quelli della catechesi - Parrocchia Santo Curato d`Ars
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quelli della catechesi - Parrocchia Santo Curato d`Ars
In questo numero: QUELLI DELLA CATECHESI Editoriale pag. 2 - 3 Educare pag. 4 - 5 Catechisti dell’IC pag. 9 - 10 Letture pag. 23 Granello di Senape Editoriale In questo numero… Il contesto in cui prende avvio questo nuovo numero di GdS è la volontà espressa dall’Assemblea Parrocchiale del marzo 2010 di conoscerci meglio, proprio come Comunità parrocchiale, all’interno della Comunità, ma anche dando la possibilità a chi lo volesse da “fuori” di sapere cosa sta vivendo la Comunità cristiana Parrocchiale del S. Curato d’Ars. Proprio in questa linea durante tutto l’anno pastorale 2010-2011 in alcune domeniche si presenteranno così diversi gruppi suddivisi per ambiti pastorali. Oggi DOMENICA 9 GENNAIO 2011 in occasione della presentazione di “Quelli della catechesi” esce il nostro informatore parrocchiale sulla sfida educativa dei bambini e dei ragazzi. Il notissimo detto di Tertulliano “Cristiani si diventa, non si nasce” sottolinea la dimensione propriamente educativa nella vita cristiana. Si tratta di un cammino da compiere sia per chi educa che per chi è educato. Scorriamo allora l’indice degli articoli: Come EDITORIALE una piccola provocazione iniziale nelle parole “forti” di Bernanos dal famoso Diario di un curato di campagna. Nel proporre una riflessione sul cap. 3 degli Orientamenti pastorali della CEI “Educare alla vita buona del Vangelo”, poniamo l’accento sulle caratteristiche che deve avere oggi l’educatore. Le tre schede seguenti, così impostate per prepararci come gruppi di operatori pastorali all’Assemblea Parrocchiale del 7 marzo scorso “La sfida educativa”, presentano le linee guida e le modalità operative dei tre gruppi di educatori attivi sulla fascia 0-12 anni. I frutti di quella Assemblea sono qui resi noti per quanto riguarda il Gruppo Infanzia. Colpiscono alcune osservazioni e indicazioni ivi contenute nella loro schiettezza, pienamente in linea con i numerosi studi ormai condotti sulle difficoltà e sui nodi cruciali dell’attuale percorso di catechesi dell’Iniziazione Cristiana (IC). La presentazione del libro “Educare nella postmodernità” dell’emerito Card. Carlo Maria Martini è un chiaro invito alla lettura dei testi lì raccolti da parte di tutti coloro che hanno a cuore il volto futuro della Chiesa italiana, che per noi è, nel suo piccolo, la Chiesa del Santo Curato d’Ars. Chiude il numero un estratto del cap. 3 della lettera del Card. Dionigi Tettamanzi “In cammino con San Carlo” dove sono riportate le linee operative date dal nostro Arcivescovo sul rinnovamento dell’IC. La redazione Pag. 2 Granello di Senape Editoriale la Parola di Dio! Insegnare, figliolo, non è una cosa da ridere! Non ti parlo di quelli che se la cavano con degli imbonimenti: ne vedrai un buon numero nel corso della vita, imparerai a conoscerli. Verità consolanti, le chiamano. La verità prima libera, poi consola. Comunque non si ha diritto di definire una cosa del genere “consolazione”. La parola di Dio! è un ferro rovente la parola di Dio. E tu che la insegni vorresti pigliarla con le molle per non bruciarti, non la afferreresti a piene mani? Lasciami ridere: un prete che scende un po’ ringalluzzito ma contento dal pulpito di Verità, non ha predicato, ha fatto le fusa se mai. Bada che può capitare a chiunque: siamo dei poveri dormienti, e certe volte che fatica del diavolo svegliarsi! Anche gli apostoli, comunque, dormivano al Getsemani. Ma insomma bisogna distinguere. E capirai anche che chi si scalmana e suda come un facchino non sempre è più sveglio degli altri, no. Dico soltanto che quando per caso il Signore mi cava fuori una parola che è utile alle anime, la capisco dal male che mi fa. Bernanos, Diario di un curato di campagna Pag. 3 Granello di Senape Episcopato Educare, cammino di relazione e di fiducia Commento al cap. 3 degli Orientamenti pastorali dell’Episcopato Italiano per il decennio 2010-2020 Il primo documento della CEI per il decennio 2010-2020sul tema dell’educazione, “Educare alla vita buona del Vangelo”, si inserisce nel percorso della Chiesa da sempre attenta a formare, educare, far crescere ogni uomo affinché tutti abbiano la vita, e l’abbiano in abbondanza (Gv 10,10). Figure di educatori eminenti hanno lasciato tracce indelebili nelle nostre comunità. Da questo patrimonio di esperienze possiamo trarre alcuni tratti fondamentali per ogni azione educativa; - l’autorevolezza dell’educatore - la centralità della relazione personale - l’educazione come atto di amore - la formazione integrale della persona - la corresponsabilità per la costruzione del bene comune. A partire da questi aspetti il documento in esame nello specifico del cap. 3, “Educare, cammino di relazione e di fiducia”, lo analizzo la dove si interroga su quali sono oggi le note caratteristiche dell’educatore sotto il profilo umano, spirituale e pedagogico. Di fronte ai nodi che caratterizzano la nostra sfida educativa (come educatori, genitori, insegnanti…) è necessario come cristiani porci alla scuola di Gesù, nostro maestro. Camminando per le strade della Palestina Gesù ha intessuto una relazione educativa esemplare con i suoi discepoli, dalla quale possiamo trarre alcuni elementi Pag. 4 su cui riflettere. Subito dopo il prologo, l’evangelista Giovanni pone