pegasus - Gruppo Astrofili Forlivesi

Transcript

pegasus - Gruppo Astrofili Forlivesi
PEGASUS
Programma
di Settembre e Ottobre 2009
Martedì 01 sett.
Ultime novità astronomiche
Martedì 08 sett.
Resoconto ed immagini della gita sociale a
Lugano – Monte Generoso
Martedì 15 sett.
Serata libera
Martedì 22 sett.
Serata libera
Martedì 29 sett.
Oggetti compatti in astrofisica (S. Antonellini)
Martedì 06 ott.
Le mie ultime immagini astronomiche
(G. Cortini)
notiziario del
Gruppo Astrofili Forlivesi
“J. Hevelius”
Anno XVII – n° 96
Settembre - Ottobre 2009
(R. Turci)
Martedì 13 ott.
Serata libera
Martedì 20 ott.
Serata libera
Martedì 27 ott.
Le origini della scienza: l’archeoastronomia
(C. Mattei Gentili)
in questo numero:
Martedì 03 nov. La ricerca di SNe a Monte Maggiore
(G. Cortini)
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4
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Pegasus, notiziario del Gruppo Astrofili Forlivesi è aperto a tutti coloro
che vogliono collaborare inviando il materiale al socio Fabio Colella
all’indirizzo [email protected] oppure presso la sede del GAF
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Martedì 10 nov. Tradizionale CASTAGNATA
(prenotazioni entro il giorno 3 novembre)
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Editoriale
Speciale eclisse
Speciale eclisse
Anniversari
Cina 22 luglio 2009
di Chiara Alocchi
Cina, paese di draghi
di Fabio Colella
Addio a “l’astronomia”
(….o arrivederci?)
di Marco Raggi
Notiziario di astronautica
a cura di Matteo Rosamilia
L’angolo della meteorologia
a cura di Giuseppe Biffi
Cosa osservare Breve Almanacco Astronomico di Stefano Moretti
Rassegna stampa Indice principali riviste a cura della Redazione
Incontri settimanali Il programma prossimo venturo
Pegasus
Anno XVII - n° 96
Settembre - Ottobre 2009
*************
Il Gruppo Astrofili Forlivesi “J. Hevelius”
si riunisce ogni martedì sera presso i locali
della Circoscrizione n° 3 – Via Orceoli n°
15 – Forlì. Le riunioni sono aperte a tutti
gli interessati.
A CURA DI:
Marco Raggi e Fabio Colella
GRAFICA E
IMPAGINAZIONE:
Fabio Colella
HANNO COLLABORATO A
QUESTO NUMERO:
Chiara Alocchi, Giuseppe Biffi,
Claudio Lelli, Stefano Moretti,
Matteo Rosamilia
*************
Recapito:
C.P. n° 257 FORLI’
Sito INTERNET:
Luglio – Agosto 2009
Cœlum
**************
Le quote di iscrizione per l’anno 2009
rimangono le stesse dell’anno precedente:
Quota ordinaria (minima):
Quota ridotta:
(per ragazzi fino a 18 anni)
€ 30,00
€ 15,00
La quota si versa direttamente in sede o a
mezzo vaglia postale indirizzato a:
GRUPPO ASTROFILI FORLIVESI
CASELLA POSTALE 257
47100 FORLI'
http://it.geocities.com/gruppoas
trofiliforlivesi/
e-mail:
[email protected]
Mailing-List:
http://it.groups.yahoo.com/grou
p/gruppoastrofiliforlivesi/
• Il cielo di luglio – agosto: effemeridi e fenomeni
• Comete del mese: tutta un’estate con la 22P (Kopff)
• Asteroidi – Polyhymnia e Siwa, due grandi opposizioni con
incontro finale
• I Neo del periodo – (433) Eros
• I fenomeni del mese
• Notiziario di Astronautica
• Intervista a Don Rethke, ingegnere del progetto Apollo
• La lunga diretta della Luna
• La reazione del Cremlino
• Quella Luna un po’ italiana
• Il dopo Luna dei tre dell’Apollo 11
• Astrobiologia: Un fiore sulla Luna
• La superficie di Venere con un telescopio amatoriale
• Test – Rifrattore APO 102 ED Celestron OMNI XLT
• Editoriale Tecnico – Le montature che verranno
• Nel cielo – In volo con l’Aquila sulla Via Lattea
• Cose Notevoli – Visuale, che passione
Luglio 2009
nuovo
ORIONE
Come ritorneremo sulla Luna
Quarant’anni di Luna
Il superbolide del Reatino
Le basi lunari in televisione
Alla scoperta della nebulosa
Dumbell
• L’occultazione delle Pleiadi
• Ziel Gem Special Edition
• Riprendere il profondo cielo
ad alta risoluzione
•
•
•
•
•
*************
IN COPERTINA:
La fase di totalità
dell’eclisse di Sole ripresa
….. . tra le nubi …. il 22
luglio 2009 ad Anji (Cina)
(immagine di Marco Raggi)
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27
Agosto 2009
• Hubble: missione compiuta!
• Messier e oltre Messier: il
profondo cielo
• Lick più di un secolo, ma
sempre all’avanguardia
• Giove occulta la stella 45
Capricorn
• Il lungo mistero di Epsilon
Aurigae
• Il telescopio Ziel Cruise 90
GoTo
• Telescopio FirstScope
Celestron
• Orientarsi in cielo con il
telescopio
• Seguire asteroidi e comete con
Orbitas
RASSEGNA STAMPA
a cura della Redazione
Indice principali riviste astronomiche
del bimestre passato
le
Stelle
Luglio 2009
2009
• Stelle: le lanterne nucleari del
cosmo
• Apollo 11: i primi passi sulla
Luna
• COSMOS-IRIDIUM, uno
storico frontale tra satelliti
• Galileo, la Luna, il telescopio
e la nascita del mondo
moderno
• L’eclisse del secolo
• Una nuova misura della
costante di Hubble
• Un Universo spugnoso
• Ammasso della Vergine: che
cosa bolle in pentola?
• Mercurio, ancora novità
• Grandi vettori spaziali per
missioni ambiziose
• Il più grande zoo di galassie
• Il Sole al minimo
• Lampo radio nel cielo di M82
Agosto/S
Agosto/Settembre
/Settembre 2009
• La missione Planck: uno
sguardo indietro all’alba dei
tempi
• L’Universo oscuro: la
rivoluzione della fisica del
XXI secolo
• Alla ricerca delle esolune
• Estate 1979: la fine dello
Skylab e le Voyager su Giove
• I geyser di Encelado
• La Festa del lavoro
astronomica
• Trovato il primo pianeta
extragalattico?
