LG IPS226 - Fotografia.it

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LG IPS226 - Fotografia.it
Test Monitor
LG IPS226
Questo pannello LG utilizza la tecnologia IPS per offrire prestazioni di alto
livello, pur non essendo un monitor di tipo professionale. Lo sottoponiamo a
prova per verificarne le prestazioni in ambito fotografico.
Nonostante l’illuminazione a LED,
la disposizione delle prese impone
un certo spessore alla
parte bassa del pannello.
Il primo mattone del colosso coreano
LG viene posato nel 1947 nella forma
di una industria chimica, la Lak-Hui
Chemical Industrial Corp., ad opera
di Koo In-Hwoi. Cinque anni dopo
la Lak-Hui entrerà nel settore delle
materie plastiche, prima azienda
coreana a farlo, e nel 1958 fonderà
la GoldStar specializzata in prodotti
elettronici.
Nel 1995, per meglio competere
sui mercati internazionali, Lak-Hui
(pronunciato Lucky, nome che assumerà solo nel 1974) e GoldStar
daranno vita a LG trasformandosi
rispettivamente in LG Chemical e LG
Electronics.
Delle tante società facenti parte del
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gruppo LG quella che maggiormente ci interessa in questo caso è LG
Display, la società che si occupa
appunto della realizzazione dei pannelli LCD e Plasma. Assieme ad LG
Electronics, che quei pannelli commercializza, formano un vero e proprio gigante, in particolare per quanto
riguarda i pannelli al plasma per TV.
LG Display nasce nel 1999 da una
joint-venture tra LG e la olandese
Philips come LG.Philips LCD allo
scopo di sviluppare pannelli LCD a
matrice attiva. A seguito della vendita delle proprie quote, Philips ha di
fatto terminato questa collaborazione
e LG.Philips LCD ha cambiato il proprio nome in LG Display.
L’attuale gamma di monitor a marchio LG comprende semplici modelli
TN con retro-illuminazione a lampade fluorescenti, adatti soprattutto per
applicazioni business, a pannelli di
tipo IPS (non wide gamut) e retroilluminazione a LED, modelli 3D o
touch-screen per applicazioni industriali.
Infine una nota di colore: l’attuale
motto “Life’s Good” è un acronimo
inverso di LG, a sua volta acronimo
di Lucky GoldStar.
La prova
Questo pannello IPS226 da 22” è
economico, 219 euro, ma pare promettere buone prestazioni in ambito
GRAFICI LG IPS226
Gamut
Il Gamut indica la gamma di colori rappresentabili dal
monitor alla luminosità di 6500 gradi Kelvin.
Il produttore non dichiara la capacità di copertura dello
spazio colore sRGB del pannello IPS226. Le nostre rilevazioni mostrano una copertura pressoché completa di tale
spazio, con una preferenza per i verdi ed un leggero spostamento delle coordinate del blu verso il ciano.
Gamma
Il Gamma determina la riproduzione dei diversi livelli di luminosità.
Con le impostazioni di fabbrica ed il profilo standard, il monitor in esame produce un gamma medio pari a 2,10, non molto
distante allo standard di riferimento. Dopo una accurata profilatura il gamma medio a 120 cd/m2 è pari a 2,19.
DeltaE
Il DeltaE mostra la corrispondenza del monitor con il profilo
colore del produttore (standard) e con quello generato dal
calibratore (profilato). Valori sopra a 3 sono visibili a occhi
non allenati, valori sotto a 1 sono praticamente perfetti.
Il DeltaE del monitor in configurazione standard e con il
profilo del produttore offre uno scarso livello di correzione, il
DeltaE medio infatti è pari a 6,58 con un picco di ben 13,20
sul blu. Una volta profilato i risultati sono ottimi, con un
DeltaE medio di 0,79 e un picco massimo di 1,90 sul nero.
Uniformità
Il grafico mostra lʼuniformità della retroilluminazione del
pannello LCD.
Il monitor in esame mostra una uniformità piuttosto buona
nellʼarea centrale, con una fascia più luminosa nella parte
superiore del monitor. I valori di luminosità di discostano
al massimo del 10% rispetto al centro tranne che sulle fasce verticali ai lati estremi del monitor, dove la differenza
raggiunge anche il 20%.
