Sulle ali del Pir

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Sulle ali del Pir
Milano Finanza
29 Ottobre 2016
Uk £ 3,40 - Ch fr. 10,00
Francia € 6,00
www.milanofinanza.it
AZIENDE DI FAMIGLIA
IN ALLEGATO
AD ALTO RENDIMENTO PATRIMONI
€ 5,20*
Sabato 29 Ottobre 2016 Anno XXVIII - Numero 213
Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano
*Questa settimana Milano Finanza in abbinamento obbligatorio ed esclusivo con Patrimoni a € 5,20 (Milano Finanza € 3,80 + MF Fashion € 0,40 + Patrimoni € 1,00)
MONTE DEI PASCHI
Cane azzoppato, la cedola resisterà?
PMI
Cosa fare con i bond subordinati
I fondi small cap vanno bene ma sono pochissimi. Ora il governo vuole agevolare l’investimento
azionario nelle piccole e medie imprese con un nuovo strumento. Che va però rimesso a punto
Sulle ali del Pir
Come funziona e quando
conviene il Piano
individuale di risparmio
ORSI & TORI
di Paolo Panerai
P
rima c’erano uomini e donne che sapevano decidere; poi è stata la stagione
degli yes men; la crisi che dura da otto anni ha fatto perfino scomparire gli
yes men.
È un effetto drammatico della risposta (sbagliata) alla crisi attraverso il
rigore esasperato e una conseguente valanga di regole che ha sommerso
l’Europa.
E il fenomeno è più drammatico là, nel mondo finanziario-bancario e industriale,
dove, invece, ci vorrebbero più spirito di iniziativa e sangue freddo, molta più capacità decisionale unita al coraggio.
Altro che Raffaele Mattioli, il mitico capo della Banca Commerciale Italiana;
altro che Guido Carli; altro che Pellegrino Capaldo; altro che Cesare Geronzi;
altro che Giuseppe Guzzetti; altro che Enrico Salza; altro che Giovanni Bazoli;
altro che banchieri illuminati; altro che imprenditori con il coraggio di rischiare.
Oggi al comando, magari non rendendosene neppure loro conto, sono, nelle banche, i
capi della governance, i capi della compliance, cioè della normativa che impone conformità a determinate regole o standard. Presidenti, amministratori delegati, direttori generali scoprono che il loro potere (e di conseguenza la loro attitudine a essere
C
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato.
ENI DOPO IL ROSSO DA 560 MILIONI
RISPARMIO ""#
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Più pmi, meno tasse
di Paola Valentini
A
rrivano i Pir, i piani individuali di
risparmio a lungo
termine che prevedono l’azzeramento
dell’imposta sui redditi generati dall’investimento (l’aliquota è
del 26%) e l’esenzione delle imposte di successione e donazione.
Come anticipato da MF-Milano
Finanza di sabato 22 ottobre si
tratta di strumenti che danno
diritto alla detassazione a patto di tenerli per almeno cinque
anni e fino al tetto di 150 mila
euro (al massimo 30 mila euro l’anno). In caso di estinzione
anticipata, invece, le tasse sono dovute (con interessi). L’altra
faccia della medaglia è che i Pir,
la cui disciplina è contenuta nella legge di bilancio 2017 in fase
di discussione, puntano a fornire un sostegno all’economia reale
I CINQUE CAPISALDI DEI PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO A LUNGO TERMINE
Cosa è un Piano di risparmio
1
Il piano di risparmio a lungo termine
è un “contenitore fiscale” (fondi
comuni, gestione patrimoniale,
contratto di assicurazione, deposito
titoli) all’interno del quale i
risparmiatori possono collocare
qualsiasi tipologia di strumento
finanziario (azioni, obbligazioni,
fondi, contratti derivati) nonché somme
di denaro liquide rispettando però
determinati vincoli di investimento.