• L’origine delle pulsar
“riciclate”
• Anche gli asteroidi si
“abbronzano”
• A caccia di aurore su Giove
• Due nuovi metodi per la
misura delle distanze
astronomiche
• Stelle ultrafredde in orbita
attorno alla Via Lattea
• Scoperta una nuova magnetar
EDITORIALE
L’estate è, tradizionalmente, tempo di ferie e di viaggi. Ritengo sia
grandemente vantaggioso che ad un normale periodo di ferie, magari
in giro per il mondo, si possa abbinare un motivo culturale. E gli
Astrofili Forlivesi in questo senso, quest’anno, si sono distinti per i viaggi “impegnati”
ai quali i soci e gli amici hanno partecipato.
Della visita alla Mostra su Galileo (14 giugno) ha già scritto un bellissimo resoconto
Greta nell’ultimo numero di Pegasus.
Dobbiamo ora riferire di altri due momenti che hanno caratterizzato questa calda estate
2009: il primo è stato il “vero” viaggio – organizzato dall’AAB di Bologna - che dieci
fra soci e amici hanno intrapreso in Cina per l’osservazione dell’eclisse totale di Sole
del 22 luglio; il secondo, promosso dal GAF con la valida organizzazione di Ramilli, è
la recente gita sociale all’Osservatorio di Monte Generoso.
Del primo trovate su questo fascicolo un ampio racconto di Fabio. Che dire… quando
si percorrono diverse migliaia di km per andare a vedere quello che per un astrofilo è
l’evento celeste più emozionante e, giunti al fatidico momento, ci si trova sulla testa
una fitta cappa di nuvole… non si può che provare un grave senso di frustrazione.
Nell’esperienza di noi astrofili forlivesi, questa è la prima volta che le cose sono andate
male. Ricordiamo che, complessivamente da quando esiste il GAF, abbiamo assistito
ad altre sei eclissi in giro per il mondo (11.7.91 Messico; 3.11.94 Bolivia; 11.8.99
Ungheria; 21.6.01 Angola, 3.10.05 Spagna (anulare); 29.3.06 Egitto). La statistica,
ahimè, è impietosa e con rammarico (non me ne vogliano gli amici che erano in
Cina!!) dobbiamo dire che questa volta, beffardamente, si è presa la propria rivincita a
“compensazione” delle altre volte, quando le osservazioni erano sempre andate bene
(anche se le apprensioni fino all’ultimo istante prima dell’evento non erano mancate).
E’ chiaro che viaggi del genere vanno intrapresi aggiungendo altre mete e motivi di
interesse oltre al solo aspetto astronomico, e dobbiamo dire che in questo senso il
viaggio in Cina è stato comunque un successo. Di questa esperienza di viaggio, delle
poche immagini - ma delle emozioni ugualmente forti!- dell’eclisse ci daranno un
ampio resoconto gli amici “cinovaghi” in una conferenza pubblica che proporremo in
novembre.
Della gita sociale di fine agosto annotiamo il grande senso di ammirazione - oltre che
di discreta invidia! - che abbiamo provato per la bellissima struttura che gli amici
astrofili del Canton Ticino possono utilizzare (il riflettore da 61 cm e l’impareggiabile
apocromatico da 15 cm – di quest’ultimo rileviamo come, letteralmente, ci abbia
fatto… cadere le palle degli occhi!).
Era giusto che in questo Anno Internazionale dell’Astronomia organizzassimo, o
almeno partecipassimo, a viaggi di questo tenore. Ci siamo riusciti… il prossimo
anno… si vedrà!
Claudio Lelli
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3
Fenomeni particolari di
Settembre e Ottobre 2009:
SPECIALE ECLISSE
Cina 22 luglio 2009
del “Grande Dragone”
Chiara Alocchi
Eh prima o poi doveva succedere… dopo aver rischiato diluvi in tutte le parti del
mondo e essere scampati all’ultimo istante abbiamo voluto rischiare addirittura con
i monsoni!
I vaticini non erano propizi: i dati statistici
prevedevano una possibilità di sereno al 54%
ed una di copertura totale al 22%.
A nulla sono valsi offerte nei templi,
17.09.2009:
Opposizione di Urano
17.09.2009:
Congiunzione solare di Saturno
22.09.2009:
Equinozio d’Autunno (ore 23.18)
07.10.2009:
Dal tramonto in avanti congiunzione Luna – Pleiadi
(orizzonte Est, altezza 30°, Luna 85%) – vedi sotto
21.10.2009:
Sciame meteorico delle Orionidi (Luna 6%; ZHR circa 20)
Fenomeni Particolari
7 Ottobre 2009: dal tramonto in avanti Congiunzione Luna – Pleiadi
(orizzonte Est, altezza 30°, Luna 85%)
gesti scaramantici,
preghiere agli dei,
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Breve Almanacco
Astronomico
a cura di
Mesi di:
cura ossessiva dell’attrezzatura
Stefano Moretti
Settembre - Ottobre 2009
Visibilità Pianeti (gi o rno 15 del m ese)
Settembre:
Mattina
Pianeta
Mercurio *
Venere
Marte
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
Plutone
X
X
X
X
X
X
Settembre:
Sera
Ottobre:
Mattina
Ottobre:
Sera
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
e il Tai Chi improvvisato dal Prof. Walter Ferreri del gruppo torinese.
Arriviamo ad Anji (lat
30°27’; long 119°35’) di
sera, con un cielo quasi
completamente nuvoloso,
la ricognizione al posto
scelto dagli organizzatori
ci
lascia
totalmente
soddisfatti: un bel prato
morbido, ottima visuale,
gazebo
per
l’ombra
(sperando ce ne sia
bisogno). Dopo cena si
alza un forte vento che
potrebbe far ben sperare se
solo non sapessimo dal
meteo che è in arrivo un
X: visibile – XX:Visibile tutta la notte – nessuna indicazione: non visibile
*Per Mercurio sono indicate le condizioni di massima visibilità che si
protraggono, intorno alla data indicata, per pochi giorni
Crepuscoli Astronomici (Ora Legale)
Data
10 Settembre
20 Settembre
30 Settembre
10 Ottobre
20 Ottobre
30 Ottobre
* Ora solare
Settembre
Ottobre
Mattina
5.00
5.10
5.21
5.31
5.52
5.00*
Luna
piena
4
4
Ultimo
quarto
12
11
24
Sera
21.19
20.58
20.37
20.17
20.06
18.54*
Luna
nuova
18
18
Primo
quarto
26
26
esteso fronte da nord… e molto esteso!!!
Piove per tutta la notte. Sveglia sotto un cielo grigio, ma la pioggia è cessata.
Durante i preparativi mattutini il fronte compatto di nubi tende ad aprirsi un po’.
