà la chiesa per la messa delle 10. Al termine il corteo raggiungerà il monumento dei caduti, a lato del municipio, per la deposizione di una corona, dopidiché verrà raggiunta la sede di via Trevisani, ove alle 11 avranno luogo i discorsi ufficiali e il taglio del nastro. Hanno assicurato la loro presenza per l’occasione il sindaco Gianpiero Possamai e il presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto Dino Salamon. S. FLORIANO / ELSA E ARMANDO 40 ANNI INSIEME l 3 settembre scorso Elsa Pasin e Armando Piccin, nella chiesa in cui 40 anni fa si sono scambiati il loro “sì”, con grande gioia hanno detto grazie al Signore per la bontà con la quale è stato loro vicino in tutto questo I Armando Piccin ed Elsa Pasin tempo. E le comunità di San Floriano e di Nove hanno voluto manifestare il loro affetto e la loro riconoscenza per quanto i due sposi hanno fatto e fanno per la Val Lapisina. e L’AZiON Vallata / Bellunese FASOI, RADICCHI, MARRONI, PATATE... Ma quanti sapori in Vallata! I l maltempo ha un po’ guastato la festa, tuttavia il primo “Saperi&Sapori di Vallata”, organizzato dai “Amighi del Fasol de Lago” a Lago di Revine dal 16 al 17 settembre scorsi, ha riscosso un bel successo di pubblico, visitatori e curiosi di robe de na olta. Al centro di tutto, pure del convegno: “L’agricoltura in Vallata, quale futuro?”, il fasol de Lago. Un legume antico, rampicante, piccolo, carnoso, color crema, che cattura immediatamente il palato per la sua morbidezza, delicatezza e per la quasi assenza di buccia. Ma a Lago non solo i fagioli! Perché la Vallata che si estende da Combai a Longhere è anche lo scrigno delle patate cornette, del radicchio “dae rece longhe”, del Marrone di Combai, imbiancati in stalla su acqua corrente dei fontanili locali. La domanda è: è una variante di quelli di Treviso, o addirittura il progenitore dei medesimi? Ai geneUmberto Dal Bò con il radicchio di Lago tisti l’ardua sentenza! delle zucche, del vin Ver- Un’altra parola per l’ordiso, dell’olio d’oliva, del- ticoltore, l’olivicoltore di l’oca del Mondragon, Ceneda, Sebastiano Bacdelle patate di San Pao- cichetti, che sul colle San lo, dell’ormai raro seda- Paolo di Ceneda, coltiva no-rapa, e di altro ancora. le patate cosiddette di Spendiamo due paro- “San Paolo”: una produle sul radicchio “dae re- zione piccola, ma quance longhe” coltivato prin- do viene (lassù si soffre cipalmente attorno al la- parecchio la siccità), è ugo di Lago (un tempo di na sorpresa, molto, ma San Giorgio!). Salvato e molto gradevole. A Lago coltivato da Umberto Dal c’è poi pure il pesce: dalBò per un totale di un le carpe, tinche e scarpaio di quintali l’anno, dole ai lucci. «Nel lago di COMBAI / PRECIPITARONO IN AEREO Un libro sul Santuario a ricordo di 4 giovani morti I l paese di Combai ha celebrato, lo scorso fine settimana, due ricorrenze straordinarie: il ventennale della morte di Ivo, Danilo, Remo e Mario i quattro ragazzi che, il 14 settembre 1986, precipitarono con un piccolo aereo proprio nei pressi di casa. Fu un evento che suscitò enorme emozione e grande dolore in una piccola comunità, come quella di Combai, assai solidale. La memoria ha visto una grandissima partecipazione di persone, sabato 16, alle 19, alla messa di suffragio, nella chiesa della Madonna Addolorata sul colle di Ronch. La celebrazione, officiata da monsignor Aldo Rojer, è stata animata dal coro Monte Cimon, in cui Ivo, uno dei quattro ragazzi, militava. Monsignor Rojer nell’omelia ha rievocato quell’episodio e quei tristi momenti rileggendo pari pari le cronache che puntualmente annota dal 1964, anno del suo arrivo, nel diario della parrocchia. Ha evocato i sentimenti della gen- te, la sofferenza delle famiglie e la presenza rincuorante dell’allora vescovo, monsignor Eugenio Ravignani, accorso in paese subito dopo la terribile tragedia. Al termine della messa si è tenuto uno straordinario concerto, diretto dal nuovo maestro del coro, Paolo Vian. La domenica è stata dedicata al 150° della costruzione del cimitero e del Santuario della Madonna Addolorata, proprio nella sommità del colle di Ron- Domenica 24 settembre 2006 23 FOLLINA: Due consiglieri abbandonano la maggioranza San Giorgio, ora di Lago, fino alla seconda metà del ’900 si praticava anche la pesca professionale - ci racconta Giorgio Giorgi, che per l’occasione della festa ha allestito un piccolo museo della pesca lacustre - con tanto di barca, reti, fiocine e “corda”, che è ed era una lunga, anzi una molto lunga fila d’ami. L’ultimo a smettere il mestiere di pescatore, più di trent’anni fa, con tanto di licenza di pesca e pure di commercio fu “Jacomin pesseta”, al secolo il signor Giacomo Da Rodda. “Jacomin pesseta”, una volta ormeggiata la barca, si caricava il pescato sulla bicicletta e via pedalando per i paesi circostanti, vendendo alle famiglie in particolare la frittura (di scardole), ma anche tante, e tante tinche, e se capitava anche delle belle carpe. Nei dì della festa è poi stata aper ta anche l’“Osteria dei Amighi”, assai frequentata un po’ da tutti, con uso di cucina, «e dunque- aggiunge - ancora Giorgio Giorgi, presidente f.f. dei “Amighi del Fasol de Lago” - oltre alla mescita di vino vi si è potuto anche mangiare!». Mario Sanson Pialdier di Trichiana domenica 24 settembre seconda rassegna: “Arte e mestieri sòt i pòrtòi”. Orario: 10-17. Organizza il Gruppo Pialdier. ch, che domina Combai. Attorno a questa chiesetta si è sviluppata la storia di un’intera comunità, diventandone il simbolo. In occasione dell’ultracentenario anniversario, è stata redatta una ricerca storica, pubblicata in un volumetto, presentato proprio domenica, in occasione dei festeggiamenti della Terza di Settembre. Raccoglie, oltre ai documenti, riflessioni e spunti di riflessione. In esso vi è narrata la storia di come sia stato costruito il nuovo camposanto, nel 1851, non più adiacente alla chiesa, ma “sul più bel posto di Combai donde si domina da Serravalle a Valdobiadene e fin al Montello”. Il precedente cimitero, giunto ormai sul sagrato, conservava tutte le lapidi dal 1616 in avanti, essendo tradizione e voto dei combaiesi non diseppellire mai nessuno. Il cimitero fu costruito da tutta la popolazione insieme, con le opere e la collaborazione fisica di ogni famiglia, che si alternava nei lavori. Così poi anche la chiesa, dedicata alla Madonna Addolorata. Si volle e si ottenne la benedizione del Papa, che fornì la testata d’angolo, la prima pietra posata che i combaiesi andarono, in pieno inverno, a ritirare sin a Roma, attraverso un viaggio a dir poco avventuruoso. Il volumetto, curato da Michele Pagos, riporta poi le preghiere, gli ex voto, le idee e gli intenti della popolazione nell’onorare la Vergine Addolorata e i propri cari lì accanto sepolti. Nel cimitero vi era una scritta in latino che recita- L a maggioranza che sostiene il sindaco Marcello Tomasi perde altri due pezzi. Dopo Franco Dal Vecchio, già vice-sindaco, anche Giovanni De Recco e Gianni Dal Pont hanno lasciato il gruppo “Rinnovamento per Follina” per confluire nel gruppo misto. Già da tempo i due consiglieri manifestavano indifferenza nei confronti del primo cittadino. La giunta Tomasi sta in piedi ora per un solo voto: 9 contro 8. MIANE: Consegnati 2.390 euro alla Casa Via di Natale V enerdi 15 settembre una rappresentanza della Dibiesse Calcetto e del Gruppo Giovani di Miane si è unita al gruppo che si è recato con il pulmino ad Aviano, presso la Casa Via di Natale “Franco Gallini”. L’occasione era la consegna del ricavato della Lucciolata di sabato 9 settembre. Nelle mani della segretaria Carmen Gallin sono stati consegnati ben 2.390 euro di cui 1.000 offerti dalla Comunità Emigranti di Premaor per il 45° anniversario della fondazione. TARZO: Presentazione dei restauri su tre beni della parrocchia V enerdì 29 settembre, alle 20.30, nella chiesa di Tarzo verranno illustrati i lavori previsti per conservare il patrimonio ereditato a beneficio della comunità. I tecnici che hanno predisposto gli interventi conservativi della chiesa, del campanile e di Villa Mondini, illustreranno con grafici e diapositive i progetti e le spese previste. PIALDIER: Vecchi mestieri A va così : “Entri qui da Combaiese che ha finito il suo corso, ma continuerai ad essere amato da Combai”. Va ricordato che, con il Santuario di Ronch, nasce la Sagra della Terza di Settembre e i primi comitati di aggregazione, embrione dapprima della celebre banda musicale e, in seguito, della pro loco. Il volume - dedicato a Ivo, Danilo, Remo, Mario -, è stato realizzato con il patrocinio della parrocchia, della pro loco, del Comune di Miane, della Cooperativa Altamarca, della Comunità Emigranti e di altri collaboratori che hanno creduto e sostenuto il lavoro di ricerca e di pubblicazione. Il libro può essere richiesto in pro loco o in parrocchia, telefono 0438.893260. e L’AZiON Quartier del Piave T renta volontari dell’Esam (Emergenza sanitaria Alta Marca) da sabato scorso, 16 settembre, prestano un servizio di trasporto sanitario a favore della popolazione del Quartier del Piave. Nei giorni di sabato e domenica, dalle 8 alle 22.30, i volontari, a turno, sono presenti nell’ex ospedale di Soligo, pronti a muoversi per interventi di emergenza “minori”. Potranno infatti essere mobilitati dalla centrale operativa del 118, cui fanno capo, per i casi che rientrano tra i cosiddetti “codici verdi” (salvo i casi in cui la mobilizzazione del paziente non richieda particolari accorgimenti) oppure nei “codici gialli”, ma solo in appoggio ad altra ambulanza con personale professionale. L’Esam si occuperà pure dei trasporti sanitari secondari (ad esempio la persona non deambulante che deve andare in ospedale per una visita spe- Interventi di emergenza nel QdP nel 2005 Pieve di Soligo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 487 Farra di Soligo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335 Follina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146 Sernaglia della Battaglia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134 Cison di Valmarino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108 Moriago della Battaglia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Refrontolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 fuori distretto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 Totale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1369 cialistica). Il personale volontario che presta servizio negli incarichi di “soccorritore” o di “autista” possiede idonea formazione sanitaria comprendente la frequenza a corsi per l’ottenimento delle necessarie certificazioni. Come richiesto dalla direzione dell’Ulss 7, i volontari opereranno in stretta collaborazione con il personale della Sanit, che è la società che ha in gestione il servizio di pronto emergenza/urgenza di Soligo. Sanit è attiva sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro, con un’ambulanza medicalizzata su cui viaggiano infermiere e medico, oltre naturalmente all’autista. «Affidare il servizio all’esterno è una necessità, oggi non abbiamo alternative – spiega il direttore sanitario Sandro Cinquetti –. C’è il blocco delle assunzioni e comunque è difficile trovare personale preparato per questo servizio. Nel Veneto l’area dell’emergenza è diffusamente appaltata». Proprio in queste settimane l’Ulss sta valutando l’opportunità di procedere all’esternalizzazione di altri servizi attivi a Soligo, così da recuperare personale infermieristico per attività “in sofferenza”. 