Pertanto è possibile realizzare un piano
di risparmio anche semplicemente
mediante la sottoscrizione di quote
di un fondo, istituito in Italia
o in uno Stato membro dell’Ue o in uno
Stato aderente all’Asee, che rispetti
i vincoli di investimento stabiliti dalla
normativa italiana
Destinatari dell’agevolazione
3
Destinatari dell’agevolazione
sono solo le persone fisiche
relativamente agli investimenti
effettuati al di fuori dell’esercizio
di impresa. Ciascuna persona
fisica può essere titolare
di un solo piano
di risparmio
Vincoli alle somme investibili nei Pir
30.000 euro all’anno - Max 150.000 euro totale
4
Ciascuna persona fisica non
può investire più di 30.000 euro
all’anno nel Pir ed entro un limite
complessivo di 150.000 euro.
Agevolazione fiscale
2
Tommaso
Corcos
italiana costituita in prevalenza
da piccole e medie imprese che
oggi fanno fatica a trovare credito in banca per via delle regole
europee che impongono requisiti
severi nell’erogazione del credito. La normativa prevede che i
Pir dovranno essere investiti
per almeno il 70% in strumenti
finanziari (azioni o obbligazioni
quotate e non) di aziende italiane o anche europee (dell’Unione
europea o dello Spazio economico europeo) ma con stabile
organizzazione in Italia (che
quindi pagano le tasse in Italia).
Di questo 70%, il 30% (che equivale al 21% dell’investimento
complessivo) deve essere composto da strumenti finanziari di
società diverse dalle 40 dell’indice Ftse Mib, «in modo da
far affluire il denaro», spiega
Assogestioni, che già nel 2011
aveva sollecitato l’allora governo Berlusconi a varare i Pir, su
aziende anche medio-piccole,
quelle quotate sui listini alternativi come Aim, per esempio».
L’Aim è il mercato delle pmi
creato da Piazza Affari che
oggi ospita 79 aziende quota-
L’agevolazione fiscale consiste
nell’esenzione da tassazione dei redditi,
qualificabili come redditi di capitale
o come redditi diversi di natura
finanziaria derivanti dagli investimenti
effettuati nel Pir (aliquota del 26%
azzerata).
Sono esclusi dall’agevolazione i redditi
derivanti dal possesso di partecipazioni
qualificate e, più in generale,
quelli che concorrono a formare
il reddito complessivo dell’investitore
COMPOSIZIONE
Investimento vincolato: un ammontare pari almeno
al 70% del valore complessivo degli strumenti
finanziari detenuti nel Pir deve essere investito
in strumenti finanziari (obbligazioni o azioni, sia
quotati sia non quotati nei mercati regolamentati
o nei sistemi multilaterali di negoziazione) emessi
o stipulati con imprese residenti in Italia o europee
(Ue o See) non residenti ma con stabile
organizzazione in Italia. Di questo 70% almeno
il 30% (che equivale al 21% del valore complessivo
degli investimenti del Pir) deve essere investito
in strumenti finanziari emessi da società italiane
ed europee (Ue o See) con stabile organizzazione
in Italia diverse da quelle del Ftse Mib o di altri
indici equivalenti di altri mercati regolamentati.
Il 30% può essere investito in qualsiasi strumento
finanziario (compresi i depositi e c/c).
Mancato rispetto delle condizioni
per beneficiare dell’agevolazione
5
In caso di mancato rispetto
del limite temporale dei 5 anni
o dei limiti alla diversificazione
e concentrazione degli investimenti
sono dovute le ordinarie imposte
sui redditi medio tempore percepiti
dall’investitore, aumentati degli
interessi
15
AP
RIL
Limiti alla concentrazione: il patrimonio del Pir
non può essere investito per una quota superiore
al 10% del suo valore complessivo in strumenti
finanziari emessi o stipulati con lo stesso emittente
o con altra società appartenente al medesimo
gruppo o in depositi e conti correnti.
Tale vincolo è posto a presidio della adeguata
diversificazione del portafoglio che l’intermediario
professionale deve garantire al risparmiatore
DURATA MINIMA
Il vincolo di detenzione degli strumenti finanziari,
pari a 5 anni, ha la finalità di impedire che
gli impieghi nel piano vengano effettuati
con finalità speculative e, al contempo, di garantire
alle imprese destinatarie delle risorse di poter
contare sui capitali ricevuti in modo stabile
per un periodo di tempo medio/lungo
Fonte: Assogestioni
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
te, poche rispetto al gemello
della borsa di Londra che ne
conta oltre 3 mila. Per questo
motivo un rilancio dell’Aim
potrebbe essere ottenuto attraverso maggiori incentivi
fiscali per investire in pmi.