Come sempre eccitatissimi ci appostiamo, chi prepara telescopi, computer,
macchine fotografiche, chi gironzola senza uno scopo (io) scattando foto
ambientali e di folclore.
5
Primo contatto ore 8.21, totalità 9.36 (1,40 di T.U.) durata 5’ 37”, fine 10.58, ora
locale. Altezza 56°, azimut 100°.
Dopo il primo contatto, le nubi che passano davanti al sole ci permettono di seguire
l’avanzare della luna senza quasi usare gli occhialini. Circa a metà copertura è ben
percepibile la variazione di luce, le foto ambientali che scatto religiosamente a
distanza di 10 minuti sono fortemente condizionate dalla presenza più o meno
densa delle nubi. C’è molta gente, ma lo spazio è talmente vasto da non rendersene
conto, diventa evidente quando ogni passaggio di una nube un po’ più densa è
accolto da mormorii che si fanno corali, così come ogni ritorno del sole è accolto
da urla di gioia che stanno perdendo ogni connotazione umana.
All’approssimarsi del secondo contatto si approssima anche una nube più spessa
delle altre, mi guardo intorno stiamo facendo un tifo quasi da stadio! E molto
rapidamente da un crepuscolo avanzato si passa ad una notte buia, ma molto
buia… non solo per le nubi ma anche per la persistente condizione di minimo
dell’attività solare che rende la corona appena percepibile.
Durante la totalità le nubi si diradano per brevi momenti ed il sole nero è lì, come
sempre magnifico, come sempre
emozionante!
E di nuovo all’improvviso si fa giorno
come un’alba alla moviola e torniamo
a vedere i nostri vicini con il nostro
stesso sguardo allibito.
Certo abbiamo perso anelli di
diamante, corona solare, stelle e
pianeti di contorno, ma abbiamo avuto
lo stesso il sole nero ed un buio mai
sperimentato nelle precedenti eclissi.
Comunque non male per un regalo di
compleanno!
Nei giorni successivi apprenderemo con una certa “dragonessa” soddisfazione che
tutto sommato spedizioni in altri siti non hanno dato esiti migliori… tranne i soliti
inossidabili Tradatesi! Vi suggerisco di visitare il loro sito:
http://www.gruppoastronomicotradatese.it/eclissi/ecl2009/index.html
Ed ora permettetemi l’uso privato del mezzo pubblico: “Presidente ci sei mancato
molto… dove ci porti la prossima volta?”
Colgo anche l’occasione per ringraziare l’AAB per l’ospitalità e la TOA per la
perfetta organizzazione del viaggio.
6
L’ANGOLO DELLA
METEOROLOGIA
a cura di
Parametri (g=giorno)
GIUGNO
2009
11,8 (24)
16,1
36,5 (15)
28,3
22,2
22,5 (17)
18,9 (20)
0
0
2
6
6
30
24
7
3
44
24 (1)
0
0
0
298
WSW 44 (7)
0
999 (6)
1021 (17)
Giuseppe Biffi
LUGLIO
2009
14 (12)
18,6
38,9 (24)
32,6
25,6
22,4 (25)
26,7 (11)
0
0
19
6
14
44
17
2
3
17
14 (10)
0
0
0
315
WSW 50 (18)
0
998 (18)
1022 (29)
T° min. assoluta (g)
T° min. media
T° max. assoluta (g)
T° max. media
T° media mensile
T° min. massima (g)
T° max. minima (g)
Giorni con T° min<=0
Giorni con T° max<=0
Giorni con T° max>=30
Giorni con T° max>=35
Giorni sereni
Giorni sereni totali
Giorni nuvolosi
Giorni piovosi
Giorni con temporali
Pioggia caduta – mm
Max pioggia nelle 24h – mm (g)
Giorni con neve
Altezza neve
Permanenza neve al suolo (g)
Precipitazioni totali – mm (*)
Vento max. - Km/h (g)
Giorni con nebbia
Pressione min. - mb (g)
Pressione max. - mb (g)
(*) per un refuso nel mese di marzo sono stati conteggiati 100mm.di pioggia in più
Dati stazione meteo:
Altezza s.l.m. 36 mt; zona aeroporto periferia SW di Forlì.
Si effettuano 3 osservazioni giornaliere: ore 8.00, 16.00, 24.00 circa.
23
Dopo quattro rinvii dovuti al maltempo la navetta Discovery è stata lanciata da
Cape Canaveral il 29 agosto 2009 alle 05:59 italiane. Lo scopo principale della
missione STS-128 è quello di portare sulla Stazione il Multi Purpose Logistic
Module (MPLM) Leonardo, oltre al consueto rifornimento della Stazione: infatti
nella stiva di carico erano presenti al lancio ben 8.5 tonnellate tra apparecchiature
scientifiche e vettovaglie. Inoltre si avvicenderà un componente a bordo della
Stazione: salirà l'ingegnere di volo Nicole Stott e scenderà Tim Kopra, a bordo
della Stazione dalla STS-127.
Primo cargo giapponese
Il primo cargo giapponese si chiama HTV e lo scopo principale è di rifornire la
Stazione Spaziale Internazionale insieme alle Progress russe. Il lancio del cargo
HTV è previsto per il mese di settembre 2009.
Fine carriera per il lanciatore americano Delta II
Il lanciatore americano Delta è alla fine della sua carriera. Dopo aver portato in
orbita un satellite GPS il 17 agosto di quest'anno, a esso è rimasto solo un altro
lancio prima di “andare in pensione”. Quest'ultimo lancio si effettuerà il 15
settembre 2009 e porterà in orbita un satellite per l'agenzia di difesa americana.
Dopo l'ultimo lancio il Delta II “andrà in pensione” e la NASA licenzierà oltre 220
dipendenti che lavorano sulle fasi di costruzione del lanciatore (assemblaggio dei
pezzi, trasporto verso la rampa di lancio, ecc.).
Sotto la variazione di umidità e temperatura rilevata da AAB durante l’eclissi.
Anji 22/7/2009 Dati Meteo
90,0
80,0
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
22
Temperatura
7
umidità
.2
0
.1
0
.3
0
10
10
.0
0
orario
In alto. Una foto del gigantesco vettore Ares I-X, alto 93 metri. Dai tempi del Saturno V un
veicolo così alto non era presente nel VAB!
10
10
9.
50
9.
40
9.
30
9.
20
9.
10
9.
00
8.
50
8.
40
8.
30
8.
20
0,0
NOTIZIARIO DI
ASTRONAUTICA
SPECIALE ECLISSE
Cina, paese di draghi
dal nostro corrispondente a Pechino
Fabio Colella
Questo viaggio è nato diversi mesi prima dall’effettiva partenza, quando Chiara
Alocchi segnalò la possibilità di aggregarsi al viaggio che l’Associazione Astrofili
Bolognesi stava organizzando in occasione dell’eclisse di sole in Cina.