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LG IPS226
Luminosità
Contrasto
Consumo
Ad una luminosità massima dichiarata di
250 cd/m2 ne corrisponde una effettiva
misurata in 239 cd/m2. Il livello di nero
alla luminosità massima è piuttosto alto,
pari a 0,78 cd/m2, ma ad avvenuta calibrazione alla luminosità d’esercizio si
registra un livello di 0,09 cd/m2.
Il contrasto massimo dichiarato (dinamico) è pari a 5.000.000:1, al quale
corrisponde un valore rilevato (statico) alla massima luminosità di 307:
1. Alla luminosità di 120 cd/m2, dopo
profilatura, il contrasto raggiunge il
valore di 1318:1 grazie ad un livello
di nero particolarmente basso.
Il consumo energetico di questo monitor è molto contenuto anche alla
luminosità massima e si riduce di
circa 1/3 alla luminosità di lavoro di
120 cd/m2. Alla massima luminosità
si registrano 32,3W e nell’impiego
alla luminosità d’esercizio il valore scende a 20,6W. Spegnendo il
monitor con il pulsante frontale il
consumo cala a 0,7W. Il monitor LG
IPS226 non è dotato di un interruttore
hardwarepertagliarecompletamente
l’alimentazione e i consumi.
Massima dichiarata: 250 cd/m2
Massima rilevata: 239 cd/m2
Livello di nero alla luminosità massima:
0,78 cd/m2
Livello di nero a 120 cd/m2: 0,09 cd/m2
fotografico, anche se non possiamo
aspettarci un livello professionale;
la stessa realizzazione appare vicina
a quella dei monitor da computer
domestici.
Le caratteristiche di base prevedono
una diagonale da 21,5” con una ri-
Dichiarato: 5.000.000:1 (dinamico)
Alla luminosità massima: 307:1 (statico)
Dopo profilatura (120 cd/m2): 1318:
1 (statico)
soluzione Full HD pari a 1920x1080
pixel in formato 16:9. Il design è
elegante, caratterizzato da una finitura nera lucida impreziosita da una
fascia trasparente posta alla base del
pannello, sulla quale insiste un fregio
cromato a segnalare la posizione del
LUT: un’importante tabella di conversione
La LUT, acronimo di Look-Up Table, è una tabella di conversione dei valori
RGB che consente al software di calibrazione di allineare la rappresentazione
cromatica del monitor a quella prodotta dalla scheda video. Si tratta proprio di
una tabella, con valori di conversione che, nel caso di un rosso troppo acceso,
dicono alla scheda video di produrre un segnale meno intenso di un valore “x”
calcolato dallo strumento di calibrazione.
Solitamente le schede video sono dotate di LUT a 8 bit, ovvero capaci di contenere valori da 0 a 255 per ogni colore RGB. Modifiche a questi parametri riducono
il numero di colori rappresentabili dalla scheda video (e quindi dal monitor): se
si riscontra, come dicevamo, un rosso troppo acceso, il software di calibrazione
scriverà nella LUT della scheda video che per rappresentare il valore R=255 si
dovrà generare un segnale, poniamo, pari a R=249. Dal momento che il numero
massimo di colori rappresentabili dal sistema è dato dal prodotto dei singoli colori RGB, se passiamo da 256 x 256 x 256 = 16.777.216 (pari al numero di colori
rappresentabili in sRGB) a 249 x 256 x 256 = 16.318.464 ci perdiamo per strada
la bellezza di 458.752 colori. Se a ciò sommiamo il fatto che le correzioni possono essere ben più di una, è evidente come sia di primaria importanza toccare il
minimo possibile la LUT attraverso una buona regolazione dei controlli esterni
del monitor (luminosità e guadagno dei canali RGB, se presenti).
La situazione migliore è quella determinata dai monitor dotati di una LUT interna. Questi pannelli, di fascia medio-alta, offrono una LUT da 10 o più bit che
consente di sfruttare sempre e comunque tutti i 16,7 milioni ci colori generati
dalla scheda video, apportando le necessarie modifiche affinché il monitor rappresenti fedelmente i colori generati dalla scheda senza modificarne la LUT.
Chiaramente maggiore è la profondità di colore della LUT integrata, migliore
sarà la precisione dell’intervento e il numero di colori rappresentabili (entro i
limiti del gamut del monitor) con schede video professionali.
