La Voce di Casa Luce - Casa di Riposo Gaetano Luce
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La Voce di Casa Luce - Casa di Riposo Gaetano Luce
La Voce di Casa Luce e di Montesignano Anno IV n° 2 CASA GAETANO LUCE RESIDENZA PROTETTA PER ANZIANI associazione gaetano luce onlus Via Mogadiscio, 10 16141 Genova DICEMBRE 2016 foglio d’informazione stampato in proprio LA PAROLA AL PARROCO La gioia del Natale risplende dalla grotta di Betlemme! Cari amici tra pochi giorni vivremo un nuovo Natale! ma sarà veramente nuovo? Dal silenzio del mio cuore sale questa domanda... Dove sta la novità? Ho pensato che certamente Gesù vorrà dire una parola alla mia vita, al mio cammino. Riconosco di aver bisogno di questa Parola che illumina il mio presente? Solo chi è povero attende un dono,... io sono povero in spirito? attendo la sua Parola? Nella preghiera lo invochiamo insieme gli uni per gli altri questo dono. Ritengo che sia il modo più vero per farci gli auguri di un Santo Natale. Soffermiamoci ancora un momento davanti alla Natività, anzi entriamo insieme nella grotta per rinnovare la consapevolezza che nel Bambino adagiato sulla paglia tra la Vergine Maria e San Giuseppe, scorgiamo la Via della salvezza. Chi è stato a Betlemme, resta colpito dal fatto che per entrare nella basilica della Natività deve piegarsi per attraversare una piccola porta. Se non pieghiamo le ginocchia, e non ci abbassiamo non possiamo incontrare il Salvatore del mondo adagiato nella mangiatoia... Farci piccoli, perché a chi è come loro appartiene il regno dei cieli! Piccoli perché discepoli del maestro, che non è venuto per farsi servire ma per servire, e dare la sua vita in riscatto per molti. Piccoli per essere veri discepoli, che annunciano il vangelo nel modo più credibile ed efficace. Con il Santo Vescovo Ambrogio non ci stanchiamo di ripetere «Omnia Christus est nobis! - Cristo è tutto per noi!- Se vuoi curare una ferita, Egli è il medico; se sei riarso dalla febbre, Egli è la fonte; se sei oppresso dall’iniquità, Egli è la giustizia; se hai bisogno di aiuto, Egli è la forza; se temi la morte, Egli è la vita; se desideri il cielo, Egli è la via; se sei nelle tenebre, Egli è la luce ... Gustate e vedete come è buono il Signore: beato è l’uomo che spera in Lui!» Cari amici sia per tutti, per le nostre famiglie un nuovo e Santo Natale! Auguri di vero cuore! don Mimmo Il Presidente dell’ Associazione Gaetano Luce ONLUS, Comm. Mario Gigliotti, a nome del Consiglio Direttivo, formula a Tutti i più fervidi auguri per un Santo Natale ed un sereno Anno Nuovo. Pagina 2 La voce di Casa Luce UNA STORIA VERA PER RIFLETTERE Una storia vera, che vogliamo condividere con i nostri Lettori, una storia veramente toccante: si tratta di un anziano Signore di nome Simone che a una certa eta viene lasciato in una Casa di riposo dai suoi familiari che non vanno neanche a fargli visita. Simone muore solo, a 93 anni, ma quando sgomberano la sua stanza una delle Operatrici trova una toccante lettera che decide addirittura di copiare e diffondere all’interno della Casa di Riposo fra i colleghi e le colleghe, il testo era il seguente: “Che cosa vedi tu che mi assisti? Cosa vedi? A cosa stai pensando quando mi guardi? Vedi un uomo vecchio, irritabile, non molto saggio, Dalle abitudini incerte, con gli occhi lontani? Che dribbla col il cibo e non da alcuna risposta. Quando ad alta voce dici mi auguro che ci provi! Che perde una calza o le scarpe? Che, a volte resistendo a volte no, ti permette di fare come tu vuoi, fare il bagno e mangiare cosi da riempire il lungo giorno? E’ questo che stai pensando? E’ questo cio che tu vedi? Apri gli