quelli della catechesi - Parrocchia Santo Curato d`Ars

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quelli della catechesi - Parrocchia Santo Curato d`Ars
In questo numero:
QUELLI DELLA CATECHESI
Editoriale
pag. 2 - 3
Educare
pag. 4 - 5
Catechisti dell’IC
pag. 9 - 10
Letture
pag. 23
Granello di Senape
Editoriale
In questo numero…
Il contesto in cui prende avvio questo nuovo numero di GdS è la volontà
espressa dall’Assemblea Parrocchiale del marzo 2010 di conoscerci
meglio, proprio come Comunità parrocchiale, all’interno della Comunità,
ma anche dando la possibilità a chi lo volesse da “fuori” di sapere cosa
sta vivendo la Comunità cristiana Parrocchiale del S. Curato d’Ars.
Proprio in questa linea durante tutto l’anno pastorale 2010-2011 in
alcune domeniche si presenteranno così diversi gruppi suddivisi per
ambiti pastorali.
Oggi DOMENICA 9 GENNAIO 2011 in occasione della presentazione di
“Quelli della catechesi” esce il nostro informatore parrocchiale sulla sfida
educativa dei bambini e dei ragazzi.
Il notissimo detto di Tertulliano “Cristiani si diventa, non si nasce”
sottolinea la dimensione propriamente educativa nella vita cristiana.
Si tratta di un cammino da compiere sia per chi educa che per chi è
educato. Scorriamo allora l’indice degli articoli:
Come EDITORIALE una piccola provocazione iniziale nelle parole
“forti” di Bernanos dal famoso Diario di un curato di campagna.
Nel proporre una riflessione sul cap. 3 degli Orientamenti pastorali della
CEI “Educare alla vita buona del Vangelo”, poniamo l’accento sulle
caratteristiche che deve avere oggi l’educatore.
Le tre schede seguenti, così impostate per prepararci come gruppi di
operatori pastorali all’Assemblea Parrocchiale del 7 marzo scorso “La
sfida educativa”, presentano le linee guida e le modalità operative dei tre
gruppi di educatori attivi sulla fascia 0-12 anni.
I frutti di quella Assemblea sono qui resi noti per quanto riguarda il
Gruppo Infanzia. Colpiscono alcune osservazioni e indicazioni ivi
contenute nella loro schiettezza, pienamente in linea con i numerosi
studi ormai condotti sulle difficoltà e sui nodi cruciali dell’attuale
percorso di catechesi dell’Iniziazione Cristiana (IC).
La presentazione del libro “Educare nella postmodernità” dell’emerito
Card. Carlo Maria Martini è un chiaro invito alla lettura dei testi lì
raccolti da parte di tutti coloro che hanno a cuore il volto futuro della
Chiesa italiana, che per noi è, nel suo piccolo, la Chiesa del Santo Curato
d’Ars.
Chiude il numero un estratto del cap. 3 della lettera del Card. Dionigi
Tettamanzi “In cammino con San Carlo” dove sono riportate le linee
operative date dal nostro Arcivescovo sul rinnovamento dell’IC.
La redazione
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Granello di Senape
Editoriale
la Parola di Dio!
Insegnare, figliolo, non è una cosa da ridere!
Non ti parlo di quelli che se la cavano con degli imbonimenti:
ne vedrai un buon numero nel corso della vita, imparerai a conoscerli.
Verità consolanti, le chiamano. La verità prima libera, poi consola.
Comunque non si ha diritto di definire una cosa del genere “consolazione”.
La parola di Dio! è un ferro rovente la parola di Dio.
E tu che la insegni vorresti pigliarla con le molle per non bruciarti,
non la afferreresti a piene mani?
Lasciami ridere:
un prete che scende un po’ ringalluzzito ma contento dal pulpito di Verità,
non ha predicato, ha fatto le fusa se mai.
Bada che può capitare a chiunque:
siamo dei poveri dormienti, e certe volte che fatica del diavolo svegliarsi!
Anche gli apostoli, comunque, dormivano al Getsemani.
Ma insomma bisogna distinguere.
E capirai anche che chi si scalmana e suda come un facchino
non sempre è più sveglio degli altri, no.
Dico soltanto che quando per caso il Signore
mi cava fuori una parola che è utile alle anime,
la capisco dal male che mi fa.
Bernanos, Diario di un curato di campagna
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Granello di Senape
Episcopato
Educare, cammino di relazione e di fiducia
Commento al cap. 3 degli Orientamenti pastorali dell’Episcopato
Italiano per il decennio 2010-2020
Il primo documento della CEI per il
decennio
2010-2020sul
tema
dell’educazione, “Educare alla vita buona del
Vangelo”, si inserisce nel percorso della
Chiesa da sempre attenta a formare,
educare, far crescere ogni uomo affinché
tutti abbiano la vita, e l’abbiano in
abbondanza (Gv 10,10).
Figure di educatori eminenti hanno lasciato
tracce indelebili nelle nostre comunità. Da
questo patrimonio di esperienze possiamo
trarre alcuni tratti fondamentali per ogni
azione educativa;
- l’autorevolezza dell’educatore
- la centralità della relazione personale
- l’educazione come atto di amore
- la formazione integrale della persona
- la corresponsabilità per la costruzione
del bene comune.
A partire da questi aspetti il documento in
esame nello specifico del cap. 3, “Educare,
cammino di relazione e di fiducia”, lo
analizzo la dove si interroga su quali sono
oggi le note caratteristiche dell’educatore
sotto il profilo umano, spirituale e
pedagogico.
Di fronte ai nodi che caratterizzano la
nostra sfida educativa (come educatori,
genitori, insegnanti…) è necessario come
cristiani porci alla scuola di Gesù, nostro
maestro. Camminando per le strade della
Palestina Gesù ha intessuto una relazione
educativa esemplare con i suoi discepoli,
dalla quale possiamo trarre alcuni elementi
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su cui riflettere.
