Report Commissione ITRE

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Report Commissione ITRE
TITOLO
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
Riunione della Commissione ITRE
21/22 gennaio 2015
Parlamento Europeo
Rue Wiertz 60, 1000 Bruxelles
Commissione per l’Industria, la Ricerca e
l’Energia
RELAZIONE
Nei giorni 21 e 22 gennaio 2015 si è riunita la Commissione per l’Industria, la Ricerca e
l’Energia del Parlamento Europeo; nella presente relazione sarà riportato quanto detto nei
punti 8, 16 e 17 all’ordine del giorno.
8. Studio su "L'Impatto del TTIP sui mercati europei dell'energia e le industrie di
trasformazione", presentazione di Koen Rademaekers, Triple Consulting
Il presidente della commissione ITRE Jerzy BUZEK, PPE, ha dato il benvenuto al relatore
Koen Rademaekers ed ha chiesto di sottolineare nella relazione in che modo il TTIP
impatterà sull’industria e sui mercati europei. Koen Rademaeker ha spiegato come il suo
intervento, affrontando un tema molto complesso, illustrerà ciò che è possibile trovare in
letteratura non farà riferimento al contenuto dei negoziati segreti. L’intervento ha visto una
breve presentazione delle relazioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti, una
definizione degli impatti potenziali per il settore energetico e il settore delle trasformazioni e
alcune conclusioni finali. Dal punto di vista commerciale l’Europa supera gli Stati Uniti se
consideriamo la quantità di esportazioni mentre per le importazioni assistiamo al fenomeno
contrario e, per il commercio energetico, è il carbone, la materia prima maggiormente
importata dagli Stati Uniti. In questa valutazione è necessario considerare le barriere non
tariffarie che mettono spesso in difficoltà gli scambi. Ad esempio le energie rinnovabili, in
particolare l’energia eolica, potranno essere esportate con successo nel prossimo futuro ma si
dovrà tenere conto che la politica climatica degli Stati Uniti è molto meno definita di quella
europea. Il relatore ha indicato che il TTIP dovrebbe avere anche un impatto sulla sicurezza
degli approvvigionamenti energetici ma non è un risultato dimostrabile. Rispetto al settore
della trasformazione dei prodotti, in modo particolare quello alimentare e automobilistico, i
problemi più importanti sono legati alle barriere non tariffarie e non alle tariffe. La
costatazione comune è che, grazie al TTIP, il PIL dell’Unione potrà avere un effetto positivo
limitato all’1%-4%; è valutando i settori specifici che sarà possibile calcolare gli effetti
maggiormente positivi o negativi del trattato. Se confrontiamo gli Stati membri, la Germania,
seguita da Regno Unito, Finlandia e Svezia, sarà la realtà con maggiore guadagno
dall’attuazione del trattato. Il relatore ha riportato poi il problema della minore tutela dei costi
del lavoro e dell’energia; le imprese, invece, che investono in ricerca e sviluppo, potranno
avere maggior successo. Sarà poi da verificare l’impatto che avrà il TTIP sull’economia verde e
il tema, affrontato in Commissione recentemente, delle misure di protezione dell’indicazione
geografica protetta, inesistente negli Stati Uniti.
Il presidente ha dato quindi la parola ai parlamentari per la discussione. L’On. Patrizia Toia,
S&D, ha chiesto in merito all’impatto del trattato nel settore manifatturiero, l’On. Angelika
Mlinar, ALDE, ha chiesto di esplicitare l’effetto nella realtà delle piccole medie imprese. L’On.
Michel Reimon, Verdi, ha portato all’attenzione la possibilità che, in futuro, le politiche
climatiche dell’unione europea potrebbero diventare barriere al TTIP e l’On. Cornelia Ernst,
GUE/NGL, ha richiesto esempi più chiari in merito al significato delle barriere non tariffarie.