l’incontro tra i discepoli di Giovanni Battista e Gesù: la domanda di Gesù Che cosa cercate? (Gv 1,38) è letta dai nostri Vescovi coma la capacità di Gesù di “suscitare e riconoscere un desiderio. La domanda di Gesù è una prima chiamata che incoraggia a interrogarsi sul significato autentico della propria ricerca… È una provocazione a chiarire a se stessi cosa si stia cercando davvero nella vita, a discernere ciò di cui si sente la mancanza, a scoprire cosa stia realmente a cuore”. Come educatore, devo ammettere, mi basterebbe fermarmi qui: chi pone la domanda deve essere un uomo/donna in cammino, egli stesso per primo in ricerca, in dialogo con la domanda. Se l'obiettivo dell'educazione cristiana è quello di educare ciascun credente affinché ogni azione, ogni scelta venga preceduta dalla domanda: Che cosa cercate?, sorge spontanea un'altra domanda: quanti di noi fanno questo, quanti di noi nella propria vita di ogni giorno vivono dando potere a questa domanda? Come faremo allora ad educare gli altri se prima questa modalità non parte da noi stessi, non la attuiamo su di noi, non entra a far parte della nostra vita come lo sono il lavarsi, il nutrirsi, il vestirsi, il riposarsi? C’è poi nel primo capitolo di Giovanni la proposta di Gesù: Venite e vedrete (Gv 1, 39). La lettura dei vescovi è chiara: Gesù “ci mostra così che per stabilire un rapporto educativo occorre un incontro che susciti Granello di Senape Episcopato una relazione personale: non si tratta di trasmettere notizie astratte ma di offrire un’esperienza da condividere”. Come catechista mi interrogo sul valore che dovrebbe testimoniare l’intera comunità cristiana nei confronti dei piccoli dell’Iniziazione Cristiana. Quanto è vero che è necessario realizzare un rapporto di amore e fiducia tra chi educa e chi è educato (purchè non si arrivi alla deriva privatistica) ma altrettanto vero è necessario rinsaldare il legame con la comunità come espressione visibile dell’attenzione che ogni cristiano è chiamato a nutrire verso il futuro della sua fede e, quindi, anche verso il futuro della sua comunità che la vive e la incarna. La conclusione del cap. 1 di Giovanni, Rimasero con lui (1,39), è letta dai vescovi come un accettare la sfida. “Dall’esempio di Gesù apprendiamo che la relazione educativa esige pazienza, gradualità, reciprocità distesa nel tempo. Non è fatta di esperienze occasionali e di gratificazioni istantanee. Ha bisogno di stabilità, progettualità coraggiosa, impegno duraturo”. Come genitore sento l’onore e l’onere di una perseveranza credibile, cosciente che la mia umanità è insieme ricchezza e limite. Con umiltà, in cammino, padri e madri insieme, anche laddove ci sono situazioni di crisi o di separazioni, “in Gesù maestro di verità e di vita che ci raggiunge nella forza dello Spirito, noi siamo coinvolti nell’opera educatrice del padre e siamo generati come uomini nuovi, capaci di stabilire relazioni vere”. È Gesù a Cafarnao che sferza i suoi discepoli con una domanda netta: Volete andarvene anche voi? (Gv 6, 67). In quello che i nostri vescovi titolano “perseverare nell’impresa” c’è tutta la loro preghiera, la loro vicinanza, il loro impegno per promuovere nuove iniziative e valorizzare l’esistente in tutti gli ambiti educativi possibili (famiglia, oratorio, scuola…). Le ultime due caratteristiche dell’educatore sono tratte sempre dal percorso dell’evangelista Giovanni: egli è colui che sa accettare di essere amato, che sa riconoscersi figlio, e colui che sa vivere la relazione nell’amore. Tale relazione si plasma a Gesù nella sua estrema dedizione (Gv 15,13), nella familiarità confidente (Gv 15,15) e nella scelta libera e gratuita (Gv 15,16). Tutto ciò si gioca in un cammino che dura una vita e chiede la credibilità dei testimoni e una passione per l’educazione in tutti gli ambiti della quotidianità per continuare a scrivere una storia di santità. Guardando a Gesù maestro ci accorgiamo della necessità di salti di qualità affinché la relazione educativa non proceda per inerzia. Pag. 5 Rossella M. Il materiale degli articoli seguenti è stato estrapolato dai documenti dell’Assemblea Parrocchiale del 7 marzo 2010 Granello di Senape Catechismo Gruppo catechisti battesimali Chi siamo? Siamo un gruppo di quattro coppie di sposi che, da circa 3 anni, affianca il Parroco nella preparazione delle famiglie che chiedono il Battesimo per i loro ragazzi e che organizza momenti di formazione per le famiglie con ragazzi in età prescolare (prima della catechesi dell’iniziazione cristiana). Carla e Antonio Aquilino; Chiara e Vittorio Bertoletti; Luana e Giorgio Galparoli; Alessandra e Fabio Previdi. Cosa facciamo? Il campo di azione del nostro gruppo si articola in due percorsi distinti cronologicamente successivi l’uno all’altro e che hanno come momento di passaggio la celebrazione del Battesimo. Il primo percorso è quello della preparazione al Sacramento del Battesimo e si svolge di norma attraverso: un primo breve momento di conoscenza tra le famiglie che chiedono il Battesimo per i loro figli ed il Parroco; la visita di una coppia di catechisti battesimali a casa di ciascuna famiglia quale momento di benvenuto dato dalla Comunità Parrocchiale e di primo approfondimento di alcune tematiche specifiche (significato del Battesimo, scelta del padrino e della madrina, ecc.); un incontro formativo il sabato precedente il Battesimo (cui sono