Subito dopo il prologo, l’evangelista
Giovanni pone l’incontro tra i discepoli di
Giovanni Battista e Gesù: la domanda di Gesù
Che cosa cercate? (Gv 1,38) è letta dai
nostri Vescovi coma la capacità di Gesù di
“suscitare e riconoscere un desiderio. La
domanda di Gesù è una prima chiamata che
incoraggia a interrogarsi sul significato
autentico della propria ricerca… È una
provocazione a chiarire a se stessi cosa si
stia cercando davvero nella vita, a
discernere ciò di cui si sente la mancanza, a
scoprire cosa stia realmente a cuore”. Come
educatore, devo ammettere, mi basterebbe
fermarmi qui: chi pone la domanda deve
essere un uomo/donna in cammino, egli
stesso per primo in ricerca, in dialogo con la
domanda. Se l'obiettivo dell'educazione
cristiana è quello di educare ciascun
credente affinché ogni azione, ogni scelta
venga preceduta dalla domanda: Che cosa
cercate?, sorge spontanea un'altra domanda:
quanti di noi fanno questo, quanti di noi nella
propria vita di ogni giorno vivono dando
potere a questa domanda? Come faremo
allora ad educare gli altri se prima questa
modalità non parte da noi stessi, non la
attuiamo su di noi, non entra a far parte
della nostra vita come lo sono il lavarsi, il
nutrirsi, il vestirsi, il riposarsi?
C’è poi nel primo capitolo di Giovanni la
proposta di Gesù: Venite e vedrete (Gv 1,
39). La lettura dei vescovi è chiara: Gesù “ci
mostra così che per stabilire un rapporto
educativo occorre un incontro che susciti
Granello di Senape
Episcopato
una relazione personale: non si tratta di
trasmettere notizie astratte ma di offrire
un’esperienza da condividere”. Come
catechista mi interrogo sul valore che
dovrebbe testimoniare l’intera comunità
cristiana nei confronti dei piccoli
dell’Iniziazione Cristiana. Quanto è vero che
è necessario realizzare un rapporto di
amore e fiducia tra chi educa e chi è
educato (purchè non si arrivi alla deriva
privatistica) ma altrettanto vero è
necessario rinsaldare il legame con la
comunità come espressione visibile
dell’attenzione che ogni cristiano è chiamato
a nutrire verso il futuro della sua fede e,
quindi, anche verso il futuro della sua
comunità che la vive e la incarna.
La conclusione del cap. 1 di Giovanni,
Rimasero con lui (1,39), è letta dai vescovi
come un accettare la sfida. “Dall’esempio di
Gesù apprendiamo che la relazione educativa
esige pazienza, gradualità, reciprocità
distesa nel tempo. Non è fatta di
esperienze occasionali e di gratificazioni
istantanee. Ha bisogno di stabilità,
progettualità coraggiosa, impegno duraturo”.
Come genitore sento l’onore e l’onere di una
perseveranza credibile, cosciente che la mia
umanità è insieme ricchezza e limite. Con
umiltà, in cammino, padri e madri insieme,
anche laddove ci sono situazioni di crisi o di
separazioni, “in Gesù maestro di verità e di
vita che ci raggiunge nella forza dello
Spirito, noi siamo coinvolti nell’opera
educatrice del padre e siamo generati come
uomini nuovi, capaci di stabilire relazioni
vere”.
È Gesù a Cafarnao che sferza i suoi discepoli
con una domanda netta: Volete andarvene
anche voi? (Gv 6, 67). In quello che i nostri
vescovi titolano “perseverare nell’impresa” c’è
tutta la loro preghiera, la loro vicinanza, il
loro impegno per promuovere nuove iniziative
e valorizzare l’esistente in tutti gli ambiti
educativi possibili (famiglia, oratorio,
scuola…).
Le ultime due caratteristiche dell’educatore
sono
tratte
sempre
dal
percorso
dell’evangelista Giovanni: egli è colui che sa
accettare di essere amato, che sa
riconoscersi figlio, e colui che sa vivere la
relazione nell’amore. Tale relazione si plasma
a Gesù nella sua estrema dedizione (Gv
15,13), nella familiarità confidente (Gv 15,15)
e nella scelta libera e gratuita (Gv 15,16).
Tutto ciò si gioca in un cammino che dura una
vita e chiede la credibilità dei testimoni e una
passione per l’educazione in tutti gli ambiti
della quotidianità per continuare a scrivere
una storia di santità.
Guardando a Gesù maestro ci accorgiamo
della necessità di salti di qualità affinché la
relazione educativa non proceda per inerzia.
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Rossella M.
Il materiale degli articoli
seguenti è stato estrapolato dai
documenti dell’Assemblea
Parrocchiale del 7 marzo 2010
Granello di Senape
Catechismo
Gruppo catechisti battesimali
Chi siamo?
Siamo un gruppo di quattro coppie di
sposi che, da circa 3 anni, affianca il
Parroco nella preparazione delle famiglie
che chiedono il Battesimo per i loro
ragazzi e che organizza momenti di
formazione per le famiglie con ragazzi in
età prescolare (prima della catechesi
dell’iniziazione cristiana).
Carla e Antonio Aquilino; Chiara e
Vittorio Bertoletti; Luana e Giorgio
Galparoli; Alessandra e Fabio Previdi.
Cosa facciamo?
Il campo di azione del nostro gruppo si
articola
in
due
percorsi
distinti
cronologicamente successivi l’uno all’altro
e che hanno come momento di passaggio
la celebrazione del Battesimo.