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Massimo: 32,3W
A 120 cd/m2: 20,6W
Stand-by: 0,7W
pulsante di accensione ed illuminata
dal led di stato a luce blu.
Al pannello è associata una retro-illuminazione a LED che permetterebbe
di ridurre notevolmente lo spessore,
che però risulta di 23cm a causa della
disposizione dei contatti sul dorso
(orizzontali e non verticali) che necessitano di un adeguato spazio. Le
dimensioni risultano pari a 403 x 515
x 230mm per 3,5 Kg di peso.
Il pannello viene fornito di piedistallo non regolabile in altezza, ma solo
in inclinazione, e naturalmente non è
prevista la funzione pivot per orientare il pannello in verticale.
Il pannello è realizzato in tecnologia
IPS ed è retro-illuminato a LED, una
combinazione spesso criticata perché
può facilmente portare a viraggi blu
nelle aree più scure. Il pannello in
prova soffre proprio di questo problema, i neri tendono infatti ad avere
una tonalità fredda.
Pur trattandosi di un pannello con
tecnologia IPS, questo modello non
è wide gamut e quindi copre solo lo
spazio colore sRGB (per il quale ha
un pre-set specifico tra le impostazioni); caso più unico che raro offre la
possibilità di regolare manualmente
i livelli dei colori sia sulla classica
terna RGB che su Ciano, Magenta
e Giallo.
Invariati, rispetto ai pannelli di fascia
alta, i dati di copertura dell’angolo
visivo pari a 178° sia in orizzontale
che in verticale con un rapporto di
contrasto pari a 10:1; nella pratica
LG IPS226
LG ci tiene a sottolineare le due tecnologie alla base di questo monitor, IPS per
la costruzione del pannello e LED per la
realizzazione della retroilluminazione.
La finitura del pannello è opaca, l’ideale per ridurre i riflessi. Elegante la cornice
nera lucida e il gambo del piedistallo in plastica trasparente.
I pulsanti sono del tipo a sfioramento.
Quello di accensione è sottolineato da
un fregio in plastica cromata.
Quanto Costa
LG IPS226:
Le porte prevedono due digitali (HDMI e DVI-D), una analogica VGA, la presa per
l’alimentatore esterno e l’uscita per le cuffie nel caso si veicolasse l’audio tramite
il cavo HDMI.
abbiamo riscontrato che un qualsiasi
scostamento anche minimo dalla perpendicolare porta a leggere variazioni cromatiche specialmente nelle aree
più scure delle immagini.
I dati di targa vedono un contrasto
statico non dichiarato ed un contrasto
dinamico da plasma, pari a 5.000.000:
1 con una luminosità massima di 250
cd/m2 ed un tempo di risposta di 5 ms
grigio-grigio.
Dal punto di vista delle connessioni
troviamo le moderne HDMI e DVID, una porta VGA, l’uscita per le
cuffie (nel caso di audio diffuso tramite cavo HDMI) e l’ingresso per il
connettore di alimentazione dato che
il monitor dispone di un trasformatore esterno.
Il pannello LG IPS226 è un prodotto
di design, LG stessa descrive la colonna del piedistallo come un calice
di vino, e la scelta dei pulsanti a sfioramento contribuisce in maniera considerevole all’impatto estetico.
Se non abbiamo nulla da eccepire
circa il funzionamento dei pulsanti,
estremamente sensibili e reattivi,
non possiamo però non lamentare
la delicatezza della finitura nera lucida della cornice e della base del
piedistallo, già ampiamente segnate
dalle precedenti prove presso altre
redazioni o esposizioni. A noi stessi
€ 199
Distribuzione:
LG Electronics Italia,
Via dell’Unione Europea 6,
20097 San Donato Milanese (MI)
Tel 199.600.099
www.lge.com/it
è capitato, pulendo la cornice con un
panno in microfibra prima della sessione di scatto delle foto in studio, di
rovinare la finitura, come vedete su
queste pagine.
Progettato secondo i moderni canoni
del risparmio energetico, il pannello
consuma il 27% in meno dei modelli
tradizionali LG di pari caratteristiche
ed è dotato di certificazione EPA
Energy Star 5.0.
Andrea Nivini
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