Occasione da non perdere per continuare la tradizione dei “viaggi astronomici”.
Subito un problema: l’abituale compagno di viaggio, il VicePresidente Marco
Raggi è un po’, come dire, restio, recalcitrante…
Con un piccolo, e innocente, sotterfugio riesco a convincerlo così come, con
l’insostituibile aiuto di Claudia Fiumi, convinciamo, o meglio costringiamo, anche
l’amico Marco Tassinari.
E così, dopo svariati problemini con l’agenzia di Bologna, che si rivela essere
diversa dalla nostra abituale agenzia di fiducia, ci troviamo domenica 19 luglio
all’aeroporto Marconi di Bologna assieme al collaudato “nido di serpi”, di cui io,
ovviamente, sono solo un osservatore esterno, diretti al Charles de Gaulle di Parigi.
Qui troviamo il resto dei partecipanti al viaggio, non solo astrofili, provenienti un
po’ da tutta Italia, in tutto una cinquantina di persone.
Per la cronaca, in questo aeroporto una misera bottiglietta d’acqua da 33cc costa la
non misera cifra di 3,50€! Meglio evitare altre spese…
L’aereo, a beneficio di chi “svolazza” con il
Flight Simulator, è un Boeing 777-200
completamente pieno di passeggeri,
qualcuno anche facilmente irritabile. Ah,
questi Italiani, così casi**ri!!
Dopo circa 11 ore di volo e aver sorvolato,
tra l’altro, Mosca e Novosibirsk, atterriamo
all’aeroporto Pudong di Shanghai dove,
come quel tale che, dopo un viaggetto
simile, disse “un piccolo passo per l’Uomo,
un grande passo per l’Umanità”, il mio primo passo in terra cinese mi porta a dire
”accipicchia (bè, più o meno), che calura, mi sento come un pollo in un forno
ventilato!”. Già, perché tra poco si raggiungeranno 40° e 85% di umidità!
8
a cura di
Matteo Rosamilia
Messenger
La sonda spaziale Messenger è oramai pronta per effettuare il suo terzo e ultimo
flyby del pianeta Mercurio, previsto per il 29 settembre 2009.
Nei flyby precedenti, gli strumenti della sonda hanno trovato molti minerali
nell'atmosfera del pianeta e questo ci dà un'idea della sensibilità degli strumenti
installati a bordo. Inoltre la sonda ha trovato segni di passata attività vulcanica,
dato che fa credere che Mercurio sia molto più geologicamente attivo di quanto si
pensasse in precedenza. Ora l'attenzione dei tecnici della NASA è concentrata su
quest'ultimo flyby, mentre l'ingresso in orbita della sonda attorno al piccolo pianeta
è previsto per il 18 marzo 2011.
Ares I-X
Il volo denominato Ares I-X è un volo di test della NASA che ha subito una serie
di rinvii. Inizialmente era previsto per l'11 luglio 2009, ma poi la missione di
salvataggio STS-400 l'aveva rinviato al 31 luglio 2009. Successivamente, per
ritardi vari, il volo era stato rimandato al 30 agosto 2009 e ora siamo a “non prima
di” 31 ottobre 2009, rinvio quest'ultimo causato anch'esso da ritardi vari. Il volo è
ora previsto quindi per il 31 ottobre 2009, ma forse potrebbe essere ulteriormente
rinviato.
STS-127 Endeavour
Effettuata nel migliore dei modi la missione che si è occupata di portare sulla ISS
gli ultimi componenti del laboratorio giapponese Kibo. Durante la missione si
verificata un'anomalia abbastanza fastidiosa: la toilette della parte americana della
Stazione ha avuto un guasto e mentre gli astronauti si proponevano di mettere il
cartello “Fuori servizio” da Terra hanno consigliato agli astronauti della Stazione
di utilizzare la toilette della sezione russa, mentre a quelli della STS-127 hanno
consigliato di utilizzare quella della navetta. Poi gli astronauti della stazione hanno
iniziato la sessione di riparazione durata circa 2 ore e 30 minuti, durante i quali i
riparatori hanno dovuto indossare le protezioni personali: non è certo piacevole
lavorare vicino allo scarico del bagno da cui sono fuoriusciti ben sei litri di acqua
sporca che galleggiavano ovunque in situazione di microgravità!
STS-128 Discovery
21
Tale fase durò sino alla metà del 2005, quando grazie al coordinamento
editoriale di Michele Ferrara e dei suoi collaboratori la rivista voltò pagina,
cercando di recuperare i principi ispiratori della passata tradizione.
Ma rispetto al passato quelli che erano
mutati erano i tempi ed il contesto nel
quale si trovava ad operare: la
concorrenza con altre riviste di
divulgazione astronomica (Nuovo Orione,
Coelum, Le stelle – quest’ultima fondata
dallo stesso Corrado Lamberti una volta
lasciata l’astronomia), per non parlare delle
altre riviste scientifiche che comunque
dedicano parte dei loro articoli alla
scienza del cielo; la diffusione sempre
più capillare di Internet (a qualcuno
sembrerà impossibile, ma vi era un
tempo in cui Internet non esisteva…..) e
comunque di un modo di circolazione
della conoscenza e di diffusione della
cultura radicalmente diverso.
Evidentemente l’applicazione delle
spietate
ed
inesorabili
leggi
……… e l’ultimo
dell’economia, motivata dall’aumento dei
costi e dal calo dei lettori, è riuscita ad avere la meglio sull’entusiasmo dello
staff della rivista.
E’ davvero la fine o la rivista tenterà, in futuro, una nuova ripartenza?
Difficile dirlo, ma la sensazione personale, quali che saranno le decisioni, è
quella della definitiva conclusione di un ciclo: in ogni caso infatti, anche se un
nuovo prodotto editoriale dovesse acquisirne il nome, non potrà più essere la
“stessa” rivista, quella che a me e a molti altri lettori ha tanto insegnato, tanto
incuriosito e stimolato, tanto tenuto compagnia in tutti questi anni.
E allora addio, l’astronomia, e ….. grazie!!!
STAR PARTY
Sabato 17 ottobre, presso l’osservatorio del Responsabile Scientifico
Giancarlo Cortini presso MonteMaggiore di Predappio, si terrà una serata
osservativa con invito a tutti i soci a portare i propri strumenti.
20
Sono le 6,30 del mattino, 6 ore di differenza di fuso orario per un intero paese che
di fusi ne copre ben 3.