Il primo percorso è quello della
preparazione al Sacramento del Battesimo e si
svolge di norma attraverso:
un primo breve momento di conoscenza
tra le famiglie che chiedono il
Battesimo per i loro figli ed il Parroco;
la visita di una coppia di catechisti
battesimali a casa di ciascuna famiglia
quale momento di benvenuto dato
dalla Comunità Parrocchiale e di
primo approfondimento di alcune
tematiche specifiche (significato del
Battesimo, scelta del padrino e della
madrina, ecc.);
un
incontro
formativo
il
sabato
precedente il Battesimo (cui sono
invitati anche padrini e madrine)
durante il quale si affronta la
spiegazione del rito illustrando i segni
di cui è ricco il sacramento;
la partecipazione all’Eucarestia delle 10 la
mattina del Battesimo, quale momento
in cui presentare i ragazzi alla
Comunità Parrocchiale al fine di
favorire la sua partecipazione ed il suo
coinvolgimento;
la celebrazione vera e propria del
Sacramento la domenica pomeriggio,
durante il quale curiamo l’animazione
insieme alle famiglie dei battezzandi
(lettura della Parola, preghiere dei
fedeli)
e
ad
alcuni
volontari
prevalentemente giovani (musiche e
canti).
Il secondo percorso, tuttora in divenire, è
quello post-battesimale (itinerario 0-7 anni)
e si articola in pochi incontri (due all’anno:
attualmente novembre e marzo) in cui
viene affrontato un tema comune per adulti
e ragazzi mediante una proposta formativa
per i genitori e un’attività di gioco/
laboratorio per i figli: le due proposte si
svolgono in ambienti separati garantendo
la presenza di animatori e baby-sitter per i
ragazzi, in modo da permettere ai genitori
di partecipare serenamente agli incontri.
A tali incontri, in cui si riflette e ci si
confronta sulle difficoltà quotidiane di
vivere la fede in famiglia nei gesti concreti
e nei rapporti reciproci, si affiancano altri
momenti più conviviali: la partecipazione
delle famiglie alla Festa Patronale (ottobre)
e ad una giornata di festa in Parrocchia
(aprile).
Quale la nostra formazione?
La
nostra
formazione
relativa
specificamente
al
tema
dell’ambito
considerato (Battesimo) si articola in
quattro livelli:
a livello personale essa è principalmente
basata sulla lettura di testi specifici che
ci vengono messi a disposizione da
Pag. 6
Granello di Senape
Catechismo
ci vengono messi a disposizione da
parte del Parroco
a livello di gruppo si svolge mediante
l’approfondimento di alcuni specifici
aspetti (ad es. il significato dei segni
battesimali), a cui viene dedicata una
parte delle riunioni di preparazione
(più o meno una volta al mese);
a livello decanale è stato fatto un primo
incontro di tutti i gruppi di catechisti
battesimali operanti nelle Parrocchie
del nostro Decanato: crediamo sia
auspicabile organizzare, con tempi e
modi da definire e pensare, un
itinerario decanale di formazione
strutturata specificamente pensata per
i catechisti battesimali;
a livello diocesano infine cerchiamo di
partecipare agli incontri formativi
promossi dalla Diocesi, la quale negli
ultimi anni sta mostrando forte
attenzione verso questo ambito.
Nel futuro ci sembra che sia sensato
lavorare su due distinti livelli formativi:
il primo, di carattere più contenutistico, è
relativo alle questioni di tipo normativo
-dottrinale per affrontare più preparati
la
complessità
delle
situazioni
famigliari che incontriamo (coppie
solo conviventi o separate, ragazze
madri, figli di primo e secondo letto,
padrini e madrine in situazioni
matrimoniali non chiare, ecc.);
il secondo, relativo più al “modo”, nasce
dall’esigenza di una formazione alla
comunicazione per rendere più efficace
il nostro modo di comunicare con i
genitori, per entrare in sintonia con
loro più rapidamente e poter
trasmettere meglio il messaggio che
portiamo.
Che
cosa
chiediamo/offriamo
alla
Comunità?
Crediamo che alcune delle proposte
formative, di cui sentiamo l’esigenza e che
stiamo
pensando/valutando,
possano
essere proposta ad altri gruppi ed in genere
a tutta la Comunità Parrocchiale o
addirittura Decanale: in particolare ci
riferiamo
all’itinarario
decanale
di
formazione per i catechisti battesimali, che
portando alla riflessione sul “primo” dei
sacramenti potrebbe essere un’opzione
formativa interessante per tutti, ed alla
formazione alla comunicazione, che
potrebbe essere un desiderio (una
necessità) comune a molti altri gruppi e
strettamente connessa con la missione
primaria annuncio del Vangelo di una
Comunità cristiana.
Le attività connesse alla Celebrazione
liturgica sono un “cantiere aperto” perché
crediamo fermamente nel valore della
Liturgia come primo strumento di
educazione della Chiesa. Per queste ragioni
pensiamo che una maggior partecipazione
della Comunità alla Celebrazione del
Sacramento potrebbe essere un’occasione
formativa per ciascuno, oltre che un modo
per testimoniare una più visibile vicinanza
della Comunità Parrocchiale alle famiglie
dei battezzandi. Da sottolineare in questa
direzione la collaborazione all’animazione
della liturgia battesimale da parte di alcuni
suonatori e cantori.
La preparazione e la gestione degli incontri
formativi
post-battesimali
è
particolarmente impegnativa. In essa, è di
grande aiuto il supporto di molte persone
che ci aiutano facendo “baby-sitting” per i
piccoli e nelle attività con i ragazzi più
grandicelli.
Materiale disponibile sul sito web della
Parrocchia http://www.curatodars.it
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Il gruppo catechisti del Battesimo
Granello di Senape
Sacramenti
Dalla Celebrazione del Battesimo
alla catechesi dell’iniziazione cristiana
Un’attenzione nuova, particolare
Dopo la celebrazione del Battesimo a tutte le
famiglie con ragazzi fino a 7 anni di età, viene
proposto un itinerario di crescita e confronto
nella fede. Lo scopo dell’itinerario è quello di
accompagnare
i genitori a (ri)scoprire le
origini della propria fede affinché non si
sentano soli nell’educazione cristina dei loro
ragazzi. La proposta, anche se in fase di
costruzione, adeguamento ed integrazione, in
questi anni si è articolata nei momenti di
seguito descritti.
