Scheda descrizione opere
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Scheda descrizione opere
SCHEDA DESCRITTIVA OPERE CATTEDRALE DI SALERNO: I MOSAICI PAVIMENTALI Marmi dai colori brillanti impreziosiscono gli intarsi geometrici e i motivi a dischi e fasce intrecciate dei mosaici della Cattedrale di Salerno, uno dei più importanti monumenti medievali della Campania. Fondata agli inizi del XI secolo fu consacrata da Papa Gregorio VII, ospite in esilio della città, per celebrare Salerno a capitale del Ducato Normanno. Le ricche decorazioni, opera dei maestri della scuola Cosmatesca (attivi nell'Italia centro-meridionale nel XII secolo), rappresentano per le loro cospicue dimensioni e per la qualità artistica, una straordinaria testimonianza dell'arte ad intarsio in Italia. Gli artigiani che lavoravano nella fabbrica del Duomo riuscirono, infatti, a creare attraverso la più raffinata tecnica musiva, veri e propri "tappeti di pietra". BASILICA DI SAN PIETRO, TUSCANIA (VT): IL ROSONE DELLA FACCIATA La Basilica romanica, cattedrale di Tuscania e centro di una grande diocesi per tutto il secondo Medioevo, sorge intorno all'XI secolo sul colle di San Pietro, antica sede dell'acropoli etrusca. La sua magnifica facciata, risalente al XIII secolo, ricca di allegorie e simbolismi ha al centro un grande rosone. Quest’ultimo ha una decorazione circolare a tre livelli, simbolo della Santa Trinità, che culmina al centro con l'elegante forma di un fiore a dodici petali ed è delimitata, agli angoli, dalle figure allegoriche dei quattro evangelisti. artsofitaly.ovs.it MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA, RAVENNA: LA VOLTA Il Mausoleo di Galla Placidia, monumento funerario a forma di croce latina fatto costruire dalla sorella dell’imperatore Onorio tra il 425-450 d.C. ha una magnifica volta ricoperta da fiori geometrici come cristalli e stelle stilizzate che risplendono sullo sfondo di un cielo notturno. Grazie a un magico gioco di contrasti tutti gli elementi rappresentati sono messi in risalto rendendo la luce, simbolo della grazia divina, assoluta protagonista di questo capolavoro di mosaico bizantino, considerato uno dei più belli di Ravenna. BASILICA DI SANTA MARIA IN COSMEDIN, ROMA: IL MOSAICO PAVIMENTALE Smalti, ori e tessere marmoree arricchiscono i sontuosi mosaici della Basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma fondata nel VI sec e ricostruita nel VIII secolo, venne in seguito restaurata e modificata più volte nel corso dei secoli successivi. Il suo nome deriva dalla parola greca kosmidion, che significa ornamento, proprio in virtù della bellezza delle sue decorazioni. I suoi pavimenti del XII secolo, sarebbero opera di Magister Paulus, il marmoraro romano considerato precursore della scuola cosmatesca nell'arte ad intarsio, sono impreziositi da tasselli realizzati in vari materiali che creano trame dai colori brillanti che ricordano ricami floreali e motivi geometrici. artsofitaly.ovs.it MUSEO ARCHEOLOGICO A. SALINAS, PALERMO: IL MOSAICO PAVIMENTALE DELLE STAGIONI La trionfante figura di Nettuno, divinità dei mari, spicca nel grandioso Mosaico delle Stagioni risalente ai primi decenni del II secolo d.C. rinvenuto nella domus romana di villa Bonanno a Palermo. Gli ambienti di questa villa patrizia, sono decorati da una ricchissima pavimentazione musiva ispirata ai modelli di origine orientale, i soggetti sono rappresentati secondo una precisa disposizione: figure sedute di uomini sapienti da una parte, gli amori di Zeus dall'altra, mentre nella sezione centrale spiccano quattro imponenti medaglioni con le allegorie delle stagioni. Il mosaico, ora