Qualche scontro con la burocrazia
aeroportuale e, boccheggiando, andiamo
verso la prima delle tante emozioni che
ci attendono: il “maglev”, il treno a
levitazione magnetica che in 7 minuti
percorre i 30 km che separano
l’aeroporto con il centro città alla
fantastica velocità di 431 km/h, senza
vibrazioni né rumori di alcun genere.
Una prima visita di Shanghai ci mostra gli eccessi di questa città: grattacieli
modernissimi, innumerevoli cantieri aperti (l’Expo 2010 si terrà qui), traffico a dir
poco caotico con auto di grossa cilindrata, le impalcature delle case in canna di
bamboo, i carretti pieni di qualsiasi cosa trainati a mano, i ciclomotori elettrici e
nessuno a benzina.
E’ sera, la cena è una via di mezzo tra
l’internazionale e la cinese. E poi
qualcuno ha l’ardire di proporre una
passeggiata... Dove?? Nel bagnomaria?!?
Scherziamo? Meglio andare a dormire.
L’indomani visitiamo i Giardini del
Mandarino Yu e il Bazar, tanto “cinese”
da sembrare falso e il Tempio del
Buddha di Giada. Cominciamo a far
conoscenza con le credenze e le superstizioni dei Cinesi: i camminamenti sui
piccoli laghetti non sono mai rettilinei perché gli
spiriti maligni camminano solo in linea retta, per
entrare nei vari locali c’è sempre un alto gradino
perché i diavoli non possono piegare le
ginocchia.
Nel pomeriggio partenza per Anji, circa 300 km a
ovest di Shanghai, dove osserveremo (forse…)
l’eclisse.
L’albergo, definito decoroso dall’organizzazione,
è immerso in una bella foresta di oltre 60.000
ettari di bamboo. Ci è stato riservato un ampio
prato dove poter montare i nostri strumenti di
osservazione, fare ginnastica…. E qui finiscono i
lati positivi. Il tempo è pessimo e le previsioni
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anche peggio. Ma noi, memori delle precedenti esperienze, siamo lo stesso
fiduciosi. Tanto che io e il mio compagno di stanza tentiamo di annegare il
dispiacere con un bottiglione di birra a
testa…
Per la cronaca dell’eclisse vi rimando
all’articolo scritto da Chiara, in altre pagine
di questo stesso Pegasus.
Nella delusione mi rimane comunque il
ricordo del rito apotropaico (faccio colazione
con Umberto Eco) al quale Serpens Mayor,
al secolo Toy, ci ha piacevolmente
sottoposto. E non dico altro.
Ormai l’eclisse fa parte del passato, quindi saliamo sul pullman e raggiungiamo
Hangzhou e la sua Pagoda delle 6 Armonie. Nel bel parco nel quale passeggiamo
vi è anche una campana e suonarla, dicono, porta fortuna. Infatti, una signora del
nostro gruppo la suona e l’indomani, durante la gita sul battello sul Lago
dell’Ovest, avrà un malore…
Riprendiamo il pullman, probabilmente risalente ai tempi della Lunga Marcia, che
ci porta prima al Villaggio del The, dove troviamo dell’ottimo the verde e, dopo tre
ore di supplizio, fino a Suzhou. Dimenticavo, abbiamo anche la sventura di
fermarci in un “autogrill” che mette a dura, durissima prova le nostre narici. Gli
omologhi cinesi dei nostri panini non attirano, anzi!
La visita di Suzhou inizia dalla Collina della Tigre, con i suoi bonsai vecchi fino a
500 anni, dal Giardino dei Pescatori e dal Giardino dell’Amministratore Umile.
Qui abbiamo scoperto che i semi del fiore di loto, molto abbondanti in questi
laghetti, sono commestibili e anche buoni.
Dopo pranzo (cinese) il viaggio continua e ci trasferiamo a Nanchino, Nanjing la
“capitale del sud” dove,
durante la passeggiata serale,
in un improbabile negozio,
trovo dei laser verdi che, dopo
un’estenuante
trattativa,
acquisto a un buon prezzo.
Speriamo durino almeno “da
Natale a S. Stefano”!
Il mattino, dopo la visita al
Museo Storico, ci avviamo
verso la Collina di Porpora
dove, tra i molti luoghi di
interesse, vi è anche l’Osservatorio Astronomico, il più grande della Cina,
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propriamente una rivista di “divulgazione” quale noi la intendiamo al giorno
d’oggi: ricordo che a volte, per leggere qualche articolo, dovevo prima
premunirmi di penna, carta e … calcolatrice, ma allora avevo 14 anni, tanto
entusiasmo e frequentavo il liceo scientifico…
La comparsa de l’astronomia fu una svolta, una specie di rivoluzione
copernicana, tanto per rimanere in tema; voleva dire che i tempi erano maturi
perché una rivista che si occupava di una materia “bizzarra” come l’astronomia
potesse esistere commercialmente; questo perché evidentemente era cresciuto
il numero degli appassionati e quindi dei potenziali lettori, ai quali la rivista si
offriva per andare a colmare una lacuna. Il mondo degli appassionati di
astronomia stava cambiando…..
La rivista era diretta da un personaggio illustre già allora, Margherita Hack, ed
aveva quale vice direttore Mario Cavedon; tra i redattori un tal Corrado
Lamberti…. Ricordo che subito dopo l’uscita della rivista ebbi l’occasione, al
termine di una conferenza tenuta presso l’ITIS di Forlì, di avvicinare la Prof.ssa
Hack, la quale offrì ampie rassicurazioni sulla bontà del progetto editoriale e
soprattutto sulla volontà di continuare le pubblicazioni.
Il primo numero della rivista portava come sottotitolo “bimestrale di scienza e
cultura”: sin dall’esordio, infatti, si connotava come un progetto che non
intendeva trattare esclusivamente di temi astronomici, ma anche di parlare di
qualsiasi altro argomento culturale più o meno attinente a questa materia; cioè, come dice
Margherita Hack nella sua introduzione, quasi di tutto. Una rivista culturale a
tutto tondo quindi, che a riprova di questo annoverava nel suo primo numero,
accanto ad autori di assoluta rilevanza in campo astronomico quali Giorgio
Abetti, Francesco Bertola, Patrick Moore, Paolo Farinella, anche articoli di
Maria Luisa Altieri Biagi e niente po’ po’ di meno che di Giuseppe Prezzolini,
allora novantasettenne (e coetaneo del Prof. Abetti). Ma il miglior esempio di
rappresentante delle “due culture” (scientifica ed umanistica) era sicuramente il
compianto Prof. Marcello Ceccarelli, fisico, creatore del radiotelescopio “Croce
del Nord” di Medicina (BO), ma anche apprezzatissimo autore di monologhi e
ironiche “novelline” di vita vissuta.
