Il patto di stabilità interno per province e comuni

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Il patto di stabilità interno per province e comuni
Il patto di stabilità interno per province e comuni
Francesco Bruno
Esperto di Finanza locale, Presidente onorario A.R.D.E.L.
Interamente riscritta dalla legge di stabilità 2012, la disciplina del patto di stabilità interno mantiene l’impianto della competenza mista quale obiettivo da raggiungere da parte di
ciascun Ente assoggettato, conferma la base di calcolo del saldo finanziario da conseguire
nella media della spesa corrente 2006-2008 e prevede un correttivo ed una variabile.
Lo specifico obiettivo che province e comuni soggetti al patto di stabilità interno devono raggiungere è determinato in termini di saldo finanziario tra entrate finali e spese finali
di competenza mista, costituito, sulla base dei dati certificati nel rendiconto, come segue:
+ accertamenti entrate correnti;
- impegni spesa corrente;
+ riscossioni entrate in conto capitale, al netto delle entrate derivanti dalla riscossione
di crediti;
- pagamenti spese in conto capitale, al netto delle spese derivanti dalla concessione
di crediti;
= saldo finanziario.
Le disposizioni del patto di stabilità interno costituiscono principi fondamentali del
coordinamento della finanza pubblica, ai sensi degli articoli 117 e 119, secondo comma,
della Costituzione.
Le prescrizioni sui risultati da raggiungere costituiscono requisiti di regolarità contabile e di legittimità dei documenti di bilancio.
Il bilancio di previsione degli enti soggetti al patto deve essere approvato iscrivendo le
previsioni di entrata e di spesa di parte corrente in misura tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e di spesa di parte capitale, al netto delle riscossioni e
delle concessioni di crediti, sia garantito il raggiungimento dell’obiettivo programmatico.
Il bilancio di previsione deve, quindi, essere deliberato coerentemente ai risultati che
si devono conseguire in ordine al patto di stabilità interno.
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Perché sia rispettata la condizione, è necessario che le previsioni di entrata e di spesa
del bilancio preventivo rispecchino l’obiettivo del patto di stabilità interno, tenuto conto che
non vanno considerate le previsioni escluse dall’obiettivo del patto o che sono destinate a
non tradursi in atti gestionali validi ai fini del patto (accertamenti e riscossioni; impegni e
pagamenti) e, cioè, le previsioni relative a:
- avanzo o disavanzo di amministrazione;
- fondo di cassa;
- riscossioni e concessioni di crediti;
- accensione e rimborsi di mutui e prestiti;
- servizi conto terzi;
- fondo di ammortamento, fondo svalutazione crediti e “fondo patto di stabilità interno”.
La contabilizzazione delle concessioni e riscossioni di crediti deve evitare illegittime
traslazioni di pagamenti dall’ente a società esterne partecipate.
Al bilancio di previsione deve essere allegato un prospetto contenente le previsioni di
competenza, per le entrate e le spese correnti, e le stime di cassa degli aggregati rilevanti
ai fini del patto di stabilità interno, per le entrate e le spese in conto capitale.
L’obbligo del rispetto dell’obiettivo del patto deve intendersi esteso anche alle successive variazioni di bilancio nel corso dell’esercizio.
Il funzionario che adotta provvedimenti che comportano impegni di spesa deve accertare preventivamente che il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con i relativi stanziamenti di bilancio e con le regole di finanza pubblica, per cui deve verificare la compatibilità della propria attività di pagamento con i limiti previsti dal patto di stabilità interno ed,
in particolare, la coerenza rispetto al prospetto obbligatorio allegato al bilancio di previsione.
Nello specifico, per le province e per i comuni soggetti al patto di stabilità interno, l’obiettivo è quello del conseguimento, per ciascuno degli anni 2012 e successivi, di un saldo
finanziario, in termini di competenza mista, determinato come segue.
Per l’anno 2012, ciascuna Provincia deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista non inferiore al 16,5% della media della spesa corrente registrata negli anni
2006-2008, così come desunta dai certificati di rendiconto, diminuito dell’importo pari alla
riduzione che sarà operata nell’anno 2012 sui trasferimenti statali quale concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 16,5%
= B obiettivo provvisorio
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- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2012.
Per l’anno 2013 e successivi, ciascuna Provincia deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista non inferiore al 19,7% della media della spesa corrente registrata
negli anni 2006-2008, così come desunta dai certificati di rendiconto, diminuito dell’importo
pari alla riduzione operata dall’anno 2012 sui trasferimenti statali quale concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 19,7%
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2013 e successivi.
