pegasus - Gruppo Astrofili Forlivesi
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PEGASUS Programma di Settembre e Ottobre 2009 Martedì 01 sett. Ultime novità astronomiche Martedì 08 sett. Resoconto ed immagini della gita sociale a Lugano – Monte Generoso Martedì 15 sett. Serata libera Martedì 22 sett. Serata libera Martedì 29 sett. Oggetti compatti in astrofisica (S. Antonellini) Martedì 06 ott. Le mie ultime immagini astronomiche (G. Cortini) notiziario del Gruppo Astrofili Forlivesi “J. Hevelius” Anno XVII – n° 96 Settembre - Ottobre 2009 (R. Turci) Martedì 13 ott. Serata libera Martedì 20 ott. Serata libera Martedì 27 ott. Le origini della scienza: l’archeoastronomia (C. Mattei Gentili) in questo numero: Martedì 03 nov. La ricerca di SNe a Monte Maggiore (G. Cortini) pag. pag. pag. pag. 3 4 8 18 Pegasus, notiziario del Gruppo Astrofili Forlivesi è aperto a tutti coloro che vogliono collaborare inviando il materiale al socio Fabio Colella all’indirizzo [email protected] oppure presso la sede del GAF pag. pag. pag. pag. pag. 21 23 24 26 28 Martedì 10 nov. Tradizionale CASTAGNATA (prenotazioni entro il giorno 3 novembre) 28 Editoriale Speciale eclisse Speciale eclisse Anniversari Cina 22 luglio 2009 di Chiara Alocchi Cina, paese di draghi di Fabio Colella Addio a “l’astronomia” (….o arrivederci?) di Marco Raggi Notiziario di astronautica a cura di Matteo Rosamilia L’angolo della meteorologia a cura di Giuseppe Biffi Cosa osservare Breve Almanacco Astronomico di Stefano Moretti Rassegna stampa Indice principali riviste a cura della Redazione Incontri settimanali Il programma prossimo venturo Pegasus Anno XVII - n° 96 Settembre - Ottobre 2009 ************* Il Gruppo Astrofili Forlivesi “J. Hevelius” si riunisce ogni martedì sera presso i locali della Circoscrizione n° 3 – Via Orceoli n° 15 – Forlì. Le riunioni sono aperte a tutti gli interessati. A CURA DI: Marco Raggi e Fabio Colella GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Fabio Colella HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Chiara Alocchi, Giuseppe Biffi, Claudio Lelli, Stefano Moretti, Matteo Rosamilia ************* Recapito: C.P. n° 257 FORLI’ Sito INTERNET: Luglio – Agosto 2009 Cœlum ************** Le quote di iscrizione per l’anno 2009 rimangono le stesse dell’anno precedente: Quota ordinaria (minima): Quota ridotta: (per ragazzi fino a 18 anni) € 30,00 € 15,00 La quota si versa direttamente in sede o a mezzo vaglia postale indirizzato a: GRUPPO ASTROFILI FORLIVESI CASELLA POSTALE 257 47100 FORLI' http://it.geocities.com/gruppoas trofiliforlivesi/ e-mail: [email protected] Mailing-List: http://it.groups.yahoo.com/grou p/gruppoastrofiliforlivesi/ • Il cielo di luglio – agosto: effemeridi e fenomeni • Comete del mese: tutta un’estate con la 22P (Kopff) • Asteroidi – Polyhymnia e Siwa, due grandi opposizioni con incontro finale • I Neo del periodo – (433) Eros • I fenomeni del mese • Notiziario di Astronautica • Intervista a Don Rethke, ingegnere del progetto Apollo • La lunga diretta della Luna • La reazione del Cremlino • Quella Luna un po’ italiana • Il dopo Luna dei tre dell’Apollo 11 • Astrobiologia: Un fiore sulla Luna • La superficie di Venere con un telescopio amatoriale • Test – Rifrattore APO 102 ED Celestron OMNI XLT • Editoriale Tecnico – Le montature che verranno • Nel cielo – In volo con l’Aquila sulla Via Lattea • Cose Notevoli – Visuale, che passione Luglio 2009 nuovo ORIONE Come ritorneremo sulla Luna Quarant’anni di Luna Il superbolide del Reatino Le basi lunari in televisione Alla scoperta della nebulosa Dumbell • L’occultazione delle Pleiadi • Ziel Gem Special Edition • Riprendere il profondo cielo ad alta risoluzione • • • • • ************* IN COPERTINA: La fase di totalità dell’eclisse di Sole ripresa ….. . tra le nubi …. il 22 luglio 2009 ad Anji (Cina) (immagine di Marco Raggi) 2 27 Agosto 2009 • Hubble: missione compiuta! • Messier e oltre Messier: il profondo cielo • Lick più di un secolo, ma sempre all’avanguardia • Giove occulta la stella 45 Capricorn • Il lungo mistero di Epsilon Aurigae • Il telescopio Ziel Cruise 90 GoTo • Telescopio FirstScope Celestron • Orientarsi in cielo con il telescopio • Seguire asteroidi e comete con Orbitas RASSEGNA STAMPA a cura della Redazione Indice principali riviste astronomiche del bimestre passato le Stelle Luglio 2009 2009 • Stelle: le lanterne nucleari del cosmo • Apollo 11: i primi passi sulla Luna • COSMOS-IRIDIUM, uno storico frontale tra satelliti • Galileo, la Luna, il telescopio e la nascita del mondo moderno • L’eclisse del secolo • Una nuova misura della costante di Hubble • Un Universo spugnoso • Ammasso della Vergine: che cosa bolle in pentola? • Mercurio, ancora novità • Grandi vettori spaziali per missioni ambiziose • Il più grande zoo di galassie • Il Sole al minimo • Lampo radio nel cielo di M82 Agosto/S Agosto/Settembre /Settembre 2009 • La missione Planck: uno sguardo indietro all’alba dei tempi • L’Universo oscuro: la rivoluzione della fisica del XXI secolo • Alla ricerca delle esolune • Estate 1979: la fine dello Skylab e le Voyager su Giove • I geyser di Encelado • La Festa del lavoro astronomica • Trovato il primo pianeta extragalattico? • L’origine delle pulsar “riciclate” • Anche gli asteroidi si “abbronzano” • A caccia di aurore su Giove • Due nuovi metodi per la misura delle distanze astronomiche • Stelle ultrafredde in orbita attorno alla Via Lattea • Scoperta una nuova magnetar EDITORIALE L’estate è, tradizionalmente, tempo di ferie e di viaggi. Ritengo sia grandemente vantaggioso che ad un normale periodo di ferie, magari in giro per il mondo, si possa abbinare un motivo culturale. E gli Astrofili Forlivesi in questo senso, quest’anno, si sono distinti per i viaggi “impegnati” ai quali i soci e gli amici hanno