Non solo: «L’introduzione di
incentivi fiscali potrebbe favorire, su esempio di esperienze
estere di successo, la nascita
di fondi dedicati», spiega Anna
Lambiase, amministratore
delegato di Ir Top. Si innescherebbe dunque un circolo
virtuoso tale da dirottare più
risorse sulle pmi italiane. «Un
maggior numero di investitori
sul segmento delle mid e small
cap quotate, e il conseguente
flusso di capitali, avrà l’effetto di aumentare la liquidità e
la credibilità del mercato. Un
maggior numero di pmi inizierà a valutare l’opportunità
di raccogliere risorse tramite
quotazione e nuovi investitori indirizzeranno capitali sul
mercato. L’obiettivo delle agevolazioni è proprio innescare
questo circolo virtuoso». I Pir
sono quindi l’innesco di questo meccanismo. «Se crescono
le piccole imprese, che costituiscono l’ossatura dell’industria
italiana, cresce il Paese», afferma l’associazione del risparmio
gestito presieduta da Tommaso
Corcos, che in questi anni ha
lavorato molto perché fossero
introdotte forme di incentivo
di questo tipo per allinearsi a
nazioni come Francia e Regno
Unito, con i plan d’épargne en
action e gli individual savings
accounts.
Tecnicamente, ogni risparmiatore potrà essere titolare di un
solo Pir che funge da contenitore dove potranno essere inseriti i
vari strumenti finanziari. Quindi
la veste potrà essere quella di un
fondo comune, di una polizza, di
una gestione patrimoniale o anche di un semplice deposito titoli
collegato al conto corrente. In prima fila ci sono le società di asset
management già pronte per raccogliere la proposta lanciando
Pir sotto forma di fondi comuni specializzati in azioni di pmi.
«Crediamo che i risparmiatori
possano massimizzare il ritorno sul capitale solo affidando a
professionisti la gestione dei loro
piani di risparmio a lungo termine. L’approccio fai-da-te espone i
portafogli a rischi non controllati», afferma Daniele Colantonio,
head of business development di
Anthilia Capital Partners. In pri(continua a pag. 11)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato.
COPERTINA
Milano Finanza
29 Ottobre 2016
Milano Finanza
29 Ottobre 2016
I FONDI AZIONARI ITALIA CHE INVESTONO NELLE SMALL E MID CAP QUOTATE A PIAZZA AFFARI
Codice
Isin
Società
di gestione
Dimensione Rendim. totale Rendim. totale
fondo mln euro a 1 mese
a 1 anno
Rendim.
Spese
Investim. minimo
a 3 anni* correnti % iniziale in euro
Data
di lancio
✦ Anima Iniziativa Italia A
IT0005186041
Anima Sgr
25,38
3,75%
-
-
2,26
500
4/07/16
✦ Arca Economia Reale Equity Italia P
IT0005094187
Arca Fondi Sgr
114,92
1,38%
2,33%
-
1,42
10.000
13/04/15
✦ Eurizon Azioni Pmi Italia
IT0001470183
Eurizon Capital Sgr
171,17
2,12%
-7,33%
8,91%
2,02
500
5/07/00
✦ Eurizon EasyFund Equity Small Mid Cap Italy Z**
LU1393925075
Eurizon Capital
18,31
2,20%
-
-
-
3.000.000
13/07/16
✦ Symphonia Azionario Small Cap Italia
IT0004464233
Symphonia Sgr
24,08
1,02%
2,58%
10,49%
2,11
100
6/04/09
I fondi qui selezionati sono disponibili alla vendita in Italia. Tutti i dati sono espressi in euro. I rendimenti sono espressi su base giornaliera, aggiornati al 25 ottobre 2016. Il rendimento a 1 mese si intende quindi dal 25 settembre 2016
al 25 ottobre 2016. Le spese correnti rappresentano l'indicatore di costo sintetico pubblicato dalla società sull'ultimo Kiid * Annualizzato ** Solo per investitori istituzionali
Fonte: Morningstar Direct
TRA I PRIMI 15 FONDI AZIONARI ITALIA A UN ANNO SPICCANO I COMPARTI SPECIALIZZATI SULLE PMI
Società
di gestione
Dimensione Rendim. totale Rendim. totale
a 1 anno
fondo mln euro a 1 mese
✦ Arca Economia Reale Equity Italia I
IT0005094203
Arca Fondi Sgr
115,20
1,46%
3,27%
✦ Symphonia Azionario Small Cap Italia
IT0004464233
Symphonia Sgr
24,08
1,02%
2,58%
✦ Arca Economia Reale Equity Italia P
IT0005094187
Arca Fondi Sgr
115,20
1,38%
2,33%
Investim. minimo
Spese
Rendim.