In occasione della Festa Patronale, vera e
propria festa delle comunità, che nella nostra
Parrocchia si svolge a ottobre (quindi all’inizio
dell’anno pastorale), le famiglie sono invitate a
partecipare all’Eucarestia della Festa
Patronale nonché al pranzo comunitario
seguente ed alle attività del pomeriggio. Si
tratta di una modalità semplice e gioiosa di
stare insieme per conoscersi meglio anche in
un momento di festa e non solo nelle
occasioni più strettamente formative e di
catechesi.
vengono inoltre lasciati agli adulti spunti/stimoli
per la riflessione personale a casa e ai ragazzi
materiali per lavoretti che rimandano a quanto
svolto durante l’incontro (ad es. calendario
dell’Avvento).
Lo scopo di tali incontri è quello di favorire il
confronto delle differenti esperienze personali e
famigliari alla luce dell’insegnamento cristiano.
Non si tratta di un itinerario con incontri
collegati sequenzialmente ma di un percorso
articolato in momenti autonomi, cioè con un
tema che viene completamente svolto nello
stesso pomeriggio: ciò permette a tutti di poter
partecipare ai singoli appuntamenti e di potersi
inserire facilmente in qualsiasi momento
all’interno del percorso.
Il prossimo incontro di formazione è previsto
per sabato 9 aprile 2011 alle ore 16.
Per questo stesso motivo è previsto un
secondo momento conviviale durante l’anno
con la proposta di un pranzo insieme (nei
locali parrocchiali): quest anno tale incontro si
svolgerà domenica 6 febbraio 2011 con la
partecipazione all’Eucaristia delle 10 e la
condivisione del pranzo.
Due volte all’anno inoltre vengono proposti
incontri di approfondimento (della durata di
massimo due ore) con un tema comune per
adulti e ragazzi, strutturati con una proposta
formativa per i genitori e un’attività di gioco/
laboratorio per i ragazzi.
Le due proposte si svolgono in ambienti
separati garantendo la presenza di animatori e
baby-sitter per i ragazzi, in modo da
permettere ai genitori di partecipare
serenamente agli incontri. Gli incontri hanno
termine con un brevissimo momento di
preghiera comune in cui genitori e figli
possono scoprire la bellezza e la semplicità
della preghiera di tutta la famiglia. Talvolta
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Il Gruppo Catechisti Battesimali
Granello di Senape
Catechismo
Catechesi dell’iniziazione cristiana
Chi siamo?
Il gruppo catechiste è tutto al femminile
ed è composto al momento da 12 persone
che si occupano dell’iniziazione cristiana
dei ragazzi dai 7 ai 12 anni con incontri
settimanali che seguono il calendario
scolastico.
Cosa facciamo?
Nel primo e secondo anno si preparano i
ragazzi
al
Sacramento
della
Riconciliazione, che di solito si celebra
all’inizio del secondo anno, e alla Prima
Piena Partecipazione all’Eucarestia, che
si celebra a maggio del secondo anno.
Il terzo e quarto anno sono in
preparazione alla Celebrazione del
Sacramento della Confermazione.
Durante il quarto anno ci sono anche degli
incontri mensili con il gruppo delle medie
per poter favorire la conoscenza e la
prosecuzione del cammino di catechesi.
Ogni “annata” è divisa in gruppi di 12-14
ragazzi. Attualmente abbiamo 2 gruppi nel
primo anno, 3 gruppi nel secondo anno, 3
gruppi nel terzo anno e 1 gruppo nel
quarto anno. Gli incontri sono preparati
insieme dalle catechiste ( e la consulenza
di Elena, sempre a disposizione) in modo
da proporre un cammino coerente con le
indicazioni della C.E.I.
Per ogni anno di catechismo vengono
anche proposti:
per i ragazzi: degli incontri dedicati e
delle uscite formative per sottolineare
determinate tematiche;
per le famiglie: una o due domeniche da
vivere insieme con incontri formativi,
giochi e pranzo comunitario;
per i genitori: 2 – 3 incontri di formazione
tenuti da Don Renzo.
Nel cammino di iniziazione cristiana, le
catechiste sono aiutate da alcuni ragazzi
del gruppo adolescenti a supporto negli
incontri e in tutte le altre iniziative proposte.
Oltre agli incontri settimanali e alla
Celebrazione domenicale, le catechiste e
gli adolescenti che le aiutano, hanno
comunque modo di incontrare i ragazzi
durante tutta la vita della Parrocchia (per
es. Feste, oratorio pasquale, oratorio
estivo, laboratorio Avvento, laboratorio di
Carnevale).
Una novità degli ultimi anni riguarda i
ragazzi di seconda elementare (il
cosiddetto “Anno 0”) che vengono chiamati
insieme ai genitori a partecipare a quattro
incontri nell’anno per iniziare una
conoscenza che poi proseguirà con il
cammino catechistico vero e proprio.
Quale la nostra formazione?
Al gruppo delle catechiste vengono
proposti diversi momenti formativi ai quali
c’è sempre una quasi totale adesione:
mensilmente con Don Renzo;
la “Quattro giorni catechiste” tenuto dalla
Diocesi;
corsi in Decanato con esperti; supporto dei
due educatori della Diocesi al momento in
forza presso la nostra Parrocchia.
Che cosa chiediamo/offriamo alla
Comunità?
In questi ultimi anni abbiamo potuto
vedere alcuni problemi:
un buon numero di ragazzi frequentano il
catechismo solo per avere “le carte in
regola” per ricevere il Sacramento e
disertano l’Eucarestia domenicale;
molte famiglie restano tiepide e poco
interessate al cammino di fede dei loro figli;
la maggior parte dei ragazzi include il
cammino dell’iniziazione cristiana tra
l’orario scolastico e uno dei tanti corsi
sportivi, svuotando di valore il cammino
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Granello di Senape
Catechismo
sportivi, svuotando di valore il cammino
formativo intrapreso.
Percepiamo la necessità di coniugare il
nostro operato all’interno del contesto
della Comunità ecclesiale in termini di
corresponsabilità.