invitati anche padrini e madrine) durante il quale si affronta la spiegazione del rito illustrando i segni di cui è ricco il sacramento; la partecipazione all’Eucarestia delle 10 la mattina del Battesimo, quale momento in cui presentare i ragazzi alla Comunità Parrocchiale al fine di favorire la sua partecipazione ed il suo coinvolgimento; la celebrazione vera e propria del Sacramento la domenica pomeriggio, durante il quale curiamo l’animazione insieme alle famiglie dei battezzandi (lettura della Parola, preghiere dei fedeli) e ad alcuni volontari prevalentemente giovani (musiche e canti). Il secondo percorso, tuttora in divenire, è quello post-battesimale (itinerario 0-7 anni) e si articola in pochi incontri (due all’anno: attualmente novembre e marzo) in cui viene affrontato un tema comune per adulti e ragazzi mediante una proposta formativa per i genitori e un’attività di gioco/ laboratorio per i figli: le due proposte si svolgono in ambienti separati garantendo la presenza di animatori e baby-sitter per i ragazzi, in modo da permettere ai genitori di partecipare serenamente agli incontri. A tali incontri, in cui si riflette e ci si confronta sulle difficoltà quotidiane di vivere la fede in famiglia nei gesti concreti e nei rapporti reciproci, si affiancano altri momenti più conviviali: la partecipazione delle famiglie alla Festa Patronale (ottobre) e ad una giornata di festa in Parrocchia (aprile). Quale la nostra formazione? La nostra formazione relativa specificamente al tema dell’ambito considerato (Battesimo) si articola in quattro livelli: a livello personale essa è principalmente basata sulla lettura di testi specifici che ci vengono messi a disposizione da Pag. 6 Granello di Senape Catechismo ci vengono messi a disposizione da parte del Parroco a livello di gruppo si svolge mediante l’approfondimento di alcuni specifici aspetti (ad es. il significato dei segni battesimali), a cui viene dedicata una parte delle riunioni di preparazione (più o meno una volta al mese); a livello decanale è stato fatto un primo incontro di tutti i gruppi di catechisti battesimali operanti nelle Parrocchie del nostro Decanato: crediamo sia auspicabile organizzare, con tempi e modi da definire e pensare, un itinerario decanale di formazione strutturata specificamente pensata per i catechisti battesimali; a livello diocesano infine cerchiamo di partecipare agli incontri formativi promossi dalla Diocesi, la quale negli ultimi anni sta mostrando forte attenzione verso questo ambito. Nel futuro ci sembra che sia sensato lavorare su due distinti livelli formativi: il primo, di carattere più contenutistico, è relativo alle questioni di tipo normativo -dottrinale per affrontare più preparati la complessità delle situazioni famigliari che incontriamo (coppie solo conviventi o separate, ragazze madri, figli di primo e secondo letto, padrini e madrine in situazioni matrimoniali non chiare, ecc.); il secondo, relativo più al “modo”, nasce dall’esigenza di una formazione alla comunicazione per rendere più efficace il nostro modo di comunicare con i genitori, per entrare in sintonia con loro più rapidamente e poter trasmettere meglio il messaggio che portiamo. Che cosa chiediamo/offriamo alla Comunità? Crediamo che alcune delle proposte formative, di cui sentiamo l’esigenza e che stiamo pensando/valutando, possano essere proposta ad altri gruppi ed in genere a tutta la Comunità Parrocchiale o addirittura Decanale: in particolare ci riferiamo all’itinarario decanale di formazione per i catechisti battesimali, che portando alla riflessione sul “primo” dei sacramenti potrebbe essere un’opzione formativa interessante per tutti, ed alla formazione alla comunicazione, che potrebbe essere un desiderio (una necessità) comune a molti altri gruppi e strettamente connessa con la missione primaria annuncio del Vangelo di una Comunità cristiana. Le attività connesse alla Celebrazione liturgica sono un “cantiere aperto” perché crediamo fermamente nel valore della Liturgia come primo strumento di educazione della Chiesa. Per queste ragioni pensiamo che una maggior partecipazione della Comunità alla Celebrazione del Sacramento potrebbe essere un’occasione formativa per ciascuno, oltre che un modo per testimoniare una più visibile vicinanza della Comunità Parrocchiale alle famiglie dei battezzandi. Da sottolineare in questa direzione la collaborazione all’animazione della liturgia battesimale da parte di alcuni suonatori e cantori. La preparazione e la gestione degli incontri formativi post-battesimali è particolarmente impegnativa. In essa, è di grande aiuto il supporto di molte persone che ci aiutano facendo “baby-sitting” per i piccoli e nelle attività con i ragazzi più grandicelli. Materiale disponibile sul sito web della Parrocchia http://www.curatodars.it Pag. 7 Il gruppo catechisti del Battesimo Granello di Senape Sacramenti Dalla Celebrazione del Battesimo alla catechesi dell’iniziazione cristiana Un’attenzione nuova, particolare Dopo la celebrazione del Battesimo a tutte le famiglie con ragazzi fino a 7 anni di età, viene proposto un itinerario di crescita e confronto nella fede. Lo scopo dell’itinerario è quello di accompagnare i genitori a (ri)scoprire le origini della propria fede affinché non si sentano soli nell’educazione cristina dei loro ragazzi. La proposta, anche se in fase di costruzione, adeguamento ed integrazione, in