D O C U M E N T O - IPSIA "RENZO FRAU"

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D O C U M E N T O - IPSIA "RENZO FRAU"
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO
“Renzo Frau” - SARNANO
Via Aldo Moro,3 – 62028 Sarnano (MC)
Sede Coordinata di SAN GINESIO
DOCUMENTO
DEL
CONSIGLIO DI CLASSE
A. S. 2015-2016
CLASSE 5^
Produzioni industriali e artigianali
Articolazione “industria”
Opzione
"Arredi e forniture d'interni"
INDICE
1.
PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
PAG. 02
2.
SITUAZIONE DELLA CLASSE
PAG. 04
3.
CANDIDATI ESTERNI
PAG. 04
4.
PROGRAMMAZIONE DEGLI OBIETTIVI
PAG. 05
5.
PROGRAMMAZIONI DISCIPLINARI
6.
AREA PROFESSIONALIZZANTE
PAG. 20
7.
VALUTAZIONE
PAG. 22
PAG. 06-19
7.1 INDICATORI DI VALUTAZIONE GENERALI
PAG. 22
7.2 PROCEDURA DI VALUTAZIONE
PAG. 23
7.3 INDICATORI DI VALUTAZIONE PRIMA PROVA SCRITTA
PAG. 24
7.4 INDICATORI DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA
PAG. 25
7.5 INDICATORI DI VALUTAZIONE TERZA PROVA SCRITTA
PAG. 26
7.6 INDICATORI DI VALUTAZIONE COLLOQUIO
PAG. 27
7.7 TABELLA DI CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN
DECIMI PER LE PROVE DI VALUTAZIONE ESEGUITE DURANTE
L’ANNO SCOLASTICO
PAG. 28
7.8 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO
IN 15-ESIMI PER LA PRIMA, LA SECONDA E LA TERZA
PROVA SCRITTA
PAG. 31
7.9 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO
IN 30-ESIMI PER IL COLLOQUIO
8.
PAG. 32
SIMULAZIONI PROVE SCRITTE
PAG. 33
8.1 SIMULAZIONI PRIME PROVE SRITTE (VEDI APPENDICE A)
PAG. 33
8.1 SIMULAZIONI SECONDE PROVE SRITTE (VEDI APPENDICE B)
PAG. 33
9.
8.2 SIMULAZIONI TERZE PROVE SCRITTE
PAG. 34
TESINE
PAG. 37
10. ATTIVITÀ INTEGRATIVE ALLA DIDATTICA SVOLTE NEL
11.
BIENNIO POST-QUALIFICA
PAG. 38
CONSIGLIO DI CLASSE
PAG. 39
ULTERIORE DOCUMENTAZIONE
APPENDICE A: TESTI DELLE SIMULAZIONI PRIME PROIVE SCRITTE.
APPENDICE B: TESTI DELLE SIMULAZIONI DELLE SECONDE PROVE SCRITTE.
ALLEGATO B
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1
1. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE
GLI ALLIEVI
1
Biancatelli Tommaso
2
Bruè Gabriele
3
Costanzi Chiara
4
Fefè Michele
5
Lattanzi Gabriele
6
Moznich Marianna
7
Piroddi Raffaele Natale
8
Seri Eleonora
9
Serra Alex
10
Teodori Emma
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2
I DOCENTI
AREA COMUNE
Insegnante
Materia
Continuità didattica biennio
post-qualifica
Livia Romagnoli
50/A Italiano - Storia
5° anno
Contratti Sauro
47/A Matematica
4° e 5° anno
Santoni Erika
346/A Inglese
5° anno
Vasconi Tiziana
29/A Scienze motorie e sportive
4° e 5° anno
Lambertucci Marcello
Religione
4° e 5° anno
AREA PROFESSIONALE
Insegnante
Materia
Continuità didattica biennio
post-qualifica
Paolo Evangelisti
27/A Storia e stili dell’arredamento
4° e 5° anno
Aronne Biondi
I.T.P. Gabriella Staffolani
20/A Tecnologia applicata ai materiali e processi produttivi
4° e 5° anno
Paolo Marchetti
I.T.P. Ferretti Luigi
20/A Tecniche gestione e conduzione macchine e impianti
5° anno
Aronne Biondi
I.T.P. Luigi Ferretti
20/A Tecnica della produzione e di organizzazione
4° e 5° anno
I.T.P. Gabriella Staffolani
370/C Laboratorio tecnologico ed esercitazioni
4° e 5° anno
Paolo Evangelisti
I.T.P. Gabriella Staffolani
27/A Disegno professionale e visualizzazioni
digitali
4° e 5° anno
SOSTEGNO
Insegnante
Birrozzi Luana
Materia
Sostegno
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Continuità didattica
biennio post-qualifica
4° e 5° anno
3
2. SITUAZIONE DELLA CLASSE
2.1 SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE
La classe V° I.P.A.F. è composta da 10 allievi, 4 femmine e 6 maschi.
La classe ha nel complesso un andamento sotto il profilo disciplinare corretto ed una preparazione in generale discreta.
Alcuni insegnanti sottolineano la necessità di intensificare il lavoro domestico e l’impegno
da parte degli studenti soprattutto in vista dell’esame di stato.
Comportamento sociale: buono.
Comportamento di lavoro: discreto.
2.2 RISULTATI AL TERMINE DEL V° ANNO
Dal punto di vista del profitto, il gruppo classe si attesta su un livello nel complesso quasi
discreto, manifestando maggior coinvolgimento ed interesse nelle discipline dell’area professionale.
La classe ha mostrato un impegno abbastanza costante e vivace, disponibilità ad apprendere e a seguire i consigli e le direttive dei docenti.
Il comportamento si è sempre mantenuto corretto, sia nei rapporti tra studenti sia nei riguardi degli insegnanti.
La partecipazione alle attività extradidattiche è sempre stata caratterizzata da un attivo
coinvolgimento e da un sufficiente desiderio di apprendimento.
Gli allievi hanno partecipato attivamente agli stages presso aziende locali del settore legno
e arredamento.
2.3 ALUNNI CON DIFFERENTI ABILITA’
Per quanto riguarda gli alunni con differenti abilità, verranno presentati dal docente specializzato nella corrispondente “Allegato B”.
3. CANDIDATI ESTERNI
Non sono presenti candidati esterni.
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4. PROGRAMMAZIONE DEGLI OBIETTIVI
OBIETTIVI COMUNI
Obiettivi educativi
•
socializzazione;
•
•
•
rispetto delle persone e dell’ambiente;
•
•
saper lavorare individualmente ed in gruppo;
•
Obiettivi didattici
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
conoscenza e rispetto del regolamento scolastico;
partecipazione attiva e responsabile all’attività scolastica, con rispetto
della puntualità, della disciplina e della precisione;
saper riconoscere situazioni di rischio per sé e per gli altri;
saper accrescere la propria personalità ed individualità.
potenziamento del lessico;
riconoscere termini e concetti chiave;
prendere appunti in modo chiaro e corretto; studiare in modo autonomo;
schematizzare problemi e situazioni usando un linguaggio scientifico;
lavorare individualmente ed in gruppo;
acquisire e possedere un metodo di studio personale e proficuo;
fare collegamenti interdisciplinari; usare correttamente manuali scolastici,
sviluppo di capacità logiche e di sintesi;
acquisizione di linguaggi specifici;
possedere con sicurezza le principali tematiche culturali e tecnico scientifiche;
sapersi orientare di fronte a nuove situazioni problematiche e proporne
le soluzioni,
saper rielaborare le conoscenze con un apporto personale;
saper esporre con proprietà, correttezza e coerenza logica sia negli elaborati scritti che nelle comunicazioni orali:
saper formulare giudizi e valutazioni;
saper applicare le conoscenze acquisite;
OBIETTIVI SPECIFICI
Area Comune
•
•
•
Area Professionale
•
•
•
consolidamento ed approfondimento delle capacità comunicative e relazionali in vari ambiti;
potenziamento delle capacità di deduzione ed induzione;
potenziamento del ragionamento astratto;
acquisizione delle conoscenze tecnologiche ed organizzative di base;
comprensione delle fasi produttive e delle problematiche dei processi
tecnologici;
acquisizione di una mentalità di operatore di processo;
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Area
Professionalizzante
•
•
•
•
acquisizione di una cultura dell’imprenditorialità;
acquisizione di una filosofia di condotta aziendale, che consenta di effettuare scelte e prendere delle decisioni (qualità totale);
sapere analizzare un processo produttivo al fine di correggere i possibili
errori;
acquisizione, mediante un rapporto scuola-lavoro un sapere professionale operativo;
5. PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE SVOLTA
Seguono le schede compilate dai singoli insegnanti relative alla programmazione disciplinare.
MATEMATICA
Docente
Prof. Sauro Contratti
Libro di testo
Nuova matematica a colori vol. 4, Sasso, Ed. Pedrini
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
Le disequazioni
Modulo 2:
Le funzioni
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Modulo 3:
Limiti e continuità
•
•
•
•
•
•
Modulo 4:
•
•
Le derivate
•
Disequazioni di 1° grado
Disequazioni di 2° grado
Sistemi di disequazioni
Disequazioni fratte
Concetto di funzione
Classificazione delle funzioni
Campo di esistenza o dominio delle funzioni
Calcolo del dominio di funzioni razionali , irrazionali , esponenziali , logaritmiche
Funzione inversa
Funzioni crescenti , decrescenti , costanti , periodiche
Funzioni pari e dispari
Grafico delle funzioni elementari e dominio: costante, retta,
parabola, seno, coseno, tangente, funzione esponenziale e
logaritmica.
Concetto di limite di una funzione.
Limite finito per una funzione in un punto: definizione, significato geometrico.
Limite infinito per una funzione in un punto, limite finito per x
che tende all’infinito, limite infinito per x che tende all’infinito:
solo significato geometrico.
Limite destro e sinistro in un punto.
Calcolo dei limiti delle funzioni razionali intere e fratte.
Forme indeterminate .
Definizione di asintoto.
Asintoti verticali ed orizzontali.
Grafico probabile di una funzione
Derivate di alcune funzioni fondamentali .
Derivata della somma , del prodotto , del quoziente , della
potenza .
Esempi di calcolo delle derivate.
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•
•
•
•
•
Derivata seconda.
Funzioni crescenti e decrescenti in un intervallo.
Calcolo di massimi e minimi.
Concavità , convessità .
Punti di flesso.
RELIGIONE CATTOLICA
DOCENTE
Prof. Lambertucci Marcello
Libro di testo
“Tutti i colori della vita” Solinas, Sei.
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
• La proposta cristiana (dei giusti e santi) di contrapporre all'odio e alla
corruzione la logica dell'amore e del perdono.
• La centralità della persona e della famiglia come “luogo” voluto da
Cristo per rinnovare l'umanità.
• Il valore autentico della sessualità oltre i luoghi comuni;
Modulo 2:
• L'Idea di uomo formulata dalle religioni rivelate.
• La crisi di senso e l'aumentare di devianze specie tra i giovani.
• Giusto dialogo tra ragione e fede pur nella distinzione dei ruoli e degli
obiettivi.
• L'Enciclica Laudato sii di Papa Francesco e lo stupore per le
meraviglie della creazione;
La via della non violenza per la vera promozione dei popoli.
La prospettivi cristiana della vita eterna.
La risposta personale di vivere in conformità alla propria vocazione.
Il senso del vivere e il realizzarsi nel servizio;
Modulo 3:
•
•
•
•
Obiettivi raggiunti
La classe si è mostrata impegnata in modo soddisfacente nella proposta
formativa. Le tematiche avanzate, in particolare quelle di tipo morale e
sociale, hanno trovato buona partecipazione.
Metodologia
L’insegnamento della religione Cattolica proposto come dialogo sereno
ed aperto, ha stimolato l’attenzione e l’interesse degli alunni, aiutandoli a
riscoprire ciò che c’è di profondo nel messaggio cristiano come risposta
ai problemi del realizzarsi nel vivere di ogni giorno.
Strumenti e spazi di • Lezione frontale con uso del libro di testo “Tutti i colori della vita”
Solinas, Sei.
lavoro
• Dialogo aperto.