Per l’anno 2012, ciascun Comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti
deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista non inferiore al 15,6% della
media della spesa corrente registrata negli anni 2006-2008, così come desunta dai
certificati di rendiconto, diminuito dell’importo pari alla riduzione che sarà operata dall’anno 2012 sui trasferimenti statali quale concorso alla realizzazione degli obiettivi di
finanza pubblica:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 15,6%
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2012.
Per l’anno 2013 e successivi ciascun Comune con popolazione superiore a 1.000
abitanti deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista non inferiore al
15,4% della media della spesa corrente registrata negli anni 2006-2008, così come
desunta dai certificati di rendiconto, diminuito dell’importo pari alla riduzione operata
dall’anno 2012 sui trasferimenti statali quale concorso alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica:
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+ A media spesa corrente 2006-2008
x 15,4%
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2013 e successivi.
Le percentuali applicate alla spesa media corrente 2006-2008 sono valide nelle more
dell’adozione del D.M. economia e finanze di ripartizione degli enti nelle due classi di virtuosità.
L’obiettivo programmatico determinato come sopra è, quindi, provvisorio, in quanto
dovrà essere incrementato a seguito dell’emanazione del D.M. economia e finanze che
consente di identificare gli enti soggetti al patto collocati nella prima classe di virtuosità.
Per gli enti collocati nella classe più virtuosa, resta confermato l’obiettivo programmatico come sopra determinato.
Per gli enti che non risulteranno collocati nella prima classe di virtuosità, le percentuali applicate alla spesa media corrente 2006-2008 saranno rideterminate in aumento con
D.M. economia e finanze, entro un tetto massimo, che imporrà una rideterminazione del
saldo finanziario obiettivo come segue.
Per l’anno 2012, ciascuna Provincia deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista almeno pari a:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 16,9% (max)
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2012.
Per l’anno 2013 e successivi, ciascuna Provincia deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista almeno pari a:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 20,1% (max)
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2013 e successivi.
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Per l’anno 2012, ciascun Comune con popolazione superiore a 5.000 abitanti deve
conseguire un saldo finanziario di competenza mista almeno pari a:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 16% (max)
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2012.
Per l’anno 2013 e successivi ciascun Comune con popolazione superiore a 1.000 abitanti deve conseguire un saldo finanziario di competenza mista almeno pari a:
+ A media spesa corrente 2006-2008
x 15,8% (max)
= B obiettivo provvisorio
- C riduzione sui trasferimenti statali dal 2012
= E obiettivo programmatico 2013 e successivi.
Appare opportuno sottolineare che, nelle more della individuazione con D.M. degli enti
virtuosi, la norma dispone la determinazione dell’obiettivo programmatico con l’applicazione alla media della spesa corrente 2006-2008 della percentuale più bassa, ossia di quella
destinata agli enti che saranno collocati nella prima classe di virtuosità. Poiché, tuttavia,
questi ultimi saranno in numero assai limitato (plausibilmente non più del 2-3 per cento delle
province e dei comuni), sarà bene, informalmente, sin da subito, preventivare l’obbligo del
raggiungimento del più gravoso obiettivo determinato applicando le percentuali più alte
destinate agli enti non virtuosi.
La macchinosa traduzione pratica della quantificazione dell’obiettivo programmatico
per ciascun ente ed il confermato meccanismo di competenza mista, è sostenuto da un
sistema di regole più volte contestato dal mondo delle autonomie locali, in quanto difficilmente sostenibile, a rischio di compromettere la qualità e quantità dei servizi erogati ai cittadini e di non consentire il rispetto degli obblighi nei confronti delle imprese esecutrici di
lavori. E sono, purtroppo, da riproporre le valutazioni già sottolineate dalle autonomie locali, per le quali, in un contesto economico, finanziario e sociale particolarmente grave e pur
in presenza di note difficoltà di finanza pubblica, l’effetto moltiplicatore sul sistema economico e sull’occupazione prodotto dagli investimenti locali, oggi pressoché fermi, potrebbe,
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sul piano macroeconomico, sostenere la domanda interna, ridurre la perdita di posti di lavoro e contenere il ricorso agli ammortizzatori sociali, con conseguente risparmio di risorse
pubbliche statali, ed incidere positivamente sul PIL.
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