Infine è stata messa in dubbio l’effettiva convenienza del TTIP dall’On. Dario Tamburrano,
EFDD, che ha sottolineato il problema della mancata protezione dell’origine dei prodotti.
Koen Rademaekers, ha spiegato che sono molteplici le condizioni che devono essere
modificate per migliorare il commercio europeo e non si potranno risolvere tutti i problemi
grazie al TTIP. Il settore manifatturiero potrà avere dei benefici dal trattato e anche le piccole
medie imprese, soprattutto impegnate in ricerca e innovazione, perché potranno usufruire di
mercati più grandi. Le barriere non tariffarie possono essere considerate, ad esempio, il
divieto di esportazione, i diversi standard richiesti per i prodotti, ecc. Il relatore ha confermato
che negli Stati Uniti non esiste una denominazione di origine dei prodotti e il confronto con la
realtà Europea sarà davvero difficoltoso nel momento della definizione dei negoziati. Il
relatore ha terminato indicando il possibile aumento di occupazione in seguito a quest’accordo
nell’ordine dello 0.5%. Tutte le altre domande e informazioni sono indicate nella parte finale
del documento consegnato ai parlamentari.
16. Audizione pubblica sul tema "Soluzioni d’interoperabilità per le pubbliche
amministrazioni, le imprese e i cittadini europei".
17. Soluzioni d’interoperabilità per pubbliche amministrazioni europee, aziende e
cittadini (ISA2): interoperabilità come mezzo per modernizzare il settore pubblico.
Relatore: Carlos Zorrinho (S&D)
I punti all’ordine del giorno sono stati unificati trattando lo stesso tema.
Il presidente Jerzy BUZEK, PPE, ha dato la parola al relatore del parere della commissione
Carlos Zorrinho, S&D, ed ha ringraziato i presenti delle altre commissioni e DG interessate
per i pareri che esprimeranno. L’On. Carlos Zorrinho ha introdotto l’audizione facendo notare
alcuni punti fondamentali. L’agenda digitale è uno strumento chiave a garantire una crescita
equa a livello europeo nei temi della digitalizzazione: il documento ha una rilevanza più
politica che tecnica ma permetterà di identificare al meglio le azioni future. Il nuovo
programma determina, infatti, un coinvolgimento maggiore dei cittadini e della società civile.
Il relatore ha indicato necessario ridurre la burocrazia e rendere i servizi pubblici più
accessibili e ha portato l’esempio del Portogallo, stato che, dal 2007, è il primo per
soddisfazione dei cittadini nei confronti delle autorità pubbliche e del servizio on-line. Il
presidente ha dato la parola a Liisa Jaakonsaari, S&D, per la relazione del parere della
commissione IMCO. L’Onorevole ha sottolineato l’importanza di questo tema: la
digitalizzazione indica una nuova rivoluzione industriale che modificherà le relazioni personali,
il mondo del lavoro, la politica… Il parlamento europeo dovrà quindi rispondere a queste
nuove esigenze e competenze, cooperando con la Commissione. La Commissione, infatti,
dovrà portare avanti il tema dell’interoperabilità a favore dei cittadini e delle amministrazioni.