• Sussidi audiovisivi.
• Film: ”Alla luce del sole” Don Pino Puglisi. “La febbre” scelte di vita
nella nostra Italia. “Dio esiste e vive a Bruxelles” per recuperare il
giusto senso del vivire e del morire.
Strumenti di valuta- • Attenzione;
• Dialogo;
zione adottati
• Riflessioni.
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LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Docente
Prof.ssa Lidia Romagnoli
Libro di testo
Chiare lettere vol. 3, dall’Ottocento a oggi, Paolo di Sacco, Edizioni
scolastiche B. Mondadori
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
Leopardi
Modulo 2:
I movimenti letterari
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Modulo 3:
Il Decadentismo italiano: Giovanni Pascoli e Gabriele
D’annunzio
•
•
•
•
Modulo 4:
•
Vita, poetica e opere (elementi fondamentali)
Analisi del testo de “L’Infinito”
Analisi del testo di “A Silvia”
Analisi del testo “Dialogo della Natura e di un islandese”
Visione del film “Il giovane favoloso”
Il positivismo e il naturalismo (elementi fondamentali)
Il Verismo (elementi fondamentali)
Il Simbolismo (elementi fondamentali)
Il Decadentismo europeo (elementi fondamentali) : lettura
del brano « La rivelazione della bellezza » (da Il ritratto di
Dorian Gray, capitolo II)
Vita, opere, poetica di Gabriele D’Annunzio: focus su Le
Laudi e Il Piacere
Analisi del testo di “La pioggia nel pineto” (da Alcyone, sezione II)
Analisi del testo del brano “Il ritratto dell’esteta” (da Il Piacere, capitolo II)
Vita, opere, poetica di Giovanni Pascoli: focus su Myricae,
Canti di Castelvecchio, Il fanciullino
Analisi del testo di: Novembre, X agosto (da Myricae), Il gelsomino notturno (da Canti di Castelvecchio)
Analisi del testo del brano: “Il fanciullo che è in noi” (da Il
fanciullino, capitoli I e II)
Brevi cenni storico-artistici sul futurismo e il crepuscolarismo
Le avanguardie
•
Modulo 5:
Luigi Pirandello
•
Vita, opere, poetica: focus su “L’umorismo”, “Il fu Mattia Pascal”, “Uno, nessuno e centomila”, “Sei personaggi in cerca
d’autore”
Analisi del testo di : “Lo strappo nel cielo di carta e la lanterninosofia” (da Il fu Mattia Pascal, capp.XII e XIII)(vedi fotocopia); “Un’arte che scompone il reale” (da
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L’Umorismo)(vedi fotocopia) “Il naso di Moscarda” (da Uno,
nessuno e centomila, I,1-2); “L’ingresso dei sei personaggi”
(da Sei personaggi in cerca d’autore)
Modulo 6:
Italo Svevo
•
•
•
Vita, opere, poetica di Giuseppe Ungaretti: focus su
“L’allegria”
Analisi del testo de: “In memoria”, (vedi fotocopia)”Il porto
sepolto”, "I fiumi”, “San Martino del Carso”, “Veglia”, ”Sono
una creatura” , “Allegria di naufragi”, “Mattina” (da L’allegria)
•
•
Brevissimi cenni sul neorealismo in ambito artistico letterario
Lettura di stralci di brani di Pasolini, Levi, Pavese
•
Modulo 7:
La lirica
Modulo 8:
Il neorealismo
Vita, opere, poetica: focus su “La coscienza di Zeno”
Analisi del testo de: “Il fumo” (da La coscienza di Zeno, III)
STORIA
Docente
Prof. Lidia Romagnoli
Libro di testo
Il tempo e le cose vol. 3, Storia dal Novecento ad oggi, Massimo
Montanari, editori Laterza
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
Destra e sinistra
storica
Modulo 2:
L’età giolittiana
•
•
Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali)
I principali protagonisti
•
•
Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali)
I principali protagonisti
Modulo 3:
•
La grande guerra
•
Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali): cause, le
fasi della guerra, la conclusione
I principali protagonisti
•
•
•
•
Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali)
I principali protagonisti de:
La crisi del ‘29
I totalitarismi: fascismo, nazismo, stalinismo
Modulo 4:
Tra le due guerre
Modulo 5:
•
Ta seconda guerra
mondiale
•
Caratteristiche ed eventi (elementi fondamentali): cause, le
fasi della guerra, la conclusione
I principali protagonisti
•
•
•
Caratteristiche ed eventi (cenni agli elementi fondamentali)
I principali protagonisti de:
La guerra fredda
Modulo 6:
Il secondo dopo-
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guerra
•
Il dopoguerra in Italia
Modulo 7:
•
Caratteristiche ed eventi ( brevissimi cenni agli elementi fondamentali)
Dalla guerra fredda
ad oggi
LINGUA E CULTURA INGLESE
Docente
Libro di testo
Prof. ssa Erica Santoni
•
•
M. Cammareri , A. Dawson “LIVING ENGLISH”, Trevisini
Editore;
Photocopies of the teacher;
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
Modulo 2:
•
•
•
•
English, a global language (textbook)
Education in Britain (textbook)
Criticism towards rigid education: “Another Brick In The
Wall” by Pink Floyd.
London landmarks ( textbook)
Fast Food Restaurant (textbook)
Pubs (textbook)
The British Society (textbook)
•
•
•
•
•
CLIL: world war 1(photocopy of the teacher)
Patriotic view of war: “The soldier” by R. Brooke
Analysis of some posters of political propaganda
Realistic view of war: “They” by S. Sasson
The Twentieth century (textbook)
•
•
•
•
•
Modulo 3:
•
•
Modulo 4:
Modulo 5:
America English (textbook)
Martin Luther King and the Civil Rights Movement (photocopies of the teacher)
“I have a dream” reading analysis of selected parts of the
speech (photocopy of the teacher) and listening to the
speech on YouTube
Ellis Island (photocopies of the teacher)
•
The age of Computers (textbook)
The Internet
Social Networking Sites: positive and negative aspects.
(brainstorming and class discussion)
Bill Gates (textbook)
•
•
•
Robotics: what does a robot look like?
The electronic system
The lathe
•
•
•
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SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
Docente
Prof. Tiziana Vasconi
Libro di testo
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
Potenziamento fisiologico
•
•
•
•
•
Modulo 2:
Elaborazione e rielaborazione degli
schemi motori di
base
•
•
Modulo 3:
•
•
Consolidamento del
carattere e sviluppo
della socialità
•
Modulo 4:
Informazioni sulla
tutela della salute e
prevenzione degli
infortuni
•
•
•
Modulo 5:
•
Conoscenza delle
attività sportive
•
Obiettivi raggiunti
Conoscere la tecnica dello stretching;
Saper eseguire in modo adeguato il riscaldamento;
Tollerare un carico di lavoro per un tempo prolungato;
Vincere resistenze a carico naturale e con carichi addizionali;
Incrementare la reattività neuromotoria;
Realizzare e gestire elementi e schemi anche complessi in
forma economica;
Saper gestire ed adattare gli schemi esecutivi in contesti variabili;
Saper organizzare e gestire attività di gruppo;
Possedere un linguaggio specifico ed un comportamento
corretto;
Conoscere e rispettare le regole della palestra e di tutto
l'ambiente scolastico, conoscere e rispettare le principali regole di igiene;
La prevenzione diretta e indiretta in palestra;
Educare al rispetto del proprio corpo e della propria salute:
danni causati all’organismo dall’uso/abuso del tabacco;
dell’alcol e delle droghe.
I principi fondamentali di una dieta equilibrata.
Conoscere i regolamenti e le tecniche di almeno due sport di
squadra; Conoscenza tecnica delle specialità sportive prese
in esame;
Conoscere i regolamenti degli sport trattati.
La classe ha avuto un comportamento nel complesso adeguato,
mostrando interesse e partecipazione.
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Il rendimento degli alunni è stato discreto, gli allievi hanno migliorato le capacità condizionali, sviluppato gli schemi motori di base,
mentre le capacità coordinative sono diventate più fini e precise
soprattutto in riferimento alla tecnica degli sport di squadra praticati.
Conoscono le norme elementari di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni e/o incidenti in palestra. Conoscono semplici elementi teorici riferiti alle esercitazioni pratiche effettuate ed
agli argomenti trattati.
Sono coscienti dei benefici che derivano dal praticare attività motorie con assiduità e dei danni causati da uno stile di vita non corretto. I risultati raggiunti sono da ritenersi buoni.
Metodologia
Le attività proposte hanno mirato alla scoperta delle attitudini personali, nei confronti di attività sportive specifiche e di attività motorie trasferibili al campo lavorativo, del tempo libero e del sociale. Si
è inoltre cercato di consolidare una equilibrata coscienza sociale,
basata sulla consapevolezza di sé e sulla capacità di integrarsi e
differenziarsi nel e dal gruppo.
Uso di sussidi audiovisivi e di materiale multimediale.
Strumenti e spazi di
Materiale cartaceo fornito dall’insegnante. Attrezzatura presente in
lavoro
palestra. Gli spazi di lavoro utilizzati sono stati: la palestra, l’aula e
gli ambienti naturali.
Sono state effettuate verifiche formative e sommative e, all'interno
di ogni singolo obiettivo, è stato valutato il significativo miglioraStrumenti di valutamento di ogni studente dopo averne accertata la situazione iniziale.
zione adottati
La valutazione è avvenuta attraverso l’osservazione sistematica,
prove pratiche, test, questionari.
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TECNICHE DI GESTIONE/CONDUZIONE DI MACCHINE E IMPIANTI
Docente
Paolo Giuseppe Marchetti
Libro di testo
Dispense fornite dal docente
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo
Modulo 1:
Impianti ad aria compressa
Modulo 2:
Impianti di aspirazione
Modulo 3:
Le emissioni in atmosfera
Modulo 4:
Gli impianti di verniciatura
Modulo 5:
Impianti elettrici
Modulo 6:
Elementi di illuminotecnica
Obiettivi raggiunti
Contenuti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Grandezze del SI utilizzate negli impianti ad aria compressa
Simboli utilizzati per redigere schemi di impianti
Schema funzionale di un impianto di produzione e distribuzione di aria compressa
Rischi dovuti alle polveri prodotte durante la lavorazione
del legno
DPI e precauzioni utili a ridurre tali rischi
Funzionamento degli impianti di aspirazione e di filtraggio
delle polveri (cenni)
Articoli del TUA (D.Lgs. 152/2006) dove vengono trattate
le emissioni in atmosfera
Il filtraggio ad adsorbimento
Capacità di adsorbimento dei carboni attivi
•
•
•
I metodi di verniciatura
I cicli di verniciatura: scopo e prove.
Cenni sui processi di verniciatura ad immersione, a
spruzzo ed a polvere
•
•
•
Produzione e distribuzione dell'energia elettrica (cenni)
Impianti elettrici destinati ad edifici residenziali.
Simboli usati per redigere schemi di impianti elettrici
•
•
•
•
•
•
Grandezze fotometriche
Le lampade
I sistemi di illuminazione
Tonalità della luce e indice di resa cromatica
Gli apparecchi illuminanti
Il progetto dell' impianto di illuminazione
La classe ha raggiunto obiettivi più che soddisfacenti
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Metodologia
Lezione frontale, lezione dialogata, esercitazioni, realizzazione di schemi
Strumenti di valutazione
Verifiche scritte a risposta aperta ed a risposta chiusa, interrogazioni,
risoluzione di problemi
STORIA E STILI DELL'ARREDAMENTO
Docente
Prof. Paolo Evangelisti
Libro di testo
adottato
Materiale fornito dal docente: dispense, appunti, vari libri di testo...
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1
Modulo 2
Modulo 3
•
•
•
•
•
•
•
Luigi XV.
Chippendale.
La moda delle Cineserie.
Neoclassico e Regency.
Luigi XVI.
Direttorio.
Impero e Restaurazione.
•
•
•
•
•
Il Mobile Americano
Biedermeier.
Luigi Filippo e Secondo Impero.
Storicismo ed Eclettismo.
Vittoriano.