25 PIEVE: Il senso della comunità, riflessione di mons. Zagonel GRAZIE AI VOLONTARI DELL’ESAM Soligo, per le emergenze una seconda ambulanza Domenica 24 settembre 2006 Le statistiche dicono che gli interventi di emergenza che partono da Soligo sono all’incirca 1.400 all’anno. Più della metà sono per i cosiddetti “codici gialli”. Tra i motivi delle chiamate, in testa ci sono i traumi e gli incidenti domestici (33%), seguono i problemi cardiovascolari, quelli respiratori e quelli psichiatrico-neurologici. «Come Ulss siamo contenti che sia partito questo nuovo servizio – continua Cinquetti –. Abbiamo sostenuto l’associazione nel percorso che l’ha portata all’iscrizione nel registro regionale delle associazioni di volontariato. Inoltre abbiamo messo a disposizione dei volontari alcuni locali dell’ex ospedale di Soligo, un’ambulanza dismessa e l’abbigliamento». La convenzione tra Ulss 7 e Esam prevede anche un rimborso di 0,60 euro per ogni chilometro percorso e 10 euro per ogni ora di stazionamento. (FC) V enerdì 22 settembre, alle 20.30 nell’aula magna del patronato Careni di Pieve di Soligo, il vicario generale monsignor Martino Zagonel guida un incontro sul tema: “La costruzione della comunità cristiana: Chiesa di pietre vive”. L’iniziativa si tiene nell’ambito delle manifestazioni per i cento anni della posa della prima pietra del Duomo. VIDOR: Ingresso nel nuovo parroco, don Marco Zarpellon D omenica 24 settembre, alle 18.30, il vescovo Giuseppe presiede il rito di ingresso nel nuovo parroco di Vidor don Marco Zarpellon. SERNAGLIA: Seconda parte degli incontri sul vangelo di Luca S econdo ciclo di incontri di don Renato De Zan sul vangelo di Luca a Sernaglia della Battaglia. Martedì 26, mercoledì 27 e giovedì 28 settembre don De Zan tratta, rispettivamente, i seguenti temi: i cantici del vangelo dell’infanzia e il Padre nostro; dal discorso della montagna alla parabola del povero Lazzaro; lettura liturgica del vangelo di Luca. Gli incontri iniziano alle 20.30 nel salone polifunzionale del municipio. Organizza la Commissione catechesi del Quartier del Piave. FARRA: Le favole di Andersen per il primo anno della mediateca D omenica 24 settembre dalle 15 alle 18.30 la biblioteca multimediale di Farra di Soligo festeggia il primo anno di vita con “La vita e le opere”, percorso letterario a premi intorno alle favole di Andersen rivolto ai bambini. Organizza l’assessorato alla Cultura del Comune di Farra. PIEVE: Perché donare gli organi? PIEVE / INAUGURATO IL PARCO Casa di riposo, famiglia accogliente I n generale, quando si arriva a quell’età in cui il passato sembra più importante del futuro, si tende a trascurare il presente, il quale scorre via sempre uguale e aggiunge ben poco di interessante alla vita. Ma c’è un’isola dove i tempi vengono coniugati in modi diversi: lì il passato è reso piacevolmente presente e questo predispone a una continuità tra l’oggi e il domani, senza scosse e senza traumi. Naturalmente c’è tutto quanto la più aggiornata concezione della vita comunitaria prevede, ma addolcito e umanizzato. Il nuovo giardino, per esempio, inaugurato domenica 17 settembre in occasione della Festa della fumiglia, è un gioiello disegnato da chi ha tenuto conto sapientemente dell’ambiente circostante e della sua vivibilità: c’è il Soligo che scorre pigro ma mormora continuamente variato, come un vecchio che borbotti, il recinto con la capretta che si sente la capa delle galline e delle papere e ricorda anch’essa qualche comportamento umano, la fontanella e il brolo con le piante scelte tra le più belle e amate come le viti. Insomma, uno di qua si sente a casa sua e vive il tempo impiegandolo al meglio. Sono tutti convinti di questo e si fanno in quattro affinché la Casa per anziani di Pieve sia il luogo accogliente di una famiglia allargata: dal presidente Schiratti, alla direttrice Gaiarin, all’ottuagenario cappellano Mansueto, alle impiegate Nives e Luisa, a tutto il personale. Con il loro buonumore incorporato e contagioso le Penne Nere preparavano lo spiedo e la polenta, non troppo dura, adatta per i vecchietti; se l’acqua cadeva impietosa un altro liquido la rallegrava. Il coro San Gallo diretto da Carlo Rebeschini ha intonato i canti fervorosi per la messa e la voce intima di Lucia Zigoni quell’Ave Maria che tutti conoscono: fra i banchi in quel momento si era spontaneamente sparso il silenzio. Eppure è una musica che si sente da due secoli, dov’è la novità? Forse nell’intensità della partecipazione espressiva degli interpreti e forse in quell’indefinito piacere della memoria che si prova davanti alle cose pure, incontaminate, e per questo sempre nuove, vive. E proprio al “Percorso della memoria” è stato dedicato il bel libro fotografico “Soligo” che raccoglie immagini del secolo scorso, presentato alla fine della messa. Fra molte cose che potrei riportare scelgo queste due, dalla predica di Mansueto: “Non è importante quanto tempo un figlio rimane in visita con la madre ma l’assiduità delle sue visite, anche se brevi, colma di goia tutta la giornata materna”. La seconda: “Mi telefonano da Roma. E allora quando ci ritroveremo come quella volta?”. Apparentemente è una frase insulsa, qualcosa che si dice tanto per dire qualcosa. Ma non è così, qui non è così: la sesta edizione della Festa della famiglia degli anziani lo dimostra, perché già si comincia a pensare alla settima, cioè al futuro. Marco Peretti FARRA: IL PIÙ BEL BALCONE FIORITO È Mario Berton il vincitore della prima edizione del concorso “Balcone fiorito” organizzato dalla Pro loco di Farra di Soligo. Nella foto i fiori del signor Berton, che volerà a Parigi (questo infatti il primo premio del concorso) insieme ad un’altra persona. Il secondo posto è andato a Margherita Parussolo e il terzo a Chiara Bet. V enerdì 29 settembre, alle 20.30 all’auditorium della biblioteca comunale “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo, ci sarà un dibattito pubblico sulla donazione di sangue, organi, tessuti e midollo osseo. Interverranno: Alice Bandiera, presidente provinciale Admor, Adriano Zago, presidente provinciale Aido, Alessandro Dal Canton, primario del centro trasfusionale Ulss 7. Organizzano Avis e Aido di Pieve. PIEVE: Il 1º ottobre tutti in bici per sostenere la vita D omenica 1º ottobre le sezioni pievigine di Avis e Aido ci invitano alla decima “Pedalata per la vita”. La partenza è fissata alle 9 in piazza Vittorio Emanuele a Pieve di Soligo. Venticinque i chilometri di pedalata lungo le strade di Pieve, Refrontolo e Farra. La velocità di marcia sarà alla portata di tutti. Iscrizione: 3 euro. REFRONTOLO: A nuovo il piazzale del Molinetto della Croda C ompletamente rifatto il piazzale all’ingresso del Molinetto della Croda. Il parcheggio, che è di proprietà comunale, è stato ampliato e riorganizzato con l’inserimento di aiuole e punti luce. Sono stati realizzati spazi attrezzati per la sosta temporanea di camper (fino a un massimo di tre). L’opera è stata resa possibile da un contributo regionale di 15 mila euro che ha coperto metà della spesa. Il resto è stato messo da Banca Prealpi, Associazione Molinetto e Comune. Altri lavori sono di imminente realizzazione: la sostituzione della ruota esterna e di tutte le parti in legno all’interno della macina. Questi lavori sono resi possibili da un contributo della Regione Veneto, ottenuto tramite la Comunità montana, che coprirà buona parte delle spese. 26 DON MARIO CASAGRANDE LASCIA S. PIO X FORANIA “Ho cercato di far crescere il senso di appartenenza” Quattro incontri sulla persona di Gesù N ella bacheca della chiesa di San Pio X ci sono dei fogliettini arancioni. Contengono un avviso il cui titolo è “Domenica 24, ore 10.30: Salutiamo don Mario”. È un invito, rivolto ai parrocchiani, “a proporre idee, dare una mano, sostenere in qualche modo” la festa di addio al parroco che se ne va a Orsago. In quel bigliettino c’è una frase che deve aver fatto particolarmente piacere a don Mario: “Vorremmo che tutti si sentissero nella possibilità di dare un proprio contributo, perché si tratta di una festa di famiglia, e tutti devono sentirsene parte”. È proprio su questo, sulla creazione di un forte senso di appartenenza alla comunità quasi fosse una seconda famiglia, che don Mario ha lavorato fin dal suo ingresso nella popolosa e giovanissima (ha appena compiuto 50 anni) parrocchia coneglianese. Era il 1996. «Mi pare che in questi dieci anni la comunità abbia fatto dei passi avanti nella direzione di una maggiore comunione – racconta il sacerdote che ci riceve in una canonica sottosopra per l’imminente trasloco –. C’è dialogo e collaborazione tra i Don Mario Casagrande gruppi e c’è una buona partecipazione a iniziative, magari piccole, di condivisione e amicizia. Come i pranzi comunitari o gli scambi di auguri che proponiamo in occasione delle feste maggiori». Al successore, don Pierpaolo Bazzichetto, don Mario lascia una parrocchia con molteplici attività. «Abbiamo tre strutture preziose, che offrono proposte educative per bambini, ragazzi e giovani: il nido, la materna e il centro parrocchiale. Il lavoro senza sosta delle suore salesiane e del cappellano crea una bella vitalità. Inoltre a San Pio X vi è una forte sensibilità per la carità: si va dai gruppi Albania e Solidarietà, esistenti già prima del mio arrivo, ad Africa Chiama, alla San Vincenzo, al gruppo Bosnia. Diamo un supporto significativo VENERDÌ 22 SETTEMBRE V In mille alla cena della vendemmia enerdì 22 settembre a Conegliano in via 20 Settembre la 12ª “Cena della vendemmia”. Mille posti, sempre e comunque prenotati con largo anticipo. «Per tutti l’esistenza è scandita da appuntamenti – commenta – VENERDÌ 22 Alle 23, allo ZionRockClub, concerto dei Fiub, duo bergamasco di chitarra e batteria. L’evento prosegue lo spazio denominato Zion off, che porta gli artisti a stretto contatto con il pubblico. Riservato soci Arci. Ingresso libero. SABATO 23 Alle 11, in via Cavour, nell’ambito del gemellaggio con la città brasiliana Garibaldi, inaugurazione del restauro del- Giovanni Grassi, presidente di “Dama Castellana”, l’associazione che cura il grande evento - alcuni desiderati, altri d’obbligo. Non capita spesso di poter cenare in centro storico con tanti amici, di ripercorrere le antiche ri- la lapide alla memoria di Giuseppe Garibaldi. Durante la cerimonia, concerto della Fanfara della Città dei Mille. Alle 15.30, al giardino Vivaldi di Parè, per Sabati Pitturasogni laboratori creativi ed espressivi con momenti di intrattenimento con tema una fiaba. Ingresso libero. Orario pomeridiano, Contrada Granda, Festa dell’uva 2006, con possibilità di degustare qualità di uva di produzione locale e prodotti vi- e L’AZiON Conegliano Domenica 24 settembre 2006 “C anche al Centro d’ascolto foraniale che ha sede a Casa Toniolo. Ma questa è solo una parte delle attività parrocchiali». Ad attendere don Pierpaolo c’è anche qualche spina. «Questa è una parrocchia di periferia, caratterizzata da un impressionante via-vai di residenti. La benedizione delle famiglie è impresa ardua, è difficile trovare la gente a casa. Diverse coppie giovani vanno a vivere nei paesi limitrofi – Santa Lucia, Mareno... – dove l’acquisto della casa è più accessibile. Alcuni però continuano a frequentare San Pio X. Ad esempio, molti componenti dell’attuale coro non risiedono più qui, eppure sentono ancora vivo il legame e continuano a frequentare. Va anche detto che la parrocchia ha una conformazione geografica particolare, attraversata com’è dalla ferrovia e dalla Pontebbana. E questo non facilita il diffondersi del senso di appartenenza». Dal saluto di don Mario all’arrivo di don Pierpaolo passeranno quindici giorni. L’ingresso è infatti previsto per il 15 ottobre alle 18. Federico Citron risto al centro della storia - La nuova evangelizzazione” è il titolo della catechesi per giovani e adulti promossa dalla forania di Conegliano in preparazione alla festa del patrono san Leonardo (6 novembre). La catechesi si articola in quattro incontri che si terranno alle 20.30 nel salone dell’auditorium Toniolo. Primo appuntamento venerdì 6 ottobre con Adriano Tessarolo, docente di Sacra scrittura al seminario di Vicenza, che presenta l’ebreo Gesù. Venerdì 13 ottobre don Giorgio Maschio (nella foto), docente di Patristica alla Facoltà Teologica del Triveneto, si soffermerà sul Gesù della chiesa primitiva. Luigi Lorenzetti, docente universitario di Morale, terrà la terza relazione: “Gesù parlava con autorità”. Chiuderà la catechesi monsignor Giacomo Gava, laureato in Teologia liturgica all’università S. Anselmo, con un intervento su Cristo nella liturgia della Chiesa. cette, di godere di un buono spettacolo, di assaporare la fine dell’estate tra antichi palazzi». Il menù di quest’anno, studiato e preparato come gli anni passati da Stefano Pasqualetto, capo chef alla “Ottavian” di San Vendemiano, apre con il prosecco spumante, continua poi con il baccalà mantecato con polenta gialla abbrustolita, il radicchio di Treviso brasato e formaggio Soligo selezione Oro, la zuppa con porcini e zucca, il “Pit in tecia” con crema di mais e spinaci al burro per concludersi in gloria con la torta