Negli anni a venire il timone della rivista passò nelle ferme e sicure mani del
Prof. Lamberti, che riuscì con passione competenza a farla crescere sino a
farne il punto di riferimento per tutta la folta schiera di astrofili della Penisola.
Dal 2002, con il cambio di guardia al vertice della direzione, cominciò, a parere
di chi scrive, il periodo più buio della storia della rivista, che sembrava aver
completamente smarrito i propri obiettivi e le proprie finalità.
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ANNIVERSARI
Addio a “l’astronomia
stronomia”
(…. o arrivederci ?)
di Marco Raggi
Dopo 296 numeri pubblicati ed alle soglie dei trent’anni di storia ha cessato (di
fatto) le sue pubblicazioni la rivista “l’astronomia”.
Se ne è andata in punta di piedi, sommessamente, senza addii né comunicazioni
ufficiali, anche se i recenti frequenti ritardi delle sue uscite in edicola avevano
allarmato i più assidui lettori. Il primo numero della rivista uscì, altrettanto a
sorpresa, nel novembre – dicembre 1979 (i primi numeri furono bimestrali).
Ricordo molto bene quel giorno e la telefonata che ricevetti…….
Un amico mi avvisava che era uscita una
nuova rivista di astronomia, tutta A
COLORI, con le spettacolari foto dei
satelliti di Giove riprese dalla sonda
Voyager 2 !! Mi precipitai in edicola e
acquistai per 2.500 lire quella che per i
30 anni a venire sarebbe stata la mia
instancabile compagna e di cui conservo
tutta la collezione completa nei
raccoglitori originali. Ne fui subito
entusiasta, ma prima è forse necessario
dare qualche informazione ai più giovani
lettori….
All’epoca non esistevano riviste di
divulgazione astronomica: a meno di
non essere abbonati alla prestigiosa
rivista americana “Sky & Telescope” (ma
significava essere già astrofili evoluti),
Il primo numero della rivista…….
l’unica rivista in ambito nazionale a cui
poter accedere (esclusivamente dietro abbonamento, non usciva in edicola) era
la celeberrima “Coelum” fondata da Guido Horn d’Arturo ed edita dalla
Università di Bologna. Una “bibbia” per gli astrofili di quel periodo, ma non
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imperdibile per Astrofili un po’ demoralizzati. La strada stretta (e in salita) e
l’assoluta incapacità degli automobilisti cinesi a capire che non sono soli a
circolare, costringe il pullman a fermarsi a qualche centinaio di metri dalla vetta e
a noi di sorbirceli a piedi. Solo i
più forti ce la faranno, i più
deboli (tra i quali il Vice)
risalgono sul pullman che nel
frattempo si è sbloccato. La zona
dell’osservatorio è composta da
diverse cupole ma noi riusciremo
a visitare solo l’esterno, con
alcune meridiane e sfere
armillari, e un piccolo museo,
con un interessante orologio ad
acqua.
Il tempo stringe e siamo costretti a risalire in pullman. Prima, però, con una veloce
fuga non visto dalla guida, riesco ad arrivare in cima alla collina dove si gode la
vista su tutta l’estensione della Collina di Porpora.
Prossima tappa il grande ponte sullo Yang Tse Kiang, fiume Azzurro per noi. Con
un ascensore saliamo in cima ad uno dei piloni per ammirare i 5 Km del ponte e il
fiume, che tanto azzurro non sembra. Questa è un’opera di cui i Cinesi vanno
molto orgogliosi anche se, secondo la guida, i progetti sarebbero dei Russi.
Rimane giusto il tempo per una veloce visita al Mausoleo dei Martiri, il luogo
dove, durante la Rivoluzione, furono uccise migliaia di persone. In questo grande
spiazzo facciamo una foto di gruppo diventando immediatamente un’attrazione per
i Cinesi che non perdono occasione di fotografarci a loro volta.
Trasferimento all’aeroporto per prendere l’aereo che ci porterà a Guilin, il punto
più a sud che toccheremo durante il tour: circa 25° N. Tanto per cambiare piove
forte e visto che domani dovremo fare
la crociera sul fiume Li siamo un po’
preoccupati.
La mattinata è nuvolosa ma la guida è
ottimista. Ci imbarchiamo in uno dei
numerosi battelli e iniziamo la
crociera che porterà a vedere splendidi
paesaggi. Questa è una zona carsica e
l’erosione delle acque ha scavato il
calcare fino a creare forme
affascinanti che la fantasia delle genti
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del luogo ha battezzato con fantasiosi nomi come Picco del Portapenne o Collina
della Testa di Drago.
I pescatori usano dei cormorani addestrati a catturare il pesce con l’aiuto, a dir la
verità, di un laccio stretto al
collo per impedir loro di
deglutire.
Piccole
zattere
formate da 4 o 5 grosse canne
di bamboo si affiancano alla
nostra imbarcazione, tentando
di
vendere
sculture
di
improbabile giada ai turisti. Il
pranzo viene cucinato e servito
a bordo e come digestivo
assaggiamo una grappa versata
da un bottiglione al cui interno
fa bella mostra un grosso serpente. Non male, ma il gruppo delle serpi non
assaggia. Forse tra simili… Faccio anche un affare: compro a bordo un libro
fotografico alla cifra di 100 Yuan, circa 10€, per poi rivederlo appena sbarcato alla
cifra di 20 Yuan, cioè 2€!
Nonostante il sole sia sempre stato velato, ho fatto in tempo a cuocermi, complice
probabilmente la mia scarsa copertura sommitale. Questo mi costringerà, appena
sbarcato a Yangshuo, ad acquistare un bel cappello in paglia, stile contadino
cinese, che tante soddisfazioni mi darà.
Si ritorna a Guilin per recarci alla Collina Fubo Shan che, innalzandosi sul fiume
Li, è considerata in grado di calmare le acque del fiume stesso. Saliamo,
lasciandoci dietro una scia di sudore, i 325 gradini che ci portano sulla vetta.
Doverosa pausa di una decina di minuti (è dura la vita del turista) e subito si
ridiscende e si corre alla Grotta del Flauto di Canna, o Ludi Yan. Questa è una
grande grotta di origine carsica che il buon gusto cinese ha pensato bene di
illuminare con una infinità di luci colorate. Gusti un po’ discutibili.
Come fine delle fatiche giornaliere ci viene proposto un massaggio rilassante ai
piedi in un centro specializzato. Accettiamo con entusiasmo, un po’ preoccupati
dello stato dei piedi dopo le camminate di oggi.
operò Matteo Ricci, un gesuita molto noto in Cina, tanto che fu seppellito in un
cimitero assieme ad altri personaggi molto famosi. L’astronomia, tra i cinesi, è
sempre stata privilegiata, in quanto ritenuta il tramite tra l’imperatore (il Figlio del
Cielo) e la Natura. Sul tetto dell’edificio sono esposti alcuni strumenti in bronzo
come una sfera armillare, un teodolite ed altri. Spettacolare la vista che si ha da
questo punto: in primo piano strumenti risalenti a diversi secoli fa e sullo sfondo
grattacieli modernissimi!