•
•
•
Modulo 4
•
•
•
Obiettivi
raggiunti
Ambienti dell'Ottocento.
Art Nouveau: le molte anime dell'Art Nouveau (Francia, Belgio,
Germania, Austria, Inghilterra, Spagna, Italia).
Art Déco: l'influenza del modernismo, i caratteri dell'Art Déco,
grandi mobilieri: i tradizionalisti, grandi mobilieri: i progressisti, la
situazione italiana: artisti e architetti, l'Art Déco in America.
Movimento Moderno: la nascita del Bauhaus, l'International Style,
il mobile scandinavo, una nuova forma tecnologica, il design italiano.
Ambienti del Novecento.
Ultime tendenze del mobile e dell'arredamento.
La classe ha raggiunto risultati differenziati: da quasi discreti a ottimi.
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Metodologia
Metodo della comunicazione diretta e della conversazione guidata:
lezioni frontali, discussioni e ricerche guidate, ricerche di gruppo ed
individuali, realizzazione di schede tecniche.
Strumenti e
spazi di
lavoro
Uso di sussidi audiovisivi e di materiale interattivo
Materiale fornito dal docente
Laboratorio informatico e laboratorio di disegno
Pubblicazioni specializzate del settore arredamento
Testi di storia del mobile e dei vari stili di arredamento.
Strumenti di
valutazione
adottati
Interventi spontanei
Relazioni
Produzione di disegni a mano (libera e con l’utilizzo di strumenti)
Verifiche orali
Verifiche scritto-grafiche.
DISEGNO PROFESSIONALE E VISUALIZZAZIONI DIGITALI
Docente
Prof. Paolo Evangelisti
Libro di testo
adottato
Munari- Pinotti –Tosetti : MODULART –Disegno e Design
ATLAS
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1
•
•
•
•
•
•
•
•
Modulo 2
•
•
•
•
•
•
•
Prospettive centrali e accidentali di elementi di arredo.
Rapporto fra spazio e oggetti d'arredo.
Aspetti correlati alla progettazione: percorsi, analisi delle prestazioni funzionali da soddisfare.
Progettazione di un'unità residenziale, analisi dello spazio in relazione alla destinazione d'uso.
Ergonomia e antropometria.
Analisi delle caratteristiche dimensionali degli oggetti.
Componibilità e modularità degli arredi.
Analisi delle caratteristiche funzionali e dimensionali dei vari elementi e complementi di arredo.
Ricerca dei vari elementi di arredo.
Impiantistica e relativa simbologia grafica.
Documentazione sui materiali da impiegare e loro tecnologia di
lavorazione.
Studio delle risposte formali-dimensionali fornite dal mercato.
Analisi delle varie tipologie residenziali.
Analisi ed individuazione dei sanitari, degli elettrodomestici.
Canalizzazioni idriche-elettriche-del gas (impianti).
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
15
Modulo 3
•
•
•
Modulo 4
•
•
•
•
Obiettivi
raggiunti
Arredamento di una residenza; ipotesi di rappresentazione grafica in scala 1:50 e suo sviluppo al CAD.
Individuazione temi architettonici relativi a strutture per servizi
pubblici.
Geobiologia: la scienza dell'abitazione salubre. Principi di geobiologia da applicare alla progettazione di un arredo per una residenza.
Progettazione grafica di un elemento di arredo: mobile ingresso,
mobile cucina, mobile bagno e suo sviluppo al CAD.
Progettazione grafica di un elemento di arredo polifunzionale per
una zona notte e suo sviluppo al CAD.
Tendenze attuali nell'arredamento. I vari tipi di mobile.
Progettazione di un elemento di arredo polifunzionale per una
zona giorno e per una zona notte e suo sviluppo al CAD.
La classe ha raggiunto risultati differenziati: da quasi discreti a ottimi.
Metodologia
Metodo della comunicazione diretta e della conversazione guidata:
lezioni espositive di stimolo e collegamento
Analisi di progettazione di settore e simulazioni di progetto.
Strumenti e
spazi di
lavoro
Uso di sussidi audiovisivi e di materiale interattivo
Materiale fornito dal docente
Laboratorio informatico e laboratorio di disegno
Pubblicazioni specializzate del settore arredamento.
Strumenti di
valutazione
adottati
Interventi spontanei
Relazioni
Produzione di disegni a mano (libera e con l’utilizzo di strumenti),
Esecuzione di disegni al computer
Elaborazioni di progetti individuali su specifiche tematiche
Verifiche orali e grafiche.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
16
LABORATORIO TECNOLOGICO ED ESERCITAZIONI
Docente
Prof.ssa Gabriella Staffolani
Libro adottato
Lavorare il legno – Ernest Scott Zanichelli
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
• Norme per la sicurezza dei lavoratori e la salvaguarModulo 1:
dia ambientale
Misure generali di tutela
• Principali norme di sicurezza durante le lavorazioni
dell'ambiente, per la proalle macchine operatrici
tezione della salute e per
la sicurezza dei lavoratori
e dell'utenza.
Modulo 2:
• Tecniche di rappresentazione grafica, tradizionali e
Tecniche di visualizzaziodigitali, e
ne e presentazione del
• Comprendere il disegno di un manufatto o di un parprogetto. documentazione
ticolare costruttivo.
tecnica di settore, manua• Saper consultare un manuale tecnico e/o catalogo
li, cataloghi.
per organizzare in autonomia le fasi di lavorazione
• Tecniche di verniciatura a gommalacca
Modulo 3:
Finitura superficiale
Modulo 4:
• Utilizzo adeguato delle attrezzature per la realizzazione di
Fasi produttive di modelli
modelli e prototipi.
e prototipi
• Individuare il materiale in base alla lavorazione
• Tecniche costruttive per la realizzazioni di prototipi
• Intarsio
Obiettivi raggiunti
La classe ha raggiunto un livello di preparazione soddisfacente
Metodologia
• Lezioni frontali
• Esercitazioni pratiche
• Lavori di gruppo
Strumenti e spazi di lavo• Libro di testo
ro
• Manuali tecnici
• Laboratorio legno
• Laboratorio informatica
Strumenti di valutazione
La valutazione è avvenuta attraverso l’osservazione sistematica, proadottati
ve pratiche e grafiche, risoluzione di problemi
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
17
TECNICHE DI PRODUZIONE E DI ORGANIZZAZIONE
Docente
Prof. Aronne Biondi
Libro adottato
Arte del legno
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
Modulo 1:
• concetto di mercato. regimi di mercato: concorrenza
Azienda e mercato
perfetta, oligopolio, monopolio. Concetto di azienda.
Tipi di società. Organigramma aziendale. Cenni sul
concetto di ricavo, utile, irpef, iva, contribuzione.
Reparti aziendali e loro funzioni.
• Tipi di produzione: per lotti ed in serie. Layout aziendale: per reparti, in linea, per celle.
• Diagramma di gantt, diagramma pert, tabella delle
precedenze, tabella dei ritardi, percorso critico.
• Calcolo della saturazione delle macchine. tecniche
di bilanciamento della linea: esternalizzazione,
straordinario, acquisto nuove macchine.
Modulo 2:
• Classificazione dei costi aziendali: costi fissi e costi
Analisi economica di una
variabili. Ripartizione dei costi una produzione induproduzione aziendale
striale attraverso il tempo di lavoro. Formula del punto di pareggio. Ammortamenti delle attrezzature ed
impianti.
Modulo 3:
• Controllo e del collaudo nella produzione industriale.
Controlli nella produzione
Tipi di controllo: controllo totale, statistico. analisi di
industriale
pareto, diagramma causa effetto. Determinazione
della priorità degli interventi correttivi.
• La qualità totale. politica aziendale, manuale della
qualità, le procedure, gli indicatori.
• iI metodo pdca
Modulo 4:
• dl 81-08: obblighi delle figure aziendali nei riguardi
Sicurezza aziendale
della sicurezza, DVR, DUVRI.
Obiettivi raggiunti
L’andamento complessivo ha evidenziato un impegno non
sempre continuo per qualche componente, anche se il livello generale si può definire discreto.
Metodologia
Lezione frontale
Discussione guidata
Esercitazioni guidate
Realizzazione di schemi e mappe concettuali
Strumenti e spazi di lavo- Libro di testo
ro
Manuali tecnici
Aula.
Strumenti di valutazione
Risoluzione di problemi, interrogazioni, esercizi individuali,
adottati
interventi spontanei.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
18
TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI E AI PROCESSI PRODUTTIVI.
Docente
Prof. Aronne Biondi
Libro adottato
Arte del legno
CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI
• Schema logico di industrializzazione del prodotto:
Modulo 1:
analisi normativa del prodotto, ricerca di mercato,
Diagramma di flusso dell’
progetto di massima, progetto esecutivo, industriaindustrializzazione di un
lizzazione. Indicazioni progettuali necessarie per la
prodotto e sviluppo del
realizzazione, anche di componentistica prefabbricaprogetto.
ta esternalizzata: ferramenta per unioni.
•
Modulo 2:
Lavorazioni per asportazione di truciolo e per deformazione plastica. Cenni sugli acciai, sui diagrammi di stato e sulla
prova di trazione.
Modulo 3:
Progettazione assistita
con cad
Obiettivi raggiunti
Metodologia
Strumenti e spazi di lavoro
Strumenti di valutazione
adottati
Macchinari per la produzione del legno. Parametri di lavorazione. Tempi di lavorazione. Finiture superficiali.
• Cicli di lavorazione di componenti di arredo.
• Prova di trazione: snervamento, rottura, allungamenti relativi,
tenacità, cenni sulla resilienza.
• Lavorazioni per deformazione plastica: laminazione, piegatura, imbutitura, curvatura, trafilatura, estrusione.
• La fusione: problematiche di progettazione dello stampo, forza
di chiusura. I sottosquadri. Fusione in conchiglia ed in terra.
• Comandi e applicazioni 2D e 3D del software AUTOCAD in applicazione alla progettazione e realizzazione di esecutivi di elementi di arredo.
L’andamento complessivo ha evidenziato un impegno non
sempre continuo per qualche componente, anche se il livello generale si può definire discreto.
Lezione frontale
Discussione guidata
Esercitazioni guidate
Realizzazione di schemi e mappe concettuali
Libro di testo
Manuali tecnici
Aula.
Risoluzione di problemi, interrogazioni, esercizi individuali,
interventi spontanei, attività di laboratorio.
•
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
19
6. AREA PROFESSIONALIZZANTE: “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO”
6.1 FINALITÀ FORMATIVE
Come deliberato dal collegio docenti si riportano di seguito le finalità formative del progetto
alternanza scuola- lavoro.
L’Ipsia “Renzo Frau” di Sarnano ha avuto in passato e ha tuttora in corso esperienze di integrazione con il mondo del lavoro. In collaborazione con le imprese e le associazioni di
rappresentanza è stato elaborato, ai sensi dell’art. 4 della Legge n°53/2003 il progetto di
“Alternanza Scuola – Lavoro”.
Questo progetto si configura come un’attività formativa che tiene conto delle trasformazioni in atto sia nel mondo della scuola sia in quello del lavoro e, coinvolgendo le imprese
nella formazione, offre allo studente una modalità che assicura, oltre alle conoscenze di
base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
6.2 OBIETTIVI
a) Obiettivi cognitivi:
• Verificare, ampliare, integrare le conoscenze apprese a scuola, in un contesto operativo produttivo;
• Apprendere nuovi dati, nuove procedure, nuovi linguaggi;
• Scoprire le regole generali che presiedono ad una struttura aziendale come sistema
organizzativo.
b) Obiettivi operativi:
• Verificare le abilità acquisite a scuola in una realtà operativa diversamente strutturata;
• Acquisire operatività e competenze specifiche.
c) Obiettivi educativo - formativi:
• Sapersi inserire in un diverso contesto in modo positivo ed attivo;
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
20
• Saper trovare un proprio spazio in una struttura organizzata, che è diversa rispetto a
quella
scolastica;
• Migliorare le proprie capacità di relazione;
• Acquisire consapevolezza e rafforzare le motivazioni allo studio
6.3 ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto di alternanza scuola-lavoro ha visto i ragazzi coinvolti in stage aziendali, per un
impegno lavorativo pari a 240 ore.