conservato presso il Museo Archeologico A. Salinas, ritrae il busto del Dio insieme ad altre raffigurazioni allegoriche racchiuso in un pannello ottagonale decorato ai bordi con un raffinato motivo ornamentale a doppia treccia. CHIESA DI SANT’IVO ALLA SAPIENZA, ROMA: L’INTERNO DELLA CUPOLA Un insolito perimetro di linee rette e curve forma la base della cupola della chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, a Roma. La realizzazione di questa cupola, progettata dal genio creativo di Francesco Borromini nel 1642, non si presentava di facile esecuzione poiché la chiesa doveva sorgere in uno spazio limitato che si trovava all’interno dell’antica sede dell’università romana. Ma il Borromini trasformò i limiti architettonici in una grande occasione di libertà, realizzando una delle opere del barocco più celebri e più imitate della storia dell’arte. La cupola ha una struttura dalle geometrie complesse che si sviluppa in altezza creando un ideale percorso ascensionale che culmina in un cerchio perfetto, luminoso e stellato, simbolo di sapienza divina. artsofitaly.ovs.it DOMUS ROMANA DI SPOLETO: I MOSAICI PAVIMENTALI Quadrati, rombi, triangoli e ottagoni concentrici caratterizzano i rigorosi motivi decorativi dei mosaici pavimentali della domus romana di Spoleto, risalente al I secolo d.C. L’edificio, attribuito alla madre dell’imperatore Vespasiano ha il tipico schema architettonico delle case patrizie romane: oltre all’atrio – dotato di cisterna per la raccolta delle acque piovane – si trovano infatti anche la sala di rappresentanza (tablinum), la stanza da pranzo (triclinium), svariate camere da letto (cubicola) e ambienti secondari (alae). Riportata alla luce nel 1885, ha conservato una pavimentazione originale dominata da un elegante contrasto di tessere bianche e nere. DOMUS DEL MITO, SANT’ANGELO IN VADO (PESARO URBINO): I MOSAICI PAVIMENTALI Nella “Domus del Mito” di Sant’Angelo in Vado, in provincia di Urbino, si stende un maestoso mosaico pavimentale composto da migliaia di tessere che ritraggono figure allegoriche, scene di caccia e soggetti mitologici ornati da motivi policromi. Costruita tra il I e il II secolo d.C., la domus rappresenta uno dei più importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi 50 anni con i suoi 1000 metri quadri, si contraddistingue per la presenza di sette grandi sale. I due dettagli qui mostrati, in particolare, fanno riferimento all’ambiente più vasto della casa, il triclinium, ovvero la sala dove ci si riuniva durante i pasti. artsofitaly.ovs.it PALAZZO DUCALE, VENEZIA: LA SCALA DEI GIGANTI La monumentale Scala dei Giganti di Palazzo Ducale a Venezia, realizzata alla fine del Quattrocento, su progetto di Antonio Rizzo, collega il cortile alla loggia interna ed è il luogo dove avveniva l’incoronazione del Doge, principe della Repubblica Veneziana: un avvenimento fondamentale per la città. Il suo nome deriva dalle imponenti statue di Marte e Nettuno, poste nel 1557 al culmine della scala come simboli del dominio della città sulla terraferma e sui mari. VILLA ROMANA PAVIMENTALE DI RUSSI, RAVENNA: MOSAICO Somiglia a una grande scacchiera il motivo geometrico a stelle e losanghe bianche e nere che decora i mosaici del pavimento del tablinum, la sala di rappresentanza della villa romana di Russi, a Ravenna. Con una superficie di circa 8000 metri quadri, il complesso, ritrovato in occasione di uno scavo alla fine degli anni Trenta, è uno dei più grandi ed estesi dell'Italia settentrionale. Curatela del progetto, ricerca delle opere e redazione dei contenuti a cura di Davide Rampello, Greta Carandini e Tania Di Bernardo. artsofitaly.ovs.it