occhi non e me che stai guardando. Ho accettato di nascere e ho mangiato secondo il loro piacimento. Sono stato un piccolo bimbo di dieci anni con un padre e una madre fratelli e sorelle che si amavano, un giovane ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi, sognavo che presto avrei incontrato una donna da amare. Sono stato uno sposo di venti anni con il cuore che mi saltava in petto a venticinque anni ho avuto accanto mia moglie che aveva bisogno di me per andare avanti, ho avuto una casa ed ero felice di sicuro. Un uomo di trent’anni , i miei figli cresciuti in fretta, legati tra loro con legami che dovrebbero durare. A quaranta, i miei figli sono cresciuti e sono andati via ma la mia donna mi e rimasta accanto. A cinquanta, ancora una volta, i bambini giocavano sulle mie gambe E poi sono arrivati i giorni bui, mia moglie e morta. Guardavo al futuro e provavo terrore. Ora sono cresciuti i miei figli e i loro. Oggi penso agli anni trascorsi e all’amore che ho conosciuto, ora sono un vecchio e la natura e crudele. E una beffa la vecchiaia ti guardano tutti come se fossi un cretino. Il corpo si sbriciola, la grazie e il vigore spariscono. Vi e ora una pietra al posto del mio cuore. Ma all’interno di questa vecchia carcassa abita ancora un giovane; ogni tanto il mio cuore si gonfia e diventa malinconico ricordo le gioie ricordo il dolore e sto amando e vivendo la vita di nuovo. Penso agli anni che sono sempre pochi e fuggiti troppo in fretta, accetto il fatto nudo e crudo che niente puo durare per sempre. Quindi aprite gli occhi, aprite e vedete: non vedete un uomo vecchio e irritabile, guardate piu da vicino e vedrete ME!” Pagina 3 La voce di Casa Luce CONOSCIAMO I NOSTRI OSPITI Mauro Pirovano Della classe 1926 e Grazia, nata a Villa S. Giovanni provincia di Reggio Calabria, sullo stretto, da una famiglia con 5 figli! Ci dice che da ragazza stava meglio al paese, da grande meglio a Genova. Ricorda la guerra, lo stretto era particolarmente bombardato e allora si sfollava verso l’interno anche lontano 90 km, ed era fame nera. Al paese da ragazzina pochi giochi, subito a lavorare, in filanda, dove con mamma Lucia faceva la seta, a pranzo un panino con orario di lavoro dalle sei del mattino alle sei di sera. Sempre al paese conosce Giovanni, che sposa, si trasferisce a Genova e lui trovera lavoro alla S. Giorgio, un destino crudele lo rapira agli affetti a soli 39 anni, lasciando moglie e 4 figli. Grazia si da da fare, come sarta ricama la tovaglia dell’altare della sua parrocchia di Prato, dedicata a S. Cosimo e S. Damiano. Cucinava bene, ci dice, e ci conferma il figlio, soprattutto la parmigiana, ma alla meridionale, piu saporita. Incontriamo Nunzia, che distoglie la sua attenzione dalla Tombola condotta dall’animatrice dott.ssa Elisabetta, e con un orecchio ai numeri, e l’altro al sottoscritto, ci racconta che e nata nel 1925 a Terlizzi da una famiglia contadina, con quattro figli, piu che giocare si lavorava, così ci parla dell’infanzia. A 13 anni con la famiglia si trasferisce al “Nord”, a nord del Bisagno a Molassana. Andando alle colonie, conosce il futuro marito Giovanni, si sposa nel 1946, Giovanni per anni lavorera da Oddone Tessuti, fianco a fianco con Edoardo, ospite indimenticabile di Casa Luce. Nunzia e Giovanni , nel tempo libero seguono allo stadio la Sampdoria con assiduita, al cinema preferiscono film impegnanti, e l’Alto Adige e la meta delle loro vacanze estive, dove facendo meravigliose camminate, trovano aria buona e soprattutto funghi. Nunzia e stata una buona cuoca, variava molto, qui ora ci dice, mi trovo bene, mio fratello e i miei nipoti vengono molto spesso