Tale traguardo è stato raggiunto nei due anni scolastici 2014/2015 e 2015/2016. Per ogni
anno scolastico gli alunni si sono recati per tre settimane consecutive presso aziende del
settore presenti nel territorio. Le ore programmate per lo stage sono state fino a 8 ore
giornaliere. Gli allievi, durante l’attività, erano regolarmente coperti da assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
In questa esperienza lavorativa gli alunni sono stati seguiti da un tutor aziendale e da un
tutor scolastico responsabile del loro processo formativo.
6.4 VERIFICA DEL PERCORSO
Al termine di ciascun anno è stato effettuato un monitoraggio al fine di valutare in termini
di apprendimento, di abilità e conoscenza i livelli raggiunti dai singoli allievi. Sono emersi
risultati positivi per tutta la classe.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
21
7. VALUTAZIONE
La valutazione intesa come verifica delle ipotesi di lavoro, si è svolta durante il corso
dell’anno sia “in itinere” (valutazione formativa) per l’accertamento dei micro-obiettivi, che
in sede sommativa per controllare e misurare il grado di apprendimento dell’allievo in relazione agli obiettivi predeterminati.
Il Consiglio di Classe ha ritenuto delineare in modo corretto i criteri di valutazione e/o misurazione, dichiarandoli e facendoli conoscere agli studenti, non solo per una scelta di trasparenza dell’azione didattica, ma anche e soprattutto per consentire ai fruitori di quella
azione un controllo dei propri apprendimenti ed una incentivazione dei meccanismi di autovalutazione.
7.1 INDICATORI DI VALUTAZIONE GENERALI
Gli indicatori utilizzati sono stati individuati per le prove scritte, orali e pratiche.
Hanno riguardato sinteticamente,:
Per quanto riguarda le prove scritte:
•
la correttezza e proprietà nell’uso della lingua
•
l’aderenza alla traccia
•
la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti
•
la coerenza interna
•
la conoscenza lessicale (termini tecnici)
•
la capacità di schematizzazione, anche grafica
•
la capacità di risolvere semplici problemi
•
la capacità di analisi e sintesi
•
le capacità critiche
•
l’originalità e creatività dei contenuti esposti
Per quanto riguarda le prove orali:
•
la proprietà logica e di linguaggio, anche tecnico
•
la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti
•
la capacità di utilizzare i contenuti
•
la capacità di collegamento interdisciplinare
•
la capacità di analisi e sintesi
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
22
Per quanto riguarda le prove pratiche:
•
la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti
•
l’originalità e creatività dei contenuti esposti
•
la capacità di schematizzazione
•
manualità, padronanza delle apparecchiature, orientamento in laboratorio
7.2 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO NELLE PROVE DI
VALUTAZIONE ESEGUITE DURANTE L’ANNO SCOLASTICO E NELLE PROVE DI
ESAME
Per la valutazione delle prove ci si è avvalsi della procedura di seguito riportata.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
23
1- In sede di valutazione, per ciascun indicatore è assegnato un punteggio, mediante un
numero che va da 0 a 5, secondo le precedenti corrispondenze.
2- Si calcola il PUNTEGGIO GREZZO.
3- Si calcola il rapporto tra il punteggio grezzo ottenuto e il punteggio grezzo massimo.
4- La frazione di 1 ottenuta viene poi convertita in voto finale in decimi o quindicesimi a
seconda delle necessità.
7.3 INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
INDICATORI
DECRITTORI
PESI
LIVELLI
PUNTEGGIO
MAX
CONOSCENZE:
correttezza
nell’uso della
lingua
• Correttezza ortografica
• Correttezza morfosintattica
• Proprietà e ricchezza lessicale
4
0-5
20
ABILITÀ: conoscenza e sviluppo dei concetti
espressi
nell’interazione
orale e nella
produzione
scritta
• Coesione
• Coerenza
• Pertinenza
• Padronanza dell’argomento
• Ampiezza della trattazione.
3
0-5
15
Tipologia A
Tipologia B
COMPETENZE:
capacità elaborative, logiche e
critiche.
Tipologia C
Tipologia D
• Comprensione globale del testo
• Interpretazione analitica
• Capacità rielaborative e critiche
• Contestualizzazione
• Rispetto dei vincoli comunicativi:
o Destinatario
o Scopo
o Collocazione
o Estensione
• Capacità di utilizzare la
documentazione.
o Comprensione
o Selezione
o Interpretazione
• Capacità di argomentazione.
• Pertinenza delle conoscenze
• Capacità di contestualizzazione
• Capacità di argomentazione
• Significatività ed originalità delle
idee
• Problematizzazione
• Capacità critiche
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
3
0-5
15
24
7.4 INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
Conoscenza dei contenuti disciplinari
Conoscenza dei termini tecnici
Possesso delle abilità anche di
carattere applicativo o di elaborazione grafica
Saper risolvere quesiti
Utilizzo termini tecnici
Capacità elaborative logiche critiche
LIVELLI INDICATORI
0 = Prestazione assolutamente nulla
0,5= prestazione quasi nulla
1 = Prestazione gravemente insufficiente
1,5= Prestazione insufficiente
2 = Prestazione scarsa
2,5= Prestazione mediocre
3 = Prestazione sufficiente
3,5 = Prestazione discreta
4 = Prestazione buona
4,5 = Prestazione ottima
5 = Prestazione eccellente
PESI INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
4
3
3
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPTENZE
PESI
4
3
3
DISCIPLINA
Punteggio grezzo
massimo
100 punti
Punteggio
grezzo
totale
Percentuale
Punteggio
grezzo tot.
VOTO/15
Alunno 1
Alunno 2
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
25
7.5 INDICATORI DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA
INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
Conoscenza dei contenuti disciplinari
Conoscenza dei termini tecnici
Possesso delle abilità anche di
carattere applicativo
Saper risolvere quesiti
Utilizzo termini tecnici
Capacità elaborative logiche critiche
LIVELLI INDICATORI
0 = Prestazione assolutamente nulla
0,5= prestazione quasi nulla
1 = Prestazione gravemente insufficiente
1,5= Prestazione insufficiente
2 = Prestazione scarsa
2,5= Prestazione mediocre
3 = Prestazione sufficiente
3,5 = Prestazione discreta
4 = Prestazione buona
4,5 = Prestazione ottima
5 = Prestazione eccellente
PESI INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
4
3
3
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPTENZE
PESI
4
3
3
DISCIPLINA
Punteggio grezzo
massimo
100 punti
Punteggio
grezzo
totale
Percentuale
Punteggio
grezzo tot.
VOTO/15
Alunno 1
Alunno 2
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26
7.6 INDICATORI DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO
INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
Conoscenza dei contenuti disciplinari
Conoscenza dei termini tecnici
Possesso delle abilità anche di
carattere applicativo
Saper risolvere quesiti
Utilizzo termini tecnici
Capacità elaborative logiche critiche
LIVELLI INDICATORI
0 = Prestazione assolutamente nulla
0,5= prestazione quasi nulla
1 = Prestazione gravemente insufficiente
1,5= Prestazione insufficiente
2 = Prestazione scarsa
2,5= Prestazione mediocre
3 = Prestazione sufficiente
3,5 = Prestazione discreta
4 = Prestazione buona
4,5 = Prestazione ottima
5 = Prestazione eccellente
PESI INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZE
4
3
3
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
INDICATORI
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPTENZE
PESI
4
3
3
DISCIPLINA
Punteggio grezzo
massimo
100 punti
Punteggio
grezzo
totale
Percentuale
Punteggio
grezzo tot.
VOTO/30
Alunno 1
Alunno 2
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27
7.7 TABELLA DI CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN DECIMI PER
LE PROVE DI VALUTAZIONE ESEGUITE DURANTE L’ANNO SCOLASTICO
Tenendo nel dovuto conto gli indicatori di conoscenza, abilità e competenza, oltreché del
contesto (preparazione) della classe, ad ogni prova (scritta, orale o pratica) è stato attribuito un punteggio grezzo, da cui è derivato il voto secondo la seguente scala di conversione.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
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SCALA DI CONVERSIONE DA PG/PMAX A VOTO
PG / Pmax
Voto
PG / Pmax
Voto
0,00
1,0
0,50
6,0
0,01
1,1
0,51
6,1
0,02
1,2
0,52
6,2
0,03
1,3
0,53
6,3
0,04
1,4
0,54
6,4
0,05
1,5
0,55
6,4
0,06
1,7
0,56
6,5
0,07
1,8
0,57
6,6
0,08
1,9
0,58
6,7
0,09
2,0
0,59
6,8
0,10
2,1
0,60
6,9
0,11
2,2
0,61
7,0
0,12
2,3
0,62
7,1
0,13
2,4
0,63
7,1
0,14
2,5
0,64
7,2
0,15
2,6
0,65
7,3
0,16
2,7
0,66
7,4
0,17
2,8
0,67
7,5
0,18
2,9
0,68
7,6
0,19
3,0
0,69
7,6
0,20
3,1
0,70
7,7
0,21
3,2
0,71
7,8
0,22
3,3
0,72
7,9
0,23
3,4
0,73
8,0
0,24
3,5
0,74
8,0
0,25
3,6
0,75
8,1
0,26
3,7
0,76
8,2
0,27
3,8
0,77
8,3
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
29
0,28
3,9
0,78
8,4
0,29
4,0
0,79
8,4
0,30
4,1
0,80
8,5
0,31
4,2
0,81
8,6
0,32
4,3
0,82
8,7
0,33
4,4
0,83
8,8
0,34
4,5
0,84
8,8
0,35
4,6
0,85
8,9
0,36
4,7
0,86
9,0
0,37
4,8
0,87
9,1
0,38
4,9
0,88
9,1
0,39
5,0
0,89
9,2
0,40
5,1
0,90
9,3
0,41
5,2
0,91
9,4
0,42
5,3
0,92
9,4
0,43
5,4
0,93
9,5
0,44
5,5
0,94
9,6
0,45
5,5
0,95
9,6
0,46
5,6
0,96
9,7
0,47
5,7
0,97
9,8
0,48
5,8
0,98
9,9
0,49
5,9
0,99
9,9
0,50
6,0
1,00
10,0
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30
7.8 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN 15-ESIMI PER
LA PRIMA, LA SECONDA E LA TERZA PROVA SCRITTA
a
a
a
TABELLA DI CONVERSIONE DELLA 1 – 2 – 3 PROVA
Punteggio massimo
15
Punteggio sufficiente
10 (Punteggio grezzo percentuale 0.5)
Punteggio grezzo
percentuale
Punteggio in 15-esimi
Corrispondente
0.0
1
0.1
3
0.2
5
0.3
7
0.4
9
0.5
10
0.6
11
0.7
12
0.8
13
0.9
14
1.0
15
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
31
7.9 TABELLA CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO GREZZO IN VOTO IN 30-ESIMI PER
IL COLLOQUIO
TABELLA DI CONVERSIONE DEL COLLOQUIO
Punteggio massimo
30
Punteggio sufficiente
20 (Punteggio grezzo percentuale 0.49 – 0.52)
%
VOTO
%
VOTO
%
VOTO
0÷1
1
23÷25
11
53÷56
21
2÷3
2
26÷28
12
57÷59
22
4÷5
3
29÷30
13
60÷64
23
6÷8
4
31÷33
14
65÷68
24
9÷10
5
34÷36
15
69÷73
25
11÷12
6
37÷39
16
74÷78
26
13÷15
7
40÷42
17
79÷83
27
16÷17
8
43÷45
18
84÷89
28
18÷20
9
46÷48
19
90÷96
29
21÷22
10
49÷52
20
97÷100
30
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32
8. SIMULAZIONI DELLE PROVE SCRITTE
8.1 SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA (ITALIANO)
Per la prova scritta di Italiano si è scelto di far esercitare gli allievi sulle seguenti tipologie
di prove indicate dal Ministero:
•
•
•
•
Tipologia A - Analisi del testo
Tipologia B - Redazione di un “saggio breve” o di un “articolo di giornale”
Tipologia C - Tema di argomento storico
Tipologia D - Tema di ordine generale
Per lo svolgimento della prova sono stati utilizzati testi selezionati dalla prima prova
dell’esame di stato per le sessioni 2009, 2011, 2013 e 2014.