questi anni si è articolata nei momenti di seguito descritti. In occasione della Festa Patronale, vera e propria festa delle comunità, che nella nostra Parrocchia si svolge a ottobre (quindi all’inizio dell’anno pastorale), le famiglie sono invitate a partecipare all’Eucarestia della Festa Patronale nonché al pranzo comunitario seguente ed alle attività del pomeriggio. Si tratta di una modalità semplice e gioiosa di stare insieme per conoscersi meglio anche in un momento di festa e non solo nelle occasioni più strettamente formative e di catechesi. vengono inoltre lasciati agli adulti spunti/stimoli per la riflessione personale a casa e ai ragazzi materiali per lavoretti che rimandano a quanto svolto durante l’incontro (ad es. calendario dell’Avvento). Lo scopo di tali incontri è quello di favorire il confronto delle differenti esperienze personali e famigliari alla luce dell’insegnamento cristiano. Non si tratta di un itinerario con incontri collegati sequenzialmente ma di un percorso articolato in momenti autonomi, cioè con un tema che viene completamente svolto nello stesso pomeriggio: ciò permette a tutti di poter partecipare ai singoli appuntamenti e di potersi inserire facilmente in qualsiasi momento all’interno del percorso. Il prossimo incontro di formazione è previsto per sabato 9 aprile 2011 alle ore 16. Per questo stesso motivo è previsto un secondo momento conviviale durante l’anno con la proposta di un pranzo insieme (nei locali parrocchiali): quest anno tale incontro si svolgerà domenica 6 febbraio 2011 con la partecipazione all’Eucaristia delle 10 e la condivisione del pranzo. Due volte all’anno inoltre vengono proposti incontri di approfondimento (della durata di massimo due ore) con un tema comune per adulti e ragazzi, strutturati con una proposta formativa per i genitori e un’attività di gioco/ laboratorio per i ragazzi. Le due proposte si svolgono in ambienti separati garantendo la presenza di animatori e baby-sitter per i ragazzi, in modo da permettere ai genitori di partecipare serenamente agli incontri. Gli incontri hanno termine con un brevissimo momento di preghiera comune in cui genitori e figli possono scoprire la bellezza e la semplicità della preghiera di tutta la famiglia. Talvolta Pag. 8 Il Gruppo Catechisti Battesimali Granello di Senape Catechismo Catechesi dell’iniziazione cristiana Chi siamo? Il gruppo catechiste è tutto al femminile ed è composto al momento da 12 persone che si occupano dell’iniziazione cristiana dei ragazzi dai 7 ai 12 anni con incontri settimanali che seguono il calendario scolastico. Cosa facciamo? Nel primo e secondo anno si preparano i ragazzi al Sacramento della Riconciliazione, che di solito si celebra all’inizio del secondo anno, e alla Prima Piena Partecipazione all’Eucarestia, che si celebra a maggio del secondo anno. Il terzo e quarto anno sono in preparazione alla Celebrazione del Sacramento della Confermazione. Durante il quarto anno ci sono anche degli incontri mensili con il gruppo delle medie per poter favorire la conoscenza e la prosecuzione del cammino di catechesi. Ogni “annata” è divisa in gruppi di 12-14 ragazzi. Attualmente abbiamo 2 gruppi nel primo anno, 3 gruppi nel secondo anno, 3 gruppi nel terzo anno e 1 gruppo nel quarto anno. Gli incontri sono preparati insieme dalle catechiste ( e la consulenza di Elena, sempre a disposizione) in modo da proporre un cammino coerente con le indicazioni della C.E.I. Per ogni anno di catechismo vengono anche proposti: per i ragazzi: degli incontri dedicati e delle uscite formative per sottolineare determinate tematiche; per le famiglie: una o due domeniche da vivere insieme con incontri formativi, giochi e pranzo comunitario; per i genitori: 2 – 3 incontri di formazione tenuti da Don Renzo. Nel cammino di iniziazione cristiana, le catechiste sono aiutate da alcuni ragazzi del gruppo adolescenti a supporto negli incontri e in tutte le altre iniziative proposte. Oltre agli incontri settimanali e alla Celebrazione domenicale, le catechiste e gli adolescenti che le aiutano, hanno comunque modo di incontrare i ragazzi durante tutta la vita della Parrocchia (per es. Feste, oratorio pasquale, oratorio estivo, laboratorio Avvento, laboratorio di Carnevale). Una novità degli ultimi anni riguarda i ragazzi di seconda elementare (il cosiddetto “Anno 0”) che vengono chiamati insieme ai genitori a partecipare a quattro incontri nell’anno per iniziare una conoscenza che poi proseguirà con il cammino catechistico vero e proprio. Quale la nostra formazione? Al gruppo delle catechiste vengono proposti diversi momenti formativi ai quali c’è sempre una quasi totale adesione: mensilmente con Don Renzo; la “Quattro giorni catechiste” tenuto dalla Diocesi; corsi in Decanato con esperti; supporto dei due educatori della Diocesi al momento in forza presso la nostra Parrocchia. Che cosa chiediamo/offriamo alla Comunità? In questi ultimi anni abbiamo potuto vedere alcuni problemi: un buon numero di ragazzi frequentano il catechismo solo per avere “le carte in regola” per ricevere il Sacramento e disertano l’Eucarestia domenicale; molte famiglie restano tiepide e poco interessate al cammino di fede dei loro figli; la maggior parte dei ragazzi include il cammino dell’iniziazione cristiana tra l’orario scolastico e uno dei tanti corsi sportivi, svuotando di valore il cammino Pag. 9 Granello di Senape Catechismo