alla crema e marsala, un cestino al cioccolato e lamponi e la sbrisolona con crema al mascarpone. In concomitanza con la cena è previsto un concer- R itorna domenica 24 settembre la Conegliano Pedala, giunta alla 28ª edizione. La partenza della amatissima biciclettata organizzata dagli “Amici sportivi di S. Martino” sarà alle 9.30 in viale Carducci (stazione FS) mentre piazzale Fratelli Zoppas (stazione autocorriere) ospiterà il traguardo. Il percorso, lungo circa 30 chilometri, toccherà i Comuni di Conegliano, Santa Lucia di Piave, Mareno di Piave e Vazzola, con punto ristoro presso Borgo Malanotte. Per informazioni: Renato Rigo (cellulare 339-6984679). È mancato Domenico Di Leo I l 15 settembre è mancato nella sua casa di Battipaglia il Cavaliere della Repubblica Domenico Di Leo. Classe 1916, combatté in Africa e su altri fronti, dove si meritò due Croci di guerra al Valor Militare. Fu inoltre nominato “nobil uomo” dal Re d’Italia, Vittorio Emanuele III. Lascia la moglie Maria Nunziata, i figli Antonio, Pio Nicola e Francesco, professore alla Scuola d’enologia di Conegliano nonché curatore per “Prospettive” di importanti eventi artistici. (MS) Raduno dei Foltran D omenica 24 settembre i Foltran si ritrovano per la loro festa. È previsto l’arrivo di discendenti Foltran dal Brasile. Il programma della giornata prevede alle 10 la partecipazione alla messa in Duomo insieme ai rappresentanti della città brasiliana di Garibaldi giunti a Conegliano per sottoscrivere un rapporto di collaborazione tra i due centri. Segue il pranzo e la visita al capitello della Vergine delle acque. CULTURA: Visite guidate gratuite in città P er la seconda volta l’assessorato alla cultura del Comune di Conegliano organizza visite guidate alla città. L’iniziativa, cui è stato dato il nome di “Scopri la tua città”, è gratuita. L’itinerario prevede visite al Castello, all’ex convento San Francesco, al Duomo, alle vie del centro storico. Conclusione alla Scuola enologica con un brindisi. Le visite si terranno venerdì 22 e 29 settembre, e venerdì 6, 13 e 20 ottobre, sempre dalle 14.30 alle 18. È necessario prenotarsi all’Informagiovani (telefono 0438-413319). INIZIATIVE: Scopriamo i vini trevigiani ontinua “Gente&Vino”, la manifestazione organizzata dalla Dama Castellana per far conoscere i vini del territorio trevigiano. Sabato 23 l’appuntamento è al Caffè al Teatro con il Prosecco mentre il 30 alla Bottega del vino della Scuola enologica vengono presentati il Montello e i Colli Asolani. Gli incontri, di un’ora circa, iniziano alle 18 e sono tenuti da sommeliers ed enologi. La partecipazione è gratuita. C to de “I Danzerini” di Aviano, gruppo folk. Mario Sanson PIÙ STRETTI I RAPPORTI CON GARIBALDI (BRASILE) tivinicoli. Nel corso della rassegna concerti di musica folk e finale del concorso Enodama. MERCOLEDÌ 27 Alle 15, a casa Cima, inizia la mostra di pittura dal titolo “Autoritratto d’artista e il suo mondo”. Lo scopo della mostra è quello di illustrare l’interpretazione che una trentina di artisti trevigiani danno della coscienza di sé e del paesaggio. SAN MARTINO: “Conegliano Pedala”, trenta chilometri tra amici C La manifestazione prosegue fino a domenica 22 ottobre. Ingresso libero. i sarà anche Giuseppe Garibaldi, pronipote del più celebre “Eroe dei due mondi”, ad uno degli appuntamenti che il Comune di Conegliano ha organizzato nell’ambito dell’accoglienza alla delegazione della città brasiliana di Garibaldi. Il momento ufficiale è previsto per giovedì 21 settembre, alle 18, con la sottoscrizione in municipio di un Protocollo d’intesa tra le due città. Sabato 23 settembre è in programma un convegno dal titolo “Svilup- po sostenibile: l’esperienza da esportare della Marca trevigiana”, con inizio alle 9 nell’aula magna della Scuola Enologica di Conegliano. Nel corso della stessa mattinata, con inizio alle 10.45, è prevista la cerimonia di scoprimento della lapide che ricorda la presenza di Giuseppe Garibaldi a Conegliano. Intervengono il nipote di Garibaldi e il vescovo Giuseppe Zenti. La lapide, situata nel palazzo Gera in via Cavour, è stata recentemente restaurata. e L’AZiON Coneglianese Sono disabili, la famiglia li abbandonerebbe Clementa salva i bambini R accogliere su una spiaggia africana a pochi centimetri dall’oceano un neonato deforme che i genitori avevano gettato a morire - perché se è deforme è indemoniato, e se vive porterà disgrazie a tutto il villaggio - e in un momento diventarne mamma; portarlo in Italia; superare mille difficoltà; farlo operare da un medico che riesce a cancellare la deformità; ritornare su quella stessa spiaggia e quello stesso mare con il medico, commosso, ed il bambino, sano. La trama di “Io voglio vivere - Guinea Bissau: bambini senza futuro” è senza dubbio efficace e commovente. Se ne potrebbe anche fare un film. Solo che quella messa su carta da Arturo Buzzat e Clementa Dos Olis Vieira di Santa Lucia e da Rita Musumeci, di Feltre, docente presso la Scuola Enologica a Conegliano - non è solo fiction. È in gran parte una storia vera, quella narrata nel libretto pubblicato grazie al contributo della Caritas diocesana (il cui direttore don Ferruccio Sant è anche l’autore della splendida fotografia di copertina), che si trova presso la Libreria del Seminario a Ceneda. È la storia di Clementa, giunta qui dalla Guinea Bissau operatrice socio sanitaria presso la casa di riposo “De Lozzo Dalto” di Santa Maria di Feletto. Esistono davvero, al suo paese, i bambini che vengono buttati in riva al mare. Come spiega il libro, questi innocenti, se nascono malati o deformi, vengono sottoposti alla “prova del demonio”. Cioè lasciati una notte sulla spiaggia. Se all’indomani il bimbo non c’è più, inghiottito dalla marea, è stato restituito al demonio, era suo. Se c’è ancora, i genitori lo riprendono e lo considerano espressione della volontà di Dio. «Nel libro - spiega Dos Olis - abbiamo cercato di spiegare perché i genitori si comportano così. Perché qui in Italia magari si sa che in tanti paesi dell’Africa i bambini vengono buttati via, ma non si comprende cosa pensa chi lo fa». E forse non si sa che esistono davvero, e non solo nel libro, bambini buttati via che vengono poi salvati. Salvati e portati, ad esempio, a Santa Lucia. Due di loro infatti vivono con Clementa. Percorrono la stessa storia di “D”, il bambino del libro: operazioni in Italia - il primo a Conegliano, il secondo a breve a Verona- per correggere i difetti. Poi il ritorno in Guinea Bissau. Perché la gente veda: la deformità è passata, è un bambino come gli altri, non è indemoniato né lo era prima del viaggio in Europa. «Vorrei portare in Guinea Bissau dice Clementa- anche delle foto per mostrare che anche tra i bianchi ci sono i bambini con problemi, ma li considerano come persone». E da agosto Clementa è anche sposata con un marito - quanti lo farebbero?- che condivide l’impegno della sua amata. Giunta in Italia anni fa per un controllo medico, e poi rimasta attraverso una successione di casualità e di gentilissimi italiani incontrati e di trasferimenti, ultime tappe San Vendemiano e Santa Lucia, la giovane novella sposa non si accon- Domenica 24 settembre 2006 tenta di regalare il suo cuore ai due bambini che ospita. Altre porzioni le offre ai malati, attraverso il suo impegno di volontariato nella Croce Rossa a Conegliano; altre ancora sono dedicate alla ricerca di aiuto per il suo paese e i suoi bimbi: una cena di solidarietà a Santa Lucia nel settembre 2005 contro l’emergenza colera in Guinea Bissau, e 150 commensali; il concerto “Respiri di madre” sempre a Santa Lucia a dicembre; ad agosto 2006, ai quattrocento invitati alle sue nozze ha presentato il libro; il 24 settembre sarà a Resana, per un pranzo solidale in collaborazione con un gruppo locale impegnato proprio a favore della sua madrepatria. Oltre a Dos Olis Vieira, Buzzat e Musumeci, direttamente coinvolti nella genesi del libro sono anche Paola e Domenico Setten. Il medico ortopedico narratore in prima persona e la moglie Giusy sono personaggi ispirati a loro; il piccolo Gianluca morto a sette anni per una malattia incurabile non è solo un personaggio. I fondi ricavati dalla vendita di “Io voglio vivere” saranno devoluti ad un progetto i Guinea Bissau. Tommaso Bisagno 27 S. PIETRO Conclusi i lavori sul torrente Cervano S ono praticamente finiti i lavori sul torrente Cervano dal ponte di Manzana verso nord praticamente fino alla nuova rotatoria in località Casotto, per un totale di tre chilometri. L’intervento, curato dal Genio civile, è consistito nella sistemazione delle sponde, nella pulizia delle sterpaglie, nella rimozione della ghiaia depostitatasi nel letto del fiume nel corso degli anni. In passato il Genio civile aveva provveduto alla sistemazione del tratto del torrente che va dal ponte di Manzana fino alla confluenza con il Monticano. e L’AZiON Coneglianese BOCCA DI STRADA / NOSTRA FAMIGLIA Ampliato il centro di lavoro guidato T aglio del nastro, sabato 23 settembre, per l’ampliamento del centro di lavoro guidato “Angelo e Teresa Vendrame” di Bocca di Strada, gestito dalla Nostra Famiglia in convenzione con l’Ulss 7. Alla cerimonia di inaugurazione, che si svolgerà alle 16, parteciperà anche il vescovo Giuseppe. Costituito nel 1982 e già ingrandito più volte nel corso degli anni, con l’ultimo inter vento avvenuto nel corso del 2005 il centro occupazionale di Mareno è stato dotato di una nuova ala e della messa a norma delle strutture esistenti, grazie anche alla collaborazione degli alpini della Sezione di Conegliano. Sono stati dunque realizzati il nuovo laborato- rio di informatica, spogliatoi e bagni, il bagno assistito, la nuova mensa. La proprietà è stata recintata e collegata alla strada provinciale con un nuovo passo carraio, da cui si accede a un piazzale con parcheggi. Anche lo spazio esterno è stato risistemato ad opera degli Alpini, con la piantumazione di alberi e la messa a punto di percorsi nel verde transitabili anche con carrozzel- le. Una casa appar tamento, fortemente voluta dall’associazione dei genitori “Vendrame”, è stata dedicata alle esperienza dei percorsi in autonomia. Aper to a giovani con disabilità di varia natura e grado che non possiedono i requisiti per l’inserimento in corsi professio- LASCIA DOPO QUATTRO ANNI Orsago saluta don Salvador O rsago si appresta a salutare il parroco don Domenico Salvador e a dare il benvenuto al nuovo pastore mons. Mario Casagrande. Per far questo sono previste due celebrazioni eucaristiche distinte che culmineranno però in un’unica festa di saluto e di benvenuto. Domenica 24 settembre i fedeli si riuniscono alle 10.30 per partecipare C’ è un’occasione in cui i coristi si esibiscono con un impegno e una partecipazione par ticolari, come se si trattasse della più speciale tra tutte le rassegne: succede quando, con le lacrime nel cuore, essi cantano per ricordare un compagno che se n’è andato. Perché quando se ne va uno del coro non viene a mancare solo una voce, ma una persona che ha condiviso una passione, un pezzo di vita fatto di impegno, di piccole gioie, di grande amicizia. Così il coro Pradevai ricorderà Aldo Pastre ad una mese dalla scomparsa. Lo farà nella parrocchiale di San Fior alla messa e congedarsi da colui che è stato negli ultimi quattro anni il loro parroco. Sabato 30 settembre, alle 19, farà il proprio ingresso nella chiesa parrocchiale don Casagrande, il quale verrà presentato alla popolazione dal vescovo. Seguirà il momento conviviale dedicato ad entrambi i sacerdoti. L’idea di unire l’evento è nata dal consiglio pastorale parrocchiale e S. FIOR È mancato Aldo Pastre corista del Pradevai domenica 24 settembre, nel corso della messa delle 8,30. Aldo faceva parte del Pradevai fin dalla sua fondazione, dodici anni fa. Con la sua voce potente e intonata era la colonna dei bassi. Tutti ne ricordano l’entusiasmo, la puntualità e la grande disponibilità. Aldo Pastre faceva anche par te del coro parrocchiale e del locale Gruppo Alpini Don Domenico Salvador dal consiglio affari economici per creare un senso di continuità nell’avvicendamento dei due sacerdoti. Tanto che questi ultimi hanno accettato molto volentieri la proposta. Don Domenico, insieme alla comunità, ha da- Non mancheranno le note del Signore delle Cime: un canto senza tempo, tra i più amati dagli alpini perchè intriso