Prossima tappa il Tempio dei Lama. Nelle tante sale diversi tipi di Buddha, il
principale dei quali è quello Ridente. L’attrattiva maggiore è sicuramente il
Maitreya, o Buddha Futuro, una statua alta 17 metri (più altri 8 interrati) ricavata
da un unico tronco di sandalo.
Visto che ci rimane un po’ di tempo la guida ci organizza una escursione in risciò a
pedali, nel centro più centrale di Pechino. Qui scendiamo e, aggirandoci a piedi,
notiamo una cosa molto suggestiva: nonostante attorno a noi ci siano 18 milioni di
abitanti qui c’è un incredibile silenzio! Visitiamo anche la casa di una gentile
signora che ci mostra le stanze, tutte molto piccole. Prima di rientrare in albergo
riusciamo anche a fare una capatina in un mercato alimentare dove molte
mercanzie ci sono perfettamente sconosciute. Alcune, per la verità, sono talmente
sospette da indurre a non indagare oltre sulla loro natura…
L’ultima sera in terra cinese è riservata allo spettacolo acrobatico Flying Acrobatic
Show che in circa 90 minuti ci mostra acrobazie ed equilibrismi vari. Bello
spettacolo, ma bello sentire anche la reazione del pubblico, in gran parte di giovani
cinesi, alle acrobazie: una serie di ooohh, aaaahhh. Evidentemente i cinesi si
stupiscono per molto poco.
E’ il primo di agosto. E’ ora di tornare a casa. Giungiamo all’aeroporto
internazionale in largo anticipo, tutti preoccupati per l’eccessivo peso delle valigie.
Io ho dovuto comprare un trolley, alla modica cifra di 7€, come bagaglio a mano
per poterci mettere buona parte degli acquisti che ho fatto. Per fortuna, a parte uno,
riusciamo a passare indenni. Appena seduti nei posti assegnati, passa un’hostess
che, con un paio di bombolette spray, ci sterilizza!! Il viaggio di ritorno è lungo e
molto freddo, causa l’aria condizionata esagerata. Risultato, mi sono portato dietro,
e non solo io, per almeno due settimane un bel raffreddore.
La mattina seguente effettuiamo il secondo trasferimento in aereo per giungere a
Xi’an, la città dell’Esercito di Terracotta, verso mezzogiorno. Per guadagnare
tempo si va direttamente al sito, un insieme di tre grandi scavi, non ancora
completati. La più suggestiva è quella che contiene oltre 6000 statue a grandezza
naturale di guerrieri, ognuno diverso dall’altro, posti in piedi e inquadrati in lunghe
colonne, come un vero esercito moderno. In origine ogni statua era dotata di armi
in legno, ora marcite, e riccamente colorata. Visto che appena portate all’aria le
Cosa mi è rimasto di questo viaggio? Oltre alla delusione per la mancata eclisse
rimane la consapevolezza di aver passato due settimane viaggiando in posti che
valeva sicuramente la pena di vedere, in compagnia di cari amici (anche se
qualcuno ha stressato un po’, vero Tasso?) e nuove e gradite conoscenze. E’ vero
che la maledizione intestinale ha colpito più o meno gravemente tutti, ma ormai,
anche se fastidiosa, in questi viaggi è da mettere in conto. Una cosa mi dispiace,
non aver potuto registrare la nostra ultima guida, sicuramente la migliore di tutti,
mentre stava descrivendo la migliore automobile inglese, la “Lolss Loyce”!
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dovessi tornare sceglierei sicuramente un sito diverso per provare l’emozione di
camminare un po’ in solitudine in questi luoghi, per così dire, mitici.
statue si decolorano, gli scavi sono stati praticamente fermati fino a quando la
tecnologia non permetterà di ovviare a questo problema.
Ma ormai ci siamo, dobbiamo adattarci. L’accesso si trova nel punto più basso e
sia a destra che a sinistra la Muraglia sale ripidissima. Scegliamo quella che a
prima vista sembra la meno affollata e cominciamo a salire. La salita è veramente
difficile; abbiamo anche incontrato un turista italiano, non dei nostri, svenuto!
Mano a mano che ci si allontana la folla diminuisce fino ad arrivare, al limite del
tratto restaurato, ad essere solo io e Daniela, un’amica di Ferrara conosciuta
durante questo viaggio. Si dice che solo i veri uomini, e donne, riescano ad arrivare
qui…
Si potrebbe restare ore fermi ad
ammirare questo incomparabile
spettacolo ma il dovere del buon
turista ci chiama. Verso l’uscita
mi capita una situazione che si
ripeterà diverse volte prima di
lasciare la Cina: giovani ragazze
cinesi che mi fermano per farsi
fotografare con me. Non ne
avevo bisogno ma questa è la
conferma che la mia prestanza
fisica e il mio fine portamento fanno colpo… Oppure che sia la mia, seppur
modesta, barba che spicca, e attira, in un paese di uomini quasi completamente
glabri? Capelli a parte, naturalmente! Comunque, quale che sia la ragione, la cosa
mi dà un certo piacere. Anche perché, a dir la verità, anche altri del nostro gruppo
sono stati fermati per foto, come il nostro Vice, il quale è stato fermato da un,
seppur simpatico, signore ultraottantenne!! Eheheh
Si ritorna quasi di corsa al pullman e ci dirigiamo verso il sito delle Tombe dei
Ming dove si giunge camminando attraverso un lungo viale contornato da statue di
animali mitici e di dignitari o generali, la cosiddetta Via Sacra. Noi visiteremo la
tomba di Chang Ling. Molto importante, in questo posto, seguire una procedura:
poco prima dell’ingresso al sepolcro c’è una porta ad arco che va percorsa solo
quando si esce (gridando “sono tornato!”) e mai quando si entra, perché, in caso
contrario la nostra anima non tornerà mai più dal mondo dei morti. Non ci crede
nessuno ma in tanti gridano qualcosa…
Siamo giunti al 31 agosto, è l’ultimo giorno che trascorriamo in Cina. Iniziamo con
il Tempio del Cielo, o Tian Tian, l’edificio di culto più importante di Pechino. Qui
l’imperatore officiava i riti e pregava il cielo durante il solstizio d’inverno. Lungo
il percorso incontriamo molte
persone che praticano il Tai
Chi, la ginnastica orientale nata
come
tecnica
di
combattimento; altre, con
grossi pennelli umidi d’acqua,
disegnano, o meglio scrivono
ideogrammi nel cemento della
strada come esercizio di
calligrafia; altre ancora ballano
una sorta di valzer e qui,
Chiara&Toy danno una lezione