Affinché il cammino dell’iniziazione
cristiana non sia un “affare privato” delle
catechiste e dei ragazzi, con la
supervisione del Parroco, chiediamo
maggiore partecipazione e coinvolgimento
di tutta la Comunità cristiana. Come?
Le notizie da divulgare come l’iscrizione
alle diverse attività proposte dalla
Parrocchia che arricchiscono l’offerta per
una crescita sana dei ragazzi (come i
laboratori d’Avvento, la novena di Natale,
la festa di Natale, il teatro per ragazzi,…);
l’iscrizione al catechismo; le feste della
Comunità Parrocchiale: oltre al
“passaparola” tra mamme davanti alla
scuola di bacino (Vespri Siciliani),
necessitano il “passaparola” dei diversi
membri della Comunità nei propri
caseggiati, nei negozi, lungo la via…
Significativa potrebbe anche essere la
collaborazione indiretta: alcune mamme o
nonne si offrono per tenere i figli di altre
mamme o papà disponibili e capaci a dare
una mano per la catechesi. Mettere in
circolo i propri talenti per il bene comune è
un modo per essere responsabili dando
ognuno il proprio contributo!
Un altro aiuto concreto che alcuni
potrebbero dare è l’accompagnamento a
catechismo dei ragazzi di genitori che
lavorano.
Per superare ormai la prassi di chiedere i
Sacramenti nella logica di obblighi da
adempiere (“per ricevere il Sacramento
devo…”) sarebbe utile favorire una
maggiore relazione con i genitori dei
ragazzi.
Alla visione standardizzata del
catechismo antagonista della vita familiare
(“mio figlio deve studiare perciò non può
scendere…” “La domenica è l’unico giorno
che tutta la famiglia può dormire!”) è
necessario proporre un percorso di
relazioni che favoriscano il “venirsi
incontro” rispetto alle dinamiche specifiche
di ogni famiglia. Sarà necessario non
arroccarci, da parte nostra, su posizioni
inflessibili ma cercare, senza venir meno ai
principi cristiani, una relazione possibile
con tutte le famiglie.
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Il gruppo delle catechiste dell’IC
Granello di Senape
Assemblea Parrocchiale
ASSEMBLEA PARROCCHIALE 7 marzo 2010
Sintesi del lavoro nel “GRUPPO INFANZIA”
L’Assemblea in genere ed il lavoro in gruppo
in particolare sono stati vissuti da quasi tutti i
partecipanti come un momento importante di
conoscenza reciproca, sia dei gruppi, sia delle
persone operanti in Parrocchia.
Il tempo dedicato al lavoro di gruppo è infatti
apparso poco ed è stato dedicato in gran parte
alla presentazione dell’attività dei vari gruppi,
cercando di mettere in evidenza gli aspetti
della loro attività legata all’ambito di interesse
del gruppo di lavoro (l’infanzia): per qesto
motivo sono di seguito tralasciati i riferimenti
(anche interessanti) emersi durante la
discussione che però non hanno diretta
attinenza con l’ambito sopra specificato.
Un primo stimolo è quindi certamente quello
dell’opportunità di riproporre momenti simili di
conoscenza, fornendo la possibilità di
proseguire il lavoro iniziato approfondendo la
parte propositiva del lavoro di gruppo.
Legato a questo primo aspetto circa
l’importanza del sentirsi partecipi di un’unica
comunità parrocchiale, vi è la necessità
espressa da molti di una stretta interazione e
collaborazione tra i vari gruppi parrocchiali per
mettere a frutto i diversi carismi e le specificità
di ognuno di essi.
In tal senso sono state giudicate molto
positivamente esperienze già in atto quali, ad
esempio, la partecipazione di cantori e
suonatori alle celebrazioni dei Sacramenti, le
testimonianze di persone di altri gruppi negli
incontri dei gruppi di iniziazione cristiana, il
servizio degli aiuto-catechisti, ecc.
A livello di collaborazione con altri gruppi
decanali è stato riscontrato come essa si sia
manifestata a livello di formazione dei
catechisti (gruppo di iniziazione cristiana) e di
primo confronto delle varie esperienze (gruppo
catechesi battesimale), sempre comunque su
iniziativa dei gruppi della nostra Parrocchia.
Analizzando la specificità dell’ambito a cui
faceva riferimento il gruppo (infanzia), è stato
rilevato come questa sia un’età fondamentale
per tutto il cammino cristiano della persona in
quanto è posto proprio all’inizio del percorso di
educazione alla fede e costituisce il momento
in cui seminare quanto poi si raccoglierà nelle
età successive.
Nel corso della discussione è emerso come
nella parrocchia siano presenti alcune realtà e
situazioni che richiedono uno sforzo di
adeguamento degli strumenti educativi della
stessa, in quanto i percorsi attualmente
esistenti riescono a rispondere in minima parte
alle domande poste da tali situazioni.
Vi è in primo luogo una forte presenza di
migranti sul territorio della parrocchia, con
culture e gruppi etnici di appartenenza
fortemente connotati e scarsamente
intersecantisi con l’attività educativa della
Parrocchia: è possibile quindi rivolgere una
particolare attenzione educativa (oltre che
caritativa) nei confronti di tali persone? In
che modo e con quali strumenti?
Si è rilevato (soprattutto nella preparazione al
Sacramento del Battesimo) un aumento
esponenziale
di
situazioni
familiari
“particolari” (coppie sposate civilmente o
conviventi, separati, ragazze madri, figli di
primo e secondo letto, ecc.), per cui ormai
la “particolarità” sembra essere quella delle
famiglie tradizionali. Di fronte a questo
quadro fortemente mutato nasce da una
parte la necessità di riscoprire e
documentarsi circa il dettato della morale
cristiana e del Magistero della Chiesa
(anche in funzione della preparazione
sacramentale); dall’altra emerge il bisogno
di un’attenzione particolare verso queste
famiglie che altrimenti tendono ad
allontanarsi dalla Chiesa stessa.