a 3 anni* correnti % iniziale in euro
10,49%
Data
di lancio
13/04/15
0,60
500.000
2,11
100
6/04/09
1,42
10.000
13/04/15
✦ Eurizon Azioni Pmi Italia
IT0001470183
Eurizon Capital Sgr
171,17
2,12%
-7,33%
2,02
500
5/07/00
✦ White Fleet III-Glbs Italy Eq Star I Euro
LU1104035347
MultiConcept Fund Management
33,14
1,74%
-9,47%
1,38
1.000
2/03/15
✦ Ubi Sicav Italian Equity I
LU1238255431
Ubi Management Company
302,60
3,55%
-10,05%
0,75
✦ Nextam Partners Italian Selection A
LU0486775090
Nextam Partners Sgr
13,32
3,03%
-10,28%
1,81%
2,46
100
10/03/10
✦ Ubi Pramerica Azioni Italia
IT0003242408
Ubi Pramerica Sgr
263,14
3,43%
-11,28%
5,06%
2,17
50
27/03/02
✦ Amundi Dividendo Italia B
IT0004253800
Amundi Sgr
109,46
3,30%
-11,73%
1,47%
1,95
500
1/08/07
✦ Anima Iniziativa Italia YD
IT0005074056
Anima Sgr
25,38
3,83%
-12,09%
1,01
5.000.000
2/02/15
✦ Oyster Italian Value C Euro PF
LU0096450399
Syz Asset Management
31,47
7,59%
-13,28%
-0,51%
2,18
0
14/05/99
✦ Kairos Intl Risorgimento X Cap
LU0937845377
Kairos Partners Sgr
112,03
3,97%
-15,65%
7,75%
1,19
3.000.000
14/10/13
✦ Bnl Azioni Italia
IT0000382561
BNP Paribas Invest. Partners Sgr
55,61
3,44%
-15,72%
0,51%
2,27
500
5/04/88
✦ Gestnord Azioni Italia A
IT0001023628
Sella Gestioni Sgr
33,74
4,25%
-16,16%
2,65%
1,98
500
21/02/94
✦ Fideuram Italia
IT0000388147
Fideuram Investimenti Sgr
23,00
4,57%
-16,34%
4,87%
1,97
2.500
1/07/91
8,91%
2/07/15
I fondi selezionati sono disponibili alla vendita in Italia. Sono state considerate solo le primary share class, sia retail sia istituzionali. Tutti i dati sono espressi in euro. I rendimenti sono aggiornati al 25 ottobre 2016.
Le spese correnti rappresentano l'indicatore di costo sintetico pubblicato dalla società sull'ultimo Kiid * Annualizzato
Fonte: Morningstar Direct
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Lombardo (Pioneer): cantiere presto al via, più focus sulle small cap
di Paola Valentini
ioneer Investments (gruppo
Unicredit) segue molto da vicino
l’evoluzione della normativa sui Pir
e lancerà strumenti di questo tipo non appena il quadro legislativo sarà definito. E
in questa fase di elaborazione della legge di Bilancio 2017 che introdurrà i Pir,
propone alcune modifiche che potrebbero
rendere il veicolo più interessante per le
pmi. A partire dalla quota da destinare
agli investimenti nelle imprese di piccola
e media taglia. Come spiega a MF-Milano
Finanza il ceo Giordano Lombardo.