Il testo completo di tali prove è disponibile nell'allegato A.
Le due prove di simulazione si sono svolte in data :
•
•
17 marzo 2016
28 aprile 2016
Durante le prove gli studenti hanno potuto utilizzare il dizionario di italiano.
8.2 SIMULAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
Per la prova scritta di "Tecniche di produzione e di organizzazione" si è scelto di far esercitare gli allievi su seguenti tracce simili a quella somministrata nell’esame di stato dell’A.S.
2015-2015.
Il testo completo di tali prove è disponibile nell'allegato B.
Le due prove di simulazione si sono svolte in data:
•
•
18 marzo 2016
29 aprile 2016
Durante entrambe le prove gli studenti hanno potuto consultare i manuali tecnici.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
33
8.3 SIMULAZIONI TERZA PROVA SCRITTA
Il Consiglio di Classe ha deciso di proporre come simulazione per la terza prova 10 quesiti
(2 quesiti per ogni disciplina) e ha coinvolto le seguenti discipline:
•
•
•
•
•
Lingua e letteratura inglese
Scienze motorie e sportive
Tecnologie applicate ai materiali ed ai processi produttivi
Storia e stili dell’arredamento
Disegno professionale
Le due prove di simulazione si sono svolte in data :
•
•
21 marzo 2016
2 maggio 2016
E’ stato consentito l’uso del dizionario di inglese, di manuali tecnici, della calcolatrice, del
vocabolario di italiano.
I testi delle due prove simulate effettuate sono riportati di seguito.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
34
8.3.1. PRIMA SIMULAZIONE 3º PROVA SCRITTA (21/03/2016)
LINGUA E LETTERATURA INGLESE
1- Choose and describe at least three LANDMARKS tourists may visit in London.
2- Write about the PATRIOTIC PERSPECTIVE of the first world war and support
your answer with references from the poem “Soldiers” by R. Brooke or some of
the posters of political propaganda analyzed.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
1- Illustra sinteticamente lo scopo, le regole e i fondamentali individuali del gioco
Pallavolo.
2- Esponi brevemente come lo Sport e l’Educazione Fisica possono contribuire
all’Educazione integrale della persona.
TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI ED AI PROCESSI PRODUTTIVI
1- La prova di trazione. Disegnare e descrivere la sua curva tipica. Indicare i principali parametri individuabili.
2- La velocità e la velocità di avanzamento. Definizioni e loro utilizzo nel ciclo di
lavorazione
STORIA E STILI DELL'ARREDAMENTO
1- L'Art Déco negli elementi d'arredo.
2- I mobili in tubolare cromato.
DISEGNO PROFESSIONALE E VISUALIZZAZIONI DIGITALI
1- Il Casual nell'arredamento.
2- Quali sono gli aspetti negativi degli elementi di arredo?
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
35
8.3.2 SECONDA SIMULAZIONE 3º PROVA SCRITTA (21/03/2016)
LINGUA E LETTERATURA INGLESE
1- Describe the main facts that characterized the TWENTIETH CENTURY: tell who
was the Queen who opened the century and the ruling Queen. Describe the first
half of the century, the 60s, the 70s and the 90s.
2- THE AGE OF COMPUTER: explain what a computer is, describe its main components, its role and uses in our life.
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
1- Esponi sinteticamente lo scopo, le caratteristiche e le tecniche utilizzate
nell’autodifesa.
2- Il Testo Unico n.81 del 2008 sulla Sicurezza contiene norme che riguardano tutti
i lavoratori, compresi gli studenti. Quali obiettivi si pone questa Legge?
TECNOLOGIE APPLICATE AI MATERIALI ED AI PROCESSI PRODUTTIVI
1- Descrivere la formula del calcolo del tempo totale di una fase di un ciclo di lavorazione.
2- Descrivi la profondità di passata in una tornitura esterna. Scrivi e motiva la formula del numero delle passate in funzione della profondità di passata sempre in
una tornitura esterna.
STORIA E STILI DELL'ARREDAMENTO
1- Ambienti dell'Ottocento.
2- L'Art Nouveau negli elementi d'arredo.
DISEGNO PROFESSIONALE E VISUALIZZAZIONI DIGITALI
1- L'arredamento in stile.
2- Funzioni e tipologie delle finestre.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
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9. TESINE
TITOLO TESINA
GLI ALLIEVI
1
BIANCATELLI TOMMASO
HABITAT: UN SOGNO ANCORA DA REALIZZARE
2
BRUÈ GABRIELE
LO SVILUPPO DELLA SEDUTA DAL 900 AD OGGI
3
COSTANZI CHIARA
UN ELEMENTO PER L’ARREDO ESTERNO
4
FEFÈ MICHELE
LA MIA PASSIONE
5
LATTANZI GABRIELE
6
MOZNICH MARIANNA
UN ELEMENTO DI ARREDO A MISURA DI BAMBINO
7
PIRODDI RAFFAELE NATALE
LA BICICLETTA
8
SERI ELEONORA
NULLA E’ COME APPARE
9
SERRA ALEX
LA SEDIA: FORME E FUNZIONI
10
TEODORI EMMA
UN GIOCO CHE NON E’ SOLO UN GIOCO
IL MODULO: UN ELEMENTO PER COMPORRE
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
37
10.
ATTIVITÀ INTEGRATIVE ALLA DIDATTICA SVOLTE NEL BIENNIO
POST-QUALIFICA
Oltre alle attività legate agli stage dell’Area Professionale, gli allievi hanno partecipato alle
seguenti attività:
•
Parteciperanno al premio fare e saper fare indetto dalla sede di San Ginesio
dell’IPSIA Renzo Frau di Sarnano;
•
Orientamento alla prosecuzione degli studi con uscita didattica presso l’ Università
di Camerino;
•
Orientamento alla prosecuzione degli studi con uscita didattica al Salone Internazionale dell’Orientamento tenutosi al Palacongressi di Rimini
•
Attività di orientamento per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado in visita
presso la sede di San Ginesio dell’ Ipsia Renzo Frau di Sarnano;
•
Attività di orientamento per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado presso
alcune scuole secondarie di primo grado delle province di Macerata e Fermo;
•
Incontro con rappresentati della Marina Italiana per la descrizione delle Carriere militari;
•
Incontri con le aziende;
•
Partecipazione a conferenze e a convegni specifici del settore o culturali.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
38
Il Consiglio di Classe
Materie
Italiano
Docenti
Prof. Lidia Romagnoli
Storia
Prof. Lidia Romagnoli
Inglese
Prof. Erica Santoni
Matematica
Prof. Sauro Contratti
Tecnologie applicate ai materiali e ai
processi produttivi
Prof. Aronne Biondi
Tecniche di produzione e di organizzazione
Prof. Aronne Biondi
Scienze motorie e sportive
Prof.ssa
Tiziana Vasconi
Tecniche di conduzione e manutenzione
di impianti
Prof.
Paolo G. Marchetti
Laboratorio tecnologico ed esercitazioni
Prof.
Gabriella Staffolani
ITP Tecnica della produzione
Prof. Luigi Ferretti
ITP Tecnologie applicate ai materiali e ai
processi produttivi
ITP Tecniche di conduzione e manutenzione di impianti
Disegno professionale e storia degli stili
e dell’arredamento
Prof.
Gabriella Staffolani
Prof. Luigi Ferretti
Religione
Prof.
Marcello Lambertucci
Docente specializzato
Prof. Luana Birrozzi
Prof.
Paolo Evangelisti
S. Ginesio, 15 Maggio 2016
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016
I L D IR IG ENT E
(Dott.Francesco Mezzanotte)
39
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO
“Renzo Frau” - SARNANO
Via Aldo Moro,3 – 62028 Sarnano (MC)
Sede Coordinata di SAN GINESIO
D OC U ME N T O
DEL
CONSIGLIO DI CLASSE
A. S. 2015-2016
CLASSE 5^
Produzioni industriali e artigianali
articolazione "industria" opzione "arredi e forniture d'interni"
APPENDICE A
SIMULAZIONE
1º PROVA
Documento del 15 maggio 5 PIA
Prima simulazione
Prova scritta di italiano
17 marzo 2016
Pag. 1/7
Sessione ordinaria 2013
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Claudio Magris, dalla Prefazione di L’infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005.
Non c’è viaggio senza che si attraversino frontiere – politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle
invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi
sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle – in quanto definiscono una realtà, un’individualità, le
danno forma, salvandola così dall’indistinto – ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue.
Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di
soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte.
Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall’altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall’altra
parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell’esodo degli italiani da Fiume dopo la Seconda guerra
mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre le origini in parte anche slave della sua
famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana, scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si
sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo.
Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era invalicabile,
– almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia – perché era la
Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c’erano insieme l’ignoto e il noto. L’ignoto, perché
là cominciava l’inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di Stalin, il mondo dell’Est, così spesso ignorato, temuto e
disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell’Italia; ci
ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza. Una stessa realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci
sono tornato per la prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e nell’ignoto. Ogni viaggio implica, più
o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela straniero e
indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si mostrano affini e parenti.
Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e piene di pregiudizi nei confronti di
chi vive sull’altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte, mescolandosi alle persone che vi transitano e
andando da una riva all’altra fino a non sapere più bene da quale parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza
per se stessi e il piacere del mondo.
Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del
“mito asburgico”, è anche autore di testi narrativi e teatrali.
1.
Comprensione del testo
Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo.
2.
Analisi del testo
2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo.
2.2. Soffermati sull’idea di frontiera espressa nel testo.
2.3. Soffermati sull’idea di viaggio espressa nel testo.
2.4. Spiega l’espressione “si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo”.
2.5. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3.
Interpretazione complessiva e approfondimenti
Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di
altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali.
Pag. 2/7
Sessione ordinaria 2013
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Individuo e società di massa.
DOCUMENTI
Lascia o raddoppia?, 28 marzo 1956
Renato GUTTUSO, Calciatori, 1965
Andy WARHOL, Marilyn Monroe, 1967
«Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva
un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine,
sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad
ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I
modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia
edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale
repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la
rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al
Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva.
Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di
culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè –
come dicevo – i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un
“uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.»