partecipato. Della visita alla Mostra su Galileo (14 giugno) ha già scritto un bellissimo resoconto Greta nell’ultimo numero di Pegasus. Dobbiamo ora riferire di altri due momenti che hanno caratterizzato questa calda estate 2009: il primo è stato il “vero” viaggio – organizzato dall’AAB di Bologna - che dieci fra soci e amici hanno intrapreso in Cina per l’osservazione dell’eclisse totale di Sole del 22 luglio; il secondo, promosso dal GAF con la valida organizzazione di Ramilli, è la recente gita sociale all’Osservatorio di Monte Generoso. Del primo trovate su questo fascicolo un ampio racconto di Fabio. Che dire… quando si percorrono diverse migliaia di km per andare a vedere quello che per un astrofilo è l’evento celeste più emozionante e, giunti al fatidico momento, ci si trova sulla testa una fitta cappa di nuvole… non si può che provare un grave senso di frustrazione. Nell’esperienza di noi astrofili forlivesi, questa è la prima volta che le cose sono andate male. Ricordiamo che, complessivamente da quando esiste il GAF, abbiamo assistito ad altre sei eclissi in giro per il mondo (11.7.91 Messico; 3.11.94 Bolivia; 11.8.99 Ungheria; 21.6.01 Angola, 3.10.05 Spagna (anulare); 29.3.06 Egitto). La statistica, ahimè, è impietosa e con rammarico (non me ne vogliano gli amici che erano in Cina!!) dobbiamo dire che questa volta, beffardamente, si è presa la propria rivincita a “compensazione” delle altre volte, quando le osservazioni erano sempre andate bene (anche se le apprensioni fino all’ultimo istante prima dell’evento non erano mancate). E’ chiaro che viaggi del genere vanno intrapresi aggiungendo altre mete e motivi di interesse oltre al solo aspetto astronomico, e dobbiamo dire che in questo senso il viaggio in Cina è stato comunque un successo. Di questa esperienza di viaggio, delle poche immagini - ma delle emozioni ugualmente forti!- dell’eclisse ci daranno un ampio resoconto gli amici “cinovaghi” in una conferenza pubblica che proporremo in novembre. Della gita sociale di fine agosto annotiamo il grande senso di ammirazione - oltre che di discreta invidia! - che abbiamo provato per la bellissima struttura che gli amici astrofili del Canton Ticino possono utilizzare (il riflettore da 61 cm e l’impareggiabile apocromatico da 15 cm – di quest’ultimo rileviamo come, letteralmente, ci abbia fatto… cadere le palle degli occhi!). Era giusto che in questo Anno Internazionale dell’Astronomia organizzassimo, o almeno partecipassimo, a viaggi di questo tenore. Ci siamo riusciti… il prossimo anno… si vedrà! Claudio Lelli 26 3 Fenomeni particolari di Settembre e Ottobre 2009: SPECIALE ECLISSE Cina 22 luglio 2009 del “Grande Dragone” Chiara Alocchi Eh prima o poi doveva succedere… dopo aver rischiato diluvi in tutte le parti del mondo e essere scampati all’ultimo istante abbiamo voluto rischiare addirittura con i monsoni! I vaticini non erano propizi: i dati statistici prevedevano una possibilità di sereno al 54% ed una di copertura totale al 22%. A nulla sono valsi offerte nei templi, 17.09.2009: Opposizione di Urano 17.09.2009: Congiunzione solare di Saturno 22.09.2009: Equinozio d’Autunno (ore 23.18) 07.10.2009: Dal tramonto in avanti congiunzione Luna – Pleiadi (orizzonte Est, altezza 30°, Luna 85%) – vedi sotto 21.10.2009: Sciame meteorico delle Orionidi (Luna 6%; ZHR circa 20) Fenomeni Particolari 7 Ottobre 2009: dal tramonto in avanti Congiunzione Luna – Pleiadi (orizzonte Est, altezza 30°, Luna 85%) gesti scaramantici, preghiere agli dei, 4 25 Breve Almanacco Astronomico a cura di Mesi di: cura ossessiva dell’attrezzatura Stefano Moretti Settembre - Ottobre 2009 Visibilità Pianeti (gi o rno 15 del m ese) Settembre: Mattina Pianeta Mercurio * Venere Marte Giove Saturno Urano Nettuno Plutone X X X X X X Settembre: Sera Ottobre: Mattina Ottobre: Sera X X X X X X X X X X X X X X X e il Tai Chi improvvisato dal Prof. Walter Ferreri del gruppo torinese. Arriviamo ad Anji (lat 30°27’; long 119°35’) di sera, con un cielo quasi completamente nuvoloso, la ricognizione al posto scelto dagli organizzatori ci lascia totalmente soddisfatti: un bel prato morbido, ottima visuale, gazebo per l’ombra (sperando ce ne sia bisogno). Dopo cena si alza un forte vento che potrebbe far ben sperare se solo non sapessimo dal meteo che è in arrivo un X: visibile – XX:Visibile tutta la notte – nessuna indicazione: non visibile *Per Mercurio sono indicate le condizioni di massima visibilità che si protraggono, intorno alla data indicata, per pochi giorni Crepuscoli Astronomici (Ora Legale) Data 10 Settembre 20 Settembre 30 Settembre 10 Ottobre 20 Ottobre 30 Ottobre * Ora solare Settembre Ottobre Mattina 5.00 5.10 5.21 5.31 5.52 5.00* Luna piena 4 4 Ultimo quarto 12 11 24 Sera 21.19 20.58 20.37 20.17 20.06 18.54* Luna nuova 18 18 Primo quarto 26 26 esteso fronte da nord… e molto esteso!!! Piove per tutta la notte. Sveglia sotto un cielo grigio, ma la pioggia è cessata. Durante i preparativi mattutini il fronte compatto di nubi tende ad aprirsi un po’. Come sempre eccitatissimi ci appostiamo, chi prepara telescopi, computer, macchine fotografiche, chi gironzola senza uno scopo (io) scattando foto ambientali e di folclore. 