Il progetto di Dio sulla coppia - Centri di Preparazione al Matrimonio

Transcript

Il progetto di Dio sulla coppia - Centri di Preparazione al Matrimonio
Il progetto di Dio sulla coppia
Inizio ricordando un fatto significativo e innegabile: il primo “progetto” che Dio ha
pensato e realizzato riguarda proprio la coppia!
Prima di tutti gli altri progetti che hanno originato e costruito la storia dell’universo,
Dio ha pensato alla coppia come alla realtà più bella e ricca che avrebbe potuto creare; gli è uscita naturalmente, immediatamente, dalla mente e dal cuore!
Ne riparleremo tra poco!
Per capire come sia nato il progetto di Dio sulla coppia, dobbiamo partire da lontano:
da quando e dal come tutto è iniziato.
Tutto! Compreso quindi anche l’uomo, e quel suo tipico modo di accogliersi che
chiamiamo: “coppia”!
Ci lasciamo guidare - è ovvio - dalla Parola di Chi è all’origine di tutto: da Dio!
Come è cominciato il tutto?
Abbiamo a disposizione alcuni indizi.
“In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”(Gv 1,1-3).
La nostra storia, e quella dell’universo, inizia proprio quando inizia il tempo: “In
principio”!
Prima di ogni cosa che oggi esiste, quindi, c’era solo Dio! Fuori del tempo!
Una luce infinita (Gv 1,4; 1 Gv 1,5; 1 Pt 2,9) ma non immobile, statica; viva!
Tutto parte quindi, necessariamente, da Lui!
La scienza ci dice “come” è iniziata la storia del nostro universo: un’immane esplosione, un “Big Bang” che ha proiettato nello spazio i pezzi di un tutto deflagrato.
Il “perché” non è tra i suoi problemi; e non entra nemmeno nelle sue competenze!
Questa teoria ha un buon fondamento: l’universo, in effetti, si sta espandendo!
Calcolando velocità e direzione dell’espansione, si può calcolare da dove e quando si
è verificata l’esplosione: c’è un punto e un tempo di partenza da cui il movimento di
allontanamento ha avuto inizio.
Un tempo che può quindi essere calcolare: si verifica da circa 15 miliardi di anni!
Cosa c’era prima? Perché è successo?
Non lo sappiamo!
E probabilmente non lo sapremo mai, con certezza!
Progetto di Dio sulla coppia
1
Ma sappiamo che “In principio era il Verbo,…” !!
Prima di quell’esplosione, esisteva già “Qualcuno” che noi chiamiamo: Dio.
È Colui di cui si dice, anche: “In principio Dio fece il cielo e la terra” (Gen 1,1).
Chi era? Come era fatto questo “Dio”?
Può dircelo solo Lui!
Ha atteso millenni prima di rivelarci il “mistero” della sua natura!
Lo ha finalmente svelato mediante un caro amico di Gesù che si chiamava Giovanni,
l’apostolo che è conosciuto come “il discepolo che Gesù amava” (Gv 19,26; 20,2;
21,7; 21,20); quello che ebbe quindi la possibilità di accogliere, più degli altri, le confidenze del suo maestro.
In una sua lettera, Giovanni scrive:
“Amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chi ama è generato da Dio e
conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1 Gv 4,7-8).
E ripete poco dopo:
“ Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv 4,16).
Premesso che l'espressione “conoscere” è stata scritta in greco ma da un semita, e
che, per i semiti, la “conoscenza” non è, come per i greci, un fatto intellettuale, concettuale, ma semplicemente esperienziale, possiamo tentare di entrare nei contenuti di
questo concetto che Giovanni di propone.
Dire “Dio è amore” significa dire che Dio esiste, vive, opera, … amando.
Che l'amore è il suo ambiente vitale; che non fa altro, continuamente e da sempre (se
così si potesse dire, parlando dell’eternità!).
Potremmo anche affermare che l'amore è talmente vitale, per Lui, che se smettesse di
amare scomparirebbe, cesserebbe di esistere. Morirebbe!
Se vive amando, occorre che ci sia qualcuno che ama e qualcuno che viene amato:
l’amore è una realtà di incontro, di relazione.