a farmi visita. Conosciamo Maria, nata nel 1920 a Torraca vicino Sapri, provincia di Salerno, citta salotto della Campania, da genitori proprietari terrieri, rimane orfana di madre a cinque anni, ma nonostante questo grande dolore, Maria ci dice che era una bambina gioiosa che ballava e cantava. Rimane il rammarico di non aver coltivato la sua bellissima voce, ricorda che cantava da sola in Chiesa con sentimento e apprezzata dal paese, l’Ave Maria di Schubert. Conosce il futuro marito Vittorio, segretario comunale del paese, a casa di Comare Agnese in cui lui era a pensione, Maria ricorda la casa anche nei particolari, perche era la casa piu bella del paese e Comare Agnese era nipote di un alto prelato. Segue il marito nei vari trasferimenti di lavoro e alla pensione Maria col marito si trasferiscono a Genova nel 1969 per seguire l’unica figlia Grazia, che per lei da sempre e Pupetta. E Grazia ci conferma, l’attaccamento di sempre della mamma che giocava con lei a nascondino e cantava sempre, non solo i classici come Oh Mari, ma anche Mina, Morandi, Teddy Reno. Le sue specialita in cucina erano la pasta al forno, e la pastiera? Domando io. No, pastiera a Napoli, a Salerno il Pan di Spagna. La voce di Casa Luce Pagina 4 VITA CONFRATERNALE E AUGURI DI NATALE Luisa Piccardo Il Santo Natale è quasi arrivato. Mi accingo a scrivere due righe per porgerVi gli auguri, ma non posso fare a meno di informarvi su come si sono svolti alcuni momenti che avevamo anticipato sul numero di settembre di “La Voce di Casa Luce” . In occasione delle celebrazioni per San Michele durante la serata organizzata da Mauro Pirovano abbiamo seguito la presentazione dei restauri effettuati dalla Signora Mariolina Rella alla nostra Cappa settecentesca ed abbiamo ascoltato le poesie ed i ricordi che il dottor Silviano Fiorato ci ha narrato con tanta nostalgia. Durante la S. Messa della domenica mattina abbiamo avuto la gioia di avere la vestizione del Confratello Renato Oppedisano e di sua moglie Anna, ora nostra Consorella. Domenica 16 ottobre con tanta gioia ed emozione abbiamo partecipato alla S. Messa di chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale. Ho avuto l’onore di essere chiamata a far parte del Comitato Diocesano Organizzativo e ho vissuto “dietro alle quinte” alla preparazione di questo grande evento. Grande evento non solo per la nostra Diocesi ma per tutta la nostra città. Appena ci sarò l’occasione mi farà piacere condividere con voi qualche momento di immensa emozione vissuto durante gli otto mesi che mi hanno vista partecipe delle riunioni e durante le tre giornate del Congresso. Sabato 12 novembre abbiamo partecipato al Giubileo del nostro Vicariato. La nostra Confraternita ha avuto l’onore di portare in Cattedrale il nostro Cristo “Luigino” accompagnato da un bel numero di Confratelli e Consorelle. Naturalmente ogni momento vissuto dalla nostra Confraternita lo dobbiamo all’entusiasmo e alla vicinanza del nostro Parroco Don Mimmo e del Parroco Emerito Don Luigi che non finiremo mai di ringraziare. Termino porgendo a tutti Voi, Ospiti di Casa Luce ai Famigliari ai Medici e a tutti gli Operatori , al Direttore a tutto il Consiglio di Casa Luce e a tutta la Comunità tanti cari auguri per un sereno Santo Natale ed un Anno Nuovo denso di cose belle a nome di tutto il Consiglio della Confraternita del S.S.mo Sacramento di Montesignano e Santa Maria di Terpi. Un ricordo nella preghiera di suffragio per la nostra Ospite Elisa Catti Ringraziamo per le donazioni elargite: Luisa e Mario Gigliotti, Confraternita del Santissimo Sacramento di Montesignano e Santa Maria di Terpi, Stefano Cecchinelli.