5 Primo contatto ore 8.21, totalità 9.36 (1,40 di T.U.) durata 5’ 37”, fine 10.58, ora locale. Altezza 56°, azimut 100°. Dopo il primo contatto, le nubi che passano davanti al sole ci permettono di seguire l’avanzare della luna senza quasi usare gli occhialini. Circa a metà copertura è ben percepibile la variazione di luce, le foto ambientali che scatto religiosamente a distanza di 10 minuti sono fortemente condizionate dalla presenza più o meno densa delle nubi. C’è molta gente, ma lo spazio è talmente vasto da non rendersene conto, diventa evidente quando ogni passaggio di una nube un po’ più densa è accolto da mormorii che si fanno corali, così come ogni ritorno del sole è accolto da urla di gioia che stanno perdendo ogni connotazione umana. All’approssimarsi del secondo contatto si approssima anche una nube più spessa delle altre, mi guardo intorno stiamo facendo un tifo quasi da stadio! E molto rapidamente da un crepuscolo avanzato si passa ad una notte buia, ma molto buia… non solo per le nubi ma anche per la persistente condizione di minimo dell’attività solare che rende la corona appena percepibile. Durante la totalità le nubi si diradano per brevi momenti ed il sole nero è lì, come sempre magnifico, come sempre emozionante! E di nuovo all’improvviso si fa giorno come un’alba alla moviola e torniamo a vedere i nostri vicini con il nostro stesso sguardo allibito. Certo abbiamo perso anelli di diamante, corona solare, stelle e pianeti di contorno, ma abbiamo avuto lo stesso il sole nero ed un buio mai sperimentato nelle precedenti eclissi. Comunque non male per un regalo di compleanno! Nei giorni successivi apprenderemo con una certa “dragonessa” soddisfazione che tutto sommato spedizioni in altri siti non hanno dato esiti migliori… tranne i soliti inossidabili Tradatesi! Vi suggerisco di visitare il loro sito: http://www.gruppoastronomicotradatese.it/eclissi/ecl2009/index.html Ed ora permettetemi l’uso privato del mezzo pubblico: “Presidente ci sei mancato molto… dove ci porti la prossima volta?” Colgo anche l’occasione per ringraziare l’AAB per l’ospitalità e la TOA per la perfetta organizzazione del viaggio. 6 L’ANGOLO DELLA METEOROLOGIA a cura di Parametri (g=giorno) GIUGNO 2009 11,8 (24) 16,1 36,5 (15) 28,3 22,2 22,5 (17) 18,9 (20) 0 0 2 6 6 30 24 7 3 44 24 (1) 0 0 0 298 WSW 44 (7) 0 999 (6) 1021 (17) Giuseppe Biffi LUGLIO 2009 14 (12) 18,6 38,9 (24) 32,6 25,6 22,4 (25) 26,7 (11) 0 0 19 6 14 44 17 2 3 17 14 (10) 0 0 0 315 WSW 50 (18) 0 998 (18) 1022 (29) T° min. assoluta (g) T° min. media T° max. assoluta (g) T° max. media T° media mensile T° min. massima (g) T° max. minima (g) Giorni con T° min<=0 Giorni con T° max<=0 Giorni con T° max>=30 Giorni con T° max>=35 Giorni sereni Giorni sereni totali Giorni nuvolosi Giorni piovosi Giorni con temporali Pioggia caduta – mm Max pioggia nelle 24h – mm (g) Giorni con neve Altezza neve Permanenza neve al suolo (g) Precipitazioni totali – mm (*) Vento max. - Km/h (g) Giorni con nebbia Pressione min. - mb (g) Pressione max. - mb (g) (*) per un refuso nel mese di marzo sono stati conteggiati 100mm.di pioggia in più Dati stazione meteo: Altezza s.l.m. 36 mt; zona aeroporto periferia SW di Forlì. Si effettuano 3 osservazioni giornaliere: ore 8.00, 16.00, 24.00 circa. 23 Dopo quattro rinvii dovuti al maltempo la navetta Discovery è stata lanciata da Cape Canaveral il 29 agosto 2009 alle 05:59 italiane. Lo scopo principale della missione STS-128 è quello di portare sulla Stazione il Multi Purpose Logistic Module (MPLM) Leonardo, oltre al consueto rifornimento della Stazione: infatti nella stiva di carico erano presenti al lancio ben 8.5 tonnellate tra apparecchiature scientifiche e vettovaglie. Inoltre si avvicenderà un componente a bordo della Stazione: salirà l'ingegnere di volo Nicole Stott e scenderà Tim Kopra, a bordo della Stazione dalla STS-127. Primo cargo giapponese Il primo cargo giapponese si chiama HTV e lo scopo principale è di rifornire la Stazione Spaziale Internazionale insieme alle Progress russe. Il lancio del cargo HTV è previsto per il mese di settembre 2009. Fine carriera per il lanciatore americano Delta II Il lanciatore americano Delta è alla fine della sua carriera. Dopo aver portato in orbita un satellite GPS il 17 agosto di quest'anno, a esso è rimasto solo un altro lancio prima di “andare in pensione”. Quest'ultimo lancio si effettuerà il 15 settembre 2009 e porterà in orbita un satellite per l'agenzia di difesa americana. Dopo l'ultimo lancio il Delta II “andrà in pensione” e la NASA licenzierà oltre 220 dipendenti che lavorano sulle fasi di costruzione del lanciatore (assemblaggio dei pezzi, trasporto verso la rampa di lancio, ecc.). Sotto la variazione di umidità e temperatura rilevata da AAB durante l’eclissi. Anji 22/7/2009 Dati Meteo 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 22 Temperatura 7 umidità .2 0 .1 0 .3 0 10 10 .0 0 orario In alto. Una foto del gigantesco vettore Ares I-X, alto 93 metri. Dai tempi del Saturno V un veicolo così alto non era presente nel VAB! 10 10 9. 50 9. 40 9. 30 9. 20 9. 10 9. 00 8. 50 8. 40 8. 30 8. 20 0,0 NOTIZIARIO DI ASTRONAUTICA SPECIALE ECLISSE Cina, paese di draghi dal nostro corrispondente a Pechino Fabio Colella Questo viaggio è nato diversi mesi prima dall’effettiva partenza, quando Chiara Alocchi segnalò la possibilità di aggregarsi al viaggio che l’Associazione Astrofili Bolognesi stava organizzando in occasione dell’eclisse di sole in Cina. Occasione da non perdere per continuare la tradizione dei “viaggi astronomici”. Subito un problema: l’abituale compagno di viaggio, il VicePresidente Marco Raggi è un po’, come dire, restio, recalcitrante… Con un piccolo, e innocente, sotterfugio riesco a convincerlo così come, con l’insostituibile aiuto di Claudia Fiumi, convinciamo, o meglio costringiamo, anche l’amico Marco Tassinari. E così, dopo svariati problemini con l’agenzia di Bologna, che si rivela essere diversa dalla nostra abituale agenzia di fiducia, ci troviamo domenica 19 luglio all’aeroporto Marconi di Bologna assieme al collaudato “nido di serpi”, di cui io, ovviamente, sono solo un osservatore esterno, diretti al Charles de Gaulle di Parigi. Qui troviamo il resto dei partecipanti al viaggio, non solo astrofili, provenienti un po’ da tutta Italia, in tutto una cinquantina di persone. Per la cronaca, in questo aeroporto una misera bottiglietta d’acqua da 33cc costa la non misera cifra di 3,50€! Meglio evitare altre spese… L’aereo, a beneficio di chi “svolazza” con il Flight Simulator, è un Boeing 777-200 completamente pieno di passeggeri, qualcuno anche facilmente irritabile. Ah, questi Italiani, così casi**ri!! Dopo circa 11 ore di volo e aver sorvolato, tra l’altro, Mosca e Novosibirsk, atterriamo all’aeroporto Pudong di Shanghai dove, come quel tale che, dopo un viaggetto simile, disse “un piccolo passo per l’Uomo, un grande passo per l’Umanità”, il mio primo passo in terra cinese mi porta a dire ”accipicchia (bè, più o meno), che calura, mi sento come un pollo in un forno ventilato!”