La relatrice ha sollevato infine il problema del divario digitale esistente tra le diverse
generazioni ma anche tra aree diverse e tra Stati membri. Di seguito è intervenuta Gertrud
Ingesestad, DG DIGIT, per esporre il parere della Commissione. Ha illustrato come il settore
pubblico rappresenta più del 25% del PIL dell’Unione e come l’interoperabilità possa avere un
impatto diretto e indiretto in questo settore. È necessario però adeguare le nuove metodologie
e i nuovi principi, chiedendo ai cittadini e alle imprese di condividere dati, rendere trasparenti
le amministrazioni pubbliche, creare interconnessione tra i servizi, aprire le informazioni alla
società. L’Europa ha la responsabilità di spingere le amministrazioni a creare sinergie con
questi obiettivi e i governi dovranno riconoscere l’importanza di queste scelte e dell’impatto
economico atteso. La relatrice ha portato l’esempio dei cittadini che, grazie all’utilizzo di
servizi on-line, potranno risparmiare tempo da investire nelle attività produttive e
garantiranno così una crescita del PIL. Ha poi descritto l’esempio della Svezia, dove il 93% dei
cittadini è in possesso di internet e il 73% lo utilizza anche per avere accesso ai servizi
pubblici. Il programma della Commissione ISA2 (adottato il 26 giugno 2014) definisce le
soluzioni d’interoperabilità per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i cittadini europei
con l’obiettivo di modernizzare il settore pubblico e agevolare le interazioni transfrontaliere. Il
programma coinvolge le amministrazioni in modo più ampio rispetto a ISA1. Gertrud
Ingesestad ha sottolineato l’importanza di darsi degli obiettivi raggiungibili e delle soluzioni
d’interoperabilità anche attraverso l’uso di effetti leva, ottimizzando il coordinamento per un
migliore raggiungimento dei risultati.
L’audizione è continuata con la relazione dell’esperienza positiva di due Stati membri,
Portogallo e Polonia, che hanno attuato politiche d’interoperabilità.
Per il Portogallo è intervenuta Annabella Pedroso, che ha illustrato come nel suo paese la
strategia di e-governement è iniziata nel 1999. Il più grande risultato raggiunto, dopo molte
difficoltà tecniche e di attuazione pratica, è stata la creazione di un’unica carta d’identità
portoghese che racchiude tutti i dati riferiti al cittadino. In questo senso il concetto
d’interoperabilità ha avuto grande successo considerando che sono state consegnate quasi
nove milioni di carte. La relatrice ha sottolineato l’esperienza necessaria per questo tipo di
azioni di ampio livello e ha voluto dare dei suggerimenti in merito:
- essere flessibili per comprendere le necessità soggettive di ogni Stato;
- mantenere la semplicità delle procedure;
- comunicare in modo efficace i cambiamenti;
- considerare importante la chiarezza del significato dei termini per riuscire a
comprendere al meglio senza lasciare spazio a interpretazioni.
La relatrice ha poi manifestato interesse positivo per il programma ISA2 che è una vera
possibilità per promuovere una società maggiormente inclusiva e orientata alla gestione di
open data e open source. Ha raccomandato, infine, di mantenere un approccio proattivo,
mirato a migliorare le condizioni e la felicità dei cittadini, a semplificare i servizi
transfrontalieri, garantendo la tutela della privacy di ciascun soggetto.
Di seguito ha illustrato l’esperienza della Polonia Roman Dmowski, Ministro per la
digitalizzazione della Polonia. In questo stato si è voluto standardizzare la documentazione
pubblica e ci si è scontrati con la presenza di circa 600 registri contenenti diversi dati. Il
lavoro fatto ha permesso di risolvere questa diversità ed ha generato 100 registri contenenti
tutte le informazioni più rilevanti riferite ai cittadini e alle imprese. In questo modo è stato
possibile costruire nuovi servizi pubblici, rendere facile l’accesso ai dati per l’amministrazione
e, quindi, ridurre i costi. In seguito è stato istituito un portale unico, dove è possibile trovare
tutte le informazioni da parte dell’amministrazione. Le ultime attività d’interoperabilità in
Polonia hanno portato alla creazione di un timbro digitale, che ha ridotto tempi e costi della
burocrazia, e la firma elettronica gratuita per cittadini e amministrazioni collegata a un
sistema di documenti elettronici omogenei a tutti gli uffici. Il relatore ha confermato la
complessità iniziale nell’individuare questo tipo di soluzioni che richiedono grossi cambiamenti.