sportivi, svuotando di valore il cammino formativo intrapreso. Percepiamo la necessità di coniugare il nostro operato all’interno del contesto della Comunità ecclesiale in termini di corresponsabilità. Affinché il cammino dell’iniziazione cristiana non sia un “affare privato” delle catechiste e dei ragazzi, con la supervisione del Parroco, chiediamo maggiore partecipazione e coinvolgimento di tutta la Comunità cristiana. Come? Le notizie da divulgare come l’iscrizione alle diverse attività proposte dalla Parrocchia che arricchiscono l’offerta per una crescita sana dei ragazzi (come i laboratori d’Avvento, la novena di Natale, la festa di Natale, il teatro per ragazzi,…); l’iscrizione al catechismo; le feste della Comunità Parrocchiale: oltre al “passaparola” tra mamme davanti alla scuola di bacino (Vespri Siciliani), necessitano il “passaparola” dei diversi membri della Comunità nei propri caseggiati, nei negozi, lungo la via… Significativa potrebbe anche essere la collaborazione indiretta: alcune mamme o nonne si offrono per tenere i figli di altre mamme o papà disponibili e capaci a dare una mano per la catechesi. Mettere in circolo i propri talenti per il bene comune è un modo per essere responsabili dando ognuno il proprio contributo! Un altro aiuto concreto che alcuni potrebbero dare è l’accompagnamento a catechismo dei ragazzi di genitori che lavorano. Per superare ormai la prassi di chiedere i Sacramenti nella logica di obblighi da adempiere (“per ricevere il Sacramento devo…”) sarebbe utile favorire una maggiore relazione con i genitori dei ragazzi. Alla visione standardizzata del catechismo antagonista della vita familiare (“mio figlio deve studiare perciò non può scendere…” “La domenica è l’unico giorno che tutta la famiglia può dormire!”) è necessario proporre un percorso di relazioni che favoriscano il “venirsi incontro” rispetto alle dinamiche specifiche di ogni famiglia. Sarà necessario non arroccarci, da parte nostra, su posizioni inflessibili ma cercare, senza venir meno ai principi cristiani, una relazione possibile con tutte le famiglie. Pag. 10 Il gruppo delle catechiste dell’IC Granello di Senape Assemblea Parrocchiale ASSEMBLEA PARROCCHIALE 7 marzo 2010 Sintesi del lavoro nel “GRUPPO INFANZIA” L’Assemblea in genere ed il lavoro in gruppo in particolare sono stati vissuti da quasi tutti i partecipanti come un momento importante di conoscenza reciproca, sia dei gruppi, sia delle persone operanti in Parrocchia. Il tempo dedicato al lavoro di gruppo è infatti apparso poco ed è stato dedicato in gran parte alla presentazione dell’attività dei vari gruppi, cercando di mettere in evidenza gli aspetti della loro attività legata all’ambito di interesse del gruppo di lavoro (l’infanzia): per qesto motivo sono di seguito tralasciati i riferimenti (anche interessanti) emersi durante la discussione che però non hanno diretta attinenza con l’ambito sopra specificato. Un primo stimolo è quindi certamente quello dell’opportunità di riproporre momenti simili di conoscenza, fornendo la possibilità di proseguire il lavoro iniziato approfondendo la parte propositiva del lavoro di gruppo. Legato a questo primo aspetto circa l’importanza del sentirsi partecipi di un’unica comunità parrocchiale, vi è la necessità espressa da molti di una stretta interazione e collaborazione tra i vari gruppi parrocchiali per mettere a frutto i diversi carismi e le specificità di ognuno di essi. In tal senso sono state giudicate molto positivamente esperienze già in atto quali, ad esempio, la partecipazione di cantori e suonatori alle celebrazioni dei Sacramenti, le testimonianze di persone di altri gruppi negli incontri dei gruppi di iniziazione cristiana, il servizio degli aiuto-catechisti, ecc. A livello di collaborazione con altri gruppi decanali è stato riscontrato come essa si sia manifestata a livello di formazione dei catechisti (gruppo di iniziazione cristiana) e di primo confronto delle varie esperienze (gruppo catechesi battesimale), sempre comunque su iniziativa dei gruppi della nostra Parrocchia. Analizzando la specificità dell’ambito a cui faceva riferimento il gruppo (infanzia), è stato rilevato come questa sia un’età fondamentale per tutto il cammino cristiano della persona in quanto è posto proprio all’inizio del percorso di educazione alla fede e costituisce il momento in cui seminare quanto poi si raccoglierà nelle età successive. Nel corso della discussione è emerso come nella parrocchia siano presenti alcune realtà e situazioni che richiedono uno sforzo di adeguamento degli strumenti educativi della stessa, in quanto i percorsi attualmente esistenti riescono a rispondere in minima parte alle domande poste da tali situazioni. Vi è in primo luogo una forte presenza di migranti sul territorio della parrocchia, con culture e gruppi etnici di appartenenza fortemente connotati e scarsamente intersecantisi con l’attività educativa della Parrocchia: è possibile quindi rivolgere una particolare attenzione educativa (oltre che caritativa) nei confronti di tali persone? In che modo e con quali strumenti? Si è rilevato (soprattutto nella preparazione al Sacramento del Battesimo) un aumento esponenziale di situazioni familiari “particolari” (coppie sposate civilmente o conviventi, separati, ragazze madri, figli di primo e secondo letto, ecc.), per cui ormai la “particolarità” sembra essere quella delle famiglie