. Già, perché tra poco si raggiungeranno 40° e 85% di umidità! 8 a cura di Matteo Rosamilia Messenger La sonda spaziale Messenger è oramai pronta per effettuare il suo terzo e ultimo flyby del pianeta Mercurio, previsto per il 29 settembre 2009. Nei flyby precedenti, gli strumenti della sonda hanno trovato molti minerali nell'atmosfera del pianeta e questo ci dà un'idea della sensibilità degli strumenti installati a bordo. Inoltre la sonda ha trovato segni di passata attività vulcanica, dato che fa credere che Mercurio sia molto più geologicamente attivo di quanto si pensasse in precedenza. Ora l'attenzione dei tecnici della NASA è concentrata su quest'ultimo flyby, mentre l'ingresso in orbita della sonda attorno al piccolo pianeta è previsto per il 18 marzo 2011. Ares I-X Il volo denominato Ares I-X è un volo di test della NASA che ha subito una serie di rinvii. Inizialmente era previsto per l'11 luglio 2009, ma poi la missione di salvataggio STS-400 l'aveva rinviato al 31 luglio 2009. Successivamente, per ritardi vari, il volo era stato rimandato al 30 agosto 2009 e ora siamo a “non prima di” 31 ottobre 2009, rinvio quest'ultimo causato anch'esso da ritardi vari. Il volo è ora previsto quindi per il 31 ottobre 2009, ma forse potrebbe essere ulteriormente rinviato. STS-127 Endeavour Effettuata nel migliore dei modi la missione che si è occupata di portare sulla ISS gli ultimi componenti del laboratorio giapponese Kibo. Durante la missione si verificata un'anomalia abbastanza fastidiosa: la toilette della parte americana della Stazione ha avuto un guasto e mentre gli astronauti si proponevano di mettere il cartello “Fuori servizio” da Terra hanno consigliato agli astronauti della Stazione di utilizzare la toilette della sezione russa, mentre a quelli della STS-127 hanno consigliato di utilizzare quella della navetta. Poi gli astronauti della stazione hanno iniziato la sessione di riparazione durata circa 2 ore e 30 minuti, durante i quali i riparatori hanno dovuto indossare le protezioni personali: non è certo piacevole lavorare vicino allo scarico del bagno da cui sono fuoriusciti ben sei litri di acqua sporca che galleggiavano ovunque in situazione di microgravità! STS-128 Discovery 21 Tale fase durò sino alla metà del 2005, quando grazie al coordinamento editoriale di Michele Ferrara e dei suoi collaboratori la rivista voltò pagina, cercando di recuperare i principi ispiratori della passata tradizione. Ma rispetto al passato quelli che erano mutati erano i tempi ed il contesto nel quale si trovava ad operare: la concorrenza con altre riviste di divulgazione astronomica (Nuovo Orione, Coelum, Le stelle – quest’ultima fondata dallo stesso Corrado Lamberti una volta lasciata l’astronomia), per non parlare delle altre riviste scientifiche che comunque dedicano parte dei loro articoli alla scienza del cielo; la diffusione sempre più capillare di Internet (a qualcuno sembrerà impossibile, ma vi era un tempo in cui Internet non esisteva…..) e comunque di un modo di circolazione della conoscenza e di diffusione della cultura radicalmente diverso. Evidentemente l’applicazione delle spietate ed inesorabili leggi ……… e l’ultimo dell’economia, motivata dall’aumento dei costi e dal calo dei lettori, è riuscita ad avere la meglio sull’entusiasmo dello staff della rivista. E’ davvero la fine o la rivista tenterà, in futuro, una nuova ripartenza? Difficile dirlo, ma la sensazione personale, quali che saranno le decisioni, è quella della definitiva conclusione di un ciclo: in ogni caso infatti, anche se un nuovo prodotto editoriale dovesse acquisirne il nome, non potrà più essere la “stessa” rivista, quella che a me e a molti altri lettori ha tanto insegnato, tanto incuriosito e stimolato, tanto tenuto compagnia in tutti questi anni. E allora addio, l’astronomia, e ….. grazie!!! STAR PARTY Sabato 17 ottobre, presso l’osservatorio del Responsabile Scientifico Giancarlo Cortini presso MonteMaggiore di Predappio, si terrà una serata osservativa con invito a tutti i soci a portare i propri strumenti. 20 Sono le 6,30 del mattino, 6 ore di differenza di fuso orario per un intero paese che di fusi ne copre ben 3. Qualche scontro con la burocrazia aeroportuale e, boccheggiando, andiamo verso la prima delle tante emozioni che ci attendono: il “maglev”, il treno a levitazione magnetica che in 7 minuti percorre i 30 km che separano l’aeroporto con il centro città alla fantastica velocità di 431 km/h, senza vibrazioni né rumori di alcun genere. Una prima visita di Shanghai ci mostra gli eccessi di questa città: grattacieli modernissimi, innumerevoli cantieri aperti (l’Expo 2010 si terrà qui), traffico a dir poco caotico con auto di grossa cilindrata, le impalcature delle case in canna di bamboo, i carretti pieni di qualsiasi cosa trainati a mano, i ciclomotori elettrici e nessuno a benzina. E’ sera, la cena è una via di mezzo tra l’internazionale e la cinese. E poi qualcuno ha l’ardire di proporre una passeggiata... Dove?? Nel bagnomaria?!? Scherziamo? Meglio andare a dormire. L’indomani visitiamo i Giardini del Mandarino Yu e il Bazar, tanto “cinese” da sembrare falso e il Tempio del Buddha di Giada. Cominciamo a