Il mito torna a Le Mans

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Il mito torna a Le Mans
P E R F O R M A N C E
Le Mans Cl assic 2012
Il mito torna a Le Mans
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Ci sono auto e circuiti che hanno fatto la storia dell’automobilismo,
che sono entrati nel mito. Fra questi, un’accoppiata da leggenda si è vista
all’ultima edizione della ‘Le Mans Classic’, con due eccezionali 300 SL
‘Ali di Gabbiano’ sulla pista francese della Sarthe.
di marc deckert
fotografie jan friese
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Hans’, ‘Hans il Fortunato’, un nomignolo affibbia-
mantenuta in argento opaco, com’era all’epoca,
togli poiché usciva sempre indenne anche dai più
mentre una peculiarità della ‘Numero 2’ è che le
spettacolari incidenti.
porte ad ‘ala di gabbiano’ si aprono solamente fino
alla linea di cintura; infatti, solo in occasione della
La 300 SL con numero di telaio
5 guidata da Hans Herrmann ha
gareggiato alla Le Mans Classic
contrassegnata dal numero ‘3’.
U
La 300 SL più antica del mondo
partecipazione alla 24 Ore del giugno 1952 la
Nell’edizione 2012, la Mercedes-Benz ha festeggia-
soglia di apertura fu abbassata fino a circa metà
to anche un’importante ricorrenza: sessant’anni
fiancata e dalla forma sinuosa di quelle due por-
fa, nel 1952, due Frecce d’Argento 300 SL (W194)
tiere che si aprivano verso l’alto nacque il sopran-
si aggiudicarono i primi due posti alla 24 Ore,
nome di ‘Ali di Gabbiano’. Per ridurre il peso della
guidate dai team Lang/Riess e Helfrich/Nieder-
vettura da corsa, la lamiera della carrozzeria era
mayr. Quel successo segnò il ritorno alla grande
stata realizzata in alluminio/magnesio, come del
della Casa di Stoccarda nel mondo delle compe-
resto molti componenti, mentre l’aerodinamica
tizioni automobilistiche e fu seguito da una serie
era stata migliorata grazie alla flessibilità con-
travolgente di trionfi (fino al fatidico 1955, l’anno
sentita dal telaio tubolare progettato da Rudolf
Alla Le Mans Classic possono
partecipare solo modelli d’auto che
hanno preso parte, fino al 1979,
alla 24 Ore ‘originale’, guidati
esclusivamente da piloti titolari di
licenza professionistica FIA.
in cui l’azienda, proprio in seguito ai tragici
Uhlenhaut. Il motore eroga una potenza di 170 CV
na pioggia insistente si abbatte
teaux’) a seconda dell’anno di fabbricazione. Ogni
eventi del giugno di quell’anno occorsi a Le Mans,
(125 kW) e la velocità massima è di 230 km/h.
sul circuito di Le Mans, nono-
gruppo deve disputare tre corse (di cui una not-
decise il ritiro dalle competizioni, in cui rientrò
stante siano i primi giorni di
turna) di circa un’ora ciascuna. Oltre alle gare,
soltanto nel 1987).
Inaspettatamente confortevole
Straub risistema il volante a quattro razze che
luglio. “Quattordici volte ho par-
sono in programma parate, esposizioni e aste,
Per celebrare quest’anniversario, la Stella ha
A bordo della ‘Numero 5’ tutto fila liscio, siamo
era stato rimosso per facilitare a Herrmann l’ac-
tecipato a questa corsa - afferma scon­solato Hans
che animano un incredibile week-end accompa-
messo in pista alla Sarthe due 300 SL, denomi-
pronti per partire. L’ingegnere Gert Straub, parti-
cesso. Il pilota dà uno sguardo agli indicatori sul
Herrmann - e mai una volta che non sia piovuto”.
gnato incessantemente dal rombo dei motori.