di come si balla. L’ultima parte del complesso è il Qinian Dian o Tempio della
Preghiera del Buon Raccolto, una costruzione circolare sormontata da un triplice
tetto conico, ricoperto di tegole blu simboleggianti il Cielo, con all’apice una sfera
dorata. Avvicinandoci all’uscita incontriamo tante altre persone che praticano le
più disparate attività fisiche fino ad arrivare, poco prima dell’uscita, ad una specie
di balera, dove decine di coppie ballano, sembrerebbe, il “lissio”
Poco distante l’ultimo appuntamento astronomico: l’antico osservatorio di Pechino,
costruito nel 1442 ad opera degli imperatori Ming. Qui, all’inizio del XVII secolo
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Dopo cena usciamo per la passeggiata serale. Siamo vicino al centro, è tutto molto
illuminato e ci sono tantissime persone in giro. Girando un angolo rimaniamo a
bocca aperta per la sorpresa: ci troviamo di fronte a una serie di telescopi puntati
verso il cielo! A parte che il solo pensare di osservare in un cielo come questo
farebbe inorridire chiunque di
noi, il bello è vedere dove e
come questi telescopi sono
montati. I famosi risciò cinesi,
che oggi sono diventati a
motore, normalmente dietro
hanno il sedile per i passeggeri;
questi
invece
hanno
la
montatura del telescopio! Che
non sono propriamente piccoli:
hanno tutti diametri superiori a
30 cm e un tubo da almeno un
metro e mezzo. Sono tutti
puntati verso Giove e hanno montato un laser verde come puntatore il cui raggio è
praticamente l’unica cosa che si vede. Appena “l’astrofilo” ci vede ci propone di
dare un’occhiata, ma non gratis: 10 yuan, 1€; allora capiamo, questi si sono
inventati il modo di guadagnarsi la pagnotta! Salutiamo e torniamo in albergo.
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Il mattino comincia con la salita alle mura di Xi’an, una delle poche città ad averle
ancora integre. Formano un rettangolo di circa 14Km di comode passeggiate. Noi
entriamo dalla Porta Sud e visitiamo la Pagoda che si trova sopra la porta stessa.
Foto di rito e corsa verso la Grande Moschea, una delle più grandi del paese.
Passeggiando all’interno sentiamo un vociare di bambini: è una madrassa, una
scuola coranica.
Cinque ponti di marmo, simboleggianti le cinque virtù del Confucianesimo,
attraversano il Fiume dall’Acqua d’Oro e ci portano verso la parte centrale della
Città Proibita. Qui la guida ci lascia liberi di girovagare e di immaginare cosa
avremmo potuto vedere tra questi grandi palazzi e bianche scalinate in marmo.
Puntata alla Pagoda dell’Oca Selvatica (ormai abbiamo fatto il pieno di Pagode…)
e poi a pranzo in un ristorante dove vediamo un cuoco fare a mano gli spaghetti di
grano. Bello da vedere e buoni da mangiare.
Questo è un grande parco dominato da un lago che noi costeggiamo, percorrendo
un lungo corridoio senza pareti, il cui soffitto è decorato con oltre 14.000 splendidi
dipinti. Al termine del corridoio si trova una grande barca con lo scafo interamente
costruito in marmo. Probabilmente la regina che la fece costruire non conosceva il
signor Archimede di Siracusa!
Il tour cinese volge al termine e con l’ultimo trasferimento in aereo raggiungiamo
la meta finale: Pechino o Beijing la “Capitale del Nord”.
Finalmente il personaggio che dal primo giorno ci accompagna senza praticamente
dire o fare alcunché, pensavamo fosse una spia del partito, si rivela: è la guida
ufficiale di Pechino che ci accompagnerà nella visita di questa grande città. Per
immaginare quanto grande basti pensare che dispone di ben 5 circonvallazioni ad
anelli concentrici con in costruzione la 6^, lunga 180Km! Ed è piena di Pechinesi!
Mi ricorda qualcuno…
La giornata comincia dalla piazza Tien’an
Men, o della Pace Celeste, un enorme
spiazzo in cemento di 880 x 500 metri, teatro,
nel bene e nel male, delle più importanti
manifestazioni di popolo. Attraversando la
piazza nella sua lunghezza ci sentiamo
continuamente osservati dalla massa dei
Cinesi diretti per la maggior parte al
Mausoleo di Mao, dove notiamo già una
notevole fila.
Come al solito il tempo è tiranno e siamo costretti ad uscire dalla Città per recarci,
dopo pranzo, nella residenza estiva dell’imperatore, il Giardino d’Estate.
La cena di stasera sarà diversa dal solito. Infatti andiamo in un locale ad
assaggiare, tra le altre cose, la famosa anatra laccata. Prima di essere arrostita viene
spalmata con una marinata che formerà una crosta. Viene poi tagliata a fettine
sottili dal cuoco e servita avvolta in
una focaccina assieme a dello
scalogno, a cetrioli e ad un salsa
agrodolce. Questa cena risulterà
essere la migliore tra tutti i pasti
cinesi nei vari ristoranti incontrati.
Superata la Porta, mentre la guida dava
alcune spiegazioni, Chiara, evidentemente ispirata dall’imponenza del luogo, ci ha
omaggiato di un paio battute fulminanti e per questo è stata promossa sul campo:
da serpe semplice a Drago Maximo!
La giornata seguente ci porta
all’ultimo dei grandi appuntamenti
del tour cinese, la Grande
Muraglia. Lunga più di 5700Km,
alta dai 7 agli 8 metri e spessa non
meno di 6, oltre 300.000 uomini per costruirla; doveva servire alla difesa dei
confini (dimostratasi poi poco efficace) ma venne usata più come comoda strada di
comunicazione; percorreva le alte creste e i crinali più ripidi. Si dice, cosa non
vera, che sia visibile dallo
spazio. Oggi sono pochi i tratti
restaurati ed agibili. Noi siamo
andati a Badaling, nel punto
più vicino a Pechino, lo stesso
posto dal quale, durante le
ultime olimpiadi, passava la
prova su strada di ciclismo. Ed
essendo il posto più vicino è
anche quello più frequentato:
una moltitudine di persone
affolla l’accesso. Se mai
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L’edificio che collega la piazza alla Città
Imperiale è chiamata Porta Tien’an Men ed è
praticamente il biglietto da visita di Pechino:
in questa parete campeggia infatti il grande
ritratto di Mao che da qui, nel 1949,
proclamò la Repubblica Popolare Cinese.
Non ho resistito: ho dovuto spedire un mms a
Ivan!