far conoscenza con le credenze e le superstizioni dei Cinesi: i camminamenti sui piccoli laghetti non sono mai rettilinei perché gli spiriti maligni camminano solo in linea retta, per entrare nei vari locali c’è sempre un alto gradino perché i diavoli non possono piegare le ginocchia. Nel pomeriggio partenza per Anji, circa 300 km a ovest di Shanghai, dove osserveremo (forse…) l’eclisse. L’albergo, definito decoroso dall’organizzazione, è immerso in una bella foresta di oltre 60.000 ettari di bamboo. Ci è stato riservato un ampio prato dove poter montare i nostri strumenti di osservazione, fare ginnastica…. E qui finiscono i lati positivi. Il tempo è pessimo e le previsioni 9 anche peggio. Ma noi, memori delle precedenti esperienze, siamo lo stesso fiduciosi. Tanto che io e il mio compagno di stanza tentiamo di annegare il dispiacere con un bottiglione di birra a testa… Per la cronaca dell’eclisse vi rimando all’articolo scritto da Chiara, in altre pagine di questo stesso Pegasus. Nella delusione mi rimane comunque il ricordo del rito apotropaico (faccio colazione con Umberto Eco) al quale Serpens Mayor, al secolo Toy, ci ha piacevolmente sottoposto. E non dico altro. Ormai l’eclisse fa parte del passato, quindi saliamo sul pullman e raggiungiamo Hangzhou e la sua Pagoda delle 6 Armonie. Nel bel parco nel quale passeggiamo vi è anche una campana e suonarla, dicono, porta fortuna. Infatti, una signora del nostro gruppo la suona e l’indomani, durante la gita sul battello sul Lago dell’Ovest, avrà un malore… Riprendiamo il pullman, probabilmente risalente ai tempi della Lunga Marcia, che ci porta prima al Villaggio del The, dove troviamo dell’ottimo the verde e, dopo tre ore di supplizio, fino a Suzhou. Dimenticavo, abbiamo anche la sventura di fermarci in un “autogrill” che mette a dura, durissima prova le nostre narici. Gli omologhi cinesi dei nostri panini non attirano, anzi! La visita di Suzhou inizia dalla Collina della Tigre, con i suoi bonsai vecchi fino a 500 anni, dal Giardino dei Pescatori e dal Giardino dell’Amministratore Umile. Qui abbiamo scoperto che i semi del fiore di loto, molto abbondanti in questi laghetti, sono commestibili e anche buoni. Dopo pranzo (cinese) il viaggio continua e ci trasferiamo a Nanchino, Nanjing la “capitale del sud” dove, durante la passeggiata serale, in un improbabile negozio, trovo dei laser verdi che, dopo un’estenuante trattativa, acquisto a un buon prezzo. Speriamo durino almeno “da Natale a S. Stefano”! Il mattino, dopo la visita al Museo Storico, ci avviamo verso la Collina di Porpora dove, tra i molti luoghi di interesse, vi è anche l’Osservatorio Astronomico, il più grande della Cina, 10 propriamente una rivista di “divulgazione” quale noi la intendiamo al giorno d’oggi: ricordo che a volte, per leggere qualche articolo, dovevo prima premunirmi di penna, carta e … calcolatrice, ma allora avevo 14 anni, tanto entusiasmo e frequentavo il liceo scientifico… La comparsa de l’astronomia fu una svolta, una specie di rivoluzione copernicana, tanto per rimanere in tema; voleva dire che i tempi erano maturi perché una rivista che si occupava di una materia “bizzarra” come l’astronomia potesse esistere commercialmente; questo perché evidentemente era cresciuto il numero degli appassionati e quindi dei potenziali lettori, ai quali la rivista si offriva per andare a colmare una lacuna. Il mondo degli appassionati di astronomia stava cambiando….. La rivista era diretta da un personaggio illustre già allora, Margherita Hack, ed aveva quale vice direttore Mario Cavedon; tra i redattori un tal Corrado Lamberti…. Ricordo che subito dopo l’uscita della rivista ebbi l’occasione, al termine di una conferenza tenuta presso l’ITIS di Forlì, di avvicinare la Prof.ssa Hack, la quale offrì ampie rassicurazioni sulla bontà del progetto editoriale e soprattutto sulla volontà di continuare le pubblicazioni. Il primo numero della rivista portava come sottotitolo “bimestrale di scienza e cultura”: sin dall’esordio, infatti, si connotava come un progetto che non intendeva trattare esclusivamente di temi astronomici, ma anche di parlare di qualsiasi altro argomento culturale più o meno attinente a questa materia; cioè, come dice Margherita Hack nella sua introduzione, quasi di tutto. Una rivista culturale a tutto tondo quindi, che a riprova di questo annoverava nel suo primo numero, accanto ad autori di assoluta rilevanza in campo astronomico quali Giorgio Abetti, Francesco Bertola, Patrick Moore, Paolo Farinella, anche articoli di Maria Luisa Altieri Biagi e niente po’ po’ di meno che di Giuseppe Prezzolini, allora novantasettenne (e coetaneo del Prof. Abetti). Ma il miglior esempio di rappresentante delle “due culture” (scientifica ed umanistica) era sicuramente il compianto Prof. Marcello Ceccarelli, fisico, creatore del radiotelescopio “Croce del Nord” di Medicina (BO), ma anche apprezzatissimo autore di monologhi e ironiche “novelline” di vita vissuta. Negli anni a venire il timone della rivista passò nelle ferme e sicure mani del Prof. Lamberti, che riuscì con passione competenza a farla crescere sino a farne il punto di riferimento per tutta la folta schiera di astrofili della Penisola. Dal 2002, con il cambio di guardia al vertice della direzione, cominciò, a parere di chi scrive, il periodo più buio della storia della rivista, che sembrava aver completamente smarrito i propri obiettivi e le proprie finalità. 