tradizionali. Di fronte a questo quadro fortemente mutato nasce da una parte la necessità di riscoprire e documentarsi circa il dettato della morale cristiana e del Magistero della Chiesa (anche in funzione della preparazione sacramentale); dall’altra emerge il bisogno di un’attenzione particolare verso queste famiglie che altrimenti tendono ad allontanarsi dalla Chiesa stessa. La particolare congiuntura economica ed in generale il crescente impoverimento di una parte sempre maggiore della popolazione, fa sì che sempre maggiore sia il numero di famiglie con ragazzi piccoli che si rivolgono alla Caritas parrocchiale nelle sue varie articolazioni (centro di ascolto, microcredito, distribuzione indumenti, ecc.). Questo problema, a volte legato alle situazioni di cui ai precedenti punti, pone l’accento sulla necessità di un’attenzione non solo educativa-catechistica nei Pag. 11 Granello di Senape Assemblea Parrocchiale confronti delle famiglie con bambini piccoli (destinatarie specifiche dell’ambito di discussione), ma anche di tipo missionario -caritativo. Mentre questi primi tre argomenti di discussione, legati ad aspetti sociologici della società contemporanea, interrogano la comunità parrocchiale sulla necessità di attivare una progettualità nei confronti di una porzione sempre crescente di popolazione rimasta finora ai margini della proposta educativa, un secondo punto focale di interesse affrontato nel lavoro di gruppo inerisce più specificamente i percorsi educativi (legati al periodo dell’infanzia) che già si svolgono in Parrocchia E’ stato rilevato da più persone il vuoto esistente tra il momento del Battesimo e quello dell’inizio del cammino catechistico di iniziazione cristiana (cosiddetto anno “zero”): tale periodo, che giocoforza va rivolto alle famiglie nella loro interezza (genitori e figli piccoli) risulta fondamentale per avvicinare le famiglie stesse, prevalentemente ancora in fase di rodaggio, alla vita parrocchiale e favorire la partecipazione successiva dei bambini al cammino di educazione alla fede. E’ ben vero che attualmente tale periodo di tempo (che raccoglie i bambini da 0 a 7 anni e le loro famiglie) è parzialmente coperto dal gruppo della catechesi battesimale con incontri iniziati tre anni fa, ma la scarsa conoscenza di tale percorso e il limitato interesse da parte anche delle famiglie “vicine” (dovuti anche alla novità di tale attenzione a livello di Chiesa), nonché la ridotta disponibilità di forze per organizzarlo e gestirlo lo relega, di fatto, ad un’attività “di nicchia”. Occorrerebbe riflettere su come sia possibile dedicare maggiore impegno e forze a tale momento fondamentale nella vita del cristiano, anche in accordo con le recenti indicazioni della pastorale diocesana. E’ stata infine segnalata da più persone la differenza/contrapposizione tra lo stile educativo delle famiglie e quello della parrocchia/oratorio nei confronti dei bambini e ragazzi frequentanti la catechesi. Ciò crea contrasti e disorientamento nei ragazzi, ad esempio relativamente alla partecipazione alla Messa domenicale: come quindi stabilire nuove regole comuni con le famiglie mediante la condivisione di un patto educativo? Il lavoro di gruppo, se da un lato è stato intenso e partecipato nella fase del racconto esperienziale dei vari gruppi, attento e tutto sommato articolato nell’individuazione delle aree di attenzione, si è rivelato (soprattutto per mancanza di tempo) meno incisivo e approfondito nell’elaborazione di proposte concrete da sottoporre all’attenzione della Parrocchia e del Consiglio Pastorale in prima battuta. Di seguito sono riportate tali proposte che vanno comunque considerate un primo tentativo (ancorché non articolato e ragionato) di rispondere ad alcuni bisogni ed esigenze emerse nel corso della discussione: affiancare alle famiglie in difficoltà, che si rivolgono ai vari servizi della Caritas, famiglie che frequentano la parrocchia e che possano essere un punto di riferimento; promuovere iniziative, interventi, percorsi di educazione alla carità e di attenzione ai bisogni degli altri, a partire dai primi anni di educazione alla fede; dedicare maggiori forze al percorso antecedente i gruppi di catechesi dell’iniziazione cristiana coinvolgendo giovani e adolescenti; coinvolgere maggiormente le famiglie prima dell’inizio della catechesi di iniziazione cristiana con attività che facilitino un avvicinamento graduale alla vita della Parrocchia (laboratori per bambini, estensione dell’anno “zero”); stimolare una maggiore collaborazione da parte delle famiglie che già partecipano alla vita della comunità parrocchiale per coinvolgere le famiglie più lontane sfruttando la rete di rapporti sul territorio (a scuola, nel caseggiato, ecc.); proporre incontri formativi specifici per genitori per favorire la condivisione del patto educativo nei confronti dei loro figli. Pag. 12 Sintesi elaborata da Vittorio Bertoletti Granello di Senape Recensione Educare nella postmodernità Un’antologia di testi dell’emerito card. Carlo Maria Martini “Sento parlare di emergenza educativa, di sfida educativa, di programmi pluriennali di formazione... Questo mi ricorda un momento particolare di “illuminazione” o “insight” che ebbi verso l‟inizio del decennio degli anni ‟80. Stavo recitando le Lodi mattutine… Mi colpì il primo cantico, che riproduceva una parte del grande inno con cui Mosè chiude il