P
Domanda. Dottor Lombardo, pensate che i Pir allo studio dal governo
possano contribuire all’ulteriore
crescita del risparmio gestito italiano?
Risposta. Nonostante la fortissima crescita registrata dal risparmio gestito nel
Paese negli ultimi anni, gli italiani rimangono un popolo di risparmiatori ma
non ancora di investitori: secondo l’indagine più recente di Banca d’Italia, quasi
il 75% delle famiglie italiane risultava detenere la totalità della propria ricchezza
finanziaria in conti correnti o conti deposito e solo il 21% dei nuclei familiari
era in possesso di un prodotto gestito, come fondi comuni, gestioni, assicurazioni
vita o fondi pensione. In questo scenario
i piani individuali di risparmio avranno
una duplice funzione positiva: da un lato potranno contribuire ad avvicinare al
gestito tutte quelle che famiglie che anco-
ra non utilizzano strumenti più evoluti.
In secondo luogo avranno la funzione positiva di contribuire all’educazione degli
investitori a una logica di risparmio di
lungo periodo, ben diversificato e pianificato su obiettivi di lungo termine.
trano nella raccolta di capitale destinato
alla crescita.
D. Sulla base delle informazioni che
oggi si hanno su come funzionerà
lo strumento dei Pir, ritenete che
potrebbero esserci dei correttivi da
D. Quali sono i vantaggi che possono
apportare per aumentare la loro
dare i Pir alle Pmi italiane?
efficacia e il loro interesse da parR. Le banche, non solo in Italia, hanno
te di gestori e investitori?
svolto e svolgono anR. In base alle anticicora un ruolo cruciale
pazioni pubblicate in
nel finanziamento alle
questi giorni dalla stamimprese, in particolapa italiana, mi pare che
re delle pmi, mentre il
un elemento chiave per
mercato svolge ancora
giudicare l’efficacia delun ruolo minoritario.
lo strumento sarà legato
Secondo Banca d’Italia,
alla quota dei Pir da
ancora nel 2015, l’87%
destinare alle piccole e
dei finanziamenti per le
medie imprese rispetsocietà non finanziarie
to a quelle più grandi.
italiane era sotto forma
Questa percentuale da
di prestito e solo il 13%
un lato dovrà essere abGiordano Lombardo
mediante obbligazioni.
bastanza significativa
Come sappiamo, però,
da poter effettivamente
in futuro, alla luce di recontribuire a creare un
quisiti patrimoniali più stringenti stabiliti vero mercato dei capitali per le pmi ma,
dal regolatore, alle banche sarà imposta a dall’altro, dovrà anche essere bilanciata
una maggiore selettività nella concessione con gli altri requisiti indispensabili perdel credito. Questo elemento, unito all’in- ché i Pir possano avere successo. I piani
novazione finanziaria e alla conseguente individuali, proprio perché destinati al
crescita degli strumenti di finanziamento risparmio delle famiglie, dovranno gaofferti alle imprese porterà probabilmen- rantire una ragionevole liquidabilità
te a un ribilanciamento del ruolo relativo dell’investimento e un’esposizione non
di banche e mercato nel finanziamento eccessiva ad asset rischiosi.
dell’economia reale. In questo senso l’attivazione dei Pir potrebbe contribuire ad D. Le famiglie italiane comprendealleviare le difficoltà che oggi le pmi inconranno le potenzialità dei Pir?
R. Credo proprio di sì, anche alla luce
dell’esperienza positiva della Francia,
che ha adottato i Pea (Plan d’épargne en
action), uno strumento simile ai Pir, dove
l’iniziativa ha registrato un forte successo:
oggi in questi piani risultano investiti circa 100 miliardi di euro, pari al 2,5% delle
attività finanziarie delle famiglie. Credo
che anche in Italia i risparmiatori coglieranno il messaggio forte connesso ai Pir,
i vantaggi fiscali e soprattutto i benefici
che questo tipo di strumento potrà portare
a imprese che sono vicine all’esperienza e
al territorio di chi investe. In questo senso,
secondo me i Pir rappresentano un’occasione di crescita e anche un ponte tra le
famiglie e il tessuto produttivo reale del
Paese.