O quel “qualcuno” è Dio stesso, che si ama infinitamente nell’eternità, oppure deve
esserci uno scambio tra persone che si amano, infinitamente, nell’eternità.
Prima di Gesù non si poteva sapere nulla di tutto questa, perché nulla c'era stato rivelato se non l'esistenza e l'onnipotenza di questo Dio.
Gesù invece ha detto che:
“Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a
voi” (Gv 15.15).
“A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, agli altri solo in parabole”( Lc
8,10),
“Noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere
tutto ciò che Dio ci ha donato” (1 Cor 2,12).
Progetto di Dio sulla coppia
2
Paolo, parlando di sé, parla anche della “missione affidatami da Dio presso di voi di
realizzare la sua parola, cioè il mistero1 nascosto da secoli e da generazioni, ma ora
manifestato ai suoi santi” (Col 1,25-26),
Ai cristiani di Efeso Paolo augura che “il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nell’amore siate in grado di comprendere con tutti i santi quale
sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo
che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef
3,17-19).
Cosa fa dunque, da sempre, questo Dio fatto di amore?
Semplice: Ama!
Sino a che Gesù non ci ha rivelato il mistero dell’intima realtà di Dio, non potevamo
immaginare come si realizzasse la sua vita di amore.
Gesù ci ha invece fatto sapere che il Dio unico creatore del mondo, è “fatto” di tre distinte Persone (che chiama: Padre, Figlio, e Spirito Santo), che vivono, quindi, amandosi; che condividano tutto quello che sono; che essendo infinitamente ricche di luce
e bellezza, vivono felici del loro scambiarsi tutto quello che sono e che hanno!
È da questo amore infinito che nasce, nell'eternità, e si sviluppa, dando inizio al tempo, il progetto divino: dare origine ad esseri viventi che siano, come loro, felici
nell'amare e nell'essere amati; che esprimano tutto il loro essere nel bisogno esistenziale di amare ed essere amati.
La Parola di Dio, raccolta nella Bibbia, ci racconta come è stato portato a compimento il suo progetto:
“Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,che domini
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e
su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate
fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra»” (Gen 1,16-28).
In queste parole sta il perché dell'esistenza dell'uomo: se esiste come essere vivente
immagine del Dio che è fatto di amore, anche l’uomo dovrà essere fatto di amore.
Esisterà per amare ed essere amato!
1
Il termine “mistero”, nel linguaggio corrente, sta per “misterioso, poco comprensibile, difficilmente conoscibile”. Nel linguaggio biblico, quindi anche di Paolo, ha invece un’accezione particolare: viene detto “mistero” un fatto o concetto è ricco di luce, di vita, di salvezza,… Ha quindi un significato “positivo”! Il fatto
che essendo una realtà divina non potrà essere compreso pienamente dall’uomo sinché vive sulla terra, è assolutamente marginale. Resta comunque la certezza che, un giorno, potremo capire e possedere molto di
quello che qui non possiamo penetrare pienamente: dopo la morte, potremo vedere faccia a faccia, “Dio così
come egli è” (1 Gv 3,2). E in Lui vedremo ciò che altrimenti mai potremmo vedere!
Progetto di Dio sulla coppia
3
Non essendo l’uomo solo spirito, ma essendo anche corpo, Dio ha dovuto preparare
un posto in cui mettere l'uomo e la donna perché potessero amarsi, moltiplicarsi e riempire appunto la terra, che verrà quindi affidata alle loro cure (Gen 2,15).
Per l’uomo, ha creato la terra e l’intero universo!
Analizzando il secondo racconto della creazione, scopriamo poi un particolare di stimolante interesse.
Sappiamo che questi racconti non sono storia o cronaca, ma pura teologia per immagini, secondo le tradizioni del tempo: come insegnava anche Gesù mediante immagini (le parabole), anche la Prima Alleanza racconta teologia mediante immagini.
L'immagine di questo secondo racconto ci aiuta a capire meglio l'essenza del progetto
divino sull’uomo in direzione della coppia.
