La tortura
Transcript
La tortura
Cos’è la tortura Fiorella Rathaus Consiglio Italiano per i Rifugiati Eventi Traumatici Gli eventi traumatici si possono collocare schematicamente all’interno di tre principali categorie: Le catastrofi naturali (inondazioni, terremoti, uragani...) Gli incidenti in cui può essere coinvolta una componente umana che involontariamente può causare l’evento (incidenti ferroviari, automobilistici, aerei...) I traumi volontariamente ed intenzionalmente provocati da uomini su altri uomini (guerre, abusi, tortura…). Trauma Nel momento trauma confluiscono due diverse componenti indissolubilmente legate tra loro: L’evento oggettivo Il vissuto soggettivo Anche uno stesso soggetto in momenti diversi della sua vita può mettere in atto strategie di reazione differenti La tortura La tortura e’ il risultato della fredda determinazione a causare estremo dolore a chi in quel momento, e a volte anche successivamente, non ha alcuna possibilità di difesa, nell’intento di piegare la sua volontà e mortificare la sua dignità Traumi estremi Traumi di natura interpersonale, ripetuti e/o continuativi, soprattutto se avvenuti in condizioni di coercizione e impossibilità alla difesa o alla fuga Le conseguenze dei traumi estremi sono altamente specifiche e colpiscono la profondità della psiche, in particolare le funzioni psichiche di base: processi associativi, memoria e identità La tortura La tortura è una programmata, deliberata, sistematica offesa perpetrata sul corpo e sulla mente di un individuo con lo scopo dichiarato di annientarlo. La tortura è un sistema di marchiatura. Il corpo diviene memoria di cicatrici visibili ed invisibili. La tortura La tortura è un'esperienza in cui i confini tra la vita e la morte sono continuamente ridiscussi. Nell'arco di poche ore lo stato psicofisico dell'individuo viene totalmente e artificialmente alterato. La tortura Marcel Vignar definisce la tortura come “un comportamento che intenzionalmente mira a distruggere il credo e le convinzioni della vittima per privarla della struttura dell’identità che la definisce come persona.” La tortura è quindi il mezzo attraverso cui si tenta di “devitalizzare” coloro che sono considerati una minaccia per la continuità del sistema Obiettivi della tortura Azzerare culturalmente l’individuo Ridurre l’individuo alla sua componente universale privandolo della sua singolarità e dei suoi legami Annientare la personalità della vittima, trasformandola in un monito vivente per gli oppositori La tortura più che un metodo per indurre a parlare, è uno strumento per ridurre al silenzio. Protocollo di Istanbul - Forme di Tortura TORTURE FISICHE TORTURE SESSUALI TORTURE PSICOLOGICHE TORTURE “FARMACOLOGICHE” TRATTAMENTI CRUDELI, DISUMANI E DEGRADANTI Fattori caratterizzanti le varie forme di tortura Il dolore è il fattore comune di tutti i metodi di tortura La privazione è parte integrante del sistema coercitivo. Privazione di cibo, acqua, privazione della mobilità, isolamento e privazione sensoriale. Il terrore indotto con simulazione di esecuzioni o obbligando la vittima a presenziare alla tortura di altri. La violazione dei tabù culturali attraverso la trasgressione di regole religiose, tradizioni, tabù sessuali. I meccanismi di perversione logica caratterizzati da situazioni di “scelte impossibili” e messaggi paradossali con interrogatori che alternano polarità logiche inverse La decostruzione dell’identità attraverso metodi che fanno emergere ciò che l’uomo ha di meccanico, spogliato di ogni complessità psicologica e affettiva. Dimensione del fenomeno della tortura La tortura è attualmente praticata in 102 Paesi Tra il 20 e il 25% dei richiedenti asilo nel mondo ha subito torture In Europa vivono attualmente circa 400.000 Rifugiati sopravvissuti a tortura Solo 16.000 di essi hanno potuto avvalersi di cure e trattamenti riabilitativi specifici PROGETTO VI.TO. “Accoglienza e cura alle vittime di tortura” Obiettivo: incidere positivamente sugli esiti della tortura contrastando l’esposizione a micro-traumatismi successivi legati alle difficili condizioni di accoglienza e di integrazione. Destinatari: Rifugiati o richiedenti asilo sopravvissuti a tortura Attività : sostegno sociale, protezione legale, cura, riabilitazione e certificazione Dall’avvio del progetto (1996) ad oggi sono stati presi in carico circa 2500 soggetti donne 27% età media: 28,6 uomini 73% Opzioni Terapeutiche Psicoterapie condotte da psicoterapeuti con competenza specifica Terapie psicofarmacologiche prescritte ove strettamente necessario e a posologie ridotte (soprattutto in fase iniziale) Trattamenti fisioterapici svolti da riabilitatori esperti inseriti nel team degli operatori sanitari del progetto Terapie mediche-chirurgiche terapie farmacologiche, prestazioni ambulatoriali specialistiche o ricoveri in reparti medici o chirurgici ove sia necessario Percorsi riabilitativi psicosociali (PRPS) si propongono l’integrazione ed il recupero psico-sociale attraverso la frequenze, in piccoli gruppi, di laboratori di restauro, teatro, musica ecc.. Supporto sociale / prevenzione dei traumi secondari: attività di attenta “holding” psico-sociale con spiccate caratteristiche di prossimità e rapidità degli interventi ritenuti via via necessari Orientamento e supporto legale: attività di accompagnamento nell’iter della procedura per il riconoscimento di una forma di protezione internazionale Terapia Integrata La complessità dei quadri clinici riscontrabili in questi pazienti richiede l’utilizzo contemporaneo di diverse tipologie di intervento Psicoterapia “Holding sociale” / Prev. traumi sec. Trattamenti Fisioterapeutici Terapia Psicofarmacologica Terapia Medica Percorsi di Riabilitazione Psico-sociale Holding psico-sociale di prossimità Caratteristiche principali •Presa in carico del soggetto nella sua unitarietà registrando sia le vicende psicologiche ed intime che quelle concrete e sociali •Capacità contenitiva e supportiva associata alla capacità di indietreggiare favorendo i processi di autonomia (Concetto di “ giusta distanza”) •Continuo e rapido feed-back tra le varie figure professionali dell’equipe per favorire segnalazioni tempestive miranti alla messa in atto di interventi precoci o ancor meglio preventivi Prevenzione del Trauma Secondario Trauma Secondario Ogni esperienza traumatica che interviene dopo la tortura •Il viaggio •La bassa soglia d’accoglienza •Microtraumatismi •Isolamento ed emarginazione sociale La Prevenzione dei Traumatismi secondari si realizza: •attraverso l’azione di Holding Psico-sociale di prossimità •attraverso azioni dirette a favorire l’integrazione •con l’inserimento nei Percorsi di Riabilitazione Psico-Sociale