La particolare congiuntura economica ed in
generale il crescente impoverimento di una
parte sempre maggiore della popolazione,
fa sì che sempre maggiore sia il numero di
famiglie con ragazzi piccoli che si rivolgono
alla Caritas parrocchiale nelle sue varie
articolazioni
(centro
di
ascolto,
microcredito, distribuzione indumenti, ecc.).
Questo problema, a volte legato alle
situazioni di cui ai precedenti punti, pone
l’accento sulla necessità di un’attenzione
non
solo
educativa-catechistica
nei
Pag. 11
Granello di Senape
Assemblea Parrocchiale
confronti delle famiglie con bambini piccoli
(destinatarie specifiche dell’ambito di
discussione), ma anche di tipo missionario
-caritativo.
Mentre questi primi tre argomenti di
discussione, legati ad aspetti sociologici della
società contemporanea,
interrogano la
comunità parrocchiale sulla necessità di
attivare una progettualità nei confronti di una
porzione sempre crescente di popolazione
rimasta finora ai margini della proposta
educativa, un secondo punto focale di
interesse affrontato nel lavoro di gruppo
inerisce più specificamente i percorsi educativi
(legati al periodo dell’infanzia) che già si
svolgono in Parrocchia
E’ stato rilevato da più persone il vuoto
esistente tra il momento del Battesimo e
quello dell’inizio del cammino catechistico
di iniziazione cristiana (cosiddetto anno
“zero”): tale periodo, che giocoforza va
rivolto alle famiglie nella loro interezza
(genitori
e
figli
piccoli)
risulta
fondamentale per avvicinare le famiglie
stesse, prevalentemente ancora in fase di
rodaggio, alla vita parrocchiale e favorire
la partecipazione successiva dei bambini
al cammino di educazione alla fede. E’
ben vero che attualmente tale periodo di
tempo (che raccoglie i bambini da 0 a 7
anni e le loro famiglie) è parzialmente
coperto dal gruppo della catechesi
battesimale con incontri iniziati tre anni fa,
ma la scarsa conoscenza di tale percorso
e il limitato interesse da parte anche delle
famiglie “vicine” (dovuti anche alla novità
di tale attenzione a livello di Chiesa),
nonché la ridotta disponibilità di forze per
organizzarlo e gestirlo lo relega, di fatto,
ad un’attività “di nicchia”. Occorrerebbe
riflettere su come sia possibile dedicare
maggiore impegno e forze a tale momento
fondamentale nella vita del cristiano,
anche in accordo con le recenti indicazioni
della pastorale diocesana.
E’ stata infine segnalata da più persone la
differenza/contrapposizione tra lo stile
educativo delle famiglie e quello della
parrocchia/oratorio nei confronti dei
bambini e ragazzi frequentanti la
catechesi.
Ciò
crea
contrasti
e
disorientamento nei ragazzi, ad esempio
relativamente alla partecipazione alla
Messa domenicale: come quindi stabilire
nuove regole comuni con le famiglie
mediante la condivisione di un patto
educativo?
Il lavoro di gruppo, se da un lato è stato intenso
e partecipato nella fase del racconto
esperienziale dei vari gruppi, attento e tutto
sommato articolato nell’individuazione delle
aree di attenzione, si è rivelato (soprattutto per
mancanza di tempo) meno incisivo e
approfondito nell’elaborazione di proposte
concrete da sottoporre all’attenzione della
Parrocchia e del Consiglio Pastorale in prima
battuta.
Di seguito sono riportate tali proposte che
vanno comunque considerate un primo
tentativo (ancorché non articolato e ragionato)
di rispondere ad alcuni bisogni ed esigenze
emerse nel corso della discussione:
affiancare alle famiglie in difficoltà, che si
rivolgono ai vari servizi della Caritas,
famiglie che frequentano la parrocchia e
che possano essere un punto di
riferimento;
promuovere iniziative, interventi, percorsi di
educazione alla carità e di attenzione ai
bisogni degli altri, a partire dai primi anni di
educazione alla fede;
dedicare
maggiori
forze
al
percorso
antecedente i gruppi
di catechesi
dell’iniziazione
cristiana
coinvolgendo
giovani e adolescenti;
coinvolgere maggiormente le famiglie prima
dell’inizio della catechesi di iniziazione
cristiana con attività che facilitino un
avvicinamento graduale alla vita della
Parrocchia
(laboratori
per
bambini,
estensione dell’anno “zero”);
stimolare una maggiore collaborazione da parte
delle famiglie che già partecipano alla vita
della comunità parrocchiale per coinvolgere
le famiglie più lontane sfruttando la rete di
rapporti sul territorio (a scuola, nel
caseggiato, ecc.);
proporre incontri formativi specifici per genitori
per favorire la condivisione del patto
educativo nei confronti dei loro figli.
Pag. 12
Sintesi elaborata da Vittorio Bertoletti
Granello di Senape
Recensione
Educare nella postmodernità
Un’antologia di testi dell’emerito card. Carlo Maria Martini
“Sento parlare di emergenza educativa, di
sfida educativa, di programmi pluriennali di
formazione... Questo mi ricorda un momento
particolare di “illuminazione” o “insight” che
ebbi verso l‟inizio del decennio degli anni ‟80.
Stavo recitando le Lodi mattutine… Mi colpì il
primo cantico, che riproduceva una parte del
grande inno con cui Mosè chiude il libro del
Deuteronomio. Diceva a un certo punto così:
„Porzione del Signore è il suo popolo, sua
eredità è Giacobbe. Egli lo trovò in terra
deserta... lo educò, ne ebbe cura…‟. Mi colpì in
particolare l‟espressione lo educò… Fu quella
per me una intuizione decisiva. Vidi come il
tema dell‟educare non consista tanto nel darsi
da fare dell‟uomo per tirar fuori qualcosa dai
suoi simili, ma anzitutto nel darsi da fare di
Dio per educare il suo popolo e per educare i
singoli del suo popolo. Mi parve allora che
tutto il nostro programma educativo futuro
avrebbe dovuto ispirarsi a questa azione di
Dio educatore".