di fede e di speranza. E, forse, la loro più alta preghiera. Con l’occasione il coro Pradevai vuole ricordare anche due coristi scomparsi da poco: Mario De Stefani Mario e Luigi Possamai. nali comuni o che da essi sono stati esclusi perché non ideonei, l’attività del centro rappresenta un ponte tra formazione professionale e inserimento lavorativo per i diversamente abili. Una parte di essi infatti, dopo l’esperienza del Ceod, riesce infatti ad approdare al mondo lavorativo esterno. Il training avviene tramite la simulazione dell’ambiente lavorativo reale, che compor ta la frequenza dell’intero tempo di apertura da parte degli ospiti (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17) delle attività svolte nei due laboratori di assemblaggio, nel laboratorio di ceramica e in quello di informatica. Attualmente al centro sono iscritti quaranta utenti, seguiti da 12 operatori, tra educatori, assistenti sociosanitari, ausiliari, impiegati, insegnanti e dai volontari dell’associazione “Don Luigi Monza”. Francesca Nicastro to il via alla realizzazione di opere importanti. Tra queste gli interventi sulla scuola materna con la realizzazione del nuovo asilo nido integrato che aprirà il prossimo anno e la ristrutturazione della sala Cristallo. Anche nei diversi settori della pastorale gli orsaghesi hanno potuto fare esperienza della competenza, della fede e della profondità del loro pastore. Don Domenico si trasferirà presso la Casa dello Studente di Conegliano. Lunedì scorso i due sacerdoti hanno incontrato insieme i consigli parrocchiali per il passaggio delle consegne. Gerda De Nardi S.VENDEMIANO corsi per il tempo libero S ull’onda del successo delle passate edizioni, il Comune di San Vendemiano ripropone da ottobre i corsi per il tempo libero, affiancando alle materie tradizionali nuove proposte culturali. I corsi: Letteratura veneta, Itinerari dell’arte veneta, Informatica, Business English, Inglese, Acquerello per bambini e per adulti, Decorazioni natalizie e pasquali, Gioielli con perline, Laboratorio per bambini, Decoupage e tecniche varie, Cultura del vino, Cucina, Pasticceria, Ricamo, Giocattoli fatti dai bambini. Domenica 24 settembre 2006 29 SUSEGANA E CREVADA: Festa per i 45 anni di messa di don Bolzan L e comunità cristiane di Susegana e Crevada si uniscono al loro parroco don Tarcisio Bolzan nel ricordo del 45º anno di sacerdozio. Venerdì 29 settembre, alle 20 in chiesa a Susegana, pregheremo e ringrazieremo il Signore con la Messa alla quale tutti i fedeli delle parrocchie sono invitati a partecipare. In tale occasione faremo anche gli auguri a don Tarcisio per il suo 70º compleanno. I Consigli pastorali parrocchiali SAN VENDEMIANO: Iniziative missionari pro Benin I n occasione dell’Ottobre missionario il gruppo “Un cuore per le missioni” della parrocchia di San Vendemiano organizza, nel salone adiacente alla chiesa, una mostra in cui saranno esposti e venduti i lavori dell’artigianato locale (ceramiche, ricami, biancheria… ecc.). La mostra sarà aperta nei seguenti orari: sabato 23 e 30 settembre e 7 ottobre dalle 17.30 alle 20; domenica 24 settembre e 1 ottobre dalle 8.45 alle 12 e dalle 17 alle 20; domenica 8 ottobre dalle 8.45 alle 12 e dalle 16 alle 20; nei giorni feriali (dal 25 al 29 settembre) dalle 15 alle 16.30; nei giorni feriali (dal 2 al 6 ottobre) dalle 14.30 alle 16.30. Il ricavato della mostra andrà a sostenere l’attività di monsignor Pascal N’Koue, vescovo di Natitingou nella Repubblica del Benin, e servirà alla realizzazione della casa di accoglienza per bambini stregoni già iniziata lo scorso anno. VISNÀ: Galà di pattinaggio a favore della Nostra Famiglia S abato 23 settembre, alle 20.30, al Centro Vicinalis di Visnà atleti azzurri e gruppi di spettacolo di livello internazionale propongono “Sulle ruote della solidarietà”, galà di pattinaggio a favore dell’Ovci (Organismo di volontariato per la cooperazione internazionale che fa capo a La Nostra Famiglia). In particolare il ricavato sarà destinato ai bambini diversamente abili seguiti dall’Ovci in Ecuador. Organizzano la serata: Comune di Vazzola, Coni, Provincia, Fihp e Ass. sportiva pattinaggio Vazzola. MARENO: Si ritrovano nove fratelli C’ era anche Umberto, arrivato appositamente dall’Argentina, alla festa dei fratelli Pase svoltasi domenica 27 agosto a Mareno di Piave. I nove fratelli hanno partecipato alla messa nella chiesa parrocchiale, dove sono stati battezzati e cresimati. E hanno concluso la festa con un pranzo. S. LUCIA: 1.300 persone per il coro della Fenice U n autentico successo il concerto “Cori d’opera” che il coro del Teatro La Fenice e l’Orchestra Filarmonia Veneta hanno proposto venerdì 15 settembre a Santa Lucia di Piave. Una serata da “tutto esaurito”, nel padiglione fieristico ex filanda, con circa 1.300 persone in platea che hanno lungamente applaudito i due organici per la prima volti riuniti sullo stesso palcoscenico. S. LUCIA: Ballo dei debuttanti L’ amministrazione comunale e la pro loco di Santa Lucia di Piave organizzano la 13ª edizione del Gran Ballo delle Debuttanti che avrà luogo sabato 23 settembre alle 21.30 nel padiglione Ex Filanda. Venti ragazze neo-diciottenni e altrettanti ufficiali e sottoufficiali balleranno sulle note di Strauss. 30 e L’AZiON Friuli/ Opitergino Domenica 24 settembre 2006 SACILE / LA “SETTIMANA SENZ’AUTO” IN UNA CITTÀ DOVE MOLTO È ANCORA DA FARE PER LE BICI Poche piste, tanti progetti S i chiude a Sacile venerdì 22 settembre la Settimana europea senz’auto e i sacilesi fanno i conti con una viabilità non ancora del tutto a misura di ciclista. Quali sono le prospettive per un miglioramento e, soprattutto, un arricchimento della dotazione di piste ciclabili? Approvato dalla giunta lo scorso aprile, il progetto della ciclabile che dall’incrocio di Villorba condurrà alla stazione ferroviaria, ad esempio, attende ancora il vaglio della Regione, che finanzierà l’opera con 180 mila euro, su 1 milione e 166 mila necessari. E anche qualora la Regione non avesse nulla da eccepire, la progettazione potrà probabilmente dirsi terminata solo a primavera 2007, e il cantiere, di conseguenza, aperto nella seconda metà del prossimo anno. «Stiamo continuando a lavorare, ma non sempre la burocrazia è dalla nostra – dichiara l’assessore alle infrastrutture Federico Cazorzi – e nemmeno le risorse, che abbiamo investito in grande misura nella messa a norma degli edifici scolastici, problema senza dubbio prioritario». «Anche se Sacile è già vivibile per chi intenda spostarsi in bicicletta – prosegue –, la questione del miglioramento della situazione riguardante i percorsi ciclabili sta molto a cuore all’attuale amministrazione». In particolare, prima in ordine di importanza sembra essere la realizzazione della pista che dalla fra- VENERDÌ 22 A Stevenà, in piazza San Marco, “Dall’Irlanda ad Israele”, spettacolo di danze popolari del gruppo “Il Saltarello”, nell’ambito di Salam Shalom 2006. Ingresso libero. In caso di pioggia lo spettacolo si terrà all’auditorium comunale. A Sacile resta aperta, nella sala degli Imperatori di palazzo Regazzoni Flangini Biglia, la mostra antologica dedicata a Pietro Annigoni (1910-1988). A Ghirano ha inizio la Sagra del baccalà. Alle 21 gara di Tresette e serata musicale con il gruppo rock “Black out”. A San Michele continua la sagra paesana, organizzata dall’associazione Comunità Nuova Ronche - San Mi- PISTE CICLABILI A SACILE 1. da Villorba alla stazione inizio lavori nel 2007? 2. da Cornadella al centro in corso studio di fattibilità 3. da Schiavoi a Cavolano lavori ritardati 4.da Fratta a San Michele costerebbe 100-200 mila euro 5.Piano del Traffico di Sacile percorsi riservati alle bici zione di Cornadella porterà le bici in centro cittadino, correndo a sud della Pontebbana. Al momento è ancora oggetto di uno studio di fattibilità. «La stima di spesa è di un milione di euro, ma la progettazione potrà avere inizio solo dal prossimo anno», informa Cazorzi. Dovrebbe essere già terminata, invece, la pista che collegherà Schiavoi a Cavolano; invece ha incontrato ostacoli come il ritardo con cui è arrivato il parere idraulico da parte della Regione (corre infatti lungo la Livenza) e di esecuzione delle procedure di esproprio dei terreni privati. Costo 46 mila euro. Verrebbe a costare fra i 100 e i 200 mila euro, invece, la riqualificazione di percorsi vecchi a nord della Pontebbana, che unirebbero la strada per Fratta di Caneva al Villaggio Fontana e a San Michele. «Verrebbero utilizzate anche alcune capezzagne (strade tra i campi) e quindi si tratterebbe di un percorso a carattere cicloturistico», precisa l’assessore. Aggiungendo che, per quanto riguarda la zona intorno a Sacile, si può contare anche sulla ciclabile lungo la Livenza, che la Provincia sta realizzando chele. In serata, 7ª serata del pesce con specialità baccalà, alle 20 Torneo di calcetto, alle 21 ballo con il gruppo “Bruciateli vivi”. SABATO 23 A Sacile, all’ex chiesa di San Gregorio, dalle 17 pomeriggio musicale a cura dell’Ensemble Serenissima, con il duo Antonio Nimis e Barbara Rizzi al pianoforte e la partecipazione dell’attrice Carla Manzon, voce recitante. Ingresso libero. A San Michele, alle 15, quadrangolare di calcio per pulcini; alle 19.30 esibizione di ballo con il Gruppo danza sportiva Clara; alle 20 torneo di calcetto e alle 21 ballo con il gruppo Happy Days. per conto della Regione. E il centro storico? «Alle difficoltà dovute alla mancanza di spazi adeguati abbiamo cercato di sopperire con un sistema di relazioni stradali che rendesse sicura la corsa anche per i ciclisti – ri- L’assessore Federico Cazorzi sponde –. Ed è ora in corso di adozione un nuovo piano del traffico, con percorsi alternativi riservati proprio alle bici». Sacile a prova di ciclista? Come sempre, è meglio provare per credere. E presto monteremo in sella e proveremo. Maria Pia Arpioni UN DIACONO CON I GIOVANI Don Mauro Cettolin per il Duomo U n nuovo diacono per la parrocchia del Duomo. È Mauro Cettolin, originario di Sarano, che da qualche giorno vive assieme ai sacerdoti della parrocchia. «Il suo compito – spiega il parroco don Graziano – sarà di introdursi progressivamente nella vita parrocchiale e poi, diventando sacerdote, di ricoprire il ruolo di vicario cooperatore». Dovrà seguire in particolare alcuni ambiti della pastorale in parrocchia e in forania: in primo luogo le attività con i giovani. Compito di don Mauro sarà quindi quello di sostituire di fatto don Mirko, A Ghirano, alle 21 serata danzante con l’orchestra Made in Italy. A villa Varda di Brugnera, presso il Canevon, concerto e mostra fermodellistica a cura del Circolo culturale Camoi. DOMENICA 24 A San Michele, alle 9 prende il via il 5º mercatino enogastronomico e dell’artigianato; alle 10 la pedalata “4º memorial Denis Zanette; alle 20 torneo di calcetto, alle 21 serata danzante con “Tributo a Lucio Battisti”. La sezione Cai di Sacile organizza un’escursione intersezionale a casera Cornetto. Per informazioni e iscrizioni, 3391617180. Nell’ambito di Salam Shalom 2006, verso le 19 arriva a Sacile da Meduno il Gubana Express, treno degli artisti e ELETTRODOTTO, SIAMO AD UNA SVOLTA (FORSE) S ulle sorti del progettato elettrodotto Cordignano-Sesto al Reghena, sarà, forse, decisiva la Conferenza dei servizi convocata a Trieste per venerdì 22 alle 12. Forse, perché in otto anni di travagliato iter i colpi di scena si sono susseguiti attorno alla contestata linea elettrica a 132 mila volt. L’ultimo, per mano della Regione Friuli Venezia Giulia, è consistito nella revoca dell’archiviazione del procedimento di autorizzazione e, appunto, l’indizione della nuova Conferenza dei servizi. Lunedì scorso in Provincia a Pordenone un’assemblea composta dai rappresentanti delle Province di Pordenone e di Treviso, dei comuni di Cordignano, Orsago, Gaiarine, Brugnera, Prata, Pasiano, Pravisdomini, Azzano Decimo e Chions, il Cordicom Fvg, i comitati cittadini contro l’elettrodotto di Pasiano, Chions, Brugnera e Sesto al Reghena e il comitato “Ambiente e salute” di Brugnera all’unanimità hanno dichiarato il no all’elettrodotto. Il consigliere provinciale Martina Corazza, delegato Conacem, ha inoltre scritto al responsabile del procedimento e agli assessori regionali Gianfranco Moretton e Ludovico Sonego chiedendo che venga esperita una nuova procedura