D O C U M E N T O - IPSIA "RENZO FRAU"
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D O C U M E N T O - IPSIA "RENZO FRAU"
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO “Renzo Frau” - SARNANO Via Aldo Moro,3 – 62028 Sarnano (MC) Sede Coordinata di SAN GINESIO DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE A. S. 2015-2016 CLASSE 5^ Produzioni industriali e artigianali Articolazione “industria” Opzione "Arredi e forniture d'interni" INDICE 1. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE PAG. 02 2. SITUAZIONE DELLA CLASSE PAG. 04 3. CANDIDATI ESTERNI PAG. 04 4. PROGRAMMAZIONE DEGLI OBIETTIVI PAG. 05 5. PROGRAMMAZIONI DISCIPLINARI 6. AREA PROFESSIONALIZZANTE PAG. 20 7. VALUTAZIONE PAG. 22 PAG. 06-19 7.1 INDICATORI DI VALUTAZIONE GENERALI PAG. 22 7.2 PROCEDURA DI VALUTAZIONE PAG. 23 7.3 INDICATORI DI VALUTAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA PAG. 24 7.4 INDICATORI DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA PAG. 25 7.5 INDICATORI DI VALUTAZIONE TERZA PROVA SCRITTA PAG. 26 7.6 INDICATORI DI VALUTAZIONE COLLOQUIO PAG. 27 7.7 TABELLA DI CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN DECIMI PER LE PROVE DI VALUTAZIONE ESEGUITE DURANTE L’ANNO SCOLASTICO PAG. 28 7.8 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN 15-ESIMI PER LA PRIMA, LA SECONDA E LA TERZA PROVA SCRITTA PAG. 31 7.9 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN 30-ESIMI PER IL COLLOQUIO 8. PAG. 32 SIMULAZIONI PROVE SCRITTE PAG. 33 8.1 SIMULAZIONI PRIME PROVE SRITTE (VEDI APPENDICE A) PAG. 33 8.1 SIMULAZIONI SECONDE PROVE SRITTE (VEDI APPENDICE B) PAG. 33 9. 8.2 SIMULAZIONI TERZE PROVE SCRITTE PAG. 34 TESINE PAG. 37 10. ATTIVITÀ INTEGRATIVE ALLA DIDATTICA SVOLTE NEL 11. BIENNIO POST-QUALIFICA PAG. 38 CONSIGLIO DI CLASSE PAG. 39 ULTERIORE DOCUMENTAZIONE APPENDICE A: TESTI DELLE SIMULAZIONI PRIME PROIVE SCRITTE. APPENDICE B: TESTI DELLE SIMULAZIONI DELLE SECONDE PROVE SCRITTE. ALLEGATO B V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 1 1. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE GLI ALLIEVI 1 Biancatelli Tommaso 2 Bruè Gabriele 3 Costanzi Chiara 4 Fefè Michele 5 Lattanzi Gabriele 6 Moznich Marianna 7 Piroddi Raffaele Natale 8 Seri Eleonora 9 Serra Alex 10 Teodori Emma V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 2 I DOCENTI AREA COMUNE Insegnante Materia Continuità didattica biennio post-qualifica Livia Romagnoli 50/A Italiano - Storia 5° anno Contratti Sauro 47/A Matematica 4° e 5° anno Santoni Erika 346/A Inglese 5° anno Vasconi Tiziana 29/A Scienze motorie e sportive 4° e 5° anno Lambertucci Marcello Religione 4° e 5° anno AREA PROFESSIONALE Insegnante Materia Continuità didattica biennio post-qualifica Paolo Evangelisti 27/A Storia e stili dell’arredamento 4° e 5° anno Aronne Biondi I.T.P. Gabriella Staffolani 20/A Tecnologia applicata ai materiali e processi produttivi 4° e 5° anno Paolo Marchetti I.T.P. Ferretti Luigi 20/A Tecniche gestione e conduzione macchine e impianti 5° anno Aronne Biondi I.T.P. Luigi Ferretti 20/A Tecnica della produzione e di organizzazione 4° e 5° anno I.T.P. Gabriella Staffolani 370/C Laboratorio tecnologico ed esercitazioni 4° e 5° anno Paolo Evangelisti I.T.P. Gabriella Staffolani 27/A Disegno professionale e visualizzazioni digitali 4° e 5° anno SOSTEGNO Insegnante Birrozzi Luana Materia Sostegno V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 Continuità didattica biennio post-qualifica 4° e 5° anno 3 2. SITUAZIONE DELLA CLASSE 2.1 SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE La classe V° I.P.A.F. è composta da 10 allievi, 4 femmine e 6 maschi. La classe ha nel complesso un andamento sotto il profilo disciplinare corretto ed una preparazione in generale discreta. Alcuni insegnanti sottolineano la necessità di intensificare il lavoro domestico e l’impegno da parte degli studenti soprattutto in vista dell’esame di stato. Comportamento sociale: buono. Comportamento di lavoro: discreto. 2.2 RISULTATI AL TERMINE DEL V° ANNO Dal punto di vista del profitto, il gruppo classe si attesta su un livello nel complesso quasi discreto, manifestando maggior coinvolgimento ed interesse nelle discipline dell’area professionale. La classe ha mostrato un impegno abbastanza costante e vivace, disponibilità ad apprendere e a seguire i consigli e le direttive dei docenti. Il comportamento si è sempre mantenuto corretto, sia nei rapporti tra studenti sia nei riguardi degli insegnanti. La partecipazione alle attività extradidattiche è sempre stata caratterizzata da un attivo coinvolgimento e da un sufficiente desiderio di apprendimento. Gli allievi hanno partecipato attivamente agli stages presso aziende locali del settore legno e arredamento. 2.3 ALUNNI CON DIFFERENTI ABILITA’ Per quanto riguarda gli alunni con differenti abilità, verranno presentati dal docente specializzato nella corrispondente “Allegato B”. 3. CANDIDATI ESTERNI Non sono presenti candidati esterni. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 4 4. PROGRAMMAZIONE DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI COMUNI Obiettivi educativi • socializzazione; • • • rispetto delle persone e dell’ambiente; • • saper lavorare individualmente ed in gruppo; • Obiettivi didattici • • • • • • • • • • • • • • • conoscenza e rispetto del regolamento scolastico; partecipazione attiva e responsabile all’attività scolastica, con rispetto della puntualità, della disciplina e della precisione; saper riconoscere situazioni di rischio per sé e per gli altri; saper accrescere la propria personalità ed individualità. potenziamento del lessico; riconoscere termini e concetti chiave; prendere appunti in modo chiaro e corretto; studiare in modo autonomo; schematizzare problemi e situazioni usando un linguaggio scientifico; lavorare individualmente ed in gruppo; acquisire e possedere un metodo di studio personale e proficuo; fare collegamenti interdisciplinari; usare correttamente manuali scolastici, sviluppo di capacità logiche e di sintesi; acquisizione di linguaggi specifici; possedere con sicurezza le principali tematiche culturali e tecnico scientifiche; sapersi orientare di fronte a nuove situazioni problematiche e proporne le soluzioni, saper rielaborare le conoscenze con un apporto personale; saper esporre con proprietà, correttezza e coerenza logica sia negli elaborati scritti che nelle comunicazioni orali: saper formulare giudizi e valutazioni; saper applicare le conoscenze acquisite; OBIETTIVI SPECIFICI Area Comune • • • Area Professionale • • • consolidamento ed approfondimento delle capacità comunicative e relazionali in vari ambiti; potenziamento delle capacità di deduzione ed induzione; potenziamento del ragionamento astratto; acquisizione delle conoscenze tecnologiche ed organizzative di base; comprensione delle fasi produttive e delle problematiche dei processi tecnologici; acquisizione di una mentalità di operatore di processo; V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 5 Area Professionalizzante • • • • acquisizione di una cultura dell’imprenditorialità; acquisizione di una filosofia di condotta aziendale, che consenta di effettuare scelte e prendere delle decisioni (qualità totale); sapere analizzare un processo produttivo al fine di correggere i possibili errori; acquisizione, mediante un rapporto scuola-lavoro un sapere professionale operativo; 5. PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE SVOLTA Seguono le schede compilate dai singoli insegnanti relative alla programmazione disciplinare. MATEMATICA Docente Prof. Sauro Contratti Libro di testo Nuova matematica a colori vol. 4, Sasso, Ed. Pedrini CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: Le disequazioni Modulo 2: Le funzioni • • • • • • • • • • • • • • • Modulo 3: Limiti e continuità • • • • • • Modulo 4: • • Le derivate • Disequazioni di 1° grado Disequazioni di 2° grado Sistemi di disequazioni Disequazioni fratte Concetto di funzione Classificazione delle funzioni Campo di esistenza o dominio delle funzioni Calcolo del dominio di funzioni razionali , irrazionali , esponenziali , logaritmiche Funzione inversa Funzioni crescenti , decrescenti , costanti , periodiche Funzioni pari e dispari Grafico delle funzioni elementari e dominio: costante, retta, parabola, seno, coseno, tangente, funzione esponenziale e logaritmica. Concetto di limite di una funzione. Limite finito per una funzione in un punto: definizione, significato geometrico. Limite infinito per una funzione in un punto, limite finito per x che tende all’infinito, limite infinito per x che tende all’infinito: solo significato geometrico. Limite destro e sinistro in un punto. Calcolo dei limiti delle funzioni razionali intere e fratte. Forme indeterminate . Definizione di asintoto. Asintoti verticali ed orizzontali. Grafico probabile di una funzione Derivate di alcune funzioni fondamentali . Derivata della somma , del prodotto , del quoziente , della potenza . Esempi di calcolo delle derivate. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 6 • • • • • Derivata seconda. Funzioni crescenti e decrescenti in un intervallo. Calcolo di massimi e minimi. Concavità , convessità . Punti di flesso. RELIGIONE CATTOLICA DOCENTE Prof. Lambertucci Marcello Libro di testo “Tutti i colori della vita” Solinas, Sei. CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: • La proposta cristiana (dei giusti e santi) di contrapporre all'odio e alla corruzione la logica dell'amore e del perdono. • La centralità della persona e della famiglia come “luogo” voluto da Cristo per rinnovare l'umanità. • Il valore autentico della sessualità oltre i luoghi comuni; Modulo 2: • L'Idea di uomo formulata dalle religioni rivelate. • La crisi di senso e l'aumentare di devianze specie tra i giovani. • Giusto dialogo tra ragione e fede pur nella distinzione dei ruoli e degli obiettivi. • L'Enciclica Laudato sii di Papa Francesco e lo stupore per le meraviglie della creazione; La via della non violenza per la vera promozione dei popoli. La prospettivi cristiana della vita eterna. La risposta personale di vivere in conformità alla propria vocazione. Il senso del vivere e il realizzarsi nel servizio; Modulo 3: • • • • Obiettivi raggiunti La classe si è mostrata impegnata in modo soddisfacente nella proposta formativa. Le tematiche avanzate, in particolare quelle di tipo morale e sociale, hanno trovato buona partecipazione. Metodologia L’insegnamento della religione Cattolica proposto come dialogo sereno ed aperto, ha stimolato l’attenzione e l’interesse degli alunni, aiutandoli a riscoprire ciò che c’è di profondo nel messaggio cristiano come risposta ai problemi del realizzarsi nel vivere di ogni giorno. Strumenti e spazi di • Lezione frontale con uso del libro di testo “Tutti i colori della vita” Solinas, Sei. lavoro • Dialogo aperto. • Sussidi audiovisivi. • Film: ”Alla luce del sole” Don Pino Puglisi. “La febbre” scelte di vita nella nostra Italia. “Dio esiste e vive a Bruxelles” per recuperare il giusto senso del vivire e del morire. Strumenti di valuta- • Attenzione; • Dialogo; zione adottati • Riflessioni. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 7 LINGUA E LETTERATURA ITALIANA Docente Prof.ssa Lidia Romagnoli Libro di testo Chiare lettere vol. 3, dall’Ottocento a oggi, Paolo di Sacco, Edizioni scolastiche B. Mondadori CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: Leopardi Modulo 2: I movimenti letterari • • • • • • • • • • • Modulo 3: Il Decadentismo italiano: Giovanni Pascoli e Gabriele D’annunzio • • • • Modulo 4: • Vita, poetica e opere (elementi fondamentali) Analisi del testo de “L’Infinito” Analisi del testo di “A Silvia” Analisi del testo “Dialogo della Natura e di un islandese” Visione del film “Il giovane favoloso” Il positivismo e il naturalismo (elementi fondamentali) Il Verismo (elementi fondamentali) Il Simbolismo (elementi fondamentali) Il Decadentismo europeo (elementi fondamentali) : lettura del brano « La rivelazione della bellezza » (da Il ritratto di Dorian Gray, capitolo II) Vita, opere, poetica di Gabriele D’Annunzio: focus su Le Laudi e Il Piacere Analisi del testo di “La pioggia nel pineto” (da Alcyone, sezione II) Analisi del testo del brano “Il ritratto dell’esteta” (da Il Piacere, capitolo II) Vita, opere, poetica di Giovanni Pascoli: focus su Myricae, Canti di Castelvecchio, Il fanciullino Analisi del testo di: Novembre, X agosto (da Myricae), Il gelsomino notturno (da Canti di Castelvecchio) Analisi del testo del brano: “Il fanciullo che è in noi” (da Il fanciullino, capitoli I e II) Brevi cenni storico-artistici sul futurismo e il crepuscolarismo Le avanguardie • Modulo 5: Luigi Pirandello • Vita, opere, poetica: focus su “L’umorismo”, “Il fu Mattia Pascal”, “Uno, nessuno e centomila”, “Sei personaggi in cerca d’autore” Analisi del testo di : “Lo strappo nel cielo di carta e la lanterninosofia” (da Il fu Mattia Pascal, capp.XII e XIII)(vedi fotocopia); “Un’arte che scompone il reale” (da V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 8 L’Umorismo)(vedi fotocopia) “Il naso di Moscarda” (da Uno, nessuno e centomila, I,1-2); “L’ingresso dei sei personaggi” (da Sei personaggi in cerca d’autore) Modulo 6: Italo Svevo • • • Vita, opere, poetica di Giuseppe Ungaretti: focus su “L’allegria” Analisi del testo de: “In memoria”, (vedi fotocopia)”Il porto sepolto”, "I fiumi”, “San Martino del Carso”, “Veglia”, ”Sono una creatura” , “Allegria di naufragi”, “Mattina” (da L’allegria) • • Brevissimi cenni sul neorealismo in ambito artistico letterario Lettura di stralci di brani di Pasolini, Levi, Pavese • Modulo 7: La lirica Modulo 8: Il neorealismo Vita, opere, poetica: focus su “La coscienza di Zeno” Analisi del testo de: “Il fumo” (da La coscienza di Zeno, III) STORIA Docente Prof. Lidia Romagnoli Libro di testo Il tempo e le cose vol. 3, Storia dal Novecento ad oggi, Massimo Montanari, editori Laterza CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: Destra e sinistra storica Modulo 2: L’età giolittiana • • Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali) I principali protagonisti • • Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali) I principali protagonisti Modulo 3: • La grande guerra • Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali): cause, le fasi della guerra, la conclusione I principali protagonisti • • • • Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali) I principali protagonisti de: La crisi del ‘29 I totalitarismi: fascismo, nazismo, stalinismo Modulo 4: Tra le due guerre Modulo 5: • Ta seconda guerra mondiale • Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali): cause, le fasi della guerra, la conclusione I principali protagonisti • • • Caratteristiche ed eventi (cenni agli elementi fondamentali) I principali protagonisti de: La guerra fredda Modulo 6: Il secondo dopo- V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 9 guerra • Il dopoguerra in Italia Modulo 7: • Caratteristiche ed eventi ( brevissimi cenni agli elementi fondamentali) Dalla guerra fredda ad oggi LINGUA E CULTURA INGLESE Docente Libro di testo Prof. ssa Erica Santoni • • M. Cammareri , A. Dawson “LIVING ENGLISH”, Trevisini Editore; Photocopies of the teacher; CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: Modulo 2: • • • • English, a global language (textbook) Education in Britain (textbook) Criticism towards rigid education: “Another Brick In The Wall” by Pink Floyd. London landmarks ( textbook) Fast Food Restaurant (textbook) Pubs (textbook) The British Society (textbook) • • • • • CLIL: world war 1(photocopy of the teacher) Patriotic view of war: “The soldier” by R. Brooke Analysis of some posters of political propaganda Realistic view of war: “They” by S. Sasson The Twentieth century (textbook) • • • • • Modulo 3: • • Modulo 4: Modulo 5: America English (textbook) Martin Luther King and the Civil Rights Movement (photocopies of the teacher) “I have a dream” reading analysis of selected parts of the speech (photocopy of the teacher) and listening to the speech on YouTube Ellis Island (photocopies of the teacher) • The age of Computers (textbook) The Internet Social Networking Sites: positive and negative aspects. (brainstorming and class discussion) Bill Gates (textbook) • • • Robotics: what does a robot look like? The electronic system The lathe • • • V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 10 SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Docente Prof. Tiziana Vasconi Libro di testo CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: Potenziamento fisiologico • • • • • Modulo 2: Elaborazione e rielaborazione degli schemi motori di base • • Modulo 3: • • Consolidamento del carattere e sviluppo della socialità • Modulo 4: Informazioni sulla tutela della salute e prevenzione degli infortuni • • • Modulo 5: • Conoscenza delle attività sportive • Obiettivi raggiunti Conoscere la tecnica dello stretching; Saper eseguire in modo adeguato il riscaldamento; Tollerare un carico di lavoro per un tempo prolungato; Vincere resistenze a carico naturale e con carichi addizionali; Incrementare la reattività neuromotoria; Realizzare e gestire elementi e schemi anche complessi in forma economica; Saper gestire ed adattare gli schemi esecutivi in contesti variabili; Saper organizzare e gestire attività di gruppo; Possedere un linguaggio specifico ed un comportamento corretto; Conoscere e rispettare le regole della palestra e di tutto l'ambiente scolastico, conoscere e rispettare le principali regole di igiene; La prevenzione diretta e indiretta in palestra; Educare al rispetto del proprio corpo e della propria salute: danni causati all’organismo dall’uso/abuso del tabacco; dell’alcol e delle droghe. I principi fondamentali di una dieta equilibrata. Conoscere i regolamenti e le tecniche di almeno due sport di squadra; Conoscenza tecnica delle specialità sportive prese in esame; Conoscere i regolamenti degli sport trattati. La classe ha avuto un comportamento nel complesso adeguato, mostrando interesse e partecipazione. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 11 Il rendimento degli alunni è stato discreto, gli allievi hanno migliorato le capacità condizionali, sviluppato gli schemi motori di base, mentre le capacità coordinative sono diventate più fini e precise soprattutto in riferimento alla tecnica degli sport di squadra praticati. Conoscono le norme elementari di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni e/o incidenti in palestra. Conoscono semplici elementi teorici riferiti alle esercitazioni pratiche effettuate ed agli argomenti trattati. Sono coscienti dei benefici che derivano dal praticare attività motorie con assiduità e dei danni causati da uno stile di vita non corretto. I risultati raggiunti sono da ritenersi buoni. Metodologia Le attività proposte hanno mirato alla scoperta delle attitudini personali, nei confronti di attività sportive specifiche e di attività motorie trasferibili al campo lavorativo, del tempo libero e del sociale. Si è inoltre cercato di consolidare una equilibrata coscienza sociale, basata sulla consapevolezza di sé e sulla capacità di integrarsi e differenziarsi nel e dal gruppo. Uso di sussidi audiovisivi e di materiale multimediale. Strumenti e spazi di Materiale cartaceo fornito dall’insegnante. Attrezzatura presente in lavoro palestra. Gli spazi di lavoro utilizzati sono stati: la palestra, l’aula e gli ambienti naturali. Sono state effettuate verifiche formative e sommative e, all'interno di ogni singolo obiettivo, è stato valutato il significativo miglioraStrumenti di valutamento di ogni studente dopo averne accertata la situazione iniziale. zione adottati La valutazione è avvenuta attraverso l’osservazione sistematica, prove pratiche, test, questionari. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 12 TECNICHE DI GESTIONE/CONDUZIONE DI MACCHINE E IMPIANTI Docente Paolo Giuseppe Marchetti Libro di testo Dispense fornite dal docente CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo Modulo 1: Impianti ad aria compressa Modulo 2: Impianti di aspirazione Modulo 3: Le emissioni in atmosfera Modulo 4: Gli impianti di verniciatura Modulo 5: Impianti elettrici Modulo 6: Elementi di illuminotecnica Obiettivi raggiunti Contenuti • • • • • • • • • Grandezze del SI utilizzate negli impianti ad aria compressa Simboli utilizzati per redigere schemi di impianti Schema funzionale di un impianto di produzione e distribuzione di aria compressa Rischi dovuti alle polveri prodotte durante la lavorazione del legno DPI e precauzioni utili a ridurre tali rischi Funzionamento degli impianti di aspirazione e di filtraggio delle polveri (cenni) Articoli del TUA (D.Lgs. 152/2006) dove vengono trattate le emissioni in atmosfera Il filtraggio ad adsorbimento Capacità di adsorbimento dei carboni attivi • • • I metodi di verniciatura I cicli di verniciatura: scopo e prove. Cenni sui processi di verniciatura ad immersione, a spruzzo ed a polvere • • • Produzione e distribuzione dell'energia elettrica (cenni) Impianti elettrici destinati ad edifici residenziali. Simboli usati per redigere schemi di impianti elettrici • • • • • • Grandezze fotometriche Le lampade I sistemi di illuminazione Tonalità della luce e indice di resa cromatica Gli apparecchi illuminanti Il progetto dell' impianto di illuminazione La classe ha raggiunto obiettivi più che soddisfacenti V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 13 Metodologia Lezione frontale, lezione dialogata, esercitazioni, realizzazione di schemi Strumenti di valutazione Verifiche scritte a risposta aperta ed a risposta chiusa, interrogazioni, risoluzione di problemi STORIA E STILI DELL'ARREDAMENTO Docente Prof. Paolo Evangelisti Libro di testo adottato Materiale fornito dal docente: dispense, appunti, vari libri di testo... CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1 Modulo 2 Modulo 3 • • • • • • • Luigi XV. Chippendale. La moda delle Cineserie. Neoclassico e Regency. Luigi XVI. Direttorio. Impero e Restaurazione. • • • • • Il Mobile Americano Biedermeier. Luigi Filippo e Secondo Impero. Storicismo ed Eclettismo. Vittoriano. • • • Modulo 4 • • • Obiettivi raggiunti Ambienti dell'Ottocento. Art Nouveau: le molte anime dell'Art Nouveau (Francia, Belgio, Germania, Austria, Inghilterra, Spagna, Italia). Art Déco: l'influenza del modernismo, i caratteri dell'Art Déco, grandi mobilieri: i tradizionalisti, grandi mobilieri: i progressisti, la situazione italiana: artisti e architetti, l'Art Déco in America. Movimento Moderno: la nascita del Bauhaus, l'International Style, il mobile scandinavo, una nuova forma tecnologica, il design italiano. Ambienti del Novecento. Ultime tendenze del mobile e dell'arredamento. La classe ha raggiunto risultati differenziati: da quasi discreti a ottimi. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 14 Metodologia Metodo della comunicazione diretta e della conversazione guidata: lezioni frontali, discussioni e ricerche guidate, ricerche di gruppo ed individuali, realizzazione di schede tecniche. Strumenti e spazi di lavoro Uso di sussidi audiovisivi e di materiale interattivo Materiale fornito dal docente Laboratorio informatico e laboratorio di disegno Pubblicazioni specializzate del settore arredamento Testi di storia del mobile e dei vari stili di arredamento. Strumenti di valutazione adottati Interventi spontanei Relazioni Produzione di disegni a mano (libera e con l’utilizzo di strumenti) Verifiche orali Verifiche scritto-grafiche. DISEGNO PROFESSIONALE E VISUALIZZAZIONI DIGITALI Docente Prof. Paolo Evangelisti Libro di testo adottato Munari- Pinotti –Tosetti : MODULART –Disegno e Design ATLAS CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1 • • • • • • • • Modulo 2 • • • • • • • Prospettive centrali e accidentali di elementi di arredo. Rapporto fra spazio e oggetti d'arredo. Aspetti correlati alla progettazione: percorsi, analisi delle prestazioni funzionali da soddisfare. Progettazione di un'unità residenziale, analisi dello spazio in relazione alla destinazione d'uso. Ergonomia e antropometria. Analisi delle caratteristiche dimensionali degli oggetti. Componibilità e modularità degli arredi. Analisi delle caratteristiche funzionali e dimensionali dei vari elementi e complementi di arredo. Ricerca dei vari elementi di arredo. Impiantistica e relativa simbologia grafica. Documentazione sui materiali da impiegare e loro tecnologia di lavorazione. Studio delle risposte formali-dimensionali fornite dal mercato. Analisi delle varie tipologie residenziali. Analisi ed individuazione dei sanitari, degli elettrodomestici. Canalizzazioni idriche-elettriche-del gas (impianti). V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 15 Modulo 3 • • • Modulo 4 • • • • Obiettivi raggiunti Arredamento di una residenza; ipotesi di rappresentazione grafica in scala 1:50 e suo sviluppo al CAD. Individuazione temi architettonici relativi a strutture per servizi pubblici. Geobiologia: la scienza dell'abitazione salubre. Principi di geobiologia da applicare alla progettazione di un arredo per una residenza. Progettazione grafica di un elemento di arredo: mobile ingresso, mobile cucina, mobile bagno e suo sviluppo al CAD. Progettazione grafica di un elemento di arredo polifunzionale per una zona notte e suo sviluppo al CAD. Tendenze attuali nell'arredamento. I vari tipi di mobile. Progettazione di un elemento di arredo polifunzionale per una zona giorno e per una zona notte e suo sviluppo al CAD. La classe ha raggiunto risultati differenziati: da quasi discreti a ottimi. Metodologia Metodo della comunicazione diretta e della conversazione guidata: lezioni espositive di stimolo e collegamento Analisi di progettazione di settore e simulazioni di progetto. Strumenti e spazi di lavoro Uso di sussidi audiovisivi e di materiale interattivo Materiale fornito dal docente Laboratorio informatico e laboratorio di disegno Pubblicazioni specializzate del settore arredamento. Strumenti di valutazione adottati Interventi spontanei Relazioni Produzione di disegni a mano (libera e con l’utilizzo di strumenti), Esecuzione di disegni al computer Elaborazioni di progetti individuali su specifiche tematiche Verifiche orali e grafiche. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 16 LABORATORIO TECNOLOGICO ED ESERCITAZIONI Docente Prof.ssa Gabriella Staffolani Libro adottato Lavorare il legno – Ernest Scott Zanichelli CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI • Norme per la sicurezza dei lavoratori e la salvaguarModulo 1: dia ambientale Misure generali di tutela • Principali norme di sicurezza durante le lavorazioni dell'ambiente, per la proalle macchine operatrici tezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori e dell'utenza. Modulo 2: • Tecniche di rappresentazione grafica, tradizionali e Tecniche di visualizzaziodigitali, e ne e presentazione del • Comprendere il disegno di un manufatto o di un parprogetto. documentazione ticolare costruttivo. tecnica di settore, manua• Saper consultare un manuale tecnico e/o catalogo li, cataloghi. per organizzare in autonomia le fasi di lavorazione • Tecniche di verniciatura a gommalacca Modulo 3: Finitura superficiale Modulo 4: • Utilizzo adeguato delle attrezzature per la realizzazione di Fasi produttive di modelli modelli e prototipi. e prototipi • Individuare il materiale in base alla lavorazione • Tecniche costruttive per la realizzazioni di prototipi • Intarsio Obiettivi raggiunti La classe ha raggiunto un livello di preparazione soddisfacente Metodologia • Lezioni frontali • Esercitazioni pratiche • Lavori di gruppo Strumenti e spazi di lavo• Libro di testo ro • Manuali tecnici • Laboratorio legno • Laboratorio informatica Strumenti di valutazione La valutazione è avvenuta attraverso l’osservazione sistematica, proadottati ve pratiche e grafiche, risoluzione di problemi V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 17 TECNICHE DI PRODUZIONE E DI ORGANIZZAZIONE Docente Prof. Aronne Biondi Libro adottato Arte del legno CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI Modulo 1: • concetto di mercato. regimi di mercato: concorrenza Azienda e mercato perfetta, oligopolio, monopolio. Concetto di azienda. Tipi di società. Organigramma aziendale. Cenni sul concetto di ricavo, utile, irpef, iva, contribuzione. Reparti aziendali e loro funzioni. • Tipi di produzione: per lotti ed in serie. Layout aziendale: per reparti, in linea, per celle. • Diagramma di gantt, diagramma pert, tabella delle precedenze, tabella dei ritardi, percorso critico. • Calcolo della saturazione delle macchine. tecniche di bilanciamento della linea: esternalizzazione, straordinario, acquisto nuove macchine. Modulo 2: • Classificazione dei costi aziendali: costi fissi e costi Analisi economica di una variabili. Ripartizione dei costi una produzione induproduzione aziendale striale attraverso il tempo di lavoro. Formula del punto di pareggio. Ammortamenti delle attrezzature ed impianti. Modulo 3: • Controllo e del collaudo nella produzione industriale. Controlli nella produzione Tipi di controllo: controllo totale, statistico. analisi di industriale pareto, diagramma causa effetto. Determinazione della priorità degli interventi correttivi. • La qualità totale. politica aziendale, manuale della qualità, le procedure, gli indicatori. • iI metodo pdca Modulo 4: • dl 81-08: obblighi delle figure aziendali nei riguardi Sicurezza aziendale della sicurezza, DVR, DUVRI. Obiettivi raggiunti L’andamento complessivo ha evidenziato un impegno non sempre continuo per qualche componente, anche se il livello generale si può definire discreto. Metodologia Lezione frontale Discussione guidata Esercitazioni guidate Realizzazione di schemi e mappe concettuali Strumenti e spazi di lavo- Libro di testo ro Manuali tecnici Aula. Strumenti di valutazione Risoluzione di problemi, interrogazioni, esercizi individuali, adottati interventi spontanei. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 18 TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI E AI PROCESSI PRODUTTIVI. Docente Prof. Aronne Biondi Libro adottato Arte del legno CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI • Schema logico di industrializzazione del prodotto: Modulo 1: analisi normativa del prodotto, ricerca di mercato, Diagramma di flusso dell’ progetto di massima, progetto esecutivo, industriaindustrializzazione di un lizzazione. Indicazioni progettuali necessarie per la prodotto e sviluppo del realizzazione, anche di componentistica prefabbricaprogetto. ta esternalizzata: ferramenta per unioni. • Modulo 2: Lavorazioni per asportazione di truciolo e per deformazione plastica. Cenni sugli acciai, sui diagrammi di stato e sulla prova di trazione. Modulo 3: Progettazione assistita con cad Obiettivi raggiunti Metodologia Strumenti e spazi di lavoro Strumenti di valutazione adottati Macchinari per la produzione del legno. Parametri di lavorazione. Tempi di lavorazione. Finiture superficiali. • Cicli di lavorazione di componenti di arredo. • Prova di trazione: snervamento, rottura, allungamenti relativi, tenacità, cenni sulla resilienza. • Lavorazioni per deformazione plastica: laminazione, piegatura, imbutitura, curvatura, trafilatura, estrusione. • La fusione: problematiche di progettazione dello stampo, forza di chiusura. I sottosquadri. Fusione in conchiglia ed in terra. • Comandi e applicazioni 2D e 3D del software AUTOCAD in applicazione alla progettazione e realizzazione di esecutivi di elementi di arredo. L’andamento complessivo ha evidenziato un impegno non sempre continuo per qualche componente, anche se il livello generale si può definire discreto. Lezione frontale Discussione guidata Esercitazioni guidate Realizzazione di schemi e mappe concettuali Libro di testo Manuali tecnici Aula. Risoluzione di problemi, interrogazioni, esercizi individuali, interventi spontanei, attività di laboratorio. • V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 19 6. AREA PROFESSIONALIZZANTE: “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO” 6.1 FINALITÀ FORMATIVE Come deliberato dal collegio docenti si riportano di seguito le finalità formative del progetto alternanza scuola- lavoro. L’Ipsia “Renzo Frau” di Sarnano ha avuto in passato e ha tuttora in corso esperienze di integrazione con il mondo del lavoro. In collaborazione con le imprese e le associazioni di rappresentanza è stato elaborato, ai sensi dell’art. 4 della Legge n°53/2003 il progetto di “Alternanza Scuola – Lavoro”. Questo progetto si configura come un’attività formativa che tiene conto delle trasformazioni in atto sia nel mondo della scuola sia in quello del lavoro e, coinvolgendo le imprese nella formazione, offre allo studente una modalità che assicura, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. 6.2 OBIETTIVI a) Obiettivi cognitivi: • Verificare, ampliare, integrare le conoscenze apprese a scuola, in un contesto operativo produttivo; • Apprendere nuovi dati, nuove procedure, nuovi linguaggi; • Scoprire le regole generali che presiedono ad una struttura aziendale come sistema organizzativo. b) Obiettivi operativi: • Verificare le abilità acquisite a scuola in una realtà operativa diversamente strutturata; • Acquisire operatività e competenze specifiche. c) Obiettivi educativo - formativi: • Sapersi inserire in un diverso contesto in modo positivo ed attivo; V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 20 • Saper trovare un proprio spazio in una struttura organizzata, che è diversa rispetto a quella scolastica; • Migliorare le proprie capacità di relazione; • Acquisire consapevolezza e rafforzare le motivazioni allo studio 6.3 ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Il progetto di alternanza scuola-lavoro ha visto i ragazzi coinvolti in stage aziendali, per un impegno lavorativo pari a 240 ore. Tale traguardo è stato raggiunto nei due anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016. Per ogni anno scolastico gli alunni si sono recati per tre settimane consecutive presso aziende del settore presenti nel territorio. Le ore programmate per lo stage sono state fino a 8 ore giornaliere. Gli allievi, durante l’attività, erano regolarmente coperti da assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. In questa esperienza lavorativa gli alunni sono stati seguiti da un tutor aziendale e da un tutor scolastico responsabile del loro processo formativo. 6.4 VERIFICA DEL PERCORSO Al termine di ciascun anno è stato effettuato un monitoraggio al fine di valutare in termini di apprendimento, di abilità e conoscenza i livelli raggiunti dai singoli allievi. Sono emersi risultati positivi per tutta la classe. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 21 7. VALUTAZIONE La valutazione intesa come verifica delle ipotesi di lavoro, si è svolta durante il corso dell’anno sia “in itinere” (valutazione formativa) per l’accertamento dei micro-obiettivi, che in sede sommativa per controllare e misurare il grado di apprendimento dell’allievo in relazione agli obiettivi predeterminati. Il Consiglio di Classe ha ritenuto delineare in modo corretto i criteri di valutazione e/o misurazione, dichiarandoli e facendoli conoscere agli studenti, non solo per una scelta di trasparenza dell’azione didattica, ma anche e soprattutto per consentire ai fruitori di quella azione un controllo dei propri apprendimenti ed una incentivazione dei meccanismi di autovalutazione. 