19 ANNIVERSARI Addio a “l’astronomia stronomia” (…. o arrivederci ?) di Marco Raggi Dopo 296 numeri pubblicati ed alle soglie dei trent’anni di storia ha cessato (di fatto) le sue pubblicazioni la rivista “l’astronomia”. Se ne è andata in punta di piedi, sommessamente, senza addii né comunicazioni ufficiali, anche se i recenti frequenti ritardi delle sue uscite in edicola avevano allarmato i più assidui lettori. Il primo numero della rivista uscì, altrettanto a sorpresa, nel novembre – dicembre 1979 (i primi numeri furono bimestrali). Ricordo molto bene quel giorno e la telefonata che ricevetti……. Un amico mi avvisava che era uscita una nuova rivista di astronomia, tutta A COLORI, con le spettacolari foto dei satelliti di Giove riprese dalla sonda Voyager 2 !! Mi precipitai in edicola e acquistai per 2.500 lire quella che per i 30 anni a venire sarebbe stata la mia instancabile compagna e di cui conservo tutta la collezione completa nei raccoglitori originali. Ne fui subito entusiasta, ma prima è forse necessario dare qualche informazione ai più giovani lettori…. All’epoca non esistevano riviste di divulgazione astronomica: a meno di non essere abbonati alla prestigiosa rivista americana “Sky & Telescope” (ma significava essere già astrofili evoluti), Il primo numero della rivista……. l’unica rivista in ambito nazionale a cui poter accedere (esclusivamente dietro abbonamento, non usciva in edicola) era la celeberrima “Coelum” fondata da Guido Horn d’Arturo ed edita dalla Università di Bologna. Una “bibbia” per gli astrofili di quel periodo, ma non 18 imperdibile per Astrofili un po’ demoralizzati. La strada stretta (e in salita) e l’assoluta incapacità degli automobilisti cinesi a capire che non sono soli a circolare, costringe il pullman a fermarsi a qualche centinaio di metri dalla vetta e a noi di sorbirceli a piedi. Solo i più forti ce la faranno, i più deboli (tra i quali il Vice) risalgono sul pullman che nel frattempo si è sbloccato. La zona dell’osservatorio è composta da diverse cupole ma noi riusciremo a visitare solo l’esterno, con alcune meridiane e sfere armillari, e un piccolo museo, con un interessante orologio ad acqua. Il tempo stringe e siamo costretti a risalire in pullman. Prima, però, con una veloce fuga non visto dalla guida, riesco ad arrivare in cima alla collina dove si gode la vista su tutta l’estensione della Collina di Porpora. Prossima tappa il grande ponte sullo Yang Tse Kiang, fiume Azzurro per noi. Con un ascensore saliamo in cima ad uno dei piloni per ammirare i 5 Km del ponte e il fiume, che tanto azzurro non sembra. Questa è un’opera di cui i Cinesi vanno molto orgogliosi anche se, secondo la guida, i progetti sarebbero dei Russi. Rimane giusto il tempo per una veloce visita al Mausoleo dei Martiri, il luogo dove, durante la Rivoluzione, furono uccise migliaia di persone. In questo grande spiazzo facciamo una foto di gruppo diventando immediatamente un’attrazione per i Cinesi che non perdono occasione di fotografarci a loro volta. Trasferimento all’aeroporto per prendere l’aereo che ci porterà a Guilin, il punto più a sud che toccheremo durante il tour: circa 25° N. Tanto per cambiare piove forte e visto che domani dovremo fare la crociera sul fiume Li siamo un po’ preoccupati. La mattinata è nuvolosa ma la guida è ottimista. Ci imbarchiamo in uno dei numerosi battelli e iniziamo la crociera che porterà a vedere splendidi paesaggi. Questa è una zona carsica e l’erosione delle acque ha scavato il calcare fino a creare forme affascinanti che la fantasia delle genti 11 del luogo ha battezzato con fantasiosi nomi come Picco del Portapenne o Collina della Testa di Drago. I pescatori usano dei cormorani addestrati a catturare il pesce con l’aiuto, a dir la verità, di un laccio stretto al collo per impedir loro di deglutire. Piccole zattere formate da 4 o 5 grosse canne di bamboo si affiancano alla nostra imbarcazione, tentando di vendere sculture di improbabile giada ai turisti. Il pranzo viene cucinato e servito a bordo e come digestivo assaggiamo una grappa versata da un bottiglione al cui interno fa bella mostra un grosso serpente. Non male, ma il gruppo delle serpi non assaggia. Forse tra simili… Faccio anche un affare: compro a bordo un libro fotografico alla cifra di 100 Yuan, circa 10€, per poi rivederlo appena sbarcato alla cifra di 20 Yuan, cioè 2€! Nonostante il sole sia sempre stato velato, ho fatto in tempo a cuocermi, complice probabilmente la mia scarsa copertura sommitale. Questo mi costringerà, appena sbarcato a Yangshuo, ad acquistare un bel cappello in paglia, stile contadino cinese, che tante soddisfazioni mi darà. Si ritorna a Guilin per recarci alla Collina Fubo Shan che, innalzandosi sul fiume Li, è considerata in grado di calmare le acque del fiume stesso. Saliamo, lasciandoci dietro una scia di sudore, i 325 gradini che ci portano sulla vetta. Doverosa pausa di una decina di minuti (è dura la vita del turista) e subito si ridiscende e si corre alla Grotta del Flauto di Canna, o Ludi Yan. Questa è una grande grotta di origine carsica che il buon gusto cinese ha pensato bene di illuminare con una infinità di luci colorate. Gusti un po’ discutibili. Come fine delle fatiche giornaliere ci viene proposto un massaggio rilassante ai piedi in un centro specializzato. Accettiamo con entusiasmo, un po’ preoccupati dello stato dei piedi dopo le camminate di oggi. operò Matteo Ricci, un gesuita molto noto in Cina, tanto che fu seppellito in un cimitero assieme ad altri personaggi molto famosi. L’astronomia, tra i cinesi, è sempre stata privilegiata, in quanto ritenuta il tramite tra l’imperatore (il Figlio del Cielo) e la Natura. Sul tetto dell’edificio sono esposti alcuni strumenti in bronzo come una sfera armillare, un teodolite ed altri. Spettacolare la vista che si ha da questo punto: in primo piano strumenti risalenti a diversi secoli fa e sullo sfondo grattacieli modernissimi! Prossima tappa il Tempio dei Lama. Nelle tante sale diversi tipi di Buddha, il principale dei quali è quello Ridente. L’attrattiva maggiore è sicuramente il Maitreya, o Buddha Futuro, una statua alta 17 metri (più altri 8 interrati) ricavata da