libro del Deuteronomio. Diceva a un certo punto così: „Porzione del Signore è il suo popolo, sua eredità è Giacobbe. Egli lo trovò in terra deserta... lo educò, ne ebbe cura…‟. Mi colpì in particolare l‟espressione lo educò… Fu quella per me una intuizione decisiva. Vidi come il tema dell‟educare non consista tanto nel darsi da fare dell‟uomo per tirar fuori qualcosa dai suoi simili, ma anzitutto nel darsi da fare di Dio per educare il suo popolo e per educare i singoli del suo popolo. Mi parve allora che tutto il nostro programma educativo futuro avrebbe dovuto ispirarsi a questa azione di Dio educatore". A scrivere queste righe è il cardinale Carlo Maria Martini che così apre una nuova antologia dai suoi scritti ora in libreria con i tipi dell‟Editrice La Scuola e il titolo “Educare nella postmodernità” (a cura di Franco Monaco, pp. 160 , € 9,50). Il volume presenta il meglio del pensiero del “Martini educatore”, recuperando non solo la lettera “Dio educa il suo popolo” per il programma pastorale della diocesi ambrosiana del 1987-1989, o ampi stralci dalle lezioni tenute in occasione del conferimento al cardinale delle lauree “honoris causa” in Scienze dell‟Educazione da parte dell‟ Università Salesiana di Roma nel 1989 e da parte dell’Università Cattolica di Milano nel 2002 (“Un‟educazione popolare e planetaria. Domande ai pedagogisti” e “La Bibbia, grande libro educativo dell‟umanità”), ma valorizzando anche interessanti memorie autobiografiche sulla personale esperienza scolastica e formativa del cardinale: il suo noviziato, gli anni degli studi in filosofia e teologia, quelli di perfezionamento all‟Istituto biblico e alla Gregoriana. E ci sono pure riletture di don Milani, lettere ai pedagogisti e agli educatori, testi omiletici e pastorali. In ogni caso - come spiega bene il curatore - quanto basta non per scoprire una teoria dell‟educazione, quanto piuttosto una sapienza applicata all‟azione educativa da parte di un maestro di vita. Una guida che accompagna il lettore nel labirinto della postmodernità. “Si ha l‟impressione di una qualche sua perplessità su espressioni in voga di recente nella Chiesa italiana quali „emergenza‟, „sfida‟, „alleanza educativa‟…” -scrive Franco Monaco nella densa introduzione. Aggiungendo: “Se abbiamo inteso bene, Martini è reattivo verso quel di più di volontarismo, di paternalismo e di ansia che spesso si celano al fondo di un pur apprezzabile proposito educativo. Di questi due elementi si rinviene traccia nella lettera pastorale Dio educa il suo popolo, centrata sull‟educare, che ci è parso utile ricomprendere nella presente raccolta e che anzi ne rappresenta il corpo centrale”. Insomma, l‟educatore deve ispirarsi alla pedagogia di Dio quale si dipana nella Scrittura e cooperare alla sua azione. Perché è la Bibbia il libro educativo dell‟umanità. SOMMARIO Lettera-prefazione di C. M. Martini Introduzione di F. Monaco Scritti di C. M. Martini: –Cristiani nella postmodernità –Dio educa il suo popolo –Un’educazione popolare e planetaria. Domande ai pedagogisti – La Bibbia, grande libro educativo dell’umanità – Il mio itinerario di studi – L’esperienza pastorale di Don Dilani oggi – Lettera ad un educatore che si sente fallito – In ascolto dei giovani – Cercate una verità semplice e sicura Tratto da www.lascuola.it Pag. 13 Granello di Senape Lettera Pastorale Verso la pienezza eucaristica della vita cristiana Alcuni passaggi tratti dal cap. III della Lettera Pastorale “In cammino con San Carlo” del card. Dionigi Tettamanzi Nel percorso pastorale Mi sarete testimoni (2003-2006) tra i vari ambiti di pastorale ordinaria in grado di far riscoprire alla Chiesa di Milano il proprio volto missionario, si indicava la ripresa del tema dell'Iniziazione Cristiana (=IC) dei bambini e dei ragazzi. L'Arcivescovo dava avvio al "cantiere" del rinnovamento dell'IC. Il lavoro compiuto è stato oggetto di una "verifica" che si è svolta all'interno all'interno della Commissione arcivescovile , poi con il coinvolgimento dei decani e dei consigli diocesani presbiterali e pastorali. Questo primo e ampio confronto ha portato come frutto i presenti "orientamenti" che vanno interpretati non più come "cantiere aperto" ma di "prospettive e linee operative". Il cammino compiuto Il cammino sviluppatesi in questi anni, su impulso dell’Arcivescovo, è stato ricco e articolato… Questi itinerari sono stati sperimentati per 3 anni da 169 parrocchie, coinvolgendo più di 1300 tra preti, catechisti e operatori pastorali e circa 10.000 tra bambini e ragazzi. Nel 2008 i primi 1.470 ragazzi celebravano unitariamente Cresima e Eucaristia, entrando così nella fase più propriamente mistagogica (6. .Essa consiste nella cura per la personale e vitale appropriazione dei sacramenti ricevuti, in modo tale che il mistero celebrato diventi autentica sorgente di vita cristiana.). È da rilevare che il consenso sulla fase battesimale dell’itinerario è stata subito unanime. Di segno diverso è stata la valutazione in riferimento alle altre due fasi. Quanto a quella del "completamento sacramentale dell'IC", la portata consistente del cambiamento richiesto rispetto alla prassi catechistica consueta. ha obiettivamente suscitato diversi interrogativi e perplessità. Analoghe valutazioni si sono verificate anche in riferimento alla fase più propriamente mistagogica. Si tratta a questo punto di indicare a tutta la Diocesi i