7.1 INDICATORI DI VALUTAZIONE GENERALI Gli indicatori utilizzati sono stati individuati per le prove scritte, orali e pratiche. Hanno riguardato sinteticamente,: Per quanto riguarda le prove scritte: • la correttezza e proprietà nell’uso della lingua • l’aderenza alla traccia • la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti • la coerenza interna • la conoscenza lessicale (termini tecnici) • la capacità di schematizzazione, anche grafica • la capacità di risolvere semplici problemi • la capacità di analisi e sintesi • le capacità critiche • l’originalità e creatività dei contenuti esposti Per quanto riguarda le prove orali: • la proprietà logica e di linguaggio, anche tecnico • la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti • la capacità di utilizzare i contenuti • la capacità di collegamento interdisciplinare • la capacità di analisi e sintesi V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 22 Per quanto riguarda le prove pratiche: • la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti • l’originalità e creatività dei contenuti esposti • la capacità di schematizzazione • manualità, padronanza delle apparecchiature, orientamento in laboratorio 7.2 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO NELLE PROVE DI VALUTAZIONE ESEGUITE DURANTE L’ANNO SCOLASTICO E NELLE PROVE DI ESAME Per la valutazione delle prove ci si è avvalsi della procedura di seguito riportata. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 23 1- In sede di valutazione, per ciascun indicatore è assegnato un punteggio, mediante un numero che va da 0 a 5, secondo le precedenti corrispondenze. 2- Si calcola il PUNTEGGIO GREZZO. 3- Si calcola il rapporto tra il punteggio grezzo ottenuto e il punteggio grezzo massimo. 4- La frazione di 1 ottenuta viene poi convertita in voto finale in decimi o quindicesimi a seconda delle necessità. 7.3 INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA INDICATORI DECRITTORI PESI LIVELLI PUNTEGGIO MAX CONOSCENZE: correttezza nell’uso della lingua • Correttezza ortografica • Correttezza morfosintattica • Proprietà e ricchezza lessicale 4 0-5 20 ABILITÀ: conoscenza e sviluppo dei concetti espressi nell’interazione orale e nella produzione scritta • Coesione • Coerenza • Pertinenza • Padronanza dell’argomento • Ampiezza della trattazione. 3 0-5 15 Tipologia A Tipologia B COMPETENZE: capacità elaborative, logiche e critiche. Tipologia C Tipologia D • Comprensione globale del testo • Interpretazione analitica • Capacità rielaborative e critiche • Contestualizzazione • Rispetto dei vincoli comunicativi: o Destinatario o Scopo o Collocazione o Estensione • Capacità di utilizzare la documentazione. o Comprensione o Selezione o Interpretazione • Capacità di argomentazione. • Pertinenza delle conoscenze • Capacità di contestualizzazione • Capacità di argomentazione • Significatività ed originalità delle idee • Problematizzazione • Capacità critiche V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 3 0-5 15 24 7.4 INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE Conoscenza dei contenuti disciplinari Conoscenza dei termini tecnici Possesso delle abilità anche di carattere applicativo o di elaborazione grafica Saper risolvere quesiti Utilizzo termini tecnici Capacità elaborative logiche critiche LIVELLI INDICATORI 0 = Prestazione assolutamente nulla 0,5= prestazione quasi nulla 1 = Prestazione gravemente insufficiente 1,5= Prestazione insufficiente 2 = Prestazione scarsa 2,5= Prestazione mediocre 3 = Prestazione sufficiente 3,5 = Prestazione discreta 4 = Prestazione buona 4,5 = Prestazione ottima 5 = Prestazione eccellente PESI INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE 4 3 3 GRIGLIA DI VALUTAZIONE INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPTENZE PESI 4 3 3 DISCIPLINA Punteggio grezzo massimo 100 punti Punteggio grezzo totale Percentuale Punteggio grezzo tot. VOTO/15 Alunno 1 Alunno 2 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 25 7.5 INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE Conoscenza dei contenuti disciplinari Conoscenza dei termini tecnici Possesso delle abilità anche di carattere applicativo Saper risolvere quesiti Utilizzo termini tecnici Capacità elaborative logiche critiche LIVELLI INDICATORI 0 = Prestazione assolutamente nulla 0,5= prestazione quasi nulla 1 = Prestazione gravemente insufficiente 1,5= Prestazione insufficiente 2 = Prestazione scarsa 2,5= Prestazione mediocre 3 = Prestazione sufficiente 3,5 = Prestazione discreta 4 = Prestazione buona 4,5 = Prestazione ottima 5 = Prestazione eccellente PESI INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE 4 3 3 GRIGLIA DI VALUTAZIONE INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPTENZE PESI 4 3 3 DISCIPLINA Punteggio grezzo massimo 100 punti Punteggio grezzo totale Percentuale Punteggio grezzo tot. VOTO/15 Alunno 1 Alunno 2 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 26 7.6 INDICATORI DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE Conoscenza dei contenuti disciplinari Conoscenza dei termini tecnici Possesso delle abilità anche di carattere applicativo Saper risolvere quesiti Utilizzo termini tecnici Capacità elaborative logiche critiche LIVELLI INDICATORI 0 = Prestazione assolutamente nulla 0,5= prestazione quasi nulla 1 = Prestazione gravemente insufficiente 1,5= Prestazione insufficiente 2 = Prestazione scarsa 2,5= Prestazione mediocre 3 = Prestazione sufficiente 3,5 = Prestazione discreta 4 = Prestazione buona 4,5 = Prestazione ottima 5 = Prestazione eccellente PESI INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE 4 3 3 GRIGLIA DI VALUTAZIONE INDICATORI CONOSCENZE ABILITA’ COMPTENZE PESI 4 3 3 DISCIPLINA Punteggio grezzo massimo 100 punti Punteggio grezzo totale Percentuale Punteggio grezzo tot. VOTO/30 Alunno 1 Alunno 2 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 27 7.7 TABELLA DI CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN DECIMI PER LE PROVE DI VALUTAZIONE ESEGUITE DURANTE L’ANNO SCOLASTICO Tenendo nel dovuto conto gli indicatori di conoscenza, abilità e competenza, oltreché del contesto (preparazione) della classe, ad ogni prova (scritta, orale o pratica) è stato attribuito un punteggio grezzo, da cui è derivato il voto secondo la seguente scala di conversione. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 28 SCALA DI CONVERSIONE DA PG/PMAX A VOTO PG / Pmax Voto PG / Pmax Voto 0,00 1,0 0,50 6,0 0,01 1,1 0,51 6,1 0,02 1,2 0,52 6,2 0,03 1,3 0,53 6,3 0,04 1,4 0,54 6,4 0,05 1,5 0,55 6,4 0,06 1,7 0,56 6,5 0,07 1,8 0,57 6,6 0,08 1,9 0,58 6,7 0,09 2,0 0,59 6,8 0,10 2,1 0,60 6,9 0,11 2,2 0,61 7,0 0,12 2,3 0,62 7,1 0,13 2,4 0,63 7,1 0,14 2,5 0,64 7,2 0,15 2,6 0,65 7,3 0,16 2,7 0,66 7,4 0,17 2,8 0,67 7,5 0,18 2,9 0,68 7,6 0,19 3,0 0,69 7,6 0,20 3,1 0,70 7,7 0,21 3,2 0,71 7,8 0,22 3,3 0,72 7,9 0,23 3,4 0,73 8,0 0,24 3,5 0,74 8,0 0,25 3,6 0,75 8,1 0,26 3,7 0,76 8,2 0,27 3,8 0,77 8,3 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 29 0,28 3,9 0,78 8,4 0,29 4,0 0,79 8,4 0,30 4,1 0,80 8,5 0,31 4,2 0,81 8,6 0,32 4,3 0,82 8,7 0,33 4,4 0,83 8,8 0,34 4,5 0,84 8,8 0,35 4,6 0,85 8,9 0,36 4,7 0,86 9,0 0,37 4,8 0,87 9,1 0,38 4,9 0,88 9,1 0,39 5,0 0,89 9,2 0,40 5,1 0,90 9,3 0,41 5,2 0,91 9,4 0,42 5,3 0,92 9,4 0,43 5,4 0,93 9,5 0,44 5,5 0,94 9,6 0,45 5,5 0,95 9,6 0,46 5,6 0,96 9,7 0,47 5,7 0,97 9,8 0,48 5,8 0,98 9,9 0,49 5,9 0,99 9,9 0,50 6,0 1,00 10,0 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 30 7.8 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN 15-ESIMI PER LA PRIMA, LA SECONDA E LA TERZA PROVA SCRITTA a a a TABELLA DI CONVERSIONE DELLA 1 – 2 – 3 PROVA Punteggio massimo 15 Punteggio sufficiente 10 (Punteggio grezzo percentuale 0.5) Punteggio grezzo percentuale Punteggio in 15-esimi Corrispondente 0.0 1 0.1 3 0.2 5 0.3 7 0.4 9 0.5 10 0.6 11 0.7 12 0.8 13 0.9 14 1.0 15 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 31 7.9 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN 30-ESIMI PER IL COLLOQUIO TABELLA DI CONVERSIONE DEL COLLOQUIO Punteggio massimo 30 Punteggio sufficiente 20 (Punteggio grezzo percentuale 0.49 – 0.52) % VOTO % VOTO % VOTO 0÷1 1 23÷25 11 53÷56 21 2÷3 2 26÷28 12 57÷59 22 4÷5 3 29÷30 13 60÷64 23 6÷8 4 31÷33 14 65÷68 24 9÷10 5 34÷36 15 69÷73 25 11÷12 6 37÷39 16 74÷78 26 13÷15 7 40÷42 17 79÷83 27 16÷17 8 43÷45 18 84÷89 28 18÷20 9 46÷48 19 90÷96 29 21÷22 10 49÷52 20 97÷100 30 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 32 8. SIMULAZIONI DELLE PROVE SCRITTE 8.1 SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA (ITALIANO) Per la prova scritta di Italiano si è scelto di far esercitare gli allievi sulle seguenti tipologie di prove indicate dal Ministero: • • • • Tipologia A - Analisi del testo Tipologia B - Redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale” Tipologia C - Tema di argomento storico Tipologia D - Tema di ordine generale Per lo svolgimento della prova sono stati utilizzati testi selezionati dalla prima prova dell’esame di stato per le sessioni 2009, 2011, 2013 e 2014. Il testo completo di tali prove è disponibile nell'allegato A. Le due prove di simulazione si sono svolte in data : • • 17 marzo 2016 28 aprile 2016 Durante le prove gli studenti hanno potuto utilizzare il dizionario di italiano. 8.2 SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA Per la prova scritta di "Tecniche di produzione e di organizzazione" si è scelto di far esercitare gli allievi su seguenti tracce simili a quella somministrata nell’esame di stato dell’A.S. 2015-2015. Il testo completo di tali prove è disponibile nell'allegato B. Le due prove di simulazione si sono svolte in data: • • 18 marzo 2016 29 aprile 2016 Durante entrambe le prove gli studenti hanno potuto consultare i manuali tecnici. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 33 8.3 SIMULAZIONI TERZA PROVA SCRITTA Il Consiglio di Classe ha deciso di proporre come simulazione per la terza prova 10 quesiti (2 quesiti per ogni disciplina) e ha coinvolto le seguenti discipline: • • • • • Lingua e letteratura inglese Scienze motorie e sportive Tecnologie applicate ai materiali ed ai processi produttivi Storia e stili dell’arredamento Disegno professionale Le due prove di simulazione si sono svolte in data : • • 21 marzo 2016 2 maggio 2016 E’ stato consentito l’uso del dizionario di inglese, di manuali tecnici, della calcolatrice, del vocabolario di italiano. I testi delle due prove simulate effettuate sono riportati di seguito. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 34 8.3.1. PRIMA SIMULAZIONE 3º PROVA SCRITTA (21/03/2016) LINGUA E LETTERATURA INGLESE 1- Choose and describe at least three LANDMARKS tourists may visit in London. 2- Write about the PATRIOTIC PERSPECTIVE of the first world war and support your answer with references from the poem “Soldiers” by R. Brooke or some of the posters of political propaganda analyzed. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 1- Illustra sinteticamente lo scopo, le regole e i fondamentali individuali del gioco Pallavolo. 2- Esponi brevemente come lo Sport e l’Educazione Fisica possono contribuire all’Educazione integrale della persona. TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI ED AI PROCESSI PRODUTTIVI 1- La prova di trazione. Disegnare e descrivere la sua curva tipica. Indicare i principali parametri individuabili. 2- La velocità e la velocità di avanzamento. Definizioni e loro utilizzo nel ciclo di lavorazione STORIA E STILI DELL'ARREDAMENTO 1- L'Art Déco negli elementi d'arredo. 2- I mobili in tubolare cromato. DISEGNO PROFESSIONALE E VISUALIZZAZIONI DIGITALI 1- Il Casual nell'arredamento. 2- Quali sono gli aspetti negativi degli elementi di arredo? V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 35 8.3.2 SECONDA SIMULAZIONE 3º PROVA SCRITTA (21/03/2016) LINGUA E LETTERATURA INGLESE 1- Describe the main facts that characterized the TWENTIETH CENTURY: tell who was the Queen who opened the century and the ruling Queen. Describe the first half of the century, the 60s, the 70s and the 90s. 2- THE AGE OF COMPUTER: explain what a computer is, describe its main components, its role and uses in our life. SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 1- Esponi sinteticamente lo scopo, le caratteristiche e le tecniche utilizzate nell’autodifesa. 