A tal proposito il Ministero per la digitalizzazione della Polonia ha scritto un elenco di buone
prassi e raccomandazioni per fare fronte alle variazioni legate all’interoperabilità dei servizi. Il
relatore del parere Carlos Zorrinho, ha preso la parola per ringraziare degli ottimi contributi
a quest’audizione che corrispondono alle sfide che l’Europa dovrà affrontare nel prossimo
futuro. I nuovi strumenti d’interoperabilità permettono di decidere a livello locale e agire a
livello globale condividendo le buone pratiche con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita
della società intera.
Il presidente della commissione ha aperto il dibattito ai parlamentari. L’On. Liisa
Jaakonsaari, S&D, ha chiesto di esplicitare i passi concreti che dovranno essere intrapresi sia
per lo sviluppo digitale dell’Europa, sia per colmare il divario tecnologico-digitale della società
per riuscire a garantire buoni servizi a tutti. L’Onorevole Michael Theurer, ALDE, ha chiesto
di chiarire il ruolo dell’Unione rispetto l’interoperabilità transfrontaliera e garantire la
protezione dei dati. L’On Ernest Margall, Verdi, ha sottolineato l’importanza della
semplificazione e del significato dei contenuti in modo da raggiungere un linguaggio comune a
livello europeo e ha chiesto alla Commissione di incoraggiare e assistere gli Stati membri nel
processo d’interoperabilità. Kaja Kallas, ALDE, ha soffermato l’attenzione su ISA2 e su come
gli Stati membri potranno usufruire al meglio di questo programma; ha chiesto quale
Commissario e quale DG saranno responsabili di questi temi. È intervenuta, a nome della
commissione LIBE, l’Onorevole Miriam Dalli, S&D, cha ha nuovamente sottolineato il
problema della protezione dei dati e della mancata standardizzazione a livello europeo delle
norme e degli standard in merito. L’Onorevole ha spinto per l’approvazione del pacchetto per
la protezione dei dati da parte del Consiglio. La relatrice del Portogallo, Annabella Pedroso,
ha espresso alcune preoccupazioni nei confronti del programma ISA2 che è troppo tecnico,
potrebbe creare difficoltà di attuazione nei Paesi membri e le soluzioni per la protezione della
privacy non sono chiare. L’Europa dovrà avere una governance aperta agli Stati membri per
non lasciarli soli nell’affrontare le sfide del programma. Di seguito, Gertrud Ingesestad e
Margarida Abecasis, DG DIGIT, hanno risposto alle perplessità e alle questioni poste dagli
uditori. Hanno spiegato come ISA2 ha l’obiettivo di gettare le basi su cui lavorare assieme.
Hanno concordato nell’importanza della semantica e della collaborazione dei diversi settori, su
significati e contenuti comuni, considerando anche la presenza di utenti che non comprendono
il linguaggio digitale. Hanno specificato che ISA2 vuole aiutare non solo le amministrazioni,
ma anche i cittadini e le imprese e, per questo motivo saranno affrontate le necessità di
un’adeguata protezione dei dati. La nuova Commissione ha garantito di cooperare a livello di
servizi in modo congiunto per sostenere i Pesi membri ad ammodernare l’amministrazione
pubblica. Il Commissario Europeo di riferimento è Günther Oettinger e la DG DIGIT sarà la
responsabile principale del tema. Il problema del divario digitale e legislativo è stato sollevato
ed entro un anno si cercherà di capire che soluzioni intraprendere; anche il comitato ISA ci sta
lavorando ma non ci sono ancora delle risposte. Infine Carlos Zorrinho, ha dimostrato
soddisfazione per la seduta e lo scambio di opinioni concluso. Ha concordato nell’importanza
dell’approvazione, da parte del Consiglio, del pacchetto di sicurezza dati. Ha comunicato che
gli emendamenti presentati fino ad oggi riassumono quanto sollevato parlando di società
inclusiva e lotta al divario digitale, riduzione delle barriere territoriali, semantica comune, la
trasparenza e la sicurezza delle informazioni, la cooperazione tra gli stati e il coinvolgimento
dei cittadini.
Link:
http://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/meetings-search.html#menuzone
Eseguito da
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