A scrivere queste righe è il cardinale Carlo
Maria Martini che così apre una nuova
antologia dai suoi scritti ora in libreria con i
tipi dell‟Editrice La Scuola e il titolo “Educare
nella postmodernità” (a cura di Franco
Monaco, pp. 160 , € 9,50). Il volume presenta il
meglio del pensiero del “Martini educatore”,
recuperando non solo la lettera “Dio educa il
suo popolo” per il programma pastorale della
diocesi ambrosiana del 1987-1989, o ampi
stralci dalle lezioni tenute in occasione del
conferimento al cardinale delle lauree
“honoris causa” in Scienze dell‟Educazione da
parte dell‟ Università Salesiana di Roma nel
1989 e da parte dell’Università Cattolica di
Milano nel 2002 (“Un‟educazione popolare e
planetaria. Domande ai pedagogisti” e “La
Bibbia, grande libro educativo dell‟umanità”),
ma valorizzando anche interessanti memorie
autobiografiche sulla personale esperienza
scolastica e formativa del cardinale: il suo
noviziato, gli anni degli studi in filosofia e
teologia, quelli di perfezionamento all‟Istituto
biblico e alla Gregoriana. E ci sono pure
riletture di don Milani, lettere ai pedagogisti e
agli educatori, testi omiletici e pastorali. In ogni
caso - come spiega bene il curatore - quanto
basta non per scoprire una teoria
dell‟educazione, quanto piuttosto una sapienza
applicata all‟azione educativa da parte di un
maestro di vita. Una guida che accompagna il
lettore nel labirinto della postmodernità. “Si ha
l‟impressione di una qualche sua perplessità su
espressioni in voga di recente nella Chiesa
italiana quali „emergenza‟, „sfida‟, „alleanza
educativa‟…” -scrive Franco Monaco nella
densa introduzione. Aggiungendo: “Se
abbiamo inteso bene, Martini è reattivo verso
quel di più di volontarismo, di paternalismo e
di ansia che spesso si celano al fondo di un pur
apprezzabile proposito educativo. Di questi
due elementi si rinviene traccia nella lettera
pastorale Dio educa il suo popolo, centrata
sull‟educare, che ci è parso utile ricomprendere
nella presente raccolta e che anzi ne
rappresenta il corpo centrale”. Insomma,
l‟educatore deve ispirarsi alla pedagogia di Dio
quale si dipana nella Scrittura e cooperare alla
sua azione. Perché è la Bibbia il libro educativo
dell‟umanità.
SOMMARIO
Lettera-prefazione di C. M. Martini
Introduzione di F. Monaco
Scritti di C. M. Martini:
–Cristiani nella postmodernità
–Dio educa il suo popolo
–Un’educazione popolare e planetaria.
Domande ai pedagogisti
– La Bibbia, grande libro educativo dell’umanità – Il
mio itinerario di studi
– L’esperienza pastorale di Don Dilani oggi
– Lettera ad un educatore che si sente fallito
– In ascolto dei giovani
– Cercate una verità semplice e sicura
Tratto da www.lascuola.it
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Granello di Senape
Lettera Pastorale
Verso la pienezza eucaristica della vita cristiana
Alcuni passaggi tratti dal cap. III della Lettera Pastorale “In cammino con San Carlo”
del card. Dionigi Tettamanzi
Nel percorso pastorale Mi sarete testimoni
(2003-2006) tra i vari ambiti di pastorale
ordinaria in grado di far riscoprire alla Chiesa
di Milano il proprio volto missionario, si
indicava la ripresa del tema dell'Iniziazione
Cristiana (=IC) dei bambini e dei ragazzi.
L'Arcivescovo dava avvio al "cantiere" del
rinnovamento dell'IC. Il lavoro compiuto è
stato oggetto di una "verifica" che si è svolta
all'interno all'interno della Commissione
arcivescovile , poi con il coinvolgimento dei
decani e dei consigli diocesani presbiterali e
pastorali. Questo primo e ampio confronto ha
portato come frutto i presenti "orientamenti"
che vanno interpretati non più come "cantiere
aperto" ma di "prospettive e linee operative".
Il cammino compiuto
Il cammino sviluppatesi in questi anni, su
impulso dell’Arcivescovo, è stato ricco e
articolato… Questi itinerari sono stati
sperimentati per 3 anni da 169 parrocchie,
coinvolgendo più di 1300 tra preti, catechisti e
operatori pastorali e circa 10.000 tra bambini e
ragazzi. Nel 2008 i primi 1.470 ragazzi
celebravano unitariamente Cresima e
Eucaristia, entrando così nella fase più
propriamente mistagogica (6. .Essa consiste
nella cura per la personale e vitale
appropriazione dei sacramenti ricevuti, in
modo tale che il mistero celebrato diventi
autentica sorgente di vita cristiana.).
È da rilevare che il consenso sulla fase
battesimale dell’itinerario è stata subito
unanime. Di segno diverso è stata la
valutazione in riferimento alle altre due fasi.
Quanto a quella del "completamento
sacramentale dell'IC", la portata consistente
del cambiamento richiesto rispetto alla prassi
catechistica consueta. ha obiettivamente
suscitato diversi interrogativi e perplessità.
Analoghe valutazioni si sono verificate anche
in riferimento alla fase più propriamente
mistagogica. Si tratta a questo punto di
indicare a tutta la Diocesi i passi concreti per
proseguire e consolidare il rinnovamento
dell'IC dei bambini e dei ragazzi nell'insieme
unitario delle sue tre fasi (Battesimo;
introduzione alla vita cristiana; appropriazione
vissuta, nella fase mistagogica).