Pier Paolo PASOLINI, 9 dicembre 1973. Acculturazione e acculturazione, in Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975
«La mattina del 15 luglio 1927 ero rimasto a casa, non ero andato come al solito all’Istituto di Chimica nella
Währingerstrasse. Nel caffé di Ober-Sankt-Veit mi misi a leggere i giornali del mattino. Sento ancora l’indignazione che mi
travolse quando presi in mano la “Reichspost” e lessi un titolo a caratteri cubitali: “Una giusta sentenza”. Nel Burgenland
c’era stata una sparatoria, alcuni operai erano rimasti uccisi. Il tribunale aveva assolto gli assassini. L’organo di stampa del
partito al governo dichiarava, o meglio strombazzava, che con quella assoluzione era stata emessa una “giusta sentenza”. Più
che l’assoluzione in quanto tale, fu proprio questo oltraggio a ogni sentimento di giustizia che esasperò enormemente gli
operai viennesi. Da tutte le zone della città i lavoratori sfilarono, in cortei compatti, fino al Palazzo di Giustizia, che già per il
nome incarnava ai loro occhi l’ingiustizia in sé. La reazione fu assolutamente spontanea, me ne accorsi più che mai dai miei
sentimenti. Inforcai la bicicletta, volai in città e mi unii a uno di questi cortei. Gli operai di Vienna, che normalmente erano
disciplinati, avevano fiducia nei loro capi del partito socialdemocratico e si dichiaravano soddisfatti del modo esemplare in
cui essi amministravano il Comune di Vienna, agirono in quel giorno senza consultare i loro capi. Quando appiccarono il
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Sessione ordinaria 2013
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
fuoco al Palazzo di Giustizia, il borgomastro Seitz, su un automezzo dei pompieri, cercò di tagliar loro la strada alzando la
mano destra. Fu un gesto assolutamente inefficace: il Palazzo di Giustizia andò in fiamme. La polizia ebbe l’ordine di
sparare, i morti furono novanta. Sono passati cinquantatré anni, eppure sento ancora nelle ossa la febbre di quel giorno. È la
cosa più vicina a una rivoluzione che io abbia mai vissuto sulla mia pelle. […] Quel giorno tremendo, di luce abbagliante,
lasciò in me la vera immagine della massa, la massa che riempie il nostro secolo. […] Quel giorno era stato dominato dal
tremendo fragore delle urla, urla di sdegno. Erano urla micidiali, alle urla rispondevano gli spari, e le urla diventavano più
forti ogni volta che le persone colpite crollavano al suolo. […] Non molto tempo dopo, le urla si trasferirono nelle vicinanze
della Hagenberggasse. A meno di un quarto d’ora di strada dalla mia camera, a Hütteldorf, dall’altra parte della valle, si
trovava il campo sportivo del Rapid, sul quale si giocavano le partite di calcio. Nei giorni di festa vi accorreva una gran folla,
che non si lasciava sfuggire una sola partita di quella celebre squadra. Io non ci avevo mai badato gran che; il calcio non mi
interessava. Ma una delle domeniche dopo il 15 luglio, era un giorno altrettanto afoso, mentre stavo aspettando visite e
tenevo aperta la finestra, sentii, all’improvviso, le grida della massa. Pensai che fossero urla di sdegno; l’esperienza di quel
giorno terribile era ancora a tal punto radicata in me che per un attimo rimasi sgomento e cercai con lo sguardo il fuoco da
cui quell’esperienza era stata illuminata. Ma il fuoco non c’era, sotto il sole brillava la cupola dorata della chiesa dello
Steinhof. Tornai in me e mi misi a riflettere: quelle urla dovevano venire dal campo sportivo. […] Le urla di trionfo erano
state causate da un goal, e venivano dalla parte dei vincitori. Si sentì anche, e suonò ben diverso, un grido di delusione. Dalla
mia finestra non potevo vedere nulla, me l’impedivano alberi e case, la distanza era troppa, ma sentivo la massa, essa sola,
come se tutto si svolgesse a pochi passi da me. Non potevo sapere da quale parte venissero le grida. Non sapevo quali erano
le squadre in campo, i loro nomi non li avevo notati e neanche cercai di appurarli. Evitai perfino di leggere la cronaca
sportiva sul giornale e, nella settimana che seguì, non mi lasciai coinvolgere in discorsi sull’argomento. Ma durante i sei anni
che trascorsi in quella stanza, non persi occasione di ascoltare quei suoni. Vedevo la folla affluire laggiù, alla stazione della
ferrovia urbana. […] Non mi è facile descrivere la tensione con cui seguivo da lontano la partita invisibile. Non ero parte in
causa perché le parti neanche le conoscevo. Erano due masse, questo era tutto ciò che sapevo, due masse ugualmente
eccitabili, che parlavano la medesima lingua.»
Elias CANETTI, Il frutto del fuoco. Storia di una vita (1921-1931), Adelphi, Milano 2007 [ed. originale tedesca 1980]
«L’uso politico delle tecniche e dei media pone in discussione le tradizioni dell’umanesimo europeo con i suoi valori di
dignità e libertà (ristretti, certo, finora, alle élite), minacciando di introdurre nuove forme di pianificato assoggettamento
gregario. Esiste cioè il rischio di creare uomini e donne d’allevamento, procurando loro la soddisfazione, in termini
soprattutto quantitativi, di bisogni primari e secondari cui per millenni la maggior parte dell’umanità non aveva avuto
pieno e garantito accesso (cibo, sesso, divertimento). L’acclimatazione a questo sistema di potere e di cultura si paga però
con l’anestetizzazione e la banalizzazione dell’esperienza, anche a causa dell’inflazione dei desideri così scatenata e del
corrispondente bisogno di gestire le inevitabili frustrazioni. Nello stesso tempo, se esercitato in forme non oligarchiche,
lo stesso uso delle tecniche e dei media spalanca enormi potenzialità, consente a tutti di scaricare le fatiche più pesanti e
ripetitive sulle macchine, di uscire dalla morsa dei condizionamenti sociali, di far fruttare l’eredità culturale delle
generazioni precedenti (che cambia molto più rapidamente di quella biologica), di disancorarsi da ruoli fissi, di acquisire
consapevolezza, cultura e informazione su scala mondiale e di conseguire una più duratura soddisfazione.»
Remo BODEI, Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2002
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Ora il chiarore si fa più diffuso.
Ancora chiusi gli ultimi ombrelloni.
Poi appare qualcuno che trascina
il suo gommone.
La venditrice d’erbe viene e affonda
sulla rena la sua mole, un groviglio
di vene varicose. È un monolito
diroccato dai picchi di Lunigiana.
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Quando mi parla resto senza fiato,
le sue parole sono la Verità.
Ma tra poco sarà qui il cafarnao
delle carni, dei gesti e delle barbe.
Tutti i lemuri umani avranno al collo
croci e catene. Quanta religione.
E c’è chi s’era illuso di ripetere
l’exploit di Crusoe!
Eugenio MONTALE, Sulla spiaggia, da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, Milano 1973
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Sessione ordinaria 2014
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Le nuove responsabilità.
DOCUMENTI
«Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall‟atterraggio sulla Luna del 1969. Fu
allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell‟ambiente
ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le
associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a
professionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore
del Riscaldamento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco
nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l‟industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni
abitante della Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare
terreno coltivabile, e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere
cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.»
Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007)
«Crescita demografica e scelta coercitiva.
Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci
sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può
dubitare che, nell‟ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato
milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al
quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli
abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla
popolazione complessiva di tutto il mondo all‟epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non
abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe
sovraffollata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo
chiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo
chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è
un‟altra domanda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?»
Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999)
«L‟apprendistato della coesistenza con l‟altro, l‟escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una
coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all‟altro, a un mondo
differente dal nostro, all‟interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto
multiculturale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostre
aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a
restringere e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza
che ciò provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l‟altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra
natura e cultura, com‟è, prima, il caso per l‟altro genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un
imperativo morale senza realizzazione concreta. Finché l‟universale non sarà considerato essere due, e l‟umanità
un luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà
imporre il suo colore ed i suoi valori all‟altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.»
Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008)
«Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve
sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere
accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei
confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L‟umanità ha
in particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua
sopravvivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le
altre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla
ricchezza accumulata.»
Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011)
Pag. 5/7
Sessione ordinaria 2014
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento.
DOCUMENTI
«Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell‟Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una
nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli
anni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per
la vita umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell‟istituzione militare in paesi come
la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla
guerra, e dall‟accettazione della guerra stessa. L‟effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra
le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all‟azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la
sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918,
nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di brutalizzazione; in buona parte dell‟Europa, gli anni
dell‟immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell‟attivismo politico. Da un capo all‟altro
dell‟Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il
primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente
il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra
mondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).»
George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., Roma-Bari 1990
«Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta
da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di manifestarsi secondo l‟attuale
ordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai
lavoratori. I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla
violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l‟omissione di azioni, un non-agire, come
in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha
certamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare.
Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.»
Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010
«Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell‟aggressività nel regno animale, la
violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato
dall‟élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro
la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo
che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente
rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto
grande, forse troppo grande per il bene dell‟umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano.
Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di
Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività
sia presente nell‟inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l‟accento posto sulla pura
fattualità del vivere, e quindi sul fare l‟amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla
possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in
cui i nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società
nell‟immagine della „creatività‟ della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è
cosa vecchia almeno quanto Bergson.»
Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969)
«Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo
per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come
la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della
forza fisica. La dignità dell‟uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua
condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla
volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l‟anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del
nostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio
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onore, la religione, l‟anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non
propugno che l‟India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo
consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni
inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o
religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non
potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.»
Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975
«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella
storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all‟America l‟urgenza appassionata
dell‟adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il
tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento
di levarsi dall‟oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di
elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell‟ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il
tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a
quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le
fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che
debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro
procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete
di libertà bevendo alla coppa dell‟odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto
della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica.
Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell‟anima.»
Martin Luther KING - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva.
DOCUMENTI
«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti
ai lavori della culla dell‟innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto
Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche»,
su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle
religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e
psichiche; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell‟invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai
geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono,
realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il
trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare
le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.»
Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014
«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all‟Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po‟
diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo – piattaforme petrolifere in fiamme,
miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri
ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere
mestieri intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle
speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta
anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà
dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta
entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario
trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori,
lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane
guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si
muovono all‟interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.»
Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014
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«Per molto tempo al centro dell‟attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i
tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come
si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri
elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a
ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una
grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere
appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.»
Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014
«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità
al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall‟intenzione dell‟uomo, la storia subisce un sussulto. Non
più decadenza da una mitica età dell‟oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti,
dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si
raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell‟ordine del proprio potenziamento.
Null‟altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L‟orizzonte si spoglia dei suoi
confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo.
Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.»
Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
L‟Europa del 1914 e l‟Europa del 2014: quali le differenze?
Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali;
stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti
fra l‟Europa e il resto del mondo.
TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE
«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le
città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le
periferie la città del futuro, quella dove si concentra l‟energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli.
C‟è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro,
non fotogeniche d‟accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città
sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare
in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?»
Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014
Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e
convinzioni al riguardo.
___________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito l‟uso del dizionario italiano.
È consentito l‟uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.
Non è consentito lasciare l‟Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
Seconda simulazione
Prova scritta di italiano
28 aprile 2016
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Sessione ordinaria 2009
Prima prova scritta
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE
PROVA DI ITALIANO
(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A -
ANALISI DEL TESTO
Italo Svevo, Prefazione, da La coscienza di Zeno, 1923
Edizione: I. Svevo, Romanzi. Parte seconda, Milano 1969, p. 599.
5
10
Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di
psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica.
Di psico-analisi non parlerò perché qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver
indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il
naso a tanta novità. Ma egli era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si
rinverdisse, che l’autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi
pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più
bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia lunga paziente analisi di queste
memorie.
Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia. Sappia però ch’io sono pronto di dividere con lui i
lauti onorarii che ricaverò da questa pubblicazione a patto egli riprenda la cura. Sembrava tanto
curioso di se stesso! Se sapesse quante sorprese potrebbero risultargli dal commento delle tante
verità e bugie ch’egli ha qui accumulate!...
Dottor S.
Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz (Trieste, 1861 – Motta di Livenza, Treviso, 1928), fece studi
commerciali e si impiegò presto in una banca. Nel 1892 pubblicò il suo primo romanzo, Una vita. Risale al
1898 la pubblicazione del secondo romanzo, Senilità. Nel 1899 Svevo entrò nella azienda del suocero. Nel
1923 pubblicò il romanzo La coscienza di Zeno. Uscirono postumi altri scritti (racconti, commedie, scritti
autobiografici, ecc.). Svevo si formò sui classici delle letterature europee. Aperto al pensiero filosofico
e scientifico, utilizzò la conoscenza delle teorie freudiane nella elaborazione del suo terzo romanzo.
1.
Comprensione del testo
Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe.
2.
Analisi del testo
2.1 Quali personaggi entrano in gioco in questo testo? E con quali ruoli?
2.2 Quali informazioni circa il paziente si desumono dal testo?
2.3 Quale immagine si ricava del Dottor S.?
2.4 Il Dottor S. ha indotto il paziente a scrivere la sua autobiografia. Perché?
2.5 Rifletti sulle diverse denominazioni del romanzo: “novella” (r. 1), “autobiografia” (r. 4), “memorie” (r. 9).
2.6 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.
3.
Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Proponi una tua interpretazione complessiva del brano e approfondiscila con opportuni collegamenti al
romanzo nella sua interezza o ad altri testi di Svevo. In alternativa, prendendo spunto dal testo proposto,
delinea alcuni aspetti dei rapporti tra letteratura e psicoanalisi, facendo riferimento ad opere che hai letto e
studiato.
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Sessione ordinaria 2011
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi
che l’articolo debba essere pubblicato.
Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Amore, odio, passione.
G. KLIMT, Il bacio, 1907-08
G. DE CHIRICO, Ettore
e Andromaca, 1917
P. PICASSO, Gli amanti, 1923
«Tra l’altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa, c’era
anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine,
scellerato di professione, uno de’ tanti, che, in que’ tempi, e co’ loro sgherri, e con l’alleanze d’altri scellerati,
potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il nostro manoscritto lo nomina Egidio,
senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta
Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio, allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall’empietà
dell’impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La sventurata rispose.»
Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-42
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Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
«Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’ suoi gli
facevano perdere l’anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo. Pagò delle messe
alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece
pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza, e poi, come
la Lupa tornava a tentarlo:
- Sentite! le disse, non ci venite più nell’aia, perché se tornate a cercarmi, com’è vero Iddio, vi ammazzo!
- Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci.
Ei come la scorse da lontano, in mezzo a’ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la scure
dall’olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol
passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e
mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all’anima vostra! balbettò Nanni.»
Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi, 1880
«Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a invaderla.
– Ma vieni!
Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l’afferrò per i polsi, la trascinò per un piccolo tratto; poi la
strinse tra le braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso l’abisso.
– No, no, no...
Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò indietro anelando e tremando.
– Sei pazzo? – gridò con l’ira nella gola. – Sei pazzo?
Ma, come se lo vide venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più acre e
trascinata ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò l’anima di terrore.
– No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti...
Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d’impietosirlo.
– Un minuto! Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami!
Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere, perdendo terreno, vedendo la morte.
– Assassino! – urlò allora furibonda.
E si difese con le unghie, con i morsi, come una fiera.
– Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su l’orlo dell’abisso, perduta.
Il cane latrava contro il viluppo.
Fu una lotta breve e feroce come tra nemici implacabili che avessero covato fino a quell’ora nel profondo
dell’anima un odio supremo.
E precipitarono nella morte avvinti.»
Gabriele D’ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894
«Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In quella
memorabile sera egli poteva credere d’essersi mutato ben due volte nell’intima sua natura. Era sparita la sconsolata
inerzia che l’aveva spinto a ricercare Angiolina, ma erasi anche annullato l’entusiasmo che lo aveva fatto singhiozzare
di felicità e di tristezza. Il maschio era oramai soddisfatto ma, all’infuori di quella soddisfazione, egli veramente non
ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la donna che odiava, non quella ch’egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né
la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la seconda volta ch’ella passava per un letto d’amore. Non valeva la
pena di adirarsene perché l’aveva saputo da lungo tempo. Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio
sulla donna che gli si era sottomessa. – Non sognerò mai più – pensò uscendo da quella casa. E poco dopo,
guardandola, illuminata da pallidi riflessi lunari: – Forse non ci ritornerò mai più. – Non era una decisione. Perché
l’avrebbe dovuta prendere? Il tutto mancava d’importanza.»
Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1a ed. 1898)
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2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Siamo quel che mangiamo?
DOCUMENTI
«“Le evidenze scientifiche pubblicate nell’ultimo anno non lasciano dubbi - dice Massimo Volpe, presidente della
Siprec (Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare) - la vita sedentaria è un rischio per il cuore. Se a
questo si aggiunge che spesso si mangia male, il quadro generale peggiora. Commettiamo troppi peccati di gola,
trascuriamo la dieta mediterranea e gli alimenti cardine di una sana alimentazione. Pochissimi sanno davvero
giudicare la salubrità di un alimento, molti si nutrono in modo disorganizzato”. Il 95 per cento, continua l’esperto,
dichiara che il pranzo è il pasto più importante, ma poi l’80 per cento sceglie una pasta molto condita
accompagnata dal pane. Un italiano su due mangia carne magra, ma c’è un buon 20 per cento che sceglie carni
grasse più volte alla settimana; il 45 per cento consuma formaggi come minimo tre volte alla settimana. Uno su tre,
poi, mangia pesce appena una volta alla settimana, mentre andrebbe consumato almeno due, tre volte. “Dobbiamo
modificare le nostre abitudini - dice il cardiologo - e renderci conto che la salute del cuore si costruisce mattone
dopo mattone, proprio come una casa. Sia il medico che il paziente possono imparare a fare prevenzione”.»
Adele SARNO, Otto ore seduti? Il cuore rischia doppio. Arriva l’auto-test per la prevenzione, “la Repubblica” – 1 aprile 2011
«Mercoledì 17 novembre 2010. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO [...] ha iscritto la
Dieta Mediterranea nella prestigiosa lista (sc. del patrimonio culturale immateriale dell’umanità). [...] La Dieta
Mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla
tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in
particolare, il consumo di cibo. La Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante
nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, e verdure, una
moderata quantità di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi,
sempre in rispetto delle tradizioni di ogni comunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita)
è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base
dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di
conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e
garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e
all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo.»
CNI-UNESCO, La Dieta Mediterranea è patrimonio immateriale dell’Umanità, www.unesco.it
«La politica alimentare [...] si deve basare sul concetto che l’energia primaria della vita è il cibo. Se il cibo è
energia allora dobbiamo prendere atto che l’attuale sistema di produzione alimentare è fallimentare. […] Il vero
problema è che da un lato c’è una visione centralizzata dell’agricoltura, fatta di monoculture e allevamenti intensivi
altamente insostenibili, e dall’altro è stata completamente rifiutata la logica olistica, che dovrebbe essere innata in
agricoltura, per sposare logiche meccaniciste e riduzioniste. Una visione meccanicista finisce con il ridurre il valore
del cibo a una mera commodity, una semplice merce. È per questo che per quanto riguarda il cibo abbiamo ormai
perso la percezione della differenza tra valore e prezzo: facciamo tutti molta attenzione a quanto costa, ma non più
al suo profondo significato. […] Scambiare il prezzo del cibo con il suo valore ci ha distrutto l’anima. Se il cibo è
una merce non importa se lo sprechiamo. In una società consumistica tutto si butta e tutto si può sostituire, anzi, si
deve sostituire. Ma il cibo non funziona così.»
Carlo PETRINI in Petrini-Rifkin. Il nuovo patto per la natura, “la Repubblica” - 9 giugno 2010
«Mangiare mentre si legge la posta, si gioca o si lavora al pc può avere serie conseguenze sulla nostra forma fisica.
[...] Secondo quanto riportato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition, chi mangia svolgendo altre
attività, sia questa navigare in internet o sui profili degli amici su Facebook, è più propenso ad esagerare con le
quantità in quanto non ha il senso delle calorie che sta realmente introducendo e inoltre ha più voglia di dolci. [...]
Quindi nonostante sia costume sempre più diffuso quello di mangiare rimanendo “connessi” col mondo intorno a
noi, per chi ci tiene a non mettere su chili di troppo, meglio evitare le distrazioni durante i pasti e focalizzare
l’attenzione su quello che si sta consumando.»
Silvia MAGLIONI, Mangiare davanti al computer fa male alla linea, www.leonardo.it
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3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Destra e Sinistra.
DOCUMENTI
«Se mi si concede che il criterio rilevante per distinguere la destra e la sinistra è il diverso atteggiamento rispetto
all’ideale dell’eguaglianza, e il criterio rilevante per distinguere l’ala moderata e quella estremista, tanto nella destra
quanto nella sinistra, è il diverso atteggiamento rispetto alla libertà, si può ripartire schematicamente lo spettro in cui si
collocano dottrine e movimenti politici, in queste quattro parti: a) all’estrema sinistra stanno i movimenti insieme
egualitari e autoritari, di cui l’esempio storico più importante, tanto da essere diventato un’astratta categoria
applicabile, ed effettivamente applicata, a periodi e situazioni storiche diverse è il giacobinismo; b) al centro-sinistra,
dottrine e movimenti insieme egualitari e libertari, per i quali potremmo oggi usare l’espressione «socialismo liberale»,
per comprendervi tutti i partiti socialdemocratici, pur nelle loro diverse prassi politiche; c) al centro-destra, dottrine e
movimenti insieme libertari e inegualitari, entro cui rientrano i partiti conservatori, che si distinguono dalle destre
reazionarie per la loro fedeltà al metodo democratico, ma, rispetto all’ideale dell’eguaglianza, si attestano e si arrestano
sull’eguaglianza di fronte alla legge, che implica unicamente il dovere da parte del giudice di applicare imparzialmente
la legge; d) all’estrema destra, dottrine e movimenti antiliberali e antiegualitari, di cui credo sia superfluo indicare
esempi storici ben noti come il fascismo e il nazismo.»
Norberto BOBBIO, Destra e sinistra. Ragioni e significati di una distinzione politica, Donzelli editore, Roma 1994
«Se destra e sinistra non esistono bisogna inventarle. Sembra questo il precetto cruciale della politica nei nostri giorni.
Sia che si pensi in termini liberali che in termini illiberali. Nel primo senso infatti, il modello di riferimento è sempre di
tipo bipolare. Laburisti e conservatori, democratici o repubblicani, gollisti o socialisti, liberaldemocratici o
socialdemocratici: la struttura binaria della politica nelle liberaldemocrazie d’occidente sembra un dato acquisito. E
dunque la scelta tra destrorsi o sinistrorsi, tra centro-destra e centro-sinistra è invocata come l’inevitabile evoluzione di
ogni sistema. Ma anche il pensiero critico verso il modello liberale si è sempre svolto all’insegna dell’invocazione di un
dualismo che ricalca i termini di destra e di sinistra. Il marxismo si fonda sulla lotta di classe e sulla contrapposizione tra
proletariato e borghesia, capitalismo-socialismo o democrazia progressiva e regime reazionario. E rischia di rigenerarsi
nel bipolarismo tra nord e sud del mondo, tra occidente e paesi poveri e proletari. Ma anche le dottrine del nazionalismo,
della destra classica e non solo, si riconoscono lungo l’asse segnato da Schmitt nell’opposizione tra amico e nemico. La
politica nasce a partire da quel conflitto. Da noi la matrice cattolica ha temperato entrambe le posizioni, marxista e
nazionalista, ma ha anche temperato il bipolarismo liberale. Il «centro» come luogo di mediazione e di purificazione del
conflitto, nasce da noi nell’ambito di una visione cattolica, ecumenica, fondata sull’et et e non sull’aut aut. Ma la
secolarizzazione, la scristianizzazione della società italiana, conduce a due effetti opposti: la ripresa forte del
bipolarismo tra destra e sinistra o la neutralizzazione della politica e dunque del conflitto, attraverso un nuovo luogo di
mediazione e di depotenziamento delle categorie di destra e di sinistra. Questo nuovo luogo di spoliticizzazione è
rappresentato dal centrismo pragmatico e tecnocratico. Attualmente la nostra democrazia è aperta ad entrambe le
ipotesi.»
Marcello VENEZIANI, Sinistra e destra. Risposta a Norberto Bobbio, Vallecchi Editore, Firenze 1995
«Eppure, persino nel caso italiano, così frastagliato e frammentato, sarebbe possibile riconoscere, per chi fosse
disposto a osservare le cose con un minimo di obiettività, le stesse divisioni valoriali che sono presenti in tante altre
democrazie. Se destra e sinistra significano qualcosa, infatti, esse indicano posizioni diverse su due problemi: le
libertà economiche e i diritti civili. Quanto al tema economico, la destra predilige normalmente la libertà rispetto
alla eguaglianza e la sinistra l’eguaglianza rispetto alla libertà: la destra è, in materia economica, più «liberale» e la
sinistra più «socialista». In tema di diritti civili, invece, le parti si invertono: la sinistra è più «libertaria» (si tratti di
matrimoni fra omosessuali o di concessioni di diritti agli immigrati) e la destra è più «tradizionalista». Questa
divisione fra una destra liberale e tradizionalista e una sinistra socialista e libertaria la si ritrova ovunque nel mondo
occidentale. Variamente declinata a seconda delle specificità storiche di ciascun Paese.»