Dopo aver creato Adamo, Dio lo guarda, e si rende conto che qualcosa non va: viene
messa in evidenza l'assoluta impossibilità, in Adamo, di esprimere la sua radicale necessità di amare, sino a che non ci sia qualcuno che possa essere amato, e possa contraccambiare il suo amore!
Gli animali, ovviamente, non bastano; ci vuole “un essere che gli sia simile” (Gen 2,
18).
Per indicare la piena corrispondenza dei due al progetto originario di una sostanziale
unità in due persone (proprio come Dio, che è uno solo in tre persone!?), Dio non realizza dal nulla un altro essere con cui egli possa interloquire, ma utilizza una parte di
Adamo2 per costruirgli un essere che non solo gli sia simile, ma possa essere detto
“osso delle sue ossa, e carne della sua carne” (Gen 2,23); non quindi un essere inferiore e/o diverso sostanzialmente da lui, ma costituito nella stessa essenza, e nella
stessa dignità.
Per questo il nome che impone a queste due creature ha la stessa identica radice: lui è
un “ish”, lei è una “ishà”; è come se dicesse lui è un “uomo”, lei è una “uoma”.
Il termine “donna” che noi usiamo abitualmente non ha una radice biblica; deriva da
“Signora”, in latino: “Domna” (viene da “Domina”)!
Il progetto di Dio, quindi sull'uomo, si esprime in questa duplice realtà che è, e deve
diventare sempre più, “una sola carne”, cioè una unità inscindibile.
Se poi analizziamo serenamente il fatto alla luce di quanto, in seguito, Dio avrebbe
comunicato di sé, possiamo affermare senza timore di smentite, che nel creare, avendo in mente proprio sé stesso, Dio costruisce una unità in due che ha un nome ben
preciso: famiglia!
2
Il mondo ebraico sapeva contare! Era chiaro a tutti che maschio e femmina avessero lo stesso numero di
costole! Si tratta quindi di un discorso che offre una verità mediante un’immagine simbolica.
Progetto di Dio sulla coppia
4
Il fatto è espresso chiaramente dai nomi del prototipo su cui l'uomo è pensato e realizzato: l’uomo è l’immagine vivente di un Dio in tre persone che hanno nomi di
“famiglia”: c'è un “Padre”, un “Figlio”, e una “Spirito”.
In effetti, in ebraico, “ruah”, che traduciamo con “spirito”, è femminile, mentre
“pneuma”, in greco, è neutro; e “spiritus”, in latino, è maschile3.
Parlandol alla sua gente Gesù diceva, letteralmente: “… battezzandole nel nome del
Padre, del Figlio e della Spirito Santo!(Mt 28,19)
Non potremmo, allora, visti i nomi che Gesù stesso ha voluto usare, dire che il Dio in
tre Persone, è propriamente una famiglia?!?!
Possiamo quindi (e comunque!) affermare che il progetto Dio sull'uomo non si fonda
sulle persone, ma sulla loro particolare forma di coesione che si chiama: famiglia!
Dio non creò “l’uomo”; Dio creò la famiglia!
Questo è il primo dato importante da cui affrontare la prosecuzione del discorso.
Essendo reali immagine di una realtà divina, Dio ha concesso a questa sua immagine
la capacità di creare eternità!
L’uomo non può fare nulla di eterno!
Anche la sue più belle e solide realizzazione sono soggette a decadenza.
Un giorno, poi, questo universo finirà!
Lo dicono le Scritture, e lo dice la motivata previsione della scienza.
C’è un’unica opera dell’uomo destinata superare le barriere del tempo, per entrare
nell’eternità: sono ifigli che la coppia genera!
Non esistevano, iniziano ad esistere mediante un atto che l’intuizione popolare
(Quanto è vera!) chiama “fare l’amore”! E no finiranno mai1
Passeranno la porta della morte, ma non sarà la fine!
Sarà solo un passaggio di posto, di stato!.
Tra millenni e millenni, i vostri figli potranno sempre indicarvi, dicendo. “Quello è
mio padre; e quella è mia madre”!. Per sempre!
E son nati da voi due!
La famiglia non è un'invenzione sociologica, politica, psicologica, …
È semplicemente quello che Dio ha pensato e ha voluto!