D. Avete in programma di lanciare
fondi dedicati alle azioni di pmi
italiane anche legandoli ai Pir?
R. Guardiamo con grande attenzione e
interesse a questi strumenti: appena la
normativa sarà definita apriremo il cantiere dedicato ai prodotti, tenendo presente
che Pioneer ha già una gamma di fondi
specializzati con componenti dedicate alle pmi. Siamo, inoltre, leader europeo nel
settore delle pmi europee, anche grazie
alla fiducia che ci è stata data da grandi investitori internazionali su questo
comparto. Le skill su questo tipo di segmento non ci mancano e siamo pronti
a metterle a disposizione della clientela che sceglierà di puntare sui nuovi
piani di individuali di risparmio. (riproduzione riservata)
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato.
Codice
Isin
Milano Finanza
29 Ottobre 2016
totalmente investito in titoli non
Ftse Mib. Oggi un prodotto puro
costituisce abbastanza una rarità sul mercato dove, nel campo
delle small cap italiane, esistono per lo più fondi misti ma
non totalmente dedicati», sottolineano Samantha Melchiorri
e Guido Crivellaro, gestori del
fondo di Symphonia che è stato
lanciato nel 2009 ed è primo per
rendimento a tre anni tra tutti
gli azionari Italia con un rendimento del 10,4%.
Arca ha lanciato Economia
Reale Equity Italia nell’aprile 2015 «per finanziare la
crescita delle pmi che rappresentano le realtà più competitive
e dinamiche del nostro sistema
produttivo, che hanno in genere
eccellenti fondamentali e hanno
mostrato una grande capacità di tenuta anche nella lunga
fase di stagnazione che ha interessato il Paese. Il nostro fondo
investe già il proprio portafoglio
nelle pmi quotate sui mercati
Star e Aim, come sarà previsto
dalla normativa in esame», dice
Ugo Loser, ad di Arca Fondi sgr.
Secondo Loser «in una fase come l’attuale di tassi dei titoli di
stato pari a zero, risparmiare la
tassazione del rendimento su obbligazioni corporate o azioni può
davvero fare la differenza sul risultato finale dell’investimento.
Il risparmio gestito è lo strumento più adatto per farlo, in quanto
diversificato e gestito da società vigilate dalla Banca d’Italia,
quindi accessibile con fiducia
da una larga fetta di risparmiatori, anche quelli con meno
esperienza». I Pir potranno vei-
Le richieste dei gestori che emergono dall’indagine di Ir Top
Favorire la nascita
di fondi dedicati
65%
Incentivi fiscali
per investimento in Pmi
Sviluppo di analisi
indipendente
Sconti sulla valutazione
in fase di Ipo
59%
47%
41%
0
20
40
60
80
Fonte: Ir Top, Osservatorio Aim Italia, “Aim Italia Survey 2016” – www.aimnews.it
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
colare capitali alla quasi totalità
delle imprese italiane, quotate e
non, «per questa via, secondo le
stime dei tecnici, potrebbero affluire alle pmi circa 10 miliardi
di euro l’anno. Ricordiamo che
le famiglie hanno una ricchezza
mobiliare che la Banca d’Italia
valuta in circa 3.800 miliardi»,
osserva Loser.
In questo contesto, però, «la sola emissione di una legge che
introduce una nuova forma di investimento potrebbe non bastare
per mobilitare grandi quantità
di risparmio, in questo caso serve
anche un cambiamento culturale. E’ fondamentale quindi che gli
operatori specializzati nel settore spieghino adeguatamente
i vantaggi dei Pir sia per i risparmiatori sia per le aziende,
nonché i ritorni per l’economia
reale. Ovviamente i vantaggi fiscali possono rappresentare un
buon argomento di immediata
comprensione per convincere i
risparmiatori a partecipare», conclude l’ad di Arca Fondi. Accanto
ad Arca e Symphonia, dispongono di fondi specializzati sulle pmi
di Piazza Affari anche Eurizon
Capital e Anima. Entrambe
stanno studiando come poter offrire ai risparmiatori prodotti
legati ai Pir. «Anima Iniziativa
Italia, focalizzato proprio sulle
small-mid cap italiane, potrebbe già rientrare tra gli strumenti
contemplati dal provvedimento.