L’ispirazione catecumenale del percorso di
IC
Il progetto di rinnovamento dell’IC abbraccia
tutto l’arco temporale che va dalla domanda del
Battesimo alla fase mistagogica che segue la
celebrazione dei Sacramenti della Cresima e
dell’ Eucaristia. Con questo ci si riferisce, in
concreto, all’accompagnamento spirituale dei
bambini e dei ragazzi come delle loro famiglie
attorno ai primi undici anni di vita…
In concreto quattro sono le linee ispiratrici del
rinnovamento:
L’attenzione alla fase di accoglienza e di
“prima evangelizzazione” o “primo annuncio”…
La configurazione di un itinerario di
introduzione globale alla fede e alla vita
cristiana…
L’introduzione alla fase mistagogica…
Il coinvolgimento della comunità cristiana, in
particolare degli adulti…
La scelta dell’Arcivescovo e i conseguenti
adempimenti pratici
…Affinché l’introduzione dei nuovi itinerari in
tutte le sue fasi avvenga in modo preciso e
graduale, si chiede che la rinnovata IC dei
bambini e dei ragazzi a ispirazione
catecumenale diventi prassi ordinaria in tutta la
diocesi per i bambini nati nel 2007, e dunque il
suo completamento –orientativamente- nel
2018. (Si sono scelti i nati nel 2007 perché
questo è l'anno a partire dal quale non poche
comunità hanno iniziato a potenziare o avviare
momenti organici di cura delle prime età, in
linea con quanto autorevolmente chiesto
dall'Arcivescovo in Famiglia comunica la tua
fede, anno pastorale 2007-2008, n. 26-30). Ciò
impegna tutte le comunità pastorali e
parrocchiali, sin d'ora, ad accompagnare questi
bimbi battezzati seguendo le indicazioni proprie
della pastorale delle prime età di vita e a
preparare i catechisti cui saranno affidati a suo
tempo, il cammino del discepolato e l'eventuale
prima evangelizzazione dei bambini che non
avessero partecipato alla fase battesimale.
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Granello di Senape
Notizie utili
Notizie Utili
Pensioni pratiche di invalidità
ACLI - Via S. Cristoforo 1
Da lunedì a venerdì: ore 9 - 12
Tel. 02428269
Compilazione mod. 730 mod. 740
martedì: 9-12 (presso ACLI, via Bruzzesi 2)
RECAPITI TELEFONICI
don Renzo Marnati
024223844
Oratorio
02427267
Ufficio Caritas e fax
02471570
don Antonio Carretta
024237457
Posta elettronica:
Sito internet:
[email protected]
www.curatodars.it
Posta elettronica sito: [email protected]
Distribuzione alimentari:
venerdì, dalle ore 15 alle 17 (orario inv.)
Distribuzione indumenti:
mercoledì, ore 9 - 11
CARITAS PARROCCHIALE
Centro di ascolto: 02471570
martedì e giovedì, dalle ore 9,30 alle 11
Periodico, Ciclostilato in proprio
Centro di ascolto anziani: 02427267
martedì e giovedì, dalle ore 9 alle 11
Direttore Responsabile:
don Renzo Marnati
INVITO
Corso base di volontariato
“La cosa più bella che puoi fare per te
è fare qualche cosa per gli altri”
Questo è il motto che ispira l’azione dell’Unione Samaritana, associazione di
volontariato che, dal 1947, sostiene i malati e gli anziani.
Nel prossimo mese di gennaio prenderà avvio il corso base di formazione per
volontari (con inizio sabato 29.01.2011).
Il corso, orientato in particolare al sostegno degli anziani, ospiti dell’Istituto Geriatrico
Piero Redaelli di Milano – via Bartolomeo d’Alviano, 78, si terrà per quattro sabati,
presso il medesimo Istituto.
Chi sente il desiderio di condividere il messaggio samaritano può telefonare alla
segreteria del Nucleo Redaelli Milano (tel. 02 4131 5381, dal lunedì al venerdì,
orari 10/12 e 15/17)
Per coloro che volessero in seguito diventare volontari, si fa presente che l’impegno
minimo richiesto è di una presenza settimanale di due o tre ore. Si tratta soprattutto di
ascoltare e dialogare con gli anziani.
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GENNAIO 2011
9
Dom
Battesimo di Gesù
Cel.: 8,30 - 10,30 - 18,00
ore 10,30 Battesimi
10
Lun
11
Mar
ore 21 Consiglio Pastorale Decanale
12
Mer
ore 21 incontro catechiste decanato
13
Gio
Riprende ore 16 e 21 Catechesi adulti
14
Ven
ore 16,30 Adorazione Eucaristica
15
Sab
16
Dom
II dopo l’Epifania
Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00
ore 15,30 spettacolo BAMBINI in S. Vito
17
Lun
Settimana di preghiera per l’unità dei
Cristiani
.
18
Mar
19
Mer
20
Gio
16 e 21 Catechesi adulti
21
Ven
ore 16,30 Adorazione Eucaristica
22
Sab
23
Dom
24
Lun
25
Mar
26
Mer
27
Gio
16 e 21 Catechesi adulti
ore 17 Catechesi 2° anno
28
Ven
ore 16,30 Adorazione Eucaristica
29
Sab
30
Dom
31
Lun
III dopo l’Epifania
Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00
ore 11,30 incontro genitori 3° anno
FEBBRAIO 2011
1
Mar
2
Mer
3
Gio
16 e 21 Catechesi adulti
4
Ven
ore 16,30 Adorazione Eucaristica
5
Sab
6
Dom
7
Lun
8
Mar
9
Mer
10
Gio
16 e 21 Catechesi adulti
11
Ven
ore 16,30 Adorazione Eucaristica
12
Sab
13
Dom
14
Lun
15
Mar
Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00
Incontro cammino 0-7
Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00
ANAGRAFE RIASSUNTIVA 2010
Sono nati alla vita di fede
19 bambini
Hanno partecipato per la Prima volta
pienamente all’Eucarestia
34 ragazzi
Hanno celebrato il Sacramento della
Confermazione
33 ragazzi
Si è unita in Matrimonio
una coppia
Abbiamo accompagnato alla casa del
Santa Famiglia
Cel.: 8,30 - 10,30 - 18,00
Festa anniversari di Matrimonio
Padre 63 Parrocchiani