un unico tronco di sandalo. Visto che ci rimane un po’ di tempo la guida ci organizza una escursione in risciò a pedali, nel centro più centrale di Pechino. Qui scendiamo e, aggirandoci a piedi, notiamo una cosa molto suggestiva: nonostante attorno a noi ci siano 18 milioni di abitanti qui c’è un incredibile silenzio! Visitiamo anche la casa di una gentile signora che ci mostra le stanze, tutte molto piccole. Prima di rientrare in albergo riusciamo anche a fare una capatina in un mercato alimentare dove molte mercanzie ci sono perfettamente sconosciute. Alcune, per la verità, sono talmente sospette da indurre a non indagare oltre sulla loro natura… L’ultima sera in terra cinese è riservata allo spettacolo acrobatico Flying Acrobatic Show che in circa 90 minuti ci mostra acrobazie ed equilibrismi vari. Bello spettacolo, ma bello sentire anche la reazione del pubblico, in gran parte di giovani cinesi, alle acrobazie: una serie di ooohh, aaaahhh. Evidentemente i cinesi si stupiscono per molto poco. E’ il primo di agosto. E’ ora di tornare a casa. Giungiamo all’aeroporto internazionale in largo anticipo, tutti preoccupati per l’eccessivo peso delle valigie. Io ho dovuto comprare un trolley, alla modica cifra di 7€, come bagaglio a mano per poterci mettere buona parte degli acquisti che ho fatto. Per fortuna, a parte uno, riusciamo a passare indenni. Appena seduti nei posti assegnati, passa un’hostess che, con un paio di bombolette spray, ci sterilizza!! Il viaggio di ritorno è lungo e molto freddo, causa l’aria condizionata esagerata. Risultato, mi sono portato dietro, e non solo io, per almeno due settimane un bel raffreddore. La mattina seguente effettuiamo il secondo trasferimento in aereo per giungere a Xi’an, la città dell’Esercito di Terracotta, verso mezzogiorno. Per guadagnare tempo si va direttamente al sito, un insieme di tre grandi scavi, non ancora completati. La più suggestiva è quella che contiene oltre 6000 statue a grandezza naturale di guerrieri, ognuno diverso dall’altro, posti in piedi e inquadrati in lunghe colonne, come un vero esercito moderno. In origine ogni statua era dotata di armi in legno, ora marcite, e riccamente colorata. Visto che appena portate all’aria le Cosa mi è rimasto di questo viaggio? Oltre alla delusione per la mancata eclisse rimane la consapevolezza di aver passato due settimane viaggiando in posti che valeva sicuramente la pena di vedere, in compagnia di cari amici (anche se qualcuno ha stressato un po’, vero Tasso?) e nuove e gradite conoscenze. E’ vero che la maledizione intestinale ha colpito più o meno gravemente tutti, ma ormai, anche se fastidiosa, in questi viaggi è da mettere in conto. Una cosa mi dispiace, non aver potuto registrare la nostra ultima guida, sicuramente la migliore di tutti, mentre stava descrivendo la migliore automobile inglese, la “Lolss Loyce”! 12 17 dovessi tornare sceglierei sicuramente un sito diverso per provare l’emozione di camminare un po’ in solitudine in questi luoghi, per così dire, mitici. statue si decolorano, gli scavi sono stati praticamente fermati fino a quando la tecnologia non permetterà di ovviare a questo problema. Ma ormai ci siamo, dobbiamo adattarci. L’accesso si trova nel punto più basso e sia a destra che a sinistra la Muraglia sale ripidissima. Scegliamo quella che a prima vista sembra la meno affollata e cominciamo a salire. La salita è veramente difficile; abbiamo anche incontrato un turista italiano, non dei nostri, svenuto! Mano a mano che ci si allontana la folla diminuisce fino ad arrivare, al limite del tratto restaurato, ad essere solo io e Daniela, un’amica di Ferrara conosciuta durante questo viaggio. Si dice che solo i veri uomini, e donne, riescano ad arrivare qui… Si potrebbe restare ore fermi ad ammirare questo incomparabile spettacolo ma il dovere del buon turista ci chiama. Verso l’uscita mi capita una situazione che si ripeterà diverse volte prima di lasciare la Cina: giovani ragazze cinesi che mi fermano per farsi fotografare con me. Non ne avevo bisogno ma questa è la conferma che la mia prestanza fisica e il mio fine portamento fanno colpo… Oppure che sia la mia, seppur modesta, barba che spicca, e attira, in un paese di uomini quasi completamente glabri? Capelli a parte, naturalmente! Comunque, quale che sia la ragione, la cosa mi dà un certo piacere. Anche perché, a dir la verità, anche altri del nostro gruppo sono stati fermati per foto, come il nostro Vice, il quale è stato fermato da un, seppur simpatico, signore ultraottantenne!! Eheheh Si ritorna quasi di corsa al pullman e ci dirigiamo verso il sito delle Tombe dei Ming dove si giunge camminando attraverso un lungo viale contornato da statue di animali mitici e di dignitari o generali, la cosiddetta Via Sacra. Noi visiteremo la tomba di Chang Ling. Molto importante, in questo posto, seguire una procedura: poco prima dell’ingresso al sepolcro c’è una porta ad arco che va percorsa solo quando si esce (gridando “sono tornato!”) e mai quando si entra, perché, in caso contrario la nostra anima non tornerà mai più dal mondo dei morti. Non ci crede nessuno ma in tanti gridano qualcosa… Siamo giunti al 31 agosto, è l’ultimo giorno che trascorriamo in Cina. Iniziamo con il Tempio del Cielo, o Tian Tian, l’edificio di culto più importante di Pechino. Qui l’imperatore officiava i riti e pregava il cielo durante il solstizio d’inverno. Lungo il percorso incontriamo molte persone che praticano il Tai Chi, la ginnastica orientale nata come tecnica di combattimento; altre, con grossi pennelli umidi d’acqua, disegnano, o meglio scrivono ideogrammi nel cemento della strada come esercizio di calligrafia; altre ancora ballano una sorta di valzer e qui, Chiara&Toy danno una lezione di come si balla. L’ultima parte del complesso è il Qinian Dian o