Stiamo inoltre studiando nuove
iniziative che potranno essere finalizzate una volta conosciuti i
dettagli della nuova normativa»,
dice Claudio Tosato, direttore
prodotti di Anima sgr. Tosato
pone l’accento sul fatto che «le famiglie italiane sono alla costante
ricerca di nuove fonti di rendimento. E i Pir, grazie all’accesso
a un segmento di strumenti finanziari caratterizzato da un
potenziale di redditività superiore rispetto agli ormai avari
Btp, ma soprattutto grazie al
significativo incentivo fiscale
offerto, riusciranno a catturare l’attenzione degli investitori.
Non ultimo, i Pir potranno giocare un ruolo positivo nello
stimolare la cultura dell’investimento di lungo periodo». Anche
Anthilia «sta studiando l’opportunità di un fondo dedicato alle
mid e small cap italiane», spiega
Colantonio. «L’obiettivo è offrire
ai clienti un prodotto per beneficiare delle agevolazioni fiscali».
Ma non mancano obiezioni.
Che ci sia bisogno di qualche forma di aggiustamento è il parere
di Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi: «La norma
sui Pir è un passo avanti molto
positivo nella direzione di convogliare verso le imprese nuovo
capitale di rischio, indispensabile in un momento come quello
attuale in cui il canale bancario
deve essere affiancato da ulteriori strumenti per far affluire
capitale, soprattutto di rischio,
alle aziende. Penso però che si
potrebbe far un passo ulteriore
per non rischiare che
tutte le risorse vadano a sostenere solo gli
obiettivi delle imprese
di medie dimensioni.
Forse si potrebbe riservare una quota
della massa complessiva di investimenti a
favore della piccole società, a cominciare da
quelle che hanno i requisiti per accedere al Mercato
alternativo del capitale, l’Aim».
Anche Roberto Lenzi, partner dello studio legale Lenzi e
Associati, evidenzia la necessità
di vincolare il veicolo di investimento a investire una parte
importante, e non minimale, delle somme raccolte nelle aziende
minori quotate sul mercato Aim.
Che peraltro «presenta alcuni difetti che ne limitano l’efficienza
quali l’illiquidità e gli elevati costi di quotazione». Lenzi auspica
anche un’estensione dei benefici
fiscali dei Pir oltre il quinto anno.
Per Umberto Borghesi, responsabile investimenti di Albemarle
Am, «desta dubbi l’apparente discrezionalità lasciata al gestore
di investire il 30% del Pir in altre
asset class differenti da azioni
quotate, elemento che espone i
sottoscrittori a potenziali rischi».
(riproduzione riservata)
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato.
Ugo Loser
CHE COSA SERVE PER RILANCIARE L’AIM
COPERTINA
(segue da pag. 8)
ma fila ci sono le società che già
gestiscono comparti specializzati in small cap di Piazza Affari.
In totale questi fondi sono soltanto cinque, di cui due lanciati
nel corso di quest’anno. Gli altri
tre si piazzano tutti (tabella a
pagina 9) ai vertici della classifica dei rendimenti a 12 mesi fra
tutti gli azionari Italia. Primo a
un anno è Arca Economia Reale
Equity Italia I (per istituzionali)
di Arca fondi sgr con +3,3%, seguito dal Symphonia Azionario
Small Cap Italia (+2,6%) e dalla classe retail di Arca Economia
Reale Equity Italia con il 2,3%.
«Symphonia sgr ha una affermata tradizione nel campo degli
investimenti in titoli small cap
domestici. Il nostro è un fondo
small cap azionario puro di lunga storia e grande soddisfazione,