ASS/DISTRETTI LA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI TRA SESSO
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ASS/DISTRETTI LA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI TRA SESSO
ASS/DISTRETTI LA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI TRA SESSO, AFFETTI E SOLITUDINE “Gli adolescenti non sono tutti uguali. E’ una premessa che può apparire banale. Ma non voglio parlare di come i Servizi fanno fronte al “problema dell’adolescenza”, come se tutte le storie personali e uniche dei ragazzi che in questi anni ho conosciuto stessero dentro un’unica categoria, per di più connotata negativamente”. Simonetta Olivo, psicologa e psicoterapeuta della struttura Tutela salute bambini, adolescenti, donne e famiglie del Distretto 3 dell’ASS ci tiene a sfatare subito i luoghi comuni. “Si fa un gran parlare di bullismo, droghe, violenza, ignoranza degli adolescenti dice - Anche questo esiste, com’è vero che questo periodo della vita di una persona spesso porta con sé dei disagi e delle difficoltà (soprattutto dei genitori...). Quello che a volte non si nota, invece, è quanto di bello, potente e creativo c’è nei ragazzi e nelle ragazze che ci circondano. La domanda che mi pongo, prima come adulta e poi come operatrice, è quindi: in che modo si può promuovere ciò che di buono e d’importante ogni persona adolescente ha dentro di sé e attorno a sé?”. DISAGIO E DISABILITA’ Proprio a partire quest’interrogativo lavora per dare risposta ai bisogni degli adolescenti e delle loro famiglie la struttura Tutela salute bambini, adolescenti, donne e famiglie presente in ciascuno dei quattro Distretti dell’ASS. Nato lo scorso anno dall’unione di due servizi preesistenti, il Consultorio familiare e la struttura semplice Tutela salute bambini e adolescenti (più nota come Unità operativa bambini e adolescenti – Uoba) questo servizio si occupa di tutti gli aspetti di salute inerenti l’età evolutiva, con una particolare attenzione alle situazioni di disabilità e di disagio psico-sociale, familiare e scolastico. Riguardo agli adolescenti, generalmente sono i genitori (spesso consigliati dalla scuola, o inviati dal Tribunale dei minorenni in caso di gravi difficoltà) i primi interlocutori: in molti casi sono loro a chiedere aiuto per comprendere e affrontare manifestazioni di disagio dei figli. “I loro segnali di sofferenza – spiega la dottoressa Olivo - sono spesso espressione di difficoltà più ampie, dei genitori, della scuola, del territorio: degli adulti, insomma”. “In questi casi – prosegue - un’équipe multi professionale elabora e condivide quindi con la famiglia un progetto individualizzato, che mette in campo interventi del servizio stesso e coinvolge altre risorse sanitarie, sociali, educative e scolastiche”. LA RETE DEGLI INTERVENTI L’obiettivo principale è sempre quello di puntare sulle competenze e sugli strumenti che i ragazzi e le loro famiglie possiedono, piuttosto che considerare solo ciò che manca. E ciò è tanto più realizzabile quanto più l’ottica è territoriale. Ciò significa considerare la zona di riferimento come contenitore non solo di bisogni specifici, ma anche di risorse (come scuole, ricreatori, luoghi di ritrovo informali, circoli sportivi ecc.), per costruire con le famiglie una rete di servizi, enti, istituzioni, cittadini del territorio che tuteli nei più giovani una salute intesa in senso globale, psico-fisico, sociale, quale diritto ad uno sviluppo sereno, fatto di stimoli ed opportunità. Un buon esempio di questo modo di lavorare arriva dal Distretto 3, dove il servizio ha collaborato con la scuola media Roli, il Servizio sociale, la cooperativa DuemilaunoAgenzia Sociale, gli operatori delle Microaree, i volontari del Servizio civile e il Dipartimento Dipendenze. Da un tavolo di programmazione e confronto permanente composto da operatori, insegnanti, genitori, studenti ci si è chiesti come si potevano aiutare ragazzi a raccontare liberamente le loro idee e i loro bisogni. E’ nata così l’idea di un video-box, in cui i ragazzi hanno potuto esprimersi. Tra gli spunti soprattutto il desiderio di impegnarsi insieme in modo creativo per dare vita uno spettacolo musicale che effettivamente è stato realizzato ed è andato in scena la primavera dello scorso anno. SESSO E AFFETTO La salute degli adolescenti è poi un compito prioritario dei Consultori familiari, tanto che questo servizio è l’unico cui una persona minorenne può accedere liberamente e gratuitamente, senza essere necessariamente accompagnata da un genitore. “I temi centrali sono sicuramente quelli della sessualità consapevole e dell’affettività che vengono affrontati con gruppi di ragazzi e insegnanti in collaborazione con le scuole (dalle elementari alle superiori) e individualmente attraverso una risposta a tutto tondo, data da ginecologhe, ostetriche, psicologi, assistenti sociali, operatori socio-sanitari, infermieri – spiega Simonetta Olivo - L’obiettivo degli interventi è di dare agli adolescenti strumenti e competenze per prendersi cura di sé, chiedere aiuto quando ne hanno bisogno, valutare conseguenze e significati dei cosiddetti ‘comportamenti a rischio’. E teniamo conto che fare l’amore senza precauzioni non è l’unico che mettono in atto molto precocemente”. Ogni consultorio ha inoltre istituito uno “Spazio giovani”, cioè una fascia oraria dedicata ai ragazzi, ad accesso libero, che vuole garantire l’accoglienza dei ragazzi e dei loro bisogni di salute, sia sessuale che psicologica, con una forte attenzione rispetto ad eventuali difficoltà nelle relazioni con i genitori e con i coetanei. La richiesta inerente la contraccezione è infatti spesso l’occasione per dare ascolto e risposta a piccole e grandi difficoltà, paure, incertezze, ma anche a bisogni e desideri troppo spesso taciuti. “L’impressione generale – conclude la dottoressa Olivo - è che tanti, tantissimi adolescenti chiedano a gran voce, in modi più o meno espliciti, e a volte in modi tragici, la presenza accanto a loro di adulti cui poter fare riferimento e con cui confrontarsi senza essere giudicati, svalutati, sminuiti. Senza che qualcuno li voglia ‘aggiustare’, come se nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza qualcosa in loro non funzionasse più, quando rivelano le loro fragilità anche con modi oppositivi o rischiosi per la loro Salute. Quello che chiedono a noi adulti, operatori, genitori, insegnanti, è presto detto: esserci, anche quando si allontanano sbattendo la porta, e ascoltarli, anche quando stanno in silenzio”. Lo spazio Giovani si trova nelle sedi distrettuali in via Stock (giovedì dalle 14.30 alle 18.30); via San Marco 11 (martedì dalle 15 alle 18); via Valmaura 59 (giovedì dalle 13.30 alle 17) e via Sai 7 (lunedì dalle 14 alle 17.30).