di Valutazione d’impatto ambientale sull’intero tragitto dell’elettrodotto, in modo che possano esprimere i propri pareri tutti gli enti locali della provincia di Pordenone interessati dalla linea e che gli enti veneti vengano coinvolti. Dal 1998 ad oggi non è stato ancora spiegato a cosa e a chi servirebbe la nuova infrastruttura di trasporto energetico. Giacinto Bevilacqua SACILE: don Di Piazza apre l’anno accademico dell’Ute G iovedì 28 alle 16.30 nella sua sede di palazzo Ettoreo l’Università Terza Età ed Adulti di Sacile apre il suo anno accademico. E lo fa con la prolusione di don Pierluigi Di Piazza, responsabile del centro Balducci di Zugliano (Udine), sul tema “Un’economia di solidarietà per umanizzare il mondo”. SACILE: Al Ruffo il Vescovo presenta il piano pastorale G iovedì 28, alle 20.30 al teatro Ruffo di Sacile, il vescovo Giuseppe incontra la forania di Sacile e presenta il nuovo Piano pastorale “Una Chiesa in ascolto di Dio, dell’uomo e della storia”. che da domenica scorsa è parroco di Fossalta e Cavalier. E il Duomo ha particolarmente bisogno di “forze fresche”, dopo che su indicazione del Vescovo i due diaconi che operavano in parrocchia sono stati destinati a Francenigo e Camolli. delle convivenze. A Ghirano, alle 12 Festa dell’anziano con pranzo. LUNEDÌ 25 Alle 20.45, nell’ex chiesa di San Gregorio, assemblea territoriale per i quartieri Centro e Villorba con la giunta di Sacile. GIOVEDÌ 28 A San Michele, nell’ambito della sagra paesana, serata teatrale con l’Associazione friulana donatori sangue. A Ghirano, Serata della Salute in collaborazione con Avis, Aido, Admo, Fond. Biasotto. Farmacie di turno: Comunale, via Ettoreo 4, Sacile, telefono 043471410; Quercini, via della Chiesa 5, Villanova, telefono 0434622033. SAN GIOVANNI DI LIVENZA: Motocross all’ex San Patrignano P resso l’ex San Patrignano di San Giovanni di Livenza si svolge domenica 24 una gara di motocross a coppie organizzata dal Motoclub di San Giovanni. Le prove iniziano alle 9, la gara alle 11. A ODERZO DILUVIA VIA GARIBALDI AFFONDA L a pioggia dello scorso fine settimana ha messo in ginocchio il territorio opitergino. Tra venerdì 15 e sabato 16 i vigili del fuoco di Motta di Livenza hanno effettuato quasi trenta interventi. Parte dei quali per evitare che il sistema fognario comunale collassasse. Anche la Protezione civile è stata chiamata a raccolta ed ha effettuato il prosciugamento di diversi scantinati privati che erano finiti sott’acqua. La città di Oderzo si è svegliata con pesanti conseguenze venerdì mattina. Via Garibaldi è stata chiusa al traffico veicolare fin dal primo mattino. Diversi sottopassi sono finiti sott’acqua. Quello nei pressi dell’istituto Brandolini, nella strada regionale Postumia, è stato interdetto in un sen- so di marcia, per diverse ore, e regolato da un impianto semaforico. Fortunatamente il maltempo non è proseguito e la giornata di domenica ha visto un’attenuazione delle precipitazioni, evitando in questo modo che si verificassero disagi ulteriori. A differenza degli anni scorsi non si sono registrati danni nelle zone di via Donizetti e dell’ex discoteca Malice. A Salettuol, tra Cimadolmo e Maserada, venerdì sera è crollata la passerella sul Piave, costruita in alternativa al ponte in fase di restauro. Conseguenze pesanti sull’intera viabilità della provincia, con la Pontebbana, a Ponte della Priula, e la Postumia, a Ponte di Piave, intasate dal traffico con tempi di percorrenza particolarmente lunghi. Andrea Zambenedetti e L’AZiON Opitergino Viaggio tra lamentele, magagne e proposte Gli opitergini vorrebbero... D i cosa avrebbe bisogno Oderzo? Quali sono le piccole grandi pecche a cui si potrebbe, con relativamente poco sforzo, porre rimedio? Di cosa si lamentano gli opitergini e i residenti nelle frazioni? Ecco alcuni spunti raccolti ed osservati. Strade: meno buche. Il manto stradale non cionate quest’inverno dallo spazzaneve. Rimanendo a Colfrancui, gli abitanti chiedono una soluzione definitiva per la viabilità nei paraggi dell’Oleificio: l’antico ponte romano sul Lia, provvisoriamente chiuso al transito, mal sopporta il traffico di veicoli; è talmente elastico infatti che ad ogni passaggio di camion si abbassa di parecchi centimetri. Gli stessi chiedono anche l’edifi- ti una serata particolarmente ventosa o un gatto affamato per vederli rovesciati per terra. Si chiede poi il ripristino dei bidoni per la raccolta di pile e farmaci: ce ne sono pochi, e alcuni senza fondo. C’è poi confusione in materia di riciclaggio tra i cittadini: per questo si chiede maggiore sensibilizzazione e più severità con chi non conferisce correttamente i rifiuti, generando danno alla collettività. Argini e alberi Il parco giochi di Fratta attende una risistematina gode di ottima salute, specie nelle zone periferiche del comune. Un esempio tra i tanti sono le buche in via Le Basse a Fratta, nel bel mezzo di una zona residenziale. In questi casi bisogna evitare che avvenga come davanti all’hotel Villa dei Carpini a Camino, meta fissa di turisti, dove le buche sono state “spianate” in modo tale... che il problema non è stato risolto, ma forse aggravato. In centro storico le buche invece tendono a formarsi a causa del dissesto del pavè, le cui pietre in certe zone tendono ad alzarsi, mettendo a repentaglio il passaggio soprattutto di ciclisti e pedoni. Strade: più sicurezza Molti chiedono a gran voce un’illuminazione stradale più adeguata. Per esempio per la rotonda della Mutera dove le luci intermittenti applicate all’asfalto in prossimità delle entrate sono state disar- VENERDÌ 22 Alle 21 nella chiesa di Santa Teresa a Portobuffolè recital per arpa sola con Elisabetta Ghebbioni. Da oggi a domenica: primo fine settimana di festeggiamenti paesani a San Nicolò: ballo tutte le sere e stand gastronomico. Questa sera concerto dei Califfo cazione di un ponticello sul Navisego per dare ossigeno a via Madre Teresa, piccola strada inadeguata al traffico generato dai tanti abitanti dei condomini recentemente edificati in zona. A Rustignè ricordano ancora una volta che, per chi è motorizzato, attraversare l’incrocio della Postumia per raggiungere Faè è impresa ardua. Figuriamoci per gli altri. C’è chi le strade le vuole e chi no: ragazzi e animatori dell’oratorio di Fratta guardano con timore al progetto di prolungamento di via Friuli previsto dal PRG che cancellerebbe la zona verde in prossimità della canonica. Rifiuti: più decoro. Per quanto riguarda i rifiuti molti chiedono di rendere meno visibili le piazzole ecologiche. C’è chi poi vorrebbe i bidoncini per la raccolta dell’umido a chiusura ermetica: basta infat- De Luxe. Si riunisce alle 21 il consiglio comunale di Fontanelle: all’ordine del giorno anche le osservazioni alle varianti al Prg per il terreno da destinare alla fondazione “Il nostro domani”. SABATO 23 Alle 20.30 nella chiesa di Santa gni pioggia abbondante si riempie di buche e di fango. A Colfrancui si sente bisogno di un ossario in cimitero, per evitare che i riesumati finiscano a Oderzo. I giovani di San Vincenzo invece chiedono che il campo di calcetto tracciato nel parcheggio tra la chiesa e la sala parrocchiale sia perlomeno dotato di due porte degne di questo nome. A Faè si attende la sistemazione del piazzale-sagrato della chiesa, ridotto ad un semplice parcheggio, tra l’altro male organizzato, e della strada che porta a Oderzo. Sprechi? Pensiamoci assieme. “Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato”, diceva De Niro in una vecchia pubblicità. E a noi vengono in mente, per contrasto, le strisce pedonali in viale Frassinetti che finiscono… in un’aiuola; o i “dissuasori elettronici di velocità” installati, il cui effetto dissuasivo è tutto da verificare- vedi anche le foto a pag. 2 e 3-, specie ora che è svanito l’effetto novità. In giro per l’Italia molte amministrazioni costrette a tirare la cinghia hanno trovato soluzioni per risparmiare semplici ma geniali: a tal proposito sarebbe auspicabile un maggior dialogo tra cittadini e istituzioni, potenziando e pubblicizzando gli strumenti già a disposizione dei primi per dialogare con le seconde, come per esempio la poco conosciuta cassetta dei “cittadini attivi” all’entrata del municipio. Diciannovemila teste sono meglio di una, e da qualcuna di queste potrebbe benissimo uscire il classico “uovo di Colombo”. Andrea Pizzinat Dappertutto è sentito il bisogno di un frequente sfalcio dei fossi nelle frazioni e degli argini. Se infatti la situazione per quanto riguarda il Monticano è buona, decisamente peggiore è la situazione del Lia. Si chiede poi maggiore attenzione agli alberi: certi sono infestati dagli acari, altri sono pericolosi e necessiterebbero di potatura (come quelli in circonvallazione nord in prossimità del ristorante “Alla betulla”). Ci sono poi certe zone adibite a verde pubblico che sono un po’ lasciate a sé stesse, come per esempio quella di via dei Giunchi a Fratta. Piste ciclabili Si chiede maggior cura per le piste ciclabili: certe gravitano in cattivo stato di conservazione (tipo quella in prossimità della ex discoteca) o addirittura pessimo (come quella in viale Frassinetti). Gli oratori. La loro funzione sociale è innegabile. Per chi ci opera dentro poche centinaia di euro possono fare la differenza. Sono un investimento sicuro. E ancora…. Si attende una soluzione adeguata per il parcheggio della stazione ferroviaria, che ad o- In centro il pavè sconnesso mette in difficoltà ciclisti e pedoni Teresa di Portobuffolè “Nada te turbe”, letture e canti su Santa Teresa d’Avila ed i carmelitani. Lettore Mario Ballotta accompagnato dal coro San Giovanni della Croce di Treviso. Ore 22: concerto dei Powerage all’Osteria Saditappo di Lutrano. DOMENICA 24 Ore 9.30: don Michele Maiolo chiude il suo quinquennio di cappellano a Oderzo celebrando la S. Messa in Duomo. Seguirà la festa con la pastasciutta in Patronato. Conclusione verso le 15. Per informazioni contattare don Roberto Bischer al 328 7213058. MARTEDÌ 26 A Oderzo, in sala consiliare alle 19 si riunisce il consiglio comunale. Farmacia di turno: Trevisan, p.zza Grande 18. Tel. 0422 717644 Domenica 24 settembre 2006 31 PORTOBUFFOLÈ / S.TERESA “Restituiteci il Crocifisso” «I nnamoriamoci dei nostri monumenti. Solo così potremo dare loro quello di cui hanno bisogno!» Suona così l’accorato appello del sovrintendente Guglielmo Monti in occasione dell’inaugurazione dell’oratorio di Santa Teresa a Portobuffolè, lunedì 18. E non è difficile farsi conquistare dalle bellezze della chiesetta del 17° secolo. I lavori, iniziati nel 2002, sono partiti dal restauro delle superfici e degli elementi decorativi, dell’altare e degli affreschi grazie ai 180 mila euro messi a disposizione dal Ministero dei beni culturali. Nel corso dei lavori è emersa la necessità di consolidare il tetto; ha provveduto il Comune stanziando 22 mila euro. Infine i lavori ripresi a inizio 2006 per sistemare luci, portone e un sistema di allarme sono costati 33 mila euro, di cui 11 mila stanziati dalla Regione e i restanti a carico del Comune. «Ora mancano le pareti e il bellissimo pavimento marmoreo. Inoltre per una facciata ristrutturata ce ne sono altre 3 da sistemare», incalza l’arch. Monti. L’oratorio dispone di una doppia facciata: quella rivolta verso l’interno di villa Giustinian, più “laica”, caratterizzata da due piccoli campanili che fungevano anche da punti panoramici; e una con un maggior connotazione ecclesiastica, rivolta verso i fedeli, con il busto di Santa Teresa e le statue della Fede, della Speranza e della Carità. Dall’accesso rivolto verso l’interno della villa era possibile acce- L’interno della chiesa di Portobuffolè dere, per mezzo di una ripida scala a chiocciola, a tre piani superiori dai quali i signori del tempo assistevano alle funzioni. Nella chiesetta manca il crocefisso del Brustolon sottratto alla fine degli anni Sessanta, dopo l’alluvione che colpì il territorio, per essere custodito nella chiesa di Ognissanti a Venezia, dove si trova ancora oggi. “Auspichiamo che il crocefisso venga riportato nel suo luogo d’origine” ha sottolineato il sindaco Diego De Marchi. Nell’oratorio, di proprietà dell’Ulss di Venezia, a partire dal 1995 è in comodato d’uso al comune di Portobuffolè. I festeggiamenti per il restauro prevedono una serie di concerti fino a sabato 23 settembre (dettagli nell’Agenda), mentre il 15 ottobre si terranno le celebrazioni per Santa Teresa. Erica Bet COLFRANCUI: messa di saluto di mons. Vittorino Mason È tempo di cambiamenti per la parrocchia di Colfrancui. Monsignor Vittorino Mason saluterà la comunità, in cui ha prestato servi- zio per 25 anni, sabato 23 settembre alle 19; il vescovo Giuseppe presenterà il nuovo parroco, don Sante Modolo, domenica 1º ottobre. MANSUÈ: riparte a ottobre la Libera Università A nche Mansuè ha la sua università.