Angelo PANEBIANCO, Le ragioni degli altri, “Corriere della Sera” - 17 aprile 2011
«La netta distinzione e contrapposizione tra destra e sinistra è stata una caratteristica dell’Italia repubblicana fino al
1992 (con la non secondaria eccezione del consociativismo), una caratteristica ereditata dal conflitto fra fascismo e
antifascismo; mentre nell’Italia liberale si è manifestata in maniera radicale in pochi casi critici: nel conflitto fra
Cavour e Garibaldi e negli anni immediatamente successivi, nella crisi di fine secolo, nel primo dopoguerra. A questi
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Sessione ordinaria 2011
Prima prova scritta
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
casi si devono aggiungere le quattro volte (1878, 1892, 1901, 1911) nelle quali furono formati ministeri di sinistra
contrapposti alla destra. Ma di norma la contrapposizione mancò perché questa esaltava la lotta politica che invece i
detentori liberali del potere vollero quasi sempre contenere o annullare. È vero che col socialismo si affermò una
sinistra di classe che, in quanto tale, era intrinsecamente contrapposta alla destra. Ma la natura di classe e, nelle
intenzioni, rivoluzionaria del socialismo e poi del comunismo non costituì mai una reale alternativa di potere. Quasi
sempre destra e sinistra sono state entrambe deboli e si sono confuse fra loro nella maggioranza parlamentare, secondo
la fisiologia del sistema politico nel quale si governava stando al centro, e spesso secondo le sue degenerazioni
trasformistiche. Talvolta destra e sinistra si sono confuse nella stessa persona: tipico, ma non unico, è il caso di Giolitti
che, soprattutto fra il 1903 e il 1909, fece la sua consueta politica di sinistra, di allargamento delle basi sociali dello
Stato, usando strumenti di destra, cioè gli umori conservatori, di norma prevalenti nella sua maggioranza di governo, e
la burocrazia, conservatrice quasi per definizione. In alcuni casi la confusione fra destra e sinistra ha acquistato un
carattere diverso, si è realizzata con l’uso che la prima ha fatto della seconda, per allargare l’egemonia e consolidare il
potere. I due casi più importanti sono stati quello di Crispi che ha usato, insieme al trasformismo ereditato da Depretis,
la tradizione garibaldina, e quello di Mussolini che ha usato la sua formazione e il suo temperamento di rivoluzionario.
Quando ciò avveniva, la sinistra conferiva alla destra un carattere particolarmente aggressivo (evidente nel fascismo)
perché, privata degli ideali umanistici che ne costituivano e ne costituiscono l’essenza, sopravviveva solo nei suoi
comportamenti variamente sovversivi.»
Giampiero CAROCCI, Destra e sinistra nella storia d’Italia, Laterza, Roma-Bari 2002
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Sessione ordinaria 2009
Prima prova scritta
4.
AMBITO
TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Social Network, Internet, New Media.
«Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della vostra Internet, della
vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la mia vita!” Bene, se questa è la vostra
posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi.
Se avete intenzione di vivere nella società, in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete.
Perché viviamo nella Galassia Internet.»
M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano 20072
«C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa attraverso i media. Quelli nuovi
caratterizzati dai linguaggi dell’interattività, da dinamiche immersive e grammatiche connettive. [...] Questa mutazione
sta mettendo in discussione i rapporti consolidati tra produzione e consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi
dell’abitare il nostro tempo. Questo processo incide infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della
politica, sulle dinamiche di mercato, sui processi educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di adesione al
social network ha consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a condivisione di informazioni e pratiche di
intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni di produzione e riproduzione del capitale sociale.»
G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative dei media. Una introduzione a Henry Jenkins, Prefazione a
H. JENKINS, Fan, Blogger e Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano 2008
«Ciò che conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in cui riusciamo a
immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che oggi così tanta gente possa
parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la blogosfera, fa sì che per ogni individuo sia più
facile farsi ascoltare ed entrare in una vera conversazione pubblica. Al contempo, sulla Rete ci sono un sacco di
sciocchezze. Ma incontrare queste assurdità è positivo. Ci insegna a essere scettici, a cercare riferimenti incrociati e più
in generale a trovare da soli ciò che ci serve. La ricerca di fonti differenti è un’attività molto più coinvolgente e autonoma
rispetto alla ricerca della risposta da parte di un’autorità.»
Y. BENKLER, Intervista del 10 maggio 2007, in omniacommunia.org
«Siamo in uno stato di connessione permanente e questo è terribilmente interessante e affascinante. È una specie di
riedizione del mito di Zeus Panopticon che sapeva in ogni momento dove era nel mondo, ma ha insito in sé un grande
problema che cela un grave pericolo: dove inizia il nostro potere di connessione inizia il pericolo sulla nostra libertà
individuale. Oggi con la tecnologia cellulare è possibile controllare chiunque, sapere con chi parla, dove si trova, come si
sposta. Mi viene in mente Victor Hugo che chiamava tomba l’occhio di Dio da cui Caino il grande peccatore non poteva
fuggire. Ecco questo è il grande pericolo insito nella tecnologia, quello di creare un grande occhio che seppellisca l’uomo
e la sua creatività sotto il suo controllo. [...] Come Zeus disse a Narciso “guardati da te stesso!” questa frase suona bene
in questa fase della storia dell’uomo.»
D. DE KERCKHOVE, Alla ricerca dell’intelligenza connettiva, Intervento tenuto nel Convegno Internazionale
“Professione Giornalista: Nuovi Media, Nuova Informazione” – Novembre 2001
«Agli anziani le banche non sono mai piaciute un granché. Le hanno sempre guardate col cipiglio di chi pensa che invece
che aumentare, in banca i risparmi si dissolvono e poi quando vai a chiederli non ci sono più. [...] È per una curiosa
forma di contrappasso che ora sono proprio gli anziani, e non i loro risparmi, a finire dentro una banca, archiviati come
conti correnti. Si chiama “banca della memoria” ed è un sito internet [...] che archivia esperienze di vita raccontate nel
formato della videointervista da donne e uomini nati prima del 1940. [...] È una sorta di “YouTube” della terza età.»
A. BAJANI, «YouTube» della terza età, in “Il Sole 24 ORE”, 7 dicembre 2008
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Sessione ordinaria 2009
Prima prova scritta
«Una rivoluzione non nasce dall’introduzione di una nuova tecnologia, ma dalla conseguente adozione di
nuovi comportamenti. La trasparenza radicale conterà come forza di mercato solo se riuscirà a diventare un
fenomeno di massa; è necessario che un alto numero di consumatori prendano una quantità enorme di piccole
decisioni basate su questo genere di informazioni. […] Grazie al social networking, anche la reazione di un
singolo consumatore a un prodotto si trasforma in una forza che potrebbe innescare un boicottaggio oppure
avviare affari d’oro per nuove imprese. [...] I più giovani sono sempre in contatto, attraverso Internet, come
non è mai accaduto prima d’ora e si scambiano informazioni affidabili, prendendosi gioco, al contempo, di
quelle fonti su cui si basavano le generazioni precedenti. Non appena i consumatori – specialmente quelli delle
ultime generazioni – si sentono compiaciuti o irritati per la cascata di rivelazioni che la trasparenza offre sui
prodotti, diffondono istantaneamente le notizie.»
D. GOLEMAN, Un brusio in rapida crescita, in Intelligenza ecologica, Milano 2009
TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Nel 2011 si celebreranno i 150 anni dell’unità d’Italia. La storia dello Stato nazionale italiano si caratterizza per la
successione di tre tipi di regime: liberale monarchico, fascista e democratico repubblicano.
Il candidato si soffermi sulle fasi di passaggio dal regime liberale monarchico a quello fascista e dal regime
fascista a quello democratico repubblicano. Evidenzi, inoltre, le caratteristiche fondamentali dei tre tipi di regime.
TIPOLOGIA D -
TEMA DI ORDINE GENERALE
Con legge n. 61 del 15 aprile 2005, il 9 novembre è stato dichiarato «Giorno della libertà», “quale ricorrenza
dell’abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di
democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo”.
A vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, il candidato rifletta sul valore simbolico di quell’evento ed
esprima la propria opinione sul significato di “libertà” e di “democrazia”.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO
“Renzo Frau” - SARNANO
Via Aldo Moro,3 – 62028 Sarnano (MC)
Sede Coordinata di SAN GINESIO
DOCUMENTO
DEL
CONSIGLIO DI CLASSE
A. S. 2015-2016
CLASSE 5^
Produzioni industriali e artigianali
Articolazione “industria”
Opzione
"Arredi e forniture d'interni"
APPENDICE B
SIMULAZIONI
2º PROVA
1° SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA
18/03/2016
T IPO L O G I A D )
L IN E E G UI D A CI RCO L AR E N . 1 – PR O T . 75 8 DE L 2 9- 01- 2 01 5
QUESITO OBBLIGATORIO PER TUTTI I CANDIDATI
Il candidato, assunti liberamente gli elementi di progettazione che ritiene utili e/o
necessari, individui e predisponga le fasi per la realizzazione di un lotto di 200 caselline
da parete aventi dimensioni in pianta di 0,3 m x 0,8 m comprensive del sistema di
ancoraggio al supporto murario.
La struttura del manufatto sarà realizzata con un'unica tipologia di pannello derivato del
legno a scelta del candidato e con componenti metalliche.
Si richiede:
a) Il disegno complessivo della casellina ed il cartiglio;
b) Il disegno di fabbricazione di un elemento della casellina a scelta del candidato;
c) Una descrizione delle scelte progettuali relative ai materiali, alle unioni, ai trattamenti
protettivi e decorativi;
d) Il layout aziendale con l’indicazione dei vari reparti aziendali, le macchine e le
attrezzature necessarie, i sistemi di sicurezza collettivi ed individuali previsti ai sensi
del D.L.81-08 e s.m.i.;
e) Il ciclo di lavorazione del particolare scelto, con l’indicazione di tutti i parametri di
lavorazione adottati ed il calcolo dei tempi delle singole fasi
QUESITI A SCELTA PER I CANDIDATI (RISPONDERE A 2 DEI 4 QUESITI)
1)
2)
3)
4)
I tipi di mercato
La legge della domanda offerta
Il documento di valutazione dei rischi: contenuti e sua funzione.
Le funzioni dell’RSPP.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016_appendice B – Appendice B
1
2° SIMULAZIONE SECONDA PROVA SCRITTA
29/04/2016
T IPO L O G I A D )
L IN E E G UI D A CI RCO L AR E N . 1 – PR O T . 75 8 DE L 2 9- 01- 2 01 5
QUESITO OBBLIGATORIO PER TUTTI I CANDIDATI
Il candidato, assunti liberamente gli elementi di progettazione che ritiene utili e/o
necessari, individui e predisponga le fasi per la realizzazione di un lotto di 50 letti singoli,
costituiti da due spalliere e due sponde laterali.
La struttura del manufatto sarà realizzata con un'unica tipologia di pannello derivato del
legno a scelta del candidato e con componenti metalliche.
Si richiede:
a) Il disegno complessivo ed il cartiglio;
b) Il disegno di fabbricazione di un elemento del letto a scelta del candidato;
c) Una descrizione delle scelte progettuali relative ai materiali, alle unioni, ai trattamenti
protettivi e decorativi;
d) Il layout aziendale con l’indicazione dei vari reparti aziendali, le macchine e le
attrezzature necessarie, i sistemi di sicurezza collettivi ed individuali previsti ai sensi
del D.L.81-08 e s.m.i.;
e) Il ciclo di lavorazione del particolare scelto, con l’indicazione di tutti i parametri di
lavorazione adottati ed il calcolo dei tempi delle singole fasi
QUESITI A SCELTA PER I CANDIDATI (RISPONDERE A 2 DEI 4 QUESITI)
1) Descrivere due tipologie di controllo nella produzione industriale.
2) Calcolare l’ammortamento unitario al minuto ripartito su 5 anni di un macchinario
avente un costo iniziale di 50000,00 €.
3) Il bilanciamento di una linea di produzione mediante una nuova macchina o mediante
straordinari: quando è opportuno utilizzare l’uno o l’altro metodo.
4) Quali sono gli obblighi del lavoratore ai sensi del DL 81-08.
V° IPAF Sede di San Ginesio - V IPAF SAN GINESIO documento 15 maggio 2015-2016_appendice B – Appendice B
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