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L’OSCAR DEL MESE DI ANDIO MOROTTI Ci sono apparecchi che, per il progetto particolarmente riuscito, per l’accuratezza della costruzione, per la qualità dei componenti e per l’equilibrio in generale, offrono delle prestazioni soniche di tutto rilievo nella propria classe di prezzo: quello che conta qui non è il motivo per cui risultano singolarmente ben suonanti, è il fatto che lo siano. Insomma, sono non solo degli ottimi acquisti, ma soprattutto dei protagonisti, degli oggetti di carattere che, se capiti e correttamente interfacciati, possono dare non poche soddisfazioni ai loro proprietari. Uno al mese, cercherò di raccontarveli... UNITA’ DI CONVERSIONE D/A NORTH STAR MODEL 192 È proprio vero che tra i due litiganti il terzo gode. Da quando il DVDA e il SACD hanno cominciato la loro guerra privata per ottenere la designazione ufficiale a sorgente digitale del futuro in campo audio, il CD sembra vivere una nuova giovinezza. Il fatto è che gli audiofili, nel dubbio sul futuro, non possono che scegliere il presente. E il presente lo sa se si fa bello. È una storia che si ripete, ma non perché il divenire debba necessariamente tornare sui suoi passi, ma perché è logico, nel senso che è buonsenso, che in circostanze analoghe i comportamenti della gente siano analoghi. Così accadde per l'LP quando il CD fece il suo ingresso sul mercato: tentò di prolungare la sua vita, pur sapendo di essere condannato, sviluppando al massimo le sue potenzialità soniche. Se oggi tra gli audiofili ci sono ancora dei sostenitori del vinile - e io sono tra questi -, non è certamente grazie al suono dei giradischi di plastica dei rack degli anni '70. È l'antica storia del canto del cigno che, secondo i Greci, levava la sua melodia migliore proprio in prossimità della morte. Ma ciò che è analogo non è affatto detto che sia identico. Allora, la qualità sonica era tutta dalla parte dell'analogico; ora, la lotta è tra uno standard digitale e altri standard che, sulla carta, hanno migliori potenzialità. Allora, i signori del mercato imposero il CD per tutta una serie di caratteristiche d'uso con le quali l'LP non poteva competere. Ora, le caratteristiche d'uso tra il CD e i nuovi standard digitali sono le medesime e nelle case degli audiofili di tutto il mondo esistono ben cinque miliardi di CD. E il futuro è incerto. Perché quindi rinunciare ad ascoltare i nostri CD come non li avevamo mai ascoltati prima? Questa è, a mio avviso, la logica che spiega la nascita di macchine come il convertitore della North Star oggi in prova. La North Star è una italianissima casa, nata nel '98, specializzata in trattamento dei segnali digitali. Si è già fatta notare nel mondo dei convertitori con due apparecchi che, a suo tempo, ho avuto occasione di provare e che mi piacquero enormemente. Si trattava di un convertitore D/A 24 bit/96 kHz, il Model 3, e di un convertitore D/D, il Model 4, da collegare a monte del precedente per portare la frequenza del segnale digitale a 96 kHz. Bene, il Model 192 è una sintesi perfezionata di questi due convertitori. Si tratta di una macchina in grado di gestire flussi digitali in ingresso da 16 bit/44.1 kHz (lo standard del CD) fino a 24 bit/192 kHz (lo standard del DVDA). Inoltre può effettuare, prima della conversione da digitale ad analogico, un up-sampling del segnale a 192 kHz. Insomma, in un solo cabinet troviamo tutte le caratteristiche del Model 3 e del Model 4 migliorate, in quanto la frequenza di campionamento passa dai 96 ai 192 kHz. Ma l'ingegner Giuseppe Rampino, il progettista della North Star, deve avere anche qualche altro segreto nel cassetto, perché il suono del 192 è decisamente più raffinato e accurato di quello della accoppiata precedente. D'altra parte la cosa è ovvia, se si pensa ai progressi che la tecnologia ha fatto in questi ultimi due anni per realizzare gli standard ad alta risoluzione. E nulla impedisce che la medesima tecnologia possa essere utilizzata anche per migliorare la resa sonica delle macchine a standard CD. Convertitori come il 192 dimostrano ampiamente che lo spazio di miglioramento non mancava. Anche perché, dalle poche prove che ho avuto modo di fare con lettori SACD o DVDA emerge chiaramente, in particolare per i primi, che la progettazione e la costruzione devono essere necessariamente raffinate (e perciò costose) se vogliono sviluppare appieno le potenzialità