passi concreti per proseguire e consolidare il rinnovamento dell'IC dei bambini e dei ragazzi nell'insieme unitario delle sue tre fasi (Battesimo; introduzione alla vita cristiana; appropriazione vissuta, nella fase mistagogica). L’ispirazione catecumenale del percorso di IC Il progetto di rinnovamento dell’IC abbraccia tutto l’arco temporale che va dalla domanda del Battesimo alla fase mistagogica che segue la celebrazione dei Sacramenti della Cresima e dell’ Eucaristia. Con questo ci si riferisce, in concreto, all’accompagnamento spirituale dei bambini e dei ragazzi come delle loro famiglie attorno ai primi undici anni di vita… In concreto quattro sono le linee ispiratrici del rinnovamento: L’attenzione alla fase di accoglienza e di “prima evangelizzazione” o “primo annuncio”… La configurazione di un itinerario di introduzione globale alla fede e alla vita cristiana… L’introduzione alla fase mistagogica… Il coinvolgimento della comunità cristiana, in particolare degli adulti… La scelta dell’Arcivescovo e i conseguenti adempimenti pratici …Affinché l’introduzione dei nuovi itinerari in tutte le sue fasi avvenga in modo preciso e graduale, si chiede che la rinnovata IC dei bambini e dei ragazzi a ispirazione catecumenale diventi prassi ordinaria in tutta la diocesi per i bambini nati nel 2007, e dunque il suo completamento –orientativamente- nel 2018. (Si sono scelti i nati nel 2007 perché questo è l'anno a partire dal quale non poche comunità hanno iniziato a potenziare o avviare momenti organici di cura delle prime età, in linea con quanto autorevolmente chiesto dall'Arcivescovo in Famiglia comunica la tua fede, anno pastorale 2007-2008, n. 26-30). Ciò impegna tutte le comunità pastorali e parrocchiali, sin d'ora, ad accompagnare questi bimbi battezzati seguendo le indicazioni proprie della pastorale delle prime età di vita e a preparare i catechisti cui saranno affidati a suo tempo, il cammino del discepolato e l'eventuale prima evangelizzazione dei bambini che non avessero partecipato alla fase battesimale. Pag. 14 Granello di Senape Notizie utili Notizie Utili Pensioni pratiche di invalidità ACLI - Via S. Cristoforo 1 Da lunedì a venerdì: ore 9 - 12 Tel. 02428269 Compilazione mod. 730 mod. 740 martedì: 9-12 (presso ACLI, via Bruzzesi 2) RECAPITI TELEFONICI don Renzo Marnati 024223844 Oratorio 02427267 Ufficio Caritas e fax 02471570 don Antonio Carretta 024237457 Posta elettronica: Sito internet: [email protected] www.curatodars.it Posta elettronica sito: [email protected] Distribuzione alimentari: venerdì, dalle ore 15 alle 17 (orario inv.) Distribuzione indumenti: mercoledì, ore 9 - 11 CARITAS PARROCCHIALE Centro di ascolto: 02471570 martedì e giovedì, dalle ore 9,30 alle 11 Periodico, Ciclostilato in proprio Centro di ascolto anziani: 02427267 martedì e giovedì, dalle ore 9 alle 11 Direttore Responsabile: don Renzo Marnati INVITO Corso base di volontariato “La cosa più bella che puoi fare per te è fare qualche cosa per gli altri” Questo è il motto che ispira l’azione dell’Unione Samaritana, associazione di volontariato che, dal 1947, sostiene i malati e gli anziani. Nel prossimo mese di gennaio prenderà avvio il corso base di formazione per volontari (con inizio sabato 29.01.2011). Il corso, orientato in particolare al sostegno degli anziani, ospiti dell’Istituto Geriatrico Piero Redaelli di Milano – via Bartolomeo d’Alviano, 78, si terrà per quattro sabati, presso il medesimo Istituto. Chi sente il desiderio di condividere il messaggio samaritano può telefonare alla segreteria del Nucleo Redaelli Milano (tel. 02 4131 5381, dal lunedì al venerdì, orari 10/12 e 15/17) Per coloro che volessero in seguito diventare volontari, si fa presente che l’impegno minimo richiesto è di una presenza settimanale di due o tre ore. Si tratta soprattutto di ascoltare e dialogare con gli anziani. Pag. 15 GENNAIO 2011 9 Dom Battesimo di Gesù Cel.: 8,30 - 10,30 - 18,00 ore 10,30 Battesimi 10 Lun 11 Mar ore 21 Consiglio Pastorale Decanale 12 Mer ore 21 incontro catechiste decanato 13 Gio Riprende ore 16 e 21 Catechesi adulti 14 Ven ore 16,30 Adorazione Eucaristica 15 Sab 16 Dom II dopo l’Epifania Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00 ore 15,30 spettacolo BAMBINI in S. Vito 17 Lun Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani . 18 Mar 19 Mer 20 Gio 16 e 21 Catechesi adulti 21 Ven ore 16,30 Adorazione Eucaristica 22 Sab 23 Dom 24 Lun 25 Mar 26 Mer 27 Gio 16 e 21 Catechesi adulti ore 17 Catechesi 2° anno 28 Ven ore 16,30 Adorazione Eucaristica 29 Sab 30 Dom 31 Lun III dopo l’Epifania Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00 ore 11,30 incontro genitori 3° anno FEBBRAIO 2011 1 Mar 2 Mer 3 Gio 16 e 21 Catechesi adulti 4 Ven ore 16,30 Adorazione Eucaristica 5 Sab 6 Dom 7 Lun 8 Mar 9 Mer 10 Gio 16 e 21 Catechesi adulti 11 Ven ore 16,30 Adorazione Eucaristica 12 Sab 13 Dom 14 Lun 15 Mar Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00 Incontro cammino 0-7 Cel.: 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00 ANAGRAFE RIASSUNTIVA 2010 Sono nati alla vita di fede 19 bambini Hanno partecipato per la Prima volta pienamente all’Eucarestia 34 ragazzi Hanno celebrato il Sacramento della Confermazione 33 ragazzi Si è unita in Matrimonio una coppia Abbiamo accompagnato alla casa del Santa Famiglia Cel.: 8,30 - 10,30 - 18,00 Festa anniversari di Matrimonio Padre 63 Parrocchiani