È la “Libera Università” che ha sede presso la biblioteca, e dal 12 settembre ha aperto le iscrizioni per il nuovo anno accademico. I cui corsi partiranno il 9 ottobre: ce ne saranno di brevi, di trimestrali e di annuali, da internet allo yo- ga, dalla cucina alla fotografia, dalla medicina alternativa al laboratorio teatrale. L’iscrizione annuale, al costo di 20 euro, può essere completata presso la biblioteca il martedì dalle 10 alle 12, giovedì dalle 20.30 alle 22 e venerdì dalle 17.30 alle 19.30. Tel 0422 741951(TB) 32 MOTTA: Padre Vittorio Bellè lascia la Basilica e va a Vicenza MONS.TUBIANA SI RITIRA San Giovanni e Trichiana nel cuore di don Roberto M onsignor Roberto Tubiana (anche se, come dice lui, il titolo di monsignore non gli serviva) a ottantaquattro anni, sacerdote da cinquantasei, dopo sedici anni di onorato servizio nella parrocchia di San Giovanni di Motta, ha deciso di rinunciare all’incarico perché, come spiega con voce sommessa: «il peso della responsabilità mi opprime. Ho un’età in cui ho paura di sbagliare. Se alle volte (per problemi di salute) non posso andare a celebrare la messa, mi ritengo il principale responsabile di quello che succede. Il mio predecessore don Nazareno mi diceva che di parrocchie che partecipano alla messa in maniera attenta e devota come San Giovanni ce ne sono poche». Arrivato a San Giovanni in punta di piedi, don Roberto si è fin da subito rimboccato le maniche, cercando di dare lustro ad una parrocchia che, negli anni, ha saputo rinnovarsi. E guarda avanti: «Adesso, dopo i lavori alla sala parrocchiale, tocca alla chiesa». L’antica pieve di San Giovanni è tra l’altro la prima costruita a Motta, più antica sia del Duomo cittadino che della Basilica. Il bilancio che don Roberto fa della sua esperienza a San Giovanni è più che buono. Alla stessa parrocchia è legato anche il suo immediato futuro: è sua intenzione infatti prendere per mano una classe di catechismo delle superiori. «In passato – sottolinea don Roberto –, ho già vissuto un’esperienza di questo tipo». Don Roberto si volge poi all’indietro e guarda al suo percorso, da giovane cappellano fino ad oggi. La sua prima esperienza fu a Trichiana, parrocchia cui è rimasto particolarmente legato. «Quando frequentavo la Scuola apostolica, si teneva una conferenza settimanale, alla quale noi giovani dell’epoca andavamo. Una volta giunto a Trichiana, proposi quell’esperienza. Alla prima riunione i gio- Continuerà a seguire i ragazzi in parrocchia Da sinistra: il diacono don Mauro, padre Vittorio Bellè e il parroco mons. Rino Bruseghin come arciprete. Mi presi una pausa e pregai sperando che il vescovo se ne dimenticasse. Due settimane dopo tornò alla carica, e accettai l’incarico. Avrei voluto rimanere lì fino alla fine e invece prima di arrivare a San Giovanni passai per Lutrano, dove rimasi quattro anni». Marco Guerrato di noi per proseguire nel cammino tracciato dai suoi predecessori». Una disponibilità apprezzata anche dal vescovo Giuseppe, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione del sostegno dei laici nella vita parrocchiale. Don Mirko accolto come un dono, inviato a Fossalta e a Cavalier per una precisa scelta del Vescovo, non semplice, visto il grande bisogno di sacerdoti nella diocesi di Vittorio Veneto. «Ho guardato ai giovani, al fervore delle attività giovanili che le vostre due comunità hanno saputo esprimere – ha spiegato il Vescovo –. È a loro che ho pensato quando ho deciso di “scompaginare un po’ le carte” in diocesi, pur consapevole delle necessità di altre parrocchie, e di inviare don Mirko a reggere e guidare le vostre due comunità. Resterà con voi per nove anni: sostenetevi e collaborate!». La solennità della celebrazione, la perfezione dei canti e della preghiera dei fedeli, non hanno offuscato i sentimenti di commozione, nel ricordo di don Pierluigi Cesca, e di calorosa accoglienza per don Mirko. Tanti applausi hanno sottolineato le parole di ringraziamento e di impegno espresse dal nuovo parroco: «Annunciare Gesù Cristo, il Signore e percorrere la strada che ci ha indicato». Questo il programma del nuovo sacerdote di Fossalta Maggiore. Al termine della messa il sindaco di Chiarano, Gianpaolo Vallardi, ha espresso il suo benvenuto a don Mirko anche consegnandogli la nuova divisa della Protezione civile di Chiarano. Giuseppina Piovesana anche attraverso i video e le canzoni realizzate per l’occasione e la consegna di qualche regalo, per lasciare al futuro parroco qualcosa che gli ricordi l’intensa, seppur breve, esperienza nel Veneziano. Ma le cose più importanti che don Marco porterà con sé, come ha ricordato nel suo saluto durante la messa, sono la riconoscenza delle persone che ha incontrato, il loro esempio e anche le loro critiche, che lo hanno fatto crescere. «Dal momento in cui ho saputo la mia futura “missione” – continua don Marco – ho provato la nostalgia intensa di non poter continuare a camminare qui. Con una comunità che sta crescendo nell’unità, pur avendo tre anime, Ceggia, Fossà e Grassaga. La festa organizzata per salutarmi è un esempio concreto della forza positiva che può nascere dalla collaborazione delle tre parrocchie. E questo è il messaggio più bello che potevano lasciarmi». Beatrice Doretto “Don Mirko per i vostri giovani” F ra commozione e solennità Fossalta Maggiore e Cavalier hanno accolto don Mirko Dalla Torre, dal 17 settembre nuovo parroco per le due comunità cristiane. Le celebrazioni eucaristiche, presiedute dal vescovo Giuseppe, si sono svolte al mattino nella chiesa di Cavalier, e nel pomeriggio a Fossalta dove la solenne cerimonia ha coinciso con la tradizionale festa della Madonna Addolorata. Grande anche la partecipazione di tanti fedeli e amici, arrivati anche da Ceggia e da Sacile, dove don Mirko ha lavorato per anni come cappellano. Il corale sentimento di accoglienza e di benvenuto a don Mirko è stato espresso dal consiglio pastorale: «Don Mirko, conti pure su Nostalgia... erano tanti giovani, ma anche molte famiglie domenica 17 settembre alla festa a sorpresa organizzata da Ceggia, Fossà e Grassaga per salutare don Marco: ringraziarlo dei due anni insieme e augurargli buon vani erano pochi, alla seconda erano più del doppio. La volta successiva dovemmo cambiare aula e poi fui costretto a dividerli per classe d’età perché erano talmente tanti a venire alle mie conferenze che le aule erano sempre piccole». A distanza di diversi anni il ritorno a Trichiana. «Ero parroco a Formeniga quando il vescovo mi chiamò dicendomi che a Trichiana, dopo la morte del parroco di allora, sarebbero stati felicissimi se avessi accettato di tornare FOSSALTA E CAVALIER CEGGIA-FOSSÀ-GRASSAGA FESTA E ADDIO A DON MARCO C’ e L’AZiON Mottense / Veneziano Domenica 24 settembre 2006 cammino per il servizio come parroco a Vidor. All’ingresso nel salone della casa della dottrina bendato è seguito un applauso e un’esplosione di musica che hanno espresso tutto l’affetto dei parrocchiani. Manifestato poi P adre Vittorio Bellè, frate francescano e guardiano della Basilica della Madonna dei Miracoli, lascia l’incarico. Il religioso è stato infatti destinato al convento vicentino di Santa Lucia. Domenica il padre guardiano è stato accolto in parrocchia in Duomo, dove ha celebrato la messa. Al termine della celebrazione il parroco, monsignor Rino Bruseghin, ha voluto salutare padre Vittorio ringraziandolo per le collaborazioni in questi anni tra parrocchia e Basilica: «Un aiuto prezioso – ha detto monsignor Bruseghin –, che tante volte si è rivelato molto importante». «Ringrazio la comunità mottense – ha detto al termine della celebrazione padre Vittorio – che ricorderò sempre nelle mie preghiere». Un forte applauso prima della benedizione ha fatto da sfondo al saluto dei fedeli presenti in Duomo. (GR) DUOMO: Il Vescovo benedice l’icona della Madonna della Tenerezza D omenica 24, alle 9, il vescovo Giuseppe presiede nel Duomo di Motta la messa di aper tura dell’anno catechistico. Durante la celebrazione benedirà anche l’icona della Madonna della Tenerezza, scritta da Nikla De Polo, che verrà collocata nella cappella Giovanni Paolo II del patronato. Il Vescovo sarà nuovamente a Motta nel pomeriggio: alle 15.30 in basilica celebrerà la messa per l’Unitalsi. MOTTA: Convegno sul futuro dell’ospedale G li Amici del cuore organizzano per domenica 24 a Motta la “Giornata del cuore”. Il programma prevede alle 9 in piazza Luzzatti controlli sanitari gratuiti; alle 11 in municipio l’impor tante convegno “Presente e futuro dell’ospedale di Motta”, che giunge a conclusione del triennio di sperimentazione gestionale pubblico-privata: alle 12.30 visita all’ospedale e alla nuova palestra degli Amici del cuore; in chiusura alle 16 in piazza Luzzatti concer to dei “No Profits blues band”. Durante la manifestazione verranno premiati gli elaborati dell’iniziativa “La salute per amica - educazione a stili di vita sani”. (GR) CESSALTO: 354 firme per salvare l’Olmè N on demordono i difensori del bosco dell’Olmè, impegnati a proteggere la foresta planiziale dalla possibile bretella Cessalto-Ceggia che potrebbe sfiorarlo e forse soffocarlo. Dopo il successo della raccolta di cartoline 2005 per l’iniziativa del Fondo per l’ambiente italiano “I luoghi del cuore”, il Comitato trasversale pro bosco presieduto da Enrico Menegaldo ha infatti raccolto e inviato al Fai lo scorso 14 settembre ulteriori 354 adesioni: cioè altre 354 persone per le quali è il bosco il “luogo del cuore” da proteggere. Non sono molti i cittadini coinvolti quest’anno, se paragonati ad esempio ai migliaia che hanno firmato per il brolo del monastero di San Giacomo di Veglia per “I luoghi del cuore”. Ma non sono niente. (TB) e L’AZiON Veneziano / Memorie Domenica 24 settembre 2006 CEGGIA / Millequattrocento “no” all’arrivo della ditta Sulle barricate contro la Roveco M illequattrocento firme contro la Roveco a Ceggia. Non ci è voluto molto per convincere tanti ciliensi a sottoscrivere un appello contro l’insediamento nella zona industriale, a ridosso dell’area ex Eridania, della contestata ditta di Campalto che si occupa di riciclo del vetro. La Roveco, infatti, è stata a lungo posta sotto sequestro dalla Magistratura per problemi d’inquinamento, trovandosi attualmente in zona urbana; è quindi costretta così a trasferirsi. Già il tentativo di spostarsi a Pramaggiore è stato respinto con una vera e propria mobilitazione popolare e, dal momento in cui l’azienda ha depositato in comune a Ceggia la Valutazione di impatto ambientale a fine luglio, un gruppo di cittadini si è prontamente coalizzato per fronteggiare l’arrivo della Roveco in paese. In molti hanno sostenuto questa protesta. Non solo gli ambientalisti rappresentati da Legambiente, non solo il Comitato per il territorio, ma anche molti cittadini, fino ad oggi estranei a qualsiasi mobilitazione. Probabilmente le recenti vicende legate alla scuola elementare Collodi e alla circonvallazione (la cosiddetta bretella), hanno reso la popolazione molto diffidente verso qualsiasi progetto per il quale ci sia anche solo il sospetto di un impatto ambientale negativo. Così si è creato un vero e proprio “caso Roveco”, che sembra dare nuovi grattacapi all’amministrazione comunale. Il sindaco Massimo Beraldo dal canto suo ribadisce che, su tutta questa vicenda, il Comune non ha preso alcuna decisione. «La ditta ha esercitato un suo diritto – spiega il sindaco – contattando la proprietà del terreno e presentando una Via alla provincia sul progetto di stabilimento. Ma fino ad oggi non vi è alcun documento, formale o informale, che autorizzi la Roveco Beraldo: due delibere già vietano Ceggia ad aziende come la Roveco TORRE DI MOSTO: Concerto per finanziare i restauri della chiesa M usica per il restauro. Si sintetizza così il “Concerto di fine estate” organizzato da amministrazione comunale, assessorato alla cultura e biblioteca di Torre di Mosto per venerdì 29 alle 21 nella parrocchiale di San Martino a Torre. Si esibirà l’“Orchestra a plettro sanvitese” di San Vito al Tagliamento, diretta da Elena Abolmazova, con un repertorio che spazia dagli autori classici a brani contemporanei, compresi alcuni propri. Prima e unica in Italia, propone l’“Illustrazione musicale” del racconto “Tempesta di neve” di Pûskin su musiche del compositore russo G. Sviridov, in cui voce narrante e musica si rincorrono durante la lettura. Tutto il ricavato del concerto verrà devoluto ai restauri necessari alla chiesa di Torre. Per informazioni: 0421324391. veco ha promesso ricadute minime, in virtù di un atto unilaterale d’obbligo sottoscritto con gli autotrasportatori che li costringerebbe a passare per i caselli autostradali di Noventa o San Stino e quindi di bypassare il centro del paese. “Ma i camion dovranno comunque percorrere la Triestina e immettersi all’incrocio con via Fossà per raggiungere lo stabilimento – fa notare Legambiente in una nota – laddove il Piruea prevede la realizzazione di una rotonda”. Inoltre, pur trattandosi di un’area industriale, i cinque ettari individuati dalla Roveco, a 800 metri dal centro, si trovano comunque vicini al Piruea ex Eridania, dove si prevede la costruzione di case e uffici. “Insomma – si chiedono i cittadini mobilitati – perché la ditta non si insedia nell’area ‘Ex Alcoa’ di Mar- ghera, zona che era già stata individuata come possibile sito, altamente industrializzata e con ampie vie di comunicazione?”