dei nuovi standard. In confronto, anche le migliori macchine a standard CD sono meno esigenti. Insomma, l'idea di acquistare un convertitore come il 192 è tutt'altro che anacronistica: a parità di prezzo, siamo proprio sicuri che un lettore di SACD o di DVDA suoni meglio di una accoppiata come quella costituita da una buona meccanica per CD e il nostro North Star? Non ho avuto modo di fare confronti diretti, ma vi posso garantire che anche per un analogista come me i CD con questo convertitore suonano eccezionalmente bene. Insospettabilmente bene. E la meccanica? chiederete. Be', io ho utilizzato quella del Musical Fidelity A3, che è sicuramente di buon livello. Sono però sicuro che con una meccanica più... specializzata, il risultato sarebbe ancora più entusiasmante. A proposito, si dice in giro che la North Star ne abbia una in preparazione. Vi assicuro che, appena sarà messa in vendita, non me la farò sfuggire: la proverò e vi racconterò tutto. Perciò, se la vostra cd-teca comincia a essere piuttosto fornita, state in campana e intanto cominciate a dare un'ascoltata al Model 192. Descrizione Esteticamente il nostro protagonista si presenta piuttosto bene, con un ottimo livello di finitura e un design che sa essere accattivante e simpatico. Il frontalino è caratterizzato dalla presenza di finte ondulazioni, un po’ alla maniera dei Jeff Rowland. L'unico difetto è che tende a evidenziare le impronte digitali di chi lo tocca. Per pulirlo l'ideale è un panno in microfibra e un po’ di olio di gomito. Sul frontale sono presenti dieci led e due pulsanti. Il led centrale ci informa dell'avvenuto aggancio del segnale digitale. In presenza di segnale, questo led da rosso diventa verde. Alla sua sinistra quattro led segnalano l'ingresso selezionato per mezzo dell'apposito pulsante. Alla sua destra altri quattro led indicano la frequenza del segnale digitale in ingresso: 44.1, 48, 96 e 192 kHz. Ancora più a destra un ultimo led informa sull'inserimento o il by-pass del circuito di up-sampling a 192 kHz, attivabile per mezzo del secondo dei due pulsanti presenti sul frontale. Tutto molto razionale e di immediata comprensione. Sul retro, oltre alla vaschetta per il cavo di alimentazione (che consente di utilizzare il cavo che si desideri), all'interruttore di accensione e al portafusibile, troviamo i due pin dorati, di buona qualità, per l'uscita analogica e ben cinque ingressi digitali. “Come cinque? - chiederà qualcuno - I led di segnalazione degli ingressi non erano solo quattro?” Vi spiego: il primo e il secondo ingresso sono per cavi coassiali a 75 ohm terminati con connettore RCA (S/PD IF); il terzo ingresso è per cavi digitali a 110 ohm terminati con connettori SLR (AES/EBU); il quarto è un ingresso I2S su connettore RJ45 per segnali a 192 kHz, che “by-passa” il ricevitore di ingresso e permette la conversione diretta dei segnali 24 bit/192 kHz. L'ingresso 1 è doppio, sia coassiale che ottico (Toslink). Ecco perché le selezioni sono quattro e gli ingressi sul retro cinque. Dentro il nostro 192 c'è, secondo quanto sostiene la North Star, una componentistica allo stato dell'arte. Il progetto nasce sulla base di circuiti integrati dell'ultima generazione, cosicché il Model 192 rappresenta quanto di più avanzato tecnologicamente possa offrire la conversione digitale/analogica. Vi do qualche esempio: il DAC è un Crystal Semiconductor CS4396; l'up-sampler a 96 kHz, il medesimo già utilizzato sul Model 4, è il Crystal CS8420; per il passaggio da 96 a 192 kHz c'è l'NPC SM5849. Ma non dovete pensare che la North Star abbia come suo intento primario quello di dimostrare quanto è brava e aggiornata in campo tecnologico: quello che mi piace di questo convertitore è la sua chiara vocazione al buon suono, per l'ottenimento del quale non si è trascurato nulla, come, ad esempio, uno stadio d'uscita, interamente a componenti discreti e selezionati, funzionante in classe A ad alta corrente. L’ascolto Il risultato sonico, fin dai primi secondi di ascolto, dice chiaramente che gli obiettivi della North Star sono stati pienamente raggiunti. Il suono appare subito ricchissimo di dettagli e al contempo estremamente fluido e naturale. Non è il suono di una sorgente analogica di alto lignaggio, ma, a mio avviso, la cosa non interessa assolutamente al nostro 192. Lui non è nato per fare concorrenza all'LP sul suo terreno, e lo dimostra la totale assenza di quegli espedienti