2- Il Testo Unico n.81 del 2008 sulla Sicurezza contiene norme che riguardano tutti i lavoratori, compresi gli studenti. Quali obiettivi si pone questa Legge? TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI ED AI PROCESSI PRODUTTIVI 1- Descrivere la formula del calcolo del tempo totale di una fase di un ciclo di lavorazione. 2- Descrivi la profondità di passata in una tornitura esterna. Scrivi e motiva la formula del numero delle passate in funzione della profondità di passata sempre in una tornitura esterna. STORIA E STILI DELL'ARREDAMENTO 1- Ambienti dell'Ottocento. 2- L'Art Nouveau negli elementi d'arredo. DISEGNO PROFESSIONALE E VISUALIZZAZIONI DIGITALI 1- L'arredamento in stile. 2- Funzioni e tipologie delle finestre. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 36 9. TESINE TITOLO TESINA GLI ALLIEVI 1 BIANCATELLI TOMMASO HABITAT: UN SOGNO ANCORA DA REALIZZARE 2 BRUÈ GABRIELE LO SVILUPPO DELLA SEDUTA DAL 900 AD OGGI 3 COSTANZI CHIARA UN ELEMENTO PER L’ARREDO ESTERNO 4 FEFÈ MICHELE LA MIA PASSIONE 5 LATTANZI GABRIELE 6 MOZNICH MARIANNA UN ELEMENTO DI ARREDO A MISURA DI BAMBINO 7 PIRODDI RAFFAELE NATALE LA BICICLETTA 8 SERI ELEONORA NULLA E’ COME APPARE 9 SERRA ALEX LA SEDIA: FORME E FUNZIONI 10 TEODORI EMMA UN GIOCO CHE NON E’ SOLO UN GIOCO IL MODULO: UN ELEMENTO PER COMPORRE V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 37 10. ATTIVITÀ INTEGRATIVE ALLA DIDATTICA SVOLTE NEL BIENNIO POST-QUALIFICA Oltre alle attività legate agli stage dell’Area Professionale, gli allievi hanno partecipato alle seguenti attività: • Parteciperanno al premio fare e saper fare indetto dalla sede di San Ginesio dell’IPSIA Renzo Frau di Sarnano; • Orientamento alla prosecuzione degli studi con uscita didattica presso l’ Università di Camerino; • Orientamento alla prosecuzione degli studi con uscita didattica al Salone Internazionale dell’Orientamento tenutosi al Palacongressi di Rimini • Attività di orientamento per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado in visita presso la sede di San Ginesio dell’ Ipsia Renzo Frau di Sarnano; • Attività di orientamento per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado presso alcune scuole secondarie di primo grado delle province di Macerata e Fermo; • Incontro con rappresentati della Marina Italiana per la descrizione delle Carriere militari; • Incontri con le aziende; • Partecipazione a conferenze e a convegni specifici del settore o culturali. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 38 Il Consiglio di Classe Materie Italiano Docenti Prof. Lidia Romagnoli Storia Prof. Lidia Romagnoli Inglese Prof. Erica Santoni Matematica Prof. Sauro Contratti Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi Prof. Aronne Biondi Tecniche di produzione e di organizzazione Prof. Aronne Biondi Scienze motorie e sportive Prof.ssa Tiziana Vasconi Tecniche di conduzione e manutenzione di impianti Prof. Paolo G. Marchetti Laboratorio tecnologico ed esercitazioni Prof. Gabriella Staffolani ITP Tecnica della produzione Prof. Luigi Ferretti ITP Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi ITP Tecniche di conduzione e manutenzione di impianti Disegno professionale e storia degli stili e dell’arredamento Prof. Gabriella Staffolani Prof. Luigi Ferretti Religione Prof. Marcello Lambertucci Docente specializzato Prof. Luana Birrozzi Prof. Paolo Evangelisti S. Ginesio, 15 Maggio 2016 V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016 I L D IR IG ENT E (Dott.Francesco Mezzanotte) 39 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO “Renzo Frau” - SARNANO Via Aldo Moro,3 – 62028 Sarnano (MC) Sede Coordinata di SAN GINESIO D OC U ME N T O DEL CONSIGLIO DI CLASSE A. S. 2015-2016 CLASSE 5^ Produzioni industriali e artigianali articolazione "industria" opzione "arredi e forniture d'interni" APPENDICE A SIMULAZIONE 1º PROVA Documento del 15 maggio 5 PIA Prima simulazione Prova scritta di italiano 17 marzo 2016 Pag. 1/7 Sessione ordinaria 2013 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali) Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005. Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà, un’individualità, le danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall’altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli italiani da Fiume dopo la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre le origini in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana, scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo. Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era invalicabile, – almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia – perché era la Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano insieme l’ignoto e il noto. L’ignoto, perché là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di Stalin, il mondo dell’Est, così spesso ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell’Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza. Una stessa realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela straniero e indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si mostrano affini e parenti. Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e piene di pregiudizi nei confronti di chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte, mescolandosi alle persone che vi transitano e andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da quale parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo. Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del “mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali. 1. Comprensione del testo Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo. 2. Analisi del testo 2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo. 2.2. Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo. 2.3. Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo. 2.4. Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”. 2.5. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali. Pag. 2/7 Sessione ordinaria 2013 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO ARGOMENTO: Individuo e società di massa. DOCUMENTI Lascia o raddoppia?, 28 marzo 1956 Renato GUTTUSO, Calciatori, 1965 Andy WARHOL, Marilyn Monroe, 1967 «Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè – come dicevo – i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un “uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.» Pier Paolo PASOLINI, 9 dicembre 1973. Acculturazione e acculturazione, in Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975 «La mattina del 15 luglio 1927 ero rimasto a casa, non ero andato come al solito all’Istituto di Chimica nella Währingerstrasse. Nel caffé di Ober-Sankt-Veit mi misi a leggere i giornali del mattino. Sento ancora l’indignazione che mi travolse quando presi in mano la “Reichspost” e lessi un titolo a caratteri cubitali: “Una giusta sentenza”. Nel Burgenland c’era stata una sparatoria, alcuni operai erano rimasti uccisi. Il tribunale aveva assolto gli assassini. L’organo di stampa del partito al governo dichiarava, o meglio strombazzava, che con quella assoluzione era stata emessa una “giusta sentenza”. Più che l’assoluzione in quanto tale, fu proprio questo oltraggio a ogni sentimento di giustizia che esasperò enormemente gli operai viennesi. Da tutte le zone della città i lavoratori sfilarono, in cortei compatti, fino al Palazzo di Giustizia, che già per il nome incarnava ai loro occhi l’ingiustizia in sé. La reazione fu assolutamente spontanea, me ne accorsi più che mai dai miei sentimenti. Inforcai la bicicletta, volai in città e mi unii a uno di questi cortei. Gli operai di Vienna, che normalmente erano disciplinati, avevano fiducia nei loro capi del partito socialdemocratico e si dichiaravano soddisfatti del modo esemplare in cui essi amministravano il Comune di Vienna, agirono in quel giorno senza consultare i loro capi. Quando appiccarono il Pag. 3/7 Sessione ordinaria 2013 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca fuoco al Palazzo di Giustizia, il borgomastro Seitz, su un automezzo dei pompieri, cercò di tagliar loro la strada alzando la mano destra. Fu un gesto assolutamente inefficace: il Palazzo di Giustizia andò in fiamme. La polizia ebbe l’ordine di sparare, i morti furono novanta. Sono passati cinquantatré anni, eppure sento ancora nelle ossa la febbre di quel giorno. È la cosa più vicina a una rivoluzione che io abbia mai vissuto sulla mia pelle. […] Quel giorno tremendo, di luce abbagliante, lasciò in me la vera immagine della massa, la massa che riempie il nostro secolo. […] Quel giorno era stato dominato dal tremendo fragore delle urla, urla di sdegno. Erano urla micidiali, alle urla rispondevano gli spari, e le urla diventavano più forti ogni volta che le persone colpite crollavano al suolo. […] Non molto tempo dopo, le urla si trasferirono nelle vicinanze della Hagenberggasse. A meno di un quarto d’ora di strada dalla mia camera, a Hütteldorf, dall’altra parte della valle, si trovava il campo sportivo del Rapid, sul quale si giocavano le partite di calcio. Nei giorni di festa vi accorreva una gran folla, che non si lasciava sfuggire una sola partita di quella celebre squadra. Io non ci avevo mai badato gran che; il calcio non mi interessava. Ma una delle domeniche dopo il 15 luglio, era un giorno altrettanto afoso, mentre stavo aspettando visite e tenevo aperta la finestra, sentii, all’improvviso, le grida della massa. Pensai che fossero urla di sdegno; l’esperienza di quel giorno terribile era ancora a tal punto radicata in me che per un attimo rimasi sgomento e cercai con lo sguardo il fuoco da cui quell’esperienza era stata illuminata. Ma il fuoco non c’era, sotto il sole brillava la cupola dorata della chiesa dello Steinhof. Tornai in me e mi misi a riflettere: quelle urla dovevano venire dal campo sportivo. […] Le urla di trionfo erano state causate da un goal, e venivano dalla parte dei vincitori. Si sentì anche, e suonò ben diverso, un grido di delusione. Dalla mia finestra non potevo vedere nulla, me l’impedivano alberi e case, la distanza era troppa, ma sentivo la massa, essa sola, come se tutto si svolgesse a pochi passi da me. Non potevo sapere da quale parte venissero le grida. Non sapevo quali erano le squadre in campo, i loro nomi non li avevo notati e neanche cercai di appurarli. Evitai perfino di leggere la cronaca sportiva sul giornale e, nella settimana che seguì, non mi lasciai coinvolgere in discorsi sull’argomento. Ma durante i sei anni che trascorsi in quella stanza, non persi occasione di ascoltare quei suoni. Vedevo la folla affluire laggiù, alla stazione della ferrovia urbana. […] Non mi è facile descrivere la tensione con cui seguivo da lontano la partita invisibile. Non ero parte in causa perché le parti neanche le conoscevo. Erano due masse, questo era tutto ciò che sapevo, due masse ugualmente eccitabili, che parlavano la medesima lingua.» Elias CANETTI, Il frutto del fuoco. Storia di una vita (1921-1931), Adelphi, Milano 2007 [ed. originale tedesca 1980] «L’uso politico delle tecniche e dei media pone in discussione le tradizioni dell’umanesimo europeo con i suoi valori di dignità e libertà (ristretti, certo, finora, alle élite), minacciando di introdurre nuove forme di pianificato assoggettamento gregario. Esiste cioè il rischio di creare uomini e donne d’allevamento, procurando loro la soddisfazione, in termini soprattutto quantitativi, di bisogni primari e secondari cui per millenni la maggior parte dell’umanità non aveva avuto pieno e garantito accesso (cibo, sesso, divertimento). L’acclimatazione a questo sistema di potere e di cultura si paga però con l’anestetizzazione e la banalizzazione dell’esperienza, anche a causa dell’inflazione dei desideri così scatenata e del corrispondente bisogno di gestire le inevitabili frustrazioni. Nello stesso tempo, se esercitato in forme non oligarchiche, lo stesso uso delle tecniche e dei media spalanca enormi potenzialità, consente a tutti di scaricare le fatiche più pesanti e ripetitive sulle macchine, di uscire dalla morsa dei condizionamenti sociali, di far fruttare l’eredità culturale delle generazioni precedenti (che cambia molto più rapidamente di quella biologica), di disancorarsi da ruoli fissi, di acquisire consapevolezza, cultura e informazione su scala mondiale e di conseguire una più duratura soddisfazione.» Remo BODEI, Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2002 1 2 3 4 5 6 7 8 Ora il chiarore si fa più diffuso. Ancora chiusi gli ultimi ombrelloni. Poi appare qualcuno che trascina il suo gommone. La venditrice d’erbe viene e affonda sulla rena la sua mole, un groviglio di vene varicose. È un monolito diroccato dai picchi di Lunigiana. 