. La risposta l’ha data lo stesso Salvagno: «Perché lì la terra costa troppo, 198 euro al metro quadrato, una cifra incompatibile con le esigenze d’impresa». Ma molti ciliensi non vogliono che per ragioni economiche il loro paese sia la soluzione più veloce e più semplice per l’azienda dai trascorsi difficili e chiede che l’amministrazione prenda posizione. Qualcuno ha osservato che forse su quell’area è meglio “una grande Roveco” piuttosto che 7 o 8 altre piccole fabbriche non sottoposte a Via e magari più inquinanti, ma la speranza diffusa è che si creino le condizioni per allontanare da Ceggia il polo di riciclo del vetro. «Quando avremo il parere della Commissione provinciale Via – afferma il sindaco – avremo un quadro completo della situazione. Stiamo affrontando la questione con serietà ed equilibrio e qualsiasi decisione sarà presa incontrando i gruppi consiliari, la Provincia e le associazioni e valutando il bene comune, senza derive populiste che inseguano la piazza e senza considerare gli interessi di qualcuno». Beatrice Doretto ine settimana di festa per l’associazione Insieme per l’Africa. Sabato 23, alle 20.30 nella sala Toniolo di Ceggia, si svolgerà il dibattito “La scuola in Africa” con il missionario di Gainiga padre Gianfranco Gottardi, padre Franco Moretti della redazione di Nigrizia e monsignor Martino Zagonel (nella foto), vicario generale della diocesi con lunga esperienza missionaria. Moderatore il redattore de L’Azione Giacinto Bevilacqua. Domenica 24 è invece il giorno di “Aggiungi un posto a tavola” a Gainiga: dopo la messa delle 10.30 si terrà il pranzo nel salone parrocchiale alle 12.30; alle 14.45 il saluto del presidente dell’associazione Silvio Florian e di padre Gottardi; alle 15 l’estrazione della lotteria. Per informazioni: 3356284206 o 0421-322049, [email protected]. GAIARINE CARPESICA SUSEGANA S. MARTINO-CAPPELLA FOSCA SALVADOR in BETTO 25.9.2005 - 25.9.2006 Cara Fosca, la tua improvvisa scomparsa ci ha lasciato un vuoto profondo. Ci conforta ricordare la tua vivacità e operosità nell’affrontare le cose quotidiane della vita. Con affetto, tutti ti ricordiamo. EMO DANIOTTI n. 4.1.1915 - m. 22.9.1975 JOLANDA PARPINEL n. 30.1.1923 - m. 22.9.2001 Anche se il tempo attenua il dolore, non può cancellare dai nostri cuori il ricordo e l’amore che ci hanno legati. Nell’anniversario vogliamo ricordarvi nella preghiera. Figli, nipoti e tutti vostri cari MARIO MORANDIN 23.9.1995 - 23.9.2006 Sicuri che ci assisti nei bisogni terreni, guidaci tramite le nostre preghiere verso la via che ci riunirà per sempre in Dio. Mamma, fratelli, sorella, cognati e nipoti EZIO DOTTOR n. 15.10.1985 - m. 25.9.2003 Il tuo ricordo resta per sempre nei nostri cuori. Dal Cielo guida il nostro cammino. Genitori, fratelli, nonni e parenti tutti Uno stabilimento della Roveco. La foto è tratta da www.roveco.it ad insediarsi a Ceggia. Anzi – rincalza il Sindaco – ad oggi l’azienda veneziana non può insediarsi nella nostra zona industriale in forza di una delibera consiliare e di una di giunta del 2003 nelle quali si afferma che non possano stabilirsi attività che rientrino nelle categorie di cui essa fa parte». Ma perché la Roveco preoccupa tanto? «Riteniamo – afferma Giuliano Veronelli, uno dei promotori della raccolta firme – che la Roveco realizzerà un impianto a grave impatto ambientale sul nostro territorio, sotto il profilo acustico, atmosferico, viabilistico e della mobilità». Eppure, durante la partecipata ed infuocata presentazione pubblica della valutazione di impatto ambientale, presente l’architetto Salvagno rappresentante della Roveco, è stato illustrato un progetto che dovrebbe tranquillizzare gli animi più preoccupati, con valutazioni effettuate forzando tutte le situazioni e ipotizzando il massimo livello di rischio. Secondo l’azienda, nello stabilimento di Ceggia si effettuerebbe solo la frantumazione del vetro (e non la selezione) e in dimensioni tali da non causare dispersione di polveri. Ma il comitato del no non si è lasciato convincere e accusa i vertici della ditta di aver in realtà presentato un progetto che riguarda la lavorazione del vetro in generale e che quindi in futuro potrebbe includere anche altre attività, più nocive. E poi c’è il nodo del traffico: anche su questo la Ro- 33 L’azienda ha fornito garanzie su inquinamento e traffico GRASSAGA: Processione per la Madonna della Cintura C ulminano questa settimana i festeggiamenti per la Madonna della Cintura a Grassaga: domenica 24 si terrà la messa solenne alle 10.30, se- guita dal pranzo per “Cinquantenni, sessantenni e sessantacinquenni”; alle 16 la processione intorno alla chiesa. CEGGIA: Dibattito sulla scuola in Africa con mons. Zagonel F MERCOLEDÌ SAN VENDEMIANO CELEBRA IL SUO CAMPIONE DEL MONDO (NELLO SPORT E NELLA VITA) È grande festa con Del Piero C hi saranno i protagonisti privilegiati della festa? Né i politici, né le veline, né gli sponsor, né gli imbucati. Ma i disabili. C’è tutta la classe di Alessandro Del Piero, e non ci riferiamo al piede destro, nella scelta di indicare nei disabili del Ceod locale, già incontrati in passato, i partecipanti più uguali degli altri alla grande festa di Ale che torna nel suo paese, mercoledì prossimo al campo sportivo di San Vendemiano. Da tempo i sanvendemianesi reclamavano di avere in patria il loro profeta: in particolare a Saccon, la frazione in cui è cresciuto, al 1° Club Del Piero che ha sede presso il bar da Susy, i cui aderenti hanno però già il privilegio di incontrare Ale una volta all’anno. Ma a Torino. A furia di invocare Ale, i sanvendemianesi avranno Ale; a furia di rinviare l’incontro con Del Piero, potranno avere non più solo un numero 10 pluriscudettato e vincitore di Champions League ed Intercontinentale, ma anche un campioNella foto a sx Alessandro Del Piero, a dx Stefania Franceschet, Stefano Del Piero, Guido Dussin e Mauro Cisotto ne del mondo, che con un gol alla Germania e un rigore al- per la sezione video spe- ne civile ad assicurare lola Francia ha impresso un ra di poter offrire anche gistica e assistenza: del incancellabile timbro di una chicca: immagini ine- resto si attendono miMarca sull’Italia campio- dite del Del Piero baby gliaia di persone, anzitutne del mondo. «Una vit- calciatore, del periodo to tra gli Juve Club che sotoria che gli ha dato sere- cioè tra gli 8 e i 13 anni no invitati speciali. Dopo nità e lo ha reso più sicu- (tranne dodici mesi salta- i video, la festa entrerà nel ro», dice il fratello mana- ti per un incidente) in cui vivo, presentata dal palco ger Stefano. Momenti di imparava calcio nel setto- da Max Pisu, comico e agloria, azzurri e juventini, re giovanile del San Ven- mico di Ale: la gente, che che saranno verosimil- demiano. Suo presidente sarà sugli spalti o nel pramente celebrati nei video era Antonio Franceschet, to, potrà fare direttamenche verranno proiettati ancor oggi presidente del te le proprie domande al mercoledì alle 21, a dare CSV, e in tutto il periodo campione, grazie ai vol’avvio vero e proprio alla intercorso gran tifoso di lontari col microfono che festa dopo il prologo del- Del Piero. C’è anche il saranno a disposizione. A le 19 con l’amichevole tra suo zampino, con la so- suggellare l’abbraccio tra due selezioni di bambini cietà tutta, dietro la festa, Del Piero e San Vendedel Conegliano San Ven- assieme a quelli del Club, miano saranno i fuochi demiano. Ma l’assessore del Comune del fratello d’artificio conclusivi. allo sport Guido Dussin Stefano. Con la ProtezioTommaso Bisagno GAREGGIA DOMENICA 24 D Marzio Bruseghin al Mondiale in Austria È proprio l’anno di Marzio Bruseghin. Il forte passista della Lampre Fondital, residente a Piadera, dopo aver conseguito a giugno la sua prima vittoria da professionista (e che vittoria: il campionato italiano a cronometro individuale a Fiume Veneto), è stato convocato dal commissario tecnico Franco Ballerini per il campiona- to mondiale su strada in programma domenica prossima a Salisburgo (Austria). Bruseghin, che sul circuito iridato sarà seguito dai suoi caratteristici fan con le orecchie d’asino, aveva già disputato il mondiale a cronometro ma mai su strada. Vestirà d’azzurro con compiti di gregario assieme a Paolo Bettini, Filippo Pozzato e Matteo Tosatto (Quickstep-Innergetic), Danilo Di Luca e Luca Paolini (Liquigas-Bianchi), Alessandro Ballan (Lampre-Fondital), Rinaldo Nocentini (Acqua&Sapone-Mokambo) e Davide Rebellin (Gerolsteiner). Giacinto Bevilacqua omenica mega incontro della sezione Cai di Sacile con i colleghi pordenonesi. Il luogo del match è casera Cornetto (1629 metri) sotto l’omonimo monte nelle Dolomiti friulane con una splendida vista sulla val Cimoliana. Si parte alle 7.30 da Sacile. Il dislivello è di 900 metri. È impegnativa la gita organizzata domenica dalla cooperativa Mazarol, alla conquista del monte Tomatico, attraverso boschi cedui, fino al crinale erboso. Tra le tappe: Tomo, monte Tomatico e Porcén. Si parte dalla stazione di Feltre alle 8 per affrontare un dislivello di 1200 metri. CALCIO SERIE A: Federico Gerardi da Motta al debutto nell’Udinese F ederico Gerardi (nella foto), diciannovenne di Porcia, cresciuto nella LiventinaGorghense FM, lo scorso 10 settembre ha esordito in serie A nelle fila dell’Udinese. Galeone lo ha fatto esordire a Messina, è entrato al 37’ della ripresa al posto di Asamoah. Punta di peso, numero 32 dei bianconeri friulani, Gerardi ha giocato con esordienti ed allievi della società giallo-bianco-verde. (GR) ECOMARATONA DEI CIMBRI: Hanno vinto Fregona e Zanette R esta nella Marca l’Ecomaratona dei Cimbri. La 42 km del Cansiglio di domenica 17 è stata vinta, infatti, da Lucio Fregona, il forestale di Monfumo, campione del mondo di corsa in montagna, il quale con 3 ore 28’ e 5" ha sbriciolato il record della gara che aveva firmato nel suo trionfo del 2004; e per le donne da Patrizia Zanette (nella foto) dell’Atletica Brugnera Friul Intagli, residente a Costa di Conegliano, che ha dominato chiudendo in 4 ore 26’ e 53". VOLLEY SPES: Ingaggiata la domenicana Nuris Arias Done L a Spes Volley Zoppas Conegliano ha ingaggiato la schiacciatrice dominicana Nuris Arias Done (nella foto). La forte atleta, proveniente dal campionato spagnolo, era corteggiata da numerose squadre internazionali. Con questa operazione la Spes ha definito l’acquisto della seconda straniera. Ora si vedrà come verrà assorbita la mancanza di Serafin e Momoli. CAI E DINTORNI Non scherza neppure la sezione Cai di Vittorio Veneto che si lancia in una traversata domenicale dal lago di Dobbiaco al rifugio Tre Scarpieri, ripercorrendo i sentieri che un tempo venivano utilizzati come vie di comunicazione da pastori e cacciatori. Tra le tappe: i ruderi della Baita dei Pecorai (2060), il