Questo per quanto riguarda il progetto di Dio sull'umanità, in relazione alla coppia..
Sull’uomo e la donna come membri dell’umanità.
3
Gesù parlava in aramaico; quando parlava delle tre Persone, diceva: “Il Padre, il Figlio, e la Spirito Santo”,
indicando una delle persone divine con un temine femminile. Su questo fatto, la teologia occidentale (se non
erro!) non ha mai detto nulla,. Quella orientale ha fatto solo qualche timido cenno.
Progetto di Dio sulla coppia
5
Accanto, e insieme a questo, c'è anche un progetto di Dio sulle singole persone.
Il mondo della Prima Alleanza si presenta affascinato dalle stelle, questi esseri immobili, fatti di luce, ordinati, silenziosi, ma capaci di indicare la giusta direzione al
viandante.
È affascinante l'immagine di Dio che porta Abramo fuori dalla tenda, gli fa ammirare
la vastità del luminoso e terso cielo d’oriente, ricco di innumerevoli puntini luminosi,
e gli dice:
“«Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle” e aggiunge: “ Tale sarà la
tua discendenza” (Gen 15,5).
Sono così tante, le stelle, che nessuno è in grado di contarle.
Dio, invece, le conosce una per una:
“Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome. Grande è il Signore,
onnipotente, la sua sapienza non ha confini” (Sal 146, 4-5).
È la stessa convinzione che ci trasmette Isaia:
“Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? Egli fa uscire in
numero preciso il loro esercito e li chiama tutti per nome” (Is 40,26).
Se Dio conosce una per una le stelle che ha creato, possiamo pensare che non faccia
almeno altrettanto per quella creatura in cui ha messo la propria immagine e somiglianza?
Dalle Scritture emerge chiaramente un concetto: nessuno nasce per caso!
“Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio” (Sal
21,11).
“Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio
sostegno” (Sal 70,6).
“Ascoltatemi, isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno
mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome” (Is 49,1).
“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce,
ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni” (Ger 1,5).
“Quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, l subito, andai a .…” (Gal 1,15-16)
Progetto di Dio sulla coppia
6
Il Salmo 138 è tutto sul tema della presenza attenta del Dio che mi ha scelto dall’inizio, e mi accompagna sempre nel cammino.
Siamo quindi tutti scelti e tutti voluti.
Per quale scopo/motivo ci ha scelti?
Chiediamo ancora luce alle parole che Dio ci ha donato.
Il sogno, il fine, lo scopo, … di Gesù lo ha rivelato Egli stesso: è il regno di Dio.
Il regno è il motivo unico del suo essere nel mondo.
Ne parla spesso: in Matteo, troviamo scritto il termine “Regno” ben 53 volte!
“Il regno dei cieli è simile a …..”.
La presenza del regno è l’annuncio iniziale, la “Bella/lieta/buona notizia” che viene
comunicata all’inizio della predicazione di Gesù:
“Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di
Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete
al vangelo»” (Mc 1,14-15)
Primo e anche ultimo!
Dopo aver ricordato il suo Vangelo, Luca scrive negli Atti:
“Nel mio primo libro ho già trattato,… di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal
principio fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti
nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua
passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno
di Dio” At 1-3).
Quaranta giorni (tanti!) per convincere il gruppetto sempre un po’ smarrito, che davvero era risorto, e dar loro, quindi, la forza necessaria per sfidare e illuminare in
mondi intero.
Cosa disse, Luca non lo riporta; non lo sapremo mai1
Ma sappiamo cosa fecero e come l fecero.
Non possiamo pensare che fosse proprio quello che il Maestro aveva loro detto prima di lasciarli?
Rispondendo ad una domanda dei farisei, Gesù conferma che il regno già esisteva e
operava nel mondo:
“Gesù disse: Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!” (Lc 17,21).
Nelle parole di Gesù, il regno è anche una realtà che deve continuamente “venire”
come diciamo, su suo suggerimento, nella preghiera che ci ha lasciato, il “Padre nostro” (Mt 6,10)
Occorre che ci sia anche collaborazione per farlo venire”
Non basta la sola preghiera!