che tendono in qualche modo a riscaldare il suono. La sua naturalezza è intrisa di neutralità e di trasparenza: senza rendere asciutto il suono, è lontana anni luce da qualunque tentazione di colorarlo per la gioia di chi continua a scambiare la colorazione con la fluidità. Il 192 suona dunque ricco e rigoroso, neutro e preciso. Il bello è che uno non resta colpito. Tutto viene così facile e spontaneo che l'orecchio fa prestissimo a trovarlo normale. Però basta qualche confronto con altre macchine e subito ci si rende conto della eccezionalità della sua performance sonica. La dinamica, per esempio. Il 192 è velocissimo, ma non cade mai nella frenesia o nell'ostentazione delle sue doti di sprinter. Si limita a dare quell'impressione di suono “rimbalzato” che personalmente ritengo una prerogativa dell'hi-fi di altissimo livello e che è il risultato di una eccellente resa del micro (e macro) contrasto unita alla presenza di una quantità di armoniche che, in verità, non molte macchine sono in grado di riprodurre. “È dunque una questione di ariosità” - dirà qualcuno. Sì, ma di un’ariosità sana e omogeneamente distribuita - dico io. C'è infatti un’ariosità finta, che si ottiene con un bilanciamento tonale radicalmente spostato verso l'alto, e un'ariosità vera, che è fatta di un'ossigenazione di tutte le frequenze. È un po’ come confrontare l'azione di un ventilatore nel caldo estivo delle nostre città con l'aria che si respira in alta montagna. Fatto sta che la musica con il nostro 192 è viva, palpitante, e sembra vibrare nell'aria creando un’illusione di realtà, di suono dal vivo, che ben raramente mi era capitato di provare con sorgenti digitali, specie a standard CD. Tra l'altro, questo North Star riesce a migliorare non di poco anche la scena acustica, che risulta più accurata e meglio definita. E l'up-sampling si sente? Si sente chiaramente, e la prova è estremamente facile da fare. Basta agire sull'apposito pulsante. C'è da dire che, anche senza l'up-sampling, il 192 è un signor convertitore che mantiene inalterate le sue doti di precisione, neutralità, trasparenza, dinamica e accuratezza. Il miglioramento con l'up-sampling inserito è essenzialmente nell'ariosità. Vi do un suggerimento di metodo: non pretendete di individuare con immediatezza il cambiamento del suono “cliccando” ogni pochi secondi sul pulsante dell'up-sampling. Dopo un paio di volte vi si confondono solo le idee. Abituate invece il vostro orecchio al suono dei 192 kHz e poi riascoltate lo stesso brano, possibilmente con una voce umana, senza l'up-sampling. Sentirete che qualcosa si spegne, si appiattisce; direi quasi che il suono si “digitalizza” un po’. Quando l’orecchio si è di nuovo abituato a questo suono e voi state apprezzando quello che, probabilmente, giudicate il miglior convertitore che vi sia capitato di ascoltare, inserite di nuovo l'up-sampling. Vedrete che il vostro parametro dell'ottimo farà un ulteriore scalino verso l’alto. Uno scalino, non una scalata. Ma l'hi-fi, come tutto nella vita, è fatta di tante piccole cose che si sommano. Anche per arrivare in cima all'Everest occorre percorrere un metro dopo l'altro. Lasciatemi chiudere con una battutaccia: il North Star Model 192 è un convertitore che converte davvero. Converte il segnale digitale in analogico (e questo lo fanno tutti i convertitori), ma converte anche i cd-scettici della possibilità di ascoltare un cd suonare come si deve. Complimenti, ingegner Rampino! ALCUNE CARATTERISTICHE DICHIARATE: Segnali di ingresso: Gamma dinamica: Rapporto segnale/rum.: Ingressi: Uscite: Consumo: Dimensioni chassis: Peso (con imballo): Prezzo di listino con iva: f.c. da 32kHz a 192kHz quantizz. fino a 24 bit 120 dB 117 dB 3 S/PDIF (2 RCA coassiali e 1 Toslink ottico) 1 AES/EBU (XLR bilanciato) 1 I2S (RJ45) connettori pin RCA dorati 15VA 43,3 x 17 x 5 cm 5.4 kg Lit. 2.250.000 Euro 1162.03 Distributore: North Star Design - Via Lenin 132 - 56010 S. Martino Ulmiano (PI) - Tel. 050-85.99.45 - Fax 050-85.91.66 - E-mail: [email protected] - Web: www.northstar.it DIDA FOTO Nstar01.tif L'aspetto del Model 192, con il suo design pulito e lineare, rivela subito la cura del dettaglio e delle finiture. Nstar02.tif Il pannello posteriore del Model 192 con gli ingressi digitali a sinistra, le uscite analogiche al centro, l'interruttore di accensione e la vaschetta per il cavo di alimentazione (sostituibile) a destra. Nstar03.tif