laghetto dell’Alpe di Mezzo (2222), forcella del Lago (2545) e la stradina della Val Campodidentro. La sezione Cai di Motta di Livenza opta, invece, per una tranquilla gita al monte San Michele, nel Carso goriziano, lungo un percorso quasi pianeggiante, sede di una delle più sanguinose battaglie della Grande guerra. Un luogo di interesse storico, ma anche di grande importanza geologica vista la conformazione tipica del Carso. Si parte alle 8 dal parcheggio della sede del Cai. Dulcis in fundo, fanno capolino nella nostra rubrica 60 km di pedalate con l’associazione Liberalabici. La gita di questa domenica è a Palmanova, città fortezza cinquecentesca a forma di stella, con tanto di visita guidata alle fortificazioni esterne. Angela Deganis e L’AZiON Lettere & interventi DON EGIDIO SCRIVE DAL CIAD SOFFERENTE Appesi alla speranza riparte la vita pastorale C arissimi, è un po’ di tempo che non ci sentiamo: le “vacanze” qui in Africa (o almeno qui al Foyer) sono tempo di previsti e imprevisti di tutti i tipi, e quindi la disponibilità al “nuovo” di ogni giorno ti ruba il tempo; comunque adesso anche qui rientriamo nella normalità, per cui è più facile prevedere e programmare. Fino a quasi metà agosto sono stato pressoché solo: don Carlo in Italia, e P. Joseph (il direttore del Foyer) in giro per corsi di aggiornamento e un po’ di riposo; ora i due sono tornati, sicché ho riconsegnato parrocchia e Foyer ai diretti responsabili, e io torno ad essere... l’aiutante! La seconda metà di agosto è stata animata dalla presenza del gruppetto della diocesi di Vittorio Veneto: don Adriano Bellotto, di San Vendemiano, e due ragazze, di Piavon e San Pietro di Feletto. Una presenza giovane, che ci ha portato l’aria della nostra diocesi, e che ha vissuto con noi un po’ della realtà ciadiana, con tutte le sue novità, ricchezze e problemi. Penso che “scambi” di questo genere siano utili: aiutano a crescere nel nostro essere Chiesa, non quella teorica delle definizioni teologiche, ma “Chiesa incarnata”, che ogni giorno si deve confrontare con la vita reale della gente, vittoriese o ciadiana che sia. Per tutto agosto siamo stati accompagnati dalla pioggia: dopo gli scrosci di inizio giugno, non si era più fatta vedere; ha ricominciato a fine luglio e non si è più fermata. Le grandi strade della città sono piene di mais, sorgo e patate americane: si circola in mezzo al verde, pare di essere nel paradiso terrestre..., naturalmente tolti i salti e alle volte le cadute della macchina nelle enormi buche d’acqua e fango! Anche nei campi è tutto verde, ma il ritardo della semina ed ora l’acqua eccessiva influiranno negativamente sul raccolto, e la gente è preoccupata. Altra preoccupazione legata alla pioggia è la situazione di muri e case: siccome la stragrande maggioranza sono di fango, letteralmente “si sciolgono”; dei muri resta solo un mucchio di fango e, trattandosi delle capanne, su di esso poggia il tetto di paglia... a terra. Tra pochi giorni, finite le piogge, la gente rifarà il tutto; ma intanto acqua ed umidità mettono a dura prova la già scarsa resistenza fisica di tanti malcapitati, e non si contano le richieste di aiuto che ci arrivano in casa: per lo più chiedono medicine, ma la medicina-base resta sempre... qualcosa da mangiare! Riguardo alla situazione politica, tutto è calmo: il dialogo del governo è avvenuto, ma in realtà si è trattato di monologo: né opposizione né ribelli si sono presentati, sicché... tutti si son trovati d’accordo! e l’8 agosto si è avuta l’investitura del presidente per il suo terzo mandato. Nel suo discorso, ha parlato di ripresa di investimenti nell’area sociale: ospedali, scuole, strade... ma intanto perfino gli operai della Esso sono in sciopero, e l’ospedale di Sarh continua con le porte chiuse da oltre due mesi. In questa situazione, la speranza è d’obbligo. Ed ora che inizia anche qui il nuovo anno pastorale, ci sforziamo di seminarla in tutti i modi. Dai primi contatti sembra che i catechizzandi siano oltre mille, ma per fortuna si è già presentata una buona schiera di catechisti; i battezzandi si aggirano anche quest’anno sui 150: per essi inizia ad ottobre una preparazione settimanale, con un ritiro di un giorno ogni mese, fino a Pasqua. Qui al Foyer i ragazzi torneranno fra una decina di giorni, e anche qui riprenderà il mio lavoro di accompagnamento spirituale. Al Seminario statale di filosofia, invece, i ragazzi (una sessantina) sono già rientrati, e ogni settimana anch’io passo un giorno con loro: anche là un po’ di accompagnamento e – novità! – due ore di latino: non so cosa salterà fuori da un italiano, la cui lingua-quasi-madre è ancora il portoghese, che deve insegnare latino a ragazzi ciadiani, in francese!... Non mi spavento e faccio quello che posso: sono sicuro che lo Spirito Santo è superiore ad ogni nostra Babele. La salute continua ottima: con tutta questa pioggia, il fresco non è mai mancato, pur se con la inevitabile umidità; ma si è sempre potuto riposare bene, la notte buone anche le ore di sonno, dato che da ormai una settimana (e si prevede per almeno un mesetto) siamo del tutto senza corrente: si lavora al ritmo della luce solare, e per il resto… siam sicuri che “la semente germoglia e cresce, senza che noi sappiamo come” (cf. Mc 4, 26-28). Chiudo assicurando la mia preghiera per tutti e per ciascuno; anche stamattina, con l’inno delle Lodi, vi ho affidati al “Padre della prima Parola, del primo Giorno e del primo Frutto”: Lui faccia della vostra vita un silenzioso e forte annuncio di salvezza, vi doni giorni pieni della sua gioia e vi riempia del Frutto del suo Amore, il Cristo Gesù. Fraternamente. Don Egidio Sarh (Ciad) ESPERIENZA AL CAMPO CARITAS IN ALBANIA La dignità delle donne, l’entusiasmo dei bambini Sul campo di volontariato organizzato dalla Caritas in Albania a cavallo tra luglio e agosto, di cui già abbiamo scritto in precedenza nella pagina “GrandEstate”, abbiamo ricevuto anche la testimonianza di una delle partecipanti. Volentieri la proponiamo, pur dovendola sintetizzare per motivi di spazio. E non c’è due senza tre! Siamo ormai giunti al terzo anno del “Campo Caritas” in Albania e precisamente nei due villaggi di Pistull e Paçram. Paesini non vengono citati nemmeno nei cartelli segnaletici albanesi! Ma più introvabile e irraggiungibi- le è la meta, più c’è gusto nel trovarla e scoprirla. Anche quest’anno il viaggio di ben 1200 km ci ha riservato le solite imprevedibili sorprese, ma che fortunatamente con sorriso e ironia abbiamo superato. Soprattutto la dogana sembra inespugnabile. Ma gli inceppi del viaggio sono “un nulla” per chi è pieno di curiosità nel conoscere una nuova terra e un nuovo popolo. Così 18 giovani della diocesi di Vittorio Veneto di cui 11 scout di Oderzo, capitanati dall’ imparagonabile don Benito e con l’aiuto dell’inarrestabile suor Flora si sono apprestati a passare due settimane in que- Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437 sto sorprendente paese. Nelle due settimane abbiamo organizzato un grest nei due villaggi, il cui tema era: “Ama la terra!”. Ogni giorno affrontavamo tramite delle storie i vari elementi della natura: sole, acqua, terra, vento, fuoco. Questi poi venivano spiegati tramite giochi e laboratori. Potete immaginarvi la felicità dei bambini nel vedere che, ragazzi più grandi di loro, per di più italiani, spendevano del tempo per e con loro. Ci siamo inoltre adoperati per la pittura della chiesa e delle finestre che abbiamo dipinto “in stile gotico” e nell’offrire dei corsi di inglese e italiano che hanno coinvolto non solo i bambini ma anche i ragazzi e adulti. Ma la sorpresa più grande è stata la giornata della “prevenzione dentale”, originale sia per noi, che cercavamo di spiegare l’importanza dell’igiene denta- le, sia per loro, che ci guardavano sbigottiti. La gioia più grande per i bambini è scoppiata nel momento in cui abbiamo distribuito loro spazzolini e dentifrici che dentisti vittoriesi e persone comuni ci avevano offerto prima della partenza. Posso immaginare ciò che vi sta passando nella mente dopo tutte queste belle immagini ! Vi domandate dove siano quegli albanesi coinvolti nella criminalità, prostituzione, droga... o meglio, quelli che ci vengono a “rubare il lavoro”? Di questi ne abbiamo trovati ben pochi. Forse non sono stata molto attenta, ma la realtà che mi si mostrava era proprio un’altra! La vita in questi due villaggi è genuinamente rurale, legata al ritmo lento e calmo della natura, e scandita dal suono della campana che in tardo pomeriggio chiama uomini e donne dai campi per la messa vespertina. Se ci si aggira per le stradine sterrate dei due paesini, oltre ai bambini che corrono per le viuzze si scorgono le donne che orgogliose nei loro vestiti tradizionali, portano fascine di Domenica 24 settembre 2006 35 interventi INIZIATIVA GRADITA Sul Pizzoc intitolata la piazza della pace D omenica 10 settembre in Cansiglio si è svolta la manifestazione annuale dedicata alla Resistenza, ma sono appena passate le polemiche che hanno coinvolto il comune di Fregona “colpevole”, secondo alcuni, di aver dedicato l’area della cima del Pizzoc alla pace chiamandola “piazza della Pace” e il sottostate spiazzo del rifugio Città di Vittorio Veneto “piazza Brigata Cairoli”, ricordando così la Resistenza e quanti sono morti in nome della libertà. L’accusa era che le piazze si dedicano nei paesi e non in cima alle montagne ed era firmata Comitato Parco Cansiglio. A nome delle associazioni che hanno dato vita, ormai molti anni fa al Comitato, intendo rendere noto che le associazioni stesse (Cai, Legambiente, Wwf, Mountain Wildewrness, Italia Nostra, eccetera) non hanno preso alcuna posizione, quindi chi ha divulgato il comunicato firmandosi Comitato Parco (che è, vale la pena ricordarlo, un marchio registrato) lo ha fatto in modo improprio e, quindi, in via del tutto personale, rappresentando solo se stesso. Personalmente, da ambientalista e pacifista, ritengo che il Comune di Fregona abbia fatto bene a dedicare alla pace la cima del Pizzoc, proprio là dove un tempo sorgeva una struttura militare strategica, demolita e bonificata anche grazie al lavoro del Comitato Parco. Dalla base del Pizzoc avrebbero potuto partire, in caso di guerra, gli ordini per l’attacco o la difesa militare; ed ora invece diffonde un messaggio di pace e di pacifica convivenza. (...) Con questa dedicazione da qui in poi si è suggellata una funzione e un messaggio di pace, non più per scopi di guerra, ricordando che l’Italia è un paese che deve operare per evitare i conflitti armati. Ritengo molto difficile che il comune di Fregona intenda banalizzare un’idea tanto nobile creando dei parcheggi, come paventato da chi ha condannato l’iniziativa e mi auguro che in futuro la cima del Pizzoc venga ulteriormente valorizzata e fatta conoscere, con altre iniziative, come luogo di pace. Toio de Savorgnani legne, o tornano stanche e curve dal lavoro dei campi, ma che nonostante le fatiche e gli acciacchi si fermano a salutarti e a stringerti la mano. Ah, le donne albanesi! Una vita semplice, ma faticosa. Il lavoro nei campi, la famiglia da allevare, una casa da mandare avanti per poi vedere il proprio marito partire per l’Italia o la Grecia o chi sa per quale altro paese. Ed ecco che rimangono sole, ad educare i figli e come si suol dire “a mandare avanti la baracca”. Sono proprio loro il fulcro della comunità. L’ascolto! Anche se la lingua è stata forse un po’ d’ostacolo abbiamo ascoltato un po’ tutti: giovani, donne, uomini immigrati che tornavano a casa per le vacanze, anziani che ci raccontavano della loro vita, dei 50 anni trascorsi sotto il regime comunista. Ben chiaro e doloroso è ancora nella mente quel periodo. L’Albania è un paese che sta lentamente cercando di sollevarsi e svilupparsi, e che con il tempo vedrà le cose cambiare. Non possiamo non augurare che quest’aquila (l’Albania è il “Paese delle aquile”) torni ad alzarsi al cielo orgogliosa, fiera e piena di speranza per un futuro migliore. Ora il gruppo “Campo Caritas Albania” ha raccolto l’appello d’aiuto per quattro ragazzi/e. Cerchiamo di offrire loro borse di studio in modo tale che possano continuare i loro studi, che altrimenti sarebbero impossibili poiché le rispettive famiglie non possono sobbarcarsi le spese relative all’istruzione. Eleonora Segat