Progetto di Dio sulla coppia
7
Concretamente, il regno si realizzerà soprattutto con uno strumento che egli stesso ha
voluto ed ha chiamato “chiesa”, utilizzando l’antico concetto ebraico del “qahal”, dell’assemblea convocata per un fine comune4.
Gesù, quindi, non viene tra noi per costituire del bravi cristiani, ma per dare inizio a
delle “chiese”, comunità composte da bravi cristiani, che insieme contribuiscano alla
costruzione del regno!!
Il suo invito è ai singoli in vista delle comunità, che rimangono, quindi, il posto giusto e necessario in cui operare, in fedeltà (lo vedremo!) alla vocazione ricevuta.
La chiesa, come vasta comunione di persone, necessità di articolazioni che rendano
condivisa ed efficace la sua azione.
Già dagli inizi si parla di ministeri, carismi, doni, …
Paolo scrive che nella chiesa “vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito;
vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: a
uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per
mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello
stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; a uno
il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione
delle lingue.
Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a
ciascuno come vuole. Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo.
I realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo,
Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora voi
siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1 Cor 12,4-14.27).
Doni diversi, affidati a ciascuno, per l’utilità comune!
Concetto è chiaro ed impellente: anch’io ho ricevuto dei doni da spendere per l’utilità
comune!
Ancora: “Vi esorto, io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna
della vocazione che avete ricevuto, con umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del
vincolo della pace.
Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.
4
Nel tradurre in greco il testi biblici, poiché in Egitto ormai nessuno comprendeva più l’ebraico, il gruppo
dei LXX tradusse “qahal” con il termine greco “ecclesìa”, che in latino divenne “ecclésia”, da cui deriva il
termine italiano “chiesa”. “Chiesa” è quindi una comunità di persone. Partendo poi dal fatto che la comunità
si radunava abitualmente in un determinato locale, si passò a chiamare “chiesa” anche quel locale.
Progetto di Dio sulla coppia
8
Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è
presente in tutti. …..
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo,…. dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per
crescere in modo da edificare se stesso nell’amore” (Ef 4,1-7.14-16).
L’unità di intenti e di piena condivisione è essenziale!
Non c’è nulla di improvvisato o casuale: prima del “Big Bang”, prima del tempo, io
già ero conosciuto e voluto nel cuore e nella mente di Dio:
“In Cristo, il Padre ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e
immacolati al suo cospetto nell’amore” (Ef 11,1)
Ci ha voluti per un motivo che Lui sa da sempre:
“Noi dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice
dello Spirito e la fede nella verità” (2 Ts 2,13),
La chiesa è un organismo, le cui cellule sono le famiglie, le piccole “chiese domestiche”, cioè le chiese che si raccolgono nella “domus”, nella casa della famiglia, che
viene considerata come un santuario!
Così ci ha insegnato a considerarla il Vaticano II, in: LG n.11 e in AA n. 11.
Impegnarci in questo compito è realizzare il progetto che Dio ha sul regno, per la nostra parte!
Lo faremo come “chiesa locale” e come “chiesa domestica”!
Io lo farà come prete, voi come sposi1
La “vocazione” non è, come per troppo tempo ci hanno detto, una promozione gratificante per preti, frati e suore!
È un patrimonio sacro per ogni figlio di Dio!
Il matrimonio non è una vocazione residuale per chi non si consacra con i voti religiosi di fedeltà ai consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.
È il primo dei Sacramenti che Dio ha pensato e voluto!
Un frate minore, Bertoldo di Ratisbona (sec. XIII) ha scritto:
Dio ha santificato il matrimonio più che ogni altro ordine al mondo, più che i frati
scalzi, i frati predicatori, o i monaci grigi che, su questo punto, non possono compararsi al santo matrimonio. Non ci si può dimenticare di questo ordine; Dio infatti lo
ha comandato, mentre gli altri li ha solo consigliati.
Un concetto che giunge da lontano, e merita riflessione!
Preti e religiosi sono testimoni al servizio di che vive la famiglia, per il REGNO!!
Progetto di Dio sulla coppia
9