9 10 11 12 13 14 15 16 Quando mi parla resto senza fiato, le sue parole sono la Verità. Ma tra poco sarà qui il cafarnao delle carni, dei gesti e delle barbe. Tutti i lemuri umani avranno al collo croci e catene. Quanta religione. E c’è chi s’era illuso di ripetere l’exploit di Crusoe! Eugenio MONTALE, Sulla spiaggia, da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, Milano 1973 Pag. 4/7 Sessione ordinaria 2014 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Le nuove responsabilità. DOCUMENTI «Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall‟atterraggio sulla Luna del 1969. Fu allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell‟ambiente ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a professionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore del Riscaldamento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l‟industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni abitante della Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare terreno coltivabile, e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.» Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007) «Crescita demografica e scelta coercitiva. Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può dubitare che, nell‟ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla popolazione complessiva di tutto il mondo all‟epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe sovraffollata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo chiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è un‟altra domanda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?» Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999) «L‟apprendistato della coesistenza con l‟altro, l‟escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all‟altro, a un mondo differente dal nostro, all‟interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto multiculturale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostre aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a restringere e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza che ciò provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l‟altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra natura e cultura, com‟è, prima, il caso per l‟altro genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un imperativo morale senza realizzazione concreta. Finché l‟universale non sarà considerato essere due, e l‟umanità un luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà imporre il suo colore ed i suoi valori all‟altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.» Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008) «Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L‟umanità ha in particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua sopravvivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le altre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla ricchezza accumulata.» Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011) Pag. 5/7 Sessione ordinaria 2014 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca 3. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento. DOCUMENTI «Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell‟Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli anni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per la vita umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell‟istituzione militare in paesi come la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla guerra, e dall‟accettazione della guerra stessa. L‟effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all‟azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918, nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di brutalizzazione; in buona parte dell‟Europa, gli anni dell‟immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell‟attivismo politico. Da un capo all‟altro dell‟Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra mondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).» George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., Roma-Bari 1990 «Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di manifestarsi secondo l‟attuale ordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai lavoratori. I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l‟omissione di azioni, un non-agire, come in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha certamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare. Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.» Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010 «Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell‟aggressività nel regno animale, la violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato dall‟élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto grande, forse troppo grande per il bene dell‟umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività sia presente nell‟inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l‟accento posto sulla pura fattualità del vivere, e quindi sul fare l‟amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in cui i nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società nell‟immagine della „creatività‟ della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è cosa vecchia almeno quanto Bergson.» Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969) «Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità dell‟uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l‟anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del nostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio Pag. 6/7 Sessione ordinaria 2014 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca onore, la religione, l‟anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non propugno che l‟India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.» Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975 «Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all‟America l‟urgenza appassionata dell‟adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall‟oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell‟ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell‟odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell‟anima.» Martin Luther KING - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/ 4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva. DOCUMENTI «Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell‟innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell‟invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.» Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014 «Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all‟Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po‟ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo – piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all‟interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.» Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014 Pag. 7/7 Sessione ordinaria 2014 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca «Per molto tempo al centro dell‟attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.» Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014 «Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall‟intenzione dell‟uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell‟oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell‟ordine del proprio potenziamento. Null‟altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L‟orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.» Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO L‟Europa del 1914 e l‟Europa del 2014: quali le differenze? Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti fra l‟Europa e il resto del mondo. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE «Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l‟energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C‟è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d‟accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?» Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014 Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e convinzioni al riguardo. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l‟uso del dizionario italiano. È consentito l‟uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l‟Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. Seconda simulazione Prova scritta di italiano 28 aprile 2016 Pag. 1/8 Sessione ordinaria 2009 Prima prova scritta P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali) Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Italo Svevo, Prefazione, da La coscienza di Zeno, 1923 Edizione: I. Svevo, Romanzi. Parte seconda, Milano 1969, p. 599. 5 10 Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica. Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità. Ma egli era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l’autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia lunga paziente analisi di queste memorie. Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia. Sappia però ch’io sono pronto di dividere con lui i lauti onorarii che ricaverò da questa pubblicazione a patto egli riprenda la cura. Sembrava tanto curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante verità e bugie ch’egli ha qui accumulate!... Dottor S. Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 1861 – Motta di Livenza, Treviso, 1928), fece studi commerciali e si impiegò presto in una banca. Nel 1892 pubblicò il suo primo romanzo, Una vita. Risale al 1898 la pubblicazione del secondo romanzo, Senilità. Nel 1899 Svevo entrò nella azienda del suocero. Nel 1923 pubblicò il romanzo La coscienza di Zeno. Uscirono postumi altri scritti (racconti, commedie, scritti autobiografici, ecc.). Svevo si formò sui classici delle letterature europee. Aperto al pensiero filosofico e scientifico, utilizzò la conoscenza delle teorie freudiane nella elaborazione del suo terzo romanzo. 1. Comprensione del testo Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe. 2. Analisi del testo 2.1 Quali personaggi entrano in gioco in questo testo? E con quali ruoli? 2.2 Quali informazioni circa il paziente si desumono dal testo? 2.3 Quale immagine si ricava del Dottor S.? 2.4 Il Dottor S. ha indotto il paziente a scrivere la sua autobiografia. Perché? 2.5 Rifletti sulle diverse denominazioni del romanzo: “novella” (r. 1), “autobiografia” (r. 4), “memorie” (r. 9). 2.6 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al romanzo nella sua interezza o ad altri testi di Svevo. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto, delinea alcuni aspetti dei rapporti tra letteratura e psicoanalisi, facendo riferimento ad opere che hai letto e studiato. Pag. 2/8 Sessione ordinaria 2011 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO ARGOMENTO: Amore, odio, passione. G. KLIMT, Il bacio, 1907-08 G. DE CHIRICO, Ettore e Andromaca, 1917 P. PICASSO, Gli amanti, 1923 «Tra l’altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa, c’era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine, scellerato di professione, uno de’ tanti, che, in que’ tempi, e co’ loro sgherri, e con l’alleanze d’altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio, allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall’empietà dell’impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La sventurata rispose.» Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-42 Pag. 3/8 Sessione ordinaria 2011 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca «Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’ suoi gli facevano perdere l’anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo. Pagò delle messe alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza, e poi, come la Lupa tornava a tentarlo: - Sentite! le disse, non ci venite più nell’aia, perché se tornate a cercarmi, com’è vero Iddio, vi ammazzo! - Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci. Ei come la scorse da lontano, in mezzo a’ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la scure dall’olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all’anima vostra! balbettò Nanni.» Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi, 1880 «Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a invaderla. – Ma vieni! Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l’afferrò per i polsi, la trascinò per un piccolo tratto; poi la strinse tra le braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso l’abisso. – No, no, no... Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò indietro anelando e tremando. – Sei pazzo? – gridò con l’ira nella gola. – Sei pazzo? Ma, come se lo vide venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più acre e trascinata ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò l’anima di terrore. – No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti... Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d’impietosirlo. – Un minuto! Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami! Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere, perdendo terreno, vedendo la morte. – Assassino! – urlò allora furibonda. E si difese con le unghie, con i morsi, come una fiera. – Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su l’orlo dell’abisso, perduta. Il cane latrava contro il viluppo. Fu una lotta breve e feroce come tra nemici implacabili che avessero covato fino a quell’ora nel profondo dell’anima un odio supremo. E precipitarono nella morte avvinti.» Gabriele D’ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894 «Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In quella memorabile sera egli poteva credere d’essersi mutato ben due volte nell’intima sua natura. Era sparita la sconsolata inerzia che l’aveva spinto a ricercare Angiolina, ma erasi anche annullato l’entusiasmo che lo aveva fatto singhiozzare di felicità e di tristezza. Il maschio era oramai soddisfatto ma, all’infuori di quella soddisfazione, egli veramente non ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la donna che odiava, non quella ch’egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la seconda volta ch’ella passava per un letto d’amore. Non valeva la pena di adirarsene perché l’aveva saputo da lungo tempo. Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio sulla donna che gli si era sottomessa. – Non sognerò mai più – pensò uscendo da quella casa. E poco dopo, guardandola, illuminata da pallidi riflessi lunari: – Forse non ci ritornerò mai più. – Non era una decisione. Perché l’avrebbe dovuta prendere? Il tutto mancava d’importanza.» Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1a ed. 1898) Pag. 4/8 Sessione ordinaria 2011 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo? DOCUMENTI «“Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo Volpe, presidente della Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la vita sedentaria è un rischio per il cuore. Se a questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora. Commettiamo troppi peccati di gola, trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardine di una sana alimentazione. Pochissimi sanno davvero giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo disorganizzato”. Il 95 per cento, continua l’esperto, dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma poi l’80 per cento sceglie una pasta molto condita accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia carne magra, ma c’è un buon 20 per cento che sceglie carni grasse più volte alla settimana; il 45 per cento consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre, poi, mangia pesce appena una volta alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. “Dobbiamo modificare le nostre abitudini - dice il cardiologo - e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone dopo mattone, proprio come una casa. Sia il medico che il paziente possono imparare a fare prevenzione”.» Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, “la Repubblica” – 1 aprile 2011 «Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO [...] ha iscritto la Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale dell’umanità). [...] La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.» CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it «La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l’energia primaria della vita è il cibo. Se il cibo è energia allora dobbiamo prendere atto che l’attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare. […] Il vero problema è che da un lato c’è una visione centralizzata dell’agricoltura, fatta di monoculture e allevamenti intensivi altamente insostenibili, e dall’altro è stata completamente rifiutata la logica olistica, che dovrebbe essere innata in agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste. Una visione meccanicista finisce con il ridurre il valore del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai perso la percezione della differenza tra valore e prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più al suo profondo significato. […] Scambiare il prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l’anima. Se il cibo è una merce non importa se lo sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si deve sostituire. Ma il cibo non funziona così.» Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, “la Repubblica” - 9 giugno 2010 «Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra forma fisica. [...] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi mangia svolgendo altre attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più propenso ad esagerare con le quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. [...] Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso quello di mangiare rimanendo “connessi” col mondo intorno a noi, per chi ci tiene a non mettere su chili di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare l’attenzione su quello che si sta consumando.» Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it Pag. 5/8 Sessione ordinaria 2011 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca 3. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Destra e Sinistra. DOCUMENTI «Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento rispetto all’ideale dell’eguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l’ala moderata e quella estremista, tanto nella destra quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire schematicamente lo spettro in cui si collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti: a) all’estrema sinistra stanno i movimenti insieme egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più importante, tanto da essere diventato un’astratta categoria applicabile, ed effettivamente applicata, a periodi e situazioni storiche diverse è il giacobinismo; b) al centro-sinistra, dottrine e movimenti insieme egualitari e libertari, per i quali potremmo oggi usare l’espressione «socialismo liberale», per comprendervi tutti i partiti socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche; c) al centro-destra, dottrine e movimenti insieme libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle destre reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale dell’eguaglianza, si attestano e si arrestano sull’eguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da parte del giudice di applicare imparzialmente la legge; d) all’estrema destra, dottrine e movimenti antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia superfluo indicare esempi storici ben noti come il fascismo e il nazismo.» Norberto BOBBIO, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli editore, Roma 1994 «Se destra e sinistra non esistono bisogna inventarle. Sembra questo il precetto cruciale della politica nei nostri giorni. Sia che si pensi in termini liberali che in termini illiberali. Nel primo senso infatti, il modello di riferimento è sempre di tipo bipolare. Laburisti e conservatori, democratici o repubblicani, gollisti o socialisti, liberaldemocratici o socialdemocratici: la struttura binaria della politica nelle liberaldemocrazie d’occidente sembra un dato acquisito. E dunque la scelta tra destrorsi o sinistrorsi, tra centro-destra e centro-sinistra è invocata come l’inevitabile evoluzione di ogni sistema. Ma anche il pensiero critico verso il modello liberale si è sempre svolto all’insegna dell’invocazione di un dualismo che ricalca i termini di destra e di sinistra. Il marxismo si fonda sulla lotta di classe e sulla contrapposizione tra proletariato e borghesia, capitalismo-socialismo o democrazia progressiva e regime reazionario. E rischia di rigenerarsi nel bipolarismo tra nord e sud del mondo, tra occidente e paesi poveri e proletari. Ma anche le dottrine del nazionalismo, della destra classica e non solo, si riconoscono lungo l’asse segnato da Schmitt nell’opposizione tra amico e nemico. La politica nasce a partire da quel conflitto. Da noi la matrice cattolica ha temperato entrambe le posizioni, marxista e nazionalista, ma ha anche temperato il bipolarismo liberale. Il «centro» come luogo di mediazione e di purificazione del conflitto, nasce da noi nell’ambito di una visione cattolica, ecumenica, fondata sull’et et e non sull’aut aut. Ma la secolarizzazione, la scristianizzazione della società italiana, conduce a due effetti opposti: la ripresa forte del bipolarismo tra destra e sinistra o la neutralizzazione della politica e dunque del conflitto, attraverso un nuovo luogo di mediazione e di depotenziamento delle categorie di destra e di sinistra. Questo nuovo luogo di spoliticizzazione è rappresentato dal centrismo pragmatico e tecnocratico. Attualmente la nostra democrazia è aperta ad entrambe le ipotesi.» Marcello VENEZIANI, Sinistra e destra. Risposta a Norberto Bobbio, Vallecchi Editore, Firenze 1995 «Eppure, persino nel caso italiano, così frastagliato e frammentato, sarebbe possibile riconoscere, per chi fosse disposto a osservare le cose con un minimo di obiettività, le stesse divisioni valoriali che sono presenti in tante altre democrazie. Se destra e sinistra significano qualcosa, infatti, esse indicano posizioni diverse su due problemi: le libertà economiche e i diritti civili. Quanto al tema economico, la destra predilige normalmente la libertà rispetto alla eguaglianza e la sinistra l’eguaglianza rispetto alla libertà: la destra è, in materia economica, più «liberale» e la sinistra più «socialista». In tema di diritti civili, invece, le parti si invertono: la sinistra è più «libertaria» (si tratti di matrimoni fra omosessuali o di concessioni di diritti agli immigrati) e la destra è più «tradizionalista». Questa divisione fra una destra liberale e tradizionalista e una sinistra socialista e libertaria la si ritrova ovunque nel mondo occidentale. Variamente declinata a seconda delle specificità storiche di ciascun Paese.» Angelo PANEBIANCO, Le ragioni degli altri, “Corriere della Sera” - 17 aprile 2011 «La netta distinzione e contrapposizione tra destra e sinistra è stata una caratteristica dell’Italia repubblicana fino al 1992 (con la non secondaria eccezione del consociativismo), una caratteristica ereditata dal conflitto fra fascismo e antifascismo; mentre nell’Italia liberale si è manifestata in maniera radicale in pochi casi critici: nel conflitto fra Cavour e Garibaldi e negli anni immediatamente successivi, nella crisi di fine secolo, nel