nate ‘Numero 2’ e ‘Numero 5’, rispettivamente la
colarmente apprensivo sulle sorti dell’auto,
cruscotto. Piove ancora copiosamente e l’acqua
Gli siedo accanto a bordo della Mercedes-Benz
Hans Herrmann, classe 1928, pilota automobilisti-
seconda e la quinta SL costruite dalla Casa, che
ammonisce Hans Herrmann: “Per favore ci vada
inizia a filtrare nell’abitacolo attraverso la linea
300 SL ‘Numero 5’ degli anni Cinquanta, in attesa
co tedesco di F1 negli anni Cinquanta-Sessanta,
sono anche gli esemplari più antichi esistenti. La
piano col gas”. Il pilota si sistema meglio sul sedile
alta delle portiere. Lo faccio notare a Straub, che
del nostro turno per partecipare a una gara della
nel 1970 riportò una straordinaria vittoria pro-
‘Numero 2’, in particolare, con numero di telaio
avvolgente ed ergonomico rivestito in lana tartan
risponde con un’alzata di spalle: “È un’auto da
‘Le Mans Classic’. È uno degli eventi più attesi
prio su questo circuito. Tuttavia, mi confida che,
194 010 00002/52, è la più ‘vecchia’, e non ha
blu: “Lo so, lo so”, risponde un po’ infastidito in
corsa. È stata costruita per essere veloce, non per
dagli appassionati e dai collezionisti d’auto d’epo-
in realtà, non conosce bene il tracciato, “perché
mai gareggiato poiché era utilizzata solo come
dialetto svevo. Gli interni della 300 SL sono inso-
essere asciutta”. Finalmente si parte, dobbiamo
ca di tutto il mondo, che si tiene ogni due anni
negli anni ha subito parecchi cambiamenti.
auto di prova. Non si sa per quale motivo, nel
litamente confortevoli per essere quelli di un’auto
dirigerci verso lo start: Herrmann aziona il tasto
sulla ‘mitica’ pista francese della Sarthe di fronte
Davanti a noi, comunque, c’è Jochen Mass e lui
1997 venne smontata e fu imballata in una serie
da corsa e per di più d’epoca. Perfettamente al
dell’accensione e il motore emette il suo primo
a oltre 100 mila spettatori. Le 400 vetture storiche
la pista la conosce bene. Basterà che mi metta in
di scatoloni. Solo 14 anni dopo alla Mercedes si
centro del campo visivo del pilota si trovano tachi-
ruggito. “Un po’ meno gas!”, ci grida Gert Straub
- datate tra il 1923 e il 1979 - che prendono parte
scia”. Non molto rassicurante, ma mi consola che
resero conto che non solo era l’esemplare più
metro e contagiri e, sotto a questi, i più piccoli
mentre ci allontaniamo. Herrmann al volante sor-
alla kermesse sono divise in 6 gruppi (detti ‘pla-
il soprannome del mio compagno sia ‘Lucky
antico della Serie W194, ma anche l’unico arri-
indicatori della temperatura dell’acqua, della
ride, sa che farà a modo suo.
pressione dell’olio. Non manca un cronometro.
vato in condizioni perfette ai nostri giorni. “Ma
rimontarla è stata una vera e propria impresa,
durata 10 mesi”, sottolinea Vincenzo Carlucci,
meccanico del Classic Center Mercedes-Benz di
Fellbach, nei pressi di Stoccarda. “Il processo ha
comportato anche una meticolosa analisi di ogni
singolo componente che, all’occorrenza, è stato
poi restaurato in base ai più elevati standard di
autenticità e qualità”. La vernice dell’auto è stata
Il 1952 segnò il ritorno in grande stile della
Mercedes-Benz nel mondo del motorsport con le supercar 300 SL, che si aggiudicarono il 2º e il 4º posto alla
Mille Miglia, una triplice vittoria al Grand Prix de Berne,
un duplice podio alla 24 Ore di Le Mans e alla Carrera
Paname­ricana, mentre al Nürburgring i primi quattro
posti furono appannaggio di altrettante 300 SL.
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pressione del carburante e della temperatura e
Nell’edizione 2012, oltre alle 400
vetture che hanno sfrecciato in pista,
altre 8 mila erano esposte nei paddock.
In questa foto, una Ford GT.
La 24 Ore
di Le Mans
È u n a g a r a endurance che si
svolge ogni anno in giugno, fin dal 1923,
sul Circuit de la Sarthe (13,6 km),
nei pressi di Le Mans, nel nord-ovest
della Francia. Tradizionalmente la corsa
ha inizio alle ore 16 del sabato per
terminare alla stessa ora della domenica.
Il circuito ha comunque subito molte
modifiche nel corso degli anni, la più
discussa nel 1990 quando vennero
apposte due chicane sul Rettilineo
di Mulsanne poiché l’anno prima una
Sauber vi aveva raggiunto una velocità
di 400 km/h, giudicata troppo pericolosa.
Per celebrare la ‘mitica’ gara e le auto
che vi hanno partecipato, dal luglio
2002 si tiene, con cadenza biennale,
la ‘Le Mans Classic’.
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