Tempio della Preghiera del Buon Raccolto, una costruzione circolare sormontata da un triplice tetto conico, ricoperto di tegole blu simboleggianti il Cielo, con all’apice una sfera dorata. Avvicinandoci all’uscita incontriamo tante altre persone che praticano le più disparate attività fisiche fino ad arrivare, poco prima dell’uscita, ad una specie di balera, dove decine di coppie ballano, sembrerebbe, il “lissio” Poco distante l’ultimo appuntamento astronomico: l’antico osservatorio di Pechino, costruito nel 1442 ad opera degli imperatori Ming. Qui, all’inizio del XVII secolo 16 Dopo cena usciamo per la passeggiata serale. Siamo vicino al centro, è tutto molto illuminato e ci sono tantissime persone in giro. Girando un angolo rimaniamo a bocca aperta per la sorpresa: ci troviamo di fronte a una serie di telescopi puntati verso il cielo! A parte che il solo pensare di osservare in un cielo come questo farebbe inorridire chiunque di noi, il bello è vedere dove e come questi telescopi sono montati. I famosi risciò cinesi, che oggi sono diventati a motore, normalmente dietro hanno il sedile per i passeggeri; questi invece hanno la montatura del telescopio! Che non sono propriamente piccoli: hanno tutti diametri superiori a 30 cm e un tubo da almeno un metro e mezzo. Sono tutti puntati verso Giove e hanno montato un laser verde come puntatore il cui raggio è praticamente l’unica cosa che si vede. Appena “l’astrofilo” ci vede ci propone di dare un’occhiata, ma non gratis: 10 yuan, 1€; allora capiamo, questi si sono inventati il modo di guadagnarsi la pagnotta! Salutiamo e torniamo in albergo. 13 Il mattino comincia con la salita alle mura di Xi’an, una delle poche città ad averle ancora integre. Formano un rettangolo di circa 14Km di comode passeggiate. Noi entriamo dalla Porta Sud e visitiamo la Pagoda che si trova sopra la porta stessa. Foto di rito e corsa verso la Grande Moschea, una delle più grandi del paese. Passeggiando all’interno sentiamo un vociare di bambini: è una madrassa, una scuola coranica. Cinque ponti di marmo, simboleggianti le cinque virtù del Confucianesimo, attraversano il Fiume dall’Acqua d’Oro e ci portano verso la parte centrale della Città Proibita. Qui la guida ci lascia liberi di girovagare e di immaginare cosa avremmo potuto vedere tra questi grandi palazzi e bianche scalinate in marmo. Puntata alla Pagoda dell’Oca Selvatica (ormai abbiamo fatto il pieno di Pagode…) e poi a pranzo in un ristorante dove vediamo un cuoco fare a mano gli spaghetti di grano. Bello da vedere e buoni da mangiare. Questo è un grande parco dominato da un lago che noi costeggiamo, percorrendo un lungo corridoio senza pareti, il cui soffitto è decorato con oltre 14.000 splendidi dipinti. Al termine del corridoio si trova una grande barca con lo scafo interamente costruito in marmo. Probabilmente la regina che la fece costruire non conosceva il signor Archimede di Siracusa! Il tour cinese volge al termine e con l’ultimo trasferimento in aereo raggiungiamo la meta finale: Pechino o Beijing la “Capitale del Nord”. Finalmente il personaggio che dal primo giorno ci accompagna senza praticamente dire o fare alcunché, pensavamo fosse una spia del partito, si rivela: è la guida ufficiale di Pechino che ci accompagnerà nella visita di questa grande città. Per immaginare quanto grande basti pensare che dispone di ben 5 circonvallazioni ad anelli concentrici con in costruzione la 6^, lunga 180Km! Ed è piena di Pechinesi! Mi ricorda qualcuno… La giornata comincia dalla piazza Tien’an Men, o della Pace Celeste, un enorme spiazzo in cemento di 880 x 500 metri, teatro, nel bene e nel male, delle più importanti manifestazioni di popolo. Attraversando la piazza nella sua lunghezza ci sentiamo continuamente osservati dalla massa dei Cinesi diretti per la maggior parte al Mausoleo di Mao, dove notiamo già una notevole fila. Come al solito il tempo è tiranno e siamo costretti ad uscire dalla Città per recarci, dopo pranzo, nella residenza estiva dell’imperatore, il Giardino d’Estate. La cena di stasera sarà diversa dal solito. Infatti andiamo in un locale ad assaggiare, tra le altre cose, la famosa anatra laccata. Prima di essere arrostita viene spalmata con una marinata che formerà una crosta. Viene poi tagliata a fettine sottili dal cuoco e servita avvolta in una focaccina assieme a dello scalogno, a cetrioli e ad un salsa agrodolce. Questa cena risulterà essere la migliore tra tutti i pasti cinesi nei vari ristoranti incontrati. Superata la Porta, mentre la guida dava alcune spiegazioni, Chiara, evidentemente ispirata dall’imponenza del luogo, ci ha omaggiato di un paio battute fulminanti e per questo è stata promossa sul campo: da serpe semplice a Drago Maximo! La giornata seguente ci porta all’ultimo dei grandi appuntamenti del tour cinese, la Grande Muraglia. Lunga più di 5700Km, alta dai 7 agli 8 metri e spessa non meno di 6, oltre 300.000 uomini per costruirla; doveva servire alla difesa dei confini (dimostratasi poi poco efficace) ma venne usata più come comoda strada di comunicazione; percorreva le alte creste e i crinali più ripidi. Si dice, cosa non vera, che sia visibile dallo spazio. Oggi sono pochi i tratti restaurati ed agibili. Noi siamo andati a Badaling, nel punto più vicino a Pechino, lo stesso posto dal quale, durante le ultime olimpiadi, passava la prova su strada di ciclismo. Ed essendo il posto più vicino è anche quello più frequentato: una moltitudine di persone affolla l’accesso. Se mai 14 15 L’edificio che collega la piazza alla Città Imperiale è chiamata Porta Tien’an Men ed è praticamente il biglietto da visita di Pechino: in questa parete campeggia infatti il grande ritratto di Mao che da qui, nel 1949, proclamò la Repubblica Popolare Cinese. Non ho resistito: ho dovuto spedire un mms a Ivan!