primo dopoguerra. A questi Pag. 6/8 Sessione ordinaria 2011 Prima prova scritta Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca casi si devono aggiungere le quattro volte (1878, 1892, 1901, 1911) nelle quali furono formati ministeri di sinistra contrapposti alla destra. Ma di norma la contrapposizione mancò perché questa esaltava la lotta politica che invece i detentori liberali del potere vollero quasi sempre contenere o annullare. È vero che col socialismo si affermò una sinistra di classe che, in quanto tale, era intrinsecamente contrapposta alla destra. Ma la natura di classe e, nelle intenzioni, rivoluzionaria del socialismo e poi del comunismo non costituì mai una reale alternativa di potere. Quasi sempre destra e sinistra sono state entrambe deboli e si sono confuse fra loro nella maggioranza parlamentare, secondo la fisiologia del sistema politico nel quale si governava stando al centro, e spesso secondo le sue degenerazioni trasformistiche. Talvolta destra e sinistra si sono confuse nella stessa persona: tipico, ma non unico, è il caso di Giolitti che, soprattutto fra il 1903 e il 1909, fece la sua consueta politica di sinistra, di allargamento delle basi sociali dello Stato, usando strumenti di destra, cioè gli umori conservatori, di norma prevalenti nella sua maggioranza di governo, e la burocrazia, conservatrice quasi per definizione. In alcuni casi la confusione fra destra e sinistra ha acquistato un carattere diverso, si è realizzata con l’uso che la prima ha fatto della seconda, per allargare l’egemonia e consolidare il potere. I due casi più importanti sono stati quello di Crispi che ha usato, insieme al trasformismo ereditato da Depretis, la tradizione garibaldina, e quello di Mussolini che ha usato la sua formazione e il suo temperamento di rivoluzionario. Quando ciò avveniva, la sinistra conferiva alla destra un carattere particolarmente aggressivo (evidente nel fascismo) perché, privata degli ideali umanistici che ne costituivano e ne costituiscono l’essenza, sopravviveva solo nei suoi comportamenti variamente sovversivi.» Giampiero CAROCCI, Destra e sinistra nella storia d’Italia, Laterza, Roma-Bari 2002 Pag. 7/8 Sessione ordinaria 2009 Prima prova scritta 4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO ARGOMENTO: Social Network, Internet, New Media. «Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della vostra Internet, della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia vita!” Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi. Se avete intenzione di vivere nella società, in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete. Perché viviamo nella Galassia Internet.» M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano 20072 «C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa attraverso i media. Quelli nuovi caratterizzati dai linguaggi dell’interattività, da dinamiche immersive e grammatiche connettive. [...] Questa mutazione sta mettendo in discussione i rapporti consolidati tra produzione e consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi dell’abitare il nostro tempo. Questo processo incide infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della politica, sulle dinamiche di mercato, sui processi educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di adesione al social network ha consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a condivisione di informazioni e pratiche di intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni di produzione e riproduzione del capitale sociale.» G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative dei media. Una introduzione a Henry Jenkins, Prefazione a H. JENKINS, Fan, Blogger e Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano 2008 «Ciò che conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in cui riusciamo a immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che oggi così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la blogosfera, fa sì che per ogni individuo sia più facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione pubblica. Al contempo, sulla Rete ci sono un sacco di sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è positivo. Ci insegna a essere scettici, a cercare riferimenti incrociati e più in generale a trovare da soli ciò che ci serve. La ricerca di fonti differenti è un’attività molto più coinvolgente e autonoma rispetto alla ricerca della risposta da parte di un’autorità.» Y. BENKLER, Intervista del 10 maggio 2007, in omniacommunia.org «Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e affascinante. È una specie di riedizione del mito di Zeus Panopticon che sapeva in ogni momento dove era nel mondo, ma ha insito in sé un grande problema che cela un grave pericolo: dove inizia il nostro potere di connessione inizia il pericolo sulla nostra libertà individuale. Oggi con la tecnologia cellulare è possibile controllare chiunque, sapere con chi parla, dove si trova, come si sposta. Mi viene in mente Victor Hugo che chiamava tomba l’occhio di Dio da cui Caino il grande peccatore non poteva fuggire. Ecco questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo e la sua creatività sotto il suo controllo. [...] Come Zeus disse a Narciso “guardati da te stesso!” questa frase suona bene in questa fase della storia dell’uomo.» D. DE KERCKHOVE, Alla ricerca dell’intelligenza connettiva, Intervento tenuto nel Convegno Internazionale “Professione Giornalista: Nuovi Media, Nuova Informazione” – Novembre 2001 «Agli anziani le banche non sono mai piaciute un granché. Le hanno sempre guardate col cipiglio di chi pensa che invece che aumentare, in banca i risparmi si dissolvono e poi quando vai a chiederli non ci sono più. [...] È per una curiosa forma di contrappasso che ora sono proprio gli anziani, e non i loro risparmi, a finire dentro una banca, archiviati come conti correnti. Si chiama “banca della memoria” ed è un sito internet [...] che archivia esperienze di vita raccontate nel formato della videointervista da donne e uomini nati prima del 1940. [...] È una sorta di “YouTube” della terza età.» A. BAJANI, «YouTube» della terza età, in “Il Sole 24 ORE”, 7 dicembre 2008 Pag. 8/8 Sessione ordinaria 2009 Prima prova scritta «Una rivoluzione non nasce dall’introduzione di una nuova tecnologia, ma dalla conseguente adozione di nuovi comportamenti. La trasparenza radicale conterà come forza di mercato solo se riuscirà a diventare un fenomeno di massa; è necessario che un alto numero di consumatori prendano una quantità enorme di piccole decisioni basate su questo genere di informazioni. […] Grazie al social networking, anche la reazione di un singolo consumatore a un prodotto si trasforma in una forza che potrebbe innescare un boicottaggio oppure avviare affari d’oro per nuove imprese. [...] I più giovani sono sempre in contatto, attraverso Internet, come non è mai accaduto prima d’ora e si scambiano informazioni affidabili, prendendosi gioco, al contempo, di quelle fonti su cui si basavano le generazioni precedenti. Non appena i consumatori – specialmente quelli delle ultime generazioni – si sentono compiaciuti o irritati per la cascata di rivelazioni che la trasparenza offre sui prodotti, diffondono istantaneamente le notizie.» D. GOLEMAN, Un brusio in rapida crescita, in Intelligenza ecologica, Milano 2009 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO Nel 2011 si celebreranno i 150 anni dell’unità d’Italia. La storia dello Stato nazionale italiano si caratterizza per la successione di tre tipi di regime: liberale monarchico, fascista e democratico repubblicano. Il candidato si soffermi sulle fasi di passaggio dal regime liberale monarchico a quello fascista e dal regime fascista a quello democratico repubblicano. Evidenzi, inoltre, le caratteristiche fondamentali dei tre tipi di regime. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE Con legge n. 61 del 15 aprile 2005, il 9 novembre è stato dichiarato «Giorno della libertà», “quale ricorrenza dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”. A vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, il candidato rifletta sul valore simbolico di quell’evento ed esprima la propria opinione sul significato di “libertà” e di “democrazia”. ____________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO “Renzo Frau” - SARNANO Via Aldo Moro,3 – 62028 Sarnano (MC) Sede Coordinata di SAN GINESIO DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE A. S. 2015-2016 CLASSE 5^ Produzioni industriali e artigianali Articolazione “industria” Opzione "Arredi e forniture d'interni" APPENDICE B SIMULAZIONI 2º PROVA 1° SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA 18/03/2016 T IPO L O G I A D ) L IN E E G UI D A CI RCO L AR E N . 1 – PR O T . 75 8 DE L 2 9- 01- 2 01 5 QUESITO OBBLIGATORIO PER TUTTI I CANDIDATI Il candidato, assunti liberamente gli elementi di progettazione che ritiene utili e/o necessari, individui e predisponga le fasi per la realizzazione di un lotto di 200 caselline da parete aventi dimensioni in pianta di 0,3 m x 0,8 m comprensive del sistema di ancoraggio al supporto murario. La struttura del manufatto sarà realizzata con un'unica tipologia di pannello derivato del legno a scelta del candidato e con componenti metalliche. Si richiede: a) Il disegno complessivo della casellina ed il cartiglio; b) Il disegno di fabbricazione di un elemento della casellina a scelta del candidato; c) Una descrizione delle scelte progettuali relative ai materiali, alle unioni, ai trattamenti protettivi e decorativi; d) Il layout aziendale con l’indicazione dei vari reparti aziendali, le macchine e le attrezzature necessarie, i sistemi di sicurezza collettivi ed individuali previsti ai sensi del D.L.81-08 e s.m.i.; e) Il ciclo di lavorazione del particolare scelto, con l’indicazione di tutti i parametri di lavorazione adottati ed il calcolo dei tempi delle singole fasi QUESITI A SCELTA PER I CANDIDATI (RISPONDERE A 2 DEI 4 QUESITI) 1) 2) 3) 4) I tipi di mercato La legge della domanda offerta Il documento di valutazione dei rischi: contenuti e sua funzione. Le funzioni dell’RSPP. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016_appendice B – Appendice B 1 2° SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA 29/04/2016 T IPO L O G I A D ) L IN E E G UI D A CI RCO L AR E N . 1 – PR O T . 75 8 DE L 2 9- 01- 2 01 5 QUESITO OBBLIGATORIO PER TUTTI I CANDIDATI Il candidato, assunti liberamente gli elementi di progettazione che ritiene utili e/o necessari, individui e predisponga le fasi per la realizzazione di un lotto di 50 letti singoli, costituiti da due spalliere e due sponde laterali. La struttura del manufatto sarà realizzata con un'unica tipologia di pannello derivato del legno a scelta del candidato e con componenti metalliche. Si richiede: a) Il disegno complessivo ed il cartiglio; b) Il disegno di fabbricazione di un elemento del letto a scelta del candidato; c) Una descrizione delle scelte progettuali relative ai materiali, alle unioni, ai trattamenti protettivi e decorativi; d) Il layout aziendale con l’indicazione dei vari reparti aziendali, le macchine e le attrezzature necessarie, i sistemi di sicurezza collettivi ed individuali previsti ai sensi del D.L.81-08 e s.m.i.; e) Il ciclo di lavorazione del particolare scelto, con l’indicazione di tutti i parametri di lavorazione adottati ed il calcolo dei tempi delle singole fasi QUESITI A SCELTA PER I CANDIDATI (RISPONDERE A 2 DEI 4 QUESITI) 1) Descrivere due tipologie di controllo nella produzione industriale. 2) Calcolare l’ammortamento unitario al minuto ripartito su 5 anni di un macchinario avente un costo iniziale di 50000,00 €. 3) Il bilanciamento di una linea di produzione mediante una nuova macchina o mediante straordinari: quando è opportuno utilizzare l’uno o l’altro metodo. 4) Quali sono gli obblighi del lavoratore ai sensi del DL 81-08. V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016_appendice B – Appendice B 2